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CORSO DI MATERIALI E TECNOLOGIE ELETTRICHE Prof. Giovanni Lupò Prof. Giovanni Lupò Dipartimento di Ingegneria Elettrica Dipartimento di Ingegneria Elettrica Università di Napoli Federico II Università di Napoli Federico II Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica III anno III anno II semestre II semestre a.a. 2009/10 a.a. 2009/10 IV IV

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CORSO DI

MATERIALI E

TECNOLOGIE ELETTRICHE

Prof. Giovanni LupòProf. Giovanni LupòDipartimento di Ingegneria ElettricaDipartimento di Ingegneria ElettricaUniversità di Napoli Federico IIUniversità di Napoli Federico II

Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica –– III anno III anno –– II semestreII semestrea.a. 2009/10 a.a. 2009/10 

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• l’elettrone è considerabile come una sfera carica obbediente alle leggi della meccanica classica (modello di Drude o modello a “palla di biliardo”)

• l’elettrone è un oggetto quantico libero, senza interazione con il mezzo in cui si muove, salvo alla sua frontiera (modello di Sommerfeld o modello dell’elettrone libero in un pozzo di potenziale)

• l’elettrone è un oggetto quantico sottoposto all’azione del mezzo in cui si muove, che però ha solo un ruolo passivo (modello energetico a bande)

• l’elettrone è un oggetto quantico sottoposto all’azione del mezzo in cui si muove con cui interagisce (modello di Bardeen, Cooper e Schrieffer).

MODELLI DI CONDUZIONE NEI METALLI

EEum

eNEmeNveNJ

e

e

e

eDe σλτ

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===22

22

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SOLUZIONI ELETTROLITICHE

• La  conducibilità  di  un  elettrolito  è  legata  alla  concentrazione  ed  alla mobilità degli ioni positivi e negativi

• La  conducibilità  di  un  elettrolito  va  misurata  a  frequenza  abbastanza elevata  (1000 Hz) per poter  trascurare  l’influenza delle  reazioni  chimiche agli elettrodi  (un resistore elettrolitico è generalmente rappresentabile con una resistenza in serie a due capacità di valore elevato, ad es 100 μF

Gli elettroliti si distinguono in:• elettroliti  forti (acidi  forti  e  basi  forti,  sali  in  generale)  (conducibilità 

dell’ordine di  10  S/m,  sensibilmente proporzionale  alla  concentrazione di soluto)  ‐ la  deviazione  dalla  legge  lineare  è  generalmente  ascrivibile  alle interazioni ioniche

• elettroliti deboli (acidi deboli e basi deboli), con conducibilità dell’ordine di 0,01  S/m,  poco  variabile  con  la  concentrazione  in  quanto  le molecole  in soluzione sono dissociate solo in una frazione α del numero totale 

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•• Spesso  viene  introdotta  la  conducibilità  equivalente Spesso  viene  introdotta  la  conducibilità  equivalente  ΛΛ,  riferendo  la ,  riferendo  la conducibilità conducibilità  σσ alla  concentrazione  c.  Negli  elettroliti  forti,  per alla  concentrazione  c.  Negli  elettroliti  forti,  per concentrazioni non basse, concentrazioni non basse, ΛΛ assume il valore limite assume il valore limite ΛΛo, corrispondenti alla o, corrispondenti alla mobilità  limite  delle  specie  ioniche,  mentre  per  concentrazioni mobilità  limite  delle  specie  ioniche,  mentre  per  concentrazioni  basse,  il basse,  il valore  della  conducibilità  equivalente  diminuisce  per  l’interazivalore  della  conducibilità  equivalente  diminuisce  per  l’interazione  (di one  (di attrazione) tra  le specie di segno opposto. Per elettroliti deboattrazione) tra  le specie di segno opposto. Per elettroliti deboli,  le mobilità li,  le mobilità delle specie ioniche variano molto poco con la concentrazione, pdelle specie ioniche variano molto poco con la concentrazione, per il basso er il basso grado  di  dissociazione.  Anzi  la  misura  della  conducibilità  permegrado  di  dissociazione.  Anzi  la  misura  della  conducibilità  permette  di tte  di valutare  anche  il  grado  di  dissociazione valutare  anche  il  grado  di  dissociazione  αα==ΛΛ//ΛΛo  (essendo o  (essendo  ΛΛo  la o  la conducibilità equivalente a diluizione infinita)conducibilità equivalente a diluizione infinita)..

