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Sabato 4 Novembre 2017 IL GIORNALE DELLA FINANZA www.ilsole24ore.com
t @ 24FinMerc
M&A
Accordo Cattolica-Bpmsulla bancassicurazioneLuca Davi upagina 23
STARTUP CON IL SOLE
Intesa Sanpaolo portaa New Yorkle startup del lussoMonica D’Ascenzo upagina 24
HI TECH
Il boom di Applee la sfida con Samsungsull’offerta di serviziLuca Salvioli upagina 22
Tlc. Il nuovo scenario: la modifica potrebbe incentivare la separazione volontaria della rete
Golden power, una normaper l’armistizio con TimEmendamento Mise per ridurre la multa in caso di collaborazioneCelestina DominelliCarmine Fotina
pSanzioni attenuate per le violazioni della normativa sul golden power nel caso in cui ci sia una collaborazione delle parti. È questo, secondo quanto apprende il Sole 24 Ore, il senso di un emendamento all’articolo 14 del collegato fiscale (il decreto legge 148 del 16 ottobre 2017) su cui starebbero lavorando gli uffici tecnici del ministero dello Sviluppo economico. La modifica, ancorché ovviamente erga omnes, potrebbe avere un impatto significativo sulla vicenda TimVivendi.
La proposta interverrebbe suuno dei commi delle nuove normesui poteri speciali e prevede che «in applicazione del principio di proporzionalità e adeguatezza, qualora il limite edittale minimo previsto per le singole fattispecie risulti manifestamente eccessivo rispetto al valore dell’operazione, al fatturato della società sanzionata, al comportamento tenuto dalleparti per l’eliminazione o l’attenuazione delle conseguenze della violazione, nonché al pericolo di pregiudizio per gli interessi tutelati», la sanzione amministrativa può essere anche inferiore «al minimo edittale» previsto dalla legge. L’eventuale multa potrà dunque essere rimodulata se le società interessate collaboreranno. E, adifferenza dei restanti nuovi articoli sul golden power che varranno solo per i casi futuri, questo
cambiamento si applicherà anche al pregresso. Tradotto: se l’emendamento, che con tutta probabilità dovrebbe confluire nel pacchetto di modifiche governative al testo, ora all’esame del Senato, fosse approvato, anche Tim potrebbe beneficiarne nell’ambito dell’iter avviato a fine settembre dal gruppo di coordinamento di Palazzo Chigi sul golden power. Con quel verdetto, come noto, è stata contestata all’ex incumbent tricolore la mancata notifica (poi ottemperata) e ciò potrebbe far scattare l’eventuale sanzione a valle della procedura che si concluderà entro 120 giorni sempre che la società non ribalti letesi dell’accusa.
L’incontro di due settimane fatra l’ad Amos Genish e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha inaugurato una fase all’insegna del disgelo nei rapporti tra le due sponde. Ora l’emendamento al Dl fiscale potrebbe schiudere nuovi scenari. Bisognerà capire se la possibilità dell’attenuazione della sanzione sarà determinante nelle decisioni dell’azienda sull’eventuale separazione della rete su base volontaria,auspicio non troppo nascosto dell’esecutivo. Certo, i tempi sono ancora prematuri, ma è evidente cheil tono del confronto tra l’esecutivo e l’azienda è totalmente cambiato e anche le ultime prescrizioni, approvate dal Cdm ieri l’altro nell’ambito dell’esercizio dei po
teri speciali sulle telecomunicazioni, sono state accolte dall’azienda senza barricate ma con un atteggiamento di massima collaborazione. Segno che l’ascia di guerra è stata deposta da entrambe le parti e l’emendamento al Dl fiscale, su cui, va detto, sono ancora in corso le valutazioni finali, potrebbe offrire ulteriore linfa a una mossa autonoma della società. Senza contare che questa fase di dialogo può essere funzionale an
che alla soluzione della contesa traVivendi e Fininvest, con i legali al lavoro per definire una bozza di accordo tra i due gruppi.
La prossima settimana dovrebbero arrivare anche ulteriori indicazioni a firma dell’Authority per le comunicazioni. Il 31 ottobre il garante ha inviato a Palazzo Chigi una prima informativa su aspetti tecnici relativi all'esercizio del golden power arrivato giovedì sul tavolo dei consigli dei ministri. Manei prossimi giorni il garante dovrebbe andare più a fondo, con un ulteriore documento che si sofferma anche su possibili remedies per migliorare la condizione di mercato. L’Authority in questa fase non suggerirà direttamente la separazione societaria, ma potrebbe spiegare come, quando, in che termini si potrebbe realizzare.Tra le convinzioni dell’Agcom, adesempio, c’è che un eventuale spinoff dovrebbe riguardare tutta la rete di Telecom: non solo l’accesso, ma anche l’infrastruttura di trasporto (la dorsale o backbone), e probabilmente non solo il livello nazionale ma, in una logica di reti interconnesse, anche quello internazionale (quindi Telecom Sparkle). È alla stessa Agcom, oltre che al governo, che dovrebbe essere presentato un’eventuale proposta di scorporo all’interno diun piano industriale che prevengai rischi paventati dalle istruttorie sul golden power.
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Dopo il golden power. Societarizzazione della rete, livello degli investimenti e direzione e coordinamento
Le tre questioni rimaste apertedi Antonella Olivieri
Con il decreto di giovedì ilquadro dei poteri specialiche il Governo ha deciso di
utilizzare su Telecom è completo.Con la prima “rata” di metà ottobre sono stati imposti obblighi anche pesanti, con la seconda è passata la linea della collaborazione tra azienda, Governo e Autorità. Tutto l’impianto lascia però almeno tre questioni aperte che andranno discusse nei prossimi mesi: l’eventuale societarizzazione della rete, il livello degli investimenti e il raccordo tra l’azione di direzione e coordinamento in capo a Vivendi e i presidi prescritti per le attività dichiarate strategiche per l’interesse nazionale.
La società della reteSgombrato il campo dall’equivoco che fosse possibile imporre loscorporo della rete via goldenpower, la decisione di separare larete in una società ad hoc è rimessa alla volontarietà dell’azienda. Sulla carta l’Agcom potrebbe sempre porre come“rimedio” eccezionale la separazione societaria, sulla falsariga ma a uno stadio più avanzato delmodello Open Reach/BritishTelecom. Tuttavia in questa fasenon risulta che ci sarà alcuna imposizione regolatoria. Di fattoviene lasciato a Telecom di fare la prima mossa.
La societarizzazioen della reteal momento non è però nell’agenda di Tim. Resta la disponibilità a discutere con il Governo e le Autorità in primis l’Agcom soluzio
ni di questo tipo, purchè siano nell’interesse dell’azienda. Ma non si parla, e nemmeno risulta che il Governo l’abbia mai preteso, di spaccare Telecom in due, con unasocietà dei serivizi e una della rete:si porrebbe in tal caso un ovvio tema di sostenibilità del livello occupazionale. La societarizzazionepotrebbe fermarsi a livello di Sparkle, che è una Spa interamente controllata, o spingersi fino al livello di Inwit, che è quotata ma controllata al 60% dalla capogruppo. Nell’ottica di Tim dovrebbero però esserci validi motivi aziendali per proporla.
