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Malattie Sessualmente Trasmesse
(MST)
L’attività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale.Di maggiore o minore gravità, tutte possono essere pericolose per la salute.Pertanto è fondamentale conoscerle e porre una diagnosi tempestiva.
LE MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE
CARATTERISTICHE GENERALI DELLE MST
causate da diversi organismi
trasmesse attraverso rapporti sessuali
colpiscono l’apparato riproduttivo
diffusione ad altri organi
nuovi casi/anno nel mondo: 333.000.000 2/3 dei casi: persone con età inferiore a 25 anni
infezione da HIV favorita dalla presenza di MST
XIX secolo
Malattie veneree
sifilide
gonorrea Linfogranulomavenereo
ulcera molle XXI secolo
MST di seconda generazione
Trichomonasvaginalis
Chlamydia trachomatis
Mycoplasma
Herpes virus
HPV
HIV
L'approfondimento delle conoscenze in campo microbiologico e clinico, ha condotto all'emergenza e all'individuazione delle MST di seconda generazione:
Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, Mycoplasma spp, Herpesvirus (HSV)1/2, una notevole varietà di tipi di Papillomavirus umani (HPV) e il virus dell'epatite B (HBV).
A completare lo scenario, a partire dal 1980 è comparsa l'epidemia da HIV, responsabile dell'attuale pandemia di AIDS, che riconosce una via di trasmissione sessuale, etero o omosessuale, in oltre l'80% dei casi.
In Europa, l’Ufficio regionale dell’Oms ha messo a punto una Task force europea con il compito di rispondere efficacemente alle epidemie di MST in Europa dell’Est e in Asia centrale, epidemie che possono potenzialmente diventare un problema serio di salute per tutta la regione europea.La malattie sessualmente trasmissibili sono infatti tornate recentemente all’ordine del giorno dei sistemi sanitari europei, per l’elevata incidenza rilevata nei nuovi paesi membri, quelli appartenenti all’ex blocco sovietico. Nonostante i dati siano variabili e dipendano in larga scala dai metodi di screening, secondo l’Ufficio regionale europeo dell’Oms, l’incidenza media della MST nei paesi dell’est europeo è in media 100 volte più alta che non nei paesi europei occidentali (da 62,8-164,1 per 100.000 a 1,46 per centomila).In Russia c’è stata un’epidemia di sifilide nel 1990 che ha iniziato a declinare solo verso il 1998, mentre è in aumento la sifilide congenita, trasmessa da madri infette ai feti.
Oggi si riconoscono più di 30 malattie classificate come MST e la lista è in costante espansione.
Secondo l'OMS, la stima della incidenza annuale delle MST curabili (eradicabili, ossia non virali) è di 340 milioni di nuovi casi in adulti di età compresa tra 15-49 anni. Di questi, 69 milioni si concentrano nell'Africa Sub-sahariana e 151 milioni nel Sud e Sud-Est asiatico.
In particolare, per quanto riguarda le MST di natura non virale,ogni anno nel mondo si stimano: -12 milioni di nuovi casi di sifilide, -62 milioni di gonorrea, -92 milioni di infezione da Chlamydia trachomatis -173 milioni di infezione da Trichomonas vaginalis.
Come si manifestano le MST ?
Non sempre le MST si presentano con un sintomo od un segno specifico. Per esempio, si stima che 10-20% della popolazione maschile ed il 75% di quella femminile con infezione da Chlamydia trachomatis rimanga asintomatico.
Tale caratteristica comporta la facile trasmissibilità dell'infezione durante i rapporti sessuali, se questi ovviamente non risultano protetti. Questo è anche il motivo per cui l'apparenza sana del proprio partner sessuale, così come l'apparente normalità delle sue aree genitali, non costituiscono una garanzia di non poter acquisire una MST.
