32
ANNO LV • numero 4 • dicembre 2012 Poste italiane spa - spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE Gli anniversari di Lucia nei Piccoli Rifugi Una treccia per i volontari In mille per le reliquie di Bernadetta Abrigo São Gabriel, 1999-2012-...

MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

  • Upload
    others

  • View
    0

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

ANNO LV • numero 4 • dicembre 2012

Poste italiane spa - spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave

MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILEGli anniversari di Lucia

nei Piccoli Rifugi Una treccia

per i volontari In mille per le reliquie

di BernadettaAbrigo São Gabriel,

1999-2012-...

Page 2: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

EDITORIALE

Fondazione di culto e religionePiccolo Rifugio – onluscasella postale n. 3930027 S. Donà di Piave (VE)Tel. 0421/330344www.piccolorifugio.itu�[email protected] corrente postale 14406375 intestato alla Fondazione Piccolo Rifugiopartita iva: 02461760270La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250.

Poste italiane spaspedizione in a. p. D. L. 353/03(conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di PiaveAut. Tribunale di Treviso n° 731 del 23-11-1988Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 1565già iscritta al Registro Nazionale della Stampan. 3193 Vol. 32 Foglio 737 del 09-05-’91Redazione: Viale della Vittoria, 1931029 Vittorio VenetoDir. Responsabile: Elena SuardiIn redazione: Carlo Barosco Tommaso Bisagno Teresa D'Oria Francesco Facci don Antonio Guidolin Bruno PerissinottoStampa: Tipolitogra�a Mario PaludettiSan Vendemiano (Tv)Una copia 0,10 euro

Garanzia di riservatezza per gli abbonatiComunicazione ai sensi della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali.La Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, editore della rivista “L’Amore Vince”, garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la retti�ca o la cancellazione scrivendo a: Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, Via Dante Alighieri, 7 - 30027 San Donà di Piave (Venezia).Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la nostra rivista e/o informazioni od opuscoli inerenti la nostra opera.

Anzitutto un grande grazie per la vostra vicinanza: sen-za l’aiuto dei sostenitori il Piccolo Rifugio non potrebbe proseguire la sua opera.Le offerte a favore dei Piccoli Rifugi o delle attività mis-sionarie in Brasile e Albania delle Volontarie della Carità possono essere effettuate così:• conto corrente postale 14406375 intestato a Fondazio-ne Piccolo Rifugio, via Dante Alighieri 7, 30027 San Donà di Piave (Ve). Basta usare il bollettino precompilato che avete trovato assieme a questo giornale.• conto corrente bancario, presso Banca Prossima, con Iban IT36 Y033 5901 6001 0000 0004 835 intestato alla Fondazione Piccolo Rifugio.• potete rivolgervi direttamente a ciascun Piccolo Rifu-gio.L’aiuto al Piccolo Rifugio può essere dato in molti altri modi: ad esempio con il volontariato, oltre che natural-mente con la preghiera.Grazie ancora, di cuore!

Per contattarciEcco i recapiti delle nostre sedi, i 6 Piccoli Rifugi d’Italia.

Ferentino0775 244051, [email protected] della Priula0438 445318, [email protected] Donà di Piave0421 52583, [email protected] 421246, [email protected] 562057, [email protected] Veneto0438 57796, [email protected]

Fondazione Piccolo Rifugio0421 330344, [email protected]

Amore Vince & sitowww.piccolorifugio.it , [email protected] , “Piccolo Rifugio” su Facebook

PER AIUTARCI

Page 3: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

NOI E LA CHIESA

“A nche ai nostri giorni la fede è un dono da ri-

scoprire, da coltivare e da te-stimoniare... perché il Signore conceda a ciascuno di noi di vivere la bellezza e la gioia di essere cristiani”. Così Benedet-to XVI, già all’inizio del 2010, esprimeva la sua convinzione della necessità di richiama-re tutti ad una riflessione sui fondamenti della nostra fede. Non possiamo che concorda-re e ringraziare il Santo Padre di offrirci questa grande op-portunità. Il nostro, purtrop-po, è un tempo di crisi di fede, di indifferenza religiosa, di individualismo esasperato, di relativismo morale.

NUOVA FIORITURA DI FEDE

Ricordo che anche Paolo VI aveva espresso lo stesso pensiero ed aveva indetto un Anno della Fede nel 1967, diciannovesimo centenario del martirio dei santi Pietro e

Paolo. Il Papa era preoccupa-to della forte tensione che si viveva nella cristianità, dopo le grandi discussioni del Con-cilio ecumenico Vaticano II. Paolo VI riteneva l’Anno della Fede “conseguenza ed esi-genza post-conciliare”. Occor-reva infatti offrire ai cristiani

una occasione, dopo tante di-scussioni e qualche momento di polemica, perché la Chiesa potesse riprendere “esatta

coscienza della sua fede, per ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessar-la”. Quando un forte vento squassa gli alberi, cadono i rami secchi e le foglie deboli, ma c’è un rivivere ed un rin-forzarsi della parte che resi-ste: ad essa occorre rivolgere

le nostre attenzio-ni per gettare le basi di una nuo-va fioritura. Paolo VI aveva voluto ricorrere ad una grande iniziativa di meditazione, di preghiera, di fede proclamata e vis-suta per favorire questo rinascere e consolidarsi del C r i s t i a n e s i m o. Ora i tempi non sono certo più sereni di allora,

e Benedetto XVI ha sentito il dovere di pastore di offri-re alla cristianità una grande opportunità di approfondi-

Un tempo forte e una grande donnacontro la crisi della fede

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Dall’Anno della Fede e da Lucia Schiavinato stimoliper rafforzare il nostro credere

Page 4: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

NOI E LA CHIESA

dicembre 2012

re e confermare la propria fede. Per questo ha indetto un “Anno della fede”, dall’11 ottobre 2012 al 24 novem-bre 2013, per intensificare “la riflessione sulla fede per aiu-tare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo , soprattutto in un momento di profondo cam-biamento come quello che l’umanità sta vivendo” (dalla lettera apostolica “Porta fi-dei” dell’11-10-2011). Joseph Ratzinger, allora arcivescovo di Monaco, negli anni conci-liari aveva già detto che “tra-mite il venire a galla della cri-si, si risvegliano forze salutari che possono condurre al rin-

novamento”. Con la sua solita chiarezza il Papa ha così sin-tetizzato gli scopi che si pro-pone l’Anno della Fede: “De-sideriamo che (...) susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza. Sarà una occasione propizia anche per intensificare la celebrazio-ne della fede nella liturgia, ed in particolare nell’Eucarestia, che è ‘il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e insieme la fonte da cui pro-mana tutta la sua energia’. Nel contempo, auspichiamo che la testimonianza di vita dei credenti cresca nella sua cre-dibilità. Riscoprire i contenuti

della fede professata, celebra-ta, vissuta e pregata, e riflette-re sullo stesso atto con cui si crede, è un impegno che ogni credente deve far proprio, so-prattutto in questo anno”.

PRIMA DI TUTTO L’EUCARI-STIA, RICORDAVA LUCIA

Al leggere queste parole del Santo Padre, noi, figli spiritua-li di Mamma Lucia, non pos-siamo che gioire. Ricordiamo quanta fosse la sua devozione per l’Eucarestia; le notti che passava in adorazione, la sua insistenza perché le Volon-tarie della Carità la seguisse-ro su questa strada. Dopo il Concilio, per una malintesa

PREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE DELLA SERVA DI DIO LUCIA SCHIAVINATO

O Dio, tu che sei carità, il Tuo amore vince sempreTi preghiamo per la Tua serva Lucia Schiavinato,la cui vita fu tutta caritàTu che l’hai profondamente assimilata al Cristo Eucaristia e l’hai resa segno tangibile della tua tenerezzaverso i poveri, i sofferenti, gli emarginatidonaci la grazia che per sua intercessione Ti chiediamo...e di poterla venerare nella gloria dei Santi.Per Cristo Nostro Signore. Amen

Per informazioni, attestazioni di grazie ed offerte rivolgersi a: Postulatore della causa di canonizzazione di Lucia Schiavinato Istituto secolare Volontarie della Caritàpresso Piccolo Rifugio, via Pettorini 100 A, 03013 Ferentino (Fr), tel 0775 244051 [email protected]

Page 5: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

NOI E LA CHIESA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

eccessiva preoccupazione per l’aiuto materiale ai pove-ri, si rischiava che passasse in secondo piano la necessità della preghiera e la perdita del senso di mistero sublime legato alla Presenza di Cristo nell’Eucarestia. Questo pe-ricolo sconcertava Mamma Lucia che reagiva ad esso in tutte le occasioni che le si of-frivano. Aveva anche manife-stato il desiderio di aggiunge-re ai tre voti delle Volontarie un quarto voto che le legas-se all’Eucarestia e che le sue Volontarie dedicassero il loro tempo non solo alle opere di carità, ma anche all’ado-razione. Aveva chiesto, anzi imposto, che in ogni Piccolo

Rifugio ci fosse la Presenza Eucaristica. La data di inizio stabilita per l’Anno della Fede, l’11 ottobre 2012, è molto si-gnificativa. Essa coincide con il 50° anniversario dell’aper-tura del Concilio Vaticano II, “grande forza per il sempre necessario rinnovamento del-la Chiesa”. Ma coincide anche col ventesimo anniversario della pubblicazione del Cate-chismo della Chiesa Cattolica, “uno dei frutti più importanti dello stesso Concilio Vaticano II”. Anche la data di chiusura ha un forte richiamo tema-tico: il 24 novembre 2013 si celebra la solennità di Cristo Re, “traguardo finale del cam-mino della fede”. Noi, legati

all’opera dei Piccoli Rifugi e tutti coloro che si rifanno in qualche modo alla spiritualità di Lucia Schiavinato, accoglia-mo quindi con profonda gioia l’iniziativa del Papa, special-mente per la parte dedicata all’Eucarestia, promettendo di contribuire, per quanto po-tremo, alla sua riuscita, con la preghiera e la partecipazione alle iniziative che la Chiesa proporrà.

Bruno Perissinotto

Egli ci ha colmati di beni e ci chiede di donargli ogni battito del nostro cuore, ogni minuto del nostro tempo, e tutte le nostre forzeper costruire il suo Regno.