I motivi potrebbero essere svariati. Per esempio adempiere agli obblighi derivanti dalla prima tranche di esercizio del golden power, in modo da consentire presidi di governance focalizzati sulla rete, come è nel caso di Sparkle eTelsy che, appunto sono già società. Oppure ottenere un allentamento degli obblighi che gravano sull’incumbent o di quelli posti con i poteri speciali. Oppure, ancora, raccogliere risorse dal mercato con la quotazione per sostenere gli investimenti. O centrare tutti gli obiettivi insieme. C’è peròun punto: ogni progetto richiederebbe tempo per essere realizzatoe dunque, visto che la scadenza elettorale è vicina, se ne parlerà semmai col prossimo Governo.
Gli investimentiL’impostazione del nuovo ad èdifferente da quella delle dueprecedenti gestioni. Sia Marco Patuano che Flavio Cattaneoavevano spinto l’acceleratore
sulla sostituzione del rame, nellaconvinzione che l’offerta di un incumbent deve essere spendibile su tutto il territorio nazionale. Una politica che ha portato acoprire i tre quarti del territorionazionale almeno con la formuladell’Fttc (fiber to the cabinet),senza peraltro riuscire a sradicare del tutto le critiche di ritardi nell’ammodernamento della rete. Fermo il progetto Cassiopeaper portare la fibra nelle areemeno concorrenziali e in corso invece il progetto di coprire le prime cinquanta città, l’attenzione del nuovo ad Amos Genishè caduta sul fatto che solo il 1013% delle linee veloci è stato contrattualizzato e che dunque sipone il problema di come ade
guare la domanda all’offerta. Come si concilia l'ottica aziendale con le aspettative pubbliche e la prescrizione, dispostacon la seconda “rata” del goldenpower, di «adottare adeguati piani di sviluppo, investimento emanutenzione sulle reti e sugli impianti»? Anche qui lo si discuterà quando a Palazzo Chigi cisarà il nuovo Governo, visto cheil decreto del 2 novembre concede a Tim sei mesi di tempo, quindi fino a inizio maggio, per presentare una relazione sugli adempimenti previsti.
DirezionecoordinamentoIl punto che però sembra più prestarsi a interpretazioni libere, visto che non è stato affrontato specificamente, è quello della direzione e coordinamento di Vivendi, che ha avviato di fatto il vaglio governativo. Il provvedimento di metà ottobre prescrive l’istituzione di una nuova unità organizzativa di sicurezza, da affidare a un funzionario del Dis, che eserciti lafunzione di «controllo e supervisione di tutte le attività, svolte nei diversi ambiti aziendali, attinenti alla gestione degli asset rilevanti ai fini della difesa e della sicurezzanazionale», che sono appunto Sparkle, Telsy e la rete.
Come si concilia l’attività diquesta funzione di presidio pubblico con la direzione e il coordinamento di un gruppo privato che sta a Parigi negli ambiti dichiarati strategici per gli interessidell’Italia? La risposta, appunto, èancora da scrivere.
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Andamento del titolo a Milano
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Telecom Italia
LA PAROLACHIAVE
Golden power
7È il potere speciale che lo Stato ha sulle aziende operanti nei settori strategici. Cioè le imprese che svolgono «attività di rilevanza strategica per il sistema di sicurezza nazionale» e quelle che detengono le reti e gli impianti i beni e i rapporti di rilevanza strategica per i settori energia, trasporti e tlc. La golden power concede al Governo il diritto di veto sulle operazioni che diano luogo a una situazione eccezionale di minaccia effettiva per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti.
Passaggio di proprietà. Erg e Total hanno ceduto ad Api il loro network di 2.600 stazioni di servizio
Carlo Festa
pErg e il gruppo francese Totalcedono le proprie 2.600 stazioni di servizio al gruppo Api. Il valore complessivo dell’operazione su TotalErg, comprese le cessioni di asset avvenute negli scorsi mesi, sarebbe attorno agli 850 milioni di euro.
Arriva così a compimento unlungo processo, durato diversi mesi nel 2017, all’interno del quale Erg e Total, proprietari della joint venture TotalErg, hanno progressivamente ceduto la lorosocietà tramite un breakup delleattività: cedendo prima la divisione gas «lpg» al gruppo Ugi Corporation, poi l’energy service company Restiani al fondo Ambienta.
Al contrario il perimetro dell’operazione siglata ieri con Api varrebbe circa 750 milioni di «enterprise value» e comprendecirca 2.600 stazioni di servizio della rete, il polo logistico di Roma ed il 25,16% della raffineria di Trecate. All’interno della transazione la divisione lubrificanti resterà alla francese Total tramite il riacquisto dell’asset.
L’operazione verrà effettuatada Api con un ricorso alla leva finanziaria grazie a un prestito da 640 milioni di euro (a mediolungo termine) che verrà concesso da un pool di cinque banche: Unicredit, Ubi, BancoBpm, Banca Popolare di Sondrio e Bper. Il prestito servirà ad Api a rifinanziare il proprio debito e a fornire le risorse per l’acquisizione.
Del resto, Api nel corso dell’asta ha provato in diversi modi a
trovare i capitali necessari: tantoche, all’inizio, era stata ventilata un’alleanza con un private equity, poi sfumata.
Tuttavia il ricorso al finanziamento bancario è stato reso possibile da una serie di fattori: da una parte la riduzione del perimetro di vendita, dopo la cessione della divisione gas «lpg», della energy service company Restiani e anche dopo la decisione di Total di tenersi la divisione lubrificanti. Dall’altra parte, ha influito la reddititività del settore: che sta andando bene a livello macroeconomico e sta riacquisendo marginalità.
Il nuovo gruppo disporrà di oltre 5.000 punti vendita su tutto il territorio nazionale, dell’attività delle raffinerie di Falconara Marittima e di Trecate, e di una logistica distribuita sia sul Tirreno sia sull’Adriatico.
Sulla base dei risultati aggregati del 2016, la nuova realtà dovrebbe raggiungere un fatturatopari a circa 6 miliardi di euro. Come quota di mercato si posizionerà vicino ad Eni nel «downstream». C’è da dire che per l’integrazione e per le sinergie saranno necessari ad Api tra i18 e i 24 mesi.
L'efficacia dell’operazione, ilcui closing è atteso entro il 31 gennaio 2018, è condizionata all’approvazione dell’Antitrust Se, invece, la transazione si guarda sul versante della sola Erg, l’importocomplessivo che la società genovese incasserà per l’equity value dalla transazione (comprese le due cessioni precedenti nel gas e
nell’energy service) è pari a 273 milioni di euro.
«Si tratta di un’operazioneindustriale, che ha un caratterestrategico sia per il nostrogruppo, che rafforza la posizione sul mercato e la propria capillarità sul territorio nazionale, sia per l’evoluzione futura dell’intero settore italiano deicarburanti e della mobilità» indica il presidente di Api, UgoBrachetti Peretti.
