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MENSILE DI FORMAZIONE E CULTURA DIRETTORE responsabile: sac. dott. Luigi Villa Direzione - Redazione - Amministrazione: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà Via G. Galilei, 121 25123 Brescia - Tel. e fax (030) 3700003 www.chiesaviva.com Autor. Trib. Brescia n. 58/1990 - 16-11-1990 Fotocomposizione in proprio - Stampa: Com & Print (BS) contiene I. R. www.chiesaviva.com e-mail: [email protected] «LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI» (Jo. 8, 32) ANNO XLI - N° 438 MAGGIO 2011 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Brescia. Abbonamento annuo: ordinario Euro 40, sostenitore Euro 65 una copia Euro 3,5, arretrata Euro 4 (inviare francobolli). Per lʼestero Euro 65 + sovrattassa postale Le richieste devono essere inviate a: Operaie di Maria Immacolata e Editrice Civiltà 25123 Brescia, Via G. Galilei, 121 - C.C.P. n. 11193257 I manoscritti, anche se non pubblicati, non vengono restituiti Ogni Autore scrive sotto la sua personale responsabilità AVE, MARIA! AVE, MARIA! Chiesaviva

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«LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI»(Jo. 8, 32)

ANNO XLI - N° 438MAGGIO 2011

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AVE, MARIA!AVE, MARIA!

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2 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

Santa MariaMadre di Dio,conservami un cuoredi fanciullo, puro limpidocome acqua di sorgente.Ottienimi un cuore sempliceche non si ripieghiad assaporarele proprie tristezze,

ma un cuore magnanimonel donarsi,facile alla compassione,un cuore fedele e generosoche non si dimentichidi alcun benee non riservi rancoreper alcun male...

(p. L. de Grandmaison)

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N on poche personedella Diocesi diBergamo, dopo

aver ascoltato e poi ancheletto quel “testo” recitatoda mons. Francesco Beschinel “cinema-teatro Auro-ra”, il 22 settembre 2009,nella parrocchia di Seriatemi pregarono di dare unarisposta su quel “testo” piùche scandaloso.

Ed ecco, qui, alcuni passag-gi salienti del suo interven-to, in cui non c’è mai unaparola sacerdotale di Fede,di Grazia, di Sacramenti, diSanta Messa, di preghiera, di virtù cristiane,di novissimi, di peccato, di vizi e difetti, didemonio, di condotta di vita cristiana, ma so-lo un “non dobbiamo calare le braghe!”.

Adesso, io analizzo breve-mente quello schema di“discorso-incontro”, espri-mendo il mio energico dis-senso su quella “frase bla-sfema” di mons. FrancescoBeschi contro la divinitàdi Gesù Cristo!

Quanto sto per scriverenon è un processo alle in-tenzioni, perché ha già unrealismo oggettivo in sestesso. Una bestemmia, in-fatti, è sempre in sè e persè, una bestemmia.L’espressione blasfema allaquale mi riferisco: «GESÙ

DI NAZARETH È UN “LAICO”» (e quindi,non è un Sacerdote!) è una espressione bla-sfema che nega il dogma delle due nature inCristo, praticamente unite.

del sac. dott. Luigi Villa

IL VESCOVO DI BERGAMO

MONS. FRANCESCO BESCHIafferma che

GESÙ DI NAZARETH È UN “LAICO”

Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo.

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4 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

La frase incriminata, quindi, espressa pubbli-camente da mons. Beschi, io la riprovo deci-samente perché sconfessa in Cristo il Figliodi Dio, sovvertendo, così, il dogma trinitario.Una Fede dogmatica grave!

***

Sarà bene, quindi, che io richiami, qui, ai Sa-cerdoti che Gesù Cristo è veramente “Sacer-dote” e “Sommo Sacerdote”!Dalla dottrina cattolica, infatti, sappiamo cheil “Sacerdote” è il“Mediatore” di co-se sacre - “sacradans” - e che la co-sa sacra è, princi-palmente, il “Sacri-ficio”. Il Sacerdote,perciò, è colui cheoffre a Dio un verosacrificio per rico-noscere il suo su-premo dominio, eper soddisfare allasua giustizia per ipeccati degli uomi-ni. Quindi, che Ge-sù Cristo sia vera-mente Sommo Sa-cerdote è di Fede.

Il Concilio di Efesoafferma: «La divinaScrittura ricordache Cristo è statofatto Pontefice eApostolo della no-stra confessione»(D.B. 122).

Il Concilio di Tren-to afferma: «Fu op-portuno, ordinan-do così Dio, padre della misericordia, chesorgesse un altro Sacerdote, secondo l’ordi-ne di Melchisedec, Gesù Cristo Nostro Si-gnore» (D.B. 938 - Salmo 189).

San Paolo parla diffusamente di Gesù Sa-cerdote, in particolare nella Lettera agli Efe-sini, in cui dice che Cristo è sacerdote unico,sommo, eterno, che ha offerto in sacrificio,accetto a Dio, il suo Sangue, redimendocidal peccato.

Dopo questo, devo dedurne che la situazioneodierna di molta gerarchia moderna è moltopiù grave di come appare, perché è un segnoben chiaro del ribaltamento radicale della fe-de classica della Chiesa ante-Vaticano II.

Io - “flens dico” -che quella blasfemaespressione, dettadal Vescovo di Ber-gamo: «GESÙ DINAZARETH È UNLAICO» è l’ammo-dernamento teolo-gico d’una teologiache si vuole svec-chiare e rinnovare,superando l’immu-tabilità e l’impassi-bilità di Dio Trino,ormai inutilizzabilidai moderni labo-ratori di teologiadogmatica, che hadato lo sfratto allaDivina Rivelazio-ne, alla Tradizionedella Chiesa, alMagistero ecclesia-stico, alla teologiacostruita sulla Ri-velazione e sulledefinizioni dogma-tiche.

***

Come finale, ora, mi chiederei: con qualefaccia l’attuale “Gerarchia conciliare” si puòpresentare, domani, davanti a Dio-Gesù Cri-sto Giudice?

Mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo.

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Il

teologo

L’UMANESIMO CRISTIANO

Molti si chiedono cosa sia l’umanesimo.Il problema è serio, perché vi sono vari tipi di umanesimoe ciascuno determina una civiltà: una, centrata su un uma-nesimo integrale, alla Maritain; un’altra, quella cristiana:“omnia quae sunt ad invicem ordinata sunt” (s. Th.).L’umanesimo, perciò, è il complesso dei rapporti che lega-no tutte le realtà, e dei problemi che ne derivano. Quindi,il fatto che bisogna interpretare è l’uomo, visto nel conte-sto della realtà.Ci sono vari tipi di umanesimo con tre elementi: cosmo,persona, società e storia; e quattro con Dio; e cinque conCristo.Il primo, è ateo; il secondo, è teista; il terzo, è teandrico.Ora, ci sono tre serie essenziali di problemi da risolvere inqualunque umanesimo:

a) problemi del fine della persona in quanto tale;b) problemi del cosmo; la natura è oggetto di contempla-

zione? Quale posto compete alla persona umana?c) problemi della società; famiglia, politica...

Umanesimo cristiano

Il cristianesimo è il Cristo. Dio fatto Uomo. Da questo fat-to viene che tutte le realtà si organizzano attorno a Cristo.È (di S. Paolo); forze che si comunicano alla persona. Ec-co quindi la soluzione cristiana dei problemi umanistici:

a) la persona ha come fine supremo la contemplazione,operazione immanente: “beati i puri di cuore perchévedranno Dio”);

b) le persone e il cosmo, oggetto di contemplazione:“Omnia vestra sunt, vos autem Christi, Christus autemDei”. Il cristianesimo non rinnega nulla: “Omnia crea-tura ingemiscit”; in vista della finale risurrezione;

c) problemi della società: la famiglia, che è un Sacra-mento; il lavoro strutturale nell’uomo, partecipazionedell’attività creatrice di Dio (le parabole dei talenti); ladisoccupazione; la casa: “entra e chiudi la porta e pre-ga (ma come chiuderla se non c’è?); la politica. Il ge-nere umano, Corpo Mistico di Cristo: tutto ciò che èpositivo nell’uomo appartiene a Cristo.

Problemi attuali dell’umanesimo cristiano:

È un fatto che si è valutato la realtà a tre dimensioni e nonpiù a cinque, donde uno squilibrio. Per esempio: si è sva-lutata la preghiera. Rinascono tutti i problemi:

a) svelare il mistero delle grazie, come mistero dell’uo-mo, centro della realtà;

b) davanti a una crescente tecnica, valorizzare anchel’aspetto contemplativo delle cose. (Cfr. “La teologiadella realtà terrena”).

c) Quindi solo se la realtà ha cinque dimensioni, si hal’umanesimo cristiano.

