22
CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DELLA SACCISICA “PAOLA BORELLA” [email protected] CIRCOLO LEGAMBIENTE DELLA SACCISICA "L'ARCA DI NOE'" www.legambientepiove.it Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - ONLUS Pubblicazione in carta riciclata; nessun albero è stato abbattuto. COLLANA-I QUADERNI DELLE SCUOLE CONOSCERE L'OASI DI CÀ DI MEZZO mini-guida a lettura agevolata CENTRO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE DELLA SACCISICA “PAOLA BORELLA” 03 UNIONE ITALIANA CIECHI SEZIONE DI PADOVA ONLUS 03-ConoscereCaDiMEzzo.qxp 06/10/2010 11.36 Pagina 1

mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

  • Upload
    others

  • View
    2

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

CEN

TRO

DI E

DU

CAZIO

NE A

MBIE

NTALE

DELLA S

ACCIS

ICA “P

AO

LA B

ORELLA”

cea@

legam

bie

nte

pio

ve.it

CIR

CO

LO

LEG

AM

BIE

NTE

DELLA S

ACCIS

ICA "L'A

RCA D

I NO

E'"

ww

w.le

gam

bie

nte

pio

ve.it

Unio

ne Ita

liana d

ei C

iechi e

degli

Ipovedenti - O

NLU

S

Pubblic

azio

ne in

carta

ricic

lata

; nessun

alb

ero

è s

tato

abbattu

to.

COLLANA-I QUADERNI DELLE SCUOLE

CO

NO

SC

ER

E L

'OA

SI

DI C

À D

I ME

ZZO

min

i-guid

a a lettura agevolata

CEN

TR

O D

I ED

UCA

ZIO

NE

AM

BIE

NTA

LE D

ELLA

SA

CCIS

ICA

“PA

OLA

BO

RELLA

03

UN

ION

E

ITA

LIA

NA

CIE

CH

I

SE

ZIO

NE

DI P

AD

OV

A

ON

LU

S

03-ConoscereCaDiMEzzo.qxp 06/10/2010 11.36 Pagina 1

Page 2: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Il Quadern

o n

.3 è

sta

to s

tam

pato

nel s

ette

mbre

2010, g

razie

al c

ontrib

uto

del C

entro

Serv

izi

Volo

nta

riato

della

Pro

vin

cia

di P

adova.

Le im

magin

i conte

nute

nel fa

scic

olo

sono s

tam

pate

separa

tam

ente

anche in

form

ato

A4 d

isponib

ili, su

richie

sta

, dura

nte

le v

isite

all'o

asi.

Il Quadern

o n

.3 è

a d

isposiz

ione n

el s

itow

ww

.legam

bie

nte

pio

ve.it

L'OASI S

I TRO

VA N

EL C

OM

UN

E D

I CO

DEVIG

O(P

D),L

UN

GO

L'ARG

INE D

ESTRO

DEL B

ACCH

IGLIO

NE.

PER IN

FO

RM

AZIO

NI S

TRAD

ALI C

ON

SU

LTARE IL

SIT

Ow

ww

.legam

bie

nte

pio

ve.it

L’OASI D

I CA’ D

I MEZZO

E’ U

N A

REA

AD

ACCESSIB

ILIT

A' C

ON

DIZ

ION

ATA

03-ConoscereCaDiMEzzo.qxp 06/10/2010 11.36 Pagina 2

Page 3: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Presentazione

Il Centro di Educazione Ambientale ed il Circolo Legambiente della Saccisica perseguono l’obiettivo di favorire una diffusa conoscenza della risorse del territorio, in collaborazione con Enti ed Associazioni disponibili; in tal senso sono state avviate varie iniziative, rivolte a giovani e ad adulti.

I primi numeri delle pubblicazioni prodotte dal CEA hanno come attori-referenti gli studenti perché riteniamo importante concorrere alla formazione di giovani cittadini consapevoli e sensibili del valore delle risorse locali, oltre che responsabili e generosi nel loro impegno personale, per uno sviluppo locale sostenibile.

