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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE L’ANALISI L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIA LINGUISTICA E LETTERARIA 3 ANNO XXVI 2018 EDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE EDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE ISSN 1122 - 1917

LL’ANALISI’ANALISI LLINGUISTICA E LETTERARIAINGUISTICA E ... · Rassegna di Linguistica russa 177 O.Ju. Inkova,Le relazioni logico-semantiche tra gli enunciati: una proposta di

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUOREUNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUOREFACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIEREFACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE

L’ANALISIL’ANALISILINGUISTICA E LETTERARIALINGUISTICA E LETTERARIA

3ANNO XXVI 2018

EDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUOREEDUCATT - UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

ISSN 1122 - 1917

L’ANALISILINGUISTICA E LETTERARIA

FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHEE LETTERATURE STRANIERE

UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE

3

ANNO XXVI 2018

PUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE

L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAFacoltà di Scienze Linguistiche e Letterature StraniereUniversità Cattolica del Sacro CuoreAnno XXVI - 3/2018ISSN 1122-1917ISBN 978-88-9335-397-7

© 2018 EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio universitario dell’Università CattolicaLargo Gemelli 1, 20123 Milano | tel. 02.7234.2235 | fax 02.80.53.215e-mail: [email protected] (produzione( ); [email protected] (distribuzione)web: www.educatt.it/libri

Redazione della Rivista: [email protected] | web: www.analisilinguisticaeletteraria.eu

Questo volume è stato stampato nel mese di gennaio 2019presso la Litografi a Solari - Peschiera Borromeo (Milano)Q

I contributi di questa pubblicazione sono stati sottopostialla valutazione di due Peer Reviewers in forma rigorosamente anonima

Comitato EditorialeGiovanni Gobber, Direttore Maria Luisa Maggioni, DirettoreLucia Mor, DirettoreMarisa Verna, Direttore Sarah BigiElisa BolchiAlessandro GambaGiulia Grata

Esperti internazionaliThomas Austenfeld, Université de FribourgMichael D. Aeschliman, Boston University, MA, USAElena Agazzi, Università degli Studi di BergamoStefano Arduini, Università degli Studi di UrbinoGyörgy Domokos, Pázmány Péter Katolikus EgyetemHans Drumbl, Libera Università di BolzanoJacques Dürrenmatt, Sorbonne UniversitéFrançoise Gaillard, Université de Paris VIIArtur Gałkowski, Uniwersytet ŁódzkiLoretta Innocenti, Università Ca’ Foscari di VeneziaVincenzo Orioles, Università degli Studi di UdineGilles Philippe. Université de LausannePeter Platt, Barnard College, Columbia University, NY, USAAndrea Rocci, Università della Svizzera italianaEddo Rigotti, Università degli Svizzera italianaNikola Rossbach, Universität KasselMichael Rossington, Newcastle University, UKGiuseppe Sertoli, Università degli Studi di GenovaWilliam Sharpe, Barnard College, Columbia University, NY, USAThomas Travisano, Hartwick College, NY, USAAnna Torti, Università degli Studi di PerugiaGisèle Vanhese, Università della Calabria

Indice

Beyond the Travelogue: Catharine Maria Sedgwick’sPlea for Italy in Letters from Abroad to Kindred at Home 5e

Leonardo BuonomoРуссоизм и герметические науки в образах некоторыхвторостепенных героев Л. Н. Толстого 17

Raffaella Faggionato“They shoot the white girl first”. Violenza nell’Eden:Paradise di Toni Morrison 33e

Paola A. Nardi

SEZIONE TEMATICAEdifici d'autore. Estetiche e ideologie

nella narrazione dei monumentia cura di Paola Spinozzi e Marisa Verna

Introduzione 45Paola Spinozzi e Marisa Verna

Il Tempio Malatestiano tra il sacro e il profano: lo sguardo di Joséphin Péladane Henry de Montherlant 49

Michela GardiniThe Tempio Malatestiano as an Aesthetic and Ideological Incubator 61

Paola SpinozziSigismondo Malatesta, un criminale neoplatonico. Péladan lettore misticodel Palazzo Malatestiano 79

