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• Merli• Brambilla• Rovera • Veronesi Erasmo• Belloni Filippo• Bressi Angelo• Cajo Angelo• Elli Gilberto• F. Pesenti• Nuori Anicetta• Fontana Salvatore• Mattei Nino• Clerici Guglielmo
• Assistente• Economo• Inserviente• Orfano• Orfano • Orfano• Orfano• Orfano• Direttore• Madre di Angelo Cajo• Tutore di Erasmo Veronesi• Tutore di Angelo Bressi• Tutore di Gilberto Elli
(in ordine di apparizione)
PremessaPer la realizzazione di questo lavoro, abbiamo scelto la traccia riguardante “la società anarchico-rivoluzionaria per beffeggiare i superiori” perchè l’idea della “ribellione” e della “trasgressione delle regole” affascina un po’ tutti i ragazzi e quindi…..anche noi!
Inoltre la lettura dei documenti storici relativi a questa storia avvenuta cento anni fa ci ha riportato alla mente “Il giornalino di Gianburrasca” di Giovanni Guareschi: ecco perché la musica di sottofondo che state ascoltando è proprio “W la pappa col pomodoro”, cantata da Rita Pavone nella serie televisiva su Gianburrasca realizzata negli anni ’70.
Per realizzare la nostra presentazione abbiamo utilizzato:
• programmi grafici utilizzabili on-line come habbo.it per realizzare alcune scene “a fumetto”, cooltext.com e mondoglitter.it per creare scritte particolari, imagechef.com per creare sfondi e immagini personalizzate, befunky.com per “fumettare” le fotografie;
•il programma grafico Gimp, scaricabile gratis da internet, per modificare le immagini;
•il sito wikipedia.it e il motore di ricerca google.it per cercare informazioni;
•i siti web pioalbergotrivulzio.it ed ex-martinitt.it per trovare le vecchie foto della storia dei Martinitt.
Motivazione del lavoro
Lo scopo della nostro lavoro è stata la realizzazione di un romanzo storico illustrato, liberamente ispirato a documenti provenienti dell’archivio del Museo dei Martinitt.
Questo romanzo racconta la storia di cinque orfani dell’ orfanotrofio Martinitt, che fondarono una società segreta per organizzare scherzi nei confronti dei “superiori”, cioè degli inservienti e degli istitutori.
Ogni riferimento a persone o a fatti non è puramente casuale.
La visione dell’ipertesto può avvenire con due modalità:
1) potete stare comodamente seduti e osservare le pagine che
si sfogliano in automatico2) passare più velocemente alla pagina successiva con un click
del mouseQuesto è tutto……
Buona visione!
C’era una volta, cento anni fa … a Milano, nell’Orfanotrofio dei Martinitt, l’assistente Merli che dopo una lunga giornata di lavoro era molto stanco.Al tocco della mezzanotte si diresse a passo deciso verso il suo dormitorio, dove gli orfani di cui si occupava stavano già dormendo. Nonostante il buio riuscì a distinguere il proprio letto.Posò la mano sul letto, pronto a sedercisi sopra, quando sentì qualcosa; infuriato accese la luce e riconobbe gli oggetti che erano stati contenuti nel proprio tavolino, ora scomparso.Si guardò attorno e tra lo stupore degli orfani cominciò ad accusare di furto ciascuno di loro, promettendosi di denunciare il tutto alla direzione l’indomani.
Cosa ci fanno tutti i miei oggetti sparpagliati sul
letto??Insomma! Non devono succedere questi episodi
spiacevoli!
Voglio sapere il colpevole! Subito!
Chi è stato??… …
Mmmh…Cosa potrei scrivere?“13 giugno…nella mia qualità di assistente
della camerata n°3…”
Era pomeriggio e l’economo, insieme all’inserviente Rovera, stava perlustrando attentamente l’istituto, alla ricerca del tavolino appartenente all’assistente Merli e scomparso dalla sera precedente.Dunque, dopo averlo cercato in tutto l’orfanotrofio, andarono verso il cortile, dirigendosi verso le cantine delle aule di disegno.
