27
MEMORIE DAL SOTTOSUOLO Visite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta COMUNE DI FIRENZE Assessorato alla Cultura Eccezionalmente, in occasione degli scavi archeologici sotto Palazzo Vecchio, un inedito percorso nel centro storico. Una occasione unica e irripetibile per entrare in contatto con gli strati più profondi della storia di Firenze.

Memorie dal sottosuolo

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Firenze archeologica

Citation preview

Page 1: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

COMUNE DI FIRENZEAssessorato alla

Cultura

Eccezionalmente, in occasione degli scavi archeologici sotto Palazzo Vecchio, un inedito percorso nel centro storico. Una occasione unica e irripetibile per entrare in contatto con gli strati più profondi della storia di Firenze.

Page 2: Memorie dal sottosuolo

INFORMAZIONILe visite si svolgeranno la prima domenica di ogni mese: 

7 dicembre 2008 ‐ 4 gennaio 2009 ‐ 1 febbraio 2009 ‐ 1 marzo 2009 ‐ 5 aprile 2009 ‐ 3 maggio 2009 ‐ 7 giugno 2009con i seguenti orari

10,00‐11,30      11,00‐12,30     12,00‐13,30Il biglietto costa € 7,00.

La visita dà diritto a un biglietto ridotto al costo di € 2,00 per i Quartieri Monumentali di Palazzo Vecchio,da usufruire nella stessa giornata.

Informazioni e prenotazioni presso il Museo dei Ragazzi di Firenze:tel. 055 2768224, 055 2768558 – www.comune.fi.it

I biglietti si potranno acquistare direttamente presso il Museo Storico Topografico “Firenze com’ era”.

Per motivi di sicurezza la visita agli scavi archeologici di Palazzo Vecchio non è consentita ai bambini di età inferiore agli otto anni.

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

ProgettoComune di Firenze, Assessorato alla CulturaSoprintendenza Archeologica per la Toscana

Coordinamento progettoCooperativa Archeologia

OrganizzazioneComune di Firenze, Servizio Musei Comunali,Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio

Visite guidateCooperativa Archeologia

in collaborazione con l’Associazione Museo dei Ragazzi di Firenze

ComunicazioneComune di Firenze, Servizio Musei Comunali

Page 3: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

LA CITTAʹ ROMANA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Didascalia

In questo periodo l’alveo dell’Arno era molto più ampio anche sulla sponda sinistra, andando a lambire i piedi delle colline del Piazzale Michelangelo e di Forte Belvedere. In corrispondenza del punto più stretto dell’alveo, poco a monte di dove oggi si trova il Ponte Vecchio, doveva trovarsi il primo guado del fiume e, poi, il primo ponte sull’Arno, forse in corrispondenza della piazzetta del Pesce.

La fondazione della colonia romana di Florentia, così come anche gli insediamenti precedenti, si motiva con il collocarsi sul rialzo geologico che eleva, sia pur di pochi metri, l’area sulla piana circostante: un modesto pianoro sabbioso sulla sponda destra dell’Arno a circa 46,50 metri s.l.m. Il lato sud della città era parallelo gli attuali lungarni Acciaioli e Archibusieri, ma arretrato; era delimitato, a est, dalla depressione di S. Croce, allora paludosa, riconducibile a un vecchio braccio dell’Arno poi bonificata per la costruzione dell’anfiteatro e, a ovest, del Mugnone.

Page 4: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

LA CITTAʹ ROMANA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Firenze nasce con la decisione di Giulio Cesare di fondare una colonia nel 59 a.C., che fu impiantata tra il 30 e il 15 a.C. con il classico orientamento nord‐sud del cardo(via Roma e via Calimala) ed est‐ovest  del decumano (via Strozzi, degli Speziali e del Corso), nell’attuale cuore della città.Le mura erano in mattoni su una base di calcestruzzo e con torri circolari sporgenti, in coppia, in corrispondenza delle quattro porte principali, più altre, tra le mura, ogni 50 metri circa.Il primo impianto della città doveva avere ampi isolati di domus signorili, con strade lastricate, marciapiedi e un ottimo impianto fognario. Il foro con il Capitoliumera in corrispondenza dell’attuale piazza della Repubblica, alle cui spalle sorgeva un grande impianto termale (le “terme capitoline”).Tra la fine del I sec. d.C. e gli inizi del II d.C. la città fu grandiosamente ristrutturata, espandendosi fuori dalle mura; nella fascia meridionale, soprattutto, importanti edifici pubblici, come il grande complesso termale nell’attuale via delle Terme, un altro, colossale, in piazza della Signoria, il teatro tra via de’ Gondie Palazzo Vecchio, l’anfiteatro, di cui è ancora visibile la linea curva presso S. Croce, il porto, tra le attuali piazza Goldoni e via de’ Castellani.

