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Mini guida alla compilazione della “Dichiarazione di origine del Fornitore” Mini guida alla compilazione della “Dichiarazione di origine del Fornitore”

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Mini guida alla compilazione della “Dichiarazione di origine del Fornitore”

Mini guida alla

compilazione della

“Dichiarazione di

origine del Fornitore”

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Mini guida alla compilazione della “Dichiarazione di origine del Fornitore”

Sommario

Premessa.................................................................................................................... 3

Dichiarazione del fornitore relativa ai prodotti aventi carattere originario

preferenziale: allegato 22-15 RE ................................................................................ 5

Dichiarazione a lungo termine del fornitore per prodotti aventi carattere

originario preferenziale: allegato 22-16 RE................................................................. 8

Dichiarazione del fornitore per prodotti che non hanno carattere originario

preferenziale: Allegati 22-17 e 22-18 RE ................................................................... 11

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Mini guida alla compilazione della “Dichiarazione di origine del Fornitore”

PREMESSA Nelle transazioni commerciali internazionali, un ruolo primario è rappresentato dai sempre più numerosi Free Trade Agreement, accordi di libero scambio stipulati tra Unione Europea e Paesi terzi, grazie ai quali le aziende europee sono in grado di esportare verso o, viceversa, di importare dai Paesi firmatari degli accordi godendo di un trattamento daziario preferenziale che si traduce in una parziale se non totale abolizione daziaria. Per poter usufruire del trattamento daziario preferenziale, l’azienda esportatrice deve sostanzialmente poter dimostrare che:

▪ i propri prodotti rispettano le regole di origine contenute nei singoli protocolli firmati dall’Unione Europea con i Paesi terzi accordisti e che, pertanto, hanno acquisito origine preferenziale UE/ del Paese terzo

▪ deve essere rispettata la regola del trasporto diretto delle merci

Nello specifico, ai fini dell’acquisizione dell’origine preferenziale, un prodotto deve essere o interamente ottenuto nel territorio di una delle due parti contraenti, oppure, nel caso in cui un prodotto incorpori materiali non interamente ottenuti, esso acquisirà origine preferenziale a condizione che detti materiali siano oggetto di lavorazioni o trasformazioni sufficienti. Per stabilire se una lavorazione sia sufficiente o meno, si ricorre principalmente a tre criteri declinati in maniera dettagliata all’interno dei protocolli di origine di ciascun accordo. In linea generica, tali criteri sono: a) Il bene deve aver subito una trasformazione tale per cui il prodotto ottenuto nel Paese rientri in

una suddivisione della tariffa doganale diversa rispetto a ciascuno dei materiali non originari utilizzati (ad esempio il celeberrimo “Change of Tariff Heading” CTH, regola del cambio di voce doganale);

b) Il valore dei materiali extra UE contenuti all’interno del prodotto finale non deve eccedere una % specifica calcolata sul prezzo franco fabbrica del prodotto finito (Regola del valore dei materiali non originari);

c) Il bene deve aver subito un processo di lavorazione o trasformazione specifico considerato sufficiente ad attribuire origine preferenziale.

Nell’ambito di una catena globale del valore allargata che prevede una suddivisione settoriale della catena di approvvigionamento, gli esportatori si ritrovano sempre più spesso a dover ricorrere a fornitori terzi per l’acquisto prodotti finiti o di prodotti intermedi da immettere nel ciclo produttivo dislocati in vari Paesi. Come è possibile per l’esportatore accertare l’origine preferenziale di beni destinati all’esportazione verso i Paesi accordisti nel caso in cui tali beni siano stati acquistati per la rivendita tal quali e come provare l’origine di prodotti costruiti a partire da componenti acquistati da fornitori unionali o nazionali?

Dichiarazioni del fornitore per prodotti aventi carattere originario

La normativa ha messo a disposizione degli operatori economici degli strumenti dotati di validità legale, ovvero la dichiarazione del fornitore e la dichiarazione del fornitore a lungo termine compilate rispettivamente, la prima conformemente all’allegato 22-15, e la seconda all’allegato 22-16 del Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2447, così come modificato dal Regolamento 2017/989, d’ora in avanti RE. Le dichiarazioni del fornitore rappresentano l’unico documento in grado di consentire

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all’operatore economico di asseverare l’origine preferenziale sia per i prodotti acquistati e rivenduti tal quali, sia per i materiali acquistati da fornitori unionali o nazionali e utilizzati nel processo di lavorazione dei prodotti finali. Sottoscrivendo tali dichiarazioni i fornitori attestano dunque che i prodotti riportati nel testo della dichiarazione o in separato allegato, rispettano le regole conferenti l’origine preferenziale ai sensi degli accordi commerciali stipulati tra UE e Paesi terzi e debbono, per tale ragione, essere sempre pronti a fornire la documentazione necessaria ad approvarne la veridicità.