Lucia Schiavinato

g

La redazionedell'Amore Vince e di www.piccolorifugio.it augura un Natale di gioiae un nuovo anno pieno di speranza ai lettori e agli amici, alle Volontarie e agli associati, e a tutte le persone che vivono o lavoranonei Piccoli Rifugi

Page 6: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

LUCIA SCHIAVINATO

dicembre 2012

Il segreto di Lucia è GesùPrimo incontro del ciclo di riflessione sulla nostra fondatrice e l’Anno della Fede, a cura di don Antonio Guidolin

H a preso il via vener-dì 17 novembre al Piccolo Rifugio di

San Donà di Piave, in coinci-denza con il 36° anniversario della morte di Lucia Schia-vinato, “Mi fido di Te!”, ciclo di incontri organizzato da Fondazione e Istituto per ac-costare l’approfondimento della figura di Lucia Schia-vinato all’Anno della fede. A guidare le riflessioni è l’amico del Piccolo Rifugio don Anto-nio Guidolin. Trovate qui di seguito un estratto dal primo incontro, intitolato “Cristo è là, nell’Eucaristia. E’ Lui! - La fede come incontro decisivo con Gesù Cristo”. La registra-zione dell’incontro è disponi-bile su www.piccolorifugio.it all’interno della pagina de-dicata a “Mi fido di Te!” che trovate sulla destra in home page.

TEMPO DI UNRINNOVATO ANNUNCIO

Viviamo in un tempo in cui si fa sempre più estesa quel-la che il papa chiama “una

desertificazione spirituale”. Eppure questa profonda crisi di fede che ha toccato mol-te persone può essere una straordinaria occasione per la fede stessa. Nel deserto, infatti, si va all’essenziale. Come scrive il papa nella lettera apostolica in forma di motu proprio “Porta Fidei” con cui ha indetto l’Anno della Fede: “E’ proprio a par-tire dall’esperienza di questo deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente riscoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per la vita di noi uomini e donne. Nel deserto si scopre il valore di ciò che è essenziale per vi-vere. (...) E nel deserto c’è bi-sogno soprattutto di persone di fede, che, con la loro stes-sa vita, indicano il cammino verso la terra promessa”. Lu-cia Schiavinato continua ad essere per noi questa “guida nel deserto”. Sulle orme di Lucia siamo ricondotti all’es-senziale. La grazia di questo Anno della Fede consiste proprio nell’occasione favo-revole per andare al cuore

della fede, e quel cuore è Gesù stesso. Nella enciclica “Deus caritas est” Benedetto XVI scrive: “All’inizio dell’es-sere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Perso-na, che dà alla vita un nuovo orizzonte, e con ciò la dire-zione decisiva”.

EQUIVOCI...

Per troppo tempo abbiamo ridotto il Cristianesimo ad un generico amare gli altri, aiutare le persone bisogno-se. Ma questo è un compor-tamento richiesto da tutte le religioni... e allora, che differenza con la nostra? Ab-biamo insegnato, pensato che il cristianesimo sta nell’i-mitazione di Cristo, ma così ci mettevamo sullo stesso piano del modello da imita-re: impossibile! La fede, poi, veniva spesso intesa come un’adesione ai contenuti, ve-nendo però a mancare il libe-ro, totale affidamento a Dio.

Page 7: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

LUCIA SCHIAVINATO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

LUCIA, INNAMORATADI GESÙNon si può capire Lucia os-servandola unicamente nel suo impegno sociale, carita-tivo: non si può ridurre Lucia ad un’assistente sociale im-pegnata ed efficiente. Scrive Lucia: “(occorre) capire il Cri-sto vivo, che fa arrivare fino a me ed a ciascuno dei miei fratelli l’inaudita passione, e mi offre di riceverla con amore e di collaborare per-ché ogni anima la accolga”. Il segreto di Lucia è… Gesù stesso. Tutto il suo impegno sociale e caritativo non è al-tro che il frutto della sua re-lazione con Gesù. E’ significa-tivo che per Lucia dire Gesù e dire Amore siano la stessa cosa. Al suo padre spirituale fa notare che non pronuncia mai in pubblico e per iscrit-to il nome di Gesù, ma solo in privato, nell’intimità della preghiera, perché è troppo dolce. Sostituisce al nome Gesù la parola Amore, con la A maiuscola.E se Lucia ha imitato Gesù e invitava all’imitazione di Lui, non lo faceva per un proprio volontarismo, bensì perché sapeva che l’imitazione era frutto della profonda amici-zia che viveva con Gesù.

LA PRESENZAEUCARISTICA

Se Lucia ha saputo riconosce-re Gesù nei poveri, è perché primariamente lo ha ricono-sciuto nella fragile e povera presenza eucaristica. Pochi mesi prima di morire, nel gennaio del 1976, scriveva da Grajaù: “Cristo, Verbo, Cri-sto Amore, Cristo uomo–Dio, Cristo Salvatore, Cristo Figlio di Dio, Cristo primogenito ri-suscitato dai morti, Cristo è là nell’Eucaristia. E’ lo stesso, è Lui....”. Lucia non sta facendo del facile spiritualismo: que-ste parole le scrive quando da anni vive a contatto con i lebbrosi. Questa fede non è astrazione religiosa. Così continua in quella lettera: “Ricordiamolo: non c’è nulla che stimoli a darci a Lui e alla Sua causa nel mondo, quan-to la sua Presenza. Lui stesso. Ma crederci! ...Un’anima ben dentro nel Cristo, può porta-re sulle sue spalle il mondo intero e sentire la responsa-bilità del suo peso nel piano della Salvezza...”.

UNA PAGINA EVANGELICA

Dopo il grande discorso di Cafarnao sul “pane di vita”,

molti tra gli ascoltatori e di-scepoli di Gesù dicono: “Que-sta parola è dura! Chi può ascoltarla?”. E da quel mo-mento molti si allontanano da lui e non lo seguono più. Soprattutto nel dopo-Conci-lio Vaticano II Lucia avverte il pericolo che la fede nell’Eu-caristia venga offuscandosi. Scrive: “Temo che la dottrina per cui Cristo si trova nei fra-telli faccia prevalere anche nella vostra persuasione, che basti andare ai fratelli per tro-vare Dio... Ma se una non si unisce a Cristo, e non riceve alimento da Lui, che cosa dà ai fratelli? Non può trasmet-tere che se stessa, con tutte le sue storture e miserie; e al-lora che cosa conta l’attività? Che efficacia possono avere le nostre vuote parole?” Lu-cia fa eco all’esclamazione di Pietro: “Signore da chi an-dremo? Noi abbiamo cono-sciuto e creduto che tu sei il santo di Dio”. Tutta la sua vita è stata segnata dalla passio-ne di chi si sente chiamata a condurre i fratelli (soprattut-to infermi) al Signore. L’eco di Pietro la ritroviamo in Gio-vanni: “Noi abbiamo creduto all’Amore”.

don Antonio Guidolin

Page 8: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

LUCIA SCHIAVINATO

dicembre 2012

Mi fido di Te!

Da novembre 2012 a maggio 2013al Piccolo Rifugio di San Donà

Istituto secolare Volontarie della CaritàFondazione Piccolo Rifugio

Relatore:

DON ANTONIO GUIDOLINstudioso della vita e dell'opera di Lucia Schiavinato e grande amico del Piccolo Rifugio. È anche parroco di Selvana a Treviso e responsabile diocesano della Pastorale della salute.

Gli incontri si svolgono presso il

SALONE DELL'EX CENTRO DIURNO AL PICCOLO RIFUGIOvia Dante Alighieri 9 (vicino all'Atvo) San Donà di Piave

Per informazioni: 347 3677957, [email protected] , www.piccolorifugio.it

VENERDÌ 16 NOVEMBRE, ore 20.30“Cristo è là nell'Eucaristia. È Lui!”La fede come incontro decisivo con Gesù Cristo replica: sabato 17 novembre, ore 9.1517 novembre: 36° anniversario della morte di Lucia Schiavinato

VENERDÌ 14 DICEMBRE 2012, ore 20.30“Finché Lui vorrà io sarò sempre a servizio delle anime vostre”Una fede operosa replica: sabato 15 dicembre, ore 9.15

VENERDÌ 25 GENNAIO 2013, ore 20.30“Quando Dio chiama, e noi sentiamo di dover dire: presente”La fede come risposta libera e personale replica: sabato 26 gennaio, ore 9.15

VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013, ore 20.30Le ultime parole di Lucia: “Mi fido di te. Il nostro patto... io ci credo. Tu sei l'Amore”.La fede come a�damento replica: sabato 23 febbraio, ore 9.15

VENERDÌ 22 MARZO 2013, ore 20.30“Preghiamo molto e sforziamoci di essere sempre all'altezza del dono di Dio. Un giorno glielo rimetteremo in mano…”La fede come dono replica: sabato 23 marzo, ore 9.15

VENERDÌ 26 APRILE 2013, ore 20.30“Intendere sempre più quanto ci ama il Cristo”La fede come conoscenza replica: sabato 27 aprile, ore 9.15

VENERDÌ 17 MAGGIO 2013, ore 20.30“Vi ho destinato a compiere le cose più belle che si possono pensare sulla terra”Una fede bisognosa di mediazioni, sempre fragili e precarie replica: sabato 18 maggio, ore 9.15

Al termine degli incontri del venerdì sera, possibilità di fermarsi per l'adorazione eucaristica nella cappella del Piccolo Rifugio dalle 22 alle 24.Gli incontri del sabato terminano con la messa alle 10.30

Mi fido di Te!

Da novembre 2012 a maggio 2013al Piccolo Rifugio di San Donà

Istituto secolare Volontarie della CaritàFondazione Piccolo Rifugio

Relatore:

DON ANTONIO GUIDOLINstudioso della vita e dell'opera di Lucia Schiavinato e grande amico del Piccolo Rifugio. È anche parroco di Selvana a Treviso e responsabile diocesano della Pastorale della salute.

