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MANUALE DELLA PSICOPATOLOGIA A FUMETTI www.iopsicolgo.it a cura di GIOVANNI GENTILE

Manuale di Psicopatologia (a fumetti)

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Descrizione breve e sintetica della più importanti patologie psichiatriche, corredate da divertenti illustrazioni.

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MANUALE DELLA PSICOPATOLOGIA

A FUMETTI

w w w . i o p s i c o l g o . i t

a cura diGIOVANNI GENTILE

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Nota del Curatore

Questa pubblicazione presenta in maniera superficiale alcuni distur-bi mentali.L’autore si rivolge ad un target di riferimento che è rappresentato da tutti quelli che non sono propriamente “addetti ai lavori”. La lettura di tale e-book, infatti, potrebbe risultare banale, superficiale o addi-rittura contenente materiale poco corretto per tutti quelli che stu-diano tale scienza o sono Professionisti Psicologi/Psicoterapeuti.La principale funzione di quest’opera, è quella di smentire false cre-denze e chiarire eventuali dubbi in merito alla psicopatologia. Scopo principale dell’opera comunque, resta quello di strappare un sorriso al lettore, mantenendo la serietà e il rispetto dovuti ai penosi disagi psichici trattati.

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PERCHE’ UN MANUALE SULLA PSICO-PATOLOGIA

Siamo tutti affascinati da quella che in una parola possiamo chiama-re “psicopatologia”. Da quella parte della branca medica che supera il confine corporeo per situarsi (sempre di più) a cavallo tra quella che veniva definita la res cogitans e la res extensa.

Da questo deriva il fascino, e questo stimola la curiosità delle persone quando si parla di psicopatologia. Come può una struttura fisica, il cervello, influenzare i comportamenti di un organismo. Come posso-no dei medicinali cambiare lo stile di personalità di un individuo?

In questa breve e simpatica trattazione cercherò di descrivere sinte-ticamente alcune tra le psicopatologie più diffuse.Per sfatare qualche mito e portare un po’ di chiarezza in un ambito scientifico che è stato e sarà sempre a cavallo tra corpo ed anima.

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Le depressione e una con-dizione morbosa piuttosto diffusa, caratterizzata da un abbassamento del tono dell'umore che si concreta in uno stato di cospicua ed imponente riduzione della vivacità e mobilità emoti-vo-affettiva.

Predominano tristezza ac-centuata, desolazione, ma-lumore, ansia, mancanza di interesse per le abituali attività, accompagnati da intensa astenia, con pro-strazione fisica, peso e do-lere al petto o al capo. La mimica del soggetto depres-so è limitata, fissa, cupa, aggrondata; l'espressione verbale, quantitativamente ridotta, e stentata e spesso limitata e monosillabi con tono f lebile, sommesso e lamentoso.Il pensiero presenta conte-nuti improntati al massimo pessimismo fino ad arrivare a deliri di colpa, di autoac-cuse, incapacità ed inade-guatezza.Molto frequente è un senti-mento di vuoto interiore,

d'indefinibile impotenza che conduce ad idee, pro-positi e nei casi più gravi a tentativi di suicidio.Se transitoria, e legata a situazioni di difficoltà esi-stenziale quali per esempio lutti, la depressione può essere normale.Per quanto riguarda l'eziopatogenesi, non è stata identificata una sola causa, ma le teorie più accredi-tate fanno risalire le sindrome a fattori biologici, come le alterazioni della regolazione dei neurotra-smettitori cerebrali che interessano il ciclo della se-rotonina, e fattori psicosociali ed ambientali.Periodi a rischio depressione nelle donne sono il post-parto, le menopause, per l’uomo il periodo del pensionamento.

