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Materiale ad Uso Didattico E.L.Fo. - Albenga (SV) 1 Ente Ligure di Formazione divisione “Sicurezza” reg. Carrà, 19/2b 17031 Albenga (SV) tel. 0182.559636 solo per info amministrative fax. 0182.571209 e-mail per info tecniche ed organizzative: [email protected] rev. 10 Spegnere il Telefonino !! Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro il Rischio Chimico ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08 Accordo Stato Regioni del 21.12.2011 e 22.02.2012 D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Titolo IX – Sostanze pericolose Capo I – Protezione da agenti chimici Inquadramento normativo

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Materiale ad Uso Didattico

E.L.Fo. - Albenga (SV) 1

Ente Ligure di Formazionedivisione “Sicurezza”reg. Carrà, 19/2b17031 Albenga (SV)tel. 0182.559636 solo per info amministrativefax. 0182.571209e-mail per info tecnicheed organizzative: [email protected]

rev. 10

Spegnere il Telefonino !!

Formazione dei Lavoratori sulla Sicurezza sul Lavoro

il Rischio Chimico

ai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08Accordo Stato Regioni del21.12.2011 e 22.02.2012

D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81

Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza

nei luoghi di lavoro

Titolo IX – Sostanze pericoloseCapo I – Protezione da agenti chimici

Inquadramento normativo

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E.L.Fo. - Albenga (SV) 2

D. Lgs. 3 febbraio 1997 n. 52

Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura

delle sostanze pericolose

D. Lgs. 14 marzo 2003 n. 65

Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura

dei preparati pericolosi

Inquadramento normativo

PreparatiMiscele o soluzioni costituite

da due o più sostanze

SostanzeElementi chimici e loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione […]

Classificazione

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Agenti chimici

Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato

Classificazione

Agenti chimici pericolosi: • gli agenti chimici classificati come sostanze o come

preparati pericolosi nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione

• le sostanze ed i preparati che comunque possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà di tipo chimico, chimico-fisico o tossicologiche e/o del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi quelli cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale.

Classificazione

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Classificazione

STRATEGIA PER LA VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE PROFE SSIONALE (UNI EN 689)

Elenco degli agenti chimici presenti nel posto di lavoro

Prodotti del metabolismo Emissioni dai materiali Prodotti della combustione

a) Identificazione dell’esposizione potenziale

Ricerca dei valori limite disponibili Limiti di legge Altri limiti europei TLV ACGIH

Analisi del processo produttivo

Configurazione del posto di lavoro Fonti di emissione, precauzioni di sicurezza e procedure relative, impianti di aerazione e altre forme di controllo

b) Determinazione dei fattori relativi al posto di lavoro

Mansioni Compiti e funzioni, attività e tecniche operative, tempi di esposizione, carichi di lavoro

Valutazione iniziale della probabilità di esposizione

Analisi preliminare del numero delle fonti di emissione, tipo e posizione di ognuna, dispersione degli agenti etc. Azioni e comportamento individuali (vicinanza del lavoratore alle fonti, specifiche abitudini di lavoro individuali, etc.)

Analisi di base

Informazioni quantitative sui livelli di esposizione sulla base di: a) misurazioni precedenti; b) misurazioni da impianti o procedimenti di lavorazione confrontabili; c) calcoli affidabili basati su dati quantitativi pertinenti

c) Valutazione delle esposizioni

Analisi dettagliata Informazioni convalidate e affidabili sull’esposizione nel caso sia prossima al valore limite

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Normativa sulla classificazione, etichettatura ed imballaggio dei preparati e delle sostanze pericolo se.

• La prima direttiva di base 67/548/CEE ha stabilito i principi per la classificazione, l’imballaggio ed l’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi.

• E’ diventata il sistema unico, normato a livello europeo, di individuazione dei pericoli associati all’uso di sostanze chimiche per conoscere il più possibile tali pericoli prima che le sostanze vengano commercializzate ed utilizzate, con eventuali conseguenti danni per la salute umana e per l’ambiente.

