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LM Magazine #0

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Rivista fotografica redatta dall'Associazione fotografica Libera-Mente.

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L’Associazione Fotografica Libera-Mente è una realtà in cui si incontrano fotografi di diverse generazioni, uno spazio in cui tutti possono proporre il proprio operato fotografico, cercando di individuare e sviluppare progetti personali e mirando a una costante crescita fotografica, sia da un punto di vista tecnico che narrativo.

LM magazineN° 0 - Maggio 2013

Per [email protected]

Associazione Fotografica Libera-Mente

Libera-Mente

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Ha senso avventurarsi nella realizzazione di una rivista fotografica? Ha ancora senso nell’epoca in cui interagire, condividere, ma anche imparare e identificarsi sono azioni frammentate che passano sempre più rapidamente attraverso i social network?Abitudini che si riflettono inevitabilmente anche sulle immagini fotografiche, sul fare immagini e sul fruire di immagini.Il più grande vantaggio è che grandi opere e spunti creativi sono immediatamente alla portata di tutti, ma è opportuno ammettere che la fruizione e la lettura delle immagini è diventata sempre più frenetica e superficiale.Si presta sempre maggiore attenzione all’estetica di uno scatto, ma non alla grammatica dell’immagine, dimenticandosi che la fotografia è un linguaggio e come tale è fatta per comunicare.Oggi tutti “sono” artisti, tornano così continuamente a galla discussioni sul rapporto fotografia-arte, dal mio punto di vista sterili. Tranquilli, non intendo tediare nessuno con un discorso che va avanti dal 1839, però mi sento in dovere di consigliare il volume di Aaron Scharf intitolato “Arte e Fotografia”.Piuttosto preferisco soffermarmi sul ruolo del fotografo come narratore e comunicatore. Basta saper scattare una foto per essere fotografo, è sufficiente fare una foto apparentemente carina, o bisogna saper creare un progetto fotografico e di comunicazione?Personalmente non mi sono mai ritenuto un artista, sono un designer, e come tale ho sempre affrontato la fotografia come elemento di un contesto più ampio, un paragrafo in una storia e quindi parte di un progetto per raccontare, dove ogni singolo scatto deve saper parlare. Sono così arrivato alla risposta per la domanda iniziale “Ha senso oggi realizzare una rivista fotografica?”.La risposta, a mio parere, è sì. Sì perché ci aiuterà ad andare oltre il singolo scatto. Potremo sviluppare temi personali o creare progetti comunicativi di gruppo, mettendoci in gioco volta per volta. Avere un obiettivo ben definito sicuramente ci spronerà a fare bene e quindi che si parta, sperando di proporre sempre artefatti interessanti e facendo trapelare le nostre personalità. Possiamo solo assicurarvi questo, noi ce la metteremo tutta.

Andrea Mutti

Gotland

Neve

L’Oglio

Il Carnevale di Ivrea

Libera-Mente Suonati

Editoriale Sommario

L’angolo Priu

L’intervista

Il Ritratto

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Un viaggio nei paesi scandinavi da Copenaghen a Stoccolma,un’automobile e quattro amici,una direzione da seguire, non un programma dettagliato.

Tutto ciò di cui avevo bisogno,solo dodici giorni, ma intensi in una terra che mi ha fatto respirare.Liberato da tensioni, svuotato la mente e fatto capire ciò che vorrei.

I luoghi più emozionanti sono state le spiagge dell’isola di Gotland e della sovrastante Fårö.

Spazi selvaggi, apparentemente abbandonati dall’uomo,dove regnano pecore nere, pietre grigie, pascoli secchi e mare scuro,che contrastano con un cielo che va dall’azzurro al blu cobalto e nuvole bianche che danno uno spettacolare senso di profondità a ciò che si osserva in religioso silenzio.

Solo vento e odore di tranquillità.

Antonio Raccagni

Gotland

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Spazi selvaggi, apparentemente

abbandonatidall’uomo

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Ciò che si osservain religioso silenzio“ “

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Solo vento e odoredi tranquillità“ “

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Neve … Come da bambini, quando ci si sveglia la mattina di Santa Llucia, si corre a guardare sotto l’alberto e si vedono i regali, così, la neve mi colpisce sempre, sembra sempre un regalo inaspettato.

