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Malattie Sessualmente Trasmesse (MST)

Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

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Malattie Sessualmente Trasmesse

(MST)

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L’attività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale.Di maggiore o minore gravità, tutte possono essere pericolose per la salute.Pertanto è fondamentale conoscerle e porre una diagnosi tempestiva.

LE MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE

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CARATTERISTICHE GENERALI DELLE MST

causate da diversi organismi

trasmesse attraverso rapporti sessuali

colpiscono l’apparato riproduttivo

diffusione ad altri organi

nuovi casi/anno nel mondo: 333.000.000 2/3 dei casi: persone con età inferiore a 25 anni

infezione da HIV favorita dalla presenza di MST

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XIX secolo

Malattie veneree

sifilide

gonorrea Linfogranulomavenereo

ulcera molle XXI secolo

MST di seconda generazione

Trichomonasvaginalis

Chlamydia trachomatis

Mycoplasma

Herpes virus

HPV

HIV

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L'approfondimento delle conoscenze in campo microbiologico e clinico, ha condotto all'emergenza e all'individuazione delle MST di seconda generazione:

Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, Mycoplasma spp, Herpesvirus (HSV)1/2, una notevole varietà di tipi di Papillomavirus umani (HPV) e il virus dell'epatite B (HBV).

A completare lo scenario, a partire dal 1980 è comparsa l'epidemia da HIV, responsabile dell'attuale pandemia di AIDS, che riconosce una via di trasmissione sessuale, etero o omosessuale, in oltre l'80% dei casi.

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In Europa, l’Ufficio regionale dell’Oms ha messo a punto una Task force europea con il compito di rispondere efficacemente alle epidemie di MST in Europa dell’Est e in Asia centrale, epidemie che possono potenzialmente diventare un problema serio di salute per tutta la regione europea.La malattie sessualmente trasmissibili sono infatti tornate recentemente all’ordine del giorno dei sistemi sanitari europei, per l’elevata incidenza rilevata nei nuovi paesi membri, quelli appartenenti all’ex blocco sovietico. Nonostante i dati siano variabili e dipendano in larga scala dai metodi di screening, secondo l’Ufficio regionale europeo dell’Oms, l’incidenza media della MST nei paesi dell’est europeo è in media 100 volte più alta che non nei paesi europei occidentali (da 62,8-164,1 per 100.000 a 1,46 per centomila).In Russia c’è stata un’epidemia di sifilide nel 1990 che ha iniziato a declinare solo verso il 1998, mentre è in aumento la sifilide congenita, trasmessa da madri infette ai feti.

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Oggi si riconoscono più di 30 malattie classificate come MST e la lista è in costante espansione.

Secondo l'OMS, la stima della incidenza annuale delle MST curabili (eradicabili, ossia non virali) è di 340 milioni di nuovi casi in adulti di età compresa tra 15-49 anni. Di questi, 69 milioni si concentrano nell'Africa Sub-sahariana e 151 milioni nel Sud e Sud-Est asiatico.

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In particolare, per quanto riguarda le MST di natura non virale,ogni anno nel mondo si stimano: -12 milioni di nuovi casi di sifilide, -62 milioni di gonorrea, -92 milioni di infezione da Chlamydia trachomatis -173 milioni di infezione da Trichomonas vaginalis.

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Come si manifestano le MST ?

Non sempre le MST si presentano con un sintomo od un segno specifico. Per esempio, si stima che 10-20% della popolazione maschile ed il 75% di quella femminile con infezione da Chlamydia trachomatis rimanga asintomatico.

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Tale caratteristica comporta la facile trasmissibilità dell'infezione durante i rapporti sessuali, se questi ovviamente non risultano protetti. Questo è anche il motivo per cui l'apparenza sana del proprio partner sessuale, così come l'apparente normalità delle sue aree genitali, non costituiscono una garanzia di non poter acquisire una MST.