L’etichetta

L’etichetta è quella parte della confezione che permette di conoscere le caratteristiche e le proprietà del contenuto

Le sue caratteristiche sono definite per legge dal D. Lgs. 52/97 che recepisce la Direttiva 92/32/CEE

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Devono pertanto essere presenti le seguenti informazioni:

1. Nome del prodotto2. Produttore 3. Composizione 4. Informazioni sulla pericolosità5. Precauzioni e modalità d’uso

Di particolare importanza ai fini della conoscenza dei pericoli sono i punti 4) e 5)

Le informazioni sono fornite tramite:

� Pittogrammi� Frasi di rischio� Consigli di prudenza

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Il D. Lgs. 52/97 (che recepisce la Direttiva 92/32/CEE) ha classificato le sostanze pericolose in 15 categorie15 categorie , in base alle potenzialità di ciascuna di esse, con il relativo simbolo (pittogramma):

Esplosivo E Altamente infiammabile F+

Infiammabile F Corrosivo C

Nocivo Xn Irritante Xi Comburente O

Tossico T Molto Tossico T+ Pericoloso per l’ambiente N

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E.L.Fo. - Albenga (SV) 8

Le frasi di Rischio• Le frasi di rischio sono delle indicazioni

sintetiche che “spiegano” la natura dei pericoli legati all’utilizzo del prodotto.

• Sono formate dalla sigla Rxx e da una breve frase esplicativa

• R20 – Nocivo per inalazione• R31 – A contatto con acidi libera gas tossici• R34 – Provoca ustioni• R36 – Irritante per gli occhi• R59 – Pericoloso per lo strato di ozono

Alcuni esempi

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I consigli di Prudenza• I consigli di prudenza sono delle

indicazioni sintetiche che “suggeriscono”le azioni da compiere ed i comportamenti da tenere per un utilizzo sicuro del prodotto

• Sono formate dalla sigla Sxx e da una breve frase esplicativa

• S2 – Conservare fuori della portata dei bambini• S15 – Conservare lontano dal calore• S24 – Evitare il contatto con la pelle• S37 – Usare guanti adatti• S46 – In caso d’ingestione consultare

immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l’etichetta

Alcuni esempi

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Vediamo adesso alcuni casi di etichette “reali”

Quasi mai, nel caso di prodotti per uso non professionale, è riportata la sigla delle frasi di rischio e dei consigli di prudenza ma è scritta per esteso la frase stessa

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In base all’articolo 25 del Decreto Legislativo 3 febbraio 1997 n. 52 “il responsabile della immissione sul mercato di una sostanza pericolosa o di un preparato pericoloso deve fornire gratuitamente, su supporto cartaceo o per via elettronica, al destinatario, una scheda informativa in materia di sicurezza in occasione o anteriormente alla prima fornitura; egli è tenuto altresì a trasmettere, ove sia venuto a conoscenza di ogni nuova informazione al riguardo una scheda aggiornata”.

La scheda in questione è perciò uno strumento fondamentale per l’utilizzatore nella valutazione del rischio.

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1. Identificazione della sostanza o del preparato e della società/impresa

2. Indicazione dei pericoli3. Composizione/informazione sugli

ingredienti4. Misure di primo soccorso5. Misure antincendio6. Provvedimenti in caso di dispersione

accidentale7. Manipolazione ed

immagazzinamento8. Protezione personale/controllo

dell’esposizione9. Proprietà chimiche e fisiche10. Stabilità e reattività11. Informazioni tossicologiche12. Informazioni ecologiche

La scheda si compone di 16 voci obbligatorie

13. Osservazioni sullo smaltimento14. Informazioni sul trasporto15. Informazioni sulla normativa16. Altre informazioni

Scheda di sicurezza redatta Secondo: Decreto 7 sett. 2002 N°2 52.Conforme alla Direttiva 1999/45/CE e D.Lgs. 14 marzo 2003, n. 65Oro CandegginaPF0001/2

