lovecraft saggi

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    Edizioni Bietti, Milano

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    In copertina: particolare di una foto di H.P. Lovecraft ritrattodurante il suo esilio a New York (1924-1926).

    Art Direction e progetto graco: Panaro Design Srl

    S.T. Joshi per lIntroduzione G. de Turris per la struttura dellopera

    2011 Edizioni Bietti - Societ della Critica Srl, MilanoISBN: 978-88-8248-229-9

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    H.P. Lovecraft

    Teoria dellOrrore

    Tutti gli scritti critici

    Terza edizione riveduta, corretta, aggiornata ed ampliata

    A cura di

    Gianfranco de Turris

    Con un saggio introduttivo diS.T. Joshi

    Traduzioni e note diMassimo Berruti e Claudio De Nardi

    Edizioni Bietti, Milano

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    In memoria di Claudio De Nardi,scomparso improvvisamente

    e prematuramente mentrequesto libro era in fase di stampa.

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    Profeta del

    terrore cosmicodi Gianfranco de Turris

    Si conf a chi vive quasi da recluso,e ha visto ben poco del vasto mondo, prender dimora,

    con la fantasia, in quei luoghi che maggiormente

    lo interessano, non ostacolato in cidalla realt geograca.

    H.P. Lovecraft, In difesa di Dagon, I

    Vivo nel terrore di essere capito.Oscar Wilde (e H.P. Lovecraft)

    Un cammino lungo quello della conoscenza deiromanzi e dei racconti di H.P. Lovecraft in Italia,cammino ostacolato in primo luogo da una presen-tazione spesso opinabile dei testi: questi in genere(sin dalle loro prime apparizioni nella nostra lingua,a partire dal 1960, a partire dai racconti inclusida Fruttero e Lucentini nellantologia einaudianaStorie di fantasmi) erano tradotti malamente e senzanessuna attenzione per le particolarit stilistichedellautore americano che scomparivano o venivanobanalizzate, e quindi erano travisati, se non in molticasi tagliati e/o riassunti, come ho avuto occasionedi far notare nel corso del mio lungo interesse (risaleormai a cinquantanni fa) per Lovecraft in articoli,saggi, recensioni, introduzioni e libri; in secondoluogo si trattato di un cammino ostacolato da una

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    nemmeno tanto larvata ostilit inizialmente di pub-blico e di critica, non abituati alla narrativa dellorro-

    re, in seguito solo da parte di questultima, la criticacosiddetta ufciale, naturalmente.Ma il tempo galantuomo come si suol dire e,

    grazie anche al lavoro di divulgazione compiutoda alcuni specialisti in materia, la situazione oggi completamente diversa. Tutto ha cominciato a muo-versi intorno alla data del centenario lovecraftiano,il 1990. La nuova edizione della narrativa di HPL

    basata sul testo stabilito quasi sempre sul controllodei manoscritti da S.T. Joshi e pubblicata in quattrovolumi a cura di Giuseppe Lippi (Tutti i racconti,Mondadori, 1989-1992) dove sono state applicatele indicazioni metodologiche esposte dal sottoscrittoe da Sebastiano Fusco una quindicina danni primanelle antologie lovecraftiane della Fanucci (I miti diCthulhu, 1975; Nelle spire di Medusa, 1976; La sda

    dallinnito, 1976) ha avuto la fortuna di apparirein un momento in cui i lettori italiani gi da temposi erano abituati allhorror grazie ai romanzi diStephen King e dei suoi imitatori, ai lm e ai fumetticosiddetti splatter, mentre si raccoglievano i frutti alivello culturale di unopera di sensibilizzazione piche ventennale. Si avuta cos la sorpresa di vederei libri di Lovecraft inclusi nelle classiche dei pivenduti, mentre prendeva corpo una specie di cir-cuito multimediale che ne faceva diventare il nomee lopera non pi qualcosa di conosciuto soltanto apochi fanatici appassionati o a uno sparuto gruppodi addetti ai lavori.

    Fa una certa impressione, straniante e positiva altempo stesso, vedere come questo scrittore, la suagura singolarissima, la sua opera cos diversa dalla

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    solita letteratura gotica o nera sconosciuta nelnostro Paese in fondo sino a qualche tempo fa, si

    siano trasformati da oggetti di sarcasmo e alcunevolte anche di dileggio a oggetti quasi di culto perparecchi intellettuali e per moltissimi giovani. Hannocontribuito a creare questa inedita atmosfera diversifattori che potrebbero a un primo approccio sembra-re disparati e slegati fra loro. Ma il pi diffuso, il pigenerale, quel clima di precariet esistenziale, didegrado sociale, di disillusione ideale che ha caratte-

    rizzato lultimo scorcio del millennio, e continua aincombere anche oggi. Inoltre, la violenza materiale epsicologica che effettivamente esiste e di cui quotidia-namente veniamo a conoscenza attraverso giornali,riviste e soprattutto televisione e adesso anche la Rete,ha creato, in un amalgama inaspettato, una visualiz-zazione simbolica di angosce e frustrazioni, desideridi rivalsa e di autoaffermazione, spinte allesterioriz-

    zazione di istinti e desideri, che hanno preso corpoin una narrativa, in un cinema e in fumetti dellorroregiunti rapidamente ad una diffusione enorme. Peraccorgersi, alla ne, che lautore che meglio e pi diogni altro era riuscito a rafgurare il caos che ribolledietro una quotidianit apparentemente tranquillae che provoca in noi un senso di timore come ilbattito di ali nere allestremo conne delluniversoconosciuto, il mostro che ltra dalle stelle ma cheallo stesso tempo in noi, la degenerazione totale disociet prive di ogni riferimento saldo, lillusorietdi una conoscenza che si ritiene completa, perfetta,oggettiva, questo autore, che poi quasi sempre siscopre essere il retroterra letterario e culturale di tantiodierni fabbricanti di best-seller, questo autore altrinon era che Howard Phillips Lovecraft.

