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Mercoledì 19 maggio, pag. 22
Nuova sede e rinnovo dei vertici per la Cia domenica
sulla Noalese
La Confederazione italiana agricoltori rinnova domenica prossima le proprie cariche sociali. Sarà
anche l’occasione per inaugurare ufficialmente la sede di via Noalese, sede storica della
Confederazione dal 2005, ampliata e rinnovata dopo l’acquisto del primo piano del fabbricato
avvenuto lo scorso 21 gennaio. L’Assemblea elettiva provinciale porterà all’elezione del presidente
(eletto dai delegati) e dei membri della direzione (ex consiglio direttivo). I lavori congressuali si
apriranno con l’intervento e la relazione del presidente in carica, Denis Susanna, eletto per la prima
volta l’11 marzo del 2006, dopo dodici anni di presidenza di Giorgio Feston. Sarà presente il
coordinatore regionale Cia, Alberto Giombetti. Alle ore 13 l’inaugurazione degli uffici e la
benedizione da parte del Canonico del Capitolo della Cattedrale mons. Arduino Beltrame.
Mercoledì 19 maggio, pag. 9
IL FORUM
“Innovazione in campo: sperimentazione e filiere agricole sostenibili”: questo il tema del forum che
si terrà venerdì nel centro congressi della Tenuta di Ca’ Tron a Roncade. Nel corso del forum sarà
presentata la sperimentazione condotta a Ca’ Tron con l’obiettivo di mettere a disposizione degli
agricoltori dei sistemi agronomici virtuosi, ecocompatibili e sostenibili, capaci di rispondere alle
esigenze dei trasformatori in termini di quantità, qualità, sicurezza e tracciabilità.
Mercoledì 19 maggio, pag. 13
Manzato, sul vino bio la Ue ci prende in giro
«Il rinvio della decisione comunitaria sul vino biologico fa, a dir poco, cadere le braccia: anche
questa volta le sorti dei produttori vengono messe nelle mani dei Paesi non produttori». Lo afferma
l’assessore regionale all’agricoltura, Franco Manzato. «Il Veneto è il maggiore produttore di vino
biologico: dovremmo essere noi a pilotare le decisioni, invece dobbiamo subire decisioni altrui».
Mercoledì 19 maggio, pag. 14
QUINTO
Mondo contadino in rosa
QUINTO - (n.d.) Il ruolo della donna nel mondo contadino veneto. E' il filo conduttore del nuovo
ciclo di incontri promossi dall'Associazione Cultura e Tradizione Contadina di Santa Cristina di
Quinto. Gli incontri si svolgono nella sede di Cervara Cavalli in via Padovana 20 a Santa Cristina.
Primo appuntamento questa sera alle 20,30. Il tema della serata sara: "Bettina dona contadina, come
deventar dona intel'el mondo contadin veneto", con l'intervento di don Giancarlo Ruffato.
L'associazione è stata fondata da Giorgio Libralato, che nella sede di Cervara Cavalli ha raccolto ed
esposto al pubblico anche un ricco campionario di cimel.
Mercoledì 19 maggio, pag. 6
I DANNI DEL MALTEMPO La Pedemontana fra le aree più colpite
Muraro batte cassa: 830mila euroLa Provincia chiede aiuto alla Regione per gli interventi urgenti
TREVISO - Il maltempo dei giorni scorsi, e quello già annunciato per i prossimi, mette in difficoltà
la Marca. Le abbondanti piogge hanno inzuppato il terreno e ora bisogna far fronte al rischio di
frane e smottamenti in quasi tutto il trevigiano.
La Provincia lancia l'allarme senza troppi giri di parole. E sempre senza peli sulla lingua ne indica
la soluzione. «In virtù delle ridotte risorse e i vincoli del Patto di stabilità chiedo un contributo
straordinario alla Regione per consentire l'esecuzione di tutti gli interventi necessari per la sicurezza
- spiega Muraro - è necessario intervenire ulteriormente, soprattutto pulendo i fossati, in particolare
nella zona a sud della Marca, per garantire la sicurezza idraulica in caso di nuove intense
precipitazioni che non non affatto da escludfere».
