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Contribuenti.it MAGGIO 2013 ANNO X NUMERO 5 MAGAZINE RICORSO IMU IN ALLEGATO IL MODELLO E LE ISTRUZIONI GRANDE EVASIONE BANCHE: TRA TRUCCHI E PATTEGGIAMENTI CONSUMATORI ATTENZIONE ALLE BOLLETTE DEL TELEFONO ISSN 2039-8034 LA PRIMAVERA LA PRIMAVERA DEGLI ITALIANI DEGLI ITALIANI tra angosce e speranze tra angosce e speranze

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Contribuenti.itMAGGIO 2013 ANNO X NUMERO 5 MMAAGGAAZZIINNEE

RICORSO IMUIN ALLEGATO IL MODELLO ELE ISTRUZIONI

GRANDE EVASIONEBANCHE: TRA TRUCCHI E PATTEGGIAMENTI

CONSUMATORIATTENZIONE ALLE BOLLETTEDEL TELEFONO

ISSN

203

9-80

34

LLAA PPRRIIMMAAVVEERRAA LLAA PPRRIIMMAAVVEERRAA DDEEGGLLII IITTAALLIIAANNIIDDEEGGLLII IITTAALLIIAANNIIttrraa aannggoossccee ee ssppeerraannzzeettrraa aannggoossccee ee ssppeerraannzzee

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Sommario

05 Editoriale di Vittorio Carlomagno

SOLO IL SDU PUO’ SALVARE L’ITALIA

08 Primo Piano di Daniela Castellano

SCUOLA 2.0. TRA RITARDI E NOVITA’

12 Dal Mondo di Alessandra Potenza

LA TRASPARENZA NEGLI USA

E IN EUROPA

13 Dall’Italia di Valentina Tortelli

FREEDOM ACT, PORTAFOGLIO

DI POLITICI E MANAGER

A PORTATA DI CLIC

14 Economia di Giuseppe De Stefano

L’INGRANAGGIO È BLOCCATO

15 Speciale di Daniela Castellano

CACCIA AI TESORETTI DELLE BANCHE

17 Speciale di Maria A. Rojas Boschetti

LE MODALITÀ “SEGRETE” D’EVASIONE

DELLE BANCHE ITALIANE

20 Good News di Maria A. Rojas Boschetti

SARDEX, UNA MONETA VIRTUALE

PER UN COMPENSO REALE

4

21 Lo Sportello Risponde

RICORSO IMU

22 Fisco di Valentina Tortelli

FISCO, MANO AL PORTAFOGLIO:ARRIVANO LE STANGATE D’ESTATE

23 Giurisprudenza di Gilda Benevento e Alessandra Pannella

È INESISTENTE LA CARTELLA DI PAGAMENTO PRIVA DI SOTTOSCRIZIONE

24 Curiosando di Maria A. Rojas Boschetti

È SCATTATA L’ORA DELLA SPENDING REVIEW DEI “PAPERONI”, MA IL DIVARIO RIMANE

26 Sportello Consumatori di Amabile Amato

PIANGE IL TELEFONO... QUANDO ARRIVA LA BOLLETTA

28 Sportello Lavoro di Daniela Castellano

IN ARRIVO I VOUCHER PER BABY SITTER E ASILI NIDO

30 Scadenze di Antonio Scherillo

APPUNTAMENTO CON IL FISCO

8SSCCUUOOLLAA 22..00

15II SSEEGGRREETTIIDDEELLLLEE BBAANNCCHHEE

Contribuenti.itMaggio 2013 - Anno X - Numero 5EDITORE Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani

DIRETTORE RESPONSABILE Vittorio Carlomagno Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista

VICE DIRETTORESerafina Pane Dottore Commercialista e Giornalista Pubblicista

IINN RREEDDAAZZIIOONNEEDaniela Castellano, Maria A. Rojas Boschetti.

CCOOMMIITTAATTOO SSCCIIEENNTTIIFFIICCOO Enrico Carlomagno - Dottore Commercialista e Pubblicista, Salvatore Coppola -Dottore Commercialista, Raffaele D’Alessio - Avvocato, Luigi Del Prete - AntonellaDi Benedetto- Sociologa d’impresa e Pubblicista, Avvocato, Maria RosariaImperatore - Avvocato, Gaetano Laghi - Avvocato, Luigi Romano - DottoreCommercialista, Antonio Scherillo - Dottore Commercialista, Valentina Tortelli -Giornalista Pubblicista, Marco Carlomagno - Coordinatore Didattico Medialo, NoraCapece - Referente Scientifico Medialo, Stefano Dumontet - Professore OrdinarioUniversità Parthenope, Ezio Sciarra - Professore Ordinario Università G.D’Annunzio.

HHAANNNNOO CCOOLLLLAABBOORRAATTOOAmabile Amato, Gilda Benevento, Giuseppe De Stefano, Lucia Molino, AlessandraPotenza, Alessandra Pannella, Valentina Tortelli.

PROGETTO GRAFICOAntonio Matarese

STAMPAIn proprio

AAUUTTOORRIIZZZZAAZZIIOONNII Registrazione Tribunale di Napoli n.6 del 07.01.2004Iscrizione al R.O.C. n. 11504Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Napoli

RREEDDAAZZIIOONNEE DDII NNAAPPOOLLIIVia R. Bracco, 45 - Tel. 0814202418 - Fax 0815518082

RREEDDAAZZIIOONNEE DDII RROOMMAAVia Piave, 61 - Tel. 0642828753 - Fax 06233201721

RREESSPPOONNSSAABBIILLEE TTRRAATTTTAAMMEENNTTOO DDEEII DDAATTII PPEERRSSOONNAALLIIGennaro Morra

AABBBBOONNAAMMEENNTTOO AA CCOONNTTRRIIBBUUEENNTTII..IITT MMAAGGAAZZIINNEEEuro 50,00 comprensivo della quota di iscrizione all'Associazione ContribuentiItaliani

DDIIRRIITTTTII SSUULLLLAA PPRRIIVVAACCYYIn relazione a quanto disposto dall’articolo 11del D.lgs. 30 giugno 2003, n.196,i dati personali oggetto di trattamento sono: a) trattati in modo lecito e secondocorrettezza; b) raccolti e registrati per scopi determinati, espliciti e legittimi, edutilizzati in altre operazioni del trattamento in termini compatibili con tali scopi;c) esatti e, se necessario, aggiornati; d) pertinenti, completi e non eccedentirispetto alle finalità per le quali sono raccolti o successivamente trattati; e) con-servati in una forma che consenta l'identificazione dell'interessato per un perio-do di tempo non superiore a quello necessario agli scopi per i quali essi sono statiraccolti o successivamente trattati. Ai sensi dell’art. 7 del D. lgs. n. 196/2003,Lei potrà chiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il bloc-co dei dati trattati in violazione di legge.II ccoonntteennuuttii ee ii ppaarreerrii eesspprreessssii nneeggllii aarrttiiccoollii ssoonnoo ddaa ccoonnssiiddeerraarrssii ooppiinniioonnii ppeerrssoo-nnaallii ddeeggllii aauuttoorrii cchhee nnoonn iimmppeeggnnaannoo ppeerrttaannttoo ll’’eeddiittoorree,, llaa ddiirreezziioonnee,, llee rreeddaazziioo-nnii ee iill ccoommiittaattoo sscciieennttiiffiiccoo.. IInnffaattttii ggllii aarrttiiccoollii ffiirrmmaattii ppoossssoonnoo nnoonn rraapppprreesseennttaarree llaalliinneeaa ddeellll’’eeddiittoorree mmaa,, ppeerr uunnaa ppiiùù aammppiiaa ee ccoommpplleettaa iinnffoorrmmaazziioonnee,, vveennggoonnoo ppuubb-bblliiccaattee aanncchhee llee ooppiinniioonnii nnoonn ccoonnddiivviissee..

AAssssoocciiaattoo UUSSPPII UUnniioonnee SSttaammppaaPPeerriiooddiiccaa IIttaalliiaannaa

Contribuenti.itMAGGIO 2013 ANNO X NUMERO 5 MMAAGGAAZZIINNEE

RICORSO IMUIN ALLEGATO IL MODELLO ELE ISTRUZIONI

GRANDE EVASIONEBANCHE: TRA TRUCCHI E PATTEGGIAMENTI

CONSUMATORIATTENZIONE ALLE BOLLETTEDEL TELEFONO

ISSN

203

9-80

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LA PRIMAVERA LA PRIMAVERA DEGLI ITALIANIDEGLI ITALIANItra angosce e speranzetra angosce e speranze

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Editorialedi Vittorio Carlomagno e Lucia Molino

L'Italia è sempre stato un Paese che, fin dagli albori dellasua unità, ha viaggiato a due velocità. La situazione oggi,più di ieri, è sempre più evidente; si potrebbe dire che il

Nord corre sulla TAV, mentre al Sud non resta che accontentar-si dei treni locali. Eppure nel Meridione troviamo ¼ del redditoitaliano. Il problema è che quest'ultimo deve essere ripartito tra1/3 della popolazione nazionale, tutta residente a Sud: troppepersone rispetto alla capacità di produzione. E’ proprio da qui,però, che bisogna iniziare per far crescere l'Italia intera. DalSud, dalle infinite risorse che esso possiede e che non vengonosfruttate: i suoi giovani. Dopo anni in cui abbiamo portato lenostre risorse umane al servizio di economie (Nord Italia,Germania, USA, ecc.) che sono cresciute anche grazie allamanodopera meridionale, è il momento di cominciare a pensa-re ed applicare quanto imparato altrove, partendo dalla creativi-tà e dal bagaglio culturale che giovani laureati del Sud hannoacquisito fuori dal territorio di provenienza. L'esempio dellaGermania dovrebbe fare scuola: dalla caduta del muro ad oggisono riusciti a rimettere in pari l'est del paese e farlo diventare

competitivo, investendo sulla popolazione giovane. E ci sarebbeun metodo di sicura efficacia: il credito d'imposta per le assun-zioni degli under 35. Una riforma del sistema del lavoro a costopraticamente zero, se si considera che essa non graverebbe sullecasse dello Stato, trattandosi di sgravi fiscali per i neo assunti.Un modo per far girare anche i consumi (se guadagno… spen-do!) e ridare fiducia ad un Paese intero. Sono passati quasi centogiorni da quando abbiamo espresso il nostro voto e ancora nes-suna misura concreta, come è sicuramente questa, è stata assun-ta. Una misura che consentirebbe alle menti giovani e brillanti dioperare nella crescita del territorio che li ha formati e che hainvestito su di loro e li trasformerebbe da popolo di meri consu-matori in fattori di sviluppo del Paese.

