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LE VIRTÙ TEOLOGALI CRISTO BENEDICENTE ANTONIO CANOVA La sfida della Galleria Borghese: dieci eventi in dieci anni I capolavori di Raffaello tornano dov’erano esposti secoli fa CORREGGIO BACON E CARAVAGGIO DOSSO DOSSI TIZIANO LUCAS CRANACH LA GUIDA CHE COSA «Raffaello. da Firenze a Roma», mostra interamente dedicata al grande pittore di Urbino, prendendo in esame in particolare il periodo tra il 1505 e il 1508. Promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e organizzata da MondoMostre, è la prima esposizione che Roma dedica a Raffaello: oltre 60 le opere presentate, per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro. Tra gli sponsor: Enel, Compagnia di San Paolo e Sisal. È la prima di dieci grandi mostre che si svolgeranno in dieci anni, alla Galleria Borghese dedicate a grandi autori del Cinque e Seicento. QUANDO E DOVE Dal 19 maggio al 10 settembre 2006, alla galleria Borghese, piazzale Scipione Borghese 3, Roma. ORARI E BIGLIETTI Tutti i giorni dalle 9 alle 19. Biglietto: 10,5 e consente la visita della mostra e della Galleria Borghese. Per la prenotazione, obbligatoria, chiamare il numero 06 32810, oppure visitare il sito www.ticketteria.it. Il catalogo della mostra «Raffaello. da Firenze a Roma» è edito da Skira. ALTRI EVENTI In occasione della mostra, l’Enel organizza Daveriade, quattro incontri con Daverio all’Auditorium di Roma (10-13 luglio). I temi: «Fra il Tevere e l’Arno: la Mesopotamia in Italia», il «Neoplatonismo: il bello e il sesso», «Raffaello, Michelangelo, Leonardo: e nacque lo star system», «Roma: power and glory». Per il cinema, invece, è prevista una rassegna di 21 film intitolata «L’Estate in Costume», dal 10 al 30 luglio: i lungometraggi sono introdotti da personalità dello spettacolo all’interno di Villa Borghese. Infine, dal 25 giugno al 15-20 agosto ci sarà trambus, una linea dedicata all’urbanistica della Roma del ’500 studiata da Raffaello. GIAN LORENZO BERNINI DOMENICHINO 2007 «U n grande museo co- me la Galleria Bor- ghese non può esse- re solo una sorta di clinica asettica in cui "preserva- re" straordinari capolavori né, al contrario, un deposito di opere famose nel mondo cui at- tingere per chiedere continui prestiti. Dev’essere soprattut- to un luogo di ricerca e di stu- dio. Ed è ciò che ci prefiggiamo con la mostra su Raffaello e il nostro progetto decennale che guarda fino al 2015». Basta questa frase di Anna Coliva, di- rettrice della Galleria Borghe- se, per mettere a fuoco un’ope- razione culturale che ha in «Raffaello-Da Firenze a Ro- ma» (inaugurazione il 19 mag- gio, chiusura il 10 settembre) un primo gradino per la com- plessa, affascinante auto-risco- perta di uno dei massimi musei del mondo. La Galleria Borghese possie- de molte opere che, per gran- dezza e facile deperibilità, sono assolutamente inamovibili. Quindi inutilizzabili per quelle mostre di sicuro impatto sul grande pubblico che costitui- scono il motore economico e culturale di molti musei. Da questa inamovibilità nasce la mostra romana dedicata a Raf- faello. Punto di partenza idea- le sarà la Pala della Deposizio- ne,o Pala Baglioni, ricompo- sta in tutte le sue parti (cimasa, predella e fregio) con la serie dei disegni preparatori che ne racconteranno l’evoluzione. Attorno alla Pala si svilupperà l’intero tema della mostra, cioè il Raffaello romano che con quel trasporto del Cristo mor- to modifica alla radice la tradi- zionale rappresentazione reli- giosa e insieme lo spazio che la contiene. Ancora