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1 ECOAREA MAGAZINE19 ECOAREA è una testata giornalistica iscritta al nr. 9 del Reg. dei giornali e periodici del Tribunale di Rimini in data 31.03.2008. Direttore responsabile Gianni Cecchinato. ECOAREA srl - Via Rigardara 37-39, 47853 Coriano RN p.iva 03654140403 - [email protected] - www.ecoarea.eu ECOAREA BETTER LIVING AVVICINA IL MONDO DELLE IMPRESE ALL’AMBIENTE

Magazine 19

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Questo numero di Ecoarea Magazine, l'ultimo ad uscire in formato rivista, si apre con un viaggio tra i progetti ecofuturibili delle Smart Cities che stanno per sorgere nel mondo. Presentiamo poi il bilancio di Terra Futura, la grande kermesse della sostenibilità che ha appena chiuso i battenti a Firenze, e la mostra Design Autoprodotto 02, dedicata a Manolo Benvenuti, che aprirà il 14 giugno a ExpoArea. Gianni Cecchinato fa il punto sul verde pensile: tetti e pareti green di diversi tipi e con diverse funzioni. Le consuete rubriche di Klaus Weissbach e Cristiana Curreli chiudono il numero. Buona lettura e arrivederci con EcoArea 2.0!

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ECOAREAMAGAZINE19ECOAREA è una testata giornalistica iscritta al nr. 9 del Reg. dei giornali e periodici del Tribunale di Rimini in data 31.03.2008. Direttore responsabile Gianni Cecchinato.

ECOAREA srl - Via Rigardara 37-39, 47853 Coriano RNp.iva 03654140403 - [email protected] - www.ecoarea.eu

ECOAREA bEttER living AvviCinA il mOndO dEllE impREsE All’AmbiEntE

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Questo numero 19 di

ECOAREA mAgAZinEsegna il passaggio dall’aspetto tradizio-nale di una rivista cartacea, per impa-ginazione e grafica, a quella più attua-le del comunicare in modalità 2.0. Ora ECOAREA, dopo i primi mesi di attività, è diventata un connettore di informazioni e conoscenze che arrivano sia dai pro-pri partner sia dal mondo esterno che inizia a gravitare inevitabilmente per i servizi e le opportunità offerte. Quindi responsabilmente crede che per esse-re efficienti, verso mercati che chiedo-no la “conversazione” per disseminare la cultura della sostenibilità, sia arri-vato il momento di impiegare strumen-ti innovativi che consentono l’interagire tra i soggetti sensibili a questo aspet-to. Anche questa strategia nel comuni-care più smart ha come obiettivo quello di favorire azioni di co-marketing tra le aziende green, di consolidare la mission di Ecoarea ad essere l’hub formativo ed informativo delle risorse che consento-no il raggiungimento degli obiettivi della green economy. il passaggio, doveroso quanto neces-sario, forse non sarà accettato da tutti i lettori in egual misura, quindi chiedo comprensione verso quei linguaggi e modi d’interagire adeguati alla realtà tecnologica che stiamo vivendo. Anch’io che faccio parte dei quel mondo di gior-nalisti nati nella notte dei tempi della comunicazione cartacea (macchina da scrivere, bozze in tipografia, composi-zione con la linotype, ecc.) mi sono ade-guato al pC ed al digitale accettando

strumenti e soluzioni di comunicazione imposti dall’evoluzione della nostra so-cietà. Ecco, ad esempio, che sparirà il concetto di periodicità, visto che le con-versazioni in rete sono sempre aperte e attive, e le nuove piattaforme di comu-nicazione si chiameranno sempre di più Facebook, twitter, linkedin, Youtube, eccetera. Questo magazine diventerà un aggregato di news sempre disponibile e aperto a proposte, stimoli, condivisioni, come il nuovo lessico delle rete impone. Un esempio a favore della sostenibilità, non dettato dalle mode ma dal fatto che rientra nella filosofia aziendale: già da diversi numeri ECOAREAmAgAZinE non viene più stampato ma inviato in versio-ne elettronica (pdF) lasciando al lettore la facoltà di stamparlo. nell’ambito di una comunicazione responsabile, etica ed efficace, non più a senso unico ma di andata e ritorno con il proprio lettore/utente, ECOAREmAgAZinE si propone di sviluppare ed adottare nei prossimi mesi quelle soluzioni di interazione con i lettori di buona volontà che, facendo crescere il periodico, aiutano a far cre-scere anche la nostra consapevolezza del proprio ruolo.