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    E Lovecraft, e la mitologia di Cthulhu, e la cittdi Arkham, e le rovine sommerse di Rlyeh e il libro

    maledetto per eccellenza, il Necronomicon, inaspetta-tamente li ritroviamo in altri romanzi, nelle pellicole,nei comics pi disparati, su riviste, nella musica rock,nei giochi di ruolo e inne anche nei videogames... sufciente andare nel sito internet The H.P.Lovecraft Archive per avere un elenco esaustivo ditutto quel che a lui ormai si riferisce. E se si cercaLovecraft con un qualsiasi motore di ricerca come

    minimo si ottengono oltre sei milioni di risultati. Sipu quasi dire: oggi chi non li conosce? Se i giovaniche ne leggono spesso i riferimenti in albi attual-mente popolarissimi come Martin Mystre (natonel 1982) e in Dylan Dog (nato nel 1986), o cheseduti intorno a un tavolo si divertono a inventarele storie degli investigatori dellocculto protagonistidi role-playing di grande successo che sintitolano ad

    esempio Il richiamo di Cthulhu, Le ombre di Yog-Sothoth,Sulle orme di Tsathoggua, I mille volti di Nyarlathotep, setutti questi ragazzi leggono anche le opere di HPL aintegrazione della loro passione primaria, e continue-ranno a leggerle in futuro, certo che Lovecraft potravere in Italia una fama duratura ed una diffusioneconsolidata.

    Linuenza di HPL ormai a livello di costume: sec una situazione kafkiana, un personaggio piran-delliano, una risata omerica c anche un orroreche oggi si denisce lovecraftiano per identicarneuna particolait a tutti nota. E lorrido gigantescoGrande Cthulhu ha raggiunto una singolare popola-rit: si trasformato in un buffo e simpatico pupazzodi peluche verde, in bambolotti, in marionette, inmaschere, in adesivi e gurine. E come non pensare

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    quanto piuttosto la lezione fantastica che Lovecraftha trasmesso attraverso di loro (il Maine di Stephen

    King ne una dimostrazione).E ancora di pi. Lovecraft divenuto egli stessomito trasmigrando come personaggio nelle operealtrui. Da creatore di storie a protagonista di storie,spesso e volentieri di storia alternativa, in cui vige lapremessa: E se Lovecraft che ha dato risultatisorprendenti. Da essere vivente a entit letterariatramite la quale i lettori dei romanzi e dei racconti

    di nuovi scrittori si sono trovati immersi anchegrazie alla sua gura nelluniverso che si associa alsuo nome. Un omaggio questo che ben pochiautori di ieri e di oggi, pochissimi, forse solo Borges,hanno ricevuto dai contemporanei e dai posteri. Untributo damore e di ammirazione da parte di ameri-cani soprattutto, ma anche inglesi, francesi e, perchno?, italiani, che da materiale cos particolare da esser

    circolato solo nellambito ristretto degli appassionatidi Lovecraft e della letteratura fantastica (per lItaliasegnalo le antologie Sotto il segno di HPL, YorickFantasy Magazine, 1997; Nel nome di Lovecraft,Bottero Edizioni, 2007; Da Arkham alle stelle, BotteroEdizioni, 2008; Le glie di Cthulhu, Dagon Press,2009) alla ne approdato anche a livello professio-nale (sempre in Italia Il mondo di Lovecraft, numerospeciale di M. Rivista del Mistero, Alacrn, 2007).

    E come, inne, non accennare ad un fenomenosingolarissimo, pur se extraletterario, che ha visto lamitologia lovecraftiana, le sue divinit cosmiche ectonie, divenire da nzioni narrative effettivi oggettidi culto? stato Kenneth Grant, capo di varie orga-nizzazioni magiche e soprattutto dellOTO, lOrdoTempli Orientis che fu di Aleister Crowley, a coniuga-

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    re il sistema magico di questultimo con il pantheondel Sognatore di Providence. Lidea presentata, svi-

    luppata, organizzata con sempre maggiori confrontie approfondimenti in sei volumi, divisi in due trilo-gie, apparsi in ventanni: The Magical Revival(1972),

    Aleister Crowley and the Hidden God (1973), Cult ofShadows (1975); Nightside of Eden (1977), Outside theCircles of Time (1980), Hecates Fountain (1992). Pernon parlare di varie conventicole e sette che in tuttoil mondo, Italia compresa, hanno assunto questo

    pantheon come verosimile punto di riferimento.Dunque, un bilancio inaspettato: dallincompren-sione al successo, dalloscurit alla fama, dallesclusivi-smo alla pubblicit, sino a tornare grazie alla passio-ne di un piccolo numero di adepti che hanno scrittodi lui ad un circuito quasi privato, come a volerrestituire il nostro autore alla rispettosa adorazione deisuoi seguaci, sottraendolo ai riettori deformanti della

    societ-spettacolo, che peraltro erano del tutto alienialla sua indole. E da qui, a riconoscimento denitivodella sua qualit poetica e letteraria, proiettarlo inne(e nalmente) nellempireo culturale, almeno negliStati Uniti sua patria di origine: infatti, la collana TheLibrary of America, destinata pi che ai lettori gene-rici alle biblioteche pubbliche, a quelle degli istitutiscolastici e dei centri culturali, nel 2000 ha inseritodue sonetti della serie Fungi from Yuggoth in un volumededicato alla grande poesia americana, e nel 2005 haospitato una raccolta di diciotto storie scelte da PeterStraub in un volume intitolato semplicemente Tales.Levento fondamentale perch la collana pubbli-ca soltanto quelli che sono considerati i capolavoridella narrativa, della poesia e del pensiero americano.Lovecraft, insomma, lui e i suoi mostri e i suoi dei,