Gli incontri si svolgono presso il

SALONE DELL'EX CENTRO DIURNO AL PICCOLO RIFUGIOvia Dante Alighieri 9 (vicino all'Atvo) San Donà di Piave

Per informazioni: 347 3677957, [email protected] , www.piccolorifugio.it

VENERDÌ 16 NOVEMBRE, ore 20.30“Cristo è là nell'Eucaristia. È Lui!”La fede come incontro decisivo con Gesù Cristo replica: sabato 17 novembre, ore 9.1517 novembre: 36° anniversario della morte di Lucia Schiavinato

VENERDÌ 14 DICEMBRE 2012, ore 20.30“Finché Lui vorrà io sarò sempre a servizio delle anime vostre”Una fede operosa replica: sabato 15 dicembre, ore 9.15

VENERDÌ 25 GENNAIO 2013, ore 20.30“Quando Dio chiama, e noi sentiamo di dover dire: presente”La fede come risposta libera e personale replica: sabato 26 gennaio, ore 9.15

VENERDÌ 22 FEBBRAIO 2013, ore 20.30Le ultime parole di Lucia: “Mi fido di te. Il nostro patto... io ci credo. Tu sei l'Amore”.La fede come a�damento replica: sabato 23 febbraio, ore 9.15

VENERDÌ 22 MARZO 2013, ore 20.30“Preghiamo molto e sforziamoci di essere sempre all'altezza del dono di Dio. Un giorno glielo rimetteremo in mano…”La fede come dono replica: sabato 23 marzo, ore 9.15

VENERDÌ 26 APRILE 2013, ore 20.30“Intendere sempre più quanto ci ama il Cristo”La fede come conoscenza replica: sabato 27 aprile, ore 9.15

VENERDÌ 17 MAGGIO 2013, ore 20.30“Vi ho destinato a compiere le cose più belle che si possono pensare sulla terra”Una fede bisognosa di mediazioni, sempre fragili e precarie replica: sabato 18 maggio, ore 9.15

Al termine degli incontri del venerdì sera, possibilità di fermarsi per l'adorazione eucaristica nella cappella del Piccolo Rifugio dalle 22 alle 24.Gli incontri del sabato terminano con la messa alle 10.30

www.piccolorifugio.it

Page 9: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

LUCIA SCHIAVINATO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

O segredo de Lucia é JesusPrimeiro encontro de um ciclo de reflexão sobre a nossa fundadora e o Ano da Fé, realizados pelo de Pe. Antonio Guidolin

T eve início na sexta-fei-ra passada, dia 17 de Novembro no Piccolo

Rifugio de S. Donà di Piave, em coincidência com o 36° aniversário da morte de Lu-cia Schiavinato, “Confio em Ti!”, um ciclo de encontros organizados pela Fundação e pelo Instituto para unir o aprofundamento da figura de Lucia Schiavinato ao Ano da fé. Quem orientou estas reflexões foi o amigo do Piccolo Rifugio Pe. Antonio Guidolin. Encontram aqui a seguir um trecho do primeiro encontro, intitulado “Cristo está lá, na Eucaristia. É Ele! - A fé como encontro decisivo com Jesus Cristo”. A gravação do encontro está disponível em www.piccolorifugio.it ao interno da página dedicada a “Confio em Ti!” que encon-tram à direita da home page (página de entrada).

TEMPO DE UM RENOVADO ANÚNCIO DE JESUS

Vivemos num tempo em que se faz sempre mais extensa

aquela que o papa chama “uma desertificação espiritual”. Todavia esta profunda crise de fé que tocou muitas pessoas, pode ser considerada como uma extraordinária oportuni-dade para a própria fé. De fato, no deserto vai-se ao essencial. Como escreve o papa na carta apostólica em forma de motu próprio “Porta Fidei” com a qual proclamou o Ano da Fé: “É exatamente a partir da ex-periência deste deserto, deste vazio, que podemos redesco-brir de novo a alegria de acre-ditar, a sua importância vital para a nossa vida de homens e de mulheres. No deserto se descobre o valor daquilo que é essencial para viver (...) E no deserto precisamos sobretudo de pessoas de fé, que, com a sua própria vida indicam o ca-minho em direção à terra pro-metida”. Lucia Schiavinato con-tinua a ser para nós este “guia no deserto”. Sobre os passos de Lucia somos reconduzidos ao essencial. A graça deste Ano da Fé consiste exatamen-te na ocasião favorável para ir ao coração da fé, e aquele

coração é o próprio Jesus. Na encíclica “Deus caritas est” Bento XVI escreve: “Ao início do ser cristão não existe uma decisão ética ou uma grande idéia, mas sim o encontro com um acontecimento, com uma Pessoa, que oferece à vida um novo horizonte e com isso a di-reção decisiva”.

EQUÍVOCOS...

Por demasiado tempo redu-zimos o Cristianismo a um genérico amar os outros, aju-dar as pessoas necessitadas. Mas este é um comportamen-to exigido por todas as reli-giões... e então, que diferença existe com a nossa? Temos ensinado, pensado que o cri-stianismo está na imitação de Cristo, mas assim nos metía-mos no mesmo plano do mo-delo a imitar: impossível! A fé, depois, vinha freqüentemente entendida como uma adesão aos conteúdos, vindo porém a faltar a livre e total entrega a Deus.

Page 10: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

LUCIA SCHIAVINATO

dicembre 2012

LUCIA, APAIXONADAPOR JESUS

Não se pode compreender Lu-cia observando-a unicamente no seu empenho social, carita-tivo: não se pode reduzir Lucia a um assistente social empen-hado e eficiente.Escreve Lucia: “(é necessário) compreender Cristo vivo, que faz chegar até mim e a cada um dos meus irmãos a inaudi-ta paixão, e dá-me a possibili-dade de a receber com amor e de colaborar para que cada alma a acolha”. O segredo de Lucia é… o próprio Jesus. Todo o seu empenho social e cari-tativo não é outra coisa senão o fruto da sua relação com Jesus. É significativo que para Lucia dizer Jesus e dizer Amor sejam a mesma coisa. Ao seu padre espiritual fez notar que nunca pronuncia em público e nem por escrito o nome de Jesus, mas só em privado, na intimidade da oração, porque é demasiado doce. Substitui o nome Jesus pela palavra Amor, com a A maiúscula. E se Lucia imitou Jesus e convidava à imi-tação d’Ele, não o fazia por um próprio voluntarismo, mas sim porque sabia que a imitação era fruto da profunda amizade que vivia com Jesus.

A PRESENÇA EUCARÍSTICA

Se Lucia soube reconhecer Jesus nos pobres, é porque primeiramente o reconheceu na frágil e pobre presença eu-carística. Poucos meses antes de morrer, em Janeiro de 1976, escrevia desde Grajaù: “Cristo, Verbo, Cristo Amor, Cristo ho-mem – Deus, Cristo Salvador, Cristo Filho de Deus, Cristo primogênito ressuscitado dos mortos, Cristo está lá na Eu-caristia. É o mesmo, é Ele....”. Lucia não está fazendo espi-ritualismo fácil: escrevia estas palavras enquanto alguns anos atrás vivia concretamente em contato com os leprosos. Esta fé não é abstração religiosa. Assim contínua naquela carta: “Lembremo-nos: não existe nada que nos estimule para nos darmos a Ele e à Sua cau-sa no mundo, como a sua Pre-sença. Ele mesmo. Mas acredi-tar! ...Uma alma bem dentro de Cristo, pode carregar o mundo inteiro às costas e sentir a re-sponsabilidade do seu peso no plano da Salvação...”.

UMA PÁGINA EVANGÉLICA

Depois do grande discurso de Cafarnaum no “pão da vida”, muitos entre os ouvintes e di-

scípulos de Jesus diziam: “Esta palavra é dura! Quem a pode escutar?”. E a partir daquele momento muitos se afastaram de Jesus e já não o seguiam. Sobretudo no pós-concilio Va-ticano II Lucia percebe o perigo que a fé na Eucaristia se esteja a ofuscar. Escreve: “Tenho rece-io que a doutrina para a qual Cristo se encontra nos irmãos faça prevalecer também na vossa persuasão, que basta ir ao encontro dos irmãos para encontrar Deus... Mas se uma de nós não se une a Cristo, e não recebe alimento d’Ele, o que é que dá aos irmãos? Não pode transmitir outra coisa a não ser a si mesma, com todas as suas distorções e misérias; e então para que é que serve a atividade? Que eficácia pode ter as nossas palavras ocas?”Lucia faz eco à exclamação de Pedro: “Senhor a quem ire-mos? Nós conhecemos-te e acreditamos que tu és o santo de Deus”. Toda a sua vida foi marcada pela paixão de quem se sente chamada para condu-zir os irmãos (sobretudo enfer-mos) ao encontro do Senhor.Reencontramos o eco de Pe-dro em João: “Nós acreditamos no Amor”.

pe Antonio Guidolin

Page 11: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

LUCIA SCHIAVINATO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Nella preghiera e nel ricordoGli anniversari di Lucia vissuti al Piccolo Rifugio

E’ anzitutto nella pre-ghiera – e come po-trebbe essere diver-

samente?- che Piccoli Rifugi e Volontarie della Carità hanno vissuto, come ogni anno, l’ap-puntamento del 17 novem-bre, anniversario della morte di Lucia, avvenuta 36 anni fa. Al Piccolo Rifugio di Verona Lucia è stata ricordata nella messa celebrata dal salesiano don Giancarlo sabato 17, in cui è stata inserita una inten-zione di preghiera speciale pensando a Lucia, mentre a Vittorio Veneto è stata fatta memoria di Lucia nella con-sueta messa festiva di dome-

nica 18, con don Piergiorgio Da Canal. In questo caso è stata la Volontaria Bruna Zam-pieri a introdurre il ricordo di Lucia all’inizio della celebra-zione, animata dai volontari dell’associazione Lucia Schia-vinato. A Ferentino è stata la parrocchia di Santa Maria degli Angeli, quella contigua al Piccolo Rifugio, ad organiz-zare per sabato 17 novembre una messa in memoria di Lu-cia. Ha celebrato il parroco don Fabio Fanisio assieme a don Sabino Matera, sacerdo-te pugliese legato all’Istituto, che si trovava a Ferentino per il ritiro spirituale delle Volon-

tarie. Lui stesso, al termine della messa, ha presentato alcuni spunti di riflessione su Lucia Schiavinato, mentre prima della celebrazione la Volontaria Teresa D’Oria ave-va curato una piccola intro-duzione. Anche al Duomo di San Donà sabato 17 novem-bre c’è stata la celebrazione dell’eucaristia “con il Piccolo Rifugio”. A San Donà, inoltre, Fondazione e Istituto hanno scelto di far iniziare proprio nei giorni dell’anniversario il ciclo di incontri “Mi fido di Te”, su Lucia Schiavinato e l’Anno della Fede, di cui parliamo nelle pagine precedenti.