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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

BATTERICHE :

• Sifilide• Ulcera venerea• Linfogranuloma venereo• Vaginosi batterica• Gonorrea• Infezione da Clamydia trachomatis• Infezione da micoplasmi genitali• Donovanosi (o granuloma

inguinale)

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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

VIRALI :

• Herpes simplex anogenitale• Mollusco contagioso• Infezioni da Human Papilloma

Virus• Infezioni da HIV

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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

MICOTICHE :

• Candidosi genitale

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MALATTIE SESSUALMENTE TRASMESSE

PARASSITARIE :

• Scabbia(Sarcoptes Scabiei)• Infezione da Trichomonas

Vaginalis• Pediculosi del Pube(Phthirius

pubis)

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MST CON LESIONI ORGANICHE

•Sifilide

•Ulcera venerea

•Linfogranuloma venereo

•Gonorrea

•Donovanosi (o granuloma inguinale)

•Mollusco contagioso

•HSV

•HPV

•Scabbia

•Pediculosi del pube

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MST SENZA LESIONI EVIDENTI

•Vaginosi batterica

•Infezione da Clamydia trachomatis

•Infezione da Mycoplasmi genitalis

•Infezione da Trichomonas genitalis

•Candidosi vaginale

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MST CON MANIFESTAZIONI CLINICHE

SISTEMICHE

• HIV

•LUE

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MST RILEVANTI PER LA FERTILITA’ DI COPPIA

•Sifilide•Gonorrea

•Infezione da Clamydia Trachomatis

•Herpes simplex genitale

•Infezione da Trichomonas Vaginalis

•Infezioni da Human Papilloma Virus

•Infezioni da HIV

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Fattori di rischio

Elevato numero di partners sessuali

Partners sessuali occasionali

Mancato utilizzo di metodi protettivi di barriera

Scarsa istruzione

Coinfezione da HIV

Precedente storia di MST

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Condizioni predisponenti

biologiche giovane età sesso femminile

Condizioni predisponenti

comportamentali tossicodipendenza alcolismo promiscuità sessuale turismo globale (“turismo sessuale”) immigrazione

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Modalità di contagio

contatto eterosessuale/omosessuale

contagio durante la gravidanza

Madre figlio

Trasmissione verticale

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Sintomi principali

Nella donna

nell’uomo

dolori addominali

ulcere genitali

perdite vaginali

bruciore, dolore

ulcere genitali

perdite uretrali

dolore

bruciore

Page 23: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Complicanze delle MSTComplicanze delle MST

PID:

sterilità

gravidanze extrauterine

aborto

infezione neonatale

coinvolgimento pluriviscerale

insorgenza di tumori

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DiagnosiDiagnosi

Ricerca del germe direttamente nelle secrezioni genitali:

Esame microscopicoTampone: vaginale-uretrale-rettale

Esami del sangue e/osierologia

HPV DNA test Analisi sicura per la prevenzione delle lesioni

del collo

PCR

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Il periodo di incubazione varia da pochi giorni ad una settimana dal contagio con un partner infetto ma talora senza sintomi. Anche la donna può nella maggioranza dei casi non mostrare alcun sintomo della malattia.

GONORREA

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Trattata per tempo con antibiotici, può essere curata. Altrimenti può causare danni irreversibili al sistema riproduttivo nella donna e nell’uomo, danni all’uretra, alla prostata e ai reni.

GONORREA

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Una donna può non sospettare di essere infetta, se il suo partner non la informa di avere contratto la malattia. Dal collo dell’utero il gonococco può risalire alle tube di Falloppio e dare una salpingite più o meno grave,

talora con peritonite (malattia infiammatoria pelvica o PID).

GONORREA

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In gravidanza può causare l’infezione del feto all’atto del

parto (oftalmoblenorrea neonatale).

