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1 LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere Una vita complessa e tormentata, allo scopo di liberare se stesso e la filosofia da ogni ostacolo Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna nel 1889 in una delle più ricche famiglie dell’Austria asburgica. La sua formazione si svolge all’interno di un ambiente culturalmente eccezionale; intorno alla sua famiglia gravitano figure come Brahms, Ravel, Klimt e lo stesso Freud. Il giovane Ludwig dimostra subito interessi di tipo pratico, pertanto si iscrive a un istituto tecnico, la Realschule di Linz, frequentata per coincidenza anche dal giovane Hitler in quegli stessi anni. Conclusa l’esperienza della scuola superiore, Wittgenstein decide di lasciare l’Austria e trasferirsi a Manchester per gli studi di ingegneria, che gli offrono soprattutto l’occasione per affrontare le questioni fondamentali della logica e della matematica, alle quali il giovane si interessava. Sulla scorta di questi interessi Wittgenstein ha un incontro fondamentale con Frege, il quale gli suggerisce di recarsi a Cambridge per studiare i fondamenti logici della matematica con Bertrand Russell; da quel momento inizia tra i due un sodalizio filosofico e umano tanto profondo quanto contrastato. Il periodo di Cambridge è estremamente stimolante per il giovane filosofo, che però decide di lasciare l’Inghilterra e ritirarsi in Norvegia, dove, nella solitudine, scrive i primi appunti di quella che sarebbe diventata una delle sue opere fondamentali, nonché l’unica pubblicata in vita, il Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero che il suo importante cognome gli avrebbe senz’altro permesso. Ciò non significa che Wittgenstein subisse il fascino nazionalista e il mito della guerra o della “bella morte” propri di quel periodo: la sua intenzione è piuttosto di mettersi alla prova come essere umano di fronte a una situazione estrema, seguendo suggestioni che gli arrivavano in particolare dalla lettura di Tolstoj. La pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus segna una svolta nel percorso personale, filosofico e professionale di Wittgenstein Il Tractatus ha una storia rocambolesca: durante i nove mesi di prigionia a Cassino, seguenti alla disfatta austriaca, Wittgenstein, che aveva rifiutato ogni possibile beneficio e alleggerimento dello status di prigioniero, ha conservato il manoscritto in uno zaino. La sua liberazione alla fine della guerra coincide con la liberazione (provvisoria) dai problemi filosofici: con la pubblicazione del Tractatus nel 1921 Wittgenstein si sente come liberato di oltre duemila anni di rompicapi e arrovellamenti filosofici. Anche la rinuncia totale all’enorme eredità paterna rappresenta in questo senso la liberazione da un peso che il giovane non voleva portare e, di conseguenza, la libertà di condurre un’esistenza normale. Nel frattempo il Tractatus riscuote grande successo in tutta Europa, è oggetto di dibattiti e il suo autore diventa una sorta di personaggio di culto. Ma Wittgenstein sceglie nel frattempo percorsi differenti dal mondo accademico, che lo portano prima a fare il giardiniere, poi il maestro in un villaggio austriaco, esperienza controversa e drammatica. Trova anche occasione di mettere in campo le sue conoscenze ingegneristiche, progettando, per la sorella Margarethe, una casa in linea con i nuovi canoni architettonici del viennese Adolf Loos. Tra la fine degli anni Venti e i primi anni Trenta, Wittgenstein entra in relazione con gli esponenti del Circolo di Vienna, soprattutto con Schlick, fino a che nel 1929 decide di ritornare a Cambridge; da questo momento inizia un percorso di insegnamento e ricerca che dura fino alla sua morte, nel 1951. Wittgenstein è ancora una volta in contatto con i principali pensatori britannici; tiene seminari riservati a un numero ridotto di allievi, conversa e discute animatamente con i colleghi secondo una strettissima connessione tra ricerca filosofica e vita. Nel 1947 tronca improvvisamente con il mondo di Cambridge e con un ruolo mai sentito come proprio, ritirandosi in Irlanda, a Galway. Wittgenstein non ha più dato nulla alle stampe dopo il Tractatus, ma ha scritto una quantità

LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

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Page 1: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

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LUDWIG WITTGENSTEIN

Vita e opere Una vita complessa e tormentata allo scopo di liberare se stesso e la filosofia da ogni ostacolo

Ludwig Wittgenstein nasce a Vienna nel 1889 in una delle piugrave ricche famiglie dellrsquoAustria

asburgica La sua formazione si svolge allrsquointerno di un ambiente culturalmente eccezionale

intorno alla sua famiglia gravitano figure come Brahms Ravel Klimt e lo stesso Freud Il giovane

Ludwig dimostra subito interessi di tipo pratico pertanto si iscrive a un istituto tecnico la

Realschule di Linz frequentata per coincidenza anche dal giovane Hitler in quegli stessi anni

Conclusa lrsquoesperienza della scuola superiore Wittgenstein decide di lasciare lrsquoAustria e trasferirsi a

Manchester per gli studi di ingegneria che gli offrono soprattutto lrsquooccasione per affrontare le

questioni fondamentali della logica e della matematica alle quali il giovane si interessava Sulla

scorta di questi interessi Wittgenstein ha un incontro fondamentale con Frege il quale gli

suggerisce di recarsi a Cambridge per studiare i fondamenti logici della matematica con Bertrand

Russell da quel momento inizia tra i due un sodalizio filosofico e umano tanto profondo quanto

contrastato Il periodo di Cambridge egrave estremamente stimolante per il giovane filosofo che perograve

decide di lasciare lrsquoInghilterra e ritirarsi in Norvegia dove nella solitudine scrive i primi appunti di

quella che sarebbe diventata una delle sue opere fondamentali noncheacute lrsquounica pubblicata in vita il

Tractatus logico-philosophicus Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola

nellrsquoesercito austriaco rinunciando allrsquoesonero che il suo importante cognome gli avrebbe

senzrsquoaltro permesso Ciograve non significa che Wittgenstein subisse il fascino nazionalista e il mito

della guerra o della ldquobella morterdquo propri di quel periodo la sua intenzione egrave piuttosto di mettersi

alla prova come essere umano di fronte a una situazione estrema seguendo suggestioni che gli

arrivavano in particolare dalla lettura di Tolstoj

La pubblicazione del Tractatus logico-philosophicus segna una svolta nel percorso personale

filosofico e professionale di Wittgenstein

Il Tractatus ha una storia rocambolesca durante i nove mesi di prigionia a Cassino seguenti alla

disfatta austriaca Wittgenstein che aveva rifiutato ogni possibile beneficio e alleggerimento dello

status di prigioniero ha conservato il manoscritto in uno zaino La sua liberazione alla fine della

guerra coincide con la liberazione (provvisoria) dai problemi filosofici con la pubblicazione del

Tractatus nel 1921 Wittgenstein si sente come liberato di oltre duemila anni di rompicapi e

arrovellamenti filosofici Anche la rinuncia totale allrsquoenorme ereditagrave paterna rappresenta in questo

senso la liberazione da un peso che il giovane non voleva portare e di conseguenza la libertagrave di

condurre unrsquoesistenza normale Nel frattempo il Tractatus riscuote grande successo in tutta Europa

egrave oggetto di dibattiti e il suo autore diventa una sorta di personaggio di culto Ma Wittgenstein

sceglie nel frattempo percorsi differenti dal mondo accademico che lo portano prima a fare il

giardiniere poi il maestro in un villaggio austriaco esperienza controversa e drammatica Trova

anche occasione di mettere in campo le sue conoscenze ingegneristiche progettando per la sorella

Margarethe una casa in linea con i nuovi canoni architettonici del viennese Adolf Loos Tra la fine

degli anni Venti e i primi anni Trenta Wittgenstein entra in relazione con gli esponenti del Circolo

di Vienna soprattutto con Schlick fino a che nel 1929 decide di ritornare a Cambridge da questo

momento inizia un percorso di insegnamento e ricerca che dura fino alla sua morte nel 1951

Wittgenstein egrave ancora una volta in contatto con i principali pensatori britannici tiene seminari

riservati a un numero ridotto di allievi conversa e discute animatamente con i colleghi secondo una

strettissima connessione tra ricerca filosofica e vita Nel 1947 tronca improvvisamente con il mondo

di Cambridge e con un ruolo mai sentito come proprio ritirandosi in Irlanda a Galway

Wittgenstein non ha piugrave dato nulla alle stampe dopo il Tractatus ma ha scritto una quantitagrave