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SOLO IL SUD PUO’ SALVARE L’ITALIA

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Non ppossiamo ppretendere cche lle ccose ccambino, se ccontinuiamo aa ffare lle sstesse ccose.

La ccrisi èè lla ppiù ggrande bbenedizione pper lle ppersone e lle nnazioni,

perché lla ccrisi pporta pprogressi.La ccreatività nnasce ddall’angoscia, ccome iil ggiorno

nasce ddalla nnotte ooscura. È nnella ccrisi cche nnasce ll’inventiva, lle sscoperte

e lle ggrandi sstrategie.Chi ssupera lla ccrisi ssupera sse sstesso ssenza eessere ssuperato.

Chi aattribuisce aalla ccrisi ii ssuoi ffallimenti ee ddifficoltà, violenta iil ssuo sstesso ttalento

e dda ppiù vvalore aai pproblemi cche aalle ssoluzioni.La vvera ccrisi èè lla ccrisi ddell’incompetenza.

L’inconveniente ddelle ppersone ee ddelle nnazioni è lla ppigrizia

nel ccercare ssoluzioni ee vvie dd’uscita.Senza ccrisi nnon cci ssono ssfide, ssenza ssfide lla vvita èè

una rroutine, uuna llenta aagonia.Senza ccrisi nnon cc’è mmerito.

È nnella ccrisi cche eemerge iil mmeglio ddi oognuno, pperché senza ccrisi

tutti ii vventi ssono llievi bbrezze.Parlare ddi ccrisi ssignifica iincrementarla ee ttacere nnella ccrisi

è eesaltare iil cconformismo.Invece, llavoriamo dduro.

Finiamola uuna vvolta pper ttutte ccon ll’unica ccrisi ppericolosa, che èè lla ttragedia ddi

non vvoler llottare pper ssuperarla.Albert Einstein

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Primo Piano di Daniela Castellano

C’era una volta il Piano ScuolaDigitale, il progetto che si pone-va l'obiettivo di modificare in

senso positivo gli ambienti di apprendimen-to attraverso l'integrazione, sempre piùcapillare, della tecnologia nella didattica.L'abbiamo introdotto in maniera quasi fia-besca, perché, per quanto concerne ladidattica multimediale, l'Italia è dietro soloa Grecia e Romania.Ad assegnare la maglia nera al nostro paeseè stato l'OCSE, l'Organizzazione per lacooperazione e lo sviluppo economico, cheha considerato il livello di digitalizzazionenelle scuole in 34 paesi del mondo occiden-tale. E andrà così, almeno per i prossimi 15anni: tanto ci servirà per arrivare, con que-sto bassissimo tasso di diffusione, ai livellidella Gran Bretagna, paese in cui l'80%delle aule dispone di strumenti informaticiad uso didattico.Con una media di un computer ogni quin-dici studenti nella scuola primaria, uno ogniundici alle medie e uno ogni otto alle supe-riori, l'Italia spende ogni anno la esiguacifra di cinque euro a studente nel campodella digitalizzazione: 30 milioni in tutto,cioè lo 0,1% dell'intero budget investito dalMinistero nell'istruzione.Ma in questa fotografia allarmante e che cifa sicuramente poco onore qualcosa che simuove c'è: si tratta della LIM, la lavagnainterattiva multimediale, che è stata recen-temente introdotta in circa 70 mila classidislocate sul territorio nazionale con unacopertura del 21,6% delle aule, si sta rive-lando un volano positivo; a settembre, conl'apertura del nuovo anno scolastico, altre4.200 LIM verranno messe a disposizionedegli studenti, come annunciato dal mini-stro Profumo. Con questo, le aule 2.0,attrezzate cioè per le lezioni multimediali,passeranno da 416 a 3000, con un incre-mento del 62%. Altro capitolo è quello deilibri digitali o misti: anche qui, per l'annoscolastico 2014/2015 si profila una decisa

accelerazione verso una diffusione piùcapillare degli ebook; con qualche remora:e se il risparmio stimato per le famigliedovrebbe aggirarsi intorno al 20-30%, dapiù parti si solleva un interrogativo: ma nonsi dovrà spendere di più per acquistare pc etablet?Tanti dubbi, quindi, accompagnano il lentoprocesso del nostro paese verso una didat-tica più moderna e competitiva a livellointernazionale. Dubbi che nascono da criti-cità ormai croniche che caratterizzano datroppo tempo il nostro sistema scolastico eche ancora non hanno trovato un puntoeffettivo di risoluzione, nonostante procla-mi e slogan. È lecito, infatti, chiedersi acosa servano i pc in classe se mancano cartaigienica, riscaldamento e banchi, oppure seproblematiche strutturali agli edificirischiano di mettere in serio pericolo l'inco-lumità degli studenti in classe. Ben venganogli strumenti multimediali, ben vengano lelavagne interattive, ma si dovrebbero con-siderare prima altre questioni, altrimentianche la digitalizzazione delle aule rischiadi diventare un ponte sospeso sul nulla; enoi italiani in questo siamo dei veri maestri.

SCUOLA IINFORMATICA, UNA RRIFLESSIONEIl filosofo Giovanni Reale, uno che di cul-tura sicuramente se ne intende, ha di recen-te pubblicato un lavoro interessantissimo,Salvare la scuola nell'era digitale, che intro-duce un tema di discussione il quale, seppurteorico, riveste un'importanza pratica fon-damentale: quello del rapporto tra allievo emaestro e, più in generale, tra scuola e tec-nologia. L'informatizzazione, sostiene il filosofo,deve essere un supporto, uno strumento enon il fine dell'istruzione, in grado di impe-dire ai ragazzi di diventare delle vittime del-l'informatica, come sta accadendo; "vittime"perché non si riesce più a guardare ilmondo se non attraverso lo schermo del

proprio pc, confondendo pericolosamentela realtà vera con quella virtuale e la spon-taneità dei rapporti umani, quelli concreti enon filtrati dalla lente digitale.Ben venga, dunque, la tecnologia usatacome strumento di ricerca, ma con dei limi-ti, uno su tutti che la ricerca in rete nonimpedisca di assimilare appieno l'oggettodella ricerca e i comprenderlo sino infondo. Di solito, sostiene ancora Reale, siscambia la ricerca con l'abilità del copia eincolla, come dimostra il fatto che si trova-no tantissime tesi di laurea copiate intera-mente da Internet. Prima di tutto, quindi,quando si parla di informatizzazione, biso-gna tener presente vantaggi e svantaggi,senza far diventare la scuola, e gli studenti,vittime degli strumenti che utilizza.

[email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

SCUOLA 2.0L’Italia maglia nera in Europa per la didattica multimediale

Tra ritardi e novità

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REGNO UNITO 80% 93%

OLANDA 53% 69%

DANIMARCA 53% 66%

AUSTRALIA 49% 58%

USA 41% 52%

CANADA 31% 46%

SPAGNA 29% 43%

MESSICO 20% 28%

ITALIA 14% 30%

GERMANIA 11% 23%

COREA 9% 19%

CINA 8% 28%

FRANCIA 8% 16%

TURCHIA 5% 81%

INDIA 1% 12%

PERCENTUALI DIFFUSIONE LIM 2011 ASPETTATIVE 2016 PERCENTUALI DIFFUSIONE LIM 2011 ASPETTATIVE 2016

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Lo scandalo Watergate del 1972 hacambiato per sempre la politicaamericana. C'è chi accusa il

Watergate di aver scalfito irreversibilmentela fiducia degli americani nel proprio presi-dente. Ma lo scandalo che portò all'impea-chment di Richard Nixon ha anche aperto leporte a una maggiore trasparenza nella poli-tica americana. Dal Watergate in poi, ad esempio, i candida-ti presidenziali hanno cominciato a renderepubbliche le proprie dichiarazioni dei reddi-ti, spontaneamente. E chi non lo fa-come ilcandidato Repubblicano Mitt Romney nel-l'ultima campagna elettorale, che non hareso pubblica la propria dichiarazione permesi-è giudicato con sospetto. Questo per-ché la trasparenza per i dipendenti pubblicie i politici è di norma.Per legge negli Stati Uniti, i salari dei dipen-denti pubblici devono essere noti. Per que-sto tutti sanno che, ad esempio, il Presidentedegli Stati Uniti è pagato $400.000 l'anno. Inpiù, il presidente riceve $50.000 per le spesee $100.000 per i viaggi. Obama continuaanche a rendere pubblica la propria dichia-razione dei redditi. L'ultima, del 2011,segnava un reddito lordo di $789.674 insie-me alla First Lady Michelle Obama.Il vice-presidente invece viene pagato$230.700 l'anno e i parlamentari circa$174.000 l'anno, con differenze di stipendioper il capogruppo della Camera e delSenato.