Questo Quaderno n.3 che contiene informazioni per la

visita e la conoscenza dell’Oasi di Ca’ di Mezzo,è stato realizzato con una grafica adatta ad agevolare la lettura a persone che presentino difficoltà visive.

Il Presidente del CEA Giancarlo Favarato

.01

Page 4: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Premessa

Nel comporre questo quaderno, per favorire la conoscenza e la visita dell’Oasi di Ca’ di Mezzo, abbiamo cercato di utilizzare una grafica che aiuti le persone con difficoltà visive.

Pur consapevoli che qualunque osservazione della natura implichi l’uso dei sensi, nelle descrizioni di piante ed animali abbiamo utilizzato il punto di vista visivo e le descrizioni che seguono dovranno essere completate da percezioni tattili e uditive: per riconoscere un animale è importante conoscerne anche il verso e nel riconoscimento delle piante è utile l’uso del tatto. In tal senso questa pubblicazione non vuole essere esaustiva dal punto di vista scientifico, ma desidera essere uno stimolo all’osservazione della forma che è uno dei primi caratteri distintivi sia per le piante che per gli animali.

Quando abbiamo pensato alla composizione di materiali cartacei a lettura agevolata, non immaginavamo di entrare in un campo così ampio e, per noi, sconosciuto: se non ci siamo perse d’animo è stato merito del sostegno di validi amici che hanno condiviso questo nostro impegno.

Un ringraziamento particolare, dunque, va al Presidente ed al personale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, con sede a Padova: senza i loro pazienti consigli non avremmo saputo aprire gli occhi sul problema.

Page 5: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

E poi, a tutti coloro che ci hanno dato informazioni, supporto, ascolto, consigli: Lucia Baracco, Nicola Callegaro, Clara Casco, Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale!

Ci auguriamo, infine, che questo sia l’avvio per la formazione di un gruppo di lavoro che fornisca consigli e collaborazioni utili alla continuazione del progetto e all’arricchimento di questi materiali.

Le coordinatrici del progetto Federica Cattaneo e Paola Fontana Legambiente Scuola e Formazione

.03

Page 6: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Cenni storici

Omero racconta che gli Heneti, provenienti dall’Asia Minore e guidati da Antenore, mitico fondatore di Padova, giunsero nel territorio percorso dal Brenta nel XII sec. a.C.

Ma solo intorno all’VIII secolo a.C. si formarono importanti centri, fra cui Este, allora sulle rive dell’Adige: gli abitanti erano dediti tanto al commercio quanto all’agricoltura, erano allevatori di cavalli ed abili artigiani.

La dominazione romana, dal II sec. a.C., attuò profonde trasformazioni sia dal punto di vista culturale che nello sfruttamento del territorio. Vennero realizzate importanti opere di bonifica, di disboscamento ed il paesaggio agrario subì cambiamenti, ancora oggi visibili soprattutto nella suddivisione delle terre secondo la centuriazione.

Nel VI secolo d. C., il Veneto fu sconvolto da movimenti tellurici ed alluvioni: drammatica fu quella che si ricorda come la rotta della Cucca (dal nome della località in cui avvenne il principale disalveamento dell’Adige) ricordata per la sua disastrosa portata, da Paolo Diacono nell’Historia Langobardorum. I principali fiumi della pianura padana modificarono il loro corso; buona parte della pianura andò sotto acqua: l’alluvione causò grosse perdite di vite umane e animali ma nessun governo si prese carico di riparare il guasto e la campagna inondata si tramutò in palude per secoli.

Page 7: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Nel Trecento, alte cinte murarie racchiudevano il limite urbano delle città, fra queste si distinguevano Este, Monselice e Montagnana; nel territorio tuttavia ebbero un ruolo rilevante anche le chiese ed i monasteri i cui religiosi dimostrarono costante e grande impegno nella bonifiche delle zone paludose.