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ERESIEDI IERI E DI OGGI

N on è senza motivo che inovatori, quando fin dalprimo giorno misero le

mani sui lavori del Concilio, mira-rono alla liturgia. Attaccare frontal-mente i dogmi o le strutture dellaChiesa era un'impresa destinata alfallimento. Attraverso la liturgia,invece, tutto era possibile. «“Lexorandi, lex credendi”: la leggedella preghiera è la legge della fe-de. Assalendo l’una, si assale l’al-tra».Così scrive Louis Salleron in uneccellente articolo apparso in“Carrefour” il 21 ottobre scorso.Si tratta di una verità che non abbi-sogna più di dimostrazioni, dopoquanto è accaduto negli ultimi anni,e che io stesso ho più volte ripetutoed illustrato su queste colonne. Iocredo che gli antichi eretici - che Dante immagina oltre lemura della città di Dite, rinchiusi in avelli infuocati - po-trebbero, di questi tempi, concorrere addirittura per un po-sto sulla scala del settimo cielo. Quanto a quelli più recenti(da Wicleff a Hus, da Lutero a Calvino, ecc.) penso pro-prio che avrebbero motivo di grande gioia se potessero sa-pere che cosa sta succedendo nella Chiesa. Infatti, nono-stante le “opposizioni” di coloro che dovrebbero difende-re la integrità della dottrina cattolica (opposizioni che con-sistono più in chiacchiere che in fatti concreti), è innegabi-

le che le teorie di tali eretici sonoentrate in pieno nella Chiesa. Attra-verso la liturgia, appunto.Sarebbe interessante elencare, peresempio, gli errori di Martin Lute-ro - condannati nella Bolla “Exur-ge Domine” (1520) di Leone X - econfrontarli con quanto oggi so-stengono ed insegnano indisturbata-mente certi moderni teologi da cat-tedre cattoliche. Ma ora ritengo piùutile riassumere la storia delle rifor-me, in massima parte liturgiche,che gettarono l’Inghilterra, nel se-colo XVI, in braccio al protestante-simo.La somiglianza di quelle riforme(sotto i regni di Enrico VIII,Eduardo VI ed Elisabetta I) conquelle attuali del post-concilio, èimpressionante. Leggendo le gesta

degli eretici di allora sembra di leggere la cronaca dei no-stri giorni.

Anno 1534Si stabilisce che il Pontefice dev’essere chiamato sempli-cemente “vescovo di Roma”; il Papa ha giurisdizionesoltanto sulla propria diocesi, non sull’intera Chiesa.L’identica tesi è sostenuta e proclamata, ai nostri giorni dadiversi teologi. Si tenta, con ogni mezzo, di scalzare l’au-torità papale, osteggiando apertamente gli atti del magiste-

di Mons. Domenico Celada

Enrico VIII re dʼInghilterra e Capo della Chiesa Anglicana.

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ro dei Romani Pontefici e negando il dogma dell’infallibi-lità (vedi, ad esempio, l’ascoltatissimo teologo svizzeroHans Küng). In Danimarca (come riferisce “Kristeligt” del 5 ottobre1968) il domenicano padre Tengstrom può scrivere tran-quillamente: «Disgraziatamente, troppi cattolici sono an-cora stretti attorno al Papa. Bisogna spezzare la posizionemitologica del Pontefice». In Germania, il Presidente della Società di San Paolo, di-chiara: «Il cammino percorso dal Papato è un errore chenon potrà finire se non con la distruzione di questa istitu-zione». In Colombia, il Vescovo di Victoria, Mons. Remi De Roo,dichiara che il Papato deve essere “elemento di collega-mento, piuttosto che elemento imperialista».E così via. Si potrebbe compilare una grossa antologia disimili citazioni. In tutto il mondo si va insinuando, comeun sottile veleno, la teoria che il Romano Pontefice ènient’altro che un Vescovo come gli altri, nient’affattoinfallibile, e che le sue decisioni non hanno significato névalore se non vengono prese in comune con tutti gli altriVescovi.

Anno 1539Si decide che le chiesedebbono essere spo-glie, senza statue néimmagini. Si predicacontro il culto maria-no, il culto dei Santi, ipellegrinaggi, le pro-cessioni, ecc. Oggi l’iconoclastia ètornata di moda.Nelle chiese sono staticompiuti incredibili attidi vandalismo: taberna-coli spaccati, altarismantellati, statue edimmagini sacre distrut-te o, nella migliore del-le ipotesi, vendute adantiquari e rigattieri.Paramenti bellissimisono stati barattati conridicoli camicioni. I romani, ogni domenica possono am-mirare, al mercato di Porta Portese. L’enorme quantità dioggetti liturgici (calici, ostensori, statue di Santi, taberna-coli in legno e marmo, candelieri e turiboli, camici e stole,pianete e piviali) di cui sono state spogliate le chiese, innome della cosiddetta “riforma liturgica”.Sulla propaganda per l’abolizione dei pellegrinaggi e dalleprocessioni è sufficiente sentire padre Balducci che, conaria beffarda, va informando i fedeli cattolici che le pro-cessioni sono “residui di superstizione”.

Anno 15471. Vengono abrogate le leggi contro l’eresia.2. Si comincia, in alcune diocesi, a distribuire la comu-

nione sotto le due specie.3. Si vota contro il celibato ecclesiastico.

Tre tappe raggiunte anche oggi. Infatti: 1. Le sanzioni previste per gli eretici non si applicano

più. Le parole “scomunica” ed “interdetto” si sentonosempre più raramente. Si evita con scrupolo la stessaparola “eresia”. Con gli eretici si “concelebra” (sacrile-gamente), e si va a pranzo insieme.

2. L’uso della comunione sotto le due specie va esten-dendosi. La Chiesa l’aveva abolito - basandosi sul prin-cipio dogmatico che sotto entrambe le specie si trovanorealmente presenti Corpo, Sangue, Anima e Divinità diCristo - per evitare molteplici inconvenienti (soprattuttoil pericolo dello spargimento del Sangue eucaristico).Fu Martin Lutero che invocò un Concilio che restituisseai laici la Comunione sotto le due specie. Desiderioesaudito, come si vede. E poco importa se, come risultada numerose segnalazioni, dopo la Comunione, si tro-vano in terra gocce del preziosissimo Sangue: (anchese, per ora, non lo proclamano ufficialmente).

3. Inutile dilungarsi per dimostrare l’odierna offensivacontro il celibatoecclesiastico: neparlano tutti i gior-nali ed anche il S.Padre è stato di re-cente costretto a direuna dura parolac h i a r i f i c a t r i c esull’argomento.

Anno 1548La confessione aurico-lare diviene facoltati-va. Anche oggi, in al-cuni paesi, è stata prati-camente abolita, mentrecontinua la propagandaattraverso libri e rivistedi... “studi ecclesiasti-ci”, per abolirla del tut-to. In un recente conve-gno di teologi, a Pado-va, questo è stato uno

degli argomenti principali.

Anno 1549Messale, Breviario e Rituale vengono infusi nell’unicoed obbligatorio “book of common prayer”. La Messanon appare più come rinnovazione incruenta del Sacrificiodella Croce, bensì soltanto “memoriale della Cena delSignore”. Il nuovo “Ordo Missae” presenta ugualmenteal “Messa” come “cena” e come “memoriale”, oscuran-do il concetto di sacrificio. Né è valso a sanare le cose ilrifacimento - avvenuto in seguito alle proteste dei cattolici- della definizione di Messa (contenuta nello stesso “or-do”), poiché tutta al struttura del nuovo rito è in funzionedi quella definizione che ha luteranamente presentato la

Il trionfo della Chiesa sulle eresie.

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Messa come “cena del Signore”.Perché gli appartenenti alla comunità protestante di Taizè,che non accettano la Messa tradizionale - si domandaLouis Salleron - accettano, invece, la “Nuova Messa”?. Larisposta è venuta da una delle maggiori riviste protestanti:«Le nuove preghiere eucaristiche cattoliche hanno la-sciato cadere la falsa prospettiva di un sacrificio offertoa Dio».Tutto chiaro, dunque!

Anno 15501. Si ordina la distruzione di tutti i vecchi messali, brevia-

ri, antifonari, rituali.2. Scompaiono gli altari, sostituiti da semplici “tavoli per

la cena”.3. Si riforma il catechismo.

Anche oggi:

1. È in atto la sparizione dei libri liturgici autentici.2. In molte chiese, gli altari sono stati distrutti e quasi

dovunque sostituiti con tavolini banconi dall’aspetto di“mensa”.

3. Si riforma il catechismo. Esempi: il catechismo olan-dese, quello francese (modello su quello olandese),quello salesiano della L.D.C. (proveniente dalla mede-sima matrice ed egualmente infame: si pensi che vi so-no stati aboliti perfino i dieci Comandamenti, la nozio-ne di Giudizio di Dio, di Inferno, eccetera)!

Anno 1558Si introducono letture e preghiere in lingua nazionale. Oggi, l’abolizione del latino (decretata contro il volere delConcilio, da una équipe di astuti imbroglioni) è divenutaun fatto pressoché universale.

Anno 1559Si decide che le parole della consacrazione devono esse-re pronunciate in volgare e a voce alta.Anche questa tappa è stata, oggi, raggiunta.

Anno 1560Con la nuova edizione del “book of common prayer”, idogmi della Presenza reale, della Transustanziazione, l’es-senza della Messa come sacrificio per i vivi e per i morti,sono completamente obliterati; la liturgia tradizionale lati-na è dovunque sostituita da quella inglese riformata; laMessa e l’autorità del Papa sono scomparse definitivamen-te dall’isola.

Questo fu il tragico cammino della Riforma in Inghilterra.Un cammino segnato continuamente dalla rivolta dei cat-tolici, si sacerdoti che laici, nonché da intimidazioni, mi-nacce persecuzioni. Anche allora, come oggi, si adottò latecnica del fatto compiuto, accompagnato, però, da perio-diche e menzognere professioni di fede.Bisogna riconoscere che il Maligno non ha molta fantasia.Unica variante: allora, egli agiva dall’esterno; oggi, ope-ra nell’interno della stessa Chiesa.