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sterminata di appunti e riflessioni a volte con lrsquoobiettivo mai raggiunto di pubblicare libri o articoli

molto piugrave spesso a uso privato o per i propri interlocutori Da questo materiale riordinato in gran

parte dai suoi allievi sono stati tratti alcuni testi fondamentali del Novecento come le Ricerche

filosofiche pubblicate postume nel 1953 il cui contenuto egrave tratto dal Libro blu e dal Libro marrone

dispense per gli studenti che prendono il nome dal colore delle copertine dei quaderni sui quali sono

state scritte Pochi giorni prima di essere stroncato da un cancro nel 1951 Wittgenstein sta ancora

lavorando a un insieme di note che costituiranno Della certezza pubblicato postumo nel 1969

Il MONDO di WITTGENSTEIN

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1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e

culturale austriaca

2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester

3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni

di Bertrand Russell

4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel

Tractatus

5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto

prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918

6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a

scrivere note e riflessioni

7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno

successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell

8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli

ambienti accademici

9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche

filosofiche pubblicate postume

10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore

11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave

nelle Ricerche filosofiche

12 1951 muore a Cambridge per un tumore

Il Tractatus logico-philosophicus

Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come

pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio

Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-

philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa

soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del

linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra

sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto

La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro

punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse

bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave

bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione

bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito

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bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto

Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il

mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto

alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine

proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una

pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di

conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave

ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute

al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del

linguaggio

Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure

fondamentali della cultura mitteleuropea

Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti

singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per

Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle

inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti

come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno

strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo

valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il

vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di

valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero

se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione

lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta

evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata

certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene

Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con

Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato

per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e

culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e

Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi

limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza

dimenticare il lavoro fondamentale di Freud

IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS

Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma

molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa

concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette

proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e

specificano quanto stabilito dalle precedenti

1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade

2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose

3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero

4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso

5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione

elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)

6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]

7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai

Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore

suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese

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In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione

fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una

comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una

delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile

ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due

spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni

scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di

procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate

secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della

filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato

sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve

Linguaggio e ontologia

Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia

di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio

Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione

ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso

Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del

mondo basata su tre elementi

1 gli oggetti

2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti

3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti

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La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

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ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 2: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

2

sterminata di appunti e riflessioni a volte con lrsquoobiettivo mai raggiunto di pubblicare libri o articoli

molto piugrave spesso a uso privato o per i propri interlocutori Da questo materiale riordinato in gran

parte dai suoi allievi sono stati tratti alcuni testi fondamentali del Novecento come le Ricerche

filosofiche pubblicate postume nel 1953 il cui contenuto egrave tratto dal Libro blu e dal Libro marrone

dispense per gli studenti che prendono il nome dal colore delle copertine dei quaderni sui quali sono

state scritte Pochi giorni prima di essere stroncato da un cancro nel 1951 Wittgenstein sta ancora

lavorando a un insieme di note che costituiranno Della certezza pubblicato postumo nel 1969

Il MONDO di WITTGENSTEIN

3

1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e

culturale austriaca

2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester

3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni

di Bertrand Russell

4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel

Tractatus

5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto

prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918

6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a

scrivere note e riflessioni

7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno

successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell

8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli

ambienti accademici

9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche

filosofiche pubblicate postume

10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore

11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave

nelle Ricerche filosofiche

12 1951 muore a Cambridge per un tumore

Il Tractatus logico-philosophicus

Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come

pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio

Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-

philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa

soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del

linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra

sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto

La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro

punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse

bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave

bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione

bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito

4

bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto

Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il

mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto

alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine

proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una

pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di

conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave

ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute

al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del

linguaggio

Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure

fondamentali della cultura mitteleuropea

Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti

singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per

Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle

inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti

come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno

strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo

valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il

vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di

valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero

se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione

lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta

evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata

certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene

Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con

Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato

per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e

culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e

Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi

limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza

dimenticare il lavoro fondamentale di Freud

IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS

Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma

molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa

concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette

proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e

specificano quanto stabilito dalle precedenti

1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade

2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose

3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero

4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso

5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione

elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)

6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]

7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai

Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore

suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese

5

In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione

fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una

comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una

delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile

ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due

spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni

scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di

procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate

secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della

filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato

sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve

Linguaggio e ontologia

Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia

di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio

Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione

ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso

Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del

mondo basata su tre elementi

1 gli oggetti

2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti

3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti

6

La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

7

Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 3: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

3

1 1889 Wittgenstein nasce a Vienna in unrsquoimportante famiglia protagonista della vita economica e

culturale austriaca

2 1908 trasferitosi in Inghilterra si iscrive alla facoltagrave di ingegneria di Manchester

3 1911 dopo avere incontrato Frege decide di trasferirsi a Cambridge per seguire le lezioni

di Bertrand Russell

4 1913 breve soggiorno in Norvegia dove mette mano alle prime note che confluiranno poi nel

Tractatus

5 1914 si arruola come barelliere nellrsquoesercito austriaco per essere successivamente fatto

prigioniero e condotto a Cassino durante lrsquooffensiva finale italiana nel novembre del 1918

6 1919 ritorna a Vienna dopo essere stato internato nel campo di Cassino dove ha continuato a

scrivere note e riflessioni

7 1921 viene pubblicata la prima versione del Tractatus in lingua tedesca lrsquoanno

successivo appare nella traduzione inglese introdotto da Russell

8 1926 si laurea in filosofia a Cambridge dopo avere trascorso anni di lontananza dagli

ambienti accademici

9 1936 torna in Norvegia dove inizia la stesura degli appunti che confluiranno nelle Ricerche

filosofiche pubblicate postume

10 1939 dopo essere ritornato a Cambridge ottiene la cattedra di filosofia appartenuta a G Moore

11 1948 si trasferisce a Galway in Irlanda continuando a lavorare al materiale che confluiragrave

nelle Ricerche filosofiche

12 1951 muore a Cambridge per un tumore

Il Tractatus logico-philosophicus

Il tema centrale della riflessione di Wittgenstein egrave il linguaggio e la filosofia egrave intesa come

pratica che serve a chiarire lrsquouso del linguaggio

Il pensiero di Wittgenstein puograve essere diviso in due fasi la prima riconducibile al Tractatus logico-

philosophicus egrave incentrata sul rapporto tra logica e linguaggio mentre la seconda espressa

soprattutto dalle Ricerche filosofiche sviluppa i problemi collegati allrsquouso quotidiano del

linguaggio Esemplificando si puograve dire che la prima fase del pensiero di Wittgenstein si concentra

sulla forma logica del linguaggio mentre la seconda sul linguaggio ldquorealerdquo nel suo uso concreto

La molteplicitagrave dei problemi filosofici affrontati da Wittgenstein puograve essere ricondotta a quattro

punti significativi ai quali il nostro autore ha dato nel corso degli anni soluzioni diverse

bull il rapporto tra linguaggio e realtagrave

bull che cosrsquoegrave il senso di una proposizione

bull che cosrsquoegrave la filosofia e qual egrave il suo compito

4

bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto

Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il

mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto

alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine

proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una

pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di

conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave

ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute

al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del

linguaggio

Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure

fondamentali della cultura mitteleuropea

Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti

singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per

Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle

inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti

come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno

strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo

valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il

vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di

valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero

se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione

lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta

evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata

certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene

Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con

Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato

per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e

culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e

Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi

limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza

dimenticare il lavoro fondamentale di Freud

IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS

Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma

molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa

concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette

proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e

specificano quanto stabilito dalle precedenti

1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade

2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose

3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero

4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso

5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione

elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)

6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]

7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai

Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore

suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese

5

In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione

fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una

comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una

delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile

ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due

spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni

scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di

procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate

secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della

filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato

sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve

Linguaggio e ontologia

Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia

di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio

Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione

ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso

Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del

mondo basata su tre elementi

1 gli oggetti

2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti

3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti

6

La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

7

Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

8

accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

9

Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 4: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

4

bull qual egrave il confine tra ciograve che si puograve ragionevolmente dire e ciograve che non puograve essere detto