Page 5: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

I RITROVAMENTI

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 6: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA SAN GIOVANNI

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 7: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA SAN GIOVANNI

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Nel progetto di ristrutturazione urbanistica del centro di Firenze del 1865 fu inclusa anche l’area occupata dal palazzo arcivescovile, al fine di allargare piazza San Giovanni.I profondi scavi, realizzati a partire dal 1895 sotto la direzione tecnica di Corinto Corinti e la supervisione scientifica del Soprintendente Luigi Milani, permisero di portare in luce, in corrispondenza dell’angolo nord‐ovest della piazza, un tratto delle mura romane e parte della porta nord della città, con una porzione di strada basolata, identificata come il cardo, ritrovato nel 1971 da Guglielmo Maetzke tra Battistero e Duomo, con un tracciato allineato con l’attuale via Calzaioli.

Page 8: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA SAN GIOVANNI

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

La porta settentrionale delle mura di Firenze era protetta all’esterno da due torri laterizie.I resti di una delle due torri sono stati rinvenuti durante gli scavi di fine ‘800.

Lo stipite della porta settentrionale delle mura romane, ricostruito all’interno di uno dei cortili del Museo Archeologico di Firenze

Page 9: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA SAN GIOVANNI

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Resti di una casa romana presso il Battistero al momento del rinvenimento durante gli scavi della fine del XIX secolo.La domus, databile tra il I secolo a.C. e il I d.C., aveva pavimenti a mosaico bianco e nero e decorazione in marmo.Sono visibili nell’immagine i resti di un atrio pavimentato in opus signinum, al centro del quale vi era un impluvium in pietra serena, che furono portati in luce nel tratto di piazza compreso tra il lato meridionale della scarsella e la porta sud del Battistero.Nel corso del III secolo parte dell’edificio fu trasformato in una terma.

Page 10: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 11: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Uno sconvolgimento urbanistico avverrà con lo spostamento della capitale d’Italia da Torino a Firenze, con la realizzazione degli interventi di ampliamento affidati all’architetto Giuseppe Poggi. L’area del cosiddetto Mercato Vecchio, tra le vie Roma, Calimala, porta Rossa, piazza Strozzi e via Cerretani, allora fortemente degradata, fu “da secolare squallore a vita nuova restituita”, con lo sfratto di 6.000 persone e lo sconvolgimento del quartiere. 

I primi ritrovamenti archeologici indussero alla nomina, nel 1888, di una Commissione Storico‐Archeologica, in cui fu chiamato l’architetto Corinto Corinti, che si occupò della documentazione dei rinvenimenti archeologici, coordinati dal Soprintendente Luigi Milani.

Page 12: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Emerse così alla luce l’antica Firenze romana. In particolare in piazza della Luna, nell’area dell’attuale cinema‐caffè Gambrinus, venne localizzato e identificato il Campidoglio, centro e cuore pulsante della città romana e del potere cittadino.Trascorsi i cinque anni previsti, il Comune di Firenze non rinnovò l’incarico al Corinti, ma sia lui che il Milani continuarono, privatamente il primo e tramite il Museo Archeologico il secondo, a occuparsi dei rilievi e della catalogazione del materiale rinvenuto.Il Milani iniziò così un’opera di musealizzazione, esponendo la parte più monumentale e significativa nel museo, creando il cortile e il cortiletto dei Florentini. 

Page 13: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

VIA DEL PROCONSOLO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 14: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

VIA DEL PROCONSOLO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

In corrispondenza della fine della fondazione e dell’inizio delle mura in laterizio è emerso anche un tratto della strada pomeriale, cioè la strada che correva esternamente lungo le mura, lastricata con grossi basoli. Dal profilo esterno della cinta sporgevano due torri circolari. I dati di scavo, realizzati secondo i più moderni metodi stratigrafici, hanno consentito di stabilire la fondazione della cinta muraria di Florentia tra il 30 e il 15 a.C., almeno 20 anni dopo la decisione di Giulo Cesare di fondare la colonia.All’esterno delle mura si trovava una fullonica, cioè una “tintoria” con grandi vasche per l’immersione dei tessuti, affiancate da canalizzazioni e cisterne.

Nel 1987, tra la Badia Fiorentina, via del Proconsolo e via Dante Alighieri, furono intraprese indagini archeologiche che diedero un esito importante: un tratto delle mura della città romana, in laterizio su base in calcestruzzo. 

Page 15: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

VIA DEL PROCONSOLO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Recentemente è stata restaurata l’antica sede dell’Arte dei Giudici e dei Notai, oggi sede del ristorante le Murate.