Con il successivo passaggio di Padova e del suo territorio

alla Repubblica di Venezia, all’inizio del XV secolo, cominciò un periodo florido durante il quale la pianura venne sfruttata soprattutto come granaio.

Nei successivi secoli XVI e XVII proseguirono le opere di bonifica da parte degli ordini religiosi ma iniziò anche il periodo d’oro delle ville venete, centri di controllo e di riorganizzazione del paesaggio.

Alla fine del 1700, dopo il decreto napoleonico di soppressione di numerosi ordini religiosi, ampie zone vennero acquistate da famiglie facoltose soprattutto ebree.

.05

Page 8: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Zone umide

Per zone umide si intende un universo di ambienti che si sviluppano spesso per impaludamenti di depressioni permeate d’acqua, caratterizzati tuttora dall’abbondante presenza di acqua che quindi assume un ruolo importante nel determinare i parametri ambientali e nella selezione delle comunità di organismi.

Essi dunque rappresentano elevato valore ambientale in quanto possono racchiudere associazioni floro-faunistiche complesse e particolarmente ricche di specie.

La profondità e la torpidità dell’acqua sono parametri determinanti per la possibilità di penetrazione della luce fino al fondo dei bacini, consentendo la crescita della vegetazione e conseguentemente l’insediamento della fauna.

Page 9: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Ne “L’anello di Re Salomone”, Konrad Lorenz, padre dell’etologia e Premio Nobel per la fisiologia e la medicina nel 1973, scrisse:

“…recatevi con un vasetto e un acchiappafarfalle allo stagno più vicino, immergete alcune volte la rete, e raccoglierete una miriade di organismi viventi. In quella reticella per me è ancora oggi rinchiuso l’incanto della fanciullezza … Con un simile aggeggio, a nove anni ho catturato le prime dafnie per i miei pesciolini, scoprendo così le piccole meraviglie dello stagno di acqua dolce che immediatamente mi sedusse con il suo fascino. Dopo la reticella venne la lente d’ingrandimento, dopo di questa un modesto microscopio, e con ciò il mio destino fu irrevocabilmente segnato. Chi infatti ha contemplato una volta con i propri occhi la bellezza della natura non è destinato alla morte come pensa Platen, bensì alla natura stessa, di cui ha intravisto le meraviglie.”

.07

Page 10: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Ca’ di Mezzo

Negli ultimi decenni l’uomo ha operato una rapida distruzione dei pochi ambienti naturali rimasti, causando la scomparsa o rarefazione di molte specie animali e vegetali.

Un caso particolare è Cà di Mezzo, località situata nel

Comune di Codevigo (Padova), dove è stato realizzato un particolare progetto, in controtendenza rispetto alla politica attuale di gestione del territorio, finalizzato alla fitodepurazione delle acque scolanti in Laguna di Venezia. Con fondi regionali, il Consorzio di Bonifica Adige-Bacchiglione ha realizzato un sistema di bacini e canali che costituiscono una zona umida di circa trenta ettari di estensione, collocata tra il Fiume Bacchiglione e il Canal Morto, in un’area interessata da un paleoalveo del Bacchiglione, caratterizzata dalla presenza della superficie di falda a ridotta profondità. Terminate le operazioni di sistemazione idraulica, il Servizio forestale ha eseguito l’impianto di specie autoctone arboree ed arbustive. Questi lavori hanno dato l’opportunità di intervenire creando le condizioni per la ricomposizione di un ecosistema palustre. Dal 2003 è stata affidata la gestione naturalistico-didattica dell’area al Circolo Legambiente di Piove di Sacco.