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    cinquanta schede, importanti per capire gli interessidi HPL in questo settore della narrativa in base al

    proprio modo dintendere la narrativa weird, con inappendice un curioso testo, Favourite Weird Stories ofH.P. Lovecraft, 1930-1935, che chiarisce ancora megliole sue preferenze), sulla fantascienza (Some Notes onInterplanetary Fiction, 1934), sullorrore sovrannaturale(il riassunto inedito di Supernatural Horrorin Literature,1936).

    Inne, i proli critici e biograci di un gruppo di

    autori sotto forma di veri e propri brevi saggi (LordDunsany and His Work, 1922; The Weird Works of William Hope Hodgson, 1934), di recensioni (ReviewofEbony and Crystal by Clark Ashton Smith, 1923) odi ricordi scritti in occasione della loro scomparsa (InMemoriam: Henry St. Clair Whitehead, 1932-1933; InMemoriam: Robert Erwin Howard, 1936).

    Resta fuori da questa raccolta soltanto il famoso

    Commonplace Book, una specie di taccuino su cuiLovecraft annotava idee, spunti, schemi di trame:una vera e propria ofcina in cui si trovano i germidi quasi tutta la sua narrativa, ma solo perch statogi tradotto e curato da Claudio De Nardi col titoloDiario di un incubo. Taccuini 1919-1935 (Mondadori,1994). per stata aggiunta una scelta di lettere, omeglio di signicativi estratti di lettere 1922-1936, incui lo scrittore di Providence esamina temi e gurelegate allImmaginario, quindi non solo la narrativafantastica e weird, ma anche la letteratura in generale,approfondendo temi gi toccati altrove o affrontan-done di nuovi.

    Dal mosaico di questi testi redatti nellarco di unquindicennio, esce cos un ritratto unitario dellesteti-ca e della poetica lovecraftiane. S.T. Joshi, nellintro-

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    duzione appositamente scritta per questo volume che,come stato qui impostato, non esiste ancora negli

    Stati Uniti, mette in risalto il lo conduttore per cosdire ideologico che li unisce coerentemente. Unacoerenza che su un piano pi culturale e letterarioci preme far notare. Essa, da quel che risulta negliinterventi riuniti, a me pare si basi su una serie dipresupposti e contrapposizioni (vere e proprie coppiedi opposti) che poi sono altrettanti giudizi di valore,altrettante assunzioni di priorit, altrettante scelte teo-

    riche e pratiche:1) Preminenza dellimmaginario, della fantasia e del

    senso del meraviglioso sulla realt.Dopo averla sperimentata e dopo che le scienze

    siche e umane ce ne hanno svelato la pochezza,linconsistenza, linsufcienza, non la si pu cheontologicamente riutare:

    I rapporti fra gli uomini non stimolano la miafantasia. Semmai il rapporto delluomo con ilcosmo, con lignoto, che solo riesce ad accende-re in me la scintilla dellimmaginazione creatri-ce. Il punto di vista antropocentrico mi riesceinsopportabile, perch non posso condividernela primitiva miopia che esalta il mondo trascu-rando ci che vi sta dietro. Il mio piacere lameraviglia: linesplorato, linaspettato, ci che nascosto e quellalcunch dimmutabile che sicela dietro lapparente mutevolezza delle cose.Rintracciare quel ch remoto nel vicino; leter-no nellefmero; il passato nel presente; linni-to nel nito; queste sono le fonti del mio piaceree di ci che io chiamo bellezza.

    In difesa di Dagon, II

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    Di conseguenza, gli unici scrittori che possonoaspirare a creare vera letteratura sono quelli che

    hanno una marcata inclinazione per il senso delmeraviglioso, e solo quelli, come scrive alla signoraReed nel 1927. Sense of wonder che cos le descri-ve: Una sorta di visione sublimata che ammantaluniverso di nuovi colori, e che avvolge il palco-scenico della vita di un fascino mistico e di un velodi signicato cos profondi e potenti che nessunopotr pi osservarlo senza avvertire un desiderio

    irresistibile di catturarne e conservarne lessenza per preservarlo in futuro, e condividerlo con coloroche saranno capaci di ammirarlo adottando unpunto di vista analogo. Insomma, scrive ancoraLovecraft alla sua corrispondente, inutile perdertempo a descrivere la Realt, dato che tutto quantosi potrebbe concepire di ordinario e disadorno gistato pensato e detto migliaia di volte. Il banale, pro-

    saico mondo dei sentimenti e degli eventi comuni gi stato compilato cos bene che non rimane nulladi signicativo da aggiungere. Cosa si deve fare allo-ra? Spiega Lovecraft alla Reed: Al contrario, si devecominciare a scrivere quando gli eventi del mondoreale appaiono suggerire qualcosa che di tal mondosupera i conni stranezze, schemi, ritmi, combina-zioni uniche che nessuno ha mai visto o udito in pas-sato, ma che in realt allosservatore si rivelano cosimportanti e ricche di magnica bellezza da meritaresenza dubbio di essere cantate con accompagna-mento solenne e squilli di tromba. Spazio e tempoprendono vita e signicato letterari quando inizianoa suscitare in noi una sottile nostalgia per qualcosafuori dallo spazio e fuori dal tempo.