Stupisce come la natura possa in poche ore capovolgere il mondo in cui vivi. I colori spariscono, i rumori sembrano arrivare da più lontano, le persone sembrano partecipare a qualcosa di comune. Soffice e immacolato, il paesaggio si mostra luminoso, uniformato nei colori e misterioso per ciò che nasconde. Lo sguardo cerca, la mente immagina cosa la neve “da tanta parte […] il guardo esclude”. Un nuovo modo di vedere permette di riscoprire cosa si ha sempre avuto sotto gli occhi. Un nuovo modo di percorrere i luoghi, permette di ri-conoscere posti già frequentati.

Guardo le persone che camminano con attenzione, sembrano più numerose del solito, sembrano tutti cordiali, ci sentiamo tutti un po’ ridicoli nel tentare di adattarci alla nuova situazione, tutti a combattere con un problema comune, inadatti e goffi, e tutti un po’ divertiti. Qualche problema, ma è bianca, soffice, fresca, non può fare del male (presa con moderazione).

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Milena Bertocchi

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Come i bambini mi soffermo a guardare i singoli fiocchi, tento di seguirne uno, di prenderlo, poi come si scioglie poco a poco sul parabrezza.

Vorrei essere più piccolo, giocare con gli amici, tuffarmici dentro, sentirmi libero di correre con la lingua fuori per assaggiarne uno… oppure non sentirmi ridicolo nel farlo……anzi continuare a farlo come ora.

M.M.

Massimo Masneri

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il paesaggio si mostra luminoso, uniformato nei colori e misterioso per ciò che nasconde

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Massimo Masneri

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Andrea Mutti

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Massimo Masneri

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Massimo Masneri

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Massimo Masneri

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Riscoprire cosa si hasempre avutosotto gli occhi

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Andrea MuttiMassimo Masneri

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Andrea Mutti Milena Bertocchi

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Massimo Masneri

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Paolo Puddu

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Massimo Masneri

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Andrea Mutti

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Massimo Masneri

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Andrea Mutti

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Bernardo Bonardi

L’Oglio Il fiume di Cassis

Il fiume di Cassis rotola in valli strane,ignorato: i corvi a centocrocidano a scorta, voci d’angelo arcane,vere e pie: col movimentovasto degli abeti, quando v’affonda immanel’onda multipla del vento.

Tutto rotola con misteri rivoltantiDi campagne assai remote,di torri visitate, di parchi importanti:lì si sentono, alle prode,le morte passioni dei cavalieri erranti…Ma che vita il vento scuote!

Guardi il pedone tutto questo graticciato:più coraggio avrà in cammino.Corvi, fanti delle selve che Dio ha mandato,cari e dolci, il contadinocacciate da qui, che brinda smaliziatocon un vecchio moncherino!

Arthur Rimbaud

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Il monte e il fiume

Fiume che là specchiasti un casolareCò suoi rossi garofani, qua murad’erme castella, e tremula verzura;eccoti giunto al fragoroso mare:ed ecco i flutti verso te balzaresu dall’interminabile pianura,in larghe file; e nella riva oscuraquesta si frange, e quella in alto appare;ti tuba e croscia. E là, donde tu lieto, di sasso in sasso, al piè d’una betulla,sgorghi sonoro tra le brevi sponde;a un po’ d’auretta scricchiola il canneto,fruscia il castagno, e forse una fanciullasogna a quell’ombre, al mormorìo dell’onde.

Giovanni Pascoli

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Bel fiume!

Nel tuo limpido fluttoDi lucido cristallo, acqua errabonda,tu sei emblema d’una fulgentebeltà – cuore non disvelato –piacevole intrico dell’artenella figlia del vecchio Alberto;

ma quando la tua onda ella contempla –che scintilla allora e tremola,oh, allora il più leggiadro rivosi fa simile a colui che l’adora:ché nel cuore di lui, come nel tuo scorrere,l’immagine di colei è radicata:in quel cuore che tremola al raggiodi occhi che cercano l’anima.

Edgar Allan Poe

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Come il fiume che scorre

Essere come il fiume che scorreSilenzioso nella notte,senza temere le tenebre.Se ci sono stelle nel cielo, rifletterle.E se i cieli si riempiono di nubi,così come il fiume, le nubi sono d’acqua;riflettere anch’esse, senza timore,nelle tranquille profondità.