Gianni Cecchinato

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SMART CITIESdi gianni Cecchinato

L’espressione smart city (città intelligente) indica un ambiente urbano in grado di agi-re attivamente per migliorare la qualità del-la vita dei propri cittadini. Se il significato di tale espressione non è stato ancora univo-camente definito nei dettagli, si riscontra un certo accordo sulle caratteristiche di atten-zione ai bisogni delle persone, di gestione oculata delle risorse, di sviluppo sostenibile e di sostenibilità economica.Paesi emergenti come India, Cina o Emira-ti Arabi, ben consapevoli che le rinnovabili sono il futuro, sono in corsa negli ultimi anni per crearsi un’immagine green mettendo un grande impegno sul tema delle smart cities, promuovendo progetti, talvolta faraonici ma realizzabili, altre volte chimere espressione di esercizi utopistici. Propongono idee per città concepite e realizzate ex-novo con alti contenuti innovativi, in cui devono essere co-niugati i valori della sostenibilità e della qua-lità della vita con scelte di natura energetica e di tecnologie edili innovative. Questo è un breve tour per una presa visione tra quanto viene proposto e quanto potrà essere realiz-zato tra le innegabili difficoltà di origine cul-turale e sociale nei singoli paesi .

Singapore

Singapore, nell’ottica di diventare la eco-capitale dell’Asia, ha scelto un progetto di Foster&Partners nella gara internazionale bandita per la creazione di un nuovo quar-tiere. Questo complesso sarà il simbolo dell’avanguardia tecnologica della città con un’architettura green. Le facciate saranno ricoperte da film fotovoltaici, come le volte dei canopics ,le “tettoie”, che coprono l’area dove sotto scorrono le strade interne, dove si affacciano i negozi ed i caffè, i giardini pensili e quelli sotto il livello del piano terra. Il verde pensile (tetti e facciate) è stato pro-gettato in maniera dominante: dai tetti delle due torri alle aree pedonali.

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Il recupero delle acque metoriche, il sistema di riscaldamento geotermico ed un grande magaz-zino di stoccaggio del ghiaccio per il raffresca-mento, sono alcuni degli accorgimenti green del quartiere. Inoltre le facciate inclinate delle torri sono orientate per catturare i venti dominanti e convogliarli nelle zone interrate.

Boston, ResilienCity

A Boston, capitale dello stato del Massachusetts ed uno dei centri culturali più importanti del New England, sorgerà nel 2035 la Resilien City nelle ex-aree industriali ed commerciali abbandonate e destinate oggi a discariche. Avrà come obiettivo il loro recupero ed il risanamento trasformandole nel più ambizioso “spazio ecologico” mai costruito

in America.Le zone saranno riqualificate e le costruzioni se-guiranno criteri di eco-sostenibilità offrendo spazi, tra uffici e residenze, solo a 300.000 persone per limitare l’impatto ambientale, l’area sarà servita dai trasporti pubblici elettrici e off limits ai veicoli a motoreElementi caratterizzanti del progetto: le risorse idriche e la strategia energetica.Un ex tunnel (in disuso) della metropolitana sarà trasformato in un’enorme cisterna da 80 milioni di litri per la raccolta dell’acqua e destinata ai giar-dini, al verde pubblico ed usi non domestici nelle case.La strategia energetica si propone di rendere la città autosufficiente ed in grado di produrre ener-gia, quattro volte superiore alle sue necessità, attraverso l’uso combinato di impianti FV, biogas prodotto dai rifiuti organici ed il micro-CHP (pro-grammi di micro cogenerazione, calore ed ener-gia, per unità abitative).

Abu Dhabi Capital Green City

Uno dei tanti ed ambiziosissimi progetti nati nel 2009 da 40 miliardi di dollari, è quello che prevede ad Abu Dhabi la Capital Green City: una città iper-tecnologica ed eco-sostenibile che potrà dare alloggio a 370.000 persone. Il progetto, nato per dare risposte alle esigenze future della capitale dell’Emirato nel 2030, definisce nuovi standards nel settore delle costruzioni per sostenere l’ambiente naturale, il patrimonio culturale, lo svilup-po economico e l’armonia sociale della regione. For-nirà modi alternativi di trasporto come tram, treni e marciapiedi ombreggiati, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle automobili. Forse il “verde ambiente”è più interessante del “verde denaro”?

