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Verona - 10 Giugno 2008 (Seminario integrativo del corso di MMB, titolare M. Squassina, A.A. 2007/2008) Memoria associativa e dinamica del riconoscimento: introduzione al modello di Hopfield Antonio Ponno ∗† Universit` a degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata E-mail: [email protected] Homepage: http://www.math.unipd.it/ponno

Memoria associativa e dinamica del riconoscimento ...ponno/docs/Lavori/... · caso parliamo di memoria associativa: ad una classe di stati iniziali di attivit`a vie-ne associato (dalla

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Verona - 10 Giugno 2008

(Seminario integrativo del corso di MMB,

titolare M. Squassina, A.A. 2007/2008)

Memoria associativae dinamica del riconoscimento:

introduzione al modello di Hopfield

Antonio Ponno∗ †

Universita degli Studi di Padova

Dipartimento di Matematica Pura ed Applicata

∗E-mail: [email protected]†Homepage: http://www.math.unipd.it/∼ponno

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MINI - ESPERIMENTO

SULLA DINAMICA

DEL RICONOSCIMENTO

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• Neuroni: struttura e funzionamento

• Un modello di rete neurale

• Memoria associativa

il problema degli attrattori

Il modello di Hopfield

• Dinamica del riconoscimento

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Il Neurone

ASSONE

SINAPSI(ELABORAZIONE)

SOMA

INPUT

OUTPUT

DENDRITI

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La d.d.p. di membrana di un neurone a

riposo e

∆Vr = V intr − V est

r ≃ −70mV ;

pompa sodio/potassio: eccesso di ioni Na+

all’esterno e ioni K+ all’interno. Quando

e stimolato il neurone puo depolarizzar-

si e il potenziale di membrana raggiunge

una intensita di picco ∆Va ≃ +40mV (po-

tenziale d’azione). Si genera cosı un’onda

di depolarizzazione (impulso elettrico) che

si propaga (1-100 m/s) lungo l’assone e

si ramifica attraverso le sinapsi (giunzio-

ni chimiche) raggiungendo i dendriti o il

soma di altri neuroni.

Il neurone si depolarizza se una opportuna

somma pesata dei potenziali postsinaptici

(∆Vps ≃ 1mV da ogni neurone presinap-

tico) che lo raggiungono supera una so-

glia specifica (circa 10 mV), altrimenti non

risponde allo stimolo.

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Vps∆

Vps∆

aV∆Vps∆

giunzionesinaptica

Regionepre−sinaptica

Regionepost−sinaptica

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Corteccia cerebrale: circa 1011 neuroni sud-

divisi in circa 107 “microreti” fortemen-

te connesse, ognuna contenente circa 104

neuroni ed avente dimensione lineare di

1mm. Ogni neurone della microrete rice-

ve da molti dei neuroni componenti. La

connettivita tra microreti e minore.

Tra lo “sparo” di un neurone e la rice-

zione del segnale da parte dei neuroni ad

esso connessi in uscita passa un intervallo

di tempo τ di qualche millisecondo, duran-

te il quale il neurone non puo operare di

nuovo: e il periodo refrattario (assoluto).

Dunque l’attivita cerebrale ha frequenza

limitata (meno di 1 KHz) e la dinamica

neuronale e a tempo discreto (multipli di

τ).

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Topologia delle connessioni

• E conveniente introdurre la cosı detta

matrice di adiacenza del grafo di rete:

εij = 1 se j afferisce ad i, altrimenti

εij = 0; in particolare εii = 0.

• La matrice ε definisce completamen-

te la topologia delle connessioni. Ad

esempio essa individua le due compo-

nenti pre- e post-sinaptica:

Cpre(i) = {j ∈ {1, . . . , N} : εij = 1}

e

Cpost(i) = {j ∈ {1, . . . , N} : εji = 1} .

• Il neurone i riceve segnali in ingresso

dai neuroni in Cpre(i) e quando e attivo

invia un segnale di uscita ai neuroni di

Cpost(i).

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Esempio di rete

26=64 configurazioni possibilirete a 6 neuroni

asimmetrica

ε61= ε65=1ε54=1

ε43= ε45= ε46=1ε36=1

ε21= ε23= ε26=1ε12= ε16=1

1

2

5

3

4

6

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Modellizzazione

Introduciamo le seguenti definizioni

• ∆Vi(t): la d.d.p. (tra interno ed ester-

no) del neurone i-esimo al tempo t.

∆Vi puo assumere solo due valori: ∆Va

(depolarizzazione) o ∆Vr (riposo).

• ∆vi(t) d.d.p. post-sinaptica del neu-

rone i al tempo t; ∆vi puo assume-

re due valori: 0 (i a riposo) oppure

∆Vps ≃ 1mV (i attivo).

