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Il Sole 24 Ore 7Domenica 19 Giugno 2016 N. 167
La versione di Roma o di Milano, le due opposizioni che sfidano Renziu Continua da pagina 1
Roma e Milano sono due declinazioni diverse di opposizione aRenzi. Nella Capitale c'è quella
del Movimento, sbilanciata sui temidell'anticorruzione, della legalità edella trasparenza. E che naturalmentesposta la battaglia politica tutta su questa priorità, tant'è che l'ultimo duellodella campagna elettorale è la polemica sulle consulenze non dichiarate diVirginia Raggi.
A Milano invece l'alternativa stadentro uno schema classico di un centrodestra non populista, non antieuro, che sugli immigrati evita di prendersela con il Papa ma che sfida il Pdsui temi dell'amministrazione, del fi
sco, dell'impresa e del lavoro. Unacompetizione giocata, per Stefano Parisi, più al centro che non a destra, piùnella versione berlusconiana che nonin quella di Salvini. In questo senso,Roberto Giachetti e Giuseppe Salahanno dovuto combattere con due avversari molto diversi.
Avversari che da lunedì saranno diRenzi. O l'uno o l'altro. O entrambi. Eanche se il Pd dovesse farcela ovunque– niente si può escludere – resta il fattoche queste alternative ormai si vedono,non sono più solo un numero di un sondaggio o un argomento da dibattito. Daquesto punto di vista è più interessantela piega che prenderà Milano. Perché lìnon si combatte solo per sconfiggere
Sala ma anche per definire il profilo delcentrodestra.
I rumors maligni che girano in campagna elettorale raccontano che Salvini non si stia spendendo troppo proprioperché la “presa” di Milano sarebbe unpo' una sua sconfitta. Il declino, cioè, diquella destradestra immaginata con lacandidatura della Meloni a Roma chenon è riuscita ad arrivare nemmeno alballottaggio e che ha dato al Carrocciomeno del 3% di voti.
E pure a Milano, al primo turno il giovane segretario ha raccolto poco e male:è stato surclassato nelle preferenze dalla Gelmini e ha visto la Lega doppiata neiconsensi da Forza Italia. Dunque, l'esitodi oggi gli darà più o meno chance di por
tare avanti il suo progetto di destra,quella vicina alla Le Pen, che chiede aForza Italia di uscire dai popolari europei. Palazzo Marino è il palcoscenicodel duello con Silvio Berlusconi che, nonostante la convalescenza, continua aessere nel destino del centrodestra. Eche Milano potrebbe rimettere in pista.
Da domani quindi Matteo Renzisaprà che opposizione avrà di fronte.La versione “populista” di Roma, con i 5Stelle e con Salvini che cerca di faremassa critica con i grillini per disarcionarlo. O la versione di Milano, quell'alternativa di destra moderata che unavolta scriveva le riforme con il Governo e che non lancia segnali di fumo alMovimento.
Le urne daranno vincitori e vinti maanche la distanza che passa tra loro. Edunque la consistenza e la credibilitàche l'opposizione si è conquistata o lafragilità che il Pd ha accumulato. E tuttoquesto avrà un peso determinante nellaprova finale del referendum costituzionale. Dal ballottaggio sapremo se saranno solo i pentastellati il perno su cui sicoalizzeranno tutti contro il premier. Ose nella battaglia d'ottobre va considerato un avversario nuovo.
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APPROFONDIMENTO ONLINE
«Politica 2.0 Economia & Società»di Lina Palmerini www.ilsole24ore.com
POLITICA 2.0Economia & Società
di Lina Palmerini
3%La Lega Nord nella Capitale
Al primo turno, in sostegno della Meloni, non ha raggiunto il 3% dei consensi
Secondo turno. In tutto interessati 126 comuni
Alle urne 8,6 milioniVotano 20 capoluoghiManuela PerroneROMA
pÈ il giorno della verità per i 126 comuni chiamati al ballottaggio e per i partiti che si sfidano all’ultimo voto: oggi gli 8,6 milioni di italiani chiamati alle urne eleggeranno i sindaci. Scrivendo la parola “fine” a una campagna elettorale che ancora ieri, nonostante l’obbligo di silenzio, non ha risparmiato veleni.
