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METODOLOGIE PER LA VALUTAZIONE DEGLI STUDI D’IMPATTO AMBIENTALE
Introduzione agli studi d’Impatto e organizzazione
della Struttura di Valutazione
Paolo Giuntarelli
Università degli Studi di Teramo
Premessa
Il termine
Valutazione d’Impatto Ambientale
può essere inteso in molti modi differenti
In senso letterale rappresenta un
Giudizio
dato da soggetto qualificato
Nella pratica una
procedura amministrativa
attraverso la quale la società
valuta gli effetti di opere
Premessa
Il SIA è un elaborato tecnico
attraverso cui è possibile prevedere (stimare) gli effetti futuri di un intervento.Le finalità di un SIA
sono quelle alla base delle procedure d’impatto ambientale richieste
dalle direttive nazionali ed europee:
“considerare gli effetti di un progetto sull’ambiente significa proteggere la salute
umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento della varietà delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell’ ecosistema in quanto risorsa essenziale di
vita...” (Direttiva 85/337/CEE)
“....siano considerati gli obiettivi di proteggere la salute e di migliorare la qualità della vita umana, al fine di contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento della varietà delle specie e conservare la capacità dell’ ecosistema in quanto risorsa essenziale di vita,
di garantire l’uso plurimo delle risorse e lo sviluppo sostenibile” ( D.P.R. 12 aprile 1996, art. 2)
Premessa
In questo contesto gli Enti preposti dalla società devono garantire:
• la protezione della salute umana• contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita
• provvedere al mantenimento della varietà delle specie• conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in
quanto risorsa essenziale di vita• garantire l’uso plurimo delle risorse e lo sviluppo sostenibile
Il termine Impatto Ambientale
non deve essere inteso unicamente come
“inquinamento”
ma come:• alterazione dello stato attuale (positiva o negativa)
• delle componenti ambientali
• dei sistemi ambientali
prodotti da interventi di origine diversa
Tali alterazioni riguardano variazioni dei cicli bidirezionali:
• di materia
• di energia
• di servizi e di beni
che avvengono in un sistema
UOMO-AMBIENTE
Campo di applicazione
La VIA è uno strumento a supporto di una decisione
che si applica per molte opere che vengono progettate e che possono avere degli impatti
sull’ambiente e sulla popolazione
Studio d’impatto Ambientale
Il SIA si struttura attraverso:
• Descrizione del progetto
• Descrizione delle principali alternative
• Descrizione delle principali componenti
• Descrizione dei possibili effetti
• Descrizione delle misure previste di mitigazione
Studio d’impatto Ambientale
L’identificazione degli Impatti significativi
• Gli impatti significativi sono quelli che originata dal progetto si ripercuotono
nell’area vasta e ristretta
• I punti significativi di uno studio possono essere elencati in apposite check-list
Studio d’impatto Ambientale
I principali requisiti che devono essere individuati perché esista un impatto sono:
• Esistenza di una sorgente d’impatto;
• Che la sorgente d’impatto sia attiva;
• Che s’inneschi un processo di trasferimento che può dar luogo anche ad
effetti sinergici
• L’esistenza di bersagli sensibili
Studio d’impatto Ambientale
I metodi di stima degli impatti
• Individuare le linee di impatto potenzialmente significative;
• Prevederne l’evoluzione
• Quantificarne gli effetti attesi
Visto che gli impatti variano con il tempo
devono essere effettuati in tutte le fasi di realizzazione
La ValutazioneGli esperti valutatori
sono chiamati quindi svolgere la propria autonoma valutazione tecnico scientifica dei progetti attraverso
un comportamento attivo in quanto questo:• è parte del loro patrimonio culturare (genetico)
• ha come finalità la protezione dell’uomo e dell’ambiente
La VIA è “il luogo democratico” nel quale si possono dibattere pareri scientifici
La Valutazione
La valutazione del SIA
non può essere:
• esclusivamente un parere amministrativo
• un parere politico
• un mero confronto di limiti e di tabelle
Il “luogo” della valutazione
All’interno della propria Regione per progetti:
– In ambito Nazionale– In ambito Regionale– In ambito Provinciale– In ambito Comunale
Progetti che coinvolgono Regioni o Stati diversi
Gli strumenti della ValutazioneIn tutti i settori dell’organizzazione sociale gli
strumenti di valutazione preventiva sono diventati punti cardine per affrontare situazioni
diverse.
