Lo Schizzo Come Esperienza Grafica

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content of a lesson at the Politecnico di Torino in 2105 about the importance of sketching in architecture

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Lo Schizzo come esperienza grafica

Il workshop Lo schizzo come esperienza grafica nasce dalla volont di riconoscere il disegno dal vero come metodo di avvicinamento alla progettazione architettonica attraverso lesperienza sensoriale e temporale dellOsservazione.Si tratta di un procedimento che individua nello studio dello spazio e dei fenomeni che lo interessano, sia naturali che artificiali, un momento fondamentale dellintuizione progettuale e che riconosce lo schizzo come veicolo ideale di riflessione e maturazione di una coscienza professionale.Non si tratta quindi di un corso di tecniche del disegno, quanto pi di unesperienza intima e personale condotta da ciascuno studente nel tentativo di sviluppare attraverso la propria sensibilit e le proprie capacit rappresentative un percorso di conoscenza della citt, delle sue emergenze architettoniche e dei suoi fenomeni sociali e spaziali.

Il workshop stato suddiviso in fasi che, sebbene rappresentino momenti differenziati, si complimentano nel raggiungimento dello stesso obiettivo finale: lacquisizione di una maggior coscienza personale nellapproccio alla progettazione architettonica.

Si ritenuto importante aprire il workshop con una lezione teorica sui fondamenti dellOsservazione Architettonica attraverso le esperienze condotte da grandi maestri della tradizione europea, come Le Corbusier e Carlo Scarpa, e di quella sudamericana della e[ad] della Pontificia Universti Cattolica di Valparaiso che da sessantanni teorizza e studia lOsservazione come strumento progettuale.A questo primo momento sono seguite nellarco della settimana altre discussioni in aula e allesterno in cui gli studenti sono stati invitati a condividere i loro progressi e le loro riflessioni attraverso lesposizione dei propri disegni.

Uno degli obiettivi principali del workshop stato quello di stimolare alla riflessione attraverso lesercizio pratico della creativit personale e fin da subito si dato spazio alla manualit con la creazione di taccuini studiati ad hoc per accompagnare gli studenti nel corso della prima esercitazione sul campo. Lo spazio del Laboratorio modelli si trasformato in unaula interattiva in cui gli studenti hanno cominciato a porsi le prime domande riguardo al supporto, al tipo di materiali impiegati e alle finalit della loro rappresentazione. Il risultato stata la creazione di un oggetto personale, limitato unicamente nel formato A5 suggerito dai docenti ma che ha garantito ampia libert di utilizzo del supporto narrativo sfruttando la versatilit del taglio del foglio di carta. Allinterno della copertina in cartoncino ogni studente ha inserito strisce a fisarmonica, fogli singoli e doppi, carta lucida e formati ripiegati, da testare sul campo nella loro efficacia di supporto al percorso di Osservazione.

Le giornate successive sono state dedicate ad una serie di uscite a tema per Torino con lo scopo di osservarne le architetture e i fenomeni sociali e da essi far scaturire domande, riflessioni e deduzioni da notare e annotare sul taccuino per essere discusse successivamente con il gruppo. Lispirazione di questi sopralluoghi deriva dallo Sketch Crawl, fenomeno di recente diffusione in cui gruppi eterogenei di appassionati si riuniscono con cadenza fissa per percorrere le strade della propria citt alla scoperta degli spazi che la quotidianit spesso frenetica impedisce di conoscere e approfondire.Suddividendo questi appuntamenti in tre giornate si deciso di concentrarsi su tre aree della citt che ne rappresentano altrettante fasi storiche e sociali, andando proprio alla ricerca di quelle tracce nascoste in grado di raccontare la storia (e talvolta svelare il futuro) della citt di Torino e delle sue trasformazioni.La prima giornata stata dedicata la Quadrilatero Romano, a caccia di tracce del remoto passato della citt nascoste allinterno delle architetture, della trama urbana, delle facciate e dei monumenti. Gli studenti sono stati stimolati a scoprire la storia antica di Torino attraverso i segni lasciati sulle murature, la forma degli isolati, i dettagli costruttivi e agli indizi lasciati pi recentemente da architetti e urbanisti allinterno dei loro interventi.

La seconda uscita si concentrata invece sul rapporto tra la citt e il fiume. Gli studenti sono stati invitati a riflettere su cosa abbia significato la presenza di vie dacqua importanti come il Po e la Dora per la storia di Torino e su quali rapporti architettonici e urbani si siano instaurati nel corso dei secoli tra essi la popolazione torinese.

Infine la terza giornata si stata incentrata sullarea di Parco Dora, alla ricerca dei molti dubbi e di alcune possibili risposte sul futuro di Torino e le sue trasformazioni pi recenti, privilegiando lattenzione ai fenomeni sociali e la loro interazione con lo spazio e le sue funzioni.

Durante queste prime giornate sono emersi interessanti risultati e riflessioni che tradiscono profonde differenze nella sensibilit personale di ciascuno studente e nel loro approccio allosservazione. Alcuni di essi infatti hanno preferito concentrarsi sullo studio di particolari elementi architettonici, giungendo fino alla scala tecnologica e costruttiva, mentre altri si sono sentiti attratti dalla trama urbana e si sono esercitati sul riconoscimento delle tracce lasciate dallantico sedime murario o dai rapporti tra gli isolati. Altri ancora hanno invece dimostrato una predisposizione allosservazione percettiva che coinvolge luso di altri sensi quali ludito, il tatto o lolfatto e sono stati in grado di annotare importanti riflessioni spaziali relative ad essi.

Da parte degli stessi studenti si notata una risposta vivace ed energica che ha significato un coinvolgimento intenso e una sorprendente rapidit di acquisizione delle nozioni fornite e di sicurezza nel loro impiego sul campo. Il disegno, che talvolta pu risultare un atto in grado di intimidire chi non si sente sicuro delle proprie capacit manuali, non stato percepito come un ostacolo ma come uno mezzo entusiasmante di scoperta e confronto. Fondamentali a questo scopo si sono rivelati i numerosi momenti di dialogo sui taccuini, in cui gli studenti sono stati invitati a raccontare il loro percorso personale attraverso gli schizzi non solo ai docenti ma soprattutto ai propri compagni, stimolando discussioni che si pu dire siano stati i momenti centrali e culminanti dellattivit svolta durante il workshop.