Scheda di sicurezza del 14/05/2007, revisione 2

1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETÀNome commerciale: Oro CandegginaCodice commerciale: PF0001Tipo di prodotto ed impiego: Additivo per bucatoFornitore:SACI S.p.A.Strada dei Loggi, 2906087 Ponte San Giovanni (PG)Tel. 075-597081E-mail: [email protected]: www.saci.itNumero telefonico di chiamata urgente della società e/o di un organismo ufficiale di consultazione:Centro Antiveleni - Ospedale di Niguarda - Milano - Tel. 02/661010292. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTISostanze contenute pericolose per la salute ai sensi della direttiva 67/548/CEE e successiviadeguamenti o per le quali esistono limiti di esposizione riconosciuti:3% - 5% Ipoclorito di sodioN.67/548/CEE: 017-011-00-1 CAS: 7681-52-9 EINECS: 231-668-3C R31 R34

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3. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLINessun pericolo specifico è riscontrabile nel normale utilizzo.4. MISURE DI PRIMO SOCCORSOContatto con la pelle:Lavare abbondantemente con acqua e sapone.Contatto con gli occhi:Lavare immediatamente con acqua per almeno 10 minuti.Ingestione:Indurre il vomito. RICORRERE IMMEDIATAMENTE A VISITA MEDICA, mostrando la schedadi sicurezza.E' possibile somministrare carbone attivo sospeso in acqua od olio di vaselina minerale medicinale.Inalazione:Aerare l'ambiente. Rimuovere subito il paziente dall'ambiente contaminato e tenerlo a riposoin ambiente ben areato. In caso di malessere consultare un medico.5. MISURE ANTINCENDIOEstintori raccomandati:Acqua, CO2, Schiuma, Polveri chimiche a seconda dei materiali coinvolti nell'incendio.Estintori vietati:Nessuno in particolare.Rischi da combustione:Evitare di respirare i fumi.Mezzi di protezione:Usare protezioni per le vie respiratorie.

6. MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA ACCIDENTALEPrecauzioni individuali:Indossare guanti ed indumenti protettivi.Precauzioni ambientali:Contenere le perdite con terra o sabbia.Se il prodotto è defluito in un corso d'acqua, in rete fognaria o ha contaminato il suolo o lavegetazione, avvisare le autorità competenti.Metodi di pulizia:Se il prodotto è in forma liquida, impedire che penetri nella rete fognaria.Raccogliere il prodotto per il riutilizzo, se possibile, o per l'eliminazione. Eventualmenteassorbirlo con materiale inerte.Successivamente alla raccolta, lavare con acqua la zona ed i materiali interessati.7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIOPrecauzioni manipolazione:Evitare il contatto e l'inalazione dei vapori. Vedere anche il successivo paragrafo 8.Durante il lavoro non mangiare né bere.Materie incompatibili:Nessuna in particolare. Si veda anche il successivo paragrafo 10.Condizioni di stoccaggio:Indicazione per i locali:Locali adeguatamente areati.

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D. Lgs. 195/2003 – modulo B88. CONTROLLO DELL'ESPOSIZIONE/ PROTEZIONE INDIVIDUALEMisure precauzionali:Areare adeguatamente i locali dove il prodotto viene stoccato e/o manipolato.Protezione respiratoria:Non necessaria per l'utilizzo normale.Protezione delle mani:Non necessaria per l'utilizzo normale.Protezione degli occhi:Non necessaria per l'utilizzo normale. Operare, comunque, secondo le buone pratichelavorative.Protezione della pelle:Nessuna precauzione particolare deve essere adottata per l'utilizzo normale.Limiti di esposizione delle sostanze contenute:Nessuno9. PROPRIETÀ FISICHE E CHIMICHEAspetto e colore: Liquido trasparente paglierinoOdore: tipico di cloropH: 12-13Punto di fusione: ndPunto di ebollizione: circa 100°CPunto di infiammabilità: naInfiammabilità solidi/gas: ndAuto-infiammabilità: ndProprietà esplosive: ndProprietà comburenti: ndPressione di vapore: ndDensità relativa: 1,04 - 1,05Idrosolubilità: completamente solubileLiposolubilità: insolubileDensità dei vapori: 2,5 (Soluz 12% Cloro attivo)