La Volontaria Silvia Fazzari, la preside Annamaria Babbo e gli studenti della scuola media Schiavinato

Page 12: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

LUCIA SCHIAVINATO

dicembre 2012

CON MONS.RAVIGNANI PER I 50 ANNI DELLA DOMUS

A Trieste il ricordo di Lucia si è legato alla festa per i 50 anni della Domus: fu il 29 settem-bre 1962 che venne inaugura-ta la cappella interna, e que-sta data, in cui la casa ebbe alfin il suo cuore, è conside-rata quella dell’inizio ufficiale delle attività.Per l’uno e per l’altro evento è venuto a celebrare la messa con ospiti, Volontarie e amici della casa, martedì 20 no-vembre, il vescovo emerito di Trieste (e di Vittorio Veneto) mons.Eugenio Ravignani, au-tore tra l’altro della prefazio-ne a “L’intensità di una vita”; la biografia di Lucia firmata da Savio Teker. Ad essa il vescovo ha attinto per l’omelia del cin-quantesimo della Domus, in cui ha ripercorso tutta la vita di Lucia, punteggiandola con le sue osservazioni. “I Piccoli Rifugi – ha detto ad esempio mons.Ravignani - erano e sono luoghi di autentica for-mazione cristiana e di sereni-tà. In un clima famigliare che li distingue tuttora da istituti di assistenza”. Ha poi riepilogato le circo-stanze dell’apertura della casa di Trieste. Inizialmente Lucia aveva acquistato un

terreno sopra il bivio di Mi-ramare, in cui immaginava di realizzare uno stabile da ingrandire anno dopo anno, fino ad accogliere anche 100 persone. Ma il progetto non andò in porto, e per avere la

Domus Lucis bisognerà atten-dere la donazione Sanguinet-ti del 1962.Gli ultimi mesi, quelli della malattia, furono per Lucia “una autentica, sofferta, du-rissima purificazione – ha rile-vato mons.Ravignani- .“Fino a quando, nella piccola cappel-la della clinica, contemplando Lui sulla croce, comprese che la sofferenza sua era quella di Lui, l’uomo di carne, l’uomo dei dolori”.“So che per coloro che sono accolte alla Domus Lucis – ha concluso l’omelia il vescovo – è andato crescendo l’affetto

di una città, la nostra, e, se me lo consentite, anche il mio. So come anche questa singolare esperienza di carità, e cioè di amore vero, possa contare sul prezioso sostegno di persone consacrate a Cristo nell’amo-

re. Ma so anche che al loro generoso servizio si affianca quello di tante persone che vengono qui a vivere il loro amore a chi è povero e, prima ancora di aiuto, ha bisogno del calore dell’affetto. E per tutte chiedo al Signore grazia e benedizione”.

LUCIA E GLI AMICI DEL PICCOLO RIFUGIO

Sia a Ponte della Priula che a Verona Lucia è stata... prota-gonista anche dei momenti in cui il Piccolo Rifugio ha incon-trato chi gli è vicino: la Festa

Mons.Ravignani celebra l’eucaristia alla Domus Lucis nel ricordo di Lucia

Page 13: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

LUCIA SCHIAVINATO’

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

dei volontari e degli amici nel primo caso, il quarto comple-anno per la comunità Fon-dazione Zaina Bernardi. Di entrambi gli eventi trattiamo nelle prossime pagine.

IN BRASILE

Anche in Brasile, naturalmen-te, è stato ricordato l’anni-versario di Lucia. A Salvador, in particolare, sabato 17 no-vembre le Volontarie si sono ritrovate per un ritiro, incen-trato sulla traccia inviata da don Sabino Matera a partire da una delle lettere scritte da Lucia Schiavinato. Ad arric-chire la riflessione anche una meditazione sull’Eucaristia

proposta dal monaco bene-dettino don Miguel. A conclu-dere la giornata di preghiera con Lucia c’è stata la messa con don Luca Niccheri, il sa-cerdote fiorentino parroco di Massaranduba, la comunità in cui hanno casa e operano le Volontarie a Salvador.

PROGETTO LUCIA SCHIAVINATO

Infine, a San Donà è stato giorno speciale di ricordo di Lucia anche il 31 ottobre, centododicesimo anniversa-rio della sua nascita. Quando cioè abbiamo incontrato le sei prime della scuola me-dia Lucia Schiavinato di San

Donà di Piave per raccontare loro chi è quella donna cui la loro scuola è intitolata. Anche attraverso la testimonianza di chi, come la Volontaria della Carità Silvia Fazzari, ha cono-sciuto di persona Lucia.E’ la realizzazione, per il quar-to anno scolastico consecuti-vo, del “Progetto Lucia Schia-vinato” condiviso da scuola, Fondazione e Istituto.Davvero ottima, in occasione degli incontri del 31 ottobre, l’attenzione dei ragazzi, come ottima l’accoglienza della scuola, dalla preside Anna-maria Babbo agli insegnanti: emerge grande attenzione e cura per questo progetto. Grazie a tutti!

Il ritiro delle Volontarie a Salvador il 17 novembre

Page 14: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

ISTITUTO

dicembre 2012

L a complessità è una quotidiana compagna di lavoro per i coordi-

natori di strutture come i Pic-coli Rifugi. Devono anzitutto seguire i progetti educativi con le persone con disabili-tà, ma rientrano nelle sue re-sponsabilità anche le questio-ni amministrative; a lui o lei si rivolgono i famigliari degli ospiti, ma spesso il coordina-tore tiene anche i rapporti con le istituzioni e con i volontari.Come far stare tutto dentro una giornata lavorativa? Come gestire il tempo e stabilire le priorità? Come organizzarsi con i collaboratori?Proprio a partire da questi interrogativi, e dall’ascolto dell’esperienza diretta di chi lavora al Piccolo Rifugio, è ve-nuta la scelta della Fondazione Piccolo Rifugio di organizzare il corso Ecm di tre giorni su “Pianificazione delle attività e gestione del tempo nei servizi residenziali e semiresidenziali per persone con disabilità”.Hanno partecipato coordina-tori, educatori, infermieri e Vo-lontarie della Carità dei Piccoli Rifugi.

Sonia Marcon, psicologa, e Carlo Callegaro, pedagogista clinico, hanno aiutato ad in-dividuare metodo e tecniche che permettono di gestire la complessità e distinguere questioni importanti da que-stioni urgenti, stabilendo le priorità. Imparando a pianifi-care, ma pure a delegare.Ovviamente partendo dalle caratteristiche individuali di ciascuno: qual è il mio rap-porto col tempo, personale o in ambito lavorativo? Qual è il mio stile di relazione? Ma anche il confronto con le espe-rienze degli altri Piccoli Rifugi è stato senz’altro utile.L’intervento, all’interno del corso, della Volontaria Teresa D’Oria e di don Antonio Gui-dolin è servito invece a ribadi-re i valori che stanno alla base dell’operato della Fondazione, quelli incarnati da Lucia Schia-vinato.

NOI C’ERAVAMO!

“Essere presente al corso è stato un grande sacrifi-

cio in termini di tempo, però è stato è il corso più bello cui ho

partecipato da quando sono al Piccolo Rifugio. Utile a livel-lo sia professionale che perso-nale, e fatto bene”. Roberta Damoli, coordinatrice al Piccolo Rifugio di Verona

“La gestione del tempo non è solo questione di

imparare un metodo. Bensì anche di stabilire le tue priori-tà, in base ai tuoi valori come persona. E’ stato importante anche avere l’occasione di chiarire le priorità all’interno dell’équipe: questo aiuta ad eliminare possibili motivi di conflitto nel gruppo. Il corso, inoltre, mi è anche servito a ri-flettere sulla gestione del mio tempo extra-lavoro”. Susanna Paulon, coordinatrice al Piccolo Rifugio di San Donà

“E’ s tato utile dal punto di vista professionale

per imparare a fissare le prio-rità...ed anche a saper dire dei no quando serve”. Fiorella Petrucci, educatrice al Piccolo Rifugio di Ferentino

Come faccio a fare tutto?Corso di formazione sulla gestione del tempo e delle attività per le equipe educative dei Piccoli Rifugi

Page 15: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

TRACCE DI UN CAMMINO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Felicita ha condiviso il sogno di LuciaIl racconto di una vita: 40 anni di missione e poi in Italia a guidare l’Istituto. Ma sempre “con lo stile del campeggiatore”

F elicita Casti, presidente “emerita” dell’Istituto se-colare Volontarie della

Carità, ha compiuto mercoledì 10 ottobre 80 anni, di cui più di 40 vissuti in missione in Brasi-le. Di questi, oltre trent’anni in Amazzonia lungo le rive dell’Al-to Solimões. Oggi vive al Piccolo Rifugio di Ferentino.In tanti, anche attraverso www.piccolorifugio.it e la pagina Fa-cebook del Piccolo Rifugio, le hanno fatto arrivare messaggi di auguri. “Ringrazio tutti, e vi ricordo nella preghiera”, dice Felicita Con l’occasione della

ricorrenza, la Volontaria Tere-sa D’Oria, oggi vicepresidente dell’Istituto, ha raccontato per noi la vita e le scelte di Felicita. E’ anche un modo per prosegui-re la nostra rubrica “Tracce di un cammino”, in cui attraverso le testimonianze delle e sulle Vo-lontarie guardiamo all’esempio di Lucia e alla storia vissuta fino ad ora, per trarne le direzioni per il futuro.