Per Luca Bettonte, amministratore delegato di Erg, «questaoperazione segna la definitivauscita del gruppo Erg dal mondooil e ci permette di rafforzare ulteriormente la capacità finanziaria al fine di proseguire il nostro percorso di crescita nelle rinnovabili»
«Continueremo a crescerenelle rinnovabili all’estero e in Italia spiega il presidente di Erg,Edoardo Garrone . Entro la primavera, presenteremo il nuovo piano e la liquidità incassata farà parte del nuovo piano. In particolare, entreremo per la prima volta nel settore fotovoltaico. Per quanto riguarda la cessione delle stazioni di servizio ad Api, credo sia stata positiva per tutti: noi siamo una società italiana, che ha seguito un’altra strada, ed è una soddisfazione vedere un’altra famiglia italiana diventare uno dei primi operatori del settore oil assieme ad Eni». Advisor dell’operazione sono stati Rothschild, Hsbc e Dla Piper perconto dei venditori, mentre Unicredit e BonelliErede per Api.
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Energia. L’ad Descalzi incontra il presidente Nana AkufoAddo
Eni conferma la road mapdel progetto Octp in GhanapEni conferma i suoi impegni in Ghana, uno dei paesichiave per il suo business: ieri l’ad Claudio Descalzi è volato ad Accra per incontrare il presidente della Repubblica, Nana Addo Dankwa AkufoAddo, e analizzare le iniziativeavviate nel paese, dove il gruppo affianca alle attività operative anche programmi di accesso all’energia e di supportosocioeconomico alle comunità locali.
In Ghana, Eni ha avviato amaggio la produzione dell’Integrated Oil&Gas Development Project di cui detiene il 44,44%, mentre le restanti quote sono diVitol (35,56%) e di Ghana National Petroleum Corporation (20%): il via è stato assicurato insoli 2 anni e mezzo, in anticipo di tre mesi rispetto al piano di sviluppo e con un timetomarket record. Il progetto, situato in acque profonde nel ba
cino del Tano, mette in produzione i campi di Sankofa Main, Sankofa East e GyeNyame, checomprendono nel complesso volumi per oltre 770 milioni di barili di olio equivalenti, di cui 500 milioni di barili in posto e 270 milioni di barili equivalenti di gas nonassociato (circa 40 miliardi di metri cubi). Secondo la fotografia diffusa ieri a valle dell’incontro, il rampup accelerato ha consentito di aumentare la produzione previstanel 2017 da 2,8 a 5,2 milioni di barili e si stima che, entro fine anno, l’asticella tocchi il picco di 45mila barili al giorno.
Il “motore” dell’Octp è rappresentato dall’unità galleggiante di produzione, stoccaggio e offloading (Fpso) “John Agyekum Kufuor”, collegata a 18 pozzi sottomarini. Tramite un gasdotto sottomarino di 63 chilometri, il gas arriverà poi alle onshore receiving facili
ties (Orf) di Sanzule, dove verrà raccolto, compresso e trasmesso sulla rete nazionale. L’Octp è l’unico progetto di sviluppo di gas non associato in acque profonde interamente dedicato al mercato dome
stico dell’Africa Subsahariana e dovrebbe assicurare al Ghana 15 anni di forniture a un prezzo competitivo. Lo startup della produzione è previsto nel2018 e il gas assicurato da Octp consentirà al Ghana di generare un minimo di 900 megawattche potrannno essere incre
mentati fino a quota 1500 MW.In Ghana, Eni ha messo in
campo il suo approccio “dualflag” (doppia bandiera) che la vede cooperare con i paesi ospitanti sotto diversi profili, acominciare dallo stesso Octp, con il 48% dei contratti assegnato ad aziende locali. Ilgruppo ha poi avviato varie iniziative per un investimento complessivo di circa 10 milionidi dollari: da progetti specifici su agricoltura, pesca e allevamento, alla gestione dell’acqua potabile e dei rifiuti, fino a interventi ad hoc nelle scuole ea programmi di formazioneprofessionale. Nella sanità, tramite Eni Foundation, il gruppo sta invece lavorando all’ampliamento dell’accesso ai servizi di salute materna e infantile nella Western Region. L’ultimo fronte sono lerinnovabili: entro il 2020, il Ghana vuole raggiungere il 10% di energia da fonti “verdi” e, in linea con questo obiettivo,Eni è impegnata nella progettazione di una centrale fotovoltaica da 20 megawatt e sta valutando anche la fattibilità di un impianto galleggiante nelbacino del lago Volta.
Ce.Do.© RIPRODUZIONE RISERVATA
GASSecondo le previsioni del gruppo, la produzione dovrebbe toccare il piccodi 45mila barili al giornoentro la fine del 2017
PROTAGONISTI
«Si tratta di un’operazione industriale, che ha un carattere strategico sia per il nostro gruppo sia per l’intero settore italiano»
Edoardo GarronePresidente Erg
Ugo Brachetti PerettiPresidente Api
«La liquidità incassata farà parte del nuovo piano che presenteremoentro la primavera.Cresceremo ancora nelle rinnovabili»
M&A. Transazione complessiva da 850 milioni (comprese le cessioni di asset precedenti)
Api compra le stazioni TotalErgEdoardo Garrone: «Operazione all’insegna dell’italianità»
24 Finanza & Mercati Il Sole 24 OreSabato 4 Novembre 2017 N. 298
Startup con il SoleL’OSSERVATORIO NÒVA E FINANZA&MERCATI
Startup italiane a cacciadi investitori negli UsaA New York l’appuntamento organizzato da Intesa SanpaoloMonica D’AscenzoNEW YORK. Dal nostro inviato
pMille e cento startup selezionate; 800 finaliste presentate a 9500 tra investitori, operatori di settore, incubatori; 130 finanziateda investitori per un totale di 120 milioni di euro; 12 exit attraverso operazioni di fusioni e acquisizioni oppure attraverso quotazioni in Borsa. I numeri delle 106 Startup Initiative organizzate da Intesa Sanpaolo dal 2008 ad oggi danno un quadro di quale sia la portata dell’iniziativa che vede labanca impegnata a promuovere l’innovazione, in undici diversi settori pari alle industrie in cui è stata suddivisa la divisione Investment e corporate banking. La 106esima edizione della StartUp,organizzata per la prima volta dall’hub del gruppo bancario di New York guidato da Biagio Calabrese, è stata aperta da un intervento di Maurizio Montagnese, chief Innovation officer: «Attraverso progetti strategici e iniziative nell’innovazione abbiamo l’obiettivo di far crescere anche ilsistema Paese: oggi in Italia ci sono circa 7mila startup rispetto al mezzo milione oltre del mercato britannico. Siamo in grande ritardo rispetto al gap da coprire».
Ritardo ancora più vero se siguarda al settore fashion, come ha sottolineato Tony Gherardelli, responsabile promozione dell'Innovation Center. In particolare, sottolinea il manager d'Intesa, esiste un ritardo europeo, e ancor più italiano, rispettoa un mercato più effervescente negli Stati Uniti. I dati sul comparto sono di dimensioni ridottegià a livello internazionale: le prime 44 startup del settore hanno raccolto nel corso del 2017 1,5 miliardi in 140 operazioni, secondo l’ultimo rapporto di Cb Insight. Ancora più ridotti i numeri italiani: lo scorso anno, secondo l’Osservatorio startup hitech del Politecnico di Milano, solo sette startup del fashion hanno ricevuto investimenti per
un totale di 7 milioni. «Le evidenze del nostro fashion tech report(si veda articolo in pagina, ndr) ha sottolineato Montagnese dimostrano come l’innovazione tecnologica stia trasformando profondamente i trend di crescita del fashion e del lusso. Solo cercando di intercettare e anticipare questi trend si può permettere alle aziende di un settore strategico del Made in Italy di continuare a competere sui mercati internazionali».
