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  www.circopetra.tk ..................... 1... MAHABHARATA di Krishna-Dwaipayana Vyasa IL GRANDE BARATA LE ORIGINI – INTRODUZIONE I 0m! Un giorno Sauti visitò i saggi che avevano partecipato al sacrificio di Saunaca per una dozzina d'anni nella selva di Naimiscia. T erminati i conve nevoli uno di loro chiese:  “Da dove vieni e cosa hai fatto?” Sauti rispose:  “Ho ascoltato il Maabarata di Crishna- Dvaipaiana recitato da Vaisampaiana; ho vag ato attraverso lu og hi sa cr i e fonti sante; ho visitato Samantapan- ciaca, dove fu combattuta la guerra fra i figli di Curu e Pandu; dopo di che ansioso di vedervi sono venuto qui. Ognuno di voi è per me come Brama: volete che reciti i Purana?”  “Li conosciamo , sono la prima opera di Dvaipaiana. Desideriamo ascoltare il nuovissimo Barata che squaglia la pau- ra del male.” Sauti disse: “ Mi raccomando a Isana, essere primordiale, incorruttibile, Brama, pe rcettibile , impe rcettibile , eterno , essere che non-è e che è-e-non- è, tutto ed anche altro da tutto ciò che c'è e che non c'è, creatore di sopra e sotto, antico, massimo, inesauribile , Vis nù, che be nef ica ed è la beneficenza stessa, puro, immac-colato, Ari, che muove tutto quan-to è mobile ed immobile: reciterò il testo di Viasa. Quando tutto era buio e non c'era luce né niente, venne al mondo un grande uovo, inesauribile seme di ogni creato, Maadivia, e venne all'inizio dello Iuga in cui splendeva la vera luce di Brama, eterno e splendido ubiquo, invisibile e sottilissima causa, che c'è e non-c'è. Da questo uovo saltò fuori il signor Pitamaa Bra- ma, assieme ad altri due. Poi 21 Prajapati e 10 Praceta e Dacsha con 7 figli, e poi l'uomo incon- cepibile che tu tti i saggi cono- scono, e così i Visvedeva, gli Aditia, i Vasu, e i gemelli Aswin; gli Iacsha eccetera , po i al tr i, e saltarono fuori l'acqua la terra il cielo gli anni le stagioni i mesi le quindicine, con il giorno e la notte re golarmente alternati. E così vennero tutte le cose che cono- sciamo. E tutto quello che c'è al mondo, animale o cosa, alla fine del mondo, quando lo Iuga sarà trascorso, tornerà di nuovo a mischiarsi. E qua ndo comincerà un altro Iuga, tutto salterà di www.circopetra.tk ..................... 1... 

Mahabharata

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MAHABHARATA di Krishna-Dwaipayana Vyasa

IL GRANDE BARATA

LE ORIGINI INTRODUZIONE I 0m! Un giorno Sauti visit i saggi che avevano partecipato al sacrificio di Saunaca per una dozzina d'anni nella selva di Naimiscia. Terminati i convenevoli uno di loro chiese: Da dove vieni e cosa hai fatto? Sauti rispose: Ho ascoltato il Maabarata di CrishnaDvaipaiana recitato da Vaisampaiana; ho vagato attraverso luoghi sacri e fonti sante; ho visitato Samantapanciaca, dove fu combattuta la guerra fra i figli di Curu e Pandu; dopo di che ansioso di vedervi sono venuto qui. Ognuno di voi per me come Brama: volete che reciti i Purana? Li conosciamo, sono la prima opera di Dvaipaiana. Desideriamo ascoltare il nuovissimo Barata che squaglia la paura del male. Sauti disse: Mi raccomando a Isana, primordiale, incorruttibile, percettibile, impercettibile, essere Brama, eterno,

essere che non- e che -e-non, tutto ed anche altro da tutto ci che c' e che non c', creatore di sopra e sotto, antico, massimo, inesauribile, Visn, che benefica ed la beneficenza stessa, puro, immac-colato, Ari, che muove tutto quan-to mobile ed immobile: reciter il testo di Viasa. Quando tutto era buio e non c'era luce n niente, venne al mondo un grande uovo, inesauribile seme di ogni creato, Maadivia, e venne all'inizio dello Iuga in cui splendeva la vera luce di Brama, eterno e splendido ubiquo, invisibile e sottilissima causa, che c' e non-c'. Da questo uovo salt fuori il signor Pitamaa Brama, assieme ad altri due. Poi 21 Prajapati e 10 Praceta e Dacsha con 7 figli, e poi l'uomo inconcepibile che tutti i saggi conoscono, e cos i Visvedeva, gli Aditia, i Vasu, e i gemelli Aswin; gli Iacsha eccetera, poi altri, e saltarono fuori l'acqua la terra il cielo gli anni le stagioni i mesi le quindicine, con il giorno e la notte regolarmente alternati. E cos vennero tutte le cose che conosciamo. E tutto quello che c' al mondo, animale o cosa, alla fine del mondo, quando lo Iuga sar trascorso, torner di nuovo a mischiarsi. E quando comincer un altro Iuga, tutto salter di1...

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nuovo fuori, nuovissimo, e come i frutti della terra ogni generazione seguir la precedente secondo l'ordine delle stagioni. Cos la ruota che tutto distrugge continuer a girare al mondo, senza inizio n fine. In breve, la generazione dei Deva fu di 33333. I figli di Div furono Briadbanu eccetera. Il pi giovane, Maia, figli Devavrata, che figli Suvrata, che ne figli 3, eccetera eccetera, da cui discesero le famiglie dei Curu, degli Iadu e dei Barata eccetera e molte altre generazioni con abbondanza di creature e loro habitat. Tutto questo pass in testa a Viasa, e la mistica tripartita (i Veda, lo Ioga ed il Viginana Daarma, Arta e Kama), e i princpi per guidare l'umanit, e molte storie e discorsi. E avendo tutto questo in testa Viasa voleva raccontarlo. Allora Brama gli si present e Viasa piacevolmente sorpreso lo fece accomodare e gli spieg: -Ho composto un poema, nella mia testa. Vi ho messo tutto: la mistica dei Veda ed altre mie spiegazioni, i rituali delle Upanisciad con le Anga, la compilazione dei Purana ed altro circa passato presente e futuro; l'esatta definizione della natura del deperimento, dell'angoscia, della malattia, dell'esistenza e della non-esistenza; una descrizione delle fedi e delle possibili scelte di vita; regole per le quattro caste ed il succo di tutti i Purana; regole per gli asceti e gli aspiranti; dimensioni del sole e della luna, con i

pianeti le stelle e le galassie; esten-sioni delle quattro et; i Veda, gli Adiatma, la medicina, le ragioni dei parti umani e di quelli celesti; de-scrizioni di paesaggi per pellegrini ed altri fiumi, mari, monti santi, e citt del paradiso; l'arte della guerra; lingue e nazioni; usi e costumi; ed il respiro che c' per ogni dove: tutto questo ho in mente, ma non c' nessuno al mondo che sappia scriverlo. Brama rispose: -Ti stimo sopra a tutti nella competenza sul divino e come divulgatore affidabile. Dici di avere in testa questo poema ed io dico che sar il pi grandioso di ogni tempo. Ganescia lo scriver per te - e disparve. Allora Viasa prese a pensare a Ganescia con tale intensit che apparve: -Scriverai tu ci che ho in mente, come ora te lo dir. -A condizione che non sar mai costretto d'interrompere di scrivere. -Ma se ci sar qualcosa che non comprenderai dovrai fermarmi. -Om! Cos Viasa inizi il racconto e compose una trama di maglie cos strette che ad oggi nessuno stato capace di penetrarle fino in fondo: persino Ganescia |'onnisciente prendeva tempo per intendere qualche verso, mentre2...

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imperterrito Viasa ne componeva uno via l'altro. Quest'opera apre gli occhi al mondo: squaglia l'ignoranza come la luce il buio, spiegando religione, profitto, lussuria e liberazione. La luna schiude le ninfee, questo Purana la mente. Questa storia rivela per intero la costruzione della natura n pi data ignoranza. Quest'opera un albero ed io ora parler della fioritura imperitura e fruttifera e degli ottimi e purissimi frutti, che neppure un dio potrebbe estinguere. All'inizio Viasa figli Dritarashtra, Pandu e Vidura con le due mogli di Vicitraviria su richiesta di Bishma, poi torn al suo eremo alle sue pratiche religiose. Pandu conquist molti paesi, poi si ritir in una selva vivendo di caccia: ma uccise un cervo che si stava accoppiando, motivo per cui gli venne addosso una grave pena. Dovendo comunque assicurare una discendenza, le due mogli furono costrette ad accoppiarsi con alcuni di: Darma, Vaiu, Sacra e i gemelli Aswin. I figli crebbero nella selva santa in mezzo agli asceti fino a che furono condotti da Dritarasthra, vestiti e acconciati come studenti Bramaciari. -Questi nostri allievi sono vostri figli, fratelli ed amici: sono Pandava - dissero i saggi accompagnatori, e scomparvero. I Caurava gridarono di gioia. Ma alcuni dissero che quelli non erano figli di

Pandu, altri dissero che certo che lo erano, altri ancora chiesero come potessero esserlo essendo lui morto da tutto quel tempo. Tuttavia molti gridarono: -Siano comunque benvenuti! Gli dei ci hanno dato la famiglia di Pandu! Allora il cielo intero trem per l'applauso di essenze invisibili, rullo di tamburi, fischi di conchiglie, e piovvero fiori olezzanti. I Pandava si insediarono rispettati da tutti, per aver studiato da cima a fondo i Veda, per la purezza di Iudishtira, il coraggio di Argiuna, la docilit di Cunti, l'umilt di Nacula e Saadeva gemelli. Un giorno Argiuna vinse la vergine Crishna durante una gara di tiro con l'arco. Da quel giorno ebbe il massimo rispetto di tutti gli arcieri, e gli occhi sgomenti di tutti i nemici. Sconfisse e assoggett i regni confinanti e quelli maggiori e fece tutto quanto necessario affinch Iudishtira potesse intraprendere il sacrificio Ragiasuia. Iudishtira, uccisi Giarasanda e Ciaidia su consiglio di Vasudeva con l'aiuto di Bimasena e Argiuna, acquis il diritto di intraprendere il sacrificio che venne grandioso e abbondante di meriti trascendentali. Duriodana fu invitato, ma quando vide la ricchezza dei Pandava in3...

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preziosi, bestiame, tessuti e tap-peti fu invidioso e ne soffr ter-ribilmente. E quando vide che la sala del consiglio era stata costruita da Maia come una corte celeste s'infiam-m d'ira. E quando rimase confuso da certe illusioni architettoniche Bimasena lo derise con Vasudeva come fosse un inferiore. Qualche tempo dopo Dritarashtra venne a sapere che il figlio nonostante gli svaghi diventava magro, pallido e smunto, talch preoccupato acconsent che sfidasse i Pandava al gioco dei dadi. Vasudeva s'infuri e non fece nulla per evitare l'incontro, vi assistette e assistette alle orribili e ingiustificabili conseguenze: a dispetto di Vidura, Bishma, Drona e Cripa, permise che gli Csciatria si sterminassero l'un l'altro nella terrifica guerra che venne. Quando poi Dritarashtra fu informato della vittoria dei Pandava, rivolto a Sangiaia disse: Dritarashtra disse: Ascoltami, cos non mi disprezzerai. Non ho mai cercato la guerra, n desiderato annientare la mia stirpe: non ho mai fatto distinzione tra i figli miei e quelli di Pandu. Ma i figli miei erano caparbi e mi disprezzevano perch sono vecchio. Sopportai ogni cosa, cieco due volte: in quanto cieco e in quanto padre. Andai dietro alla follia crescente di Duriodana. Deriso dai Pandava, incapace di tollerarlo, altret-

tanto incapace di vincerli, decise di coinvolgerli in una partita ai dadi truccata, con l'aiuto del re di Gandara. Ascolta cosa ne venne. Scoprirai che i miei occhi ciechi vedono il futuro benissimo. Quando mi dissero che Argiuna aveva vinto la vergine Crishna durante una gara di tiro con l'arco seppi che non avevo speranza. (Quando mi dissero che) Argiuna aveva sposato a forza Subadra senza inimicarsi la sua stirpe (seppi che non avevo speranza.) () Argiuna col suo arco celestiale aveva diffidato Indra dall'intervenire contro Aghni che pot divorarsi la foresta di Candava () i Pandava erano fuggiti dalla casa di lacca con la complicit di Vidura Argiuna aveva vinto Draupadi durante un'altra gara di tiro con l'arco e i Panciala s'erano alleati ai Pandava Bima aveva ucciso da solo e a mani nude Giarasanda i Pandava avevano conquistato i paesi maggiori ed intrapreso il Ragiasuia Draupadi mestruata e discinta era stata trascinata davanti a tutti ed umiliata senza che i suoi facessero nulla Dusciasana aveva cercato di strapparle la veste ma si era trovato fra le mani un tessuto che si allungava senza fine i fratelli di ludishtira non l'avevano4...