Possiamo dire che la storia di Felicita è parte integrante del-la storia dell’Istituto, almeno per quel che riguarda l’inizio e

il consolidamento dell’Istituto in Brasile.Felicita è una sarda d.o.c. e del-le donne sarde ha tutte le ca-ratteristiche: tenacia fino alla caparbietà, coraggio, forza di lottare, volontà di raggiungere la meta proposta, fedeltà ad ogni costo.Forse per questo mamma Lu-cia, appena arrivata all’Istituto, cominciò a proporle la missio-ne: con la sua lungimiranza vedeva in lei le capacità di af-frontare un mondo sconosciu-to a tutti i membri dell’Istituto.Erano gli anni del Concilio Va-ticano II, e la possibilità di por-tare le Volontarie in missione stava diventando realtà. Mons. Carraro, vescovo di Verona e grande amico e sostenitore di Lucia, aveva messo in con-tatto Lucia con alcuni vescovi brasiliani, in particolar modo il vescovo di Ruy Barbosa, dom Epaminondas.Felicita, durante il periodo di formazione a Verona, diven-tava sempre più partecipe del “sogno” di Mamma Lucia: andare in missione. Di questo sogno era la confidente, ca-

Felicita in Amazzonia, in un’illustrazione tratta dal calendario 2009 di Frate Indovino

Page 16: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

TRACCE DI UN CAMMINO

dicembre 2012

pace di entusiasmarsi per una avventura così nuova non solo per l’Istituto, ma anche per la Chiesa (era il primo gruppo di laiche che partiva!). Lei sem-brava capire più a fondo l’an-sia missionaria di Lucia, tanto che fu l’unica Volontaria ad ac-compagnarla, in gran segreto, nel pellegrinaggio a piedi, da Verona a Chiampo, per chie-dere al beato fra’ Claudio Gran-zotto la grazia della missione.E Felicita fu una delle tre Vo-

lontarie che con Lucia si im-barcarono, il 31 marzo del 1964, per il Brasile.Felicita ne ha tante da raccon-tare e, se qualcuno ha voglia di ascoltarla, è capace di parlare

per ore delle “avventure” dei primi tempi all’interno della Bahia, quando la strada per Salvador era terra rossa, diri-gere la jeep nel fango un’im-presa, luce e acqua corrente realtà lasciate... in Italia, insie-me ad affetti, persone e luoghi cari. Poi il lebbrosario di Aguas Claras a Salvador. Anche qui prima presenza di laiche Vo-lontarie, all’interno del lebbro-sario, in un ambiente “preclu-so” ai più.

Dopo qualche anno arriva l’in-vito alle Volontarie ad andare in Maranhão, a S. Heléna, nella prelazia di Pinheiro, e Felicita...va.Nel mese di giugno del 1970

un altro mondo si apriva alle Volontarie in Brasile: l’Amaz-zonia. Mamma Lucia aveva ricevuto l’invito da un cappuc-cino, medico, dell’Umbria. Il suo vescovo, Dom Adalberto Marzi, aveva raccontato delle immense foreste, dei fiumi, dei villaggi sperduti lungo le rive dei vari affluenti, raggiungibili dopo ore e ore di barca, della necessità di scuole, ambulato-ri, catechisti...: una immensità geografica e di...bisogni. Lu-

cia non può tirarsi indietro. La Provvidenza apre il cammino, ed anche questa proposta di-venta una realtà: una italiana, Luisa M. ed una brasiliana, Izal-tina si stabiliscono a Feijoal,

Festa al Piccolo Rifugio di Ferentino per gli 80 anni di Felicita

Page 17: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

TRACCE DI UN CAMMINO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

un villaggio dei Tikunas: altra lingua, altra cultura, altre tra-dizioni.Dopo qualche mese, l’invito segreto di Mamma Lucia a Fe-licita: accompagnarla in visita alle due Volontarie in quell’an-golo sperduto del Brasile al confine con Colombia e Perù. E Felicita parte per quello che doveva essere un viaggio e che invece diventerà il trasferi-mento alla sua dimora stabile, la sua nuova terra promessa.Di quegli anni Felicita ricorda, ma sarebbe meglio dire rivi-ve (ogni volta che ne parla, e non solo...), tutte le lotte e le conquiste, vittorie e sconfitte, difficoltà e gioie. Impara ad es-sere una di quella gente, tanto che spesso chi la vede fa fatica a pensarla una italiana. A Fei-joal è insegnante, infermiera, quasi medico, catechista-vice parroco. Accompagna mam-me nelle difficoltà della vita di ogni giorno, è la compagna di gioco dei bambini, ma è anche operaia, ingegnere, falegna-me, idraulico, elettricista, or-tolana e, senza tanto parlare o insegnare, trascina il villaggio a fare da sé, ad ingegnarsi sen-za aspettare passivamente che le cose accadano.Poi l’ultimo spostamento. A metà anno 1986, sorge la ne-cessità per il gruppo delle fa-

miglie cattoliche di lasciare Feijoal per trasferirsi più in là lungo le rive del fiume. Così Felicita, come le altre fami-glie, smonta asse per asse la sua casa e la chiesetta, e sulle canoe trasporta tutto sino ad arrivare ad uno spiazzo, un po’ più in alto dalla riva. Ricostrui-sce casa, chiesa e sala-scuola. Nasce così il 6 settembre del 1986 Cidade Nova.È un ritorno ai primi tempi a Feijoal: occorre ricostruire non solo fisicamente il villag-gio, ma anche le relazioni, la comunità ecclesiale. E Felicita ricomincia...A distanza di qualche anno, quando forse pensava di fini-re la sua vita perduta in quel cantuccio di mondo (lo stesso sogno di Mamma Lucia, che desiderava morire tra i “suoi lebbrosi” di Grajaù), quando i bambini che aveva visto na-scere cominciavano a mettere su famiglia, i suoi alunni erano ormai professori, i ragazzi del catechismo erano i nuovi ca-techisti e animatori della co-munità, Felicita è richiamata in Italia per assumere la respon-sabilità massima dell’Istituto, come presidente.La nuova responsabilità non le ha impedito, però, di man-tenere, anche in Italia, “lo sti-le del campeggiatore”, come

spesso ripeteva Mamma Lucia alle sue Volontarie: spostare la tenda dove più c’è bisogno, portandosi dietro solo il ne-cessario (e qualche volta an-che meno…), senza rimpianti, e sempre attenti e aperti al soffio dello Spirito.Ormai Felicita è “missionaria” fin nel profondo del suo es-sere. Gli anni passati in Brasi-le l’hanno resa “indigena”… anche nella sua persona, nel suo parlare, nel suo relazio-narsi, nel suo stile di vita. Non è difficile scambiarla per “una che non può essere di qua” perché l’esperienza brasiliana le ha dato quasi una seconda identità.Oggi, festeggiando i suoi 80 anni di vita, ringrazia il Signo-re per quanto le ha permesso di vivere, cercando di mettere a Sua disposizione e a servi-zio dei fratelli, tutte le sue ca-pacità, tutta se stessa, senza mai rifiutarsi, nella semplici-tà e nell’umiltà, che le sono proprie, disponibile sempre a “partire” con entusiasmo, con-sapevole di “aver combattuto la buona battaglia e di non aver corso invano”.Auguri, Felicita! Il Signore con-tinui a sostenerti per il resto dei tuoi giorni!

Teresa D’Oria

Page 18: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

LA NOSTRA ESTATE

dicembre 2012

In festa con Ernesto

Per il Piccolo Rifugio di Ferentino è ormai una consolidata tradizione d’autunno la festa di compleanno di Ernesto, un ospite della casa, con tanti amici al Rifugio. Così è stato anche quest’anno, con lo staff della casa al lavoro in cucina.

Dal cuore di FilippoLe riflessioni dell’ospite del Piccolo Rifugio di Ferentino

F ilippo, un ospite del Pic-colo Rifugio di Ferenti-no, ha inviato a www.

piccolorifugio.it due testi scritti di suo pugno, con idee ed emo-zioni che gli sono venute dal cuore.In uno ha raccontato del suo incontro con i volontari dell’as-sociazione Siloe. Inizialmente era diffidente, oggi ha appunta-mento fisso con i pellegrinaggi. “Ho notato – scrive Filippo - che i volontari hanno una semplici-tà che non ho visto mai, malgra-do abbia detto molte cose con-tro di loro. Ringrazio Dio che mi ha fatto capire che facevo male a comportami male verso la Si-loe.

I volontari mi hanno voluto sempre bene, anche se avevo la testa dura. Dio li benedica per quello che fanno. E non lo fan-no per interesse, lo fanno per amore!”.In una precedente riflessione, Filippo si era chiesto: “È possi-bile cambiare il mondo senza Dio? Possiamo lavorare bene senza Dio?”. Ecco una parte delle sue risposte. “Il mondo lo stiamo distruggendo, facendo a modo nostro. Cominciando da me, io non sono migliore degli altri, e so gli sbagli miei.(...) Ecco perché il mondo è pie-no di problemi, perché ci sono troppi poteri, muri, frontiere, divisioni. Il Signore non vuole

il male di nessuno, siamo noi che creiamo i problemi a noi e al prossimo. Dico di più, faccia-mo male anche alla Natura... ma se muore lei, forse che noi stiamo ancora in vita? Stiamo facendo a pezzi la natura, ma ancora non ci accorgiamo che si sta ribellando per colpa nostra. Il brutto è che ce la prendiamo con il nostro Signore, che non c’entra nulla. Lui ha fatto tutte le cose perfette e il mondo lo ha voluto mettere nelle nostre mani, perché ha avuto fiducia in noi. E noi il mondo lo dovrem-mo lasciare come ce l’ha dato il nostro Signore”.

Page 19: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

FERENTINO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

In copertina...Con la ceramista Gianna Sbordoni abbiamo realizzato un mosaico della Natività

A dire la gioia del Natale a tutti gli amici del Piccolo Rifugio dalla copertina

di questo numero dell’Amore Vince è il pannello di 80 per 80 centimetri con il mosaico della Natività realizzato dai “ragazzi” di Ferentino sotto la guida della ceramista Gianna Sbordoni.Si sono ispirati a un’iconografia della natività che arriva dal Bra-sile – ecco perché Maria appare distesa su di un’amaca. Per rea-

lizzarlo, come di consueto, assie-me a Gianna sia-mo partiti dalla nuda terra: e poi cuoci, smalta, ta-glia, assembla... con l’impegno di tutti e le tessere messe da ciascu-no si è arrivati a completare l’o-pera.

Grazie, amici di Carpineto!

S abato 17 novembre, il giorno dell’anniversa-rio della morte di Lucia

Schiavinato, è arrivato al Piccolo Rifugio di Ferentino il gruppo de-gli “Amici di Andrea Menichelli”: si tratta dei volontari che a Car-pineto Romano hanno messo in mostra, alla Sagra della Callarosta del 3 e 4 novembre, le creazioni delle persone con disabilità del Piccolo Rifugio. Sabato 17 gli amici di Carpineto hanno conse-gnato al Piccolo Rifugio le offerte raccolte, e hanno rilanciato a noi l’invito per prossime manifesta-zioni. Come spiega Maria Assun-ta Menichelli, è stato proprio suo

fratello Andrea, persona disabile, a proporre di organizzare una iniziativa a favore di altre perso-ne con disabilità. Tramite amici dell’Unitalsi hanno conosciuto il

Piccolo Rifugio, sono venuti a co-noscere di persona la comunità... ed è iniziata, assieme all’amicizia, la collaborazione. Grazie!

