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bozza del nuovo regolamento edilizio Per giorni sessanta chiunque abbia interesse può presentare proprie osservazioni e/o controdeduzioni che devono essere indirizzate al Diri- gente dell’area tecnica dott. Ing. Antonio Pescatore, in base alla legge 241/90, art.9
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_______________________________________
CENTRO URBANO – AREA ARCHEOLOGICA
FASCIA COSTIERA – S. PIETRO
n° progetto DATA settembre 2011 aggiornamenti Redazione: arch. Lorenzo Prete – RUP ing. Antonio Pescatore
NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO – PRG vigente Redatto ai sensi della legge regionale n.3 del 09.03.2009 (Gazzetta regionale 13.03.2009 n°40)
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Indice
TITOLO I – NORME GENERALI E PROCEDURALI 4 CAPO 1 – NORME GENERALI 4 Articolo 1 – Contenuto e limiti del Regolamento Edilizio 4 CAPO 2 – INTERVENTI EDILIZI 4 Articolo 2 – Definizione degli interventi edilizi 4 Articolo 3 – Manutenzione ordinaria 5 Articolo 4 – Manutenzione straordinaria 5 Articolo 5 – Restauro scientifico, restauro e risanamento conservativo, adeguam. igien.-funzionale 6 Articolo 6 – Ristrutturazione edilizia 7 Articolo 7 – Nuova costruzione 8 Articolo 8 – Ristrutturazione urbanistica 8 Articolo 9 – Opere interne 9 Articolo 10 – Cambio della destinazione d’uso 9 Articolo 11 – Destinazioni ammissibili nelle zone residenziali 9 Articolo 12 – Ampliamenti 10 Articolo 13 – Sopraelevazione 10 Articolo 14 – Depositi di materiali a cielo aperto 10 Articolo 15 – Scavi e rinterri 10 Articolo 16 – Demolizioni 10 Articolo 17 – Demolizione e ricostruzione 10 CAPO 3 – MODALITA’ DEGLI INTERVENTI EDILIZI 11 Articolo 18 – Opere soggette a Permesso di Costruire 11 Articolo 19 – Opere soggette a Denuncia Inizio Attività (D.I.A.) 12 Articolo 20 – Opere non soggette a titolo abilitativo 14 Articolo 21 – Interventi per manufatti temporanei stagionali 15 Articolo 22 – Interventi relativi all’arredo urbano e alle opere minori soggette a procedure particolari 16 Articolo 23 – Intervento urgenti 16 Articolo 24 – Opere comunali 17 Articolo 25 - Attività edilizia delle pubbliche amministrazioni 17 Articolo 26 – Normative per opere esterne e a verde 18 Articolo 27 – Interventi relativi ai parchi e ai giardini1 18 CAPO 4 – CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI ATTI E PROG ETTI DA ALLEGARE ALLE DOMANDE DI PERMESSO DI COSTRUIRE O D.I.A. 18 Articolo 28 – Domanda di Permesso di Costruire o D.I.A.) 18 Articolo 29 – Certificazioni da presentare a corredo dell’istanza di Permesso di Costruire 21 Articolo 30 – Documentazione necessaria per la richiesta di Permesso di Costruire 22 Articolo 31 – Interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento igienico, tecnologico e funzionale, consolidamento 31 Articolo 32 – Interventi di risanamento igienico, restauro, risanamento conservativo 31 Articolo 33 – Interventi di ristrutturazione edilizia ed ampliamento 32 Articolo 34 – Interventi di cambio di destinazione d’uso e trasformazione tipologica 32 Articolo 35 – Interventi di demolizione 32 Articolo 36 – Opere interne 33 Articolo 37 – Interventi per formazione e modifica di giardini 33 Articolo 38 – Progetti di variante, Variante in corso d’opera 34 Articolo 39 – Documentaz. e disciplina D.I.A. 34 Articolo 40 - S.C.I.A. 35 Articolo 41 – Progetto Planivolumetrico Preliminare 36 CAPO 5 – CARATTERISTICHE DELL’ATTO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE
PROCEDIMENTI PER IL RILASCIO DEI PERMESSI 37 Articolo 42 - Sportello unico per l'edilizia 37 Articolo 43 - Procedimento per il rilascio del permesso di costruire 38 Articolo 44 - Intervento sostitutivo regionale 40 Articolo 45 - Caratteristiche dell'atto del Permesso di Costruire 41 Articolo 46 - Presupposti per il rilascio del permesso di costruire 42 Articolo 47 - Competenza al rilascio del permesso di costruire 42 Articolo 48 – Permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici 43 Articolo 49 – Efficacia temporale e decadenza del permesso di costruire 43
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 50 – Contributo per il rilascio del permesso di costruire 44 Articolo 51 – Riduzione o esonero dal contributo di costruzione 45 Articolo 52 – Convenzione-tipo per gli interventi di edilizia convenzionata 46 Articolo 53 – Contributo di costruzione per opere o impianti non destinati alla residenza 47 Articolo 54 – Progettista, Direttore dei Lavori e Costruttore. 48 CAPO 6 – ESECUZIONE E CONTROLLO DELLE OPERE 48 Articolo 55 – Richiesta e consegna di punti fissi. Verifica del perimetro delle costruzioni 48 Articolo 56 – Organizzazione del Cantiere 49 Articolo 57 – Cautele per la salvaguardia di ritrovamenti archeologici, storici e artistici 50 Articolo 58 – Obblighi da osservare in caso di interruzione dei lavori o di sopraelevazione 51 delle costruzioni Articolo 59 – Occupazione e manomissione di suolo pubblico 51 Articolo 60 – Visite di controllo 52 Articolo 61 – Ultimazione dei lavori 52 Articolo 62 – Opere soggette ad Agibilità 52 Articolo 63 - Procedimento di rilascio del certificato di agibilità 53 Articolo 64 - Dichiarazione di inabitabilità, sgombero 54 Articolo 65- Applicazione delle norme di carattere particolare per la presentazione dei progetti 55 Articolo 66- Applicazione delle norme per impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili 56 Articolo 67 - Applicazione norme del Testo Unico in materia Edilizia – D.P.R. n.380/2001 e s.m.i. 57 CAPO 7 – STRUMENTI URBANISTICI ESECUTIVI 57 Articolo 68 – Strumenti urbanistici esecutivi 57 Articolo 69 – Caratteristiche degli atti e progetti urbanistici, di iniziativa privata 58 Articolo 70 - Progetto di massima dei Piani Esecutivi 62 Articolo 71 - Schema di convenzione tipo 63 Articolo 72 - Schema di convenzione tipo con l’applicazione della perequazione urbanistica 66 TITOLO II – PARAMETRI EDILIZI 69 CAPO UNICO – 69 Articolo 73 – Definizione e Applicazione dei Parametri Edilizi 69 TITOLO III – NORME IGIENICO-SANITARIE 80 Articolo 74 – Norme igienico-sanitarie edilizie per le civili abitazioni 80 TITOLO IV – MODALITA’ COSTRUTTIVE 83 CAPO 1 – ASPETTO DEI FABBRICATI ED ARREDO URBANO 83 Articolo 75 – Campionatura 83 Articolo 76 – Aspetto e manutenzione degli edifici 83 Articolo 77 – Aggetti, sporgenze e balconi 85 Articolo 78 – Zoccolature, intercapedini, recinzioni 85 Articolo 79 – Apposizione di cartelli ed oggetti di pubblicità 86 Articolo 80 – Vetrine, insegne, marciapiedi 86 Articolo 81 – Ingressi carrai 87 Articolo 82 – Tabelle stradali, numeri civici, indicatori stradali, autorimesse 87 Articolo 83 – Soffitti inclinati, sottotetti 89 Articolo 84 – Lavori privati su spazi o strade pubbliche o vicinali 89 Articolo 85 – Forni, focolai, camini, condotti di calore, canne fumarie 89 CAPO 2 – NORME TECNOLOGICHE 91 Articolo 86 – Requisiti di carattere termico 91 Articolo 87 – Requisiti di carattere acustico 91 Articolo 88 – Requisiti illuminotecnici 92 Articolo 89 – Requisiti relativi alla aerazione e dimensionamento dei locali 93 Articolo 90 – Requisiti relativi alla sicurezza 93 Articolo 91 – Requisiti relativi all’accessibilità ed uso 93 Articolo 92 – Rifornimento idrico 94 Articolo 93 – Impianti igienici e di smaltimento delle acque reflue 95 Articolo 94 – Impianto di smaltimento dei fumi 95 Articolo 95 – Impianti di smaltimento delle acque piovane 96 Articolo 96 – Scarichi industriali 96 Articolo 97 – Abbattimento dell’inquinamento atmosferico per impianti industriali 96 Articolo 98 – Impianti di aerazione 97 Articolo 99 – Caratteristiche dei fabbricati ai fini della prevenzione incendi 97 Articolo 100 – Centrali termiche 97
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Articolo 101 – Barriere architettoniche 97 TITOLO V – DISPOSIZIONI TRANSITORIE 98 CAPO UNICO 98 Articolo 102 - Risparmio energetico, fonti rinnovabili, edilizia sostenibile , uso efficiente dell’energia. Precisazione dei principi di progettazione integrata e di regolamentazioni già esplicitate. 98 Articolo 103 - La progettazione integrata 99 Articolo 104 – Incentivi 112 Articolo 105 - Valorizzazione delle corti, cortili ed aree di pertinenza 113 Articolo 106 - Riqualificazione e riordino degli immobili esistenti 113 CAPO 2 - Disposizioni generali 113 Articolo 107 - Manufatti oggetto di condono edilizio 113 Articolo 108 - Edifici esistenti adibiti a funzioni non più ammissibili 113 Articolo 109 – Disposizioni transitorie 114 Articolo 110 - Disposizioni finali 114 Articolo 111 - Abrogazione del precedente Regolamento edilizio 114 Articolo 112 - Abrogazione di disposizioni in contrasto 114 Articolo 113 - Entrata in vigore 114 _____________________________________________________________________________________ ALLEGATI: MODULISTICA PER PERMESSI DI COSTRUIRE E D.I.A.
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NUOVO RENUOVO RENUOVO RENUOVO REGOLAMENTO EDILIZIOGOLAMENTO EDILIZIOGOLAMENTO EDILIZIOGOLAMENTO EDILIZIO
Redatto ai sensi della Legge Regionale n. 3 del 9 marzo 2009 (Gazzetta Regionale 13.03.2009 n. 40)
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TITOLO 1 – NORME GENERALI PROCEDURALI
CAPO 1 – NORME GENERALI
Articolo 1 - Contenuto e limiti del Regolamento Edi lizio
Il presente Regolamento è stato redatto ai sensi dell’art. 4 D.P.R. 06.06.2001 n° 380 “Testo
Unico delle Disposizioni Legislative e Regolamentari in Materia di Edilizia” e ai sensi della
Legge Regionale n.3 del 09/03/2009 (Gazzetta regionale 13/03/2009 n. 40), pertanto esso
disciplina:
• Le modalità costruttive, tecnico-estetiche, di sicurezza e agibilità degli immobili e delle loro
pertinenze.
• le procedure per i processi di intervento inerenti alle realizzazioni, le trasformazioni, la
manutenzione e la salvaguardia dei manufatti edilizi, dell’ambiente costruito e di quello
naturale (fatta eccezione per le consuetudinarie operazioni agricole);
• la realizzazione di opere di urbanizzazione.
I citati interventi sono disciplinati, oltre che dal presente Regolamento e per quanto in esso
non specificato, da:
a) Tutte le leggi e regolamenti statali e regionali vigenti che siano applicabili in materia;
b) Testo unico D.P.R. 380 del 06.giugno.2001 e s.m.i.;
c) Piani Generali o Tematici Regionali e Provinciali redatti ai sensi della L.R. n 20/2001 e della
Legge 142/1990;
d) Legge regionale n.3 del 9 marzo 2009;
e) Strumenti urbanistici generali e particolari vigenti sul territorio comunale ed altre disposizioni
di carattere ed interesse eminentemente locale o legate alla problematica Urbanistica ed
Edilizia comunale, alla sua organizzazione ed alla sua gestione;
f) Dal Regolamento di Igiene Comunale;
g) Programmi Pluriennali di Attuazione dei medesimi strumenti urbanistici, ai sensi delle Leggi
Nazionali e Regionali vigenti, ove applicabili.
Il presente regolamento si applica all’intero territorio comunale.
CAPO 2 – INTERVENTI EDILIZI
Articolo 2 - Definizione degli Interventi Edilizi
Il Regolamento Edilizio recepisce ed integra quanto previsto dall’art. 3 del D.P.R. 380/2001.
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Articolo 3 - Manutenzione ordinaria
Si definiscono “interventi di manutenzione ordinaria” quelli che riguardano le opere di
riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie a
integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.
Sono da considerarsi, ad esempio, manutenzione ordinaria i seguenti interventi:
Opere interne:
a) Riparazione, rinnovo e sostituzione di intonaci, rivestimenti, pavimenti, infissi e serramenti,
impianti tecnologici (idraulico, elettrico, riscaldamento, igienico, di ventilazione, del gas),
apparecchi sanitari, canne fumarie.
Opere esterne:
a) Pulitura e ripresa parziale di intonaci, senza alterazione dei materiali e delle tinte esistenti.
b) Pulitura, riparazione, sostituzione e tinteggiatura degli infissi esterni, delle recinzioni, dei manti
di copertura, delle pavimentazioni esterne, di elementi architettonici (inferriate, bancali,
cornici, zoccolature, gradini), senza alterazione dei tipi esistenti e della forma.
c) Rifacimento parziale di rivestimenti esterni.
d) Installazione di canali di gronda e pluviali.
e) Riparazione o sostituzione di grondaie, pluviali e canne fumarie, canne di aspirazione, camini,
senza alterazione della posizione e delle caratteristiche dimensionali.
Sono assimilabili a interventi di manutenzione ordinaria la messa in opera di doppi infissi
interni e le impermeabilizzazioni (guaine, lastre ondulate, trattamenti impermeabilizzanti,
guaine tagliamuro).
Gli interventi di manutenzione ordinaria non sono assoggettati ad alcun permesso.
Per gli immobili assoggettati alle disposizioni di cui al Nuovo Codice dei Beni Culturali - D.Lgs.
n 42 del 22.01.2004 e s.m.i. è necessario il parere preventivo della Soprintendenza che dovrà
essere comunicato.
Articolo 4 - Manutenzione straordinaria
Si definiscono “interventi di manutenzione straordinaria” le opere e le modifiche necessarie
per rinnovare o sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare e integrare i
servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle
singole unità immobiliari, che non comportino modifiche di destinazioni d’uso e che non creino
aumenti di Sa e Su.
Sono da considerarsi, ad esempio, manutenzione straordinaria i seguenti interventi:
Opere interne:
a) Apertura e chiusura di porte.
b) Demolizione, sostituzione e costruzione di partizioni interne, di qualsiasi materiale e
spessore.
c) Creazione e/o spostamento di collegamenti verticali interni alle unità immobiliari.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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d) Rifacimento parziale o totale delle coperture, ivi compresi gli elementi strutturali, ferma
restando la quota di colmo e di gronda.
e) Demolizione, sostituzione dei solai.
f) Adeguamento dello spessore delle murature perimetrali, delle coperture e dei solai, ai fini
della coibentazione termica e acustica.
g) Opere per realizzare e integrare i locali per servizi igienico-sanitari e tecnologici e le
relative canne di esalazione.
h) Rifacimento totale o parziale di impianti.
i) Creazione di soppalchi che non determinano aumento di superficie utile (altezza libera non
superiore a m. 1,80).
j) Sottomurazioni e interventi nel sottosuolo.
Opere esterne:
a) Rifacimento di finiture esterne e tinteggiature, con o senza modificazione di materiali e
colori.
b) Rifacimento totale di intonaci.
c) Rifacimento o sostituzione delle coperture quando non rientranti negli interventi considerati
opere interne (come sopra definiti).
d) Sostituzione di elementi architettonici (inferriate, cornici, zoccolature, gradini, ecc.), con
modificazione dei tipi o della forma.
e) Consolidamento e rifacimento parziale di murature.
f) Installazione di cancelli, cancelletti e inferriate.
g) Installazione di antenne riceventi di grandi dimensioni.
h) Realizzazione di muri di sostegno e contenimento (con esclusione degli interventi in zona
sottoposta a vincolo idrogeologico).
i) Rifacimento totale di recinzioni e pavimentazioni esterne, con modificazione dei tipi dei
materiali, delle tipologie e della forma.
j) Installazione di pannelli solari, termici, fotovoltaici e di generatori eolici.
Sono altresì opere di manutenzione straordinaria tutte le opere interne o esterne eseguite su
edifici industriali e loro area di pertinenza, così come definite dalla circolare ministeriale del
16.11.1977 n. 1918, con esclusione delle opere che per le norme tecniche generano aumento
di Su (esempio tettoie).
Per gli immobili assoggettati alle disposizioni di cui al Nuovo Codice dei Beni Culturali - D.Lgs.
n 42 del 22.01.2004 e s.m.i. è necessario il parere preventivo della Soprintendenza che dovrà
essere comunicato.
Articolo 5 - Restauro scientifico, restauro e risan amento conservativo, adeguamento igienico-
funzionale
Si definiscono "interventi di restauro scientifico, restauro e risanamento conservativo,
adeguamento igienico-funzionale" quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e assicurarne
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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la funzionalità mediante un'insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi
tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazione d'uso con
essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli
elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti
dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio (vedi art.
31 della legge 457/78, lettera c).
Tali interventi possono prevedere la modificazione del numero delle unità immobiliari e della
loro superficie o prevedere la creazione di superfici accessorie (Sa). Sono da considerarsi, ad
esempio, restauro scientifico, restauro e risanamento conservativo, adeguamento igienico-
funzionale, i seguenti interventi:
a) Ampliamento o diminuzione della dimensione delle unità immobiliari, nell'ambito della
costruzione, mediante l'accorpamento totale o parziale di unità contigue.
b) Suddivisione di unità immobiliari.
c) Accorpamento di unità immobiliari.
d) Realizzazione di scale interne o esterne di servizio.
e) Realizzazione servizi igienici e locali tecnici interni o esterni agli edifici.
f) Opere di consolidamento.
g) Adeguamento o rifacimento degli impianti.
Per gli immobili assoggettati alle disposizioni di cui al Nuovo Codice dei Beni Culturali - D.Lgs.
n 42 del 22.01.2004 e s.m.i. è necessario il parere preventivo della Soprintendenza che dovrà
essere comunicato.
Articolo 6 - Ristrutturazione edilizia
Si definiscono "interventi di ristrutturazione edilizia" quelli volti a trasformare gli organismi
edilizi mediante un'insieme sistematico di opere che possono portare a un organismo edilizio
in tutto o in parte diverso dal precedente, con o senza aumento o recupero di superficie utile
(recupero di soffitte, creazione di soppalchi, spostamento di solai, ecc.). Tali interventi
comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, la
eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi e impianti.
Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti
nella demolizione di edificio e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello
preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa
antisismica.
Sono pertanto da considerarsi interventi di ristrutturazione edilizia quelli che prevedono:
a) la modifica del posizionamento di elementi distributivi verticali, condominiali o comuni (scale);
b) la creazione di nuova superficie utile, ottenuta anche attraverso diverso posizionamento dei
solai (per la parte oggetto dell'intervento);
c) la trasformazione di superficie accessoria (Sa) in Superficie utile (Su) (per la parte oggetto
dell'intervento);
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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d) il cambio di destinazione fra le categorie d'uso definite dal P.R.G. vigente, qualora associato a
opere soggette a Permesso di Costruire o DIA.
gli interventi su edifici soggetti a vincolo storico-artistico-architettonico imposto dalla legge o
classificati dal P.R.G.
e) vigente che comportino:
* aumento della Su;
* recupero della Sa rifunzionalizzandola in Su;
* cambio di destinazione d'uso;
Articolo 7 – Nuova Costruzione
Si definiscono “interventi di nuova costruzione", quelli di trasformazione edilizia e urbanistica
del territorio non rientranti nelle categorie definite agli articoli precedenti.
Sono comunque da considerarsi tali:
a) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti
all'esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto
previsto alla lettera f);
b) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal
Comune;
c) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la
trasformazione in via permanente di suolo inedificato;
d) l'installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di
telecomunicazione su suolo libero o su edifici esistenti secondo quanto disposto dal
Regolamento Comunale sulla installazione di antenne;
e) l'installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali
roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di
lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili;
f) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla
zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di
nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del
volume dell'edificio principale;
g) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attivita'
produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione
permanente del suolo inedificato.
Articolo 8 - Ristrutturazione urbanistica
Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono quelli rivolti a sostituire l’esistente tessuto
urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi, che
comportino anche la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.
Il tipo di intervento prevede la demolizione e la ricostruzione sulla base di parametri
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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planivolumetrici, specificati dal P.R.G. o dai successivi P.U.E. (Piani di Lottizzazione, Piani
Particolareggiati).
L’intervento di ristrutturazione urbanistica è soggetto a P.U.E. ed è equiparato ai Piani
Esecutivi di iniziativa pubblica o privata.
♠ I Piani di Lottizzazione e i Piani Particolareggiati denominati nelle NTA del PRG, sono
denominati P.U.E nel presente regolamento in applicazione della L.R. 20/2001.
Articolo 9 - Opere interne
Si definiscono “opere interne” alle costruzioni quelli che non comportino modifiche della
sagoma della costruzione, dei prospetti, né aumento delle superfici utili e del numero delle
unità immobiliari, non modifichino la destinazione d’uso delle costruzioni e delle singole unità
immobiliari, non rechino pregiudizio alla statica dell’immobile e, per quanto riguarda gli
immobili compresi nelle zone indicate alla lettera A dell’articolo 2 del decreto ministeriale 2
aprile 1968, rispettino le originarie caratteristiche costruttive.
Non è considerato aumento delle superfici utili l’eliminazione o lo spostamento di pareti
interne o di parti di esse.
Articolo 10 - Cambio della destinazione d’uso
Si definisce "cambio della destinazione d'uso" (con o senza l'esecuzione di opere edilizie)
delle singole unità immobiliari, o parti di esse, la modificazione da uno a un'altro degli usi
classificati dal P.U.G..
Si considerano come legittimamente esistenti tutti gli usi in essere, come risultanti da atti di
assenso comunque denominati.
L'attività in essere non dovrà contrastare comunque con le norme specifiche di igiene e in
particolare dell'igiene e sicurezza del lavoro, per cui sono fatti salvi gli atti propri delle autorità
preposte alla vigilanza in materia.
Art. 11 – Destinazioni ammissibili nelle zone resid enziali
Le zone residenziali sono destinate alle abitazioni ed ai servizi connessi di seguito specificati.
Negli edifici destinati alle abitazioni sono consentite le seguenti attività: negozi, esercizi
pubblici, studi professionali, artigianato di servizio, così come definite dalla normativa vigente,
istituti di istruzione, cliniche, alberghi, ambienti per la cultura, lo svago e simili, nel rispetto
delle normative settoriali.
Fanno anche parte della zona residenziale i seguenti servizi le cui aree sono localizzate nelle
tavole di Piano, con esclusione di massima delle aree in cui gli intereventi edilizi sono
subordinati alla formazione di strumenti urbanistici esecutivi: asili nido, scuole materne, scuole
dell’obbligo, attrezzature di interesse comune, religiose, culturali, sociali, assistenziali,
sanitarie, amministrative, per pubblici servizi quali uffici di poste e telegrafi, della protezione
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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civile e simili, aree per spazi pubblici attrezzati e parchi, giochi, sports e parcheggi.
Articolo 12 – Ampliamenti
Per “ampliamento” si intende l’aumento dell’estensione o delle dimensioni di una costruzione
esistente con la creazione di uno spazio supplementare.
Articolo 13 – Sopraelevazione
Per “sopraelevazione” si intende la estensione in senso verticale di tutta, o di parte, della
costruzione esistente.
Articolo 14 - Depositi di materiali a cielo aperto
Si definiscono "depositi di materiali a cielo aperto" gli spazi destinati al deposito di materiali e
manufatti edilizi, di cantiere, nonché gli spazi per deposito ed esposizione di merci con o
senza vendita (roulotte, motocaravan,
autoveicoli nuovi e usati, materiali vari).
Non sono sottoposte al presente articolo le discariche normate dalla specifica normativa (DPR
915/82 - deposito di carcasse auto, ferrivecchi, ecc.).
Articolo 15 - Scavi e rinterri
Si definiscono "scavi e rinterri" quegli interventi sul territorio che comportino modificazioni
permanenti e rilevanti della morfologia del suolo e che non riguardino la coltivazione di cave e
torbiere.
Non rientrano nella presente definizione le attività indotte dal normale avvicendamento delle
colture agricole e le sistemazioni del terreno a quest'ultimo strettamente connesse, nonché
quei modesti lavori connessi alla sistemazione di spazi verdi.
Articolo 16 – Demolizioni
Si definisce "demolizione" un intervento autonomo volto a rimuovere, in tutto o in parte,
manufatti preesistenti.
Articolo 17 - Demolizione e ricostruzione
Per “ricostruzione” si intende qualsiasi intervento, anche parziale, che tende alla riedificazione
di una costruzione o parte di essa, demolita.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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CAPO 3 - MODALITA’ DEGLI INTERVENTI EDILIZI
Articolo 18 – Opere soggette a Permesso di Costruir e
Le opere che comportano la trasformazione Urbanistica ed Edilizia del territorio Comunale
sono subordinate al Permesso di Costruire da parte del Responsabile dello Sportello Unico
per l’Edilizia.
In particolare sono soggette a Permesso di Costruire (oneroso o gratuito), secondo quanto
disposto dal D.P.R. 380/2001 e s.m.i.
a) nuove costruzioni, a qualsiasi uso destinate, da realizzarsi sia con metodi costruttivi
tradizionali, sia con l’uso di metodi di prefabbricazione totale o parziale;
b) ampliamenti e sopraelevazioni;
c) gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in
parte diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del
volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli
immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione
d’uso;
d) cambiamento di destinazione d’uso qualora comportino lavori che alterano il manufatto
edilizio;
e) interventi sul Patrimonio edilizio esistente, di cui alle lettere d) ed e) dell'art. 31 della legge
457/1978 e successive modificazioni ed integrazioni;
f) opere di urbanizzazione primaria quando non realizzate direttamente dall'Amministrazione
Comunale;
g) opere di urbanizzazione secondaria quando non realizzate direttamente
dall’Amministrazione Comunale;
h) cappelle, edicole e monumenti funerari in genere;
i) costruzione ed impianti relativi all'esercizio dell’attività estrattiva;
j) case e strutture mobili collocate stabilmente al suolo;
k) le serre con copertura permanente;
l) interventi relativi ad aree scoperte che non si configurano come semplice sistemazione
esterna, oggetto di Permesso di Costruire o D.I.A. (o S.C.I.A. al posto della D.I.A. a facoltà
del soggetto richiedente), secondo le distinzioni dei successivi art. 26 e 27 e dell’articolo
49, comma 4-bis del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito dalla legge 30 luglio
2010, n.122;
m) interventi di demolizione totale o parziale, con o senza contemporanea ricostruzione di
manufatti esistenti;
n) cave, torbiere, discariche di rifiuti;
o) installazione di attrezzature e impianti produttivi industriali, artigianali e agricoli;
p) costruzione di impianti sportivi e relative attrezzature;
q) realizzazione di opere e costruzioni sotterranee interessanti il suolo pubblico o privato;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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r) installazione di capannoni, ponti, e impianti tubolari e sospesi o similari, silos, concimaie,
tettoie, pensiline, gazébi e porticati, qualora costituiscano o no pertinenze o impianti
tecnologici al servizio di edifici già esistenti;
s) manufatti sul suolo privato costituiti da strutture trasferibili, precarie e gonfiabili, quando
richiedono allacci ai pubblici servizi;
t) opere e costruzioni relative all’installazione di complessi turistici complementari, quali
campeggi, asili per mobili destinati ad alloggi temporanei (roulotte, case mobili ecc.);
u) installazione di distributori di carburante con annessi accessori nel rispetto del
Regolamento Regionale n.12 del 10.01.2006.
v) Costruzioni di balconi.
w) Costruzioni di pensiline su edifici esistenti.
x) Apertura e chiusura di porte e finestre esterne.
y) Installazione e sostituzione di vetrine, con alterazione dei tipi, dei colori e dei materiali.
z) Costruzione di nuove canne fumarie che interessino le pareti esterne dell’edificio.
aa) Realizzazione di manufatti esterni per la protezione di contatori del gas, di impianti
elettrici, ecc., con eccezione dei singoli impianti relativi all’unità immobiliare.
bb) Costruzione di opere di allacciamento fognario.
Per le opere da realizzarsi direttamente da parte del Comune il Responsabile dello Sportello
Unico per l’Edilizia, acquisti i necessari pareri previsti per il rilascio del Permesso di Costruire,
emette apposito provvedimento.
I tempi e le modalità per il rilascio del Permesso di Costruire sono quelli previsti dal
CAPO II del D.P.R. 380/2001 e s.m.i. di cui al D.L. n.70 del 13 maggio 2011.
Per quanto attiene le opere di urbanizzazione primaria e secondaria non realizzate
direttamente dal Comune, si precisa che i relativi progetti sono approvati dalla
Amministrazione Comunale previo parere del Responsabile del Settore Lavori Pubblici.
Articolo 19 – Opere soggette a Dichiarazione di Ini zio Attività (D.I.A.)
I seguenti interventi, non riconducibili all'elenco di cui all'articolo 10 e all'articolo 6 del DPR
380/01, che siano conformi alle previsioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi e
della disciplina urbanistico-edilizia vigente, sono subordinati alla Denuncia di Inizio Attività ai
sensi e per gli effetti del CAPO III del D.P.R. 380/2001.
a) opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo;
b) opere di eliminazione delle barriere architettoniche in edifici esistenti consistenti in rampe o
ascensori esterni, ovvero in manufatti che alterino la sagoma dell’edificio;
c) recinzioni, muri di cinta e cancellate;
d) aree destinate ad attività sportive senza creazione di volumetria;
e) opere interne di singole unità immobiliari che non comportino modifiche della sagoma e dei
prospetti e non rechino pregiudizio alla statica dell’immobile;
f) impianti tecnologici che si rendano indispensabili, sulla base di nuove disposizioni, anche
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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con realizzazione di volumi tecnici.
g) parcheggi di pertinenza nel sottosuolo o al piano terra del fabbricato esistente
h) varianti a permessi di costruire che non incidono sui parametri urbanistici e sulle
volumetrie, che non modificano la destinazione d'uso e la categoria edilizia, non alterano la
sagoma dell'edificio e non violano le eventuali prescrizioni contenute nel permesso di
costruire. Ai fini dell'attività' di vigilanza urbanistica ed edilizia, nonché ai fini del rilascio del
certificato di agibilità tali denunce di inizio attività costituiscono parte integrante del
procedimento relativo al permesso di costruzione dell'intervento principale.
i) Installazione di pannelli solari, termici, fotovoltaici, generatori eolici, con realizzazione di
volumi tecnici a servizio delle residenze e degli impianti produttivi nei limiti di cui alle vigenti
normative statali e regionali e delle indicazioni di cui ai successivi art. 66 ed ai punti 12-13-
14-15 dell’art. 103.
In alternativa al Permesso di Costruire, a scelta dell’interessato, possono essere realizzati in
base a semplice Denuncia di Inizio Attività di Attività:
a) gli interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’articolo 10, comma 1, lettera c:
gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte
diverso dal precedente e che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume,
della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi
nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d'uso.
b) gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica qualora siano disciplinati
da Piani attuativi comunque denominati, ivi compresi gli accordi negoziali aventi valore di
Piano Attuativo, che contengano precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche formali e
costruttive, la cui sussistenza sia stata esplicitamente dichiarata dal competente organo
comunale in sede di approvazione degli stessi Piani o di ricognizione di quelli vigenti;
Qualora i Piani Attuativi risultino approvati anteriormente all’entrata in vigore della Legge
21.12.2001 n. 443 il relativo atto di ricognizione deve avvenire entro 30 giorni dalla richiesta
degli interessati; in mancanza si prescinde dall’atto di ricognizione, purché il progetto di
costruzione venga accompagnato da apposita relazione tecnica nella quale venga asseverata
l’esistenza di Piani Attuativi con le caratteristiche sopra dimensionate;
c) Gli interventi di nuova costruzione qualora siano in diretta esecuzione di Strumenti
Urbanistici Generali o Attuativi recanti precise disposizioni plani volumetriche;
d) Per gli immobili assoggettati alle disposizioni del PUTT/P ed alle disposizioni di cui al
Nuovo Codice dei Beni Culturali- D.Lgs. n 42 del 22.01.2004 e s.m.i. (ex D.L. 490/99) è
necessario il parere preventivo della Soprintendenza o della Regione o delle preposte
Commissioni paesaggistiche, che deve essere allegato alla DIA.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 20 - Opere non soggette a titolo abilitati vo.
Attività edilizia libera ai sensi dell’art. 5 e art. 6 della legge 22.05.2010 n.73 (modifica articolo
6 del Testo Unico Edilizia).
1. Nel rispetto delle normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e,
in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle
relative all’efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni
culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, i seguenti
interventi sono eseguiti senza alcun titolo abilitativo:
a) gli interventi di manutenzione ordinaria;
b) gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la
realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma
dell’edificio;
c) le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere
geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree
esterne al centro edificato;
d) i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le pratiche
agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;
e) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali allo svolgimento
dell’attività agricola.
2. Nel rispetto dei medesimi presupposti di cui al comma 1, previa comunicazione, anche per
via telematica, dell’inizio dei lavori da parte dell’interessato all’amministrazione comunale,
possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo i seguenti interventi:
a) gli interventi di manutenzione straordinaria di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), ivi
compresa l’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non
riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unità
immobiliari e non implichino incremento dei parametri urbanistici;
b) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere
immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non
superiore a novanta giorni;
c) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano
contenute entro l’indice di permeabilità, ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale, ivi
compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di
raccolta delle acque, locali tombati;
d) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli
edifici, da realizzare al di fuori della zona A) di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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aprile 1968, n. 1444;
e) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli
edifici.
3. L’interessato agli interventi di cui sopra allega alla comunicazione di inizio dei lavori le
autorizzazioni eventualmente obbligatorie ai sensi delle normative di settore e, limitatamente
agli interventi di cui sopra, i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la
realizzazione dei lavori.
4. Limitatamente agli interventi di cui al punto 2 lettera a), l’interessato, unitamente alla
comunicazione di inizio dei lavori, trasmette all’amministrazione comunale una relazione
tecnica provvista di data certa e corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di un
tecnico abilitato, il quale dichiari preliminarmente di non avere rapporti di dipendenza con
l’impresa né con il committente e che asseveri, sotto la propria responsabilità, che i lavori
sono conformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamenti edilizi vigenti e che per
essi la normativa statale e regionale non prevede il rilascio di un titolo abilitativo.
5. Riguardo a detti interventi, l’interessato provvede, nei casi previsti dalle vigenti disposizioni,
alla presentazione degli atti di aggiornamento catastale nel termine di cui all’ articolo 34-
quinquies, comma 2, lettera b), del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 4, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 marzo 2006, n. 80.
6. La mancata comunicazione dell’inizio dei lavori ovvero la mancata trasmissione della
relazione tecnica, di cui ai punti 2 e 4 del presente articolo, comportano la sanzione
pecuniaria pari a 258 euro. Tale sanzione è ridotta di due terzi se la comunicazione è
effettuata spontaneamente quando l’intervento è in corso di esecuzione.
8. Al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione incendi per le attività di cui ai
commi 1 e 2, il certificato stesso, ove previsto, è rilasciato dall’Ente competente in via
ordinaria con l’esame a vista. Per le medesime attività, il termine previsto dal primo periodo
del comma 2 dell’ articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica
12 gennaio 1998, n. 37, è ridotto a trenta giorni”. Oltre a quanto previsto nei punti precedenti, non sono soggette ad alcun permesso, i seguenti
interventi:
a) opere di urgenza e necessità immediata, eseguite su ordinanza del Sindaco emanata per la
tutela della pubblica incolumità;
b) demolizione di opere abusive, ordinate dal Sindaco.
Articolo 21 - Interventi per manufatti temporanei e stagionali
Si definiscono "interventi per manufatti temporanei e stagionali" quelli rivolti a installare
manufatti di modeste dimensioni e di facile asportabilità, atti a far fronte ad esigenze
temporanee. Gli interventi di cui sopra sono ammessi in tutte le zone di P.R.G., a condizione
che nelle aree già di fatto sistemate a verde, sia pubblico che di uso pubblico, non avvengano
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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sostanziali modificazioni dei luoghi.
Tutti gli interventi relativi ai manufatti temporanei e stagionali sono soggetti a preventivo
Permesso di Costruire.
Qualora trattasi di suolo pubblico il Permesso di Costruire potrà essere rilasciato previo parere
favorevole da parte della Polizia Amministrativa.
I manufatti che permangono installati per un periodo superiore a 8 (otto) mesi sono da
considerarsi a tutti gli effetti "nuova costruzione" e, conseguentemente, debbono rispettare le
previsioni e la normativa di P.R.G. e del presente regolamento, nonché l'obbligo di munirsi di
Permesso di Costruire.
Sono escluse da tale termine di otto mesi le costruzioni temporanee funzionali a lavori in corso
soggetti a Permesso di Costruire; in questo caso le costruzioni temporanee sono ammesse
per tutta la durata dei lavori.
E' fatto obbligo agli intestatari del nulla-osta di cui sopra di ripristinare l'area di sedime del
manufatto entro il periodo di tempo stabilito nell'atto autorizzativo.
I manufatti temporanei e stagionali debbono essere installati a non meno di mt. 1,5 dal confine
di proprietà; in difetto, deve essere acquisito il consenso del confinante.
E’ comunque esclusa la installazione di manufatti temporanei destinati alla residenza.
Articolo 22 - Interventi relativi all’arredo urbano e alle opere minori soggette a procedure
particolari
Si definiscono "interventi relativi all'arredo urbano e alle opere minori soggette a procedure
particolari" i seguenti interventi:
1) Opere di arredo urbano:
• cartelloni, insegne e altri indicatori pubblicitari;
• vetrinette, attrezzature per l'illuminazione degli spazi pubblici;
• lapidi e cippi commemorativi;
• cabine di pubblici servizi;
• manufatti esterni al servizio delle reti;
• altre opere aventi rilevanza nel quadro urbano.
2) Edicole funerarie sacre e religiose, targhe commemorative, lapidi (anche nel cimitero
urbano), panchine, lampioni, transenne, cestini portarifiuti, ecc..
Tutte le opere di cui sopra sono soggette a D.I.A.
Articolo 23 - Interventi urgenti
In caso di imminente pericolo per le persone e per le cose, gli interventi soggetti a Permesso
di Costruzione o a D.I.A. che si rendono necessari e urgenti al fine di evitare un pericolo
imminente per l'incolumità delle persone, possono essere eseguiti senza preventivo Permesso
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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di Costruzione o D.I.A., ma sotto la responsabilità personale del committente, anche per
quanto riguarda l'effettiva esistenza del pericolo.
E' fatto obbligo al proprietario o all'avente titolo di dare immediata segnalazione dei lavori al
Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia e di presentare, entro 15 (quindici) giorni
dall'inizio di questi ultimi, la richiesta di Permesso di Costruire o D.I.A.
Il committente dell'intervento, qualora non sia il proprietario o l'avente titolo, dovrà darne
immediata notizia all'uno o all'altro, a seconda dei casi, per metterlo in grado di adempiere al
disposto del comma precedente.
Articolo 24 - Opere comunali
1. Per le opere comunali, l'atto comunale di approvazione del progetto e/o della relativa spesa
tiene luogo al Permesso di Costruire, ad ogni effetto (amministrativo, civile e penale).
Tale atto conterrà, la menzione dei pareri acquisiti sul progetto e in particolare il parere di
eventuali Commissioni competenti e quello del Servizio di Igiene Pubblica. Ogni opera o
lavoro pubblico realizzato dal Comune, sia esso edilizio o infrastrutturale (edifici pubblici,
strade, ponti, percorsi pedonali, parchi e giardini, reti pubbliche, ecc.), è assoggettata al
presente articolo.
2. Relativamente alle opere comunali di sistemazione e pavimentazione di marciapiedi
pubblici e percorsi pedonali, il presente regolamento prescrive che vengano adottati gli stessi
materiali di pavimentazione per tutta la lunghezza delle strade di riferimento e/o per interi
isolati e/o per settori residenziali omogenei.
Art. 25 - Attività edilizia delle pubbliche amminis trazioni
1. Non si applicano le disposizioni del presente articolo per:
a) opere e interventi pubblici che richiedano per la loro realizzazione l'azione integrata e
coordinata di una pluralità di amministrazioni pubbliche allorché l'accordo delle predette
amministrazioni, raggiunto con l'assenso del comune interessato, sia pubblicato ai sensi
dell'articolo 34, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
b) opere pubbliche, da eseguirsi da amministrazioni statali o comunque insistenti su aree del
demanio statale e opere pubbliche di interesse statale, da realizzarsi dagli enti
istituzionalmente competenti, ovvero da concessionari di servizi pubblici, previo accertamento
di conformità con le prescrizioni urbanistiche ed edilizie ai sensi del decreto del Presidente
della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, e successive modificazioni;
c) opere pubbliche dei comuni deliberate dal consiglio comunale, ovvero dalla giunta
comunale, assistite dalla validazione del progetto, ai sensi del D.Lgs 163/06 (ex art. 47 del
decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554).
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 26 - Normative per opere esterne e a verde .
Sono soggette alle seguenti norme i lavori di sistemazione completa, risistemazione o
modifica sostanziale o demolizione parziale o totale, di spazi liberi per qualsiasi destinazione
di uso predisposti, ubicati nelle zone indicate dal P.R.G. come urbane e quelli a diretto corredo
degli edifici sia esistenti che di nuova costruzione ubicate nelle zone extraurbane.
I lavori di cui al precedente comma riguardano:
a) opere murarie come recinzioni, muri a secco, vasconi e cisterne, parcheggi non filtranti,
scalinate, terrazzamenti, pergolati in muratura, strade e piazzali, chioschi e padiglioni con
esclusione dei cordonati, muretti d'unghia e simili, focolai all'aperto di misura inferiore a metri
1,30 x1,00 x 1,50 e serre in vetro con superficie non superiore a mq 3,00 e altezza non
superiore a m 1,80, tettoie e freschiere;
b) sistemazione a verde, costituite da piante di basso e alto fusto (1^ 2^ e 3^ grandezza)
essendo esclusi gli arbusti, le siepi, i prati e gli alberi da frutta.
Per l'esecuzione dei lavori sopra specificati l'interessato dovrà ottenere Permesso di Costruire
o applicare la procedura D.I.A. in base alle vigenti procedure, secondo le seguenti
destinazioni:
• la D.I.A. è richiesta per risistemazione o modificazione sostanziali degli spazi all'aperto, ivi
compreso l'abbattimento di piante ad alto fusto;
• il Permesso di Costruire è richiesto per la sistemazione ex novo.
I sopraddetti atti di assenso potranno essere indipendenti dagli eventuali rispettivi atti
riguardanti edifici ed avere scadenze autonome. Per tutte le nuove sistemazioni e per le
modificazioni sostanziali si richiede che almeno il 40% della superficie totale degli spazi
all'aperto sia riservato esclusivamente ad opere a verde o con suolo filtrante.