Marisa VernaMonumenti, nazionalismo e letteratura nella Germania bismarckianae guglielmina. Theodor Fontane e Felix Dahn 91

Elena RaponiAu pied du mur. Les architectures narratives chez Philippe Forest 115

Julie Crohas CommansHip Hop and Monumentality: Lupe Fiasco’s Re-Narrativizationof the Lorraine Motel 129

Anthony BallasThe Vietnam Veterans Memorial: A conversation 137

Linda Levitt

Recensioni e RassegneRecensioni 147

Rassegna di Linguistica generale e di Glottodidattica 149a cura di Giovanni Gobber

Rassegna di Linguistica francese 159a cura di Enrica Galazzi e Michela Murano

Rassegna di Linguistica inglese 167a cura di Maria Luisa Maggioni e Amanda C. Murphy

Rassegna di Linguistica russa 175a cura di Anna Bonola e Valentina Noseda

Rassegna di Linguistica tedesca 181a cura di Federica Missaglia

Indice degli Autori 187

Indice dei Revisori 189

l’analisi linguistica e letteraria xxvi (2018) 175-180

Rassegna di Linguistica russa

a cura di Anna Bonola e Valentina Noseda

R. Benacchio – A. Muro – S. Slavkova ed.,The role of prefixes in the formation of aspectual-ity. Issues of grammaticalization, Biblioteca distudi slavistica 39, FUP, Firenze 2018, 256 pp.

Si pubblicano tredici saggi sui meccanismi diprefissazione, principalmente nelle lingue slave,ma anche considerando in ottica contrastiva etipologica altre lingue, indoeuropee e non, incui la prefissazione svolge una parte importan-te nella formazione dei sistemi aspettuali, cosìcome lo è per le lingue slave. Il volume è frut-to dei lavori prodotti al termine di un progettoquinquennale del gruppo di ricerca ASP: Sla-vic verbal aspect in diachronic, comparative and typological perspective, guidato da Rosanna Be-nacchio (Università di Padova). Negli interven-ti si ricercano le variazioni presenti nelle lingue icui sistemi aspettuali nascono dall’uso di prefis-si originati da marche di localizzazione spaziale,che nel tempo sono state soggette a processi digrammaticalizzazione e hanno acquisito signifi-cati più astratti, come quello di culminazione,per poi diventare marche di perfettivizzazione.Si considerano inoltre i fenomeni di formazionedel perfettivo in contesti di contatto linguisticofra lingue slave e non slave (come nel caso delresiano e dello slavo molisano). Il tema è trat-tato anche in rapporto a lingue antiche come illatino o il paleoslavo.

Anna Bonola

V. Benigni, Strategie di intensificazione in rus-so: i nomi non scalari tra semantica e pragma-tica, in Studi di linguistica slava, M. di Filippo– F. Esvan ed., Università degli Studi di Napoli“L’Orientale”, Napoli 2017, pp. 15-33

Apparso negli atti del VI incontro di Lingui-stica slava (Procida 2016), il saggio di Benigniparte dalla nozione di intensificazione, intesa come insieme eterogeneo di strategie linguisti-

che che variano per intensità la forza referenzia-le di un elemento lessicale, e indaga le modalità di cui dispone il russo per rinforzare i nomi nonscalari. Dopo una breve ma puntuale disamina dei più recenti studi sull’intensificazione, si discutono dapprima (par. 3) alcuni aspetti chene rendono complessa la trattazione e quindi(par. 4) le principali strategie con cui il russointensifica i nomi non scalari: i. morfologiche(formanti lessicali come c udo- , car’-; prefissoidi ’come archi-, ul’tra- ecc.); ii. lessicali (aggettiviintensificativi parzialmente grammaticalizza-ti); iii. sintattiche (schematic idioms come Nu i+ N, nic ego sebe + N, vot eto + N!, la ripetizione di N con la seconda forma al genitivo plurale,vsem Nx dat.pl.+ Nx, prjamo Nx + pre-/raz-Nx). Nelparagrafo 5, utilizzando la nozione di “forma-to semantico” (Simone 2008), si individuano imeccanismi logico-concettuali che permetto-no una lettura scalare dei nomi non graduabili,come l’attivazione di un tratto qualitativo im-plicito di N (nastojas c ij pisatel’ – un vero scrit-tore) o l’individuazione di N come prototipicodi una data categoria (tipic nzyj kulak – un ti-pico kulak). Infine (par. 6) si illustrano alcuni aspetti pragmatici (per es. l’uso dell’intensifica-tore o dell’attestatore di verità per influenzarel’opinione del ricevente), avanzando l’ipotesiche componente semantica e pragmatica pos-sano costituire un continuum di significazioneche va dal piano proposizionale a quello con-testuale.