Tra le creazioni del Pic-colo Rifugio di Feren-tino, la novità sono le maxi-palline, adatte a decorare l’albero, ma pure a “fare Natale” in ogni angolo di casa. E’ stata la nuova amica Maria Teresa a inseg-nare come costruirle e a guidare il laboratorio.

Page 20: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

SAN DONÀ

dicembre 2012

“Ti regalo un concerto”The Angels e Piccolo Rifugio donano alla città un pomeriggio di musica

“U na domenica di musica che ha divertito gli

spettatori e riscaldato un po-meriggio di freddo e pioggia. Un centinaio di persone ha partecipato domenica 28 ot-tobre a San Donà a “Ti regalo un concerto”, l’evento orga-nizzato da Piccolo Rifugio e The Angels.The Angels è un gruppo mu-sicale di Fossalunga di Ve-delago che ha conosciuto il Piccolo Rifugio qualche mese fa, grazie al sandonatese Fa-brizio Pasini. Quando hanno lanciato la proposta di regala-re un concerto al Piccolo Rifu-

gio, gli uni e gli altri assieme hanno deciso di farne un’oc-casione allargata. E’ nato così “Ti regalo un concerto”, occa-sione aperta a tutti, e prime invitate le strutture per perso-ne disabili del sandonatese,The Angels hanno sciorinato nell’occasione il suo varie-gato repertorio musicale, da

brani recenti a grandi classici. In platea ad applaudire, tra gli altri, quasi tutta la comunità del Piccolo Rifugio.Da parte del Piccolo Rifugio ancora un grande ringrazia-mento a The Angels per la generosità e per la qualità del concerto regalato.

Natale con il coro dell’Operazione Mato GrossoCambia volto la festa di Natale del Piccolo Rifugio di San Donà. O per meglio dire cambia musica. Perché nel pomeriggio di domenica 23 dicembre è in concerto per gli ospiti del Rifugio un gruppo al suo esordio sui... nostri palcoscenici. Si tratta dei figli dei volontari dell’Operazione Mato Grosso di Chiarano (Tv). “Una di noi è maestra di musica, molti dei nostri figli studiano musica, abbiamo aggiunto qualche esterno...così è nato il gruppo - racconta con semplicità Silvia Montagner, di No-venta di Piave, coinvolta con l’Omg chiaranese -. Le prove le facciamo a casa mia”. Dominga Boffo si occupa di dirigere e di preparare i brani per i diversi strumenti, dalle maracas dei più piccoli fino ai flauti: nel gruppo, del resto, ci sono bambini e ragazzi da 3 a 17 anni.Solitamente i giovani musicisti e cantanti si esibivano soltanto nel periodo di Natale alla casa di riposo di Ceggia e d’estate al campo dell’Omg a Brugnera. Ora arriva una tappa in più della loro tournee... e il Piccolo Rifugio è pronto per il loro repertorio, che svaria dalla musica classica ai brani dello Zecchino d’Oro.Per il gruppo musicale è la prima volta al Piccolo Rifugio, ma alcuni ragazzi già conoscono la nostra casa e già ci hanno regalato qualche loro pomeriggio.

Page 21: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

TRIESTE

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Con il vento e nelle ondeLa festa del 7 dicembre per i 50 anni della Domus

M entre questo gior-nale viaggiava dai nostri computer

alle vostre mani, la Domus Lucis ha completato i festeg-giamenti per i suoi 50 anni dalla fondazione. Un viaggio iniziato nel 1962 e che conti-nua ancora, sospinto dal ven-to e affrontando le onde del presente. Abbiamo cercato di dare il senso di questo viag-gio nella locandina per la fe-sta organizzata dalla Domus Lucis per la mattina di vener-dì 7 dicembre, quando abbia-mo invitato alla Domus ami-ci, istituzioni, volontari, altre strutture per persone con di-sabilità per ricordare e ringra-ziare per i nostri 50 anni, e per mettere in mostra le creazioni delle donne del centro diur-no. Il tutto in una Domus ad-dobbata con i temi e i colori del mare e di Trieste. Anche la parrocchia del Cuore Imma-colato di Maria, quella della Domus Lucis, ha condiviso la gioia per i nostri 50 anni. “50 anni: un’età matura per por-tare frutti ancora più preziosi – ha scritto il parroco padre Renato Caprioli -. Un grande grazie per la vostra presenza

in città e nella parrocchia (…). Il Signore benedica le vostre persone, tutti gli amici, renda feconda la vostra presenza e

testimonianza con la luce e la pace che solo il vangelo di Gesù può donare”.

VENERDÌ 7 DICEMBREalle 10.30 festeggiamo i primi

50 anni della Domus Lucis“Giorgio e Gina Sanguinetti”

e presentiamo il fruttodel nostro impegno

e della nostra creatività

Fondazione Piccolo RifugioIstituto secolare Volontarie della Carità

Domus Lucis • Scala dei Lauri 2, Trieste • 040.421246 • [email protected] • www.piccolorifugio.it • facebook: Piccolo Rifugio

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Page 22: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

VERONA

dicembre 2012

Intrecciati La Festa dei volontari e degli amici con le ospiti del Piccolo Rifugio

I n un clima di gioiosa e sentita partecipazione si è svolta al Piccolo Rifugio

di Verona, sabato 20 ottobre, la festa del volontario. Vera-mente tanti sono stati i pre-senti, a riprova del fatto che numerosi sono i volontari e i simpatizzanti che, a vario ti-tolo, prestano la loro opera al Piccolo Rifugio.La Santa Messa è stata conce-lebrata da monsignor Rober-to Vesentini e don Zeno Bella-moli. Nella sua omelia mons.Vesentini ha giustamente ricordato come i disabili deb-bano essere visti e considerati esclusivamente come “perso-na”, al di là dei loro bisogni, ovvero come esseri irripetibi-li in cui c’è la scintilla di Dio. Domandano amore e offrono amore.Nell’ambito della parrocchia, poi, quello in cui si situa il Pic-colo Rifugio, deve prevalere la cultura del servizio, a imita-zione di Cristo, servo di tutti.Dopo la celebrazione il refe-rente dei volontari Gianmau-ro Mauri ha ricordato come il 2011 fosse stato proclama-to “Anno del volontariato”

dall’Unione Europea. Mauri ha ribadito il concetto che il volontariato favorisce nella società l’educazione civica ed educa le nuove generazioni a venire incontro alle più vec-chie.La festa è stata resa ancora più piacevole dalla recita di alcune poesie dialettali (in lingua veronese), su temi le-gati alle tradizioni locali e a motivi religiosi, da parte del-

le poetesse Giacinta dall’Ora e Diana Maimari Lugo, del Cenacolo di poesia dialettale Berto Barbarani.E’ stato poi offerto da parte del Piccolo Rifugio un signifi-cativo segno di riconoscenza ai volontari, consistente in una piccola treccia, simbolo dei rapporti di relazione che si intersecano all’interno del Piccolo Rifugio, “ordita di un tessuto ricco dei colori della

Le due poetesse Giacinta Dall’Ora (a sinistra) e Diana Maimeri Lugo (a destra) con la Volontaria Gabriella Bonato

Page 23: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

VERONA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

creatività e della cura, soste-nuto dalla fibra del pensiero e della conoscenza...”.La treccia rappresenta la fami-glia del Piccolo Rifugio, di cui anche i volontari fanno parte. Ci sono tre colori, per rappre-sentare e ragazze, i volontari e il personale, e i colori sono

intrecciati “come si intreccia-no le relazioni in questa fami-glia in cui ogni persona è uni-ca, e ognuno può dare tanto e ricevere tanto”.Si è potuto anche ammirare un’esposizione di opere arti-gianali eseguite dalle “ragaz-ze” del Piccolo Rifugio, simbo-

leggianti le varie attività che i volontari svolgono con loro o per loro.Durante il rinfresco offerto alla fine della manifestazione i volontari hanno avuto l’op-portunità di confrontarsi sulle proprie esperienze, appro-fittando del fatto di trovarsi tutti assieme, in un dialogo aperto a parenti e ad amici delle ospiti del Piccolo Rifu-gio; queste ultime hanno ma-nifestato, con segni evidenti di gradimento, il piacere di sentirsi anch’esse al centro dell’attenzione e della festa. Alla fine ci si è dato l’arrive-derci al prossimo anno, au-spicando che possa infoltirsi il numero dei volontari.

Franco Casati

Un momento della messa durante la Festa dei volontari e degli amici

“Il tuo lavoro lo fai con amore”Il grazie a Chiara Silvestroni, educatrice che ha cambiato lavoro

All’inizio di novembre ha terminato il suo periodo al Piccolo Rifugio di Verona Chiara Silvestroni, che per due anni ha lavorato part time come educatrice con le donne con disabilità della nostra casa.Ora Chiara cambia occupazione, ma ha promesso che continuerà, come volontaria, ad essere vicina al Picco-lo Rifugio ed alle sue ospiti.Al momento dei saluti, un’operatrice del Piccolo Rifugio, Immacolata, ha consegnato a Chiara un biglietto che recitava così:

“Cara Chiara,la tua venuta qui al Piccolo Rifugio è stata un dono.La professione che hai scelto ti rappresenta in pieno, sei una persona professionale, capace e forte nei momenti in cui bisogna esserlo, ma soprattutto sei attenta all’ascolto,all’accoglienza della persona in quanto tale. La tua disponibilità e bontà è andata anche oltre e questo è segno che il tuo lavoro lo fai con amore. E qui sta la differenza!Grazie di tutto dal personale e dalle ospiti”

Page 24: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

VERONA

dicembre 2012

Tutti i colori dei volontariDonano alle ospiti un po’ di tempo, e un po’ di sé stessi, in mille attività diver-se. E se qualcuno potesse venire a giocare a carte o a suonare la chitarra...