Articolo 27 - Interventi relativi ai parchi e ai gi ardini
Gli interventi relativi al verde pubblico, al verde privato vincolato, ai parchi, ai giardini, quando
costituiscono intervento autonomo e comportano una modificazione al disegno e alla struttura
dell'impianto tipologico, sono soggetti a Permesso di Costruire. Quando tali interventi
costituiscono, invece, parte integrante di una più complessa opera edilizia ne seguono l'iter.
C A P O 4 – CARATTERISTICHE TECNICHE DEGLI ATTI E PROGETTI DA ALLEGARE ALLE DOMANDE DI PERMESSO DI COSTRUIRE O D.I.A.
Articolo 28 - Domanda Permesso di Costruire o D.I.A .
La domanda di Permesso di Costruire deve essere redatta in carta legale o su stampati
predisposti dal Comune e bollati e deve essere indirizzata al Responsabile dello Sportello
Unico per l’Edilizia.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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La domanda per il rilascio del permesso di costruire,sottoscritta da uno dei soggetti legittimati
ai sensi dell'articolo 11 del DPR 380/01, va presentata allo sportello unico corredata da
un'attestazione concernente il titolo di legittimazione, dagli elaborati progettuali richiesti dal
regolamento edilizio, e quando ne ricorrano i presupposti, dagli altri documenti previsti
dalla parte II del DPR 380/01.
La domanda e' accompagnata da una dichiarazione del progettista abilitato che asseveri
la conformità del progetto agli strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti
edilizi vigenti, e alle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività
edilizia e, in particolare, alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie
nel caso in cui la verifica in ordine a tale conformità' non comporti valutazioni tecnico-
discrezionali, alle norme relative all'efficienza energetica.
La D.I.A. va redatta in carta semplice.
Devono contenere oltre all'oggetto della domanda o denuncia:
• nome, cognome, domicilio, codice fiscale e firma del richiedente;
• nome, cognome, domicilio, codice fiscale e firma del progettista, che deve essere un
tecnico abilitato iscritto al rispettivo albo o collegio professionale;
• nome, cognome, domicilio, codice fiscale e firma del direttore dei lavori, che deve essere
un tecnico come evidenziato al punto precedente; detta indicazione e relative formalità
potranno essere differite al momento della comunicazione di inizio lavori;
• nome, cognome, domicilio, codice fiscale e firma del costruttore; dette indicazioni e relative
formalità potranno essere differite al momento della comunicazione di inizio lavori;
• nel caso di lavori cosiddetti "in economia" occorre indicare il responsabile del cantiere e
relativi dati.
Dalla domanda devono, inoltre, risultare esplicitamente:
• la dichiarazione di impegno ad accettare e osservare le norme di regolamento edilizio,
nonché le leggi ed i regolamenti vigenti in materia edilizia e gli strumenti urbanistici in
vigore e adottati;
• il domicilio del richiedente;
• l'impegno di comunicare, prima dell'inizio dei lavori, i nomi del direttore dei lavori e del
costruttore, ove non già esplicitati in sede di istanza, allegando le dichiarazioni di
accettazione degli stessi, nonché di comunicare, entro 10 giorni, eventuali cambiamenti
degli stessi;
• l'eventuale designazione, da parte del richiedente o del proprietario dell'area oggetto di
intervento, della persona o ente cui deve essere intestata il permesso, se diverso dal
richiedente;
• la documentazione attestante che il richiedente rientra tra gli aventi titolo legittimati.
La domanda di Permesso di Costruire o D.I.A. deve essere corredata da un minimo di due
copie della documentazione annessa, per gli adempimenti successivi (istruttoria, pareri
successivi, visione per il pubblico e rilascio copie).
Sono ”aventi titolo legittimati" alla richiesta di Permesso di Costruire o D.I.A.:
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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a) proprietario dell'area edificatoria;
b) superficiario al di sopra del suolo (art. 952 c.c.);
c) enfiteuta (art. 959 e 960 del c.c.) con riferimento all'ambito e ai limiti del contratto di
enfiteusi, rimanendo al proprietario il diritto di richiedere la concessione per tutto ciò che è
escluso dal contratto di enfiteusi;
d) usufruttuario e titolari di diritto d'uso e di abitazione (artt. 981, 986, 1004, 1005, 1006, 1025
e 1026 c.c.), limitatamente alle richieste di interventi di manutenzione straordinaria e di
restauro;
e) titolari di diritti reali di servitù prediali, coattive o valutarie, i quali, ai sensi dell'art. 1065 del
c.c. hanno solo diritto ad eseguire manutenzioni e trasformazioni inerenti al loro titolo;
f) locatario, solo per interventi di manutenzione straordinaria urgente dell'immobile locato (ai
sensi dell'art. 1577 del c.c.);
g) affittuario agrario (legge 11 febbraio 1971 n. 11) e il concessionario di terre incolte (D.L. 19
ottobre 1944, n. 279), i quali hanno, però, solo il diritto di effettuare miglioramenti ai
fabbricati rurali e alla casa di abitazione;
h) titolare in base a negozio giuridico di diritto privato, cioè delega, procura o mandato da
parte del proprietario;
i) titolari di diritti derivanti da provvedimenti autorizzativi:
• beneficiari di occupazione di urgenza;
• assegnatari di terre incolte;
• titolari di servitù coattiva per provvedimento amministrativo o per sentenza; concessioni di
miniere e di beni demaniali; coloro che sono interessati ad agire per danno temuto,
essendone autorizzati per ordine del giudice; coloro che richiedono un provvedimento
cautelare innominato (art. 700 c.p.c.);
j) titolari di diritti derivanti da specifiche situazioni previste dalla legge:
• tutore;
• curatore, limitatamente a interventi di manutenzione straordinaria e restauro
conservativo.
I soggetti indicati dal punto a) al punto f), per attestare il loro titolo devono presentare apposito
certificato rilasciato dalla Conservatoria dei registri immobiliari (contratto redatto e trascritto ai
sensi degli artt. 1350 e 2643 del c.c.). I soggetti elencati ai punti g) ed h), allo stesso fine,
devono presentare il contratto (redatto a norma dell'art. 117 del c.c.). I soggetti di cui al punto
i), allo stesso fine, devono allegare copia autenticata del documento di delega. I soggetti di cui
al punto j), allo stesso fine, devono allegare copia autenticata del provvedimento
amministrativo o giudiziale.
Gli enti pubblici (Comuni, Province, Amministrazioni dello Stato, Istituti Autonomi Case
Popolari ecc.) legittimati a richiedere la concessione per ogni tipo di interventi su terreni già di
loro proprietà o per i quali sia in corso la procedura di esproprio, devono richiedere la
concessione tramite i soggetti individuali rappresentativi dell'ente stesso (Sindaco o
Presidente) allegando l'atto deliberativo del consiglio dell'ente medesimo.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Le aziende erogatrici di pubblici servizi (ENEL, TELECOM, ecc.) qualora non siano
proprietarie dei terreni sui quali chiedono di intervenire, devono produrre l'accordo preliminare
tra il proprietario del suolo e l'azienda stessa, oppure l'impegno del proprietario del suolo a
vendere o ad assoggettarsi alla servitù.
Per le aree edificabili e per i fabbricati appartenenti a persone giuridiche la domanda deve
essere sottoscritta dall'organo che ne ha la legale rappresentanza. La domanda deve essere
corredata da tutti gli allegati indicati per le varie categorie di intervento, salvo ulteriori
disposizioni relative ai singoli manufatti ed alle zone omogenee di P.R.G., nonché derivanti da
leggi nazionali e regionali in materia di tutela ambientale, fatte salve inoltre le precauzioni per
la sicurezza degli impianti e per la prevenzione infortuni e le norme per la salvaguardia di
esigenze di carattere igienico e sanitario e le necessarie autorizzazioni.
La domanda di Permesso di Costruire o D.I.A. relativa a insediamenti produttivi va indirizzata
al Responsabile dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) ai sensi del D.P.R. n°
447/1998.
Art. 29 - Certificazioni da presentare a corredo dell’istanza di Permesso di Costruire
Alla domanda di Permesso di Costruire ad edificare vanno anche allegate attestazioni e/o
certificazioni, ove richieste, discendenti da leggi nazionali o regolamentazioni comunali,
provinciali, regionali, rilasciate da organi estranei all'Amministrazione Comunale.
Vanno altresì allegati:
1. Calcoli strutturali da presentare ai sensi della normativa vigente in materia con particolare
riferimento alla Del.G.R. 15 settembre 2009, n. 1626 relativa alle norme antisismiche vigenti
sulla base della classificazione sismica (Fascia 4 del comune di Manduria di cui alla delibera
di G.R. 2.03.04 n 153 - BURP n 33 del 18.03.04) in applicazione del D.M. 14 gennaio 2008 e
delle Norme Tecniche entrate in vigore dal 01.07.2009 per cui è è stato ritenuto opportuno
che l’obbligo della progettazione antisismica venga estesa anche per le costruzioni private
da realizzare in zona sismica classificata “4”, modificando quanto precedentemente previsto,
nella fattispecie, dalla Del.G.R. 2 marzo 2004, n. 153. A qualsiasi opera pubblica và
applicata la normativa antisismica con particolare riferimento alle opere strategiche ed
alla messa in sicurezza degli edifici scolastici es istenti. • di dare atto che nelle zone
sismiche classificate 4, si applicano le norme di cui al cap. 2 punto 2.7 delle N.T.C. di cui al
D.M. 14 gennaio 2008, nonché al capitolo C7 della relativa Circ.M. 2 febbraio 2009, n. 617;
2. Limitatamente alle sole opere da realizzare nelle zone omogenee E (zone agricole),
certificazione dell'Ispettorato provinciale dell'agricoltura che attesti, al fine del rilascio del
permesso gratuito, il possesso, da parte del titolare del Permesso di Costruire, dei requisiti
fissati dal decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99 e relative normative regionali per
l'attribuzione della qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale.
3. Parere igienico-sanitario della A.S.L. competente per territorio o dichiarazione del
progettista.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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4. Autorizzazione della Provincia, e dell'ANAS, nel caso in cui il progetto preveda l'apertura di
nuovi accessi carrai rispettivamente su strade provinciali e statali o comporti l'esecuzione di
manufatti in adiacenza alle medesime strade.
5. Nulla-osta del comando provinciale dei Vigili del Fuoco relativo all'osservanza delle norme di
prevenzione incendi (solo nei casi previsti dalla normativa vigente).
6. Autorizzazioni della Soprintendenza alle Antichità, della Soprintendenza ai Beni Ambientali,
Architettonici, Artistici e degli Uffici Regionali e Comunali competenti ai sensi dell'art. 82 del
D.P.R. 24 luglio 1977 n. 616, in relazione agli adempimenti di cui all’art.146 del Nuovo
Codice dei Beni Culturali D. Leg.vo n.42 del 22.01.2004 e di cui al DPCM 12 dicembre 2005
e della normativa regionale di riferimento. Per gli edifici oggetto di specifiche disposizioni di
tutela di cui al comma 1 dell’art.12 del nuovo codice dei beni culturali, nelle more della
verifica di cui al comma 2, devono acquisire il preventivo parere dell’organo competente.
7. Certificazione rilasciata dalla Regione Puglia o dagli altri Enti delegati dalla R.P., in
adempimento delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PUTT-P per le aree interessate
da ATE (ambiti territoriali estesi) e ATD (ambiti territoriali distinti).
8. Autorizzazione ai sensi del R.D. 3267/1923 e R.D. 1126/1926 per interventi nei territori
vincolati a scopi idrogeologici e forestali.
9. Autorizzazioni prescritte da norme di legge per la realizzazione di opere di edilizia speciale
(scolastica, universitaria, ospedaliera, cimiteriale, carceraria, economico-popolare, ecc.).
10. Pareri espressi dall’Autorità di Bacino per tutte le aree di cui agli art. 6-7-8-9-10 delle norme
tecniche di attuazione del P.A.I. (Piano di Assetto Idrogeologico)
11. Pareri espressi dal Settore Ecologia, Ufficio Parchi e uffici competenti della R.P. per gli
interventi in aree protette di cui alla L.R. 19/1997, L.R. 24/2004, aree ricadenti nei siti di
importanza comunitaria (SIC), rete Natura 2000, ZCS, ZPS.
12. Pareri espressi dal settore Ecologia della R.P. e dagli altri enti interessati per gli interventi
sottoposti a VIA e SIA di cui alla Tab. B – art. 4 della LEGGE REGIONALE 12 aprile 2001, n.
11 e LEGGE REGIONALE 14 giugno 2007, n. 17.
13. Pareri espressi dal Settore Attività Estrattive e dall’ Autorità di Bacino per le attività estrattive
da attuare in applicazione del PRAE e Regolamento di cui alle Del. GR n. 1700/00, Del GR
n. 580 del 15.05.2007.
14. Altri eventuali nulla-osta e autorizzazioni di enti e organi estranei all'Amministrazione
Comunale in discendenza di vincoli, tutele e servitù esistenti.
Articolo 30 - Documentazione necessaria per la rich iesta di Permesso di Costruire
Ogni progetto deve contenere tutte le indicazioni necessarie per poterne valutare il rispetto del
P.R.G. e delle relative Norme Tecniche di Attuazione, nonché del presente Regolamento
Edilizio.
In particolare deve essere indicata la destinazione d'uso della o delle unità immobiliari
secondo la classificazione di funzioni d'uso data dal P.R.G..
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Deve inoltre essere indicato l'uso dei singoli locali.
L'indicazione di usi specifici o di altri dettagli ulteriori rispetto a quanto sopra specificato è
facoltativo.
Il possesso della Agibilità non esime l'interessato dal munirsi delle ulteriori autorizzazioni
previste per singoli usi da leggi speciali (autorizzazione all'uso specifico).
Per i progetti di intervento edilizio diretto si richiede la seguente documentazione:
a) Documenti da allegare alla domanda in un solo esemplare:
1. Estratto di mappa catastale o tipo di frazionamento in data non anteriore a sei mesi,
contenente gli elementi necessari ad identificare le particelle oggetto di intervento, la relativa
superficie e proprietà, le ditte delle proprietà confinanti.
2. Certificato rilasciato dalla Conservatoria dei Registri Immobiliari, dal quale risulti la piena
disponibilità dell'immobile, o documenti comprovante il titolo per richiedere la concessione
(anche in fotocopia).
3. Computo dei volumi previsti con planimetria a “fil di ferro” e computo delle superfici con la
verifica della compatibilità con lo strumento urbanistico vigente generale e/o esecutivo.
4. Calcolo del coefficiente volumico globale inerente le dispersioni termiche nei casi previsti
dalla legge n. 10/91 - ex legge 373/1977.
5. Relazione conforme alle istruzioni tecniche del D.Min. Infrastrutture e Trasporti 27.07.05
(G.U. 2.08.05 n.178) in applicazione delle Norme per l’attuazione del Piano Energetico
Nazionale.
6. Relazione e dati tecnici conformi alle “Norme per l’abitare sostenibile” inerente la legge
regionale n.13 del 10 giugno 2008.
7. Relazione per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico di cui alla l.r. n.3 del
12.02.2002 e nei casi di edifici pubblici e/o produttivi la valutazione di impatto acustico ed i
requisiti di accettabilità. Ai fini dell'esercizio dell'attività' edilizia ovvero del rilascio del
permesso di costruire, la relazione acustica può essere sostituita da una
autocertificazione del tecnico abilitato che attesti il rispetto dei requisiti di protezione
acustica in relazione alla zonizzazione acustica di riferimento di cui al Piano approvato dal
Comune.
8. Progettazione degli impianti nei casi previsti dal Nuovo decreto legge 22 gennaio 2008 n.37
(ex legge 46/90) - attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici:
• di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell'energia elettrica all'interno
degli edifici a partire dal punto di consegna dell'energia fornita dall'ente distributore;
• radiotelevisivi ed elettronici in genere, le antenne e gli impianti di protezione da scariche
atmosferiche;
• impianti di riscaldamento e di climatizzazione azionati da fluido liquido, aeriforme, gassoso e
di qualsiasi natura o specie;
• idrosanitari nonché quelli di trasporto, di trattamento, di uso, di accumulo e di consumo di
acqua all'interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell'acqua fornita dall'ente
distributore;
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• per il trasporto e l'utilizzazione di gas allo stato liquido o aeriforme all'interno degli edifici a
partire dal punto di consegna del combustibile gassoso fornito dall'ente distributore;
• di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili
e simili;
• di protezione antincendio.
• per gli edifici di nuova costruzione, il progetto per l’installazione di impianti per la produzione
di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale da garantire una produzione energetica
non inferiore a 1 chilowatt (KW) per ciascuna unità abitativa, compatibilmente con la
realizzabilità tecnica dell’intervento. Per i fabbricati industriali, di estensione superficiale non
inferiore a 100 metri quadrati, la produzione energetica minima è di 5 KW.
9. Modulo oneri e computo metrico estimativo delle opere progettate, ai fini della
determinazione della quota di contributo per le opere di urbanizzazione e delle superfici sulle
quali va calcolata la quota di contributo relativa al costo di costruzione (solo nei casi di cui
alla legge 28 gennaio 1977 n. 10, artt. 5-
10. Modulo riportante il bilancio di produzione di materiali da scavo e/o da demolizione e/o di
rifiuto (Gestione dei materiali edili di cui all'allegato n. 1 dei R.R. n. 612006 - pubbl. sul BUR
Puglia n. 74 del 16-6-2006).
11. Modulo con relativi conteggi parametrati alle entità degli interventi con la determinazione del
contributo commisurato al costo di costruzione ai sensi dell'art. 3 della Legge 10/1977 e s.m.i.
12. Modulo con relativi conteggi parametrati alle entità degli interventi con la determinazione del
contributo per gli oneri di urbanizzazione da corrispondere ai sensi dell'art. 3 della Legge
10/1977 e s.m.i.
13. Qualora il richiedente intenda obbligarsi a realizzare direttamente tutte o parte delle
urbanizzazioni, la relativa domanda per la realizzazione delle opere suddette deve essere
presentata insieme con la domanda di Permesso di Costruire e in ogni caso prima del ritiro
dello stesso, previ accordi con il Comune per la definizione delle modalità di esecuzione e
delle relative garanzie, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 16, 2° comma del D.P.R.
380/2001.
14. Nell'ambito degli strumenti attuativi e degli atti equivalenti comunque denominati,
l'esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria di cui al comma 7 dell’art.16 del
DPR 380/01, funzionali all'intervento di trasformazione urbanistica del territorio, e' a carico
del titolare del permesso di costruire e non trova applicazione l'articolo 122, comma 8,
del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.
15. Per interventi relativi a stabilimenti produttivi soggetti alle leggi speciali per la prevenzione e il
controllo degli inquinamenti dovrà essere presentata:
• copia della domanda al Sindaco per l'autorizzazione provvisoria allo scarico o agli scarichi
liquidi, qualora sia prevista l'immissione nelle pubbliche fognature oppure sul suolo o nel
sottosuolo, a norma del D. L. 11/5/1999 n. 152, L.R. 20/2/1988 n. 1 e R.R. 3/11/1989 n. 4.
• copia della domanda presentata alla Regione per ottenere la specifica autorizzazione nel caso
di emissioni in atmosfera di cui al D.P.R. 24/5/1988 n. 203.
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16. I progetti appartenenti alle categorie di cui al D.P.R. 10/8/1988 n. 377, dovranno essere
corredati di tutte le informazioni previste dal D.P.C.M. 27/12/1988 per la valutazione di impatto
ambientale di cui all'art. 6 della legge 8/7/1986 n. 349.
b) Elaborati di progetto
Alla domanda di Permesso a Costruire, oltre alla documentazione di cui al paragrafo a),
devono essere allegati i necessari elaborati tecnici di progetto.
Gli elaborati tecnici devono essere presentati in duplice copia (copie cartacee piegate
secondo il formato UNI A4 mm. 210 * 297) e devono riportare su ciascuna tavola:
• l'oggetto della richiesta del Permesso di Costruire;
• le generalità e firma del richiedente;
• le generalità, firma e timbro professionale del/i progettista/i.
1) - Relazione tecnica illustrativa e indagine storica per edifici vincolati o classificati dal P.R.G.
con la descrizione:
• dell'azzonamento urbanistico di riferimento e relative norme tecniche di attuazione;
• delle caratteristiche tipologiche dell'opera progettata (destinazione d'uso, tipo edilizio,
numero dei piani, ecc.);
• delle caratteristiche tecnico-costruttive (materiali e tecniche impiegati nelle principali
strutture, quali fondazioni, elementi portanti verticali e orizzontali, coperture, divisori, rampe
per diversamente abili, impianti di sollevamento);
• delle caratteristiche impiantistiche (impianto idrico, elettrico, di gas metano, altre fonti
energetiche alternative, telefonico, di smaltimento dei rifiuti, degli scarichi idrici, di
condizionamento, antincendio, antifurto ecc.);
• delle caratteristiche delle finiture (rivestimenti, pavimenti, controsoffittature, coloriture,
tinteggiature ed elementi vari di finitura).
Per i fabbricati a destinazione produttiva, la relazione deve contenere:
• la descrizione delle lavorazioni da effettuare;
• la specificazione dei materiali depositati, trattati, prodotti, eliminati, e di quelli utilizzati per la
produzione dell'energia;
• i dispositivi per la sicurezza interna ed esterna della fabbrica;
• l'intensità dei rumori prodotti durante le lavorazioni;
• le quantità di acqua utilizzate e la relativa fonte di approvvigionamento.
2) - Stralcio del rilievo aerofotogrammetrico, in scala 1: 2000, con la perimetrazione dell'area
interessata dall'intervento.
3) - Stralcio dello strumento urbanistico esecutivo, in scala 1:2000, con la perimetrazione
dell’area interessata dall’intervento.
4) - Corografia in scala non inferiore a 1:5000, con stralcio dello strumento urbanistico vigente;
detto elaborato sarà limitato alle mappe e norme che interessano l'intervento, riporterà gli
estremi di approvazione degli strumenti urbanistici attuativi ed evidenzierà, con opportuna
colorazione o campitura, l'area di intervento.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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5) - Planimetria aggiornata della zona (stato di fatto) in scala 1:200/1:500, estesa per un raggio di
almeno 40 metri con riferimento all'intervento in progetto con l'indicazione:
• dell'orientamento e toponomastica;
• delle quote planimetriche ed altimetriche del terreno e dei manufatti esistenti;
• dell'ubicazione della proprietà oggetto di intervento;
• delle proprietà confinanti e i nomi delle ditte intestatarie;
• degli edifici circonvicini con evidenziate le loro altezze, il numero dei piani (compreso il piano
terra);
• dei distacchi dai confini di proprietà e da strade;
• delle strade e loro larghezza al ciglio.
Dovrà inoltre essere indicato ogni altro elemento che possa caratterizzare la situazione attuale
delle zone limitrofe al lotto (corsi d'acqua, fognature esistenti, alberature di alto fusto e loro
essenze, eventuali demolizioni previste, ecc.).
6) Tabella dei dati di progetto unitamente ad una planimetria a “fil di ferro”, sulla quale dovranno
essere indicate:
• superficie catastale e reale dell'area oggetto di intervento;
• superficie territoriale della zona omogenea di cui il lotto di intervento fa parte (St);
• superficie fondiaria del lotto (Sf);
• superficie coperta (Sc) del manufatto edilizio;
• superficie utile (Su) e volume (V) del manufatto edilizio;
• superficie utile abitabile (Sua);
• superficie non residenziale (Snr);
• superficie complessiva (Sc);
• superficie netta (Sn);
• superficie per accessori (Sa);
• superficie per attività commerciali, direzionali, turistiche;
• distanze dai confini di proprietà, dalle strade, dai confini di zona, dagli edifici esistenti e di
progetto;
• altezza delle fronti (Hf), altezza dell'edificio (H);
• indici di fabbricabilità fondiaria (Iff) e/o di utilizzazione (Uf);
• volumetria
• superfici delle aree destinate a parcheggio, distinte in aree per parcheggi pubblici di
urbanizzazione primaria ed aree per parcheggi di pertinenza degli edifici (art. 41 sexies legge
1150/1942, legge n. 122/89 e s.m.); Per gli interventi su fabbricati esistenti (sopraelevazioni)
non dotati di parcheggio della zona Ambientale e per le sopraelevazioni in Zona Ba, è
consentito, con atto unilaterale d’obbligo, asservire la superficie necessaria a parcheggio, in
altro immobile del centro urbano.
• superficie delle aree destinate a verde (verde privato, condominiale, pubblico di
urbanizzazione primaria ecc.);
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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• superficie delle aree destinate alla viabilità;
• superficie delle aree destinate ad opere di urbanizzazione secondaria;
• superficie delle abitazioni e singole unità immobiliari (ai sensi della legge 457/1978) nel caso
di edilizia agevolata, convenzionata, sovvenzionata;
• altezza virtuale (K) e altezza netta dei locali abitabili e relativi accessori, nel caso di edilizia
agevolata, convenzionata, sovvenzionata;
• numero delle unità abitative.
NB: note particolari
• I volumi non computabili ai fini del calcolo della volumetria max. consentita sono: i volumi
tecnici dell’edificio nei limiti del 3,5% del volume ed il piano cantinato sino al piano di
marciapiede secondo le indicazioni della circolare n. 5101 del 2.05.73 della R.P. Ass. Urban. e
LL.PP.
• Il distacco dagli edifici è riferito a pareti finestrate (parete finestrata prospiciente parete cieca
– parete finestrata prospiciente parete finestrata).
• L’altezza massima fuori terra dell’eventuale piano seminterrato non può superare, in ogni
parte, mt. 1.20 da misurarsi dal piano stradale e/o piano terreno di campagna, al piano finito
di pavimento della copertura del seminterrato.
• Tutti i volumi vv.pp. fuori terra compreso il fuori terra dell’eventuale piano seminterrato, sono
computabili ai fini volumetrici dell’edificio.
• Gli indici ed i parametri edilizi, ai sensi dell’art. 11 della LEGGE REGIONALE 10 giugno
2008, n. 13 “Norme per l’abitare sostenibile” i cui principi sono ampliati nelle norme
transitorie e finali, saranno calcolati come di seguito specificato:
1. Salvo quanto previsto dalla normativa sismica e dalle norme inerenti la difesa del suolo e la
tutela del paesaggio, per le nuove costruzioni e per il recupero degli edifici esistenti non sono
considerati nel computo per la determinazione dei volumi, delle superfici, delle distanze e nei
rapporti di copertura, fermo restando il rispetto delle distanze minime previste dalla normativa
statale:
a) il maggiore spessore delle murature esterne, siano esse tamponature o muri portanti, oltre i
trenta centimetri;
b) il maggior spessore dei solai intermedi e di copertura oltre la funzione esclusivamente
strutturale;
c) le serre solari, per le quali sussista atto di vincolo circa tale destinazione e che abbiano
dimensione comunque non superiore al 15 per cento della superficie utile delle unità abitative
realizzate;
d) tutti i maggiori volumi e superfici necessari al miglioramento dei livelli di isolamento termico
e acustico o di inerzia termica, o finalizzati alla captazione diretta dell’energia solare, o alla
realizzazione di sistemi di ombreggiamento alle facciate nei mesi estivi o alla realizzazione di
sistemi per la ventilazione e il raffrescamento naturali.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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2. Le disposizioni di cui al punto 1 si applicano anche:
a) alle variazioni delle altezze massime, nonché alle distanze dai confini e dalle strade e tra gli
edifici, qualora non comportino ombreggiamento delle facciate di terzi;
b) al computo della superficie utile e non residenziale in riferimento alla determinazione dei
limiti massimi di costo per l’edilizia residenziale sovvenzionata e agevolata.
3. Per il recupero degli edifici esistenti resta ferma la salvaguardia di elementi costruttivi e
decorativi di pregio storico e artistico, nonché di allineamenti o conformazioni diverse,
orizzontali, verticali e delle falde dei tetti che caratterizzano le cortine di edifici urbani e rurali di
antica formazione.
4. Tali disposizioni si applicano anche ai fini del calcolo della volumetria e delle superfici
urbanistiche per la determinazione del contributo di costruzione e degli standard urbanistici.
5. Ai fini del rilascio dei permesso di costruire o della D.I.A. , coerenti con i requisiti di
sostenibilità ambientale previsti dalla L.R. 13/08, sarà allegata apposita documentazione
tecnica che definisca il soddisfacimento dei requisiti secondo quanto stabilito nel disciplinare
tecnico della stessa legge (art. 10, commi 2, 3 e 4).
6. Per interventi su edifici costruiti o modificati ai sensi della L.R. 13/08, non è consentita la
riduzione degli spessori e la trasformazione dei volumi realizzati ai sensi del punto 1.
7) - Planimetria di progetto del lotto in scala non inferiore a 1:200, orientato ed estesa all'intero
lotto, contenente l'inserimento dell'opera progettata con l'indicazione:
• della precisa ubicazione delle opere progettate (quote, distacchi, misure);
• degli spazi destinati a parcheggio coperto o scoperto;
• delle opere di sistemazione dell'area e destinazioni d'uso della stessa;
• delle recinzioni;
• delle essenze e altezze delle alberature al momento dell'impianto;
• della nuova vegetazione;
• delle sistemazioni delle altre aree libere, precisandone il tipo di pavimentazione e le
caratteristiche geometriche degli spazi carrabili;
• delle attrezzature per gioco ragazzi e ricreazione e degli altri elementi di arredo esterno del
fabbricato.
In tale planimetria dovranno essere inoltre indicate le quote planimetriche e altimetriche delle
sistemazioni esistenti e progettate e quelle delle sistemazioni dei terreni limitrofi,
coordinandole fra di loro.
8) - Piante in scala non inferiore a 1:100, relative ai singoli piani dell'edificio, compresi quelli del
seminterrato, dei sotterranei, dei sottotetti e delle coperture.
Devono essere debitamente quotate e devono indicare:
• la dimensione complessiva dell'opera;
• la destinazione d'uso dei locali principali e accessori;
• le relative misure lineari e la superficie utile;
• lo spessore dei muri tenendo conto nel calcolo delle superfici e dei volumi delle prerogative di
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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cui al comma 3 dell’art.4 del D.M. 27.07.05;
• la dimensione delle aperture;
• il rapporto di illuminazione di ciascun locale.
• Allegato grafico illustrativo degli spazi e delle misure tecniche adottate per tutti gli interventi
per i quali è prevista l'applicazione delle norme riguardanti l'eliminazione delle barriere
architettoniche di cui al D.M. 14.06.89 n.236.
Nel caso di divergenze tra quote e dimensioni grafiche, fanno fede le quote numeriche.
Nel caso di edifici progettati in aderenza a edifici preesistenti e con essi comunicanti, vanno
rappresentatati in pianta anche i vani contigui degli edifici comunicanti e relative destinazioni
d'uso.
9) Sezioni in misura non inferiore a due (di cui una almeno in corrispondenza dei vani scale) in
scala non inferiore a 1:100.
Nelle sezioni vanno indicati:
• le altezze nette dei piani tenendo conto nel calcolo delle superfici e dei volumi delle
prerogative di cui alla L.R. 27.10.2009 per le coperture a volta;
• lo spessore dei solai e pavimenti, dei vespai e delle coperture compreso pacchetto di
impermeabilizzazione;
• l'altezza delle parti al di sopra della linea di gronda, dei torrini e delle murature d’attico;
• l'ingombro dei volumi tecnici e degli elementi aggettanti;
• le altezze complessive degli edifici.
10) Prospetti (con riferimento a tutte le facciate) in scala non inferiore a 1:100. I prospetti
dell'edificio dovranno portare l'indicazione dettagliata dei materiali previsti e delle tinteggiature
esterne Particolari in scala 1:50/1:20/1:10 con la rappresentazione di dettaglio di particolari
elementi costruttivi o decorativi o strutturali del fabbricato.
11) Ulteriore documentazione tecnica richiesta da leggi e regolamenti relativi all'edilizia speciale o
pubblica, in applicazione del citato D.M. 27.07.2005, del D. Leg.vo n.192 del 19.08.2005 e
della L.R. 13/2008 in attuazione della direttiva 2002/91/CE per migliorare le prestazioni
energetiche degli edifici.
12) Eventuali grafici aggiuntivi quali:
• planovolumetrici;
• assonometrie;
• prospettive;
• plastici;
• prove colori.
Per tutti i progetti di intervento edilizio relativi a edifici esistenti gli elaborati (sempre in due
esemplari) dovranno essere in scala minima 1:50 e dovranno contenere:
a) Rilievo dello stato attuale, con indicazione degli elementi strutturali, rifiniture interne ed
esterne e destinazioni d'uso.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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b) Intervento edilizio, costituito da grafici di rilievo nei quali, con colore rosso e giallo, saranno
indicate, rispettivamente, le demolizioni, gli scavi, le sostituzioni e le nuove opere.
c) Progetto edilizio, con indicazione degli elementi strutturali, delle rifiniture interne ed esterne e
destinazione d'uso.
d) Analisi storica e morfologica; planimetrie, piante, foto d'epoca, ecc. (tale documentazione è
obbligatoria solo per edifici classificati dal P.R.G.).
e) Documentazione Fotografica;
f) Elaborati specifici per gli interventi nel centro storico e zona ambientale in attuazione del
Regolamento del Colore di cui alla delibera C.C. n. 11 del 5.03.2007 e delle relative norme per
gli elementi che caratterizzano i piani verticali degli edifici.
g) Per le costruzioni esistenti “a volta”, relazione specifica e dati tecnici in attuazione della L. R.
n. 26 del 27 ottobre 2009 per la valorizzazione e tutela dei sistemi costruttivi a volta.
h) Eventuali titoli autorizzativi delle opere esistenti.
Per il Permesso a Costruire convenzionato deve essere allegato alla domanda lo schema di
convenzione e lo schema di atto unilaterale redatto sulla base della convenzione tipo
predisposta dalla Regione ai sensi della legislazione vigente, previ accordi con il Comune; tale
atto deve essere, prima del rilascio della concessione, trascritto nei modi e forme di legge alla
Conservatoria dei Registri Immobiliari a cura del richiedente.
Nel caso di progettazioni relative a costruzioni ex novo o ristrutturazioni di impianti,
attrezzature ed edifici (o loro parti) pubblici aperti al pubblico deve essere prodotto apposito
allegato grafico illustrativo delle percorrenze e degli spazi predisposti per facilitare le
percorrenze e la rotazione di sedia a ruote per i diversamente abili portatori di handicap
motorio, ai fini dell'applicazione delle norme riguardanti l'eliminazione delle barriere
architettoniche di cui al D.M. 14.06.89 n.236.
Il rilascio del Permesso di Costruire ovvero l’accettazione della D.I.A., da parte del
Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, per la costruzione, la ristrutturazione o la
modificazione di edifici, attrezzature, nonché per le opere di urbanizzazione primaria e
secondaria, è subordinato ad una effettiva verifica tecnica, in fase di istruttoria, che il progetto
presentato sia tale da consentire il superamento delle cosiddette "barriere architettoniche"
(artt. 27 e 28 legge 30/3/1971, n. 118; D.P.R. 27/4/1978, n. 384; regolamento di attuazione art.
27 legge 118/1971; C. M. LL. PP. 19/6/1968 n. 62; legge 9/1/1989, n. 13; D.M. 14/6/1989, n.
236).
Per i progetti di edifici, sia nuovi che esistenti, aventi funzione produttiva, gli elaborati grafici di
progetto (allegati alla domanda da presentare al SUAP) devono essere presentati in quattro
esemplari e si deve sempre presentare una relazione, la quale deve precisare:
1) numero e sesso degli addetti attuali e previsti (per attività esistenti) o determinabili:
• operai;
• impiegati;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
31
• altri;
2) superficie e ubicazione del lotto;
3) superficie utile esistente e/o di progetto:
• superficie utile destinata alla produzione;
• superficie utile destinata ai servizi;
• superficie utile destinata a uffici.
Occorre altresì acquisire il N.O. di tutti gli enti ed uffici competenti in materia (VV.F – SPESAL
– ISPESL – etc.)
Nel caso di richiesta di sanatoria ex art. 13 legge 47/85, oltre alla documentazione prevista per
gli interventi da eseguirsi, dovrà essere allegata la documentazione relativa alla statica
dell’immobile solitamente richiesta per il rilascio della Nulla Osta d’Uso.
Articolo 31 - Interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento igienico,
tecnologico e funzionale, consolidamento.
Alla D.I.A. devono essere allegati:
a) planimetria generale in scala 1:1000 che consenta di individuare la localizzazione
dell'intervento;
b) progetto in scala 1:100 delle opere da eseguire, con eventuali dettagli in scala maggiore,
differenziando le strutture esistenti da mantenere, quelle da demolire e quelle di nuova
costruzione;
c) documentazione fotografica a colori (nel formato non inferiore a 10 x 15 cm) per gli
interventi sulle parti esterne del fabbricato;
d) parere igienico-sanitario della A.S.L. competente per territorio ove necessario o
dichiarazione del progettista ai sensi del D.P.R. 06.06.2001 n° 380 e s.m.i.;
e) Eventuali titoli autorizzativi delle opere esistenti.
Articolo 32 - Interventi di risanamento igienico, restauro, risanamento conservativo.
Alla domanda di P. d. C. devono essere allegati:
a) planimetria in scala 1:100 che consente di individuare la localizzazione dell'intervento nel
contesto urbano;
b) rilievo storico-critico dello stato di fatto, con l'indicazione delle eventuali sovrastrutture
comprendenti: piante, prospetti (esterni ed eventualmente interni) e sezioni in scala 1:50
relativi a tutti i piani (anche non abitabili), alle coperture ed ai volumi tecnici, nonché‚ alle
finiture (pavimenti, rivestimenti, infissi, ecc.);
c) descrizione degli elementi storicamente ed artisticamente significativi, nonché, degli spazi
interni ed esterni (allegati grafici in scala 1:20);
d) documentazione fotografica a colori (nel formato non inferiore a 10 x 15 cm) dello stato di
fatto;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
32
e) descrizione delle caratteristiche e delle destinazioni d'uso del fabbricato, con eventuali note
storiche-critiche e di topografia sociale;
f) progetto di restauro (piante, prospetti e sezioni) in scala 1:50 con i necessari dettagli in
scala maggiore.
g) elaborati specifici per gli interventi nel centro storico e zona ambientale in attuazione del
Regolamento del Colore di cui alla delibera C.C. n. 11 del 5.03.2007 e delle relative norme
per gli elementi che caratterizzano i piani verticali degli edifici.
h) stralcio del P.R.G. vigente con la localizzazione dell’intervento nella tavola del Piano
Urbanistico Esecutivo qualora vigente.
In caso di intervento di solo risanamento igienico, la documentazione di cui al punto b) limitata
alle piante, ai prospetti ed alle sezioni di tutti i piani; quella di cui al punto c) limitata alla
descrizione della situazione igienica; quella di cui al punto f) deve concernere gli interventi di
risanamento previsti.
Articolo 33 - Interventi di ristrutturazione ediliz ia ed ampliamento
I documenti da allegare alla domanda sono quelli di cui all'art. 31, oltre al rilievo dello stato di
fatto ed alla relativa documentazione fotografica a colori (nel formato non inferiore 10 x 15
cm).
Articolo 34 - Interventi di cambio di destinazione d'uso e trasformazione tipologica
Quando l'intervento richiede l'esecuzione di opere edilizie, esso viene assimilato ad un
intervento di ristrutturazione e pertanto alla domanda di Permesso di Costruire deve essere
allegata, la documentazione richiesta per quest'ultimo tipo di intervento.
Quando l'intervento non richiede l'esecuzione di opere edilizie, la domanda Permesso di
Costruire deve essere corredata dalla seguente documentazione:
a) stralcio della zona omogenea del P.R.G. o piano esecutivo, con la localizzazione
dell'immobile di cui sì chiede la conversione d'uso o tipologica;
b) planimetria in scala 1:2000 o 1:1000 della zona, con l'indicazione dei servizi e delle
attrezzature attinenti alla nuova utilizzazione dell'immobile;
c) pianta di tutti i piani, sezioni significative del fabbricato e schema degli impianti;
d) esauriente relazione sulla nuova utilizzazione richiesta e sulla sua compatibilità con il livello
di infrastrutturazione della zona.
Articolo 35 - Interventi di demolizione.
Alla domanda, nella quale devono essere indicati gli estremi di presentazione dell'eventuale
Permesso di Costruire per nuove costruzione sulla medesima area, deve essere allegata la
seguente documentazione:
a) planimetrie quotate dell'area in scala 1:200;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
33
b) stralcio di insieme della zona circostante, composta da:
• planimetria della zona in scala 1:200 o 1:100;
• stralcio del Piano vigente;
• eventuale copia del Piano Urbanistico Esecutivo vigente;
c) piante e sezioni del fabbricato in scala 1:100 o 1:200, con indicate in giallo le strutture da
demolire;
d) rilievo e descrizione dell'eventuale patrimonio arboreo e naturale dell'area di pertinenza;
e) relazione circa le modalità esecutive della demolizione, sottoscritta dal Direttore dei
Lavori.
Il rilascio del Permesso di Costruire per la demolizione è subordinata al preventivo o
contemporaneo rilascio del permesso per nuova costruzione o per altri interventi da
compiere sull'area interessata, salvo che si tratti:
1. di edifici la cui demolizione sia prevista dal Piano Regolatore Generale o Esecutivo vigente,
oppure sia necessario per accertare deficienze statiche;
2. di area che, per convenzione da trascrivere, sia destinata in tutto od in parte a spazi od a
servizio pubblico.
Il rilascio della Permesso è inoltre subordinato:
• alla condizione che il corpo di fabbrica da demolire sia già libero da persone o da cose;
nel caso di demolizione parziale dovranno essere salvaguardate la stabilità e
l'utilizzazione della residua parte del fabbricato;
• alla disinfestazione del fabbricato;
• alla chiusura degli sghembi di fognatura che rimangono inutilizzati;
• alla sistemazione e recinzione dei terreni che non abbiano utilizzazione immediata;
• alla protezione e conservazione dell'eventuale patrimonio arboreo e naturale.
Articolo 36 - Opere interne
La relazione di asseverazione deve essere corredata dai seguenti elaborati grafici in copia
unica (scala minima 1:200):
• stato di fatto;
• progetto;
• tavola degli interventi.
Contestualmente alla presentazione dell’asseverazione dovrà essere indicato il nominativo
del Direttore dei lavori.
Articolo 37 - Interventi per formazione e modifica di giardini.
Alla domanda di Permesso di Costruire per gli interventi diretti alla realizzazione di giardini
debbono essere allegati:
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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a) planimetria in scala 1:500 che consente di visualizzare la collocazione del giardino nel
contesto urbano ed in riferimento alle eventuali presenze di verde nelle zone adiacenti;
b) planimetrie e sezioni in scala 1:200 relative alle costruzioni, ai distintivi ed all'alberatura,
con l'indicazione delle essenze che saranno utilizzate o di altri elementi significativi del
progetto;
c) progetti esecutivi delle eventuali opere minori previste;
d) relazione tecnico-botanica.
Articolo 38 - Progetti di Variante, Variante in cor so d'opera
La determinazione del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia sul progetto di
Variante non modifica in alcun modo i termini di validità e di decadenza previsti per il
progetto originario. Le opere richieste con le Varianti in corso d'opera non possono avere
inizio fino a quando il Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia non abbia rilasciato il
relativo Permesso di Costruire.