L’evento di New York, organizzato nel centro finanziario a pochi passi da Wall Street, ha dato spazio all’industria della moda, che vale 1.400 miliardi di dollari, declinata nel digitale, con idee e soluzioni per una platea di player di alto livello da Kering America a Versace, da Tom Forda Max Mara. In un confronto durato due giorni, se si tiene conto dell'iniziativa Decoded Fashion del giovedì, di cui Intesa Sanpaolo è partner storico.
La tappa statunitense fa partedi un progetto internazionale che ha portato Startup Initiative sia sulla piazza di Londra sia ad Hong Kong. Presenze che andranno a crescere nel prossimo futuro grazie a collaborazioni con programmi di accelerazione,soprattutto in Asia, spiegano da Intesa Sanpaolo, che ha calcolatoche nel corso del 2017 500 startuppassate attraverso il loro programma hanno avuto un impattosull’economia reale italiana di 122milioni di euro di fatturato e oltre1700 persone impiegate. In via di tessitura, per altro, anche il legame con le corporate italiane: «Startup Initiative è un ottimo strumento con cui le realtà industriali, clienti del nostro gruppo, possono effettuare uno scout Ingmirato. In passato abbiamo collaborato con Miraglia, Eni, Novartis e in futuro sempre più svilupperemo programmi dedicati a specifiche esigenze» sottolinea Gherardelli.
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Fonte: Intesa Sanpaolo in collaborazione con Fashionbi
Crescita annuale degli utilizzatori di internet.Confronto dati gennaio 2016/gennaio 2017, in milioni
Utilizzatoriinternet
unici
+354
Utilizzatoriattivi dei
social media
(+21%)
Utilizzatoriunici
di smartphone
+222(+5%)
Utilizzatorisocial attivi
su smartphone
+581(+30%)
0
200
400
600
(+10%)
+482
... ...
Il mondo online
Moda. Aumentano i consumatori via internet, ma faticano ad arrivare capitali sulle startup
Lo shopping online non attira investimentiNEW YORK. Dal nostro inviato
Crescita a doppia cifra per lapopolazione online. Untrend che non può essere
ignorato dalle società che operano nell’industria del fashion, considerato che gli acquisti avvengono in modo sempre più liquido in uno scambio continuo fra online eoffline. Gli utilizzatori unici di internet sono saliti nell’anno terminato al gennaio 2017 a superare quota 354 milioni (+10%), mentre gli utilizzatori attivi sui social media sono oltre 482 milioni con un balzo del 21 per cento, secondo uno studio Intesa Sanpaolo in collaborazione con Fashionbi. Numeri che non sono sfuggiti ai brand, non solo del lusso. Tanto che ormai i retailer si stanno strut
turando per poter «tracciare i comportamenti dei singoli clienti e fornire servizi personalizzati attraversi canali online e offline del brand», spiega il report.
D’altra parte la fetta di consumatori online va crescendo di generazione in generazione con i Millennials (1834 anni), che realizzano il 44% dei loro acquisti via internet contro il 39% della Generazione X, il 31% dei Baby Boomers e il 72% dei Senior. E, come sidiceva, le esperienze dei consumatori tra online e offline sono completamente intrecciate: il 51%degli acquisti viene fatto nei negozi dopo una ricerca online; il 44% degli acquisti è completamente realizzato sulla rete, il 32% è fruttodi un via vai onlinestoreonline;
mentre il 17% acquista online dopo la visita in negozio.
La vera sorpresa, però, è che il25% dei consumatori, interpellati per la ricerca, vorrebbe sperimentare l’acquisto digitale in negozio «poiché rende più facile trovare il prodotto che cercano, fornendo allo stesso tempo il vantaggio di poter provare il capo prima di acquistarlo». In questa direzione molte le startup che stanno operando per arricchire l’esperienza di shopping nei negozi. In Italia, adesempio, l’app Papem offre la possibilità di individuare lo store che ha il capo che si cerca. Altre dimensioni per la britannica Metail, specializzata in “camerini virtuali”, che ha raccolto 10 milioni di sterline in un round B, dopo i 12,5
milioni raccolti dal 2008. E a investire, nuovamente dopo un primo round, è stato un gruppo di investitori guidato dal gruppo tessile TAL di Hong Kong, a dimostrazione di come l’industria tradizionale stia cercando vie nuove per arrivare ai consumatori finali.
Cifre importanti se comparateagli investimenti nelle startup delfashion, che , secondo l’Europeanventure capital report, resta la settima voce (su venti totali) di investimento dei venture capital. Un posizionamento che vale, negli ultimi dodici mesi, 761 milioni di euro, di cui 421 raccolti nel secondo trimestre del 2017.
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Contest. Tre realtà nazionali alla Startup Initiative di New York: in gioco l’innovazione del settore fashion
L’Italia «schiera» e-commerce, big data e marketingNEW YORK. Dal nostro inviato
E commerce, big data emarketing sono i campiin cui si sperimentano le
tre startup italiane volate a New York per partecipare ieri alla Startup Initiative FashionTech, organizzata da Intesa Sanpaolo. Design Italian Shoes(Dis), iCoolHut/NextAtlas e NearIT hanno avuto modo di presentare le soluzioni innovative che portano sul mercatodella moda a una platea qualificata di venture capital, responsabili dell'innovazione dei grandi gruppi del lusso internazionale e giornalisti del settore. Un palco che ha visto le storie italiane intrecciarsi con
altri sei pitch di altrettantestartup americane: Saliplay, Kustomer, See Fashion,Markable, BrandHeroes e Trendalytics. Quest'ultima,che ha ideato una piattaforma per la gestione dei big data inmodo da supportare i gruppi della moda e del beauty nell'interpretare i desiderata dei consumatori, è stata premiata giovedì nel corso dell'evento Decoded Fashion, che vede Intesa SanPaolo partner dell'organizzazione dal 2014.
Tornando alle italiane, si occupa di soluzioni big data per l'analisi in tempo reale dei trend emergenti nel settoreFashion la startup iCoolHunt/
NextAtlas, fondata da Alessio eLuca Morena. La startup ha raccolto oltre un milione di investimenti da fondi di venture capital, come Avm, e investitori privati. Dis, invece, ha sviluppato una piattaforma di ecommerce per la vendita di calzature maschili su misura interamente prodotte in Italia. Infine,NearIT, fondata dall'imprenditore Luca Locatelli all'interno del chilometro rosso di Bergamo, ha messo a punto soluzioni di marketing di prossimità per i brand, non solo del Fashion. Quest'ultima startup ha chiuso un round di equity daun milione e mezzo 18 mesi fa apportato da Innowatio, entra
ta nel capitale con il 15% del capitale sociale. Ad inizio 2017, poi, ha ottenuto un prestito da 1,7 milioni, di cui 50% fornito daIntesa SanPaolo e 50% da Banco Bpm, nell'ambito delle facilities finanziarie per le pmi innovative.