Paulo Cohelo

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Il monte e il fiume

Nella mia patria c’è un monte.Nella mia patria c’è un fiume.Vieni con me.La notte sale sul monte.La fame scende al fiume.Vieni con me.Chi sono quelli che soffrono?Non lo so, ma mi appartengono.Vieni con me.Non lo so, ma mi chiamanoE mi dicono: Soffriamo.Vieni con meE mi dicono. Il tuo popolo,il tuo popolo sventurato,tra il monte e il fiume,con fame e con sofferenze,

non vuole lottare solo,ti sta aspettando, amico.Oh tu, donna che amo,piccola, chicco rossodi granosarà dura la lotta,la vita sarà dura,ma tu verrai con me.

Pablo Neruda

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C’è chi lo giudica un evento segnato da violenza e spreco, ma risulta veramente difficile capire cos’è lo storico carnevale di Ivrea senza essersi mai addentrati nelle piazze cittadine, senza aver indossato un berretto frigio.

Si parla quasi esclusivamente della famosa battaglia delle arance, sicuramente spettacolare e apice della manifestazione. Si tratta però di un errore ormai diffuso, infatti le tre battaglie sono solo alcuni tra i momenti che permettono di respirare l’orgoglio e la tradizione storica della cittadina, espressione e rievocazione di un inconscio libertario che ogni anno la rende famosa in tutto il mondo.Sì, perché il carnevale di Ivrea è innanzitutto tradizione e festa, condite da un pizzico di leggenda.Una festa che dura giorni, che si muove gioiosa tra i quartieri della cittadina operaia e sa creare condivisione e un sano agonismo, senza mai abbandonare folclore e spettacolo.

Il carnevale va così ben al di là della sfilata del corteo storico, dell’elezione della Mugnaia o della battaglia delle arance.

Andrea Mutti

Il Carnevale di Ivrea

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La competizione tra i quartieri è continua ed è palpabile anche solo nell’organizzazione delle feste che accendono ed accompagnano le serate eporediesi.Tutti sono coinvolti, dai più grandi ai più piccoli, che iniziano a mostrare con spavalderia i colori delle proprie divise.

Per sperare di capire il carnevale e la foga degli abitanti di Ivrea non è possibile limitarsi a guardare qualche filmato da spettatore, è necessario farsi trasportare, camminare tra le strade di Ivrea, muoversi da una piazza all’altra, ripararsi all’arrivo dei carri, o “mettersi in trincea” per riuscire a carpire qualche scatto ravvicinato, anche a costo di prendersi qualche arancia sulla testa e tornare a casa con qualche livido…

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Libera-MenteSuonati

Attraverso questa mostra il gruppo il gruppo di fotografi ha deciso di mettersi in gioco per affrontare sfide più ardue e sviscerare tematiche più complesse “a tema”.Ognuno ha cercato di porre il proprio obiettivo nella stessa direzione degli altri, mantenendo però il proprio punto di vista e lasciando che la sensibilità artistica ed il proprio sentire venisse espresso attraverso la creazione di tre sole immagini fotografiche.Il titolo di questa seconda mostra è “Libera-Mente suonati - Istantanee di una canzone”. Per questo evento i membri dell’Associazione Fotografica Libera-Mente hanno deciso di raccontare una canzone attraverso i propri scatti.

Ognuno di essi ha scelto un brano musicale che sente particolarmente vicino, ne ha analizzato il testo, le sensazioni e le atmosfere, per poi tramutare la propria lettura e la propria interpretazione in tre scatti fotografici, capaci di rivelarne personalità, storia, passioni e talvolta ambizioni.La canzone è stata così sintetizzata e raccontata nella sua essenza, attraverso l’occhio del fotografo che ha potuto decidere se seguire

- Istantanee di una canzone -

Libera-Mentesuonati

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il significato originale o se far valere una propria chiave di lettura autonoma ed indipendente.

In questo caso l’autore delle fotografie ha ricercato uno scambio ed un confronto con il visitatore, cercando di stimolarlo verso una nuova interpretazione, riscoprendo nuovamente una musica ed “ascoltandola” in un modo tutto inedito, attraverso gli occhi.

Le fotografie diventano uno spunto per la lettura di canzoni più o meno note, rincorrendo quella che potrebbe essere definita una sinestesia, ossia quel fenomeno percettivo che consiste nellacontaminazione di due o più sensi.

