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Domenica 23 settembre 2012 Salita al Mangart m.2677 - via normale
Programma: Ore 7.00 - Partenza in auto da Castions (Piazza M.-Toscano) per Gemona, Chiusaforte, Pontebba,
Tarvisio, passo del Predil Km. 135 ca. - Sosta caffè.
9.30 - Arrivo nei pressi del rif.Mangart (Koča na Mangrtskem sedlu) m.2020; parcheggio auto,
inizio escursione.
12.00 - Arrivo in cima al monte Mangart, m.2677; pranzo al sacco.
15.30 - Ritorno alle macchine.
18.30 - Rientro a Castions
L'escursione si svolge su sentiero roccioso con tratti di placche attrezzate; dislivello da superare: 770
m. circa. Rammentiamo l'importanza di un abbigliamento adatto alla montagna e un comportamento
corretto nel rispetto dell'ambiente. Ricordarsi di portare Documento di identità. In caso di maltempo
alla partenza, la gita sarà sospesa.
Per informazioni e adesioni: Renato Bertoia tel. 0434 899394 / Renato Nonis tel. 0434 574314 La commissione organizzativa pur adottando ogni precauzione per tutelare l’incolumità dei partecipanti, non potrà assumersi alcun tipo di responsabilità per eventuali infortuni che dovessero verificarsi durante lo svolgimento della escursione proposta. I partecipanti con il solo fatto di iscriversi alla gita, esonerano gli organizzatori ed il Capogita da tali responsabilità.
Avvicinamento. Per questa salita dobbiamo entrare in territorio sloveno valicando il Passo del Predil raggiungibile
da Tarvisio o da Sella Nevea. Dopo poco più di un km si devia a sinistra (cartello) imboccando la lunga rotabile che
sale al rifugio Koca na Mangartskem ed è soggetta a pedaggio. Dopo una lunghissima serie di tornanti si perviene alla
conca che ospita il rifugio dove la strada compie un piccolo anello a senso obbligato. Qui si può parcheggiare
utilizzando uno dei tanti spiazzi disponibili m.2020 (12km da Passo del Predil).
Il Monte Mangart è la vetta più frequentata
delle Alpi Giulie, richiedendo la salita per la
via normale non più di due ore di cammino, su
un percorso privo di particolari difficoltà. Il
monte ha una struttura imponente e
massiccia, soprattutto dalla valle dei Laghi: da
qui l'intera e severa bastionata domina
eccelsa duemila metri più in alto. E' la quarta
cima in ordine di altezza delle Alpi Giulie; il
versante Nord è quello alpinisticamente più
importante ed è situato in territorio italiano,
mentre i versanti Sud e Ovest si alzano in
territorio sloveno. Il panorama che la cima
offre è vasto ed eccezionalmente aperto,
oltre a moltissime cime delle Giulie, si notano
le vicine Giulie Orientali con lo Jalovec e il Tricorno, le Dolomiti, i Tauri, le Caravanche. La prima ascensione
turistica al Mangart è molto antica, e venne effettuata dal naturalista conte Franz von Hohenwart il 20 agosto
1794. Lo accompagnò un fabbro di Fusine e per la Forcella Mangart giunsero alla spalla; da qui la guida levò dalla
sacca un fucile, informando il conte che egli era venuto fin quassù per cacciare il camoscio e che non sarebbe
andato più avanti. Il conte Hohenwart, uomo coraggioso ed astuto, continuò da solo fino alla vetta, sulla quale
ritornò due anni dopo con un cugino ed un illustre botanico. Gli alpinisti giungono appena dopo il 1835 e sono tutti di
una certa rinomanza (Freyer, Christalinig, Sendiner, Jager); nel 1865 a cura della Società Miniere di Raibl i lastroni
oltre la spalla vennero muniti di assicurazioni, migliorate in seguito dalla Sezione dell'Alpenverein di Villaco,
completamente sostituite nel 1995 per cura del Gruppo ANA di Tarvisio.
Il rifugio Mangart (Koča na Mangrtskem sedlu) è stata una delle prime costruzioni delle Alpi Orientali, edificato ne 1874 quando in Dolomiti non ne esisteva ancora nessuno. La capanna venne semi distrutta da una bufera nel 1882 e ricostruita nel 1883. Passata alla Sezione di Trieste del CAI dopo la guerra 1915/18 fu rinnovata ed arredata, inaugurata il 9 luglio 1922, dedicata a Giuseppe Silani, morto sul Monte Lodin (Carnia) nel 1916, Medaglia d'Argento al Valor Militare. E' stata poi completamente distrutta durante la guerra 1940/45 ed in seguito ricostruita. Il Club Alpino Sloveno ha eretto nel 1958 l'attuale Rifugio Mangart, presso la biforcazione della rotabile militare che conduce tra le Cime Verdi, il Travnik, dominanti la Valle dei Laghi.
Percorso: dal rifugio Mangart (Koča na Mangrtskem sedlu) 1906 m., in breve si raggiungono i terrazzi erbosi presso
la Forcella della Lavina dove ha termine la strada ex militare. Un comodo sentierino tra ricca flora alpina passa
sotto la Forcella Mangart e, aggirato il Piccolo Mangart, conduce alla Forcella dei Confine (mt. 2220); da qui si nota
l'impressionante precipizio settentrionale e si possono osservare le attrezzature della "Via Italiana", che sale dal
Bivacco Nogara. Il sentiero prosegue tra detriti e residui di neve, lasciando a destra la diramazione per la "via
attrezzata" slovena; si continua la salita tra placche levigate e rocce corrose dai continuo passaggio, in parte
attrezzate; alla sommità delle placche si giunge alla spalla e quindi alla grande cengia settentrionale, spiovente sul
versante Nord. Continuando in leggera salita tra massi e detriti, la cengia raggiunge la cresta Est della cima, fino ad
un canale che, tra zolle erbose e massi instabili, porta all'ampia cupola della vetta. La cima è dotata di una grande
croce in legno collocata dalla Sezione Monte Lussari del CAI di Tarvisio. Il rinomato panorama spazia tutt'intorno e
le Giulie si elevano in un confuso sovrapporsi di cime. Per lo stesso itinerario si ritorna al Rifugio Mangart.
Dislivello 771 m; Tempo medio percorrenza: 2.00 h.
Note tratte da: “Conosciamo i dintorni..” Tarvisio 2001, a cura dell’Associazione Nazionale Alpini e Azienda di Promozione Turistica del Tarvisiano e di Sella Nevea