Coliva: «Il Raffaello romano cambia la fi- gurazione in generale, non so- lo quella religiosa. Se si volesse riassumere in uno slogan la sua rivoluzione contenutistica e sti- listica, si potrebbe dire che l’ar- tista riesce a rendere perfetta- mente naturale qualunque fe- nomeno. Lo spazio diventa un vortice, quasi una cupola, in cui il movimento viene conte- nuto in un abbraccio di supre- ma armonia. Se Leonardo insi- ste sulla fenomenologia, sulla componente fisica, e Michelan- gelo scava nell’individualità dell’essere umano, Raffaello ci restituisce il miracolo dell’equi- librio complessivo e assoluto. Forse per questo Raffaello non è amatissimo nel nostro tempo, così affascinato dalla dissonanza, dal disordine». Un lavoro critico che si an- nuncia affascinante, quello proposto da Anna Coliva, re- sponsabile scientifica di questa mostra e del progetto decenna- le insieme con Claudio Strina- ti, soprintendente speciale al Polo museale romano. Si dice- va dell’auto-riscoperta della Galleria Borghese. Con «Raf- faello-Da Firenze a Roma» si studierà l’autore che arriva a Roma e poi realizzerà gli affre- schi delle Stanze Vaticane. Ma poi il museo romano riscriverà in parte la propria storia ospi- tando, dopo secoli, anche mol- te opere di Raffaello apparte- nute un tempo alla collezione del cardinale Scipione Borghe- se e poi disperse. Annuncia An- na Coliva: «Dagli anni Cin- quanta, a parte casi sporadici, sono mancati veri studi sulla storia della Galleria Borghese. Ora, grazie a documenti e testi- monianze, tenteremo di ricollo- care le opere dov’erano espo- ste secoli fa. Una ricontestua- lizzazione non solo spettacola- re ma anche di indubbio valore storico-artistico». Si capovolge così, per la Gal- leria Borghese, un destino: un museo abituato a cedere tem- poraneamente opere di presti- gio mondiale (soprattutto i ca- polavori di Caravaggio, in mez- zo a non poche polemiche) ora diventa la calamita di prestiti in arrivo da tutto il mondo. Il Louvre si priverà per la prima volta nella sua storia della Bel- le Jardinière . Da Budapest giungeranno la Madonna Este- rhazy e Il ritratto di giovane, dalla National Gallery di Lon- dra la Madonna Aldobrandini e Il sogno del cavaliere, da Palaz- zo Pizzi a Firenze La gravida, da Palazzo Barberini la celeber- rima Fornarina, da Baltimora la Madonna dei candelabri, dal- la Liechtenstein Collection di Vienna il Ritratto virile, dalla Galleria nazionale delle Mar- che a Urbino La muta e la San- ta Caterina. E sono solo alcuni esempi. In tutto 27 tavole e 30 disegni preparatori (prestati dal British Museum, dal Lou- vre, dal Metropolitan museum e da altri musei) che si aggiun- gono alle tre grandi opere di Raffaello esposte permanente- mente alla galleria Borghese: appunto la Pala della Deposi- zione e poi la Dama con il Lio- corno e il Ritratto di giovane. Uno sforzo economico e orga- nizzativo che si può sintetizza- re nel solo valore assicurativo per il trasporto e l’esposizione delle opere: 1,2 miliardi di eu- ro, cifra record per il nostro Pa- ese. Con lo stesso metodo critico e scientifico (il museo che fa «mostra di sé» attirando presti- ti intorno alle opere che lo ren- dono famoso nel mondo) si proseguirà nei prossimi dieci anni: nel 2007 con Canova, nel 2008 con Correggio, nel 2009 con il parallelo tra due pittori «maledetti» come Caravaggio e Bacnon, nel 2010 con Dosso Dossi, nel 2011 con Tiziano, nel 2012 con Cranach, nel 2013 con Bernini (che torna alla Gal- leria come tema dopo la gran- de mostra del 1998), nel 