Se trattasi però di Varianti in corso d'opera che non siano in contrasto con gli strumenti
urbanistici vigenti o con i regolamenti comunali e non comportino modifiche alla sagoma, alle
superficie utili e le destinazioni d'uso delle costruzioni e delle singole unità immobiliari,
nonché‚ al numero di queste ultime, sempreché non si tratti di immobili vincolati ex Legge
1/6/1939, n. 1089 e 29/6/1939 n. 1497, D. leg.vo n.42/2004, le Varianti stesse possono
essere eseguite previa semplice comunicazione scritta.
In quest'ultima ipotesi, l'approvazione della Variante deve comunque essere richiesta prima
della dichiarazione di ultimazione dei lavori.
Alla domanda di Variante deve essere allegata la stessa documentazione presentata per
l'intervento a cui si riferisce, sulla quale debbono evidenziarsi le modifiche che s'intendono
apportare al progetto a suo tempo approvato.
Articolo 39 – Documentazione a corredo della D.I.A. e Disciplina della denuncia di
inizio attività
La documentazione a corredo della Denuncia di Inizio dell’Attività deve essere quella
corrispondente alla tipologia di opera da realizzarsi così come riportato dagli articoli
precedenti.
1. Il proprietario dell'immobile o chi abbia titolo per presentare la denuncia di inizio attività,
almeno trenta giorni prima dell'effettivo inizio dei lavori, presenta allo sportello unico la
denuncia, accompagnata da una dettagliata relazione a firma di un progettista abilitato e
dagli opportuni elaborati progettuali, che asseveri la conformità delle opere da realizzare agli
strumenti urbanistici approvati e non in contrasto con quelli adottati ed ai regolamenti edilizi
vigenti, nonché il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie.
2. La denuncia di inizio attività è corredata dall'indicazione dell'impresa cui si intende affidare
i lavori
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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ed è sottoposta al termine massimo di efficacia pari a tre anni. La realizzazione della parte
non ultimata dell'intervento è subordinata a nuova denuncia. L'interessato è comunque
tenuto a comunicare allo sportello unico la data di ultimazione dei lavori.
3. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela
compete, anche in via di delega, alla stessa amministrazione comunale, il termine di trenta
giorni di cui al comma 1 decorre dal rilascio del relativo atto di assenso. Ove tale atto non sia
favorevole, la denuncia è priva di effetti.
4. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela non
compete all'amministrazione comunale, ove il parere favorevole del soggetto preposto alla
tutela non sia allegato alla denuncia, il competente ufficio comunale convoca una conferenza
di servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater, della legge 7 agosto 1990, n.
241. Il termine di trenta giorni di cui al comma 1 decorre dall'esito della conferenza. In caso
di esito non favorevole, la denuncia è priva di effetti.
5. La sussistenza del titolo è provata con la copia della denuncia di inizio attività da cui risulti
la data di ricevimento della denuncia, l'elenco di quanto presentato a corredo del progetto,
l'attestazione del professionista abilitato, nonché gli atti di assenso eventualmente necessari.
6. Il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale, ove entro il termine indicato
al comma 1 sia riscontrata l'assenza di una o più delle condizioni stabilite, notifica
all'interessato l'ordine motivato di non effettuare il previsto intervento e, in caso di falsa
attestazione del professionista abilitato, informa l'autorità giudiziaria e il consiglio dell'ordine
di appartenenza. È comunque salva la facoltà di ripresentare la denuncia di inizio attività,
con le modifiche o le integrazioni necessarie per renderla conforme alla normativa
urbanistica ed edilizia.
7. Ultimato l'intervento, il progettista o un tecnico abilitato rilascia un certificato di collaudo
finale, che va presentato allo sportello unico, con il quale si attesta la conformità dell'opera al
progetto presentato con la denuncia di inizio attività.
Articolo 40 - Segnalazione Certificata di Inizio At tività (S.C.I.A.)
La segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) può essere estesa agli interventi edilizi
precedentemente compiuti con denuncia di inizio attività (DIA).
In ogni caso la Scia non sostituisce gli atti di autorizzazione o nulla osta, comunque
denominati, delle amministrazioni preposte alla tutela dell'ambiente e del patrimonio
culturale.
Nei casi in cui il soggetto richiedente si avvale della Segnalazione Certificata di Inizio Attività
(S.C.I.A.) di cui all’art. 49, comma 4-bis del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito
dalla legge 30 luglio 2010, n.122, la segnalazione è corredata dalle dichiarazioni sostitutive
di certificazioni e dell’atto di notorietà per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i
fatti previsti negli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n.
445, nonché dalle attestazioni e asseverazioni di tecnici abilitati, ovvero dalle dichiarazioni di
conformità da parte dell’Agenzia delle imprese di cui all’articolo 38, comma 4, del decreto-
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
36
legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modif icazioni, dalla legge 6 agosto 2008,
n. 133, relative alla sussistenza dei requisiti e dei presupposti di cui al primo periodo; tali
attestazioni e asseverazioni sono corredate dagli elaborati tecnici necessari per consentire le
verifiche di competenza dell’amministrazione.
Nei casi in cui la legge prevede l’acquisizione di pareri di organi o enti appositi, ovvero
l’esecuzione di verifiche preventive, essi sono comunque sostituiti dalle autocertificazioni,
attestazioni e asseverazioni o certificazioni di cui al presente comma, salve le verifiche
successive degli organi e delle amministrazioni competenti.
Per gli immobili ove sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali assoggettati alle
disposizioni di cui al Nuovo Codice dei Beni Culturali - D.Lgs. n 42 del 22.01.2004 e s.m.i.
(ex D.L. 490/99) ed alle disposizioni dei Piani Paesistici Regionali è necessario il parere
preventivo della Soprintendenza e/o dell’Ente competente per territorio, che deve essere
allegato alla S.C.I.A.
2. L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data della presentazione
della segnalazione all’amministrazione competente.
3. L’amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti
previsti dalla legge, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione, adotta
motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali
effetti dannosi di essa, salvo che, ove ciò sia possibile, l’interessato provveda a conformare
alla normativa vigente detta attività ed i suoi effetti entro un termine fissato
dall’amministrazione, in ogni caso non inferiore a trenta giorni. E ' fatto comunque salvo il
potere dell’amministrazione competente di assumere determinazioni in via di autotutela, ai
sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies. In caso di dichiarazioni sostitutive di
certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’amministrazione, ferma restando
l’applicazione delle sanzioni penali di cui al comma 6 dell’art.49 legge 122/2010, nonché di
quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, può sempre
e in ogni tempo adottare i provvedimenti di cui al primo periodo.
4. Decorso il termine per l’adozione dei provvedimenti di cui al primo periodo del comma 3,
all’amministrazione è consentito intervenire solo in presenza del pericolo di un danno per il
patrimonio artistico e culturale, per l’ambiente, per la salute, per la sicurezza pubblica o la
difesa nazionale e previo motivato accertamento dell’impossibilità di tutelare comunque tali
interessi mediante conformazione dell’attività dei privati alla normativa vigente.
Articolo 41 – Progetto Planivolumetrico Preliminare
Ove ricorrano particolari motivi, derivanti da norme tecniche di attuazione del PRG o
dall'importanza o dalla necessità di valutare preventivamente determinati fattori, quali ad
esempio il rapporto con l'ambiente le relazioni intercorrenti con altri fatti edilizi, ecc, potrà
essere accolta, a giudizio insindacabile della Amministrazione previo parere degli organi
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
37
tecnici comunali, la presentazione di proposte preliminari di larga massima del tipo
"planovolumetrico", sulla cui scorta, in caso di accoglimento, non vincolante ai fini del rilascio
del Permesso di Costruire, potrà poi essere elaborato il progetto definitivo o esecutivo.
La documentazione di progetti che rientrino entro questa particolare categoria, dovrà essere
costituita almeno da:
a) estratto catastale;
b) una o più planimetrie in scala 1:200 riproducendo gli ingombri di pianta, se necessario
anche ai vari piani;
c) il profilo in scala 1:200 delle dimensioni di ingombro di tutti i prospetti, evidenziano il
rapporto tra questi e l'ambiente naturale o urbano: dovranno essere indicati gli eventuali
volumi tecnici;
d) una relazione illustrativa, dalla quale risulti quale sarà la destinazione dell'opera, quali le
caratteristiche alle quali si intende informare.
C A P O 5 - CARATTERISTICHE DELL'ATTO DEL PERMESS O DI COSTRUIRE
PROCEDIMENTI PER IL RILASCIO DEI PERMESSI
Articolo 42 - Sportello unico per l'edilizia
1. L’amministrazione comunale, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, provvede
a costituire un ufficio denominato sportello unico per l'edilizia, che cura tutti i rapporti fra il
privato, l'amministrazione e, ove occorra, le altre amministrazioni tenute a pronunciarsi in
ordine all'intervento edilizio oggetto della richiesta di permesso o di denuncia di inizio attività.
2. Tale ufficio provvede in particolare:
a) alla ricezione delle denunce di inizio attività e delle domande per il rilascio di permessi di
costruire e di ogni altro atto di assenso comunque denominato in materia di attività edilizia;
b) a fornire informazioni sulle materie che consenta a chi vi abbia interesse l'accesso gratuito
alle informazioni sugli adempimenti necessari per lo svolgimento delle procedure previste dal
presente regolamento, all'elenco delle domande presentate, allo stato del loro iter
procedurale, nonché a tutte le possibili informazioni utili disponibili;
d) all'adozione, nelle medesime materie, dei provvedimenti in tema di accesso ai documenti
amministrativi in favore di chiunque vi abbia interesse ai sensi della L.241/90, nonché delle
norme comunali di attuazione;
e) al rilascio dei permessi di costruire, dei certificati di agibilità, nonché delle certificazioni
attestanti le prescrizioni normative e le determinazioni provvedimentali a carattere
urbanistico, paesaggistico-ambientale, edilizio e di qualsiasi altro tipo comunque rilevanti ai
fini degli interventi di trasformazione edilizia del territorio;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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f) alla cura dei rapporti tra l'amministrazione comunale, il privato e le altre amministrazioni
chiamate a pronunciarsi in ordine all'intervento edilizio oggetto dell'istanza o denuncia;
3. L'ufficio cura altresì gli incombenti necessari ai fini dell'acquisizione, anche mediante
conferenza di servizi ai sensi degli articoli 14, 14-bis, 14-ter, 14-quater della legge 7 agosto
1990, n. 241, degli atti di assenso, comunque denominati, necessari ai fini della
realizzazione dell'intervento edilizio.
Articolo 43 - Procedimento per il rilascio del perm esso di costruire
1. La domanda per il rilascio del permesso di costruire,sottoscritta da uno dei soggetti
legittimati ai sensi dell'articolo 11 del DPR/380/01, va presentata allo sportello unico
corredata da un'attestazione concernente il titolo di legittimazione, dagli elaborati
progettuali richiesti dal regolamento edilizio, e quando ne ricorrano i presupposti, dagli
altri documenti previsti dalla parte II. La domanda e' accompagnata da una
dichiarazione del progettista abilitato che asseveri la conformità del progetto agli
strumenti urbanistici approvati ed adottati, ai regolamenti edilizi vigenti, e alle altre
normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività' edilizia e, in particolare,
alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie nel caso in cui la
verifica in ordine a tale conformità' non comporti valutazioni tecnico-discrezionali, alle
norme relative all'efficienza energetica.
2. Lo sportello unico comunica entro dieci giorni al richiedente il nominativo del
responsabile del procedimento ai sensi degli articoli 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241,
e successive modificazioni.
L'esame delle domande si svolge secondo l'ordine cronologico di presentazione.
3. Entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda, il responsabile del
procedimento cura l'istruttoria, acquisisce, avvalendosi dello sportello unico,
secondo quanto previsto all'articolo 5, commi 3 e 4, i prescritti pareri e gli atti di
assenso eventualmente necessari, sempre che gli stessi non siano già' stati allegati alla
domanda dal richiedente e, valutata la conformità' del progetto alla normativa vigente,
formula una proposta di provvedimento, corredata da una dettagliata relazione, con la
qualificazione tecnico-giuridica dell'intervento richiesto.
4. Il responsabile del procedimento, qualora ritenga che ai fini del rilascio del permesso
di costruire sia necessario apportare modifiche di modesta entità rispetto al progetto
originario, può, nello stesso termine di cui al comma 3, richiedere tali modifiche,
illustrandone le ragioni. L'interessato si pronuncia sulla richiesta di modifica entro il termine
fissato e, in caso di adesione, e' tenuto ad integrare la documentazione nei successivi
quindici giorni.
La richiesta di cui al presente comma sospende, fino al relativo esito, il decorso del
termine di cui al comma 3.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
39
5. Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del
procedimento, entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, esclusivamente per
la motivata richiesta di documenti che integrino o completino la documentazione presentata
e che non siano già nella disponibilità' dell'amministrazione o che questa non possa
acquisire autonomamente. In tal caso, il termine ricomincia a decorrere dalla data di
ricezione della documentazione integrativa.
6. Il provvedimento finale, che lo sportello unico provvede a notificare all'interessato, e'
adottato dal dirigente o dal responsabile dell'ufficio, entro il termine di trenta giorni
dalla proposta di cui al comma 3, ovvero dall'esito della conferenza di servizi di cui
all'articolo 5, comma 4. Il termine di cui al primo periodo del presente comma e' fissato in
quaranta giorni con la medesima decorrenza qualora il dirigente o il responsabile del
procedimento abbia comunicato all'istante i motivi che ostano all'accoglimento della
domanda, ai sensi dell'articolo 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive
modificazioni. Dell'avvenuto rilascio del permesso di costruire e' data notizia al pubblico
mediante affissione all'albo pretorio. Gli estremi del permesso di costruire sono indicati nel
cartello esposto presso il cantiere, secondo le modalità stabilite dal regolamento edilizio.
7. I termini di cui ai commi 3 e 5 sono raddoppiati per i progetti particolarmente complessi
secondo la motivata risoluzione del responsabile del procedimento.
8. Decorso inutilmente il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo,ove il
dirigente o il responsabile dell'ufficio non abbia opposto motivato diniego, sulla domanda di
permesso di costruire si intende formato il silenzio-assenso, fatti salvi i casi in cui
sussistano vincoli ambientali, paesaggistici o culturali, per i quali si applicano le disposizioni
di cui ai commi 9 e 10.
9. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela
compete, anche in via di delega, alla stessa amministrazione comunale, il termine di cui al
comma 6 decorre dal rilascio del relativo atto di assenso. Ove tale atto non sia
favorevole, decorso il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo, sulla
domanda di permesso di costruire si intende formato il silenzio-rifiuto.
10. Qualora l'immobile oggetto dell'intervento sia sottoposto ad un vincolo la cui tutela non
compete all'amministrazione comunale, ove il parere favorevole del soggetto preposto
alla tutela non sia prodotto dall'interessato, il competente ufficio comunale acquisisce il
relativo assenso nell'ambito della conferenza di servizi di cui all'articolo 5, comma 4. Il
termine di cui al comma 6 decorre dall'esito della conferenza. In caso di esito non
favorevole, decorso il termine per l'adozione del provvedimento conclusivo, sulla domanda di
permesso di costruire si intende formato il silenzio-rifiuto.
11. Il termine per il rilascio del permesso di costruire per gli interventi di cui all'articolo 22,
comma 7, e' di settantacinque giorni dalla data di presentazione della domanda.
12. Fermo restando quanto previsto dalla vigente normativa in relazione agli
adempimenti di competenza delle amministrazioni statali coinvolte, sono fatte salve le
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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disposizioni contenute nelle leggi regionali che prevedano misure di ulteriore
semplificazione e ulteriori riduzioni di termini procedimentali.
13. Ove il fatto non costituisca più' grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni
o asseverazioni di cui al comma 1, dichiara o attesta falsamente l'esistenza dei
requisiti o dei presupposti di cui al medesimo comma e' punito con la reclusione da uno a
tre anni. In tali casi, il responsabile del procedimento informa il competente ordine
professionale per l'irrogazione delle sanzioni disciplinari.";
14. Ai fini dell'applicazione del presente articolo, non si ha parziale difformità del titolo
abilitativo in presenza di violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che
non eccedano per singola unità' immobiliare il 2 per cento delle misure progettuali.
15. Il procedimento previsto dal presente articolo si applica anche al procedimento per il
rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici.
16. Per la D.I.A. l’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dopo trenta giorni
dalla presentazione della denuncia all’amministrazione competente.
17. Per i casi per i quali il soggetto richiedente si avvale della la S.C.I.A. di cui all’art. 49,
comma 4-bis del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito dalla legge 30 luglio 2010,
n.122, l’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data della presentazione
della segnalazione all’amministrazione competente nel rispetto della disciplina di riferimento.
18. Nei casi di Scia in materia edilizia, il termine di sessanta giorni di cui al primo periodo
del comma 3 dell'articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e' ridotto a trenta giorni.
Fatta salva l'applicazione delle disposizioni di cui al comma 6, restano altresì ferme le
disposizioni relative alla vigilanza sull'attività' urbanistico-edilizia, alle responsabilità' e
alle sanzioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380, e
dalle leggi regionali.
Articolo 44 - Intervento sostitutivo regionale
1. In caso di mancata adozione, entro i termini previsti dall'articolo 43, del provvedimento
conclusivo del procedimento per il rilascio del permesso di costruire, l'interessato può, con
atto notificato o trasmesso in piego raccomandato con avviso di ricevimento, richiedere allo
sportello unico che il dirigente o il responsabile dell'ufficio, si pronunci entro quindici giorni
dalla ricezione dell'istanza. Di tale istanza viene data notizia al sindaco a cura del
responsabile del procedimento. Resta comunque ferma la facoltà di impugnare in sede
giurisdizionale il silenzio-rifiuto formatosi sulla domanda di permesso di costruire.
2. Decorso inutilmente anche il termine di cui al comma precedente l'interessato può
inoltrare richiesta di intervento sostitutivo al competente organo regionale, il quale, nei
successivi quindici giorni, nomina un commissario ad acta che provvede nel termine di
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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sessanta giorni. Trascorso inutilmente anche quest'ultimo termine, sulla domanda di
intervento sostitutivo si intende formato il silenzio-rifiuto.
Articolo 45 - Caratteristiche dell'atto del Permess o di Costruire
Il documento con il quale il Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia rilascia il
Permesso di Costruire deve contenere:
1) le generalità ed il codice fiscale del titolare della Permesso;
2) il tipo di intervento con succinta descrizione delle opere per le quali si rilascia il Permesso
con riferimento agli elaborati tecnici che fanno parte integrante della medesimo;
3) l'esatta ubicazione e identificazione catastale dell'immobile o dell'area oggetto
dell'intervento;
4) gli estremi del documento attestante il titolo a richiedere il Permesso;
5) gli estremi dei pareri espressi;
6) gli estremi delle altre autorizzazioni richieste per legge per l'intervento in oggetto (per i
casi in cui necessita l’autorizzazione paesaggistica da rilasciare con i poteri di sub-delega
di cui alla l.r. n.8/95 e s.m.i., l’autorizzazione sarà rilasciata previo esame della
documentazione da parte della Commissione preposta ed istituita ai sensi della normativa
vigente ed il parere della Soprintendenza Beni Culturali alla quale la pratica sarà inviata
ai sensi del Nuovo Codice di cui al D. Leg.vo n.42/2004 ); Nei casi non elencati dal
comma 1 dell’Art. 7 della L.R. n. 20 del 7 ottobre 2009 (Autorizzazione paesaggistica per
la trasformazione degli immobili soggetti a tutela paesaggistica) nei termini previsti
dall’articolo 146 del d.lgs. 42/2004, a far data dal 1° luglio 2009, il rilascio
dell’autorizzazione paesaggistica è delegato al comune associato a norma del comma 2
dell’articolo 33 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
7) la data entro la quale debbono essere iniziati i lavori (compresa entro un anno dal rilascio
del Permesso) e la data entro la quale debbano essere ultimati (compresa entro tre anni
dalla data del rilascio del Permesso);
8) l'entità del contributo commisurato al costo di costruzione ai sensi dell'art. 3 della Legge
10/1977 e s.m.i.;
9) l'entità del contributo per gli oneri di urbanizzazione da corrispondere ai sensi dell'art. 3
della Legge 10/1977 oppure la descrizione delle opere da realizzarsi in via sostitutiva
totale o parziale con il progetto relativo se trattasi di opere di urbanizzazione di modesta
entità, essendo prevista uno specifico Permesso per opere di maggiore rilevanza;
10)la dimensione e l'identificazione catastale delle aree e dei manufatti eventualmente da
cedere al Comune per la realizzazione di opere di urbanizzazione primaria;
11)gli estremi dell'atto d'obbligo relativo all'asservimento, al manufatto consentito, dell'area
che ha espresso la relativa volumetria, ai sensi dell’art. 29 della Legge Regionale 56/80 e
dell’area destinata a parcheggio;
12)gli estremi del D.U.R.C. prodotto dal costruttore incaricato dal committente (anche
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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posteriormente al rilascio del P.d.C. ma comunque prima dell’inizio dei lavori);
13)ogni altro elemento necessario ed utile, che possa essere incluso dall'Amministrazione
Comunale, in ottemperanza delle disposizioni della legislazione vigente nazionale,
regionale, e delle norme e regolamenti in quanto applicabili.
Il Permesso di Costruire, con allegata una copia degli elaborati grafici con gli estremi dei
pareri, deve essere restituita all'interessato e da questi tenuta a disposizione per i controlli
Comunali; un'altra copia analogamente vistata deve essere conservata presso l'Ufficio
Tecnico Comunale. Dell’avvenuto rilascio del Permesso di Costruire è data notizia al
pubblico mediante affissione all’Albo Pretorio. I pareri favorevoli con riserve e prescrizioni
diventano definitivi quando le parti abbiano accettato le condizioni suggerite introducendole
in rosso negli atti progettuali.
Articolo 46 - Presupposti per il rilascio del perme sso di costruire
1. Il permesso di costruire é rilasciato in conformità alle previsioni degli strumenti urbanistici,
del presente regolamento edilizio, della disciplina urbanistico-edilizia del PRG vigente e
delle leggi statali e regionali in vigore con particolare riferimento alle normative relative
all’abitare sostenibile, alla rigenerazione urbana, all’uso di energie alternative, al
contenimento dei consumi energetici degli edifici, alla tutela dell’ambiente.
2. Il permesso di costruire é comunque subordinato alla esistenza delle opere di
urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del comune dell'attuazione delle stesse
nel successivo triennio, ovvero all'impegno degli interessati di procedere all'attuazione delle
medesime contemporaneamente alla realizzazione dell'intervento oggetto del permesso.
3. In caso di contrasto dell'intervento oggetto della domanda di permesso di costruire con le
previsioni di strumenti urbanistici adottati, é sospesa ogni determinazione in ordine alla
domanda. La misura di salvaguardia non ha efficacia decorsi tre anni dalla data di adozione
dello strumento urbanistico, ovvero cinque anni nell'ipotesi in cui lo strumento urbanistico sia
stato sottoposto all'amministrazione competente all'approvazione entro un anno dalla
conclusione della fase di pubblicazione.
4. A richiesta del sindaco, e per lo stesso periodo, il presidente della giunta regionale, con
provvedimento motivato da notificare all'interessato, può ordinare la sospensione di
interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio che siano tali da
compromettere o rendere più onerosa l'attuazione degli strumenti urbanistici.
Articolo 47 - Competenza al rilascio del permesso d i costruire
1. Il permesso di costruire é rilasciato dal dirigente o responsabile del competente ufficio
comunale nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e degli strumenti urbanistici.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 48 - Permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici
Il permesso di costruire in deroga al P.R.G. é rilasciato esclusivamente per edifici ed impianti
pubblici o di interesse pubblico, previa deliberazione del consiglio comunale, nel rispetto
comunque delle disposizioni contenute nel Nuovo Codice dei Beni Culturali D. Leg.vo n.42
del 22.01.2004, nel PUTT/P0 e delle altre normative di settore aventi incidenza sulla
disciplina dell'attività edilizia.
Dell'avvio del procedimento viene data comunicazione agli interessati ai sensi dell'articolo 7
della legge 7 agosto 1990, n. 241.
La deroga, nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, può riguardare
esclusivamente i limiti di densità edilizia, di altezza e di distanza tra i fabbricati di cui alle
norme di attuazione degli strumenti urbanistici generali ed esecutivi, fermo restando in ogni
caso il rispetto delle disposizioni di cui agli articoli 7, 8 e 9 del decreto ministeriale 2 aprile
1968, n. 1444.
Articolo 49 - Efficacia temporale e decadenza del p ermesso di costruire
Nel permesso di costruire sono indicati i termini di inizio e di ultimazione dei lavori.
Il termine per l'inizio dei lavori non può essere superiore ad un anno dal rilascio del titolo;
quello di ultimazione, entro il quale l'opera deve essere completata non può superare i tre
anni dall'inizio dei lavori. Entrambi i termini possono essere prorogati, con provvedimento
motivato, per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso. Decorsi tali
termini il permesso decade di diritto per la parte non eseguita, tranne che, anteriormente alla
scadenza venga richiesta una proroga. La proroga può essere accordata, con
provvedimento motivato, esclusivamente in considerazione della mole dell'opera da
realizzare o delle sue particolari caratteristiche tecnico-costruttive, ovvero quando si tratti di
opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari.
La realizzazione della parte dell'intervento non ultimata nel termine stabilito é subordinata al
rilascio di nuovo permesso per le opere ancora da eseguire, salvo che le stesse non
rientrino tra quelle realizzabili mediante denuncia di inizio attività. Si procede altresì, ove
necessario, al ricalcolo del contributo di costruzione.
Il permesso decade con l'entrata in vigore di contrastanti previsioni urbanistiche, salvo che i
lavori siano già iniziati e vengano completati entro il termine di tre anni dalla data di inizio.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 50 - Contributo per il rilascio del permes so di costruire
1. Salvo quanto disposto dal successivo articolo 51, comma 3, il rilascio del permesso di
costruire comporta la corresponsione di un contributo commisurato all'incidenza degli oneri
di urbanizzazione nonché al costo di costruzione, secondo le modalità indicate nel presente
articolo.
2. La quota di contributo relativa agli oneri di urbanizzazione è corrisposta al comune all'atto
del rilascio del permesso di costruire e, su richiesta dell'interessato, può essere rateizzata. A
scomputo totale o parziale della quota dovuta, il titolare del permesso può obbligarsi a
realizzare direttamente le opere di urbanizzazione, nel rispetto dell'articolo 2, comma 5, della
legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni, con le modalità e le garanzie
stabilite dal comune, con conseguente acquisizione delle opere realizzate al patrimonio
indisponibile del comune.
3. La quota di contributo relativa al costo di costruzione, determinata all'atto del rilascio, é
corrisposta in corso d'opera, con le modalità e le garanzie stabilite dal comune, non oltre
sessanta giorni dalla ultimazione della costruzione.
4. L'incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria é stabilita con
deliberazione del consiglio comunale in base alle tabelle parametriche che la regione
definisce per classi di comuni in relazione:
a) all'ampiezza ed all'andamento demografico dei comuni;
b) alle caratteristiche geografiche dei comuni;
c) alle destinazioni di zona previste negli strumenti urbanistici vigenti;
d) ai limiti e rapporti minimi inderogabili fissati in applicazione dall'articolo 41-quinquies,
penultimo e ultimo comma, della legge 17 agosto 1942, n. 1150, e successive modifiche e
integrazioni, nonché della vigente legge regionale.
5. Nel caso di mancata definizione delle tabelle parametriche da parte della regione e fino
alla definizione delle tabelle stesse, i comuni provvedono, in via provvisoria, con
deliberazione del consiglio comunale.
6. Ogni cinque anni il comune provvederà ad aggiornare gli oneri di urbanizzazione primaria
e secondaria, in conformità alle relative disposizioni regionali, in relazione ai riscontri e
prevedibili costi delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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7. Gli oneri di urbanizzazione primaria sono relativi ai seguenti interventi: strade residenziali,
spazi di sosta o di parcheggio, fognature, rete idrica, rete di distribuzione dell'energia
elettrica e del gas, pubblica illuminazione, spazi di verde attrezzato.
7-bis. Tra gli interventi di urbanizzazione primaria di cui al comma 7 rientrano i cavedi
multiservizi e i cavidotti per il passaggio di reti di telecomunicazioni, salvo nelle aree
individuate dai comuni sulla base dei criteri definiti dalle regioni.
8. Gli oneri di urbanizzazione secondaria sono relativi ai seguenti interventi: asili nido e
scuole materne, scuole dell'obbligo nonché strutture e complessi per l'istruzione superiore
all'obbligo, mercati, delegazioni comunali, chiese e altri edifici religiosi, impianti sportivi di
quartiere, aree verdi di quartiere, centri sociali e attrezzature culturali e sanitarie. Nelle
attrezzature sanitarie sono ricomprese le opere, le costruzioni e gli impianti destinati allo
smaltimento, al riciclaggio o alla distruzione dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi, solidi e
liquidi, alla bonifica di aree inquinate.
9. Il costo di costruzione per i nuovi edifici sarà commisurato alle determinazioni periodiche
regionali con riferimento ai costi massimi ammissibili per l'edilizia agevolata, definiti dalla
stessa R.P. a norma della lettera g) del primo comma dell'articolo 4 della legge 5 agosto
1978, n. 457 ed alle maggiorazioni del costo determinato dalla stessa regione per le classi di
edifici con caratteristiche superiori . Nei periodi intercorrenti tra le determinazioni regionali,
ovvero in eventuale assenza di tali determinazioni, il costo di costruzione é adeguato
annualmente, ed autonomamente, in ragione dell'intervenuta variazione dei costi di
costruzione accertata dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT)
10. Nel caso di interventi su edifici esistenti il costo di costruzione é determinato in relazione
al costo degli interventi stessi, così come individuati dal comune in base ai progetti
presentati per ottenere il permesso di costruire. Al fine di incentivare il recupero del
patrimonio edilizio esistente, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, il comune ha la
facoltà di deliberare che i costi di costruzione ad essi relativi non superino i valori determinati
per le nuove costruzioni ai sensi del precedente comma 6.
Articolo 51 - Riduzione o esonero dal contributo di costruzione
1. Nei casi di edilizia abitativa convenzionata, relativa anche ad edifici esistenti, il contributo
afferente al permesso di costruire é ridotto alla sola quota degli oneri di urbanizzazione
qualora il titolare del permesso si impegni, a mezzo di una convenzione con il comune, ad
applicare prezzi di vendita e canoni di locazione determinati ai sensi della convenzione-tipo
prevista dalla regione.
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2. Il contributo per la realizzazione della prima abitazione é pari a quanto stabilito per la
corrispondente edilizia residenziale pubblica, purché sussistano i requisiti indicati dalla
normativa di settore.
3. Il contributo di costruzione non é dovuto:
a) per gli interventi da realizzare nelle zone agricole, ivi comprese le residenze, in funzione
della conduzione del fondo e delle esigenze dell'imprenditore agricolo a titolo principale, ai
sensi dell'articolo 12 della legge 9 maggio 1975, n. 153;
b) per gli interventi di ristrutturazione e di ampliamento, in misura non superiore al 20%, di
edifici unifamiliari;
c) per gli impianti, le attrezzature, le opere pubbliche o di interesse generale realizzate dagli
enti istituzionalmente competenti nonché per le opere di urbanizzazione, eseguite anche da
privati, in attuazione di strumenti urbanistici;
d) per gli interventi da realizzare in attuazione di norme o di provvedimenti emanati a seguito
di pubbliche calamità;
e) per i nuovi impianti, lavori, opere, modifiche, installazioni, relativi alle fonti rinnovabili di
energia, alla conservazione, al risparmio e all'uso razionale dell'energia, nel rispetto delle
norme urbanistiche, di tutela artistico-storica e ambientale.
4. Per gli interventi da realizzare su immobili di proprietà dello Stato il contributo di
costruzione é commisurato alla incidenza delle sole opere di urbanizzazione.
Articolo 52 - Convenzione-tipo per gli interventi d i Edilizia Convenzionata
1. Ai fini del rilascio del permesso di costruire relativo agli interventi di edilizia abitativa
convenzionata cui all'articolo 50, comma 1, le convenzioni comunali nonché gli atti di obbligo
debbono uniformarsi alla convenzione-tipo che la regione approva, con la quale sono stabiliti
i criteri nonché i parametri, definiti con meccanismi tabellari per classi di comuni in ordine
essenzialmente a:
a) l'indicazione delle caratteristiche tipologiche e costruttive degli alloggi;
b) la determinazione dei prezzi di cessione degli alloggi, sulla base del costo delle aree, così
come definito dal comma successivo, della costruzione e delle opere di urbanizzazione,
nonché delle spese generali, comprese quelle per la progettazione e degli oneri di
preammortamento e di finanziamento;
c) la determinazione dei canoni di locazione in percentuale del valore desunto dai prezzi
fissati per la cessione degli alloggi;
d) la durata di validità della convenzione non superiore a trenta e non inferiore a venti anni.
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2. La regione stabilisce criteri e parametri per la determinazione del costo delle aree, in
misura tale che la sua incidenza non superi il 20 per cento del costo di costruzione come
definito ai sensi dell’art. 50.
3. Il titolare del permesso può chiedere che il costo delle aree, ai fini della convenzione, sia
determinato in misura pari al valore definito in occasione di trasferimenti di proprietà avvenuti
nel quinquennio anteriore alla data della convenzione.
4. I prezzi di cessione ed i canoni di locazione determinati nelle convenzioni stipulate con il
comune sono suscettibili di periodiche variazioni, con frequenza non inferiore al biennio, in
relazione agli indici ufficiali ISTAT dei costi di costruzione intervenuti dopo la stipula delle
convenzioni medesime.
5. Ogni pattuizione stipulata in violazione dei prezzi di cessione e dei canoni di locazione é
nulla per la parte eccedente.
Articolo 53 - Contributo di costruzione per opere o impianti non destinati alla
residenza
1. Il permesso di costruire relativo a costruzioni o impianti destinati ad attività industriali o
artigianali dirette alla trasformazione di beni ed alla prestazione di servizi comporta la
corresponsione di un contributo pari alla incidenza delle opere di urbanizzazione, di quelle
necessarie al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti solidi, liquidi e gassosi e di quelle
necessarie alla sistemazione dei luoghi ove ne siano alterate le caratteristiche. La incidenza
di tali opere é stabilita con deliberazione del consiglio comunale in base ai parametri definiti
dalla regione in relazione ai tipi di attività produttiva.
2. Il permesso di costruire relativo a costruzioni o impianti destinati ad attività turistiche,
commerciali e direzionali o allo svolgimento di servizi comporta la corresponsione di un
contributo pari all'incidenza delle opere di urbanizzazione, determinata ai sensi dell'articolo
50, nonché una quota non superiore al 10 per cento del costo documentato di costruzione
da stabilirsi, in relazione ai diversi tipi di attività, con deliberazione del consiglio comunale.
3. Qualora la destinazione d'uso delle opere prima indicate, nonché di quelle nelle zone
agricole previste dall'articolo 51, venga comunque modificata nei dieci anni successivi
all'ultimazione dei lavori, il contributo di costruzione é dovuto nella misura massima
corrispondente alla nuova destinazione, determinata con riferimento al momento
dell'intervenuta variazione, con frequenza non inferiore al biennio, in relazione agli indici
ufficiali ISTAT dei costi di costruzione intervenuti dopo la stipula delle convenzioni
medesime.
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Articolo 54 - Progettista, Direttore dei Lavori e C ostruttore.
La progettazione delle opere edilizie deve essere firmata da tecnici abilitati in materia, iscritti
ai rispettivi albi professionali e ciascuno nell'ambito delle competenze fissate dalla legge.
Il titolare del Permesso di Costruire o D.I.A., insieme alla comunicazione di inizio dei lavori,
deve comunicare al Sindaco il nominativo e la residenza del costruttore, quello del Direttore
dei Lavori (quando previsto dalla legge), nonché‚ gli atti di cui alla legge 5.11.1971 n. 1086
(quando previsto dalla legge), e quelli previsti dalla Legge 494/1996 sulla sicurezza nei
cantieri, in quanto applicabile.
Prima dell’inizio dei lavori si deve altresì comunicare le modalità di smaltimento dei materiali
rivenienti da scavi, demolizioni, scarti di lavorazione, ecc. ed il nome della ditta regolarmente
autorizzata o il sito del conferimento. ai sensi del Reg.to Reg.le 12.06.06 pubbl. sul B.U.R.P.
n° 74 del 16.06.06.
Il Direttore dei Lavori ed il costruttore a loro volta, anche mediante atti separati, devono
comunicare al Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia l'accettazione dell'incarico
prima dell'inizio delle rispettive attività. Ogni e qualsiasi variazione successiva deve essere
preventivamente comunicata al Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia con le
modalità di cui sopra. Il titolare del Permesso di Costruire o D.I.A., il committente, il Direttore
dei Lavori e l'Assuntore dei lavori, sono responsabili di ogni inosservanza così delle norme
generali di legge e di regolamento, come delle modalità esecutive fissate nell'atto di
Concessione ai sensi dell'Art. 6 della legge 47/85. Le presenti norme valgono, in quanto
applicabili, anche per le Autorizzazioni.
C A P O 6 - ESECUZIONE E CONTROLLO DELLE OPERE
Articolo 55 - Richiesta e consegna di pun ti fissi - Verifica del perimetro delle costruzioni
Prima di iniziare i lavori per interventi di nuova costruzione o di recinzione il concessionario è
tenuto a richiedere al Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia la ricognizione della
linea di confine con gli spazi pubblici dell’area di pertinenza della costruzione oggetto di
concessione, precisando nella richiesta il nominativo del Direttore dei Lavori responsabile.
Nell’esecuzione dell’opera il concessionario deve attenersi ai punti fissi di linea e di quota
che gli sono comunicati entro quindici giorni dalla presentazione della domanda suddetta.
Le operazioni di cui sopra sono eseguite da personale messo a disposizione dal
concessionario e dall’assuntore dei lavori sotto la direzione del personale preposto. Delle
operazioni di cui al primo comma è redatto apposito verbale dal rappresentante dell’Ufficio
tecnico comunale che viene sottoscritto anche dalle parti private per presa d’atto: una copia
deve rimanere in cantiere.
La mancata effettuazione della visita, da parte dei tecnici comunali, entro il termine di
quindici giorni dalla data della richiesta, esime il richiedente da eventuali responsabilità circa
l'ubicazione dell'opera, che comunque deve essere conforme al progetto approvato, ma non
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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per eventuali altre inosservanze rispetto al progetto approvato; in caso di inizio lavori le
responsabilità di eventuali violazioni ricadono anche sul Direttore dei Lavori.
Le costruzioni private non devono invadere con le proprie fondazioni il suolo pubblico, salvo
formale concessione. Dette costruzioni devono essere progettate e costruite in modo da non
trasmettere spinte orizzontali verso il suolo pubblico.
Articolo 56 - Organizzazione del cantiere
In tutti i cantieri che si eseguono lavori di costruzione, manutenzione, riparazione o
demolizione di opere edilizie, vanno rispettate le norme vigenti relative alla prevenzione
degli infortuni sul lavoro, quelle riguardanti la prevenzione incendi, l'obbligo a termine di
legge della denuncia di eventuali ritrovamenti, ogni cautela atta ad evitare danni e molestie a
persone e cose pubbliche e private.
Tutte le strutture provvisionali del cantiere (ponti di servizio, impalcature, rampe, scale,
parapetti o simili) devono avere i requisiti di resistenza e di stabilità ed essere dotate di
protezione per garantire l’incolumità delle persone e l’integrità delle cose; esse dovranno
altresì conformarsi alle vigenti disposizioni di legge per la prevenzione degli infortuni sul
lavoro.
Il titolare del Permesso di Costruire deve presentare obbligatoriamente domanda di
allacciamento all'acquedotto ed alla pubblica fognatura, qualora tali servizi siano esistenti,
secondo le modalità stabilite dai rispettivi regolamenti comunali.
In mancanza di fogna bisognerà garantire un sistema di smaltimento così come previsto
dalla normativa nazionale e regionale.
In sede progettuale dovrà essere richiesta l’autorizzazione allo scarico dei reflui
accompagnata dalla descrizione dello scarico che si intende realizzare.
Qualora, nella organizzazione del cantiere, sia prevista la installazione di gru per il
sollevamento dei materiali che, col loro raggio di azione, potrebbero interessare aree esterne
al cantiere, dovrà essere ottenuto il nullaosta preventivo da parte del Comune, sentito il
servizio S.P.E.S.A.L.. (Servizio Prevenzione e Sicurezza sugli Ambienti di Lavoro)
competente.
Sono tenuti all'osservanza di tali norme tutti coloro che esercitano le attività di cui sopra e
per quanto loro spetti e competa i dirigenti, i preposti ed i singoli lavoratori, in conformità a
quanto previsto, nei limiti delle singole responsabilità, della normativa vigente.
Per tutta la durata dei lavori il cantiere deve essere cintato e, se ubicato in zona cittadina,
prospiciente o comunque visibile da spazi pubblici, deve essere organizzato in modo da
essere libero da materiali inutili, dannosi o che producano inquinamento per polveri, cattivi
odori, liquami ecc. Deve essere provvisto di segnalazioni di ingombro e di pericolo diurne
(bande bianche e rosse), dispositivi rifrangenti ed integrazione dell'illuminazione stradale.
L'assuntore dei lavori responsabile del cantiere dovrà provvedere alla messa in opera,
gestione e manutenzione di queste segnalazioni.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
50
Il responsabile di cui al comma precedente dovrà inoltre provvedere a che l'accesso al
cantiere non costituisca pericolo per la circolazione stradale e comunque per la pubblica
incolumità.
Il cantiere deve essere provvisto di una tabella decorosa delle dimensioni non inferiori a
50x70cm ben visibile all'esterno e perfettamente leggibile con l'indicazione:
• degli estremi del Permesso di Costruire o D.I.A. o S.C.I.A.;
• del tipo e titolo dell'opera in corso di realizzazione;
• del nominativo del titolare del Permesso di Costruire o D.I.A. o S.C.I.A.;
• del Progettista e del Direttore dei Lavori;
• del Progettista, eventuale, delle strutture;
• del Coordinatore per la Progettazione ove previsto;
• del Coordinatore per l’Esecuzione ove previsto;
• del Costruttore e dell'eventuale Assistente di cantiere.
In cantiere devono essere conservati a disposizione delle autorità competenti:
a) il Permesso di Costruire o D.I.A. o S.C.I.A. ed i relativi elaborati di progetto;
b) nel caso di opere che interessino le strutture, copia del progetto depositato al genio civile,
ai sensi delle leggi vigenti;
c) il giornale dei lavori, periodicamente vistato dal Direttore dei Lavori;
d) il progetto degli impianti e la documentazione relativa allo isolamento termico;
e) ogni ulteriore autorizzazione eventualmente necessaria in relazione alle modalità del
progetto o alle caratteristiche ambientali del luogo dove si interviene, incluso l'obbligo
della denuncia di eventuali ritrovamenti archeologici.
f) Il Piano per la Sicurezza nel Cantiere ove previsto e il conseguente Piano Operativo per
la Sicurezza.
In caso di opere soggette a D.I.A. o S.C.I.A., dovrà pure essere posto all'esterno
dell'immobile interessato un cartello indicante il tipo di opere da eseguire e la data di
presentazione al Comune della denuncia.
Copia della documentazione suddetta dovrà inoltre essere conservata in cantiere.
Articolo 57 - Cautele per la salvaguardia di ritrov amenti archeologici, storici e artistici
I ritrovamenti di presumibile interesse archeologico, storico e artistico devono essere
immediatamente posti a disposizione degli Enti competenti, dandone immediata
comunicazione al Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, che a sua volta richiede
l’intervento degli Enti nel più breve tempo possibile.