Ma che cosrsquoegrave la filosofia Nel Tractatus si dice espressamente che spetta alla scienza descrivere il

mondo ma occorre tenere presente che per Wittgenstein la scienza egrave qualcosa di piugrave ampio rispetto

alle discipline specifiche quali fisica biologia chimica ecc Non esiste invece un ambito di indagine

proprio della filosofia essa non egrave neppure una disciplina ma deve essere secondo Wittgenstein una

pratica la cui funzione egrave quella di ldquochiarirerdquo il nostro uso del linguaggio liberandoci di

conseguenza da errori anomalie e ambiguitagrave che ne possono derivare (laquo40031 Tutta la filosofia egrave

ldquocritica del linguaggiordquoraquo) Le teorie metafisiche tradizionali sono paragonabili a ldquomalattierdquo dovute

al cattivo uso delle parole mentre la filosofia va intesa come la terapia per liberarci dagli errori del

linguaggio

Il Tractatus egrave legato a diverse ereditagrave filosofiche come Russell e Frege ma anche ad altre figure

fondamentali della cultura mitteleuropea

Wittgenstein deve molto allrsquoatomismo logico di Russell che teorizza un mondo popolato da fatti

singoli ldquoatomicirdquo e un linguaggio che lo rappresenta Un altro riferimento fondamentale per

Wittgenstein egrave la teoria di Frege che rimanda soprattutto allo studio delle condizioni di validitagrave delle

inferenze logiche e alla riflessione intorno ai connettivi come ldquoerdquo ldquoordquo ldquosehellipallorardquo concepiti

come costanti logiche Inoltre Frege ha introdotto nella logica e nei linguaggi formalizzati uno

strumento matematico ossia il concetto di funzione cosigrave come per una funzione matematica il suo

valore egrave il risultato della stessa in logica sono possibili due risultati 1 o 0 che coincidono con il

vero o il falso Anche le asserzioni intorno al mondo possono essere considerate funzioni dotate di

valori di veritagrave se dico ldquox egrave rotondardquo questa egrave una funzione il cui valore di veritagrave egrave 1 quindi vero

se sostituisco alla variabile x lrsquoargomento ldquola terrardquo Ma se introduco nella stessa funzione

lrsquoargomento ldquola Statua della Libertagraverdquo il valore di veritagrave diventa 0 percheacute lrsquoasserzione risulta

evidentemente falsa La concezione vero-funzionale del linguaggio sviluppata da Frege egrave stata

certamente uno dei presupposti fondamentali del Tractatus logico-philosophicus sebbene

Wittgenstein vi abbia apportato importanti cambiamenti Nel trattare le relazioni con Frege e con

Russell non va tralasciato il riferimento a quel mondo viennese a cavallo dei due secoli che egrave stato

per Wittgenstein qualcosa di piugrave di un semplice punto di partenza della sua biografia umana e

culturale Un libro importante apparso nel 1972 a cura di due studiosi anglosassoni Allan Janik e

Stephen Toulmin intitolato La grande Vienna mette in luce la centralitagrave del linguaggio e dei suoi

limiti per scrittori come Kraus Von Hofmannsthal per artisti come Kokoschka e Loos senza

dimenticare il lavoro fondamentale di Freud

IL TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS

Il Tractatus logico-philosophicus egrave un testo brevissimo che non raggiunge le cento pagine ma

molto complesso Il suo stile e la sua forma sono inconsueti ma obbediscono a una precisa

concezione della filosofia sviluppata da Wittgenstein La struttura portante egrave data da sette

proposizioni fondamentali che sono il punto di partenza per altre asserzioni che approfondiscono e

specificano quanto stabilito dalle precedenti

1 Il mondo egrave tutto ciograve che accade

2 Ciograve che accade il fatto egrave il sussistere degli stati di cose

3 Lrsquoimmagine logica dei fatti egrave il pensiero

4 Il pensiero egrave la proposizione munita di senso

5 La proposizione egrave una funzione di veritagrave delle proposizioni elementari (La proposizione

elementare egrave una funzione di veritagrave di se stessa)

6 La forma generale della funzione di veritagrave egrave [pN]

7 Su ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacere Il modello adoperato da Wittgenstein rimanda ai

Principia mathematica di Russell ma richiama in modo evidente anche Spinoza perciograve Moore

suggerigrave di usare un titolo ispirato al Tractatus theologico-politicus del filosofo olandese

5

In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione

fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una

comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una

delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile

ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due

spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni

scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di

procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate

secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della

filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato

sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve

Linguaggio e ontologia

Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia

di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio

Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione

ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso

Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del

mondo basata su tre elementi

1 gli oggetti

2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti

3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti

6

La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

7

Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 5: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

5

In totale si contano 526 proposizioni organizzate in un processo ad albero con una costruzione

fondata su criteri di forte coerenza logica interna in realtagrave non egrave sempre facile avere una

comprensione chiara dellrsquoinsieme e a volte i rapporti tra le proposizioni non sono cosigrave evidenti Una

delle prime questioni che si pongono nella lettura del Tractatus egrave proprio la singolaritagrave dello stile

ldquospinozianordquo ad albero Per comprendere questa linea argomentativa si possono dare due

spiegazioni in primo luogo Wittgenstein rielabora una quantitagrave enorme di note e osservazioni

scritte negli anni precedenti anche in trincea e durante la prigionia a Cassino Il suo modo di

procedere egrave una sorta di ldquocopia e incollardquo per cui le note sono selezionate ricopiate e riordinate

secondo il filo logico individuato dallrsquoautore In secondo luogo la sua stessa concezione della

filosofia come attivitagrave piugrave che come disciplina giustifica un modo di procedere incentrato

sullrsquoaforisma e lrsquoasserzione breve

Linguaggio e ontologia

Il Tractatus si apre con una riflessione sul mondo e gli oggetti che lo compongono lrsquoontologia

di Wittgenstein egrave profondamente intrecciata con la sua teoria del linguaggio

Ciograve che si nota immediatamente leggendo le prime proposizioni del Tractatus egrave la riflessione

ontologica cosa apparentemente curiosa in un lavoro che ha per ammissione dello stesso

Wittgenstein una finalitagrave interna alla logica Lrsquoontologia del Tractatus presenta una struttura del

mondo basata su tre elementi

1 gli oggetti

2 gli stati di cose cioegrave le relazioni possibili tra gli oggetti

3 i fatti ovvero gli stati di cose effettivamente esistenti

6

La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

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Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

9

Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

12

nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 6: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

6

La prima proposizione afferma che laquoIl mondo egrave tutto ciograve che accaderaquo ciograve significa che egrave il fatto e

non il singolo oggetto a possedere la caratteristica dellrsquoaccadimento dellrsquoevento Nella seconda

proposizione Wittgenstein chiarisce che per laquofattoraquo intende il laquosussistere di stati di coseraquo che

esistono nella realtagrave effettuale ma soprattutto che laquolo stato di cose egrave un nesso tra oggetti (enti

cose)raquo Per fare un esempio non si dagrave una torta se non in relazione al tavolo su cui egrave appoggiata a

me che la mangio alle caratteristiche che possiede (di panna buona grande) e allo stesso modo

non usiamo nel linguaggio il nome ldquotortardquo se non in connessione con altre parole ldquoLa torta egrave di

pannardquo ldquoLa torta egrave sul tavolordquo ldquoIo mangio la tortardquo e cosigrave via Wittgenstein intende affermare che

sia sul piano ontologico (quello della realtagrave) sia sul piano raffigurativo (quello del linguaggio) noi

abbiamo a che fare con enti che sono sempre connessi tra loro in certe relazioni Per comoditagrave

possiamo rappresentare queste relazioni con lo schema seguente

Linguaggio

Proposizioni dotate di senso

Nomi

Proposizioni vere

Totalitagrave delle proposizioni vere

Realtagrave

Stati di cose

Cose

Fatti

Totalitagrave dei fatti

I nomi corrispondono alle cose cioegrave a ogni possibile oggetto del mondo le proposizioni dotate di

senso designano le possibili relazioni in cui gli oggetti possono trovarsi tra loro ma solo le

proposizioni vere designano fatti reali Lrsquoinsieme di tutte le proposizioni vere corrisponde a quello

della totalitagrave dei fatti ovvero degli stati di cose le relazioni in cui gli oggetti si trovano

effettivamente Rimangono tuttavia aperti dei problemi specialmente sulla natura degli ldquooggettirdquo

sulla quale Wittgenstein non dagrave ulteriori specificazioni

Per esplorare piugrave a fondo il rapporto tra linguaggio e realtagrave la questione fondamentale egrave

individuare la vera essenza degli oggetti nella loro natura relazionale di stati di cose