2014 con Domenichino e infine nel 2015 con l’appuntamento con- 2008 2009 2010 2011 2012 LA M OSTRA 2013 2014 Roma chiama il mondo per il suo artista più amato La Galleria Borghese fu per Canova (1757-1822) fonte di mille ispirazioni. La rassegna ospiterà 30 marmi dello scultore, uniti ad alcuni gessi e dipinti. Inoltre si attendono opere di famosi artisti francesi coevi di Canova. Nella foto il ritratto marmoreo di Paolina Borghese, apice dello stile neoclassico. I tre pannelli dipinti a monocromo rappresentano le tre virtù teologali della Fede, Speranza e Carità. Costituivano la predella di una grande pala d’altare dipinta da Raffaello nel 1507 per Atalanta Baglioni in memoria del figlio ucciso nelle lotte per la signoria di Perugia. Nel 1608, il papa Paolo V fece prelevare la pala in gran segreto da Perugia per donarla al nipote Scipione Borghese. Per la prima volta verrà ricostruito il ciclo ovidiano degli «Amori di Giove». Uno dei quattro quadri, la «Danae», è il capolavoro del Correggio (1489-1534) custodito alla Galleria Borghese. Verranno esposti in mostra 45 grandi lavori mitologici dell’artista, provenienti dai musei di tutto il mondo. GLI EVENTI DEI PROSSIMI ANNI In occasione del centenario della nascita di Francis Bacon (1909-1992), la rassegna proporrà un singolare confronto con un altro artista maledetto, il Caravaggio (1573-1610). La collezione della Galleria Borghese vanta sei capolavori di quest’ultimo, tra cui «Davide con la testa di Golia» (foto) La Galleria Borghese conserva sette opere di Dosso Dossi (1490-1542) e fra esse la «Maga Circe» (nella foto) è un enigma per i suoi significati magici e simbolici. Eccentrico, affascinato dalle fiabe dell’Ariosto e dall’allievo preferito di Raffaello, Giulio Romano, Dosso lavorò quasi sempre al servizio di Alfonso d’Este. Dipinto con tutta probabilità nel 1505, cioè quando il pittore si era ormai trasferito a Firenze, questo Cristo alza la mano destra per benedire, mentre con la sinistra mostra la ferita del costato. La semplicità del quadro, di immediata e facile lettura, rimanda alla lezione del Perugino, di cui Raffaello era stato allievo fino ad allora. La tavola apparteneva alla collezione Mosca di Pesaro e nel 1832 è passata a Brescia, alla collezione Tosio Le opere giovanili del pittore veneto (1480/90-1576), fanno parte del patrimonio più prezioso della Galleria Borghese. Orgoglio della raccolta è il celebre «Amor Sacro e Amor Profano» (nella foto): secondo le teorie neoplatoniche, la donna nuda, come la Verità, rappresenta l’amore sacro. Per la prima volta in Italia, la rassegna vuole essere una vetrina del sommo pittore tedesco, poco noto nel nostro Paese (1472 - 1553). Nella Galleria Borghese saranno raccolti molti ritratti di Madonne e molti nudi femminili che contraddistinguono lo stile di Cranach. Nella foto, «Venere e Amore con un favo di miele» Bernini (1598-1680) è tra i grandi artefici della Roma seicentesca. Per anni fu protetto dal Cardinale Scipione Borghese, committente di molte sue opere. E’ per questo che la Galleria Borghese vuole rendere onore all’artista creatore del Barocco. Nella foto, la scultura «Pluto e Proserpina» Il Domenichino, collaboratore a Roma di Annibale Carracci nel Palazzo Farnese, era il campione (1581-1641) della scuola classicista, ovvero di uno stile dal disegno perfetto, risultato dello studio assiduo di Raffaello. Nella foto, uno dei dipinti più maliziosi della Galleria Borghese, la «Caccia di Diana». 2 Corriere Eventi C ORRIERE DELLA S ERA U M ARTEDÌ 9 M AGGIO 2006