Le tre startup italiane sonofra le poche imprese innovative nel settore della moda, dominato da attori americani che surclassano per numero e investimenti i concorrenti europei. Proprio per questo il confrontocon il mercato statunitense può essere un volano alle idee ealle soluzioni studiate in Italia.
Mo.D.© RIPRODUZIONE RISERVATA
New York. I partecipanti alla Startup Initiative di Intesa Sanpaolo
MondoMSCI em.mk free loc. # 60334,37 0,21 26,62MSCI em.mk free Usd # 1127,31 0,14 30,74MSCI world Usd # 2043,24 0,10 16,68MSCI world val. loc. # 1554,49 0,06 13,94
America SettentrionaleNew York Dow J. industr. 23539,19 0,10 19,11S&P 500 2587,84 0,31 15,59Nasdaq C. 6764,44 0,74 25,66Dow J. 65 stocks 7945,60 0,04 15,11Dow J. serv. 753,43 0,33 14,22Dow J. trasp. 9755,00 0,24 7,86Nasdaq 100 6295,58 0,95 29,44S&P industr. 607,57 0,10 12,92
America LatinaBuenos Aires Merval Idx 27994,88 0,18 65,48Città Messico Ipc Index 48509,15 0,36 6,28San Paolo Brsp Bovespa 73906,33 0,11 22,71
AfricaJohannesburg All Share 59638,21 0,52 17,74
AsiaMumbai Sensitive 33685,56 0,33 —Hong Kong Hang Seng 28603,61 0,30 30,01Seul Kospi 338,83 0,39 30,31Shanghai Composite 3371,21 0,36 8,62Singapore Straits Tim. 3382,31 0,05 17,41Taipei Taiwan Weighted 10800,77 0,11 16,72Tokyo Nikkei 225 # 22539,12 0,53 17,92Nikkei 500 # 2156,46 0,28 23,62Topix # 1794,08 0,41 18,14
AustraliaSydney All Ordinaries 6030,32 0,47 5,44
EuropaEuroStoxx 400,01 0,05 14,20EuroStoxx (50) 3689,96 0,03 12,14FTSE EuroTop (100) 3040,03 0,29 7,72MSCI Europe # 1641,52 0,15 11,72Stoxx (50) 3237,05 0,35 7,52Stoxx (600) 396,06 0,28 9,58Stoxx Sel. Div. 30 1685,40 0,10 2,70Amsterdam Amst. Exch. 555,15 0,24 14,90Atene Athens General 763,56 0,14 18,63Bruxelles Bel. 20 In. 4112,55 0,25 14,04
Dublino Irish SE Idx 6984,30 0,27 7,17Francoforte Dax (Xetra) 13478,86 0,28 17,40Helsinki Omxh General 9775,13 0,22 9,81Madrid Ibex 35 10357,80 0,96 10,75Parigi Cac 40 5517,97 0,14 13,48Londra FTSE 100 7560,35 0,07 5,85Istanbul IseNation. 100 111292,78 1,51 42,43Mosca Micex Comp. Idx 2081,15 0,39 6,79Zurigo Swiss Market In. 9322,05 0,46 13,41
Indici CalcioIl Sole 24 Ore Goal Idx 21113,00 0,56 58,74Premier Index 20824,00 0,55 57,91
Spread Bund 2Y52
B50 a ieri
65 a un anno
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Spread Treas. 10Y56
L56 a ieri
12 a un anno
Spread Bonos 2Y13
L16 a ieri
25 a un anno
Spread Bonos 5Y34
L36 a ieri
35 a un anno
Spread Bonos 10Y32
L32 a ieri
48 a un anno
TITOLI IN SCADENZADati al 30092017 in Mld di º. Fonte: Ministero del TesoroScad. BoT BTpBTpº+Ita CcT CTz D.Est. Totale
Ott17 12,850 — — 12,975 — 0,091 25,916Nov17 12,000 15,703 18,102 — — — 45,805Dic17 11,500 — — — — 0,152 11,652Gen18 14,200 15,305 — — — 0,634 30,138Feb18 12,548 21,921 — — — — 34,470Mar18 12,500 — — — 11,303 1,000 24,803Apr18 6,000 — — 13,264 — 0,312 19,576Mag18 7,150 13,608 — — — 0,250 21,008Giu18 6,500 19,389 — — — 0,016 25,904Lug18 6,750 — — — — — 6,750Ago18 6,692 24,667 — — — — 31,359Set18 6,500 — 11,008 — — 0,125 17,633Totale 115,191 110,592 29,110 26,239 11,303 2,579 295,014
Titolo Prezzo 365 360 QtàDate Codice VWAP Rend Rend ºgod. Isin 03.11 lordo lordo (mlg)Buoni ordinari Tesoro14.11.17 IT0005219404 100,044 — — —30.11.17 IT0005253114 100,032 — — —14.12.17 IT0005222135 100,082 0,81 0,80 355029.12.17 IT0005260028 100,063 0,44 0,43 —12.01.18 IT0005239030 100,117 0,65 0,64 11931.01.18 IT0005274995 100,095 0,41 0,40 —14.02.18 IT0005241770 100,118 0,43 0,42 —28.02.18 IT0005278335 100,127 0,41 0,40 —14.03.18 IT0005245326 100,190 0,55 0,54 129.03.18 IT0005281941 100,186 0,48 0,47 —13.04.18 IT0005248395 100,169 0,39 0,38 —30.04.18 IT0005284051 100,214 0,45 0,44 3014.05.18 IT0005253106 100,240 0,47 0,46 —14.06.18 IT0005260010 100,263 0,44 0,43 —13.07.18 IT0005274987 100,258 0,38 0,37 —14.08.18 IT0005278327 100,317 0,41 0,40 —14.09.18 IT0005281933 100,343 0,40 0,39 —12.10.18 IT0005284044 100,344 0,37 0,36 —
Titolo Prezzo Rend. QtàDate Spread Codice Ced. VWAP eff.% ºgod. Tipo ind. ISIN att. 03.11 lordo (mlg)