Gli artefatti comunicativi si fondono e finiscono così per coesistere creando un’identità nuova ed una comunicazione più forte e più penetrante.

Per visionare tutte le foto visitate il sito www.liberamentephoto.it.

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AndreaMutti

Foto di GruppoBassi Maestro

www.youtube.com/watch?v=OWyHB5SPB3s

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AnnaCalabria

Like a Rolling StoneThe Rolling Stones

www.youtube.com/watch?v=qy-WDrhi8Cg

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BernardoBonardi

Piccola cittàFrancesco Guccini

www.youtube.com/watch?v=chtb72sLenc

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LauraMilini

What You Thought You NeedJack Johnson

http://www.youtube.com/watch?v=wvKeX_DaO3Y

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CarloMaranesi

La terra dei cachiElio e le Storie Tese

www.youtube.com/watch?v=kgpxvjw0-Nk

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LeonardoCappuzzo

Senza LuceDik Dik

www.youtube.com/watch?v=kZ8cphSzqTk

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MassimoMasneri

Mad World Michael Andrews feat. Gary Jules

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IreneBosio

LeggeroLuciano Ligabue

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ElenaVermi

Qualcosa che non c’èElisa

www.youtube.com/watch?v=85a_g-UW3eA

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AntonioRaccagni

Guantanamera

www.youtube.com/watch?v=Jm1anurhbeg

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LauraChiari

Gioia infinitaNegrita

www.youtube.com/watch?v=N5kFakl71yE

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SimoneBelotti

La storia siamo noiFiorella Mannoia

www.youtube.com/watch?v=aPBaP1JyJwU

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MilenaBertocchi

Tempo perdutoCammariere

www.youtube.com/watch?v=cgRDoh_4dXY

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NadirArdesi

RideCary Brothers

www.youtube.com/watch?v=D3kALKf9oUY

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Se tusmettessi di

baciarmi

Credo che

morireisoffocata

Jacques PrévertBaciami

In un quartiere della ville LumiéreDove fa sempre buio e manca l’aria

E d’inverno come d’estate è sempre invernoLei era sulle scale

Lui accanto a lei e lei accanto a luiFaceva notte

C’era un odore di zolfoPerché nel pomeriggio avevano ucciso le cimici

E lei gli diceva“È buio qui

Manca l’aria”E d’inverno come d’estate è sempre inverno

Il sole del buon Dio non brilla da noiHa fin troppo lavoro nei quartieri ricchi.

“Stringimi tra le bracciaBaciami

Baciami a lungoBaciami

Più tardi sarà troppo tardiLa nostra vita è ora

Qui si crepa di tuttoDal caldo e dal freddo

Si gela si soffocaManca l’aria

Se tu smettessi di baciarmi

Credo che morirei soffocata

Hai quindici anni ne ho quindici anch’ioIn due ne abbiamo trenta

A trent’anni non si è più ragazziAbbiamo l’età per lavorare

Avremo pure diritto di baciarciPiù tardi sarà troppo tardi

La nostra vita è oraBaciami!”.

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Se tusmettessi di

baciarmi

Credo che

morireisoffocata

Irene Bosio

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L’intervistaAndrea Zampatti Quando e come ti sei avvicinatoalla fotografia

naturalistica?

Nonostante avessi già studiato fotografia alle scuole superiori, in realtà con poco interesse, mi sono avvicinato “ufficialmente” alla fotografia circa 5 anni fa. Avevo già allora un obiettivo ben preciso, ossia...fare Fotografia Naturalistica. La prima fotografia (che tra l’altro è pure carina!) che ho scattato ha come soggetto un airone...ultimamente invece, soprattutto per obblighi professionali, ma anche per passatempo, mi dedico anche a altri generi fotografici.Diciamo che prima è arrivato l’amore per la Natura, che ho praticamente da quando son nato, il volerla fotografare è stata una conseguenza di questa mia grande passione, che preferisco chiamare “stile di vita” in realtà...più che passione!

Quali esperienze hanno rappresentato dei momenti di crescita “artistica”?