    Che alla luce di questi concetti Lovecraft senta

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    vicini a lui, contigui idealmente, alcuni autori checonsidera amici e maestri, appare logico. Tra essi

    soprattutto Lord Dunsany, una specie di suo alterego, tanto che parlando di lui sembra evidente che siriferisca a se stesso. Ad esempio, quando denisce loscrittore irlandese poeta della meraviglia [...] di unameraviglia assunta intelligentemente cui ci si volgedopo aver sperimentato la pi totale disillusione delrealismo; oppure quando parla nei suoi confrontidi letteratura escapista, cio una letteratura di

    consapevole irrealismo derivata dallintelligente e raf-nata convinzione che lanalisi della realt conducesoltanto alla constatazione del caos, del dolore e deldisincanto (Lord Dunsany e la sua opera).

    2) Preminenza, nellambito della letteratura del terrore,della narrativa sovrannaturale rispetto alla narrativa dellamera paura sica.

    Precursore anche in questo, gi settantanni fa epi HPL aveva individuato e separato quel genereletterario che oggi stato chiamato anche conriferimento al cinema e ai fumetti splatter o, inItalia, dopo unabile campagna promozional-propa-gandistica, dei cannibali, mettendone in evidenzai limiti ideologici e le limitazioni formali. Unacosa, egli afferma, la letteratura del terrore cosmi-co, una cosa del tutto diversa la narrativa dellamera paura sica e del macabro naturale: Il veroracconto sovrannaturale possiede qualcosa di pi deldelitto misterioso, delle ossa insanguinate, o di unaapparizione avvolta nel lenzuolo che trascina rumo-rose catene secondo copione (Lorrore sovrannaturalenella letteratura). Per la prima non ci possono esserespiegazioni razionali e materialiste; per la seconda s.

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    La paura che nasce dallignoto, dal contatto consfere e poteri sconosciuti sta su un piano, su uno pi

    basso la paura che nasce dalle ossa insanguinate (eda squartamenti, sventramenti, cadaveri putrefatti,teste mozzate, torture insopportabili, sadismi di ognigenere, tipici appunto delle opere splatter e canni-baliche). Qui, come ben ha spiegato sulla falsarigalovecraftiana Stephen King nel suo saggio Dansemacabre (1981-1983), testo storico-teorico anchessosempre ignorato, si prova pi repulsione e schifo che

    non il brivido profondo dellorrore cosmico, quellodella sospensione delle leggi di natura, teorizzatoda HPL ad esempio in una lettera a Wilfred BlanchTalman del 1926 quando scrive: In merito a comedenire il genere weird e naturalmente esso non affatto limitato al solo genere dellorrore direi che ilcriterio pi afdabile da seguire sia la forte impressionedi una sospensione delle leggi di natura o la presenza di

    mondi o forze invisibili a portata di mano.3) Preminenza dello scrittore fantastico sullo scrittore

    realista e sullo scrittore romantico.Infatti, questi si dedica allarte nel suo signicato

    pi essenziale. Non sta a lui modellare graziose scioc-chezze a uso e consumo dei bambini, non sta a luiergersi a moralista, partorire superciali edicazionimorali per superstiti vittoriani attardati, o rifriggereda un punto di vista didattico gli insolubili proble-mi delluomo (In difesa di Dagon, I). Ne deriva unaconseguenza pratica: Il giudizio delle masse non haalcun valore per me, perch la lode gratica davverosoltanto quando proviene da qualcuno che condivi-de il punto di vista dellautore (In difesa di Dagon, II).

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    4) Preminenza della letteratura estetica sulla letteratu-ra didattica.

    Il prodotto di autori che la pensano cos dunqueuna letteratura completamente diversa da quellaimperante, o almeno osannata, allepoca di HPL e, ingenere, ancor oggi: una volta riconosciuta la genui-nit e dignit del racconto dellorrore sovrannaturalecome forma letteraria contro cui si scagliano glistrali di unarticiosit materialistica che resta legataad emozioni scontate e a eventi esteriori e le critiche

    di un ingenuo e insipido idealismo che disapprovala motivazione estetica, emergeranno tutti i limitidella letteratura didattica che innalzi il lettoread un conveniente livello di sdolcinato ottimismo(Lorrore sovrannaturale). In altri termini, quella checondanna Lovecraft la letteratura che oggi si de-nirebbe impegnata, con ni sociali, che alcontrario devono essere assenti nella letteratura

    che egli qualica estetica e che si rif a quanto nelfamosissimo incipitdel suo saggio denisce cos: Ilpi antico e intenso sentimento umano la paura,e il genere di paura pi antico e potente il terroredellignoto. Tanto vero che se la narrativa orrori-ca prende la prima direzione non pi la stessa:Una storia fantastica il cui intento sia di essereeducativa o di produrre un effetto sociale, non puessere considerata un genuino racconto di terrorecosmico e non raggiunge i ni che esso intendeproporsi. In effetti, il senso estetico connaturatoal fantastico non si concilia con limpegno il cuiscopo , appunto, didattico, vale a dire quello dellePersone Con Una Missione. Tanto vero che lagrandezza di Poe consiste anche nellessersi svinco-lato dallinsipido didascalismo moraleggiante che