I riflettori sono puntati in particolare sui 20 capoluoghi, tra cuiRoma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, le città in cui i risultati saranno politicamente più rilevanti. Come nel primo turno che si è svolto il 5 giugno, i seggi sono aperti dalle 7 alle 23. Subito dopo comincerà lo spoglio e partirà la danza degli exit poll e delle proiezioni. I dati sugli scrutini saranno diffusi dal Viminale in tempo reale.
All’entrata del seggio, ognielettore deve consegnare la tessera elettorale (se l’ha smarrita può richiedere il duplicato all’ufficio elettorale ancora per tutta lagiornata odierna) ed esibire un documento di riconoscimento. A quel punto riceverà una scheda azzurra e dovrà tracciare un segno sul nome del candidato prescelto. Attenzione: può essere usata esclusivamente la matitacopiativa che gli sarà assegnata.
I 2,3 milioni di elettori romaniavranno anche una scheda rosa per la scelta dei presidenti dei municipi: sono 14 ad andare al voto, con le stesse regole. Tutti tranne uno, quello di Ostia (il decimo), che è commissariato da agosto 2015.
I milanesi interessati da questo secondo turno sono invece poco più di un milione, i napoletani 788mila, i torinesi 695mila, i bolognesi oltre 300mila.
Come per il primo turno duesettimane fa, quando a votare è stato il 62,19% degli aventi diritto a livello nazionale, sul voto pende la tegola dell’astensionismo. I dati sull’affluenza saranno resi noti alle 12, alle 19 e alle 23.Allora si vedrà se aveva ragione l’Istituto Cattaneo di Bologna, che ha segnalato come l’astensione tra i due turni cresca di oltre 15 punti percentuali (con un picco del 19,2% nel 2014). E si vedrà pure se il M5S che corre in venti comuni tra cui Roma e Torino si conferma «macchina da ballottaggio», in grado «di smentire i pronostici della vigilia» ribaltando i risultati del primo turno. È successo a Parma, Mira e Comacchio nel 2012, e a Livorno nel 2014: i candidati, secondi al primo turno, sono arrrivati alla vittoria.
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Milano sfida chiave, a Roma scintille Pd-M5SAncora polemica sul caso Asl: la Raggi si difende su Facebook, per i Dem «violato il silenzio elettorale»Barbara FiammeriROMA
pSul silenzio elettorale irrompe il caso Raggi. Una polemica che per le dimensioni assuntetravalica il voto romano confermando che la partita di stanotte ha una valenza politica nazionale. Ieri la candidata del M5s a Roma si è difesa via facebook dalle accuse di aver occultato la sua consulenza alla Asl di Civitavecchia (governata dal M5s), pubblicando l’autocertificazione che dimostrerebbe la regolarità della sua posizione e attaccandoquella che definisce una «montatura» ordita dal Pd ai suoi danni. Una difesa sostenuta da tuttoil M5s, da Di Battittista alla Ruocco e contro la quale a sua volta siè scagliato il Pd, accusando i grillini di aver violato il silenzio elettorale e ricordando che a «scoprire le menzogne della Raggi è stato il Fatto e non il Pd». Ad alzare ulteriormente la temperatura nella Capitale è anche laquerelle esplosa attorno ad Andrea Locicero, l’ex campione di rugby indicato dalla Raggi comeuno dei suoi futuri assessori alCampidoglio. Su twitter è stato ripostato un articolo di Liberation sulla condanna del rugbista a pagare 150mila euro di danni alla sua ex squadra, il Tolosa, per essersi dato malato mentre in realtà stava giocando con la nazionale italiana e alcune sue affermazioni ritenute omofobe dal Gay center.
Un test nazionaleLa tensione di queste ore è la prova di quanto queste amministrative siano diventate un vero e proprio banco di prova. Gli 8,6 milioni di italiani chiamati oggi alle urne non solo sceglieranno isindaci delle principali città ma più o meno consapevolmente forniranno delle risposte di cui le forze politiche non potranno non tener conto. Vale per Matteo Renzi, nonostante il premierabbia fin dall’inizio relegato questa consulatazione elettorale a un test locale, rinviando il responso sulla sua permanenza a Palazzo Chigi al referendum costituzionale di ottobre. Ma vale anche per il M5s e per il centro
destra di Berlusconi e Salvini che si gioca molto del suo futuroa Milano.