A Cà di Mezzo si sta sviluppando una comunità di macrofite acquatiche (Phragmites, Typha, Carex, Nuphar, ecc.) che formano una complessa rete di rizomi e di radici nel sedimento colonizzato, ricco di sostanza organica, importante componen-

Page 11: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

te ambientale in grado di dare ospitalità ad un gran numero di macroinvertebrati (insetti, molluschi, anellidi) e nutrimento ad uccelli, mammiferi insettivori, anfibi e rettili. In prossimità dell’acqua, in luoghi saltuariamente inondati, si rinvengono il Giglio d’acqua (Iris pseudacorus) ed il giunco. All’interno di quest’area e rimasto un ridottissimo lembo di bosco igrofilo, costituito da vecchi salici (Salix alba) capitozzati e da una particolare flora erbacea. Le cavità dei loro tronchi vetusti sono lo spazio vitale per molti vertebrati, quali ad esempio il Riccio (Erinaceus europaeum) e la Cinciallegra (Parus major), e per alcuni insetti, come lo splendido Cerambice del Salice (Aromia moschata), che si nutre del loro legno. Molte specie di anatidi, ardeidi, trampolieri, rapaci e svassi sono presenti durante tutto l’anno. E’ stato avvistato il raro ed elusivo Tarabuso (Botaurus stellaris), di abitudini crepuscolari (Saulo Pagliaro com. pers.). Il Tarabusino (Ixobrychus minutus) nidifica regolarmente nei canneti del Canal Morto dove costruisce il nido a 20-30 centimetri di altezza dall’acqua. Nel maggio 2003 è stata avvistata una coppia di Gufi comuni (Asio otus) nel nido costruito nella cavità di un tronco di salice e il 31 maggio ne sono usciti tre pulli rimasti poi nel boschetto per tutta l’estate.

Tra i fiori presenti più significativi, ricordiamo l’elegante Campanellino estivo (Leucojum aestivum), caratteristico delle praterie umide, in rarefazione in tutto il territorio nazionale e protetto da alcune leggi regionali (Paola Borella com. pers.). Il Canal Morto inoltre, nel tratto che scorre a ridosso di Cà di

.09

Page 12: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Mezzo, presenta una folta vegetazione naturale riparia. Queste fasce vegetali, lasciate alla libera evoluzione, incorniciano il canale, che acquisisce un aspetto “selvaggio” ricco di colori e forme. La fauna ittica è particolarmente ricca, con specie autoctone come il Luccio (Esox lucius) e la Tinca (Tinca tinca) che negli ultimi anni hanno subito un rapido declino, probabilmente da mettere in relazione ad un concomitante aumento di alcune specie alloctone. Particolarmente varia è la terriofauna dell’area, che comprende il Topolino delle risaie (Micromys minutus), tipico abitante degli ambienti umidi con fitta vegetazione erbacea ed arbustiva, l’Arvicola di Savi (Terricola savii), frequentatrice di zone non sottoposte ad agricoltura intensiva come prati umidi e boschi, il Toporagno della selva di Arvonchi (Sorex arunchi), la Crocidura minore (Crocidura suaveolens) e il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus).

Page 13: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Piante dell’oasi

Acero campestre(Acer campestre L.)Foglie semplici, opposte, palmate a 5 lobi arrotondati all’apice, segnati al margi-ne da denti poco pronunciati, picciolo di 5-13 cm. Pianta a lento accrescimento, utilizzata per la realizzazione di siepi in quanto è resistente alla brucatura degli animali ed a potature drastiche. Si trova dalla pianura alla fascia pedemontana.

Ontano nero(Alnus glutinosa L.)Foglie semplici, alterne, obovate, api-ce arrotondato, margine irregolarmente dentato, picciolo di 1-2 cm. Pianta poco longeva, si trova, lungo le sponde basse dei corsi d’acqua dalla pianura fino a cir-ca 1000 m di altitudine. Il legno a con-tatto con l’acqua diventa molto duro, ciò lo rende appropriato per opere soggette a sommersione.

Pioppo nero(Populus nigra L.)Foglie semplici, alterne, triangolari-rom-boidali, picciolo di 5-6cm, margine rego-larmente seghettato. Ci sono due varie-tà: una con chioma ovoidale e un’altra con chioma stretta e colonnare detta “pioppo cipressino”. Assieme a salici e ontani può formare boschetti in terreni che si inondano periodicamente.