A vete presente una coperta patchwork? Una di quelle fatta

con tanti pezzi di colori e fan-tasie diverse, ma che si fon-dono assieme per garantirci calore e protezione?Ecco: è un grande patchwork quello di amici e volontari, a cui il Piccolo Rifugio di Verona dedica ogni anno una festa.Hanno tanti colori diversi, perché tanti e diversi sono i modi con cui sono vicini alle donne che vivono al Piccolo Rifugio. “Volontariato” non è parola vaga né generica, e i “volontari” non sono un gruppone indifferenziato. No: i volontari sono persone: di età, carattere ed interessi differenti. Ognuna arriva al Piccolo Rifugio per dare un po’ di sé, e per farlo secondo le sue possibilità e secondo i suoi desideri. Ecco perché ci sono tantissimi tipi di vo-lontariato al Piccolo Rifugio di Verona. C’è chi viene per aiutare una delle ospiti a scri-vere al computer, e chi per prendersi cura del piccolo giardino della nostra casa.

C’è chi sa cucire e rammen-dare e si presta per le piccole sistemazioni ai vestiti, e chi è disponibile a stirare senza guardare l’orologio: si ferma finché non ha finito quel che c’è da stirare. C’è poi chi è pre-sente per aiutare al momento dei pasti. C’è chi è atteso dalle ospiti per ricamare insieme, e chi collabora ai laboratori cre-ativi con le educatrici: con il loro aiuto le ospiti realizzano borsette, scrivono biglietti di auguri, decorano con stencil e decoupage, e molte altre attività ancora. C’è chi dona al Piccolo Rifugio le sue do-meniche per partecipare alle uscite o per portare le ospiti a messa in parrocchia, e chi durante la settimana è dispo-nibile per accompagnare le ospiti, che sia alla visita medi-ca o all’ora di nuoto. Ci sono i giovani scout che vivono al Piccolo Rifugio l’esperienza, per loro imprescindibile, del servizio. Ci sono i giovani del-la parrocchia o della zona che una volta conosciute la nostra casa e le nostre ospiti...tor-nano, tornano e tornano. Ci

sono le associazioni e i grup-pi, ma pure i volontari singoli.C’è chi è disponibile ogni giorno per le commissioni quotidiane, ad esempio dal medico o dal farmacista, e chi si impegna a spargere una importante voce tra amici, parenti e... commercialisti: “si può dare il 5 per mille al Picco-lo Rifugio!”. C’è chi coordina, organizza, raccoglie il gruppo dei volontari. Ci sono i parenti e amici dei dipendenti che ar-rivano in visita, o condivido-no le uscite. C’è chi bussa alla nostra porta ogni giovedì, e chi senza scadenze predefini-te. Ci sono i giovani volontari di “Ultimo con” che trascorro-no ogni anno al Piccolo Rifu-gio il 31 dicembre, e ci sono i cori che vengono a regalarci concerti. E ci sono anche... A tutti va il grande grazie del Piccolo Rifugio. Sappiamo bene quanto sia importante e prezioso il ruolo di voi vo-lontari: nel rendere più bella e più ricca la vita delle ospiti... ma pure per la collaborazio-ne con l’operato quotidiano dell’équipe educativa. Questo

Page 25: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

VERONA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

ricco patchwork del volonta-riato al Piccolo Rifugio cerca ancora altro colore. Magari il tuo. Ogni persona in più è un regalo prezioso per i nostri ospiti, e di ogni persona di-sponibile in più c’è bisogno. Serve volontariato, ma non servono superpoteri. Quello di cui le ospiti hanno bisogno sono le piccole presenze quo-tidiane. Ad esempio, ti piace

giocare a carte? Alcune delle ospiti del Piccolo Rifugio han-no imparato a farlo e ci hanno preso gusto, e basterebbe un compagno di gioco per passa-re qualche ora di divertimen-to in semplicità. Le stesse che

si possono vivere cantando in compagnia: un amico che sa suonare la chitarra e viene a suonare in mezzo a noi è un volontario a tutti gli effetti, e sarebbe davvero una ricchez-za per la nostra comunità. O ancora, perché non andare a fare quattro passi? Vicino al Piccolo Rifugio c’è la pista ci-clabile, e per tante ospiti usci-re per una passeggiata, nelle

ore meno fredde, è sempre una bella e gradita idea. C’è poi una delle donne che vive al Piccolo Rifugio che, per le sue condizioni di salute, può muoversi poco dalla sua ca-mera. Le basterebbe qualcu-

no che per una mezz’oretta le sedesse accanto a leggere un racconto, un romanzo, un giornale. A tutti i volontari è offerta la possibilità di far parte dell’associazione “Con tutto il mondo nel cuore” che garantisce anche la copertura assicurativa. Per informazioni, ovviamente, chiedete al Pic-colo Rifugio di Verona. Potete anche chiamare 045 562057 e

chiedere di Roberta, scrivere a [email protected], o cercare Piccolo Rifu-gio su Facebook.

La “Mostra del volontariato” realizzata dall’équipe del Piccolo Rifugio di Verona, raffigurazione simbolica e sintetica dei tanti diversi modi in cui i volontari rendono più bella la vita delle ospiti della nostra casa

Page 26: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

VITTORIO VENETO

dicembre 2012

Bernadetta al Piccolo Rifugio

L e reliquie di Santa Ber-nadetta, la donna a cui apparve la Madonna a

Lourdes, sono arrivate al Pic-colo Rifugio di Vittorio Veneto, accolte nella nostra cappella. E’ accaduto domenica 25 no-vembre, quando al Piccolo Rifugio si è svolta l’assemblea dell’Unitalsi diocesana, con la partecipazione del vesco-vo mons.Corrado Pizziolo.

Nell’occasione centinaia e ceninaia di persone sono ar-rivate al Piccolo Rifugio per una sosta di preghiera e vene-razione davanti alle reliquie. Piena la nostra cappella, pieno l’atrio, persone ad attendere il cortile, insufficiente il salone per accogliere tutti alla messa conclusiva.Per il Piccolo Rifugio è stata una gioia ed è stato un onore

poterle ospitare: un altro rega-lo che riceviamo dall’Unitalsi. Senza dimenticare che è gra-zie alla presenza generosa e al sostegno dei volontari Unitalsi che ogni anno alcuni ospiti del Piccolo Rifugio possono vivere l’esperienza del pellegrinag-gio davanti a Maria a Lourdes - e spessissimo chiedono di tornarci.

Accolte nella nostra cappella le reliquie della santa di Lourdes

Con Avis, Alpini e Coro Ana nel cuoreAppuntamento tradizionale del periodo di Natale: il 17 dicembre al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto Coro Ana e l’Avis di Vittorio Veneto, nostri carissimi amici. Dal Coro, come ogni anno, un concerto dedicato agli ospiti; all’Avis ancora una volta il nostro grazie per il sostegno. In questa stessa occasione il Piccolo Rifugio ha ricevuto le offerte raccolte dalla Partita del Cuore, triangolare di calcio pro Piccolo Rifugio in cui a settembre si sono sfidati le formazioni di TV Pressing - giornalisti di Treviso, Sezione Ana -alpini di Vittorio Veneto (organizzatori) e Vigili del Fuoco - comando di Treviso In quell’occasione esprimemmo il nostro grazie anche consegnando alle squadre il nostro dono: un pannello in ceramica raffigurante il Piccolo Rifugio, realizzato dal nostro centro diurno Vettoretti sotto la guida del volontario ceramista Isidoro Dal Col. In ambi Avis, dobbiamo un grande ringraziamento anche al gruppo di Santa Lucia di Piave, che in occasione della castagnata del 18 novembre ha donato al Piccolo Rifugio due nuove televisioni, per le sale comuni in cui gli ospiti si ritrovano, e dei lenzuoli scorrevoli, di uso quotidiano con le persone non in grado di muoversi autonomamente.

In processione con le reliquie nel giardino del Piccolo Rifugio (foto da www.tribunatreviso.it )

Page 27: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

VITTORIO VENETO

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

L’educazione del judo

“L avoriamo sul cor-po per addestra-re mente, anima

e cuore”. Così Stefano Stefani sintetizza il senso dei suoi corsi di judo-educazione, o judo adattato. Un judo che che si sente una disciplina prima che uno sport e vuole restare il più possibile fedele al messaggio originario del fondatore Jigoro Kano, che vedeva nel judo “il miglior impiego dell’energia per cre-scere e progredire in mutua prosperità”.Sono i corsi a cui partecipa anche il Gruppo Apparta-mento del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. E ci partecipa tutto: non solo le cinque don-ne che nell’appartamento ci vivono, ma anche la coordi-natrice e l’equipe educativa. Due o tre allenamenti alla settimana, presso la Valma-renoJudoKai, in cui le une e le altre sono atlete alla pari, ed alla pari anche con gli altri partecipanti al corso: uomini e donne, adulti e adolescenti uomini e donne, con e senza disabilità.Senza barriere né differenze

si provano l’uno contro l’altro le tecniche di combattimento insegnate dal maestro Stefa-no, oltre che da Eugenio ed Ugo.“Con i suoi principi etici e mo-rali, il judo è adatto a contri-buire alla maturazione delle persone attraverso il contatto fisico, la confidenza con l’altro che si sviluppa, il rispetto reci-proco, la possibilità di andare oltre i propri limiti fisici - spie-ga Stefani -. Per le donne del Gruppo Appartamento, con il judo-adattato, l’obbiettivo, in particolare, è far crescere l’au-tonomia e la capacità critica”. Si tratta cioè di non rasse-gnarsi, non lasciare passiva-mente che siano gli altri a decidere ed agire, bensì ac-cettare il rischio del confron-to, del misurarsi con gli altri, pur nel rispetto reciproco. E non lasciarsi vincere. Vale sul tatami, nel combattimento, e dovrebbe valere anche nelle piccole e grandi battaglie da affrontare nella vita. In cui non sempre sono tutti pron-ti ad agevolare delle giovani donne disabili.

Il progetto del Gruppo Appartamento coinvolge ospiti ed equipe educativa, alla pari

Messa ogni primo sabato del meseOltre alla messa feriale del giovedì alle 17 e a quella festiva della domenica alle 10, dal mese di novembre don Ermanno Crestani, parroco di Serravalle e quindi anche parroco del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto, viene a cele-brare l’eucaristia nella cappella del Piccolo Rifugio, alle 10 di ogni primo sabato del mese.Avere la messa, e la presenza del proprio parroco, è una richiesta forte del Piccolo Ri-fugio, a cui il parroco è venuto incontro volentieri. Non è più possibile garantire la messa feriale ogni martedì, com’era fino a qualche mese fa, ma ora c’è questo appuntamento fisso del sabato.