I lavori, per la parte interessata dai ritrovamenti, devono essere sospesi per lasciare intatte
le cose ritrovate, fermo restando l’obbligo di osservare le prescrizioni delle leggi speciali
vigenti in materia.
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Articolo 58 - Obblighi da osservare in ca so di interruzione dei lavori o di
sopraelevazione delle costruzioni
In caso di interruzione dei lavori devono essere eseguite le opere necessarie a garanzia
della sicurezza, dell’igiene e del decoro. In difetto, il Responsabile dello Sportello Unico per
l’Edilizia ingiunge gli opportuni provvedimenti, salva la facoltà di intervento sostitutivo a
spese dell’inadempiente.
Nel corso dei lavori di sopraelevazione devono essere messe in atto tutte le misure idonee a
tutelare gli eventuali occupanti della parte sottostante dell’edificio.
Articolo 59 - Occupazione e manomissione di suolo p ubblico
Nel caso che, durante la esecuzione dell'intervento, si renda necessario occupare il suolo
pubblico o manomettere opere pubbliche per consentire l'accesso al cantiere, deve essere
fatta apposita domanda al Sindaco. Detta domanda deve contenere le generalità e la firma
del richiedente, gli estremi del provvedimento abilitativo all'intervento edilizio o il preciso
riferimento alla data di presentazione della relazione di asseveramento, la esatta
individuazione dell'area oggetto della domanda, con la precisazione della superficie che
dovrà essere occupata o delle opere pubbliche che dovranno essere manomesse, i motivi
che rendano necessarie tali operazioni. Dovrà, inoltre, essere indicata la presumibile durata
dell'occupazione del suolo pubblico o dell'accesso al cantiere.
L’autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico e autorizzazione a manomettere l'opera
pubblica sono subordinate al sopralluogo sull'area richiesta da parte dei Vigili Urbani e/o
dell'Ufficio Tecnico che verificheranno l'ammissibilità della richiesta alle proprietà limitrofe
all'area oggetto della richiesta ed ai requisiti richiesti dalla legge e dai regolamenti di settore.
Per l'uso del suolo pubblico deve essere pagata una tassa di occupazione. A garanzia di
eventuali danni che potrebbero essere arrecati alle opere pubbliche, nonché‚ per il ripristino
a regola d'arte di quelle manomesse deve essere versata una congrua cauzione,
dell'ammontare non inferiore a quanto stabilisce l'Ufficio Tecnico Comunale.
La durata della concessione stabilita in un massimo di cinque mesi consecutivi, può essere
prorogata di cinque mesi in cinque mesi. La rimessa in ripristino deve essere effettuata allo
scadere della concessione per l'occupazione del suolo o allo scadere del termine concesso
per la manomissione dell'opera pubblica; il Comune può richiedere la rimessa in pristino
anche nel caso di prolungata sospensione dei lavori. La cauzione versata verrà restituita
entro 90 giorni dall'eventuale ripristino delle aree pubbliche manomesse e potrà essere
decurtata in relazione alla completezza dei lavori in ripristino.
La spesa relativa allo spostamento di manufatti esistenti sulla sede stradale o del
marciapiede (pali di pubblica illuminazione, armadi, alberi ecc.) deve essere a carico del
richiedente.
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Articolo 60 - Visite di controllo
E’ fatto obbligo al Committente e al Direttore dei lavori di dare congiuntamente apposita
comunicazione scritta della data di inizio e di fine dei lavori, citando i dati dell’atto abilitativo
rilasciato o assentito o asseverato. A seguito delle predette comunicazioni il Responsabile
dello Sportello Unico per l’Edilizia può disporre opportuni sopralluoghi in cantiere.
Il Costruttore deve sempre lasciare libero accesso in cantiere ai Vigili Urbani, agli incaricati
dell'Ufficio Tecnico comunale e al personale addetto della ASL per i controlli di loro
competenza ai sensi dell'Art. 27 del D.P.R. 380/2001.
Le presenti norme valgono, in quanto ammissibili, per le opere oggetto di relazione di
asseveramento e per gli interventi soggetti alla D.I.A. o Segnalazione Certificata di Inizio
Attività.
Nei casi di richiesta del certificato di agibilità di cui ai successivo articoli 62 e 63, verificata la
documentazione di cui all’articolo 63, la visita di controllo deve essere predisposta dal
Responsabile dello Sportello Unico ed effettuata dall’Ufficio, almeno una volta ogni dieci
istanze presentate dai soggetti titolari del permesso di costruire o della D.I.A.
Articolo 61 - Ultimazione dei lavori
I lavori si considerano ultimati quando l'opera soddisfa le condizioni per il rilascio del
Certificato di Agibilità (qualora sia richiesta).
Al termine dei lavori deve essere data comunicazione al Responsabile dello Sportello Unico
per l’Edilizia richiedendo gli eventuali controlli dell'Ufficio in merito alla conformità dell'edificio
alle prescrizioni del Permesso di Costruire o della D.I.A. o della S.C.I.A. in merito al rispetto
della data di ultimazione lavori ed infine alla conformità dell'isolamento termico alle
prescrizioni di legge.
Al termine dei lavori il titolare del Permesso di Costruire o della D.I.A. o S.C.I.A., il Direttore
dei Lavori ed il Progettista devono depositare gli atti di legge relativi ad autorizzazioni, visti e
nulla osta che sono indispensabili prima dell'effettivo utilizzo delle opere realizzate.
Immediatamente dopo il compimento dei lavori il Costruttore deve provvedere alla rimozione
dei fronti a barriere o recinzioni fatti per il servizio dei medesimi, restituendo alla circolazione
il suolo pubblico libero da ogni ingombro e impedimento.
In ogni caso, trascorso un mese dall'ultimazione delle opere, deve cessare ogni occupazione
di suolo pubblico con materiali, ponti e puntellature. In caso di inadempienza il Sindaco potrà
ordinare l'esecuzione d'ufficio a tutte spese del proprietario e salve le sanzioni previste dalle
norme vigenti.
Art. 62 - Opere soggette ad Agibilità - Certificato di agibilità
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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1. Il certificato di agibilità attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene,
salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti negli stessi installati, valutate
secondo quanto dispone la normativa vigente.
2. Il certificato di agibilità viene rilasciato dal dirigente dell’ufficio tecnico comunale con
riferimento ai seguenti interventi:
a) nuove costruzioni;
b) ricostruzioni o sopraelevazioni, totali o parziali;
c) interventi sugli edifici esistenti che possano influire sulle condizioni di cui al comma 1.
3. Con riferimento a tali interventi, il soggetto titolare del permesso di costruire o il soggetto
che ha presentato la denuncia di inizio attività, o i loro successori o aventi causa, sono tenuti
a chiedere il rilascio del certificato di agibilità. La mancata presentazione della domanda
comporta l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla normativa in
vigore.
4. Alla domanda per il rilascio del certificato di agibilità deve essere allegata copia della
dichiarazione presentata per la iscrizione all’ Agenzia del Territorio di Taranto, redatta in
conformità alle disposizioni dell'articolo 6 del regio decreto-legge 13 aprile 1939, n. 652, e
successive modificazioni e integrazioni.
Art. 63 - Procedimento di rilascio del certificato di agibilità
1. Entro quindici giorni dall'ultimazione dei lavori di finitura dell'intervento, il soggetto titolare
del permesso di costruire o della D.I.A. o S.C.I.A. , é tenuto a presentare allo sportello unico
la domanda di rilascio del certificato di agibilità, corredata della seguente documentazione:
a) richiesta di accatastamento dell'edificio, sottoscritta dallo stesso richiedente il certificato di
agibilità, che lo stesso titolare del permesso deposita presso l’Agenzia del Territorio o
l’accatastamento dell’edificio se già accatastato;
b) dichiarazione sottoscritta dallo stesso richiedente il certificato di agibilità di conformità
dell'opera rispetto al progetto approvato, nonché in ordine alla avvenuta prosciugatura dei
muri e della salubrità degli ambienti;
c) dichiarazione dell'impresa installatrice che attesta la conformità degli impianti installati
negli edifici adibiti ad uso civile alle prescrizioni di cui agli articoli 113 e 127 del DPR 380/01,
nonché all'articolo 1 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ovvero certificato di collaudo degli
stessi, ove previsto, ovvero ancora certificazione di conformità degli impianti prevista dagli
articoli 111 e 126 del DPR 380/01.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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2. Lo sportello unico comunica al richiedente, entro dieci giorni dalla ricezione della
domanda di cui al comma 1, il nominativo del responsabile del procedimento ai sensi degli
articoli 4 e 5 della legge 7 agosto 1990, n. 241.
3. Entro trenta giorni dalla ricezione della domanda di cui al comma 1, il dirigente o il
responsabile del competente ufficio comunale, previa eventuale ispezione dell'edificio nei
termini indicati all’ultimo comma dell’articolo 60, rilascia il certificato di agibilità verificata la
seguente documentazione:
a) certificato di collaudo statico;
b) certificato del competente Ufficio Struttura Tecnica Periferica di Taranto - Assessorato alle
Opere Pubbliche della Regione Puglia (ex Ufficio del Genio Civile), attestante la conformità
delle opere eseguite nelle zone sismiche di cui al capo IV della parte II del DPR 380/01;
c) la documentazione indicata al comma 1;
d) dichiarazione di conformità delle opere realizzate alla normativa vigente in materia di
accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui al regolamento di attuazione
di cui al D.M. 14.06.89 n. 236 – legge 13/89.
4. Trascorso inutilmente il termine di cui al comma 3, l'agibilità si intende attestata nel caso
sia stato rilasciato il parere dell'A.S.L. In caso di autodichiarazione, il termine per la
formazione del silenzio assenso é di sessanta giorni.
5. Il termine di cui al comma 3 può essere interrotto una sola volta dal responsabile del
procedimento, entro quindici giorni dalla domanda, esclusivamente per la richiesta di
documentazione integrativa, che non sia già nella disponibilità dell'amministrazione o che
non possa essere acquisita autonomamente. In tal caso, il termine di trenta giorni ricomincia
a decorrere dalla data di ricezione della documentazione integrativa.
Articolo 64 - Dichiarazione di inabitabilità, sgomb ero
Quando ricorrono motivate ragioni di ordine igienico, il Responsabile dello Sportello Unico
per l’Edilizia, sentito il Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL competente, può dichiarare
inabitabile o non usabile una costruzione o parte di essa a norma dell’art. 222 del TU leggi
sanitarie 27 luglio 1934, n. 1265.
E’ vietata la concessione in affitto o comunque l’uso di locali dichiarati inabitabili.
Nei casi in cui possa esserci pregiudizio per la salute e la incolumità degli occupanti,
l’organo competente, su proposta del Servizio di Igiene Pubblica dell’ASL competente o di
altri uffici, per quanto di rispettiva competenza, ordinerà lo sgombero della costruzione e ne
impedirà l’uso attraverso opportune misure tecnico-edilizie.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 65 – Applicazione delle norme di caratter e particolare per la presentazione
dei progetti
a – progetti sottoposti a V.I.A. ai sensi della l.r. n.11 del 12.04.2001 e s.m.i.:
1. Sono assoggettati alla procedura di VIA di cui all'articolo 5 della l.r. n 11/2001 e s.m.i., i
progetti per la realizzazione di interventi e di opere identificati nell'allegato A della legge
regionale, ripartito negli elenchi A1, A2 e A3.
2. Sono assoggettati alla procedura di verifica di cui all'articolo 16 della l.r. n 11/2001 e
s.m.i., i progetti per la realizzazione di interventi e di opere identificati nell'allegato B, ripartito
negli elenchi B1, B2 e B3.
3. Sono assoggettati altresì alla procedura di VIA i progetti per la realizzazione di interventi e
di opere identificati nell'allegato B, ripartito negli elenchi B1, B2, B3, qualora ciò si renda
necessario in esito alla procedura di verifica di cui all'articolo 16 della legge reg.le o qualora
gli interventi e le opere ricadano anche parzialmente all'interno di aree naturali protette.
4. I progetti per la realizzazione di interventi e di opere identificati nell'allegato B, ripartito
negli elenchi B1, B2 e B3, non sottoposti a procedura di VIA, se ricadenti in zone di
protezione speciale o in siti di importanza comunitaria di cui alle direttive 79/409/CEE e
92/43/CEE, sono soggetti alla valutazione di incidenza ambientale ai sensi dell'articolo 5 del
dpr 357/1997.
5. Sono assoggettati alle procedure di VIA o di verifica anche i progetti di trasformazione o
ampliamento dai quali derivano interventi od opere con caratteristica e dimensioni rientranti
fra quelli previsti negli allegati.
6. Sono sottoposti alle procedure di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) i progetti ed i
piani e programmi previsti dal D lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e dal DRAG della R.P. con
esclusione della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) nel caso di strumenti
attuativi di piani urbanistici già sottoposti a valutazione ambientale strategica;
b - i progetti su aree sottoposte a vincoli e/o tutele devono acquisire il preventivo parere o
nulla osta da parte degli uffici regionali competenti e/o dalle Soprintendenze con particolare
riferimento alle aree e/o immobili:
- di cui al D.Lgs. 42/2004 - D.P.C.M. 12.12.2005,,
- ai Decreti Galasso,
- PUTT/P,
- Istituzione Riserve naturali l.r.n. 24 del 23.12.2002,
- Aree perimetrale dal P.A.I. approvato il 30.11.2005,
- Aree di cui alla Istituzione Riserve naturali di cui l.r.n. 24 del 23.12.2002,
- Aree ricadenti nelle aree SIC/ZPS, Aree sottoposte a tutela archeologica,
- etc.
C – progetti per la realizzazione di strutture ricettive: i progetti devono essere redatti ai sensi
della L.R. 11 febbraio 1999, n. 11 e s.m.i. “Disciplina delle strutture ricettive ex artt. 5, 6 e 10
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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della legge 17 maggio 1983, n. 217, delle attività turistiche ad uso pubblico” ;- le attività
ricettive tipo “bed & breakfast (affittacamere) regolate ai sensi della l.r. nr. 17/2001; - le
strutture ricettive con il recupero e riutilizzo di vecchi fabbricati esistenti in zona agricola
(masserie) devono essere redatti in applicazione della delibera consiliare n. 18 del 05 marzo
2007.
D – i progetti per impianti produttivi in aree P.I.P devono essere redatti ai sensi delle norme
di attuazione allegate al Piano per Impianti Produttivi approvato con delibera consiliare.
E - i progetti per la installazione stazioni carburanti devono essere localizzati e redatti in
applicazione della legge 6.08.2008, L.R. n 23 del 13.12.2004 - Regolamento di attuazione
n.2 del 10.01.2006.
F – i progetti di apertura nuove cave devono essere conformi alle norme di attuazione del
PRG ed al Piano Regionale Attività Estrattive (P.R.A.E.) di cui alla Delibera G.R. n.580 del
15.05.2007 in applicazione della L.R. n.37/85 con acquisizione dei relativi pareri da parte
degli uffici competenti.
G – i progetti di apertura discariche per quel che concerne l’individuazione dei “Criteri per la
localizzazione” degli impianti di smaltimento [art. 22 comma 3 lettera e) del d. lgs. n. 22/97
e succ. mod.], secondo le previsione della strumentazione urbanistica generale ed il piano
regionale di gestione dei rifiuti, approvato con decreto n. 41/2001 del Commissario delegato
per l’emergenza rifiuti nella Regione Puglia (pubblicato in BUR Puglia n. 60 suppl. del
19.4.2001, consultabile anche attraverso internet nel sito della Regione Puglia) e s.m.i..
H – i piani e programmi che interessano il territorio comunale.
Articolo 66 – Applicazione delle norme per impiant i per la produzione di energia da
fonti rinnovabili
I progetti in genere di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili devono essere
redatti in conformità delle norme statali e regionali vigenti in materia.
a) Ad integrazione delle norme generali, è fatto divieto di installare collettori solari e/o pannelli
fotovoltaici sulle facciate degli edifici nel centro storico e nella zona ambientale.
b) Gli elementi installati sulle coperture degli edifici esistenti nell’intero territorio, non devono
essere visibili dalle strade; i bordi superiori dei pannelli non devono superare l’altezza dei
parapetti d’attico.
c) E’ fatto divieto di utilizzare i pannelli come copertura di gazébi realizzati sulle coperture degli
edifici esistenti.
d) I collettori solari ed i pannelli fotovoltaici nei fabbricati di nuova costruzione, devono essere
integrati nell’architettura degli elementi costruttivi che compongono l’organismo.
e) Gli indirizzi per la installazione dei collettori solari e pannelli fotovoltaici sono integrati con le
disposizioni esplicate nei punti 12-13-14-15 del successivo art. 103 (Progettazione Integrata)
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 67 – Applicazione de lle norme del Testo Unico in materia Edilizia –
D.P.R. n.380/2001 e s.m.i.
Si devono intendere riportate tutte le altre norme del DPR n. 380/2001 e s.m.i. e del D.L.
n.70 del 13.05.2011 ad integrazione degli articoli del presente Regolamento ed in modo
particolare:
Parte I – Attività Edilizia:
- Tit. III - Agibilità degli edifici
- Tit. IV - Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, responsabilità e sanzioni
Parte II – Normativa Tecnica per l’edilizia:
- Capo I
- Disposizioni di carattere generale
- Normativa tecnica per l’edilizia
- Capo II
- Disciplina delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica
- Capo III
- Disposizioni per favorire il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati, pubblici e privati aperti al pubblico
- Capo IV
- Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche
- Capo V
- Norme per la sicurezza degli impianti
- Capo VI
- Norme per il contenimento del consumo di energia negli edifici
- Parte III - Disposizioni finali __________________________________________________
C A P O 7 - STRUMENTI URBANISTICI ESECUTIVI
Articolo 68 - Strumenti urbanistici esecutivi.
Gli Strumenti Urbanistici Esecutivi del Piano Regolatore Generale sono quelli indicati da
specifiche Leggi Nazionali e delle leggi Regionali in materia con particolare riferimento agli
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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artt. 15 – 16 – 17 – 18 della vigente L.R. n. 20/2001 e s.m.i . e dello schema del
DOCUMENTO REGIONALE DI ASSETTO GENERALE (DRAG) - CRITERI PER LA
FORMAZIONE E LA LOCALIZZAZIONE DEI PIANI URBANISTICI ESECUTIVI (PUE) di cui
alla Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis.
Articolo 69 - Caratteristiche degli atti e progetti urbanistici di iniziativa privata.
I proprietari, singoli o riuniti in consorzio, che intendono lottizzare aree a scopo edificatorio,
nel rispetto dello strumento urbanistico vigente, devono presentare al Settore Urbanistico del
Comune la relativa domanda unitamente al progetto di piano esecutivo convenzionato
redatto da un tecnico abilitato, iscritto al relativo albo professionale, con l’impegno
dell’attuazione secondo gli obblighi espressamente previsti dalla convenzione.
A corredo della domanda, alla quale va allegata documentazione attestante il titolo del/i
richiedente/i, deve essere presentato il progetto, in numero minimo di tre copie in formato
cartaceo , anche in formato digitale nei formati dwg, dxf e, possibilmente quelli planimetrici
anche in formato shp, georiferiti in WGS84/UTM e composto dai seguenti elaborati tecnici:
1. Relazione tecnica illustrativa delle caratteristiche del progetto, contenente indicazioni
circa:
● la zona omogenea di riferimento e relative norme tecniche di attuazione del piano
urbanistico generale;
● la destinazione d’uso dell’intervento;
● l’inserimento funzionale e formale del progetto nel contesto urbano e territoriale sulla base
dei criteri di sostenibilità e di compatibilità ambientale;
● i criteri ispiratori delle scelte progettuali (schema della viabilità, tipologie edilizie,
qualità dei servizi ecc.);
● la specificazione delle aree per destinazione pubblica e di uso pubblico (aree per
opere di urbanizzazione primaria e secondaria);
● i programmi di attuazione (metodologie, tecniche, tempi e fasi di esecuzione);
la stima sommaria degli oneri di urbanizzazione delle aree e la loro ripartizione tra il Comune
e ● i privati, secondo gli obblighi stabiliti nella convenzione.
2. Stralcio dello strumento urbanistico generale e del relativo eventuale programma
pluriennale di attuazione relativo alla zona in cui è compreso lo strumento urbanistico
esecutivo, con l’indicazione degli estremi di adozione e di approvazione e l’evidenziazione
grafica delle aree oggetto di intervento, in scala non inferiore a 1:5000.
3. Estratto originale della mappa catastale con indicazione delle particelle e delle
superfici relative alle aree oggetto dell'intervento con gli elenchi catastali delle proprietà
ricadenti nel piano esecutivo e le relative caratteristiche di superficie e di estimo.
4. Il piano quotato dell'area oggetto dell'intervento in scala 1:1000/1:500 con curve di livello
non superiore a m. 1, e profili altimetrici nella scala 1:500;
5. Indicazione delle piantumazioni esistenti;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
59
6. Planimetria in scala 1:1000/1:500 estesa a tutta l’area d’intervento del PUE e ai terreni
limitrofi per un intorno significativo; in essa devono essere indicati:
● i fabbricati esistenti, con le relative altezze e caratteristiche;
● vincoli e tutele interessanti l’intero territorio comunale (archeologico, idrogeologici,
ambientali, paesaggistici e culturali ai sensi del D.Lgs. 42/04 e s.m.i., servitù, fasce di rispetto,
SIC/ZPS, ecc.);
● vincoli specifici dell’area oggetto di intervento;
● la toponomastica e l’orientamento;
● le quote altimetriche e planimetriche del terreno;
● la viabilità esistente e le attrezzature e opere di urbanizzazione esistenti;
● la vegetazione esistente.
7. Planimetrie di progetto, quotate, in scala non inferiore 1:1000/1:500 contenente i seguenti
elementi:
● le strade e gli spazi riservati alla viabilità e ai parcheggi, con precisazione delle
caratteristiche tecniche delle sedi stradali, relative quote altimetriche, fasce di rispetto e
distacchi degli edifici dalle sedi stradali;
● localizzazione della superficie fondiaria, suddivisa in lotti numerati, per ciascuno dei quali va
indicato il carico volumetrico, la superficie coperta e l’altezza dei manufatti che vi insistono,
risultanti dall’applicazione di disposizione di legge, di piano urbanistico e di regolamento
edilizio;
● indicazione di distacchi dei manufatti da realizzare da strade, confini di lotto, metanodotti,
elettrodotti ecc.;
● le aree e le opere da destinare all'urbanizzazione primaria;
● le aree e le opere da destinare all'urbanizzazione e secondaria;
● ubicazione e dimensionamento degli spazi destinati a verde (privato, condominiale,
pubblico);
● ubicazione e dimensionamento delle aree per spazi pubblici, distinte in relazione alla
specifica destinazione d’uso e graficizzate con opportuna simbologia;
● le sagome di massimo ingombro degli edifici da realizzare.
1. Una tabella dimostrativa del rispetto degli standards urbanistici;
2. Planimetrie ed altimetrie, in scala 1:500 degli edifici da realizzare con la relativa
destinazione d'uso;
3. Profili longitudinali e sezioni con gli edifici, in scala 1:500;
4. Planimetrie in scala 1:500 ove siano riportati i progetti schematici delle opere di
urbanizzazione primaria da realizzare con la specifica puntualizzazione degli allacciamenti alle
reti principali esistenti;
5. Planimetrie dello strumento esecutivo ridotti alla scala delle tavole di piano urbanistico
generale;
6. Studi compositivi e tipologici con profili e sezioni in scala tecnicamente adeguati;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
60
suddivisione in unità d'intervento minimo delle aree edificabili; specificazioni in ordine
all'arredo urbano;
7. “Rendering” dell’intervento di trasformazione urbanistica;
8. Norme urbanistico-edilizie del piano esecutivo confrontate con le norme d’attuazione del
PRG;
9. Relazione finanziaria con determinazione dei costi insediativi degli oneri da ripartire tra
Comune e privati;
10. Una planimetria in scala 1:500 con l'indicazione delle soluzioni proposte per la
sistemazione del terreno scoperto e per le opere di urbanizzazione;
11. Quanto altro previsto nella Struttura e contenuti del PUE di cui allo schema del DOCUMENTO REGIONALE DI ASSETTO GENERALE (DRAG) - CRITERI PER LA
FORMAZIONE E LA LOCALIZZAZIONE DEI PIANI URBANISTICI ESECUTIVI (PUE) di cui
alla Legge Regionale 27 luglio 2001, n. 20, art. 4, comma 3, lett. b e art. 5, comma 10 bis
relativamente all’analisi del sito e del contesto:
L’analisi dell’area di intervento soggetta a PUE dovrà quindi intrecciare analisi morfologiche e
ambientali e tenere conto delle invarianti paesaggistico-ambientali, storico-culturali e del
sistema della mobilità e reti tecnologiche individuate dal PRG. L’analisi dovrà essere effettuata
con un riguardo particolare agli aspetti qualitativi e prestazionali degli elementi analizzati, al
fine di individuare problemi, criticità e potenzialità dell’area.
Proprio in virtù di tutte le riflessioni effettuate in precedenza, l‘analisi di contesto non potrà
essere limitata al perimetro del PUE, ma dovrà esaminare ed evidenziare un intorno
sufficiente a considerare adeguatamente la rilevanza delle invarianti strutturali, dei caratteri
insediativi e ambientali del contesto interessato dal’intervento e dei contesti adiacenti, anche
facendo riferimento alla intera città o a una sua parte significativa (quartiere o settore urbano),
secondo le seguenti articolazioni e redigendo elaborati grafici e schemi relativi a:
1. Qualità ambientale del contesto:
□ Caratteri geo-morfologici: orografia, pendenze, punti panoramici;
□ Analisi del verde e della naturalità: superfici verdi, densità della vegetazione, specie arboree
autoctone presenti, fauna, flora, specie protette;
□ Analisi delle risorse ambientali e delle relative criticità : individuazione delle fonti di
inquinamento atmosferico, elettromagnetico, dei suoli e acustico, disponibilità della radiazione
solare diretta e di fonti energetiche rinnovabili.
2. Qualità insediativa del contesto:
□ Analisi morfo-tipologica dell’insediamento: morfologie, densità urbana, altezze, tipologie
edilizie;
□ Analisi morfologica dello spazio pubblico e delle attrezzature di interesse collettivo: usi e
funzioni, spazi verdi, servizi pubblici, accessibilità, bilancio degli standard urbanistici;
□ Analisi del patrimonio culturale: elementi di rilevante valore per la memoria e ’identità
collettiva, monumenti, beni vincolati e segnalazioni, giardini storici;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
61
□ Analisi della viabilità: tipologia e gerarchia della rete stradale, servizi collettivi di trasporto
pubblico e in sede propria, rete ciclabile e pedonale, intensità del traffico;
□ Analisi delle reti tecnologiche: reti e risorse idriche (reti di approvigionamento,smaltimento,
raccolta, trattamento delle acque), reti di pubblica illuminazione, rete di distribuzione del gas
metano, gestione dei rifiuti (punti per la raccolta differenziata, impianti per il riciclaggio-
recupero-smaltimento dei rifiuti, impianti di depurazione dei reflui).
3. Quadri di sintesi
□ Quadro di sintesi 1: evidenziazione delle qualità ambientali del contesto, dei fattori di rischio
e le opportunità;
□ Quadro di sintesi 2: evidenziazione delle qualità del sistema insediativo, delle reti e della
mobilità esistenti e previste dal PRG;
□ Quadro di sintesi 3: lettura degli esiti delle analisi e individuazione di eventuali “invarianti”
alla scala del PUE, ovvero di elementi e sistemi che, sebbene non siano censiti tra le invarianti
strutturali del PUG, ne acquisiscano localmente il significato e l’importanza.
12. Una relazione illustrativa dalla quale risulti quale sarà la destinazione dell'opera, quali le
caratteristiche alle quali si intenda informare il progetto definitivo; nonché‚ tutti gli elementi di
verifica circa la conformità dell'intervento alle norme di piano.
13. All’istanza di approvazione del progetto devono essere allegati i preventivi pareri degli
Enti competenti in materia sanitaria e di sicurezza e, ove sussistano vincoli e forme di tutela
ambientale e/o paesaggistica del territorio interessato dal PUE, devono essere
preventivamente acquisite le autorizzazioni della Soprintendenza e/o della Regione o Ente
delegato dalla regione stessa.
14. Ai sensi della Del. Reg.le 15.09.09 n. 1626 – D.M. 14.01.2008 e art. 93 e 94 del DPR
380/2001 e s.m.i., deve essere acquisito il parere del Servizio Lavori Pubblici della R.P. –
Ufficio di coordinamento Strutture Tecniche Provinciali BR/LE/TA.
15. I progetti (PUE) di sviluppo di aree urbane, nuove o in estensione, interessanti superfici
superiori a 40 ha ed i progetti di sviluppo urbano all'interno di aree urbane esistenti che
interessano superficie superiori a 10 ha, sono assoggettati alla procedura di verifica di cui
all'articolo 16 della legge regionale n 11 del 11.05.2001 e s.m.i. – V.I.A.
16. Per i piani attuativi è esclusa la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) nel
caso di strumenti attuativi di piani urbanistici già sottoposti a valutazione ambientale
strategica;
17. Nel caso di applicazione della equa ripartizione dei diritti e degli oneri di cui all’art 14
della l.r. n.20/01, sarà predisposto apposito piano tabellare di ripartizione tra i vari proprietari
dei suoli su base percentuale da derivare dalle incidenze delle aree fondiarie, viabilità, opere
di urbanizzazione, etc., applicate all’intero Comparto di riferimento, per la determinazione delle
aree fondiarie in diritto e in esubero da cedere, delle aree per viabilità ed opere di
urbanizzazione da cedere e degli oneri finanziari a loro carico relativi alla realizzazione delle
opere.
Per le opere di urbanizzazione primaria, i relativi progetti devono essere redatti di concerto
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
62
con gli uffici competenti preposti dalla realizzazione delle opere stesse.
Nell'ambito degli strumenti attuativi e degli atti equivalenti comunque denominati,
l'esecuzione diretta delle opere di urbanizzazione primaria di cui al comma 7 dell’art 16 del
DPR 380/01, funzionali all'intervento di trasformazione urbanistica del territorio, e' a carico
del titolare del permesso di costruire e non trova applicazione l'articolo 122, comma 8,
del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163."
In ogni caso, per la realizzazione delle opere, a cura dei richiedenti dovrà essere acquisito il
parere favorevole degli Enti Concessionari sul progetto delle opere stesse.
Alla domanda va inoltre allegato lo schema della convenzione, che deve essere stipulata tra il
Comune e il/i lottizzante/i della quale fanno parte integrante gli elaborati precedentemente
elencati.
Qualora l’area oggetto di piano di lottizzazione convenzionato appartenga a più proprietari,
oltre ai documenti di cui sopra, occorre produrre un atto nel quale gli stessi dichiarano il loro
consenso alla lottizzazione e si impegnano a sostenere gli oneri in solido tra loro ai sensi
dell’Art. 16 della L.R. n° 20/01.
La convenzione deve prevedere essenzialmente:
a) la cessione gratuita, entro i limiti stabiliti, delle aree necessarie per le opere di
urbanizzazione primaria e secondaria;
b) le opere di urbanizzazione che devono essere eseguite a cura e spese del/i lottizzante/i;
c) le garanzie finanziarie che il/i lottizzante/i devono prestare al Comune, in esecuzione degli
obblighi assunti con la stipula della convenzione;
d) le modalità di controllo sull’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e
secondaria, da effettuarsi a cura degli uffici-tecnici comunali;
e) le modalità per lo scomputo totale o parziale della quota dovuta a norma delle leggi vigenti
e le modalità per il trasferimento delle opere al Comune;
f) le sanzioni a carico dei privati stipulanti per la inosservanza delle norme del piano.
Articolo 70 - Progetto di massima dei Piani Esecuti vi
Il progetto di massima del P.U.E. deve contenere tutti gli elementi descrittivi o di calcolo
necessari perché possa essere verificata la conformità dell'intervento alla normativa vigente
nonché alle previsioni ed alle prescrizioni del P.R.G.. Devono, inoltre, specificare l'idoneità
delle opere di urbanizzazione esistenti nella zona, in rapporto all'intervento proposto. Inoltre,
devono contenere indicazioni circa:
a) il tipo e la qualità dell'intervento in relazione all'ambiente;
b) la soluzione planovolumetrica proposta e l'inquadramento ambientale degli edifici previsti;
c) le destinazioni d'uso e le caratteristiche tipologiche delle unità immobiliari;
d) l'indicazione sommaria, ai fini della destinazione dei costi insediativi degli oneri di
urbanizzazione, della volumetria prevista per ciascun edificio residenziale e/o della superficie
lorda di Piano prevista per ciascun edificio od impianto destinato ad usi non residenziali.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
63
e) le soluzioni proposte per la sistemazione del terreno scoperto e per le opere di
urbanizzazione;
f) gli schemi di accesso e di allacciamento alle infrastrutture tecnologiche e di viabilità;
g) devono essere allegati gli schemi delle convenzioni correlati con i modi di attivazione degli
stessi ai sensi della legislazione nazionale e regionale vigente.
In caso di insediamenti produttivi, dovrà essere allegata una dettagliata relazione relativa
all'attività che si intende esercitare, nonché‚ gli elaborati grafici, i documenti e quanto altro
richiesto dalle vigenti disposizioni di legge per gli scarichi solidi, liquidi ed aeriformi.
Art 71 - Schema di Convenzione tipo
Di seguito si riporta uno schema di convenzione per l’attuazione di un piano esecutivo di iniziativa privata.: SCHEMA DI CONVENZIONE L'anno ……, addì :………………………………………..del mese di……………..tra il Dirigente dell’Area Tecnica del Comune di Manduria in persona dell’ Ing……………….. che rappresenta il Comune ed i Sigg………………………………………………. che nell'ulteriore corso del presente atto saranno designati come proprietari lottizzanti. PREMESSO - che i Sigg.ri ……………………………………………sono proprietari dei terreni in località ……………… censiti in Catasto al foglio n° …. , p.lle n° ………… ………………. - che tale area ricade nella Zona………………………………… del Piano Regolatore Generale adottato dal Comune di Manduria ed approvato dalla Regione Puglia con D.P.R. n° 207 del 29/0111977 e nella Variante al P.R.G. approvata con Delibera di GR. n° 7 989 e n° 11811/83; - che la normativa del predetto strumento urbanistico generale prevede per tale zona la necessità di strumento urbanistico esecutivo (P.U.E.); - che il terreno di che trattasi è inserito nella perimetrazione riportata nella Cartografia allegata alla Delibera CC n° 68198 integrativa della Delibera CC n° 14195 che prevede, per detto terreno, la redazione di piano attuativo; - che i proprietari lottizzanti hanno presentato un piano urbanistico esecutivo delle aree di propria proprietà incluse nella perimetrazione della cartografia sopra citata; - che la lottizzazione è stata esaminata con parere favorevole dall’Area Tecnica – Settore Urbanistica in data……………………e dal Dirigente dell'U.T.C.; - che il P.U.E. è stato adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n°…..in data …………. - che è stato successivamente approvato in via definitiva dal C.C. con deliberazione n°…..in data …………… - che gli elaborati del piano esecutivo in tal modo adottato ed approvato sono costituiti: Allegati: ……………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………….. ………………………………………….. SI CONVIENE Quanto segue: Art.1 - La presente convenzione urbanistica ha per oggetto il regolamento dei rapporti tra l’Amministrazione Comunale ed i proprietari degli immobili compresi nel P.U.E. di cui in premessa, al fine della realizzazione degli impianti e degli edifici previsti nell'anzidetto progetto pianivolumetrico ed è pertanto redatta e stipulata ai sensi dell'art. 28 legge Urbanistica e dell’art.16 comma 1b della L.R.n° 20del 27.07.2001. Art.2
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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- I proprietari lottizzanti in relazione al combinato disposto di cui all'art.8 Legge 6/8/1961, n.765 e art.16 L.R. 27.07.01 n.20, cedono gratuitamente all'atto della firma della presente convenzione, al Comune di MANDURIA, che accetta, tutte le aree che nella Tavola n° ………del progetto urbanistico sono individuate come ricadenti all'interno del piano e destinate ad opere di Urbanizzazione primaria e secondaria contrassegnate con apposita legenda e simbologia nella Tavola n° ….; I terrení e le aree di cui al precedente comma sono trasferite al Comune liberi da persone e cose, da liti pendenti e da trascrizioni pregiudizievoli, con le più ampie garanzie per evasioni. Art.3 - ATTO DI IMPEGNO - REALIZZAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONE(a cura e spese dei proprietari): I proprietari lottizzanti si impegnano per sé e per i propri aventi causa a realizzare a proprie cure e spese tutte le sistemazioni viarie, parcheggi, aiuole e verde di arredo urbano, marciapiedi, impianto di depurazione previsti dal PUE e secondo i progetti esecutivi da presentare all'approvazione del Comune. I proprietari lottizzanti per sé e per i propri aventi cause si impegnano ad eseguire a proprie cure e spese l’Impianto elettrico di pubblica illuminazione giusto quanto previsto.dalla Tav. … deI P.U.E. indicato in premessa, e secondo progetti esecutivi da presentare all'approvazione del Comune. I proprietari lottizzanti per sé e per i propri aventi causa, si impegnano ad eseguire gli impianti fognanti e idrici, giusto quanto previsto dalla Tav ….. del PUE indicata in premessa e secondo progetti esecutivi da presentare all'approvazione del Comune. (Alternativa) Art.3.1 ATTO DI IMPEGNO – MONETIZZAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONE DA REALIZZARE I proprietari, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, si obbligano per sé, loro successori ed aventi causa a qualsivoglia titolo a monetizzare le opere di urbanizzazione primarie da realizzare per una spesa presunta di € ........... così suddivisi: VIABILITA’ * Strada via ......................di mq. .......... di € ............... * Marciapiede Via .............di mq. .......... di € ............... Per le opere di urbanizzazione da realizzare da parte del Comune ed indicate nel presente articolo l’incidenza al mc. è di € ......... (............. al netto di quelli inizialmente previsti su area comunale). (Alternativa) Art.3.2 ATTO DI IMPEGNO – MONETIZZAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONE ESISTENTI. I proprietari, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, si obbligano per sé, loro successori ed aventi causa a qualsivoglia titolo a rimborsare le somme spese dal Comune per le opere di urbanizzazione primarie esistenti quantificate in complessivi € ............. così distinti: − per le sedi stradali: Via ............ mq ...................... Via ............ mq ...................... Per un totale di mq. ........... dell’importo stimato di € ....................... − marciapiedi: Via ............ mq ...................... Via ............ mq ...................... Per un totale di mq. ........... dell’importo stimato di € ....................... Per gli impianti − Pubblica illuminazione esistente del valore di € .................. − Rete fognante ml 1.350 del valore presunto di € .................. − Rete idrica ml. 1.100 del valore presunto di € .................. − Rete metano ml. 1.100 del valore presunto di € .................. Per le opere di urbanizzazione primarie esistenti l’incidenza al mc. è di € ........... Art.4 CONTRIBUTO DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA I proprietari si impegnano a versare al Comune all’atto del rilascio dei permessi a costruire un contributo pari a quello fissato per le opere di urbanizzazione secondaria dalle tabelle parametriche redatte per la zona B di completamento ai sensi delle L.R. n° 6/79, 66/79 e 53/85 ed approvate dal Consiglio comunale con delibera n....................... Detto contributo, aggiornato alla data della presente convenzione in base agli indici ISTAT relativi al costo di costruzione di un fabbricato residenziale, viene fissato in € ......... al mq di superficie complessiva da realizzare.