Oddio!! L’economo e l’inserviente Rovera stanno
andando in cantina ….
speriamo che non ci scoprano!
Abbiamo messo i lucchetti:
speriamo che non li forzino per entrare nella
nostra “base” segreta….
Noooo!!Non
aprite quella
portaaa!!!
E se l’inservienteRovera scoprisse la verità e trovasse il tavolino di Merli nella nostra “base”?
Saremmo in guai grossi! E’ stato uno scherzo veramente stupido farlo sparire… e pensare che finora l’avevamo fatta sempre franca…
L’inserviente e l’economo scesero per una scala cupa e buia, per poi trovarsi di fronte ad una porta chiusa a chiave e con due lucchetti, uno in alto e un altro in basso sull’imposta.Ovviamente, come i ragazzi avevano previsto, i due signori, incuriositi dal possibile contenuto della stanza “serrata”, l’aprirono forzando la serratura con molta difficoltà e successivamente entrarono, trovando una cantina priva di finestre, quindi completamente buia.Oltre al tavolino dell’assistente Merli, inoltre, trovarono: un salvadanaio, sedili, lampade, penne, matite, quaderni, bottiglie e un bicchiere.
Sì! Sicuramente di lì non siamo
ancora passati…Non ne ho idea!Cerchiamo meglio!
Chissà dove sarà il
tavolino dell’assistente
Merli!
Ehi guardi: una porta! Proviamo a forzare quei lucchetti…
Ma cos’è questo posto??? qui non doveva
esserci il deposito
dei materiali da disegno???
Ma quello… è il tavolino che
stavamo cercando!!!
Così mi è stato detto…
Videro inoltre posati su un tavolo un notes con indicate numeri e piccole somme di denaro. Poi notarono una carta con scritti lettere dell’alfabeto e numeri corrispondenti dall’1 al 21.Era una specie di crittografia che, una volta studiata, portò ad individuare come responsabili dell’allestimento del “covo”gli orfani Veronesi, Cajo, Elli, Bressi e Belloni.
Dobbiamo avvertire subito il Direttore!
E là invece c’è un notes con alcuni numeri seguiti da somme di denaro
1h2n4n
s5a9dn
a8f0s
Ma ha visto quei quadri? Caserio e Bresci erano due
anarchici!!! Cosa hanno nella testa quei
ragazzi??
Guardi! Una crittografia
un notes con numeri e piccole somme indicate
Ma cosa vorranno
mai dire tutti questi
numeri così combinati?
Potrebbero essere riferiti a quel foglietto con i numeri
collegati a delle lettere!
Potremmo trovare i colpevoli
grazie a questi documenti!!
Questa qua sembra
proprio la calligrafia di
Bressi!
Quindi è lui l’artefice dell’inno a
Gaetano Bresci!
Sì sì! E questa è
sicuramente quella di Cajo!!
Dunque può essere solo lui ad avere scritto l’inno
a Caserio!
E questa può essere
solo la scrittura di
Elli!Infatti ha scritto il regolamento …
Il primo dei ragazzi a confessare sotto interrogatorio del direttore fu Cajo, il quale si difese dicendo che, mentre lui faceva da palo, erano stati Belloni e Bressi a portare nel loro “covo” il tavolino dell’assistente Merli.
Naturalmente, a sua discolpa, Cajo disse che avrebbe voluto non partecipare a quello scherzo stupido, ma temeva di poter essere escluso dal gruppo degli unici amici che aveva trovato nell’istituto.
Acciderba! Se Erasmo scopre che ho fatto i
nomi al Direttore mi ammazza!
Non è giusto che solo io,Cajo,
paghi. Anche gli altri devono
essere espulsi!!!
Vi prego non espellete mio figlio Angelo!
Cara signora Anicetta Nuori, noi
purtroppo dobbiamo espellerlo! Per violazione delle
regole dell’istituto!
Belloni e Bressi furono convocati dal direttore, ma non fecero i nomi degli altri componenti della società.