I conti sono già stati fatti. La risposta al maltempo fuori stagione costerà alle casse provinciali circa
835 mila euro. Chiaro che con questi numeri ogni contributo proveniente da Venezia è benaccetto. E
Muraro ha già preso carta e penna per farlo sapere al governatore Zaia.
«La Provincia si è immediatamente attivata con interventi di somma urgenza perché le piogge
stanno determinando dissesti, frane e cedimenti sulle strade - continua il numero uno del
Sant'Artemio - ma serve un confronto fra Regione e Province per affrontare le problematiche legate
ai vincoli del Patto di stabilità ricercando soluzioni per consentire la rapida realizzazione di
interventi indispensabili».
L'emergenza ora è generalizzata. Oltre al sud della Marca, infatti, la Provincia indica la necessità di
intervenire anche nella fascia nella pedemontana: da Montebelluna a Vittorio Veneto, da Fregona a
Valdobbiadene sino a Maser e Asolo.
Mauro Favaro
Mercoledì 19 maggio, pag. 12
CARBONERA
Scuola di vino della FisarCARBONERA - (gp) Il Mirik Café e il progetto «Carbonera in salute» in collaborazione con la
Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori, propongono 4 serate per diffondere la
corretta conoscenza del vino e una cultura del bere responsabile.
Davide Zanette, esperto del settore e socio Fisar, guiderà i corsisti attraverso lezioni teoriche e
pratiche. Il corso si terrà al Mirik Café in via Roma, con inizio alle 20.30 (l'iscrizione costa 30
euro).
Il primo incontro è fissato per mercoledì 26 maggio e si parlerà di tecnica della degustazione,
spumantizzazione e degustazione di vini spumanti. Giovedì 3 giugno la lezione verterà su
viticoltura, enologia e degustazione di vini bianchi. Mercoledì 9 Zanette affronterà l'enografia
nazionale, la degustazione di vini bianchi ed i primi approcci all'abbinamento. Mercoledì 16 giugno,
infine, si concluderà con la tecnica di abbinamento cibo-vino, la degustazione di vini dolci ed
esperimenti cromo-fonetici.
I partecipanti saranno, poi, invitati a presenziare attivamente alla serata di venerdì 25 giugno sul
tema «Alcol sì, ma con la testa». Relazionerà Giovanni Gallo, direttore del Dipartimento di
Prevenzione dell'Usl 9, sulle conseguenze dell'abuso del vino.
Per prenotazioni e informazioni sul corso, telefonare al 333.4516849 o 349.2256843
Mercoledì 19 maggio, pag. 17
Pedemontana, il comitato freme e ora il sindaco deve
battere cassa
VOLPAGO - (l.bon) Sul caso Pedemontana, il sindaco batte cassa in Regione. E il Comitato è sotto
l'occhio della Digos. Al momento, gli unici tratti certi di trincea nel Comune di Volpago recepiti dal
tracciato a disposizione del commissario Vernizzi, sono quello a cavallo di via Madonna della
Mercede e quello che da via Fornace vecchia porta al confine con Giavera. Per sapere se ne
verranno previsti altri (800 metri?) occorrerà attendere la presentazione, da parte della Sis, del
nuovo progetto, attesa per venerdì. Ieri, a Mestre, il commissario straordinario ha parlato chiaro a
sindaco e Comitato di Volpago: eventuali modifiche dovranno avere la copertura finanziaria. «Per
questo - dice Toffoletto - intendo batter cassa in Regione. Non solo. Voglio convocare consiglio
comunale, sindaci del Montello, Provincia non appena ci sarà il progetto». Ma il Comitato scalpita.