La mia crescita artistica è avvenuta principalmente (ed in continuo sviluppo, spero!) grazie all’esperienza sul campo. Sono

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completamente autodidatta, non ho mai avuto maestri, sono quasi sempre uscito da solo a far foto, ma ho letto e soprattutto guardato tantissimi libri e siti internet di fotografia. Per il resto...proseguo nella risposta successiva!

Per fare belle foto, ci vogliono gli strumenti adatti,una buona tecnica e...?

...cultura visiva. Penso che per uno che vuol fare “belle foto” la cosa più importante sia confrontarsi e imparare dagli altri. Io ogni giorno guardo centinaia di foto “belle” e ognuna è sempre fonte di ispirazione e insegnamento. Io parlo di fotografia ma l’Arte in generale fa scuola, un quadro può essere benissimo fonte di ispirazione per una fotografia, di qualsiasi genere essa sia.Con internet è i social network questa cosa è diventata ormai semplicissima... quindi, assorbiamo il più possibile, studiamo le foto degli altri, cerchiamo di capire qual è la cosa che le rende così belle ai nostri occhi e prima o poi saremo soddisfatti anche delle nostre immagini!

Hai dei fotografi a cui ti ispiri?

Preferirei dire...che seguo. E sono tantissimi, noti professionisti e amatori scovati nel web.Provo a citarne alcuni... partendo dal Maestro Ansel Adams, e poi... Paul Nicklen, Art Wolfe, Jasper Doest, il nostrano Stefano Unterthiner, Markus Varesvuo, Andy Rouse, Peter Cairns, Marsel Van Oosten... ma molto probabilmente il mio preferito è il francese Vincent Munier! Enorme!!

Hai aneddoti particolari sulla tua attività di fotografo?

Più che aneddoti ci sarebbero tante avventure da raccontare.Una cosa simpatica, più per voi che state leggendo che per me, è il potere degli animali di mettersi sempre dietro l’unico rametto/fiore/filo d’erba/elemento di disturbo che c’è nell’inquadratura! Le prime volte pensavo fosse pura coincidenza, col tempo ho invece avuto la conferma che lo fanno apposta! È incredibile, ma nell’80% dei casi succede! Ormai me ne son fatto una ragione e non mi arrabbio più, ma vi assicuro che non è stata facile da superare questa cosa!

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L’apice è stato raggiunto l’anno scorso. Mi trovavo nascosto in un capanno a 2100 m (vedi foto), metri di neve, freddo, una scarpinata incredibile per arrivarci, appostamento dalle 3 di notte, sperando di fotografare il bellissimo gallo forcello. Attorno a me solo bianco, una distesa di neve immensa, e UN rametto a pochi metri da me. All’alba, con una luce fantastica, il tanto atteso gallo è arrivato e si è posato...perfettamente dietro il rametto! Non si è mosso di 1 cm per circa 10 minuti e poi...via, giù per la valle!! E ciao ciao foto tanto sperata...Fortunatamente non ho mollato e sono riuscito lo stesso a portare a casa qualcosa le volte successive!

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Il Ritratto

Dorothea LangeMigrant Mother Da quando la fotografia è nata nella prima metà del XIX secolo

ha fin da subito preso piede la pratica del ritratto, anche perché permetteva alla classe media di creare “opere ricordo” che precedentemente erano accessibili solamente a nobili e persone particolarmente benestanti.

Nel corso dei decenni il ritratto ha costantemente seguito le diverse tecniche stilistiche e comunicative che hanno influenzato la fotografia, diventandone talvolta un elemento essenziale, con risultati e finalità notevolmente differenti.Ampio spazio al ritratto è stato dedicato nel pittorialismo, dove veniva conferita un’aura artistica più classica ai soggetti rappresentati, imitando e richiamando le arti pittoriche.

Talvolta però i fini estetici si sono accompagnati alla natura “utile” della fotografia, rafforzando un’identità indipendente e distaccandola di fatto dalla visione comune di “sorellina minore” sempre subordinata alle grandi arti.

Nella sezione dedicata al Ritratto propongo un’opera scattata per uno tra i più importanti progetti fotografici del 1900, la Farm Security Administration. Si tratta di uno scatto che viene universalmente riconosciuto come parte integrante della storia della fotografia.