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    lo aveva preceduto, e di non atteggiarsi a maestro,sostenitore e venditore di opinioni (Lorrore sovran-

    naturale). Per capire appieno il senso che HPL davaal termine letteratura o creazione letteraria, fon-damentale la gi citata lettera alla signora ZealiaReed dove il nostro autore elenca quattro categoriedi coloro che devono essere esclusi da essa, la cuiultima comprende le Persone Con Una Missione:questa brava gente scrive perch desidera che anchealtri facciano o credano ci che loro stessi fanno o

    credono, e naturalmente i principali scopi delle loroopere sono la propaganda e la persuasione.Ecco il motivo per cui Lovecraft prediligeva alcuni

    scrittori invece di altri. Tipico il caso gi ricordato diLord Dunsany nel quale egli vedeva i riessi delle suestesse opere: nellautore irlandese non vi , infatti,alcun elemento morale o didattico, vi si riscontralodio dellartista per ci che brutto, stupido e

    banale e che sovente si esplica nella satira delleistituzioni sociali e nella critica per linquinamentodella natura a opera di sudice citt e orribili cartellisegnaletici (com noto anche Tolkien la pensavaalla stessa maniera ed espresse i suoi sentimenti quasicon le stesse parole). Lord Dunsany, inoltre, scriveunicamente per il proprio piacere, n mai avvilireb-be il proprio lavoro per compiacere la moltitudinedei listei o la cricca oggi dominante dei caoticimodernisti letterari (Lord Dunsany e la sua opera).

    5) Preminenza dellartista in lotta contro il propriotempo e contro Mammona sullo scrittore professionista.

    lapologia del dilettantismo, vale a diredellattivit eseguita senza altri ni che il piacere,il diletto di farla: Lo scrittore professionista costi-

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    tuisce lantitesi dellartista, che invece i criticiborghesi prendono a bersaglio (In difesa di Dagon,

    III); al punto di affermare poi: Meglio scrivere cononest per una rivista che non paga, piuttosto cheelaborare un indegno orpello e venire compensatoper questo (Alcuni appunti sulla narrativa interplane-taria). Ecco, infatti le prime tre categorie da esclu-dere dal novero della vera creazione letterariaelencate dalla lettera alla signora Reed e di cui pocosopra si citata la quarta e ultima: 1) coloro che

    vedono nella scrittura solamente una fonte di gua-dagno; 2) quelle persone che scrivono per placarelinquietudine della propria anima e per trovare unrimedio alla noia o a delle condizioni di vita insod-disfacenti; 3) lo scrittore per passatempo coluiche, apaticamente e senza originalit, nella scritturacerca soltanto il divertimento, e trova soddisfazionee graticazione alla propria vanit nellimitare (in

    modo pi o meno elaborato) libri e storie che haletto e apprezzato.Per tali motivi Lovecraft sente a lui afni, pur

    nella diversit della creazione letteraria, scrittoricome Smith e Howard che si sono posti (o hannocercato di farlo) contro leconomicismo del mondo.Di Clark Ashton Smith mette infatti in risalto ilcoraggioso riuto di un artista dun mondo dimacchine e di registratori di cassa, di complessifreudiani e di test Binet-Simon, e che ha sceltoreami dintensa e iridescente bizzarria al di l dellospazio e del tempo, eppure veri come qualunquealtra realt oggettiva perch tali li hanno resi isogni (recensione al volume Ebony and Crystal diSmith); mentre del creatore di Conan il Cimmerodice: Era pi grande di qualunque politica del

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    protto egli adottasse, perch anche quando facevavistose concessioni a direttori guidati esclusivamen-

    te dal Dio denaro, da Mammona, e a critici dellastessa risma, la sua innata forza e sincerit venivanosempre a galla, lasciando limpronta della sua perso-nalit su qualunque cosa scrivesse (Ricordo di RobertE. Howard).

    Inne, questa scelta di campo ha un effetto prati-co: Uno stile superciale distrugge qualunque seriafantasia (Note su come scrivere racconti fantastici), poi-

    ch sulle riviste popolari non si racconta ci cheveramente si sente di dover raccontare, ma ci cheun pubblico incompetente e ignorante vuole ascol-tare, e quindi ci per cui gli editori commercialisono disposti a pagare (lettera a Catherine Mooredel 1935).

    6) Preminenza della narrativa dello stato danimo

    sullazione pura, sia nel fantastico che nella fantascienza.Dunque, negli anni Trenta, Lovecraft era pi checonsapevole di che cosa fosse necessario perchla narrativa non-mimetica uscisse dal ghetto: daqui, come si gi ricordato, la sua aperta criticaalla politica editoriale dei pulps (le riviste popolari abasso prezzo, cio quelle su cui anchegli si vedevacostretto a pubblicare, tipo Weird Tales, AmazingStories o Astounding Stories), i luoghi comuni, learticiosit, la cattiva scrittura, i personaggi standar-dizzati di tanti autori del suo tempo anche famosi:Latmosfera, e non lazione, il grande desideratumdella narrativa fantastica. Inoltre, il massimo cui unastoria meravigliosa possa aspirare ad essere un vivi-do ritratto di certi tipi di stati danimo umani. Nelmomento in cui cerca dessere qualcosaltro diventa

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    dozzinale, puerile e affatto convincente (Note su comescrivere racconti fantastici). E ancora giunge a dire: Per

    essere valida ed efcace, una storia weirdnon deve affat-to fondarsi sulla trama o gli eventi, ma deve cercare dievocare uno stato danimo o unatmosfera. Il suo obiet-tivo semplicemente di essere levocazione di uno statodanimo, e se riesce a bilanciare gli elementi dellevo-cazione con sufciente abilit, gli eventi della tramacon cui ispirare tale stato danimo perdono dimpor-tanza (lettera a Duane Rimel del 1935). Concetti

    del resto riaffermati anche per quanto riguarda lafantascienza: Latmosfera, non lazione, la cosa sucui lavorare nella storia meravigliosa, perch la storiadeve considerarsi come cristallizzazione di uno statodanimo e tenere sempre presente in sommo gradoun profondo, pervasivo senso di estraneit (Alcuniappunti sulla narrativa interplanetaria).

