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Scuola statale “Acquerello” Direzione Didattica terzo Circolo di Carpi a.s. 2110-2011 Sezione 4 anni Insegnanti: Solieri Carla Calascibetta Silvia [email protected] ...”mi tolgo le scarpe... e sono felice!”

Mi tolgo le scarpe e sono felice!

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Percorsi di conoscenza corporea: prendere conoscenza del proprio corpo per entrare in relazione con gli altri.

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Page 1: Mi tolgo le scarpe e sono felice!

Scuola statale “Acquerello” Direzione Didattica terzo Circolo di Carpi

a.s. 2110-2011 Sezione 4 anni

Insegnanti: Solieri Carla Calascibetta Silvia

[email protected]

...”mi tolgo le scarpe...e sono felice!”

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Nella scuola dell'infanzia le attività motorie rappresentano una pratica molto comune, non necessitano di particolari abilità tecniche e riscuotono un notevole gradimento da parte dei bambini.

Attraverso il corpo e l’azione corporea, il bambino entra in rapporto con la realtà circostante, percepisce, conosce, mette in relazione oggetti ed eventi, prende coscienza dei rapporti spaziali e temporali, prima in modo diretto e concreto, poi a livello di rappresentazione mentale e simbolica.

Muoversi nello spazio in base a, oggetti, suoni, rumori, musica, condividere le proprie emozioni, sentimenti, esperienze con i compagni, rappresenta un momento fortemente aggregante e socializzante.

Grazie alle esperienze corporee che il bambino compie, costruisce la propria maturazione e sviluppa un immagine corretta e positiva di sé.

Una graduale acquisizione della sicurezza motoria ed una giusta percezione del proprio corpo significa, per il bambino, aver ben chiare tutte le possibilità di movimento che il suo corpo può compiere sia nella sua globalità, che in rapporto alle sue parti, permettendogli così di padroneggiare il proprio comportamento e vincere incertezze, ansie e paure.

La psicomotricità, è un’attività completa a cui partecipa tutto il corpo. Il bambino viene considerato nella sua totalità ed in quanto essere globale, si esprime attraverso una struttura motoria che racchiude, l’aspetto Comunicativo; Affettivo; Cognitivo e relazionale.

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La sezione è composta da 19 bambini e 7 bambine.Tutti necessitano di scoprire che

lo “stare bene insieme” , è fatto di regole, di rispetto, di ascolto.

La presenza di un numero elevato di maschi rende il gruppo vivace,selettivo,

con tempi di attenzione limitati ma con buone autonomie e competenze.

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IL CERCHIO INIZIALE I bambini divisi in due gruppi, una volta alla settimana hanno la

possibilità di giocare “alla ginnastica “ e trovano all'interno della stanza uno scenario che ritorna sempre uguale nelle sue caratteristiche di fondo.

La seduta di psicomotricità, della durata dicirca un'ora, ha inizio con l'accoglienza dei bambini all'interno della stanza; è questo il tempo dedicato al saluto, al racconto di sè, all'ascolto dell'altro, rispettato per tutto il tempo del gioco.

...”Si aspetta la tata”

...”Ci mettiamo in cerchio a dirci i nomi, si tocca l'amico nel ginocchio e poi si dice il

nome.”

...”Qualcuno si toglie le scarpe e qualcuno no...io me le tolgo

quando sono felice.”

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LE TRE REGOLE Dopo il saluto, si ricordano le regole, si rinnova il patto ascoltare/ascoltarsi:

i bambini esprimono i desideri di gioco, si ricordano le cose importanti, si presentano i materiali a disposizione. Nella scelta dei materiali, sono volutamente privilegiati oggetti destrutturati (cuscini , materassi, teli, corde,cerchi,palle di varie dimensioni) che si prestano ad un uso vario e creativo .

Il cerchio è il luogo dell'attesa, per prepararsi all'emozione del gioco.

1) “si ascolta”

2) “non si picchia, non si spinge...”

3) “stiamo attenti a non farci male noi...”

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L'azione e l'espressività motoria *Ogni volta viene proposto un materiale diverso con cui giocare (corde,

cuscini, palle di varie dimensioni, teli, cerchi).L’ uso dei materiali cambia a seconda dell’attività spontanea svolta dal

bambino.

Il gioco di TIRARE-SPINGERE Con corde e cerchi il gioco diventa quello di afferrare, trattenere,

spingere, tirare, prendere, respingere, buttare fuori, allontanare...

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I bambini, giocando con le corde, esprimono il loro vissuto,la possibilità di legare a sé persone e cose e portarle in giro "al guinzaglio" per

poter conquistare lo spazio senza perdere gli affetti e le sicurezze; il coraggio e la sfida dello sciogliere il legame celebrando la gioia del correre

lontano, nella libertà.

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I PERCORSI Strisciare, gattonare, rotolare, camminare , correre - saltare (in vari modi) per sperimentare equilibri , posture sempre nuove e complesse.

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PERCORSO SEMPLICE: LA RAGNATELA“Si giocava con lo strisciare, saltare, poi dopo correrci sopra.. si camminava sopra ai fili, era difficile.”

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“ CON I MATTONI SI DEVE FARE TANTO PERCORSO!

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...SEMPRE PIU' DIFFICILE!

... “quando siamo andati dentro,non avevo paura...sono coraggioso!”

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LE PALLINELanciare, colpire, centrare, calciare, prendere...