«Vorremmo che ci si muovesse subito - dice il presidente Ido Basso - soprattutto con un intervento
di coordinamento tra i sindaci del Montello. Come abbiamo detto al commissario - che ha
dimostrato di non essere a conoscenza del fatto che, da noi, l'irrigazione non avviene a scorrimento
ma a pioggia, e quindi la trincea non comporta problemi - non siamo cittadini di serie B. Eppure, ci
troviamo con una Pedemontana che corre a un chilometro e mezzo dal Montello».
Intanto, la protesta del Comitato alla "Dieci Miglia del Montello" e l'idea di far sentire la propria
voce anche in occasione del passaggio del giro d'Italia ha messo sul chi va là la Digos. «Sono stato
contattato da un ispettore - conferma Basso - come era già accaduto prima della Conferenza dei
servizi. Forse qualcuno teme che vogliamo bloccare il giro. Ma siamo persone civili: lungo i
tornanti e nei punti strategici appenderemo solo degli striscioni.
Mercoledì 19 maggio, pag. 30
«In trincea se paga la Regione»
VOLPAGO. «Se la Regione sarà disposta a coprire i maggiori costi della realizzazione in trincea di
tutto il tratto volpaghese della Pedemontana Veneta, nessun problema. Ma senza la copertura
regionale non ci saranno ulteriori tratti in trincea». Così ha risposto ieri il commissario straordinario
Silvano Vernizzi, a sindaco, assessore e rappresentanti dei comitati civici di Volpago. Ha poi
informato che tutte le modifiche fatte in seguito alle richieste dei sindaci saranno oggetto delle
controdeduzioni da parte della Sis, poi i tecnici esamineranno se sono compatibili con i
finanziamenti a disposizione e solo se lo saranno avranno via libera. Insomma quanto avevano
conquistato i sindaci non è ancora certo. I volpaghesi ci sono rimasti male nel sentire che speranze
di portare in trincea anche i tratti attualmente in rilevato e Volpago Ambiente sta mettendo in campo
una serie di iniziative per ottenere ciò che Vernizzi ha detto di non poter concedere. Si preparano a
far sentire la loro protesta al Giro d’Italia quando approderà ad Asolo, mettendosi coi loro striscioni
di protesta in qualche tornante del Grappa. Ma vogliono premere anche sul sindaco di Volpago
perché si faccia promotore di un’azione politica comune con gli altri sindaci montelliani per
convincere la Regione a mettere in trincea tutto il tracciato. «Il Montello è patrimonio comune, al
sindaco Toffoletto chiediamo di farsi promotore di un documento di tutti i sindaci montelliani per
salvaguardare il Montello da una barriera come la Pedemontana in rilevato - dice Ido Basso - Siamo
d’accordo con l’idea del sindaco Gottardo di Giavera di chiedere alla Regione una pausa di 5-6 mesi
per valutare bene tutta l’operazione». (e.f.)
Mercoledì 19 maggio, pag. 31
Corona e Capuozzo contro il casello A27
(Diego Bortolotto)
SANTA LUCIA. Mauro Corona ed il giornalista Toni Capuozzo hanno fatto visita alle campagne
dove è in progetto la costruzione del nuovo casello dell’A27, esprimendo il loro dissenso per
l’opera e l’appoggio verso il comitato Tutela del paesaggio veneto. «Rubano i vigneti per fare un
casello» ha detto Corona durante la serata di beneficienza che si è svolto a Mareno lunedì sera.