Dal confronto delle calligrafie e dai documenti trovati nella cantina si scoprirono gli altri due orfani responsabili degli scherzi che da qualche tempo avvenivano nell’ istituto.
Il direttore F.Pesenti scrisse una lettera nella quale riassunse gli episodi finora accaduti, commessi dalla “società anarchico-rivoluzionaria per beffeggiare i superiori”, specificando inoltre i nomi dei componenti del gruppo e i reati di cui erano imputati: manifestazioni di violenza e di reazione, congiunte all’apologia del reato.
Milano 19 giugno 1910Orfanotrofio maschile di Milano
DirezioneLa ricerca di un tavolino scomparso da un dormitorio condusse alla scoperta del luogo di riunione, in altro dei sotterranei dell’istituto, di una associazione di cinque allievi, costituitasi il 22 maggio scorso, avente per programma un regolamento esposto nel locale, il cui art.1 è così concepito:“questa società fondata fra gli orfani (Martinitt) prosegue con idee anarchiche e rivoluzionarie ed è fatta a scopo di beffeggiare i superiori”.A confermare poi le tendenze e i sentimenti degli associati, in altro quadro erano trascritti,da due fra essi, due inni dedicati a Caserio e a Bresci!I giovani cospiratori commisero fortunatamente l’imprudenza di lasciare sul tavolo due documenti preziosi: un cifrario e un registro di cassa, col mezzo dei quali fu agevole di identificare gli orfani : Veronesi Erasmo, organizzatore e capo; Cajo Angelo, attivo segretario della società, al quale si deve la copia del regolamento; Elli Gilberto, autore dell’inno a Bresci; Bressi Angelo, autore dell’inno a Caserio; Belloni Filippo.Davanti a queste manifestazioni di violenza e di reazione, congiunte all’apologia del reato,diventava incompatibile l’ulteriore presenza dei cinque colpevoli dell’istituto, e perciò, su concorde parere dell’On. Consigliere Delegato, Ing. Briosci, ieri sera, allorquando rientravano dal lavoro, li feci successivamente accompagnare da assistenti e consegnare alla madre oppure al tutore con lettera d’accompagnamento, avvertendo che gli orfani dovevansi accogliere e trattenere in attesa di prossimo verdetto dell’On. Consiglio. Uno di essi,il Belloni, dovè essere accompagnato a Cernusco sul Naviglio.La rapida decisione ed esecuzione produsse molto effetto sulla Comunità e fortunatamente l’allontanamento dei 5 orfani raccolse anche l’approvazione completa dei maggiori. I detti allievi, in età variabile fra 16 e 17 anni e tre mesi, fruivano dal ricovero da sette ad otto anni e si trovano in condizioni di mercede sufficienti per far fronte alle esigenze della vita.Il direttore F.Pesenti
E quella volta, quando mi hanno
messo la pece sulla sedia,
rovinandomi i pantaloni nuovi?
Inneggiare all’anarchia e alla
rivoluzione è apologia di reato!!!!
Hanno esaltato e difeso
pubblicamente un’azione ritenuta reato dalla legge
italiana!!!!!
Come si sono permessi di oltraggiare i superiori
in questo modo?
Sono d’accordo sulla loro
espulsione dall’Orfanotrofio!!!
In seguito all’espulsione dei cinque ragazzi il direttore Pesenti ricevette molte lettere, due delle quali da parte dei tutori di Veronesi e di Bressi.
Il primo di essi chiese umilmente perdono per l’inconveniente causato dal ragazzo a lui affidato e pregò il direttore di poter ricevere almeno i vestiti e la paga finora guadagnata, dato che mancavano pochi mesi al raggiungimento della maggiore età e quindi all’uscita dall’Orfanotrofio.
Era la sera del 22 maggio e cinque ragazzi ospitati all’orfanotrofio dei Martinitt ebbero un’idea innovativa.Fondarono dunque una società per organizzare scherzi divertenti per beffeggiare i loro superiori, come gli insegnanti, gli inservienti o gli assistenti.Inoltre Veronesi era un “fan” di Gaetano Bresci, un famoso anarchico che il 29 luglio 1900 uccise il re Umberto I di Savoia, come racconta anche un inno a lui dedicato.