M Romachiamailmondo peril suo artista più amatopittore di Urbino, prendendo in esame in particolare il periodo tra il ... una linea dedicata all urbanistica della Roma del 500 studiata

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LE VIRTÙTEOLOGALI

CRISTOBENEDICENTE

ANTONIO CANOVA

La sfida della Galleria Borghese: dieci eventi in dieci anniI capolavori di Raffaello tornano dov’erano esposti secoli fa

CORREGGIO BACON E CARAVAGGIO DOSSO DOSSI TIZIANO LUCAS CRANACH

LA GUIDACHE COSA«Raffaello. da Firenze a Roma», mostra interamente dedicata al grandepittore di Urbino, prendendo in esame in particolare il periodo tra il1505 e il 1508. Promossa dalla Soprintendenza Speciale per il PoloMuseale Romano e organizzata da MondoMostre, è la primaesposizione che Roma dedica a Raffaello: oltre 60 le opere presentate,per un valore complessivo di oltre un miliardo di euro. Tra gli sponsor:Enel, Compagnia di San Paolo e Sisal. È la prima di dieci grandi mostreche si svolgeranno in dieci anni, alla Galleria Borghese dedicate a grandiautori del Cinque e Seicento.QUANDO E DOVEDal 19 maggio al 10 settembre 2006, alla galleria Borghese, piazzaleScipione Borghese 3, Roma.ORARI E BIGLIETTITutti i giorni dalle 9 alle 19. Biglietto: 10,5 e consente la visita dellamostra e della Galleria Borghese. Per la prenotazione, obbligatoria,chiamare il numero 06 32810, oppure visitare il sito www.ticketteria.it. Ilcatalogo della mostra «Raffaello. da Firenze a Roma» è edito da Skira.ALTRI EVENTIIn occasione della mostra, l’Enel organizza Daveriade, quattro incontricon Daverio all’Auditorium di Roma (10-13 luglio). I temi: «Fra ilTevere e l’Arno: la Mesopotamia in Italia», il «Neoplatonismo: il bello eil sesso», «Raffaello, Michelangelo, Leonardo: e nacque lo star system»,«Roma: power and glory». Per il cinema, invece, è prevista una rassegnadi 21 film intitolata «L’Estate in Costume», dal 10 al 30 luglio: ilungometraggi sono introdotti da personalità dello spettacolo all’internodi Villa Borghese. Infine, dal 25 giugno al 15-20 agosto ci sarà trambus,una linea dedicata all’urbanistica della Roma del ’500 studiata daRaffaello.

GIAN LORENZO BERNINI DOMENICHINO2007

«U n grande museo co-me la Galleria Bor-ghese non può esse-re solo una sorta di

clinica asettica in cui "preserva-re" straordinari capolavori né,al contrario, un deposito diopere famose nel mondo cui at-tingere per chiedere continuiprestiti. Dev’essere soprattut-to un luogo di ricerca e di stu-dio. Ed è ciò che ci prefiggiamocon la mostra su Raffaello e ilnostro progetto decennale cheguarda fino al 2015». Bastaquesta frase di Anna Coliva, di-rettrice della Galleria Borghe-se, per mettere a fuoco un’ope-razione culturale che ha in«Raffaello-Da Firenze a Ro-ma» (inaugurazione il 19 mag-gio, chiusura il 10 settembre)un primo gradino per la com-plessa, affascinante auto-risco-perta di uno dei massimi museidel mondo.

La Galleria Borghese possie-de molte opere che, per gran-dezza e facile deperibilità, sonoassolutamente inamovibili.Quindi inutilizzabili per quellemostre di sicuro impatto sulgrande pubblico che costitui-scono il motore economico eculturale di molti musei. Daquesta inamovibilità nasce lamostra romana dedicata a Raf-faello. Punto di partenza idea-le sarà la Pala della Deposizio-ne, o Pala Baglioni, ricompo-sta in tutte le sue parti (cimasa,predella e fregio) con la seriedei disegni preparatori che ne

racconteranno l’evoluzione.Attorno alla Pala si svilupperàl’intero tema della mostra, cioèil Raffaello romano che conquel trasporto del Cristo mor-to modifica alla radice la tradi-zionale rappresentazione reli-giosa e insieme lo spazio che la