.11

Page 14: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Pioppo bianco(Populus alba L.)Foglie semplici, di due tipi: più piccole rotonde ovate e situate ai margini, più grandi palmate. Ca-ratteristica è la pagina inferiore bianca ricoperta da una fine pelu-ria; ciò rende la chioma luccican-te e per questo impiegata a scopo ornamentale. Specie propria dei suoli alluvionali che contornano i corsi d’acqua e i bacini lacustri.

Farnia(Quercus Robur L.)Foglie semplici, lobate, con super-ficie ondulata, con due orecchiet-te alla base(carattere distintivo)picciolo molto corto non peloso. E’ una pianta molto longeva, supera i 500 anni di vita, ha una crescita molto lenta, è la quercia tipica del-le pianure alluvionali. E’ stata col-tivata fin dall’antichità per le pro-prietà del legno,duro e resistente,e per i frutti come cibo per i suini.

Olmo campestre(Ulmus minor campestris)Foglie semplici, alterne, ellittiche, con base asimmetrica, margine fi-nemente dentato, picciolo breve. Pianta molto longeva, può supera-re i 600 anni, sopporta sommersio-ni abbastanza prolungate durante le inondazioni. E’ una pianta che si adatta alle variazioni climatiche, ed è resistente all’inquinamento.Un tempo veniva usata come tu-tore per le viti.

Page 15: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Frassino(Fraxinus excelsior L.)Foglia composta di 20-30 cm for-mata da 7-15 foglioline ovali-lan-ceolate, dentate larghe 2-3 cm, prive di picciolo. L’inserzione delle foglie sui rami è opposta. In au-tunno le foglie si colorano di gial-lo vivo. Il frassino è indifferente al substrato e tollera temporanee sommersioni dell’apparato radica-le.

Salice bianco(Salix alba L.)foglie semplici, lanceolate acumi-nate, alterne, picciolo corto (cm 0,5-1,0). Pianta tipica dei suoli alluvionali, si può trovare lungo i corsi d’acqua, intorno a bacini la-custri e nelle depressioni umide dalla pianura fino a circa 1000 m di quota. Questa pianta è coltiva-ta per i vimini e pertiche, utilizzati per lavori di intreccio e paleria.

Biancospino(Crataegus monogyna Jacq.)Foglie semplici, lobate per lo più di 2-4 lobi, lunghe 4-8 cm, mar-gine grossolanamente dentato. Ha un portamento arbustivo di rado raggiunge dimensioni di piccolo al-bero. E’ molto longevo e si adatta facilmente a diverse condizioni cli-matiche e di terreno.

.13

Page 16: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Erbe palustriCanna di Palude(Phragmites australis)E’ una pianta perenne con rizoma strisciante dal quale si originano i fusti detti culmi, a portamento eret-to, altezza 2-3 m. Ha foglie opposte, lanceolate, di colore verde-grigio. In estate autunno fiorisce una pannoc-chia all’apice di 20-50cm, prima con toni del verde poi con toni del giallo-bruno

Carice (Carex riparia Curtis)E’ una erba perenne formante grossi cespi alti fino ad un metro e mezzo; caratterizzate da fusti angolosi e fo-glie coriacee e taglienti. Comune ne-gli ambienti acquatici, lungo le rive e sponde di canali, corsi d’acqua, fossi e paludi. Può diffondersi anche nei prati e boschi misti igrofili.

Typha(Typha latifolia L.)E’ una pianta erbacea perenne alta 1-2 m. Le foglie lunghe erette sono verdi, hanno venature parallele e sono provviste di un’ampia guaina che avvolge il fusto.L’infiorescenza, che compare in agosto, è formata da due spighe sovrapposte: quel-la femminile, inferiore, è una spiga marrone vellutata cilindrica (forma-ta da piccoli fiori marroni), e quella maschile più piccola. I rizomi sono robusti crescono anche fino a rag-giungere una lunghezza di 70 cm.