Nel sottosuolo, è stata scavata una serie di stratificazioni archeologica comprensiva di una palificata in ligneo, di difficile interpretazione a datazione a causa delle ridotte dimensioni dello scavo. Si ipotizza che possa essere una palificata relativa a qualche impianto di lavorazione che sfruttava il corso dell’antico fosso Scheraggio, che scorreva tra le mura e via del Proconsolo.

La sede dell’arte si costituisce nella prima metà del ‘300, con ingresso principale su via de’ Pandolfini, oggi murato. In questo edificio si conserva una delle più importante tracce dei cicli degli uomini famosi di Firenze: a sinistra Dante, a destra Boccaccio, di fronte a Dante doveva essere Petrarca, di fronte a Boccaccio Zanobi da Strada. Dal momento che Petrarca muore nel 1374 e Boccaccio l’anno dopo, i ritratti devono essere stati dipinti entro il 1375.Al centro della sala è stata dipinta la grandiosa immagine circolare di Firenze, chiusa tra le mura di Arnolfo di Cambio, con gli stemmi.La rappresentazione, insomma della grandezza della repubblica fiorentina.L’attribuzione a Dante del ritratto è spiegata dal confronto con la figura in basso a destra dell’affresco col Paradiso nella cappella della Maddalena al Bargello, dipinta intorno al 1336‐37 dall’officina di Giotto.

Page 16: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA SIGNORIA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 17: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA SIGNORIA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Il sottosuolo di piazza della Signoria rappresenta un caso unico nell’archeologia italiana. La piazza nasce da una programmata operazione, alla fine del XIII secolo, quando si abbattono le case di alcune delle principali famiglie ghibelline di Firenze, per iniziare la costruzione del Palazzo dei Priori (ora Palazzo Vecchio) e la superficie circostante viene spianata, poi allargata, pavimentata in cotto.Si viene così a formare uno straordinario giacimento archeologico di 8.500 metri quadri che conserva, sovrapposti e inglobati, i livelli medievali e quelli romani, scavati tra il 1982 e il 1989.

Page 18: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA SIGNORIA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

L’aspetto dell’area nella prima cittàromana è quello di un quartiere residenziale di grandi abitazioni signorili, che affacciano su ampie strade lastricate con marciapiedi.Sul lato sud della piazza attuale corre il tracciato delle mura di cinta, che vanno a raccordarsi, su via Vacchereccia, con la porta meridionale.Nei primi decenni del II secolo d.C., con una grandiosa ristrutturazione urbanistica, vengono demoliti gli isolati di abitazione, coperte le strade e costruiti imponenti edifici pubblici.Un grande complesso termale occupa la zona centrale e il lato nord dell’area: è costruito in pietra, con intonaci dipinti all’esterno, rivestimenti e pavimenti in marmo, mosaici e nicchie per statue.

Page 19: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PIAZZA DELLA SIGNORIA

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Sono stati riconosciuti i resti di una grande frigidarium rettangolare, coppie di tepidaria e calidaria rettangolari, un grande calidarium circolare con vasca e piccole palestre. Potenti e ben conservati gli impianti di riscaldamento e le relative gallerie di servizio.

Di fronte alla terma si trovava una fullonica (lavanderia), con caratteristiche monumentali e misure così imponenti da fare pensare a una realtà “industriale”, rendendo suggestiva l’ipotesi di un’arte fiorentina della trasformazione delle stoffe già in epoca romana.Le terme e la fullonica sono raccordate da un porticato colonnato, a conferma della ricchezza dell’area urbana.

Page 20: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PALAZZO VECCHIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 21: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PALAZZO VECCHIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

La consapevolezza dell’esistenza del teatro romano dovette essere ben presente a tutti coloro che, fin dall’alto medioevo, decisero di costruire nella zona tra il lato orientale di Piazzadella Signoria e l’Arno, oggi quasi del tutto occupata da Palazzo Vecchio. I cunei che sorreggevano la cavea (gradinate) del teatro, detti “burelle”, servirono da carceri fino alla costruzione di Palazzo Vecchio. Resti del teatro vennero in luce già nel 1455, quando fu costruito, da Giuliano da Sangallo, il palazzo per Giuliano de’Gondi. Nel 1872, in occasione della costruzione della facciata, apparvero alcuni resti e poi nel 1875 in via de’ Gondi, in occasione della posa di un fognone, alcuni muri radiali appartenenti alle strutture di sostegno della cavea. Nel 1994 un saggio in una locale a piano terra oggi occupato dall’Ufficio Anagrafe pose in luce un breve tratto della fondazione dell’orchestra. Recenti scavi archeologici hanno intercettato quanto venuto in luce nel 1936, quando furono fatte le fognature sotto Palazzo Vecchio: due “burelle”, in buono stato di conservazione, che hanno permesso di studiare i sistemi di costruzione.