    Lo stato danimo, latmosfera sono allora per

    HPL il punto discriminante sia in senso assoluto, maanche in senso relativo per stabilire la qualit dellostesso racconto fantastico: Latmosfera la cosapi importante, perch il criterio ultimo di autentici-t non un intreccio ben collegato, ma la creazionedi una determinata sensazione, al punto che dob-biamo giudicare un racconto sovrannaturale non inbase allintento dellautore, o ai semplici meccanismidellintreccio, ma in base al livello emozionale cheesso attinge nel suo punto meno terreno (Lorroresovrannaturale).

    Corollario di questa preminenza dellatmosferasullazione che di certo superiore lorrore sug-gerito che non quello apertamente e platealmentedescritto: Sono daccordo con lei sul fatto che ilmodo migliore di descrivere lorrore consista nel sug-

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    gerirlo. Il fondamento del vero orrore cosmico risiedenella violazione dellordine naturale, e le violazioni pi

    sconvolgenti sono sempre le meno concrete e lepi difcili da descrivere (). Naturalmente anchenella vaghezza esistono gli eccessi, specialmente tragli scrittori dilettanti che non sono realmente capacidi rendere la suggestione cosmica. Gli scrittori pocodotati ricorrono al vecchio trucco di denire lorroretroppo mostruoso per essere descritto, nascon-dendo in tal modo la loro incapacit a dipingere

    adeguatamente lorrore in questione. Ma lo scrittorepreparato e che conosce bene il suo mestiere sa chealludere allorrore risulta spesso pi convincente chedescriverlo apertamente. Demarcare la differenza trauna descrizione concreta e una suggestione cosmica impresa delicata (lettera a Robert Howard del 1930).

    7) Preminenza del lettore sensibile sul lettore senti-

    mentale.Nella teoria lovecraftiana del fantastico e dellor-rore viene preso in considerazione anche il lettore,vale a dire laltra parte in causa, in ci precorrendocerte teorie letterarie psicanalitiche e strutturaliste.Ma il lettore che interessa e piace a Lovecraft hacaratteristiche assai simili agli scrittori come piac-ciono a lui, e che sono poi in fondo il suo riessocome si gi notato a proposito di Dunsany: infatti colui che possiede un certo grado dimma-ginazione e la capacit di distaccarsi dalla vita ditutti i giorni (Lorrore sovrannaturale). Insomma, ilritratto di HPL. Peraltro, coloro che hanno questecaratteristiche e quindi apprezzano la narrativa fan-tastica non sono molti:

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    Relativamente pochi sono abbastanza svinco-lati dalle incombenze del tran-tran quotidiano

    da reagire a stimoli esterni ad esso, e i raccontidi sentimenti e avvenimenti comuni, o di ba-nali distorsioni emotive di tali sentimenti, oc-cuperanno sempre il primo posto nei gusti deipi; a ragione, forse, perch naturalmente talibanali argomenti costituiscono la parte grandedellesperienza umana. Ma le persone sensibilisaranno sempre dalla nostra parte, e a volte unbizzarro spiraglio di fantasia si fa strada in un

    angolo oscuro persino della testa pi dura; tan-to che non c razionalismo, Riforma, o analisifreudiana che possa eliminare del tutto il brividoprovocato da un bisbiglio nellangolo del focola-re o in un bosco solitario.

    Lorrore sovrannaturale

    In altri termini, la particolare sensibilit nei con-

    fronti del fantastico da privilegiare al pi ovviosentimentalismo che nasce dalla lettura di opererealistiche/naturalistiche che vanno per la maggiore(ieri come oggi). In tal modo si completa il circuitoautore/lettore, accomunati e resi quasi complicidalla loro propensione per la narrativa non-mimeti-ca e il riuto delle incombenze del tran-tran quo-tidiano intese come misura della vita.

    Effettuando simili scelte e adottando tali priorit,Lovecraft si pone come un vero e proprio precur-sore del punto di vista che oggi hanno i critici e gliscrittori di genere pi consapevoli e aggiornati.Gi negli anni Venti e Trenta del secolo scorso ilMaestro di Providence aveva nei confronti dellaletteratura che possiamo denire complessivamente

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    narrativa lovecraftiana: Se a questa sensazione dipaura e malvagit, spiega sempre nel suo saggio, si

    aggiunge poi linevitabile fascino del meraviglioso edella curiosit, ne scaturisce un composito insiemedi intense emozioni e sollecitazioni fantastiche chedureranno quanto la stessa razza umana. Perfetto:terrore e meraviglia sono da un lato esattamentele sensazioni che provoca lirrompere del Mito (edel Sacro, come teorizz Rudolf Otto nel 1917)nella realt; dallaltro, i due loni inestricabili della

    poetica e dellopera del nostro autore. Certo, non precisamente il senso che al mito davano i grandiautori tradizionalisti degli anni Trenta, n quello cheavrebbero dato i grandi mitologi del dopoguerra, masi deve riconoscere allo scrittore di Providence unal-tra delle sue incredibili intuizioni (incredibili per lacultura del suo Paese): sin dallora accreditava dun-que alla letteratura dellImmaginario origini antichis-

    sime e, se vogliamo, nobili, ben al di l di quantoappariva sulle riviste popolari dellepoca, i pulps, e diquanto pensavano i suoi lettori e i suoi stessi autori.