Dal 2009, la Casa Bianca ha promosso piùtrasparenza nei vari organi statali con lacosiddetta Open Government Directive.Obama, ad esempio, pubblica online la listadelle visite ufficiali alla residenza presiden-ziale. E, sul sito della Casa Bianca, c'è ancheuna lista, nome per nome, dei dipendentidella Casa Bianca e quanto guadagna ognu-no, dalla domestica che riceve $42.000 l'an-no all'assistente del presidente che ne riceve$130.500. Se per i dipendenti pubblici è legge averepubblico anche lo stipendio, i privati nonsono obbligati a rivelare quanto sono paga-ti i dipendenti. Ma per trasparenza, soprat-tutto le grandi compagnie, pubblicano ledichiarazioni dei redditi e gli stipendi degliesecutivi. Per questo, si sa che il CEO diGeneral Electric è pagato $15 dollari all'an-no, il CEO della Ford $26 milioni e il CEOdella Black & Decker $32 milioni.

In Europa, paesi come l'Inghilterra, laGermania e la Svezia pubblicano online glistipendi dei politici. Nel Regno Unito, ilprimo ministro riceve £142.500 all'anno e iparlamentari ne ricevono £65.738. InSvezia, invece, il primo ministro è pagato�17.300 al mese e i ministri sono pagati�13.800. In Francia, dopo lo scandalo del ministrodelle finanze evasore Jerome Cahuzac, ilpresidente Francois Hollande ha deciso dipubblicare online il patrimonio dei mini-stri francesi. Online anche il suo, per�1,17 milioni, già dichiarato quando fueletto nel 2012. La filosofia di fondo, inEuropa come negli Stati Uniti, è una: ipolitici sono pagati con soldi pubblici e ilpopolo ha il diritto di sapere dove vanno afinire i propri soldi.

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Dal Mondo di Alessandra Potenza

CRISI GRECAApprovato in Grecia il piano che prevede il taglio di 15 dipendenti statali. IlParlamento, che ha approvato il provvedimento con 168 voti a favore e 123 con-trari, ha l'obiettivo di sbloccare gli 8, 8 miliardi di aiuti per riuscire a pagare pensio-ni e stipendi a maggio. L'accordo con Ue, Fmi e Bce prevede che parte degli esuberivenga compensata con assunzioni a salari più bassi. Nel maxi provvedimento, checontiene anche l'introduzione di una sorta di patrimoniale sulla casa, il presidenteSamaras ha inserito in extremis una legge che prevede l'abbassamento del salariominimo: sarà possibile assumere un under 25 a 420 euro al mese e gli altri a 490.

TRAGEDIA IN BANGLADESHAncora non si conosce il numero esatto ma potrebbero esserecirca 500 le vittime del crollo dell'edifico-fabbrica di Dacca, edi-ficio abusivo di 8 piani che ospitava cinque aziende tessili. Sicontinua a scavare mentre non si fermano le polemiche per glistipendi da fame (un dollaro al giorno in media) e le condizionidi lavoro disumane e pericolose in cui lavoravano gli operai; edaltri continuano a farlo, per conto di grossi nomi del settore cherivendono in occidente a prezzi anche molto alti.

VENEZUELA. RISSA IN PARLAMENTOMaxi rissa in aula a Caracas, dove sono venuti alle manii parlamentari pro e contro Maduro, il delfino del defun-to presidente Chavez. I disordini sono scoppiati dopo cheil Presidente dell'assemblea ha deciso di togliere il dirit-to di parola agli esponenti dell'opposizione che non rico-noscono la vittoria di Maduro. L'opposizione ha gridatoal golpe, facendo arrivare alle stelle la tensione giàaltissima nel paese sudamericano. LLuucciiaa MMoolliinnoo

LA TRASPARENZA NEGLI USAE IN EUROPA

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FREEDOM ACT, PORTAFOGLIO DI POLITICIE MANAGER A PORTATA DI CLIC

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Dall’Italia di Valentina Tortelli

IMU BOCCIATA O RIMANDATA?Prima grana per il neo premier Letta: laquestione Imu rischia di far sbandare lafaticosa alleanza di governo. Dopo l'an-nuncio dello stop alla rata di giugno ildibattito si è fatto serrato, tra quanti nevogliono l'abolizione e il rimborso diquella versata subito, quanto meno sullaprima casa e quanti, conti alla mano,chiedono che prima di prendere decisionidefinitive vengano trovate risorse alter-native. Intanto i contribuenti sperano dinon avere brutte sorprese a dicembre…

PRIMO MAGGIOFesta del lavoro che manca, quest'an-no, in tutte le piazze d'Italia. E l'Istatcertifica questa ferita aperta nel nostrosistema paese: disoccupazione al 38,4ad aprile, coinvolti soprattutto giovani edonne. Un'emergenza economica esociale che rischia, come sottolineatodalla Presidente della Camera Boldrini,di "trasformare le vittime in carnefici"anche alla luce della sparatoria davantia Montecitorio, in cui sono rimasti feritialcuni carabinieri.

TAGLIO STIPENDIIl Colle inizia a mettere in atto la suapersonale spending review: lo stipendiodel segretario generale verrà decurtatodel 15%, quello dei consiglieri del pre-sidente del 12% e quello del personaledistaccato del 5%. Euro più, euromeno, si tratta di un risparmio di circaun milione di euro; non moltissimo, masi spera sia il segnale dell'inizio di unaseria risposta alle esigenze di taglio deicosti della politica. LLuucciiaa MMoolliinnoo

Per cariche politiche e incarichi amministrativi di alto profilo, obbligodi pubblicazione online. In rete nomine, retribuzioni e note spese

Palazzo Chigi come Buckingham Palace?Sì, la trasparenza sui redditi dei politici edei manager pubblici c'è anche da noi

realtà, grazie all'approvazione dello schema didecreto legislativo attuativo - a inizio 2013 -della legge anticorruzione del 2012. Snocciolatepresto le cifre sugli stipendi d'oro d'Italia, consanzioni e "pubblica gogna" per chi omette dicomunicare i propri redditi. Nel dettaglio, èfatto obbligo a tutti i titolari di incarichi ammi-nistrativi di alto profilo e diincarichi dirigenziali e per icollaboratori o consulenti, dinotificare pubblicamente l'at-to di attribuzione dell'incari-co, il curriculum vitae, i datiriguardanti ad incarichi o allatitolarità di cariche in enti didiritto privato finanziati dal-l'erario o lo svolgimento diattività professionali, le retri-buzioni, fisse e variabili. Stesso discorso vale per i poli-tici: oltre all'atto di nomina ela durata del mandato, sul sitodi ciascuna pubblica ammini-strazione dovranno essereindicati, per ciascun eletto, ilcurriculum, i compensi, siano essi fissi o varia-bili, legati all'assunzione della carica; le speseper viaggi di servizio e missioni pagati con fondipubblici; dati concernenti all'assunzione all'as-sunzione di cariche diverse, presso enti pubbli-ci o privati, ed i rispettivi compensi a qualunquetitolo corrisposti; l'elenco di altri possibili inca-richi con oneri a carico della finanza pubblica el'indicazione dei compensi spettanti. Quanto guadagnano politici e manager, dun-que, non dovrebbe più essere oggetto di scoop,come quello pubblicato da Panorama nel 2008,visto che a febbraio 2013 è stato dato il via libe-

ra alla trasparenza con in beneplacito delGarante della Privacy: in rete, sul sito istituzio-nale delle rispettive P.A., ci saranno non solo iredditi e i compensi dei politici, ma anche i red-diti di parenti e consanguinei. Basterà a rasse-renare il contribuente allibito dai costi dellapolitica o lo stesso continuerà a non smettere distupirsi? In base al "Freedom Act", così è stata ribattez-zata l'operazione trasparenza montiana, i dati

devono rimanere pubblicatiper 5 anni e devono esseretotalmente accessibili. Ilmodello adottato è quello,americano, del Freedom ofInformation Act: ciascun cit-tadino ha il diritto di accede-re a qualunque atto prodottodalla P.A., ad esclusione diquelli "delicati" per la sicurez-za nazionale. Così, tanto per provare,abbiamo scelto a caso: sulsito del Comune di Roma, ilprimo dato di trasparenzache troviamo risale al giugnodello scorso anno e riguardacurriculum e stipendio annuo

dei dirigenti dell'amministrazione. Però lo sti-pendio dei politici non è facile da trovare, biso-gna navigare un po' nelle sotto categorie. Piùfortuna con Napoli: in home page, sul sito isti-tuzionale, c'è l'anagrafe degli eletti, comprensi-va di retribuzione percepita. Benino il Comunedi Milano, dove, comunque, alla sezione "tra-sparenza, valutazione e merito" del sito ufficia-le, compaiono a primo clic solo le retribuzionidei dirigenti. E le cariche politiche? Ci sono,ma nei sotto menù.

