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LUGANO 29.06 — 12.07.2012 INTERNATIONAL FESTIVAL TEATRO PART OF LONGLAKE FESTIVAL LUGANO www.longlake.ch Eventi Gratuiti!

LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL TEATRO

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LONGLAKE Lugano Inernational festival Teatro

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Page 1: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL TEATRO

LUGANO

29.06 — 12.07.2012

INTERNATIONAL FESTIVALTEATRO

PART OF

LONGLAKE

FESTIVAL

LUGANO

www.longlake.ch

EventiGratuiti!

Page 2: LONGLAKE INTERNATIONAL FESTIVAL TEATRO

VE 29.06 – SA 30.06 – Do 01.07, 21:00 Teatro delle Radici, Lugano

VESTIGIA

Concerto tascabile – (versione solo musicale dello spettacolo)

«Vestigia è un’opera teatrale intera-mente elaborata come uno spartito musicale. Tutta la struttura scenica è attraversata da suoni, da melo-die e canti. E da questo spettacolo abbiamo estrapolato quel mondo sonoro e alcuni dei suoi personaggi per arrivare a questo concerto ano-malo. Una proposta che siamo certi non può avere la stessa consistenza dello spettacolo, ma pensiamo possa donare molti dei climi e delle sensazioni che lo hanno permeato».

Cristina Castrillo: drammaturgia e regiaAndrea Fardella, Silvia Genta, Federica Lenzi, Esther Pallejà Lozano, Irene Zucchinelli: interpretiTeatro delle Radici: canzoni e melodie Eugenia Gusmerini, Massimo Palo, Ledwina Costantini: collaboratoriBruna Gusberti: assistente alla regia

Con il sostegno diRepubblica e Cantone Ticino DECS – Fondo SwisslosPro Helvetia Dicastero Attività Culturale Città di Lugano

www.teatrodelleradici.net

SA 30.06, 21:30, Parco Ciani, Lugano

PER FARE chIAREzzA, SE è POSSIbILE

Con gli artisti di Zelig Andrea Bove & Enzo LimardiRegia di Enzo Jannacci

I due attori entrano in scena da ope-rai delle grandi opere, impegnati a costruire la TAV e il ponte sullo stretto. Due operai pieni di contraddizioni, così come i lavori che dovrebbero realizzare. In realtà sono falsi invalidi e percepiscono assegni d’invalidità. Lo spettacolo in realtà è il viaggio di due meridionali dal sud al nord e si sviluppa in una serie di quadri mon-tati fra loro in modo apparentemente casuale in cui l’ultimo quadro è l’inizio del viaggio. E in questo viaggio si por-tano dietro tutta la loro cultura, la loro condizione di disoccupati e soprat-tutto la loro esigenza di fare chiarezza. Fare chiarezza sul valore auten-tico della tarantella, capostipite della musica leggera italiana e non solo; fare chiarezza sulle proprietà nascoste del peperoncino, la cui asti-nenza provoca gravi riflessi nervosi.Fare chiarezza sulla vera essenza poli-tica della sinistra, nel rapporto tra la

base e la dirigenza le cui scelte sono sempre ferme nella loro doppiezza.Si immaginano operai ma non lo sono e si rivedono, come in un flash back, seduti sotto il sole, aspettando “Tonino”, a fantasticare sull’esatta esecuzione di alcuni mestieri, di cui hanno solo sentito parlare, loro che nella vita, come mestiere, sono sempre rimasti seduti ad aspettare “Tonino”.La comicità surreale di due meridio-nali alla ricerca di “qualcosa”, come ogni volta che si intraprende un viag-gio. Tutto nella consapevolezza che, comunque vada, possiamo sem-pre affidarci a due figuranti della De Filippi, per fare veramente chiarezza.

In caso di pioggia: Ex Macello

Tutti gli eve

nti

sono ad ingressolibero!

29.06 21:00 Vestigia – Teatro delle Radici (repliche il 30.06 e il 01.07) Teatro delle Radici

30.06 21:30 Per fare chiarezza, se è possibile – Andrea Bove e Enzo Limardi Parco Ciani

03.07 20:30 Il mio coppi - pedala, pedala... – Pamela Villoresi Teatro Foce

04.07 20:30 Il custode – Teatro d’Emergenza Teatro Foce

05.07 21:00 Erodiade – Iaia Forte Parco Ciani

07.07 21:30 Job o la tortura dagli amici – M. Bonanni e A. M. Carabelli Parco Ciani

11.07 20:30 La morsa – Sandro Lombardi, Sabrina Scuccimarra e Arturo Cirillo Teatro Foce

12.07 21:30 cabaret – Margherita Coldesina e Davide Gagliardi Parco Ciani

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MA 03.07, 20:30, Teatro Foce, Lugano

IL mIO cOPPI - PEdALA, PEdALA...