SOLUZIONI ELETTROLITICHE (2)

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CONDUTTORI NON METALLICI: IL CARBONIO

• Il Carbonio si  trova  in due  forme. La forma cristallina  include  il diamante e  la grafite,  la  forma amorfa  include  il carbone di  legna,  il carbon fossile,  il carbon‐black e  il coke. Si può ottenere  la grafite per sublimazione del carbone amorfo in forno ad arco.

• La maggior parte del carbonio per applicazioni elettriche è ottenuto da una miscela di carbone in polvere o grafite e  leganti (pece o resine)   che vengono mescolati, estrusi e quindi cotti a 900°C rimuovendo l’aria e i residui volatili. Il prodotto può essere convertito in elettrografite in forni in assenza di ossigeno, a temperature superiori a 2200°C.

• La  resistività  del  carbonio  ha  un  coefficiente  di  temperatura  negativo  (la  grafite  ha  un comportamento  più  complesso).  Anche  la  conducibilità  termica  aumenta  all’aumentare  della temperatura.

• con la polvere di grafite o di carbon black si ottengono vernici conduttrici per schermature o per produrre resistori a strato.

• con la grafite,  il carbon black o il coke assieme ad agglomeranti si producono contatti striscianti, resistori ad impasto ed elettrodi.

• il carbon black si usa come carica conduttrice per ottenere polimeri conduttori.

• deve consentire gli opportuni  fenomeni di  conduzione  tra  le  superfici  in  contatto;per  impedire formazione di  scariche,  il  contatto deve presentare una  significativa  resistenza;  la  resistenza di contatto varia notevolmente con la pressione fra le parti 

• Il carbonio è anche usato nelle lampade ad arco. Gli elettrodi di carbonio contengono diversi sali metallici  (calcio,  cobalto,…)  per  variare  il  colore  della  luce  dell’arco  (dall’ultravioletto all’infrarosso).

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Nanostrutture in carbonio

• Fino al 1985 erano note solamente due forme di carbonio cristallino : quella tridimensionale del diamante e quella planare della grafite. Gli studi di Richard E. Smalley (premio Nobel) hanno portato alla scoperta  di una terza forma: quella dei fullereni.

• I  fullereni  sono  delle  ʺgabbieʺ  approssimativamente  sferiche formate  da  un  arrangiamento  ordinato  di  strutture  esagonali  e pentagonali di atomi di carbonio. La quantità di poligoni presenti e la  loro  relativa proporzione determinano  la  forma e  le dimensioni del  fullerene.  Il primo  fullerene scoperto è  il C60  , che ha  la stessa forma di un pallone da calcio, ed è per questo conosciuto anche col nome di buckyball. I fullereni vengono prodotti artificialmente con un sistema di vaporizzazione del carbonio ad alta  temperatura masono stati ritrovati in minime percentuali anche natura.

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Schema del “buckyball”

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• Le  nanofibre,  o  nanofilamenti,  sono  strutture  fibrose  il  cui  diametro  è compreso tra qualche decina e qualche centinaio di nanometri. Queste fibre possono avere strutture molto differenti, spaziando dai ʺgraphite wiskersʺ, costituiti da uno strato di grafite arrotolato più volte su se stesso, fino alle fibre  ʺplateletʺ,  costituite  da  strati  di  grafite  perpendicolari allʹasse  della fibra.

Nanostrutture in carbonio

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• In generale è possibile dividere i nanotubi al carbonio in due grandi famiglie : i nanotubi a parete singola (single‐walled nanotubes, o SWNT) e i nanotubi a parete multipla (multi‐walled nanotubes, o MWNT). I SWNT possono essere considerati, per conformazione e struttura, come degli appartenenti alla famiglia dei fullereni, mentre i MWNT sono più prossimi alla famiglia dei nanofilamenti, di cui rappresentano un caso particolare 

Nanotubi in carbonio (CNT)

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Nanotubi a parete singola (SWNT)

• Un SWNT ideale può essere descritto come un tubo in carbonio formato da uno  strato di  grafite  arrotolato  su  se  stesso  a  formare un  cilindro, chiuso  alle  due  estremità  da  due  calotte  emisferiche.  Il  corpo  del nanotubo eʹ formato da soli esagoni, mentre  le strutture di chiusura (le due  semisfere)  sono  formate  da  esagoni  e  pentagoni,  come  i  normali fullereni. Per questa  ragione  i SWNT possono  essere  considerati  come una sorta di ʺfullereni gigantiʺ, e sono per questo motivo chiamati anche ʺbuckytubesʺ.