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abbandonato neppure dopo che aveva perso il regno ai dadi e l'avevano seguito nell'esilio sil-vestre e l'avevano seguito anche Snataki e Bramini Triambaca travestito da cacciatore aveva duellato con Argiuna ed essendone soddisfatto gli aveva fatto dono della micidiale Pasupata Indra l'aveva accolto in cielo e gli aveva fatto dono di altre armi celestiali Argiuna aveva vinto i Calacheia ed i Paoloma invincibili persino agli dei tornato da Indra aveva distrutto gli Asura i Pandava accompagnati da Vaisravana avevano raggiunto le regioni inaccessibili all'uomo i miei figli guidati da Carna durante il viaggio di Gosciaiatra erano stati fatti prigionieri dai Gandarva e liberati da Argiuna Darma nella forma di uno Iacscia aveva discusso di alcune questioni con Iudishtira i miei figli non erano stati capaci di riconoscere i Pandava travestiti quando risiedevano nei domini di Virata i miei uomini pi valorosi erano stati sconfitti da Argiuna solo su di un carro Vasudeva capace di schiacciare il mondo con un piede aveva a cuore la sorte dei Pandava il re di Mazia aveva offerto la figlia Uttara ad Argiuna che l'aveva accettata come sposa per il figlio Iudishtira battuto ai dadi, spogliato d'ogni avere, esiliato ed isolato era stato capace di creare un esercito da

sette Acsciauini Narada aveva visto Crishna ed Argiuna insieme nelle terre di Brama ed erano Nara e Naraiana Crishna avendo a cuore la sorte dell'umanit, nel tentativo estremo di riportare la pace, si era recato presso i Curu e se ne era andato senza riuscirci Carna e Duriodana avevano deciso di recludere Crishna che include l'intero universo Cunti era stata consolata da Crishna in partenza sul suo carro Vasudeva e Bishma davano consigli ai Pandava e Drona li benediceva Carna aveva detto a Bishma -Non combatto quando tu combatti- e aveva deposto le armi e se ne era andato Vasudeva, Argiuna e l'arco Gandiva, questi tremendi tre, s'erano messi insieme quando Argiuna sul carro era stato preso da rimorso ed era pronto a cedere Crishna gli aveva mostrato tutti i mondi che teneva dentro Bishma che uccideva diecimila carrettieri al giorno non aveva ucciso nessuno dei Pandava Bishma aveva spiegato la sola circostanza per cui avrebbe potuto essere sconfitto ed i Pandava riconoscenti l'avevano realizzata cio Argiuna aveva fatto salire Sicandin sul carro davanti a s ed5...

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aveva potuto ferire Bishma Bishma languiva su di un letto di frecce sopraffatto da molte ferite Argiuna aveva trafitto la terra per dissetare Bishma Drona terrifico non aveva ucciso nessuno dei Pandava maggiori i Maarata Sansaptaca del nostro esercito, incaricati di uccidere Argiuna, ne erano stati sterminati Abimaniu solo era stato capace di forzare e penetrare i nostri schieramenti impenetrabili a chiunque e difesi da Baradvagia i nostri Maarata incapaci di vincere Argiuna erano in giubilo per aver accerchiato ed assassinato il figlio Abimaniu e anche i Caurava ne gridavano di gioia e Argiuna furioso aveva giurato la morte di Saindava e adempiuto il giuramento davanti ai suoi nemici Vasudeva aveva sciolto i cavalli di Argiuna spossati, aveva dato loro acqua, li aveva riaggiogati ed era tornato a condurli come prima e mentre i cavalli riposavano Argiuna in piedi sul carro aveva tenuto a bada gli assalitori Iuiudana aveva portato il caos fra le linee dell'esercito di Drona nonostante la micidiale presenza di elefanti ed era tornato da Crishna e Argiuna Carna aveva permesso a Bima di fuggire dopo averlo insultato e trascinato con l'arco Drona, Critavarma, Cripa, Carna, il figlio di Drona ed il re di Madra ave-

vano tollerato che Saindava fosse uc-ciso per uno stratagemma di Madava, Carna era stato costretto ad impiegare la micidiale Sacti dono di Indra contro Gatotcacia se invece avesse potuto serbarla per Argiuna certamente l'avrebbe ucciso Dristadiumna aveva ucciso Drona mentre stava solo sul suo carro tra-sgredendo le leggi di guerra Nakula aveva affrontato in duello il figlio di Drona e se ne era dimostrato all'altezza il figlio di Drona era stato maldestro nell'usare l'arma Naraiana per cui non aveva distrutto i Pandava Bimasena aveva bevuto il sangue di Dusciasana senza che alcuno potesse impedirlo Carna era stato ucciso da Argiuna in quella guerra fratricida incomprensibile anche per gli dei Iudishtira aveva sconfitto il figlio di Drona, Dusciasana e Critavarman Suvala, il perverso stregone responsabile del gioco ai dadi e della faida era stato ucciso da Saadeva Duriodana spossato, solo, senza il carro si era sdraiato dentro le acque di un lago come estremo rifugio i Pandava accompagnati da Vasudeva lo avevano insultato dalla riva sapendo che era6...

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incapace di tollerare insulti durante il duello a mazze era stato colpito slealmente e ucciso su consiglio di Crishna il figlio di Drona con altri aveva ucciso i Panciala e i figli di Draupadi nel sonno () Aswattaman inseguito da Bimasena aveva scagliato la pi potente delle armi, Aiscica () (Quando mi dissero che) Argiuna l'aveva respinta con un'arma su cui aveva detto -Sasti- e che Aswattaman aveva perso la meravigliosa protuberanza della sua testa (seppi che non avevo speranza.) Quando mi dissero che Dvaipaiana e Crishna avevano maledetto Aswattaman poi che aveva ferito il feto della figlia di Virata gravida seppi che non avevo speranza. Ah, povera Gandari, orbata di figli, nipoti, parenti, fratelli, e dell'intera schiatta! I Pandava sono riusciti nell'ardua impresa di riconquistarsi un regno senza pi rivali. Ah, mi hanno detto che sono sopravvisuti alla guerra in dieci: tre dei nostri e sette dei Pandava - diciotto Acsciauini di Csciatria sono stati sterminati! Tutto intorno a me c' solo tenebra, sento che svengo. Sauti disse: Dritarashtra svenne. Quando si riebbe disse: Voglio mettere fine alla mia vita subito. Non vedo alcun motivo per

continuare. Ansimava come un serpente ed aveva continui mancamenti. Sangiaia disse: Tu hai sentito Viasa e Narada narrare di grandi uomini nati di re, splendidi, esperti di armi celesti, gloriosi come Indra, uomini che conquistarono il mondo, furono giusti e pii, eppure morirono. Pensa a Saivia, Maarata, Sringiaia, Suhotra, Rantideva, eccetera, e centinaia, migliaia, milioni di principi potentissimi e saggi: tutti dovettero morire, come i tuoi figli. An-che se furono divini, valenti, generosi, puri, sinceri e pietosi, eppure morirono. Ma i tuoi figli erano malvagi, passionali, avari e viziosi. Tu sei saggio, conosci i Sastra e chi conosce i Sastra non affoga nella malasorte, conosci l'insostenibile leggerezza del fato dunque fuori luogo quest'ansia per la salvezza dei tuoi figli. Non puoi sovvertire il fato e vuoi soffrirne? Nessuno mette piede fuori della traccia. Essere o nonessere, godere o soffrire son fatti di Tempo. Tempo che figlia e che uccide. Tempo che brucia e poi spegne il fuoco. Tempo che fa il buono e il cattivo nel trimundio. Tempo che taglia corto e rilancia. Tempo sempre per via anche quando tutto fermo. Tempo niente lo piglia. Tempo liscia tutto e non tarda.7...

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Non perdere la testa tu che sai venuti da Tempo passato presente e futuro. Dritarashtra torn sereno. Di tutto questo tratta l'opera sacra di Dvaipaiana. Studiarla un atto di piet. Leggerne anche un solo verso, religiosamente, monda ogni peccato. Ascoltare la lettura di questa Introduzione tutti i giorni, religiosamente, libera da ogni problema. Farlo due volte al giorno, alba e tramonto, monda i peccati del giorno e della notte. Il burro eccelle sui grassi, il Bramino sui bipedi, l'Araniaca sui Veda, il nettare sulle medicine, il mare sui laghi, la vacca sui qua-drupedi, cos il Barata sulle storie. Quando gli dei si riunirono per pesare sui due piatti della bilancia i Veda ed il Barata, lo ribattezzarono Maa(grande)barata, perch pesava di pi. In tutti i sensi. Ardere bene, studiare, attenersi alle caste, guadagnare: ma eccedere porta male.

annientarli: vers tanto sangue da riempire 5 laghi a Samantapancaia. Lo offr agli spiriti dei propri antenati che accorsero e Ricica in testa gli disse: Rama siamo lusingati. Chiedi ci che desideri. Cancellate la colpa di questo che ho fatto per rabbia e santificate questi laghi. Amen. Durante lo Iuga fra il Dvapara e il Cal le armate dei Caurava e dei Pandava si scontrarono presso Samanta-pancaia: 18 Acsciauini annichilirono. 1 carro, 1 elefante, 5 fanti e 3 cavalli sono 1 Patti; 3 Patti 1 Sena-muca; 3 Senamuca 1 Gulma; eccetera eccetera; 10 Anichini 1 Acsciauini, che risulta composto da 21870 carri, altrettanti elefanti, 109350 fanti, 65610 cavalli. Ce ne erano 18. Bisma combatt 10 giorni. Drona 5. Carna 2. Salia 1/2. Poi ancora 1/2 dur il duello a mazzate fra Duriodana e Bima. E quella notte Asuattaman e Cripa sterminarono l'armata di Iudishtira nel sonno. [segue nuova esposizione meglio dettagliata di tutte le parti dell'opera]

II Parlaci di Samanta-pancaia. Sauti disse: Durante lo Iuga fra il Treta e il Dvapara, Rama offeso attacc ripetutamente gli Csciatria fino ad

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LE ORIGINI PAUSCIA III Sauti disse: Un figlio di Sarama la dea cagna arriv dove Gianamegiaia coi suoi fratelli aveva intrapreso il sacrificio di Curucscietra. Bastonato, corse in lacrime dalla madre. Perch piangi? Chi ti ha bastonato? I fratelli di Gianamegiaia. Avrai fatto qualcosa di sbagliato! Non ho mangiato il burro sacrificale! Non l'ho neppure guardato! Sarama si arrabbi e corse da Gianamegiaia. Mio figlio non ha fatto nulla di male: perch l'avete bastonato? Non fiatarono. Io vi maledico! Gianamegiaia se ne preoccup e concluso il sacrificio torn ad Astinapura in cerca di un Puroita che lo mondasse dal peccato invalidando la maledizione. Un giorno cacciando si trov a passare vicino all'eremo del famoso Srutasrava che aveva un figlio asceta. Lo salut e disse: Permetti che tuo figlio sia il mio Puroita! nato dal grembo di una serpe che mi ha succhiato lo sperma. colmo della mia potenza ascetica. Ti sollever da ogni colpa salvo contro Sciva. Ma qualunque cosa gli chieda un Bramino

gliela concede. Se per te va bene, puoi prenderlo. Amen. Tornato alla capitale disse ai fratelli: Ecco il mio maestro spirituale; lui chiede, voi fate senza questioni. E marci contro Tacsciascila e lo conquist. Intanto accadeva che AiodaDaumia Risci incaricasse uno dei suoi tre discepoli di riparare la falla in un canale di irrigazione. Non riuscendoci, Aruni si risolse a tapparla col proprio corpo. Passato del tempo, Aioda chiese ai rimanenti dove fosse finito e quando gli ricordarono dell'incarico disse: Ah gi, andiamo a vedere che sta facendo. Poich non lo trovavano, Aioda prese a chiamarlo. Subito Aruni salt fuori dalla falla ed accorse di fronte al maestro: Stavo qui, dentro alla falla, non essendo stato capace di pensare altra soluzione. Adesso che mi ha chiamato ho dovuto abbandonare la falla, ma cos l'acqua esce di nuovo. Mi dica cosa devo fare. Da oggi ti chiamerai Uddalaca. Per la tua ubbidienza avrai buona sorte. I Veda risplenderanno in te. Aruni part felice. Al secondo discepolo Aioda chiese di pascolare le vacche.9...