Anna Bonola

P. Cotta Ramusino, Dire la rivoluzione. Les-sico e fraseologia nel decennio postrivoluzionario, Mimesis Edizioni, Milano 2018, 97 pp.

Attraverso gli scritti di due linguisti contem-poranei al primo decennio postrivoluzionariorusso l’autrice descrive il radicale cambiamentodella lingua avviato dalla rivoluzione d’Otto-

176 Rassegna di Linguistica russa

bre. Si tratta dei preziosi volumetti di GrigorijVinokur (Kul’tura jazyka [La cultura della lin-gua], 1925) e Afanasij Selis c ev (Jazyk revolu-((cionnoj epochi [La lingua dell’epoca rivoluziona-ria], 1928, opera duramente criticata, censurata dopo l’internamento dell’autore in un campo dilavoro, e riemersa solo con la perestrojka), a cuisi aggiungono numerosi altri scritti dell’epoca.Sulla base di questi documenti Cotta Ramusinoricostruisce (cap. 2) le trasformazioni del lessicopostrivoluzionario (scomparsa di parole preri-voluzionarie, neologismi, risemantizzazione especializzazione dei termini, commistione diregistri e proliferazione di prestiti, sigle e com-posti) e della fraseologia (cap. 3), caratterizzata da formule fatte (s ablonnost’ss ) che andranno a ’’costituire il newspeak (novojaz) sovietico. Ciòavviene non senza aver prima dato uno sguar-do d’insieme: nel primo capitolo si evidenzia infatti come in questi anni, in polemica coni neogrammatici e accogliendo la distinzionesaussuriana fra langue e parole, la linguistica sovietica muova i suoi primi passi verso la so-ciolinguistica, esaltando il rapporto fra lingua e società; al contempo, inizia quel processo dimanipolazione delle coscienze attraverso la lin-gua, promosso soprattutto dalla stampa. Chiu-de quest’opera, ricca di materiale illustrativo, unquarto capitolo su due aspetti della fraseologia che hanno contribuito al formarsi di un pensie-ro comune e allo svuotamento semantico della parola rivoluzionaria: le metafore (la guerra ele metafore legate al partito) e le collocazioni,ossia quella componente lessicale imposta alla società dalla propaganda ed esito di una rilettu-ra metaforica della realtà conforme ai dettamidel partito.

Anna Bonola

L. Gebert, Determinatezza nominale e aspetto verbale nelle lingue slave tra sincronia e diacro-nia, in Studi di linguistica slava, M. di Filippo– F. Esvan ed., Università degli Studi di Napoli“L’Orientale”, Napoli 2017, pp. 89-103

Il rapporto fra determinatezza nominale e aspet-to verbale è stato recentemente studiato in chia-ve tipologica e diacronica soprattutto nelle lin-gue germaniche e romanze. Gebert aggiunge la prospettiva delle lingue slave e si chiede se ancheper esse possa essere considerata valida l’ipotesi,già avanzata per il tedesco (Abraham 1997), chenelle lingue che non hanno formato l’articolo,il grado di definitezza dei sintagmi nominalioggetto possa essere influenzato dall’aspettoverbale combinato con l’uso dei casi. L’ipotesifilogenetica si riflette anche nell’ontogenesi: gli studi sull’acquisizione documentano l’assenza degli articoli negli stadi iniziali dello sviluppolinguistico e la presenza, per contro, dell’aspet-to verbale (mentre i tempi si sviluppano in una fase più tarda dell’acquisizione). Nelle lingueslave le forme lunghe dell’aggettivo sono stateconsiderate un tentativo fallito di formare l’arti-colo determinativo (definito) slavo, tranne che,parzialmente, per le aree serbo-croata e slovena.La scomparsa della definitezza/indefinitezza (con la conseguente generalizzazione delle for-me lunghe degli aggettivi) avviene nel periodo in cui nelle lingue slave continua a formarsil’aspetto (estintosi invece nella fase antica dellelingue germaniche), processo che recentementeè stato mostrato estendersi fino al XVII secolo.Gebert adduce così diversi fatti che spingonoragionevolmente ad approfondire l’ipotesi diuna sorta di distribuzione complementare tra le categorie della determinatezza nominale edell’aspetto verbale nelle lingue slave, tranne che, ovviamente, per il bulgaro e il macedoneche hanno grammaticalizzato sia l’articolo sia l’aspetto.