Vaticano II... DIETRO FRONT!DIETRO FRONT!sac. dott. Luigi Villa (pp. 203 - Euro 20)

Questo mio nuovo libro analizza i più gravi errori contenuti nel Vaticano II, ilquale ha perfino cambiato la definizione della Chiesa, non più società di-vina, visibile, gerarchica, fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, ma “co-munione” con tutte le altre religioni cristiane non cattoliche e anchecon quelle non cristiane persino con i non credenti. Una “nuova Chie-sa” che ha collettivizzato anche i Sacramenti; una “nuova Chiesa” che ciha dato un orientamento nuovo, radicale, grave che non è più cattolico, per-ché va distruggendo la vera Religione fondata da Gesù Cristo con un carat-tere eterno. Ora, la Verità che noi professiamo è DIO, è Gesù Cristo cheè Dio, e che, quindi non cambia.Questo libro, però, non vuole fare polemiche, ma invitare a pregare di piùper santificarci, per la salvezza delle anime e per la gloria di Nostro SignoreGesù Cristo!

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

NOVITÀ

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D a quando BenedettoXVI ha pubblicamentericonosciuto le virtù

eroiche di Papa Pio XII, il ‘Papadella guerra e della pace’, si so-no sollevate molte polemiche ne-gli ambienti sionisti e massonico-ebraici. Il popolo Cattolico è infermento, in quanto il suddettoPontefice ha, di fatto, retto laChiesa in un periodo difficilissi-mo e lo fece con grande autorevo-lezza e con la dovuta scaltrezzache deve contraddistinguere iPontefici che non scendono acompromesso col mondo. Eletto dopo la morte di Papa PioXI, in un Conclave, retto dallostesso Eugenio Maria GiuseppeGiovanni Pacelli, durato solo 1giorno e con 2 fumate nere ed unabianca, Pacelli divenne Pio XII e, inpiena successione Apostolica, seppericoprire con grande ardore e devozio-ne il ruolo di Vicario di Cristo in Ter-ra. Vedere il passaggio di Pio XII, se-duto sulla sedia gestatoria, attualmen-te abolita dallo sfrenato modernismo,

che Questi ricopre in terra.Detto anche il ‘Pastore Angeli-co’, Pio XII fu il 260° Papa dellaSanta Romana Chiesa Cattolicaed Apostolica e, in pieno spiritocristiano, seppe reggere il sogliopontificio per quasi venti anni. Unpontificato lungo il Suo, in un pe-riodo storico che fu contraddistin-to in primo luogo dalla guerra e,in seguito, dalla pace e dalla rico-struzione.Il Pacelli, durante il suo pontifica-to, seppe reagire con virtù eroichead ogni situazione gli fu sottopo-sta e, come seppe tacere al mo-mento opportuno ed operare solocon i fatti, fu anche in grado dismorzare gli entusiasmi tipici deldopoguerra e, non di rado, bac-

chettare la figura di De Gasperi che,in certe occasioni, cercò di manipola-re il popolo Cattolico, purtroppo nonmantenendo la retta osservanza dellaDottrina che, invece, avrebbe dovutoosservare.Fu un Papa coraggioso Pio XII; di-fatti, tra le sue grandi opere si ricorda

A quandoil processo di beatificazione

del Venerabile Papa

PIO XII?

in una Piazza San Pietro gremitaall’inverosimile ... nonostante il peri-colo guerra, crea sempre una certaemozione nel cuore di tutti i veri Cat-tolici, amanti della figura del SantoPadre e credenti fermamente nel ruolo

Papa Pio XII.

di Carlo Di Pietro

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la scomunica ipso facto a tutti gli ade-renti al Partito comunista che, all’epo-ca, era costola spietata dello Stalini-smo più becero e violento.Il Santo Padre, difatti, riconosciuti icirca 30 milioni di morti deceduti sot-to il regime bolscevico, seppe reagirecon fermezza e buttare discredito uffi-ciale su un partito che, sia moralmen-te che economicamente, si rifaceva al-la violenza di Stalin ed avrebbe volutoapplicarla anche in Italia, azzittendo idissidenti.

Cosa contestano gli ebrei a Pio XII?Il fatto che Egli, durante la guerra, pre-ferì adottare una politica di Stato Vati-cano meno scenografica e plateale epiù dedita alla salvezza delle persone.È noto, difatti, che in uno dei suoi di-scorsi radiofonici, fu lo stesso Pacelliad ordinare a tutti i conventi ed a tuttele strutture religiose di Roma e dintor-ni, di aprire le porte ad ebrei e dissi-denti, i quali ebbero a vivere presso lesuddette per quasi un anno.Il risultato fu semplicissimo ed eroi-co: furono salvati circa 4.500 ebrei epiù di 5.000 partigiani, persone che,diversamente, sarebbero state deporta-te in campi di concentramento.Ci si domanda, in molti, il perché delsilenzio di Pio XII dinanzi all’olocau-sto.

Le risposte di tutti gli storici sonounanime e giungono a gran voce:– punto primo, all’epoca non si ave-va consapevolezza di cosa fosse lashoa, concetto che nasce di fatto allafine degli anni sessanta– punto secondo, Il Papa fu molto in-telligente. Accadde, difatti, che i Ve-scovi Olandesi si ribellarono pubbli-camente al regime nazista e, come ri-torsione, Hitler fece deportare e con-dannare a morte 40.000 uomini. PioXII, preso coscienza della situazione,nelle sue memorie, raccontò esplicita-mente che preferì tacere.Le sue considerazioni furono ovvie edintelligenti e disse: «se per dei Vesco-vi che hanno parlato sono morti40.000 uomini, per la parola del Papaquante centinaia di migliaia di animedovranno perdere la vita?».

In piena aderenza al Magistero, quin-di, Pio XII preferì operare dietro lequinte e, seppur tacendo, preferì sal-vare di fatto le persone e, tantissime,sono le testimonianze a riprova dellasua strategia e generosità. Egli fu ilPapa della carità cristiana e, seppuroperando in un periodo difficilissimo,dal 39 al 44, non ebbe paura di dareospitalità e salvezza a più di 10.000persone.A questo punto, la massoneria ebraica

che, di fatto, è contro la Chiesa di Cri-sto, non ha piacere che Pio XII siabeatificato, in quanto lo ritiene colpe-vole del silenzio. Ma di quale silen-zio? Vadano a chiederlo ai 4.500 ebreiche lo stesso Papa salvò e, molti deiquali, ancora oggi ne sono grati.Il museo dell’Olocausto di Gerusa-lemme, ospita dal 2005 una fotografiadi Pio XII, la cui didascalia in calcene definisce “ambiguo” il comporta-mento di fronte allo sterminio degliebrei. Ma quale ambiguità? Dove lavedono questa confusione?Pio XII fu un eroe, di cui la ChiesaCattolica può essere orgogliosa e fuuno dei più grandi Papi moderniche la chiesa ricorda.Noi Cattolici chiediamo a gran vocela beatificazione di questo sant’uomoe chiediamo al Santo Padre BenedettoXII di operare in pieno spirito di Suc-cessione Apostolica, non tenendo inconsiderazione queste dichiarazionimendaci e denigratorie di una piccolafazione del popolo ebraico, quellamassonica, che non rappresenta asso-lutamente lo Stato di Israele.Cosa dovremmo dire noi, dato che gliebrei furono di fatto i deicidi? Unaconsiderazione sorge spontanea: senon fai quello che dicono gli ebrei, titrovi nei guai ... Pio XII beato subi-to!

Pio XII“Il Vicario” di Hochhuth e il vero Pio XIIsac. dott. Luigi Villa (pp. 140 - Euro 12)

Questo mio libro vuol essere una “risposta” alla vergognosa e anti-storicarappresentazione del mediocre dramma “Il Vicario”, di Rolf Hochhuth.La nostra “risposta”, quindi, a quel vergognoso e spudorato dramma vuolessere una testimonianza del nostro amore e della nostra riconoscenza ver-so quel grandissimo Papa Pio XII, che ebbe il coraggio evangelico di con-dannare - da genio e da Santo! - sia i crimini nazisti, sia quelli del comuni-smo sovietico. La sua forza esterna, la sua diplomazia, lʼimpulso del suo sa-pere, il motivo della sua complessa azione nella Storia, ce lo mostrano co-me il vero “Pontefice”, ossia il costruttore di “ponti” tra Dio e lʼuma-nità, come il “ponte” sicuro di trapasso tra lʼumano e il divino!

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

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La verità sull’evoluzione e l’origine dell’uomo

di Pier Carlo Landucci

Occhi sulla Politica

TUTTI AL MURO

Basta coi manifesti elettorali,Con le fotografie dei candidati;Simpatici, ridenti, assai cordiali,Al solo scopo dʼessere votati!

Io li vorrei vedere più reali,Ovverosia, sui muri appiccicati,Senza le pose astute, occasionali,Siccome sono: non sofisticati!

Basta coi manifesti! Appiccichiamo,Direttamente al muro gli aspiranti,Al fine di saper per chi votiamo!

Togliamo i manifesti, che son tanti,E con il mio sistema risparmiamo,Anche le spese dei politicanti!