Il problema ontologico fondamentale diventa quindi chiarire ldquoche cosa egrave il mondordquo Per risolverlo

dobbiamo tenere presente che la nostra comprensione della realtagrave dipende dal linguaggio il

rapporto che sussiste tra linguaggio e mondo egrave esemplificato dalla relazione tra una frase e lo stato

di cose ovvero tra nomi e oggetti Che cosa si intende per ldquooggettordquo Wittgenstein si limita ad

affermare che laquoLrsquooggetto egrave sempliceraquo senza perograve fornire ulteriori indicazioni Per esempio una

sedia egrave un oggetto semplice ma percheacute non fare riferimento alle parti che la compongono (gambe

seduta schienale) o addirittura alle parti piugrave piccole (viti barre di legno) o minime (molecole

atomi) In realtagrave Wittgenstein non sta parlando di un oggetto che non sia ulteriormente

scomponibile in parti minori (molecole atomi ecc) bensigrave di un oggetto che non ha bisogno di

riferirsi alle sue componenti interne per essere compreso ed entrare in relazione con altri oggetti con

un senso chiaro La sedia egrave quellrsquooggetto semplice che risponde a specifiche caratteristiche che ne

fanno quellrsquooggetto e non un altro ha delle gambe una seduta uno schienale (percheacute senza

schienale sarebbe uno sgabello) Perciograve quando dico sedia mi riferisco a quellrsquooggetto specifico

indipendentemente dalle possibili varianti Puograve essere di aiuto un altro esempio se sul tavolo crsquoegrave

una torta egrave possibile fare un lavoro quasi infinito di scomposizione dei due oggetti nelle loro

componenti minime (parti materiale ingredienti struttura molecolare atomi ecc) ma ciograve non egrave

assolutamente necessario per capire che cosa voglia dire lrsquoasserzione ldquosul tavolo crsquoegrave una tortardquo

ossia quale stato di cose raffiguri Per questo motivo Wittgenstein afferma che nel definire i nomi e

quindi gli oggetti che a essi corrispondono dobbiamo evitare la trappola della scomposizione

Questa base di ldquosemplicirdquo ossia di entitagrave che sono poste in relazione tra loro dagrave luogo ad asserzioni

minime dotate di senso che costituiscono ldquola sostanza del mondordquo

7

Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

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Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

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linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

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Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

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misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

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ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 7: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

7

Ciograve che Wittgenstein chiama ldquoforma logicardquo egrave la chiave di volta per la comprensione del

Tractatus percheacute egrave ciograve che permette la relazione tra linguaggio e realtagrave

Alcuni oggetti hanno la possibilitagrave di combinarsi tra loro secondo relazioni possibili mentre non

possono combinarsi con altri per cui lrsquoinsieme di queste possibilitagrave egrave detto da Wittgenstein spazio

logico del mondo laquoNoi ci facciamo immagini dei fattiraquo e tali immagini sono loro stesse dei fatti

Qui si entra nella parte decisiva del lavoro dopo avere delineato la struttura ontologica del mondo

Wittgenstein spiega come sia possibile che noi possiamo in qualche modo parlare del mondo Egrave

questrsquoultima una domanda antica comrsquoegrave possibile che un certo insieme di suoni o segni grafici

possa corrispondere a un certo insieme di oggetti di tuttrsquoaltra natura La risposta egrave in linea con una

tradizione che risale per lo meno ad Aristotele e poggia sulla capacitagrave del linguaggio di

rappresentare il reale laquoLrsquoimmagine egrave un modello della realtagraveraquo Per Wittgenstein la capacitagrave

raffigurativa del linguaggio egrave resa possibile da una identitagrave di struttura (isomorfismo) tra le

asserzioni che riguardano il mondo e gli stati di cose che compongono il mondo stesso Questa

identitagrave non risiede nel contenuto bensigrave nella forma di una frase semplice o complessa che deve

coincidere con i rapporti che le cose hanno o possono avere tra di loro questo egrave ciograve che intende per

forma logica Per Wittgenstein ciograve che mette in connessione linguaggio e realtagrave egrave una identitagrave di

struttura la possibilitagrave quindi che enti ldquoontologicamente diversirdquo come parole e cose siano disposti

nello stesso modo se aRb egrave la relazione tra i nomi che compongono una determinata proposizione

A questrsquoultima si puograve riferire allo stato di cose B percheacute aRb egrave anche la relazione che troviamo tra

le cose che compongono B In una nota dei Quaderni che precede il Tractatus Wittgenstein fa

riferimento allrsquouso nei tribunali di modellini per ricostruire le dinamiche degli incidenti stradali Egrave

la posizione che le automobiline hanno sul plastico e tra di loro a dirci come sono andate le cose a

dare senso allrsquoaccaduto che i modellini siano tanto simili a macchine vere o al contrario molto

stilizzati egrave invece qualcosa che non ci interessa Cosigrave come quel plastico raffigura lrsquoincidente e

determina quindi il comportamento di assicuratori giudici ecc allo stesso modo il linguaggio

raffigura il mondo e la raffigurazione o modello (Bild) egrave possibile grazie alla forma logica

Ciograve che caratterizza il linguaggio egrave il senso inteso come la capacitagrave di rappresentare un

possibile stato di cose e di possedere quindi una forma logica

Il concetto di forma logica diventa determinante per ripensare la distinzione di Frege tra senso

(Sinn) e significato (Bedeutung) Per Wittgenstein infatti laquosolo la proposizione ha sensoraquo poicheacute

laquosolo nella connessione della proposizione un nome ha significatoraquo I nomi hanno significato nella

misura in cui rimandano a oggetti del mondo mentre le asserzioni possiedono senso se

rappresentano stati di cose possibili o effettivi (fatti) Se davanti a me crsquoegrave una torta al cioccolato e

io la indico dicendo ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo affermo qualcosa di evidentemente falso ma

non di insensato percheacute

bull egrave possibile che esistano torte di panna

bull ldquotortardquo e ldquopannardquo fanno parte di quei nomi che possono andare insieme

La proposizione ldquoquesta egrave una torta alla pannardquo per quanto falsa egrave comunque dotata di senso

percheacute lo stato di cose che indica egrave possibile anche se non si verifica in occasione della mia

asserzione Il senso non ha a che fare con il vero o il falso bensigrave con la possibilitagrave di dire qualcosa

intorno al mondo il che significa possedere una forma logica Consideriamo ora queste due

importanti asserzioni del Tractatus

4021 La proposizione egrave unrsquoimmagine della realtagrave infatti io conosco la situazione da essa

rappresentata se comprendo la proposizione E la proposizione la comprendo senza che

me ne si sia spiegato il senso 4024 Comprendere una proposizione vuol dire sapere che

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accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 8: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

8

accada se essa egrave vera (La si puograve dunque comprendere senza sapere se egrave vera) La si

comprende se se ne comprendono le parti costitutive

Il senso di una proposizione riguarda direttamente il nostro modo di comprenderla se dico

ldquoNapoleone morigrave in battagliardquo la mia frase egrave palesemente falsa ma un senso lo possiede percheacute

posso immaginarmi benissimo uno stato di cose nel quale questo evento sarebbe potuto accadere

Esiste una forte relazione tra la forma logica di una proposizione e il suo senso avere una forma

logica egrave la condizione necessaria affincheacute una frase abbia senso e quindi sia in relazione con la

realtagrave Va intesa pertanto come la struttura a priori per usare un termine kantiano che permette al

linguaggio di riferirsi al mondo

Linguaggio e logica

Il linguaggio consente di fare discorsi piugrave complessi sul mondo mettendo insieme piugrave

proposizioni semplici attraverso lrsquouso di connettivi logici

Come abbiamo visto il mondo egrave esaurito dalla totalitagrave dei fatti e ai singoli fatti corrispondono le

proposizioni semplici o atomiche il linguaggio consente di unire le proposizioni atomiche con dei

connettivi e formare quindi le proposizioni complesse Asserzioni come ldquoPiove o non pioverdquo ldquoSe fa

caldo allora tolgo la giaccardquo ldquoMangio la torta e il gelatordquo ldquoVai al cinema se e solo se hai studiato

filosofiardquo sono composte da proposizioni atomiche (relative a fatti atomici) unite da connettivi che

possono essere congiuntivi disgiuntivi o condizionali Ma occorre tenere presente che i connettivi

logici non corrispondono a fatti e quindi non possiedono un corrispettivo nel mondo detto

altrimenti non esistono fatti disgiuntivi congiuntivi o condizionali Ne consegue che i fatti che

accadono sono solo quelli atomici cioegrave espressi da una proposizione semplice la possibilitagrave di

mettere insieme le proposizioni atomiche attraverso il linguaggio non crea i fatti ma consente di

fare discorsi piugrave complessi sul mondo Pertanto i connettivi non hanno alcun riferimento non

indicano nulla ma permettono di negare (not) unire (1049741) contrapporre (1049741) o subordinare una allrsquoaltra