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Caofeidian, la ecocity cinese del futuro

Un progetto che parla italiano, essen-do firmato da Pier Paolo Maggiora (TO), per la città di Caofeidian che sorgerà sul golfo di Bohai per il 2030 con investi-menti previsti per 450 miliardi di dollari. I 94 km2, su cui sarà costruita, saran-no ricavati dal mare e potranno ospitare circa 2,5 milioni di persone di cui circa 350.00 saranno occupate nei settori del-la Green Economy.

Fonti rinnovabili soddisferanno il fabbi-sogno energetico: il 38% dal moto ondo-so delle maree (sistema cimoelettrico), il 18 % dall’eolico (microturbine in pla-stica riciclata), il 10 % dal FV (pannelli integrati su coperture e facciate degli edifici), il rimanente 34% dalla trasfor-mazione dei rifiuti in biogas.

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Terra futura: un grande evento sostenibilea cura della redazione di reedo.it

Firenze, 19 maggio 2013 – Si chiude con 87mila visitatori - tra esperti e operatori del settore, rappresentanti di associazioni e del non profit, di enti pubblici, di imprese, ma anche cittadini e giovani studenti - la decima edizione di Terra Futura, la mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale che si è tenuta alla Fortez-za da Basso di Firenze dal 17 al 19 maggio. Più di 500 le aree espositive e 210 gli appuntamenti culturali che hanno visto l’in-tervento di oltre 800 relatori. E ancora, 520 gli incontri della “Borsa delle imprese responsa-bili”, che ha voluto favorire nuove opportunità di green&social business tra le 105 realtà partecipanti.

A Terra Futura da venerdì 17 a domenica 19 maggio, alla Fortezza da Basso a Firenze, è andata in onda l’Italia so-stenibile. Progetti, esperienze, prodotti, campagne per raccontare il cambiamento possibile e già cominciato: quello non solo auspicato per garantire un futuro al Pia-neta su un piano ambientale, ma ora indicato come ob-bligatorio per costruire un sistema economico e sociale diverso, oltre la crisi. Il panorama di proposte concrete per nuovi modi di vive-re, consumare, abitare, viaggiare, lavorare è stato am-plissimo: dal kit per realizzare piccoli orti su terrazzi ur-bani ai prodotti ecologici per mamme e bambini, dal “dog bar” dove gli amici a quattro zampe possono rifocillarsi con acqua e snack 100% vegetali alla creperia vegana itinerante che sostiene e promuove progetti umanitari in India; e ancora, il “free duck”, un quadriciclo elettrico leg-gero, e il risciò a quattro posti che partirà da Terra Futura per un viaggio “slow travel” verso Roma. Spazio anche ai cosmetici naturali provenienti da un centro contro lo sfruttamento minorile del Benin, alle scarpe ecologiche in canapa e sughero a filiera corta, alla linea di bianche-ria in fibra di bambù e amido vegetale, fino agli oggetti di ecodesign per l’arredamento. Sono solo alcune delle cu-riosità presentate alla mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, econo-mica e sociale, promossa e organizzata da Fondazione culturale Responsabilità Etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’Economia Sociale, in partnership con Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.Nella vasta rassegna espositiva (con oltre 500 aree), arti-colata in 12 diverse sezioni tematiche, numerosi i settori rappresentati: tutela dell’ambiente, energie alternative,