PAMELA VILLORESI

Il mio Coppi è la storia di un fratello e di una sorella, di un uomo che sta morendo e di una donna che non si arrende e continua a combattere. L’uomo è Fausto Coppi, campione indiscusso e amato, fragile e al tempo stesso fortissimo che si trova ad affrontare la sua ultima prova, la più impegnativa. La donna è sua sorella Maria che cerca disperatamente in quelle ultime ore di tenere in vita “il fragile Airone” che sta per prendere il volo per l’ultimo e definitivo viag-gio. La donna cerca di trattenerlo con la stessa energia della pedalata del grande ciclista, con la memoria di una vita in volata cadenzata dalle fughe contro gli avversari, dalle salite ripide e dalle sfide vinte anche sotto la pioggia.L’attrice Pamela Villoresi interrogata sul perché portare in scena questa vicenda risponde decisa: «Forse per-ché ho voglia di raccontare la storia di una persona che si è creata dal nulla, che ha saputo capire il proprio talento e proteggerlo, che si è affermata a

costo di infiniti sforzi e ha superato tante sofferenze, che ha vinto le sue battaglie grazie alla forza di volontà. Forse perché mi piace l’idea di fare spettacolo anche fuori dai teatri con-venzionali, in luoghi di aggregazione e campi di gioco, dove si incontrano gli sportivi veri, quelli che sanno ancora cosa significa il merito. Forse perché ho voglia di parlare di un’Italia che vorremmo ripristinare. Forse perché ho nostalgia di essere orgogliosa del Paese dove vivo, del mio popolo, e mi piace ripartire da qui, da Coppi, come simbolo di chi, con caparbietà, ha fatto della sua vita una leggenda. Poi adoro andare in bicicletta e l’au-tore ha promesso di allenarmi».Attraverso gli sforzi del campione riscopriamo la fatica di un Paese che usciva da una guerra devastante e che grazie al ciclismo, il più povero fra tutti gli sport, ritrovava la voglia di uscire per le strade al passaggio dei miti del ciclismo, chi urlando, chi saltando, chi porgendo una bottiglia d’acqua

agli atleti che sfrecciavano sulle loro biciclette. Oggi, come ieri, abbiamo bisogno di eroi e di fuoriclasse che ci insegnino la fatica del vivere, l’etica della sfida leale, la sana competi-zione che arricchisce e non divide.Lo spettacolo si avvale del contri-buto visivo di Andrea Giansanti, che con le sue atmosfere ci aiuta a entrare in un mondo così apparentemente lontano eppure così presente, che ci emoziona fortemente sia come spettatori che come esseri umani.

Da un soggetto di Albert Rostesto di Daniela MorelliPamela Villoresi: interpreteLucia Mariani: costumiAndrea Giansanti: videoMarco Scattolini: luciRaffaella Pontarelli: aiuto regiaMaurizio Panici: regia

www.pamelavilloresi.itwww.ilmiocoppi.it

ME 04.07, 20:30, Teatro Foce, Lugano

IL cUSTOdE

Teatro d’Emergenza

La scena rappresenta una stanza, piena zeppa di oggetti, utensili, cara-battole. Dentro la stanza tre persone si troveranno a convivere per quin-dici giorni. E in questo micromondo si scateneranno conflitti e si annode-ranno alleanze, si alterneranno sogni e disillusioni, si faranno progetti per il domani e ci si lamenterà dell’oggi.Davies è un vecchio senza docu-menti né lavoro né denaro che viene salvato da un pestaggio e portato in una stanza da uno sconosciuto di nome Aston. Aston propone a Davies di fermarsi a dormire lì per i giorni seguenti, gli dà qualche soldo e gli pro-pone un lavoro. Poi arriva Mick, fratello di Aston e proprietario dello stabile, che aggredisce Davies. La relazione tra i tre si complica, Davies si allon-tana da Aston per cercare la prote-zione del violento Mick. Convinto di aver trovato l’alleato più solido, Davis viene invece cacciato dalla stanza.Una commedia divertente, a tratti esi-larante, per ricordarci che il percorso

più breve per fare incontrare due esseri umani è la violenza. Un mondo tranquillamente selvaggio, dove ci si dovrà costantemente difendere dalla prevaricazione dell’uomo sull’uomo. Si attacca o ci si difende, sempre tanto vicini al confine con la follia da non sapere mai se si è passati dall’altra parte né quale sia “l’altra parte”. E’ a partire da questa linea di conflitto che si gioca la partita antropologica, e in certo senso politica, della commedia: un uomo in difficoltà, senza prospet-tive, senza mezzi, con le spalle al muro, viene salvato dall’intervento di uno sconosciuto che gli dà un riparo e gli propone un possibile futuro, successi-vamente l’uomo incontra un secondo sconosciuto che lo aggredisce e lo schiaccia. Quando l’uomo in difficoltà dovrà scegliere da che parte stare si legherà senza dubitare un istante a quello che ritiene il più forte dei due.