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Tutti hanno paura di correre rischifinanziari, ma senza liquiditàl'economia non gira e dalla crisi

non si esce. Ma se il sistema Italia branco-la nel buio, un lume di speranza vienedall'Europa.Ancor prima che scoppiasse la crisi lanostra economia già peccava di dinami-smo. Molto si è scritto e detto sull'oppor-tunità di accumulare risparmio piuttostoche sulle colpe di un Fisco che ci mettevatroppo le mani in tasca. Nel giro di unpaio d'anni, però, la crisi è diventataquanto mai concreta togliendoci ogniscelta. La pressione fiscale alle stellecerca di bilanciare un debito pubblicoastronomico, accumulare risparmio èdiventato un'utopia e ben poco resta inmano per fare quelle spese e quegli inve-stimenti che servirebbero a rimettere inmoto l'economia. A farne le spese sempredi più, ovviamente, sono i contribuenticomuni. Secondo gli ultimi rilevamentiIstat, il reddito disponibile alle famiglieconsumatrici è diminuito del 2,1%, undato in recessione del 3,2% rispettoall'anno precedente. Dato che sull'intero

2012, tenendo conto dell'inflazione, segnauna diminuzione nell'ordine del 4,8%. Ecome in un circolo vizioso, se le famiglienon possono spendere l'ingranaggio siinceppa. È quanto accaduto anche con ilmondo bancario che, spaventato dalle ori-gini finanziarie della crisi, ha sempre piùristretto i cordoni della borsa alzando ver-tiginosamente i parametri, gli interessi ele garanzie per la concessione di credito.Ma le stesse famiglie, oltre che contro lebarriere finanziarie, hanno dovuto lottarecon le barriere psicologiche dell'insicurez-za imposte dalla precarietà del lavoro edel reddito, e così impegnarsi a sostenereil tasso di un mutuo diventa spaventoso.Non a caso l'importo medio di un mutuorichiesto dagli italiani è sceso notevol-mente (e con esso ovviamente le rate).Una riduzione che secondo un'indaginedel Crif nel 2012 si è attestata nell'ordinedel 3,6% rispetto al 2011, vale a dire peruna media di 146.316 euro. SecondoBankitalia i dati del secondo trimestre2013 segneranno un ulteriore peggiora-mento nella stretta del credito a livelloeuropeo, ma potrebbero esserci buone

notizie. Per prima cosa, in chiave mutui,va segnalato che dal 27 aprile è stato ria-perto il fondo di solidarietà a sostegnodelle famiglie italiane che, a seguito dieventi imprevisti e di natura eccezionale,non sono più in grado di far fronte alpagamento delle rate del mutuo accesoper l'acquisto della prima casa. Ma le noti-zie migliori sembrerebbero venire dallaBce. Secondo i dati diffusi dall'Eurotowerla percentuale di banche che hannosegnalato un aumento delle restrizioninella concessioni di mutui per l'acquistodella casa è scesa al 14% dal 18% dell'ul-timo trimestre del 2012. Il calo dei vincoliall'accesso al credito potrebbe riflettere inqualche modo una minore percezione delprofilo del rischio bancario che favorisceuna riduzione del costo della raccolta. Untrend in controtendenza, sembrerebbe,confermato dalla mossa con cui la stessaBce guidata da Mario Draghi ha tagliato,il 2 maggio, i tassi d'interesse allo 0,5%.Nella concreta speranza di rilanciare inve-stimenti e crescita.

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Economia di Giuseppe De Stefano

La crisi morde, le tasse non accennano a diminuire e le banche sembrano aver deciso di smettere di fare il proprio mestiere

L’INGRANAGGIO È BLOCCATO

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Speciale di Daniela Castellano

L’Italia è un paese in cui l'evasione fiscale stringe come unamorsa i conti pubblici, distogliendo risorse e provocandoeffetti a catena sul sistema economico. Lo sappiamo da anni

e da anni si sta potenziando ed affinando la lotta al fenomeno, conmezzi leciti e con altri perlomeno discutibili, stando alle ultime "tro-vate". Lotta che spesso e volentieri si trasforma in caccia al pescepiccolo, quello che, per intenderci, per sopravvivere ad una pressio-ne fiscale insostenibile e non chiudere l'attività, è "costretto" a nonfare qualche scontrino, a evitare qualche fattura, a non dichiarareproprio tutto tutto. In più, se si viene "presi in carico" da Gdf oAgenzia delle Entrate per un accertamento, cominciano i guai

CACCIA AI TESORETTICACCIA AI TESORETTIDELLE BANCHEDELLE BANCHE

Contestazioni miliardarie e patteggiamenti milionari:nelle casse dello Stato poco più di un miliardo

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veri... quelli che finiscono, tra multe, san-zioni e quant'altro, a far lievitare l'impor-to da pagare in maniera strabiliante.Certo, l'accertamento con adesione pre-vede uno sconto di un terzo… ma nullain confronto al patteggiamento agevolatocol Fisco a cui possono accedere i cosid-detti "grandi evasori", quelli che, con gliimporti sottratti all'Erario, hanno fatto sìun danno enorme alla collettività.Tralasciando la lista, lunga, dei nomi notiche sono scesi a patti col Fisco, ce n'è unaancor più lunga: quella delle banche.Un tesoretto considerevole per le cassedello Stato, quello nascosto nelle segretedei grandi colossi bancari: si parla di 4-5miliardi di euro. Ma lo Stato, a confermadella sua tendenza ad essere forte con ideboli e debole con i forti, ne incasserànon più di un miliardo.Ma scendiamo nei dettagli per capirecome è possibile, e soprattutto se è possi-bile, che un'evasione di miliardi si tra-sformi in un pagamento di milioni.È già da un po' che sotto la lente delFisco sono finite operazioni finanziariecomplesse, realizzate tra il nostro paese el'estero negli anni scorsi; lo scopo di que-sti complessi meccanismi era quello didar vita ai cosiddetti tax trade, "prodottifiscali" costruiti ad hoc per abbattere leimposte e fruttare introiti miliardari.Il caso più eclatante resta Unicredit, cheha già staccato un corposo assegno di 264milioni di euro all'Erario per tasse nonpagate ed aggirate attraverso la sottra-zione di 745 milioni di reddito con l'ope-razione Brontos, assieme a Barclays. Per

la questione è stato rimandato a giudiziol'allora amministratore delegato,Alessandro Profumo.Credem, invece, piuttosto che aderireall'accertamento con adesione, ha prefe-rito ricorrere ai giudici ma non gli èandata troppo bene: ha perso il ricorso edovuto sborsare 53,4 milioni per le conte-stazioni relative agli anni 2004-2005.Problemi nuovi, oltre a quelli fin tropponoti, anche per Monte Paschi Siena: allaex MpS Finance è stata contestata la ces-sione di una partecipazione formalizzatanel 2006 ma risalente all'anno preceden-te, anno in cui la banca non avrebbepotuto godere dell'esenzione fiscale sulleplusvalenze. Il Fisco aveva già contestatoalla stessa 1,1 miliardi di euro per prece-denti operazioni, salvo poi accontentarsidi 260 milioni… un contenzioso risoltocome se fossimo nella migliore stagionedei saldi.Ancora più sostanziosa è stata la conte-stazione avanzata nei confronti di Intesa-

SanPaolo: 1,15 miliardi di euro tra impo-ste evase, interessi e sanzioni; di questaconsiderevole somma la banca ha fattoarrivare nelle casse dello Stato 270 milio-ni di euro, anche se restano, per adesso,fuori dai "conti" i controlli ancora in attosulla controllata Group Service per l'an-no 2009 e per Banca IMI, in questo casoper finanziamenti stipulati all'estero tra il2008 ed il 2010. L'ultima, in ordine cro-nologico, a finire nel mirino degli uominidi Befera, è stata Mediolanum; la banca"costruita intorno a te" si è spinta benoltre i confini nostrani, facendo spingeregli accertamenti fin nella lontana Irlanda(occhi puntati su MediolanumInternational Funds, la controllata irlan-dese che si occupa del confezionamentoe della gestione dei fondi del gruppo). Èlì che l'Agenzia delle Entrate sta cercan-do il tesoretto nascosto, è il caso di dirlo,"sotto il mattone"… Alla luce degli accer-tamenti effettuati e tenendo presente chealtri sono ancora in corso, è stata conte-stata una maxi evasione di 344 milioni dieuro, tra imposte non pagate e sanzioni.Il Fisco sospetta che il gruppo continui amantenere in Irlanda una quota dei pro-pri ricavi, in modo tale da sottrarli allatassazione italiana e tenerli lì, dove l'im-posizione è decisamente più leggera,contestando il "livello di retrocessione",giudicato inferiore ai parametri di mer-cato, delle commissioni incassate.Mediolanum ovviamente ha contestatol'analisi del Fisco, ritenendola "illegitti-ma" ed "errata", decidendo così di attiva-re la procedura arbitrale sulle doppieimposizioni; a questo punto le competen-ti autorità fiscali dovranno decidere qualè la quota di imponibile che spetta ai duepaesi.Come detto, sono in corso accertamentiriguardanti anche altri anni e il conto,quindi, potrebbe ancora salire; allo stes-so modo di quello del Fisco, che ha giàincassato 1,244 miliardi, setacciando imodelli, in certi casi oltremodo aggressi-vi, di pianificazione fiscale delle bancheitaliane. La caccia dell'Agenzia delleEntrate è ancora aperta, dunque, e sicu-ramente queste vicende avranno unseguito; l'auspicio, però, è che i saldi fini-scano presto.

