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Il sottoscritto …………………………..
ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo
Stato-Regione del 5 novembre 2009,
Lopez Pasquale Lopez Pasquale
dichiara
che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con
soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario
che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti
soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:
- ………………..
- ……………………….
- ……………………..
XX
La trasfusione
La reintegrazione della massa ematica in
toto o di alcuni suoi componenti ( globuli
rossi, piastrine, fattori della coagulazione
ecc )
Donatore e ricevente 2 persone diverse Donatore e ricevente stessa persona
Tra le strategie per evitare, o almeno limitare l’impiego del
sangue allogenico viene utilizzata
Esistono tre forme:
1- IL PREDEPOSITO
2- L’EMODILUIZIONE pre-operatoria
3- IL RECUPERO OPERATORIO
I parametri da controllare sono:
� Entità della volemia (quantità di sangue presente in un organismo)
� Valori dell’ematocrito .
� Valori della emoglobina .� Valori della emoglobina .
� Valore dei fattori della coagulazione .
� Numero di piastrine circolanti .
Scopi principali:
� INTERVENIRE IN CASO DI ANEMIA
� CORREGGERE DISTURBI DELLA COAGULAZIONE O LE
EMORRAGIE
� CURARE UNA DEFICIENZA DEL SISTEMA IMMUNITARIO
� MANTENERE LA VOLEMIA
La trasfusione di sangue è utile ed in alcune circostanze indispensabile.
Tuttavia può essere impossibile praticarla per vari motivi:
� difficoltà a reperire la quantità necessaria
� reperire il gruppo richiesto,
� opposizione del paziente per motivi religiosi,
� controindicazioni.
In questi casi si può fare ricorso ai cosiddetti sostituti del sangue:• Soluzioni colloidi (plasma artificiale e derivati plasmatici)
Tra i plasma ricordiamo il destrano, le gelatine (Emagel),l’amido idrossietilico.
Il sangue per uso trasfusionale è di esclusiva origine
umana.
Si tratta di una risorsa terapeutica che accanto a vantaggi
comporta anche rischi potenziali.
Il sangue va utilizzato solo quando
ne esista precisa indicazione e
ricorrendo all’emocomponente
specifico.
EMAZIE CONCENTRATE
Sono indicate per aumentare
rapidamente l’apporto di
ossigeno ai tessuti.
Il valore di Hb che giustifica la
trasfusione di globuli rossi nel
paziente adulto è in genere di
6-7 g/dl.
PLASMA
� CARENZA DI SINGOLO FATTORE DELLA
COAGULAZIONE CON EMORRAGIA
� CARENZA MULTIPLA DI FATTORI DELLA � CARENZA MULTIPLA DI FATTORI DELLA
COAGULAZIONE CON EMORRAGIA (CID, TAO,
CIRCOLAZ. EXTRACORP.,…)
� PORPORA TROMBOTICA TROMBOCITOPENICA
Norme e raccomandazioni
Molte sono le norme e le raccomandazioni che sono
state emanate nel corso degli anni; tutte o quasi
riguardano la produzione, la lavorazione, la
conservazione e la distribuzione del sangue umanoconservazione e la distribuzione del sangue umano
e dei suoi componenti lasciando un vuoto normativo
per quel che riguarda le competenze specifiche
all’atto della trasfusione vera e propria.
La trasfusione era considerata un atto di stretta pertinenz a medica.
La normativa attribuiva al medico le fasi della somministra zione.
All’infermiere era riservata la tradizionale “assistenza al medico”.
Negli anni novanta in relazione alle necessità di sicurezza si
introduce la pratica del “doppio controllo” medico -infermiere cheintroduce la pratica del “doppio controllo” medico -infermiere che
richiede una presenza contestuale e al letto del paziente , dei due
professionisti. L’esecuzione dell’atto trasfusionale ri maneva del
medico, competendo all’infermiere una parte del regime dei
controlli.
Nel 2007 il ministero della Salute emana una “raccomandazio ne”
(Raccomandazione per la prevenzione da reazione trasfusio nale da
incompatibilità AB0) in cui nelle trasfusioni, non opera pi ù la
coppia medico-infermiere ma al doppio controllo effettuat o da “due
operatori”.
Lo stesso Ministero però – per motivi nonLo stesso Ministero però – per motivi nonchiarissimi – revisiona l’anno successivo(2008) la raccomandazione facendo sparireil riferimento non solo ai “due operatori”ma anche al doppio controllo.