www.teatrodemergenza.com

Testo di Harold PinterLuca Spadaro: regiaMirko D’Urso, Silvia Pietta, Massimiliano Zampetti:interpretiValentina Sala: assistente alla regiaGiulia Breno: scenografia

GI 05.07, 21:00, Parco Ciani, Lugano

EROdIAdE

Iaia Forte

«A colpire Giovanni Testori nella vicenda dell’uccisione di Giovanni Battista, è soprattutto la figuradi Erodiade, madre di Salomé. Nella scrittura di Testori, è stata lei stessa a spingere la figlia Salomé tra le brac-cia di Erode e a chiederle la testa di Giovanni, colpevole di aver rifiutato il suo amore. Completamente identi-ficata nella sua passione impossibile, Erodiade sfida il Dio carnale diGiovanni e cerca la morte in scena.I motivi di fascino che ci hanno spinto a mettere in scena “Erodiade” sono racchiusi nel testo, che contiene già in sé non solo la letteratura ma il teatro stesso. La lingua di Testori, profon-damente “materica”, fatta di odori e colori, misteriosa e musicale, habisogno di essere interpretata non

soltanto attraverso la parola, ma anche attraverso il corpo, con passione e luci-dità. Questa lingua ha inoltre il merito di disegnare un personaggio femminilecomplesso e a volte contraddittorio, potente e “virile”, innocente e corrotto al tempo stesso: un’occasione rara nel panorama drammaturgico italiano che non potevamo non cogliere.Alla fisicità prorompente di Iaia Forte e alla sua capacità espressiva spetta ora il compito di raccontare quello che Testori definisce un personaggio “a metà fra un Dio astratto e quelloincarnato”, in un continuo incontro-scontro con se stesso, con il divino, con l’amore e con il senso della vita stessa» (PigrecoDelta).

In caso di pioggia: Metrò Club

testo di Giovanni TestoriIaia Forte: regista e interpreteClara Gebbia e Tommaso Ragno: col-laborazione alla regiaStefania Cempini: scenografia e costumiPigrecoDelta: organizzazione e distribuzione

www.pigrecodelta.it

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SA 07.07, 21:30, Parco Ciani, Lugano

JOb O LA TORTURA dAGLI AmIcI

Teatro de gli Incamminati

Lo spettacolo si apre con un prologo giocato tutto in una conversazione tra il Bene e il Male, con Dio e il diavolo che delineano, attraverso le loro bat-tute, la situazione del protagonista.È una storia di dolore fisico, mentale e spirituale che coinvolge un perso-naggio biblico: Giobbe. Costretto a riflettere sul senso della vita, osserva dalla finestra di una camera d’ospedale la magnificenza del creato così splen-dente ora che è primavera. Da questa considerazione del protagonista sulla perfezione del mondo prende forma la domanda, anzi il grido di rabbia, con cui sfoga la terribile contraddizione rispetto alla sua condizione di infermità.Il dolore di Giobbe si rivela un per-corso verso il senso della vita, un tragitto disturbato ad ogni passo dal diavolo che lo contrasta mettendogli

contro anche i suoi stessi amici. Che cosa significa metterglieli contro? Se sono amici è perché vogliono bene a Giobbe. Ma a lui, che vorrebbe solo una mano da stringere per accompagnarlo in questo supplizio, propongono una soluzione che tentativamente sistemi, anestetizzi o dimentichi il dolore.Ognuno dei personaggi rappresenta dunque non solo una persona cara a Giobbe, ma anche una concezione di vita, una “soluzione” che impedi-sce proprio il rapporto con il malato. Eppure, come ben spiega il dramma-turgo Fabrizio Sinisi, l’ultimo monologo non è un soliloquio di chi rimane da solo di fronte al Mistero, in esso infatti «esplode tutta la verità della figura di Giobbe: attraversamento del dolore, sì; ma per arrivare ad una comprensione di che cosa il dolore e la sofferenza

veramente sono: un’esigenza, una domanda, una tensione inestingui-bile ma, soprattutto, una vita».