Prof. Arturo Sardini

Chiusa

Io sottoscritto, Astreo-Arteo-Arturo,Vorrei vederli tutti “affissi” al muro,Per individuare quelli onesti,Eliminando i ladri e i disonesti.

29

GENETICA

L’INTERVENTO DIVINO

Intervento virtuale

Non è infine da escludere nemmeno la possibilità che nel corredo cro-mosomico del primo grumo vivente fossero già inclusi virtualmente(cioè con preordinazione positiva - come è virtuale il seme rispetto allapianta - non solo potenzialmente - come è potenziale la creta rispettoalla statua) tutte le combinazioni future che si sarebbero attualizzate, almomento opportuno, in conseguenza di nuovi previsti ambienti, even-tualmente integrate da opportuni superiori interventi - oltre quelli neces-sari per far sbocciare la vita, la sensazione e il pensiero - determinan-do via via le nuove specie. Questa loro successiva comparsa sarebbe allora rassomigliante allasuccessiva esplosione di varie sezioni di un razzo multiplo, già tuttepronte per lʼattuazione fin dallʼinizio.Anche in questa ipotesi tutte le specie, precontenute virtualmente findallʼinizio, dovrebbero dirsi direttamente create da Dio, con un inter-vento onnipotente anche, in un certo senso, più meraviglioso per la pre-parazione e previsione di tutta la successiva attuazione.

Creazione dellʼuomo

Qui occorre qualche riflessione particolare.Quanto sopra, a rigore, potrebbe essere avvenuto anche per il primo uo-mo. Il suo corpo, prodottosi così per mutazioni e attualizzazioni succes-sive di specie precedenti, potrebbe ancora dirsi, in riferimento a tutto ilcielo, a partire dalla primitiva materia inanimata, “formato (da Dio) conpolvere del suolo” (Gn. 2, 7). Dio avrebbe infine - dopo gli altri integra-tivi interventi - aggiunto lʼimmediato atto della creazione e infusionedellʼanima spirituale, così, plasticamente, narrata: “gli soffiò nelle na-rici un alito di vita” (ivi). Tuttavia, riflettendo alla superiore nobilità della specie umana, per la tra-scendente attività del pensiero e per la trascendente simbiosi unitariadel corpo con lʼanima spirituale (corpo vivificato da tale anima e recipro-camente collaboratore strumentale dellʼanima per lʼesercizio del pensie-

ro), riflettendo al clamoroso fatto nuovo nel mondovivente, del superamento nellʼuomo, per la spiritua-lità e incorruttibilità della sua anima (a cui si ag-giunge, secondo la fede, lʼelevazione, con la gra-zia, al piano soprannaturale e la finale riassunzio-ne del corpo) della fatale, universale legge cosmi-ca della corruttibilità e della morte, non può sfuggi-re la particolare convenienza di un immediato attocreativo anche del corpo umano (secondo ilsenso letterale del testo biblico), proprio per sottoli-neare quel balzo in alto della realtà creata e lʼonni-potenza creatrice di Dio, così solennemente intro-dotta dal testo biblico “Facciamo lʼuomo a nostraimmagine, a somiglianza nostra” (Gn 1, 26).

(continua)

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VATICANO II...

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... DIETRO FRONT!

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IL “DECENNIO MALEDETTO”E IL SANT’UFFIZIO

Il 22 aprile 1925, altre limitazioni“nell’esercizio delle confessioni” diPadre Pio, provocano nuove minaccedi rivolta a San Giovanni Rotondo.

Giugno 1925. Il sindaco di San Gio-vanni Rotondo, Morcaldi, si reca aRoma ed è ricevuto dal card. Sbarret-ti, Prefetto della Congregazione delConcilio. Morcaldi chiede giustiziaper Padre Pio e termina dicendo: «SePadre Pio deve andarsene come un col-pevole, per colpa di un Clero immora-le, turbolento, calunniatore, che resta acorrompere le nostre popolazioni, dopoaver cacciato con ignominia un santoSacerdote, eh, allora, Eminenza, io co-mincio col buttar via la mia sciarpae, per portar via Padre Pio, dovretepassare sui nostri corpi».

Giugno 1925. Un certo Emanuele Brunatto si reca a Ro-ma da don Orione, per fare una testimonianza su PadrePio e per presentargli i documenti di un primo bilanciodella sua inchiesta sui detrattori di Padre Pio. Brunattoera un giovane apparso a San Giovanni Rotondo nel 1920e che, dopo una vita dissipata, aveva vissuto in conventoper diversi anni, nella cella accanto a quella di Padre, edora prendeva il suo posto volontario nella battaglia. Primofiglio spirituale di Padre Pio, convertito dal frate e primofuturo benefattore della “Casa Sollievo della Sofferenza”,

Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

Il segretodella “tomba vuota”

di Padre Pio

a lui si deve gran parte delle rivelazio-ni sul conto di mons. Gagliardi e deisuoi preti corrotti, Prencipe e Palladi-no. Don Orione, sfogliati i documenti,gli consiglia di fare diverse copie e ri-metterle ai Cardinali del Sant’Uffizio.Nel periodo giugno-luglio 1925, Bru-natto consegna personalmente i docu-menti ai seguenti Cardinali: GasparriPietro, Segretario di Stato; Merry delVal, Segretario del Sant’Uffizio;Pompilj Basilio, Vicario di S. Santità;Sbarretti Donato, Prefetto del Conci-lio; De Lai Gaetano, Prefetto dellaConcistoriale; Lega Michele, Prefettodei Sacramenti; Van Rossum Gugliel-mo, Prefetto di Propaganda Fide; SiljAugusto, Prefetto del Tribunale dellaSegnatura; Billot Ludovico, S.J.; e allealtre personalità: mons. Carlo Perosi,Assessore del Sant’Uffizio; P. TacchiVenturi, S.J. e P. Enrico Rosa, S.J..Tutti gli manifestano un grande inte-

resse: chi rude ma attento, chi cortese, chi ostile (De Lai),chi impenetrabile, chi prudente…Il card. Merry del Val lo riceve nella sua residenza diSanta Maria in Vaticano e, dopo alcune questioni, rispostee precisazioni distaccate, il Cardinale suona, ed un came-riere apre la porta. L’udienza è finita. La vera rispostagiunge dopo.Il primo risultato dei documenti che provavano l’immora-lità dei preti di San GiovannI Rotondo è grottesco: Romaapre una inchiesta sul conto del canonico Palladino. Il

a cura del dott. F. A.

2121

Padre Pio.

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compito di effettuare l’indagineè affidato all’Arcivescovo Ga-gliardi, che al Palladino è stretta-mente legato per gratitudine “ali-mentare” e per la comune attitudi-ne agli amori a luci spente. Ga-gliardi affida l’inchiesta sul contodi Palladino all’Arciprete Prenci-pe, afflitto, a sua volta, dal rancoredi ex amanti deluse e di gelosissi-me amanti in carica.Più che un’inchiesta, è una festa infamiglia!

L’11 ottobre 1925, al convento diSan Giovanni Rotondo arriva ilnuovo padre Guardiano, P. Tom-maso da Monte Sant’Angelo, checaccia Emanuele Brunatto dalconvento. Brunatto se ne va a Pie-trelcina dove rimarrà per alcunianni.

Primavera 1926. Il gruppo di Vescovi Cappuccini, che siera preso l’incarico di difendere Padre Pio dalle calunniedi mons. Gagliardi, dopo l’inchiesta del loro confratello,mons. Cornelio Cuccarollo, prende la prima clamorosainiziativa: fa pubblicare, presso l’editore Giorgio Berluttidi Roma, il primo libro su Padre Pio, che rivela i retrosce-na della persecuzione contro il frate di Pietrelcina. Il libroè intitolato, semplicemente: “Padre Pio da Pietrelcina”,ha come autore Giuseppe de Rossi (pseudonimo di Ema-nuele Brunatto). Il volume, appena uscito, viene acquista-to quasi interamente dal Vaticano e viene messo subitoall’Indice.

Il 23 aprile 1926, infatti, dopo la pubblicazione del libro:“Padre Pio da Pietrelcina” che trattava di pretesi mira-coli e di altri fatti straordinari e smascherava certi lo-schi individui che calunniavano il Frate, il Sant’Uffiziodichiara che detta pubblicazione è “ispo jure” proibita, eche non può stamparsi, né leggersi, né ritenersi, né vender-si, né tradursi in altre lingue. Ma i fatti veri, riportati dal li-bro, iniziano a circolare e ad avere il loro effetto.

Primavera 1926. Don Gianantonio Morcaldi e don Sal-vatore Novelli si recano da Padre Pio per portargli il pro-prio saluto, ma mons. Gagliardi non può tollerare episoditanto “immorali”: corre in Curia a prendere i provvedi-menti necessari: i due Sacerdoti vengono sospesi “a divi-nis”. È un provvedimento tanto grave e iniquo che tutti icredenti di San Giovanni Rotondo insorgono: privati, or-ganizzazioni politiche, sindacali, religiose, testimoniano lapropria stima ai due sacerdoti ingiustamente puniti. Mamons. Gagliardi è irremovibile: i sacerdoti che vanno daPadre Pio non sono degni di confessare i fedeli!