finanza etica, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo responsabile, con-sumo critico, welfare, impegno per la pace, solidarietà sociale cittadinanza attiva e partecipazione. Tra le novità, è stato presentato il blog “intorno al mondo in bici e frullatore”, che racconterà il viaggio in bicicletta di Federico Damiani, in compagnia solo di un frullatore a pedali, che userà per produrre e vendere frullati di frutta nei diversi posti che visiterà. Sarà in sella a una bici arti-gianale italiana: una Bressan (http://www.bressanbike.com).Presenti anche realtà e progetti che promuovo la lega-lità e lottano contro le mafie: come la cooperativa so-ciale Giovani in Vita che offre opportunità di lavoro per il recupero di soggetti svantaggiati, riconvertendo i terreni confiscati alla ’ndrangheta all’agricoltura biologica; stes-sa “riconversione” anche per i terreni (già della mafia) ad opera della cooperativa Sicilia Vostra, che commercia i propri prodotti attraverso i GAS. L’evento ha proposto anche un fitto programma cultu-rale, con oltre 200 appuntamenti tra seminari, dibattiti e convegni con più di 800 esperti e testimoni dei diversi ambiti; e ancora numerosi workshop e laboratori. Nei tre giorni della manifestazione sono vi sono state an-che animazioni e spettacoli dedicati ai più piccoli.Tra i progetti speciali di Terra Futura la Borsa delle Im-prese Responsabili, incontri one to one per favorire nuo-ve opportunità di green&social business per tutti gli attori di sistema (pubblico, privato eticamente orientato e non profit) e, novità di quest’anno, “L’arsenale delle buone idee”: uno spazio che accoglie piccole realtà, associazio-ni, gruppi di volontariato e cooperative sociali: esperienze dal basso che ricostruiscono legami e relazioni, dalla vita familiare al commercio internazionale, dall’economia al rapporto fra le culture, dall’educazione alla partecipazio-ne politica.

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the platform for green solutions

17a Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo Sostenibile

06.09 NOVEMBRE 2013RIMInI - Italywww.ecomondo.com

REfORMat iN gREEN

Con il patrocinio di:Organizzato da:In contemporanea con:

www.keyenergy.it www.cooperambiente.it

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ReedoHub propone il secondo capitolo di de-sign Autoprodotto con manolo benvenuti, de-signer del riuso che opera da diversi anni (i primi lavori esposti sono del 2005). benvenu-ti ha una formazione in architettura e la sua scelta dell’autoproduzione e del reuse design è una vocazione immediata, seguita alla lau-rea in pianificazione territoriale.per avvicinarci a un designer possiamo pren-dere ogni volta diverse strade. Con Atakol (la prima mostra) abbiamo voluto privilegiare la ricerca degli oggetti, perché il suo concetto del riuso parte da una visione degli ogget-ti scartati come individui unici ai quali dare nuova vita.Con benvenuti sono i materiali che assumono un ruolo emergente, dando evidenza a un per-corso di ricerca attento e rigoroso. nel riuso i materiali sono destinati ad avere un’impor-tanza persino superiore a quella che hanno nel design industriale. mentre infatti nell’ap-proccio tradizionale il designer ha a dispo-sizione un repertorio ricchissimo composto di materie prime o semilavorati, nel riuso si tratta sempre di materia seconda, che ha già svolto una funzione e, anche quando sono mi-nime, porta tracce di essa. Queste tracce il reuse designer non le cancella totalmente, non fa riciclo, ma le integra in una nuova for-ma, dà loro un nuovo valore semantico e fun-zionale. la tecnica del riuso consiste nel dare alla forma primaria una ‘piega’, una curvatura che non la cancella ma la adatta a una nuova funzione. possiamo coniare il termine ‘curva-tura morfologica’ come essenza dell’azione di reuse design.manolo benvenuti, in particolare, ha lavorato in modo approfondito con le bottiglie e i con-tenitori di pEt. si tratta di un materiale ormai tipico del riuso, a partire dai muri di tadao Ando, che manolo ha ormai portato ad essere una costante dell’illuminazione spettacolare per eventi e monumenti. nel 2013, per esem-pio, ha appeso le sue ‘molecole’ al ponte di tiberio. Questa fase dell’evoluzione del reuse design è cruciale, in quanto stiamo assistendo all’ingresso di oggetti di scarto nel repertorio dei materiali classici. E proprio dal lavoro di designer come benvenuti che questi ‘rifiuti’ potranno presto essere annoverati tra i ‘ma-teriali da costruzione’. Allora avremo definiti-vamente raggiunto l’obiettivo di sostenibilità al quale il movimento dell’autoproduzione sta mirando.