… ma fermiamoci un momento! Vi dobbiamo spiegare l’antefatto………….
Ragazzi, noi siamo anarchici e ci rifiutiamo
di seguire le stupide regole di questo
orfanotrofio!Ci dobbiamo ribellare, come fece l’anarchico
Gaetano Bresci quando uccise Umberto I di
Savoia!
A proposito di Bresci, ho trovato un inno dedicato
a lui! Potremmo ricopiarlo e farne tesoro nella nostra
nuova società!
Erasmo… se mi dai l’inno potrei ricopiarlo io che
ho una bella calligrafia!
Vi starete chiedendo come mai i ragazzi formarono la società …
Essendo stanchi di dover rispettare le regole imposte dagli adulti dell’orfanotrofio, i cinque ragazzi decisero di formare una società nella quale chi, disgraziatamente, fosse punito per aver organizzato una “bravata”, sarebbe stato risarcito con una piccola somma di denaro.Naturalmente tale socio doveva stare attento a non farsi scoprire troppe volte, poiché una regola della società era di non poter più usufruire del risarcimento se veniva scoperto per tre settimane consecutive. In questo caso ci si poteva reiscrivere.Per iscriversi bisognava pagare £ 50 e per far parte della società bisognava pagare una quota settimanale di 10 centesimi.
REGOLAMENTOArticolo 1°Questa società fondata tra gli orfani (Martinitt) prosegue con idee anarchiche e rivoluzionarie è fatta a scopo di beffeggiare i superiori.Articolo 2°Tutti gli orfani possono far parte a detta società purché sia della 2a sessione. La tassa di iscrizione è di £ 0,50 e di cent. 10 settimanali.Articolo 3°Nessun socio può usufruire dei beni della detta società se non dopo un mese che si trovi iscritto.Articolo 4°Tutti quelli che ritarderanno più di 15 giorni a pagare la tassa settimanale è espulso dalla detta società e perde ogni diritto, potendo ritrasciversi mediante l’art. n. 2.Articolo 5°Trascorso un mese della regolare iscrizione il socio a il diritto ai seguenti beni: 1° Se per cause qualsiasi fosse privato della colazione lo si ricompensa con £ 0,30. 2° Se privato dell’uscita £ 0,50. Ma perderebbe ogni beneficio se si riscontrerebbero per tre settimane consecutive. Il socio perde ogni diritto, può però ritrasciversi mediante l’art. n. 2.
Articolo 6°La società è aperta tutte le domeniche e giorni festivi dalle 9 alle 10 e dalle 12 alle 14 ½. Le assemblee si terranno qualora vi fosse un invito di almeno 5 soci i quali abbiano idee atte a migliorare le nostre condizioni. Non si nomineranno né capi né consiglieri, che così lo vogliono. Articolo 7°[…] [po]tranno discutere i fatti […] [a tutti i] soci verrà consegnato una tessera di riconoscimento per poter entrare le ore in cui è aperta detta società. La società si scioglierebbe qualora vi fossero meno di 4 soci.Articolo 8°le nostre idee, ma vi sarà però un socio innominabile, il quale ha le chiavi di tutto.Articolo 9°Nessun socio può chiamare o aver risposta di un altro se non è questo chiamato per numero.Articolo 10°Non si deve assolutamente confidare a nessuno dove si trovi la nostra sala. Colui che si azzarderebbe a far ciò senza permesso o consenso de li altri soci viene multato di cent. 10. Si prega vivamente che nel locale si faccia il più rigoroso silenzio.
Cercando tra i vecchi giornali dei nonni, gli orfani trovarono un articolo dedicato a Gaetano Bresci, l’anarchico che aveva assassinato Umberto I di Savoia.
Loro, affascinati dall’idea di anarchia, erano però assolutamente contrari alla violenza, volevano soltanto fare degli scherzi alle persone che annoiavano tutti i loro giorni col richiamo alle regole, come faceva soprattutto l’assistente Merli.