L’11 luglio 1926 il Sant’Uffizio emana un altro “comuni-cato” di condanna contro il libro “Padre Pio da Pietrel-cina”, per cercare di arginare la diffusione delle infamiedei preti e del prelato che calunniano Padre Pio. Il Sant’Uffizio tenta, poi, l’ultima carta.Pio XI si trova nel suo studio con alcuni Prelati che glichiedono la sospensione “a divinis” di Padre Pio, quan-do improvvisamente il Frate entra nello studio, si inginoc-

chia e bacia i piedi del Papa dicen-dogli: «Sua Santità, per il benedella Chiesa, non permettetequesto». Pio XI, verificata, in se-guito, la bilocazione di Padre Pio,esclama: «Qui c’è il dito di Dio!».La congiura del Sant’Uffizio con-tro Padre Pio inizia a sgretolarsi.

Il 28 marzo 1927, Pio XI inviamons. Felice Bevilacqua a SanGiovanni Rotondo per una VisitaApostolica, che ha il merito di farluce sul marcio della diocesi diManfredonia e di infondere corag-gio al suo Clero. Il suo stretto col-laboratore è Brunatto.Finalmente, viene a galla la saldarete di omertà, di complicità e diricatti tra il Vescovo di Manfredo-nia, mons. Pasquale Gagliardi e icaporioni del suo clan: il canonico

Domenico Palladino e l’arciprete Giuseppe Prencipe:proprio gli “incaricati segreti” del Sant’Uffizio.

Di Domenico Palladino viene documentato il suo odioimplacabile per Padre Pio e per le sue stigmate; le sue in-vettive al Frate che è accusato di ogni infamia e immora-lità; la sua passione per le donne compiacenti e gelose delsuo fascino; le sue doti di seduttore fino ad arrivare ad un“amorazzo a quattro”; il suo “harem”; le sue violazioni sulsegreto della Confessione.

Di Giuseppe Prencipe viene alla luce il suo amore duratu-ro per la Signorina Maria Di Maggio (dal 1908 al 1925); ilsuo tentativo di difesa calunniando Padre Pio come il veroartefice di una vile macchinazione a suo danno; e la suaultima difesa: “sono affetto da ipocondriasi, astenia psichi-ca, paretesi intercostale”.

Di Mons. Gagliardi vengono a galla la sua imputazione ci-vile per aver violentato una suora, pochi anni dopo la suanomina a Vescovo; il suo insaziabile peccato di gola; le suerelazioni amorose: con la Superiora di un Ospizio, conun’orfanella, con una suora e poi ancora con una signorina. Nel 1910, mons. Gagliardi fa sospendere “a divinis” un sa-cerdote colpevole di aver denunciato all’autorità ecclesia-stica le sue turpitudini.Nel 1919, scoppia l’indignazione popolare: durante unaprocessione a Vieste, la popolazione, esasperata, assalemons. Gagliardi che, colpito con una sassata in fronte,scappa e si rifugia in una cantina dove l’Arma dei Carabi-nieri lo salva in tempo da una donna, armata di coltello,che tenta di evirarlo. Nel 1923, la situazione diventa insopportabile. Il sacerdo-te Lorenzo Cuccia indirizza al Santo Padre tre appelliconsecutivi nei quali vengono specificati i delitti di mons.Gagliardi. Don Cuccia ottiene un risultato immediato:viene sospeso “a divinis” dalla superiore Autorità di Ro-ma.

1 La quasi totalità del testo è una sintesi tratta da libro di F. Chiocci eL. Cirri, “Padre Pio, storia d’una vittima”, v. I.

Il palazzo del Sant’Uffizio.

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Ragione e forzadel

Santo Rosario

I l Rosario è una devozioneuniversale estesa in tuttala cristianità, ha alimenta-

to la pietà di migliaia di esseriumani facendoli vivere uniti aGesù Cristo e alla sua Santissi-ma Madre.L’origine del Rosario deve rife-rirsi all’azione dello Spirito San-to, vigilatore sulla vita dellaChiesa. Per essa, la SantissimaVergine consegna a San Dome-nico il Rosario e l’incarico dipredicarlo. Il Pater e L’Ave sonoorazioni universali: sono sem-pre esistite, ma solamente conSan Domenico il Rosario arrivaa prendere forma permanente,introducendosi in maniera fissanella vita della Chiesa.

QUELLO CHE DICONO I PAPI DI QUESTA ORAZIONE

Tutti i Papi hanno raccomandato il Rosario comeorazione individuale e familiare affermando che ilRosario:

1.1.È l’orazione per eccellenzadella famiglia cristiana.Così si è potuto dire: la fami-glia che prega unita, rimaneunita. Il frutto del Rosario in fa-miglia è la concordia dei padrie dei figli, unisce i presenti congli assenti e con i defunti e tuttinell’amore della SantissimaVergine. Invano si tenterà re-staurare la società civile, se lasocietà domestica non siconforma al Vangelo. La pre-ghiera del Rosario in famiglia èil baluardo principale della fa-miglia cristiana: baluardo signi-fica opera di fortificazione e di-fesa, in questo caso contro il de-monio. Il demonio può eserci-tare un’azione congiunto con ilcapo della famiglia, contro lamadre, contro la soggezione e

l’obbedienza dei figli. Può il padre cedere alle sedu-zioni di una posizione oziosa, la madre schivare lamaternità e l’allevamento dei figli pensare che i prin-cipi tradizionali sono anticaglie e credere nelle fune-ste norme di un certo “aggiornamento” della Chiesa

Madonan del Rosario.

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che va a periodi e a sensazioni, quando non è sovver-sione marxista. Tutto questo può riportarsi all’azionedello spirito del male.Contro tutto questo la preghiera giornaliera del San-to Rosario è fortezza e luce. Quando il dubbio e laconfusione invadono gli spiriti e li trasformano in uncampo di incertezze e di contese, la ripetizionedell’Ave Maria dà alle coscienze criteri sicuri di pen-sieri e d’azione, conformi alla fede. Il Rosario è la mi-gliore orazione nei tempi attuali nei quali viviamo,vuotati da tanti anti-valori consacrati dalla propa-ganda e dallo spirito mondano. Il Rosario, conversa-zione con Gesù e la sua bene-detta Madre, comunione silen-ziosa con i misteri di Cristo, cicolloca in una solitudine inte-riore con Gesù e con noi stessi.

2.2.Fu istituito contro l’eresia e fusempre la grande arma contro inemici della Chiesa. La sconfit-ta degli eretici albigesi, la vitto-ria di Lepanto (attribuita da S.Pio V al Rosario), nel cui anni-versario si celebra la festa diNostra Signora del Rosario., laliberazione di Vienna da partedi Giovanni Sobieski ed altrevittorie contro i Turchi, secondoi Papi tutte si devono al Rosa-rio. Leone XIII dice: «... è moltoevidente che il Rosario fu isti-tuito specialmente per implora-re la protezione della Madre diDio contro i nemici del cattoli-cesimo... conviene che questomodo di pregare occupi nuova-mente quel posto d’onore che lespetta; se tutte le famiglie cri-stiane non lasceranno passareun giorno senza recitare il Ro-sario otterranno le grazie desi-derate.» (Carta “Salutaris illaSpiritus, del 25 dicembre 1883).San Pio X era solito dire: «Da-temi un esercito che reciti ilRosario e vincerò il mondo».I Papi dicono che per muover ilcuore della nostra Madre delcielo, dobbiamo ricorrere al Ro-sario che ha anche il potere didistruggere tutte le eresie, ilcomunismo, l’ateismo e l’im-moralità.Per questa ragione, Lucia, la veggente di Fatima, hadetto: «Dal momento che la Santissima Vergine hadato una efficacia tanto grande a questa orazione,non esiste alcun problema materiale, spirituale, na-

zionale, internazionale che non si possa risolverecol Santo Rosario e con i nostri sacrifici».

LA RAGIONE DELLA SUA EFFICACIA

«tanto la pietà come l’amore, pur ripetendo moltevolte le stesse parole, non per questo ripetono sem-pre la stessa cosa, ma sempre esprimono qualcosa dinuovo che sgorga dall’intimo sentimento di carità.Inoltre questo modo di pregare ha il profumo e la

semplicità evangelica e richiedel’umiltà di spirito, senza la qua-le, come insegna il divino Re-dentore, non è possibile acqui-stare il regno celeste: «In veritàvi dico che se non vi faretepiccoli come i pargoli, non en-trerete nel regno dei cieli».(Pio XI, Ingravescentibus malis,29 settembre 1937).In questa umiltà sta il segretodella sua efficacia. Così arrivia-mo al cuore di questa Onnipo-tenze Supplicante che è la San-tissima Vergine. Per Lei si in-carnò Cristo Nostro Signore, orsono quasi due mila anni ed èper Lei che ogni anima ottienequello che desidera.

CHE COSA DICE LA SANTISSIMA VERGINE

A Lourdes come a Pompei lastessa Santissima Vergine hadesiderato mostrare con innu-merevoli grazie quant’Ella gra-disca questa orazione. A Fatimalo dimostrò nel modo più incal-zante: «Recitate il Rosario tuttii giorni per ottenere la pacenel mondo e la fine della guer-ra», disse il 13 maggio 1917.«Desidero che (...) recitiate ilRosario tutti i giorni» ripeténella sua apparizione nel meseseguente mostrando un cuorecircondato di spine conficcatein esso.«Voglio che recitiate il Rosariotutti i giorni», tornò a ripetereil 13 luglio quando mostrò l’in-

ferno ai pastorelli e annunziò loro i prossimi castighise il mondo non si fosse convertito, che la Russiaavrebbe diffuso i suoi errori nel mondo promovendoguerre e persecuzioni alla Chiesa, infine il trionfo del

Introduzione al Rosario - Tiepolo.