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Nanotubi a parete singola (SWNT)

• Lʹelevatissimo  rapporto    tra  lunghezza  e  diametro  dei  SWNT  consente  di considerarli  come  delle  nanostrutture  virtualmente  monodimensionali,  e conferisce a queste molecole delle proprietà peculiari,. Ogni SWNT è caratterizzato dal suo diametro e dal suo ʺvettore chiraleʺ (n,n) o ʺelicitàʺ, cioè dalla direzione di arrotolamento della grafite in rapporto allʹasse del tubo 

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 Nanotubo (10,10) ʺarmchairʺ   

 Nanotubo (9,0) ʺzig‐zagʺ 

Nanotubi a parete singola (SWNT)

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• I  nanotubi    sono  resistenti  alla  rottura  per  trazione,  ma  anche molto flessibili,  e  possono  essere  piegati  ripetutamente  fino  a  circa  90°  senza rompersi o danneggiarsi. 

• Lʹestrema resistenza dei nanotubi, unita alla loro flessibilità, li renderebbe ideali  per  lʹuso  come  fibre  di  rinforzo  nei materiali  compositi  ad  alte prestazioni,  in  sostituzione delle normali  fibre  in  carbonio, del kevlar o delle fibre di vetro. 

PROPRIETA’ MECCANICHE DEI NANOTUBI

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• La struttura elettronica dei nanotubi è molto simile a quella della grafite, dotata di buone  capacità  di  conduzione  in  direzione  planare,  e  sarebbe  quindi  lecito aspettarsi  un  comportamento  simile  da  parte  dei  nanotubi.  I  nanotubi  hanno invece mostrato delle sorprendenti proprietà di conduttività che cambiano secondo la  loro geometria:  i SWNT  ʺarmchairʺ mostrano un comportamento metallico, gli altri un comportamento da metallo o da semiconduttore a seconda dei casi. Eʹ stato anche  notato  che,  in  determinate  condizioni,  gli  elettroni  possono  passare allʹinterno  di  un  nanotubo  senza  scaldarlo  (fenomeno  chiamato  ʺconduzione balisticaʺ). Queste proprietà rendono i nanotubi molto interessanti per lo sviluppo di  ʺnanocaviʺ o  ʺcavi quanticiʺ,  che potrebbero  sostituire  il  silicio nel  campo dei materiali  per  lʹelettronica,  e  consentire  il  passaggio  dalla  microelettronica  alla nanoelettronica. 

CONDUZIONE ELETTRICA NEI NANOTUBI

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CARBURO DI SILICIO ED OSSIDO DI ZINCO

Tali elementi costituiscono  la base per  la produzione dei resistori non lineariche formano l’elemento principale degli scaricatori usati negli impianti elettrici e dei varistori usati nei circuiti elettronici:

‐Il Carburo di Silicio (SiC) viene prodotto  fondendo  sabbia  e  coke a  circa 2.000  oC;  si presenta  come  una  polvere  cristallina  di  colore  bluastro;  presenta  una  caratteristica tensione‐corrente non lineare;  può essere impiegato per produrre vernici semiconduttive (es. nel controllo di campo elettrico nelle barre dei generatori / motori).

‐ l’ Ossido di Zinco (ZnO)  puro  si  usa  per  formare  una  ceramica  con  ottime  qualità isolanti. L’aggiunta del 10% di ossido di bismuto, ossido di antimonio e  tracce di altri ossidi metallici conferisce a questo materiale caratteristiche di conducibilità di  tipo non lineare che lo rende particolarmente adatto per la costruzione di varistori e scaricatori.

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RESISTORE NON LINEARE IN CARBURO DI SILICIO

METALLIZZAZIONE

RIVESTIMENTOISOLANTE

2 R

H

S

R

SPINTEROMETRO

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CARATTERISTICA CORRENTE- CAMPO ELETTRICO DI UN RESISTORE ZnO

CARATTERISTICA CORRENTE- CAMPO ELETTRICO DI UN RESISTORE ZnO

10-8 10-6 10-4 10-2 1 102 104 106

10

102

103 E [V/mm]

I [A]

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RESISTORE NON LINEARE IN OSSIDO DI ZINCO

RESISTORE NON LINEARE IN OSSIDO DI ZINCO

METALLIZZAZIONE

RIVESTIMENTOISOLANTE

2 R

HR

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CONDUZIONE PER BANDE DI LIVELLI ENERGETICI

CONDUZIONE PER BANDE DI LIVELLI ENERGETICI

W

CONDUTTORE SEMICONDUTTORE ISOLANTE

ΔW

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MATERIALI SEMICONDUTTIVI

hanno un livello intermedio di conducibilità fra conduttori hanno un livello intermedio di conducibilità fra conduttori e isolanti grazie a drogaggio con additivi conduttori (es. e isolanti grazie a drogaggio con additivi conduttori (es. carbon black). carbon black). la densità di additivi spesso deve essere tale da dar luogo a la densità di additivi spesso deve essere tale da dar luogo a meccanismi di conduzione per meccanismi di conduzione per percolazionepercolazione..