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Speciale

MONTE DEI PASCHI 260

CREDEM 45

BANCA POPOLARE DI MILANO 186

CARIGE 10

UNICREDIT 455

INTESA SANPAOLO 270

DEUTSCHE BANK 12,6

GLI ACCORDI CON IL FISCO (incassi in milioni di euro)

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Speciale di Maria A. Rojas Boschetti

Si dice il peccato ma non il peccatore.Le banche italiane, però, i loro pec-cati li hanno commessi eccome. La

furbizia d'alto borgo si è portata con sé ben5 miliardi di euro, cifra che lo Stato avan-za dagli istituti bancari. Come non ricorda-re i 3,9 miliardi di euro erogati dalGoverno Monti (i Monti-bonds) allabanca Mps, stessi soldi che per ironia equi-valgono a quanto pagato dagli italiani perla tassa sulla prima casa. Insomma, soldiche se ne vanno e tanti altri che entranoper tappare i buchi. Ma, per capire ilmodus operandi delle banche, prendiamodei casi pratici, svelati da una inchiestacondotta dal programma televisivo Exit,che raccoglie attraverso diverse intervistele modalità "segrete" d'evasione delle ban-che. Si chiamano dipartimenti di Tax Trade,cioè, commerci fiscali, dove si "inventano"prodotti finanziari che permettono di elu-dere il fisco. In questi uffici, "lavorano" deipersonaggi in anonimato che fanno rispar-miare alle banche un mucchio di soldi. Per

intenderci, circa 3 miliardi e mezzo di europer sei/sette anni di evasione. Delle vereevasioni, perché di fatto l'operazione com-plessivamente è costruita al solo scopoesclusivo di abbattere le imposte alle ban-che italiane. Le banche, come tutti noi,hanno un reddito e, su quel reddito, paga-no le tasse. Però, dichiarando delle perditepagano meno tasse. Ma, come fanno asimulare una perdita? Attraverso l'opera-zione conosciuta come pronti a termine, lebanche creano un veicolo fiscale sfruttan-do le legislazioni di altri paesi. Parliamo diuna società che emette un'obbligazioneche rende il 30%. Un'operazione lecita macon un trucco: il prezzo. Praticamente, labanca che vende questa obbligazione siimpegna a ricomprarla ad un prezzo giàpredeterminato. Quindi, sia l'utile chedeve realizzare la banca straniera sia quel-lo che deve portare in detrazione d'impo-sta la banca italiana, è già stabilito. Adesempio, due banche fanno l'accordo: una,quella straniera, ci guadagnerà vendendo ericomprando obbligazioni, mentre l'altra,

LE MODALITÀ “SEGRETE” D’EVASIONE DELLE BANCHE

Un’operazione a quanto pare “pulita” che fa risparmiare un mucchio di soldi ai banchieri, togliendo finora ben 5 miliardidi euro dalle tasche del Fisco

quella italiana, potrà detrarre la finta perdi-ta dalle tasse. Chiuso l'accordo, la bancaitaliana finirà con un 70% in detrazioned'imposta, e quella inglese riceverà 30%sotto forma di remunerazione del pronto atermine. Approfondendo sulle cifre -secon-do un documento riservato della BancaMondiale- si riesce a capire con esattezzaquanto guadagna una banca italiana conuna operazione del genere: la banca italia-na compra un miliardo di euro di obbliga-zioni sapendo che avrà un dividendo di 111milioni tassati in Lussemburgo, rivende poil'obbligazione alla banca straniera con unaperdita di 125 milioni. Risultato: la bancaitaliana riesce a risparmiare ben 15 milionidi euro che avrebbe dovuto versare nellecasse dello Stato, è tutto legale ma solo perun soffio. L'avvocato fiscalista FrancescoNanetti spiega che tutte le operazioni sonoa norma di legge "sono operazioni che pas-sano dal consiglio d'amministrazione dellebanche italiane e sono tutte al corrente dichi sono i banchieri, e quale sono le bancheche lo fanno". Per banche italiane, si inten-dono i maggiori gruppi italiani, che si sonoavvalsi di queste operazioni in passato(pochi anni fa). Infatti, guardando la tabel-la degli appunti presi da un tax trader, èpossibile trovare delle indicazioni sul livel-lo d'interessi delle singole banche rispettoall'operazione che questo propone, e sco-prire che, anche se ci sono banche non inte-ressate, la maggior parte si fa tentare. E intempi di crisi? Si fa leva lo stesso, ancheperché, a nascondere bene i soldi alloStato, non ci sono solo le banche. Gruppiindustriali ed investitori non fedeli, percor-rono la strada del segreto bancario (conticorrenti dove il nome del titolare non vienemai rivelato). Un pericolo per il fisco ma,per i tributaristi, una risorsa. Ecco perché ilsegreto bancario in Italia è in via d'abolizio-ne come misura contundente alla lotta con-tro l'evasione fiscale.

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Si tratta di un sistema di compensazio-ne di beni e servizi all'interno di uncircuito, a patto che si spenda nel cir-

cuito quanto dal circuito si è ricevuto. Leaziende (oggi 1200 in Sardegna) compranodagli altri associati ciò di qui hanno biso-gno, creando dei debiti che poi ripianeran-no vendendo i loro prodotti o servizi, senzatirar fuori un euro. Il Sardex però non è unamoneta sostitutiva dell'euro -spiegano i suoicreatori- è una moneta complementare cheha il valore di 1 euro. Per far si che funzio-ni, quindi, si è costretti a metterla in circo-lo. Infatti, per interagire (offrire/vendere/investire/comprare) bisogna iscriversi al cir-cuito pagando una quota fissa annuale inbase al fatturato dell'azienda, una cifraveramente contenuta intorno ai 1000 euro,ma una no profit può pagarne anche menodi 400 e una grande azienda con centinaiadi dipendenti fino a 4500. Grazie alla sogliadi debito fissata per ciascuna azienda si ren-dono da subito possibili gli acquisti: chivende acquisisce dei crediti per poi spende-re i propri sardex all'interno del circuito. Laregola dice che fino ad un prezzo di venditadi 1000 euro la cifra viene pagata al 100% insardex. L'offerta, poi, comprende dei servi-zi all'impresa e alla persona (informatica,

consulenti, cancelleria, commercialisti,avvocati, trasporti, auto) fino ai beni digeneri alimentari e di vestiario (salumi, for-maggi, vini, abbigliamento, ecc). In pratica,funziona così: mettiamo il caso del titolaredi un piccolo ufficio informatico che habisogno di nuovi pc, questo individua ilreferente dentro la piattaforma presso unufficio di assistenza tecnica, che fornirà icomputer il quale, a sua volta, investirà ilricavato della vendita con delle nuoveattrezzature presso un grande magazzino diforniture elettroniche che, a ruota, decidedi impiegare i propri sardex acquistandoaltri oggetti. Dalla dinamica si capisce chelo scambio non è diretto fra due parti, e puòessere anche differito nel tempo, niente ache vedere con il baratto. L'azienda o per-sona può acquisire un bene o servizio da unsoggetto X e ripagarlo in un altro momentofornendo la sua prestazione professionale oprodotto a un soggetto diverso da X. Delresto, nel circuito, c'è solo da scegliere ilrivenditore. Ma, la piattaforma non siferma qui. Grazie al suo successo di grandeimpatto sociale, la Regione Sardegna hacome progetto un reddito di comunità per igiovani disoccupati. Un contributo inSardex, che ha come obbiettivo aiutare 10

mila giovani fra i 25 e i 35 anni. I giovani,potranno disporre di un conto e di unacarta sardex per l'acquisto di beni e servizidel valore di 500 euro ogni mese, chepotranno spendere dall'ottico, dal dentistao nell'acquisto di alimenti, vestiario, libri,medicinali ed altro. Gli acquisti verrannogarantiti dalla Regione, che investirà 20milioni di euro in beni e servizi da immette-re nel sistema Sardex, e con il ricavatofinanzierà a sua volta i 500 euro a disposi-zione dei 10 mila disoccupati. I titolari deibonus, poi, non saranno tenuti a fornirealcun servizio, ma dovranno ricambiarel'aiuto partecipando ad attività di avvicina-mento al mercato del lavoro e a corsi per lacreazione di nuove imprese. La piattafor-ma, si stima, crescerà nel 2015 fino a 4000imprese aderenti al circuito, con transazio-ni che nel 2012 hanno raggiunto i 4 milionidi euro, ed è destinata ad espandersi, met-tendo le sue radici un po' in tutta Italia eaprendo anche le porte ai privati ed ai sin-goli consumatori che presto potranno ade-rire al Sardex. Insomma, un sistema di com-pravendita senza tirare fuori dei soldi non ècosa da poco di questi tempi.

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Good News di Maria A. Rojas Boschetti

SARDEX UNA MONETA VIRTUALE PER UN COMPENSO REALEVendere e comprare senza tirar fuori un euro. La Regione aderisce all’iniziativa,500 euro in bonus per i giovani disoccupati spendibili da ottobre

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Lo Sportello Risponde

Da oggi tutti i Contribuenti italiani chehanno presentato il modulo IMU RT2012 al proprio Comune per richiedereil rimborso dell'imposta IMU corrispo-sta nel 2012 potranno collegarsi al sitointernet www.contribuenti.it e scaricarein anteprima il ricorso tributario predi-sposto da Krls Network of BusinessEthics, professionisti leader nel conten-zioso tributario, per conto diContribuenti.it Magazine o richiederlo aLo Sportello del Contribuente inoltran-do una e-mail a [email protected].

Il modello è conforme a quanto previstodall'art.6 comma 3 dello Statuto deidiritti del contribuente, è auto compila-bile, reso comprensibile anche ai contri-buenti sforniti di conoscenze in materiatributaria e non necessita dell'ausilio dialcun professionista o caf.Il Centro Studi e Ricerche Sociologiche"Antonella Di Benedetto" stima che sel'IMU sarà dichiarata incostituzionale,l'Amministrazione Finanziaria dovràrimborsare mediamente 810 euro a testaalle persone fisiche e 2.740 euro allesocietà ed enti non commerciali per un

totale di 23,7 MLD di euro."L'Imposta Municipale Propria IMU èillegittima e va rimborsata - affermaVittorio Carlomagno, presidente diContribuenti.it AssociazioneContribuenti Italiani - in quanto viola idettami costituzionali nonché le diretti-ve comunitarie. Ad oggi oltre 3 milionidi contribuenti hanno richiesto il rim-borso". Ulteriori informazioni sonodisponibili sul sito www.contribuenti.it.Tutti i contribuenti troveranno in allega-to al magazine il modello di ricorso dautilizzare.