Berlusconi punta su Milano La conquista di Palazzo Marino da parte di Stefano Parisi, confermerebbe che il centrodestra unito è ancora competitivo ma anche che per vincere serve puntare sul voto dei moderati.L’asse LegaFdi ha infatti dimostrato nella partita romana di non essere autosufficiente, nonostante il partito di Giorgia Meloni abbia nella Capitale la sua roccaforte. Un dato a cui si somma la sconfitta della Lega a Milano, doppiata da Fi al primo turno,e l’affermazione di un candidato
che ha evitato accuratamente di utilizzare la propaganda del Carroccio (Parisi si è guardato bene anche dall’esprimersi sul referendum costituzionale) e sucui Silvio Berlusconi ha impresso il suo marchio di fabbrica («un uomo del fare, capace e competente»). Due risultati destinati entrambi a riequilibrare i rapporti interni alla coalizione. Milano può rappresentare per il centrodestra un nuovo inzio sul quale però pesa non poco lo stato di salute di Berlusconi. Nonostante le ampie rassicurazioni dei medici sulla ripresa del Cavaliere di qui a un mese e gliinput arrivati dallo stesso Berlusconi prima e dopo l’intervento, l’incertezza su quanto potrà impegnarsi in futuro l’x premier restano e peseranno nel confronto
post voto, tanto in caso di vittoria che di sconfitta di Parisi.
L’«alleanza» contro RenziMa sull’asse MilanoTorino si gioca anche la partita di Renzi e del Pd minacciato dalla «santa alleanza» (come l’ha chiamata lostesso premier) tra M5s e centrodestra che se si dovesse oggi confermare nelle urne molto probabilmente si tradurrebbe inuna sconfitta in entrambe le città. Il testa a testa al primo turno tra Giuseppe Sala e Parisi non induce all’ottimismo anche perché pesa l’incognita di quel 10% raccolto dal M5s. Anche Torino è tutt’altro che scontata. Nonostante la distanza di 11 punti al primo turno tra il sindaco uscente di Torino Piero Fassino e la candidata grillina Chiara Appendino, il rischio di ribaltamento è concreto qualora gli sconfitti si coalizzassero. Il leghista Morano ha ottenuto l’8% e il centrista Rosso, che ha fatto come Salvini un esplicito endorsement pro Appendino il 5%. Decisivi per Fassino potrebberorivelarsi in questo caso i voti raccolti dal forzista Osvaldo Napoli(5,3%) che si è dissociato dalla santa alleanza.
Grillo vuole il colpaccioBeppe Grillo, che fino a due settimane fa si sarebbe accontentato della vittoria Roma, adessopunta al colpaccio. Un conto èconquistare il Campidogliocontro il dem Roberto Giachettiche in campagna elettorale haportato sulle spalle il peso dell’insuccesso della giunta Marino e dell’inchiesta su MafiaCapitale, altro è vincere a Torino dove il centrosinistra governa dal 1993 e contro un sindaco che5 anni fa ottenne il 56% dei consensi al primo turno. Sarebbeprobabilmente il dato più eclatante, anche perché consegnerebbe al M5s il ruolo di principale oppositore di Matteo Renzi. Un ruolo che il premier ha sempre negato, tant’è che commentando i risultati elettorali duesettimane fa disse che allo stato l’avversario del Pd era il centrodestra di Berlusconi.