Anna Bonola

Rassegna di Linguistica russa 177

O.Ju. Inkova, Le relazioni logico-semantiche tra gli enunciati: una proposta di classificazio-ne, in Studi di linguistica slava, M. di Filippo – F. Esvan ed., Università degli Studi di Napoli“L’Orientale”, Napoli 2017, pp. 105-123

Le relazioni “di coerenza” (o “retoriche”, o “logi-che”) del testo non sono ancora state oggetto diuna descrizione chiara e coerente, sia per quantoriguarda la tipologia delle relazioni semantiche,sia rispetto alle marche linguistiche che le espri-mono. Anche l’aggiunta della prospettiva tran-sfrastica e testuale alle tradizionali descrizionigrammaticali, incentrate per lo più sulla frasecomplessa, non ha risolto il problema. PertantoInkova, dopo aver discusso i principali approccial tema (gli studi empirici di Halliday 1985 e1994, Fraser 2006 e 2009, Breindl & al. 2014;gli studi cognitivi, in particolare la RhetoricalStructure Theory di W. Mann e S. Thompson1988; gli studi computazionali (Hobbs 1985)e la linguistica dei corpora – la classificazioneusata nella banca dati Penn Discourse Treebank e la proposta di Prasad e Bunt 2016), avanza una sua iniziale proposta, elaborata per le relazio-ni di coerenza logico-semantiche, solitamenteespresse dai connettivi (escludendo quindi i casidi riprese anaforiche, progressioni tematiche orelazioni interazionali). La proposta si basa suiseguenti principi: i. distinzione fra l’aspettoconcettuale della relazione logico-semantica ela sua espressione linguistica, dato che non c’èfra i due piani una correlazione univoca; ii. di-stinzione di quattro operazioni semantiche: di-sposizione sull’asse cronologico, implicazione,comparazione e inserzione di un elemento inun insieme; iii. distinzione di tre livelli: propo-sizionale, atto linguistico, metalinguistico. La classificazione, di cui si riporta un frammentorelativo alle relazioni mereologiche, combina leoperazioni semantiche con i livelli.

Anna Bonola

O.Ju. Inkova – V.A. Nuriev, vv Naskol’kolingvospecifičen chotja? [Quanto è linguospe-?cifico chotja?], “Komp’juternaja lingvistika i intellektual’nye techonologii”, 17, 2018, pp.254-266

Nel saggio si analizza in ottica contrastiva la semantica del connettore concessivo chotja[sebbene]. Grazie a un database estratto ad hocdal corpus parallelo russo-francese del CorpusNazionale della Lingua Russa, vengono iden-tificati gli equivalenti traduttivi per ciascunodei quattro significati del lessema (concessivoproposizionale, concessivo illocutorio, avversa-tivo proposizionale e avversativo illocutorio).Successivamente, sulla base di tre parametri – i)casi di traduzione-zero, ii) casi in cui è tradottocon un non-connettivo, iii) numero di modellitraduttivi – gli autori provano a stabilirne il gra-do di linguospecificità. Si conclude che chotja si colloca a un livello intermedio: non sono moltii casi in cui non è tradotto o è tradotto da unnon-connettore, ma i possibili traduttivi indivi-duati risultano numerosi, a discapito dell’equi-valente lessicografico bien que, presente solo nel47% dei casi.