La Depressione

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Il Disturbo Bipolare

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Il disturbo bipolare è una sindrome affettiva caratterizzata da una spiccata variabilità del tono dell'umore, con un'alternanza di episo-di depressivi e di episo-di di euforia definiti maniacali o ipomania-cali, se di minore gravi-tà dei primi.Nell'episodio depressivo dominano l 'abbassa-mento del tono del-l'umore, la mancanza d'interesse per le nor-mali attività, l'abulia; in quel lo maniacale s i fanno spazio la sciol-tezza di pensiero, un accelerazione del flusso verbale, giudizi entu-siastici ed ammirativi sul vissuto e sull'am-biente, la tendenza ad una sorta di sublima-zione migliorativa di ogni cosa attinente con il soggetto.Tra un episodio e l'altro vi e una situazione di relativo benessere, ma con il tempo, gli episodi depressivo e maniacale si fanno sempre più ravvicinati. Il disturbo bipolare ha una base genetica. In molti casi è

essenziale il ricorso ad una farmacoterapia, vista l’im-portante squilibrio neurotrasmettitoriale che interessa tale disturbo.La modificazione del tono umorale può essere stabile ed interessare tutta la vita del soggetto. A tal proposito si parla di Disturbo di Personalità:- Temperamenti depressivi : soggetti sempre tristi, pes-simisti, indecisi, preoccupati e con scarsa autostima;- Temperamenti ipertimici: individui estroversi, espan-sivi,loquaci,a volte un po' superficiali, intraprendenti.- Temperamenti disforici: persone scontrose, irascibili, ombrose, intrattabili.- Temperamenti ciclotimici: soggetti con umore variabi-

le.

In questi casi però le oscillazioni del tono dell'umore non raggiungono i livelli tipici del disturbo bipolare.

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Le ossessioni sono pen-sieri, azioni, tendenze interne che si presen-tano insistentemente e ripetutamente nella co-scienza del paziente senza un'adeguato vis-suto affettivo. Le per-sone affette da tali sin-tomi, hanno immagini ricorrenti spiacevoli ed estranee e non riescono a liberarsene, alimen-tando così una sogget-tiva sensazione di fal-limento.A n c h e n e i s o g g e t t i normali, possono es-serci pensieri ed idee incontrollate, ma acqui-stano carattere patolo-gico quando persistono nel tempo, interferisco-no nella vita quotidiana e nel rendimento lavo-rativo o scolastico del soggetto.

Le ossessioni portano a comportamenti stan-dardizzati e ricorrenti di natura compulsiva (rituali ossessivi), che il

Il Disturbo Ossessivo Compul-sivo

paziente utilizza nel tentativo esagerato ed improprio di calmare l'ansia ed il disagio suscitati dalle rappresenta-zioni ossessive.Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) sembra statisti-camente colpire più frequentemente gli uomini.

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Il Disturbo Somatoforme

I pazienti somatoformi sono individui perenne-mente preoccupati della la loro salute fisica.Nello specifico, questo si traduce con quella che viene definita la sindro-me da somatizzazione. Essa è caratterizzata dal-la tendenza ad esprimere sofferenza psicologica sotto forma di sintomi fi-sici, in assenza di evi-denti patologie organi-che: il corpo si rende vei-colo del malessere psico-logico. I sintomi sono quanto mai vari: sensa-zioni soggettive, spiace-voli, lamentele e disturbi che possono riguardare ogni parte del corpo: cefa-lea, algie al torace e agli arti, sintomi gastrointe-stinali e pseudoneurologi-ci.E' un disturbo che ricono-sce cause biologiche ma anche fattori psicosociali.Altre sindromi del cluster somatoforme sono:La sindrome nevrastenica che è caratterizzata da astenia nervosa, intesa

come un sentimento soggettivo di stanchezza sia fisica che psichica, e da "debolezza irritabile", e la sindrome ipocondriaca la quale comporta un' attenzione eccessi-va per la propria salute e il frequente convincimento di avere una grave malattia.

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La Bulimia

La bulimia è un disturbo dell'alimentazione caratteriz-zato da un patologico aumento del senso di fame, scate-nato in genere da una forte emotività in presenza di eventi luttuosi o di separazione.Si manifesta con episodi di ingestione di grandi quanti-tà di cibo (abbuffate), accompagnati da atteggiamento compulsivo ed incapacità di interrompere l'assunzione del cibo stesso.A queste crisi, che sembrano dare sollievo temporaneo allo stato d'animo spiacevole che le precede, seguono intensi sentimenti di colpa, vergogna, depressione per aver ceduto all'impulso, preoccupazione per l'aumento di peso e conseguenti tentativi di compensazione me-diante il vomito autoindotto, l'abuso di lassativi e diure-tici ed un esercizio fisico estenuante.

