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Atti del I Convegno della Sezione SIMFER di Riabilitazione Ambulatoriale « Passaggio Lombo-sacrale e Sacro-iliache: progetto e programmi riabilitativi multidisciplinari » a cura di M. Monticone Pavia, 22 Novembre 2003 75 CARATTERISTICHE DEL CONCETTO MAITLAND ® ”INTERNATIONAL MAITLAND TEACHERS ASSOCIATION” (IMTA) “MANAGEMENT IN MOVIMENTORolf Walter B.Pt., OMT svomp ® , docente terapia manuale IMTA, concetto Maitland ® Via al Ponte, 2 CH-6834 Morbio Inferiore [email protected] DEFINIZIONE Esame soggettivo e fisico, valutazione, trattamento e rivalutazione di disturbi funzionali dell’apparato locomotore secondo il concetto Maitland ® . IL PAZIENTE Il paziente è, con il suo problema , al centro delle riflessioni e delle azioni terapeutiche del terapista. Vengono prese in considerazione tutte le varie circostanze che sembrano essere rilevanti per l´inizio della manifestazione, lo stadio e lo sviluppo della patologia o della problematica e la sua stabilità. Si analizzerà in quale maniera la situazione della vita quotidiana e professio- nale e le attività sportive sono compromesse. Il terapista formula delle ipotesi che nell’ambito del trattamento vengono testate sulla loro validità. L’analisi è sottoposta ad un rigoroso pro- cesso di valutazione-rivalutazione sia nel campo soggettivo che fisico. Molto importanti sono, di conseguenza, le qualità comunicative e le capacità di osservazione del terapista. IL PROCESSO MENTALE – IL RAGIONAMENTO CLINICO I dati raccolti durante e dopo l’anamnesi e l’esame fisico del paziente vengono elaborati in due compartimenti separati e pure comunicanti. Si consiglia di valutare separatamente la diagnosi patologica e la presentazione clinica. I processi continui di ragionamento del terapista sono guidati in prima linea dagli aspetti clinici. Le conoscenze teoriche servono a confermare o a capire meglio l’ipotesi formulata ri- guardante la presentazione clinica. Il ragionamento del terapista non è dunque gui- date da teorie, spesso unila- terali, soggetto a continui cambiamenti e dogmatiche ma dalla presentazioni e i cambiamenti degli aspetti clinici. Teoria * Clinica Biomeccanica * Esame soggettivo Biochimica * Ipotesi Patologia * Pianificazione Meccanismo patobiologico * Esame fisico Fisiologia * Conferma ipotesi ? Anatomia Diagnosi * Strategia terapeutica

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  • Atti del I Convegno della Sezione SIMFER di Riabilitazione Ambulatoriale Passaggio Lombo-sacrale e Sacro-iliache: progetto e programmi riabilitativi multidisciplinari a cura di M. Monticone Pavia, 22 Novembre 2003

    75

    CARATTERISTICHE DEL CONCETTO MAITLAND

    INTERNATIONAL MAITLAND TEACHERS ASSOCIATION (IMTA) MANAGEMENT IN MOVIMENTO

    Rolf Walter B.Pt., OMT svomp, docente terapia manuale IMTA, concetto Maitland

    Via al Ponte, 2 CH-6834 Morbio Inferiore

    [email protected] DEFINIZIONE Esame soggettivo e fisico, valutazione, trattamento e rivalutazione di disturbi funzionali dellapparato locomotore secondo il concetto Maitland

    . IL PAZIENTE

    Il paziente , con il suo problema , al centro delle riflessioni e delle azioni terapeutiche del terapista.

    Vengono prese in considerazione tutte le varie circostanze che sembrano essere rilevanti per linizio della manifestazione, lo stadio e lo sviluppo della patologia o della problematica e la sua stabilit. Si analizzer in quale maniera la situazione della vita quotidiana e professio-nale e le attivit sportive sono compromesse. Il terapista formula delle ipotesi che nellambito del trattamento vengono testate sulla loro validit. Lanalisi sottoposta ad un rigoroso pro-cesso di valutazione-rivalutazione sia nel campo soggettivo che fisico. Molto importanti sono, di conseguenza, le qualit comunicative e le capacit di osservazione del terapista. IL PROCESSO MENTALE IL RAGIONAMENTO CLINICO

    I dati raccolti durante e dopo lanamnesi e lesame fisico del paziente vengono elaborati in due compartimenti separati e pure comunicanti.