    Come tanti in seguito (e tra essi addirittura J.L.Borges), Lovecraft teorizza, inoltre, la supremaziadel fantastico e della narrativa fantastica sul realisti-co e la narrativa neo-realistica, la sua capacit perdi pi di riuscire a comprendere assai meglio quelche ci circonda e di meglio descriverlo tramite i suoiparametri ideali. Al pari di tanti scrittori specializzati,soprattutto degli anni Settanta, Lovecraft proclamavalo svincolarsi dai cliche dalle convenzioni stilistichee contenutistiche imposte dal mercato delle rivistepopolari, dalle richieste di lettori ingenui e di boccabuona, dalla tirannia dei pagamenti tanto a parola(e quindi dalla necessit di scrivere testi sempre pi

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    lunghi anche se insulsi), dai luoghi comuni che para-gonavano il fantastico e il meraviglioso a storie pue-

    rili e quindi lo volevano sempre e comunque puerile.Lovecraft, per, ha indicato anche che il valoredi una narrazione di orrore sovrannaturale stasoprattutto nel modo in cui esso scritto, nello stile,tanto vero che conclude il suo saggio appuntoLorrore sovrannaturale nella letteratura afferman-do: Qualunque capolavoro universale del domanicostruito su fantasmi e terrore dovr il suo riconosci-

    mento pi alla suprema maestria che allargomentotrattato. Un esempio Stephen King, lo scrittoreamericano che pone proprio Lovecraft come suomaestro e ispiratore, il quale ovviamente neiromanzi e racconti migliori che sono peraltro la mag-gioranza nella sua ormai vastissima produzione riuscito a far accettare il genere dellorrore sovran-naturale sia ad un diffuso pubblico internazionale,

    sia alla critica pi sosticata, rinverdendo stereotipiormai considerati obsoleti (fantasma, lupo mannaro,vampiro, resurgente, ecc.), sia orrori pi lovecrftia-ni. E questo grazie alla sua maestria stilistica einventiva.

    Ma Lovecraft anticipatore anche del modo in cuioggi nalmente sintende il fantastico: come unal-ternativa al Reale, come laltra faccia del quotidiano,come lo scardinarsi delle sue coordinate ad operadi un elemento estraneo. Lo teorizz per primo ilfrancese Roger Caillois nel 1958 e poi nel 1962, masostanzialmente lo aveva anticipato HPL trentanniprima e pi. Ci che caratterizza lorribile linna-turale, scriveva gi nel 1921 (In difesa di Dagon, I),vale a dire lintrusione di un elemento estraneo allanatura e che ne sconvolge le regole. Confermava: Il

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    mio piacere la meraviglia, linesplorato, linaspet-tato (In difesa di Dagon, II). Nella prima edizione

    (1927) de Lorrore sovrannaturale nella letteratura siriferiva, con parole divenute famose, alla malignae innaturale sospensione o scontta delle immuta-bili leggi di Natura che costituisce la pi terribileconcezione del cervello umano. Nella sua letteraa Robert Howard del 1930 spiegava ancora che ilfondamento del vero orrore cosmico risiede nellaviolazione dellordine naturale. Nel 1934 indicava

    questi criteri per scrivere un buon racconto di sciencection: Non bisogna dimenticare che qualunqueviolazione delle leggi naturali conosciute di per sestessa un qualcosa di molto pi terribile di qualun-que altro avvenimento o emozione che possa con-cernere un essere umano. E poi: Su tutto dovrebbegiganteggiare la totale, oltraggiosa mostruosit delfatto che, nel racconto, viola le leggi della natura

    (Alcuni appunti sulla narrativa interplanetaria). E nel1936, pochi mesi prima di morire, riaffermava la suaconcezione nel riassunto, poi rimasto inedito, deiprimi capitoli de Lorrore sovrannaturale: Deve esser-ci unallusione, espressa con accenti gravi e sinistriappropriati allargomento, a quella terricante nozio-ne della mente umana una maligna e particolaresospensione o scontta di quelle stabili leggi di natu-ra che costituiscono la nostra unica difesa contro gliassalti del caos e dei demoni dello spazio insondato.

    C tutto Caillois e niente Todorov in questeaffermazioni. C ed evidente quella irruzionedellinammissibile che scompiglia la solidit delmondo reale, di cui parla il primo nel saggio Dalla

    aba alla fantascienza; non c affatto quella esitazio-ne interpretativa del lettore di fronte alla descrizio-