Certificati credito Tesoro 6mEuribor1504s 15.04.18 +1,0a IT0004716319 0,37 100,492 0,39 13460105s 01.11.18 +1,8a IT0004922909 0,77 101,917 0,40 33181511s 15.11.19 +1,2a IT0005009839 0,49 102,500 0,29 119311512s 15.12.20 +0,8a IT0005056541 0,27 102,187 0,17 184881512s 15.06.22 +0,55 IT0005104473 0,14 101,191 0,02 121271512s 15.12.22 +0,70 IT0005137614 0,22 101,802 0,08 351701501s 15.07.23 +0,70 IT0005185456 0,22 101,413 0,18 404761502s 15.02.24 +0,75 IT0005218968 0,25 101,039 0,31 1074051504s 15.10.24 +1,10 IT0005252520 0,42 102,423 0,48 486381504s 15.04.25 +0,95 IT0005311508 0,34 100,940 0,56 73626Certificati Tesoro zero coupon— 28.3.18 IT0005175366 — 100,154 0,40 151— 28.12.18 IT0005221285 — 100,351 0,31 85— 30.05.19 IT0005256471 — 100,342 0,22 —— 30.10.19 IT0005289274 — 100,320 0,16 1280Buoni Tesoro Poliennali1501s 15.1.2018 IT0005058463 0,75 100,217 0,40 4680102s 1.2.2018 IT0004273493 4,50 101,154 0,42 8641511s 15.5.2018 IT0005106049 0,25 100,351 0,42 2180112s 1.6.2018 IT0004907843 3,50 102,207 0,39 14580102s 1.8.2018 IT0004361041 4,50 103,609 0,41 10331504s 15.10.2018 IT0005139099 0,30 100,640 0,38 4150112s 1.12.2018 IT0004957574 3,50 104,107 0,34 9550102s 1.2.2019 IT0003493258 4,25 105,634 0,30 10420103s 1.3.2019 IT0004423957 4,50 106,329 0,30 6490105s 1.5.2019 IT0004992308 2,50 104,134 0,28 1060102s 1.8.2019 IT0005030504 1,50 103,079 0,27 5810103s 1.9.2019 IT0004489610 4,25 108,170 0,24 10771504s 15.10.2019 IT0005217929 0,05 100,541 0,23 5500112s 1.12.2019 IT0005069395 1,05 102,557 0,18 6230102s 1.2.2020 IT0003644769 4,50 110,421 0,15 878
Titolo Prezzo Rend. QtàDate Spread Codice Ced. VWAP eff.% ºgod. Tipo ind. ISIN att. 03.11 lordo (mlg)0103s 1.3.2020 IT0004536949 4,25 110,175 0,14 26990105s 1.5.2020 IT0005107708 0,70 101,938 0,08 8821512s 15.6.2020 IT0005250946 0,35 101,039 0,05 1940103s 1.9.2020 IT0004594930 4,00 111,342 0,03 28411504s 15.10.2020 IT0005285041 0,20 100,490 0,03 100000105s 1.11.2020 IT0005142143 0,65 101,858 0,03 8040103s 1.3.2021 IT0004634132 3,75 112,060 0,10 22830105s 1.5.2021 IT0004966401 3,75 112,457 0,16 17190112s 1.6.2021 IT0005175598 0,45 101,026 0,16 58420102s 1.8.2021 IT0004009673 3,75 113,126 0,22 30050103s 1.9.2021 IT0004695075 4,75 117,112 0,24 56820105s 1.11.2021 IT0005216491 0,35 100,286 0,28 112461512s 15.12.2021 IT0005028003 2,15 107,383 0,34 56500103s 1.3.2022 IT0004759673 5,00 119,719 0,39 73660104s 1.4.2022 IT0005244782 1,20 103,330 0,44 38471504s 15.4.2022 IT0005086886 1,35 103,912 0,46 19750102s 1.8.2022 IT0005277444 0,90 101,675 0,54 138490103s 1.9.2022 IT0004801541 5,50 123,560 0,54 19121503s 15.9.2022 IT0005135840 1,45 104,298 0,55 48410105s 1.11.2022 IT0004848831 5,50 123,992 0,61 11941503s 15.3.2023 IT0005172322 0,95 101,208 0,72 28940105s 1.5.2023 IT0004898034 4,50 120,032 0,76 11050102s 1.8.2023 IT0004356843 4,75 122,186 0,79 34441504s 15.10.23 IT0005215246 0,65 98,614 0,89 181200105s 1.11.2023 IT0000366655 9,00 147,187 0,88 12452212s 22.12.2023 IT0000366721 8,50 138,890 1,76 —0103s 1.3.2024 IT0004953417 4,50 121,238 1,02 43361511s 15.5.2024 IT0005246340 1,85 104,842 1,08 36670103s 1.9.2024 IT0005001547 3,75 116,915 1,16 11671511s 1.11.2024 IT0005282527 1,45 101,454 1,24 23290112s 1.12.2024 IT0005045270 2,50 108,564 1,23 9180103s 1.3.2025 IT0004513641 5,00 126,006 1,27 17840112s 1.6.2025 IT0005090318 1,50 101,069 1,35 32560112s 1.12.2025 IT0005127086 2,00 104,166 1,45 41710103s 1.3.2026 IT0004644735 4,50 123,613 1,48 54340112s 1.6.2026 IT0005170839 1,60 100,443 1,55 118120105s 1.11.2026 IT0001086567 7,25 147,627 1,55 8040112s 1.12.2026 IT0005210650 1,25 96,984 1,61 101380112s 1.06.2027 IT0005240830 2,20 104,229 1,73 59650102s 1.08.2027 IT0005274805 2,05 102,448 1,78 121130105s 1.11.2027 IT0001174611 6,50 143,634 1,73 36680103s 1.9.2028 IT0004889033 4,75 127,618 1,92 5650105s 1.11.2029 IT0001278511 5,25 134,544 2,00 69730103s 1.3.2030 IT0005024234 3,50 115,359 2,09 79490105s 1.5.2031 IT0001444378 6,00 144,884 2,16 17610103s 1.3.2032 IT0005094088 1,65 93,465 2,19 179690102s 1.2.2033 IT0003256820 5,75 144,179 2,31 13800103s 1.9.2033 IT0005240350 2,45 101,277 2,36 178940102s 1.8.2034 IT0003535157 5,00 135,791 2,40 12630103s 1.9.2036 IT0005177909 2,25 96,304 2,51 276540102s 1.2.2037 IT0003934657 4,00 122,355 2,54 237150102s 1.8.2039 IT0004286966 5,00 138,063 2,69 48200103s 1.9.2040 IT0004532559 5,00 136,986 2,81 47770103s 1.9.2044 IT0004923998 4,75 134,650 2,90 11150103s 1.9.2046 IT0005083057 3,25 106,518 2,93 234660103s 1.3.2047 IT0005162828 2,70 95,322 2,96 471310103s 1.3.2048 IT0005273013 3,45 108,187 3,06 223370103s 1.3.2067 IT0005217390 2,80 90,382 3,21 128241Buoni Tesoro Poliennali Inflazione Eurostat1503s 15.9.2018 IT0004890882 1,70 103,010 0,14 5151503s 15.9.2019 IT0004380546 2,35 107,038 0,17 5711503s 15.9.2021 IT0004604671 2,10 111,343 0,73 1231511s 15.05.2022 IT0005188120 0,10 102,568 1,06 841503s 15.9.2023 IT0004243512 2,60 116,542 1,31 61503s 15.9.2024 IT0005004426 2,35 115,108 1,65 6841503s 15.9.2026 IT0004735152 3,10 122,897 1,97 7291511s 15.05.2028 IT0005246134 1,30 105,318 2,29 17251503s 15.09.2032 IT0005138828 1,25 103,511 2,51 16851503s 15.9.2035 IT0003745541 2,35 122,069 2,51 1231503s 15.9.2041 IT0004545890 2,55 123,518 2,91 4506Buoni Tesoro Poliennali Inflazione Italia1211s 12.11.2017 IT0004969207 2,15 99,989 — 9542304s 23.4.2020 IT0005012783 1,65 106,050 0,34 214652704s 27.10.2020 IT0005058919 1,25 106,067 0,31 61192004s 20.04.2023 IT0005105843 0,50 101,896 1,26 176512211s 22.05.2023 IT0005253676 0,45 101,424 1,32 151011104s 11.04.2024 IT0005174906 0,40 100,928 1,35 132222404s 24.10.2024 IT0005217770 0,35 100,690 1,35 11845