10. STABILITÀ E REATTIVITÀCondizioni da evitare:Stabile in condizioni normali.Sostanze da evitare:Nessuna in particolare.Pericoli da decomposizione:Può generare gas tossici a contatto con acidi, ammide, ammine alifatiche ed aromatiche,carbammati, sostanze organiche alogenate, isocianati, solfuri organici, nitrili, organofosfati, solfuri inorganici, composti polimerizzabili.Può infiammarsi facilmente a contatto con altre sostanze.11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHENon sono disponibili dati tossicologici sul preparato in quanto tale. Si tenga, quindi, presente la concentrazione delle singole sostanze al fine di valutare gli effetti tossicologici derivanti dall'esposizione al preparato.Sono di seguito riportate le informazioni tossicologiche riguardanti le principali sostanze presenti nel preparato:Non sono disponibili informazioni tossicologiche sulle sostanze. Si faccia, comunque, riferimento al paragrafo 2.12. INFORMAZIONI ECOLOGICHEUtilizzare secondo le buone pratiche lavorative, evitando di disperdere il prodotto nell'ambiente.

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13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTORecuperare se possibile. Operare secondo le vigenti disposizioni locali e nazionali.14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTOADR-Classe: Esente LQ179115. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONED.M. 28/1/1992, D.Lgs. 3/2/1997 n.52, D.Lgs. 16/7/1998 n.285 (Classificazione ed Etichettatura):Simboli:Xi IrritanteFrasi R:R31 A contatto con acidi libera gas tossico.R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.Frasi S:S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acquae consultare un medico.S46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore ol'etichetta.S50 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante).S25 Evitare il contatto con gli occhi.S2 Conservare fuori della portata dei bambini.S37 Usare guanti adatti.

Disposizioni speciali:Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono formarsi gas pericolosi (cloro).Gruppi di sostanze secondo DPR 303/56:NessunoClassi di solventi secondo DPR 203/88 (SOV):NessunaOve applicabili, si faccia riferimento alle seguenti normative:Circolari ministeriali 46 e 61 (Ammine aromatiche).Legge 136/83 (Biodegradabilità detergenti).D.P.R. 175/88 (Direttiva Seveso), Allegato II°, III°e IV°.D.P.R. 250/89 (Etichettatura detergenti).16. ALTRE INFORMAZIONIPrincipali fonti bibliografiche:ECDIN - Environmental Chemicals Data and Information Network - Joint Research Centre,Commission of the European CommunitiesSAX's DANGEROUS PROPERTIES OF INDUSTRIAL MATERIALS - Eight Edition - VanNostrand ReinoldACGIH - Treshold Limit Values - 1997 editionLe informazioni ivi contenute si basano sulle nostre conoscenze alla data sopra riportata. Sonoriferite unicamente al prodotto indicato e non costituiscono garanzia di particolari qualità.L'utilizzatore è tenuto ad assicurarsi della idoneità e completezza di tali informazioni in relazioneall'utilizzo specifico che ne deve fare.Questa scheda annulla e sostituisce ogni edizione precedente.

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cont.

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cont.

I detergentiI detergenti sono quella categoria di sostanze che, grazie alla loro capacità di rimuovere lo sporco dalle superfici, contribuiscono al mantenimento dell’igiene, riducono la presenza di germi e possono rendere più gradevole l’ambiente di lavoro.