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
BATTERICHE :
• Sifilide• Ulcera venerea• Linfogranuloma venereo• Vaginosi batterica• Gonorrea• Infezione da Clamydia trachomatis• Infezione da micoplasmi genitali• Donovanosi (o granuloma
inguinale)
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
VIRALI :
• Herpes simplex anogenitale• Mollusco contagioso• Infezioni da Human Papilloma
Virus• Infezioni da HIV
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
MICOTICHE :
• Candidosi genitale
MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE
PARASSITARIE :
• Scabbia(Sarcoptes Scabiei)• Infezione da Trichomonas
Vaginalis• Pediculosi del Pube(Phthirius
pubis)
MST CON LESIONI ORGANICHE
•Sifilide
•Ulcera venerea
•Linfogranuloma venereo
•Gonorrea
•Donovanosi (o granuloma inguinale)
•Mollusco contagioso
•HSV
•HPV
•Scabbia
•Pediculosi del pube
MST SENZA LESIONI EVIDENTI
•Vaginosi batterica
•Infezione da Clamydia trachomatis
•Infezione da Mycoplasmi genitalis
•Infezione da Trichomonas genitalis
•Candidosi vaginale
MST CON MANIFESTAZIONI CLINICHE
SISTEMICHE
• HIV
•LUE
MST RILEVANTI PER LA FERTILITA’ DI COPPIA
•Sifilide•Gonorrea
•Infezione da Clamydia Trachomatis
•Herpes simplex genitale
•Infezione da Trichomonas Vaginalis
•Infezioni da Human Papilloma Virus
•Infezioni da HIV
Fattori di rischio
Elevato numero di partners sessuali
Partners sessuali occasionali
Mancato utilizzo di metodi protettivi di barriera
Scarsa istruzione
Coinfezione da HIV
Precedente storia di MST
Condizioni predisponenti
biologiche giovane età sesso femminile
Condizioni predisponenti
comportamentali tossicodipendenza alcolismo promiscuità sessuale turismo globale (“turismo sessuale”) immigrazione
Modalità di contagio
contatto eterosessuale/omosessuale
contagio durante la gravidanza
Madre figlio
Trasmissione verticale
Sintomi principali
Nella donna
nell’uomo
dolori addominali
ulcere genitali
perdite vaginali
bruciore, dolore
ulcere genitali
perdite uretrali
dolore
bruciore
Complicanze delle MSTComplicanze delle MST
PID:
sterilità
gravidanze extrauterine
aborto
infezione neonatale
coinvolgimento pluriviscerale
insorgenza di tumori
DiagnosiDiagnosi
Ricerca del germe direttamente nelle secrezioni genitali:
Esame microscopicoTampone: vaginale-uretrale-rettale
Esami del sangue e/osierologia
HPV DNA test Analisi sicura per la prevenzione delle lesioni
del collo
PCR
Il periodo di incubazione varia da pochi giorni ad una settimana dal contagio con un partner infetto ma talora senza sintomi. Anche la donna può nella maggioranza dei casi non mostrare alcun sintomo della malattia.
GONORREA
Trattata per tempo con antibiotici, può essere curata. Altrimenti può causare danni irreversibili al sistema riproduttivo nella donna e nell’uomo, danni all’uretra, alla prostata e ai reni.
GONORREA
Una donna può non sospettare di essere infetta, se il suo partner non la informa di avere contratto la malattia. Dal collo dell’utero il gonococco può risalire alle tube di Falloppio e dare una salpingite più o meno grave,
talora con peritonite (malattia infiammatoria pelvica o PID).
GONORREA
In gravidanza può causare l’infezione del feto all’atto del
parto (oftalmoblenorrea neonatale).
GONORREA
Le malattie sessualmente trasmesse 2
GENERALITA’ Le Chlamydie sono un gruppo di microorganismi ,obbligatoriamente
intracellulari ,che hanno perso la capacità di produrre autonomamente l’energia a loro necessaria ,divenendo “parassiti energetici “ delle cellule ospiti.
La famiglia delle Chlamydiaceae comprende un genere, Chlamydia con tre specie di interesse medico
C. psittaci
C.pneumoniae
C.trachomatis
le prime due responsabili di infezioni polmonari , la terza responsabile del linfogranuloma venereo , del tracoma e di numerose infezioni a prevalente trasmissione sessuale.
Chlamydie
Agente eziologico:
- Chlamydia trachomatis :batterio gram negativo parassita obbligato endocellulare di 200-300 nm(sierotipi da D a K)
- L'infezione genitale da C. è frequente (3%-5% delle donne sessualmente attive) e spesso decorre sia nell'uomo che nella donna in modo totalmente asintomatico.