(1049741) delle proposizioni Il significato di una proposizione elementare egrave dato dal riscontro empirico

(che appura se egrave vera o falsa) ma che cosa mi permette di attribuire un significato a proposizioni

complesse Rielaborando la concezione vero-funzionale della veritagrave di Frege e Russell

Wittgenstein afferma che possiamo far coincidere la veritagrave con il valore 1 e la falsitagrave con il valore 0

perciograve nel caso delle proposizioni semplici egrave sempre possibile stabilire se sono vere o false

guardando la realtagrave esterna e quindi attribuire loro un ldquovalore di veritagraverdquo Nel caso delle proposizioni

complesse queste sono dipendenti dalla veritagrave o falsitagrave delle proposizioni atomiche quindi diciamo

che sono ldquofunzioni del valore di veritagraverdquo di queste ultime

Le relazioni tra le proposizioni dipendono dal tipo di connettivo logico che le unisce le tavole

di veritagrave servono a valutare il valore di veritagrave di una proposizione complessa in ogni possibile

occorrenza

Se due o piugrave proposizioni semplici sono in relazione tra di loro la proposizione complessa ha un

valore di veritagrave dipendente dai valori di veritagrave delle singole proposizioni elementari Facciamo

qualche esempio p ldquola terra egrave rotondardquo e q ldquoObama egrave il presidente degli USArdquo sono due

proposizioni semplici Introducendo il connettivo ldquoerdquo otteniamo la proposizione complessa ldquoLa

terra egrave rotonda e Obama egrave il presidente degli Usardquo che formalizziamo mediante lrsquoespressione p Λ q

In quali casi questa proposizione complessa egrave vera e in quali egrave falsa Per scoprirlo dobbiamo

calcolare tutte le quattro situazioni possibili

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Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

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nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 9: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

9

Lrsquounico caso in cui la proposizione complessa risulta vera egrave quello in cui entrambe le proposizioni

semplici lo sono quindi una congiunzione egrave vera solo se entrambi i congiunti lo sono Se

consideriamo invece il caso di una proposizione complessa data da due frasi semplici in un

rapporto di disgiunzione inclusiva (il vel latino per intenderci) come per esempio ldquopiove o crsquoegrave il

solerdquo otteniamo la seguente tavola

Le tavole di veritagrave stabiliscono anche i casi possibili per lrsquoinferenza ldquosehellip allorahelliprdquo p rarr q come

per esempio ldquose piove prendo lrsquoombrellordquo

Il senso di una proposizione complessa egrave quindi riconducibile alle sue possibilitagrave di veritagrave che sono

espresse dalla relativa tavola

Wittgenstein esamina due casi particolari quello della tautologia in cui la tavola di veritagrave egrave

sempre vera e quello della contraddizione in cui egrave sempre falsa

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

12

nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

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ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 10: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

10

Se prendiamo la frase ldquopiove o non pioverdquo la possiamo esprimere attraverso la seguente tavola di

veritagrave

p e not p non possono essere simultaneamente entrambe vere o entrambe false per cui nei casi

restanti questa frase egrave sempre vera perciograve si tratta di una tautologia

Affrontiamo ora lrsquoaltro caso ldquoLa risposta egrave giusta e non egrave giustardquo che scriviamo come p 1049741 not p

Qui egrave evidente lrsquoimpossibilitagrave logica che p e not p siano entrambe vere o entrambe false mentre gli

altri due casi come prevede la tavola di veritagrave della congiunzione ldquoerdquo comportano la falsitagrave della

proposizione complessa in questo caso abbiamo una contraddizione Occorre tenere presente una

distinzione sottile ma molto importante per Wittgenstein tautologia e contraddizione sono prive di

senso (sinnlos) tuttavia non sono insensate (unsinnig) La lingua tedesca contiene una sfumatura

che nella traduzione si perde insensato e privo di senso sono per noi espressioni pressocheacute

identiche Invece per Wittgenstein egrave insensata unrsquoasserzione che non corrisponde a stati di cose neacute

reali (i fatti) neacute possibili per esempio ldquogli elefanti rosa volanordquo Le asserzioni insensate violano

quindi le relazioni possibili tra parole e cose e non possono avere una forma logica in questo caso

non si puograve parlare di veritagrave o falsitagrave percheacute mancano le condizioni per un confronto con la realtagrave Al

contrario una tautologia egrave vera per qualsiasi stato di cose e una contraddizione egrave falsa per qualsiasi

stato di cose a differenza delle proposizioni insensate si possono in questo caso attribuire i valori

di veritagrave e falsitagrave Le tautologie non dicono nulla intorno al mondo e sono quindi prive di senso

proposizioni come ldquolo scapolo egrave un uomo non sposatordquo oppure ldquoil triangolo ha tre latirdquo sono sempre

vere ma non specificano alcuna situazione realmente possibile Anche la matematica egrave priva di

senso proprio percheacute le asserzioni matematiche non riguardano fatti non rimandano a nulla che ci

puograve essere nel mondo Allora a che cosa servono Wittgenstein afferma che il loro scopo cosigrave come

quello delle tautologie e delle contraddizioni consiste nel mostrare la struttura logica del

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

12

nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 11: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

11

linguaggio Ciograve significa che quando ci occupiamo di logica e di matematica non stiamo dicendo

niente intorno al mondo pertanto non crsquoegrave alcun significato in senso fregeano nessun rimando ai

fatti stiamo semplicemente evidenziando come funziona il linguaggio nel senso della possibilitagrave

stessa di rappresentare il mondo

Wittgenstein fotografato da Moritz Nahr intorno al 1930

Wittgenstein Archive Cambridge

Scienza e filosofia

La riflessione sul linguaggio comporta una netta demarcazione tra discorsi sensati e non solo

i primi hanno un effettivo riferimento ai fatti

La questione del vero e del falso appartiene soltanto alla scienza intesa da Wittgenstein in un senso

molto generale come quel discorso che verte intorno al sussistere o meno di stati di cose laquoLa

totalitagrave delle proposizioni vere egrave la scienza naturale tutta (o la totalitagrave delle scienze naturali)raquo Solo

la scienza ma piugrave in generale solo le nostre proposizioni che dicono qualcosa sui fatti possono

essere valutate in termini vero-funzionali Le proposizioni della logica e della matematica sono

come dicevamo prima prive di senso mostrano quindi il funzionamento del pensiero ma non

dicono nulla intorno al mondo Poicheacute solo le nostre asserzioni intorno ai fatti possono dirsi sensate

compito della filosofia egrave indicare come possiamo usare correttamente il linguaggio

Scopo della filosofia egrave la chiarificazione logica dei pensieri [hellip] Risultato della filosofia non sono

ldquoproposizioni filosoficherdquo ma il chiarirsi di proposizioni La filosofia deve chiarire e delimitare

12

nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 12: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

12

nettamente i pensieri che altrimenti direi sarebbero torbidi e indistinti (Tractatus logico-

philosophicus)

Cosa intende dire Wittgenstein quando afferma che la filosofia non deve elaborare ldquoproposizioni

filosoficherdquo Per capirlo prendiamo per esempio la famosa definizione 6 dellrsquoEtica di Spinoza

laquoPer Dio intendo un Ente assolutamente infinito cioegrave una Sostanza che consta di infiniti attributi

ciascuno dei quali esprime unrsquoessenza eterna ed infinitaraquo Oppure lrsquoaffermazione di Hegel

contenuta nella prefazione alla Fenomenologia dello Spirito laquoTutto dipende dal concepire ed

esprimere il vero non tanto come sostanza bensigrave propriamente come soggettoraquo Sono due asserzioni

complesse composte da proposizioni atomiche che non hanno alcun riferimento a fatti derivati

dallrsquoesperienza pertanto sono insensate Dunque per Wittgenstein la filosofia intesa come

metafisica egrave insensata ma non solo Prendiamo in considerazione Aristotele quando dice che laquola

giustizia sola tra le virtugrave pare essere un bene per gli altri percheacute egrave rivolta al prossimo infatti il

giusto compie azioni utili allrsquoaltroraquo (Etica Nicomachea Libro V 3) oppure lrsquoaffermazione di Kant

laquolrsquoautonomia della volontagrave egrave lrsquounico principio di ogni legge moraleraquo (Critica della ragion pratica

Libro I cap I sect8) Sono affermazioni chiare e in un certo senso concrete attinenti cioegrave a cose che

ci possono riguardare direttamente Eppure anche in questo caso non sono sensate in quanto

nellrsquoontologia di Wittgenstein non esistono nel mondo oggetti quali ldquogiustiziardquo ldquovirtugraverdquo ldquovolontagraverdquo

e ldquobenerdquo Ne consegue che anche i discorsi etici sono insensati in quanto ricadono nellrsquoambito di

ciograve che non puograve essere detto Su questo punto i neopositivisti concordano pienamente con