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Art.5 I proprietari lottizzanti si impegnano per sé e per i propri aventi causa a qualsiasi titolo o ragione, ad edificare i singoli lotti secondo le previsioni tipologiche e planivolumetriche di cui agli elaborati grafici del P.U.E. e le opere di urbanizzazione primarie (solo nel caso di realizzazione da parte dei proprietari), così come indicate nell'allegata lottizzazione e conformemente a quanto previsto nei progetti esecutivi da sottoporre all'approvazione del Comune, dovranno essere realizzate di pari passo con il rilascio dei singoli permessi di costruire e la realizzazione dell'intervento abitativo. In ogni caso non potrà essere rilasciato il certificato di abitabilità, se non quando la costruzione eseguita sia completamente servita dalle opere di urbanizzazione primarie innanzi indicate. In ragione delle concessioni gratuite operate dal proprietari lottizzanti e dagli oneri urbanizzativi dagli stessi assunti, i permessi di costruire saranno gravate dal contributo parametrato al solo costo di costruzione. Art.6 - Sono a carico dei lottizzanti le spese occorrenti all'allacciamento delle reti idriche ed elettriche e le spese per la realizzazione dei tronchi in sede di viabilità comunale esistente che costeggia l’intervento, sino al punto idrico dell’AQP esistente su via…………………. Sono a carico dei lottizzanti le spese occorrenti all'allacciamento della rete elettrica e le spese per la realizzazione dei tronchi in sede di viabilità comunale esistente che costeggia l’intervento. Art. 7 A garanzia degli obblighi assunti i proprietari lottizzanti hanno ottenuto il rilascio di fideiussione da parte …………………………..in favore del Comune di Manduria della somma di € ……………. stimata in misura pari al 60% della spesa relativa all'adempimento degli obblighi predetti. Art.8 - Il termine finale per la ultimazione degli edifici e delle opere di urbanizzazione è fissato in 10 anni salvo eventuali proroghe previste dalla legge. Scaduto tale termine finale, l'A.C. diffiderà i proprietari lottizzanti e suoi aventi causa al completamento delle opere di urbanizzazione primaria ancora, eventualmente, mancanti entro termine congruo; in caso di inottemperanza l'A.C. sospenderà l'esecuzione dei lavori ed il rilascio delle singole concessioni edilizie fino a quando l'A.C. , esercitando le facoltà di eseguire le opere di urbanizzazione carente, attingendo dalla fideiussione prestata dal lottizzanti tali opere non saranno state completamente eseguite; a tal fine, oltre che per le ulteriori ipotesi di inadempimento alla presente convenzione, i lottizzanti autorizzeranno il Comune di Manduria a disporre della fideiussione stessa nel modo più ampio con rinuncia espressa ad ogni opposizione giudiziaria e stragiudiziale. Al fine di garantire l'esatta rispondenza della somma prestata in garanzia delle opere da eseguire, la cauzione dì cui all'art.8, sarà proporzionalmente aumentata, in conseguenza degli aggiornamenti annuali automatici secondo gli indici ufficiali ISTAT e proporzionalmente redatti man mano che saranno effettuate le opere di urbanizzazione secondo quanto previsto dai progetti esecutivi delle stesse e previa verifica di collaudo ad accettazione dell'A.C. sentito il parere del Comune. Art.9 – I lottizzanti si impegnano nel corso di trasferimento anche parziale delle aree comprese nel P.L. di porre a carico anche degli aventi causa, tutti gli obblighi derivanti dalla presente convenzione; mediante specifica clausola da inserire nei contratti e da riportare nella nota di trascrizione, la cui copia autenticata dovrà essere inviata al Comune mediante lettera raccomandata. Gli impegni dovranno essere specificatamente approvati dall'acquirente ai sensi dell'art.1341 C.C. Art.10 - Per eventuali contestazioni che dovessero sorgere in merito alla presente convenzione, le parti stipulanti ricorreranno ad un collegio arbitrale composto da un Magistrato con funzioni di Presidente , nominato dal Presidente del Tribunale di Taranto e da due arbitri nominati rispettivamente dal Comune e dal lottizzanti. Art. 11 -La presente convenzione verrà integralmente trascritta nel PP.RR.II. Tutte le spese relative comprese quelle di tutti gli atti formali di cessione previsti dalla convenzione medesima, saranno a totale carico dei lottizzanti e i suoi aventi causa a qualsiasi titolo. Art.12 - Per quanto non espressamente previsto dalla presente convenzione, le parti fanno espresso riferimento alle leggi Statali del 17.08.1942, n°1150; L. 05.08. 1967, n.10, Leggi Regionali 1979, n.6; 31.10.1979, n.66, 31.5.1980, n.56, n° 20, 27.07.2001. I Lottizzanti Proprietari Il Dirigente dell’UTC
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Art 72 - Schema di convenzione tipo con l’applicazi one della perequazione urbanistica Di seguito si riporta uno schema di convenzione per l’attuazione di un piano esecutivo in applicazione del principio della perequazione urbanistica: SCHEMA DI CONVENZIONE disciplinante i rapporti tra il Comune di Manduria ed i proprietari delle aree ubicate nella zona di completamento Bc1 per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria previste dal Piano Particolareggiato. L’anno, il giorno………….del mese di……………. In e presso la sede municipale, innanzi a me Notaio…………………, senza assistenza dei testimoni, avendovi i componenti rinunciato di comune accordo, si sono costituiti: - da una parte ; - dall’altra Dell’identità personale dei comparenti io Notaio sono personalmente certo. PREMESSO che i sigg.ri suddetti risultano rispettivamente proprietari dei seguenti appezzamenti di terreno ubicati nel Comune di Lizzano e contraddistinti in catasto come segue: Che il Consiglio Comunale con delibera n. .......... del ............. , depositata – unitamente agli atti tecnici – il ................ nell’ufficio Segreteria del Comune e pubblicata, ai sensi e per gli effetti di quanto stabilito dalla LR. 56/80 e successive modifiche ed integrazioni nel BURP n°............. del ........., ha appro vato in via definitiva il P.P. , composto dai seguenti atti: seguono gli elaborati che faranno parte del contratto: ………………………………………………………….. Detto piano prevede la seguente utilizzazione delle aree: - superficie totale di piano risultante dagli elaborati mq. ............... - superficie lotti da edificare mq. .............. -superficie strade di nuova costruzione ESISTENTI - superficie aree da cedere gratuitamente ai sensi del D.M. 1444 mq. ............. - volume totale da realizzare mc. ............... che, ai fini della esecutività del piano, è necessario sottoscrivere la convenzione urbanistica e di comparto, con l’assunzione da parte degli interessati degli oneri relativi alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, al rimborso delle somme spese dal Comune per le opere di urbanizzazione già realizzate, nonché cedere, gratuitamente, al Comune le aree che nel suddetto piano sono destinate ad opere di urbanizzazione primaria e standards urbanistici, TANTO PREMESSO Allo scopo di dare attuazione a quanto in premessa enunciato da considerarsi parte integrante e sostanziale del presente atto i proprietari lottizzanti interessati al Comparto, con l’intervento del Comune come sopra rappresentato e costituito, addivengono e stipulano la presente convenzione che costituisce atto d’obbligo tra gli stessi e nei confronti del Comune per tutto quanto innanzi indicato e stabilito 1. OBBLIGHI DEI LOTTIZZANTI. I proprietari Sigg. ...............cedono gratuitamente al Comune di Manduria per il quale accetta il suo legale rappresentante, le aree nelle quote previste dal piano dal Piano Particolareggiato per la realizzazione della viabilità di piano e per il reperimento degli standards catastalmente così individuate: 1. fg. ............. p.lla .......... di mq ............... 2. ........................... 2. COMPARTO. Art.1 Con questo stesso atto i signori ................. così come costituiti e rappresentati, ciascuno per i diritti di pertinenza, assegnano, trasferiscono e riconoscono di proprietà esclusiva dei signori ....................che accettano (in comune, pro-indiviso e a parti uguali) tra loro i lotti sottoindicati ricompresi nel P.P. in questione, come da prospetto predisposto dal tecnico. ...................... che si riporta integralmente: ....................................... Art. 2 Tutti gli interessati al Comparto dichiarano di aver ricevuto quanto ad essi spettante, in base alla equa ripartizione, si immettono nel possesso esclusivo dei lotti a ciascuno attribuiti e si garantiscono la piena
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proprietà e disponibilità dei lotti stessi dichiarandosi pienamente soddisfatti della realizzazione del comparto rinunciando ad ogni futura azione ed eccezione 3. ATTO DI IMPEGNO – MONETIZZAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONE DA REALIZZARE I proprietari, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, si obbligano per sé, loro successori ed aventi causa a qualsivoglia titolo a monetizzare le opere di urbanizzazione primarie da realizzare per una spesa presunta di € ........... così suddivisi: VIABILITA’ * Strada via ......................di mq. .......... di € ............... * Marciapiede Via .............di mq. .......... di € ............... Per le opere di urbanizzazione da realizzare da parte del Comune ed indicate nel presente articolo l’incidenza al mc. è di € ......... (............. al netto di quelli inizialmente previsti su area comunale). 4. ATTO DI IMPEGNO – MONETIZZAZIONE OPERE DI URBANIZZAZIONE ESISTENTI. I proprietari, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, si obbligano per sé, loro successori ed aventi causa a qualsivoglia titolo a rimborsare le somme spese dal Comune per le opere di urbanizzazione primarie esistenti quantificate in complessivi € ............. così distinti: − per le sedi stradali: Via ............ mq ...................... Via ............ mq ...................... Per un totale di mq. ........... dell’importo stimato di € ....................... − marciapiedi: Via ............ mq ...................... Via ............ mq ...................... Per un totale di mq. ........... dell’importo stimato di € ....................... Per gli impianti − Pubblica illuminazione esistente del valore di € .................. − Rete fognante ml 1.350 del valore presunto di € .................. − Rete idrica ml. 1.100 del valore presunto di € .................. − Rete metano ml. 1.100 del valore presunto di € .................. Per le opere di urbanizzazione primarie esistenti l’incidenza al mc. è di € ........... 5. CONTRIBUTO DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA I proprietari si impegnano a versare al Comune all’atto del rilascio dei permessi a costruire un contributo pari a quello fissato per le opere di urbanizzazione secondaria dalle tabelle parametriche redatte per la zona B di completamento ai sensi delle L.R. n° 6/79, 66/79 e 53/85 ed approvate dal Consiglio comunale con delibera n....................... Detto contributo, aggiornato alla data della presente convenzione in base agli indici ISTAT relativi al costo di costruzione di un fabbricato residenziale, viene fissato in € ......... al mq di superficie complessiva da realizzare. 6. CONTRIBUTO PER ONERI MONETIZZATI L'obbligo del pagamento da parte dei proprietari al Comune dei contributi monetizzati di cui ai precedenti punti 3 – 4 – 5 relativi alle opere di urbanizzazione primarie realizzate e da realizzare, alle opere di urbanizzazione secondaria, potrà essere trasferito ai richiedenti il permesso a costruire per ogni singolo lotto. Le somme da versarsi all’atto del rilascio dei permessi dovranno essere rapportate all’area fondiaria del lotto indipendentemente dall’entità di quello richiesto ed autorizzato con la Concessione Edilizia L’ammontare dei contributi fissati nel presente atto, nel periodo di validità della convenzione, saranno rivalutati annualmente a partire dalla data del ......... sulla base degli indici ISTAT. Il rilascio delle Concessioni/Permessi è subordinato, inoltre, al pagamento del contributo sul costo di costruzione da determinarsi secondo le modalità di legge, all'atto del rilascio delle singole concessioni edilizie. Si fa presente che le spese per gli allacciamenti dei fabbricati alle reti fognante - idrica – metano saranno direttamente eseguiti e a proprie spese dai richiedenti la concessione/permesso. 7. VALIDITA’ DELLA CONVENZIONE La presente convenzione scadrà al termine di 10 (dieci) anni decorrenti dalla data odierna salvo che le parti, in qualunque momento prima della scadenza, non si accordino di prorogarla o rinnovarla, con eventuali modifiche e integrazioni, per un ulteriore periodo di tempo.
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Alla scadenza della convenzione, nel caso in cui questa non fosse prorogata o rinnovata per la parte del comprensorio nella quale non fosse eventualmente completata la edificazione, restano in vigore le previsioni del progetto urbanistico allegato alla presente convenzione, fino a quando l’Amministrazione Comunale non dovesse adottare ed approvare una variante al piano stesso. 8. INADEMPIENZE - CLAUSOLA COMPROMISSORIA Tutte le controversie sulla interpretazione ed esecuzione della presente convenzione saranno risolte a mezzo di Collegio di tre arbitri, da nominarsi uno per parte ed il terzo con funzioni di presidente del collegio arbitrale con le modalità di cui all'art.150 D.P.R. 21.12.1999 n°554 e successive modificazion i e/o integrazioni. Tra le controversie deferibili al collegio arbitrale rientrano anche quelle relative all'entità, alla realizzazione e alla esecuzione alla mancata o parziale esecuzione, nel termine stabilito, da parte dei lottizzanti o loro successori e/o aventi causa a qualsiasi titolo, delle opere di urbanizzazione primaria, ferma restando la facoltà della Amministrazione comunale di sostituirsi nella esecuzione utilizzando la fideiussione prestata dai lottizzanti, con diritto di rivalsa per gli eventuali maggiori costi e con interessi eventualmente maturati. Il collegio arbitrale giudicherà secondo diritto e anche in merito alle spese del giudizio arbitrale e del funzionamento del collegio arbitrale. Le parti hanno facoltà di escludere la competenza arbitrale: la parte attrice mediante domanda diretta alla Autorità Giudiziaria competente; la parte convenuta nel giudizio arbitrale mediante notifica di atto di rifiuto della competenza arbitrale che deve essere notificato a mezzo ufficiale giudiziario alla parte attrice entro 15 giorni dalla notificazione della domanda di arbitrato. 9. OBBLIGHI DEL COMUNE. Il Comune si impegna a realizzare le opere di urbanizzazione previste all’art.3 con le somme che incasserà dal rilascio dei permessi ai sensi della LS n°10/77 e L.R. nn°6/79 e 53/85 entro il termine di validità della convenzione. 10. ALIENAZIONE DEI LOTTI. Qualora i lottizzanti procedano alla alienazione della proprietà dei lotti edificabili compresi nel presente P.P. i medesimi dovranno trasmettere ai soggetti che subentrano nel diritto di proprietà, gli obblighi e gli oneri previsti dalla presente convenzione, riportandone negli atti di compravendita i relativi contenuti. In caso diverso o nel caso di trasferimento solo parziale degli oneri suddetti, i lottizzanti restano solidalmente responsabili verso il Comune di tutti gli oneri non trasferiti agli acquirenti. 11. SPESE. Le spese dell’atto sono a carico dei lottizzanti e del Comune. La quote a carico del Comune sarà rapportata alla estensione delle aree destinate ad urbanizzazione secondaria. Le parti chiedono le agevolazioni fiscali previste dalla L. n°10/1977 e successive modificazioni. I Lottizzanti Proprietari Il Dirigente dell’UTC
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TITOLO II - PARAMETRI EDILIZI
CAPO UNICO
Articolo 73 - Definizione e Applicazione dei Parame tri Edilizi
ll processo edilizio è regolato dai seguenti parametri:
1. Indici e parametri
L'utilizzazione delle aree, ai fini dell’edificazione consentita dallo strumento urbanistico, anche
in relazione alle destinazioni d'uso, è regolata dagli indici e dai parametri riferiti ai tipi edílizi
descritti nello strumento urbanistico stesso.
2. Definizioni degli indici e dei parametri
l. Indice di fabbricabilità territoriale. E' il rapporto (mc/mq) fra il volume, come
successivamente, realizzabile in una zona omogenea che lo strumento urbanistico vigente
destina ad insediamento abitativo o produttivo, e la superficie complessiva della zona
tipizzata.
Si applica soltanto in sede di attuazione dello strumento urbanistico, nell'ambito degli
insediamenti unitari da esso definiti.
2.1 - Attrezzature. Le aree per l'istruzione, le attrezzature d'interesse comune, gli spazi
pubblici attrezzati e i parcheggi pubblici debbono, essere riservati in sede di attuazione dello
strumento urbanistico, nell'ambito degli insediamenti unitari dallo stesso previsti.
2.2 – Destinazioni d'uso. Per ogni zona sono stabilite, dal PRG, una o più destinazioni d'uso
specifiche. Non possono essere consentite altre destinazioni.
2.3 - Indice di fabbricabilità fondiaria. E' il rapporto (mc/mq) fra volume realizzabile e l'area da
edificare, escluso le sedi viarie, anche private o da cedere al Comune.
2.3 - Superficie minima del lotto. Dove è stabilito questo parametro si intende per superficie
del lotto quella di cui all'indice di fabbricabilità fondiaria.
2.4 - Indice di copertura. E' il rapporto tra la superficie copribile e la superficie del lotto. Deve
essere misurato considerando per superficie del lotto quella di cui all'indice di fabbricabilità
fondiaria, e per superficie copribile la proiezione sul terreno della superficie lorda del piano di
maggiore estensione, con esclusione dei soli aggetti costituiti da balconi e da pensiline.
2.5 - Altezze. L'altezza delle pareti di un edificio non può superare i limiti fissati per le singole
zone tipizzate dallo strumento urbanistico o da particolari norme vigenti, ad eccezione dei soli
volumi tecnici, purché siano contenuti nei limiti strettamente indispensabili e costituiscano una
soluzione architettonicamente compiuta. Si intende per parete esterna ogni superficie esterna
con inclinazione superiore al 100%. L'altezza di una parete esterna è la distanza verticale
misurata dalla linea di terra definita dal piano stradale o di sistemazione esterna dell’edificio
alla linea di copertura (definita dal coronamento del parapetto pieno del terrazzo di copertura,
o, in mancanza, dal piano del medesimo terrazzo; per gli edifici coperti a tetto, dalla linea di
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gronda del tetto, o. se questo ha pendenza superiore al 35%, dai due terzi della proiezione
verticale del tetto.
Quando le due linee suddette non siano orizzontali si considera la parete scomposta in
elementi quadrangolari e triangolari, o mistilinei, e per ogni elemento si considera la media
delle altezze; la maggiore di tali altezze, non potrà però superare del 20%, né di due metri,
l'altezza massima consentita. L'altezza di una parete in ritiro è misurata dalla linea di corda
ideale che si ottiene collegando i due punti nei quali il piano della parete incontra il perimetro
esterno dell'edificio in corrispondenza del piano stradale o di sistemazione esterna, o, in
mancanza, di piano di raccordo fra le due strade o sistemazioni esterne più vicine.
2.6 - Volume. E' quello del manufatto edilizio o dei manufatti edilizi che emergono dal terreno
sistemato secondo il progetto approvato, con esclusione dei volumi porticati se destinati ad
uso collettivo -E' compreso, però, il volume relativo al parcheggio obbligatorio ai sensi delle
leggi vigenti, se coperto.
2.7 - Numero dei piani. Dove esiste questo parametro si intende il numero dei piani fuori terra,
compreso l'eventuale piano in ritiro ed il seminterrato, se abitabile ai sensi dei successivi
articoli.
2.8 - Distacco fra gli edifici. E' la distanza minima fra le proiezioni verticali dei fabbricati,
misurata nei punti di massima sporgenza.
E' stabilito in rapporto all'altezza degli edifici, ed è fissato altresì un minimo assoluto.
Le norme relative si distacchi fra gli edifici si applicano anche alle pareti di un medesimo
edificio non prospicienti spazi interni.
2.9 - Distacco dai confini. E' la distanza fra la protezione del fabbricato, misurata nel punti di
massima sporgenza, e la linea di confine.
E' stabilito in rapporto all'altezza degli edifici, ed è fissato altresì un minimo assoluto.
2.10 - Accessori. Dove consentiti saranno ad un solo piano, ed adibiti al servizio dell'edificio
principale. La cubatura degli accessori sarà conteggiata ai fini del volume massimo
realizzabile e non dovrà superare la percentuale, in rapporto al predetto volume, stabilita nella
tabella dei tipi edilizi.
2.11 - Lunghezza massima dei prospetti. E' la più lunga delle proiezioni di un prospetto
continuo, anche se a pianta spezzata o mistilinea.
2.12 - Spazi interni agli edifici. Si intendono per spazi interni le aree scoperte circondate da
edifici per una lunghezza superiore ai 3/4 del perimetro.
Sono classificati nei seguenti tipi:
a) Ampio cortile. Si intende per ampio cortile uno spazio interno nel quale la normale minima
libera davanti ad ogni finestra è superiore a tre volte l'altezza della parete antistante, con un
minimo assoluto di m. 25,00.
b) Patio. Si intende per patio lo spazio interno di un edificio ad un solo piano, o all'ultimo piano
di un edificio a più piani, con normali minime non inferiori a m. 6,00, e pareti circostanti di
altezza non superiore a m. 4,00.
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c) Cortile. Si intende per cortile uno spazio interno nel quale la normale libera davanti ad ogni
finestra è superiore a m. 8,00 e la superficie del pavimento superiore a 1/5 di quella delle
pareti che la circondano.
d) Chiostrina. Si intende per chiostrina uno spazio interno di superficie minima superiore a 1/8
di quella delle pareti che la circondano le quali non abbiano altezza superiore a m. 20,00 e con
una normale minima davanti ad ogni finestra non inferiore a m. 3,00.
3 - Indice di piantumazione. Indica il numero di piante d'alto fusto (n/ha) prescritto per ogni
ettaro nelle singole zone, con l'eventuale specificazione delle essenze.
4. DEFINIZIONE DI PARAMETRI URBANISTICI
Superficie territoriale (St): per superficie territoriale si intende una porzione di territorio
comprendente le aree per urbanizzazione primaria e secondaria e la superficie fondiaria.
Superficie fondiaria (Sf): per superficie fondiaria si intende quella parte di area residua
edificatoria che risulterà dalla superficie territoriale deducendo le superfici per opere di
urbanizzazione primaria e secondaria.
Superficie minima di intervento (Sm): per superficie minima di intervento si intende l'area
minima richiesta per poter attuare un intervento edilizio diretto.
5. SUPERFICIE UTILE (Su) E SUPERFICIE ACCESSORIA (Sa)
Le definizioni di Su e Sa di cui ai punti successivi valgono ai fini del calcolo dell'indice di
utilizzazione e, per le nuove costruzioni, della verifica della potenzialità edificatoria di un lotto
per interventi di demolizione e ricostruzione, nonché per gli interventi sull'esistente.
La Su si calcola in modo diverso a seconda dell'intervento:
• per gli interventi di nuova costruzione e ampliamenti vedi successivo punto 3;
• per gli interventi di demolizione e ricostruzione vedi punto 4.5.
Il calcolo della Sa si articola invece secondo le funzioni d'uso seguenti:
a) funzione abitativa;
b) funzione produttiva;
c) altre funzioni d'uso.
Quando non diversamente indicato, le superfici di Su e Sa vengono misurate al netto di
murature, pilastri, tramezzi, sguinci, vani di porte e finestre (D.M. n° 801 del 20.05.1977).
6. SUPERFICIE UTILE (Su) PER LE NUOVE COSTRUZIONI E PE R GLI AMPLIAMENTI
La Su comprende in generale le parti degli edifici utilizzate per le funzioni fondamentali
dell'attività che si svolge (lavorare, abitare, ecc.). Si definisce Su la superficie di pavimento di
tutti i piani di un organismo edilizio, misurata come sopra e al netto delle superfici accessorie,
così come di seguito definite. Per manufatti funzionali all'attività produttiva costituiti dalla sola
copertura e privi di chiusure perimetrali almeno su tre lati (tettoie e similari) viene
convenzionalmente considerato Su il 40% della superficie coperta (Sc). Per i depositi chiusi di
materiali (silos, bunker, ecc.) realizzati fuori terra, la Su coincide con la superficie coperta (Sc).
7. SUPERFICIE ACCESSORIA (Sa) o non residenziale ( Snr)
La Sa è data, per le varie categorie di usi, in funzione della quantità di Su ammessa.
8. FUNZIONE ABITATIVA
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8.1 Si definisce Sa la superficie di pavimento delle seguenti parti dell'edificio, destinate ad
accessori e servizi:
8.1.1. Cantine, locali per impianti tecnologici (centrale termica, idrica, cabina elettrica, locali
contatori ENEL, di climatizzazione, ecc.), vano ascensore e vano scala (se esterna all'unità
immobiliare), interrati e non; soffitte e locali di uso comune a stretto servizio della funzione
abitativa, terrazzi a livello anche parzialmente coperti e balconi. Per il vano scala e l'ascensore
si considera la superficie relativa alla proiezione sul piano di accesso.
Si considerano “cantine” e quindi Snr, esclusivamente i vani posti in piani interrati o nel primo
piano fuori terra; vani chiusi, posti in piani diversi, non possono essere considerati cantine.
8.1.2. Autorimesse, singole o comuni, fuori terra, entro terra e a tettoia, con relativi spazi di
manovra (corselli e rampe se coperti).
8.1.3. Vani e androni di ingresso comune e porticati, a uso esclusivo dell'organismo edilizio.
Sono esclusi dal computo i porticati per i quali gli strumenti urbanistici attuativi prescrivono
l'uso pubblico.
La Sa complessiva di cui ai precedenti punti potrà avere una estensione massima:
a) fino al 50% della Su se realizzata fuori terra o seminterrata;
b) senza limitazione per la quota di Sa realizzata in piani interrati. In quest'ultimo caso nel lotto
deve essere sempre rispettata la quota di superficie permeabile così come successivamente
definita e nei limiti percentuali prescritti dal P.R.G. per la superficie coperta.
8.2. Funzione produttiva
8.2.1. Superficie accessoria interrata (Sa interrata)
Si definisce Sa interrata la superficie di pavimento delle parti dell'edificio destinate ad
autorimesse, magazzini, depositi impianti tecnologici, tecnici e similari, vano scala e vano
ascensore e/o altre funzioni accessorie che non comportino comunque la presenza
continuativa di persone in attività lavorativa o di riposo. In tali ipotesi la superficie potrà essere
realizzata senza limitazioni, purché all'interno dell'area di sedime dell'edificio definito dal
perimetro della superficie coperta. La Sa di cui sopra, se realizzata al di fuori dell'area di
sedime dell'edificio, è da computarsi con le superfici di cui al punto successivo.
8.2.2. Superficie accessoria fuori terra o seminterrata
La Sa fuori terra o seminterrata non potrà avere un'estensione superiore al 20% della Su
ammessa. Le costruzioni e gli impianti connessi all'attività produttiva non qualificabili come
costruzioni edilizie o non assimilabili ad esse, né per rilevanza spaziale e volumetrica, né dal
punto di vista tecnologico, non vengono conteggiate ai fini del calcolo della Su e della Sa, ma
solo ai fini del calcolo del rapporto di copertura. Per tali impianti, costruiti in generale con
tecnologie proprie dell'impiantistica industriale (quali tunnel di collegamento, impianti
tecnologici scoperti, condotti, nastri trasportatori e similari), la superficie coperta (Sc) è data
dalla loro proiezione orizzontale.
8.3. Altre funzioni d'uso
8.3.1. Superficie accessoria (Sa)
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Per funzioni d'uso diverse all'abitativa e produttiva e cioè alberghi, pubblici esercizi, uffici,
complessi direzionali, attrezzature pubbliche e generali, commercio e artigianato di servizio,
ecc., si definiscono "superficie accessorie" (Sa) le parti degli edifici così come definite al punto
4.1. (funzione abitativa), con l'aggiunta di depositi, archivi e altri vani di servizio se privi dei
requisiti di abitabilità e interrati. La Sa così come sopra definita potrà avere l'estensione
massima di cui al punto 4.1.
8.3.2. Parcheggi e autorimesse non pertinenziali
Stazionamento e movimentazione degli autoveicoli sono da considerare, in questo uso,
funzione fondamentale (e non accessoria). Pertanto, la superficie di pavimento destinata a
parcheggio (o parcamento), compresi i relativi spazi di manovra (corselli più rampe coperte),
viene definita Su, restando definita Sc la superficie di pavimento destinata alle attività
complementari previste nell'uso.
8.4. Ulteriori specificazioni relative alla misurazione di Su e Sa comuni a tutti gli usi
8.4.1. Per tipologie correnti e usuali di vano scala e ascensore si considera la superficie
relativa alla proiezione sul piano di accesso. Quando invece la scala o l'ascensore non sono
racchiusi in un vano autonomo (rampe più pianerottoli), ma si trovano nell'ambito di spazi
molto più ampi e articolati, le cui superfici di pavimento sono da computarsi come Su, anche la
loro superficie (proiezione sul piano d'accesso) viene computata come Su (scale o ascensori a
giorno su spazi di rappresentanza, hall di alberghi, foyer di teatri, scale d'accesso alle
gradinate di impianti sportivi coperti, ecc.).
Per le scale interne ad un’unica unità immobiliare (alloggi in duplex o altri casi) gli spazi di
partenza ed arrivo costituiscono superficie utile.
8.4.2. Eventuali eccedenze di Sa interrata rispetto alla quantità ammessa vengono
considerate Sa fuori terra; le eccedenze di Sa fuori terra vengono considerate Su.
8.4.3. I sottotetti (o soffitte) in edifici esistenti si considerano:
- Superficie Utile (Su), i locali di sottotetto aventi una altezza media interna uguale o superiore
a m. 2,70 con un minimo assoluto di m. 1,80;
- Superficie accessoria alle unità abitative (e quindi da conteggiare come Snr), i vani di
sottotetto aventi una altezza media interna inferiore a m. 2,70 con un minimo assoluto di
m.1,80;
- sono considerate eccedenze non incidenti nel calcolo delle superfici e non si considerano Su
né Snr, i locali di sottotetto il cui soffitto risulti ad una altezza media interna inferiore a m. 1,80.
8.4.4. I manufatti appartenenti alle strutture di arredo urbano (chioschi, gazébi, cabine e
similari), se di dimensione inferiore a 25 mq e comunque conformi alle misure minime richieste
per gli usi specifici dalle norme sanitarie vigenti, sono ammessi nelle aree a destinazione
pubblica senza verifica della capacità edificatoria.
La superficie di arredi dei cortili quali tralicci, pergolati scoperti o con copertura permeabile,
chioschi, gazebo, voliere (purché con superficie netta non superiore al 20% della Superficie
Coperta), non viene conteggiata né come Su né come Snr.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
74
La superficie di manufatti chiusi in struttura leggera (legno) aventi superficie netta non
superiore a mq. 6 ed altezza massima in gronda o allo sporto di m. 2, non viene conteggiata
né come Su né come Snr.
Di tali manufatti se ne può prevedere uno per ogni edificio sia singolo che condominiale; nel
caso di tipologie edilizie a schiera è prescritto un intervento unitario.
Per l’attuazione di questi interventi è prevista la D.I.A. con il rispetto del codice civile per
quanto riguarda le distanze dai confini di proprietà.
8.4.5. Le pensiline a sbalzo e le tettoie degli impianti di distribuzione di carburante non sono
da considerarsi nel computo della Su e della Sa.
8.4.6. Le coperture piane, i lastricati solari, praticabili e non, non sono da computarsi né come
Sa né come Su.
8.4.7. Negli interventi di manutenzione straordinaria e recupero edilizio che non modificano
l'impianto strutturale perimetrale di base dell'edificio le superfici di pavimento risultanti da
eliminazione di strutture o tramezzature interne (superfici precedentemente occupate dallo
spessore di muri o di altre strutture) non sono considerate aumento di Su o di Sa e quindi non
incidono nel calcolo della potenzialità edificatoria.
8.5. Superficie utile esistente (Sue) per interventi di demolizione e ricostruzione
Ai fini della verifica della potenzialità edificatoria relativa a edifici esistenti oggetto di interventi
di demolizione e ricostruzione, si considera Sue unicamente la Su calcolata con le modalità di
cui ai punti precedenti, risultante dagli elaborati, del Permesso di Costruire, o dal condono
sulla cui base l'edificio è stato realizzato.
8.5.1. Per edifici che presentino destinazioni d'uso miste si assumono le modalità di calcolo
relative all'uso prevalente (l'uso che impegna la porzione maggiore di Sue).
8.5.2. Per i piani fuori terra si considera Sue la superficie di pavimento destinata alle funzioni
fondamentali dell'attività insediativa. Si escludono cioè, indipendentemente dagli usi attuali, le
porzioni di superficie relative a parti dell'edificio le cui caratteristiche tipologiche, strutturali o
funzionali consentano di configurarle come superficie accessoria (Sa) secondo la definizione
data al punto 2 del presente articolo e specificato ai punti successivi. In base alle definizioni di
cui sopra, le porzioni di superficie esistente in piani fuori terra, tipologicamente e
funzionalmente configurabili come depositi, magazzini, archivi, sono da considerarsi Sue.
8.5.3. Per i piani seminterrati (come definiti successivamente) e/o con pareti perimetrali
addossate al terreno (con o senza intercapedine) si presentano i seguenti casi particolari:
a) Piani o parti di piani tipologicamente strutturati per funzioni accessorie o di servizio, quale che
sia la loro attuale destinazione d'uso: la loro superficie di pavimento viene considerata Sa.
b) Piani o parti di piani tipologicamente strutturati per funzioni abitative o lavorative con presenza
permanente di persone: si considera Sue il piano o la parte di piano con altezza uguale o
superiore a m 2,70 che abbiano i requisiti richiesti dal presente regolamento edilizio per
l'abitabilità o l'usabilità.
8.6 SUPERFICIE COMPLESSIVA (SC)
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
75
La Superficie Complessiva degli edifici residenziali è data convenzionalmente dalla seguente
formula:
SC = Su + 0,60 della Snr
La Sc è la misura che si utilizza nel calcolo dell’indice di Utilizzazione territoriale (Ut) e
dell’indice di Utilizzazione fondiaria (Uf).
Definizione di Superficie Complessiva per la funzione direzionale e commerciale:, la SC è
rappresentata dalla superficie di pavimento di tutti i locali, fuori e dentro terra, misurati come
per la destinazione residenziale.
Definizione di Superficie Complessiva dell’uso produttivo: la SC è rappresentata dalla somma
delle superfici lorde (cioè comprensive della proiezione orizzontale dei muri, scale e ascensori)
di tutti i piani fuori ed entro terra, con esclusione della superficie relativa ai servizi igienici,
spogliatoi, mense, silos di qualsiasi natura e funzione, alla centrale termica, alla centrale
elettrica, alla centrale di condizionamento dell'aria, ad impianti di depurazione e ad ogni altro
impianto tecnologico necessario al miglioramento delle condizioni di lavoro e dell'ambiente;
sono escluse altresì dal conteggio di Su le tettoie o pensiline, aperte almeno su tre lati, fino ad
un massimo pari al 10% della superficie utile complessiva dell'insediamento, nonché le
eventuali coperture dei parcheggi privati interni all'azienda.
Definizione di Superficie Complessiva dell’uso alberghiero: la SC è rappresentata dalla
superficie di pavimento di tutti i locali fuori ed entro terra, misurate come per la destinazione
residenziale, con esclusione dal conteggio degli spazi destinati alle centrali tecnologiche.
8.7 SUPERFICIE LORDA COMPLESSIVA (SLC) .
E' costituita dalla somma delle superfici lorde di tutti i piani fuori terra comprensive dei muri
perimetrali e di quelli interni, esclusi i balconi aggettanti e le terrazze scoperte.
C) SUPERFICIE COPERTA (Sc)
E' data dalla proiezione orizzontale dei fili esterni delle strutture e dei tamponamenti
perimetrali, escluso quelli sotto il livello del suolo, compreso i volumi aggettanti chiusi.
Nelle zone omogenee già assoggettate a P.P. o P. di L. dal rapporto di copertura sono esclusi
gli aggetti purché contenuti nella misura di ml. 1,20.
Nelle zone agricole il piano interrato non può superare la consistenza delle parti fuori terra
maggiorata del 50%; l’ampiezza dei porticati non può essere superiore a 1/3 della superficie
coperta.
8.8 DEFINIZIONE DI SAGOMA E RAPPORTO DI COPERTURA (Q)
DEFINIZIONE DI SAGOMA
E' la figura piana definita dal contorno esterno dell'edificio (compreso bow-windows, esclusi
sporti aggettanti, balconi, pensiline o cornicioni di gronda inferiori a m 1.40) con riferimento a
proiezioni sia sul piano orizzontale che sui piani verticali.
RAPPORTO DI COPERTURA
Misurata in percentuale, rappresenta il valore massimo del rapporto fra la Superficie coperta
(Sc) dell’edificio o degli edifici ricadenti all'interno dell'area relativa a ciascun intervento edilizio
e la Superficie
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
76
dell'area medesima (Sf); tale rapporto va verificato in modo che sia : Sc/Sf < Q.
9. PIANO DI UN EDIFICIO
Ai fini della applicazione del presente regolamento si definiscono i seguenti elementi edilizi:
9.1. Piano di un edificio
Si definisce piano di un edificio lo spazio, racchiuso o meno da pareti perimetrali, compreso tra
due solai, limitato rispettivamente dal pavimento (estradosso del solaio inferiore, piano di
calpestio) e dal soffitto (intradosso del solaio superiore). Il soffitto può presentarsi orizzontale,
inclinato o curvo. L’altezza netta del piano è misurata tra pavimento e soffitto. Nel caso di
soffitti inclinati o curvi si considera l’altezza media (misurata su tre punti). L’altezza lorda
comprende uno dei due solai ed è misurata tra pavimento e pavimento di due solai
sovrapposti.
9.2. Posizione del piano rispetto al terreno
Per definire la posizione di un piano rispetto al terreno circostante (fuori terra, seminterrato,
interrato) si assume la quota altimetrica di un suo elemento di riferimento (pavimento o soffitto)
rispetto alla quota del terreno (naturale, come documentato dallo stato di fatto), misurata sulla
linea di stacco dell’edificio.
In caso di terreni con pendenza uniforme o con pendenze variabili lungo il perimetro
dell’edificio si assumono rispettivamente la quota media o la media tra le medie.
Nei casi di terreni in pendenza la misurazione dell’altezza fuori terra ai fini della
determinazione del numero dei piani fuori terra e dell’altezza max. consentita va effettuata nel
punto medio del fronte.
Nel caso di edifici le cui pareti perimetrali risultino separate dal terreno mediante muri di
sostegno con interposta intercapedine (scannafosso) di larghezza inferiore all’altezza
dell’intercapedine, si considera linea di stacco dell’edificio il limite superiore della intercapedine
(bocca dello scannafosso).
9.3. Piano fuori terra o piano terra
Si definisce piano fuori terra il piano di un edificio il cui pavimento si trovi in ogni suo punto
perimetrale a una quota uguale o superiore a quella del terreno circostante.
Si considerano inoltre fuori terra le porzioni di un piano il cui pavimento si trovi nelle condizioni
di cui sopra.
Sono assimilati, e quindi considerati dalle presenti norme come piani fuori terra, i piani o
porzioni di piani seminterrati il cui pavimento si trovi anche parzialmente a una quota non
inferiore a m. 0,30 rispetto alla quota del terreno circostante. In tal caso, in sede di
presentazione, il progetto deve essere accompagnato da specifica relazione tecnica atta ad
illustrare tutti i provvedimenti che si intendono adottare per la difesa contro l’umidità.
9.4. Piano seminterrato
Si definisce piano seminterrato il piano di un edificio in cui l’estradosso del solaio di copertura
si trovi in ogni suo punto perimetrale a una quota uguale o superiore a m 1,20 rispetto al
terreno circostante.
9.5. Piano interrato
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
77
Si definisce piano interrato il piano di un edificio in cui l’estradosso del solaio di copertura si
trovi in ogni suo punto perimetrale a una quota uguale o inferiore a quella del terreno
circostante.
Sono inoltre assimilati ai piani interrati e considerati tali ai fini della destinazione d’uso i piani
seminterrati come definiti al punto 5.4.
9.6 - Piani - numero è il numero dei piani coperti fuori ed entro terra, comunque praticabili
esclusi i piani interrati e i piani seminterrati destinati a cantine od autorimesse o parcheggi o a
centrali dei servizi tecnologici, ed i volumi tecnici così come definiti precedentemente.
Il piano seminterrato, quando ha l’altezza media intradosso del solaio di copertura minore di
mt. 1,50 rispetto alla sistemazione esterna, non deve essere valutato ai fini del numero dei
piani.
10. SUPERFICIE COPERTA (SC)
La superficie coperta è la proiezione orizzontale di tutte le parti fuori terra dell’edificio,
comprese i volumi in aggetto.
Nelle zone omogenee già assoggettate a P.P. o P. di L. dal rapporto di copertura sono esclusi
gli aggetti purchè contenuti nella misura di ml. 1,20.
Nelle zone agricole il piano interrato non può superare la consistenza delle parti fuori terra
maggiorata del 50%; l’ampiezza dei porticati non può essere superiore a 1/3 della superficie
coperta.
11. SUPERFICIE DI PIANO (Sp)
La superficie di piano è rappresentata dalla somma di tutte le superfici edificate e chiuse
perimetralmente, con esclusione dei balconi aperti, dei balconi incassati rispetto al filo del
fabbricato, degli sporti di gronda e delle pensiline.
Nei balconi incassati non possono essere realizzati setti di alcun tipo sul lato aperto.
12. ALTEZZA MASSIMA (Hmax)
L’altezza massima dell’edificio è quella misurata in un punto qualsiasi del perimetro del
fabbricato, a partire dal livello del marciapiede o, qualora questo manchi, dal livello della
strada o della piazza o del terreno circostante, comunque sistemato o del piano di campagna,
fino al piano di estradosso dell’ultimo solaio, esclusi i volumi tecnici, le sovrastrutture nei limiti
stabiliti dalla L. R. 23/1998, se la copertura è a terrazzo o a tetto con pendenza sino al
35%ovvero fino al piano mediano fra l’estradosso dell’ultimo solaio e la quota di colmo della
copertura a tetto, qualora le relative falde abbiano una pendenza media superiore al 35%.
Qualora la linea di estradosso dell’ultimo solaio e quella del piano del marciapiede non siano
orizzontali si considera la parete scomposta in elementi quadrangolari e triangolari, o mistilinei,
e, per ogni elemento, si considera la media delle altezze; la maggiore di tali altezze, per
ciascuno degli elementi di cui sopra, non potrà superare del 20%, con un massimo assoluto di
1.50 ml., l’altezza massima consentita.
13. VERANDE
Si definisce veranda un balcone, terrazzo o galleria coperti e chiusi tutt’intorno da vetri.
14. ALTEZZA DELLE FRONTI (Hf)
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
78
L’altezza di ciascuna fronte del fabbricato è misurata dalla quota media del marciapiede o, in
mancanza, della strada o della piazza o del suolo circostante comunque sistemato o del piano
di campagna, fino al piano di estradosso dell’ultimo solaio in facciata esclusi i volumi tecnici;
15. ALTEZZA LORDA DEI PIANI (Hp)
15.1 - L’altezza lorda dei vari piani di un edificio è rappresentata dalla differenza tra le quote
dei rispettivi estradossi o, in caso di copertura con inclinazione superiore al 35%, dall’altezza
media corrente tra l’estradosso del solaio di copertura e quello del solaio sottostante.
15.2 - Altezza dei piani abitabili:
Nei vani abitabili, ai fini igienico-sanitari, l'altezza minima interna tra pavimento e soffitto non
deve essere inferiore a mt. 2.70 ai sensi del D.M. 5.07.75, ad eccezione per i locali di
abitazione posti a piano terra che devono avere altezza non inferiore a mt. 3,00 se il fabbricato
è posto sugli allineamenti stradali.
Per i vani destinati a corridoi, disimpegni in genere, bagni, gabinetti e i ripostigli l'altezza
minima è stabilita a mt 2.40.
15.3 - Qualora il piano terreno sia adibito ad usi commerciali ed artigianali l'altezza minima
utile interna (al netto degli eventuali abbassamenti di soffitto e plafonature) non dovrà essere
inferiore a mt 2,70 salvo che per i locali commerciali ed artigianali adibiti al commercio o alla
preparazione di sostanze alimentari ove l’altezza minima è di m 3,00; sono fatte salve
maggiori altezze previsti dai regolamenti e dalle leggi in funzione della loro destinazione d’uso
dei locali.
15.4 - I locali seminterrati per essere abitabili (servizi facenti parte delle abitazioni, uffici e
locali commerciali) devono avere, tra gli altri requisiti igienico edilizi prescritti nel regolamento,
almeno metà della loro altezza al di sopra del piano di calpestio esterno.
15.5 – le altezze interne dei piani interrati non abitabili e destinati ad autorimesse, volumi
tecnici e volumi non residenziali in genere, non può essere inferiore a mt. 2,40.
16. VOLUME DEGLI EDIFICI (V)
Volume Utile (Vu): definito come somma dei prodotti delle superfici utili per le relative altezze
utili.
Volume Lordo (VL): è il volume complessivo, misurato all'esterno vuoto per pieno di tutte le
parti costruite fuori terra, dalla linea di stacco dell'edificio dal terreno circostante con
riferimento alla configurazione finale, alla copertura compresa, escluso i balconi aggettanti e le
terrazze scoperte.
Volume Totale (Vt): è il volume complessivo, misurato vuoto per pieno di tutte le parti costruite
fuori e dentro terra, dal piano di calpestio più basso alla copertura compresa, escluso i balconi
aggettanti e le terrazze scoperte, misurato all'esterno.
Il volume di un edificio è rappresentato dalla somma dei volumi di ciascun piano.
Il volume di ogni piano è determinato moltiplicando la superficie di piano (Sp) per la rispettiva
altezza (Hp). Il volume dei piani seminterrati è computato per la parte comunque emergente.
I volumi tecnici realizzati sulla copertura non possono superare il 3,5% della volumetria
assentita e comunque devono essere contenuti entro 50 mq..
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
79
Ai fini del computo del volume edilizio, dei rapporti di copertura, delle altezze e delle
distanze dai confini, tra gli edifici e dalle strade, limitatamente ai casi di aumento di
spessore dei muri esterni e dei solai, per il perseguimento di maggiori livelli di
coibentazione termoacustica o inerzia termica, i suddetti parametri sono computati ai
sensi della L. R.13 agosto 1998, n.23.
Per le costruzioni esistenti “a volta”, i volumi possono essere calcolati sulla base delle
disposizioni di cui alla L. R. n. 26 del 27 ottobre 2009 per la valorizzazione e tutela dei “sistemi
costruttivi a volta”.
17. DISTANZA DAI CONFINI (Dc), DISTANZA TRA FABBRICATI (Df), DISTANZA DALLA
STRADA (Ds)
17.1 La distanza dai confini è rappresentata dal minimo distacco del fabbricato dai confini del
lotto, esclusi i balconi in aggetto totalmente aperti. La distanza tra edifici è rappresentata dal
minimo distacco delle fronti del fabbricato da quelle dei fabbricati contermini, esclusi i balconi
in aggetto totalmente aperti. La distanza dalla strada è la minima distanza tra il più vicino ciglio
stradale ed il fabbricato esclusi i balconi in aggetto totalmente aperti.
Il valore di dette distanze è specificato, per ogni singola zona del P.R.G., nelle N.T.A.
17.2 Allineamento degli edifici:
L'allineamento degli edifici, stabilito dalle previsioni dello strumento urbanistico generale o
esecutivo, costituisce la linea obbligatoria entro cui deve sorgere la costruzione; è consentito
l’arretramento rispetto all’allineamento esistente purché l’area antistante sia recintata
sull’allineamento preesistente.