• hi(∆v1, . . . ,∆vN): funzione di integra-

zione sinaptica del neurone i (o “cam-

po locale” i-esimo), differenziabile vi-

cino a (0, . . . ,0) e t.c. hi(0, . . . ,0) =

−Si < 0.

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Per i = 1, . . . , N si ha

∆Vi(t + τ)−∆Vr = (∆Va −∆Vr) Θ(hi(t))

dove Θ(x) = 1 se x > 0 e Θ(x) = 0 se

x ≤ 0. Se hi(t) ≤ 0 ∆Vi(t + τ) = ∆Vr e il

neurone non risponde allo stimolo, mentre

se hi(t) > 0 allora ∆Vi(t + τ) = ∆Va e il

neurone“spara”.

Le d.d.p. post-sinaptiche ∆vi sono piccole,

quindi

hi(∆v1, . . . ,∆vN) ≃ −Si +∑

j

Kij∆vj

a meno di un resto O(∑

j ∆v2j ) (Taylor).

Le Kij sono le componenti della matrice

sinaptica. Dalle ipotesi fatte sulle connes-

sioni

Kij ∝ εij :

hi dipende da ∆vj sole se j ∈ Cpre(i).

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Introduciamo variabili dicotomiche simme-

triche, definite per ogni i = 1, . . . , N da

∆Vi(t) − ∆Vr ≡ (∆Va − ∆Vr)σi(t) + 1

2,

∆vi(t) ≡ ∆Vpsσi(t) + 1

2,

σi(t) = 2∆Vi(t) − ∆Vr

∆Va − ∆Vr− 1 =

= 2∆vi(t)

∆Vps− 1 .

• σi(t) = +1 se i e attivo (∆Vi = ∆Va,

∆vi = ∆Vps);

• σi(t) = −1 se i e a riposo (∆Vi = ∆Vr,

∆vi = 0).

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In termini di variabili di spin σi = ±1 le

equazioni del modello diventano

σi(t + τ) = sign(hi(t))

hi(t) =∑

j

Jijσj(t) − si

per i = 1, . . . , N , dove sign(x) = +1 se

x > 0 e sign(x) = −1 se x ≤ 0.

Jij ≡1

2Kij∆Vps

si ≡ Si −∑

j

Jij

ridefiniscono matrice sinaptica e soglia ri-

spettivamente.

Una semplificazione ragionevole (?):

si = 0 cioe Si =1

2

j

Kij∆Vps :

la soglia e meta di quello che il neurone ri-

ceve se i suoi afferenti (pre-sinaptici) sono

tutti attivi.

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Il modello dinamico di rete e descritto da

σi(t + τ) = sign

j

Jijσj(t)

per i = 1, . . . , N . Se e nota la matrice si-

naptica Jij (N×N) di ogni neurone i, resta

definita una mappa

S : {−1,+1}N −→ {−1,+1}N : σ 7→ S[σ]

Lo stato della rete al tempo nτ e dato

dalla iterata n-esima di S calcolata nello

stato iniziale σ(0):

σ(nτ) = Sn[σ(0)] ≡

n volte︷ ︸︸ ︷

(S ◦ · · · ◦ S)[σ(0)]

Lo spazio degli stati {−1,+1}N puo essere

visualizzato come l’insieme dei vertici di

un cubo N-dimensionale di spigolo lungo

2. Ad ogni iterata, ovvero ad ogni passo

temporale (τ) si salta da un vertice ad un

altro.

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Per l’esempio di rete a 6 neuroni (v. figu-

ra):

σ1(t + τ) = sign[J12σ2(t) + J16σ6(t)]

σ2(t + τ) = sign[J21σ1(t) + J23σ3(t) +

+J26σ6(t)]

σ3(t + τ) = sign[J36σ6(t)]

σ4(t + τ) = sign[J43σ3(t) + J45σ5(t) +

+J46σ6(t)]

σ5(t + τ) = sign[J54σ4(t)]

σ6(t + τ) = sign[J61σ1(t) + J65σ5(t)]

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Memoria ed attrattori

Problema Il modello deve includere unamemoria contenente oggetti (parole, im-magini, suoni...), ogni oggetto corrispon-dente ad un determinato stato di attivitadella rete:

un oggetto = stringa di N bit = ξ1, . . . , ξN= una configurazione della rete;

ξi = ±1: neurone i-esimo attivo o a riposo

Evidentemente matrice sinaptica e memo-ria devono essere legate. Regola di Hebb:

Jij =εij

N

p∑

µ=1

ξ(µ)i ξ

(µ)j =

εij

N

p∑

µ=1

[

ξ(µ)(

ξ(µ))T

]

ij

Dunque p stringhe ξ(µ) = ξ(µ)1 , . . . , ξ

(µ)N (µ =

1, . . . , p) di N bit ciascuna (oggetti in me-moria) e una assegnata matrice di adia-cenza (struttura delle connessioni) deter-minano la matrice sinaptica: questo e il

modello di Hopfield.