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18 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

suo Cuore Immacolato.Inoltre disse: «Quando reciterete il Rosario dite sem-pre dopo ogni mistero: «Gesù mio! Perdona le no-stre colpe, liberaci dal fuoco dell’inferno, porta incielo tutte le anime specialmente quelle più biso-gnose della Tua misericordia».E il 13 agosto dello stesso anno: «Voglio che conti-nuiate a recitare il Rosario tutti i giorni». E prenden-do un aspetto molto triste aggiunse; «Pregate molto efate sacrifici per i peccatori, che molte anime vannoall’inferno per non avere che si sacrifichi e preghi perloro».«Continuate recitando il Rosario per ottenere la finedella guerra», disse il 13 settembre e, un mese dopo,il giorno del grande miracolo del sole che roteava e siavvicinava alla terra, visto da più di 70.000 persone efine a 20 Km. All’intorno, Nostra Signora tornò a sol-lecitare: «Continuate sempre a recitare il Rosario ognigiorno, la guerra sta terminando...».E la guerra terminò un anno dopo, però gli uomininon ascoltarono il Messaggio della loro Madre e noncredettero nella Sua sapienza delle cose umane. Nellostesso mese di quest’ultima apparizione scoppiò laRivoluzione bolscevica in Russia e i suoi errori ed or-rori devastarono il mondo. Più tardi, sopravvenneuna guerra mondiale peggiore della prima ed oggi ciminaccia la guerra nucleare ed è una realtà il terrori-smo marxista, l’immoralità e la droga che hanno rag-giunto livelli inconcepibili.

CONCLUSIONE

Il tramonto è l’ora del Rosario. La famiglia si riunisce

in questa ora del tramonto del sole per invocare incomune la Santissima Vergine. Tutte le attività si so-spendono per elevare la mente fino al Padre che stanei cieli, per esprimerGli i propri bisogni, per pregareper l’eterna salvezza, per i defunti, per supplicare ilperdono dei peccati, per vivere sempre nella graziadi Dio e glorificarLo in tutte le Sue cose grandi e pic-cole.Nel succedersi delle Ave Marie, tutte le richieste dichi recita il Rosario arrivano al cielo e presentate dal-la Madre di Dio al suo Figlio.Se poniamo la nostra speranza in Dio, i nostri proble-mi e le nostre necessità si risolveranno in manieradifferente da quanto previsto dalla ragione umana.Nessuno può dubitare del potere della Madre di Dioe Madre nostra, e la Scrittura ci ribadisce la Sua forzadi fronte al proprio Figlio. Questo potere di interces-sione spande la grazia divina sopra i membri dellafamiglia che prega in comune. Persone che avevanoperso totalmente la fede e il significato del sopranna-turale sono cambiate per la pratica del Rosario; per-sone fuorviate a causa di un’educazione materialisti-ca o naturalista hanno ritrovato la fede. È difficile, so-prattutto per l’uomo del nostro tempo, conservarsinell’ambito della fede conservare nella propria fami-glia il significato di Cristo e una vita autentica di san-tificazione. La recita del Rosario ci porta precisamen-te ad elevare i bisogni dello spirito, ci conduce a pen-sare alla nostra salvezza che viene attraverso la gra-zia di Dio.Imploriamo dunque, con la mediazione del SantoRosario, le benedizioni celesti per i meriti della Pas-sione del Signore e della Sua benedetta Madre, MariaSantissima

La battaglia continua - 55sac. dott. Luigi Villa (pp. 78 - Euro 10)

In questʼaltro nostro libro sono raccolti altri saggi per sempre e megliocomprendere lʼaccorta trasformazione che si va consumando dai mano-vratori post-conciliari. Noi continuiamo ad esaminare gli errori operati dal-la svolta conciliare, il tutto alla luce dei princìpi irreformabili dellʼautenticaTradizione, per far risultare lʼattuazione pratica del trasformismo post-conciliare, prima proposto, poi forzatamente imposto secondo i va-neggiamenti canori del riformismo modernista.Questʼaltro nostro libro, perciò, può aiutare a chiarire la confusione men-tale ed essere valida guida per ogni riscontro.

Per richieste, rivolgersi a:

Operaie di Maria Immacolata e Editrice CiviltàVia G. Galilei, 121 - 25123 Brescia Tel. e Fax. 030. 37.00.00.3 - C.C.P. n° 11193257

Chiesa viva 438 M anna:Chiesa viva 438 M 06/04/11 09:52 Pagina 18

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I l Ministro ebreo Disraeli,in Gran Bretagna, sotto laregina Vittoria, nel suo li-

bro “Coningsby” ha scritto: «Ilmondo moderno è governatoda personaggi ben diversi chenon si figurino coloro, i qualinon vedono ciò che accade nelretroscena».Ora, questi “personaggi” nonsono altri che i Giudei. Essi, in-fatti, con prudenza e occulta-mente, atteggiandosi sempre avittime, s’impadroniscono delleleve di comando e, attraversouna vasta rete di intrighi e d’in-fluenze ben organizzate, porta-no avanti i piani e le politiche nella direzione da essivolute.Sempre quel ministro Disraeli scrive: «... una razzasuperiore non può essere assorbita da una razza in-feriore». Naturalmente, la “razza superiore” sono lo-ro, gli Ebei, “il poplo eletto” che, anche dopo il “Dei-cidio”, sono rimasti un popolo eccezionale, benché

decaduto. Solo alla fine delmondo, comunque, gli Ebrei siconvertiranno!In base alla loro superiorità tan-to accalmata, essi chiamano“GOIM” (= bestie da pascolo)quanti non appartengono allalora razza. Non sono uomini,quindi, ma esseri inferiori, be-stie, dall’intelletto ottuso, creatisolo per servire gli ebrei.1

Nel trattato talmudico, il Chul-lin, s’insegna: «I cristiani si hanno da fuggirecome indegni del consorzio deigiudei, chè questi sono di tantadignità che neppure gli angeli

li eguagliano»2.

In un altro Trattato, il Sanhedrin, si aggiunge:«Un giudeo deve reputarsi quasi ugale a Dio! Tuttoil mondo è suo, tutto deve a lui servire, specialmen-te le bestie che hanno forma i uomini, cioè i cristia-ni»3.

Come i Giudei vedono gli altri popoli

Come i Giudei vedono gli altri popoli

Lo storico

1 Cfr. Le seguenti opere ebraiche: “Gobayon” 14, p. 1; “Eben Gai-zar”, 44, p. 81; “XXXVI Ebamot”, 98; “XXV Ketubat” 36, “XXXIVSanudrip” 746; “XXX Kadushin” 68; “Sanh” 91, 21, 1051.2 Cfr. V. Chullin 21,b, in I. B. Pranatis, nella sua opera: “Chri-

stianus in Talmude Judaeorum”, Pietroburgo 1892, part. 2, pp.76-77.3 Cfr. V. Sanhedrin 586, in ib.id.

Copertina di una edizione del Talmud

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20 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

Il medesimo Autore ribadisce ancora:«Dovunque si stabiliscono gli Ebrei, bisogna che sifacciano padroni; e finché non abbiano l’assolutodominio... non debbono cessare dal gridare “Chetormento! Che indegnità!”»4.

Per il precetto natu-rale e mosaico del-l’amore del prossi-mo, secondo il Tal-mud (Codice civilee religioso giudai-co), questo va ri-stretto ai soli Giudeie ai loro amici; nonai “goim”, perchénon sono uomini,ma bestie!5

A questo riguardo,si legga la “CiviltàCattolica” (a. 1893,v. V, s. XV, pp. 145-269). Vi si legge co-me i talmudisti in-segnano6:«Essere il cristianoomicida, immondo,sterco, dato alla be-stialità e ad altreorribili nefandezze, e tale che il suo solo incontrocontamina»7.

«Volete voi sapere a che razza di animali, essi ci fac-ciano l’onore di aggregarsi? Eccola. Secondo il Tratta-to Zohar8, i cristiani sono bovi, asini, cani; mentre se-condo il Trattato Yalkut-Re Ubêni9, essi apparterreb-bero piuttosto alla specie suina. Ma anche qui, tra iRabbini, c’é diversità di pareri, perché gli uni, li chia-mano semplicemente “porci”, ed altri vi aggiungono

la qualifica di “silvestri”, quali sono i cinghiali»10.Commentando un passo del Deuteronomio (XIV, 21),Salomone e Schelomo Tarchi (Ruschi)11 più che pa-reggiarci con le bestie, ci chiama “figli del diavolo”12,e asserisce che le nostre anime non procedono da un

principio buono (daDio), ma da“kekiphah”, unprincipio immon-do, di morte o om-bra di morte13, percui, dopo la morte,si va al diavolo!14

Il nostro cadaverenon è un corpo, mauna carogna, dagettarsi tra i carca-mi delle bestie15.Le nostre preghieresono Tiflah, va-cuità, insulsaggini,peccati16.Le nostre chiese so-no templi idolatri-ci, luoghi immon-di, fogne, porcili17.Le feste nostre sonogiorni di perdizio-ne; i preti sono sa-

cerdoti di Baalal18. Cristo, la Vegime, i Santi sono nominati con be-stemmie neppure riferibili!..19

Per i Giudei, noi cristiani dovremmo non avere alcunluogo ove posare i piedi, diversamente la terra si po-polerebbe di “cani”20.E la donna? Ecco come la giudicano:«Che cos’è una prostituta? Ogni donna che non siaebrea»21.