    Si consiglia di valutare separatamente la diagnosi patologica e la presentazione clinica. I processi continui di ragionamento del terapista sono guidati in prima linea dagli aspetti

    clinici. Le conoscenze teoriche servono a confermare o a capire meglio lipotesi formulata ri-guardante la presentazione clinica. Il ragionamento del terapista non dunque gui-date da teorie, spesso unila-terali, soggetto a continui cambiamenti e dogmatiche ma dalla presentazioni e i cambiamenti degli aspetti clinici.

    Teoria * Clinica Biomeccanica * Esame soggettivo Biochimica * Ipotesi Patologia * Pianificazione Meccanismo patobiologico * Esame fisico Fisiologia * Conferma ipotesi ? Anatomia Diagnosi * Strategia terapeutica

  • Atti del I Convegno della Sezione SIMFER di Riabilitazione Ambulatoriale Passaggio Lombo-sacrale e Sacro-iliache: progetto e programmi riabilitativi multidisciplinari a cura di M. Monticone Pavia, 22 Novembre 2003

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    L ESAME SOGGETTIVO

    Lanamnesi si suddivide in diverse parti: - una breve descrizione da parte del paziente della sua problematica principale - il disegno delle zone problematiche su una carta corporea, quale mezzo di

    comunicazione - unanalisi esatta del comportamento della problematica, quale parametro di controllo - la storia attuale e passata della problematica, quale ci indica i motivi per linsorgere

    della problematica - domande di sicurezza riguardante patologie, luso di farmaci, lo stato di salute generico,

    ecc., che ci permettano di precisare eventuali situazioni di cautela e il dosaggio dellesame ed eventualmente del trattamento I parametri raccolti servono per essere rivalutati nel corso dei vari trattamenti e permet-

    tano di valutare accuratamente i cambiamenti soggettivi del paziente legati alla sua funziona-lit disturbata. ESAME SISTEMATICO ED ESTESO DELLA FUNZIONALIT

    Lesame fisico della funzionalit dellapparato locomotore deve coinvolgere tutte le pos-sibili strutture neuro-muscolo-scheletriche rilevanti e deve avere un carattere sistematico. Le articolazioni, i muscoli e/o i nervi vengono testati in base alla loro caricabilit in un ordine e un modo logico. I vari test servono in prima linea a riprodurre i sintomi del paziente in ma-niera pi o meno leggera. I tessuti confinanti, neurofisiologicamente e/o biomeccanicamente interessati vengono scrupolosamente scrutinati nel corso delle sedute di trattamento per poter valutarne l importanza clinica e al fine di avere una visuale della problematica completa. Lesecuzione dei test permette uninterpretazione sulleventuale coinvolgimento strutturale periferico o spinale come fonte della problematica, le ragioni per lo sviluppo o il manteni-mento della problematica e crea delle possibilit per poter controllare leffetto delle tecniche di trattamento applicate in seguito.

    La rivalutazione dei test iniziali confermer o meno le ipotesi formulate dopo lanamnesi. Un approccio autocritico e sensibile permette al terapista di raccogliere delle esperienze

    pratiche con un effetto massimo sullapprendimento analitico.

    SCOPI DELLA TERAPIA E DEL TRATTAMENTO Fondamentale sar capire qual il meccanismo del sintomo dal quale il paziente princi-

    palmente afflitto; i.e. dolore nocicettivo, il dolore neurogeno periferico (conflitto dei tessuti al primo neurone), il sintomo dovuto a cambiamenti a livello del corno posteriore e a livelli di elaborazione cerebellare e corticale (seconda e terzo neurone), la sua conseguente alterazione neuromotoria e sensoria, biochimica e leventuale alterazione dellattivit del sistema auto-nomo ed endocrino.

    Tutti riconoscono le difficolt che troviamo tutti giorni a livello clinico nel capire da dove partito per primo il disturbo del paziente. Frutto dello squilibrio muscolare, del sovrac-carico o del sottocarico, di problemi di allineamento posturale o di adeguamenti connettivali o dello stress psicologico o degli aspetti genetici. Non possibile saperlo; solo grazie alla riva-lutazione continua dei dati raccolti ci possiamo muovere clinicamente per conoscere lutilit delle nostre proposte terapeutiche.