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SEMICONDUTTORI INTRINSECI

Sono materiali per i quali la conducibilità non dipende dalle impurità presenti ma è una caratteristica intrinseca del materiale.I  materiali  semiconduttori  (solfuro  di  piombo,  silicio,  selenio, germanio,…)  hanno conducibilità  notevolmente  più  bassa  dei  metalli.  Trattasi  in  genere  di  materiali tetravalenti  con  legami  di  valenza  stabili  che  diventano  labili  all’aumentare  della temperatura, rendendo disponibili  elettroni alla alla migrazione (conduzione tipo n). La lacuna lasciata  dall’elettrone  può  quindi  spostarsi  ed  è  equivalente  al moto  di  cariche positive (conduzione tipo p).La conducibilità  intrinseca vale

nnpp enen μμσ +=

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SEMICONDUTTORI ESTRINSECI

in questo caso l’eccesso di elettroni o di lacune elettroniche e’ prodotto da impurità che alterano le caratteristiche di conduzione di tali materiali.il materiale più importante è il silicio.

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• Aggiungendo  ad  un  semiconduttore  base  (es.  germanio)  un  elementopentavalente (es. arsenico, fosforo, antimonio), si ha un eccesso di elettroni disponibili per  la  conduzione  (portatori maggioritari),  con un aumento di diversi  ordini  di  grandezza  della  conducibilità  (drogaggio  e  conduzione tipo  n);  le  lacune  (portatori minoritari  )  hanno  concentrazione molto  più bassa.

• L’opposto  accade  in  caso di drogaggio  con  atomi  trivalenti  (es.  boro);  in questo caso la conduzione di tipo p è prevalente (le lacune sono i portatori maggioritari).

• Le giunzioni di materiali con drogaggio p ed n presentano caratteristiche di conduzione  fortemente  asimmetriche  e  possono  essere  usate  per  larealizzazione  di  componenti  raddrizzatori    con  eventuale  possibilità  di controllo.

SEMICONDUTTORI DROGATI

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MATERIALE  Conducibilità intrinseca (S/m) 

Elementi   C (diamante)  < 10 ‐16 

silicio  3 x 10 ‐4 germanio  2  Composti   GaAs  10 ‐6 InP  5 x 10  2 InAs  10 4 

CONDUCIBILITÀ INTRINSECA DI ALCUNI MATERIALICONDUCIBILITÀ INTRINSECA DI ALCUNI MATERIALI

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MATERIALI CERAMICI

•• notevole durezzanotevole durezza

•• resistenza agli agenti corrosivi ambientaliresistenza agli agenti corrosivi ambientali

•• refrattarietà alle alte temperature (assenza di reazioni refrattarietà alle alte temperature (assenza di reazioni chimiche)chimiche)

•• fragilità (rottura brusca, senza snervamento)fragilità (rottura brusca, senza snervamento)

•• combinazione di materiali metallici e non metallici combinazione di materiali metallici e non metallici ((gli gli ioni metallici (positivi)  e quelli non metallici (negativi) staioni metallici (positivi)  e quelli non metallici (negativi) stabiliscono un legame forte che ne biliscono un legame forte che ne spiega la fragilità, l’inerzia chimica e la durezza)spiega la fragilità, l’inerzia chimica e la durezza)

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛improntasuperficie

applicatocarico

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• Materiali tradizionali– Caolino (argilla, feldspato)– allumina Al2 O3– Muscovite (mica bianca)

• Materiali innovativi‐ ossidi di titanio e calcio‐ ferroelettrici (ossidi di bario e titanio)

• Materiali avanzati (preceramici)

MATERIALI CERAMICI PER USO ELETTRICO

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ISOLATORI CERAMICI

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PASSANTE (Bushing)

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Smalto per isolamenti (glaze)

‐Silicio‐ Ossidi metallici 

‐Ossidi di stagno e zirconio‐ aggiunta di semiconduttori

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ISOLATORI IN MICA

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