RICORSO IMU, ECCO IL MODELLO

Chiarimenti Imunel modello 730al punto 8

Nel mod.730 relativo ai redditi 2012, percoloro che hanno affittato la casa nel corsodell'anno viene chiesto al punto 8 del quadrob sezione II l'anno di dichiarazione Imu: nonriesco a capire che anno vogliono. Io sin daquando è stata istituita l'Imu: l’ho dichiaratae pagata. Mi potete chiarire per piacere?

Gentile Contribuente,l'anno di presentazione della dichiarazione Imuva indicato solo se per l'immobile è stata pre-sentata la dichiarazione in oggetto. In caso dimancata presentazione la casella va lasciata inbianco.

Cordiali saluti

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Fisco di Valentina Tortelli

Proprio a fine aprile, mentre chiu-diamo il numero di maggio, si èinsediato a Palazzo Chigi il nuovo

Governo Letta. Cosa accadrà allo speso-metro, rinviato sine die, ancora non si sa.Ma intanto, le tasse di primavera, sonopronte dietro l'angolo e salvo cambi osospensioni dell'ultimo minuto, al nostroportafoglio si presenteranno così. Già da marzo, sui redditi è in prelievol'aumento Irpef del +0.33% deciso loscorso dicembre dal Decreto Salva - Italiadell'allora Governo Monti. Significa unprelievo di circa 51 euro per uno stipen-dio da 1.200 e di circa 73 euro per chiguadagna 1.700 euro al mese.Naturalmente vale la regola del più siguadagna, più si paga. A maggio sarà ilturno della tassa sui rifiuti, da pagare convecchio metodo. A giugno ci sarà l'accon-to Imu: per il momento la tassa resta esembra ancora con le vecchie aliquote.Ma con il nuovo governo, l'imposta muni-cipale unica potrebbe cambiare.

Il mese peggiore sarà luglio: è qui che siconcentrano i maggiori prelievi fiscali conaumenti connessi. Salirà di un punto per-centuale l'aliquota ordinaria dell'Iva pas-sando dal 21 al 22%, con un gettito atte-so di oltre 4 miliardi di euro. La stima èindicativa, perché l'aumento dell'impostaporterà con sé una ulteriore e significati-va contrazione dei consumi, soprattuttoquelli non alimentari. Sempre che ilnuovo esecutivo non intenda agire diver-samente. A luglio dovrebbe scattareanche l'aumento della tassa sui rifiuti: orasi chiama Tares e sostituisce le vecchieTia e Tarsu, con 30 centesimi di euro inpiù, per ogni metro quadro calcolato. Sul tema va spesa qualche parola in piùperché l'applicazione della nuova impo-sta solleva perplessità e lo scadenzarionon è chiaro: momentaneamente conge-lata per i mesi di maggio e settembre, glieffetti della nuova stangata si dovrebbe-ro vedere sul saldo di dicembre, quindi leimprese e i comuni chiedono uno slitta-

mento della nuova Tares al prossimoanno. La stima di aumento, per unappartamento di 100 metri quadri, è del25% in più rispetto alla tariffa pagata nel2012. Unica buona notizia, per il momento,sembra essere il rinvio dello spesometroa data da destinarsi: lo ha formalizzatocon una nota stampa del 15 aprile scorsol'Agenzia delle Entrate. Lo spesometro èstato introdotto nel sistema fiscale con ilDecreto legislativo 78/2011 ed è unostrumento di controllo fiscale e anti-eva-sione: entro il 30 aprile 2013 si sarebberodovute comunicare le operazioni rilevan-ti ai fini dell'Iva sia del comparto busi-ness to business che quello business toconsumer. Un obbligo, quello dello spe-sometro, che riguarda tutti i soggetti Iva,compresi quelli che godono di contabili-tà semplificata, con la sola esclusione dichi applica il regime dei minimi.

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FISCO MANO AL PORTAFOGLIO:ARRIVANO LE STANGATE D’ESTATEGià in atto da marzo l’aumento dell’Irpef, dietro l’angolo gli accontiImu, la nuova Tares sulla spazzatura e l’aumento di un punto Iva

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Giurisprudenza di Gilda Benevento dottore commercialista e

Alessandra Pannella tributarista

E’illegittima la cartella di paga-mento priva della sottoscri-zione del responsabile della

società di riscossione che l'ha emessa.A sancirlo definitivamente è intervenu-ta la Commissione Tributaria Regionaledi Napoli con la sentenza n.274/49/2012.La cartella di pagamento, quale tipicamodalità di riscossione delle imposte,tasse e contributi iscritti a ruolo, haassorbito le funzioni di titolo esecutivoe di precetto ed è pertanto l'atto in baseal quale il "debitore", cui essa sia stataregolarmente notificata, è tenuto alpagamento di quanto indicato, nel ter-mine perentorio di 60 giorni, decorsiinfruttuosamente i quali può avere ini-zio la procedura espropriativa.Da ciò discende che la cartella di paga-mento, contenendo anche l'intimazionead adempiere - id est il precetto - per lasua stessa esistenza e validità richiedequale requisiti indispensabili l'indica-zione del responsabile del soggettoemittente e la firma di quest'ultimo.Ciò tanto più è vero, in quanto l'inesi-stenza della cartella come atto ammini-strativo di imposizione tributaria o, sesi preferisce, in adesione al lessicoimpiegato dall'art. 21 septies della L.241/90, introdotto dall'art. 14, comma1, della L. 11.02.2005, n. 15, la nullitàdel provvedimento amministrativo permancanza di uno degli elementi essen-ziali, cioè la sottoscrizione del soggettorappresentante, è espressamente sanci-ta da una norma di legge. L'art. 15 delD.L. 78/2009 prevede infatti che "lafirma autografa prevista sugli atti diliquidazione, accertamento e riscossio-ne delle norme che disciplinano leentrate tributarie erariali amministrate

dalle agenzie fiscali e dall'amministra-zione autonoma può essere sostituitadall'indicazione a stampa del nominati-vo del soggetto responsabile dell'ado-zione dell'atto in tutti i casi in cui gliatti medesimi siano prodotti da sistemiinformativi automatizzati". Ne discende che la firma sugli atti diliquidazione, accertamento e riscossio-ne deve essere autografa o sostituitadall'indicazione a stampa del nominati-vo del soggetto responsabile dell'ado-zione dell'atto.La Commissione Tributaria Regionaledi Napoli, con la sentenza n. 274/2012,depositata in data 04.12.2012, ha statui-to appunto che "la cartella di pagamen-to priva di sottoscrizione da parte di unsoggetto fisico che ha la rappresentanzalegale della società o di idonea stampi-gliatura del nome e cognome di talesoggetto appare … adottata in violazio-ne dell'art. 6 lett e) L. 241/1990 in rela-zione agli artt 4, commi 1 e 5 comma 1della medesima legge in quanto nonrisulta individuabile il soggetto fisicoche abbia adottato il provvedimentofinale di emissione della cartella dipagamento in attuazione del rapportodi rappresentanza del Concessionario".Concludendo, pertanto, che "tale difet-to di sottoscrizione … fa ritenere che lacartella inpugnata sia giuridicamenteinesistente e tale violazione determinaindubitabilmente la nullità dell'atto incontestazione che per questo deve esse-re dichiarato illegittimo".Di più. I giudici si spingono oltre,discostandosi finanche dall'orienta-mento della Corte Costituzionale, laquale, con l'ordinanza n. 117 del21/04/2000, ha stabilito che il Ministerodelle Finanze, predisponendo il model-

lo della cartella esattoriale, non ha pre-visto la sottoscrizione perché la firmadel rappresentante legale di una Spa,anche se costituita da capitale pubblco,non deve essere necessariamente previ-sta. Secondo i giudici partenopei, alcontrario, "la cartella di pagamentopriva di sottoscrizione da parte di unsoggetto fisico che ha la rappresentanzalegale della società o di idonea stampi-gliatura del nome e cognome di talesoggetto, appare adottata in violazionedell'art. 6 lett. e) L. 241/1990 in relazio-ne agli artt. 4 comma 1 e 5 comma 1della medesima legge, in quanto nonrisulta individuabile il soggetto fisicoche abbia adottato il provvedimentofinale di emissione della cartella dipagamento in attuazione del rapportodi rappresentanza del Concessionario".In conclusione, quindi, la mancanzadella firma del concessionario sulla car-tella di pagamento e sull'intimazione alpagamento, atto di notevole rilevanzain quanto per le sue caratteristiche pro-duce effetti giuridici destinati ad inci-dere in maniera rilevante sulla sferapatrimoniale del destinatario, è da rite-nersi elemento fondamentale ed essen-ziale sicché la sua omissione determinala nullità (inesistenza) della stessa. Ilfatto che il modello ministeriale dellacartella di pagamento non preveda lasottoscrizione non giustifica la suaomissione da parte del concessionarioche la redige e, non apponendovi lafirma, non consente l'individuazionedell'autore dell'atto impegnandolo alleproprie responsabilità, e ciò tanto piùdopo che la legge n 241 del 1990 hacreato la figura del responsabile delprocedimento.