Una piccola premessa legata al contesto: in seguito alla grande depressione del 1929 Roosvelt decise di sfruttare lo strumento

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Il Ritratto

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Il Ritratto

fotografico per documentare la grave situazione di recessione economica che colpì gli Stati Uniti e quindi tutto il mondo. Nella FSA entrarono alcuni tra i fotografi più influenti del periodo, tra cui Walker Evans, Arthur Rothstein e appunto Dorothea Lange.Si trattò di un’esperienza assolutamente innovativa per la fotografia, che ha permesso di creare una tra le più importanti raccolte fotografiche accessibili a chiunque ancora oggi.L’obiettivo dei fotografi si rivolse sulle realtà più povere colpite dalla crisi, , in particolare al mondo agricolo del centro sud.

Una delle fotografie più celebri della FSA è senza dubbio La Madre Migrante di Dorothea Lange.Un ritratto che, secondo i più, ha raggiunto la perfezione tecnica. Il taglio stretto dato alla fotografia e alcuni accorgimenti di postproduzione (è stato cancellato un pollice “antiestetico” che appariva in basso a destra) mostrano una notevole attenzione e cura del dettaglio.Il messaggio visivo è diretto, immediato e coinvolgente, ogni aspetto del ritratto è evocativo e sa generare un forte impatto emotivo, riflettendo la grave situazione del momento.Ogni particolare è in grado di commuovere, dalle rughe sul volto, agli occhi che comunicano nostalgia, difficoltà e disperazione, ma che sanno comunque lasciare intravvedere speranza e determinazione, fondamentale per una madre che combatte per i propri figli. I quali, a loro volta, appaiono nella foto accoccolati e protetti dalla madre stessa.La fotografa decide di mostrare solo tre dei sette figli, ovviando ad un messaggio considerato eccessivo e di minor impatto sul pubblico.Dorothea Lange lascia trasparire parla di uno scambio che è avvenuto tra le parti attraverso la fotografia, un aiuto reciproco nella ricerca del racconto, con l’obiettivo di mettere alla luce la difficoltà e la disperazione di una madre durante quel particolare periodo storico.Il dolore e la compassione vengono utilizzati per emozionare. Attraverso questo ritratto la fotografia documentale supera il mero fine utilitaristico e riesce a coinvolgere emotivamente chi guarda lo scatto.

AM

Biblioteca del Congresso Americanowww.loc.gov

Su Flickr:www.flickr.com/photos/library_of_congress

Dorothea Lange | Paul S. Taylor

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Il Ritratto

Ritratto Fotografico Professionale: 10 ConsigliGianni Vivianiwww.dphoto.it/200907261667/corso-fotografia/ritratto-fotografico-professionale-10-consigli.html

Ritratto: sei consigli per fotografare il visoGiovanni Lattanziwww.dphoto.it/200907261667/corso-fotografia/ritratto-fotografico-professionale-10-consigli.html

Come fotografare…il ritratto (consigli da 1 a 6)Luigi Calabresewww.phototutorial.net/2011/11/08/come-fotografare-il-ritratto/

Il ritratto fotografico:tecnica e storiaAiraghi Stefanowww.kreathink.it/il-blog-di-kreathink-new/2012/04/il-ritratto-tecnica-e-storia/

Fotoconsigli: i ritrattiRobert Caputowww.nationalgeographic.it/fotografia/2010/05/24/news/fotoconsigli_i_ritratti-28915/

Il ritratto, comefotografare un voltoMichele Cirillowww.lucidistorte.it/guide/il-ritratto-come-fotografare-un-volto/

Tecnica

portraitprofessional.com/it/Software di post produzione

tumblr.com/tagged/portraitRaccolta di ritratti

philborges.com/tibet/tibetan-portrait.htmlRitratti d’artista

samhurdphotography.com/miscellany/epic-portraitsRitratti d’autore, di celebrità

gettyimages.it/editorialimages/contourRitratti d’autore, di celebrità

self-portrait.eu/home/Raccolta di autoritratti

portrait-photos.orgRitratti

portrait-photos.orgRitratti

Spunti

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Ringraziamenti Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno dato una mano nella realizzazione di questo primo numero... Una vera epopea, grazie atutti gli associati di Libera-Mente, grazie a Anna, Antonio, Bernardo, Carlo, Elena, Irene, Laura C., Laura M., Leonardo, Massimo, Milena, Nadir, Paolo, Simone.Grazie per la disponibilità ad Andrea Zampatti.

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