Page 17: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Uccelli dell’oasi

Tra gli aironi ci sono specie caratteriz-zate da gambe, collo e becco lunghi, altre con collo corto e corpo tozzo (Ta-rabusi, Nitticora). Si cibano di animali acquatici presenti nelle acque basse muovendosi lentamente.Airone cenerino(Ardea cinerea)tra i vari aironi europei è il più comune e il più diffuso,lungo 94cm con apertu-ra alare di 195cm. Nidifica sugli alberi vicino all’acqua a volte sul terreno.Airone rosso(Ardea purpurea)il nome deriva dalle tonalità rosse-marroni del piumaggio. Lunghezza di 80 cm, apertura alare di 150 cm. Ni-difica tra le canne.Tarabusino(Ixobrychus minutus)Con dimensioni di 35 per 43 cm, conpiumaggio marrone chiaro per le par-ti inferiori del corpo, ali con macchie più scure (nere per il maschio marro-ne scuro per la femmina). E’ comune ma essendo timido è più difficile indi-viduarlo, se ne sta nascosto in mezzo alla vegetazione del canneto e se si sente in pericolo assume la “posizione a canna” con becco e collo verso l’alto restando completamente immobile, in maniera tale da formare una linea parallela al fusto delle canne e quindi rendersi invisibile.

.15

Page 18: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Martin pescatore(Alcedo atthis)lungo 16 cm,si posa su rami vicinoall’acqua, dove può stare immobile a lungo o scuotere il grosso capo e la corta coda, il becco è robusto e appuntito con il quale afferra pesci che cattura tuffandosi. Piumaggio dai colori vivi: dorso azzurro bril-lante, ventre arancione-rosso.Difficile da osservare in volo in quanto freccia veloce a filo dell’ac-qua.

Cormorano(Plalacrocorax carbo)lunghezza 90 cm, apertura alare 160cm, piumaggio nero con faccia bianca, becco grosso, giallo. Tipicaposizione, quando è posato, sta con le ali aperte per asciugare le penne. Frequenta zone costiere, grandi laghi e lagune, difficilmente s’incontra lontano dalla costa.

Sterna comune(Sterna hirundo)Lunghezza 33-35 cm. Sono uccellisnelli con ali lunghe e strette, codaforcuta e becco appuntito. Han-no un volo agile, tengono il bec-co puntato verso il basso quando sono alla ricerca di pesci e insetti. I colori del piumaggio sono prin-cipalmente bianco con punta del-le ali e parte superiore della testa nero.

Page 19: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Falco di palude(Circus aeruginosus)è un uccello rapace presente nellepaludi, tra gli uccelli da preda è ditaglia media, lunghezza 48-56cm apertura alare di circa 130cm. Ha ali lunghe ed appuntite e coda lun-ga. La femmina è più grande del maschio e il colore del piumaggio differisce tra i sessi, entrambi co-munque sulla tonalità del marro-ne.

Picchio rosso maggiore(Dentrocopus major)E’ il più comune e il più diffuso deipicchi. Lungo 23 cm e apertura alare fino a 39 cm. I picchi sono uccelli dal becco forte e appuntito che usano per rompere, forare la corteccia degli alberi per catturare insetti e creare fori di nidificazione. La presenza del picchio si avverte dal “tambureggiare” del becco sui tronchi,rami degli alberi soprattut-to a inizio primavera.

Cannaiola(Agrocephalus sciarpaceus)Già dal nome si capisce che l’habi-tat preferito è il canneto. Lunghez-za 13 cm, apertura alare 19 cm. Dorso marroncino, ventre chiaro, becco dritto e appuntito. In gene-re canta stando posata su di un ramo, ed il canto è l’elemento di-stintivo per il riconoscimento fra le specie.