Nelle aziende sanitarie e ospedalierecomunque le procedure sono rimaste rimasteancorate al doppio controllo con la coppiamedico-infermiere.
Fasi del processo di trasfusione
� Prelievo del campione di sangue
� Richiesta degli emocomponenti� Richiesta degli emocomponenti
� Accettazione, registrazione, esecuzione dei test ed erogazione da parte del servizio trasfusionale
� Trasfusione in reparto, sala operatoria, terapia intensiva, ambulatorio, domicilio o strutture assistite.
MOMENTO DEL PRELIEVO:
�Identificare il paziente al proprio letto
�pz collaborante, chiedere nome, cognome e data di
nascita;
�pz. non collaborante, chiedere ai familiari,�pz. non collaborante, chiedere ai familiari,
controllare i dati riportati in cartella clinica;
�firmare le provette al letto del paziente, non devono
essere firmate da persona diversa da quella che
effettua il prelievo né prima del prelievo né in altra
sede.
Per tutte le richieste non urgenti e
ove le condizioni cliniche del
paziente lo consentano, in un
tempo diverso, deve esseretempo diverso, deve essere
eseguito un secondo prelievo per il
controllo del gruppo sanguigno,
possibilmente da un altro operatore
Il campione deve contenere
una congrua quantità di
sangue e l’etichetta deve
riportare:
•Nome, cognome e data di nascita del paziente
• La data del prelievo
• La firma dell’Infermiere che ha effettuato il
prelievo.
(SENZA ABBREVIAZIONI O CANCELLATURE )
IL MODULO DI RICHIESTA
� Data di prelievo
� Reparto di provenienza
� Cognome,nome,data di nascita e sesso del paziente
� Diagnosi e indicazioni trasfusionali
� Ultimi dati di laboratorio pertinenti alla richiesta
� Tipo e quantità di emocomponente richiesto
� Nome in stampatello,firma del medico richiedente,
� Firma della persona che effettua il prelievo,
� Urgente o urgentissima
� Corretta identificazione del ricevente e dei relativ i campioni di sangue
� Consultazione DATA BASE del SIT
Indagini pretrasfusionale
� Consultazione DATA BASE del SIT� Determinazione dell’AB0 e del fenotipo Rh� Ricerca degli anticorpi irregolari� Selezione del prodotto compatibile� Crossmatch tra siero paziente ed emazie donatore� Etichettatura e distribuzione dell’emocomponente
DI REGOLA IL PAZIENTE VA TRASFUSO CON SANGUEAPPARTENENTE AL MEDESIMO GRUPPO SANGUIGNO.
IN URGENZA, O QUANDO IL GRUPPO SANGUIGNO È DUBBIO,POSSONO ESSERE TRASFUSI GLOBULI ROSSI (MA NON SANGUEINTERO) DI TIPO 0-.
I SOGGETTI RH-NEGATIVI DEVONO RICEVERE SEMPRE SANGUERH- NEGATIVO, QUELLI RH-POSITIVO POSSONO RICEVERNE DIENTRAMBI I TIPI.
Recapitare immediatamente l’unità in reparto
- Conservare l’unità nell’apposito contenitore
- Non esporre l’unità a traumatismi o a temperature elevate
Trasporto e consegna delle unita’
- Non esporre l’unità a traumatismi o a temperature elevate
- Non lasciarla incustodita
- Non prolungare i necessari tempi di trasporto
- Consegnare l’unità direttamente all’infermiere di reparto
Tutte le sacche devono essere etichettate e leggibili a occhio nudo e con il lettore
automatico:
•Contenuto della sacca
•Gruppo sanguigno AB0 e fattore Rh
•Data di donazione e di scadenza
•Numero identificativo della donazione
•Nome e indirizzo della struttura di prelievo
•Temperature di conservazione
•Eventuali altri fenotipi di gruppi ematici ricercati
PRECAUZIONI PER LA TRASFUSIONE
Prima di passare alla fase di preparazione dell’Unità per l’infusione e/o prima del ritiro al CT, si dovrà accertare dellecondizioni cliniche del paziente.Prima di iniziare una trasfusione vanno, quindi, controllati e registrati i seguenti parametri vitali:registrati i seguenti parametri vitali:
�frequenza cardiaca;� pressione arteriosa;� temperatura corporea.
