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LUDWIG WITTGENSTEIN
Vita e opere Una vita complessa e tormentata allo scopo di liberare se stesso e la filosofia da ogni ostacolo
Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna nel 1889 in una delle piugrave ricche famiglie dellrsquoAustria
asburgica La sua formazione si svolge allrsquointerno di un ambiente culturalmente eccezionale
intorno alla sua famiglia gravitano figure come Brahms Ravel Klimt e lo stesso Freud Il giovane
Ludwig dimostra subito interessi di tipo pratico pertanto si iscrive a un istituto tecnico la
Realschule di Linz frequentata per coincidenza anche dal giovane Hitler in quegli stessi anni
Conclusa lrsquoesperienza della scuola superiore Wittgenstein decide di lasciare lrsquoAustria e trasferirsi a
Manchester per gli studi di ingegneria che gli offrono soprattutto lrsquooccasione per affrontare le
questioni fondamentali della logica e della matematica alle quali il giovane si interessava Sulla
scorta di questi interessi Wittgenstein ha un incontro fondamentale con Frege il quale gli
suggerisce di recarsi a Cambridge per studiare i fondamenti logici della matematica con Bertrand
Russell da quel momento inizia tra i due un sodalizio filosofico e umano tanto profondo quanto
contrastato Il periodo di Cambridge egrave estremamente stimolante per il giovane filosofo che perograve
decide di lasciare lrsquoInghilterra e ritirarsi in Norvegia dove nella solitudine scrive i primi appunti di
quella che sarebbe diventata una delle sue opere fondamentali noncheacute lrsquounica pubblicata in vita il
Tractatus logico-philosophicus Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola
nellrsquoesercito austriaco rinunciando allrsquoesonero che il suo importante cognome gli avrebbe
senzrsquoaltro permesso Ciograve non significa che Wittgenstein subisse il fascino nazionalista e il mito
della guerra o della ldquobella morterdquo propri di quel periodo la sua intenzione egrave piuttosto di mettersi
alla prova come essere umano di fronte a una situazione estrema seguendo suggestioni che gli
arrivavano in particolare dalla lettura di Tolstoj
La pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus segna una svolta nel percorso personale
filosofico e professionale di Wittgenstein
Il Tractatus ha una storia rocambolesca durante i nove mesi di prigionia a Cassino seguenti alla
disfatta austriaca Wittgenstein che aveva rifiutato ogni possibile beneficio e alleggerimento dello
status di prigioniero ha conservato il manoscritto in uno zaino La sua liberazione alla fine della
guerra coincide con la liberazione (provvisoria) dai problemi filosofici con la pubblicazione del
Tractatus nel 1921 Wittgenstein si sente come liberato di oltre duemila anni di rompicapi e
arrovellamenti filosofici Anche la rinuncia totale allrsquoenorme ereditagrave paterna rappresenta in questo
senso la liberazione da un peso che il giovane non voleva portare e di conseguenza la libertagrave di
condurre unrsquoesistenza normale Nel frattempo il Tractatus riscuote grande successo in tutta Europa
egrave oggetto di dibattiti e il suo autore diventa una sorta di personaggio di culto Ma Wittgenstein
sceglie nel frattempo percorsi differenti dal mondo accademico che lo portano prima a fare il
giardiniere poi il maestro in un villaggio austriaco esperienza controversa e drammatica Trova
anche occasione di mettere in campo le sue conoscenze ingegneristiche progettando per la sorella
Margarethe una casa in linea con i nuovi canoni architettonici del viennese Adolf Loos Tra la fine
degli anni Venti e i primi anni Trenta Wittgenstein entra in relazione con gli esponenti del Circolo
di Vienna soprattutto con Schlick fino a che nel 1929 decide di ritornare a Cambridge da questo
momento inizia un percorso di insegnamento e ricerca che dura fino alla sua morte nel 1951
Wittgenstein egrave ancora una volta in contatto con i principali pensatori britannici tiene seminari
riservati a un numero ridotto di allievi conversa e discute animatamente con i colleghi secondo una
strettissima connessione tra ricerca filosofica e vita Nel 1947 tronca improvvisamente con il mondo
di Cambridge e con un ruolo mai sentito come proprio ritirandosi in Irlanda a Galway
Wittgenstein non ha piugrave dato nulla alle stampe dopo il Tractatus ma ha scritto una quantitagrave
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sterminata di appunti e riflessioni a volte con lrsquoobiettivo mai raggiunto di pubblicare libri o articoli
molto piugrave spesso a uso privato o per i propri interlocutori Da questo materiale riordinato in gran
parte dai suoi allievi sono stati tratti alcuni testi fondamentali del Novecento come le Ricerche
filosofiche pubblicate postume nel 1953 il cui contenuto egrave tratto dal Libro blu e dal Libro marrone
dispense per gli studenti che prendono il nome dal colore delle copertine dei quaderni sui quali sono
state scritte Pochi giorni prima di essere stroncato da un cancro nel 1951 Wittgenstein sta ancora
lavorando a un insieme di note che costituiranno Della certezza pubblicato postumo nel 1969
Il MONDO di WITTGENSTEIN
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1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e
culturale austriaca
2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester
3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni
di Bertrand Russell
4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel
Tractatus
5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto
prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918
6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a
scrivere note e riflessioni
7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno
successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell
8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli
ambienti accademici
9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche
filosofiche pubblicate postume
10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore
11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave
nelle Ricerche filosofiche
12 1951 muore a Cambridge per un tumore
Il Tractatus logico-philosophicus
Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come
pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio
Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-
philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa
soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del
linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra
sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto
La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro
punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse
bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave
bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione
bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito
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bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto
Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il
mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto
alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine
proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una
pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di
conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave
ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute
al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del
linguaggio
Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure
fondamentali della cultura mitteleuropea
Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti
singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per
Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle
inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti
come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno
strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo
valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il
vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di
valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero
se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione
lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta
evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata
certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene
Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con
Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato
per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e
culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e
Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi
limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza
dimenticare il lavoro fondamentale di Freud
IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS
Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma
molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa
concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette
proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e
specificano quanto stabilito dalle precedenti
1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade
2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose
3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero
4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso
5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione
elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)
6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]
7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai
Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore
suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese
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In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione
fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una
comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una
delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile
ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due
spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni
scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di
procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate
secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della
filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato
sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve
Linguaggio e ontologia
Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia
di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio
Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione
ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso
Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del
mondo basata su tre elementi
1 gli oggetti
2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti
3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti
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La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
2
sterminata di appunti e riflessioni a volte con lrsquoobiettivo mai raggiunto di pubblicare libri o articoli
molto piugrave spesso a uso privato o per i propri interlocutori Da questo materiale riordinato in gran
parte dai suoi allievi sono stati tratti alcuni testi fondamentali del Novecento come le Ricerche
filosofiche pubblicate postume nel 1953 il cui contenuto egrave tratto dal Libro blu e dal Libro marrone
dispense per gli studenti che prendono il nome dal colore delle copertine dei quaderni sui quali sono