Wittgenstein affermando che le proposizioni etiche hanno a che fare con valori e non con dati

empirici di conseguenza non egrave possibile fare un discorso filosofico fondato intorno alle questioni

morali

Nel Tractatus Wittgenstein ha esaurito il compito della filosofia come chiarificazione del

linguaggio distinguendo ciograve che puograve essere detto da ciograve che non puograve essere detto Tuttavia i

problemi morali bencheacute inesprimibili sono sentiti come i piugrave importanti Ciograve che abbiamo visto sinora non significa che per Wittgenstein lrsquoetica non sia importante al

contrario la sua personale inquietudine e il suo bagaglio di letture lo convincono che le grandi

questioni dellrsquoesistenza umana riguardano uno spazio non riconducibile ai fatti e al linguaggio

incapace quindi di esibire una forma logica e un senso per tali problemi ma non per questo sono

meno importanti I problemi tradizionali della filosofia hanno a che fare con valori non con fatti i

quali laquoappartengono tutti soltanto al problema non alla risoluzioneraquo Se il linguaggio che

Wittgenstein ha analizzato nel Tractatus egrave quello che riguarda i fatti ecco che lrsquoesistenza dellrsquouomo

le questioni etiche la morte e cosigrave via si sottraggono inevitabilmente alla possibilitagrave di essere detti e

questo dagrave senso alla celebre frase finale del libro laquoSu ciograve di cui non si puograve parlare si deve tacereraquo

Nel Tractatus Wittgenstein usa il termine ldquomisticordquo per intendere ldquolrsquoinesprimibilerdquo ossia tutto ciograve

che ha a che fare con le questioni esistenziali religiose ed etiche di conseguenza con la sfera di ciograve

che non puograve essere detto dal linguaggio Lrsquoimportanza fondamentale dei problemi morali ed

esistenziali egrave data proprio dal fatto che nonostante non possano essere detti possono perograve essere

mostrati esattamente come la forma logica non puograve essere spiegata ma puograve esibirsi Cosigrave come il

cardine della teoria della raffigurazione sfugge alla possibilitagrave di essere detto allo stesso modo ciograve

che realmente egrave decisivo per lrsquouomo non si lascia ricondurre nei limiti del linguaggio e resta

ineffabile comrsquoegrave evidente dalla seguente proposizione del Tractatus laquoNoi sentiamo che anche una

volta che tutte le possibili domande scientifiche hanno avuto risposta i nostri problemi vitali non

sono ancora neppur toccatiraquo Nonostante la convinzione di avere risolto i problemi logici e

scientifici attraverso la chiarificazione del linguaggio cosigrave Wittgenstein si esprime in una lettera

laquoIl mio lavoro consiste di due parti di quello che ho scritto e inoltre di tutto quello che non ho

scritto E proprio questa seconda parte egrave quella importanteraquo Il compito del Tractatus egrave terminato

con uno scacco inevitabile esserne consapevole egrave lrsquounica possibilitagrave per lrsquouomo cosigrave come per chi

salito su una cima getta via dietro di seacute la scala E a questo punto Wittgenstein decide di

intraprendere altre strade

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 13: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

13

Wittgenstein (ultimo a destra) con i suoi studenti e un collega davanti alla scuola di

Otteral settembre 1923

Il ldquosecondordquo Wittgenstein le Ricerche filosofiche Il secondo Wittgenstein elabora un nuovo pensiero con molte rotture e qualche continuitagrave

Dopo la pubblicazione del Tractatus Wittgenstein abbandona Cambridge e la filosofia ritenendo di

avere concluso il proprio compito la rinuncia alla filosofia egrave perograve parziale dal momento che

partecipa a lunghe e appassionanti conversazioni con gli esponenti del Circolo di Vienna tanto che

nel 1929 decide di ritornare a Cambridge e ridiscutere i risultati della sua precedente teoria Crsquoegrave un

aneddoto molto famoso ed emblematico della svolta teorica che si stava compiendo nella testa di

Wittgenstein della quale le Ricerche filosofiche composte tra il 1936 e il 1947 sono espressione

Durante gli anni trascorsi a Cambridge Wittgenstein stringe un forte sodalizio con lrsquoeconomista

napoletano Piero Sraffa al quale durante una conversazione il filosofo austriaco cerca di spiegare

la propria teoria della raffigurazione cosigrave comrsquoegrave stata elaborata nel Tractatus A un certo punto

Sraffa chiede quale sia la forma logica del gesto tipicamente napoletano di ostentare indifferenza

passandosi le dita sotto il mento Wittgenstein incapace di dare una risposta coerente con la propria

teoria della rappresentazione viene messo in crisi Al di lagrave di questa vicenda Wittgenstein egrave sempre

piugrave convinto che intendere le proposizioni del linguaggio esclusivamente come raffigurazioni di

fatti sia una prospettiva insufficiente e che la natura del linguaggio debba essere cercata in unrsquoaltra

direzione Ritornando a fare filosofia Wittgenstein comprende di essersi sbagliato nellrsquoavere

impostato il rapporto nomi-cose nei termini tradizionali della corrispondenza tra ciograve che viene detto

e ciograve che esiste Questo modo di concepire il rapporto tra realtagrave e linguaggio aveva radici lontane a

partire dal mondo antico Wittgenstein trova infatti nel pensiero di Agostino (Confessioni) una delle

piugrave influenti e intuitive teorie del linguaggio laquoE precisamente questa le parole del linguaggio

denominano oggetti - le proposizioni sono connessioni di tali denominazioniraquo Secondo

Wittgenstein laquoin questa immagine del linguaggio troviamo le radici dellrsquoidea ogni parola ha un

significato Questo significato egrave associato alla parola Egrave lrsquooggetto per il quale la parola staraquo

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(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 14: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

14

(Ricerche filosofiche) Si tratta della teoria che lo stesso Wittgenstein aveva avanzato anni prima

nel Tractatus e che ora intende mettere in discussione

La teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave del linguaggio nei suoi molteplici

usi Wittgenstein elabora pertanto una teoria del linguaggio basata sul significato

Alla base della seconda fase del pensiero di Wittgenstein crsquoegrave la consapevolezza che per ogni pratica

linguistico-culturale esiste un modo particolare di usare le parole cosigrave come esiste una pluralitagrave di

linguaggi (verbali sonori gestuali visivi e cosigrave via) Il linguaggio non egrave composto solo di nomi e la

somma delle proposizioni che formuliamo non si puograve ridurre ad asserzioni della forma ldquosoggetto +

predicatordquo inoltre il linguaggio non si limita a designare fatti nel senso che con le parole possiamo

fare molte altre cose Con il linguaggio egrave possibile dire qualcosa intorno alla realtagrave formulando

asserzioni che possono risultare vere o false ma egrave anche possibile recitare una preghiera ordinare a

qualcuno di alzarsi imprecare cantare una canzone In tutti questi casi lrsquouso del linguaggio egrave

indipendente dalla concezione vero-funzionale del Tractatus ognuna di queste prassi linguistiche ha

un modo di svolgersi e dei codici che le sono propri esattamente come ogni gioco ha caratteristiche

e regole che lo contraddistinguono Ma se la teoria della raffigurazione non esaurisce la complessitagrave

del linguaggio egrave ancora sostenibile la teoria del senso come forma logica cosigrave come egrave stata

sviluppata da Wittgenstein nel Tractatus La svolta passa attraverso una ridefinizione del termine

significato laquoPer una grande classe di casi - anche se non per tutti i casi - in cui ce ne serviamo la

parola ldquosignificatordquo si puograve definire cosigrave ldquoil significato di una parola egrave il suo uso nel linguaggiordquoraquo

Conoscere il significato di una parola vuol dire anche sapere come usarla Non egrave piugrave possibile

riferirsi esclusivamente a una sola struttura portante del rapporto linguaggio-mondo come nel

concetto di forma logica del Tractatus egrave il nostro modo di usare un linguaggio entro una particolare

situazione a dare senso al linguaggio stesso Nelle Ricerche filosofiche Wittgenstein rinuncia alla

pretesa di fornire attraverso il concetto di forma logica una struttura universale per comprendere la

relazione tra qualsiasi proposizione del linguaggio e qualsiasi stato di cose del mondo