Sono a base di tensioattivi e di sostanze complementari e possono presentarsi in forma solida, liquida o come spray.

Vediamo adesso alcune informazioni più in dettaglio.

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Detersivi per la pulizia degli ambienti

Sono la famiglia di prodotti più ampia in quanto le superfici da pulire ed i tipi di sporco sono di categorie molto diverse. In alcuni casi èsufficiente un unico prodotto per rimuovere lo sporco dalle superfici dure, in altri casi invece sono necessari prodotti specifici per la pulizia dei sanitari e dei servizi igienici, dei vetri, la rimozione del calcare ed i disgorganti.

Sebbene nella maggior parte dei casi siano prodotti a bassa pericolosità, si ricorda comunque che sono soggetti all’obbligo dell’etichettatura (quindi leggere sempre l’etichetta) e che è sempre buona norma non mescolare mai prodotti diversi in quanto si potrebbero produrre vapori tossici o anche letali.

Particolare attenzione va prestata all’uso dei disgorganti

Patologie indotte dai detergentiI detergenti sono degli irritanti primari e quindi, se utilizzati senza le dovute precauzioni, possono causare danni alla pelle (dermatiti).

Si possono quindi avere

� dermatiti da contatto irritative e allergiche

� sovrainfezioni alle dermatiti da contatto da parte di batteri e funghi

� aggravamento di preesistenti dermatiti di tipo diverso

Alcuni tipi di detergenti possono inoltre esplicare azione corrosiva o caustica sulla pelle e sulle mucose.

I detergenti infine possono essere tossici per ingestione o inalazione.

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Alcuni suggerimenti per la prevenzione

� Leggere sempre attentamente l’etichetta

� Tenere i prodotti in un luogo sicuro, soprattutto se ci sono bambini

� Non manomettere le eventuali chiusure di sicurezza

� Non travasare i detergenti in contenitori per alimenti

� Non utilizzare oggetti usati normalmente per uso alimentare per dosare i detergenti

� Non mescolare prodotti diversi

� Proteggere le mani, in particolare in presenza di dermatiti, e utilizzare creme idratanti

� Dopo l’uso di prodotti spray ventilare l’ambiente

I D.P.I.

I D.P.I. adottabili nell’utilizzo dei detergenti sono fondamentalmente di due tipi:

� Guanti, ricordando comunque che anche questi possono, in alcuni casi, dare reazione allergica

� Creme idratanti

In casi particolari può essere consigliabile l’uso di mascherine e occhiali

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Detersivi per pavimenti e pulizie generali (prodotti liquidi)

Se ingestione• contattare il Centro Anti Veleni (CAV)

• sciacquare la bocca con acqua

• non indurre il vomito

Se contatto oculare:• lavaggio con acqua a palpebra aperta per 10-15’• visita oculistica

Se contatto cutaneo• lavare abbondantemente con acqua

Ingestione:• arrossamento cavo orale

• nausea, vomito, diarrea

• bruciore o dolore all’apparato digerente• salivazione, difficoltà alla deglutizione

• insufficienza respiratoria (inalazione schiume)

Contatto oculare:• rossore, bruciore, lacrimazione• lesioni corneali

Contatto cutaneo:• bruciore, arrossamento e/o ustioni

Tensioattivi anionici e/o non ionici 2-11

Solventi (alcoli, eteri, glicoli) 0-5

Citrato di sodio 0-3

Componenti minori (profumo, stabilizzanti, ecc) ciascuno 0,2-0,5Acqua 85-95

pH 9-11

Primo soccorsoSintomi legati alla via

di penetrazioneComposizione percentuale

%

Detersivi abrasivi per superfici dure (prodotti in polvere)

Se ingestione• contattare il Centro Anti Veleni (CAV)

• sciacquare la bocca con acqua

• non indurre il vomito

Se contatto oculare:• lavaggio con acqua a palpebra aperta per 10-15’