state scritte Pochi giorni prima di essere stroncato da un cancro nel 1951 Wittgenstein sta ancora
lavorando a un insieme di note che costituiranno Della certezza pubblicato postumo nel 1969
Il MONDO di WITTGENSTEIN
3
1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e
culturale austriaca
2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester
3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni
di Bertrand Russell
4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel
Tractatus
5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto
prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918
6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a
scrivere note e riflessioni
7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno
successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell
8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli
ambienti accademici
9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche
filosofiche pubblicate postume
10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore
11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave
nelle Ricerche filosofiche
12 1951 muore a Cambridge per un tumore
Il Tractatus logico-philosophicus
Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come
pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio
Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-
philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa
soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del
linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra
sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto
La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro
punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse
bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave
bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione
bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito
4
bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto
Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il
mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto
alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine
proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una
pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di
conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave
ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute
al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del
linguaggio
Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure
fondamentali della cultura mitteleuropea
Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti
singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per
Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle
inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti
come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno
strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo
valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il
vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di
valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero
se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione
lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta
evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata
certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene
Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con
Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato
per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e
culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e
Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi
limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza
dimenticare il lavoro fondamentale di Freud
IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS
Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma
molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa
concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette
proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e
specificano quanto stabilito dalle precedenti
1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade
2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose
3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero
4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso
5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione
elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)
6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]
7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai
Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore
suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese
5
In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione
fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una
comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una
delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile
ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due
spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni
scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di
procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate
secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della
filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato
sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve
Linguaggio e ontologia
Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia
di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio
Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione
ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso
Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del
mondo basata su tre elementi
1 gli oggetti
2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti
3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti
6
La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
3
1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e
culturale austriaca
2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester
3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni
di Bertrand Russell
4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel
Tractatus
5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto
prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918
6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a
scrivere note e riflessioni
7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno
successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell
8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli
ambienti accademici
9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche
filosofiche pubblicate postume
10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore
11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave
nelle Ricerche filosofiche
12 1951 muore a Cambridge per un tumore
Il Tractatus logico-philosophicus
Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come
pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio
Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-
philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa
soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del
linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra
sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto
La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro
punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse
bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave
bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione
bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito
4
bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto
Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il
mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto
alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine
proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una
pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di
conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave
ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute
al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del
linguaggio
Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure
fondamentali della cultura mitteleuropea
Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti
singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per
Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle
inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti
come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno
strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo
valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il
vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di
valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero
se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione
lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta
evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata
certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene
Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con
Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato
per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e
culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e
Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi
limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza
dimenticare il lavoro fondamentale di Freud
IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS
Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma
molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa
concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette
proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e
specificano quanto stabilito dalle precedenti
1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade
2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose
3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero
4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso
5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione
elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)
6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]
7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai
Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore
suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese
5
In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione
fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una
comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una
delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile
ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due
spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni
scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di
procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate
secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della
filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato
sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve
Linguaggio e ontologia
Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia
di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio
Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione
ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso
Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del
mondo basata su tre elementi
1 gli oggetti
2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti
3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti
6
La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
7
Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
8
accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