.17

Page 20: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Le anatre sono uccelli acquatici, hanno zampe corte, una membrana natatoria che unisce le tre dita anteriori dei piedi ed il corpo è isolato da un folto piumi-no. Tra le varie specie di anatre ci sono quelle di superficie che si trovano in ac-que basse e cercano il cibo sia capovol-gendosi a testa in giù sia stando distese sull’acqua. Sono uccelli agili che pren-dono il volo quasi verticalmente. I ma-schi e le femmine hanno il piumaggio colorato in modo differente, in genere la femmina ha colori pacati mentre il ma-schio ha una livrea vivace che perde con la muta all’inizio dell’estate assumendo così una colorazione spenta.Germano reale(Anas platyrhynchos)Lunghezza 58cm, apertura alare fino a 99cm. E’ l’anatra più diffusa e comune, il maschio è facilmente riconoscibile per il capo verde scuro e il petto color ta-bacco.Alzavola(Anas crecca)Lunghezza 35cm, apertura alare fino a 64cm. E’ la più piccola anatra di super-ficie. Il maschio ha il capo marrone ros-siccio con fascia verde che dall’occhio scende verso il collo.Marzaiola(Anas querquedula)Lunghezza 38cm, apertura alare fino a 63 cm. E’ una specie diffusa ma non molto numerosa. Caratteristica del ma-schio è un’evidente sopracciglio bianco.

Page 21: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Animali dell’oasi

Riccio(Erinaceus europaeus)La lunghezza va dai 22 ai 27 cm, èprivo di coda e il suo corpo è ricoperto da un fitto rivestimento di aculei. E’ un animale solitario che si muove di notte. Si nutre di vermi, ragni,insetti, uova di uccelli e carogne. Durante il giorno se ne sta in nidi di erba e foglie sotto alle piante o in vecchie tane.

Volpe rossa comune(Vulpes vulpes)La sua pelliccia ha un colore sul ros-so-ruggine con sfumature nere dietro le orecchie e nella parte inferiori del-le zampe. Particolare è la coda mol-to irsuta. E’ molto diffusa grazie alla sua capacità di adattamento e alla sua dieta molto varia,anche se predilige conigli e lepri può nutrirsi di quasi tut-to ciò che è commestibile. E’ attiva sia di notte che di giorno.

Tartaruga palustre(Emys orbicularis)Lunga dai 15-20 cm,con carapace ova-le e liscio, colore olivastro-marrone, in genere i vecchi sono più scuri, i gio-vani e adulti presentano righe, mac-chie gialle sul capo, collo e carapace. Durante il giorno si possono trovare su pietre tronchi dove si riscaldano, di notte rimangono in acqua.

.19

Page 22: mini-guida a lettura agevolata DI CÀ DI M EZZO · Enrico Ferraguti, Francesco Munaro, Marta Martin, Linda Masiero, Paolo Reggiani, Valentina Toson; un grazie davvero speciale! Ci

Topolino delle risaie(Micromys minutus)E’ uno dei roditori più piccoli d’Eu-ropa lungo 5-8cm con coda pren-sile di 4-7 cm. Ha il dorso bruno-rossiccio e il ventre chiaro. Ha la testa rotonda con il muso appunti-to. Si nutre di semi, bacche,insetti e ragni. Costruisce nidi sferici pen-sili con steli d’erba in boschetti o macchie erbose. La coda prensile lo aiuta ad arrampicarsi agilmente lungo gli steli di vegetazione erba-cea a fusto alto.

Crocidura minore(Crucidura suaveolens)Lungo dai 5-7 cm, coda 2,4 - 4,4 cm. Corpo esile cilindrico-appiatti-to. Il pelo è corto e fitto. Mantellosuperiormente brunastro frammi-sto a grigio, inferiormente da gri-gio-giallastro a grigio scuro (pococontrasto tra parti inferiori e su-periori). Muso allungato a probo-scide. Questo piccolo insettivoro è difficilmente osservabile, vive nel-le campagne alberate e nei boschi decidui. La sua presenza viene in genere rivelata dai reperti ossei contenuti nelle borre dei rapaci notturni.