• visita oculistica se permane il dolore

Ingestione:• arrossamento cavo orale e/o esofago

• nausea, vomito

•difficoltà alla deglutizioneIngestione di quantitàrilevanti anche:• diminuzione della pressione e/o disturbi neuro muscolari

Contatto oculare:• rossore, bruciore, lacrimazione, dolore

• lesioni corneali da caustici

Tensioattivi anionici 2-4

Carbonato di calcio o carbonato di calcio e magnesio 90-95

Carbonato di sodio 0-3

Componenti minori (profumo, conservanti, ecc) 0,2-0,5

pH 10-10,5

Primo soccorsoSintomi legati alla via

di penetrazioneComposizione percentuale

%

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Detersivi abrasivi per superfici dure (prodotti cremosi)

Se ingestione• contattare il Centro Anti Veleni (CAV)

• sciacquare la bocca con acqua

• non indurre il vomito

Se contatto oculare:• lavaggio con acqua a palpebra aperta per 10-15’

• visita oculistica se permane il dolore

Ingestione:• arrossamento cavo orale e/o esofago e stomaco

• nausea, vomito

•dolore e difficoltà alla deglutizione

Ingestione di quantitàrilevanti anche:• possibili lesioni esofagee

Contatto oculare:• rossore, bruciore, lacrimazione, dolore

• lesioni corneali

Tensioattivi anionici e/o tensioattivi non ionici 3-8

Carbonato di calcio 10-50

Citrato di sodio 0-1

Ammoniaca 0-2Solventi 0-2

Acqua 40-80

pH 10,5-11,5

Primo soccorsoSintomi legati alla via

di penetrazioneComposizione percentuale

%

Detersivi abrasivi per superfici dure

(prodotti cremosi a base di ipoclorito)

Se ingestione• contattare il Centro Anti Veleni (CAV)

• sciacquare la bocca con acqua

• non indurre il vomito

Se contatto oculare:• lavaggio con acqua a palpebra aperta per 10-15’

Se contatto cutaneo• lavare abbondantemente con acqua

Ingestione:• salivazione, bruciore alla bocca e/o arrossamento del cavo orale con possibili lesioni da caustici

Contatto oculare:• rossore, bruciore, lacrimazione, dolore

• lesioni corneali

Contatto cutaneo prolungato• irritazione, possibili ustioni

Tensioattivi anionici e/o tensioattivi non ionici 3-8

Carbonato di calcio 20-50

Citrato di sodio 0-1

Ipoclorito 1-2

Acqua 40-80

pH 11,5-12

Primo soccorsoSintomi legati alla via

di penetrazioneComposizione percentuale

%

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Materiale ad Uso Didattico

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Il toner è una polvere fine costituita da particelle di carbone, ossidi metallici, polimeri, pigmenti.Se disperso in aria può comportare rischi potenziali per la salute con effetto irritante sulle vie respiratorie.

L’ozono è un gas irritante che si produce come effetto dell’irraggiamento

dell’aria a radiazioni UV di lampade di stampanti, fotocopiatrici, fax durante il

loro normale funzionamento.

Inquinanti indoor

La formaldeide è una sostanza utilizzata nella fabbricazione di resine sintetiche, colle, solventi, vernici, che può essere lentamente rilasciata dai materiali in cui è presente ed assorbita per inalazione. È classificata dallo IARC come cancerogeno di Gruppo I.

Il fumo di tabacco è una miscela contenente migliaia di composti, alcuni dei quali

cancerogeni. Nel 2004 lo IARC ha classificato il fumo passivo cancerogeno di

Gruppo I. Può causare ed aggravare patologie respiratorie.

Inquinanti indoor

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Il radon è un gas incolore e inodore che deriva dal decadimento radioattivo dell’uranio. È più pesante dell’aria e tende ad accumularsi in sotterranei e locali interrati. Ha effetti cancerogeni.