GONORREA

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Le malattie sessualmente trasmesse 2

GENERALITA’ Le Chlamydie sono un gruppo di microorganismi ,obbligatoriamente

intracellulari ,che hanno perso la capacità di produrre autonomamente l’energia a loro necessaria ,divenendo “parassiti energetici “ delle cellule ospiti.

La famiglia delle Chlamydiaceae comprende un genere, Chlamydia con tre specie di interesse medico

C. psittaci

C.pneumoniae

C.trachomatis

le prime due responsabili di infezioni polmonari , la terza responsabile del linfogranuloma venereo , del tracoma e di numerose infezioni a prevalente trasmissione sessuale.

Chlamydie

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Agente eziologico:

- Chlamydia trachomatis :batterio gram negativo parassita obbligato endocellulare di 200-300 nm(sierotipi da D a K)

- L'infezione genitale da C. è frequente (3%-5% delle donne sessualmente attive) e spesso decorre sia nell'uomo che nella donna in modo totalmente asintomatico.

- La cervice è la sede più frequente di infezione

- Nei paesi dell'Europa Occidentale tale infezione è causa del 40% delle uretriti maschili.

INFEZIONE DA CHLAMYDIA TRACHOMATIS

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Uomo Donna

-Asintomaticità (>50%) -Asintomaticità (80%)

-Presenza di secrezioni uretrali

-sanguinamento intermestruale o postcoitale

-Disuria -dolore in basso addome

-infezioni rettali (spesso asintomatiche)

-secrezioni vaginali purulente (anche con secrezioni anali,

proctiti)

-cervicite mucopurulenta e/o sanguinamento da

contatto

-infezioni faringee (asintomatiche)

-infezioni faringee ed anali

INFEZIONE DA CLAMYDIA TRACHOMATIS

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LA CLAMYDIA T. è causa di flogosi pelviche (PID)spesso gravi e con conseguenze

negative per la fertilità femminile.

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CHLAMYDIA

In gravidanza l’infezione è associata ad un aumento dei parti pretermine, delle morti fetali e delle morti neonatali.

 

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CHLAMYDIA

Una forma rara è dovuta a tipi differenti di Chlamydia che causano il linfogranuloma venereo, malattia

che si manifesta con adenopatia molle femorale o inguinale

solitamente da un solo lato, proctocolite con potenziali esiti in

fistole rettali o anali. 

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Agente eziologico Chlamydia trachomatis Diffusione Casi sporadici in Nord

America,Europa,Australia. Endemica in Est Africa,India,

Sud est asiatico,Sud America e Caraibi

I° stadio = ulcerazione dolente herpes like

II° stadio = linfoadenite inguinale dolente

III° stadio = dopo anni proctocolite con stenosi rettale ed elefantiasi dei

genitali

La sierologia per Chlamydia trachomatis ( L-type serovar ) può indirizzare la diagnosi.

La ricerca colturale o mediante biologia molecolare confermerà la diagnosi

Linfogranuloma venereo

Page 38: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Linfogranuloma venereo

Page 39: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

“ fase primaria “

dopo 10-30 giorni dal contagio comparsa del “sifiloma primario”:

piccolo nodulo eroso in superfice,rosso cupo e tipicamente non dolente,persistente per 3-6 settimane

Sifilide

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Sifilide in fase secondaria

• Lesioni di tipo psoriasico ed eczematoso

• Lesioni distruttive,(Gomma luetica)

Sifilide in fase terziaria

Page 41: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

• Rappresenta la MST ad etiologia virale più frequente Rappresenta la MST ad etiologia virale più frequente

nei paesi occidentalinei paesi occidentali

• Fattori di rischioFattori di rischio

• Età media 30 aa.Età media 30 aa.