9
Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
10
Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
11
linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
4
bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto
Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il
mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto
alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine
proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una
pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di
conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave
ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute
al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del
linguaggio
Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure
fondamentali della cultura mitteleuropea
Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti
singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per
Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle
inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti
come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno
strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo
valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il
vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di
valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero
se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione
lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta
evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata
certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene
Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con
Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato
per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e
culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e
Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi
limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza
dimenticare il lavoro fondamentale di Freud
IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS
Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma
molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa
concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette
proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e
specificano quanto stabilito dalle precedenti
1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade
2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose
3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero
4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso
5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione
elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)
6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]
7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai
Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore
suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese
5
In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione
fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una
comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una
delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile
ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due
spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni
scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di
procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate
secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della
filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato
sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve
Linguaggio e ontologia
Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia
di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio
Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione
ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso
Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del
mondo basata su tre elementi
1 gli oggetti
2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti
3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti
6
La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
5
In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione
fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una
comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una
delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile
ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due
spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni
scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di
procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate
secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della
filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato
sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve
Linguaggio e ontologia
Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia
di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio
Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione
ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso
Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del
mondo basata su tre elementi
1 gli oggetti
2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti
3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti
6
La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
7
Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
11
linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
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a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
6
La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e
non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda
proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che
esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti
cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a
me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo
non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di
pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che
sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi
abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave
possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente
Linguaggio
Proposizioni dotate di senso
Nomi
Proposizioni vere
Totalitagrave delle proposizioni vere
Realtagrave
Stati di cose
Cose
Fatti
Totalitagrave dei fatti
I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di
senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le
proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello
della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano
effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo
sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni
Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave
individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose
Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo
dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il
rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato
di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad
affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una
sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe
seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole
atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente
scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di
riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con
un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne
fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza
schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico
indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave
una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro
componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave
assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo
ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e
quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione
Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni
minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo
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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
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a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del
Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave
Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non
possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio
logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti
Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo
Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave
questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici
possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una
tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di
rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave
raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le
asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa
identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve
coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per
forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di
struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti
nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione
A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra
le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa
riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave
la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a
dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto
stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e
determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio
raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica
Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un
possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica
Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso
(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute
laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella
misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se
rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e
io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma
non di insensato percheacute
bull egrave possibile che esistano torte di panna
bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme
La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso
percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia
asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa
intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due
importanti asserzioni del Tractatus
4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa
rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che
me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che
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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
8
accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si
comprende se se ne comprendono le parti costitutive
Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico
ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute
posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere
Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma
logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la
realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al
linguaggio di riferirsi al mondo
Linguaggio e logica
Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave
proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici
Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le
proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei
connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa
caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato
filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che
possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi
logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto
altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che
accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di
mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di
fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non
indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra
(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico
(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni
complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell
Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0
perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false
guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni
complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo
che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime
Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole
di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile
occorrenza
Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un
valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo
qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due
proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa
terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q
In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo
calcolare tutte le quattro situazioni possibili
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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
11
linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
9
Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni
semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se
consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un
rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il
solerdquo otteniamo la seguente tavola
Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come
per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo
Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono
espresse dalla relativa tavola
Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave
sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa
10
Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
11
linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
12
nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
13
Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
14
(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
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a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
10
Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di
veritagrave
p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi
restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia
Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p
Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli
altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della
proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una
distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di
senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura
che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute
identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute
reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano
quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso
non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al
contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi
stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori
di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso
proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre
vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di
senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci
puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come
quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del
11
linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
13
Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
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a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo
niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai
fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave
stessa di rappresentare il mondo
Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930
Wittgenstein Archive Cambridge
Scienza e filosofia
La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo
i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti
La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso
molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa
totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo
la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono
essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono
come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non
dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate
compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio
Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono
ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare
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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
13
Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
14
(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
15
anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
12
nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-
philosophicus)
Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni
filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza
laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi
ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel
contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed
esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni
complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati
dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come
metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola
giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il
giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant
laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica
Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che
ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto
nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo
e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di
ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con
Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati
empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni
morali
Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del
linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i
problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al
contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi
questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio
incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono
meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i
quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che
Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo
le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e
questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo
Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve
che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve
che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed
esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere
mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il
cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve
che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta
ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una
volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non
sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e
scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera
laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho
scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato
con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi
salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di
intraprendere altre strade
13
Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
15
anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
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La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di
Otteral settembre 1923
Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave
Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di
avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che
partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che
nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un
aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di
Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione
Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista
napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare
la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto
Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza
passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria
teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre
piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di
fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra
direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere
impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto
e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a
partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle
piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio
denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo
Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un
significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo
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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
14
(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima
nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione
La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici
usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato
Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica
linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di
linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la
somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +
predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo
fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando
asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a
qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave
indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha
un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche
e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave
del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata
sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine
significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la
parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo
Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile
riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel
concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare
situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla
pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la
relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo
Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica
la molteplicitagrave delle pratiche possibili
Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come
uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un
vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie
la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono
facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca
Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave
designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la
fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La
natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in
comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono
imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le
somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze
che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo
corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre
parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per
la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una
sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia
(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave
data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna
allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede
15
anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
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a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come
raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora
si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una
partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del
genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della
tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e
dellrsquoarte
Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la
natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la
specificitagrave
La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del
linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del
linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la
pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A
partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il
definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica
lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia
diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di
analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve
significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che
dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave
quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un
determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia
descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)
impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per
esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave
matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come
raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica
consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare
correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce
queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico
Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e
culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave
scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di
vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli
scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di
comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la
filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia
che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A
Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come
non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno
della forma di vita che lo ha prodotto
Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati
interiori e di comunicarli
Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un
linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero
riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private
Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella
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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
16
misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un
linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard
compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa
cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto
egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo
denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho
male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata
io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio
male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la
condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la
possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di
testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un
linguaggio privato significativo
La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il
problema della veritagrave
La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della
veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella
realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave
inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla
corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito
finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e
pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in
senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito
alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al
nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono
tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un
certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di
acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo
Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un
determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso
come espresso dal seguente pensiero
Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e
neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul
quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)
In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a
evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa
del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico
17
ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
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ANALITICI E CONTINENTALI
La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una
classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl
individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il
marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella
continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze
dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo
lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e
allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo
della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la
filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la
logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che
rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo
ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore
di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli
analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento
di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il
modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura
umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto
comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta
ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai
continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la
contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee
mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente
schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva
allrsquouna o allrsquoaltra tendenza
FILOSOFI a CONFRONTO
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
18
La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e
tormentato sodalizio umano e intellettuale
I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca
e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano
nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto
origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo
anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come
accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della
matematica e la scienza
RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN
SensoSignificato
Attraverso la teoria
dei tipi egrave possibile il
riferimento a quegli
enti che non
possiedono una realtagrave
effettuale (ldquolrsquoattuale re
di Francia egrave calvordquo
diventa ldquoEsiste una x
tale che x egrave ora il re di
Francia e x egrave calvordquo)
Questa affermazione egrave
falsa ma possiede un
significato
Nomi e proposizioni
sono dotati di un
riferimento
(Bedeutung) e di un
senso (Sinn) Il
riferimento egrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
mentre in una
proposizione il
riferimento egrave costituito
dal suo valore di
veritagrave Il senso egrave il
modo in cui posso
esprimere un oggetto
Se non crsquoegrave lrsquooggetto
per cui sta il nome
esso egrave privo di
riferimento
Nel ldquoprimordquo Wittgenstein
il nome egrave dotato di
significato se si riferisce a
un oggetto della realtagrave
mentre una proposizione egrave
dotata di senso anche se
lrsquoevento che descrive non
egrave reale Affincheacute una
proposizione sia dotata di
senso egrave sufficiente che
possieda la forma logica di
un evento possibile
Logica
Esiste una relazione
strettissima tra logica
e matematica tanto
che la prima coincide
con le premesse della
seconda (logicismo)
In opposizione alla
concezione mentalista
la logica russelliana egrave
realistica percheacute
riguarda la struttura
necessaria del mondo
La matematica
dipende dalla logica
(logicismo) Il
linguaggio
tipicamente
matematico viene
utilizzato per
esprimere la forma
proposizionale
ldquosoggettordquo e
ldquopredicatordquo sono
sostituiti da
ldquoargomentordquo e
ldquofunzionerdquo
La logica egrave la ldquoverardquo
filosofia ossia non tanto
una disciplina quanto una
pratica di chiarificazione
del linguaggio Un
obiettivo fondamentale nel
Tractatus egrave mostrare la
forma logica intesa come
la relazione formale tra le
nostre proposizioni
linguistiche e la realtagrave
Linguaggio
Secondo la teoria
dellrsquoatomismo logico
il linguaggio egrave
costituito da
proposizioni le quali
Frege propone un
linguaggio
formalizzato
(ideografia) che
elimini le ambiguitagrave
Il linguaggio raffigura la
realtagrave cosigrave come essa egrave
data dai fatti che la
compongono Le
proposizioni stanno per i
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla
19
a loro volta sono
costituite da parole
che corrispondono
agli oggetti del
mondo Di tali oggetti
occorre avere una
conoscenza diretta
(acquaintance) la
quale varia da persona
a persona e determina
le ambiguitagrave del
linguaggio naturale
del linguaggio
naturale In questo
modo si apre la strada
alla struttura logica del
linguaggio stesso
fatti secondo una relazione
isomorfa che rivela la
forma logica Il linguaggio
contiene in piugrave la
possibilitagrave delle
proposizioni false Nelle
Ricerche Wittgenstein
apre alla pluralitagrave
inesauribile di linguaggi
diversi che possono anche
essere svincolati dalla