Gli ossidi di zolfo e di azoto sono gas inquinanti che generalmente derivano

dall’ambiente esterno. In concentrazioni elevate determinano patologie a carico

dell’apparato respiratorio.

Inquinanti indoor

VALORI DI RIFERIMENTO PER LA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR

WHO (Europa) ASHRAE EPA

Ossido di carbonio (mg/m 3) 10 (8 h)

60 (30 min) 100 (15 min)

10 (8 h) 40 (8 h)

10 (8 h) 40 (8 h)

Formaldeide ( µg/m 3) 100 (30 min) 100 (30 min) -

Ozono (µg/m 3) 150 - 200 (1h) 100 - 120 (8 h)

235 (1h) 100 (lungo termine)

235 (1h)

Biossido di zolfo ( µg/m 3) 350 (1h) 500 (10 min)

80 (anno) 365 (24 h)

80 (anno) 365 (24 h)

Particolato ( µg/m 3) PM 2,5 100 (1h) - -

PM 10 - 50 (anno) 150 (24 h)

50 (anno) 150 (24 h)

VOC totali ( µg/m 3) - - -

Biossido di azoto ( µg/m 3) 100 (1 h) 150 (24 h)

100 (anno) 100 (anno)

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Indagini preliminari

• Fiale colorimetriche

• Dosimetri

• Analizzatori portatili

Indagini preliminari

Fiale colorimetriche

Sono fiale che si colorano per reazione con le sostanze di interesse

presenti nell’aria e forniscono un’indicazione

semi-quantitativa.Utilizzate per screening preliminari

Indagini preliminari

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DosimetriSistemi compatti, da portare

addosso durante l’orario di lavoro

Alla fine del turno, il dosimetro fornisce un’indicazione dell’esposizione durante il lavoro

Indagini preliminari

Analizzatori portatiliApparecchi per il monitoraggio contemporaneo uno o più gas

Sono dotati di visore per la lettura dei valori e di allarmi

Indagini preliminari

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Campionatori attiviSono pompe aspiranti che costringono l’aria ad attraversare i supporti che trattengono gli inquinanti

Campionatori passiviSono dispositivi che realizzano un

sistema integrato di aspirazione/adsorbimento

Dispositivi aspiranti

Flussimetro a bollaÈ un tubo di vetro o altro materiale solitamente trasparente a sezione longitudinale cilindrica usato per la calibrazione dei campionatori attivi e dei rotametri

RotametroÈ un tubo di vetro o altro materiale solitamente trasparente a sezione

longitudinale conica utilizzato per la verifica sul campo delle portate dei campionatori attivi

Sistemi di taratura

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FialeSono fiale in vetro contenenti materiali adsorbenti che fissano reversibilmente le sostanze che le attraversano

FiltriSono dischi di materiali porosi utilizzati per la raccolta delle particelle

GorgogliatoriIn questi sistemi la sostanza assorbente

è un liquido

Supporti per campionamento

Catene di campionamento ed analisi

�Praticità�Sensibilità alle condizioni ambientali�Limitata tipologia di supporti e di metodi ufficiali

�Maggior competenza nell’utilizzo�Ampia tipologia di supporti e di metodi ufficiali

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Materiale ad Uso Didattico

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Una corretta progettazione degli edifici e degli impianti tecnologici èil primo intervento di prevenzione

Una adeguata manutenzione garantisce la costanza delle prestazioni ed evita il

fermo degli impianti

Misure di prevenzionee protezione

Gli orari di funzionamento degli impianti vanno programmati in funzione delle esigenze lavorative

Prevedere aspirazioni separate per particolari tipologie di locali

Misure di prevenzionee protezione

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Materiale ad Uso Didattico

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Richiedere e consultare le schede di sicurezza dei materiali impiegati

Stoccare e smaltire correttamente i rifiuti prodotti. Se richiesto, utilizzare i

DPI per specifiche operazioni

Misure di prevenzionee protezione