L'autostima del paziente bulimico è eccessivamente condizionata dalla forma e dal peso corporeo il quale tuttavia, resta entro limiti nor mal i , non avendosi l'emaciazione tipica del-l'anoressia. Sono tuttavia in comune con l'anoressia la restrizione dell'apporto calorico, le preoccupazioni costanti per il peso, gli espedienti di eliminazione del cibo. La bulimia può es-sere connessa con i distur-bi dell'umore, scatenata dal piacere fornito dal cibo o dal voler placare la propria ansia assumendone.

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Le Nevrosi di impulso

Le nevrosi d'impulso sono sindromi caratterizzate da comportamenti impulsivi ed irrefrenabili che si manifestano come crisi di durata limitata.Secondo Schneider le personalità impulsive od esplosive sono "persone che danno in escandescenza alla minima occasione”, cioè individui irritabili che sfogano all'esterno il loro eccitamento. In realtà tale atteggiamento può essere tipico anche di persone apparentemente normali; assume veste patologica quando è relativamente frequente, grave e peculiare di una data persona e di solito sproporzionato al supposto fattore scatenante.Di seguito alcune nevrosi da impulso:CLEPTOMANIA: è l'impulso irresistibile ad impos-sessarsi ripetutamente e furtivamente di oggetti con

valore simbolico di cose in-consciamente perdute,ras-sicuranti,eccitanti o molto desiderate.

PIROMANIA: è lo stimolo irrefrenabile ad appiccare il fuoco, più frequente nei maschi, preceduto da ma-lessere,malumore, ansia. L'osservazione delle fiam-me del fuoco divampante produce piacere.

TRICOTILLOMANIA:è l' azione impulsiva a strappare capelli, peli; più frequente nelle donne.

GIOCO D'AZZARDO PATO-LOGICO: è una patologia ca-ratterizzata da episodi fre-quenti e reiterati di gioco d'azzardo. Un curioso spiri-to di sfida spinge, chi ne e affetto, ad affrontare situa-zioni rischiose e pericolose. Pazienti di questo genere vengono chiamati anche “sensation seekers” ovvero “cacciatori di emozioni”.

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L’Insonnia

L'insonnia è una condizione nella quale il sonno è alterato per durata, qualità, quantità. Il picco massimo di tale patolo-gia è l'assenza totale di sonno. Le inson-nie sono "iniziali" quando c'e una difficol-tà di addormentamento, "centrali" quan-do il sonno è superficiale e discontinuo con ripetute interruzioni, "terminali" se caratterizzate da risvegli precoci. L'in-sonnia transitoria è un disturbo reattivo, temporaneo che può presentarsi in si-tuazioni quali: ricovero in ospedale, fuso orario, cambiamento di abitudini lavora-tive; la pseudoinsonnia è una falsa per-cezione di sonno in cui il soggetto, in as-

senza di disturbi oggetti-vi del sonno, ne lamenta comunque uno scadi-mento della qualità.L'insonnia può derivare da malattie psichiatriche (stress, ansia), da malat-tie non psichiatriche (malattie infettive, en-docrine e respiratorie), può essere dovuta a far-maci, alcool o stupefa-centi. Tra le sindromi non psichiatriche che possono essere respon-sabili di insonnia anno-veriamo: la sindrome delle “gambe senza ripo-so”, caratterizzata da un

irresistibile e continuo bisogno di muo-verle, e la sindrome da “mioclono not-turno”, in cui i risvegli si verificano in ri-sposta a movimenti ripetitivi e stereoti-pati degli arti durante il sonno.Alcune semplici pratiche come: regolare i tempi di addormentamento e di risveglio, seguire una sana dieta serale, rendere la camera da letto confortevole, favorisco-no una buona qualità del sonno.

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L’ Anoressia

L'anoressia è un disturbo del compor-tamento alimentare più frequente nelle donne tra i quindici ed i venti anni che riducono l'assunzione di cibo, dima-grendo fino ad arrivare all'emaciazio-ne, alla cachessia e all'amenorrea; coe-

sistono spesso stipsi, sonnolenza, ane-mia, ipertensione.La paziente anoressica nega di avere un'alimentazione insufficiente accam-pando diversi motivi al suo comporta-mento: perdere la linea, uno scarso ap-petito, fastidiose sensazioni postpran-