In mancanza di apposite previsioni urbanistiche, l'allineamento è determinato dai fronti degli
edifici contigui o dall'allineamento prevalente nell'isolato lungo l'intero fronte stradale compreso
tra due vie.
Il Sindaco potrà prescrivere arretramenti rispetto agli allineamenti suddetti per motivi di
circolazione stradale o in riferimento all'ambiente.
I muri ciechi laterali in corrispondenza agli arretramenti devono avere veste architettonica in
modo da costituire un'unita' omogenea con gli altri fronti
18. PARCHEGGI PRIVATI (P)
I Parcheggi sono costituiti dagli spazi prescritti a tale fine dall’art. 18 della legge 6/08/1967, n.
765, e successive modifiche ed integrazioni.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
80
TITOLO III – NORME IGIENICO-SANITARIE
CAPO UNICO
Art. 74 - NORME IGIENICO-SANITARIE EDILIZIE PER LE CIVILI ABITAZIONI
1. CORTILI - POZZI LUCE - CHIOSTRINE
L'area dei cortili deve essere intesa al netto delle proiezioni orizzontali dei ballatoi o di
qualsiasi altra sporgenza sotto gronda che superi complessivamente 1/20 dell'area totale dei
cortili stessi.
Le rientranze nei perimetri dei cortili sono ammesse quando la loro profondità non supera la
metà del lato di esse aperto sul cortile. In caso di maggiore profondità, tali rientranze sono
considerate chiostrine.
Per quanto riguarda i muri di fabbrica arretrati rispetto ad uno o più lati del cortile, si ammette
una maggiore altezza, pari alla profondità dell'arretramento.
Nel recupero di vecchi edifici, è permessa la realizzazione di pozzi-luce o di chiostrine allo
scopo di fornire luce ed aria esclusivamente a locali di servizio.
Ogni lato del pozzo-luce non deve essere inferiore a m 3; inoltre i pozzi-luce e le chiostrine
dovranno essere facilmente accessibili per le operazioni di pulizia.
Nei pozzi-luce e nelle chiostrine non sono ammesse rientranze dei perimetri.
I cortili, i pozzi-luce e le chiostrine dovranno avere una pavimentazione impermeabile ed
essere dotati di una condotta di scarico, in modo da permettere un rapido scolo delle acque
meteoriche; nei cortili con area superiore al minimo regolamentare è consentita un’area
permeabile con un’idonea superficie pavimentata lungo i muri dei fabbricati che li delimitano di
larghezza di almeno cm 100, purché sia comunque assicurato il rapido scarico delle acque
reflue e sia evitata l'infiltrazione delle acque lungo i muri.
Nei cortili utilizzati per aerare ambienti privi di altra comunicazione con l'esterno, è vietato
ricoprire con vetrate fisse non apribili i cortili stessi, al di sopra delle aperture di ventilazione.
Nelle zone A e B del P.R.G. in deroga al Regolamento di Igiene, è possibile l’affaccio di vani
utili negli spazi scoperti interni agli edifici, purché la normale libera rispetto alle aperture
osservi il rapporto H/D > 1,25 con un minimo di ml. 4,50. In tal caso la misura dell’altezza va
effettuata dal piano di calpestio dei vani utili che affacciano sullo spazio interno.
2. MARCIAPIEDE
Il marciapiede perimetrale deve essere non inferiore a mt. 0,90.
I marciapiedi dovranno essere costruiti con idonea pendenza verso l'esterno del fabbricato ed
essere realizzati in modo da non favorire infiltrazioni verso i muri dell'edificio.
La pavimentazione dei marciapiedi pubblici lungo le viabilità deve essere realizzata con
materiale antiscivolo e devono uniformarsi al contesto residenziale di riferimento secondo
all’abaco indicato dal Comune.
3. CANALI DI GRONDA – PLUVIALI
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Le coperture dei tetti debbono essere munite, verso il suolo pubblico, di canali di gronda
impermeabili, atti a convogliare le acque meteoriche nei pluviali e quindi nella fognatura per gli
scarichi su strada.
Possono permanere situazioni di scarico in giardini o in cisterne. Nel caso di edifici prospicienti
spazi pubblici i pluviali esterni ai fabbricati, nella parte a contatto con i marciapiedi, dovranno
essere incassati o realizzati in materiale indeformabile e resistente agli urti, per un'altezza non
inferiore a mt 2,50.
I condotti di scarico delle acque dei tetti debbono essere indipendenti ed in numero sufficiente,
del diametro interno mai inferiore a cm 8.
Tali condotte non dovranno avere alcuna apertura o interruzione nel loro percorso e vanno
raccordati in alto alle docce orizzontali delle diverse falde dei tetti.
Le giunture dei tubi dovranno essere a perfetta tenuta.
È vietato immettere nei tubi di scarico delle grondaie i condotti di acque luride domestiche,
bagni o di qualsiasi altra provenienza; è parimenti vietato utilizzare tali condotti come canne di
esalazione di fumi, gas o vapori.
4. CANCELLI E PORTONI MOTORIZZATI
Negli edifici nei quali vengono installati cancelli, porte o portoni motorizzati, dovranno essere
adottati i criteri costruttivi ed i dispositivi di protezione contro gli infortuni, di cui alle norme UNI
ed alla normativa vigente (UNI 8612).
5. AUTORIMESSE PUBBLICHE E PRIVATE
Nelle autorimesse il pavimento deve essere impermeabile e deve essere garantito il rapido
scolo delle acque, che dovranno confluire nella rete fognaria nera, previo trattamento in
pozzetto disoleatore.
Nei box singoli oltre a quanto sopra riportato la ventilazione deve essere in rapporto di almeno
1/100 in modo permanente.
Nelle autorimesse con più posti auto o box deve essere assicurata un’idonea areazione
naturale diretta, tale da garantire un rapporto di aerazione (Ra, ottenuto dal rapporto tra la
superficie dell'apertura e la superficie totale dell'autorimessa) non inferiore ad 1/30.
Nella costruzione delle autorimesse dovranno essere osservate le norme vigenti in materia di
prevenzione incendi; in particolare, la comunicazione con locali a diversa destinazione è
consentita solo con porte metalliche piene, resistenti al fuoco ed a chiusura automatica.
È vietata la comunicazione diretta delle autorimesse con locali di categoria A.
Il posteggio di autoveicoli alimentati a GPL è consentito solo nei piani fuori terra, che dovranno
essere non comunicanti con piani interrati o seminterrati e sprovvisti di fognoli collegati alla
fognatura.
Per le autorimesse pubbliche si applicano le vigenti normative.
6. INSTALLAZIONE DI BOMBOLE DI GAS LIQUEFATTI
Le nuove costruzioni residenziali in aree servite dalla rete di distribuzione del gas metano, in
caso di utilizzo di combustibile gassoso dovranno essere allacciate alla rete.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
82
Nelle nuove costruzioni residenziali non servite dalla rete di distribuzione del gas metano,
dovranno essere previste, all'esterno dell'edificio, appositi contenitori di gas combustibile nel
rispetto delle norme vigenti.
Le bombole contenenti gas liquefatti potranno comunque, ove possibile, essere interrate.
7. SOSPENSIONE DALL'USO E DICHIARAZIONE DI INABITAB ILITA’- INAGIBILITA’
Quando ricorrono motivate ragioni in ordine alle condizioni igieniche e/o di sicurezza dei
fabbricati, è dichiarata l’inabitabilità/inagibilità dei locali interessati e sospeso l’uso del
fabbricato o di parte di esso.
Per le abitazioni esistenti, può essere dichiarato inabitabile un alloggio o parte di esso, quando
ricorra almeno
una delle seguenti situazioni:
1. condizioni di degrado delle strutture e degli impianti tali da pregiudicare l'incolumità degli
occupanti;
2. alloggio improprio (sottotetto, seminterrato, box, edificio al grezzo);
3. insufficienti requisiti di superficie (S minima = 28 mq per alloggio), o di altezza (h minima =
2,20 m.);
4. insufficienti condizioni di aerazione (ventilazione) ed illuminazione;
5. mancata disponibilità di acqua potabile;
6. assenza di servizi igienici;
7. mancato allacciamento alla fognatura, ove esistente, o ad altro idoneo sistema di
trattamento delle
acque reflue.
8. Oltre alle norme di cui al presente Titolo III, v anno osservate tutte le prescrizioni di
cui al Regolamento Comunale di Igiene vigente al mo mento dell’intervento.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
83
TITOLO IV – MODALITA’ COSTRUTTIVE
C A P O 1 - ASPETTO DEI FABBRICATI ED ARREDO URBANO
Articolo 75 – Campionatura – compatibilità ambienta le delle tinte esterne.
E' facoltà del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia di richiedere - in sede di esame
dei progetti di edifici di particolare importanza, i campioni delle tinte e dei rivestimenti.
Per tutti gli edifici pubblici, per gli edifici della fascia costiera e per gli edifici di interesse
ambientale e paesistico, è richiesto obbligatoriamente il preventivo deposito dei campioni al
fine di valutare la compatibilità ambientale in sede di esame del progetto; ai progetti stessi
deve essere allagata una copia dei piani verticali (prospetti) con le coloriture che si intendono
eseguire.
Per le zone del centro storico, zona ambientale, zone B e fascia costiera, è prescritto l’utilizzo,
oltre al bianco, di colorazioni tenui delle “terre chiare” che vanno dal marroncino chiaro al
beige chiaro; sono vietate colorazioni a tinte forti e/o con toni e sottotoni di pigmentazioni
derivanti dal blu, verde, rosso, arancio, nero, viola.
Gli interventi nel centro storico e zona ambientale devono essere realizzati secondo i criteri del
“Regolamento del Colore” di cui alla delibera C.C. n. 11 del 5.03.2007 e delle relative norme
per gli elementi che caratterizzano i piani verticali degli edifici.
In ogni caso è obbligatorio il tempestivo deposito in cantiere dei campioni delle tinte e dei
rivestimenti, onde consentire alle autorità di controllo la verifica della rispondenza di tali
elementi alle indicazioni riportate nel progetto approvato.
Nei casi di mancato rispetto di tale regolamentazione, i titolari dei permessi sono obbligati al
rifacimento delle facciate secondo quanto impartito dal dirigente dell’Area tecnica, pena il
mancato rilascio del certificato di agibilità e la esecuzione di ufficio con spese da porre a carico
del proprietario.
Articolo 76 - Aspetto e manutenzione degli edifici
Gli edifici sia pubblici che privati, e le eventuali aree a servizio degli stessi, devono essere
progettati, eseguiti e mantenuti in ogni loro parte, compresa la copertura, in modo da
assicurare l'estetica e il decoro dell'ambiente.
Anche in mancanza di vincoli regolarmente costituiti, per la tutela dell'ambiente, del paesaggio
e dei beni culturali in genere, al fine di non sconvolgere il tradizionale assetto dell'ambiente
costruito e di quello naturale, il Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia, può adottare
tutte le possibili cautele per valutare ogni proposta di inserimento o di trasformazione nei suoi
principali e secondari aspetti di: massa, linea, colori, materiali e opere a verde.
Nelle nuove costruzioni e nella modificazione di edifici esistenti, tutte le pareti esterne,
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
84
prospettanti su spazi pubblici e privati, anche se interni all'edificio, e tutta le opere ad esse
attinenti, (finestre, parcheggi, ecc.) devono essere realizzate con materiali e cura di dettagli tali
da garantire la buona conservazione delle stesse nel tempo.
Nelle pareti esterne, come sopra definite, è vietato sistemare: antenne televisive; compressori
di condizionatori d’aria; caldaie di riscaldamento; tubi di scarico, canne di ventilazione e
canalizzazione in genere, a meno che il progetto non prevede una loro sistemazione che si
inserisca armonicamente e funzionalmente nelle pareti con preciso carattere architettonico.
Gli edifici esistenti dovranno essere resi conformi alla presente norma entro 7 anni dalla data
di entrata in vigore del presente Regolamento e comunque nel corso dei lavori di
manutenzione delle facciate o sostituzione degli impianti.
Le tubazioni del gas, telefoniche ed elettriche non devono essere poste sulle pareti esterne se
non in appositi incassi, tali da consentire un’idonea soluzione architettonica.
Ogni proprietario ha l'obbligo di mantenere ogni parte del proprio edificio in stato di normale
conservazione, in relazione al decoro e all'estetica dell'ambiente. Ogni proprietario ha
l'obbligo di eseguire i lavori di riparazione, ripristino, intonacatura e ricoloritura delle facciate e
delle recinzioni.
Per gli interventi nella Zona Ambientale, come più volte precisato, devono essere rispettati i
criteri stabiliti nel Regolamento del Colore di cui alla delibera C.C. n. 11 del 5.03.2007 e delle
relative norme per gli elementi che caratterizzano i piani verticali degli edifici.
Quando le fronti di un fabbricato sono indecorose, il Sindaco, ordina al proprietario di eseguire
i necessari lavori di cui al precedente comma entro un termine non superiore a tre mesi,
decorso il quale i lavori sono eseguiti d'ufficio.
Per il recupero delle spese relative si applicano le disposizioni di leggi vigenti.
Salvo quanto prescritto dalle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. in merito agli interventi
sul patrimonio edilizio esistente, tutto ciò che contribuisce o completa la decorazione di valore
architettonico degli edifici, tanto all'esterno quanto all'interno, come colonne, pilastri (anche se
non necessari alla statica), mostre di porte o finestre, cancelli, edicole, camini, rivestimenti
marmorei, pitture murali, graffiti, sculture di basso e alto rilievo, nonché, statue, busti, vasi,
urne od altro, facenti parte dell'architettura dell'edificio, si intende far parte integrante
dell'edificio stesso e non può essere asportato o, in qualsiasi parte, modificato senza
preventiva autorizzazione del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia e di eventuali
organi competenti.
A tale vincolo sono soggetti anche i frammenti antichi, le lapidi, gli stemmi, le mostre, i graffiti
ed altra qualsiasi opera di carattere monumentale o storico o che abbia forma di bellezza,
esposta da tempo alla vista del pubblico.
Nel permettere le demolizioni o trasformazioni di immobili, che abbiano qualche pregio artistico
o storico, il Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia può imporre speciali condizioni,
vigilare sulla esecuzione delle opere ed effettuare tutti i rilievi e calchi che riterrà opportuni
nell'interesse della storia e dell'arte, fatti salvi nulla osta e prescrizioni di altre eventuali autorità
competenti.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
85
Nel caso in cui il terrazzo di copertura fosse attrezzato a verde, con contenitori fissi o mobili,
freschiere, pergolati, ecc., è possibile, nell’ambito delle volumetrie disponibili, realizzare, in
deroga alla altezza massima, un locale di superficie non superiore a 16,00 mq..
Articolo 77 - Aggetti, sporgenze e balconi
Salvo quanto all'uopo previsto per le singole zone omogenee, dalla Norme Tecniche di
Attuazione del P.R.G., negli edifici e sui muri fronteggianti il suolo pubblico, o di uso pubblico,
sono vietati:
a) aggetti e sporgenze superiori a cm 5 fino all'altezza di m.2.20 dal piano del marciapiede, e
aggetti superiori a cm 20 fino alla quota consentita per i balconi, salvo se si tratti di mostre,
vetrine, bacheche, insegne, emblemi commerciali, e professionali, iscrizioni, pitture, fotografie,
cartelli pubblicitari, etc. le cui sporgenze possono raggiungere i cm. 20, fermo restando quanto
altro previsto nei successivi articoli..
b) porte, gelosie e persiane che si aprono all'esterno ad una altezza inferiore a m 2,20 dal piano
stradale, se la strada è fornita di marciapiede, ed a mt 2,50 se la strada ne è priva.
I balconi, le pensiline, gli aggetti in genere sugli spazi pubblici, sono ammessi solo quando le
strade hanno una larghezza non inferiore a mt 8,00, o a mt 6,00 se la loro esecuzione è
limitata su un solo lato; dovranno in ogni caso essere ad una altezza non minore di 3,50 m dal
piano del marciapiede sopraelevato o di 4,50 m dal piano stradale.
L’altezza è misurata al disotto delle mensole di sostegno o all’intradosso della soletta in
assenza di mensole.
Qualora si affaccino su suolo pubblico debbono essere previsti a una distanza non inferiore a
0,75 m dal confine con i terzi, comunque nel rapporto di 1/10 della larghezza stradale. La
sporgenza dei balconi, se la larghezza stradale e i distacchi lo consentono, non potrà superare
1,20 m dai fabbricati posti sul filo stradale.
I balconi totalmente chiusi (bow-windows), con alcuni lati chiusi, sono ammessi soltanto nelle
costruzioni arretrate dal filo stradale o prospettanti su spazi pubblici di larghezza non inferiore
a mt 12,00, e sono sottoposti alle stesse limitazioni previste per i balconi aperti.
I balconi chiusi non sono ammessi ad una distanza inferiore dal confine laterale più vicino di
almeno 3,00 mt. Se la superficie frontale supera 1/3 della superficie della facciata, le distanze
dal confine vengono computate dal filo esterno del corpo aggettante.
Laddove lo strumento urbanistico vigente limiti la superficie dei balconi, l’eventuale superficie
eccedente il limite suddetto si conteggia come superficie coperta.
Articolo 78 - Zoccolature, intercapedini, recinzion i
Le parti basamentali delle facciate degli edifici devono presentare caratteristiche di resistenza
all'usura ed all'umidità. Particolari ragioni ambientali possono consigliare in proposito
circostanziate richieste da parte del Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia. Se per
ragioni di sicurezza sono prescritti infissi con apertura verso l'esterno, questi devono essere
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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opportunamente arretrati dal fili del pubblico passaggio. Il Comune può concedere porzioni di
terreno pubblico per la creazione di intercapedini di larghezza utile non superiore a cm 60 con
riserva della facoltà di uso per il passaggio di tubazioni, cavi od altro e purché‚ dette
intercapedini siano lasciate completamente libere da ingombri e da alcuna utilizzazione.
Le griglie di aerazione eventualmente aperte sul marciapiede devono presentare resistenza
alla ruota di automezzo e devono avere caratteristiche tali da non costituire pericolo per i
pedoni. Le aree private non edificate fronteggianti vie e piazze o aree pubbliche o aperte al
pubblico passaggio, purché‚ non soggette a servitù di pubblico transito, devono essere
delimitate o recintate. Le recinzioni sul fronte strada devono avere aspetto intonato
all'ambiente, senza impedire o comunque disturbare la visibilità della circolazione.
Le recinzioni interne devono essere “cieche” e di altezza massima non superiore a 3,00 metri.
Articolo 79 - Apposizione di cartelli ed oggetti di pubblicità
E' vietato, senza autorizzazione, collocare strutture di qualsiasi genere fuori dalle botteghe e
degli edifici prospicienti le strade, anche a scopo di pubblicità. Il rilascio del permesso ha luogo
dietro presentazione di una domanda corredata dal tipo di cartello o oggetto con disegno o
fotografia, e riscontrata la sua confacenza al decoro ed al carattere della località. Per la
pubblicità mediante cartelloni su pali entro terreno o proprietà private visibili dalle strade
pubbliche o dalle linee ferroviarie, indipendentemente dalle autorizzazioni riservate ad altri Enti
o ai sensi della legge 29.6.1939 n. 1497 per le zone vincolate, necessaria l'autorizzazione, che
sarà accordata quando risulti accertato in base a presentazione di disegni e fotografie, che
l'aspetto ambientale della località non resti in alcun modo turbato.
In tutto il territorio comunale è fatto divieto di installare tabelloni pubblicitari, di qualunque tipo,
che eccedano la superficie di 6,00 mq. e le dimensioni di mt. 2,00 x 3,00.
Per il centro storico e la zona ambientale valgono le specifiche N.T.A. del PRG.
Articolo 80 - Mostre, targhe, vetrine, bacheche, insegne, emblemi commerciali,
professionali, iscrizioni, pitture, fotografie, car telli pubblicitari, etc.
Le mostre dei negozi, le targhe, vetrine, bacheche, insegne, emblemi commerciali, e
professionali, iscrizioni, pitture, fotografie, cartelli pubblicitari, etc. devono essere studiate in
funzione dell'insieme dei prospetti degli edifici e devono inserirsi nell'assetto urbano con
materiali, colori e forme in relazione al carattere dell'edificio e dell'ambiente e sono
subordinate in tutto il territorio al permesso da parte del dirigente dell’UTC.
Gli interessati dovranno farne domanda presentando un disegno firmato da cui risulti definita
l'opera che si. vuole realizzare, con la precisazione, attraverso opportuni dettagli, dei materiali
e colori da impiegare, nonché di ogni particolare costruttivo. Dovrà inoltre essere dimostrato,
attraverso schizzi prospettici o fotomontaggi, l'inserimento dell'opera nell'ambiente
architettonico o paesistico.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
87
E' tassativamente vietata ogni opera o iscrizione che nuoccia al decoro dell'ambiente, turbi
l'estetica, alteri gli elementi architettonici o limiti la visuale di sfondi architettonici o paesistici, o
il diritto di veduta dei vicini.
L'installazione dovrà essere fatta, in ogni caso, in modo da permettere la massima facilità di
pulizia e manutenzione.
In caso di riparazione o modifiche di marciapiedi o del piano stradale che richiedano la
temporanea rimozione di mostre, vetrine od altri oggetti occupanti il suolo o lo spazio pubblico,
gli interessati sono obbligati ad eseguire la rimozione e la ricollocazione in situ, con le
modifiche resesi necessarie, a tutte loro spese e responsabilità.
Ove non ottemperino, l’amministrazione potrà ordinare la rimozione d'ufficio a loro spese.
Negli edifici sulla cui copertura siano installate o debbano installarsi antenne radio o televisive,
l’amministrazione ha la facoltà di prescrivere un’unica antenna centralizzata.
La concessione dell'autorizzazione delle opere di cui ai commi precedenti nelle zone demaniali
o soggette a particolari vincoli sarà rilasciata previa intesa con le autorità competenti, ai sensi
delle norme vigenti.
Quando non nuocciano al libero transito o non impediscano la visuale in danno dei vicini
l’amministrazione può autorizzare, dietro pagamento della relativa tassa e con l'osservanza
delle condizioni che riterrà opportuno caso per caso, l'apposizione a porte e finestre di tende
aggettanti sullo spazio pubblico.
Le tende, le loro appendici ed i loro meccanismi non possono essere situati ad altezza
inferiore a m. 2,20 dal marciapiede. Sono vietate le appendici verticali anche in tele o in
frangia che scendano al di sotto di m. 2,20 dal suolo, salvo casi speciali in cui una minore
altezza, a giudizio dell’UTC, non nuoccia al decoro della località né alla libertà di transito e
visuale.
Tutto quanto costituisca o completi la decorazione architettonica dei fabbricati, i frammenti
antichi, le lapidi, gli stemmi, le mostre, i graffiti e qualsiasi altra opera di carattere ornamentale
o che abbia
forma o interesse storico non potrà essere asportato spostato o comunque modificato senza la
preventiva autorizzazione del Comune e, nei casi previsti dalle disposizioni vigenti, della
Soprintendenza Beni Culturali – Ambientali.
Nel caso di demolizione o trasformazione di immobili, l’amministrazione potrà prescrivere che
gli oggetti su menzionati, anche se di proprietà privata, siano convenientemente collocati nel
nuovo edificio o in luoghi prossimi o conservati in raccolte aperte al pubblico, o effettuati tutti i
rilievi o calchi che ritenga opportuno nell'interesse della cultura pubblica.
Per il centro storico e la zona ambientale valgono le specifiche N.T.A. del PRG.
Articolo 81 - Ingressi carrai
Per l’attraversamento dei marciapiedi e dei portici potrà essere consentita la costruzione di
ingressi carrai, con prescrizione di pavimentazioni speciali idonee all’uso.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
88
La loro ubicazione dovrà essere tale da non intralciare il traffico. Quando il passo carraio sia
collegato con una rampa, questa non dovrà superare la pendenza del 20% e tra l'inizio della
livelletta ed il filo dello spazio di pubblico transito carrabile e pedonale, deve essere previsto
un tratto piano di almeno 1,50 mt.
Le modalità per il rilascio di autorizzazioni per i passi carrabili è stabilito dal Disciplinare
Tecnico allegato alla determinazione n. 000832 del 28 agosto 2009.
In detto Disciplinare vengono esplicitate:
- le norme generali
- realizzazione dei passi carrabili
- condizioni per la realizzazione ove viene prescritto che il limite minimo di larghezza è di mt.
2.50 ed il limite massimo di m. 12,00 su richiesta motivata previo parere dell’ufficio di P.M.
- autorizzazione - regolarizzazione dei passi carrabili – obblighi
- deroghe per la regolarizzazione dei passi carrabili
- tassa o canone di concessione
- modalità e condizioni del servizio di rimozione autovetture
- disposizioni transitorie
- norme transitorie finali.
I passi carrabili devono essere individuati con apposito segnale e la relativa autorizzazione
rilasciata dal competente ufficio dell’Area Tecnica in conformità del disciplinare.
Articolo 82 - Tabelle stradali, numeri civici, indi catori stradali, autorimesse
Le tabelle stradali ed i numeri civici sono collocati dal Comune sui muri esterni degli edifici
senza che i proprietari possano fare opposizione. I numeri civici vengono apposti a spese del
proprietario; le eventuali variazioni della numerazione civica, previa notifica all'interessato,
sono attuate a spese dello stesso. I proprietari hanno l'obbligo di non rimuoverli, di non
occultarli alla pubblica vista e di sostenere le spese di ripristino nel caso che vengono distrutti,
danneggiati o rimossi per fatti loro imputabili. Il Comune, per ragioni di pubblico interesse e
qualora non siano possibili soluzioni alternative, ha il diritto di collocare e fare collocare, previo
avviso agli interessati, sui muri esterni dei fabbricati o delle costruzioni di qualsiasi natura, le
indicazioni e gli apparecchi relativi ai servizi pubblici. I proprietari hanno l'obbligo di non
rimuoverli e di sostenere le spese per il loro ripristino nel caso che venissero distrutti,
danneggiati o rimossi per fatti loro imputabili. Fra le uscite di autorimesse e le uscite pedonali
dei locali ad uso collettivo (scuole, cinema, ecc.) deve intercorrere una distanza di almeno ml
10, misurata fra gli stipiti più vicini. In ogni caso deve essere assicurata buona visibilità al
conducente, eventualmente anche a mezzo di specchi opportunamente disposti. Se l'uscita
dell'autorimessa è costituita da una rampa, tra l'inizio della livelletta ed il filo dello spazio di
pubblico transito carrabile e pedonale, deve essere previsto un tratto piano di almeno 1,50 mt.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 83 - Soffitti inclinati, sottotetti
Nel caso di soffitti non orizzontali o comunque di altezza variabile, per la determinazione
dell'altezza minima consentita viene assunto il valore medio. Sono ammessi sottotetti abitabili,
a condizione che l'altezza media sia non inferiore a m 2,40. In nessun caso l'altezza minima
deve essere inferiore a m 1,80. L'isolamento delle coperture dovrà essere realizzato con
camera d'aria o con materiali coibenti tali da assicurare una temperatura uguale a quella dei
piani sottostanti.
Detti locali andranno comunque computati nel calcolo dei volumi, a volume pieno.
Per gli ambienti voltati l’altezza minima è misurata in “chiave”; per interventi edilizi su edifici
con copertura a volta, le altezze nette dei piani vanno misurate tenendo conto nel calcolo delle
superfici e dei volumi delle prerogative di cui alla L.R. 27.10.2009 per le coperture a volta;
Articolo 84 - Lavori privati su spazi o strade pubb liche o vicinali
Nel caso di interventi su spazi o strade pubbliche o vicinali, il ripristino della sede stradale,
delle pavimentazioni, cordonature, muri a retta, ecc. o comunque dei piani di campagna,
dovrà avvenire a cura e spese del privato o dell'Ente esecutore dell'impianto, osservando le
modalità tecniche che saranno prescritte dall’Ufficio comunale competente che ha rilasciato la
relativa autorizzazione contenente le prescrizioni da osservare a tutela della sicurezza e della
incolumità pubblica. L'obbligo del ripristino si intende esteso a impianti, canalizzazioni,
tubature e quant'altro sotto il piano viari o di calpestio viene rinvenuto, salvo diverse
prescrizione dell’organo comunale competente. Il rilascio dell’autorizzazione è subordinato al
versamento presso la Tesoreria Comunale di deposito cauzionale commisurato all'obbligo del
ripristino, determinato in base a preventivo dell'Ufficio Tecnico. Lo svincolo della cauzione
avverrà dopo l'accertamento, da parte dell'organo comunale competente, dell'osservanza delle
modalità e delle prescrizioni poste dall'Amministrazione. E' salvo in ogni caso il diritto del
Comune, nel caso di strade ed aree comunali, a percepire apposita tassa per occupazione di
suolo pubblico.
Articolo 85 - Forni, focolai, camini, condotti di calore, canne fumarie
Il nulla osta dei Vigili del fuoco, qualora richiesto dalle normative vigenti in materia, è
indispensabile per il rilascio del certificato di agibilità di cui all’art. 49 del presente regolamento
ogni qualvolta un edificio contenga impianti di uso artigianale od industriale, oppure di
riscaldamento centralizzato di qualsiasi tipo, salvo che con funzionamento completamente
elettrico.
Gli impianti di riscaldamento devono, altresì ottemperare alle leggi e regolamenti vigenti.
Tanto gli impianti collettivi di riscaldamento che quelli singoli, nonché gli scaldabagni a gas e le
stufe, cucine, focolai e camini, debbono essere muniti di canne fumarie indipendenti,
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
90
prolungate per almeno un metro al di sopra del tetto o terrazza; la fuoriuscita di fumi deve
verificarsi a non meno di 10,00 metri da qualsiasi finestra a quota uguale o superiore.
Le canne fumarie non possono essere esterne alle murature o tompagnature se non
costituenti una soddisfacente soluzione architettonica, né possono essere contenute in pareti
interne confinanti con stanze di abitazione. I camini degli impianti artigianali debbono essere
muniti di apparecchiature fumivore, riconosciute dall’Ufficiale Sanitario idonee ad evitare lo
inquinamento atmosferico, nonché dai Vigili del Fuoco per quanto di competenza. Le bombole
di gas per uso domestico devono essere installate all’esterno del locale nel quale trovasi
l’apparecchio di utilizzazione (in balconi o in nicchie chiuse ermeticamente verso l’interno del
locale ed areato verso l’esterno). La tubazione fissa metallica di collegamento
nell’attraversamento delle murature deve essere protetta con guaina metallica aperta verso
l’esterno e chiusa ermeticamente verso l’interno. La tubazione deve essere munita di rubinetti
d’intercettazione del flusso di gas.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
91
C A P O 2 - NORME TECNOLOGICHE
Articolo 86 - Requisiti di carattere termico e attuazione della normativa regionale per
l’edilizia sostenibile.
I locali abitativi per residenza e ufficio devono essere dotati di impianto di riscaldamento.
Le nuove costruzioni classificate dall'art. 3 del D.P.R. 1052/1977 devono essere conformi alla
prescrizione della legge 9 gennaio 1991, n. 10 e relativo regolamento di attuazione e conformi
ai criteri generali e tipologie tecnico-costruttive per l’attuazione del Piano Energetico Nazionale
di cui al D.M. 27.07.05.
Nel caso di ristrutturazione di edifici esistenti o di inserimento di impianto di riscaldamento in
un edificio che ne era sprovvisto, il Progettista, deve assicurare che siano adottati
provvedimenti atti a garantire un adeguato isolamento nelle coperture, nei solai soprastanti
vani aperti, nei serramenti, nonché‚ nello stesso impianto termico, qualora già esistente e da
ristrutturare.
Ai sensi della nuova norma per l’ edilizia sostenibile di cui alla nuova Legge regionale n. 3 /
2009 del 9 marzo, contenente Norme in materia di regolamento edilizio, non si ottiene il
permesso di costruire senza energia rinnovabile, in particolare per quanto concerne la
promozione delle energie rinnovabili, la norma stabilisce che, a decorrere dal primo gennaio
2009, ai fini del rilascio del permesso di costruire per gli edifici di nuova costruzione, l’
installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in modo tale
da garantire una produzione energetica non inferiore a 1 chilowatt (KW) per ciascuna unità
abitativa, compatibilmente con la realizzabilità tecnica dell’ intervento. Per i fabbricati
industriali, di estensione superficiale non inferiore a 100 metri quadrati, la produzione
energetica minima è di 5 KW.
I principi sono ampliati nel successivo punto 12 dell’art. 103.
Articolo 87 - Requisiti di carattere acustico
Il comune si deve dotare del progetto di Classificazione Acustica del territorio Comunale, alla
luce delle finalità previste dalla Legge Quadro 447/95 e nel rispetto della L.R. 3 del
12/02/2002, al fine di potere rendere efficaci tutte le prescrizioni necessarie per l’adeguamento
dei regolamenti locali, l’avvio delle attività di controllo e la redazione dei Piani di Risanamento.
La legge 447/95 del 26/10/1995 “Legge Quadro sull’inquinamento acustico” si propone tra gli
obiettivi l’integrazione degli aspetti di tutela ambientale degli strumenti urbanistici pianificatori e
il rilancio del ruolo dei comuni quali soggetti preposti nell’azione per la tutela dall’inquinamento
acustico nella gestione delle politiche ambientali.
Tale legge impone ai comuni la stesura del Piano Comunale di Classificazione Acustica
(PCCA): uno strumento di pianificazione territoriale che interagisce con quelli già previsti dalla
precedente legislazione (Piano Regolatore Generale, Piano Urbano del Traffico), disciplinando
le trasformazioni urbanistiche e le attività umane sul territorio, siano esse presenti o future.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
92
Lo sviluppo della classificazione acustica è stato incentivato dalla legge regionale “Norme di
indirizzo per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico” (Legge Regionale 12
febbraio 2002, n.3 ) che, in esecuzione di quanto previsto dall’art. 4 della L. 447/95, detta le
norme finalizzate alla tutela della salute pubblica dall’inquinamento acustico.
Pertanto gli edifici e le attività sul territorio comunale si devono adeguare alle norme di
attuazione del PCCA
Negli edifici di nuova costruzione ed in tutti gli interventi su manufatti esistenti sottoposti a
ristrutturazione devono essere adottati sistemi di isolamento acustico. I materiali usati devono
garantire un'adeguata protezione acustica degli ambienti per quanto concerne:
• i rumori di calpestio, di traffico, degli eventi atmosferici, di gestione ed uso di impianti
comunque istallati nel fabbricato;
• i rumori e suoni aerei provenienti da alloggi contigui a locali e spazi destinati a servizi comuni;
• i rumori provenienti da attività lavorative e servizi preesistenti.
Le strutture degli edifici dovranno comunque rispettare i requisiti di isolamento acustico stabiliti
dalle vigenti normative e dalle norme di attuazione del PCCA, ai sensi della L. R. n. 3/2002
“Norme d’indirizzo per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico” .
Le pareti perimetrali esterne degli alloggi devono avere in opera a porte e finestre chiuse, un
isolamento acustico normalizzato il cui indice di valutazione sia inferiore a 30 decibel.
Sono fatte salve le diverse o ulteriori prescrizioni deducibili dalle normative vigenti in materia.
Articolo 88 - Requisiti illuminotecnici
Gli edifici devono essere progettati in modo che l'illuminazione dei locali sia adeguato agli
impieghi visivi richiesti dalle Normative e dai Regolamenti vigenti in materia.
Possono tuttavia fruire di illuminazione diurna naturale indiretta, oppure artificiale, nel rispetto
di quanto stabilito in materia dal D. L. 626/1994:
1. i locali aperti al pubblico destinati ad attività commerciali, culturali e ricreative, nonché, i
pubblici esercizi;
2. i locali destinati ad attività che richiedono particolari condizioni di illuminazione;
3. i locali destinati a servizi igienici, spogliatoi, antibagno;
4. i locali non destinati alla permanenza delle persone;
5. gli spazi di cottura;
6. gli spazi destinati al disimpegno ed ai collegamenti orizzontali e verticali.
Le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne, dei solai ed eventualmente del tetto devono
essere dimensionate e posizionate in modo da permettere l'adeguata illuminazione di piani di
utilizzazione.
Le parti trasparenti delle pareti perimetrali esterne dei singoli locali degli alloggi, misurate
convenzionalmente al lordo dei telai delle finestre, non devono avere aree inferiori a 1/8 di
quella del piano di calpestio dei locali medesimi.
Per gli edifici scolastici saranno applicate le prescrizioni di cui al D.M. 18.12.75 e s.m.i.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
93
La conservazione delle minori superfici trasparenti per gli edifici già esistenti, ancorché,
sottoposti ad opere di ristrutturazione, può essere autorizzata quando la modifica delle
aperture non risulta compatibile con la conservazione delle caratteristiche ambientali del
manufatto.
Le parti trasparenti delle pareti perimetrali degli alloggi devono essere dotate di dispositivi
permanenti che consentono la loro schermatura ed il loro oscuramento.
Articolo 89 - Requisiti relativi alla aerazione e d imensionamento dei locali
Gli edifici devono essere progettati e realizzati nel rispetto dei requisiti di areazione
dimensionamento dei locali secondo le indicazioni contenute nel Regolamento d’Igiene
Comunale e del D.M. 5.07.75.
I locali destinati ad abitazione privata, che rispettino i requisiti previsti dai regolamenti,
possono, tramite cambio di destinazione d’uso, essere adibiti ad uso diverso da abitazione
quali: uffici, studi professionali, alberghi, attività culturali, sociali e similari, ad esclusione delle
strutture sanitarie, attività artigianali, scuole, cucine di ristoranti per le quali deve essere
prevista un’altezza minima di 3 metri e comunque quanto altro previsto dalla legislazione della
medicina del lavoro e dalla normativa di settore.
Articolo 90 - Requisiti relativi alla sicurezza
Gli edifici ed i loro elementi costitutivi devono permanere stabili nelle condizioni di impiego.
I parapetti dei balconi e delle finestre non devono poter essere sfondabili ed attraversabili per
urto accidentale. La loro altezza non deve essere minore di m 1,00 per i balconi e m 0,95 per
le finestre.
I parapetti e le superfici vetrate devono rispondere alle loro funzioni senza costituire pericolo
per le persone.
Gli impianti istallati negli edifici ed i depositi di combustibili devono rispondere alle loro funzioni
secondo le norme di legge senza costituire pericolo per le persone e per le cose.
L’installazione di apparecchi a fiamma non è consentita nei locali non adeguatamente aerati e
non corrispondenti alle norme di legge.
Gli edifici, in relazione alla destinazione, all'altezza ed alle caratteristiche delle strutture
portanti, devono essere progettati e realizzati in modo da consentire la salvaguardia, in caso di
incendio o di altra calamità, dall'incolumità delle persone in essi presenti e dei soccorritori.
I locali degli edifici che fruiscono di illuminazione naturale diretta devono avere un adeguato
numero di serramenti esterni facilmente accessibili dall'interno e dotati di una o più parti
apribili.
Articolo 91 - Requisiti relativi all'accessibilità ed uso
La manutenzione degli elementi costitutivi degli edifici deve poter essere effettuata
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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agevolmente.
Gli edifici residenziali devono essere dotati di scale che consentano il trasporto degli infermi da
tutti i piani agibili.
Le singole unità immobiliari degli edifici con più di due piani agibili fuori terra, fatta eccezione
per quelli industriali, devono fruire di accesso da almeno una scala di tipo chiuso.
Ai locali definiti come non agibili è consentito accedere, oltre che tramite locali agibili, solo con
scale a chiocciola o retrattili. I locali non agibili non possono dare accesso a servizi igienici e a
vani agibili.
Gli impianti, i sistemi e le apparecchiature permanenti non devono poter immettere negli edifici
serviti o nelle loro parti, in condizioni normali, esalazioni, fumi, vibrazioni.
Gli alloggi progettati per uno o due utenti devono essere dotati di uno spazio di cottura e di un
servizio igienico.
Gli alloggi progettati per più di due utenti devono essere dotati almeno di una cucina, di un
servizio igienico, di un ripostiglio. I locali degli alloggi che fruiscono di illuminazione naturale
diretta, devono avere almeno uno dei serramenti esterni dotati di parte trasparenti, ad altezza
d'uomo.
Gli accessi, le rampe, i giardini ed in generale gli spazi privati di uso collettivo destinati alla
circolazione delle persone, esterni ed interni agli edifici, devono poter essere illuminati anche
durante le ore notturne. I soppalchi agibili per le persone devono essere dotati di parapetti.
Gli spazi privati destinati alla circolazione orizzontale e verticale, esterni ed interni agli edifici,
non devono avere superficie di calpestio sdrucciolevoli, in condizioni metereologiche normali e
sporgenze insidiose.
Gli spazi destinati alla circolazione promiscua di persone e di automezzi devono essere dotati
di opportuna segnaletica. Le coperture degli edifici devono essere facilmente accessibili.
Alle presenti norme possono fare eccezione le sistemazioni relative al recupero di edifici
esistenti: gli Uffici competenti stabiliranno la compatibilità della soluzione complessiva con
l'eventuale carenza di qualcuna delle presenti condizioni.
Articolo 92 - Rifornimento idrico
Ogni fabbricato deve essere provvisto di acqua potabile distribuita in modo proporzionale al
numero dei locali abitabili, così da garantire un regolare rifornimento per ogni famiglia.
Oltre che dall’AQP, secondo le norme dal Regolamento d’Igiene della Regione Puglia, in tal
caso l'utilizzo delle falde dovrà essere autorizzata dall'Ufficio del Genio Civile competente. Il
Responsabile dello Sportello Unico per l’Edilizia rilascia l'autorizzazione, previ gli opportuni
accertamenti, dopo avere acquisito, tra gli altri, parere dell'Ufficio Igiene Pubblica della
competente A.S.L.
Qualora gli edifici abbiano locali abitabili con il pavimento a quota tale che non possa essere
garantita una regolare erogazione, devono essere dotati di apparecchiatura per l'accumulo ed
il sollevamento dell'acqua.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
95
Della stessa apparecchiatura devono essere dotati gli edifici situati in località non
adeguatamente servite all'acquedotto AQP.
Il richiedente l’autorizzazione tenuto ad informarsi presso il competente ufficio AQP di tale
necessità prima dell'inoltro della domanda ed a prevedere nel progetto la installazione di tali
apparecchiature se necessarie.
L'impianto di accumulo e di sollevamento dell'acqua è comunque richiesto per edifici e
complessi di edifici di notevoli dimensioni, secondo le prescrizioni dell'Ufficio Tecnico del
Comune.
Agli insediamenti industriali l'Amministrazione Comunale può imporre gli accorgimenti
tecnologici atti a limitare ogni superfluo prelievo dell'acqua.
Qualora l'approvvigionamento avvenga da più fonti (acquedotto, acqua di falda o di sorgente,
acque superficiali) dovranno essere attuate scelte razionali in relazione ai diversi impieghi, per
garantire a ciascun uso la risorsa più idonea, limitando l'impiego di acqua dell'acquedotto.
Tali disposizioni potranno essere dettate sia dall'Amministrazione Comunale, sia dalle autorità
competenti al controllo degli scarichi idrici ai sensi della legge n. 319/1976.
Articolo 93 - Impianti igienici e di smaltimento de lle acque reflue
Per le modalità costruttive degli impianti idrici, le modalità di smaltimento delle acque piovane
e delle acque nere provenienti da insediamenti civili e produttivi e per gli allacciamenti alle
pubbliche fognature, si fa riferimento alle eventuali prescrizioni che singolarmente possono
essere imposte dalla ASL e ai Regolamenti della Regione Puglia.