Un lavoro analogo benvenuti lo sta facendo con i vecchi pneumatici, sui quali opera con procedimenti che ha standardizzato. nel suo percorso rileviamo, in sintesi, una fase cru-ciale per l’evoluzione del reuse design. il pro-blema di questo approccio è infatti il suo na-scere fuori del modello produttivo industriale, e quindi fuori dell’industrial design. tuttavia, negli interpreti che sono veri designer, come Atakol e benvenuti, non viene mai meno la ricerca su un modo di produzione che vada verso la mission essenziale del design, vale a dire la diffusione di prodotti funzionali pres-so un grande numero di utenti. E’ per questo che parliamo di autoproduzione: le lavorazioni sulle quali fa ricerca manolo benvenuti pos-sono dar vita ad aziende di neo-artigianato e diffondersi in rete, diventando una delle com-ponenti della terza Rivoluzione industriale.il lavoro di benvenuti, sarà in mostra dal 14 giugno al 17 luglio presso ExpoArea, che col-labora con ReedoHub in questo percorso.

MANOLO BENVENUTI: MATERIALI PER LA LUCEa cura della redazione di reedo.it

Ph Nicola Gori

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IL VERDE PENSILEdi gianni Cecchinato

la sede di ECOAREA ha la copertura a giar-dino verde estensivo, c ioè un prato con tanto di erba e f iori , la cui funzione è quella di mi-t igazione e di compensazione ambientale. E’ pure uno strumento ideale per migl iorare i l microcl ima ed i l benessere dell ’area su cui è sorto i l centro pol i funzionale Expoarea.si parla di verde pensile quando si real izza un impianto vegetale su uno strato di supporto strutturale impermeabile, come ad esempio solette di calcestruzzo, solai , coperture in legno, coperture metall iche e in tutt i quei casi in cui non vi s ia continuità ecologica tra i l verde e i l sottosuolo f ino alla roccia madre.

i l g iardino pensile estensivo a sedum è i l p iù semplice da real izzare e da mantenere per i cost i contenuti , per i l peso l imitato e per la scarsa manutenzione r ichiesta; ut i l izzato per l ’ott ima funzione ambientale in alterna-t iva ai tradizional i s istemi di coperture in lateriz io o in latero-cemento o metall iche. possono essere ut i l izzate piante perenni , aromatiche e arbustive con basso svi luppo.

per giardino pensile intensivo si intende normalmente quello a prato e la vegeta-zione, quando viene messa a dimora, non si l imita a specie cespugliose di medio/grandi dimensioni ma si possono usare al-beri , predisporre arredi e pavimentazio-ni pedonabil i e/o carrabil i . in ogni caso i l l imite della real izzazione è dato dalle ca-ratterist iche della struttura portante.i l verde vert icale v iene considerato un ramo del verde pensile, anzi una deriva-zione in quanto le tecniche real izzat ive, le f inal i tà e le prestazioni delle due apl-l icazioni sono completamente diverse.

vantaggi economici di una copertura a verde- Aumento della v i ta degl i strat i di imper-meabil izzazione: la temperatura massima est iva non supera i 25°C, contro gl i 80°C e oltre di una tradizionale in lateriz io. - isolamento termico: r iduzione della di-spersione termica verso l ’esterno in inver-no e del r iscaldamento est ivo verso l ’ inter-no, con conseguente r isparmio energetico. - superf ic ie fruibi le: è ut i l izzabile tutt i i g iorni per i l relax, per lo svago e produce quei benefic i estet ic i ut i l i al la psiche umana.

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la primavera è i l momento giusto per i l tagl iando professionale dell ’ impianto di r iscaldamento.

Quando si tratta della propria autovettu-ra, pochi s i sottraggono al tagl iando, al-meno una volta al l ’anno! per l ’ impianto di r iscaldamento è altrettanto importante eseguire una manutenzione annuale.

i l periodo ideale per i l ‘ tagl iando’ dell ’ im-pianto di r iscaldamento:durante i l periodo invernale, i l r iscalda-mento esegue una vera e propria ‘mara-tona’ . Queste prestazioni costanti durante i l periodo freddo ‘ lasciano i l segno’ , so-prattutto quando si tratta di modell i un po’ vecchiott i . si raccomanda perciò di far controllare l ’ impianto, in primavera, da uno special i-sta. tale controllo evita futuri problemi, impegna poco ‘ i l borsell ino’ , aumenta la durata di v i ta dell ’ impianto e, non per ul-t imo, abbatte i l tasso d’emissione di gas nociv i .