• In Italia non è prevista dalla legge la notifica In Italia non è prevista dalla legge la notifica

obbligatoriaobbligatoria

•Rappresenta 1/3 di tutti i casi di MST segnalati Rappresenta 1/3 di tutti i casi di MST segnalati

•Grande dispersione di pazienti affetti da MST in Grande dispersione di pazienti affetti da MST in

strutture sanitarie diverse strutture sanitarie diverse

INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV

EPIDEMIOLOGIA

Page 42: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Human Papilloma Virus

•Le lesioni precancerose e il cancro

cervicale sono correlate all’infezione da

HPV

•Questa si contrae piu’ facilmente da

adolescenti

•Partners multipli = maggiore

esposizione

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HPV puo’ infettare l’epitelio squamoso di tutto il tratto genitale

con effetti analoghi

• VulvaVulva VIN = Neoplasia Vulvare Intraepiteliale

• VaginaVagina VAIN = Neoplasia Vaginale Intraepiteliale

• AnoAno AIN = Neoplasia Anale Intraepiteliale

Page 44: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

LESIONI PROLIFERATIVELESIONI PROLIFERATIVE

SEDI superfici umide dei genitali:SEDI superfici umide dei genitali: grandi labbra piccole labbra grandi labbra piccole labbra vestibolo meato uretrale vestibolo meato uretrale perineo canale analeperineo canale anale

INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV

Lesioni vulvariLesioni vulvari

INFEZIONE CLINICA INFEZIONE CLINICA evidenziabile ad occhio nudoevidenziabile ad occhio nudo

INFEZIONE SUBCLINICA INFEZIONE SUBCLINICA evidenziabile con ac. Acetico 3-5% e colposcopiaevidenziabile con ac. Acetico 3-5% e colposcopia

INFEZIONE LATENTE INFEZIONE LATENTE evidenziabile con tecniche di biologia molecolare per evidenziabile con tecniche di biologia molecolare per

HPV-DNA HPV-DNA su tessuto clinicamente sanosu tessuto clinicamente sano

Page 45: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Prevalenza di HPV*, LSIL**, HSIL** in Prevalenza di HPV*, LSIL**, HSIL** in relazione all’etàrelazione all’etàda Myers, 2000da Myers, 2000

((*DNAHPV+ con citologia normale ** diagnosi istologica)*DNAHPV+ con citologia normale ** diagnosi istologica)

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

età

pre

vale

nza HPV

LSIL

HSIL

Page 46: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Nel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPVNel tratto genitale si riscontrano più di 35 tipi di HPV

High RiskHigh Risk : :16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri 16-18-31-33-35-39-45-52-55-56 associati a quadri istologici di media o grave displasia fino al carcinoma istologici di media o grave displasia fino al carcinoma

Low RiskLow Risk : : 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni 6-11 riscontrati in più del 90% delle lesioni benignebenigne

Agente etiologico : HUMAN Agente etiologico : HUMAN PAPILLOMAVIRUS PAPILLOMAVIRUS

Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono Attualmente 86 genotipi interamente sequenziati, cui si sono aggiunte 30 sequenze parziali aggiunte 30 sequenze parziali

INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV

ETIOLOGIAETIOLOGIA

Page 47: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

• Inoculazione del virus attraverso soluzioni di Inoculazione del virus attraverso soluzioni di

continuità dell’epiteliocontinuità dell’epitelio

• Sedi più frequenti d’infezione sono quelle Sedi più frequenti d’infezione sono quelle

suscettibili ai microtraumi durante il rapporto suscettibili ai microtraumi durante il rapporto

sessualesessuale

• Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia, Possibili fomiti: guanti chirurgici, pinze da biopsia,

indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2indumenti intimi, fumi generati da Laser CO2

• L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio L’HPV penetra nello strato basale dell’epitelio

pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo pavimentoso, il genoma virale raggiunge il nucleo

della cellula dove si stabilisce in forma episomaledella cellula dove si stabilisce in forma episomale

• Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in Incubazione variabile da 3 settimane ad 8 mesi (in

media 3 mesi) media 3 mesi)

• L’infezione si trasmette anche da lesioni subclinicheL’infezione si trasmette anche da lesioni subcliniche

• Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta Il 50% delle donne con infezione vulvare presenta

infezione cervicaleinfezione cervicale

INFEZIONE DA HPVINFEZIONE DA HPV PatogenesiPatogenesi

Page 48: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

INFEZIONE CLINICA DA HPVINFEZIONE CLINICA DA HPV

• CONDILOMA ACUMINATO : escrescenze vegetanti a superficie crestiforme, biancastre, singole o confluenti in masse a cavolfiore

• CONDILOMA PAPULARE : lesioni rotondeggianti cupoliformi, a superficie rugosa, isolate o confluenti a formare placche

• CONDILOMA PAPILLOMATOSO :lesioni sessili , singolee o multiple, papille confluenti in una larga base di impianto

Page 49: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA

HPV HPV 16 e 16 e 1818

LEGAME DI PROTEINE

TRASFORMANTI PRODOTTE DAL

VIRUS (E6,E7) CON GENI

ONCOSOPPRESSORI (p53, RB)

Steroidi

Fumo di sigarette

Modificazione risposta immune

CIN

Blocco apoptosi No controllo ciclo cellulareForme invasive

Fattori di rischioFattori di rischio

Attività sessuale Attività sessuale molto precocemolto precoce

Numerosi partnerNumerosi partner

Promiscuità Promiscuità sessualesessuale

Infezioni da HPVInfezioni da HPV

Vaginiti recidivantiVaginiti recidivanti

Cerviciti cronicheCerviciti croniche

LeucoplachiaLeucoplachia

Razza negraRazza negra

Lacerazioni da Lacerazioni da partoparto

Page 50: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Lesioni squamose intraepiteliali (SIL)

(Bethesda system)

• CIN 1 corrisponde SIL 1 (basso grado)

• CIN 2-3 corrisponde SIL 2 (alto grado)

Page 51: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

PREVENZIONE

TUMORE DELLA CERVICE UTERINA

PREVENZIONE PRIMARIAEliminazione dei fattori di rischio:

.Vaccino

•Precoce inizio attività sessuale

•Elevato numero di partner

•Infezioni genitali (HPV)

•Fumo

Page 52: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

PREVENZIONE SECONDARIA

TUMORE DELLA CERVICE UTERINA

Page 53: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Troppo spesso non diagnosticata 20% dei casi infezione asintomatica 60% dei casi infezione sintomatica non diagnosticata 20% dei casi infezione sintomatica correttamente diagnosticata

HERPES GENITALEHERPES GENITALE

EpidemiologiaEpidemiologia

In Italia è la MST virale più diffusa dopo l’HPV

Dati epidemiologici condizionati da- Assenza di manifestazioni cliniche e sintomi - Varietà di manifestazioni cliniche- Metodiche diagnostiche - Strutture diverse preposte alla diagnosi

Età media Prima Infezione aa 20-24

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HSV tipo 1HSV tipo 1 HSV tipo 2 HSV tipo 2Virus Varicella ZosterVirus Varicella Zoster Epstein Barr VirusEpstein Barr VirusCitomegalovirusCitomegalovirus HSV umano HSV umano tipo 6tipo 6HSV umano tipo 7HSV umano tipo 7 HSV umano tipo 8HSV umano tipo 8

HERPES GENITALEHERPES GENITALE

EtiologiEtiologiaa

Infezione cronica durante la quale il virus Infezione cronica durante la quale il virus periodicamente viene dismesso dalle superfici periodicamente viene dismesso dalle superfici

epiteliali epiteliali AGENTE ETIOLOGICO AGENTE ETIOLOGICO Herpes Simplex DNA-VirusHerpes Simplex DNA-Virus

RESPONSABILI HERPES GENITALE -HSV 2 80-90% dei casiRESPONSABILI HERPES GENITALE -HSV 2 80-90% dei casi -HSV 1 10-20% dei casi-HSV 1 10-20% dei casi