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Le stringhe ξ(µ) che determinano la matri-

ce sinaptica sono attrattori per il sistema

dinamico se

σ(nτ)n→∞−→ ξ(ν)

per qualche ν = 1, . . . , p che dipende dallo

stato iniziale σ(0) della rete. In questo

caso parliamo di memoria associativa:

ad una classe di stati iniziali di attivita vie-

ne associato (dalla dinamica) uno stesso

stato di attivita asintotico della rete, sta-

to che quindi rappresenta la classe di dati

di partenza.

Il modello matematicamente piu semplice

da trattare e quello in cui ξ(µ)i e ξ

(ν)j sono

variabili aleatorie indipendenti (per i 6= j

e/o µ 6= ν) e suscettibili di assumere i va-

lori ±1 con la stessa probabilita a priori.

In questo caso il riconoscimento ha ovvio

carattere probabilistico.

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Perche la regola di Hebb?

Vogliamo che un dato pattern ξ risulti pun-

to fisso di S: S[ξ] = ξ, ovvero

ξi = sign

j

Jijξj

. (⋆)

Se Jij = cεijξiξj (un solo pattern memoriz-

zato), con c > 0, allora

j

Jijξj =∑

j

[cεijξiξj]ξj =

j

εij

cξi

= card [Cpre(i)] cξi ,

di segno ξi, cioe la (⋆), se esiste almeno

un neurone presinaptico.

Quando si memorizzano piu pattern e la

matrice J e somma di proiettori, ci si aspet-

ta l’esistenza di punti fissi in senso proba-

bilistico.

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Esistenza di punti fissi

Proposizione 1

Per il modello di Hopfield con p patterns

di memoria aleatori ξ(µ), µ = 1, . . . , p, e

matrice di adiacenza assegnata, vale, per

ogni i = 1, . . . , N e ogni µ = 1, . . . , p, la

stima

P

ξ(µ)i = sign

j

Jijξ(µ)j

≥ 1 −p − 1

Ai,

dove Ai = card [Cpre(i)].

Dimostrazione∑

j

Jijξ(µ)j =

Ai

Nξ(µ)i + Ri ,

in cui il “resto” Ri ha valore di aspettazio-

ne nullo:

E(Ri) = 0 .

Osserviamo inoltre che se |Ri| < Ai/N , al-

lora sign

(∑

j Jijξ(µ)j

)

= ξ(µ)i .

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Quindi:

P

ξ(µ)i = sign

j

Jijξ(µ)j

=

= P

[

ξ(µ)i = sign

(Ai

Nξ(µ)i + Ri

)]

≥ P

[

|Ri| <Ai

N

]

=

= 1 − P

[

|Ri| ≥Ai

N

]

≥ 1 −E(R2

i )

(Ai/N)2= 1 −

p − 1

Ai.

Osservazione: se Ai ∝ N e p/N → 0 quan-

do N → +∞, si dimostra che

P

[

ξ(µ) = S

[

ξ(µ)]]

→ 1

per N → +∞, per ogni pattern µ.

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Dinamica I

Proposizione 2

Se Jij = Jji (cioe εij = εji) allora σ(nτ) =

Sn[σ(0)] tende, per n → ∞, ad un punto

fisso di S oppure ad un ciclo binario (orbita

periodica di periodo 2τ).

Dimostrazione Definiamo, per t ≥ τ ,

E(t) ≡ −N∑

i,j=1

Jijσi(t)σj(t − τ)

E(t) ≥ −N(N − 1) supij{|Jij|}. Inoltre

E(t + τ) − E(t) =

−∑

i

[σi(t + τ) − σi(t − τ)]∑

j( 6=i)

Jijσj(t) =

= −∑

i

[σi(t + τ) − σi(t − τ)]hi(t) ≤ 0

e il segno di uguaglianza vale se e solo se

σi(t + τ) = σi(t − τ) per ogni i.

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Dinamica II(Riconoscimento ad un passo)

Proposizione 3

Sia σi(0) = ηiξ(µ)i (i = 1, . . . , N), dove ηi =

−1 con probabilita q < 0.5 ed ηi = 1 con

probabilita 1 − q (meno del 50% dei bit

di partenza sbagliati rispetto alla stringa

µ). Se Ai ∝ N per ogni i e p/N → 0 per

N → +∞, allora

P

[

S [σ(0)] = ξ(µ)]

→ 1

per N → +∞.

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• D. J. Amit, Modellizzare le funzioni del

cervello, Cedam, Padova, 1995.

• B. Tirozzi, Modelli matematici di reti

neurali, Cedam, Padova, 1995.

• J. J. Hopfield, Brain, neural networks,

and computation, Review of Modern

Physics 71 S431 (1999).