i l tecnico dell ’ impianto di r iscaldamento esegue un controllo a 360°, rabbocca i l vaso di compensazione d’acqua per garan-t ire i l r iempimento dei radiatori e, coll ’oc-casione dei controll i , s i regolano l ’ant i-cipo della temperatura, s i sost i tuiscono guarnizioni ed altre minuterie soggette ad usura.

importante è anche i l controllo e regola-zione (per imposizione della legge) dei

‘ fumi’ : i l tecnico della caldaia controlla tutte le funzioni , come p.e. le sonde per l ’acqua calda e del passaggio dell ’acqua verso i radiatori , esegue la pul iz ia dei f i l-tr i .

tutt i questi piccol i lavori fanno sì che i l carburante venga ut i l izzato con la mas-sima eff ic ienza. Ciò fa sì che si spende meno nella fornitura del gas e contribui-sce ad un minore costo del r iscaldamento della casa. Come nel caso dell ’autovettura, con i l ta-gl iando periodico la caldaia può faci lmen-te raggiungere vent’anni di v i ta.

Riconoscere i l momento ideale per sost i-tuire l ’ impianto di r iscaldamento: Un impianto di r iscaldamento che ha su-perato l ’età di vent’anni non funzionerà mai con la stessa eff ic ienza di un modello nuovo. Anche se dovesse funzionare perfetta-mente (grazie al la regolare manutenzio-ne), sarà di minore eff ic ienza energetica e produrrà comunque maggiori cost i per r iscaldare la casa.

spesso l ’alto r isparmio dei cost i correnti di un impianto nuovo offre l ’ammortamen-to dell ’ invest imento iniz iale in pochi anni . i l ‘check’ tecnico in primavera può con-tr ibuire al la decisione importante del r in-novo. lo special ista può consigl iare in-div idualmente la t ipologia del impianto in termini della maggiore ut i l i tà/eff ic ienza, c ioè quale iniz iat iva di ammodernamento sia la più sensata dal punto di v ista del comfort e del r isparmio di energia.

( inspektion nach dauerlauf, r ipreso da un art icolo di www.zukunft-haus. info)

Il tagliando dopo la maratonadi Klaus Weissbach

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Quando ero bambina mia mamma cuciva di fronte a me tutte le sere…è rimasta in-cinta e ha incominciato a fare dei mini ve-stiti per mio fratellino, quei minivestiti io li ho interpretati come vestiti di bambole e barbie… l’altra mia passione era scrive-re storie d’amore con vignette… Alla fine di ogni storia c’era la collezione e qualche volta un mini concept realizzato…a casa mia mi hanno insegnato l’etica su tutto, sul cibo, sul vestirsi, sul muover-si, sul denaro, inevitabilmente fa parte di me… lo spreco mi fa stare male…… la moda sostenibile è moda in quanto tendenza, è moda in quanto bella, è moda in quanto utile, è moda in quanto arte, è moda in quanto creatività……la gente segue la moda e la moda segue la gente, inevitabilmente, nessuno è salvo, neanche chi si crede antimoda…

tutte queste idee e altro confluiscono in un progetto: ReedoCouture! l’amore per i vestiti, per gli stili e per gli altri, uniti a capacità, creatività e RiFiUtO per gli spre-chi danno vita a una forma di produzione diversa, si crea insieme conoscenza, nuove forme vestimentarie e abiti. i workshop di ReedoCouture sono un even-

to, in cui una performer, di solito io o qual-che mio collaboratore, stimola l’inventiva di fronte a scarti di ogni genere, l’atto per-formativo è finalizzato alla realizzazione di nuova vita da indossare.

…ReedoCouture va così, verso l’amore per l’autoproduzione e la condivisione, va con passione verso l’amore, senza amore e passione ci sarebbe ben poco da inventare e creare…

se vi riconoscete in qualche sensazione, in qualche frase, in qualche parola, in qual-che virgola non mancate al workshop dell’8 giugno presso Expoarea, ReedoCouture vi accoglierà con amore per arruolarvi come Reemakers e insegnarvi l’affetto squilibra-to per i capi vecchi e tessuti scartati.

info: [email protected]

NON SONO UNA STILISTA MA UNA PERFORMER CHE CREA IN CONDIVISIONEdi Cristiana Curreli

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