- La cervice è la sede più frequente di infezione
- Nei paesi dell'Europa Occidentale tale infezione è causa del 40% delle uretriti maschili.
INFEZIONE DA CHLAMYDIA TRACHOMATIS
Uomo Donna
-Asintomaticità (>50%) -Asintomaticità (80%)
-Presenza di secrezioni uretrali
-sanguinamento intermestruale o postcoitale
-Disuria -dolore in basso addome
-infezioni rettali (spesso asintomatiche)
-secrezioni vaginali purulente (anche con secrezioni anali,
proctiti)
-cervicite mucopurulenta e/o sanguinamento da
contatto
-infezioni faringee (asintomatiche)
-infezioni faringee ed anali
INFEZIONE DA CLAMYDIA TRACHOMATIS
LA CLAMYDIA T. è causa di flogosi pelviche (PID)spesso gravi e con conseguenze
negative per la fertilità femminile.
CHLAMYDIA
In gravidanza l’infezione è associata ad un aumento dei parti pretermine, delle morti fetali e delle morti neonatali.
CHLAMYDIA
Una forma rara è dovuta a tipi differenti di Chlamydia che causano il linfogranuloma venereo, malattia
che si manifesta con adenopatia molle femorale o inguinale
solitamente da un solo lato, proctocolite con potenziali esiti in
fistole rettali o anali.
Agente eziologico Chlamydia trachomatis Diffusione Casi sporadici in Nord
America,Europa,Australia. Endemica in Est Africa,India,
Sud est asiatico,Sud America e Caraibi
I° stadio = ulcerazione dolente herpes like
II° stadio = linfoadenite inguinale dolente
III° stadio = dopo anni proctocolite con stenosi rettale ed elefantiasi dei
genitali
La sierologia per Chlamydia trachomatis ( L-type serovar ) può indirizzare la diagnosi.
La ricerca colturale o mediante biologia molecolare confermerà la diagnosi
Linfogranuloma venereo
Linfogranuloma venereo
“ fase primaria “
dopo 10-30 giorni dal contagio comparsa del “sifiloma primario”:
piccolo nodulo eroso in superfice,rosso cupo e tipicamente non dolente,persistente per 3-6 settimane
Sifilide
Sifilide in fase secondaria
• Lesioni di tipo psoriasico ed eczematoso
• Lesioni distruttive,(Gomma luetica)
Sifilide in fase terziaria
• Rappresenta la MST ad etiologia virale più frequente Rappresenta la MST ad etiologia virale più frequente
nei paesi occidentalinei paesi occidentali
• Fattori di rischioFattori di rischio
• Età media 30 aa.Età media 30 aa.
• In Italia non è prevista dalla legge la notifica In Italia non è prevista dalla legge la notifica
obbligatoriaobbligatoria
•Rappresenta 1/3 di tutti i casi di MST segnalati Rappresenta 1/3 di tutti i casi di MST segnalati
•Grande dispersione di pazienti affetti da MST in Grande dispersione di pazienti affetti da MST in
strutture sanitarie diverse strutture sanitarie diverse
INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV
EPIDEMIOLOGIA
Human Papilloma Virus
•Le lesioni precancerose e il cancro
cervicale sono correlate all’infezione da
HPV
•Questa si contrae piu’ facilmente da
adolescenti
•Partners multipli = maggiore
esposizione
HPV puo’ infettare l’epitelio squamoso di tutto il tratto genitale
con effetti analoghi
• VulvaVulva VIN = Neoplasia Vulvare Intraepiteliale
• VaginaVagina VAIN = Neoplasia Vaginale Intraepiteliale
• AnoAno AIN = Neoplasia Anale Intraepiteliale
LESIONI PROLIFERATIVELESIONI PROLIFERATIVE
SEDI superfici umide dei genitali:SEDI superfici umide dei genitali: grandi labbra piccole labbra grandi labbra piccole labbra vestibolo meato uretrale vestibolo meato uretrale perineo canale analeperineo canale anale
INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV
Lesioni vulvariLesioni vulvari
INFEZIONE CLINICA INFEZIONE CLINICA evidenziabile ad occhio nudoevidenziabile ad occhio nudo
INFEZIONE SUBCLINICA INFEZIONE SUBCLINICA evidenziabile con ac. Acetico 3-5% e colposcopiaevidenziabile con ac. Acetico 3-5% e colposcopia