Gli scarichi degli insediamenti produttivi o classificati tali sono soggetti altresì alle norme e
procedure dalla legge 10.5.1976, n. 319 e successive modifiche ed integrazioni.
Gli scarichi civili o classificati tali che comunque creino problemi per la salute pubblica
dovranno adeguarsi alle prescrizioni e limiti eventualmente stabiliti con provvedimenti regionali
o comunali.
Articolo 94 - Impianto di smaltimento dei fumi
Ogni alloggio deve essere fornito di almeno una canna fumaria, opportunamente dimensionata
in funzione della costruzione, conforme alle caratteristiche previste dal regolamento per
l'esecuzione della legge 13.7.1966, p. 615, recante provvedimenti contro l'inquinamento
atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici.
Ogni locale destinato a cucina e tutti i locali, in cui si producono fumi debbono essere dotati di
tubazione di sfogo opportunamente dimensionata e con scarico alla sommità del tetto.
Le camere oscure, i laboratori scientifici, nonché le autorimesse a più posti macchina debbono
essere ventilati con doppia canalizzazione, una di presa diretta e una di evacuazione.
Quest'ultima deve giungere al tetto e deve essere dimensionata in modo da assicurare almeno
cinque ricambi di aria all'ora.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
96
Articolo 95 - Impianti di smaltimento delle acque p iovane
I canali di gronda, le condutture verticali di scarico e le condutture interrate per la raccolta e lo
smaltimento delle acque piovane devono essere di materiale resistente ed impermeabile,
avere giunture a perfetta tenuta ed essere di numero ed ampiezza sufficiente per ricevere e
condurre le acque piovane fini alla pubblica fognatura delle acque meteoriche, in mancanza di
questa, fino alla destinazione approvata dall'Ufficio di Igiene e dall'Ufficio Tecnico.
Le coperture devono essere munite di canali di gronda lungo tutti i cornicioni, tanto verso le
aree di uso pubblico che verso i cortili o altri spazi scoperti privati.
Le condutture verticali di scarico, se esterne ai muri perimetrali dell'edificio, dall'altezza minima
di m 3,50 dal suolo pubblico devono essere poste in opera incassate nella muratura. Idonei
pozzetti di ispezione forniti di chiusura idraulica devono essere installati alla estremità inferiore
di ogni calata; pozzetti di ispezione devono inoltre essere installati nei punti delle condutture
interrate in cui si verifichi un cambiamento di direzione o la confluenza con altre condutture.
Il pozzetto finale di ispezione, posto ai limiti interni della proprietà, deve precedere
l'allacciamento della pubblica fognatura delle acque meteoriche.
E' vietato immettere nelle tubazioni o pozzetti delle acque piovane acque di rifiuto di qualsiasi
altra provenienza.
Articolo 96 - Scarichi Industriali
Nella realizzazione di impianti di depurazione di scarichi liquidi, derivanti da cicli lavorativi
industriali o artigianali, va osservato quanto descritto dalle vigenti disposizioni di legge in
materia.
Gli scarichi di qualsiasi tipo, pubblici e privati, diretti o indiretti, in tutte le acque superficiali e
sotterranee, sia pubbliche che private, nonché, in fognature nel suolo e nel sottosuolo, sono
disciplinati dalla legge 10.5.1976, n. 319, "Tutela delle acque dall'inquinamento" e successive
modificazioni e integrazioni, e dai Regolamenti Regionali nonché delle Leggi Nazionali Vigenti.
Tutti gli scarichi devono essere autorizzati con le modalità previste nella stessa legge.
Articolo 97 - Abbattimento dell'inquinamento atmosf erico per impianti industriali
Tutti gli impianti facenti parte degli stabilimenti industriali, sia di nuova realizzazione o
esistenti, che possono contribuire all'inquinamento atmosferico devono possedere impianti di
abbattimento rispondenti alle prescrizioni delle norme previste nel regolamento di esecuzione
della legge 13 luglio 1977 n. 615 "Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico,
limitatamente al settore delle industrie" di cui al D.P.R. 14.4.1971, n. 322. Per la realizzazione
o la modifica dei suddetti impianti deve essere richiesto specifico Permesso di Costruire,
contemporaneamente alla richiesta per il rilascio per la costruzione degli stabilimenti o per la
modifica degli stessi, o per i soli lavori relativi agli impianti, la richiesta deve contenere, oltre ai
progetti e alla documentazione di cui al predetto Regolamento, i dati e le informazioni secondo
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
97
i modelli disponibili presso l'Ufficio Urbanistica, predisposti dal Comitato Regionale contro
l'inquinamento atmosferico.
Articolo 98 - Impianti di aerazione
Nei casi d'adozione di impianti di aerazione artificiale, oppure di aria condizionata, l'impianto
deve tenere conto della destinazione d'uso dei locali, con particolare riferimento ai suoi livelli di
rumorosità e di igienicità e deve essere dimensionato secondo le disposizioni delle normative
vigenti e del Regolamento d’Igiene della Regione Puglia. In ogni caso, prima dell'inizio dei
lavori relativi, deve essere presentato lo schema e il dimensionamento dell'impianto e, ove del
caso, il progetto esecutivo del medesimo.
Il rilascio dell'autorizzazione Agibilità è subordinato alla verifica dell'impianto.
Articolo 99
Caratteristiche dei fabbricati ai fini della preven zione incendi.
Ai fini della prevenzione degli incendi, nei fabbricati devono essere rispettate, a secondo delle
caratteristiche dell'edificio stesso, le leggi e le norme nazionali e regionali riguardanti il settore.
Articolo 100 - Centrali termiche
Per quanto attiene alle centrali termiche dovranno essere rispettate le prescrizioni contenute
nelle apposite Leggi e Regolamenti di esecuzione vigenti in materia, con riferimento alle
potenzialità delle centrali stesse ed al tipo di combustibile che si intende utilizzare.
Articolo 101 - Barriere architettoniche
Nella progettazione di strutture pubbliche o comunque collettive, con particolare riguardo a
quelle di tipo collettivo-sociale, sia per nuove costruzioni come per quelle da ristrutturare,
dovranno essere rispettate le prescrizioni di cui al Regolamento per la attuazione delle leggi
30.3.1971, n. 118 (Norme sull'abbattimento delle barriere architettoniche), approvato con
D.P.R. 27.4.1978., n. 384 e legge n. 13 del 9.1.1989.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
98
T I T O L O V - DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
CAPO 1 – INDIRIZZI
Articolo 102 - Risparmio energetico, fonti rinnovab ili, edilizia sostenibile , uso efficiente
dell’energia. Precisazione dei principi di progetta zione integrata e di regolamentazioni
già esplicitate.
1. Riferimenti normativi e legislativi e Principi Generali.
La progettazione degli edifici nelle aree di nuovo impianto, dovrà tener conto delle vigenti
disposizioni di legge in materia ed in particolare della L. 10 del 9/9/1991, del D.P.R. n.380 del
6/6/2001 e del D.Lgs. n.192 del 19/8/2005 modificato dal Decreto Legislativo n.. 311 del 2006
e da successivi provvedimenti legislativi che risulteranno vigenti all’epoca della richiesta del
titolo autorizzativo.
Agli interventi edilizi ed urbanistici consistenti in nuove costruzioni, demolizioni e ricostruzioni,
ristrutturazioni di interi edifici , si applicano le disposizioni cogenti dei paragrafi seguenti.
Il Comune promuove gli interventi di edilizia sostenibile secondo quanto indicato dalla legge
Regione Puglia n. 13 del 10/6/2008 e provvedimenti successivi attuativi.
Il Comune applica i principi di edilizia sostenibile di cui alla legge regionale n. 13/2008 nella
realizzazione o ristrutturazione di edifici di proprietà e provvedono all’adeguamento di quelli
esistenti e promuove la sperimentazione di sistemi edilizi a basso costo di costruzione per gli
edifici di proprietà pubblica.
Gli strumenti di governo del territorio comunale e la pianificazione esecutiva a scala
comunale, comunque denominati, compresi i programmi comunitari e i programmi di
riqualificazione urbana, devono contenere le indicazioni necessarie a perseguire e
promuovere gli obiettivi di sostenibilità delle trasformazioni territoriali e urbane contenuti nella
L.R. n. 13/08.
Gli strumenti di governo del territorio dovranno perseguire:
a) lo sviluppo armonico del territorio, dei tessuti urbani e delle attività produttive;
b) la compatibilità dei processi di trasformazione e uso del suolo con la sicurezza, l’integrità
fisica e con la identità storico-culturale del territorio;
c) la valorizzazione delle risorse identitarie e delle produzioni autoctone per un sano e
durevole sviluppo locale;
d) il miglioramento della qualità ambientale, architettonica e della salubrità degli insediamenti;
e) la riduzione della pressione degli insediamenti sui sistemi naturalistico - ambientali,
attraverso opportuni interventi di mitigazione degli impatti;
f) la riduzione del consumo di nuovo territorio, evitando l‟occupazione di suoli ad alto valore
agricolo e/o naturalistico, privilegiando il risanamento e recupero di aree degradate e la
sostituzione dei tessuti esistenti ovvero la loro riorganizzazione e riqualificazione per
migliorarne la qualità e la sostenibilità.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Articolo 103 - La progettazione integrata
La progettazione dei nuovi interventi deve essere integrata.
La progettazione integrata è basata sugli elementi locali, ambientali, climatici e storici
dell’area oggetto di trasformazione e considera in un unico momento tecnico-ideativo tutte le
componenti, quali quelle urbanistiche, architettoniche, strutturali, impiantistiche, della
sicurezza del cantiere, dello smaltimento dei materiali edili.
Al fine di integrare la progettazione degli edifici con i fattori climatici, sfruttando i benefici di
quelli favorevoli e proteggendo le costruzioni da quelli che incidono negativamente sul comfort
abitativo e sul risparmio energetico, nei progetti devono risultare le seguenti verifiche:
a) calcolo del fabbisogno annuo di energia primaria dell’immobile;
b) verifica dell’abbattimento del fabbisogno di cui al punto a nel periodo invernale attraverso
gli apporti gratuiti di energia derivanti dall’irraggiamento solare;
c) verifica dell’abbattimento del fabbisogno di cui al punto a nel periodo estivo attraverso il
controllo del soleggiamento e l’adozione dei sistemi di raffrescamento passivo.
1. Condizioni climatiche e orientamento dell’edific io.
i. Analisi del sito.
Al fine di promuovere una progettazione in grado di recuperare in forma “passiva” la maggior
parte dell’energia necessaria a garantire le richieste prestazioni funzionali (riscaldamento,
raffrescamento, illuminazione ecc.) di un edificio, si deve prima di tutto effettuare un‟attenta
integrazione tra sito ed organismo edilizio e successivamente compiere le scelte di carattere
tecnologico impiantistico.
L’“analisi del sito”, eseguita nella fase iniziale della progettazione (prima della definizione della
disposizione degli edifici e delle interconnessioni interne) ed estesa ad un intorno
opportunamente individuato dal progettista, più ampio dell’area oggetto dell’intervento, deve
riguardare la ricognizione dei dati più facilmente reperibili in merito ai suddetti “agenti fisici”,
utilizzando come fonti le norme UNI vigenti (UNI 10349), la pianificazione urbanistica
comunale o sovraordinata, le cartografie tematiche regionali e provinciali, i Servizi dell’ARPA,
i dati in possesso delle aziende per la gestione dei servizi a rete, etc.
Gli elementi reperiti vanno, poi, adattati alla zona oggetto di analisi per tenere conto di
elementi che possono influenzare la formazione di un “microclima ” caratteristico del sito,
come:
▪ topografia: altezza relativa, pendenza del terreno e suo orientamento, ostruzioni alla
radiazione solare ed al vento, nei diversi orientamenti;
▪ relazione con l’acqua (la vicinanza del mare ad esempio ha un effetto mitigante sul clima e
sulle escursioni termiche);
▪ relazione con la vegetazione
v. Orientamento nel sito e progettazione degli spazi distributivi
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
100
Le soluzioni planimetriche degli organismi edilizi e degli spazi aperti saranno progettate
tenendo conto del percorso apparente del sole e dei venti dominanti e usano piante autoctone
a foglia caduca, idonee a garantire l’ombreggiamento durante la stagione estiva e il
soleggiamento.
Le soluzioni progettuali prevedranno:
a) sistemazioni esterne agli interventi con copertura naturale in grado di mitigare l‟effetto noto
come “isola di calore”, nonché di conservare quanto possibile la naturalità e la permeabilità
del sito;
b) sistemazioni esterne delle aree a destinazione monofunzionale o mista industriale,
artigianale, commerciale, direzionale e residenziale, con piantumazione di masse boschive
lineari (barriere) lungo le sorgenti inquinanti lineari (specie strade), per assorbire le emissioni
inquinanti in atmosfera e il rumore;
c) indici di permeabilità dei suoli, limitando la presenza di manufatti interrati e favorendo la
previsione di pavimentazioni realizzate con materiali drenanti e autobloccanti cavi;
d) “minimo deflusso vitale” per il bilancio idrico del territorio oggetto di intervento;
e) indici di densità arborea e arbustiva, indicando specie autoctone e coerenti con le
caratteristiche dei contesti;
f) tengano conto dei coefficienti di albedo medio del paesaggio, ossia che considerino la
riflessione della radiazione solare verso l‟edificio;
g) usino materiali da costruzione con coefficienti di riflessione finalizzati al miglioramento del
microclima in esterno;
h) considerino la geometria degli ostacoli fisici (altri edifici, elementi del paesaggio) che
influiscono sui guadagni solari per effetto di ombreggiamento o riflessione della radiazione;
i) privilegino forme compatte e condizioni di esposizione e orientamento degli edifici tali da
migliorarne l‟efficienza energetica.
Per tutte le categorie di edifici di cui all’art. 1 del D.P.R. n. 412/93 e ss.mm.ii. gli edifici di
nuova costruzione devono essere di norma posizionati con l’asse longitudinale principale
lungo la direttrice est/ovest con una tolleranza di 45° e le interdistanze fra edifici contigui
all’interno dello stesso lotto devono garantire nelle peggiori condizioni stagionali (21
dicembre) il minimo ombreggiamento possibile sulle facciate; possono derogare i casi in cui vi
siano documentati impedimenti di natura tecnica, urbanistica, economica e funzionale.
In linea generale gli ambienti nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa devono
essere disposti a Sud/Est, Sud e Sud/Ovest, conformemente al loro fabbisogno di sole; gli
spazi che hanno meno bisogno di riscaldamento e di illuminazione (box, ripostigli, lavanderie
e corridoi) saranno disposti lungo il lato nord e serviranno da “cuscinetto” tra il fronte più
freddo e gli spazi più utilizzati.
Le massime aperture devono essere collocate a Sud, Sud-Ovest, mentre quelle minori, ad Est
e a Nord, saranno ridotte al minimo indispensabile.
vi. Protezione estiva da irraggiamento solare
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
101
Il progettista dovrà ottimizzare le schermature esterne in relazione alla necessità di
assicurare l‟ingresso della luce solare negli ambienti e di ridurre gli apporti solari nella
stagione estiva.
Le superfici vetrate esterne, presenti nei quadranti con orientamento Est, Sud e Ovest,
devono essere dotate di dispositivi esterni che ne consentano la schermatura durante la
stagione estiva. Sono ammessi tra i sistemi schermanti:
a) aggetti verticali od orizzontali dell’involucro edilizio
b) persiane a lamelle orientabili;
c) tende esterne ad aggetto;
d) frangisole esterni a lamelle orientabili o non, verticali o orizzontali.
Possono essere utilizzati anche altri sistemi, purché ne venga dimostrata l’efficacia, e
garantiscano la riduzione del 70 % della irradiazione solare massima sulle superfici
trasparenti durante il periodo estivo, e consentano il completo utilizzo della massima
irradiazione solare incidente durante il periodo invernale. Non sono ammesse ai fini della
schermatura della radiazione solare sistemi a “tapparella”, tende interne o persiane a lamelle
non orientabili.
Per le superfici esposte in tutte le altre direzioni sono da preferirsi dispositivi di protezione
solare mobili o rimovibili (frangisole, persiane, etc.), adattabili all’angolo di incidenza dei raggi
solari e montati all’esterno, in modo da integrarsi all’involucro edilizio. Le schermature mobili
essendo esposte alle intemperie devono essere di ottima qualità e richiedere poca
manutenzione.
Le schermature solari dovranno essere presenti su tutte le superfici trasparenti degli spazi
principali (ad esclusione degli ambienti di servizio come ad esempio bagni, ripostigli, cantine,
garage, locali tecnici, ecc.).
In alternativa o aggiunta, dove possibile, la schermatura delle parti vetrate ed opache delle
facciate può essere realizzata con dell’alberatura a foglia caduca.
Per ottenere un efficace ombreggiamento degli edifici occorre che gli alberi utilizzati siano
piantati a distanze tali che la chioma venga a situarsi a non più di 1,5 metri di distanza dalla
facciata da ombreggiare quando esposta ad est o ovest e non più di 1 metro di distanza dalla
facciata da ombreggiare quando esposta a sud.
È consigliabile che anche le parti più basse delle pareti perimetrali degli edifici esposte ad est,
ovest e sud, vengano ombreggiate per mezzo di cespugli.
Ogni intervento di piantumazione dovrà prevedere l'uso di essenze che dimostrino un buon
adattamento all'ambiente urbano, siano preferibilmente caratteristiche del luogo ed abbiano
solo in estate una chioma folta (in modo da consentire apporti solari invernali).
Deve essere predisposto un adeguato piano d‟irrigazione e manutenzione di tutte le aree a
verde previste.
In alternativa a quanto sopra, anche in caso di specifiche scelte progettuali architettoniche,
potranno altresì essere consentite soluzioni tecnologiche che comunque assicurino la
minimizzazione degli apporti solari estivi indesiderati.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
102
Qualora motivi tecnici o architettonici non rendano possibile l‟applicazione del presente punto
dovranno essere presentate richiesta di deroga motivate.
2. Trattamento delle superfici esterne.
Devono essere utilizzati materiali di finitura superficiale selezionati in base alla loro capacità di
riflettere le radiazioni solari (ad es. pitture riflettenti nell'infrarosso), per aumentare l'albedo
(coefficiente di riflessione totale) del tetto e delle facciate, in particolare quelle esposte a Sud
e Sud-Ovest. Le superfici chiare hanno, ad esempio, un'albedo più alta delle superfici scure.
Intonaci e rivestimenti in muratura o pietra sono i materiali più indicati per i rivestimenti esterni
delle facciate nella nostra zona climatica mentre non lo è il legno che in estate si deforma
facilmente sotto l’azione del sole.
Per rendere globalmente più economico il processo di produzione e favorire indirettamente la
limitazione della produzione di rifiuti edilizi, si consiglia l’uso di materiali usati in forma
semplice o con posa a secco, meglio riciclabili in caso di futura demolizione.
Si dovranno utilizzare materiali ad elevata albedo per la pavimentazione delle aree
circostanti gli edifici (strade, marciapiedi, parcheggi, ecc.) , ciò comporta la riduzione delle
temperature superficiali con effetti sul comfort esterno (limitando l’effetto noto come “isola di
calore”) e sulla riduzione dei carichi solari nel condizionamento climatico degli edifici.
Il controllo dell'albedo (coefficiente di riflessione totale, ciò su tutte le lunghezze d'onda) della
pavimentazione degli spazi pubblici (strade, marciapiedi, parcheggi, etc...) permette di ridurre
le temperature superficiali con effetti sul comfort esterno e sulla riduzione dei carichi solari nel
condizionamento degli spazi chiusi. Le superfici chiare hanno un'albedo più alta delle superfici
scure. La semplice scelta di materiali ad elevato albedo per la realizzazione delle superfici
urbane dovrà essere effettuata nella direzione della riduzione delle temperature delle superfici
(e quindi la quantità di energia che esse re-irraggiano) e sui carichi di raffrescamento
garantendo nel contempo effetti sul comfort e benessere delle persone (evitare gli sbalzi
termici freddo interno - caldo esterno).
3. Riduzione del consumo acqua potabile e risparmio idrico.
Secondo quanto previsto dalla legge n. 13 del 10/6/2008 negli interventi di nuova costruzione
e di ristrutturazione degli edifici esistenti di cui alle lettere e) ed f) del comma 1 dell’articolo 3
del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle
disposizioni in edilizia) è previsto, salvo motivata e circostanziata richiesta di esclusione
specificamente assentita dal comune, l‟utilizzo delle acque piovane per gli usi compatibili
tramite la realizzazione di appositi sistemi di raccolta, filtraggio ed erogazione integrativi.
Tutti i nuovi edifici (o integralmente ricostruiti) a carattere residenziale e terziario devono
prevedere l‟utilizzo di sistemi individuali per ogni singola unità immobiliare di contabilizzazione
del consumo di acqua potabile, così da garantire che i costi relativi vengano ripartiti in base ai
consumi reali effettuati da singola unità immobiliare.
E‟ fatto inoltre obbligo di dotare i servizi igienici dei seguenti dispositivi per il contenimento dei
consumi idrici:
▪ per le destinazioni d’uso non residenziali: temporizzatori che interrompono il flusso dopo un
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
103
tempo predeterminato;
▪ per tutte le destinazioni d‟uso: sciacquoni per WC a due livelli o con tasto di fermo per
graduazione continua (un dispositivo comandabile manualmente che consenta in alternativa:
la regolazione continua, in fase di scarico, del volume di acqua scaricata; la regolazione,
prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua: il primo compreso tra 7 e 12 litri e il
secondo compreso tra 5 e 7 litri). Sono vietati gli sciacquoni a rubinetto;
▪ per tutte le destinazioni d‟uso: sistemi, installati in rubinetti e docce, che, mantenendo o
migliorando le caratteristiche del getto d’acqua, riducano il flusso da 15-20 l/min. a 7-10 l/min;
▪ per edifici pubblici: l‟adozione di rubinetti a fotocellula.
E‟ inoltre consigliata, ove possibile, l‟adozione di miscelatori dotati di limitatore meccanico di
portata.
Per gli edifici esistenti i provvedimenti di cui sopra si applicano nel caso di interventi di
manutenzione straordinaria che interessino i servizi igienici.
Si fornisce un elenco esemplificativo e non esaustivo dei dispositivi da applicare all’impianto
idricosanitario per raggiungere i livelli di risparmio idrico richiesti:
▪ isolanti termici per le condutture degli impianti di riscaldamento e di raffrescamento degli
edifici;
▪ dispositivi per ridurre i tempi di erogazione dell’acqua calda ai singoli elementi erogatori;
▪ dispositivi di controllo della pressione dell’acqua di adduzione in entrata nell'edificio;
▪ idoneo dimensionamento delle reti idriche per evitare cali di portata in caso di
contemporaneità d‟uso degli erogatori;
▪ dispositivi di controllo della pressione dell’acqua di adduzione in entrata nelle singole unità
immobiliari;
▪ cassette di scarico dei W.C. con dispositivi di erogazione differenziata del volume d‟acqua;
▪ dispositivi frangigetto da applicare ai singoli elementi erogatori;
▪ dispositivi per la limitazione della portata idrica da applicare ai singoli elementi erogatori;
▪ dispositivi a controllo elettronico e/o dispositivi a tempo da applicare ai singoli elementi
erogatori (utili soprattutto nei locali pubblici).
▪ dispositivi di decalcarizzazione e/o purificazione dell’acqua potabile con ridotti consumi
energetici e idrici.
Per gli edifici esistenti i provvedimenti di cui sopra si applicano nel caso di interventi di
rifacimento che interessino i servizi igienici.
Le analisi e valutazioni di cui ai punti 1-1.i–1.ii-1.iii-1.iv-1.v-2-3 verranno esplicitate e descritte
in una apposita “relazione tecnica di valutazione energetico - ambientale“ redatta da
professionista abilitato che attesti l’avvenuta applicazione delle indicazioni regolamentari e la
valutazione dei parametri ambientali significativi e caratteristici del luogo: l’analisi potrà
portare anche solo ad una valutazione di “non considerazione” del singolo elemento ma in
ogni caso la scelta dovrà essere giustificata.
La relazione sarà allegata alla richiesta di permesso di costruire e consegnata ai competenti
uffici comunali.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
104
4. Involucri edilizi energeticamente efficienti.
Volendo ridurre il consumo energetico necessario alla climatizzazione degli edifici, questi
devono essere concepiti e realizzati in modo da limitare la trasmissione del calore attraverso i
componenti del proprio involucro, limitando in questo modo non solo le dispersioni termiche
invernali ma anche gli apporti solari estivi indesiderati.
Per questo è necessario intervenire sulla scelta e la posa dei materiali di tamponatura
perimetrale e dei serramenti esterni affinché garantiscano dispersioni contenute sia dal punto
di vista conduttivo che di tenuta all’aria
Sotto il profilo tecnico costruttivo è, invece, necessario evitare e limitare ponti termici
strutturali e di forma.
Tali ponti termici sono causa sia della condensa interstiziale delle pareti che provoca il
deterioramento del materiale isolante e la perdita delle sue proprietà, che di quella
superficiale, causa della formazione di muffe.
L‟assenza di ponti termici, quindi, non solo è fonte di risparmi energetici ma rende anche più
salubri gli ambienti e protegge la struttura edilizia dal degrado.
I materiali isolanti devono essere scelti in riguardo al sistema costruttivo (costruzione in
muratura, in legno) e alle condizioni dei luoghi in cui saranno applicati (asciutto, umido, etc.).
Ogni nuova costruzione per le categorie E1-E2-E3-E4-E5-E6-E7-E8, come definite dal D.P.R.
n. 412/03 e ss.mm.ii. , nel caso in cui sia prevista la presenza continuativa di persone nella
giornata, anche se per limitati periodi di tempo (residenze stagionali) dovrà essere realizzata
con involucri edilizi che assicurino il rispetto dei vigenti valori limite di trasmittanza , anche in
assenza di un impianto di riscaldamento, ai fini del benessere degli occupanti sia in condizioni
estive che invernali.
Volendo ridurre il consumo energetico necessario alla climatizzazione degli edifici, questi
devono essere concepiti e realizzati in modo da limitare la trasmissione del calore attraverso i
componenti del proprio involucro, limitando in questo modo non solo le dispersioni termiche
invernali ma anche gli apporti solari estivi indesiderati.
A tal fine per ogni edificio dovranno essere opportunamente scelti i materiali costruttivi delle
tamponature opache esterne dell’edificio in modo da assicurare il rispetto dei limiti vigenti di
trasmissione del calore ed il comfort e benessere degli occupanti .
Migliorare le prestazioni termo-fisiche delle pareti permette di avere, per date condizioni
esterne, una temperatura più elevata della superficie interna delle murature. Ad una
temperatura media radiante (tmr) più elevata corrisponde una temperatura dell’aria (ta)
inferiore per le ottenere condizioni dì benessere.
Avere quindi le pareti esterne ben isolate è importante e necessario, per raggiungere
condizioni di benessere migliori.
Salvo richieste di deroga da documentare tecnicamente si dovranno adottare le seguenti
disposizioni:
▪ la temperatura delle pareti opache deve essere superiore a quella di rugiada e comunque
non inferiore a 14 °C;
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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▪ la temperatura specifica di contatto di qualsiasi superficie opaca interna all’ambiente
deve essere compresa nell’intervallo fra 15 °C e 25 °C.
Per questo è necessario intervenire sulla scelta e la posa dei materiali di tamponatura
perimetrale e dei serramenti esterni affinché garantiscano dispersioni termiche contenute ,
apporto di luce naturale e riduzione dell’apporto a irraggiamento solare.
É obbligatorio l’isolamento dei cassonetti porta avvolgibili.
5. Impermeabilità al vento.
In un edificio è anche molto importante garantire l‟impermeabilità al vento per evitare notevoli
dispersioni di calore quando l‟aria fredda penetra attraverso giunti (ad es. finestra-parete) e
fessure. Ottimi risultati si ottengono già con una parete in muratura ben intonacata.
L‟impermeabilità dell’involucro è verificabile attraverso il Blower – Door - Test, descritto dalla
norma ISO/DIS 9972, che misura il ricambio d‟aria per infiltrazione in condizione di una
differenza di pressione di 50 Pa.
Dovranno essere assicurati i quantitativi richiesti per le ventilazioni minime dalla vigenti
disposizioni di legge e norme tecniche applicabili, per assicurare la vivibilità degli ambienti.
Pertanto, il ricambio controllato dell'aria interna non va considerato uno spreco energetico, ma
un'esigenza igienica e vitale che deve essere soddisfatta
6. Calcolo degli indici e dei parametri edilizi.
Ai sensi dell’art. 11 della L.R. n. 13 del 10/06/2008 ed al fine di agevolare gli interventi volti al
risparmio energetico non dovrà essere computato ai fini del volume edificabile, salvo diverso
parere motivato dei competenti organi tecnici comunali , l‟aumento del volume prodotto dagli
aumenti di spessore di murature esterne, realizzati per esigenze di isolamento o inerzia
termica o per la realizzazione di pareti ventilate, fino a 15 cm per gli edifici esistenti e per tutto
lo spessore eccedente quello convenzionale minimo di 30 cm per quelli di nuova costruzione ;
sono fatte salve le norme sulle distanze minime tra edifici e dai confini di proprietà.
Secondo la stessa logica, non deve essere computata nell’altezza degli edifici la porzione dei
solai di interpiano eccedente i 40 cm di spessore, fino ad un extraspessore massimo di 15
cm.
Sono fatte salve successive disposizioni di legge nazionali o regionali in materia.
7. Benessere ed efficienza energetica degli impiant i termici.
In tutte le nuove unità immobiliari o ristrutturate in cui si prevede la presenza continuativa di
persone devono essere assicurate le condizioni di comfort e benessere termico per gli
occupanti. A tal scopo dovranno essere utilizzate sistemi di riscaldamento o climatizzazione
che assicurino il contenimento dei consumi di energia e l’efficienza energetica dei processi di
conversione.
Potranno derogare alle disposizioni succitate i locali in cui la presenza di persone si
caratterizza per la estrema temporaneità o alta intermittenza d’uso o in cui vi siano
situazioni o esigenze particolari documentate che non consentono la presenza di impianti di
riscaldamento (ad es. locali tecnici, depositi, box , cantine, edifici per attività industriali per
esigenze di processo, ecc.).
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
106
Allo scopo di garantire il mantenimento della temperatura dei singoli ambienti riscaldati entro i
livelli prestabiliti dalle disposizioni di legge vigenti, anche in presenza di apporti gratuiti
(persone, irraggiamento solare, apparecchiature che generano energia termica in quantità
interessante, etc.), opportuni sistemi di regolazione termica locale (valvole termostatiche,
termostati collegati a sistemi locali o centrali di attuazione, etc.) dovranno essere installati sui
singoli elementi di diffusione del calore, sensibili a variazioni di temperature di ±1 °C e con
rapidi tempi di risposta, secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni di legge.
Tali accorgimenti devono essere previsti in tutti gli edifici di nuova costruzione dotati di
impianto di riscaldamento ed in quelli esistenti in cui si vadano ad effettuare interventi di
manutenzione straordinaria all’impianto di riscaldamento che preveda la sostituzione dei
terminali scaldanti o il rifacimento della rete di distribuzione del calore oppure interventi
consistenti di ridefinizione degli spazi interni e/o delle funzioni, nel caso di edilizia terziaria e
commerciale.
8. Impianti solari termici per produzione ACS.
La produzione di acqua calda tramite pannelli solari è la più indicata alle nostre latitudini,
essendo in grado di produrre un sufficiente quantitativo di acqua calda anche nel periodo
invernale e dando anzi la possibilità di contribuire, con l‟eccedenza di energia prodotta, al
funzionamento dell’impianto di riscaldamento.
Per quanto sinora detto, deve essere prevista l‟installazione di impianti solari termici per la
produzione di acqua calda a usi sanitari in tutti i nuovi edifici di uso residenziale, terziario,
commerciale, industriale e a uso collettivo (cinema, teatri, sale riunione, edifici adibiti ad
ospedali, cliniche o case di cura, edifici ed impianti adibiti ad attività sportive, edifici adibiti ad
attività scolastiche etc.).
L‟impianto a pannelli solari termici deve essere dimensionato in modo da coprire l‟intero
fabbisogno energetico dell’organismo edilizio per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria,
nel periodo in cui l‟impianto di riscaldamento è disattivato, in generale tali impianti dovranno
essere dimensionati per una copertura annua del fabbisogno energetico superiore al 50%.
Sono fatte salve ogni prescrizione di legge intervenute per regolamentare l‟installazione dei
pannelli solari.
Sui tetti piani può essere scelta l‟inclinazione più adatta per l‟installazione dei pannelli solari
purché non siano visibili dal piano stradale sottostante, mentre sui tetti a falda (normalmente
inclinati di 20°) l ‟inclinazione ottimale è di 35°-50° che garantisce i l massimo apporto di
radiazione solare anche in inverno
quando l‟inclinazione dei raggi solari è bassa. È anche possibile sistemare i pannelli sulle
facciate esposte a Sud, Sud-Est, Sud-Ovest, fatte salve le disposizioni indicate dalle norme
vigenti per immobili e zone sottoposte a vincoli.
Gli impianti a pannelli solari dovranno essere realizzati assicurando il rispetto della coerenza
formale dell’edificio e minimizzando l‟impatto visivo sugli edifici.
E‟ consigliata l‟integrazione degli stessi negli elementi architettonici dell’edificio.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
107
I pannelli solari potranno essere collocati sulle coperture e/o nei cortili in posizioni tali da
garantirne la funzionalità; ne deve comunque essere garantito l‟armonico inserimento nel
contesto architettonico e/o ambientale.
Nel centro storico dovranno essere posti sul versante opposto alla pubblica via o comunque
in ambiti che ne limitino l‟impatto visivo.
Nelle aree scoperte non vi sono particolari limitazioni.
I pannelli possono essere applicati in prossimità della copertura inclinata (modo retrofit) o
meglio integrati in essa (modo strutturale).
Per il contenimento degli apparati accessori (serbatoi, pompe, ecc. ) potrà essere realizzato
un vano tecnico in copertura.
Tali vani tecnici si ritiene che possano avere un altezza utile massima pari a 2,40 m e
volumetria strettamente necessaria a consentire il posizionamento delle apparecchiature di
comando e controllo e dei serbatoi di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria
mediante pannelli solari.
I lastrici solari dovranno avere superfici tali da consentire l‟installazione delle strutture di
sostegno dei pannelli solari e/o fotovoltaici per la produzione di energia termica ed elettrica
da fonti rinnovabili Il serbatoio di accumulo dovrà essere isolato, così come le tubazioni di
collegamento, così da poter ridurre le dispersioni e almeno contribuire al riscaldamento
dell’edificio con le perdite di calore. L’installazione non deve creare ponti termici e la
lunghezza delle tubazioni deve essere quanto più corta possibile.
Le dimensioni dei serbatoi saranno quelle strettamente idonee all’impianto progettato.
Le dimensioni dei vani tecnici destinati a contenere le apparecchiature dell’impianto solare
dovranno essere strettamente necessarie , le altezze non dovranno essere superiori a 2,20
m, le destinazioni d‟uso vincolate all’uso dedicato.
Dovrà essere studiata l‟integrazione formale degli impianti a pannelli solari nella struttura
architettonica dell’edificio al fine di contenere al massimo l‟invasività nella struttura formale, la
minima visibilità dal lato della pubblica via.
Per il collegamento dell’impianto solare alle singole utenze devono essere predisposti
opportuni cavedii o vani che possano contenere la linea di mandata dell’acqua calda sanitaria
e un collegamento elettrico.
In sede di rilascio del certificato di agibilità degli edifici dovrà essere prodotta apposita perizia
giurata che certifichi la sussistenza degli impianti e la loro idoneità ad assicurare il fabbisogno
di cui sopra.
La destinazione del volume tecnico collocato sul tetto captante o nel sottotetto verrà verificata
in sede di agibilità mediante sopralluogo degli uffici tecnici municipali oppure mediante la
perizia giurata di cui al comma precedente.
Se l‟ubicazione dell’edificio rendesse tecnicamente impossibile l‟installazione degli impianti
solari termici o il completo soddisfacimento dell’obbligo di cui al presente articolo , il
proprietario o chi ne ha titolo dovrà provvedere all’integrazione energetica con fonte
rinnovabile differente.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
108
9. Impianti elettrici più efficienti.
In tutti gli edifici non residenziali ed anche nelle parti comuni di quelli destinati a residenza
deve essere previsto l‟uso di dispositivi che permettano di controllare i consumi di energia
dovuti all‟illuminazione, quali:
▪ interruttori locali: l'impianto di illuminazione viene sezionato in modo che ogni postazione di
lavoro o area funzionale sia controllata da un interruttore (a muro, a cordicella, o con
comando
remoto ad infrarossi) per consentire di illuminare solo le superfici effettivamente utilizzate;
▪ interruttori a tempo: nelle aree di uso infrequente (bagni, scale, corridoi);
▪ controlli azionati da sensori di presenza: gli attuali costi di mercato ne permettono un uso
generalizzato almeno nelle aree a presenza saltuaria.
▪ controlli azionati da sensori di illuminazione naturale: nelle aree che dispongono di luce
naturale ed in particolare in quelle servite da dispositivi di miglioramento dell'illuminazione
naturale (vetri selettivi, lightshelves, condotti di luce) in modo da garantire un illuminamento
totale costante sulle superfici di lavoro, azionando gli attenuatori della luce artificiale (dimmer).
I tutti gli edifici è opportuno, ove possibile, sostituire le comuni lampade a incandescenza con
lampade a più alto rendimento (fluorescenti), o comunque a risparmio energetico, con
alimentazione elettronica.
Le schermature antiabbagliamento non devono provocare elevate riduzioni del flusso
luminoso e per questo è sconsigliato l’uso dei vecchi tipi realizzati con materiale plastico
traslucido.
Nelle aree comuni (private, condominiali o pubbliche) i corpi illuminanti dovranno essere
previsti di diversa altezza per le zone carrabili e per quelle ciclabili/pedonali, ma sempre con
flusso luminoso orientato verso il basso per ridurre al minimo le dispersioni verso la volta
celeste e il riflesso sugli edifici.
10. Serramenti esterni.
Le dispersioni di calore attraverso l‟involucro edilizio possono essere ridotte adottando
componenti ad elevata resistenza termica.
I componenti vetrato dovranno essere scelti in base alle esigenze di isolamento termico e
controllo solare in estate e in inverno, disponibilità di luce naturale all’interno .
Particolare attenzione dovrà essere posta nella correzione dei ponti termici relativi.
E‟ obbligatorio isolare termicamente il cassonetto porta - avvolgibile.
11. Contabilizzazione individuale del calore.
Negli interventi edilizi su edifici esistenti costituiti da più unità immobiliari con impianto di
riscaldamento centralizzato che prevedano indifferentemente la sostituzione del generatore o
il rifacimento della rete di distribuzione del calore è fatto obbligo di applicare sistemi di
regolazione e contabilizzazione del calore individuali per ogni unità immobiliare, così da
garantire che i costi relativi possano venire ripartiti in quota parte sulla base dei consumi reali
effettuati da ogni singola unità immobiliare. Gli strumenti di contabilizzazione dovranno essere
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
109
in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN
834)
12. Impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in nuovi edifici o
demolizioni e ricostruzioni e ristrutturazioni tota li.
Ad integrazione della normativa sovraordinata in materia, ai sensi dell'articolo 4, comma 1-bis,
del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al D.P.R.
6 giugno 2001, n. 380, si prevede che tutti i nuovi edifici , nei casi di demolizione e
ricostruzioni e nel caso di ristrutturazioni edilizie totali, si deve prevedere la realizzazione di
impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, la potenza minima da
installare sarà pari a 1 KWp per unità abitativa ad uso civile e di 5 KWp per i fabbricati
industriali di estensione superficiale non inferiore ai 100,00 mq, fatta salva irrealizzabilità di
natura tecnica dimostrate o la non convenienza tecnica (presenza di ombreggiamenti).
Qualora l'installazione dei pannelli fotovoltaici non sia tecnicamente possibile per ragioni
tecniche asseverate da professionista abilitato o per motivazioni di tutela di beni paesaggistici
o culturali, dovranno essere previste soluzioni tecniche sostitutive mediante l'impiego di fonti
di energia rinnovabile alternativa al fotovoltaico o l'adozione di misure documentate di
risparmio energetico dell'edificio e/o dei relativi impianti, tali per cui il bilancio energetico
complessivo dell'edificio, in termini di sostenibilità ambientale, non risulti inferiore a quello
raggiungibile con l'adozione delle misure di cui al comma 1.
Gli impianti fotovoltaici dovranno essere realizzati assicurando il rispetto della coerenza
formale dell’edificio e minimizzando l’impatto visivo sugli edifici.
E’ fortemente consigliata l’integrazione degli stessi negli elementi architettonici dell’edificio,
quali balaustre, frangisole, elementi schermanti esterni, impianti completamente integrati nella
copertura.
La destinazione dell’eventuale volume tecnico collocato sul tetto captante verrà verificata in
sede di agibilità mediante sopralluogo degli uffici tecnici municipali oppure mediante la perizia
giurata di cui al comma precedente.
La collocazione di pannelli solari termici e fotovoltaici sulle coperture o sulle facciate di edifici
esistenti è ammissibile, nel rispetto di eventuali norme a tutela di caratteri architettonico -
ambientali riconosciuti dal P.R.G., nonché delle norme statali e regionali.
L‟installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici deve ispirarsi ai principi della
salvaguardia del decoro urbano, dell’aspetto architettonico dei fabbricati, della limitazione
dell’impatto visivo e paesaggistico.
I pannelli dovranno avere una configurazione equilibrata inserendosi convenientemente nella
composizione architettonica e formale degli edifici, sia esistenti che di nuova costruzione.
I pannelli dovranno essere disposti preferibilmente secondo forme geometriche semplici e
regolari, conseguite con l‟accostamento dei componenti impiantistici, ottenendo forme
coerenti con le falde dei tetti.
E’ fatto divieto di impiegare modelli di dimensioni e fattura diverse tra loro. Sono altresì vietati
orientamenti ed inclinazioni differenti tra loro.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
110
Le installazioni di impianti da fonti di energia rinnovabile sono regolamentate come di seguito
descritto.
E’ considerata attività libera:
▪ l’installazione di impianti solari termici o fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici
con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non
modificano la sagoma degli edifici stessi, (interventi considerati di manutenzione ordinaria, ai
sensi del D.Lgs. n. 115/2008).
Nei casi sopra menzionati sarà sufficiente una comunicazione preventiva al Comune,
attestante il rispetto della normativa vigente e del presente regolamento.
Sono soggetti a Denuncia di Inizio Attività:
▪ l’installazione di impianti solari termici o fotovoltaici non rientranti nella categoria riportata al
punto precedente.
13. Interventi su fabbricati condominiali.
a) Nel caso di interventi riguardanti la posa in opera di pannelli da posizionarsi su parti
condominiali dovrà essere prodotta copia della delibera o verbale di riunione condominale
attestante la disponibilità a procedere.
b) Ai sensi dell’art. 123 comma 2 del DPR 380/2001, per la realizzazione degli interventi di cui
al punto 2, sono valide le decisioni prese a maggioranza delle quote millesimali.