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    ne di un dato avvenimento, di cui parla il secondo neLa letteratura fantastica(1970). Sono questi i momenti

    in cui, secondo i due autori francesi, nasce il fan-tastico. Lovecraft anticipa i concetti-base di Caillois,e cos possiamo per fortuna lasciar cadere nellobliolambiguit di Todorov anche se la possibile sceltadel lettore fra naturale e sovrannaturale pu farvipensare (cfr. In difesa di Dagon, II). Certo, anche HPLtiene presente il lettore, ma in maniera assai diversada Todorov: la qualit di un vero racconto del sovran-

    naturale si riscontra se esso suscita o no in lui unaprofonda sensazione di paura e di contatto con sfereo poteri sconosciuti; un indenibile atteggiamentodi timoroso ascolto, come per il battito di ali nere o ilraspare di forme ed entit estranee allestremo con-ne delluniverso conosciuto (Lorrore sovrannaturale)come gi ricordato. Anche nella teorizzazione delfantastico come quando dove perch il Maestro

    di Providence stato un precursore.Dal generale al particolare. In anticipo sui nostritempi Lovecraft ha inquadrato storicamente e criti-camente la quasi totalit degli scrittori dellorrore edel sovrannaturale che soltanto da pochissimo sonostati riscoperti non soltanto in Italia ma negli stessiPaesi anglosassoni a partire dagli anni Settanta delNovecento dopo laffermazione di Tolkien negliStati Uniti e la nascita di una editoria e di una gio-vane critica pi attenti al genere. stato il primoa dare uninterpretazione profonda e simbolica diPoe (si pensi allanalisi della Caduta di casa Usher); stato il primo a mettere nel dovuto risalto quelli chetuttora possono essere considerati i maestri contem-poranei (Blackwood, Machen, M.R. James e LordDunsany, anche se questultimo purtroppo ancora

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    una spia dellatteggiamento complessivo che i nostricritici e storici della letteratura, anche se versati nel

    fantastico in senso lato, hanno di solito manifesta-to nei confronti del Lovecraft teorico dellorrore, puresprimendo, almeno in questi ultimi anni, apprezza-mento per il Lovecraft narratore: non parlo dei suoiinterventi sparsi, praticamente ignoti e ignorati, manemmeno il Supernatural Horror, che pure ha avutodiverse versioni, anche se non sempre allaltezza, stato quasi mai, diciamo pure mai, preso in consi-

    derazione ed esaminato con la dovuta cura e atten-zione. Eppure ho cercato di dimostrarlo con rife-rimenti precisi anche in ambito critico Lovecraft da considerarsi un Maestro: ha precorso i tempi, hagettato semi interpretativi, ha soprattutto affrontatoun argomento fondamentale, cardine per gli appas-sionati di letteratura dellImmaginario, siano essiesperti che semplici lettori: ne ha dimostrato la

    dignit delle origini culturali; con una conseguenzaaltrettanto importante: il valore intrinseco allinter-no della cultura contemporanea (sua e nostra), infondo, che cosa sono ottantanni o gi di l?

    La paura e la meraviglia, lorrore e lo stupore lafanno ancora da padroni nel primo decennio delnuovo millennio, semplicemente perch lignotonon stato ancora completamente svelato: anzi, lospostarsi in avanti delle cosiddette frontiere dellascienza non ne riduce affatto la portata, e consbalordimento e angoscia degli scienziati ne rivelasempre pi inattesi aspetti, tanto che i pi coscientie umili di essi ammettono, come il losofo grecosecoli fa, di sapere di non sapere. Anche questo ilnostro autore aveva previsto quando nella conclu-sione de Lorrore sovrannaturale ricorda che siamo

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    negli anni Trenta del Novecento ormai questogenere letterario si era affermato, ed era accettato,

    per una serie di ragioni: la marea montante dinoioso realismo che lo osteggiava, e una ondataparallela di dilagante misticismo quale reazionealle scoperte del materialismo (cio, la scienza).Come detto, quanto si verica ancora oggi, neglianni Duemila. Le cose non sono molto cambiate (ociclicamente si ripresentano uguali) tra un millennioe laltro

    Howard Phillips Lovecraft fu il teorico di tutto ci.Forse anche linconsapevole profeta.

    Il presente volume, quindi, rende nalmenteaccessibile anche nella nostra lingua questo aspettodella sua personalit, che, come si constater dopola lettura completa e coordinata di questi testi,non certo minore, anzi decisamente maggiore.

    C da aggiungere che la loro traduzione stataafdata a uno dei pochi, veri e disinteressati espertidello scrittore americano esistenti nel nostro Paese:Claudio De Nardi, al quale si devono le numerosenote dintegrazione biograca e bibliograca ai testi indicate con N.d.T. nonch la dettagliata intro-duzione a Lorrore sovrannaturale. Gli si afancatoin questa nuova edizione un altro giovane esperto,tra i migliori traduttori oggi di Lovecraft: MassimoBerruti al quale si deve la resa in italiano di Tramedi racconti fantasticie i brani delle Lettere sullImmagi-nario e relative note, anche qui indicate con N.d.T.Allamico Sebastiano Fusco devo invece la segnala-zione e la ricostruzione del successivo evolversi deLe mie storie dellorrore preferite.

    Gli scritti lovecraftiani che seguono vengono

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    presentati in ordine cronologico di redazione: laloro storia editoriale e le fonti sono in una elen-

    cazione conclusiva dovuta alla pazienza certosinadi S.T. Joshi cui sono state aggiunti i materiali diquesta nuova edizione. Al critico americano si deveovviamente ledizione originale dei testi qui riuniti,controllata, come stato per tutta la narrativa love-craftiana, sui dattiloscritti o sulle edizioni a stampapi antiche. Di particolare pregio, doveroso sotto-lineare, la cura di In difesa di Dagon. Le note di Joshi

    sono indicate con S.T.J.

    Un ringraziamento personale a Sebastiano Fusco per laiuto nellapreparazione di questa edizione, ed a Massimo Berruti per leccezionale

    disponibilit e per i consigli.