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I CERCHI

Il cerchio rappresenta la delimitazione di una spazio chiuso e può dunque risultare simbolo di rassicurante contenimento: I bambini spesso appoggiano un cerchio sul suolo e vi si siedono o vi si accoccolano dentro restando poi immobili quasi ad assorbire la coscienza del proprio "luogo" e della propria completezza. Giocare in modo simbolico con i cerchi significa confrontarsi con le potenzialità che la vita ci offre e con le limitazioni e le prove a cui, d'altro canto, ci sottopone, decidendo di volta in volta se accettare o rifiutare, se stare "dentro" o "fuori".

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FAR FINTA CHE...

• Il gioco simbolico è un piacere che porta il bambino a raccontare il proprio vissuto, la propria storia. Attraverso il gioco simbolico il bambino può esprimersi assumendo svariati ruoli. In questo tempo, l’utilizzo dei materiali diventa ricco e carico di emozioni.Il materiale, come il linguaggio corporeo e verbale, è implicato e investito a livello simbolico. Il bambino ha raggiunto un livello di maturazione più elevato, sapendo così trasformare la realtà di oggetti intorno a lui. Così i cuscini che inizialmente usava per costruire grandi torri e poi farle cadere, diventeranno  mattoni forti per costruire case sicure; palle che prima procuravano piacere nel gioco equilibrio-disequilibrio, diventeranno bombe sparate da grandi cannoni, ancora corde che diventano serpenti, canne da pesca, continuazioni di braccia e gambe; drappi colorati, in precedenza usati per nascondersi, diventeranno mantelli, porte delle case, treni su cui far salire i compagni e trascinarli per  la stanza. Ogni singolo materiale presente racchiude un valore e signifi cato fondamentale per il singolo bambino. Ognuno di essi rappresenta la fantasia e l’emozione che il bambino tiene dentro di sé e sarà attraverso il piacere di agire, attraverso il piacere di sentire il proprio corpo, le proprie sensazioni, che il bambino utilizzerà il materiale a sua disposizione come riterrà opportuno; per vivere la propria storia, farla conoscere al mondo di cui esso si sente parte. 

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I TELI...

... “per fare le bombe...”

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... “ci stavamo coprendo con i teli...”

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I CUSCINI

“Mi sono piaciute le cuscinatequando eravamo arrabbiati.”

“sono tanti cuscini. era bello buttarli in

aria.”

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IL TUNNEL dove poter vedere, sconfiggere, superare le nostre paure.

“ “Bisogna passare dentro, c'era buio, ma non avevo paura”

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“Non mi faceva paura...perchè c'erano tutti!”

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GLI SCATOLONILa ricerca di uno spazio intimo è assai diffusa nei bambini, angoli e rifugi

vengono costruiti spontaneamente utilizzando gli scatoloni messi a disposizione.

Sono spazi solitari, dove il bambino si rannicchia, è in intimità con se stesso, si rifugia, si nasconde.

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...Luoghi privati che possono essere condivisi con altri,ma che accolgono sempre un gruppo molto selezionato di compagni di gioco.

La condivisione di spazi “abitati” acquieta e stempera l'aggressività,gli atteggiamenti difensivi, migliorando le dinamiche relazionali tra coetanei.

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LA STREGAE' da l'anno scorso il gioco finale dell'attività.

Senza l'utilizzo di nessun materiale , ma solo con l'ascolto della musica paurosa, i bambini sconfiggono con armi e strategie di gruppo la terribile

strega!

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MENTALIZZAZIONE DELL'ESPERIENZA E' il momento della graduale presa di distanza dal gioco attraverso il

disegno individuale e di gruppo e permette al bambino di trasferire gli elementi del vissuto su un materiale concreto e di allontanarsi gradualmente dall'esperienza, di ricordarla con calma, di lasciare emergere immagini ed emozioni che durante la seduta sono state vissute in modo totalizzante e intenso.

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“In relatà sono le emozioni e non la stimolazione cognitiva a determinare

l'architettura della mente.” (Stanley I. Greenspan )

“Tutti i cuscini e sotto ci sono i bimbi sotto la tenda”.

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CONCLUSIONI

Alla fine di questo percorso si può affermare che l'obiettivo di favorire la comprensione delle proprie competenze relazionali e motorie sia stato

raggiunto da tutti i bambini.Attraverso i giochi liberi e spontanei la capacità di comunicare attraverso

l’espressività corporea è gradualmente aumentata. I bambini hanno dimostrato maggiore apertura verso i coetanei e disponibilità a condividere

le esperienze, di conseguenza le relazioni sono migliorate.La dinamica ha determinato, nel gruppo sezione ad ascoltare le proprie emozioni e quelle dell’altro, favorendo uno stato di benessere nel quale

scomparivano tutte le tensioni. I bambini hanno raggiunto un buon livello di autonomia intesa non

necessariamente come raggiungimento delle aspettative dell'adulto, ma come capacità di autodeterminarsi intrattenendo delle relazioni serene e

collaborative.

È importante fare ginnastica perchè ci fa diventare più forti di tutti gli altri!

“è importante perchè ci vengono

le forze.”

Mi è piaciuto un mondo!

Mi è piaciuto tutto perchè c'erano dei

gichi belli

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HANNO GIOCATO INSIEME...• Accini Alessio• Akindes Ornella• Bagnato Paolo• Baidi Amel• Baiwa Maryam• Barbolini Matteo• Caporossi Lorenzo• Cavazzuti Giulia• Cavicchioli Filippo• Chatta Mussa• Cherroud Bilal• D'Andrea Federico• Govi Mattia• Gozzi Giacomo

Jamil Aliza Kalla Kenzy La Cava Mirko Mangionello Christian Marri Matteo Mouflih Amin Nejmi Mohamed Pirondi Gianmarco Savino William Sciolti Flavio Tocco Martina Vincenzi Diego *LE INSEGNANTI: Solieri Carla Calascibetta Silvia