Valentina Noseda

B.Ju Norman, Skol’ko grammatik russkogojazyka nam nuz no? O diskursivnoj obuslovlen-nosti grammatiki [Di quante grammatiche della lingua russa abbiamo bisogno? L’incidenza deldiscorso sulla grammatica], “Russian Lingui-stics”, 41, 2017, pp. 341-354

L’autore dimostra che i vari stili discorsivi della lingua russa possiedono grammatiche diverse,ossia che uno stesso enunciato può essere buonoper un testo, ad esempio, poetico e non ammis-sibile in altre situazioni; nello stesso tempo, un testo, per esempio, pubblicitario, che sembra infrangere le norme grammaticali, in realtà ri-spetta regole diverse. Norman fa notare che la sintassi della lingua parlata è tanto diversa da quella della lingua scritta quanto poco studiata,dimostra quanto sia ampio l’uso di fenomenimarginali – come per esempio la post-posizione

178 Rassegna di Linguistica russa

dell’aggettivo –, e che esiste sempre un motivoper creare un’eccezione ad hoc. Questo studio,convincente e ricco di rimandi bibliografici, ciporta a prendere coscienza del fatto che i feno-meni grammaticali sono distribuiti tra vari stilie sottolinguaggi in modo poco omogeneo, ma soprattutto fa capire quanto la grammatica cheusiamo sia effettivamente condizionata dal con-testo discorsivo. Norman avanza in conclusionela proposta di scrivere diverse grammatiche persituazioni discorsive diverse.

Natalyia Stoyanova

V. Plungian – E. Rachilina, “I say...”: some aspects of 19th-century Russian syntax, “RussianLinguistics”, 42, 2018, pp. 123-136

Il saggio è dedicato ad alcuni problemi legatialla comprensione del russo del XIX secolo, ilquale, benché apparentemente semplice e similealla lingua russa contemporanea, in realtà se nedistingue sotto molti aspetti. Gli autori condu-cono un’indagine corpus-based sull’inciso d go-vorju ja [dico io], utilizzando un corpus di testidel XIX secolo annotato manualmente propriocon lo scopo di registrare eventuali divergenzesemantiche e morfo-sintattiche in chiave dia-cronica. Gli esempi mostrano che, a differenza di quanto avviene nel russo contemporaneo,nei testi dell’Ottocento il sintagma govorju japoteva essere usato come focalizzatore e confunzione fatica per mantenere il contatto conil pubblico; inoltre si ipotizza che quest’uso, analogamente a molte altre strutture sintatticheesemplificate dagli autori, sia un calco dal fran-cese, ampiamente diffuso tra la nobiltà russa diquell’epoca.

Valentina Noseda

N.A. Segal, Metaforizacija prostranstva vpolitic eskom tekste [Metaforizzazione dello spa-ezio nei testi politici], “Russkaja rec ”, 2017, 6, pp.49-55

L’autore prende in considerazione alcuni testipolitici e ne analizza la categorizzazione dello

spazio. I conflitti e le ostilità a livello interna-zionale danno vita a una concettualizzazionedello spazio connotata negativamente per mez-zo di sostantivi o espressioni che rimandano alla semantica del movimento verso il basso. Sonosempre più frequenti, dunque, sostantivi comejama [fossa], dno [fondo], propast’ [abisso] vo-ronka [cratere], inseriti in espressioni ormai fra-seologiche con verbi quali provalivat’sja [pre-cipitare], idti [andare], padat’ [cadere],’ tjanut’[trascinare] (es.: SS A tjanut do dno ekonomikuSS vsevo mira [Gli USA trascinano sul fondo l’in-tera economia mondiale]. L’autore esamina quindi la realizzazione di questa metafora ‘cri-si-baratro’ dal punto di vista delle collocazioniriportando svariati esempi dalla stampa russa contemporanea.