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È INESISTENTE LA CARTELLA DI PAGAMENTO PRIVA DI SOTTOSCRIZIONE

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Curiosando di Maria A. Rojas Boschetti

La crisi, si dice, è uguale pertutti ma, nella realtà, non è proprio così, i "papero-

ni" riescono a scamparla senza molta difficoltà. Di questi tempi,però, qualcosa sta cambiando e - con un po' di ritardo - la crisi si fa sentire

anche sui conti dei super-manager mondiali, dei mega-dirigenti e dei politici che manmano si alleggeriscono i compensi. Chi per iniziativa, chi per decoro, hanno deciso di tagliarsi

lo stipendio. La ragione? Forze perché socialmente certe cifre sono così sproporzionate, ancor dipiù nell'attuale contesto economico, dove la crisi ha falcidiato i portafogli della gente comune e i bilanci di

interi paesi. Ma, le buste paga sono ancora troppo gonfie per questa economia in crisi. Sui "paperoni", bisognadirla tutta, la crisi non fa strike: negli ultimi due anni gli stipendi medi dei numeri uno delle aziende di Wall Street

sono cresciuti del 16% a differenza del 4% delle buste paga dei loro dipendenti. Lo stesso per i loro colleghi a PiazzaAffari che hanno visto crescere i loro stipendi del 12% nello scorso anno. Intanto, l'autoriduzione dello stipendio è iniziata

dall'alto. E così, Barack Obama, impegnato con i tagli di bilancio del 2013 - che porterebbero a un consistente aumento delletasse (fiscal cliff) - ha fatto la prima mossa sforbiciando 20 mila dollari dal suo compenso annuale. Spinti dal buon esempio, a casanostra, l'ex premier italiano Mario Monti, ha rinunciato ai 12mila previsti per chi ottiene quell'incarico. Seguito dai neo eletti presi-

denti della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso che, non appena messo piede in Parlamento, si sono dimezzati lo sti-pendio. Va ricordato però il precursore, David Cameron, quando nel 2010, appena eletto premier, si era ulteriormente tagliato lo stipen-dio da 150 mila a 142.500 sterline (ovvero 178mila euro all'anno, 14.833 euro al mese) e ridotto i compensi dei suoi ministri del 5%. La

stessa mossa per Hollande che, a 10 giorni dalla sua vittoria, si è alleggerito lo stipendio di circa 7 mila euro. Ma niente a confronto con igrandi collosi bancari che sembrano essersi svegliati da poco con in testa la mania dell'autoriduzione dello stipendio d'oro. Tra i mega-diri-genti da citare c'è Herbert Stepic (capo della banca Raiffeisen) che poco tempo fa avrebbe restituito 2 milioni di euro -40% dei suoi com-

pensi del 2012- per aver considerato ingiusto essere remunerati in modo sproporzionato. L'ex amministratore della britannica Hbos, JamesCrosby, ha invece rinunciato ad un terzo della sua pensione, travolto dal pensiero delle sue colpe nel crac finanziario che colpì l' istituto dicredito e che fu salvato, ancora una volta, grazie ai soldi dei contribuenti. Sopratutto nel settore privato i salary cut è prodotto delle nefan-dezze di quei mega-dirigenti nella loro gestione, che negli ultimi anni hanno portato i governi ha pagare 3.500 miliardi per salvare dal crol-lo le banche mondiali. In Italia, poco prima di scoppiare la crisi finanziaria negli Stati Uniti (subprime) -con gravi conseguenze sull'econo-

mia mondiale- le banche avevano regalato 500 milioni di stock-option ai fortunati dirigenti di prima fila. Ma, per quelli privilegiati dacompensi e bonus, la ruota è girata. Citiamo l'esempio di Alessandro Profumo, che appena arrivato al vertice di Mps (Monte deiPaschi di Siena) ha rinunciato allo stipendio da presidente, un po', si dice, per far dimenticare i 4 milioni di buonuscita pagati a

quello che è stato definito "l'artefice dei buco di Siena", Antonio Vigni. Seguendo la corrente di auto-riduzione, i top manager diMediobanca si sono ridotti la busta paga del 40% ed i vertici di Unicredit hanno detto no al bonus pur avendone diritto. Ma,

il no più eclatante è quello che arriva dallo Stato Vaticano. Anche se non si tratta di un "paperone", Papa Francesco ha ini-ziato la sua gestione alla insegna dell'austerità negandosi a ricevere l'obolo di 500 euro che per tradizione vengono pre-

disposti a ciascun dipendente Vaticano ad ogni cambio Papa, e di conseguenza il taglio del bonus corrisposto ai 4mila dipendenti per l'elezione pontificia. Questo però è soltanto l'inizio della spending review in Vaticano. E'

così, dopo aver dato lui stesso l'esempio, Papa Francesco ha deciso di cancellare l'indennità spettante ai5 Cardinali membri dei porporato dello IOR, una somma che ammonta a 25 mila euro l'anno per

ciascuno. Questi soldi (circa 30 milioni di euro) ora serviranno come fondi disponibili peropere di carità. Gesti molto apprezzati dai fedeli che aspettavano da tempo l'at-

tenzione della Chiesa alla realtà del mondo. Insomma, o spontaneavolontà o pressione morale, le cose stanno cambiando per i

super-stipendi d'oro ormai sottoposti a revi-sioni.

È SCATTATA L’ORA DELLA SPENDING REVIEW DEI “PAPERONI”,MA IL DIVARIO RIMANE

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Sportello Consumatori di Amabile Amato

PIANGE IL TELEFONO... QUANDO ARRIVALA BOLLETTANoi italiani, si sa, siamo un

popolo di chiacchieroni.Amiamo comunicare, dal vivo

ma anche e soprattutto a distanza. Cipiace tenerci aggiornati sull'ultima lovestory della nostra amica che vive a kilo-metri da noi e, come un rito, chiudiamoin bellezza la giornata chiamando lamamma per dirle che siamo sani e salvi.Tutte queste parole, queste chiamate,questi squilli del telefono, però, hannoun costo che, purtroppo, sembra desti-nato a crescere costantemente neltempo.Se da un lato il mercato della telefoniamobile propone prezzi quasi stracciati ealla portata di tutti, nel campo dellatelefonia fissa, gli operatori si rivalgonoeccome. Per districarsi nella giungla dicanoni, tariffe, scatti alla risposta e chipiù ne ha, più ne metta, l'unica soluzio-ne è studiare bene le nostre esigenze"comunicative", così da affidarci all'of-ferta migliore per noi.C'è chi, per esempio, stanco di pagarela salata bolletta bimestrale, ha decisodi zittire il telefono fisso, affidandosiunicamente al cellulare (ricordiamoche noi italiani, mediamente, possedia-mo due telefonini a testa). In questocaso, è utile disdire il vecchio abbona-mento, comunicando alla nostra com-pagnia telefonica che il nostro apparec-chio ci serve solo per ricevere e, perquesto, facendoci riformulare un'offer-ta adatta a questa nuova evenienza.Altra faccenda si presenta se intendia-mo sottoscrivere un abbonamento checomprenda anche l'utilizzo di internet.Se abbiamo la fortuna di vivere in unacittà ben servita dalla banda larga, per

esempio, contando sulla connessionead internet, possiamo pensare di telefo-nare tramite i tanti servizi di voipdisponibili sul web, uno tra tutti Skype:affidandoci a questa soluzione, possia-mo chiamare l'estero a prezzi veramen-te vantaggiosi e, ancora, chiamare ovideo-chiamare gratis chi ha un accountsulla stessa piattaforma, il tutto conpochi click del pc.Il problema di molti, però, è capirebene la moltitudine di voci riportate inbolletta, per essere certi di cosa si staandando a pagare e perché. Volendoprendere un caso concreto, vediamoche, in una bolletta da 52 euro, paghia-mo ben 36 euro di "tasse" e spendiamosolo 16 euro di effettive telefonate. Macom'è possibile tutto ciò? I più attenti,quelli che, di volta in volta, spuntanotutti i campi delle fatture telefoniche,che hanno letto e riletto i contrattiprima di firmarli, sanno che in questa

cifra, che rappresenta più del doppiodel traffico telefonico effettivo, è com-presa tutta una serie di servizi come ilcanone, l'affitto dell'apparecchio tele-fonico, i costi di spedizione della bollet-ta, senza parlare dell'IVA. Con un com-

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portamento più oculato, però, tante diqueste spese possono essere eliminate. Si parte dal costo della bolletta facen-dosi addebitare il tutto su di un contocorrente e si finisce per affidarsi ad unoperatore che non pretende spese dicanone fisso. Qui, però, bisogna faremolta attenzione. Gli spot della concor-renza a Telecom, principale operatoretelefonico sul mercato italiano, infatti,insistono molto sul non pagamento delcanone, come point of differencerispetto al competitor principale ma,prima di sottoscrivere il contratto, èbene accertarsi che questa promessa siareale, altrimenti si rischia di accollarsiulteriori costi. Alcuni operatori, infatti,non sono indipendenti da questo puntodi vista e sì, non fanno pagare un cano-ne ma, per continuare ad avere unalinea telefonica funzionante, occorreche si paghi comunque a Telecom ilcanone di gestione e, per telefonare conle tariffe del nuovo operatore, si deve

anteporre un codice prima del numerodesiderato. Anche qui, se non si staattenti, si rischia di confondersi: dimen-ticando di digitare il codice, si telefonaa carico di Telecom, che addebita iltutto in bolletta, facendo lievitare ilcosto che avevamo previsto per le solespese di gestione.Se vi siete scoraggiati e siete quasipronti a defenestrare il vostro apparec-chio, però, non temete, non è ancoratutto perduto. AGCom e Telecom,infatti, hanno stretto un accordo, for-mulando diverse agevolazioni per lefamiglie in difficoltà economiche. Andando sul sito della Telecom, infatti,è possibile leggere tutto il prospetto ecapire quale agevolazione richiedere,perché queste,non sono cumulabili nétra loro né con altre offerte della com-pagnia. Due sono le categorie di perso-ne principalmente interessate da questaoperazione: le famiglie che hanno red-dito inferiore o uguale a 6713,94 euro

annui e i nuclei in cui vi sia chi percepi-sce un'invalidità civile o una pensionesociale, o un anziano con più di 75 anni,o che il capofamiglia sia un disoccupa-to. La richiesta, che va rinnovata dianno in anno, può riguardare sia lariduzione del costo del 50% dell'abbo-namento mensile della linea telefonicadi base o del 50% del costo dell'abbona-mento mensile per la linea ADSL, sial'esenzione totale dal pagamento delcosto di abbonamento mensile e, anco-ra, chi possiede una Social Card puòveder scendere il proprio abbonamentomensile fino a 14,69 euro. Non resta quindi che informarsi e sce-gliere il piano tariffario o l'agevolazio-ne più adatta alle nostre conversazionitelefoniche, per parlare con chi voglia-mo liberamente, senza pensieri e,soprattutto, senza trovare sorprese inbolletta.