Il concetto di gioco consente di comprendere la natura del linguaggio in quanto ne esemplifica

la molteplicitagrave delle pratiche possibili

Il superamento della concezione raffigurativa del linguaggio e la nuova teoria del significato come

uso si basano sullrsquoidea che ciograve che viene detto egrave comprensibile nella misura in cui egrave riferito a un

vasto mondo di attivitagrave linguistiche ed extralinguistiche sociali culturali ecc Wittgenstein sceglie

la metafora del gioco innanzitutto percheacute si tratta di unrsquoesperienza universale che tutti possono

facilmente comprendere e poi percheacute la natura stessa del gioco si sottrae a una descrizione univoca

Non egrave possibile ricondurre a un unico fattore comune e universale la pluralitagrave delle attivitagrave

designate come gioco si gioca insieme o da soli da bambini e da adulti con oggetti o con la

fantasia per vincere o solo per divertirsi rispettando delle regole o stravolgendole e cosigrave via La

natura proteiforme del gioco egrave analoga a quella del linguaggio i fenomeni linguistici non hanno in

comune una ldquoessenzardquo in base alla quale impieghiamo per tutti la stessa parola ma sono

imparentati lrsquouno con lrsquoaltro in molti modi differenti Lrsquoidea di parentela serve a caratterizzare le

somiglianze tra i fenomeni linguistici come somiglianze di famiglia laquoinfatti le varie somiglianze

che sussistono tra i membri di una famiglia si sovrappongono e si incrociano allo stesso modo

corporatura tratti del volto colore degli occhi modo di camminare temperamento eccraquo In altre

parole Wittgenstein sostiene che dati gli elementi A B C e D A e B si possono assomigliare per

la qualitagrave x B e C per la y C e D per la w A e D per la z senza che ci debba essere per forza una

sola qualitagrave comune a tutti gli elementi In questo senso quindi i giochi formano una famiglia

(TESTO Le somiglianze di famiglia) Un altro esempio egrave quello di un filo la cui robustezza laquonon egrave

data dal fatto che una fibra corre per tutta la sua lunghezza ma dal sovrapporsi di molte fibre lrsquouna

allrsquoaltraraquo egrave lrsquoininterrotto sovrapporsi delle fibre a percorrere tutto il filo Questa posizione richiede

15

anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

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ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 15: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

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anche una nuova riflessione sul concetto di insensatezza se nella teoria del linguaggio come

raffigurazione egrave insensata la proposizione che non corrisponde a nessuno stato di cose possibile ora

si parla piuttosto di ldquogiocarerdquo il gioco sbagliato Egrave come mettersi a giocare con le mani durante una

partita di calcio cercando di applicare le regole del basket da qui nasce la confusione Qualcosa del

genere succede per esempio in filosofia quando come sostengono gli empiristi logici i filosofi della

tradizione metafisica portano nel campo filosofico ldquoregolerdquo che sono piuttosto della poesia e

dellrsquoarte

Nelle Ricerche filosofiche viene ridefinito il ruolo della filosofia non si tratta piugrave di cogliere la

natura del linguaggio ma di descrivere la pluralitagrave dei giochi linguistici cogliendone la

specificitagrave

La teoria della forma logica contenuta nel Tractatus voleva in qualche modo svelare lrsquoessenza del

linguaggio intesa come capacitagrave di raffigurare fatti Una volta compreso che la funzione del

linguaggio va ben oltre la sua capacitagrave raffigurativa Wittgenstein giunge a mettere in discussione la

pretesa di buona parte della filosofia occidentale di scovare unrsquoessenza a fondamento della realtagrave A

partire da Socrate e Platone la possibilitagrave di elaborare concetti sul piano linguistico coincide con il

definire che cosa caratterizza un determinato ente cosa lo fa essere ciograve che egrave Wittgenstein critica

lrsquoidea di ldquoconcettordquo e la sua capacitagrave di indicare lrsquoessenza dellrsquoente cui fa riferimento La filosofia

diventa analisi del linguaggio il suo compito non egrave quello di descrivere concetti o essenze ma di

analizzare i diversi giochi linguistici e comprendere le regole per il corretto uso del linguaggio Ciograve

significa comprendere la grammatica del gioco intesa come lrsquoinsieme di condizioni e regole che

dicono come vanno usate le parole entro un certo ambito Lrsquoaltro compito che spetta alla filosofia egrave

quello di mettere in luce i casi in cui lrsquouso del linguaggio devia rispetto alle regole di un

determinato gioco linguistico generando delle insensatezze Praticare un gioco linguistico (che sia

descrivere il funzionamento del cosmo pregare fare la conta dettare la lista della spesa ecc)

impone di seguire delle regole condivise da tutti coloro che praticano il gioco in questione Per

esempio se subisco un fallo in area tirerograve un rigore se il re egrave sotto scacco e non puograve spostarsi egrave

matto se a nascondino riesco a trovare tutti ho vinto ecc La teoria del linguaggio come

raffigurazione avanzata nel Tractatus egrave uno dei tanti possibili giochi linguistici la cui grammatica

consiste proprio nellrsquoassociare a un oggetto del mondo un nome questa egrave la condizione per giocare

correttamente Una preghiera o un comando fanno riferimento a grammatiche diverse Chi stabilisce

queste grammatiche Chi decide come si usa il linguaggio allrsquointerno di un gioco linguistico

Wittgenstein afferma che si tratta di pratiche che nascono e muoiono allrsquointerno di contesti sociali e

culturali quali possono essere il mondo dei bambini e appunto dei loro giochi le comunitagrave

scientifiche il gergo di una determinata professione e cosigrave via Wittgenstein parla di ldquoforme di

vitardquo (Lebensform) intese come quei modi di stare insieme tra le persone che obbediscono agli

scopi piugrave disparati ma che hanno in comune e solo questo hanno in comune il bisogno di

comunicare Gli esiti delle Ricerche filosofiche si sono rivelati fondamentali non solo per la

filosofia del Novecento ma anche per molte altre discipline come lrsquoantropologia e la sociologia

che hanno indagato il rapporto profondo tra le pratiche della vita associata e il linguaggio A

Wittgenstein e alle Ricerche filosofiche spetta certamente il grande merito di avere mostrato come

non si possa comprendere un linguaggio con le sue parole e le sue regole senza collocarsi allrsquointerno

della forma di vita che lo ha prodotto

Wittgenstein esclude la possibilitagrave di un linguaggio privato capace di significare i miei stati

interiori e di comunicarli

Nelle Ricerche Wittgenstein affronta un argomento caro a molti filosofi la possibilitagrave di un

linguaggio che esprima i nostri stati interiori laquo[hellip] Le parole di questo linguaggio dovrebbero

riferirsi a ciograve di cui solo chi parla puograve avere conoscenza Alle sue sensazioni immediate private

Dunque un altro non potrebbe comprendere questo linguaggioraquo Ma se un linguaggio funziona nella

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 16: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

16

misura in cui si puograve decidere della sua correttezza o meno allora non egrave possibile parlare di un

linguaggio privato dato che la giustificazione delle parole deve essere riportata a uno standard

compreso da tutti Questo egrave particolarmente evidente nel caso di una definizione ostensiva relativa

cioegrave a qualcosa che mostro e indico con un nome ldquoquesta egrave una melardquo ldquoquesto egrave un gattordquo ldquoquesto

egrave un Klimtrdquo Egrave evidente che uso queste espressioni quando voglio indicare un ente e il nome che lo

denota a un ascoltatore Posso fare la stessa cosa quando dico ldquoho malerdquo ldquoho male di testardquo ldquoho

male alle gamberdquo Nessuno mette in dubbio che a un certo stato interiore o a una sensazione privata

io possa associare unrsquoespressione di questo tipo neacute piugrave neacute meno come dire ldquoAhirdquo quando mi faccio

male In questo caso perograve nessuno puograve verificare il mio stato interiore e quindi viene a mancare la

condizione necessaria per definire un termine o una proposizione come dotati di significato ossia la

possibilitagrave di un uso scorretto Dal momento che nessuno puograve verificare se al mio dire ldquoho mal di

testardquo corrisponda veramente uno stato interno di dolore al capo ne segue lrsquoimpossibilitagrave di un

linguaggio privato significativo

La nuova concezione del linguaggio ha unrsquoimportante conseguenza per quanto riguarda il

problema della veritagrave

La teoria della raffigurazione logica elaborata nel Tractatus prevedeva una concezione classica della

veritagrave come corrispondenza ldquoLa torta egrave sul tavolordquo egrave un enunciato vero se sussiste un fatto nella

realtagrave per cui effettivamente la torta egrave sul tavolo Ma se abbiamo a disposizione una pluralitagrave

inesauribile di giochi linguistici e se il senso di una proposizione egrave dato dal suo uso e non piugrave dalla

corrispondenza con uno stato di cose possibile allora lrsquoidea stessa di veritagrave va ripensata Lrsquoesito

finale del pensiero di Wittgenstein egrave una raccolta di riflessioni scritte nellrsquoultimo anno di vita e

pubblicate postume nel 1969 con il titolo Della certezza Venendo meno la questione della veritagrave in

senso tradizionale si deve parlare piugrave correttamente delle convinzioni che possiamo avere in merito

alla veritagrave delle proposizioni Il problema slitta quindi dalla corrispondenza tra asserzioni e fatti al

nostro essere certi di tali asserzioni Le proposizioni che consideriamo piugrave evidenti non valgono

tanto percheacute dicono qualcosa di indubitabile ma percheacute costituiscono lo sfondo di certezze che un

certo insieme di soggetti accetta e condivide Tali certezze non vanno considerate come qualcosa di

acquisito intorno alla realtagrave bensigrave il punto di partenza indispensabile per la conoscenza del mondo