    Il movimento passivo viene utilizzato per analizzare le direzioni di movimento distur-bate, a localizzare il sintomo e per capire fattori contribuenti alla sintomatica. La conseguenza dellanalisi la messa a punto della strategia terapeutica da seguire. La diagnosi medica accu-rata e rilevante ci spesso di aiuto soprattutto quando viene riconosciuto che aspetti morfolo-

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    gici e presunti aspetti patofisiologici possono limitare una valutazione accurata della proble-matica e non essere per forza un buon indicatore per la strategia da seguire. La strategia da seguire viene concordato assieme al medico, questo evita ulteriore confusione nella testa del paziente.

    Gli scopi del trattamento di un problema neuro-muscolo-scheletrico si dirigono verso le attivit giornaliere del paziente e possono essere suddivise in tre gruppi:

    - la riduzione del dolore lo scopo principale quando i movimenti sono principalmente limitati da dolore forte.

    La terapia viene adeguata al meccanismo sintomatico attivato ed di conseguenza in-dividuale. Linformazione sul meccanismo e sulla prognosi viene data al paziente. La capacit di modulazione del dolore tramite tecniche dolci viene sfruttato.

    - Il secondo obiettivo riguarda la normalizzazione delle strutture disfunzionali neuro-mu-

    scolo-scheletriche: la normalizzazione delle strutture articolari e neurali, dellattivit neuromuscolare e delle caratteristiche intrinseche della muscolatura vengono valutate.

    Dare al corpo umano la corretta elasticit per potersi muovere liberamente e armo-nioso ad ogni singolo segmento vertebrale e in ogni zona annessa. La possibilit del sistema nervoso di adeguarsi liberamente alla funzionalit richiesta senza dare sintomi anormali o restrizioni alla mobilit e agli aspetti di armonia neuro-muscolare. La capacit del sistema neuromuscolare di dare stabilit al corpo e di essere coordinata e di controllare la richiesta funzionale. La corretta lunghezza muscolare e la sua capacit di generare le varie forme di forza richiesta e equilibrata alla funzionalit del paziente.

    - La riabilitazione funzionale, per esempio, del gesto sportivo, la tenuta corporea, la reintegrazione professionale e della vita quotidiana rappresenta il terzo scopo, comprende oltre a componenti biologiche anche tutti i fattori psico-sociali. Nel concetto Maitland si effettuano in prima linea trattamenti localizzati e dosati con

    grande precisione. I vari scopi descritti sopra mostrano che oltre a ci si effettuano ulteriori terapie attive,

    unitamente allinsegnamento dellautotrattamento individualizzato e dunque del controllo della problematica da parte del paziente e del insegnamento al paziente.

    Grazie a tutto questo il concetto molto indicato per il riconoscimento ed il trattamento dei disturbi funzionali delle componenti dellapparato locomotorio (Impairments) e dei di-sturbi funzionali della vita quotidiana (Disabilities, limitazioni dellattivit); il ruolo di en-trambi viene preso in considerazione nella partecipazione e nel funzionamento sociale (Han-dicaps, restrizioni nella partecipazione allattivit sociale) (WHO-ICIDH 1-2 1980,1997, ICF 2001) IL PRINCIPIO DELLA RIVALUTAZIONE

    Il controllo dellefficacia viene effettuato durante e subito dopo una tecnica di tratta-mento. I risultati ottenuti confermano landamento terapeutico fino a quel punto o indicano la necessit di un adattamento dello stesso trattamento. Dopo 3-4 sedute si valutano limpor-tanza dei risultati ottenuti e gli scopi terapeutici ancora da raggiungere (rivalutazione retro-spettiva), alla fine dei trattamenti si valuta in maniera analitica i risultati ottenuti assieme ad una valutazione sulla prognosi e delle misure profilattiche da intraprendere.

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    IL CONCETTO MOBILE

    La mobilit del concetto, la possibilit di adeguare il trattamento alle necessit dei tessuti e allo stato nella quale si trova il paziente, il ragionamento ed il processo della valutazione continua rende il trattamento preciso, individualizzato e sicuro