Page 28: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

PONTE DELLA PRIULA

dicembre 2012

Terreno fertile

A mici e dipendenti, vo-lontari e parenti.. e na-turalmente i padroni di

casa erano presenti sabato 10 novembre alla festa dei 4 anni della comunità alloggio Fonda-zione Zaina Bernardi, cioè del Piccolo Rifugio di Ponte della Priula. Una gran torta rossa è stata il segno dei festeggiamen-ti, poi spazio alla castagnata in giardino. Alla Festa ha parteci-pato anche... Lucia Schiavinato: ai tanti - in primis gli ospiti della casa - che si sono mostrati inte-ressati abbiamo proposto una serie di slide che raccontano in breve la vita della Serva di Dio che ha fondato i Piccoli Rifugi. E’ il punto di partenza per futu-re occasioni per raccontare Lu-cia a Ponte della Priula, magari con le testimonianze di chi la ha conosciuta direttamente. “C’era davvero tanta gente - racconta-no dal Piccolo Rifugio di Ponte della Priula-, testimonianza di tutte quelle persone che in que-sti anni hanno creduto nel Pic-colo Rifugio e si sono avvicinati, lasciandosi toccare dallo spirito della comunità. La disponibilità e la gioia con la quale partecipa-no in tanti a questi avvenimenti sono uno stimolo per continua-

re in questa direzione”. E se il Pic-colo Rifugio, dal 2008 a oggi, ha

seminato a Ponte della Priula la sua proposta e il suo stile, in cui non si nascondono le difficoltà, ma si prova (e si riesce!) a supe-rarle insieme, certo è che nella comunità di Ponte della Priula, e nei tanti amici anche di altri pa-esi, ha davvero trovato terreno fertile.

GRAZIE!

Un grande grazie dal Rifugio di Ponte della Priula a tutti quelli che hanno partecipato alla festa e a tutti quelli che hanno colla-borato alla sua realizzazione, a partire dal personale dipenden-te. Ringraziamo ad esempio per la loro presenza la presidente della Fondazione Zaina Bernar-

di Alessandra Del Pin, il sindaco di Susegana Vincenza Scarpa, il

vicesindaco e assessore al socia-le Alessandro Pettenò. Ringra-ziamo il gruppo Amici Sportivi San Martino della parrocchia dei Santi Martino e Rosa di Cone-gliano che ha regalato le casta-gne per la castagnata, il Grup-po Famiglie della parrocchia di Ponte della Priula che le ha cu-cinate, e che ha già promesso di tornare al Piccolo Rifugio per il Panevin 2013, il gruppo Sempre Giovani che ha donato al Picco-lo Rifugio una sontuosa cesta di frutta. Grazie anche all’amico Narciso De Rosso, arrivato con vino novello e olio, prodotti gra-zie all’uva e alle olive raccolte tra settembre e ottobre a casa De Rosso in compagnia degli ospiti del Piccolo Rifugio.

L’abbraccio di tanti per la Festa dei 4 anni del Piccolo Rifugio

Page 29: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

PONTE DELLA PRIULA

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Amica Domovip

G ran tavolata a pranzo al Piccolo Rifugio di Ponte

della Priula: domenica 21 otto-bre sono stati ospiti del Rifugio le calciatrici del team Domovip, cioè le vincitrici della seconda edizione del torneo di calcio a

cinque “Piccolo Rifutbol”, dispu-tata a maggio 2012. Il premio per la vittoria era, appunto, un pranzo al Piccolo Rifugio, e quin-di le Domovip si sono presentate per...riscuotere. Il premio dovrebbe proprio aver-

le soddisfatte, grazie alla griglia-ta preparata dall’operatore del Rifugio Bruno Bertazzon e ai dolci cucinati dalla sua collega Alba Brunello. Le calciatrici del-la Domovip hanno portato un dono agli appassionati calciatori del Piccolo Rifugio: non poteva essere altro che un pallone, te-stato già nel pomeriggio di do-menica dai piedi di Augusto, uno degli ospiti della nostra casa, mente ospiti e padroni di casa si dilettavano a calcio balilla. Massimo, l’allenatore della Do-movip, nell’occasione ha anche consegnato l’offerta pro Piccolo Rifugio raccolta in occasione di una cena dell’azienda Domovip.

L’azienda e la squadra di calcetto vicine al Piccolo Rifugio

Nordic walking lungo il Sile per il Piccolo Rifugio di Ponte della Priula

Page 30: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

BRASILE

dicembre 2012

“Offriamo la possibilità di una vita diversa”La festa dei volontari che da sempre frequentano la casa

J anailton, il primo gio-vane ospitato, è ormai pronto ad una vita

autonoma. Lucas studia per il concorso da poliziotto e a Casa Aurora lo raggiunge sua sorella Sara.Sono gli aggiornamenti arri-vati qualche settimana fa da Casa Aurora, la struttura di Castelo Branco, Salvador, in cui le Volontarie della Carità Francisca e Iracema danno una casa e un porto sicuro ai giovani che terminano il loro periodo nell’educanda-

rio e vogliono prepararsi ad una vita autonoma e adulta. “Sono ormai quattro anni che offriamo ai giovani la possi-bilità di una vita diversa, e lo facciamo grazie ai vostri aiuti”, scrivono le Volontarie.Il primo ad avere approfit-tato di questa possibilità è stato Janailton, che è anche il primo giovane arrivato a Casa Aurora. “Ha saputo ap-profittare splendidamente – scrivono le Volontarie in una lettera ad amici e sostenitori di Casa Aurora - di questa op-

portunità che ha trasformato la sua vita, garantendogli una sistemazione più tranquilla e consentendogli così di en-trare nel mercato del lavoro e pure di iscriversi all’univer-sità. Oggi la situazione è deci-samente migliore di qualche anno fa, e possiamo dire che davvero è pronto per spicca-re il volo. Ed è proprio questo l’obbiettivo di Casa Aurora: aiutare ciascun ragazzo a svi-luppare il suo potenziale e a rendersi protagonista della propria storia”.

Abrigo São Gabriel, 1999-2012L’arcivescovo di Salvador dom Murilo Krieger è arriva-to all’Abrigo São Gabriel sabato 29 settembre per ce-lebrare la messa di ringraziamento per i 13 anni della struttura voluta dal Volontario Gabriel per accogliere anziani. In conclusione dell’omelia, dom Murilo ha detto che l’Abrigo è una luce che illumina l’arcidiocesi di Salvador. “Grazie di esistere”, ha aggiunto.A semana que precedeu o dia 29 de setembro foi de grande expectativa e alegria. O dia 29 desde a manhã cedo se falava somente na festa e da vinda de Dom Murilo para a celebração da missa, o almoço foi festivo preparado especialmente para a comemoração do dia. Dom Murilo chegou com antecedência de meia hora e fez questão de cumprimentar a todos, durante a homília falou do ambiente aconchegante, agradável e familiar, ressaltou ainda a importância de cada benfeitor que são verdadeiros anjos para a manutenção da casa e pediu para os idosos que rezarem pela Arquidiocese. Dom Murilo finalizou a homília dizendo que o Abrigo é uma luz que ilumina a Arquidiocese de São Salvador da Bahia. E disse ainda “Obrigado por vocês existirem”.

Page 31: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

BRASILE

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36

Beija-flor, festa dei bambini

A nche la scuola del pro-getto Beija-flor di Mas-saranduba a Salvador,

in cui operano le Volontarie del-la Carità, ha celebrato la Setti-mana dei Bambini che si festeg-gia in Brasile.A conclusione della Settima-na – di cui, meglio delle parole, raccontano le foto - il gruppo di Beija Flor ha inviato una lettera di ringraziamento ai tanti amici e sostenitori, in Italia e in Brasile.

“Grazie al gesto di fraternità di ciascuno di voi – si leg-

ge nella lettera - i nostri bambini hanno potuto vivere momenti di gioco in cui mettere alla prova le loro capacità. Si sono create così condizioni fondamentali perché non manchino la ricchezza e la diversità nel loro processo di crescita globale”.‘Anche se occupi un piccolissi-mo spazio nell’universo, puoi

occupare uno spazio enorme nell’amore... dipende da te (Lu-cia Schiavinato)’”.

A Beija-flor va anche il ricavato della tradizionale esposizione di Natale organizzata a dicembre 2012 dalla Domus Lucis di Trie-ste con i lavori delle persone con disabilità del centro diurno.

EM PORTUGUES

Eis aqui uma carta de agrade-cimento do Projeto Beija-Flor - Massaranduba depois da Se-mana da Criança.-

“Ser criança é aproveitar

da aventura de inventar cores para pintar a vid”.Caríssimos ami-gos, parceiros e familiares, nos-sa Semana da Criança foi um

acontecimento muito impor-tante, graças ao gesto fraterno de cada um de vocês, que fize-ram com que as nossas crianças pudessem vivenciar momentos lúdicos, exercitando suas ca-pacidades, criando condições imprescindíveis havendo assim riqueza e diversidade no seu de-senvolvimento global.“Mesmo se ocupando em pe-queníssimos espaço no univer-so pode ocupar um enorme espaço no amor...depende de ti” (Lucia Schiavinato)

Carta de agradecimento depois da Semana da Criança

Page 32: MEMORIA VERONA VITTORIO V. BRASILE - Piccolo Rifugio

Alla mostra “Presepi in villa” in corso fino al 13 gennaio 2013 a Villa Manin di Passaria-no (Udine) è esposto anche “La stella cometa come luce di fede”, presepio realizzato dal centro diurno Vettoretti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto con la collaborazione della maestra d’arte Paola Palmano.

Tutto in materiale riciclato, naturale, povero: compensato, carta, cartone, sabbia, stoppie,sassi, corteccia, spago, colla paglia. Più pastelli ad olio e tempera per colorare.Ecco come Diego, uno dei frequentatori del centro diurno, presenta la creazione: “La stella cometa guida i Magi alla grotta di Betlemme per trovare il Bambino Gesù. La luce della stella è come la luce della fede: i Magi seguono la stella ciecamente, così come il credente si affida a Dio nella preghiera. E come la stella cometa illumina la notte di Betlemme, così la fede illumina e guida il nostro cammino”.