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La sera del primo giorno, quando Upamaniu torn per salutare rispettosamente, vedendolo eccessivamente in salute gli chiese: Cosa mangi per essere cos paffuto? La questua. Dovresti offrirla a me prima. Quando il giorno dopo gliela offr, Aioda la prese intera ma, quando a sera torn per salutare rispettosamente, lo trov ancora troppo in salute e gli chiese: Dunque cosa hai mangiato oggi? Maestro, ho fatto una seconda questua. Non cos che mi devi obbedienza. Hai privato altri questuanti del loro nutrimento. Sei stato avido. Ma la sera dopo lo trov sempre grasso: Dimmi cosa hai mangiato oggi. Maestro, ora succhio il latte delle vacche. Non legale senza il mio consenso. E la sera dopo: Ancora grasso! Ma che mangi?! Maestro, lecco le gocce di latte che spargono i vitelli succhiando al seno delle madri. Sicuramente spargeranno molto latte per la pena che gli fai! Te lo vieto! Upamaniu torn a pascolare vacche senza pi nulla da mangiare, non la questua, non il latte, neppure le gocce! Finch affamatissimo gli capit di cibarsi di foglie di Arca le cui propriet pungenti, acri e saline lo resero cieco e cadde in un pozzo. La sera, non vedendolo tornare, Aioda

usc a cercarlo. Lo chiam, rispose che era in fondo al pozzo, gli chiese come mai, spieg, lo esort a glorificare i gemelli Aswin medici degli dei, che gli restituissero la vista. Voi c'eravate prima del mondo! Voi lo pervadete! Voi siete l'Infinito! Voi siete la Natura e l'intelligenza che la pervade! Voi siete uccelli dalle piume cangianti come foglie sull'albero! Voi siete ineguagliabili! Voi siete aquile d'oro! Voi siete l'essenza di tutto! Voi siete infallibili e incorruttibili! Voi avete becchi meravigliosi, giusti ed invincibili! Voi siete eterni! Voi avete creato il sole e trapuntato di fili bianco giorno e nero notte la coltre dell'anno, separando la via dei Deva da quelli dei Pitri! Voi avete liberato l'uccello della Vita dalla presa del Tempo! Voi siete liberi da ogni determinazione e solo crassi ignoranti illusi dai sensi vi credono dotati di forma! 360 vacche generano 1 vitello, che sono i 360 giorni e l'anno. Questo vitello crea e distrugge tutto. Voi create il vitello! L'anno il mozzo della ruota, 720 giorni e notti sono i raggi, 12 mesi so-no il perimetro infinito. La ruota pura, incorruttibile illusione. Domina le creature di questo e tutti gli altri mondi. Voi Aswin la muovete!10...

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6 stagioni sono il mozzo della ruota, 12 segni dello Zodiaco i raggi: questa ruota rende manifesti i frutti di ogni azione. La abitano gli dei del Tempo. Voi Aswin liberatemi dal dominio nefasto di questa ruota! Voi siete l'universo dei 5 elementi! Liberatemi dal loro dominio! Voi siete ogni ente di questo e tutti gli altri mondi, prendete forma per attraversarli e godere le gioie dei sensi, eppure siete Brama il Supremo! In principio voi creaste i 10 punti dell'universo! Poi il sole e sopra il cielo! Seguendo il corso del sole i Risci intraprendono i loro sacrifici, cos pure uomini e dei conformemente a quanto stabilito per loro, godendone i frutti! Voi avete creato il visibile mescolando 3 colori e dal visibile zampillato l'universo! Vi adoro Aswin! E adoro il cielo che avete fabbricato! Voi amministrate i frutti di ogni azione, neppure gli dei ne scampano, solo voi siete liberi! Voi siete i genitori di tutto! Voi succhiate il nutrimento che diventa vita generando linfa e sangue! Il neonato succhia il seno della madre: siete voi che prendete forma nel neonato! Aswin, ridatemi la vista! I gemelli Aswin apparvero: Siamo soddisfatti. Qui c' una focaccia per te. Mangiala. Le cose stanno sempre come voi dite, ma io non oso toccarla senza prima offrirla al mio maestro. Ci fu un tempo in cui il tuo maestro ci evoc e mangi la focaccia che gli

demmo senza offrirla al suo. Fa' come lui. Aswin perdonatemi, non la manger senza offrirla al mio maestro. Ci piace questa tua devozione. I denti del tuo maestro sono di ferro. I tuoi saranno d'oro. Riavrai la vista e buona sorte. Potendo nuovamente vedere salt fuori e corse dal maestro a salutare e raccontare tutto ed il maestro compiaciuto lo conged: I Veda risplenderanno in te. Aioda chiese al terzo discepolo Veda di servirlo per qualche tempo. A lungo toller afa e gelo, fame e sete, come un mulo, senza un lamento, sempre sollecito. Aioda ne fu soddisfatto e conseguentemente Veda ottenne buonasorte e sapienza. Congedato si dedic alla vita familiare: ebbe una casa e tre figli e non chiese mai loro di fare alcunch o di obbedire perch avendo patito molto quando serviva il maestro gli dispiaceva trattarli severamente. Un giorno Gianamegia e Pauscia entrambi Csciatria gli fecero visita e lo presero come Upadiaia. Ed un giorno preparandosi a partire per faccende relative a un sacrificio affid la casa a Utanca suo discepolo: Farai tutto quanto si dovr. Part. Utanca si stabil nella sua11...

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casa. E un giorno le femmine della casa lo chiamarono: La tua padrona feconda. Il maestro assente. Prendi il suo posto e fa' ci che si deve. Non appropriato che io faccia simili cose comandato da femmine. Non sono stato autorizzato dal mio maestro a fare alcunch di improprio. Quando il maestro torn venne ragguagliato e si compiacque: Utanca ti devo un favore, la tua lealt accresce la nostra amicizia, quindi ti congedo con i miei migliori auguri. Permetta che io la serva ancora una volta perch dicono che, fra l'uno che comanda atti non conformi all'usanza e l'altro che li esegue, uno dei due muore e diventano nemici: poich mi congeda voglio sdebitarmi del giusto onorario dovuto ad un maestro. Allora chiedi alla tua padrona e portale ci che desidera. Cos fece e cos gli fu risposto: Vai dal re Pauscia e domandagli in prestito gli orecchini della regina. Il quarto giorno da oggi sacro e desidero presentarmi ai Bramini indossandoli. Se riesci nell'impresa buona sorte ti attende, se non riesci cosa ti attendi di buono? Utanca part e cammin facendo incroci un enorme toro cavalcato da un enorme uomo: Mangia merda! Non voleva. Mangia merda di questa bestia come un giorno fece il tuo maestro! Mangi merda e bevve piscio di toro e

rispettosamente prosegu, essendosi lavato mani e bocca, verso re Pauscia. Lo trov nel suo palazzo seduto sul trono e dopo i convenevoli disse: Ho una petizione. Cosa posso fare? Vengo a chiedere gli orecchini della regina come dono per il mio maestro. Entri nei suoi appartamenti e glieli domandi. Non trovandola torn indietro: Non giusto ingannarmi: la regina non c'. Il re riflett poi replic: Pu essere che lei sia impuro per aver toccato gli avanzi impuri di un pasto? La regina casta ed invisibile per chiunque sia impuro. Dev'essere cos. Essendo di fretta mi sono lavato in piedi dopo aver mangiato. Ecco una trasgressione! In piedi e di fretta assolutamente inefficace. Utanca sedette volto a oriente, lav faccia, mani, piedi, bevve 3 volte acqua non sporca, non schiumosa, non calda, non tanta, asciug la faccia 2 volte, inumid gli orifizi e rientr negli appartamenti della regina e adesso la vide e lei lui e disse: Benvenuto signore, comandi. Dovrebbe darmi questi suoi orecchini. Glieli chiedo in dono per il mio maestro.12...

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Considerandola una buona occa-sione di carit, la regina lev gli orecchini e glieli consegn. Faccia attenzione:il re delle serpi Tacsciaca li desidera da tempo. Non abbia timore, poi che io non ne ho di Tacsciaca. Preso congedo torn dal re: Pauscia, sono soddifatto. Lei un ospite gradito, resti ancora perch desidero offrirle uno sradda. La ringrazio e prego che si porti subito cibo puro. Ma il cibo che gli fu servito era freddo e c'era un capello e si arrabbi: Ti caschi la vista, poi che mi dai cibo impuro! La tua impertinenza ti coster la discendenza! Hai torto e mi maledici? Guarda tu stesso. Pauscia guard e convenne: Signore ha ragione. Questo cibo non stato preparato con la dovuta attenzione. La prego di perdonarmi. E di evitarmi la cecit. Quello che ho detto deve accadere. Ma non passer molto prima che ricuperi la vista. Faccia piuttosto in modo che la sua maledizione risulti inefficace. Non mi possibile. Anche perch sono ancora arrabbiato. E lei non sa che il cuore di un Bramino pi morbido del burro ma le sue parole sono affilate come un rasoio, mentre le parole di uno Csciatria sono pi morbide del burro ma il suo cuore taglia, ed il mio affilatissimo, e

dunque sono incapace di neutralizzare la maledizione. Se ne vada! Il cibo era impuro dunque la maledizione sar inefficace, sono certo. Utanca part con gli orecchini. Lungo la strada si accorse di un questuante nudo e lento che gli veniva incontro ora visibile ora no. Pos gli orecchini in mezzo alla strada e and in cerca d'acqua. Il questuante sopraggiunse, prese gli orecchini e corse via. Utanca, finite le abluzioni, purificatosi, prostratosi a dei e maestri, l'insegu pi rapidamente che poteva, a stento lo raggiunse, l'afferr, ma istantaneamente quello mut in Tacsciaca e penetr un buco della terra. Utanca prese a ravanare con una verga per allargare il buco. Indra gonfi la verga con una scarica. Utanca penetr il buco dietro la verga e la scarica zampillante. Dentro, gli apparve la regione sterminata delle serpi, edificata con centinaia di palazzi e magioni con torri, cupole ed archi, costellata di spazi meravigliosi per ogni svago. Utanca adul le serpi: Serpi! Popolo di Airavata! Voi siete splendidi in guerra quando scrosciate dardi come nuvole e vento! Siete splendidi come il sole in mezzo al cielo con le vostre forme cangianti e gli orecchini13...