14. Interventi in Centro Storico e/o su fabbricati individuati quali Beni Culturali.
a) Nel centro storico come delimitato dal P.R.G. e/o su fabbricati individuati quali Beni
Culturali indicati all’art. 8 non è consentito installare detti impianti sulle falde delle coperture
inclinate rivolte sul fronte stradale.
b) Non è consentito altresì posizionare i pannelli in facciata su tali fabbricati.
c) Nel centro storico deve essere limitata l’installazione di apparecchiature per il
condizionamento dell’aria sulle facciate degli edifici prospicienti le strade pubbliche
E' consentita la installazione dei pannelli qualora:
▪ i pannelli siano posizionati su coperture piane in modo che non siano visibili dal piano
stradale sottostante;
▪ siano posizionati sulle falde interne delle coperture che presentino per loro conformazione
parti convenientemente defilate, in modo che la loro presenza non alteri le prospettive visibili
dai coni ottici limitrofi più significativi. A tal fine gli impianti devono essere collocati
esclusivamente in adiacenza alla copertura inclinata o meglio integrati in essa;
▪ i serbatoi di accumulo annessi a tali impianti devono essere posizionati all'interno
dell’edificio, quando tecnicamente possibile.
d) Nel caso in cui i pannelli non siano integrati nella copertura, dovranno essere collocati in
appoggio alla falda del tetto prescelta per l’installazione, senza impiego di supporti che
facciano loro assumere pendenze ed orientamenti differenti da quelli della falda stessa.
E' consentita la installazione delle apparecchiature di condizionamento dell’aria qualora:
▪ siano adottate tipologie di condizionamento che prevedono apparecchiature interne con fori
di uscita sulle facciate.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
111
▪ le apparecchiature di condizionamento esterne siano collocate sui terrazzi piani di copertura.
▪ le apparecchiature di condizionamento siano collocate sui retro prospetti degli edifici e su
facciate non prospicienti le strade pubbliche e/o posti sul versante opposto alla pubblica via o
comunque in ambiti che ne limitino l’impatto visivo.
Nel centro storico è, altresì, vietata l’installazione di gazébi sulle coperture degli edifici e/o
sulle terrazze prospicienti spazi pubblici.
15. Interventi su fabbricati individuati quali Beni Culturali.
E’ fatto divieto di inserimento dei pannelli, sia in facciata che sulla copertura, sui fabbricati
individuati dal vigente Piano Regolatore Generale come “edifici o manufatti di specifico
interesse storico-artistico”.
Per tutte le tipologie di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile:
Dovranno essere realizzati cavedii di collegamento tra il locale tecnico e il manto di copertura
per il passaggio delle linee elettriche di un possibile impianto fotovoltaico, dimensionato in
modo idoneo; tutti i cavedii previsti dovranno presentare andamento il più possibile rettilineo e
opportune aperture su spazi non privati dalle quali facilitare l‟inserimento delle tubazioni.
Gli impianti potranno essere collocati sulle coperture e/o nei cortili in posizioni tali da
garantirne la funzionalità; ne deve comunque essere garantito l‟armonico inserimento nel
contesto architettonico e/o ambientale.
Nel centro storico dovranno essere posti sul versante opposto alla pubblica via o comunque
in ambiti che ne limitino l‟impatto visivo.
Nelle aree scoperte non vi sono particolari limitazioni relative all’impatto visivo.
Gli impianti dovranno essere progettati e realizzati nel rispetto delle norme di legge vigenti e
delle norme tecniche in modo da assicurare le condizioni di sicurezza elettrica e statica degli
occupanti e dell’edificio.
A al fine dovrà essere predisposta apposita relazione tecnica da professionista abilitato che
attesti la rispondenza dell’impianto alle condizioni di sicurezza elettrica e statica dell’edificio e
che certifichi la sussistenza degli impianti e la loro idoneità ad assicurare il fabbisogno di cui
sopra.
Gli aspetti autorizzanti della installazione dei suddetti impianti saranno quelli indicati dalle
normative specifiche in materia.
Sono fatte salve le prescrizioni di legge sovraordinate successive all’entrata in vigore del
presente regolamento.
16. Aree a verde di pertinenza
Il ricorso al verde deve avere, non soltanto un valore decorativo, ma deve essere progettato e
quantificato in modo da produrre effetti sul microclima dell'area riducendo i picchi di
temperatura estivi (>1 °C) grazie all'evapotraspira zione.
Per quanto riguarda l'ombreggiamento delle zone adibite a parcheggio o di altre zone stradali
utilizzate per lo stazionamento dei veicoli, risultati significativi si ottengono quando il numero
di alberi piantumati garantisce una superficie coperta dalla loro chioma almeno del 50%
dell'area lorda, o se il perimetro dell'area viene delimitato da una cintura di verde di altezza
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
112
non inferiore a 1,00 m e di opacità superiore al 75% oppure se almeno il 10% dell’area lorda
del parcheggio è costituita di copertura verde.
Al fine di contribuire alla dotazione di verde per i cittadini , al miglioramento delle condizioni di
benessere e comfort estivo , ogni nuova costruzione nella quale sia prevista un‟area a verde
di pertinenza , sia condominiale che proprietà singola, dovrà essere attrezzata con
alberature che coprano una percentuale dell’area totale non inferiore al 50%.
Per ottenere un efficace ombreggiamento degli edifici occorre che gli alberi utilizzati siano
piantati a distanze tali che la chioma venga a situarsi a non più di 1,50 m di distanza dalla
facciata da ombreggiare quando esposta ad est o ovest e non più di 1,00 metri di distanza
dalla facciata da ombreggiare quando esposta a sud.
Ogni intervento di piantumazione dovrà prevedere l'uso di essenze che dimostrino un buon
adattamento all'ambiente urbano, siano preferibilmente caratteristiche del luogo ed abbiano
solo in estate una chioma folta (in modo da consentire apporti solari invernali).
Deve essere predisposto un adeguato piano d‟irrigazione e manutenzione di tutte le aree a
verde previste.
17. Progetti dei sistemi edificio-impianto.
Per il ritiro del Permesso di Costruire o per la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA), il
progettista consegnerà al Comune, secondo l‟organizzazione degli uffici, il progetto
dell’involucro edilizio e degli impianti di climatizzazione, con allegati piani di installazione,
disegni grafici e tecnici di supporto e certificazioni inerenti le prestazioni energetiche dei
componenti utilizzati secondo la normativa di legge vigente e la relazione tecnica di verifica
della rispondenza ai parametri energetici del sistema edificio-impianto.
Il progettista dovrà presentare altresì all’atto della richiesta di permesso di costruire o di DIA,
una relazione tecnica corredata da elaborati grafici, contenente le analisi previste dal comma
1, i criteri progettuali adottati ed il rispetto delle indicazioni contenute nei comma precedenti.
Garante e quindi responsabile della rispondenza tra progetto e realizzazione è il Direttore dei
Lavori. Va da sé che ogni modifica al progetto o ogni variazione dei materiali impiegati, in
particolare quelli che potrebbero influire sul bilancio energetico quali ad esempio isolamenti
termici, serramenti, ecc., comporti un aggiornamento del calcolo energetico e, quindi, della
elaborazione di una nuova relazione di calcolo attestante che le variazioni apportate non
modificano la rispondenza del progetto alle norme di legge.
Articolo 104 – Incentivi
Al fine di incentivare gli interventi edilizi volti al miglioramento dell’efficienza energetica, di
risparmio energetico e contenimento dei consumi energetici nonché di tutela della qualità
dell’aria, si definiscono i requisiti progettuali che saranno ricompensati mediante premialità di
carattere economico-normativo.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
113
I suddetti requisiti, nonché le modalità di verifica dell’energetico e contenimento dei consumi
energetici nonché di tutela della qualità dell’aria, si definiscono i requisiti progettuali che
saranno ricompensati mediante premialità di carattere economico-normativo.
I suddetti requisiti, nonché le modalità di verifica dell’attuazione degli stessi e le relative
premialità saranno definite con Delibera della Giunta Municipale in apposito Allegato che
potrà essere sempre aggiornato in relazione al mutare del contesto normativo e finanziario.
Articolo 105 - Valorizzazione delle corti, cortili ed aree di pertinenza
1. La valorizzazione delle corti, cortili ed aree di pertinenza consiste in un intervento
dettagliato esteso all’intera area esterna dell’immobile che preveda:
▪ la rimozione delle strutture incongrue;
▪ la valorizzazione, il ridisegno del verde che preveda l’impianto o il potenziamento di
alberature autoctone ad alto fusto;
▪ l’utilizzo di materiali di pavimentazione idonei al contesto, che garantiscano la quantità delle
superfici filtranti e la massima permeabilità del suolo;
▪ la sistemazione delle recinzioni, arredi esterni, spazi di sosta, in relazione sia all’interno che
alle caratteristiche degli spazi pubblici esterni.
Articolo 106 - Riqualificazione e riordino degli im mobili esistenti
1. La riqualificazione ed il riordino degli immobili esistenti consiste nella preventiva
valutazione ed esame delle presenze edilizie nell’area oggetto d’intervento rivolti
all’individuazione, rimozione e sostituzione di tutte le situazioni di degrado e di incompatibilità
con il contesto ambientale, quali tettoie o baracche precarie, coperture in eternit,
superfetazioni di vario genere, elementi strutturali e di finitura degradati.
2. La riqualificazione è presupposto preliminare ad ogni corretto intervento di ristrutturazione
edilizia, di ampliamento e di nuova costruzione.
CAPO 2 - Disposizioni generali
Articolo 107 - Manufatti oggetto di condono edilizi o
1. I manufatti abusivi sanati ai sensi della legislazione vigente potranno essere oggetto degli
interventi ammessi dallo strumento urbanistico per la zona omogenea nella quale ricadono.
Articolo 108 - Edifici esistenti adibiti a funzioni non più ammissibili.
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
114
1. Gli edifici adibiti a funzioni in contrasto con quelle ammesse dal Piano Regolatore Generale
non potranno essere oggetto di interventi finalizzati all’ampliamento o al potenziamento delle
funzioni in contrasto.
Per detti immobili, qualora sia previsto il mantenimento dell’attività in contrasto, sono ammessi
soltanto interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e risanamento conservativo.
Articolo 109 - Disposizioni transitorie
I lavori di qualsiasi genere non ancora iniziati alla data di entrata in vigore del presente
Regolamento sono soggetti alle disposizioni in esse dettate.
I lavori già iniziati in base a Permessi di costruire o D.I.A. o S.C.I.A. precedentemente ottenute
potranno essere ultimati, entro i limiti consentiti dalle leggi vigenti, ma dovranno uniformarsi
alle norme presenti in quanto applicabili.
Entro tre anni dall'entrata in vigore del presente Regolamento, potranno essere riviste,
modificate ed eventualmente revocate tutte le Autorizzazioni relative all'occupazione
permanente di suolo pubblico assentite in base alle precedenti disposizioni.
Articolo 110 - Disposizioni finali
Il procedimento amministrativo disciplinato dal presente Regolamento Edilizio, si informa ai
principi della trasparenza e della partecipazione popolare, recati dalla L. n. 241/’90.
In attuazione del presente articolo, a tutti i permessi di costruire rilasciati dall’U.T.C., dovrà
essere data la massima pubblicità mediante l’affissione all’Albo Pretorio.
Articolo 111 - Abrogazione del precedente Regolamen to edilizio
E’ abrogato il Regolamento edilizio, adottato dal Consiglio Comunale in sede di adozione del
PRG con deliberazione n……… del …….. , approvata dalla G.R. il …………………
Articolo 112 - Abrogazione di disposizioni in contr asto
1. Si intendono abrogate o modificatele tutte le disposizioni e norme tecniche comunali
precedenti in contrasto con il presente Regolamento.
Articolo 113 - Entrata in vigore
1. Le disposizioni contenute nel presente Regolamento edilizio assumono efficacia ed entrano
in vigore a far tempo dalla data di esecutività della delibera di approvazione del Consiglio
Comunale ai sensi della L.R. n. 3 del 09/03/2009 art. 3.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
115
MODULISTICA ___________________________________________________________________________
COMUNE DI MANDURIA URBANISTICA Edilità RICHIESTA PERMESSO DI COSTRUIRE
Marca da bollo da euro 14,62
ALLA DIREZIONE URBANISTICA EDILITA’ SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA Piazza Garibaldi – 74023 Manduria (TA) Il/ La sottoscritto/a ____________________________________________________________ codice fiscale _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ nato/a a ___________________________________ Prov. ____ il _______ Residente/Domiciliato Comune di: _____________________ Prov. ____ C.A.P. ______ Indirizzo ________________________________________ n. ______ tel. ____/_______ e-mail ____________________________________ fax ____/_______ in qualità di _____________________ della Società ___________________________________ CHIEDE il rilascio, ai sensi del D.P.R. n. 380/2001, del : ■ permesso di costruire (art.10) ■ di permesso di costruire in sanatoria (art.36) ■ permesso di costruire per variante per l’esecuzione dei lavori di: ____________________________________________________________ in località ____________________________________________________________ A tal fine dichiara : 1. che il progettista delle opere è ___________________________________ con studio in _____________________ via ___________________________________nr. ____ Iscritto all’albo de_____________________della Provincia di_____________________ al n. ______Codice Fiscale ___________________________________ Partita I.V.A. ___________________________________Tel. _____________________ Fax n_____________________ e-mail _____________________; 2. che il Direttore dei lavori è ___________________________________ con studio in _____________________ via ___________________________________nr. ____ Iscritto all’albo de_____________________della Provincia di_____________________ al n. ______Codice Fiscale ___________________________________ Partita I.V.A. ___________________________________Tel. _____________________ Fax n_____________________ e-mail _____________________; 3. che la Ditta esecutrice delle opere è ___________________________________ con sede in _____________________ via ___________________________________nr. ____ Partita I.V.A. ___________________________________Tel. _____________________ Fax n_____________________ e-mail _____________________. ( Firma della Ditta ) ( Firma del richiedente ) ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Informativa ai sensi dell’art. 13 del Decreto Leg.vo 30/6/2003 n.196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) : I dati personali riportati sono prescritti dalle vigenti disposizioni ai
COMUNE DI MANDURIA Sportello Unico per l’Edilizia DICHIARAZIONE ALLEGATA ALLA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE Il/La sottoscritto/a: Cognome e nome _____________________________________________________________________________ Iscritto al Collegio/Ordine dei/degli __________________ della Provincia di __________________ Numero ______ Nato/a a ___________________________________________________________ il ________________________ Cod. fiscale / p.iva _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ e mail Con studio in _________________________ via __________________________________________ n. ________ Tel. ____/__________ Fax ____/__________ e-mail _________________________________________ in qualità di tecnico incaricato della progettazione delle opere di cui al permesso di costruire presentato congiuntamente alla
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presente, DICHIARA - che le opere, come individuate negli allegati elaborati progettuali, vengono dettagliatamente descritte nella relazione tecnica allegata, che fa parte integrante e sostanziale della presente asseverazione, - che l’immobile oggetto di intervento è assoggettato ai seguenti strumenti urbanistici: DESTINAZIONE DI P.R.G.: _________________________________________________________________ Norme Tecniche di Attuazione ART. ___________ DICHIARA INOLTRE • Che lo stato dei luoghi (per gli interventi su immo bili esistenti), come da rilievo di cui agli elabor ati relativi allo stato di fatto, è conforme ai seguent i atti abilitativi, come dichiarati, nella parte di competenza, dal proprietario o avente titolo: □Licenza/Concessione/Autorizzazione edilizia n. __________ rilasciata il _____________;
□Denuncia Inizio Attività prot. _________ presentata in data ___________;
□Condono Edilizio (L. 47/85 e/o L. 724/94 o L. 326/03) n. __________ rilasciato il ___________;
□Permesso di costruire n. __________ rilasciato il ___________;
□Domanda di condono edilizio presentata in data ___________, prot. n. __________ non ancora rilasciato, per il quale è stata versata oblazione, prodotta la documentazione prescritta dalla legge e non sussistono le esclusioni di cui agli art. 32 e 33 della legge 47/85 (area sottoposta a vincoli), pertanto sulla domanda di condono si è formalizzato il silenzio assenso; □Domanda di condono edilizio presentata in data ___________, prot. n. __________ non ancora rilasciato (le opere non modificano/non riguardano l’oggetto della domanda di condono edilizio); Essendo assente o indeterminato il titolo abilitativo si è fatto riferimento alla documentazione catastale originaria • Con riferimento alla destinazione d’uso dell’immobi le (per gli interventi su immobili esistenti) che: □L’intervento in oggetto non modifica la destinazione d’uso esistente dell’immobile che è la seguente: ____________________________________________________________________________________
□L’intervento in oggetto comporta il cambio di destinazione d’uso esistente dell’immobile da _____________________________________ a __________________________________________ • Con riferimento alle norme per il superamento delle barriere architettoniche di cui agli articoli da 7 7 a 82 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed int. e alla L egge 5 febbraio 1992, n. 104 (per edifici pubblici o privati aperti al pubblico), che: □le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa;
□le opere previste sono conformi al requisito di adattabilità ai sensi di legge;
□le opere previste sono conformi al requisito di visitabilità ai sensi di legge;
□le opere previste sono conformi al requisito di accessibilità ai sensi di legge. • Con riferimento al vincolo ai sensi degli artt. 10- 11-12 e 13 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (già L. 1089/39) che: □l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
□l’immobile è assoggettato a tale vincolo ed è stata acquisita l’autorizzazione della competente Soprintendenza n. ___________ del ______________; □l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma poiché gli interventi non prevedono modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, non è dovuto il preventivo parere della Soprintendenza. • Con riferimento al vincolo paesaggistico ai sensi d egli artt. 134 e 142 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n . 42 (già L. 1497/39) che: □l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
□l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma non sono previste modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, pertanto ai sensi dell’art. 149 c. 1 lettera a) del D. Lgs. 42/2004 non è richiesta l’Autorizzazione Paesaggistica; □l’immobile è assoggettato a tale vincolo e gli interventi prevedono modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, pertanto si presenta la contestuale domanda di Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 159 D. Lgs. 42/2004;
□l’immobile ricade nell’Ambito Territoriale Esteso del P.U.T.T./P Puglia_____________ e nei seguenti ambiti territoriali distinti_______________________________________________________________. • Con riferimento al vincolo idrogeologico che: □l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
□l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma non sono previste opere che richiedono il preventivo parere della Forestale; □l’immobile è assoggettato a tale vincolo e sono previste opere che richiedono il preventivo parere della Forestale, pertanto in data _____________ è stato richiesto/acquisito il relativo parere. • Con riferimento al rispetto delle norme in materia di sicurezza e prevenzione incendi che: □la costruzione, gli impianti e le attività previsti non sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da Parte del
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Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in quanto non rientrano tra quelli elencati dal D.M. 16 febbraio 1982 e sono stati comunque progettati nel rispetto delle vigenti norme in materia di sicurezza e prevenzione incendi; la costruzione, gli impianti e le attività previsti sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in quanto rientrano tra le attività elencate dal D.M. 16 febbraio 1982 e che è stato rilasciato in data _____________, prot. n. ____________, pratica n. ____________ il parere di conformità di cui all’art. 2 comma 2 del D.P.R. n. 37/98. • Con riferimento alla Legge 5 marzo 1990, n. 46, e a l relativo Regolamento di Attuazione D.P.R. n. 447 d el 06/12/1991 e s.m.i. che: □le opere previste non richiedono il progetto dell’impianto;
□le opere previste richiedono il progetto dell’impianto e lo stesso viene presentato contestualmente alla presente o prima dell’inizio dei lavori. • Con riferimento alle disposizioni di cui agli artic oli da 64 a 76 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed in t. che: □le opere previste non riguardano opere in cemento armato o a struttura metallica;
□le opere previste riguardano opere in cemento armato o a struttura metallica e la relativa denuncia viene depositata contestualmente alla presente o prima dell’inizio dei lavori. • Con riferimento alle disposizioni di cui agli artic oli da 122 a 135 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed i nt. che: □l’intervento previsto non è assoggettato alle stesse;
□l’intervento previsto è assoggettato ed i relativi elaborati vengono presentati contestualmente alla presente o prima dell’inizio dei lavori. • Con riferimento allo smaltimento dell’amianto di cu i all’art. 34 del D. Lgs. 277/91: □che le opere previste non comportano smaltimento di strutture o parti di esse in amianto (es. eternit);
□che le opere previste comportano smaltimento di strutture o parti di esse in amianto (es. eternit) ed è stata acquisita l’autorizzazione A.S.L. n. __________ del ______________ che si allega in copia alla presente. • Con riferimento agli interventi interni alle zone i ndividuate dal D.M. Ambiente 10/01/2000 SIN (siti inquinanti): □che le opere previste ricadono in ambito esterno alla perimetrazione dei siti inquinanti;
□che le opere previste ricadono in ambito interno alla perimetrazione dei siti inquinanti ma non prevedono interventi che interessano il terreno; □che le opere previste ricadono in ambito interno alla perimetrazione dei siti inquinanti e si allega l’analisi della qualità dei terreni ai sensi del D.M. Ambiente 471 del 25/10/1999, corredata da dichiarazione da parte di professionista abilitato che il sito in oggetto non è inquinato. • Con riferimento ai Siti di Importanza Comunitaria (S. I.C.) e/o Zone di Protezione Sociale (Z.P.S.) come individuati e definiti, ai sensi delle diretti ve 79/409/CEE e 92/43/CEE, dal D.P.R. 357/97 come modificato dal D.P.R. 120/2003, dal D.M. 3 aprile 20 00: □che le opere previste non ricadono in ambito S.I.C. e/o Z.P.S.;
□che le opere previste ricadono nella perimetrazione dei S.I.C. e/o Z.P.S., si allega la valutazione d’incidenza. • Con riferimento al piano di bacino stralcio per l’a ssetto idrogeologico (PAI) approvato il 30 novembre 2005 dalla AdB Puglia: □che l’immobile in oggetto non ricade in alcuna perimetrazione;
□che l’immobile in oggetto ricade in area _____________________del piano, si allega autorizzazione AdB/ Puglia. • Con riferimento alla Legge-quadro in materia di inc endi boschivi del 21 novembre 2000, n. 353: □che l’immobile in oggetto non ricade in aree percorse dal fuoco; • Con riferimento Legge Regionale n. 14 del 04-06-200 7 (Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia): □che non vi sono ulivi plurisecolari rispondenti a una delle caratteristiche indicate nell’articolo 2 della L.R. 14/07;
□che vi sono ulivi plurisecolari rispondenti a una delle caratteristiche indicate nell’articolo 2 della L.R. 14/07 e, pertanto si richiede l’autorizzazione paesaggistica. • Con riferimento all’art. 55 del Codice della Naviga zione: □la costruzione/il terreno non è confinante con il demanio marittimo; si allega autorizzazione dell’autorità competente. • Con riferimento all’art. 19 del Decreto Legislativo 8/11/1990 n. 374: □la costruzione/il terreno non ricade in prossimità della linea doganale e nel mare territoriale; si allega autorizzazione del direttore della circoscrizione doganale. • Con riferimento alla gestione dei rifiuti derivanti da attività edilizia (terre e rocce da scavo, iner ti da costruzione e demolizione), ai sensi del Regolament o Regione Puglia n° 6 del 12/06/2006 □che il progetto non prevede l’esecuzione di scavi e/o movimenti di terra o produzione di materiali di risulta da smaltire;
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□che le opere in progetto comportano le previsione di produzione dei materiali di risulta da attività di demolizione e costruzione pari a mc. _______ (con allegata attestazione vengono descritti e quantizzati i rifiuti). • Con riferimento alle norme civilistiche e alla disc iplina dei rapporti di vicinato, l’intervento è conforme alle norme del Codice Civile e alle norme integrative dello stesso e non lede alcun diritto di terzi; è stato ottenuto l’allegato assenso del terzo controinteressato; • Con riferimento al contributo di costruzione dovuto ai sensi dell’art. 16 del D.P.R. 380/01 e ss. mm. ed int.: □non sono dovuti;
□sono dovuti € ______________ per oneri di urbanizzazione primaria;
□sono dovuti € ______________ per oneri di urbanizzazione secondaria;
□sono dovuti € ______________ per il contributo proporzionale al costo di costruzione;
□Si richiede la rateizzazione in 4 rate semestrali (solo quando l’importo è superiore ad € 2.000). • Con riferimento allo stato dei lavori: □Sono in corso di realizzazione e, pertanto, è dovuta la sanzione;
□Che le opere risultano realizzate e l’incremento del valore dell’immobile, a seguito dei lavori, è pari ad € _____________; tanto si comunica per l’applicazione della sanzione dovuta. Tutto ciò premesso, il sottoscritto tecnico, consapevole delle conseguenze penali che possono de rivargli da dichiarazioni mendaci , ai sensi dell’art. 76 del DPR 28.12.2000, n. 445, DICHIARA la veridicità, la esattezza e la completezza degli elaborati tecnici allegati Data ____________ IL PROGETTISTA __________________________ (timbro e firma) Avvertenze:
Il presente modello va compilato in ogni sua parte, pena la sospensione del procedimento
____________________________________________________________________________ ALLO SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA DEL COMUNE DI MANDURIA
Oggetto:DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA’ (D.I.A.) ai sensi e per gli effetti degli art. 22, 23 del
D.P.R. n. 380 del 6.06.2001 e s.m.i.
relativa : all’unità immobiliare / alle unità immobiliari / all’intero edificio sito in via/ località …………………………………………. . n. ………………. piano ………………………. ad uso …………………………………………………………………………………………………………. costruito con licenza/C.E. /Permesso di costruire n. ………………. . del ……………………………. ed identificata catastalmente NCT/NCEU al Foglio …………. part . ………. sub. ….. ctg. …….… di proprietà di ( 2 ) ……………………………………………………………………………………………. IL SOTTOSCRITTO …………………………………. . (codice fi scale ) ……………………………. residente in …………………………………… in qualità di ( 3 ) ………………………………………….. DENUNCIA ai sensi e per gli effett i dell’art. 22 e 23 del D.P.R. 380/2001 che darà inizio alla esecuzione delle opere edilizie illustrate nella relazione tecnica e negli elaborati progettuali a far data del deposito della presente denuncia; □ CERTIFICA , come da asseverazione allegata, che sull’immobile non sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali □ COMUNICA che sull’immobile sussiste vincolo ambientale,… paesaggistico, … culturale ed allega alla presente D.I.A., l’Atto Autorizzativo rilasciato dalla Soprintendenza, ….dalla Regione, … dal Comune. NOMINA quale Tecnico Progettista : ………………………………………………C.F. …………………………… quale Direttore dei Lavori :…………………………………………. .…C.F. …. .………………………. . Quale Impresa Esecutrice : ……………………………………………. .C.F. …………………………… (timbro e firma) SI IMPEGNA a provvedere allo sgombero ed al trasporto dei materiali negli appositi luoghi di scarico autorizzati Manduria ………………… Il Dichiarante ……………………………………..
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______________________________________________________________________________________ COMUNE DI MANDURIA Sportello Unico per l’Edilizia ASSEVERAZIONE ALLEGATA ALLA DENUNCIA DI INIZIO ATTIVITA’ (D.I.A.) ai sensi e per gli effetti degli art. 22, 23 del D.P.R. n. 380 del 6.06.2001 e s.m.i (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia Edilizia come modificato dal D. Lgs. 301/02) Il/La sottoscritto/a: Cognome e nome _____________________________________________________________________________ Iscritto al Collegio/Ordine dei/degli __________________ della Provincia di __________________ Numero ______ Nato/a a ___________________________________________________________ il ________________________ Cod. fiscale / p.iva _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ e mail Con studio in _________________________ via __________________________________________ n. ________ Tel. ____/__________ Fax ____/__________ e-mail _________________________________________ in qualità di tecnico incaricato della progettazione delle opere di cui alla D.I.A. presentata congiuntamente alla presente (vedi modello A compilato dal dichiarante), consapevole di assumere la qualità di persona che esercita un servizio di pubblica necessità ai sensi degli artt. 359 e 481 del Codice Penale, visto il comma 6 dell’art. 49-bis della legge 30 luglio 2010, n.122 ACCERTATO che l’intervento risulta assoggettabile alla disciplina di cui alla legge sopracitata, DICHIARA - che le opere, come individuate negli allegati elaborati progettuali, vengono dettagliatamente descritte nella relazione tecnica allegata, che fa parte integrante e sostanziale della presente asseverazione, - che l’immobile oggetto di intervento è assoggettato ai seguenti strumenti urbanistici: DESTINAZIONE DI P.R.G.: _________________________________________________________________ Norme Tecniche di Attuazione ART. ___________ DICHIARA INOLTRE □ Che lo stato dei luoghi, come da rilievo di cui agl i elaborati relativi allo stato di fatto, è conform e ai seguenti atti abilitativi, come dichiarati, nella p arte di competenza, dal proprietario o avente titol o: □ Licenza/Concessione/Autorizzazione edilizia n. __________ rilasciata il _____________;
□ Denuncia Inizio Attività prot. _________ presentata in data ___________;
□ Segnalazione certificata inizio attività prot ________ presentata il ____________;
□ Condono Edilizio (L. 47/85 e/o L. 724/94 o L. 326/03) n. __________ rilasciato il ___________;
□ Permesso di costruire n. __________ rilasciato il ___________;
□ Domanda di condono edilizio presentata in data ___________, prot. n. __________ non ancora rilasciato, per il quale è stata versata oblazione, prodotta la documentazione prescritta dalla legge e non sussistono le esclusioni di cui agli art. 32 e 33 della legge 47/85 (area sottoposta a vincoli), pertanto sulla domanda di condono si è formalizzato il silenzio assenso; □ Domanda di condono edilizio presentata in data ___________, prot. n. __________ non ancora rilasciato (le opere non modificano/non riguardano l’oggetto della domanda di condono edilizio); Essendo assente o indeterminato il titolo abilitativo si è fatto riferimento alla documentazione catastale originaria □ Con riferimento alla destinazione d’uso dell’immobi le che:
□ L’intervento in oggetto non modifica la destinazione d’uso esistente dell’immobile che è la seguente: ____________________________________________________________________________________ □ L’intervento in oggetto comporta il cambio di destinazione d’uso esistente dell’immobile da _____________________________________ a __________________________________________
□ Con riferimento alle norme per il superamento delle barriere architettoniche di cui agli articoli da 7 7 a 82 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed int. e alla L egge 5 febbraio 1992, n. 104 (per edifici pubblici o privati aperti al pubblico), che: □ le opere previste non rientrano nel campo di applicazione della suddetta normativa;
□ le opere previste sono conformi al requisito di adattabilità ai sensi di legge;
□ le opere previste sono conformi al requisito di visitabilità ai sensi di legge;
□ le opere previste sono conformi al requisito di accessibilità ai sensi di legge.
□ Con riferimento al vincolo ai sensi degli artt. 10- 11-12 e 13 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (già L. 1089/39) che: □ l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
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□ l’immobile è assoggettato a tale vincolo ed è stata acquisita l’autorizzazione della competente Soprintendenza n. ___________ del ______________; □ l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma poiché gli interventi non prevedono modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, non è dovuto il preventivo parere della Soprintendenza. □ Con riferimento al vincolo paesaggistico ai sensi d egli artt. 134 e 142 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n . 42 (già L. 1497/39) che: □ l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
□ l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma non sono previste modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, pertanto ai sensi dell’art. 149 c. 1 lettera a) del D. Lgs. 42/2004 non è richiesta l’Autorizzazione Paesaggistica; l’immobile è assoggettato a tale vincolo e gli interventi prevedono modifiche all’aspetto esteriore dell’edificio, pertanto alla presente S.C.I.A. si allega contestualmente l’ Autorizzazione Paesaggistica ai sensi dell’art. 159 D. Lgs. 42/2004;
□ l’immobile ricade nell’Ambito Territoriale Esteso del P.U.T.T./P Puglia_____________ e nei seguenti ambiti territoriali distinti_______________________________________________________________ e, pertanto, SI DEPOSITA l’Autorizzazione Paesaggistica già acquisita, rilasciata dalla Regione, … dal Comune. □ Con riferimento al vincolo idrogeologico che:
□ l’immobile non è assoggettato a tale vincolo;
□ l’immobile è assoggettato a tale vincolo ma non sono previste opere che richiedono il preventivo parere della Regione Puglia Ispettorato Ripartimentale delle Foreste; □ l’immobile è assoggettato a tale vincolo e sono previste opere che richiedono il preventivo parere della Regione Puglia Ispettorato Ripartimentale delle Foreste, pertanto SI DEPOSITA il relativo parere già acquisito.
□ Con riferimento al rispetto delle norme in materia di sicurezza e prevenzione incendi che:
□ gli impianti e le attività previsti non sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da Parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco in quanto non rientrano tra quelli elencati dal D.M. 16 febbraio 1982 e sono stati comunque progettati nel rispetto delle vigenti norme in materia di sicurezza e prevenzione incendi; □ gli impianti e le attività previsti sono soggetti a certificato di prevenzione incendi da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, in quanto rientrano tra le attività elencate dal D.M. 16 febbraio 1982 e che è stato rilasciato in data _____________, prot. n. ____________, pratica n. ____________ il parere di conformità di cui all’art. 2 comma 2 del D.P.R. n. 37/98 che SI DEPOSITA. □ Con riferimento al Nuovo decreto legge 22 gennaio 2 008 n.37 (ex legge 46/90) - attività di installazio ne degli impianti all’interno degli edifici, che: □ le opere previste non richiedono il progetto dell’impianto;
□ le opere previste richiedono il progetto dell’impianto e lo stesso viene presentato contestualmente alla presente SCIA. □ Con riferimento alle disposizioni di cui agli artic oli da 64 a 76 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed int . che: □ le opere previste non riguardano opere in cemento armato o a struttura metallica;
□ le opere previste riguardano opere in cemento armato o a struttura metallica e la relativa denuncia viene depositata contestualmente alla presente DIA. · Con riferimento alle disposizioni di cui agli artic oli da 122 a 135 del D.P.R. 380/01 e succ. mod. ed i nt. che: □ l’intervento previsto non è assoggettato alle stesse;
□ l’intervento previsto è assoggettato ed i relativi elaborati vengono presentati contestualmente alla presente SCIA. □ Con riferimento allo smaltimento dell’amianto di cu i all’art. 34 del D. Lgs. 277/91:
□ che le opere previste non comportano smaltimento di strutture o parti di esse in amianto (es. eternit);
□ che le opere previste comportano smaltimento di strutture o parti di esse in amianto (es. eternit) ed è stata acquisita l’autorizzazione A.S.L. n. __________ del ______________ che si allega in copia alla presente. □ Con riferimento agli interventi interni alle zone i ndividuate dal D.M. Ambiente 10/01/2000 SIN (siti inquinanti): □ che le opere previste ricadono in ambito esterno alla perimetrazione dei siti inquinanti;
□ che le opere previste ricadono in ambito interno alla perimetrazione dei siti inquinanti ma non prevedono interventi che interessano il terreno; □ che le opere previste ricadono in ambito interno alla perimetrazione dei siti inquinanti e si allega l’analisi della qualità dei terreni ai sensi del D.M. Ambiente 471 del 25/10/1999, corredata da dichiarazione da parte di professionista abilitato che il sito in oggetto non è inquinato. □ Con riferimento ai Siti di Importanza Comunitaria (S. I.C.) e/o Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.)
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come individuati e definiti, ai sensi delle diretti ve 79/409/CEE e 92/43/CEE, dal D.P.R. 357/97 come modificato dal D.P.R. 120/2003, dal D.M. 3 aprile 20 00: □ che le opere previste non ricadono in ambito S.I.C. e/o Z.P.S.;
□ che le opere previste ricadono nella perimetrazione dei S.I.C. e/o Z.P.S., si allega la valutazione d’incidenza già acquisita.
□ Con riferimento al piano di bacino stralcio per l’a ssetto idrogeologico (PAI) approvato il 30 novembre 2005 dalla AdB Puglia: □ che l’immobile in oggetto non ricade in alcuna perimetrazione;
□ che l’immobile in oggetto ricade in area _____________________del piano, si allega autorizzazione AdB/ Puglia.
□ Con riferimento alla Legge-quadro in materia di inc endi boschivi del 21 novembre 2000, n. 353:
□ che l’immobile in oggetto non ricade in aree percorse dal fuoco;
□ Con riferimento Legge Regionale n. 14 del 04-06-200 7 (Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia): □ che non vi sono ulivi plurisecolari rispondenti a una delle caratteristiche indicate nell’articolo 2 della L.R. 14/07;
□ che vi sono ulivi plurisecolari rispondenti a una delle caratteristiche indicate nell’articolo 2 della L.R. 14/07 e, pertanto si allega l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione, … dal Comune. □ Con riferimento alla gestione dei rifiuti derivanti da attività edilizia (terre e rocce da scavo, iner ti da costruzione e demolizione), ai sensi del Regolament o Regione Puglia n° 6 del 12/06/2006: □ che il progetto non prevede l’esecuzione di scavi e/o movimenti di terra o produzione di materiali di risulta da smaltire; □ che le opere in progetto comportano le previsione di produzione dei materiali di risulta da attività di demolizione e costruzione pari a mc. _______ (con allegata attestazione vengono descritti e quantizzati i rifiuti). □ Con riferimento alle norme civilistiche e alla disc iplina dei rapporti di vicinato, l’intervento è conforme alle norme del Codice Civile e alle norme integrative dello stesso e non lede alcun diritto di terzi; è stato ottenuto l’allegato assenso del terzo controinteressato;
□ Con riferimento all’art. 55 del Codice della Naviga zione:
□ la costruzione/il terreno non è confinante con il demanio marittimo;
□ si allega autorizzazione dell’autorità competente.
□ Con riferimento all’art. 19 del Decreto Legislativo 8/11/1990 n. 374:
□ la costruzione/il terreno non ricade in prossimità della linea doganale e nel mare territoriale;
□ si allega autorizzazione del direttore della circoscrizione doganale.
□ Con riferimento al contributo di costruzione dovuto ai sensi dell’art. 16 del D.P.R. 380/01 e ss. mm. ed int.: □ non sono dovuti;
□ sono dovuti € ______________ per oneri di urbanizzazione primaria;
□ sono dovuti € ______________ per oneri di urbanizzazione secondaria;
□ sono dovuti € ______________ per il contributo proporzionale al costo di costruzione.
□ Con riferimento allo stato dei lavori:
□ Avranno inizio dopo trenta giorni dalla presentazione della DIA;
□ Sono in corso di realizzazione e, pertanto, è dovuta la sanzione nella misura di € 516,00;
□ Che le opere risultano realizzate e l’incremento del valore dell’immobile, a seguito dei lavori, è pari ad € _____________; tanto si comunica per l’applicazione della sanzione dovuta. Tutto ciò premesso, il sottoscritto tecnico
A S S E V E R A La conformità delle opere, come individuate negli allegati elaborati progettuali, agli strumenti urbanistici adottati e approvati, nonché il rispetto delle norme di sicurezza, di quelle igienico-sanitarie, del Regolamento Edilizio vigente, del codice della strada e delle norme tecniche vigenti in materia, in relazione alla tipologia di intervento proposto, anche se non espressamente indicate nell’elenco sopra riportato. Ultimato l’intervento, si impegna a emettere certificato di collaudo finale che attesti la conformità dell’opera al progetto presentato e a presentare la ricevuta dell’avvenuta variazione catastale conseguente alle opere realizzate ovvero dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento. Data ____________ IL PROGETTISTA __________________________ (timbro e firma)
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TABELLA Allegati progettuali Gli allegati ai quali fa riferimento la presente segnalazione accertata di inizio attività sono i seguenti: Relazione tecnica dettagliata dell’intervento
allegati non necessari
Titolo di proprietà o altra documentazione in ordine al titolo
□ □
Relazione geologica e/o geotecnica
□ □
Fotografie
□ □
Scheda urbanistica
□ □
Estratto catastale autentico e tipo di frazionamento
□ □
Certificato della conservatoria delle ipoteche
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Elaborati grafici costituiti da n. ……… tavole, come segue:
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Tavola contenuto allegati non necessari
Estratto di P.R.G. “cartaceo” - mappa catastale aggiornata, orientata, indicante i numeri delle particelle interessate dall'intervento – Stralcio aerofotogrammetrico Planimetria 1:500
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Planimetria 1:200 □ □ Piante in scala 1:100 □ □ Prospetti in scala 1:100 □ □ Sezioni in scala 1:100 □ □ Dettagli costruttivi in scala 1:20 □ □ Modifiche/varianti in scala 1:100 □ □ Elaborato/Schema calcolo copertura e volumetria □ □
d.m. 236/89 Relazione tecnica superamento barriere architettoniche □ □ “ Dichiarazione di conformità e responsabilità □ □ “ Elaborati grafici alternativi per l’adattabilità □ □
art.2 DPR 37/1998 Parere di conformità dei Vigili del Fuoco
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Art. 5 T.U.E. Parere igienico sanitario della A.S.L.
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Art. 20 T.U.E. Autocertificazione conformità del progetto alle norme igienico-sanitarie
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d.lgs. 42/2004
Autorizzazione soprintendenza vincolo storico architettonico ex art. 21
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d.lgs. 42/2004-PUTT/P
Autorizzazione paesaggistica relativa alla compatibilità paesaggistica (d.p.c.m. 12 dicembre 2005)
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Relazione asseverata per gli interventi esentati
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R.D. 3267/1923 Autorizzazione vincolo idrogeologico
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Art. 16 T.U.E Progetto preliminare opere di urbanizzazione a scomputo
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Art. 55 Cod. Navig. Autorizzazione dell’autorità competente
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Art. 19 d.lgs. n. 374/90
Autorizzazione del direttore della circoscrizione doganale
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DPR 303/1956 Relazione sull’attività economica da svolgere ex art. 48
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REGOLAMENTO EDILIZIO – Città di MANDURIA
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Parere SPESAL
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d.lgs. 152/2006 Autorizzazione per emissioni nell’atmosfera ex articolo 269
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Autorizzazione Provincia smaltimento acque
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T.U.E. Dichiarazione/progetto impianto termico
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Dichiarazione/progetto impianto elettrico
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Dichiarazione/progetto impianto scariche atmosferiche
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Dichiarazione/progetto impianto ………………
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Relazione contenimento consumi energetici
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Energie alternative
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PAI
Parere Autorità di Bacino Puglia □ □
SIN
Pareri Enti competenti □ □
ASSEVERAZIONE Il sottoscritto ................................................................................., progettista/rilevatore dell’intervento, titolare della redazione degli elaborati tecnici e grafici allegati,
DICHIARA la veridicità, la esattezza e la completezza degli elaborati tecnici allegati.
................................................................................. ____________________________________________________________________________
COMUNE DI MANDURIA URBANISTICA - EDILITA’ ASSEVERAZIONE ESENZIONE AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTIC A ALLEGATO □ PERMESSO DI COSTRUIRE
□ D.I.A. ALLA DIREZIONE URBANISTICA EDILITA’ SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIA Piazza Garibaldi – 74023 - Manduria Il/ La sottoscritto/a __________________________________________________ codice fiscale/partita IVA con studio in ____________________________ via ____________________________ n. _____ CAP _____ tel. ____/_________ con domicilio in _____ presso ______________________________ via ____________________________ CAP _____ tel. ____/_________ fax ____/_________ e-mail ___________________________________ iscritto all’Albo/Ordine professionale _____________ n°_____________ della Prov. ______ In qualità di: ___________________________________ In merito alla seguente richiesta/comunicazione:
□ Permesso di Costruire
□ Denuncia Inizio Attività presentata dal Sig. __________________________________________________ in qualità di ____________________________ della Società____________________________ per i lavori ____________________________________________________________ in località ____________________________________________________________ consapevole della propria responsabilità civile e penale
DICHIARA
che l’intervento è esentato dall’AUTORIZZAZIONE PASEGGISTICA per i seguenti motivi: ____________________________________________________________ Manduria, timbro e firma