I ragazzi erano divertiti all’idea di aver realizzato tanti scherzi in una settimana e di non essere, nonostante tutto, mai stati colti in flagrante. Allo stesso tempo, però, temevano di essere scoperti.
Ma … noi siamo contrari alla violenza e agli
assassinii di Gaetano Bresci e di Caserio,vero?
Naturalmente!A noi piace solo l’idea
dell’anarchia, del ribellarci a regole
stupide: facciamo solo scherzi agli adulti che se lo meritano per la
loro prepotenza?!Sapete che una volta
mio nonno mi ha parlato di un altro anarchico di nome Sante Geronimo
Caserio!
Mi ha anche detto che
Caserio ha pugnalato un
presidente per vendicare
un’ingiustizia
Devo aver letto un inno dedicato a Caserio in un
vecchio giornale della mia nonna: potremmo
ricopiarlo assieme a quello su Bresci!
Guardiamo tra i giornali di mio nonno. Magari
troviamo qualcosa di interessante su Gaetano Bresci
Ehi,guarda questa copertina!!! Questo è il
re Umberto primo di Savoia che è stato
ucciso dall’anarchico Bresci. Leggiamo come è avvenuto!
Ahah. Si è arrabbiato tanto!! E invece quando
gli abbiamo bucato la gomma
della bicicletta?!?
Siamo troppo forti! Non ci scopriranno
mai!
…è stato forte! E
quando ho messo il miele nel calamaio
al posto dell’inchiostro
?!
Ti ricordi quando ho
messo la pece sulla sedia
dell’insegnante, sporcandogli i
pantaloni?!
La fresca brezza della sera scompigliava le foglie degli alberi fuori dal collegio creando come sottofondo un brusio simile al bisbiglio di due voci.Nel mentre, due ragazzi ospiti del collegio erano impegnati nel loro intento.Si trattava di una beffa fantastica che avrebbe superato qualsiasi record.Belloni, in silenzio, fece cenno a Bressi di sollevare il tavolino che tra poco avrebbero nascosto.
Qualche settimana più tardi…
Scesero le scale cautamente, attenti a non causare il minimo rumore per non destare sospetti che sarebbero costati cari alla loro associazione.Arrivati alla fine delle scale Belloni, fece scattare il meccanismo di apertura di ogni lucchetto, per entrare in quella misteriosa cantina colma dei frutti delle beffe fatte finora.Bressi e Belloni posarono il tavolino in un angolo remoto della stanza impolverata, per poi lasciare quel luogo contenente tutti i loro segreti più preziosi. Cajo, nel frattempo,silenzioso e impassibile era a fare la guardia, nel caso ci fossero problemi.
Passarono i giorni…e cominciarono anche le indagini riguardanti la misteriosa scomparsa del tavolino dell’assistente Merli.Nessuno confessò nulla, tranne Cajo che, timido e impaurito, narrò l’impresa dei suoi complici, Belloni e Bressi, specificando però di aver avuto il ruolo di guardia e non di “ladro”.
Ma… torniamo alla storia che vi stavamo
raccontando……
… in seguito alla relazione del direttore,
venne convocato il Consiglio d’Istituto.
Il comportamento di questi ragazzi
non è assolutamente consentito nel
nostro istituto …
A mio parere dovrebbero
essere espulsi. Che
ne pensa direttore???
Ha assolutamente ragione signor
Merli. I signorini Belloni, Bressi,
Cajo, Elli, Veronesi
sarebbero da espellere
dall’istituto.
Direttore, ho consultato le
liste delle punizioni degli
ultimi anni e pare che i
ragazzi appena nominati siano i
peggiori in campo di
condotta nell’ istituto.
Esattamente signore sono i
peggiori in tutto l’istituto: fanno
scherzi ai superiori e rubano gli
oggetti appartenenti a noi insegnanti
Votiamo …Chi è
favorevole e chi , invece,
contrario all’espulsione
dei cinque ragazzi?
Favorevole!!!
Contrario!
Favorevole!
Favorevole!
Favorevole!Naturalmente favorevole!