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diali; il problema del cibo finisce per occupare gran parte del tempo e dei pensieri del paziente (calcolare le calo-rie, scegliere cibi non ingrassanti).Sotto l'apparente autosufficienza, si ce-la una spiccata angoscia e rifiuto di cu-re. Il paziente sembra disposto ad ac-cettare le cure solo parzialmente con intenti dilatori e distorcenti la realtà.L'anoressia e legata ad un disturbo del-l’immagine corporea che nasconde un disperato bisogno di raggiungere l'au-tonomia e il sentimento della propria identità attraverso il controllo della fame, un tentativo di essere stimato at-traverso il rabbioso rifiuto del cibo.Disperato per l'incapacità a risolvere i propri problemi, comincia a preoccu-parsi del peso e ricava un senso di ri-vincita dal manipolare le proprie di-mensioni corporee.Pur girando di continuo attorno al cibo, riesce ad astenersene grazie ad un ri-gido dominio di sé ,vivendo nel terrore di abbandonarsi ai propri impulsi di voracità. Nell'eziopatogenesi dell'ano-ressia, hanno un ruolo preponderante rilevanti carenze nell’integrazione e nell’apprendimento emotivo del com-portamento alimentare. La terapia è ardua e difficile: un trattamento psico-terapico impegnato e profondo deve es-sere affiancato da un controllo conti-nuo delle condizioni fisiche. Per tale motivo, le teorie più accreditate oggi, consigliano il ricorso ad un approccio multidisciplinare. L’equipe di interven-to, composta da uno Psicologo, un me-dico, un nutrizionista, affronta la pro-blematica da diversi punti di vista, poi-

ché differenti sono gli aspetti di tale di-sturbo.Statisticamente, tale intervento at-tualmente detiene il maggior successo prognostico. Nei casi più seri viene predisposto il ricovero.

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L’Ansia

L'ansia e una condizione di inquietudine, tensione o ma-lessere, un sentimento spia-cevole e penoso di attesa di un pericolo di solito impre-cisato, forse irreale o im-maginario.I sintomi sono psicofisici: irritabilità, diff icoltà di concentrazione, fame d'aria, sensazione di "nodo" alla go-la o allo stomaco, tachicar-dia, cefalea, sbalzi pressori, secchezza delle fauci.Possono comparire inoltre sintomi gastrointestinali quali: stipsi, diarrea, vomi-to, e sintomi urinari polla-chiuria, dolori.L'ansia può essere anche nor-male se di fronte a situazioni realmente difficili promuove ad iniziative e comportamenti utili; diventa patologica quan-do i sintomi persistono da 2-3 settimane e compromettono la normale vita quotidiana del soggetto, mettendo in moto meccanismi di evitamento e dunque disadattivi. L'ansia può dipendere da stress incon-sapevole, da un conflitto inte-riore irrisolto, da farmaci o sostanze stupefacenti.

Un approccio psicoterapico affiancato da ade-guata terapia farmacologica risolve nella mag-gior parte dei casi tale sintomatologia.

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L’Attacco di Panico

L'attacco di panico è una crisi di angoscia improvvisa e violenta della durata di pochi minuti, caratterizzata da sintomi soggettivi piuttosto penosi quali una sensazione di soffo-camento, senso di co-strizione alla gola, al to-race, paura di impazzire o di morire e sintomi fi-sici oggettivi come ta-chicardia, ipertensione, sudorazione, respiro af-fannoso, tremori, rigidi-tà.Nell’attacco di panico il soggetto sperimenta un'acme ansioso che poi lascia un sen-so d'intensa spossatezza e la paura che l'esperienza possa ripetersi. In effetti il disturbo ha un decorso cronico e tra una crisi e l'altra può manifestarsi l'ansia anticipatoria, che è l'attesa pe-nosa di un eventuale prossimo attacco.L'attacco di panico può rappresentare una condizione legata ad altre sindro-mi psichiatriche (depressione, ansia) di cui peggiora la prognosi, poiché il paziente non riesce più ad allontanarsi dai luoghi in cui si sente più sicuro, quali la sua casa, se non accompagnato da persone di sua fiducia. La sindrome

da attacco di panico riconosce una componente disposizionale, ma hanno un' inf luenza determinante fattori stressanti psicosociali quali la separa-zione da figure emotivamente impor-tanti o da situazioni altrettanto protet-tive e rassicuranti. Il trattamento si basa sull'uso di farmaci e sulla psicote-rapia, comprese tecniche di rilassa-mento ed esercizi respiratori.