L’artista friulano ed il giornalista di Mediaset erano tra gli ospiti dell’incontro che si è svolto al
palazzetto dello sport di Mareno per raccogliere fondi per i terremotati di Haiti. Nel pomeriggio
hanno fatto visita all’azienda agricola Vendrame in via Dell’Argine a Santa Lucia e fatto un
sopralluogo nell’area dove Autostrade per l’Italia spa e la Provincia hanno deciso di realizzare il
nuovo casello e lo svincolo dell’A27. Lì Capuozzo e Corona hanno incontrato alcuni rappresentanti
del Comitato, agricoltori e consiglieri comunali di Progetto Santa Lucia, che si oppongono al
progetto così come è previsto. «Rubano i vigneti per fare il casello» ha detto anche pubblicamente
Mauro Corona durante la serata. Il grido d’allarme per lo sfregio ambientale si è rivolto anche
contro la costruzione di nuove cave, così come previsto dal Prac della Regione Veneto. Il casello
autostradale è collocato in mezzo ai due siti estrattivi previsti sul Piave tra Santa Lucia e Borgo
Malanotte. «Rubano l’oro bianco dal fiume» ha sostenuto Mauro Corona riferendosi ai cavatori che
estraggono la ghiaia. Si sta così allargando il fronte dei contrari alla devastazione del territorio in
zona Gabbiano, già due sono i ricorsi presentati al Tar. Un’area a vocazione oggi agricola, con la
presenza di diverse imprese agricole che potrebbe subire gravi contraccolpi dalla realizzazione
dell’opera. Prossimamente è in programma di organizzare un evento per sensibilizzare l’opinione
pubblica che potrebbe avere come protagonisti gli stessi Mauro Corona e Toni Capuozzo. Finora,
comunque, Comuni e Provincia di Treviso non hanno mai fatto passi indietro.
Mercoledì 19 maggio, pag. 15 edizione NAZIONALE
LA RICERCA Quasi un milione di persone si sposta nella regione alla scoperta di cibo e vini
Veneto, turisti presi per la gola
Turisti per fame. Ma un appetito doc, quello che ti porta a scegliere i prodotti migliori: quasi un
milione di persone arriva ogni anno in Veneto con lo scopo principale di riempire le dispense.
Precisamente, come emerge da uno studio della professoressa Mara Manente, coordinatrice del
Ciset, centro studi di economia turistica, 200 mila turisti (sui 14 milioni annui) arrivano solo per
acquistare prodotti locali, altri 840 mila oltre a venire per gli acquisti, sono anche attratti da altre
motivazioni che non sono solo la vacanza. Dall’altro lato, invece, in Veneto ci sono oltre 100 mila
imprese agricole che gestiscono più di un milione e 200 mila ettari, pari a due terzi della superficie
regionale. La produzione supera di molto il fabbisogno locale, ma il Veneto è la seconda regione
italiana per importazione di prodotti agricoli dall’estero. Una contraddizione in termini? Parrebbe di
no, visto che l’importazione non solo tiene, ma non accenna a calare, come denuncia anche
Coldiretti. Il comparto agricolo regionale produce frutta, latte, formaggi, carne, uova, vino e
zucchero con livelli di alta qualità e in quantità superiori al fabbisogno dei 4 milioni e 650 mila
veneti - sottolinea Coldiretti - Ciò nonostante il Veneto è la seconda regione in Italia per
importazione di prodotti agricoli dall’estero spacciati per territoriali e destinati alle mense di 40
ospedali, 269 centri servizio per anziani, 359 scuole elementari e medie e 20 università».
«Più dell’1,5 per cento dei turisti internazionali che vengono in Veneto dichiara di avere come
motivazione primaria quella dell’enogastronomia, è una percentuale piccola, ma primaria. - spiega
la professoressa Manente - Se però sommiamo a questa esigenza prioritaria un 6 per cento che viene
anche per il territorio, siamo al 7 e mezzo per cento di persone che vede nell’enogastronomia un
motivo di attrazione». Oltretutto è una tipologia di turisti che spende più delle altre, 130 euro a
persona contro una media di 85.
Nel paniere del turista, la spesa in gastronomia (esclusa la ristorazione) pesa per il 6-9 per cento.
Alimenti che vengono consumati o che si portano via. Nel computo non è compresa la ristorazione.
«Il 54 per cento dei turisti che acquistano i prodotti e li portano in patria, ha dichiarato di cercarli e
comperarli anche all’estero - aggiunge la professoressa Manente - Tra questi spiccano il vino e la
grappa».