Nel settore privato la conoscenza di questi sistemi è molto diffusa è il loro impiego è
imprescindibile nella valutazione degli investimenti, delle strategie di sviluppo, nella
ricerca...
Gli strumenti della ValutazioneNel pubblico questa conoscenza è molto più frammentaria
e gli strumenti e le risorse meno disponibili.
Inoltre molte di queste valutazioni si effettuano in condizione di urgenza, sulla base di progetti di massima.
Per chi effettua la valutazione sorge quindi un dilemma: da un lato la professionalità e che rifiuta d’intervenire in
condizioni improprie,
dall’altra la convinzione che si debba contribuire per la tutela dell’ambiente in quanto il poco e l’imperfetto sono
meglio del niente.
Gli strumenti della ValutazioneUna possibile soluzione è quella di impiegare i
mezzi e le informazioni disponibili (spesso maggiori di quanto ci si attenda) al meglio,
per individuare i punti critici del progetto in valutazione e su questi effettuare una serie di
approfondimenti che porteranno ad accettare il progetto richiedendo
modifiche del progetto, ponendo prescrizioni operative e pianificando i controlli futuri.
Gli strumenti della Valutazione
L’analisi per punti critici si rifà alla fase di scoping
degli studi d’impatto,
ovvero ad una indagine preliminare volta a definire a grandi linee lo studio attraverso:
l’individuazione degli ambiti di ricerca,
le priorità tra le variabili da sottoporre ad indagine
i criteri di valutazione da adottare.
Gli strumenti della Valutazione
• La scheda preliminare di valutazione del SIA
• Il sopralluogo
• Il monitoraggio ad hoc (eventuale)
• La raccolta dei dati e la loro organizzazione
• L’utilizzo degli strumenti modellistici
• La relazione tecnico/scientifica
• La partecipazione ai gruppi di lavoro e alle conferenze
Gli “attori”Le competenze necessarie per la stesura di un SIA sono poste in differenti sfere di attività:– Sfera dei fenomeni fisici (chimica,fisica,idrologia....)– Sfera dei fenomeni della vita (scienze dell’uomo e
della natura)– Sfera dei fenomeni gestionali
( economia, geografia, urbanistica)– Sfera dei fenomeni sociali (sociologia, gestione dei
beni culturali e paesaggistici)
Gli “attori”
• 4 sfere d’attività = 4 punti di vista diversi
• non tutte le valutazioni necessitano del massimo approfondimento ma tutte di un
gruppo di lavoro
• spesso se manca la competenza specifica questa deve essere sostituita da un esperto
in altre discipline purchè sia in grado di svolgere il ruolo dell’Analista Ambientale
Il “generalista”
Il collegamento attivo tra i vari esperti deve essere fatto da un esperto particolare:
il generalista
che deve essere esperto dei problemi metodologici d’interfaccia perché il suo ruolo principale è
quello
di suscitare sinergie
utilizzando sia il pensiero gerarchico sia quello analogico
Il “generalista”
Non deve essere un dispotico coordinatore e neppure il depositario di una improbabile ed impossibile cultura totalizzante
ma ha un ruolo strategico come
in una squadra di volley deve essere l’alzatore,
....colui che tesse una trama.....
distribuendo accortamente i palloni
Il “generalista”
In uno Studio d’Impatto deve essere colui che a volte è l’addetto all’assemblaggio dei documenti, a volte lo specialista di settore, dovendo comunque sempre mantenere il
suo ruolo di stimolatore delle reazioni d’interfaccia. Deve anche essere colui che
è capace di comprendere gli umori e le esigenze del “mondo” fuori dalla Agenzia.
La formazione del generalista
Caratteristica di una simile figura è che può provenire da competenze diverse perché
....alla base di ogni generalista deve esserci un valido specialista.....
.......capace di una visione intersettoriale consapevole ..........
La formazione del generalista
La sua formazione deve partire da una propensione, già sviluppata nella sua attività
settoriale, ad allargare in maniera sistematica la propria sfera di conoscenza,
inserendo la cultura specialistica in un quadro più ampio mantenendo contestualmente la
capacità di riconsiderare la propria specializzazione originaria con occhio nuovo.