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GOVERNO E PDIl premier considera il votosolo locale e lega la vitadel governo al referendum ma i risultati peseranno nelladialettica con la minoranza
LE OPPOSIZIONIA Milano si gioca la partita del centrodestra a guida moderata. Il M5S: vincere a Torino e Roma per dimostrare di essere i soli competitor
RAVENNAMichele De Pascale Massimiliano Alberghini46,50% 27,97%
VARESEPaolo Orrigoni Davide Galimberti47,10% 41,96%
PORDENONEAlessandro Ciriani Daniela Giust45,48% 33,23%
SAVONACristina Battaglia Ilaria Caprioglio31,78% 26,61%
OLBIACarlo Careddu Settimo Nizzi32,43% 27,62%
NOVARAAlessandro Canelli Andrea Ballarè32,77% 28,40%
LATINANicola Caladrini Damiano Coletta22,17% 22,11%
ROMAVirginia Raggi Roberto Giachetti35,26% 24,91%
TRIESTERoberto Dipiazza Roberto Cosolini40,80% 29,21%
BOLOGNAVirginio Merola Lucia Borgonzoni39,48% 22,27%
TORINOPiero Fassino Chiara Appendino41,83% 30,92%
MILANOGiuseppe Sala Stefano Parisi41,69% 40,77%
NAPOLILuigi De Magistris Gianni Lettieri42,82% 24,04%
BRINDISIFernando Marino Angela Carluccio32,07% 24,61%
CASERTACarlo Marino Riccardo Ventre45,11% 19,54%
BENEVENTOClemente Mastella Raffaele Del Vecchio33,66% 33,23%
CARBONIAGiuseppe Casti Paola Massidda36,15% 21,95%
CROTONERosanna Barbieri Ugo Pugliese30,26% 26,23%
GROSSETOLorenzo MascagniAntonfrancesco Vivarelli Colonna
39,50% 34,52%
ISERNIAGiacomo D’Apollonio Gabriele Melogli25,14% 19,13%
In percentuale i voti presi dai candidati al primo turno
Caserta BeneventoBrindisi
Isernia
Ravenna
Pordenone
Trieste
Bologna
Varese
Milano
Savona
NovaraTorino
Grosseto
LatinaRoma
OlbiaNapoli
CrotoneCarbonia
CentrodestraCentrosinistraLEGENDA
CentroSinistraLista civicaMovimento 5 stelle
I duelli nei 20 capoluoghi
Speciale elezioni L’importanza di TorinoLa partita Fassino-Appendino decisiva per testare la tenutadel Pd di fronte alla «convergenza» Grillo-SalviniI BALLOTTAGGI NELLE CITTÀ
Il caso. Sarà l’Anac a verificare il rispetto del decreto trasparenza La candidata M5S: «L’autocertificazione è del 2015 perché è in quell’anno che ho percepito il compenso»
Esposto contro Raggi, la Procura valuteràLa replica: «Autocertificazione corretta»Ivan CimmarustiMarco LudovicoROMA
pLa Procura di Roma valuterà l’esposto inviato ieri. L’Anac (autorità nazionale anticorruzione) analizzerà i profili di una presunta violazione delle norme sulla trasparenza.Con modalità, procedure e tempi diversi, finisce al vaglio dei due uffici lacorrettezza delle dichiarazioni della candidata sindaco Virginia Raggi sui due incarichi di consulenza ricevuti dalla Asl di Civitavecchia nel 2012 e nel 2014. L’ultimo, in particolare, assegnato quando era consigliere comunale 5 Stelle, è stato certificato dalla Raggi solo nel 2015. Lei pe
rò ha spiegato ieri su Facebook: «L’autocertificazione è del 2015 perché è nel 2015 che percepisco il relativo compenso. Per quanto riguarda invece l'incarico del 2012 non ero ancora consigliere e non era previsto alcun albo speciale». Sul rispetto delle norme amministrative e di trasparenza il Dlgs n. 33/2013 in particolare è l’Anac a muoversi. Per la prima volta sarà valutato il caso di una presunta omessa dichiarazione e la vicenda per l’agenzia presiedutada Raffaele Cantone non è semplice.Le ipotesi di lavoro tuttavia sono definite. L’Anticorruzione chiederà approfondimenti al responsabile per la prevenzione della corruzione
del Comune di Roma, che ha ricevuto le dichiarazioni della Raggi come consigliere. L’Anac, inoltre, in alternativa o in aggiunta alla prima azione chiederà informazioni e documenti alla Asl di Civitavecchia.