Prezzo Rend.Date Codice VWAP eff.%God. Titolo ISIN 03.11 lordo
Obbligazioni MOT ed EuroMOT1811 B. Popolare 1320 LT II IT0004966823 104,73 2,292201 B.Imi 1518 TF 8% Try IT0005075517 98,35 15,233001t B.Popolare 1522 tv IT0005120313 106,09 2,691603 Bei 0520 Ind.Link Bonds XS0212674575 103,08 0,562007 Bei 1118 9,25% BondsD.Try XS0648456167 97,66 12,54— Bei 1126 zc DE0001345908 94,36 0,65— Bei 1126 zc Usd XS0070553820 78,32 2,752110 Bei 1219 6% Bonds Zar XS0848049838 97,27 7,552112 Bei 1317 5,75% Zar XS0875343591 99,71 7,820309 Bei 1318 5,25% Bonds Try XS0935881853 94,40 12,652507 Bei 1319 8,5% Bonds Try XS0995130712 95,37 11,570104 Bei 1420 8% Try XS1139474206 91,94 12,001809 Bei 1421 8,75% Try XS1075219763 90,75 11,830310 Bei 1424 9,25% Try XS1115184753 91,41 11,082904 Bei 1424 10,5% Try XS1059896016 96,67 11,211709 Bei 1424 8,5% Zar XS1110395933 99,25 8,632502 Bei 1520 4% Mxn XS1190713054 93,71 7,040710 Bei 1520 9,125% Try XS1224031903 93,33 11,942112 Bei 1526 8,125% Zar XS1167524922 96,80 8,633105 Bei 1626 Minimum Usd Call XS1398573136 91,98 2,780703 Bei 1722 10% Try XS1574041999 94,82 11,54— Bei 1727 ZC Try XS1566126345 39,25 10,601110 Bers 1318 8% Try XS0978719572 95,93 12,851302s Birs 1323 2,125% US459058CY72 100,58 2,02— Birs 1727 ZC Try XS1620777083 37,22 10,902012t CassaDP 1522 tf/tv IT0005090995 99,90 0,19— Comit 9828 zc IT0001200390 81,08 2,062004 Goldman Sachs 1727 Tf/Tv XS1561100600 100,62 0,872402 HellenicRep. 1223 New BondsGR0128010676 96,93 4,232402 HellenicRep. 1242 New BondsGR0138014809 77,06 5,830302 IFC 1721 11% Try XS1559906356 96,91 12,581511 IVS Gr. senior unsec. 1522 4,5%XS1308021846 105,84 3,221405 Mediobanca 1020 4,5% P.A. IT0004608797 110,98 0,121312t Mediobanca 1121 Tv IT0004720436 110,24 1,641804 Mediobanca 1323 sub LowT.2IT0004917842 117,64 2,271606 Mediobanca 1626 3,75% IT0005188351 107,73 2,732602s Mediobanca T.Misto 1318 IT0004884794 100,40 0,071206 Medioc. Call. 1525 2,75% IT0005118796 104,86 2,05— Medioc.C. 9828 zc IT0001203253 79,90 2,211201# Mittel 1319 6% IT0004936289 105,85 2,44— MPS 9929 misto 8 dw/zc IT0001308508 144,37 3,592206 Regno Belgio 1318 1,25% BE0000329384 101,21 0,690211 Rep. Austriaca 1686 1,5% AT0000A1PEF7 87,54 1,821512s Rep.Italy 0333 5,375%Usd US465410BG26 117,48 3,912806 Rep.Italy 9929 Swap 30y XS0098449456 120,91 2,191504 Rep.Portogallo 0637 4,10% PTOTE5OE0007 113,55 3,151504s Rep.Portogallo 1424 5,125% UsdXS1085735899 106,55 4,071502 Rep.Portogallo 1545 4,10% PTOTEBOE0020 111,73 3,432107 Rep.Portogallo 1626 2,875% PTOTETOE0012 107,93 1,88— S.Paolo 9722 zc IT0001086658 98,10 0,463012s Ubi 0919 Eurib. 6m m IT0004497050 100,20 1,451303s Ubi 0919 Lower Tier Fix m IT0004457070 100,22 1,421811t Ubi 1118 Lower Tier II IT0004767742 99,70 0,970804s Ubi 1219 6% IT0004842370 106,46 1,38
Dati anagrafici e calcolo dei rendimenti a cura di Skipper Informatica
Differenziali tra l'Euro e i principali PaesiCalcolati sui titoli benchmark delle diverse aree valutariePaese 3 m 6 m 1a 2a 3a 4a 5a 7a 10a
Usa 2,01 2,06 2,17 2,38 2,41 2,39 2,35 2,29 1,98 un mese fa 1,76 2,02 2,03 2,07 2,25 0,47 2,18 2,17 1,77Giappone 0,68 0,62 0,56 0,59 0,51 0,39 0,25 0,05 0,31 un mese fa 0,63 0,68 0,59 0,56 0,55 0,36 0,15 — 0,39Regno Unito 1,28 1,22 1,18 1,20 1,13 1,05 1,06 0,96 0,90 un mese fa 1,13 1,20 1,12 1,12 1,17 1,02 1,03 1,02 0,84
Rendimenti per scadenzeCalcolati sui titoli benchmark dell'area EuroData 3m 6m 1a 2a 3a 4a 5a 7a 10a
Ieri 0,82 0,85 0,75 0,73 0,63 0,54 0,34 0,10 0,37Una sett. fa 0,74 0,85 0,76 0,69 0,64 0,47 0,26 — 0,39Un mese fa 0,74 0,81 0,73 0,68 0,64 0,47 0,26 0,01 0,46Due mesi fa 0,71 0,73 0,74 0,70 0,68 0,49 0,26 0,04 0,37
Fonte Ufficio Studi de Il Sole 24Ore su dati ThomsonReuters
¤/$1,1657
L0,10 variaz. %
5,36 var. % ann.
¤/Y132,8200
B0,06 variaz. %
16,25 var. % ann.
¤/£0,8892
L0,26 variaz. %
0,30 var. % ann.
Irs 10y/6m0,81
L0,53 variaz. %
61,27 var. % ann.
Irs 20y/6m1,42
B0,80 variaz. %
45,60 var. % ann.
WTI55,68
L2,07 variaz. %
24,68 var. % ann.
Argento Spot16,84
B1,40 variaz. %
8,09 var. % ann.
Caffè Arabica123,95
B1,94 variaz. %
25,24 var. % ann.
Zucchero raff.385,10
L2,67 variaz. %
32,20 var. % ann.
Semi Soia977,00
B1,24 variaz. %
0,28 var. % ann.
Nasdaq Co.6764,44
L0,74 variaz. %
33,73 var. % ann.
S&P 5002587,84
L0,31 variaz. %
23,90 var. % ann.
Nasdaq 1006295,58
L0,95 variaz. %
34,55 var. % ann.
Shanghai C.3371,21
B0,36 variaz. %
7,74 var. % ann.
Indice VIX9,06
B8,76 variaz. %
58,97 var. % ann.