Page 55: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

febbre, stress, mestruazioni, UV, corticosteroidi,antiblastici

HERPES GENITALEHERPES GENITALE

PatogenesiPatogenesi

Infezione delle cellule epitelialiInfezione delle cellule epiteliali

Localizzazione e latentizzazione nei gangli Localizzazione e latentizzazione nei gangli secondari delle radici spinali corrispondenti alla secondari delle radici spinali corrispondenti alla zona cutanea interessata dalle lesionizona cutanea interessata dalle lesioni

terminazioni nervose dei nervi sensitivi

Riattivazione episodica ad intervalli variabiliRiattivazione episodica ad intervalli variabili

Page 56: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Zone interessate piccole labbra grandi labbracute perianale monte di venerezona periclitoridea uretra

vagina cervice

Linfadenite inguinale satellite

HERPES GENITALEHERPES GENITALE

Quadro clinico : PRIMA INFEZIONE

Vescicole multiple intatte per 24-36 ore

Rottura spontanea

Aree disepitelizzate

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VVCVVC

EPIDEMIOLOGIAEPIDEMIOLOGIA

• Il trend è in crescitaIl trend è in crescita

• Aumenta l’incidenza di non-albicansAumenta l’incidenza di non-albicans

• Aumenta l’incidenza di “ricorrenti”Aumenta l’incidenza di “ricorrenti”

Page 58: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

Trend delle vaginiti (1995 - 2002)

0%

10%

20%

30%

40%

50%

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

BV VVC Tricho

Guaschino, 2002

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75

144 2 1 4

C. albicans

C. glabrata

C. saccaromyces

C. krusei

C. parapsilosis

altre

Specie di Candida (%)

Guaschino, 2002

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Il primo approccio ai sintomi da Il primo approccio ai sintomi da vulvovaginitivulvovaginiti

• MicroscopiaMicroscopia

• Misura del pHMisura del pH

• Test Whiff per la presenza delle amineTest Whiff per la presenza delle amine

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pH Test di Whiff Esame a fresco

Normale 4,0 – 4,5 negativoPMN/EC < 1Lattobacilli

VVC 4,0 – 4,5 negativoPMN/EC < 1Lattobacilli

Pseudoife (40 – 60%)

VB > 4,5positivo70/80%

PMN/EC < 1No lattobacilli

cocchi, clue cells

Trichomonas > 4,5 positivo 30/40%

PMN+++Flora mista

Trichomonas (40 – 80%)

Diagnosi differenziale delle vaginiti

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Vaginosi Trichomonas Candida

asintomatica 50% 10 – 50% 10 – 20%

leucorrea +++ +++ ++

Fishy odor +++ ++ -

bruciore - +++ +

prurito - + +++

dispareunia - + +++

disuria - +++ -

Sintomi e SegniSintomi e Segni

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SegniSegniVaginosi Trichomonas Candida

leucorrea lattescente omogenea

schiumosa bianco-grigiastra

Bianca

granulare adesa

eritema vul.

- ++ +++

edema vul. - - ++

fissurazioni - - ++

vaginite - ++ +++

altro Whiff test + Cervice a fragola (2%)

Lesioni satelliti

Sintomi e SegniSintomi e Segni

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VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI

• Leucorrea bianca, granulare, adesaLeucorrea bianca, granulare, adesa• pH < 4,5pH < 4,5• Assenza di odoreAssenza di odore• Iperemia, edema, fissurazioniIperemia, edema, fissurazioni• Prurito, bruciorePrurito, bruciore

1. CLINICA

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VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI

2. 2. MICROSCOPIA A FRESCOMICROSCOPIA A FRESCO (10 – 30% di falsi negativi)(10 – 30% di falsi negativi)

• Ife, pseudoife e/o blastosporeIfe, pseudoife e/o blastospore• Leucociti, eritrociti, cellule epiteliali e detriti Leucociti, eritrociti, cellule epiteliali e detriti

cellularicellulari

L’aggiunta di KOH al 10% “chiarifica” il materiale e L’aggiunta di KOH al 10% “chiarifica” il materiale e rende più agevole la diagnosirende più agevole la diagnosi