E' preferibile che il paziente sia digiuno, o abbia assunto un pasto leggero non meno di due ore prima della trasfusione, e non sia febbrile.
� L’INFUSIONE DI 1 – 3 UNITA’ DI SANGUE REFRIGERATO IN
L’UNITÀ DEVE ESSERE TRASFUSA NON APPENA PRELEVATA
DALLA FRIGOEMOTECA.
TEMPERATURE SUPERIORI A +10°C FANNO AUMENTARE IL
RISCHIO DI PROLIFERAZIONE BATTERICA.
ALCUNE ORE NON CAUSA NESSUN DANNO.
� IL SANGUE FREDDO INFUSO AD UNA VELOCITA’ > 100 ml/m in PUO’ DETERMINARE ARRESTO CARDIACO
� TENERE IL PAZIENTE CALDO E’ PIU’ IMPORTANTE CHE RISCALDARE IL SANGUE
�Consenso alla trasfusione
�Rilevare i parametri vitali: PA, FC, polso, profondità
respiratoria e temperatura
�Valutare la presenza di allergie o reazioni avverse
durante precedenti trasfusioni
�Preparare l’accesso venoso, utilizzando aghi di
calibro 19 gauge se non è disponibile un vaso
centrale.
Una volta giunta in reparto l’unità trasfusionale d eve essere
immediatamente controllata sia dal medico che dall’ infermiere che si
occupano della terapia trasfusionale (doppio contro llo)
CONTROLLO DELLE UNITA’
�Ispezionare l’unità escludendo la presenza di macroaggregati, segni di
emolisi, o alterazioni del contenitore. Verificare la data e l’ora di scadenza.
�Controllare che l’unità presenti le lavorazioni eventualmente richieste
(filtrazione,irraggiamento lavaggio)
� CONTROLLARE I DATI ANAGRAFICI RIPORTATI
SULL’ETICHETTA DI ASSEGNAZIONE.
� AGITARE DOLCEMENTE LA SACCA
� RISPETTARE RIGOROSE NORME DI ASEPSI
L’identificazione
sacca/paziente
Chi somministra il sangue rappresenta l’ultima persona
che può rilevare un errore di identificazione.
E’ buona norma iniziare l’infusione molto lentament e per i
primi dieci/quindici minuti durante i quali è rac comandata la
presenza del sanitario poiché in questa fase posson o
comparire le reazioni trasfusionali più gravi, anch e mortali, da
incompatibilità di gruppo.
Il medico deve essere sempre presente nella struttura per
l’intera durata del trattamento e prontamente disponibile .
Se non assolutamente necessaria, la trasfusione non
dovrebbe essere effettuata di notte.
Emazie concentrate: i primi 15 minuti a goccia
lenta (10-15 gtt/min) si può incrementare
la velocità d’infusione e terminare l'infusione
entro 90-120 min.
A regime: non meno di 1 ora e non più
di due ore( 2 ml/min che equivale a circa 40 gtt/min).
In presenza di condizioni cardiocircolatorie compromesse, si può
procedere con somministrazione lenta, per un tempo massimo di
infusione di 4 ore onde evitare il pericolo di proliferazione batterica.
Piastrine: nei primi 15 min.
infondere a 25/30 ml/h (10 gtt/min)
poi aumentare la velocità e terminare
in 30 / 40 min. (100 gtt/min)
Plasma: la velocità di infusione è di circa 10 ml/min
A TRASFUSIONE TERMINATA
RILEVAZIONE CONDIZIONI CLINICHE E
PARAMETRI VITALI
REGISTRAZIONE SU CARTELLA
INFERMIERISTICA TIPO DI INFERMIERISTICA TIPO DI
EMOCOMPONENTE, LOTTO, VOLUME, ORA
DI INIZIO E FINE E FIRMA DELL’ESECUTORE
COMPILAZIONE DEL MODULO DI AVVENUTA
TRASFUSIONE, REAZIONI AVVERSE ( FIRMA
DEL MEDICO)
VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA TRASFUSIONALE
�EMAZIE CONCENTRATE: CONTROLLO DELL' HB EFFETTUATO,
DOPO UN’ORA E ENTRO 4 ORE E DOPO 48/72 ORE
�PLASMA: CONTROLLO DI PT E PTT EFFETTUATO ENTRO 4 ORE;�PLASMA: CONTROLLO DI PT E PTT EFFETTUATO ENTRO 4 ORE;
�PIASTRINE: CONTEGGIO PIASTRINICO EFFETTUATO DOPO 1
ORA E DOPO 18-24 ORE.