contiene. Ancora Coliva: «IlRaffaello romano cambia la fi-gurazione in generale, non so-lo quella religiosa. Se si volesseriassumere in uno slogan la suarivoluzione contenutistica e sti-listica, si potrebbe dire che l’ar-tista riesce a rendere perfetta-

mente naturale qualunque fe-nomeno. Lo spazio diventa unvortice, quasi una cupola, incui il movimento viene conte-nuto in un abbraccio di supre-ma armonia. Se Leonardo insi-ste sulla fenomenologia, sullacomponente fisica, e Michelan-gelo scava nell’individualitàdell’essere umano, Raffaello cirestituisce il miracolo dell’equi-librio complessivo e assoluto.Forse per questo Raffaellonon è amatissimo nel nostrotempo, così affascinato dalladissonanza, dal disordine».

Un lavoro critico che si an-nuncia affascinante, quelloproposto da Anna Coliva, re-sponsabile scientifica di questamostra e del progetto decenna-le insieme con Claudio Strina-ti, soprintendente speciale alPolo museale romano. Si dice-va dell’auto-riscoperta dellaGalleria Borghese. Con «Raf-faello-Da Firenze a Roma» sistudierà l’autore che arriva aRoma e poi realizzerà gli affre-schi delle Stanze Vaticane. Mapoi il museo romano riscriveràin parte la propria storia ospi-tando, dopo secoli, anche mol-te opere di Raffaello apparte-nute un tempo alla collezionedel cardinale Scipione Borghe-se e poi disperse. Annuncia An-na Coliva: «Dagli anni Cin-quanta, a parte casi sporadici,sono mancati veri studi sullastoria della Galleria Borghese.Ora, grazie a documenti e testi-monianze, tenteremo di ricollo-care le opere dov’erano espo-

ste secoli fa. Una ricontestua-lizzazione non solo spettacola-re ma anche di indubbio valorestorico-artistico».

Si capovolge così, per la Gal-leria Borghese, un destino: unmuseo abituato a cedere tem-poraneamente opere di presti-gio mondiale (soprattutto i ca-polavori di Caravaggio, in mez-zo a non poche polemiche) oradiventa la calamita di prestitiin arrivo da tutto il mondo. IlLouvre si priverà per la primavolta nella sua storia della Bel-le Jardinière. Da Budapestgiungeranno la Madonna Este-rhazy e Il ritratto di giovane,dalla National Gallery di Lon-dra la Madonna Aldobrandini eIl sogno del cavaliere, da Palaz-zo Pizzi a Firenze La gravida,

da Palazzo Barberini la celeber-rima Fornarina, da Baltimorala Madonna dei candelabri, dal-la Liechtenstein Collection diVienna il Ritratto virile, dallaGalleria nazionale delle Mar-che a Urbino La muta e la San-ta Caterina. E sono solo alcuniesempi. In tutto 27 tavole e 30disegni preparatori (prestatidal British Museum, dal Lou-vre, dal Metropolitan museume da altri musei) che si aggiun-gono alle tre grandi opere diRaffaello esposte permanente-mente alla galleria Borghese:appunto la Pala della Deposi-zione e poi la Dama con il Lio-corno e il Ritratto di giovane.Uno sforzo economico e orga-nizzativo che si può sintetizza-re nel solo valore assicurativo

per il trasporto e l’esposizionedelle opere: 1,2 miliardi di eu-ro, cifra record per il nostro Pa-ese.

Con lo stesso metodo criticoe scientifico (il museo che fa«mostra di sé» attirando presti-ti intorno alle opere che lo ren-dono famoso nel mondo) siproseguirà nei prossimi diecianni: nel 2007 con Canova, nel2008 con Correggio, nel 2009con il parallelo tra due pittori«maledetti» come Caravaggioe Bacnon, nel 2010 con DossoDossi, nel 2011 con Tiziano,nel 2012 con Cranach, nel 2013con Bernini (che torna alla Gal-leria come tema dopo la gran-de mostra del 1998), nel 2014con Domenichino e infine nel2015 con l’appuntamento con-

2008 2009 2010 2011 2012

LA MOSTRA

2013 2014

Roma chiama il mondoper il suo artista più amato

La Galleria Borghese fuper Canova (1757-1822)fonte di mille ispirazioni.La rassegna ospiterà 30marmi dello scultore,uniti ad alcuni gessi edipinti. Inoltre siattendono opere di famosiartisti francesi coevi diCanova. Nella foto ilritratto marmoreo diPaolina Borghese, apicedello stile neoclassico.