Queste nostre credenze vanno quindi intese come valide allrsquointerno di una forma di vita e di un

determinato gioco linguistico allo scopo di poter parlare del mondo allrsquointerno del gioco stesso

come espresso dal seguente pensiero

Ma la mia immagine del mondo non ce lrsquoho percheacute ho convinto me stesso della sua correttezza e

neanche percheacute sono convinto della sua correttezza Egrave lo sfondo che mi egrave stato tramandato sul

quale distinguo tra vero e falso (Della certezza)

In questo senso le riflessioni contenute in Della certezza per quanto ardue da esplorare aiutano a

evitare un equivoco frequente per il quale il ldquosecondordquo Wittgenstein avrebbe rinunciato alla pretesa

del linguaggio di poter parlare del mondo a favore di un vago e indistinto relativismo linguistico

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 17: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

17

ANALITICI E CONTINENTALI

La distinzione tra analitici e continentali risale alla fine degli anni Cinquanta riprendendo una

classificazione giagrave avanzata dal filosofo spagnolo Joseacute Ferrater Mora il filosofo francese Jean Wahl

individua allrsquointerno del dibattito contemporaneo tre tendenze principali la filosofia analitica il

marxismo e la filosofia continentale Per comprendere la differenza tra la tendenza analitica e quella

continentale possiamo in un certo senso rifarci alla distinzione tra scienze della natura e scienze

dello spirito introdotta da Dilthey per indicare due diverse tipologie di conoscenza e di metodo

lrsquouna orientata alla spiegazione causale mediante leggi generali lrsquoaltra rivolta alla comprensione e

allrsquointerpretazione Un fattore discriminante egrave innanzitutto il diverso modo di intendere il ruolo

della filosofia rispetto ad altre forme di sapere e in particolare rispetto alla scienza Mentre la

filosofia analitica egrave concepita come una disciplina scientifica ed egrave identificata principalmente con la

logica (analisi del linguaggio) e lrsquoepistemologia quella continentale egrave una disciplina umanistica che

rappresenta una forma di razionalitagrave alternativa a quella scientifica La critica dei continentali allo

ldquoscientismordquo da un lato evidenzia i limiti della conoscenza scientifica dallrsquoaltro rivendica il valore

di forme di conoscenza diverse quali la letteratura e lrsquoarte Il principale obiettivo critico degli

analitici egrave invece la metafisica ed egrave riconducibile a unrsquoesigenza fortemente sentita nel Novecento

di costituire una conoscenza fondata La contrapposizione tra analitici e continentali riproduce il

modo in cui si egrave presentato nel Novecento il problema della contrapposizione tra la cultura

umanistica e quella scientifica allrsquointerno della filosofia Esiste tuttavia un terreno di confronto

comune alle due tendenze e ciograve risulta particolarmente evidente in riferimento alla cosiddetta

ldquosvolta linguisticardquo declinata dagli analitici in direzione dellrsquoanalisi logica del linguaggio e dai

continentali rivolgendo lrsquoattenzione ai problemi dellrsquointerpretazione Bisogna tenere presente che la

contrapposizione tra analitici e continentali egrave valida fino a un certo punto poicheacute la storia delle idee

mostra una varietagrave di sfumature irriducibile a una netta dicotomia come si evince dal seguente

schema tra i due poli opposti si collocano correnti di pensiero non ascrivibili in maniera esclusiva

allrsquouna o allrsquoaltra tendenza

FILOSOFI a CONFRONTO

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 18: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

18

La riflessione sul linguaggio e la nascita della filosofia analitica Il giovane Wittgenstein egrave stato in stretto contatto con Frege e ha avuto con Russell un lungo e

tormentato sodalizio umano e intellettuale

I tre filosofi hanno lasciato un contributo imprescindibile per lo sviluppo della logica novecentesca

e la riflessione sul linguaggio Per questo motivo gli storici della filosofia concordano

nellrsquoaffermare che dalle relazioni e influenze reciproche tra Frege Russell e Wittgenstein ha avuto

origine la ldquofilosofia analiticardquo corrente di pensiero sviluppatasi soprattutto nel mondo

anglosassone La riflessione intorno alla logica e al linguaggio si intreccia ancora oggi cosigrave come

accadeva per Russell Frege e Wittgenstein con altri ambiti quali lrsquoepistemologia la filosofia della

matematica e la scienza

RUSSELL FREGE WITTGENSTEIN

SensoSignificato

Attraverso la teoria

dei tipi egrave possibile il

riferimento a quegli

enti che non

possiedono una realtagrave

effettuale (ldquolrsquoattuale re

di Francia egrave calvordquo

diventa ldquoEsiste una x

tale che x egrave ora il re di

Francia e x egrave calvordquo)

Questa affermazione egrave

falsa ma possiede un

significato

Nomi e proposizioni

sono dotati di un

riferimento

(Bedeutung) e di un

senso (Sinn) Il

riferimento egrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

mentre in una

proposizione il

riferimento egrave costituito

dal suo valore di

veritagrave Il senso egrave il

modo in cui posso

esprimere un oggetto

Se non crsquoegrave lrsquooggetto

per cui sta il nome

esso egrave privo di

riferimento

Nel ldquoprimordquo Wittgenstein

il nome egrave dotato di

significato se si riferisce a

un oggetto della realtagrave

mentre una proposizione egrave

dotata di senso anche se

lrsquoevento che descrive non

egrave reale Affincheacute una

proposizione sia dotata di

senso egrave sufficiente che

possieda la forma logica di

un evento possibile

Logica

Esiste una relazione

strettissima tra logica

e matematica tanto

che la prima coincide

con le premesse della

seconda (logicismo)

In opposizione alla

concezione mentalista

la logica russelliana egrave

realistica percheacute

riguarda la struttura

necessaria del mondo

La matematica

dipende dalla logica

(logicismo) Il

linguaggio

tipicamente

matematico viene

utilizzato per

esprimere la forma

proposizionale

ldquosoggettordquo e

ldquopredicatordquo sono

sostituiti da

ldquoargomentordquo e

ldquofunzionerdquo

La logica egrave la ldquoverardquo

filosofia ossia non tanto

una disciplina quanto una

pratica di chiarificazione

del linguaggio Un

obiettivo fondamentale nel

Tractatus egrave mostrare la

forma logica intesa come

la relazione formale tra le

nostre proposizioni

linguistiche e la realtagrave

Linguaggio

Secondo la teoria

dellrsquoatomismo logico

il linguaggio egrave

costituito da

proposizioni le quali

Frege propone un

linguaggio

formalizzato

(ideografia) che

elimini le ambiguitagrave

Il linguaggio raffigura la

realtagrave cosigrave come essa egrave

data dai fatti che la

compongono Le

proposizioni stanno per i

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla

Page 19: LUDWIG WITTGENSTEIN Vita e opere · Tractatus logico-philosophicus. Allo scoppio della prima guerra mondiale Wittgenstein si arruola nell’esercito austriaco, rinunciando all’esonero

19

a loro volta sono

costituite da parole

che corrispondono

agli oggetti del

mondo Di tali oggetti

occorre avere una

conoscenza diretta

(acquaintance) la

quale varia da persona

a persona e determina

le ambiguitagrave del

linguaggio naturale

del linguaggio

naturale In questo

modo si apre la strada

alla struttura logica del

linguaggio stesso

fatti secondo una relazione

isomorfa che rivela la

forma logica Il linguaggio

contiene in piugrave la

possibilitagrave delle

proposizioni false Nelle

Ricerche Wittgenstein

apre alla pluralitagrave

inesauribile di linguaggi

diversi che possono anche

essere svincolati dalla