È IMPORTANTE PRECISARE CHE AGLI EMOCOMPONENTI
CONTENUTI NELLA SACCA NON POSSONO ESSERE
AGGIUNTI FARMACI NÉ SOLUZIONI DI ALCUN TIPO.
ALCUNE DELLE SOLUZIONI PIÙ UTILIZZATE
GLUCOSIO AL 5% PUO’ CAUSARE EMOLISI DELLE EMAZIE
IL RINGER LATTATO FORMAZIONE DI COAGULI
SE DURANTE LA TRASFUSIONE SI RENDESSE NECESSARIA LA
SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI, E NON SI POTESSE UTILIZZARE UNA
VIA VENOSA DIVERSA, SI PUÒ UTILIZZARE L’APPOSITO RACCORDO
(RUBINETTO).
IN QUESTO CASO È INDISPENSABILE FARE SCORRERE UNA CERTA
QUANTITÀ DI SOLUZIONE FISIOLOGICA ALLO SCOPO DI DETERGERE
LA VIA DAI RESIDUI DI EMOCOMPONENTE.LA VIA DAI RESIDUI DI EMOCOMPONENTE.
NELLA MAGGIOR PARTE DELLE TRASFUSIONIL’ADATTAMENTO NEL RICEVENTE AVVIENE SENZA GRAVIPROBLEMI
IN ALCUNI CASI POSSONO VERIFICARSI DEGLI EFFETTISFAVOREVOLI PIÙ O MENO GRAVI.
ATTUALMENTE SI È RAGGIUNTO
UN BUON GRADO DI SICUREZZA,
FORNIRE AL PAZIENTE INFORMAZIONI SU POSSIBILI
REAZIONI AVVERSE E L’IMPORTANZA DI RIFERIRLE
IMMEDIATAMENTE
MA PROBABILMENTE NON SI
RAGGIUNGERÀ MAI IL RISCHIO
ZERO
Il paziente pot r ebbe pr esentar e:
� Febbre, Brividi� Malessere, Inquietudine� Nausea, Vomito � Dispnea� Pallore
EVITARE
PANICO
� Pallore � Ittero� Ipotensione� Tachipnea Tachicardia� Emolisi
IN CASO DI REAZIONE TRASFUSIONALE
� Sospendere immediatamente la trasfusione
� Tenere pervio accesso venoso con sol. Fisiologica
� Avvisare il medico
� Rilevare parametri vitali� Rilevare parametri vitali
� Conservare la sacca per controlli e inviarla al CT
� Esesguire due prelievi ematici
� Iniziare valutazione del bilancio idrico…
� Stabilizzare il paziente
emolitiche
IMMUNOLOGICHE
contaminaz. batterica
NON IMMUNOLOGICHE
ACUTE
emolitiche ritardate
IMMUNOLOGICHE
emosiderosi indotta dalla trasfusione
NON IMMUNOLOGICHE
RITARDATE
REAZIONI TRASFUSIONALI
edema polm non cardiogeno
allergiche
febbrili non emolitiche
danni da conservazione
emolisi fisica/chimica
sovraccarico circolatorio
GVHD
immunomodulazione
porpora post-trasfusionale
allloimmunizz. leucociti/PLTS trasmissione malattie infettive(virali)
� Richiesta
� Identificazione
� Prelievo
� Osservazione Report
� Trasfusione
� Identificazione
Errori trasfusionali: i punti critici
� Accettazione richiesta
� Identificazione
� Test pretrasfusionali
Identificazione
� Consegna Archiv.
� Assegnazione
� Scelta dell’emocomponente
A tutt’oggi nella maggior parte delle Aziende
Ospedaliere non sono stati prodotti quei protocolli
operativi che le norme hanno demandato alle suddette
Aziende di produrre per prevenire il verificarsi di errori
trasfusionali.
LA SICUREZZA DEI PAZIENTI DIPENDE DALL’USO DI UNA LA SICUREZZA DEI PAZIENTI DIPENDE DALL’USO DI UNA
SERIE DI PROCEDURE APPROVATE DALLE AUTORITÀ
OSPEDALIERE.