Ne sono sicuro!!!Stava ridendo alle mie
spalle con i suoi amichetti!!!
Signor direttore,almeno a Veronesi , che ha lavorato tanto in tutti questi anni, e fra pochi
mesi verra’ dimesso dall’ istituto,
consentiamo di finire il suo percorso …
Signore …Come mai è
contrario all’espulsione dei ragazzi??
Ma come!!! Signore magari si dimentica che il signor Veronesi era la mente del
complotto, il capo!!!
Ma signor Merli, come fa a sapere che e’
stato proprio il signorino Veronesi?
Il ragazzo ce l’ ha sempre avuta con me,
Dopo la prima volta che l’ho rimproverato
mi sono ritrovato i lombrichi nel cuscino!
Il Consiglio d’Istituto, dopo una lunga riflessione, decise che l’unica cosa giusta da fare era espellere gli orfani dall’istituto e trattenere ogni sorta di avere personale dei cinque ragazzi, compresa biancheria e paghe ricevute durante la permanenza all’orfanotrofio.
Devo scrivere una lettera a
tutte le famiglie degli orfani espulsi…
Con l’espulsione, ai cinque ragazzi vennero comunque trattenuti i risparmi finora guadagnati, che ammontavano ad un totale di £ 313,35.Allo stesso tempo arrivarono diverse lettere da parte delle madri o dei tutori dei ragazzi, nelle quali veniva implorato il direttore di aver pietà delle azioni commesse dai propri figli e di restituire ad essi quelle somme e la biancheria.Ma il consiglio d’istituto, a cui avevano deciso di appellarsi, fu irremovibile: la decisione era ormai presa!
Milano 09-07-1910
Il sottoscritto, tutore del
Gilberto Ellifa rispettosa istanza acodesto Spett.e Consiglio
Chiedo gli vengano, in via di speciale favore, restituiti gli indumenti (abiti etc) che a luiappartenevano. Spera che la sua preghiera verrà ascoltata favorevolmente, tanto più se le Sig.e VV. Ill.me vorranno tener calcolo dell’assolutaimpossibilità di mezzi del sottoscritto, che assolutamente non può aiutarlo in nessun modo.
Confidando nel buon cuore di lor Signori, con stima e rispetto, si professa della S.V. Ill.ma devotissimo ed obbligatissimo.Guglielmo ClericiCorso Buenos Ayres, n. 49
I soldi e la biancheria di quei cinque ragazzi
irresponsabili li terremo in istituto. La punizione deve essere esemplare!
Naturalmente… secondo voi dovremo rendergli le loro cose
dopo quello che hanno fatto?!?
Certo che no!
Bene! La decisione è stata presa! Quei
cinque mascalzoni non riceveranno proprio
nulla!
Forse il sottoscritto, vecchio,che già fece tanti sacrifici per i minorenni nipoti che erano sei senza padre ne madre e già fin dall’ora in cattive condizioni pecuniarie, non morali però?
Forse il sottoscritto, vecchio,che già fece tanti sacrifici per i minorenni nipoti che erano sei senza padre ne madre e già fin dall’ora in cattive condizioni pecuniarie, non morali però?
Il sottoscritto Alberto Fontana, tutore dell’alunno si permette di presentare questa nuova istanza, onde maggiormente far conoscere a codesto onorevole consiglio gli estremi bisogni dell’orfano Veronesi.
Sortito dall’istituto coi puri abiti che lo coprivano e senza un centesimo, chi deve pensare a questo povero derelitto senza genitori? Chi procurarle una camera, la biancheria ed il vestiario appena necessari?Chi tenerlo presso di sé, onde sorreggerlo ed aiutarlo in questi tristi tempi e dato la misera giornata che guadagna (£1.80 al giorno )?