Il settore enogastronomico diventa quindi un motivo di attrazione turistica pesante. Ed è proprio in
questo ambito che anche gli albergatori vorrebbero spingere l’acceleratore. Come ha più volte
sottolineato Marco Michielli di Federalberghi, «Se al turista non si offre un percorso a tutto tondo,
che comprende oltre alle bellezze naturali, anche al buon cibo e ai prodotti di qualità, si perde il
treno».
Mercoledì 19 maggio, pag. 7 edizione di PORDENONEBALZELLO Polemiche sui passi carrai
L’INCONTRO
Passi carrai, Ballaman con il Comitato
PORDENONE - Il presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman ha ricevuto i
rappresentanti del Comitato passi carrai, che sta organizzando per venerdì 21 maggio, un incontro
pubblico per discutere i problemi economici causati dai canoni sui passi carrai, una tassa dovuta da
privati, attività produttive e commerciali alle società concessionarie di strade regionali e statali. «È
importante trovare una soluzione a un problema che ha dell'incredibile: dover pagare per poter
entrare e uscire dalla propria casa o proprietà» ha detto Ballaman evidenziando come tale tassa sia
stata abolita in Veneto e già ridotta della metà per il triennio 2009-2011 dalla nostra Regione per
quanto di sua competenza. «Chiediamo a FvgStrade, che ha già ridotto della metà gli importi, di
azzerarli - ha detto Pierangelo Gardenal, vicepresidente del Comitato - e chiediamo di trovare di
concerto una soluzione per i pregressi. Inoltre cerchiamo supporto per sostenere la battaglia che
stiamo svolgendo a livello statale per abolire la legge nazionale che sta alla base di questo balzello».
Il Comitato sta raccogliendo le firme per abrogare un comma della legge 449/97. Entrando nello
specifico Luigina Zoppè, referente del Comitato per la provincia di Pordenone, ha anche
sottolineato come in certi casi si tratti di cifre che sono passate dalle 300 mila lire dovute nel 2000,
a 11 mila euro annui e che il pagamento viene richiesto anche a chi è regolarmente proprietario del
passo carraio.
Mercoledì 19 maggio, pag. 16 edizione di PADOVALIMENA
Ecco come l’acqua del biogas
riscalderà gli edifici comunali
(Ba.T.) Comune, scuole, palestre, distretto sanitario riscaldati con l’acqua calda di “scarto” prodotta
dall’impianto di biogas dell’azienda agricola Gomerio.
Un’idea che l’amministrazione Costa sta valutando e che si è concretizzata con una bozza di
progetto. Dal 2007 nell’azienda agricola “2G” è in funzione uno dei primi impianti che produce
energia elettrica da fonti rinnovabili, in questo caso da liquami zootecnici e mais in silos. Per poter
raffreddare la centrale che converte in energia elettrica il gas, vengono impiegate diverse quantità
d’acqua che raggiungono i novanta gradi di temperatura. Acqua che per essere smaltita deve essere
raffreddata, passaggio che non sarebbe più necessario con il progetto che sta studiando
l’amministrazione.
L’acqua calda potrebbe essere trasportata con un sistema di tubi in acciaio fino in municipio, ed
immessa nel sistema di riscaldamento. Un vantaggio che permetterebbe al Comune di risparmiare in
gas e soldi per riscaldare gli edifici pubblici.
A Limena annualmente si spendono 20mila euro per riscaldare le palestre e 50 mila per la
barchessa. Una nuova strada per il risparmio che l’amministrazione sta studiando, cercando di
individuare la migliore soluzione per la copertura finanziare.
«Abbiamo due importanti realtà nel nostro territorio - ha detto il sindaco Giuseppe Costa –
l’azienda Gomiero e l’azienda Tosetto e stiamo pensando alla possibilità di poter sfruttare queste
importanti risorse. Ad esempio l’attività di produzione di biogas dei Tosetto potrebbe essere utile
per la zona peep del quartiere Arcobaleno».