INFEZIONE LATENTE INFEZIONE LATENTE evidenziabile con tecniche di biologia molecolare per evidenziabile con tecniche di biologia molecolare per
HPV-DNA HPV-DNA su tessuto clinicamente sanosu tessuto clinicamente sano
Prevalenza di HPV*, LSIL**, HSIL** in Prevalenza di HPV*, LSIL**, HSIL** in relazione all’etàrelazione all’etàda Myers, 2000da Myers, 2000
((*DNAHPV+ con citologia normale ** diagnosi istologica)*DNAHPV+ con citologia normale ** diagnosi istologica)
0
0,05
0,1
0,15
0,2
0,25
0,3
età
pre
vale
nza HPV
LSIL
HSIL
Nel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPVNel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPV
High RiskHigh Risk : :16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri 16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri istologici di media o grave displasia fino al carcinoma istologici di media o grave displasia fino al carcinoma
Low RiskLow Risk : : 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni benignebenigne
Agente etiologico : HUMAN Agente etiologico : HUMAN PAPILLOMAVIRUS PAPILLOMAVIRUS
Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono aggiunte 30 sequenze parziali aggiunte 30 sequenze parziali
INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV
ETIOLOGIAETIOLOGIA
• Inoculazione del virus attraverso soluzioni di Inoculazione del virus attraverso soluzioni di
continuità dell’epiteliocontinuità dell’epitelio
• Sedi più frequenti d’infezione sono quelle Sedi più frequenti d’infezione sono quelle
suscettibili ai microtraumi durante il rapporto suscettibili ai microtraumi durante il rapporto
sessualesessuale
• Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia, Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia,
indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2
• L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio
pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo
della cellula dove si stabilisce in forma episomaledella cellula dove si stabilisce in forma episomale
• Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in
media 3 mesi) media 3 mesi)
• L’infezione si trasmette anche da lesioni subclinicheL’infezione si trasmette anche da lesioni subcliniche
• Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta
infezione cervicaleinfezione cervicale
INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV PatogenesiPatogenesi
INFEZIONE CLINICA DA HPVINFEZIONE CLINICA DA HPV
• CONDILOMA ACUMINATO : escrescenze vegetanti a superficie crestiforme, biancastre, singole o confluenti in masse a cavolfiore
• CONDILOMA PAPULARE : lesioni rotondeggianti cupoliformi, a superficie rugosa, isolate o confluenti a formare placche
• CONDILOMA PAPILLOMATOSO :lesioni sessili , singolee o multiple, papille confluenti in una larga base di impianto
IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA
HPV HPV 16 e 16 e 1818
LEGAME DI PROTEINE
TRASFORMANTI PRODOTTE DAL
VIRUS (E6,E7) CON GENI
ONCOSOPPRESSORI (p53, RB)
Steroidi
Fumo di sigarette
Modificazione risposta immune
CIN
Blocco apoptosi No controllo ciclo cellulareForme invasive
Fattori di rischioFattori di rischio
Attività sessuale Attività sessuale molto precocemolto precoce
Numerosi partnerNumerosi partner
Promiscuità Promiscuità sessualesessuale
Infezioni da HPVInfezioni da HPV
Vaginiti recidivantiVaginiti recidivanti
Cerviciti cronicheCerviciti croniche
LeucoplachiaLeucoplachia
Razza negraRazza negra
Lacerazioni da Lacerazioni da partoparto
Lesioni squamose intraepiteliali (SIL)
(Bethesda system)
• CIN 1 corrisponde SIL 1 (basso grado)
• CIN 2-3 corrisponde SIL 2 (alto grado)
PREVENZIONE
TUMORE DELLA CERVICE UTERINA
PREVENZIONE PRIMARIAEliminazione dei fattori di rischio:
.Vaccino
•Precoce inizio attività sessuale
•Elevato numero di partner
•Infezioni genitali (HPV)
•Fumo
PREVENZIONE SECONDARIA
TUMORE DELLA CERVICE UTERINA
Troppo spesso non diagnosticata 20% dei casi infezione asintomatica 60% dei casi infezione sintomatica non diagnosticata 20% dei casi infezione sintomatica correttamente diagnosticata
HERPES GENITALEHERPES GENITALE
EpidemiologiaEpidemiologia
In Italia è la MST virale più diffusa dopo l’HPV
Dati epidemiologici condizionati da- Assenza di manifestazioni cliniche e sintomi - Varietà di manifestazioni cliniche- Metodiche diagnostiche - Strutture diverse preposte alla diagnosi
Età media Prima Infezione aa 20-24
HSV tipo 1HSV tipo 1 HSV tipo 2 HSV tipo 2Virus Varicella ZosterVirus Varicella Zoster Epstein Barr VirusEpstein Barr VirusCitomegalovirusCitomegalovirus HSV umano HSV umano tipo 6tipo 6HSV umano tipo 7HSV umano tipo 7 HSV umano tipo 8HSV umano tipo 8
HERPES GENITALEHERPES GENITALE
EtiologiEtiologiaa
Infezione cronica durante la quale il virus Infezione cronica durante la quale il virus periodicamente viene dismesso dalle superfici periodicamente viene dismesso dalle superfici
epiteliali epiteliali AGENTE ETIOLOGICO AGENTE ETIOLOGICO Herpes Simplex DNA-VirusHerpes Simplex DNA-Virus
RESPONSABILI HERPES GENITALE -HSV 2 80-90% dei casiRESPONSABILI HERPES GENITALE -HSV 2 80-90% dei casi -HSV 1 10-20% dei casi-HSV 1 10-20% dei casi
febbre, stress, mestruazioni, UV, corticosteroidi,antiblastici
HERPES GENITALEHERPES GENITALE
PatogenesiPatogenesi
Infezione delle cellule epitelialiInfezione delle cellule epiteliali
Localizzazione e latentizzazione nei gangli Localizzazione e latentizzazione nei gangli secondari delle radici spinali corrispondenti alla secondari delle radici spinali corrispondenti alla zona cutanea interessata dalle lesionizona cutanea interessata dalle lesioni
terminazioni nervose dei nervi sensitivi
Riattivazione episodica ad intervalli variabiliRiattivazione episodica ad intervalli variabili
Zone interessate piccole labbra grandi labbracute perianale monte di venerezona periclitoridea uretra
vagina cervice
Linfadenite inguinale satellite
HERPES GENITALEHERPES GENITALE
Quadro clinico : PRIMA INFEZIONE
Vescicole multiple intatte per 24-36 ore
Rottura spontanea
Aree disepitelizzate
VVCVVC
EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA
• Il trend è in crescitaIl trend è in crescita
• Aumenta l’incidenza di non-albicansAumenta l’incidenza di non-albicans
• Aumenta l’incidenza di “ricorrenti”Aumenta l’incidenza di “ricorrenti”
Trend delle vaginiti (1995 - 2002)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
BV VVC Tricho
Guaschino, 2002
75
144 2 1 4
C. albicans
C. glabrata
C. saccaromyces
C. krusei
C. parapsilosis
altre
Specie di Candida (%)
Guaschino, 2002
Il primo approccio ai sintomi da Il primo approccio ai sintomi da vulvovaginitivulvovaginiti
• MicroscopiaMicroscopia
• Misura del pHMisura del pH
• Test Whiff per la presenza delle amineTest Whiff per la presenza delle amine
pH Test di Whiff Esame a fresco
Normale 4,0 – 4,5 negativoPMN/EC < 1Lattobacilli
VVC 4,0 – 4,5 negativoPMN/EC < 1Lattobacilli
Pseudoife (40 – 60%)
VB > 4,5positivo70/80%
PMN/EC < 1No lattobacilli
cocchi, clue cells
Trichomonas > 4,5 positivo 30/40%
PMN+++Flora mista
Trichomonas (40 – 80%)
Diagnosi differenziale delle vaginiti
Vaginosi Trichomonas Candida
asintomatica 50% 10 – 50% 10 – 20%
leucorrea +++ +++ ++
Fishy odor +++ ++ -
bruciore - +++ +
prurito - + +++
dispareunia - + +++
disuria - +++ -
Sintomi e SegniSintomi e Segni
SegniSegniVaginosi Trichomonas Candida
leucorrea lattescente omogenea
schiumosa bianco-grigiastra
Bianca
granulare adesa
eritema vul.