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Sportello Lavoro di Daniela Castellano

Ancora manca il bando, ma l'Inps hadiramato la circolare in cui sono con-tenute tutte le istruzioni utili per i

voucher che permettono di pagare baby sittere asili nido, in alternativa al congedo parenta-le.Una buona notizia, dunque, per le mamme chevivono la difficile condizione di dover concilia-re lavoro e famiglia. La legge 92/2012, che prevedeva una dote di 78milioni, diventa operativa e introduce la possi-bilità di rinunciare a tutti o a parte dei 6 mesidi congedo parentale di cui si può usufruire incambio di un contributo di 300 euro; cifra cheservirà a coprire le spese relative ai servizidedicati all'infanzia da strutture pubbliche oprivate, ovviamente accreditate, oppure dausare come compenso per la baby sitter.Quando l'Istituto di Previdenza emanerà ilbando, le mamme interessate dovranno inol-trare la domanda tramite il sito Inps utilizzan-do un codice personale; a chi ancora non loavesse richiesto conviene farlo quanto prima,in modo da arrivare preparati alla scadenza. Ilpasso successivo sarà la formazione di una gra-duatoria stilata in base all'Isee; la precedenzaverrà data, come da prassi, a quelli più bassi,mentre verrà considerato l'ordine di presenta-zione della domanda a parità di valore. Unmotivo in più, dunque, per affrettare i tempi diconsegna della domanda.La circolare diramata dall'Inps precisa inoltreche la somma in questione verrà erogata in fra-zioni mensili, singole o in successione, anchese non si potrà presentare più di una domanda,anche se si hanno più figli per cui si avrebbediritto al congedo parentale. Il sito Inps, infi-ne, dispone di una sezione dedicata in cui èpossibile prendere visione dell'elenco dellestrutture accreditate, in modo da facilitarne erenderne più agevole la scelta alle madri lavo-ratrici.

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IN ARRIVO I VOUCHER PER BABY SITTER E ASILI NIDOPronti i bonus 2013 per le neo-mamme. Manca solo il bando

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APPUNTAMENTI CON IL FISCO

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Scadenze a cura di Antonio Scherillo

2 MAGGIO

Parti contraenti di contratti di locazione eaffitto che non abbiano optato per il regi-me della cedolare secca:- Versamento dell'imposta di registro suicontratti di locazione e affitto stipulati indata 01/04/2013 o rinnovati tacitamentecon decorrenza dal 01/04/20136 MAGGIO Enti senza scopo di lucro di cui all'art. 1,comma 1, lettera b) del D.P.C.M.23/04/2010 ("Finanziamento della ricercascientifica e dell'università") che intendo-no partecipare alla ripartizione dellaquota del 5 per mille dell'IRPEF - scadenza del termine per chiedere la ret-tifica di eventuali errori di iscrizione nel-l'elenco degli "enti della ricerca scientifi-ca".Enti senza scopo di lucro di cui all'art. 1,comma 1, lettera c) del D.P.C.M.23/04/2010 ("Finanziamento della ricercasanitaria") che intendono partecipare allaripartizione della quota del 5 per milledell'IRPEF:- scadenza del termine per chiedere la ret-tifica di eventuali errori di iscrizione nel-l'elenco degli "enti della ricerca sanitaria".7 MAGGIO: Enti del volontariato: ONLUS di cuiall'art.10 D.Lgs. 460/97; Associazioni dipromozione sociale iscritte nei registrinazionale, regionale e delle ProvinceAutonome di Bolzano e Trento previstidall'art.7 L.383/2000; Associazioni eFondazioni riconosciute che operano neisettori di cui all'art.10 comma 1, lett.a)del D.Lgs. 460/97:- per gli enti interessati al versamento del5 per mille IRPEF per l'esercizio finanzia-rio 2013 scade il termine per la presenta-zione della domanda di iscrizione nel-l'elenco degli "enti del volontariato" tenu-to dall'Agenzia delle Entrate; Associazioni Sportive Dilettantistichericonosciute ai fini sportivi dal CONI anorma di legge, che svolgono una rilevan-te attività di interesse sociale:- per gli enti interessati al versamento del

5 per mille IRPEF per l'esercizio finanzia-rio 2013 scade il termine per la presenta-zione della domanda di iscrizione nel-l'elenco delle "associazioni sportive dilet-tantistiche" predisposto dal CONI e gesti-to dall'Agenzia delle Entrate.SCADENZA 16 MAGGIO: Sostituti d'imposta:- Versamento ritenute alla fonte sui reddi-ti di lavoro dipendente e assimilati corri-sposti nel mese precedente;- Versamento ritenute alla fonte su reddi-ti di lavoro autonomo corrisposti nel meseprecedente;- Versamento ritenute alla fonte su provvi-gioni corrisposte nel mese precedente;- Versamento ritenute alla fonte su inden-nità di cessazione del rapporto di agenziacorrisposte nel mese precedente;- Versamento in unica soluzione dell'addi-zionale comunale all'Irpef trattenuta ailavoratori dipendenti e pensionati sullecompetenze del mese precedente a segui-to delle operazioni di cessazione del rap-porto di lavoro;- Versamento della rata dell'addizionalecomunale all'Irpef trattenuta ai lavoratoridipendenti e pensionati sulle competenzedel mese precedente a seguito delle ope-razioni di conguaglio di fine anno;- Versamento della rata dell'acconto del-l'addizionale comunale all'Irpef trattenutaai lavoratori dipendenti e pensionati sullecompetenze del mese precedente - Versamento dell'addizionale sui com-pensi a titolo di bonus e stock options trat-tenuta dal sostituto d'imposta. Contribuenti Iva mensili:- Liquidazione e versamento dell'Iva rela-tiva al mese precedente.Contribuenti Iva trimestrali:- Versamento dell'IVA dovuta per il 1° tri-mestre (maggiorata dell'1% ad esclusionedei regimi speciali ex art.74, comma 4,D.P.R. 633/72). Contribuenti Iva trimestrali soggetti alregime di cui all'art. 74, commi 4 e 5, delD.P.R. n. 633/1972:- Versamento dell'IVA dovuta relativa al

1° trimestre. Contribuenti Iva con obbligo di liquida-zione mensile/trimestrale che hanno rice-vuto le dichiarazioni d'intento rilasciateda esportatori abituali nonché interme-diari abilitati alla trasmissione telematicadelle dichiarazione:- Presentazione della comunicazione deidati contenuti nelle dichiarazioni d'inten-to ricevute per le quali le operazioni effet-tuate senza applicazione di imposta sonoconfluite nella liquidazione con scadenza16 maggioContribuenti IVA:- Versamento 3° rata dell'IVA relativaall'anno d'imposta 2012 risultante dalladichiarazione annuale con la maggiorazio-ne dello 0,33% mensile a titolo di inte-ressi.27 MAGGIO: Operatori intracomunitari con obbligomensile:- Presentazione degli elenchi riepilogativi(INTRASTAT) delle cessioni e/o acquistiintracomunitari di beni nonché delle pre-stazioni di servizi intracomunitari effet-tuati nel mese precedente.

31 MAGGIO:

Parti contraenti di contratti di locazione eaffitto che non abbiano optato per il regi-me della "cedolare secca:- Versamento dell'imposta di registro suicontratti di locazione e affitto stipulati indata 01/05/2013 o rinnovati tacitamentecon decorrenza dal 01/05/2013.Contribuenti che si avvalgono dell'assi-stenza fiscale:- Presentazione al C.A.F. o ad un profes-sionista abilitato del modello 730/2013 edella busta contenente la scheda per lascelta della destinazione dell'8 e del 5 permille (Mod. 730-1);Datori di lavoro o Enti pensionisticiche prestano assistenza fiscale:- Consegna al dipendente o pensionatodi copia del Modello 730/2013 elabora-to e del prospetto di liquidazione (Mod.730-3)

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Lo Studio

Nato nel 1920, oggi è leader nel Mezzogiorno ed è annoverato tra i principali Studi italiani con elevata vocazione internazionale. È strutturato in team composti da avvocati, dottori commercialisti-revisori contabili e giornalisti-comunicatori d’impresa. Lo studio ha un’elevata e consolidata specializzazione nei diversi settori in cui opera.

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