NE Nomisma Energia 03.11 Var.% In.AnnoBenzina (self,¤/lit) 1,531 0,03 0,38Gasolio (self,¤/lit) 1,388 0,04 0,04CRB Index 03.11 Var.% In.AnnoGenerale 189,380 0,67 1,63Industriale 425,390 0,59 10,44Cereali 291,230 0,61 2,37Bestiame 360,160 0,85 8,15Metalli Preziosi 781,410 1,04 5,87Valuta 8,660 — 93,38Energia 77 558,180 1,71 4,06Tassi d'interesse 149,650 0,07 1,44Bloomberg Commodity 03.11 Var.% In.AnnoCommodity 86,880 0,22 0,72Commodity TR 176,970 0,22 0,02Commodity Eur 102,980 0,71 9,84Commodity EurTR 209,770 0,72 4,60Energy 36,540 1,85 8,89Industrial 133,690 0,29 23,68Precious Metals 169,940 0,98 7,30Goldman Sachs 03.11 Var.% In.AnnoSpot 420,590 1,18 5,62
Total Return 2447,240 1,18 1,24Excess Return 234,430 1,18 0,49Reuters 03.11 Var.% In.AnnoReuters 2433,630 0,01 6,20Moody's 03.11 Var.% In.AnnoMoody 5773,360 1,32 2,61LME Index 03.11 Var.% In.AnnoLmex 3286,500 0,22 23,57
INDICI BORSEIndici 03.11 Var.% In.Anno Indici 03.11 Var.% In.Anno Indici 03.11 Var.% In.Anno
Tokyo 3739 1554 1919 266 2261
Shanghai 1802 546 1104 152 21683
New York 3054 1376 1490 188 813
Londra 1102 499 339 264 1339
Parigi 796 439 280 77 165
Francoforte 881 490 355 36 154
Titoli di Stato e Obbligazioni
A
Cambi e tassi
A
Commodities
A
Mercati Azionari mondo
A
ITEC12/REFE ¤/MWh 42,31 43,36 43,72ITEC/REFE ¤/MWh 50,16 51,74 52,86ITECccgt/REFE ¤/MWh 52,61 53,80 55,48Per ulteriori dettagli http://itec/refonline.it. * Valore consuntivo costruito daREFF su dati Platts. ** Valore forward calcolato da REFE su dati di mercato.
Rilevazione Mensile ott17 nov17 dic17*MAGI ¤/MWh 18,97 19,91 20,30Rilevazione Trimestrale Q317 Q417 Q118*MAGIQ ¤/MWh 17,79 18,51 20,36Per ulteriori dettagli www.magindex.org, www.albasoluzioni.com, www.itec.refe.com , www.tfsbrokers.com. * Media progressiva.
INDICI ITEC / REFE Dati al 03.11.2017Costo termoelettrico nov17* dic17** gen18**
MAGI INDICI GAS ITALIA Dati al 03.11.2017
Sterlina v.c. 252,00 279,00Sterlina n.c. 255,10 283,00Sterlina post 74 255,10 283,00Marengo italiano 200,00 222,00Marengo svizzero 199,30 220,60Marengo francese 198,30 216,50Marengo belga 198,50 216,00Marengo austriaco 197,00 215,0020 marchi 245,20 280,0010 $ liberty 580,60 626,0010 $ indiano 590,30 636,5020 $ liberty 1099,95 1212,1020 $ St. Gaudens 1126,95 1250,004 ducati Austria 481,00 510,50100 corone Austria 1060,00 1110,00100 pesos Cile 634,50 673,80Krugerrand (SA) 1080,40 1145,0050 pesos Messico 1298,60 1380,00
A cura di Confinvest F.L.
MONETE D'OROMilano 03.11 (º) Denaro Lettera
DATI AGGREGATIPiazze Totali Rialzo Ribasso Invariati Vol.mln
INDICI
EURIBORTassi del 03.11 . Valuta 07.11Scad. Tasso 360 Tasso 3651 w 0,379 0,3842 w 0,376 0,3811 m 0,372 0,3772 m 0,341 0,3463 m 0,329 0,3346 m 0,276 0,2809 m 0,219 0,2221 a 0,191 0,194Media % mese Ottobre1 m 0,372 0,3772 m 0,340 0,3453 m 0,329 0,3346 m 0,274 0,2781 a 0,179 0,181
Eonia (03/11/17) 0,3530
eMid/Atic (03/11/17)
O/N Euro 0,3960
O/N Usd 1,2960
IRSTassi del 03.11Scad. Den. Lett.
1Y/6M 0,29 0,242Y/6M 0,20 0,203Y/6M 0,09 0,084Y/6M 0,05 0,065Y/6M 0,19 0,216Y/6M 0,33 0,357Y/6M 0,47 0,478Y/6M 0,60 0,609Y/6M 0,72 0,7310Y/6M 0,81 0,8611Y/6M 0,93 0,9512Y/6M 1,03 1,0415Y/6M 1,22 1,2720Y/6M 1,42 1,4425Y/6M 1,50 1,5130Y/6M 1,53 1,5540Y/6M 1,54 1,5950Y/6M 1,51 1,56
RILEVAZIONI BCEDati al Var.% Iniz
Valute 03.11 giorn anno
Stati Uniti Usd 1,1657 0,103 10,59Giappone Jpy 132,8200 0,060 7,63G. Bretagna Gbp 0,8892 0,263 3,86Svizzera Chf 1,1635 0,103 8,34Australia Aud 1,5184 0,443 4,03Brasile Brl 3,8012 0,092 10,81Bulgaria Bgn 1,9558 — —Canada Cad 1,4830 0,869 4,52Croazia Hrk 7,5335 0,044 0,35Danimarca Dkk 7,4421 0,004 0,10Filippine Php 59,6240 0,521 14,07Hong Kong Hkd 9,0953 0,112 11,26India Inr 75,2140 0,020 5,06Indonesia Idr 15729,0400 0,154 10,98Islanda m Isk 123,7507 0,122 4,04Israele Ils 4,0839 0,015 0,89Malaysia Myr 4,9332 0,138 4,32Messico Mxn 22,1420 0,404 1,70
N. Zelanda Nzd 1,6797 0,415 10,81Norvegia Nok 9,4843 0,005 4,38Polonia Pln 4,2383 0,017 3,90Rep. Ceca Czk 25,6520 0,458 5,07Rep.Pop.Cina Cny 7,7200 0,245 5,46Romania Ron 4,5978 0,030 1,30Russia Rub 68,2952 0,386 6,21Singapore Sgd 1,5854 0,069 4,07Sud Corea Krw 1298,7400 0,293 2,31Sudafrica Zar 16,4676 1,103 13,91Svezia Sek 9,7912 0,304 2,50Thailandia Thb 38,6080 0,104 2,34Turchia Try 4,4927 0,916 21,19Ungheria Huf 310,2900 0,196 0,15m Corona islandese: l'ultima rilevazione BCE pari a 290,00 èavvenuta il 3.12.2008; a partire da lunedì 2.11.2009 Bancad'Italia ha ripreso la quotazione della valuta sulla base dirilevazioni di mercato.
Dati al Var.% InizValute 03.11 giorn anno
LIQUIDITÀ (TASSO 360)
I numeri di Startup Initiative
106Gli incontriDal 2008 a oggi Intesa Sanpaolo ha organizzato 106 Startup Initiative
130Le aziende finanziateGli investitori hanno «puntato» in totale 120 milioni di euro