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colorati! Io vi adoro! Vi adoro sempre, sulla riva nord del Gange, dove abitate in molti! Chi eccetto Airavata saprebbe nuotare dentro i raggi incandescenti del sole? E suo fratello quando esce ha una scorta di 28008 serpi! Oh vi adoro tutti, voi fratelli di Airavata vicini e lontani! E adoro pure te Tacsciaca, se mi restituisci gli orecchini! Un tempo abitavi in Curucscetra e nella foresta di Candava! Con Asvasena! Adoro anche tuo fratello minore Srutasena, che invece abitava in Maadiumna, nella prospettiva di assumere la leadership delle serpi! Tutto questo adulare non gli restitu gli orecchini talch divenne pensieroso e prese a guardarsi attorno: vide 2 donne al telaio a tessere con un filo bianco e uno nero, vide una ruota con 12 raggi mossa da 6 ragazzi, e vide un uomo a cavallo, e disse loro: Questa ruota ha la circoferenza divisa in 24 parti che sono le mute della luna, e 300 raggi, e perpetuamente gira spinta dai 6 fanciulli che sono le stagioni, e le donne tessendo portano in essere mondi multiformi coi loro abitanti! A te m'inchino, tu che produci i fulmini, proteggi l'universo, uccidi Vritra e Namuci, vesti sempre nero, decreti il vero e il falso, cavalchi Aghni nella forma del cavallo venuto dal mare, m'inchino a te, signore supremo, signore del trimundio, oh Purandara!

Mi piace questo tuo adorare. Cosa posso fare per te? Permettimi di dominare le serpi. Soffia in questo cavallo. Utanca soffi e dagli orifizi del cavallo uscirono fuoco e fiamme che incen-diarono il regno delle serpi. Tacsciaca terrorizzato salt fuori con gli orecchini in mano: La prego signore, se li riprenda! Li riprese, ma allora gli sovvenne che era gi il giorno sacro e che lui era ancora molto lontano e non sarebbe riuscito a consegnarli alla padrona in tempo. Ma l'uomo sent il suo pensiero e replic: Prendi questo cavallo che ti condurr dal tuo maestro in un lampo. Istantaneamente accadde. Quella mattina la padrona s'era fatta un bagno e mentre s'acconciava i capelli pensava una maledizione da lanciare su Utanca se non fosse giunto in tempo. Istantaneamente Utanca si present a lei con gli orecchini: Utanca, sei arrivato nel posto giusto al momento giusto. Benvenuto, bimbo mio, sei innocente ed io non ti maledico! Buonasorte ti attende! Ti faccio i mie migliori auguri di successo! Poi Utanca si present dal maestro che gli domand il motivo della lunga assenza, cui rispose raccontando di Tacsciaca, della discesa nella regione delle Serpi, di donne, ruota, uomo, cavallo, e14...

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gli raccont anche del primo incontro con l'uomo sul toro e della merda mangiata, e chiese al maestro di dargli una spiegazione di tutto. Le 2 donne sono Data e Vidata, i 2 fili sono la notte e il giorno, la ruota l'anno, l'uomo Parangiaia dio della pioggia, il cavallo Aghni dio del fuoco, il toro Airavata re degli elefanti, l'uomo che lo montava Indra, la merda era Amrita, solo perch l'hai mangiata non sei morto nella regione delle Serpi, e solo perch Indra che mi amico era ben disposto verso te, solo perci sei tornato salvo e con gli orecchini. Dunque amabile ti congedo. Avrai buonasorte. Utanca furioso con Tacsciaca e desiderando vendetta part verso Astinapura, dove si present al re Gianamegiaia da poco rientrato dopo la vittoria su Tacsciascila: Tu sei il pi grande dei re! Dunque com' che passi il tuo tempo a trastullarti quando c' una faccenda urgente da sbrigare? Quale? Tuo padre fu ucciso da Tacsciaca: vendicalo! questo il tempo della vendetta! Tuo padre fu ucciso mozzicato senza motivo da quella vile serpe e dissolto nei 5 elementi come un albero colpito dal fulmine. Il malvagio Tacsciaca, il pi vigliacco di tutte le serpi, ebbro di potere, commise un atto nonnecessario quando mozzic tuo padre simile a un dio, protettore della razza dei reali santi. E fu cos perverso che fece anche scappare Casiapa principe

dei medici accorso a curarlo. Devi bruciare quel vizioso nel fuoco di un sacrificio. O re! Dai subito ordine per il sacrificio. Cos potrai vendicarti. E farmi pure un grosso favore. Perch quella canaglia ha ostacolato anche me durante un incarico del mio maestro. Gianamegia s'infiamm, prov furia contro Tacsciaca, pena e dolore per suo padre.

LE ORIGINI PAULOMA IV V Sauti disse: "Vi ho raccontato la storia di Utanca che una delle cause del sacrificio delle serpi di Gianamegiaia. Cos'altro volete ascoltare ora?" "Raccontaci la storia della razza di Brigu." "Brigu venne da Brama l'autoesistente che lo trasse dal fuoco del sacrificio di Varuna. Figli Ciavana, che figli Pramati, che figli Ruru, che figli Sunaca.'' ''Perch il figlio di Brigu si chiamava Ciavana?'' Sauti disse: Un giorno Brigu usc per le abluzioni lasciando a casa la moglie Puloma gravida. In quel mentre sopraggiunse un Racsciasa sem15...

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pre di nome Puloma che entr nella casa, vide l'irreprensibile Puloma, fu colto da lussuria e svenne. La bellissima Puloma lo cur con radici e frutti della foresta mentre lui bruciava di desiderio al punto che decise di rapirla. In realt un tempo il padre di lei l'aveva promessa a lui salvo poi sposarla a Brigu. Ora vide il fuoco sacrificale e gli pose la domanda: "Dimmi Aghni di chi legittima moglie costei. Tu che parli a nome degli dei devi rispondermi. Io per primo l'ho accettata in moglie e solo in un secondo momento il padre l'ha data a Brigu. Dimmi se davvero deve essere considerata sua legittima sposa perch ho deciso di rapirla. Il mio cuore grida all'idea che Brigu si impossessato di mia moglie." Ma il dio aveva timore di rispondere. "Dio del fuoco tu stai in ogni creatura testimone dei suoi meriti e demeriti: rispondimi sinceramente: non si Brigu appropriato di colei che io avevo scelto per moglie dunque non ella mia moglie? Rispondimi perch in ogni caso adesso la rapisco sotto i tuoi occhi: dimmi il vero!" Il dio delle 7 fiamme si innervos, non volendo mentire ma nemmeno subire una maledizione da Brigu. Quando si decise a rispondere lo fece molto lentamente: "S questa Puloma la scegliesti tu per primo ma non la prendesti con i riti sacri. Invece suo padre la diede a Brigu, non a te! Brigu la prese in moglie secondo i riti Vedici alla mia presenza.

sua moglie: la conosco. Non posso mentire. La menzogna non mai rispettata in questo mondo."

VI Il Racsciasa mut in cinghiale afferr la donna e fugg veloce come un pensiero. Il feto in grembo alla donna s'infuri per la violenza e sgusci fuori, da cui il nome Ciavana. Il Racsciasa fu istantaneamente incenerito dal suo splendore. Pauloma piangendo tir su Ciavana e si mise in cammino e Brama l'antenato universale la vide, la volle consolare, mentre le lacrime sgorgavano a fiume e il fiume le andava dietro e Brama l'antenato dei mondi guardando il fiume generato dalla moglie di suo figlio lo chiam Vadusara. Scorre vicino all'eremo di Ciavana. Ed cos che nacque Ciavana figlio di Brigu. Ritrovati moglie e figlio Brigu era infuriato: "Come ha fatto a riconoscerti quel Racsciasa? Non poteva sapere che eri mia moglie. Dimmi chi glielo ha detto che lo maledico!'' "Glielo ha detto Aghni. E lui mi ha rapito anche se gridavo e solo l'incandescente splendore di tuo figlio mi ha salvato incenerendo16...

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lo." ''Aghni ti maledico: dovrai mangiare di tutto!''

VII Il dio del fuoco si arrabbi a sua volta: "Perch te la pigli con me? Cosa ho fatto di sbagliato se volevo fare la cosa giusta cio dire la verit imparzialmente? Mi stata posta una domanda cui ho risposto la verit. Un testimone che dichiara falsa testimonianza danneggia antenati e progenie fino alla settima generazione. Ed parimenti colpevole se pur sapendo tace. Potrei maledirti anch'io, non fosse che rispetto eminentemente i Bramini. Ora ti dir cose che gi sai ma tu ascoltami! Sono un asceta potente, mi sono moltiplicato, ho molte forme, sto in molti luoghi, alle offerte quotidiane, ai sacrifici annosi, ai riti sacri. Il burro versato sulle mie fiamme secondo le prescrizioni dei Veda sfama Deva e Pitri. I Deva sono le acque e pure i Pitri. Gli uni e gli altri hanno pari diritti sui sacrifici Darscia e Purnamasa. Dunque i Deva sono i Pitri e i Pitri Deva. Sono la stessa cosa, vanno adorati insieme o separatamente ai cambi di luna. Mangiano quello che io brucio. Per questo sono chiamato la bocca dei Deva e dei Pitri. Mangiano il burro che io brucio, attraverso la mia bocca, i Pitri con la luna nuova, i Deva con la luna piena. Se dunque

sono la loro bocca come potrei mangiare di tutto? roba pura e roba impura?" Ci riflett su, poi decise di ritirarsi da ogni dove, rito, sacrificio o cerimonia. Accadde che i corpi di tutte le creature privati del fuoco sacrificale deperirono. I Risci preoccupati si rivolsero agli dei: "Il trimundio nel caos senza riti e cerimonie impossibili senza il fuoco. Ordinate il da farsi senza perdere tempo." Insieme si rivolsero a Brama che convoc Aghni e gli rivolse queste parole gentili: "Tu che crei e distruggi i mondi li sostieni alimentandoli attraverso i sacrifici e le cerimonie: agisci in modo che non finascano! Perch ti comporti cos stupidamente se sei il Signore di tutto?! Tu solo in tutto l'universo sei puro e fermo. Non sarai obbligato a mangiare di tutto con tutto il tuo corpo. Solo le fiamme che stanno nelle tue parti meno nobili mangeranno di tutto. E quelle che stanno negli stomaci degli animali carnivori. Ma qualunque cosa brucerai diverr pura come toccata dai raggi del sole. Tu sei l'energia suprema autogenerata. Avvera la maledizione del Risci. E continua a ricevere il burro offerto alla tua bocca per te e gli dei." ''Amen." Cerimonie e sacrifici ripresero come prima. Dei, Risci e tutti tor17...

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narono a gioire. Aghni fu felice di avere evitato la prospettiva del peccato.

splendida come un loto e le si strinsero intorno a piangere. Ma Ruru non resse e scapp.

VIII IX Ciavana con Sucania gener Pramati che con Gritaci gener Ruru. Vi racconter la storia di Ruru dal principio! Un tempo Visvavasu re dei Gandarva ingravid l'Apsara Menaca divina ballerina che si sgrav sulle rive di un fiume vicino all'eremo di Stulachesa Risci e senza piet n vergogna abbandon la neonata che Stulachesa trov brillante come la progenie di un Immortale, vampa di bellezza, e prese con s, allev, educ, crebbe e la chiam Pramdvara perch era superiore ad ogni altra femmina in bont, bellezza e per qualunque verso. Ruru la vide e se ne innamor. Lo fece sapere a suo padre che la chiese in sposa per lui a Stulachesa che gliela promise fissando la data del matrimonio il giorno in cui la stella Varga-Daivata fosse stata ascendente. Ma pochi giorni prima accadde che giocando con le proprie compagne la splendida vergine mise piede su di una serpe che la morse violentemente e avvelen: cadde svenuta e perse ogni grazia, i capelli scompigliati, uno spettacolo di dolore, da distogliere lo sguardo. Ma quando il veleno la sopraffece divenne di nuovo bellissima pi che in vita e tutti la videro morta Corse nel fitto di un bosco a gridare da fare piet. "Ah l'incantevole amore mio giace per terra! Ma se in passato ho agito caritevolmente, penitentemente, reverentemente, prego che i meriti cos acquisiti le ridiano vita! Se fin dalla nascita ho controllato le mie passioni e adempiuto i miei voti, fate che resusciti!" Un messaggero celeste venne a lui: "Ruru le tue parole sono assolutamente inefficaci. Chi appartiene a questo mondo non pu tornarvi quando ha finito il suo corso. Dunque non dovresti dispiacertene. Tuttavia sappi che a suo tempo gli dei avevano predisposto che lei possa tornare in vita. Esiste una condizione per cui puoi riavere la tua Pramdvara." "Dimmi subito ci che hanno predisposto!" "Cedile met della tua vita." "Lo voglio." Allora il messaggero insieme col padre di lei si presentarono al dio Darma e chiesero ed ottennero che Pramadvara resuscitasse18...