TUTTO IL PERSONALE COINVOLTO DEVE ESSERE
PIENAMENTE CONSAPEVOLE DELLA NECESSITÀ DI PRESTAR E
COSTANTE ATTENZIONE E IMPEGNO NELL’OPERARE IN
CONFORMITÀ ALLE PROCEDURE PRESTABILITE.
LE RESPONSABILITA’
� Responsabilità del medico
� Responsabilità dell’infermiere
� Corresponsabilità del medico e dell’infermiere
1) IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE
Errata identificazione del pz - MEDICO- INFERMIERE
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
2) Stabilire la necessità della trasfusione e quando
trasfusione inappropriata - MEDICOtrasfusione e quando effettuarla
3) Compilare la cartellatrasfusionale
prima della trasfusione - MEDICO- INFERMIERE
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
5) Registrare la motivazione della trasfusione
l’indicazione trasfusionale è su base clinica e non esclusivamente in base
- MEDICO
4) Informare il paziente e/o ifamiliari
→richiede il consenso informato scritto da registrare e conservare nella cartella
- MEDICO
della trasfusione clinica e non esclusivamente in base ai dati di laboratorio.
6) Sceglierel’emocomponente indicato e la quantità necessaria
- Utilizzare le linee guida interne -MEDICO
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
7) Compilare accuratamentela richiesta trasfusionale
-deve essere firmata dal Medico prescrittore
- MEDICO- INFERMIERE
8) etichettare correttamente il campione di sangue del
Verificare accuratamente la
-INFERMIERE cheEsegue il prelievoil campione di sangue del
paziente per le prove pretrasfusionali.
accuratamente la corrispondenza paziente-provetta al letto del paziente.
Esegue il prelievo
9) Inviare al CentroTrasfusionale richiesta e campione del paziente
Controllare la documentazione che sia correttamente compilata ed il campione idoneo per garantire lamassima sicurezza e non indurre ritardi.
- INFERMIERE
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
10) Esecuzione prove di compatibilità pretrasfusionali
- Assegnare l’emocomponente più adatto per quel paziente
- C.T.
11) Ritiro degliemocomponenti
Al momento del ritiro andrannocontrollati da parte del SIT:•dati anagrafici del paziente
- SERVIZIO IMMUNOTRASFUSIONALE•dati anagrafici del paziente
•reparto di appartenenza del pz•gruppo sanguigno ABO ed Rh del paziente e dell’emocomponente•data di scadenza dell’emocomponente e prove pretrasfusionali•idoneità dell’emocomponente(integrità, segni di contaminazione batterica, emolisi, coaguli)
TRASFUSIONALE
-OSS/CRI/FATTORINI:Il personale che ritira gli emocomponenti è responsabile solo del corretto trasporto dei suddetti dalCT al reparto
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
12) Controlloemocomponenti.
Le unità di emocomponenti devono sempre essere ispezionate per segni di deterioramento:•prima di essere rilasciate dal Centro Trasfusionale;•al momento dell’arrivo in Reparto;•prima della trasfusione, Se presenti segni di emolisi,
- C.T.- INFERMIERE
Se presenti segni di emolisi, contaminazione batterica, coaguli o di non integrità dell’unità, questa NON va trasfusa ed il CentroTrasfusionaleva prontamente avvisato.
13) Trasportoemocomponenti
Gli emocomponenti vanno ritirati immediatamente prima di essere trasfusi. Le unità vanno trasportate negli appositi sacchetti da trasporto consegnati dal SIT e devonogiungere in Reparto il prima possibile.
- C.T.- INFERMIERE
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
14. Conservazione e restituzione emocomponenti
-Gli emocomponenti vanno trasfusi non appena consegnati (efficacia trasfusionale e rischio di contaminazione batterica).