Testo di Fabrice Hadjadjregia di Andrea Maria CarabelliSandro Lombardi: contributo audioAndrea Maria Carabelli, Matteo Bonanni: interpretie con la cantante lirica Dina PerekodkoMatteo Bonanni: assistente alla regiaFabrizio Sinisi: drammaturgoRoberto Abbiati: scenografie

In caso di pioggia: Teatro Foce

www.incamminati.itwww.andreacarabelli.it

GI 12.07, 21:30, Parco Ciani, Lugano

cAbARET

Margherita Coldesina e Davide Gagliardi

Margherita Coldesina, fondatrice del movimento artistico “Femme Théâtrale” e Davide Gagliardi, attore di teatro e televisione nonché speaker radiofonico, sono i protagonisti di una spumeggiante serata cabaret. Giochi, magie, imitazioni, tentativi di jonglage e di ventriloquia insieme a gag esilaranti sono gli ingredienti di questo appun-tamento. I due presenteranno anche alcuni numeri inediti per una serata all’insegna del divertimento e soprat-tutto dell’autoironia. Un puzzle di situa-zioni grottesche che prende forma grazie alle improbabili riflessioni di un’attrice fuori moda e ai pensieri di un attore effervescente. I due buffi perso-naggi dovranno affrontare agguerrite sfide di recitazione, sottoporsi a feroci casting, offrendo al pubblico improv-visazioni strampalate. In aggiunta si caleranno nel ruolo di insegnanti e dispenseranno consigli dissacranti legati al mondo del

cinema, del teatro e del doppiaggio.Emergerà il carattere bizzarro e stra-vagante del mondo dello spettacolo, spesso sconosciuto ai non addetti ai lavori. Un viaggio all’interno della cre-azione dei personaggi che svelerà le singolari tecniche sfruttate dai luminari della recitazione. Comedy show adatto alle famiglie,

ai bambini, ai nonni: a chiunque, insomma, sia pronto a sorridere e... salire sul palco a sostenere le avventure dei nostri due divertenti antieroi.

In caso di pioggia: Ex Macello

www.davidegagliardi.chwww.femme-theatrale.ch

ME 11.07, 20:30, Teatro Foce, Lugano

LA mORSA

Epilogo in un atto di Pirandello

Sandro Lombardi non necessita di presentazioni: è uno degli attori più importanti del panorama tea-trale attuale, ha conquistato quattro premi Ubu (riconoscimento teatrale più importante d’Italia), ed è consi-derato uno dei migliori artisti della sua generazione. Nato ad Arezzo nel 1951, Lombardi si è esibito a Lugano già nel corso del LongLake Festival 2011, in un Notturno in versi dove recitava alcuni celebri brani della let-teratura italiana. Dopo il successo riscosso l’anno passato, quest’estate si ripresenta sulle rive del Ceresio portando in scena, con la sua compa-gnia teatrale, La Morsa di Pirandello.La scelta di una pièce del dramma-turgo siciliano non è certamente casuale, come spiega lo stesso Lombardi: «Pirandello seppe dire una parola originale e unica relativamente alla realtà teatrale. Nella sua stanza della tortura (così Giovanni Macchia definisce felicemente il nucleo del teatro pirandelliano) si mettono a nudo

gli esseri umani, i loro sogni, i desi-deri, le sconfitte, i rimorsi, le rivendi-cazioni impossibili o, come nel caso della Morsa, i grovigli della conce-zione borghese del matrimonio».Proprio il matrimonio è al centro di questo “epilogo in un atto”, come lo chiamò il suo autore, un atto dove viene messo in scena «quanto di più atroce, e forse ovvio, la famiglia riesca a produrre» come spiega il regista Arturo Cirillo. «La morsa non è solo quella stretta interrogazione che un marito fa a una moglie che lo tra-disce, ma è una condizione fisica e mentale nella quale tutti e tre i perso-naggi della vicenda (lui, lei e l’amante) sono compressi, coatti e costretti. Centro della vicenda è l’ipocrisia della media borghesia italiana, come solo Pirandello è in grado di descriverla e di farla parlare: con quella lingua tutta allusiva, sospesa, sincopata».Una commedia da non perdere dun-que quella che andrà in scena al

Teatro Foce, perché interpretata e recitata da un grande e poliedrico attore, e perché veicolo di messaggi e tematiche ancora attuali oggigiorno.

testo di Luigi PirandelloArturo Cirillo: regiaSandro Lombardi, Sabrina Scuccimarra, Arturo Cirillo: interpretiDario Gessati: sceneGiovanna Buzzi: costumiGianni Pollini: luciAntonio Lovato: suonoFabrizio Sinisi: assistente alla regia

www.lombarditiezzi.it

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Tel: +41 (0)58 866 48 00Email: [email protected]: www.longlake.ch

facebook.com/longlakefestivaltwitter.com/longlakelugano

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