Page 22: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

PALAZZO VECCHIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Le indagini hanno potuto ricostruire che in epoca romana si trovava un notevole dislivello ( tra i 3,5 e i 5 metri) dall’attuale piazza della Signoria verso via de’ Leoni e piazza del Grano, in corrispondenza della metà circa dell’area oggi occupata da Palazzo Vecchio e quindi vicino al muro curvilineo che delimita il teatro. In piazza del Grano la presenza di forti spessori di sabbie in profondità e l’assenza di strutture di epoca romana hanno indotto a ipotizzare l’esistenza di un porto o un approdo di etàromana o, comunque, di un’area vicino all’Arno che poteva servire ad accogliere le ricorrenti piene del fiume.

Rimane controverso il rapporto tra il teatro e le mura, i cui lati sono documentati fino alla Loggia dei Lanzi in piazza della Signoria quello meridionale, fino a piazza San Firenze seguendo via del Proconsolo quello orientale. Le mura potevano quindi escludere, racchiudere o, più probabilmente, incorporare il teatro che doveva costituire in quest’angolo un caposaldo topografico che consentiva anche di superare il dislivello naturale tra le quote della città romana e l’area vicino all’Arno. 

Page 23: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

ANFITEATRO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Il Corinti scrive che “buona parte di questo monumento sussiste nel corpo dei caseggiati che ne occuparono il luogo , mentre nel sottosuolo restano tracce delle fondamenta. Quando nel 1886 per la costruzione del fognone in Borgo de’ Greci ritornarono in luce i ruderi dell’anfiteatro, si trovò a 4 metri circa, sotto quello stradale, il piano dell’arena e del corridoio sotto il primo ordine”.

Page 24: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

SAN PIER SCHERAGGIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Page 25: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

SAN PIER SCHERAGGIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

La romanica chiesa di San Pier Scheraggio(1068) era una delle antiche 12 priorie di Firenze, inglobata all’interno del corpo di fabbrica del levante della Galleria degli Uffizi, nell’area compresa tra via della Ninna e il piazzale degli Uffizi.

Nella sua impostazione originale si presentava come una basilica a tre navate con una sola abside; una scalinata, ancoraparzialmente conservata, scendeva nella cripta a “oratorio” che si estendeva sotto le tre navate; dalle due navate laterali si saliva, mediante due scalinate, al presbiterio rialzato. Si tratta di una chiesa del tutto confrontabile con San Miniato al Monte e con la cattedrale di San Romolo a Fiesole.Attualmente ne rimangono poche tracce, essendo stata abbattuta nel 1419 la navata sinistra (oggi occupata da via della Ninna), mentre la navata centrale, utilizzata per culto fino al 1743, è musealizzata per metà della lunghezza originaria.

Page 26: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

SAN PIER SCHERAGGIO

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Negli scavi tra il 1960 e il 1970 nell’area sotto San Pier Scheraggio vennero alla luce i resti di un muro, con un lato che conservava tracce di intonaco dipinto. Gli intonaci sono stati staccati al momento della scoperta in tre frammenti e collocati nell’abside della chiesa, dove si trovano. Tutti i tre frammenti, anche se non contigui, presentano in basso uno zoccolo piatto di colore rosso scuro e, nella zona soprastante, riproducono un giardino con rigogliose piante di colore verde scuro, secondo le caratteristiche della cosiddetta “pittura di giardino” introdotto a Roma nel I sec. a.C. e sempre più popolare nel corso del secolo successivo per decorare muri e cortili di abitazioni private. È l’unico rinvenimento del genere per Firenze, probabilmente la decorazione di una stanza di un edificio particolarmente ricco, collocato in un’area vicino all’Arno. 

Page 27: Memorie dal sottosuolo

MEMORIE DAL SOTTOSUOLOVisite guidate a una Firenze inconsueta e sconosciuta

CREDITS

Realizzazione COOPERATIVA ARCHEOLOGIA

Apparato iconografico

Giuseppe Rocchi Coopmans de Yoldi (a cura di), S. Maria del Fiore. Teorie e storie dell’archeologia e del restauro nella città delle fabbriche arnolfiane, Alinea Editrice, Impruneta 2006

Monica Salvini (a cura di), S. pier Scheraggio. Gli scavi archeologici nell’ala di levante degli Uffizi, Cooperativa Archeologia, Firenze 2005.

Alle origini di Firenze dalla preistoria alla città romana, Polistampa, Firenze 1996

Archivio fotografico di Cooperativa Archeologia

Progetto e testi: Paolo Lelli, Barbara Setti, Cooperativa Archeologia

Progetto grafico: Emanuela Annetta, Cooperativa Archeologia

Si ringrazia per la gentile collaborazione e la squisita disponibilità la dr.ssa Laura Lucchesi, Direzione Cultura, Servizio Musei Comunali