- ++ +++
edema vul. - - ++
fissurazioni - - ++
vaginite - ++ +++
altro Whiff test + Cervice a fragola (2%)
Lesioni satelliti
Sintomi e SegniSintomi e Segni
VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI
• Leucorrea bianca, granulare, adesaLeucorrea bianca, granulare, adesa• pH < 4,5pH < 4,5• Assenza di odoreAssenza di odore• Iperemia, edema, fissurazioniIperemia, edema, fissurazioni• Prurito, bruciorePrurito, bruciore
1. CLINICA
VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI
2. 2. MICROSCOPIA A FRESCOMICROSCOPIA A FRESCO (10 – 30% di falsi negativi)(10 – 30% di falsi negativi)
• Ife, pseudoife e/o blastosporeIfe, pseudoife e/o blastospore• Leucociti, eritrociti, cellule epiteliali e detriti Leucociti, eritrociti, cellule epiteliali e detriti
cellularicellulari
L’aggiunta di KOH al 10% “chiarifica” il materiale e L’aggiunta di KOH al 10% “chiarifica” il materiale e rende più agevole la diagnosirende più agevole la diagnosi
VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI
3. ESAME COLTURALEESAME COLTURALE
È indicato solamente in caso di:È indicato solamente in caso di:
1.1. esame clinico positivo e microscopia esame clinico positivo e microscopia negativanegativa
2.2. VVC complicata.VVC complicata.
VVCVVCTERAPIATERAPIA
INDICAZIONIINDICAZIONI
• Presenza di sintomi, con evidenza di miceti in Presenza di sintomi, con evidenza di miceti in microscopia a frescomicroscopia a fresco
• Presenza di sintomi, senza evidenza di Presenza di sintomi, senza evidenza di miceti, in attesa di colturamiceti, in attesa di coltura
• Non sono da trattare le pazienti asintomaticheNon sono da trattare le pazienti asintomatiche• Non è richiesto il trattamento di coppia, se Non è richiesto il trattamento di coppia, se
non nelle forme recidivantinon nelle forme recidivanti
VVCVVCTERAPIATERAPIA
PRIMO EPISODIOPRIMO EPISODIO (vaginite non complicata): (vaginite non complicata):
• Terapia a breve termineTerapia a breve termine• Antimicotici per via locale od orale*Antimicotici per via locale od orale*• La doppia via di somministrazione non ha un La doppia via di somministrazione non ha un
razionale scientificorazionale scientifico• Assecondare la preferenza della pazienteAssecondare la preferenza della paziente• Eradicazione nel 80-90% dei casiEradicazione nel 80-90% dei casi
* * In gravidanza: In gravidanza: la via orale è controindicatala via orale è controindicata
VVCVVCTERAPIATERAPIA
VAGINITE COMPLICATAVAGINITE COMPLICATA
• Valutazione ed eliminazione dei fattori di Valutazione ed eliminazione dei fattori di rischiorischio
• Personalizzazione Personalizzazione • Trattamento prolungatoTrattamento prolungato
VVCVVCTERAPIA
2a RECIDIVANTERECIDIVANTE
• Trattamento dell’attacco acuto con triazoli per Trattamento dell’attacco acuto con triazoli per via orale (fluconazolo 150mg/die x 2 giorni o via orale (fluconazolo 150mg/die x 2 giorni o itraconazolo 400mg/die x 2 giorni)itraconazolo 400mg/die x 2 giorni)
• Trattamento del partner solo se sintomaticoTrattamento del partner solo se sintomatico• Terapia di mantenimentoTerapia di mantenimento