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avendo in dote met della vita di Ruru. Si sposarono. Ruru giur di sterminare la schiatta delle serpi. Quandunque ne incrociava una gli montava la collera e la massacrava con le armi. Un giorno in una selva incontr una vecchia serpe della razza Dunduba lunga distesa per terra. Alz furiosamente il bastone come fosse il bastone della Morte stessa ma il Dunduba gli disse: "Non ti ho fatto nulla, perch vuoi uccidermi?"

XI Dunduba disse: " Un tempo avevo un amico di nome Cagama. Era un impulsivo e aveva grandi poteri per le sue virt ascetiche. Un giorno che aveva intrapreso il sacrificio del fuoco volli per scherzo spaventarlo con una finta serpe fatta d'erba: svenne. Quando si riebbe era furibondo: "Visto che hai cercato di spaventarmi con una serpe finta priva di potere, muterai in una serpe vera priva di veleno." "Amico mio l'ho fatto per scherzo. Ti prego di perdonarmi e stornare la maledizione." Ansimava forte e caldo: ''Ci che ho detto deve accadere. Ma ascolta e ricorda: quando incontrerai Ruru figlio di Pramati sarai libero dalla maledizione." E tu sei Ruru figlio di Pramati. Adesso lascio questo corpo di serpe e torno alla mia forma propria. E voglio dirti una cosa per il tuo bene: la maggiore virt per un uomo risparmiare la vita degli altri; dunque un Bramino non dovrebbe mai uccidere alcuna creatura, dovrebbe sempre essere mite, e questo il pi sacro comandamento dei Veda. Un Bramino dovrebbe praticare i Veda e i Vedanga e ispirare a tutte le creature il sentimento di19...

X "Ho giurato di uccidere tutte le serpi che riesco quando una ha morso mia moglie.'' "Ma esistono molte specie di serpi. Non devi uccidere i Dunduba che sono serpi solo di nome e patiscono la sorte di tutte le serpi ma non ne condividono le gioie: commetteresti un errore per ignoranza." ''Dimmi dunque chi sei che sei stato mutato in serpe." ''Mi chiamavo Saasrapat ed ero un Risci fino a quando un Bramino mi ha maledetto e mutato in serpe." ''Perch successo e fino a quando resterai serpe?"

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Dio. Dovrebbe essere benevolo, sincero e pietoso e la sua prima missione di conoscere a memoria i Veda. La missione degli Csciatria non la tua. Essere severo, tenere il potere e governare sono doveri di uno Csciatria. Ruru ascolta la storia dello sterminio delle serpi durante il sacrificio di Gianamegiaia e di come Astica le salv.

XII ''Perch Gianamegia voleva sterminare le serpi? Come riuscito a salvarle Astica?" "O Ruru, questa storia devi fartela raccontare da un Bramino". Saasrapat scomparve. Ruru corse per tutto il bosco cercandolo fino a che croll svenuto. Quando si riebbe torn a casa e chiese al padre di raccortargli la storia e cos avvenne.

LE ORIGINI ASTICA XIII Ora vi racconter la storia di Astica. Il padre di Astica era potente quanto Pragiapati, era un Bramaciarin sempre impegnato in imprese ascetiche, mangiava pochissimo, non scopava mai, si chiamava Giaratcaru. Un giorno part. Visit molti luoghi, si bagn in molte

acque sante, ripos l dove notte lo coglieva. Essendo dotato di una energia immane praticava ascetismi insostenibili agli altri. Viveva d'aria. Rinunci per sempre al sonno. Ardeva tutto in giro come una fiamma finch un giorno incontr i propri avi appesi a testa in gi in una buca. "Chi siete voi che ve ne state cos appesi ad una corda che un ratto va rosicchiando di nascosto?" "Siamo Risci chiamati Iaiavara e stiamo affondando qui dentro perch ci manca la progenie. Abbiamo un figlio di nome Giaractaru ma quel disgraziato pensa solo a fare l'asceta e non ha nessuna intenzione di sposarsi e figliare. La nostra schiatta sta per estinguersi inghiottita da questo buco! Ma tu chi sei che provi pena per noi?" "Voi siete i miei avi ed io sono quel Giaratcaru! Come posso aiutarvi?" "Fai di tutto per avere un figlio! Sar bene per te e per noi. N il virtuoso n l'asceta acquisiscono tanti meriti quanto un padre. Te lo comandiamo: sposati e fa un figlio, per il nostro bene!" "Lo far per voi non per me. Agir conformemente all'ordinamento Sastrico. E se qualcuno sar disposto a farmi la carit di una moglie che avr lo stesso mio nome la sposer doverosamente. Ma chi vorr dare la figlia a un20...

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poveraccio come me? Ma io accetter qualunque donna, come una questua. Lo giuro far cos. E quindi far un figlio per redimervi e guadagnarvi il paradiso, o padri."

ticamente, studiando e facendo fioretti. E si propizi gli dei intraprendendo sacrifici. E si concili i Risci conducendo una vita Bramaciaria.

XIV Giaratcaru vag per il mondo in cerca di moglie senza trovarla finch entr in una selva pregando con voce flebile 3 volte perch gliela dessero e apparve Vasuchi che gli offr sua sorella ma lui esit perch doveva anche chiamarsi come lui altrimenti non l'avrebbe sposata: "Come si chiama tua sorella, serpe?'' "Giaractaru si chiama Giaractaru. Prendila in moglie, l'ho tenuta per te."

XVI Tutto cominci da Pragiapati che ebbe due figlie Cadru e Vinata che sposarono Casiapa che essendone molto soddisfatto offr loro di esaudire un desiderio quale che fosse. Cadru chiese di figliare mille serpi tutte splendide. Vinata chiese di avere due figli superiori al migliaio di Cadru in forza, energia, dimensioni e coraggio. Casiapa le accontent e partendo per ritirarsi in una foresta raccomand loro di prendersi cura degli embrioni. Molto tempo dopo Cadru depose 1000 uova e Vinata 2. Dopo altri 500 anni le uova di Cadru si schiusero e salt fuori la progenie. Ma le uova di Vinata no, sicch gelosa ne ruppe uno e ci trov un embrione sviluppato a met che la maledisse: "Visto che hai rotto questo uovo anzi tempo dovrai fare vita da schiava. Se avrai la pazienza di attendere altri 500 anni senza rompere il secondo uovo, il figlio che ne uscir ti liberer! E se vuoi star sicura che sia un figlio robusto devi prenderti cura21...

XV In tempi antichi la madre delle serpi le aveva maledette dicendo che un giorno Aghni le avrebbe bruciate tutte duante il sacrificio di Gianamegiaia. Fu per scongiurare la cosa che Vasuchi re delle serpi spos la sorella a Giaractaru. Dai due nacque Astica che salv i parenti e molte altre serpi dal sacrificio che un discendente dei Pandava intraprese. E liber il padre e gratific gli antenati garantendo continuit alla stirpe. E liber s stesso dai propri debiti esercitandosi asce-

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dell'uovo tutto il tempo!" Sal in cielo e divenne il carrettiere di Suria e di mattina lo si vede sempre.

XVIII C' un altro monte altrettanto meraviglioso, Mandara, alto 11000 iogiana e profondo altrettanto. Gli dei avrebbero voluto sradicarlo da usare come mestolo ma non riuscendoci erano andati a chiedere consiglio a Visn e Braman che avevano affidato l'incarico ad Ananta principe delle serpi che aveva sradicato la montagna con tutti i suoi boschi e abitanti e l'aveva trasportata fino all'oceano. "Oceano, vogliamo rimescolare le tue acque per prenderci l'Amrita." "Anch'io voglio la mia parte: sopporter lo sconquasso." Poi avevano chiesto al re delle tartarughe di caricarsi sulla schiena la montagna e Indra l'aveva aiutato. Poi avevano preso Vasuchi come corda e si erano messi a rimestare: gli Asura lo tenevano per il muso, gli dei per la coda, Ananta gli faceva alzare e abbassare il muso e lo sforzo nello stiramento era tale che dalla sua bocca uscivano vapori e fiamme che diventavano nuvole lampeggianti che scrosciavano acqua sopra gli dei accaldati e stanchi mentre una pioggia di fiori turbinava per ogni dove dagli alberi di Mandara. Dal fondo si levava un fragore spaventoso come il tuono22...

XVII Intanto andava avvicinandosi Ucciaisravas magnifico stallone adorato dagli dei che salt fuori mentre rimescolavano l'oceano in cerca dell'Amrita: divino, stupendo, eterno puledro, capolavoro della creazione, irresistibile, eletto! Di rimescolare l'oceano gli dei avevano deciso sul monte Meru. Il monte Meru un mucchio di splendore che quando il sole tramonta mette un'aura d'oro; abitato da dei e Gandarva ed insormontabile per chiunque non sia puro; vagano bestie feroci; crescono erbe divine, curatrici, luminose; il pi alto di tutti i monti e bacia il cielo ed insormontabile per chiunque non sia straordinario; percorso da melodie affascinanti di alberi, ruscelli ed uccelli. Un giorno gli dei si erano seduti sul picco del monte per decidere come procurarsi l'Amrita e allora Naraiana aveva detto a Braman: "Metti dei e Asura a rimescolare l'oceano: l'Amrita verr a galla, insieme a tutte le droghe e alle perle''

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quando l'universo conflagra mentre le creature degli abissi venivano smaciullate dalla montagna mentre gli alberi venivano sradicati e colavano a picco oppure s'incendiavano e il fuoco bruciava leoni, elefanti e ogni altro e Mandara diventava una massa di nuvole nere balenanti. Indra rovesci pioggia per spegnere il fuoco. Dopo un po' che la cosa andava avanti erano venute a mischiarsi con l'oceano gomme e resine portentose come l'Amrita da alberi ed erbe varie. E gli dei ne avevano bevuto ed erano diventati immortali. E l'oceano era diventato prima un latte poi un burro ma l'Amrita ancora non era apparsa. E gli dei s'erano rivolti a Braman poich erano spossati e lui a Naraiana perch ridesse loro forze: "Vi concedo forza sufficiente: rimettete la montagna in posizione e tornate a mescolare." Avevano ripreso, poi Luna mite mille raggi era salita dall'oceano, poi Lacshmi bianco vestita, poi Soma, poi Bianco Cavallo, poi Caustuba che Naraiana s'era messa al petto. Poi era emerso Danvantari tenendo in mano il vaso bianco con l'Amrita e gli Asura avevano gridato: '' nostra!''. Poi era venuto a galla Airavata elefante mastodonte con un paio di zanne bianche e se l'era preso Indra che regge il tuono. Ma poi mescolando mescolando era saltato fuori Calacuta velenosissimo che divampando in fiamme e fumo aveva inghiottito la terra e le sue esalazioni avevano stor-

dito tutti e allora Braman aveva chiamato Sciva che l'aveva ingoiato per salvare il trimundio. Da quel giorno Sciva chiamato anche Nilacanta cio gola blu per il veleno che ha tenuto in gola. Intanto gli Asura si erano disperati e preparati a lottare contro gli dei per tenersi Lacshmi e Amrita. Pertanto Naraiana s'era mutato in una femmina seducente per flirtare con i Danava e i Daitia che avevano perso la testa e le avevano messo in mano l'Amrita.

XIX Cos gli dei avevano potuto bere l'Amrita ma camuffato in mezzo a loro c'era un Danava di nome Rau che aveva l'Amrita gi in gola quando Suria e Soma l'avevano riconosciuto e denunciato a Naraiana che istantaneamente gli aveva mozzato la testa che era schizzata al cielo gridando orrendamente mentre il tronco crollava e rotolava facendo tremare mondo, montagne, foreste ed isole. Da allora perdura una disputa fra la testa di Rau, Suria e Soma, cio capita che li inghiotta e sono le eclissi di sole e di luna. Poi Naraiana aveva abbandonato l'incantevole forma femmina per gettare armi tremende addosso ai Danava che avevano tremato. Co23...