Una volta raccolto e valutato tutto il materiale disponibile si valuteràil caso. Se c’è stata, cioè, una mancanza di informazioni inquadrabile come omissione illegittima, fino a consentire nel caso l’ipotesi di un falso in dichiarazioni, o se, al contrario, Raggi si è mossa con modalità corrette o quantomeno non censurabili. La configurazione di un illecito, insomma, non è scontata. Ma nonlo è neanche l’ipotesi di non luogo a
procedere. Intanto alla Procura di Roma è stato inviato ieri un esposto contro la Raggi. È un documento a firma del chirurgo Renato Ianaro, «presidente del Circolo romano sanità e ambiente del Partito democratico» come recita il suo curriculum pubblicato sul sito web del Pd Lazio. Ianaro, la cui denuncia è stata presentata in veste di presidente dell’associazione nazionale libertà e progresso (Anlep), accusa la candidata pentastellata di non aver dichiarato, così come prevede la legge, «incarichi e compensi per attività professionale svolta in favore dell’Asl di Civitavecchia negli anni 2012, 2014 e 2015, nel periodo in cui
riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma». In particolare nell’esposto si afferma che «potrebbe ipotizzarsiil reato di falso ideologico in atto pubblico e altra violazione alla normativa sulla trasparenza per coloro che ricoprono incarichi politici».
La denuncia, tuttavia, se pur inviata in Procura, non è ancora giuntaall’attenzione del procuratore capo,Giuseppe Pignatone, e del procuratore aggiunto, Paolo Ielo, coordinatore dei reati contro la Pubblica amministrazione. C’è infatti una trafila burocratica da seguire: l’esposto finirà all’ufficio Primi atti di piazzale Clodio per poi essere inviato al procuratore aggiunto. Sarà soltanto allora che il magistrato potrà vagliare il contenuto del documento. E stabilire se aprire un fascicolo d’indagine, con o senza ipotesi di reato, o cestinarlo in quanto, a suo avviso, destituito di fondamento.
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Saranno 126 i comuni che andranno al ballottaggio per decidere chi saranno i nuovi primi cittadini. Gli occhi saranno puntati soprattutto sui 20 capoluoghi di provincia e, tra questi, sui 6 capoluoghi di regione: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e Trieste
ENTI INTERESSATI
I COMUNI
I numeri
126
Sono 8,6 milioni gli italiani chiamati alle urne eleggeranno i sindaciIn 2,3 milioni sono solo a Roma. I milanesi interessati da questo secondo turno sono invece poco più di un milione, i napoletani 788mila, i torinesi 695mila, i bolognesi oltre 300mila.
GLI ELETTORI
AVENTI DIRITTO
8,6 milioni
LE NORME
Decreto trasparenzan Nel Decreto Trasparenza (dl N. 33 del 14 marzo 2013) sono indicati gli «obblighi di pubblicazione concernenti i titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo e i titolari di incarichi dirigenziali»
Gli incarichin Tra gli incarichi da indicare, ci sono «gli altri eventuali incarichi con oneri a carico dellafinanza pubblica e l'indicazione dei compensi spettanti».
Il ruolo di Anacn Sul rispetto delle norme amministrative e di trasparenza appunto il decreto legislativo n. 33/2013 in particolare è l’Anac a muoversi
Violenza sessuale ad Arezzo. Attacco del leader leghista
Tra Salvini e Boldriniè polemica sui migrantipNel giorno di “silenzio” elettorale (peraltro già interrotto dallo scontro PdRaggi sulle consulenze non dichiarate dalla candidata grillina)esplode l’ennesima polemica targata Matteo Salvini sui migranti che, come ormai da tradizione, vede Laura Boldrini nellevesti di bersaglio designato del leader leghista.
A fare da detonatore è unbrutto fatto di cronaca nera, unaragazza trentenne rapita e violentata in Toscana da tre uomini,tutti già peraltro identificati. Il fatto è che autori del crimine sono extracomunitari, e questo consente al segretario del Carroccio di lanciare il suo affondo
nei confronti della presidente della Camera, rea a suo modo divedere di considerare gli immigrati una “risorsa” per il Paese. «Una ragazza è stata sequestrata e violentata per una notte in uncasolare della Valdichiana (Arezzo) da tre immigrati nordafricani. Tre “risorse” boldriniane da castrare, chimicamente. Forse dovevo nascondere la notizia, sennò mi dicono “sciacallo”...», scrive in un post su Facebook. La dichiarazione, subitorilanciata da agenzie e siti web, provoca immediate reazioni. Compresa quella della stessa Laura Boldrini che fa sapere chesono parole «incommentabili».
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