I tre pannellidipinti amonocromorappresentano letre virtù teologalidella Fede,Speranza eCarità.Costituivano lapredella di unagrande palad’altare dipintada Raffaello nel1507 perAtalanta Baglioniin memoria delfiglio ucciso nellelotte per lasignoria diPerugia. Nel1608, il papaPaolo V feceprelevare la palain gran segretoda Perugia perdonarla al nipoteScipioneBorghese.

Per la prima volta verràricostruito il ciclo ovidianodegli «Amori di Giove».Uno dei quattro quadri, la«Danae», è il capolavorodel Correggio (1489-1534)custodito alla GalleriaBorghese. Verrannoesposti in mostra 45grandi lavori mitologicidell’artista, provenientidai musei di tutto ilmondo.

G L I E V E N T I D E I P R O S S I M I A N N I

In occasione delcentenario della nascita diFrancis Bacon(1909-1992), la rassegnaproporrà un singolareconfronto con un altroartista maledetto, ilCaravaggio (1573-1610). Lacollezione della GalleriaBorghese vanta seicapolavori di quest’ultimo,tra cui «Davide con latesta di Golia» (foto)

La Galleria Borgheseconserva sette opere diDosso Dossi (1490-1542) efra esse la «Maga Circe»(nella foto) è un enigmaper i suoi significati magicie simbolici. Eccentrico,affascinato dalle fiabedell’Ariosto e dall’allievopreferito di Raffaello,Giulio Romano, Dossolavorò quasi sempre alservizio di Alfonso d’Este.

Dipinto con tuttaprobabilità nel1505, cioèquando il pittoresi era ormaitrasferito aFirenze, questoCristo alza lamano destra perbenedire, mentrecon la sinistramostra la feritadel costato. Lasemplicità delquadro, diimmediata e facilelettura, rimandaalla lezione delPerugino, di cuiRaffaello era statoallievo fino adallora. La tavolaapparteneva allacollezione Moscadi Pesaro e nel1832 è passata aBrescia, allacollezione Tosio

Le opere giovanili delpittore veneto(1480/90-1576), fannoparte del patrimonio piùprezioso della GalleriaBorghese. Orgoglio dellaraccolta è il celebre «AmorSacro e Amor Profano»(nella foto): secondo leteorie neoplatoniche, ladonna nuda, come laVerità, rappresental’amore sacro.

Per la prima volta in Italia,la rassegna vuole essereuna vetrina del sommopittore tedesco, poco notonel nostro Paese (1472 -1553). Nella GalleriaBorghese saranno raccoltimolti ritratti di Madonnee molti nudi femminili checontraddistinguono lostile di Cranach. Nellafoto, «Venere e Amore conun favo di miele»

Bernini (1598-1680) ètra i grandi artefici dellaRoma seicentesca. Peranni fu protetto dalCardinale ScipioneBorghese, committentedi molte sue opere. E’per questo che laGalleria Borghese vuolerendere onore all’artistacreatore del Barocco.Nella foto, la scultura«Pluto e Proserpina»

Il Domenichino,collaboratore a Roma diAnnibale Carracci nelPalazzo Farnese, era ilcampione (1581-1641)della scuola classicista,ovvero di uno stile daldisegno perfetto, risultatodello studio assiduo diRaffaello. Nella foto, unodei dipinti più maliziosidella Galleria Borghese, la«Caccia di Diana».

2 Corriere Eventi CORRIERE DELLA SERA U M ARTEDÌ 9 M AGGIO 2006