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La fobia è il timore mor-boso di situazioni o og-getti, è una "paura" del tutto immotivata.Differente è la normale paura che rappresenta la risposta emotiva ad un pericolo o minaccia reali.Secondo uno schema classico si distinguono fobie di oggetti (vetri, coltelli, ecc.), fobie di si-tuazioni (aperto, chiuso, buio, ecc.), fobie di esseri viventi (cani, gatti, ser-penti, ecc.).Secondo un più recente inquadramento, le sin-dromi fobiche sono l'ago-rafobia, che è la paura dei luoghi nei quali sa-rebbe difficile, imbaraz-zante se non addirittura impossibile chiedere aiu-to, la fobia sociale, in cui il paziente vive con disa-gio la frequentazione so-ciale, quindi ha paura di mangiare o bere in pub-blico, parlare con estra-nei, e la fobia semplice verso specifici oggetti o situazioni (animali, buio,

Le Fobie

temporali,iniezioni). La fobia assume spesso la forma di una crisi sproporzionata rispetto al motivo scate-nante; il fobico è impaurito dalle sue fobie, ne ricono-sce l'abnormità e cerca di combatterle, mantenendo dunque la sua lucidità, ma tende comunque ad evitare tutte le situazioni ed oggetti temuti.

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Lo Stress

Lo stress è uno stato di forte tensione dell'organismo che sottoposto a stimoli di varia natura, tenta di rispondere ad essi con modificazioni corporee e cere-brali.

La risposta allo stress si articola in tre fasi:La fase di “reazione” è quella in cui l' organismo, allertato, cerca di rispon-dere allo stress con la secrezione di

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specifici ormoni che provocano un'ac-celerazione del battito cardiaco o della respirazione, un aumento della glice-mia, e la dilatazione della pupilla.La seconda fase, detta di “resistenza”, prevede la riparazione degli eventuali danni arrecati in precedenza;La terza fase, che si instaura quando la resistenza si protrae, o detta di “esau-rimento” è caratterizzata dall'insorgere di una vera e propria "malattia da stress".

Hans Selye, principale studioso dello stress, non vedeva questo come qualco-sa di necessariamente negativo. Infatti tale fenomeno diventa dannoso solo quando travolge l'individuo e produce disagio.

Lo stress può ripercuotersi sia a livello psichico sia cronico, sfociando in de-pressione, e scatenando malattie psico-somatiche organiche.

Hanno un ruolo preponderante nella genesi e nell'evoluzione dello stress: I cosiddetti life events (eventi di vita) stressanti le caratteristiche di persona-lità dell'individuo stressato, la sua di-sponibilità di ricorrere a comporta-menti definibili come “antistress”, la differenza di meccanismi adattativi, il tipo e il peso degli stressor esterni.

Per rimuovere una condizione di stress bisogna eliminare ogni fattore scate-

nante e se ciò non basta, rivolgersi allo specialista Psicologo.

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Critiche e suggerimenti (altri temi da trattare tramite questi brevi e-­‐book), sono ben accetti.Inviateli all’indirizzo dell’autore: [email protected]

I disegni qui riprodotti non sono di proprietà dell’Autore. Risulta pe-rò impossibile citarne le fonti, poiché esse sono sconosciute all’auto-re.Qualora le fonti sopra citate, riconoscano la loro opera ne potranno in ogni momento rivendicare la proprietà.

I testi prendono liberamente spunto dal Manuale diagnostico e stati-stico dei disturbi mentali D.S.M-IV-TR Edizioni Masson Autori Vari.

Tutto il materiale di questo e-book è liberamente divulgabile citando-ne la fonte.

Della stessa collana su:www.psicoterapia.caserta.it e www.vialostress.it“Ansia da esame? Superala in 4 semplici mosse”

“Dimagrire consapevolmente: piccolo manuale per chi vuole co-minciare ma soprattutto finire una dieta”.

“Superare lo Stress:strumenti e metodi epr una vita felice”

“In chat è più facile: come sono cambiate e continuano a cambiare le regole comunicative tra esseri umani”

Si ringrazia il sito ioPsicologo (www.iopsicologo.it) per la gentilecollaborazione.

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Conclusioni