Valentina Noseda

J. Viimaranta, Izuc enie blizkich po znac eniju slov s pomos c ’ju korpusnych dannych: argu-mentnaja i aktantnaja struktura glagolov ispor-tit’ i podportit’ [Studio ’ corpus-based di paroledsinonimiche: struttura argomentale e attanzialedei verbi isportit’ e podportit’], “Russian Lingui-’’stics”, 41, 2017, pp. 317-339

L’autrice conduce un’indagine dei due sinoni-mi isportit’ e podportit’ [rovinare], analizzando ’i dati tratti dal sotto-corpus giornalistico delCorpus Nazionale della Lingua Russa. In par-ticolare, si concentra sulla loro struttura argo-mentale (ossia quali argomenti vengono piùfrequentemente espressi nelle frasi contenentii due predicati) e sulla struttura attanziale (ap-profondendo la semantica degli attanti). Dagliesempi emerge che, effettivamente, dal punto divista valenziale, i due verbi si distinguono e chela semantica di podportit’, a differenza di quanto’riportato nelle principali fonti lessicografiche,non si riduce al tratto della ‘leggerezza’. Si rileva altresì che il parlante è più propenso a sceglierepodportit’ quando il danno ha carattere soggetti-’vo e non generalizzato, come suggerisce invecel’uso di isportit’.

Valentina Noseda

Rassegna di Linguistica russa 179

M.V. Vsevolodova, Glagol’nyj vid i imenna-ja temporal’nost’: mechanizmy vzaimodejstvi-ja [Aspetto del verbo e temporalità nomi-nale: meccanismi di interazione], “Voprosy jazykoznanija”, 2018, 1, pp. 91-104

Nel saggio viene proposta un’ampia riflessionesull’aspetto del verbo incentrata sulla combina-bilità tra perfettivo e imperfettivo e i sintagminominali o preposizionali che esprimono tem-poralità, quali vsju nedelju [per tutta la settima-na], na pros loj nedele [la scorsa settimana],e zaodnu nedelju [in una settimana]. Ad esempio,i sintagmi temporali in accusativo semplice (ades.: vsju nedelju), contengono i semi ‘tempo-contemporaneità-estensione’ e si combinanogeneralmente solo con l’imperfettivo. Tutta-via si osservano casi in cui anche il perfettivo èammesso: per indicare un’azione ripetuta, ma negata (ja vsju nedelju ne prisela(( [non mi sonoseduta per tutta la settimana], oppure con ver-bi prefissali in cui il prefisso indica l’Aktionsart’(sposob glagol’nogo dejstvija), come in rabotat’– prorabotal’ (on dve nedeli prorabotal). Il finelldi questo studio consiste nell’applicare nella didattica del russo come L2 i modelli ottenutimediante l’analisi.

Valentina Noseda

A.A. Zaliznjak – G.B. Denisova – I.L. Mi-kaeljan, Russkoe kak-nibud’ po dannym paral-lel’nych korpusov [Il russo kak-nibud’ alla luce’dei dati dei corpora paralleli], “Komp’juternaja lingvistika i intellektual’nye techonologii”, 17,2018, pp. 803-817

La semantica dell’avverbio indefinito kak-ni-bud’ [lett. ‘in qualche modo’] è approfondita ’grazie all’analisi dei traduttivi in francese, ingle-se e italiano. Lo studio si fonda sull’idea che le traduzioni in una L2 siano uno strumento mol-to prezioso per identificare eventuali significatiimpliciti di un lessema. L’indagine conferma innanzitutto l’alto grado di linguospecificità dell’avverbio, testimoniata dai frequenti casi di traduzione-zero e dalla vasta gamma di tradut-tivi rilevati, in particolare per quanto riguarda il significato principale, che esprime l’idea di indeterminatezza e di ‘mancato controllo sull’a-zione’. In secondo luogo, si evince che, rispettoal XIX secolo, nel russo contemporaneo kak-ni-bud è usato molto meno nel suo significato ‘va-lutativo’, come nell’esempio tratto da Ulickaja:ne kak-nibud’, a po-choros emu [non per modo didire, ma secondo il programma completo (trad.di E. Guercetti)].

Valentina Noseda

FACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIEREFACOLTÀ DI SCIENZE LINGUISTICHE E LETTERATURE STRANIERE

L’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAL’ANALISI LINGUISTICA E LETTERARIAANNO XXVI - 3/2018ANNO XXVI - 3/2018

ISSN 1122 - 1917

EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica Largo Gemelli 1, 20123 Milano - tel. 02.72342235 - fax 02.80.53.215

e-mail: [email protected] (produzione)[email protected] (distribuzione)

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