MilanoIn risposta alla pregiata nota n. 1030 del 1910 in data 26 corrente mese…
E poi mi si permette di dirlo francamente,è giusto e decoroso che un Istituto così
beneviso ,rispettato e ricco, si trattenga quanto un orfano ivi ricoverato ha col
proprio sudore guadagnato lavorando,tanto più che l’istituto già si trattiene il terzo dell’utile, per la magra scusa che l’orfano fu espulso per una
stupida imbecillità, che esso stesso non sa comprendere e decifrare, e pura
conseguenza di debolezza di mente o di cattivi compagni.
E poi mi si permette di dirlo francamente,è giusto e decoroso che un Istituto così
beneviso ,rispettato e ricco, si trattenga quanto un orfano ivi ricoverato ha col
proprio sudore guadagnato lavorando,tanto più che l’istituto già si trattiene il terzo dell’utile, per la magra scusa che l’orfano fu espulso per una
stupida imbecillità, che esso stesso non sa comprendere e decifrare, e pura
conseguenza di debolezza di mente o di cattivi compagni.
Sapete…è arrivata una lettera dal suo avvocato, che minaccia di farci
ricorso, poiché il nostro regolamento potrebbe
rappresentare un abuso di potere e quasi quasi sembriamo noi i ladri
perchè tratteniamo parte delle somme guadagnate dagli orfani, per il loro sostentamento nel Collegio. Inoltre, siccome l’orfano ha quasi
18 anni, sarebbe dovuto comunque uscire dall’orfanotrofio a breve, con
le somme a lui spettanti.
Ci converrebbe rendere la
biancheria e i soldi guadagnati
ad Erasmo Veronesi..
E perché mai dovremmo fare una
cosa simile?
Va bene diamogli biancheria e soldi, per non rischiare delle grane in tribunale e
pagare i danni. Però…silenzio!!! Se gli altri non si lamenteranno di nulla, noi
abbiamo tutti i diritti di tenerci i loro soldi.
…però non è giusto che
vincano sempre i prepotenti!
THE END
Siete per caso curiosi di saperne di più sugli anarchici Bresci e Caserio e conoscere gli inni creati dai loro sostenitori?
Se sì attendete qualche secondo, altrimenti cliccate sul No.
Uccise a Monza,la sera di domenica 29 luglio 1900, sparandogli contro tre colpi di pistola ( o quattro, le fonti storiche non concordano), il Re d’Italia Umberto I di Savoia.Il sovrano stava rientrando in carrozza nella sua residenza monzese. L’ assassinio, immortalato in una celebre tavola del pittore Achille Beltrami per La Domenica del Corriere, avvenne sotto gli occhi della popolazione festante che salutava il monarca. Bresci si lasciò catturare senza opporre resistenza; e fu il carabiniere a salvarlo, proteggendolo dal linciaggio a cui stava per essere sottoposto dalla folla inferocita.Appositamente in Italia con il preciso intento di uccidere Umberto I: intendeva così vendicare la strage avvenuta a Milano nel 1898, quando l’ esercito guidato dal generale Bava-Beccaris sparò su una folla di manifestanti (il totale dei morti non è mai stato accertato, ma superò sicuramente il centinaio).
Nascita
Prato,11 Novembre 1869
Morte
Isola di santo Stefano, 22 maggio 1901, impiccato (non si sa se spontaneamente o ucciso dallo stato)
Anarchico Italiano Autore dell’ uccisione del re d’Italia Umberto I di Savoia
Il fatto l’ho compiuto da me, senza complici. Il pensiero mi venne vedendo tante
miserie e tanti perseguitati. Bisogna andare all’estero
per vedere come sono considerati gli italiani! Ci hanno soprannominati
“maiali”…
Ebbene, dirò che la condanna mi lascia
indifferente, che non mi interessa punto e che sono
certo di non essermi sbagliato a fare ciò che ho fatto. Non intendo neppure presentare ricorso. Io mi
appello soltanto alla prossima rivoluzione
proletaria.
Ammette di aver ucciso il
re?
Non ammazzai Umberto;
ammazzai il Re, ammazzai un
principio! E non dite delitto ma
fatto! I fatti di Milano, dove si adoperò il cannone, mi
fecero piangere e pensai alla vendetta. Pensai al re perché
oltre a firmare i decreti premiava gli scellerati che avevano compiuto
le stragi.