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s sulle sponde del mare era iniziata la guerra fra dei e Asura. Erano stati scagliati migliaia di dardi, lance ed altro. Mutilati dai dischi, feriti da spade, frecce e mazze, gli Asura vomitavano sangue carponi a terra. Teste falciate volavano per ogni dove. Corpi zuppi di sangue stavano ovunque come monti rossi. Quando il sole si era levato migliaia di guerrieri avevano attaccato battaglia. Gridavano. Uccidevano con missili e pugni. Gridavano taglia, trafiggi, abbatti, avanza. Nel mezzo della battaglia erano entrati in campo Nara con l'arco e Naraiana che aveva evocato il suo disco Sudarsana che era piovuto dal cielo fulgido e distruttivo come Aghni che brucia tutti e tutto alla fine dello Iuga: Daitia e Danava erano stati sterminati a migliaia, inceneriti, colpiti, abbattuti, dissanguati. Intanto Danava bianchi, forti e arditi come le nuvole erano saliti in cielo e avevano preso a bombardare gli dei con montagne, tremende, immani come masse di nuvole, irte di alberi e mozze in punta, che erano piovute dal cielo cozzando fragorosamente l'une contro l'altre e senza fine la terra tremava e i guerrieri gridavano. Finch era apparso Nara con l'arco e aveva disintegrato quelle meteore coprendo i cieli di polvere. Cos sconfitti i Danava s'erano piombati sotto terra o mare. Gli dei vittoriosi avevano rimesso a posto Mandara ed erano tornati nei propri luoghi lasciando in custodia a Naraiana il vaso dell'Amrita.

XX Durante il rimestamento dell'oceano era saltato fuori anche Ucciaisravas magnifico stallone che ora andava avvicinandosi a Vinata e Cadru che le chiese: "Amabile sorella, dimmi subito di che colore Ucciaisravas." "Bianco. Scommetti?" "Dolci sorrisi, secondo me ha la coda nera. Chi perde diventa schiava dell'altra: scommetto, bellissima!" Rientrarono in casa decidendo di esaminare il cavallo il giorno dopo. Ma Cadru ordin ai figli di mutarsi in peli neri e ricoprire la coda del cavallo ma quelli rifiutarono di obbedire e cos li maledisse: "Aghni vi brucer tutti durante il sacrificio delle serpi di Gianamegiaia." Braman stesso ud Cadru pronunciare la crudelissima maledizione, come disposto. E siccome le serpi stavano diventando davvero troppe e costituivano minaccia per le altre creature, sanc con tutti gli dei questa maledizione. Davvero, le serpi erano dotate di veleni letali, ardimento, forza, erano tenacemente inclini a mordere, sicch la reazione della madre giovava a tutti. Sempre cadono punizioni mortali addosso a chi uc24...

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cide. Poi Braman convoc Casiapa, gli raccont ogni cosa e lo consol: "Non dispiacertene affatto: che le serpi verrano distrutte durante questo sacrificio era stato disposto da moltissimo tempo." Colse l'occasione per insegnargli a neutralizzare i veleni.

XXI Trascorsa la notte le due sorelle s'incamminarono per avvicinare Ucciaisravas e lungo la strada videro l'Oceano. L'Oceano immenso e profondissimo contenitore di tutta l'acqua, rolla e rugge, ospita pesci giganti da papparsi le balene, ospita macara e altre miriadi di creature strane, inaccessibile perch lo abitano animali feroci, neri, mostruosi, tremendi, insieme a tartarughe e coccodrilli, la miniera di tutte le perle, la casa di Varuna, dei Naga, il Signore di tutti i fiumi, lo scrigno del fuoco di sotto, il rifugio degli Asura, la grande riserva d'acqua, lo spavento di tutte le creature, immutabile. L'Oceano santo, benefico per gli dei, la grande sorgente di Amrita, infinito, inconcepibile, sacro, sublime, oscuro, terribile, per i rumori delle sue creature, tremendo, per il fragore, zeppo di vortici. uno spavento per qualunque creatura. Il vento che soffia dalla riva lo muove, lo solleva, lo agita

in una danza sterminata di onde come mani alzate. La luna che cresce e cala gonfia le maree. L'Oceano una miniera di perle e la grande ostrica di Vasudeva si chiama Panciagiania. Il signore Govinda agit l'Oceano intero quando prese forma di cinghiale per far emergere la terra. Il Risci Atri fatic un secolo per misurare il fondo dell'Oceano, pi profondo delle regioni infere, e non riusc. Visn ombelico di loto usa l'Oceano come un letto quando alla fine dello Iuga si fa prendere dallo ioga-nidra cio dal sonno profondo sotto l'incanto della meditazione. Mainaca terrorizzato dai fulmini cerca rifugio nell'Oceano, e anche gli Asura sconfitti. Varava sputa fuoco e l'Oceano gli offre acqua come fosse burro sacrificale. L'Oceano uno sprofondo sconfinato, vasto e immisurabile, Signore dei fiumi. Le due sorelle lo videro cos, videro migliaia di fiumi possenti precipitarsi a gara dentro di lui, amorosissimi contendenti, lo videro gonfio, cangiante, alto, popolato da balene feroci e macara, percorso dalle grida delle sue creature, e videro che era vasto, e largo quanto lo spazio, e incommensurabile, e infinito, e pieno d'acqua.

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XXII Intanto i Naga confabularono e conclusero dover ubbidire alla madre che altrimenti avrebbe rinnegato il proprio amore e li avrebbe bruciati tutti, che se invece l'avessero soddisfatta forse avrebbe annullato la maledizione: "Renderemo nera la coda del cavallo." Cos fecero. Intanto le due sorelle attraversavano lietamente il cielo verso l'altra sponda dell'Oceano, che videro straordinariamente agitato da un vento improvviso.

XXIII Passato rapidamente l'Oceano le due sorelle atterrarono vicino al cavallo. E videro che aveva il corpo bianco lunare ma la coda irta di peli neri. Cadru fece Vinata sua schiava. In quel mentre Garuda esplodeva fuori del suo uovo illuminando ogni punto dell'universo. possente, uccello ma pu assumere qualunque forma, raggiungere qualunque dove, attingere qualunque energia, incandescente come una massa di fuoco, il suo sguardo brucia limpido come il fuoco di fine Iuga e colpisce come un fulmine. Appena nato era gi cresciuto e volava in alto. Il suo grido fiero e veemente. Il suo aspetto temibile come il fuoco di

sotto l'Oceano. Appena lo videro gli dei scapparono da Aghni: "Aghni ti stai allargando?! Vuoi bruciarci tutti?! Guarda quella tua massa di fuoco che si allarga!" "Non quello che immaginate. Quello Garuda che mi uguale in splendore e possanza e che nato per la gioia di Vinata. figlio di Casiapa. Distrugger i Naga, combatter Daitia e Racsciasa, a favore degli dei: non avete nulla da temere. Venite a vedere." Insieme avvicinarono Garuda ma tenendosi a una certa distanza e l'adorarono cos: "Tu sei un Risci, nei sacrifici hai diritto alla porzione maggiore, sei sempre splendido, hai il controllo degli uccelli, presiedi l'universo animato e inanimato, sei colui che distrugge tutto e che tutto crea, sei davvero Iraniagarba, tu sei il progenitore della creazione nei panni di Dacscia e degli altri Pragiapati, sei Indra, sei Visn quando s'incarna in Aiagriva collo taurino, e sei Visn quando diventa l'arco in mano a Maadeva nell'incendio di Tripura, e sei il Signore dell'universo, e la bocca di Visn, i quattro volti di Padmagia, il Bramino, Aghni, Pavana, eccetera, tu sei la conoscenza e tu sei l'illusione, e sei lo spirito che tutto pervade, ed il Signore degli dei, tu sei la grande Verit, non hai paura, non cambi mai, sei Brama e basta, e sei l'energia del26...

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Sole, e l'intelletto, e ci proteggi, e sei un mare di santit, sei la purezza, sei senza buio, hai le 6 massime qualit, non ti si pu resistere, tutto viene da te, tutto ci che fai perfetto, tu sei tutto ci che non stato e che invece s, sei pura scienza, dispieghi ai nostri occhi l'intero universo animato e non come il sole coi suoi raggi, e offuschi lo splendore di Suria ogni momento, e distruggi tutto, sei tutto ci che mortale e tutto quel che perdura, risplendi come Aghni, bruci tutto come Suria quando si arrabbi, o terribile, tu persisti come il fuoco che tutto consuma quando viene la Disintegrazione Universale. O Garuda possente che muovi nei cieli, noi cerchiamo la tua protezione. O Signore degli uccelli, la tua energia straordinaria, splendi come il fuoco, brilli come il lampo nel buio, stai fra le nuvole, sei il motivo e la cosa, colui che d, il pi valente. Il mondo scotta per te che brilli come oro incandescente. Proteggi questi dei che fuggono per ogni cielo sui loro carri volanti, terrorizzati al tuo cospetto. O Signore di tutto, figlio di Casiapa pietoso, abbi piet del mondo. Tu sei Supremo. Acqueta l'ira e risparmiaci. Le tue grida tonanti fanno tremare i nostri cuori e i 10 punti e i cieli e i paradisi e il mondo. Diminuisci questo tuo corpo simile ad Aghni. Fai pi paura di Iama quando s'arrabbia. O Signore degli uccelli, sii benigno a noi che chiediamo piet, concedi buona sorte e felicit!" Garuda diminu energia, splendore e

misura.

XXIV Poi tenendo Aruna in groppa vir verso l'altra sponda dell'Oceano, raggiunse la madre e dispose Aruna a oriente proprio quando Suria aveva deciso di incenerire il mondo. Perch quando Rau aveva tentato di bere l'Amrita Suria l'aveva sgamato e da allora Rau cercava sempre di mangiarselo sicch Suria era infuriato: "Io ho aiutato gli dei guadagnandomi l'inimicizia di Rau e ora nessuno aiuta me: stanno tranquilli a guardarmi che vengo divorato. Se cos vedr di distruggere i mondi." Era tramontato con questi pensieri e gi cominciava a surriscaldare. I Risci corsero dagli dei: " mezzanotte ma un'afa torrida semina terrore." Insieme si rivolsero al Signore: "Cosa sta succedendo?! Suria ancora non sorto ma gi si bolle. Che accadr all'alba?" " vero, Suria si prepara ad incenerire il mondo appena sorger. Ma da tempo ho disposto il rimedio. Aruna gigantesco figlio di Casiapa si erger di fronte a Suria e guider il suo carro e dissiper il suo tremendo calore garantendo il benessere dei mondi e di tutti."27...

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Cos fu.

XXV Garuda rimase a fianco della madre Vinata ridotta in schiavit sull'altra sponda dell'Oceano. Un giorno Cadru le diede ordine: ''Gentile Vinata, in mezzo all'Oceano c' un'incantevole regione abitata dai Naga: portamici!" La madre dell'uccello si caric sulla schiena la madre delle serpi, e l'uccello le serpi, e l'uccello vol alto vicino al sole finch le serpi si scottarono e svennero. Ma allora Cadru preg Indra. ''M'inchino Signore degli dei! M'inchino a te che uccidesti Vritra e Namuci! Tu che hai mille occhi e Saci come compagna fa' piovere e sii protettore delle serpi scottate dal Sole. Tu che sei il primo fra gli dei sei il nostro massimo protettore. Purandara, tu puoi far diluviare. Tu sei l'aria le nuvole il fuoco il fulmine, tu muovi le nuvole e sei il grande nembo che a fine Iuga oscurer l'universo, tu sei il fulmine e il tuono, sei il creatore dei mondi e il distruttore, tu sei invitto, sei la luce, regoli gli dei, sei Visn, hai mille occhi, sei un dio e sei la risorsa finale, sei tutta l'Amrita e il Soma pi adorato, sei l'attimo il giorno lunare il minuto i 4 minuti i 15 giorni le 15 notti cala cashta e truti l'anno le stagioni i mesi le notti i giorni, tu sei il mondo

bellissimo con i monti e le selve, e sei il cielo con il Sole, e l'Oceano con le onde le balene i mangiabalena i macara e gli altri pesci. Saggi e Risci ti adorano e contemplano rapiti. Durante i sacrifici bevi per il bene di tutti il Soma e il burro chiarificato e i Bramini ti adorano per acquistare meriti."