• Il controllo delle MST è una delle priorità dell’OMS e di altre organizzazioni sanitarie. La strategia adottata si basa soprattutto sulla prevenzione, con la promozione di comportamenti sessuali responsabili (informazione, attenzione nelle pratiche sessuali saltuarie e con partner occasionali, accesso all’uso di preservativi). L’educazione e il counselling si devono accompagnare comunque anche a misure di identificazione sia delle persone infette che non mostrano sintomi (ad esempio con lo screening di alcune categorie, come le donne in gravidanza) che dei loro partner sessuali. Oltre al trattamento dei sintomi, va messa in atto una cura microbiologica, la prevenzione di ricadute e la prevenzione della trasmissione. Il trattamento complessivo delle MST dovrebbe essere incluso nei servizi sanitari di base offerti ai cittadini, con la disponibilità di farmaci adeguati, trattamento anche dei partner sessuali, educazione pubblica, distribuzione di preservativi, promozione di una adeguata prevenzione nelle categorie a rischio. Infine, una misura preventiva è quella di vaccinare le persone a rischio, per quelle malattie per le quali esiste un vaccino disponibile
PREVENZIONE DELLE MST
PREVENZIONE DELLE MSTPRIMARIA prevenzione dell’insorgenza della malattia:
1)CORSI EDUCAZIONE SANITARIA/SESSUALE
2)CONSULENZA SPECIALISTICA PERIODICA CON
SCREENING:PAP TEST-TAMPONI-SIEROLOGIA
3)TERAPIA VACCINALE
SECONDARIA interventi diretti ad arrestare la
progressione o le recidive della malattia:
-CONTOLLI SANITARI CICLICI-TERAPIA MEDICA-
SCREENING SIEROLOGICI
TERZIARIA adozione di misure atte a minimizzare le
conseguenze della malattia:
-TERAPIA ASSISTENZIALE
PREVENZIONE DELLE MST
prevenzione dell’insorgenza della malattia:
1)CORSI EDUCAZIONE SANITARIA/SESSUALE DI
COMPETENZA DEI CONSULTORI FAMILIARI CON
L’AUSILIO DI SPECIALISTI:
PSICOLOGO/SESSUOLOGO
GINECOLOGO
DERMATOLOGO
UROLOGO
PRIMARIA
PREVENZIONE DELLE MST PRIMARIA
prevenzione dell’insorgenza della malattia:
2)CONSULENZA SPECIALISTICA PERIODICA CON
SCREENING(PAP TEST-TAMPONI-SIEROLOGIA)
3)TERAPIA VACCINALE
RUOLO DEL CONSULTORIO FAMILIARE CON COLLEGAMENTO
OSPEDALIERO PER VALUTAZIONE DI EVENTUALE INFEZIONE
CONNATALE E CON LABORATORIO IDONEO ALL’APPLICAZIONE
DELLE VARIE METODICHE I DIAGNOSI
PREVENZIONE DELLE MSTSECONDARIA interventi diretti ad arrestare la
progressione o le recidive della malattia
TERZIARIA adozione di misure atte a minimizzare le
conseguenze della malattia
-CONTOLLI SANITARI PERIODICI MULTIDISCIPLINARI
-TERAPIA MEDICA
-SCREENING SIEROLOGICI
-TERAPIA “ASSISTENZIALE”
RUOLO DEL CONSULTORIO FAMILIARE E
COLLEGAMENTO TRA I VARI SPECIALISTI
(GINECOLOGO-UROLOGO-DERMATOLOGO) E CON
LABORATORIO IDONEO ALL’APPLICAZIONE DELLE VARIE
METODICHE
ORGANIZZAZIONE DI UN AMBULATORIO PER LE M.S.T.
- ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE PER CONSULENZA GINECOLOGICA- COMPILAZIONE SCHEDA PREDISPOSTA PER DATI STATISTICO-ANAGRAFICI
ED OSSERVAZIONI CLINICHE - COMPILAZIONE CONSENSO INFORMATO
- POSSIBILITA’ DI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLE LESIONI- COMPLETAMENTO CON ESAMI DIAGNOSTICI ACCESSORI DI TIPO
SIEROLOGICO-CLINICO-COLPOSCOPICO- RINVIO DEL PAZIENTE A CONTROLLO PERIODICO E FOLLOW UP
RISORSE UMANE
-PERSONALE SANITARIO:GINECOLOGO-DERMATOLOGO- PERSONALE PARASANITARIO:1 UNITA’ ADDESTRATA
STRUMENTAZIONE
-LETTO GINECOLOGICO- COLPOSCOPIO
- MATERIALI DI CONSUMO ORDINARIO:CARTA-SPECULI-SPATOLE AYRE-CITOBRUSH
- TAMPONI CON TERRENO DI TRASPORTO E KITS SPECIFICI PER ESAMI A FRESCO E PER RICERCA CHLAMYDIA-MICOPLASMA-UREPLASMA
Fine