4 Cfr. Tal. Bah. Sanhedrin, f. 104, c.1.5 Cfr. Chiarinim “Théorie du Judaisme”, Edit. De Paris 1830,tom. 2, p. 25. 6 I seguenti testi citati sono presi dall’opera “Christianus in Tal-mude Jadaeorum” di I. B. Pranaitis (Petropoli 1892), professoredi lingua ebraica.7 Cfr. Talmud, Trattato Baba-Metsigna, fol. 114, Ediz. D’Amster-dam 1645, e Trattato Barakouth, fol 88 - Maimonide, Trattatodell’Omicidio, cap. 2, art. II e V, presso Pranaitis, op. cit. ParteI.a, c.2, pp. 54-61.8 Cfr. Zhar 11, 63, 64 h, presso Pranaitis, p. 61.9 Cfr. Yalkut-Re Ubêni, fol. 16, col. 3, presso Pranaitis, p. 61.10 Cfr. Rabb. Bechai nel lib. Hakkemach. E Rabb. Edele nelKethuboth 110 bc. (Cfr. Pranaitis op. cit., pp. 61-62).

11 Cfr. Presso Pranaitis, op. cit., pp. 61-62.12 Cfr. Zohar 1, 28b e 63.13 Cfr. Zohar, 131a -146b - 47a. Emek hammelec 23d2 - v. pressoPranaitis, op. cit. pp. 64-65.14 Cfr. Bosch haschamack 17a, presso Pranaitis op. cit. p. 65.15 Cfr. Jore dea 377, I-Jebhammoth 61a.16 Così i talmudisti. V. Pranaitis, op. cit., p. 72.17 Cfr. Rivelazioni di Teofilo o Neofito, riferite nell’opuscolo: “Ilsangue cristiano...”, stampato a Prato, nel 1883.18 Cfr. Pranaitis, op. cit., parte prima, cap. I.19 Per conoscere fin dove arriva l’empietà giudaica, si legga ilprimo e il secondo capitolo dell’opera citata del prof. Pranaitis.20 Cfr. Zohar 11, 64b presso Pranaitis, op. cit., p. I, c.2, Art. 2, p. 63.21 Cfr. Eben ha eser. 6, 8.

Il card. Walter Kasper alla scoperta degli insegnamenti del Talmud?

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“Chiesa viva” *** Maggio 2011 21

Q uando gli indizi dellapedofilia e dell’omo-sessualità, commessi

negli Stati Pontifici, giunsero al-le sue orecchie, Papa San PioV scrisse queste parole al suoClero:

«Contro qualsiasi chierico, se-colare o regolare, colpevoledell’innominabile crimine, PioV, servo dei servi di Dio, a per-petua memoria sul tema:Quell’orrendo crimine, del qualegli inquinati Stati federati Papalibruciano del terribile giudizio diDio, accende il più amaro dolorein Noi, e gravemente muove laNostra anima a rivolgere la No-stra attenzione per reprimerlonel modo più efficace.

1. È stato propriamente riconosciuto dal Concilio La-terano che qualunque Chierico che fosse scoper-to soffrire di questa incontinenza, che è contronatura, poiché l’ira di Dio cade sui figli della disobbe-dienza, costui deve essere espulso dal Clero, op-pure obbligato a fare penitenza in un Monastero.

2. Ma affinché il contagio non diventi un flagello, perla speranza di impunità, che è il più grande richiamoal peccato più cresce questa convinzione, Noi stabi-

liamo che i Chierici, colpevolidi questo spaventoso crimi-ne, devono essere puniti se-veramente, in modo che, consicurezza, la spada vendicatri-ce delle leggi civili ponga unfreno a chi non aborrisce larovina della propria anima.

3. Pertanto, poiché Noi abbia-mo emesso un decreto su que-sta questione, agli inizi del No-stro Pontificato, ora, essendoNostra intenzione dare un se-guito ancor più consistente ecoraggioso, Noi priviamo tutti iPreti, Chierici secolari e Chie-rici regolari di qualsiasi gradoe dignità, che partecipino inquesti atroci crimini e mo-struosità, di qualsiasi privile-gio, di qualsiasi ufficio, di-

gnità, e beneficio ecclesiastico, per autorità diquesto Canone: che, così, quando essi sono de-gradati dal Giudice Ecclesiastico, essi siano con-segnati immediatamente al potere secolare, chedeve imporre loro la stessa pena che viene stabi-lita, da lecite sanzioni, sui laici che siano cadutiin questa stessa rovina. (…)».

Data a Roma in San Pietro, 30 agosto nell’Anno dell’Incarnazio-ne di Nostro Signore 1568, nel terzo anno del Nostro Pontificato.

Corruzione del clero:la “tolleranza zero”

di San Pio V

San Pio V.

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22 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

del dott. Franco Adessa

Conoscere la Massoneria

1 Cfr. Anton Chaitkin, “Treason in America”, New Benjamn Frank-lin House, New York, 1984, pp. 282-285.

Anche dalla breve sintesi, pubblicata nel numero precedente,sui primi anni trascorsi in Inghilterra da Giuseppe Mazzini,tratta dal libro di Emilia Morelli, “Mazzini in Inghilterra”, ri-sulta che il centro d’azione dell’esule era la casa di ThomasCarlyle e della moglie Jane, a cui facevano riferimento per-sonaggi quali: John Stuart Mill, Lady Harriet Baring,Charles Darwin.È doveroso chiedersi chi fosse, in realtà, Thomas Carlyle ecome avesse acquisito la sua fama in ambiente letterario.Nel libro dell’americano Anton Chaitkin, “Treason in Ameri-ca”, leggiamo:«Il famoso fascista scozzese Thomas Carlyle (1795-1881),era il figlio di un carpentiere calvinista di famiglia operaia eagricola. La sua carriera come “profeta del feudalesimo” fulanciata da un circolo ristretto di pianificatori strategicibritannici che lo adottarono per rendere operativo l’odioche Carlyle nutriva per l’umanità.Il 9 aprile 1816, Lord Henry Brougham, in seguito conosciu-to come Barone Brougham and Waux, in un discorso alParlamento, applaudì la politica britannica di aver inondatogli Stati Uniti di ogni tipo di merce a sotto costo, dopo la guer-ra del 1812, per schiacciare nella culla le industrie mani-fatturiere americane “che erano nate contrariamente alcorso normale delle cose”. Questo diluvio di merci esporta-te, tra il 1816 e 1820, arrestò la produzione americana, pro-vocando la depressione degli anni 1820, ma contemporanea-mente, diede un impulso al Movimento patriottico di econo-mia politica, diretto da Mathew Carey, Henry Clay e JohnQuincy Adams, che volevano usare il potere del Governoper promuovere una vigorosa espansione industriale. La guerra economica doveva essere combattuta sul pianoculturale e lo strumento di questa guerra era la “EdinburghReview”, sponsorizzata da Lord Brougham, diretta daFrancis Jeffrey, ma fondata su suggerimento di SydneySmith, un teologo che dirigeva un movimento che si battevaper proibire l’introduzione del Cristianesimo in India.Fu Lord Brougham che, nel 1808, introdusse, come articoli-sta sulla “Edinburgh Review”, l’autore scozzese JamesMill il quale aveva accettato in pieno il Vangelo anti-cristianodi Geremia Bentham. James Mill, col suo giovane figlioJohn Stuart Mill, in quel periodo, andarono a vivere conBentham.

Nel 1818, James Mill terminò il suo libro: “La storia dell’In-dia”. L’anno seguente, egli fu assunto dalla Compagnia Bri-tannica delle Indie Orientali, e assegnato all’Ufficio Intelli-gence, del quale Mill divenne il Capo, nel 1830. Fino al 1858, l’India non era colonia britannica, ma dominiodella Compagnia Britannica delle Indie Orientali e JamesMill, come suo portavoce pubblico, nel periodo 1831-1832,difese in Parlamento il diritto della Compagnia di mantenere ilsuo dominio sull’India, dichiarando che gli Indiani non eranoun popolo capace di autogoverno.Thomas Carlyle, all’inizio degli anni 1830 non aveva alcunanotorietà in campo letterario. Dopo la laurea dell’Università diEdimburgo, nel 1825, egli scrisse una vita di Federico Schil-ler della quale furono stampate 600 copie che, due anni do-po, gli furono restituite tutte dal frustrato Editore.Nel 1827, il Direttore della “Edinburgh Review” aprì le por-te a Thomas Carlyle, pubblicando tutte le sue proposte lette-rarie, anche quelle di bassa qualità, e introducendolo in tutti icircoli dei nababbi della Compagnia Britannica delle IndieOrientali e del loro “Partito Radicale” di Bentham, il cui fi-nanziatore era Lord Brougham.Il vero colpo finale per la sua affermazione in campo lettera-rio, però, giunse con l’aiuto del suo “Capo”: John StuartMill consegnò a Thomas Carlyle il materiale dal quale eglidoveva scrivere la “Storia della Rivoluzione Francese”»1.

MAZZINI IN INGHILTERRAMAZZINI IN INGHILTERRA

Thomas Carlyle, il letterato scozzese che pre-parò lʼambiente a Giuseppe Mazzini per il lavoroche doveva svolgere.