XXVI Indra copr il cielo con masse di nuvole blu: "Piovete benedetta e vivifica pioggia!'' Le nuvole cozzarono, lampeggiarono, tuonarono e scrosciarono abbondantissima pioggia. Il cielo apparve come fosse finito lo Iuga, in folle danza di vento, fiumi e lampi. Scomparve il menomo raggio di Sole o Luna. I Naga furono deliziati per il diluvio. Il mondo affond nell'acqua, affog tra i flutti. I Naga giunsero in salvo sull'isola Ramaniaca.

XXVII L'isola era abitata dai macara secondo disposizioni del Creatore. Videro il terribile Oceano Salato. E videro una bellissima selva ba28...

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gnata dal mare, percorsa da cori alati, con radure d'alberi carichi di fiori e frutti, con ville incantevoli, profluvio di loto, molti laghi, profumi di incenso, alberi grattacielo della specie che cresce solo sulle colline di Malaia, e molti altri alberi in un turbine di petali, selva tres charmant amatissima dai Gandarva, e dalle api matte per quel miele, selva lussurriosa, stregata, selva santa. Le serpi ne presero subito diletto e gridarono a Garuda: ''Portaci a visitare qualche altra isola meravigliosa: ne avrai viste molte volando." Garuda riflett e si rivolse a Vinata: "Madre perch devo obbedire a queste serpi?" Vinata diede spiegazione, lui se ne dispiacque e torn alle serpi: "Ditemi cosa volete, quale cosa o sapere o atto volete per liberarci da questa schiavit." "Portaci l'Amrita."

XXVIII "Madre parto a caccia dell'Amrita. Ma lungo la strada desidero mangiare. Cosa mi consigli?" "Su un'isola in mezzo all'oceano abitano i Nisciada. Ce ne sono a migliaia e puoi mangiarteli. Ma fai attenzione ai Bramini, assolutamente non ucciderli. Un Bramino arrabbiato come un fuoco o il Sole, come un veleno o una

lama. Si dice che i Bramini siano i padroni di tutte le creature dunque se sei virtuoso devi adorarli. Non devi ucciderli neppure per rabbia o in alcuna altra circostanza. Aghni o Suria non consumano tanta energia quanto un Bramino infuriato. Sapendo queste cose puoi riconoscere un vero Bramino, fra tutti il primo-nato, il pi eminente fra le quattro caste, padre padrone di tutti." "Che aspetto ha un Bramino, come si comporta, fa il valoroso? incandescente o sembra un tipo tranquillo? Come faccio a riconoscerlo?'' "Perch quando ce l'avrai in bocca ti trafigger come un amo o scotter come un carbone ardente e se finir nel tuo stomaco non riuscirai a digerirlo: per questo riconoscerai un vero Bramino. Ti benedico figlio mio, possano Marut proteggerti le ali, Suria e Soma le vertebre, Aghni la testa e Vasu il corpo intero, e anch'io pregher per il tuo bene seduta qui. Va', fa' ci che devi e torna salvo." Garuda dispieg le ali e sal in cielo e poco dopo piomb sui Nisciada affamato come un altro Iama. Sollev tanta polvere da oscurare il cielo e mentre beveva acqua da mezzo il mare scuoteva gli alberi sulle montagne intorno. Poi spalanc le fauci tanto quanto gli pareva, sufficientemente per contenere tutte le vie di fuga dalla29...

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citt dei Nisciada che presero a fuggire dritto dentro la bocca del gigantesco pappa-serpi. Come gli uccelli spaventati dal vento che scuote gli alberi si levano a migliaia verso il cielo, cos quei Nisciada accecati dalla polvere si precipitarono a frotte dentro la bocca di Garuda. Che affamato la richiuse uccidendone un'enormit di quei pappa-pesci.

sono tranquillo. Sono stato mandato dalle serpi a prendere l'Amrita cosa che far oggi per liberare la mamma dalla schiavit e la mamma mi aveva comandato di mangiarmi i Nisciada e io ne ho mangiati a migliaia ma ho ancora fame quindi dimmi cos'altro posso mangiare per avere le forze per conquistarmi l'Amrita." Casiapa disse: "

XXIX Ma era finito nella sua bocca anche un Bramino con la moglie e il Bramino si mise a scottare come un tizzone e Garuda lo chiam: "Ottimo Bramino io apro la bocca e tu esci subito. Non devo mai uccidere Bramini neppure se peccatori." "Permetti che questa donna dei Nisciada che ho sposato venga fuori con me." "Portala con te ma esci subito. Fa' presto visto che il bollore del mio stomaco non ti ha ancora digerito." Bramino e moglie vennero fuori. Garuda dispieg le ali e sal in cielo leggero come un pensiero. In cielo trov Casiapa il padre che scambiati i convenevoli gli chiese: "Come va figlio? Mangi a sufficienza? Trovi abbastanza cibo nel mondo degli uomini?" ''La mamma sta bene. E anche mio fratello e anch'io. Ma non trovo sempre di che mangiare a saziet e quindi non

Questo lago che vedi sacro. Se ne parlato anche in paradiso. Ci sta un elefante che tutto il tempo trascina una tartaruga che il fratello maggiore. Ora ti racconto cosa hanno combinato la vita precedente e perch ora sono qui. Tanto tempo fa c'era un Risci di nome Vibavasu che era tremendamente irascibile e aveva un fratello minore di nome Supritica che parlava sempre di spartirsi il patrimonio invece che tenerlo in comune e un giorno Vibavasu gli disse: " sempre stupido quando due accecati dall'avidit decidono di spartirsi il patrimonio perch dopo restano delusi da quello che gli rimane e si fanno guerra e poi nemici che si fingono amici alimentano la discordia additando le colpe dell'altro finch la rovina pi nera si abbatte su di loro e perci i saggi sconsigliano sempre la spartizione dei patrimoni perch30...

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poi si finisce per ignorare i Sastra e vivere sempre con la paura dell'altro. Ma visto che questo che vuoi ti trasformerai in un elefante." ''E tu in una tartaruga d'acqua." Cos avvenne e stanno ancora qui ciascuno fiero della propria mole e forza sempre a bisticciarsi. Guarda, proprio ora l'elefante si fa sotto e la tartaruga sommersa sente i barriti e viene fuori agitando tutto il lago e vedendola l'elefante si butta nell'acqua e scuote corpo, zanne e zampe agitando ancora di pi il lago e la tartaruga si butta sotto a testa alta cercando lo scontro e l'elefante alto 6 iogiana e largo il doppio e la tartaruga alta 3 iogiana e larga 10 ... mangiateli tutti e due! Loro stanno l a fare i matti che vogliono scannarsi e tu te li pappi! E cos c'avrai la forza per prenderti l'Amrita. Sia tu benedetto quando affronterai gli dei e fa che i Ric gli Iagiu i Sama il burro sacrificale e tutte le Upanisciad costituiscano la tua forza." Velocissimo Garuda afferr elefante e tartaruga uno per artiglio e risal nei cieli finch si trov a sorvolare un luogo sacro chiamato Alamva rigoglioso di alberi divini che scossi dal turbine delle sue ali presero a tremare per la paura che i loro rami d'oro schiantassero e pertanto vir verso altri alberi d'incomparabile sembiante, giganteschi, carichi di oro, argento e perle, bagnati dal mare, e in mezzo c'era un banano colossale che disse:

"Siediti qua su questo ramo da 100 iogiana e mangiati l'elefante e la tartaruga!" Ma quando quella montagna volante si pos il ramo fremette e schiant.

XXX Garuda meravigliato rote gli occhi e vide che appesi al ramo a testa in gi c'erano molti Risci Valachilia che sarebbero morti cos strinse forte gli artigli sulle due prede afferr col becco il ramo e distese le ali. I Risci rimasero sbalorditi per quell'atto che neppure un dio avrebbe potuto e vollero dare un nome a quell'uccello possente lo chiamarono Garuda cio Colui-che-tiene-sucose-pesantissime. Ogni battito d'ali scuoteva le montagne mentre cercava un posto dove atterrare finch s'imbatt in Gandamadana montagna eccelsa dove vide il padre Casiapa impegnato in esercizi ascetici: ''Figlio non essere impulsivo o te ne pentirai: i Valachilia che si nutrono succhiando raggi di sole potrebbero disintegrarti se si arrabbiassero. Ascoltatemi voi asceti, l'impresa che Garuda intraprende giover a tutti: accordategli il vostro permesso."31...

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Quelli abbandonarono il ramo e si recarono sull'Imavat a proseguire i loro ascetismi. Garuda parl con difficolt per via del ramo nel becco: "Dove posso sputare questo ramo senza uccidere nessuno?" Casiapa gli indic una montagna sempre coperta di neve inavvicinabile da chiunque neppure a pensarci. Garuda s'invol col suo carico (la circonferenza di quel ramo era maggiore di 100 cuoia di vacca incordate) e super un migliaio di iogiana in meno di un attimo. Moll il ramo. Venne il finimondo: la montagna trem investita dal turbine delle ali, gli alberi piovvero fiori, i picchi ingemmati e aurei crollarono, gli alberi fioriti d'oro tra il fogliame scuro come nuvole lampeggianti furono travolti e abbattuti. Finalmente Garuda s'appollai sul cocuzzo della montagna e si papp elefante e tartaruga. Poi vol via. Subito accaddero presagi paurosi per gli di. Il fulmine pi caro a Indra esplose. Vennero gi meteore col sole in cielo. Le armi dei Vasu Rudra Aditia Saba Marut e altri di presero a consumarsi l'une contro l'altre. Il vent soffi e intanto tuonava e le meteore cadevano a miriadi e in cielo non c'erano nuvole ma intanto tuonava tremendamente e persino il dio degli di grond sangue e le ghirlande di fiori al collo degli di smorirono e loro sentirono il coraggio venir meno e terribili masse di nuvole scrosciarono sangue e il vento sollev polvere che

offusc lo splendore degli dei. Indra con tutti gli altri si cacarono sotto. Parlarono con Viaspati: "Che succede? Non si vede alcun nemico... " "Il figlio di Casiapa e Vinata solca i cieli ha forza immane muta a volont si avvicina per prendersi il Soma: colpa tua Indra e noncuranza e con l'avvallo dei Valachilia. Per lui tutto possibile anche l'impossibile." Indra si rivolse ai custodi dell'Amrita: "Un uccello portentoso viene risoluto a portarsi via l'Amrita. Vi avviso per tempo dovete fermarlo. Vriaspati mi ha detto che ha una forza smisurata." Gli di sbalordirono e presero precauzioni. Serrarono i ranghi tutto intorno all'Amrita e ci si mise anche Indra. Vestirono pettorali d'oro e corazze di cuoio spesso. Impugnarono armi affilate che fumavano e facevano scintille. E avevano dischi e mazze chiodate, tridenti, asce, missili, spade e altre mazze. Stettero cos ad aspettare magnifici e senza paura. Risoluti a difendere l'Amrita. Capaci di radere al suolo le citt degli Asura. Infiammati. Sberluccicanti. Fra centinaia di migliaia di mazze chiodate. Come in un campo assolato.

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XXXI La colpa di Indra veniva dal tempo in cui Casiapa signore della creazione aveva intrapreso un sacrificio per ottenere una discendenza. Indra con i Valachilia e tutti gli di era stato incaricato da Casiapa di procurare il combustibile. Ne aveva preso una quantit pi pesante di una montagna e la trasportava senza fatica quando aveva raggiunto alcuni Risci alti un pollice che tutti insieme trasportavano una singola foglia di Palasa ed erano denutriti e deperiti e cos affaticati che quando erano caduti dentro un'impronta di zoccolo di cavallo zuppa d'acqua s'erano disperati. Li aveva visti derisi offesi calpestati ed era passato oltre. Allora quelli si erano messi a preparare un grande sacrificio del che Indra aveva tremato. Avevano versato burro chiarificato sul fuoco sacrificale gridando mantra: "Verr un altro Indra che andr dove vorr, sar forte quanto gli parr, spaventer Indra stesso. Il frutto dei nostri sforzi ascetici sar uno come un pensiero feroce." Indra aveva cercato la protezione di Casiapa che si era recato dai Valachilia per appurrare se il sacrificio fosse andato a buon fine. "Avverr ci che tu disporrai." "Braman ha disposto che Indra sia signore del trimundio. Voi asceti state cercando di creare un secondo Indra.