Dopo lo stato d’assedio di Sicilia e Milano
illegalmente stabiliti con decreto reale io decisi di
uccidere il re per vendicare le vittime.
L’imputato ha qualcosa da
aggiungere alla sua deposizione
testé letta?
Non divaghi.Resti nel tema.
Perché lo avete fatto?
All'età di dieci anni scappò di casa per trasferirsi a Milano.
Qui trovò lavoro come garzone di un fornaio. Venne in contatto con gli ambienti anarchici locali e diventò anarchico egli stesso nel 1891 a seguito degli scontri avvenuti il primo maggio a Roma.
Successivamente fondò un piccolo circolo anarchico nella zona di Porta Genova denominato A pè (in milanese "a piedi", cioè "senza soldi").
Era un compagno molto generoso: lo avevano visto, davanti alla Camera del Lavoro, dispensare ai disoccupati pane e opuscoli anarchici stampati con il suo misero stipendio.
Nel 1892, identificato e schedato durante una manifestazione e arrestato per aver distribuito un opuscolo antimilitarista a dei soldati, fu costretto a fuggire prima in Svizzera, a Lugano e Ginevra e poi in Francia a Lione, Vienne e Sète.
Il 24 giugno 1894, deciso a vendicare Auguste Vaillant a cui il presidente Carnot aveva negato la grazia, nonostante la bomba del Vaillant non avesse procurato alcun morto, si diresse a Lione dove Carnot era atteso per l’inaugurazione dell’Exposition Universelle.Raggiunto il presidente, lo colpì al cuore con un coltello dal manico rosso e nero (i colori che simboleggiano l’anarchismo).Dopo l’atto non tentò la fuga,ma corse Attorno alla carrozza del moribondo gridando “Viva l’anarchia!”.Fu processato il 2 e 3 e fu giustiziato il 16 dello stesso mese tramite
ghigliottina.
Nascita
Motta Visconti 8 settembre 1873
Morte
Lione,16 agosto 1894
ghigliottinato in tribunale
Anarchico Italiano Uccise, per vendicare Auguste Vaillant, il presidente Carnot
Scuola Media StataleScuola Media Statale “Eugenio Colorni”(Monteverdi-Colorni) via Paolo Uccello 1/A – MilanoClasseClasse 2°A (23 alunni)Prof.Prof. Elisa BediniPresidePreside Mario UboldiTitolo ipertestoTitolo ipertesto: “Non aprite quella porta!”Strumenti utilizzatiStrumenti utilizzati: Powerpoint, Internet (ricerca di documenti,gif animate, costruzione di loghi),materiali da disegno, scannerTempo di esecuzione del lavoro: 6 mesiObiettivi del lavoroObiettivi del lavoro: Riuscire a creare una storia basandosi su documenti dell’orfanotrofio Martinitt, stimolazione della creatività degli alunni, applicazione delle conoscenze apprese sulla costruzione di diapositive ppt e di ipertesti.
Raccolte tutte le informazioni possibili in internet, è avvenuta la progettazione e la progettazione e la realizzazione del lavororealizzazione del lavoro:
Scheda tecnica del lavoro
N.B.: E’ consigliata visualizzazione dello schermo 1024x768 e una versione aggiornata di Powerpoint
1) abbiamo visitato il museo dedicato all’orfanotrofio dei Martinitt e delle Stelline (Milano, C.so Magenta): la guida ci ha raccontato la storia dell’orfanotrofio dei Martinitt, fornendoci notizie e materiali utili per la nostra ricerca;
2) suddivisi gli alunni in gruppi, abbiamo esaminato i documenti in nostro possesso per realizzare le bozze cartacee dele diapositive;
3) abbiamo scelto sfondi, immagini e animazioni per le diapositive, a corredo dei testi, presenti sotto forma di pagine di romanzo o all’interno dei fumetti;
4) l’ipertesto è stato impostato in modo che si sfoglino automaticamente le diapositive, ma chi lo desidera può passare velocemente alla pagina successiva cliccando col mouse.