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SEGNALIAMO:

«Guardati dallʼuomo cheha letto un solo libro».

(S. Tommaso dʼAquino)

In Libreria

Padre Villa “Paolo VI... processo a unpapa?” e credo che possiamo affermareapertamente e senza riserve che G.B.Montini è stato il personaggio piùastuto e malizioso della storia. Infatti, ildanno fatto alla Chiesa Cattolica da que-sto personaggio malvagio e ipocrita èmolto più grande e grave che le eresie diLutero e di Ario.

Montini era un lupo travestito da pe-cora!! Egli ha distrutto tutti i sacramenti ela liturgia della Chiesa con il falso pretestodella “modernizzazione” della Chiesa!!!

Egli ha agito come il falso profetadellʼAnticristo perché ha installato lʼabo-minazione della desolazione nel luogosanto, cioè il massonico e sacrilego “No-vus Ordo Missae”, invece della SantaMessa Tridentina di sempre!!!

È inoltre responsabile del caos attualecausati dagli scandali sessuali che hannocolpito il Vaticano negli ultimi anni perchéha nominato vescovi uomini con dubbiprincipi morali, alcuni dei quali erano veripervertiti e sodomiti, una cosa che nonsorprende se si considera il fatto cheMontini era lui stesso un omosessua-le, come la scrittrice e giornalista ameri-cana Randy Engel ha documentato nelsuo libro “The Rite of Sodomy”, cosìcome lʼautore italiano Franco Bellegran-di nel suo libro “Nichita-Roncalli”.

Voglio pertanto incoraggiarvi nella vo-stra lotta contro i poteri oscuri di questomondo per lʼamore di Nostro Signore Ge-sù Cristo e della Sua Chiesa.

Vi prego di continuare con il vostrobuon lavoro.

IN JESU-MARIAEQUE CORDIBUS,il vostro amico spagnolo.

(J.M.I - Spagna)

RAGAZZE e SIGNORINEin cerca vocazionale, se desiderate diventare

Religiose-Missionarie” – sia in terra di missione, sia restando in Italia –

per opere apostoliche, con la preghiera e il sacrificio,potete mettervi in contatto, scrivendo o telefonando a:

“ISTITUTO RELIGIOSO MISSIONARIO”Via Galileo Galilei, 121 - 25123 Brescia - Tel. e Fax: 030 3700003

ISLAM ALLA RISCOSSAcosʼé cosa vuoledel sac. dott. Luigi Villa

Oggi, è più che necessario, data ladebolezza morale e religiosa dellepopolazioni europee cristiane, cono-scere la reale natura della “sèttamusulmana”, smentendo la sdolci-nata e fuorviante presentazione diun Islam che ne hanno dato e nedanno tuttora agli italiani una certaGerarchia e una giornalistica “lette-ratura ecumenica” da salotto.Il nostro libro, agile e documentato,vuol essere uno strumento sicuro eappropriato per affrontare decisa-mente la barbarie di questa “inva-sione musulmana” che sta prepa-rando il tracollo storico del Cri-stianesimo in Italia e in tutta lʼEu-ropa cristiana!

Per richieste:

Editrice CiviltàVia G. Galilei 121,25123 BresciaTel: 030 37.00.00.3E-mail: [email protected]

Rev.mo mons. Luigi,Carissime Sorelle nel Signore,

porgo i migliori auguri di ogni bene eper ogni buona intenzione nel SignoreGesù Cristo e nella Santissima Vergine eMadre di Dio, per il vostro lavoro admaiorem Dei gloriam e per il compleannodi don Luigi da poco trascorso.

Tra qualche giorno invierò il rinnovodellʼabbonamento ma potendo scaricaredal sito internet i numeri, ed essendo giàabituato per lavoro a leggere molta docu-mentazione su computer, potete so-spendere lʼinvio del volume cartaceo.Questo ridurrà i Vs. costi e la mia quotapotrà essere meglio sfruttata a sostegnoeditoriale.

Vi chiedo, invece della rivista, di in-viarmi il libro di don Andrea Mancinella“1962 Rivoluzione nella Chiesa”.

Sto leggendo attualmente su compu-ter “Paolo VI beato?” che a parer mio èun libro fondamentale, come altresì bendocumentato ed esauriente è la mono-grafia “Wojtyla beato? mai!”.

Ho sentito parlare di una nuova pub-blicazione dellʼing. Adessa su San Pio daPietrelcina. Se è diversa da quella chetrovo nella vostra home page, potete spe-dirmela cortesemente?

Prego che Iddio ricompensi Voi fedelioperai della prima ora con le più grandigrazie.

Ringrazio anticipatamente,in Christo Rege et Maria Regina.

(Un abbonato - Italia))

***

Cari amici Franco Adessa e Padre LuigiVilla,

sto terminando la lettura del libro di

Lettere alla Direzione

“Chiesa viva” *** Maggio 2011 23

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2 Santa Maria, Madre di Dio

3 Il Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, afferma che Gesù di Nazareth è un “laico”del sac. dott. Luigi Villa

5 Il Teologo

6 Eresie di ieri e di oggidi Mons. Domenico Celada

9 A quando il processo di beatifica -zione del Venerabile Pio XII?di Carlo Di Pietro

11 Occhi sulla politica

12 Documenta Facta

14 Il segreto della tomba vuota di Padre Pio (21)a cura del dott. F. A.

16 Ragione e forza del Santo Rosario

19 Come i Giudei vedono gli altri popoli Lo storico

21 Corruzione del clero: la “tolleranza zero” di San Pio V

22 Conoscere la Massoneria

23 Lettere alla Direzione - In Libreria

24 Conoscere il comunismo

MAGGIO 2011

SOMMARIO N. 438

S. MariaMadre di Dio

SCHEMI DI PREDICAZIONE

Epistole e VangeliAnno A

di mons. Nicolino Sarale(Dalla Festa del S. Corpo e Sangue

di Nostro Signore Gesù Cristo alla XV Domenica durante lʼanno)

MARTIRI nelle Provincie di Sichuan

Conoscere il Comunismo

Martiri in Cina

contro Dio...

di Giancarlo Politi

... contro l’uomo

YeouSacerdote, trappista. Arrestato in marzo1951, fu appeso per sei giorni e sei notteconsecutive con le mani legate dietro laschiena. Nel febbraio 1952 venne rila-sciato morente.

Un catechistaFucilato lʼ11 marzo 1951, per aver prote-stato contro lʼuso della chiesa per motividi natura politica.

Un seminarista Condannato a morte per aver partecipatoalla Legione di Maria.

Xie (Che) VincenzoSuperiore del monastero trappista diChengdu, morì in prigione, dove si trova-va dal febbraio 1951. Nato nel 1904, erastato ordinato sacerdote nel 1937.

Tian Zhaozhun GiovanniSacerdote diocesano. Nato verso il 1886,ordinato nel 1914. Si era opposto al movi-mento di riforma della Chiesa e incorag-giato i cristiani a rimanere fedeli al Papa.Torturato in prigione, venne fucilato il 6agosto 1951.

Song Giovanni BattistaSacerdote. Nato intorno al 1882, era sta-to ordinato sacerdote intorno al 1912. Èmorto a causa delle torture subite, nel1951, a Tsitweiwa.

Shi VincenzoSacerdote, Priore Trappista. Originario diZhengding, vi era nato il 19 novembre

1904. Fu ordinato sacerdote il 23 maggio1937. Morì in prigione il 7 agosto 1951, aChengdu.

Zhao Pei-chiNeofita, sposato, poliziotto comunista.Era nato intorno al 199-8. È morto il 21settembre 1951, poco dopo il suo rilasciodalla prigione, a Guangyuan.

Deng Pinghe GiovanniSacerdote, diocesano. Venne fucilato nel1953.

Diocesi di ChongqingVenne staccato dal Vicariato Apostolicodel Sichuan il 2 aprile 1856 e creato nelVicariato Apostolico del Sichuan orienta-le. Nel 1924 divenne il Vicariato Apostoli-co di Chongqing.

Dufresse Luigi GabrieleVescovo, Vicario apostolico del Sichuan,Mep. Viene decapitato il 14 settembre1815. Leone XIII lʼha proclamato Beato, il27 maggio 1900.

Il Papa Leone XIII, il 27 maggio 1900, haproclamato Beati: Zhao Rong Agostino, sacerdote, uccisonel 1815. Yuan Zaide Giuseppe, sacerdote, ucci-so nel 1817. Liu Ruiting Taddeo, sacerdote, uccisonel 1823. Liu Hanzuo Paolo, ucciso nel 1818.Liu Wenyuan Pietro, ucciso nel 1834. Hao Kaizhi Gioacchino, ucciso nel 1839. Cao Guiying Agnese, uccisa nel 1853.

Bai Xiaoman Lorenzo, ucciso nel 1856. Lu Tingmei Gerolamo, ucciso nel 1858. Chapdeleine Augusto, Mep, nato nel1814, ucciso il 28 febbraio 1856.

Tang Giovanni BattistaSacerdote, diocesano. Era nato intorno al1890, ed era stato ordinato sacerdoteverso il 1918. Venne arrestato nel marzo1951. Dopo vari mesi di maltrattamenti inprigione, fu condannato ai lavori forzati.Morì di dissenteria nel settembre onellʼottobre 1951, mentre veniva traspor-tato al campo di lavoro.

(continua)

24 “Chiesa viva” *** Maggio 2011

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