Ma non dovete inficiare le disposizioni di Braman. N si pu permettere che il vostro sforzo sia invano. Diciamo che salter fuori un Indra degli uccelli forte oltremisura. Siate magnanimi con Indra che si prostra davanti a voi." "Pragiapati noi ci siamo impegnati per un Indra ma anche per farti avere un figlio. A questo punto occupati tu di tutto e fa come ritieni opportuno." Intanto Vinata avendo desiderio di un figlio, avendo terminato un percorso ascetico, avendo fatto un bagno, essendo fertile, aveva avvicinato Casiapa che le aveva detto: "Il sacrificio che ho intrapreso ha dato i suoi frutti. Ci che desideri sta venendo. Porterai in grembo i 2 signori dei 3 mondi. Serba questi semi con molta cura. Saranno signori degli uccelli e del trimundio e potranno mutare di forma a volont." Poi Pragiapati si era rivolto a Indra: "Avrai 2 fratelli portentosi che ti saranno sempre d'aiuto n ti offenderanno mai. Smetti di penare, rimarrai a capo di tutto. Per non offendere mai pi chi prega Brama n chi iracondo che le sue parole tuonano." Indra si era rinfrancato ed era salito in cielo. Vinata si era rallegrata e aveva partorito Aruna e Garuda. Aruna incompiuto era33...

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diventato carrettiere del Sole. Garuda signore degli uccelli. XXXIII XXXII Garuda vol addosso gli di. Vedendolo sopraggiungere tremarono e batterono le armi l'une contro l'altre. Fra di loro c'era Bramana che dopo un istante terrifico in un turbine di artigli becco e ali giacque come morto. E venne buio perch le ali fecero un uragano di polvere. E gli di sopraffatti svennero. E accecati dalla polvere non videro Garuda che li dilaniava con becco e ali. Allora comandarono a Vaiu dio dei venti di soffiare via la polvere e quando fu di nuovo limpido attaccarono Garuda che prese a gridare forte e spaventoso come il nembo di fine Iuga e li colp per tutti i versi con pioggie di armi svariate e li combatt duramente senza sbandamenti con le ali e col petto e il sangue zampillava copioso dai corpi divini martoriati dagli artigli e dal becco finch i Sadia e Gandarva fuggirono verso est, i Vasu e Rudra verso sud, gli Aditia verso ovest, i gemelli Asuin verso nord, ritirandosi lentamente senza mai voltare la schiena. Allora Garuda pot avvicinarsi all'Amrita e vide che era avviluppata in una bolla di fuoco larga quanto il cielo e gonfia di tanto vento che lambiva il Sole. Moltiplic le proprie fauci per 90 e ancora 90 e prosciug molti fiumi finch estinse l'incendio. Corpo d'oro fulgido raggio di sole irruppe nella regione dell'Amrita come un torrente nell'oceano. Trov una ruota volvente filo di rasoio che avrebbe tagliato chiunque a pezzetti. Si fece minimo e vol fra un raggio e l'altro. Trov 2 serpi sputa fuoco lingua saettante occhi avvelenati sempre affamate e assatanate occhi furiosi senza palpebre che all'istante inceneriscono. Le accec di polvere e le fece a pezzi. Trov l'Amrita apr le ali disintegr la ruota vol via splendido pi che il sole senza fatica senza bere un goccio di Amrita. Lungo il volo incontr Visn compiaciuto per quella rinuncia: "Desidero concederti un favore." "Ti sar superiore. Sar immortale e incorruttibile senza bisogno di bere l'Amrita." "Amen." "Anch'io desidero concederti un favore. Chiedimi." "Sii il conducente della mia macchina." E lo fece appollaiare in cima all'asta della bandiera: "Mi sarai superiore comunque." "Amen.", rispose volando via pi che il vento. Poco dopo Indra gli scagli contro un fulmine. Garuda rise e replic34...

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con dolcezza: "Rispetto il Risci dalle cui ossa si fatto il Vagira. Rispetto il Vagira ed il tuo migliaio di sacrifici. Lascio andare questa piuma di cui non arriverai mai alla punta. Non ho provato alcun dolore per il tuo colpo. " Lasci andare la piuma, del che tutti gioirono: "Chiamiamo questo uccello Suparna belle piume." Indra meravigli: "O magnifico uccello desidero conoscere il limite della tua forza. E desidero la tua amicizia per sempre."

XXXIV "Purandara ti giuro l'amicizia che mi solleciti. Sappi che la mia forza insostenibile. Il virtuoso non ritiene mai opportuno parlare della propria forza o dei meriti. Ma poi che siamo amici e me lo chiedi ti rispondo anche se lodarsi sempre inopportuno. Dunque sappi che una singola piuma delle mie pu sostenere il mondo intero con te sopra. Anzi sono in grado di sostenere senza fatica tutti i mondi impilati con tutte le cose e gli animali." "E' cos, ti possibile qualunque impresa. Accetta la mia amicizia franca e appassionata. Ma ora rendimi l'Amrita. La stai portando a chi ci combatterebbe per sempre." "C' un motivo per cui ho rubato l'Amrita. Ma non la dar a nessuno da be-

re: appena l'avr posata per terra potrai riprenderla all'istante." "Sono estremamente compiaciuto. Chiedimi qualunque favore." "Pur avendo potere su tutte le creature obbedisco ai tuoi precetti. Permetti che le serpi diventino il mio nutrimento." "Amen." Indra si rec da Ari dio degli di che sanc quanto era stato detto con Garuda. Garuda vol dalle serpi: "Ecco l'Amrita. Fatemela posare su erba Cusa. Bevetela solo dopo le abluzioni e i riti sacri. Ma ora liberate mia madre come prometteste." "Amen.", risposero avviandosi per le abluzioni. Intanto Indra prese l'Amrita e la riport in cielo. Quando tornarono trovarono che era sparita. E presero a leccare l'erba dove era stata posata. Motivo per cui la loro lingua si tagli in due. E da allora l'erba Cusa sacra per quelle gocce di Amrita. Garuda accompagn giosamente la madre per quei boschi e la rese felice divorando molte serpi.

XXXV Di serpi al mondo ce ne sono miliardi. Sescia fu il primo nato e subito dopo Vasuchi, poi Airavata Tacsciaca Carcotaca Danangiaia35...

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eccetera eccetera.

XXXVI Sescia abbandon la famiglia per dedicarsi alle pratiche ascetiche vivere d'aria e osservare voti durissimi. Si ritir presso Gandamadana, Vadri, Gocarna, le selve di Pushcara, le pendici di Imavat, alcune sacre per il suolo altre per l'acqua, rigidamente devoto, un solo obiettivo, castissimo. Finch Brama not quell'asceta capelli annodati straccione rinsecchito straordinariamente duro: "Che stai facendo Sescia? Occupati anche del bene del mondo. Stai dando noia a tutti con queste tue pratiche. Sescia dimmi ci che vuoi." "I miei fratelli sono tutti malvagi. Non voglio pi stare con loro. Ti prego sanciscilo. Sono sempre gelosi l'uno dell'altro come fossero nemici. Perci ho intrapreso queste pratiche ascetiche. Non voglio neppure vederli. Non sono mai gentili con Vinata e suo figlio. Anche se in realt nostro fratellastro. Stanno sempre a invidiarlo. E d'altronde lui superiore. Per questo faccio l'asceta, per liberarmi di questo mio corpo e non dover avere pi nulla a che fare coi miei fratelli, in un altro stato di vita." "Conosco il comportamento dei tuoi fratelli e ci che rischiano per avere offeso vostra madre. Ma fin dall'inizio avevo predisposto un rimedio. Non

dispiacerti per i tuoi fratelli e domandami ci che desideri. Sono molto compiaciuto di te e voglio concederti un favore. E' un bene che il tuo cuore sia rivolto alla virt: deve rafforzarsi vieppi in questa strada." "Desidero che il mio cuore si delizi della virt e delle pratiche ascetiche." "Sescia mi mandi in sollucchero con tutta questa abnegazione e amore per la pace. Ma perch non volgere le tue energie al bene delle mie creature? Questo Mondo cos instabile con le montagne le foreste i mari le citt, potresti sorregerlo tu e garantirgli appropriata stabilit." "O Signore far come dici. Posa il Mondo sulla mia testa." "Ottima serpe penetra il Mondo che ti schiuder una vagina per passarlo da parte a parte. Prendendo il Mondo mi renderai un servigio inestimabile." Trapass il Mondo e lo prese sulla propria testa, lo sorresse, prese quella magnifica dea cinta di mari su di s. "Sescia ottima serpe tu sei Darma visto che da solo reggi il mondo come potremmo fare io o Indra." Dunque Sescia vive sotto al Mondo e lo regge e Braman gli ha mandato Garuda in aiuto.

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XXXVII Vasuchi secondo nato dopo Sescia ottima serpe dopo la maledizione della madre aveva chiamato a consulta tutti i fratelli, Airavata e tutti gli altri, per tentare di capire come annullare la maledizione: "Conoscete la maledizione che pende su di noi. Dobbiamo tentare di neutralizzarla. Certo che esistono rimedi per tutte le maledizioni ma nessuno per quelle ricevute dalla propria madre. Quando ho saputo che nostra madre l'ha pronunciata al cospetto dell'Immutabile Infinito Vero mi sono tremati i polsi. Di sicuro stiamo per essere spazzati via. Altrimenti perch l'Immutabile non ha fermato nostra madre? Dunque oggi vediamo di discutere su come garantire la nostra salvezza. Non c' tempo da perdere. Siete tutti saggi e furbi. Come un tempo gli di trovarono il modo per riprendersi Aghni che si era nascosto in fondo a una grotta, cos noi scoveremo le condizioni per evitare che il sacrificio di Gianamegiaia abbia luogo e che noi si venga distrutti." Alcuni proposero: "Dovremmo mutare in Bramini e pregare Gianamegiaia di non intraprendere il sacrificio." Altri invece proposero: "Dovremmo diventare i suoi consiglieri pi fidati. Si rivolger a noi per tutte le faccende pi importanti e noi lo

consiglieremo di modo da sabotare il sacrificio. Sicuramente ci domander consiglio circa il sacrificio e noi replicheremo che non s'ha da fare, che esistono seri rischi per questo e gli altri mondi. Oppure uno di noi morder a morte l'intendente del re incaricato di condurre il sacrificio e anche tutti quelli che potrebbero essere nominati Rit-uic, cos il sacrificio non potr tenersi." Altri pi virtuosi e gentili replicarono: "Questa proposta davvero malvagia. Non sta bene uccidere Bramini. Anche in caso di pericolo bisogna comportarsi bene. Altrimenti si finir per distruggere il mondo." Altri ancora proposero: "Potremmo spegnere il fuoco sacrificale mutandoci in nubi e buttando gi secchiate d'acqua." "Potremmo rubare nottetempo il vaso del Soma o durante il sacrificio buttarci a migliaia a mordere la gente e spargere terrore o potremmo lordare il cibo puro pisciandoci e cagandoci sopra." "Perch non diventiamo Rit-uic del re e blocchiamo il sacrificio chiedendo subito all'inizio di essere ricompensati: essendo nelle nostre mani sar obbligato a farlo e non potr ucciderci." "Potremmo rapirlo mentre fa un bagno nel fiume: lo portiamo a37...

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casa nostra e lo leghiamo cos non potr fare alcun sacrificio." "No. C' un modo per sradicare il male alla radice: mozzichiamo a morte il re. Ecco questa la nostra delibera risolutiva Vasuchi: fa' subito ci