- MEDICO- INFERMIERE
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
15) Controllo identità pretrasfusione PRIMA di procedere alla trasfusione infermiere e medico DEVONO IDENTIFICARE ACCURATAMENTE LA CORRISPONDENZA UNITÀ-PAZIENTE:
Verificare:•Dati anagrafici•reparto di appartenenza del paziente•corrispondenza tra dati del paziente e documentazione (richiesta trasfusionale)•corrispondenza etichetta dell’emocomponente– modulo
- INFERMIERE- MEDICO
UNITÀ-PAZIENTE:-In ufficio e al letto del paziente.- Al momento dell’arrivo degli emocomponenti in Reparto
2 OPERATORI
dell’emocomponente– modulo etichetta di assegnazione•corrispondenza etichetta di assegnazione- paziente (corrispondenza paziente emocomponente)•compatibilità di gruppo sanguigno delpaziente-dell’emocomponente ABO ed Rh•data di scadenza dell’emocomponente
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
16) Somministrazione degli emocomponenti
-Accesso venoso adeguato -INFERMIERE
17) Registrazione nella cartella trasfusionale
•tipo e volume di ciascun emocomponente trasfuso•numero identificativo di ciascunemocomponente•gruppo sanguigno di ciascun emocomponente trasfuso•tempo di inizio di ciascuna trasfusione•firma del Medico che attesta l’avvenuta trasfusione
- INFERMIERE- MEDICO
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
18) Monitoraggio del paziente:•inizio•durante (solo se vi sono problematiche)•fine•4 ore dopo la trasfusione (se il paziente è ancora degente)
Le reazioni trasfusionali severe avvengono comunemente durante i primi 15 minuti Per ogni unità trasfusa vanno registrati i seguenti dati del paziente:•condizione generale•temperatura•polso
- INFERMIERE
il paziente è ancora degente)•polso•pressione•frequenza respiratoria•diuresi
PROCEDURA ERRORE/RACCOMANDAZIONE RESPONSABILITA’
19) Registrazione dell’avvenuta trasfusione
Firma del modulo di accompagnamento dell’unità che va infine restituito al CT
- MEDICO
20) Identificare e trattare immediatamente ogni reazione avversa
Ogni evento avverso va prontamente segnalato al CT, registrato nella cartella del paziente e nel modulo di accompagnamento dell’emocomponente che va restituito al Trasfusionale.
- MEDICO- INFERMIERE
� In reparto quando si richiede la trasfusione: errore di identificazione
� In centro t. quando si compatibilizzano le unita’ richieste
�In reparto quando si trasfondono le unita’ : errore di identificazione
Gli errori trasfusionali più diffusi:
La novita’ piu’ importante e’
rappresentata dall’implementazione
di un sistema di sicurezza basato
sulla verifica elettronica della
Identificazione paziente/prodotto
trasfusionale.
Gli scopi sono:
�AUMENTARE E UNIFORMARE LA SICUREZZA NELLA PRATICA
TRASFUSIONALE
� FACILITARE I COMPITI DEGLI OPERATORI� FACILITARE I COMPITI DEGLI OPERATORI
� ADEGUARSI AGLI OBBLIGHI DI LEGGE
L’INTRODUZIONE DI UN SISTEMA ELETTRONICO DI SICUREZZA PER E VITARE
GLI ERRORI, FUNZIONA PURCHÈ SI ESEGUINO LE PROCEDURE CORRET TE.
IN PARTICOLARE ESEGUIRE LE LETTURE DEI CODICI A BARRE NON A LE TTO
DEL PAZIENTE, MA IN SALA INFERMIERI, VANIFICA COMPLETAMENT E L’AIUTO
FORNITO DALLA TECNOLOGIA, E FA RICADERE L’EVENTUALE
RESPONSABILITÀ DI UN ERRORE DI TOTALMENTE SULLE SPALLE
DELL’OPERATORE.
1 Etichetta che rimane sul Braccialetto
2 Etichette da usare solo per le provette
10 Etichette da usare sulla richiesta
Per una maggiore sicurezza è opportuno eseguire 2 controlli
� Manuale, rappresentato dal controllo visivo, umano
� informatico rappresentato dal sistema gestionale,dipendente dalla perfetta funzionalità del programmainformatico.
LA TRASFUSIONE DI SANGUE, DI EMOCOMPONENTI E DI
EMODERIVATI COSTITUISCE UNA PRATICA TERAPEUTICA
NON ESENTE DA RISCHI.
PER RIDURRE I RISCHI ED EVITARE CARENZE, IL SANGUE
VA UTILIZZATO SOLO QUANDO NE ESISTE PRECISA
INDICAZIONE E RICORRENDO ALL’EMOCOMPONENTE
SPECIFICO PER IL DIFETTO CHE SI VUOLE CORREGGERE.
La trasfusione migliore?
Quella mai eseguita
La trasfusione di sangue ha le caratteristiche di una
«normale» fleboclisi e i rischi di un…
TRAPIANTO D’ORGANO