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VVCVVCDIAGNOSIDIAGNOSI

3. ESAME COLTURALEESAME COLTURALE

È indicato solamente in caso di:È indicato solamente in caso di:

1.1. esame clinico positivo e microscopia esame clinico positivo e microscopia negativanegativa

2.2. VVC complicata.VVC complicata.

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VVCVVCTERAPIATERAPIA

INDICAZIONIINDICAZIONI

• Presenza di sintomi, con evidenza di miceti in Presenza di sintomi, con evidenza di miceti in microscopia a frescomicroscopia a fresco

• Presenza di sintomi, senza evidenza di Presenza di sintomi, senza evidenza di miceti, in attesa di colturamiceti, in attesa di coltura

• Non sono da trattare le pazienti asintomaticheNon sono da trattare le pazienti asintomatiche• Non è richiesto il trattamento di coppia, se Non è richiesto il trattamento di coppia, se

non nelle forme recidivantinon nelle forme recidivanti

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VVCVVCTERAPIATERAPIA

PRIMO EPISODIOPRIMO EPISODIO (vaginite non complicata): (vaginite non complicata):

• Terapia a breve termineTerapia a breve termine• Antimicotici per via locale od orale*Antimicotici per via locale od orale*• La doppia via di somministrazione non ha un La doppia via di somministrazione non ha un

razionale scientificorazionale scientifico• Assecondare la preferenza della pazienteAssecondare la preferenza della paziente• Eradicazione nel 80-90% dei casiEradicazione nel 80-90% dei casi

* * In gravidanza: In gravidanza: la via orale è controindicatala via orale è controindicata

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VVCVVCTERAPIATERAPIA

VAGINITE COMPLICATAVAGINITE COMPLICATA

• Valutazione ed eliminazione dei fattori di Valutazione ed eliminazione dei fattori di rischiorischio

• Personalizzazione Personalizzazione • Trattamento prolungatoTrattamento prolungato

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VVCVVCTERAPIA

2a RECIDIVANTERECIDIVANTE

• Trattamento dell’attacco acuto con triazoli per Trattamento dell’attacco acuto con triazoli per via orale (fluconazolo 150mg/die x 2 giorni o via orale (fluconazolo 150mg/die x 2 giorni o itraconazolo 400mg/die x 2 giorni)itraconazolo 400mg/die x 2 giorni)

• Trattamento del partner solo se sintomaticoTrattamento del partner solo se sintomatico• Terapia di mantenimentoTerapia di mantenimento

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• Il controllo delle MST è una delle priorità dell’OMS e di altre organizzazioni sanitarie. La strategia adottata si basa soprattutto sulla prevenzione, con la promozione di comportamenti sessuali responsabili (informazione, attenzione nelle pratiche sessuali saltuarie e con partner occasionali, accesso all’uso di preservativi). L’educazione e il counselling si devono accompagnare comunque anche a misure di identificazione sia delle persone infette che non mostrano sintomi (ad esempio con lo screening di alcune categorie, come le donne in gravidanza) che dei loro partner sessuali. Oltre al trattamento dei sintomi, va messa in atto una cura microbiologica, la prevenzione di ricadute e la prevenzione della trasmissione. Il trattamento complessivo delle MST dovrebbe essere incluso nei servizi sanitari di base offerti ai cittadini, con la disponibilità di farmaci adeguati, trattamento anche dei partner sessuali, educazione pubblica, distribuzione di preservativi, promozione di una adeguata prevenzione nelle categorie a rischio. Infine, una misura preventiva è quella di vaccinare le persone a rischio, per quelle malattie per le quali esiste un vaccino disponibile

PREVENZIONE DELLE MST

Page 73: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

PREVENZIONE DELLE MSTPRIMARIA prevenzione dell’insorgenza della malattia:

1)CORSI EDUCAZIONE SANITARIA/SESSUALE

2)CONSULENZA SPECIALISTICA PERIODICA CON

SCREENING:PAP TEST-TAMPONI-SIEROLOGIA

3)TERAPIA VACCINALE

SECONDARIA interventi diretti ad arrestare la

progressione o le recidive della malattia:

-CONTOLLI SANITARI CICLICI-TERAPIA MEDICA-

SCREENING SIEROLOGICI

TERZIARIA adozione di misure atte a minimizzare le

conseguenze della malattia:

-TERAPIA ASSISTENZIALE

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PREVENZIONE DELLE MST

prevenzione dell’insorgenza della malattia:

1)CORSI EDUCAZIONE SANITARIA/SESSUALE DI

COMPETENZA DEI CONSULTORI FAMILIARI CON

L’AUSILIO DI SPECIALISTI:

PSICOLOGO/SESSUOLOGO

GINECOLOGO

DERMATOLOGO

UROLOGO

PRIMARIA

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PREVENZIONE DELLE MST PRIMARIA

prevenzione dell’insorgenza della malattia:

2)CONSULENZA SPECIALISTICA PERIODICA CON

SCREENING(PAP TEST-TAMPONI-SIEROLOGIA)

3)TERAPIA VACCINALE

RUOLO DEL CONSULTORIO FAMILIARE CON COLLEGAMENTO

OSPEDALIERO PER VALUTAZIONE DI EVENTUALE INFEZIONE

CONNATALE E CON LABORATORIO IDONEO ALL’APPLICAZIONE

DELLE VARIE METODICHE I DIAGNOSI

Page 76: Malattie Sessualmente Trasmesse (MST). Lattività sessuale comporta il rischio di diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Di maggiore o minore

PREVENZIONE DELLE MSTSECONDARIA interventi diretti ad arrestare la

progressione o le recidive della malattia

TERZIARIA adozione di misure atte a minimizzare le

conseguenze della malattia

-CONTOLLI SANITARI PERIODICI MULTIDISCIPLINARI

-TERAPIA MEDICA

-SCREENING SIEROLOGICI

-TERAPIA “ASSISTENZIALE”

RUOLO DEL CONSULTORIO FAMILIARE E

COLLEGAMENTO TRA I VARI SPECIALISTI

(GINECOLOGO-UROLOGO-DERMATOLOGO) E CON

LABORATORIO IDONEO ALL’APPLICAZIONE DELLE VARIE

METODICHE

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ORGANIZZAZIONE DI UN AMBULATORIO PER LE M.S.T.

- ACCETTAZIONE DEL PAZIENTE PER CONSULENZA GINECOLOGICA- COMPILAZIONE SCHEDA PREDISPOSTA PER DATI STATISTICO-ANAGRAFICI

ED OSSERVAZIONI CLINICHE - COMPILAZIONE CONSENSO INFORMATO

- POSSIBILITA’ DI DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DELLE LESIONI- COMPLETAMENTO CON ESAMI DIAGNOSTICI ACCESSORI DI TIPO

SIEROLOGICO-CLINICO-COLPOSCOPICO- RINVIO DEL PAZIENTE A CONTROLLO PERIODICO E FOLLOW UP

RISORSE UMANE

-PERSONALE SANITARIO:GINECOLOGO-DERMATOLOGO- PERSONALE PARASANITARIO:1 UNITA’ ADDESTRATA

STRUMENTAZIONE

-LETTO GINECOLOGICO- COLPOSCOPIO

- MATERIALI DI CONSUMO ORDINARIO:CARTA-SPECULI-SPATOLE AYRE-CITOBRUSH

- TAMPONI CON TERRENO DI TRASPORTO E KITS SPECIFICI PER ESAMI A FRESCO E PER RICERCA CHLAMYDIA-MICOPLASMA-UREPLASMA

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Fine