La dichiarazione del fornitore e la dichiarazione del fornitore a lungo termine (artt. 61-63 RE) hanno la medesima funzione ma si distinguono sostanzialmente per l’utilizzo: la prima è valida per singola spedizione, mentre la seconda copre un arco temporale di due anni (24 mesi) a partire dalla data di inizio: pertanto è impiegata nell’ambito di un rapporto di fornitura costante tra esportatore e fornitore per cui si prevede che il carattere originario delle merci di tutte le spedizioni sia lo stesso.

Dichiarazioni del fornitore per prodotti che non hanno carattere originario

Vi sono poi i casi in cui l’operatore economico acquisti dal proprio fornitore dei prodotti che, pur non avendo acquisito carattere originario all’interno della UE, contengono materiali originari della UE oppure hanno subito delle lavorazioni in UE. Tali prodotti acquistati, saranno a loro volta immessi nel ciclo produttivo dell’esportatore al fine di ottenere un prodotto finale che, tenendo conto delle lavorazioni/materiali UE complessivamente contenuti in esso, riuscirà a rispettare la regola di origine specifica per prodotto ottenendo così origine preferenziale. In questi casi, la dichiarazione del fornitore è da compilarsi rispettivamente conformemente all’allegato 22-17 RE per singola spedizione, e all’allegato 22-18 RE per rapporti di fornitura costanti che prevedono che la natura delle merci fornite al cliente rimanga non preferenziale. L’utilizzo di tale modulo ha come fine la trasmissione di informazioni/fatti, in base ai quali una merce, tenute in considerazione le lavorazioni eseguite dal fornitore e le lavorazioni eseguite dal destinatario che le esporterà, potrà ottenere l'origine preferenziale.

Requisiti comuni a tutte le dichiarazioni del fornitore

Tutte le dichiarazioni del fornitore recano la firma manoscritta del fornitore e possono essere redatte su modelli da inviare in originale all’esportatore. Tuttavia, sulla base di quanto previsto dall’art. 63, par. 3, RE se la dichiarazione del fornitore e la fattura sono redatte con mezzi elettronici, esse possono essere autenticate elettronicamente oppure il fornitore può fornire all’esportatore o all’operatore un impegno scritto in cui assume la piena responsabilità per ogni dichiarazione del fornitore che lo identifichi come se fosse firmata in forma autografa. Qui di seguito, verrà fornita una panoramica dei 4 tipi differenti di dichiarazioni del fornitore e verranno fornite ulteriori specifiche per la compilazione delle stesse.

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DICHIARAZIONE DEL FORNITORE RELATIVA AI PRODOTTI AVENTI CARATTERE ORIGINARIO PREFERENZIALE: ALLEGATO 22-15 RE

La dichiarazione per singola fornitura può essere trasmessa in qualsiasi momento, anche dopo la consegna delle merci ed è contenuta nella fattura commerciale relativa alla spedizione o in qualsiasi altro documento commerciale che descriva la merce oggetto della fornitura in maniera sufficientemente adeguata a consentirne l’identificazione.

ALLEGATO 22-15

Dichiarazione del fornitore relativa ai prodotti aventi carattere originario preferenziale

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La compilazione della dichiarazione del fornitore viene agevolata dalle note a piè pagina presenti nell’allegato stesso, che, come specificato nella nota introduttiva all’allegato, non devono essere riportate nel testo della dichiarazione.

Sarà altresì utile fornire ulteriori specifiche che spesso generano dubbi nell’operatore economico in fase di compilazione.

(1) nel caso in cui non tutte le merci contenute all’interno del documento commerciale che le descrive abbiano acquisito carattere originario, sarà necessario contrassegnare in maniera chiara all’interno del documento le merci aventi carattere originario;

(2) qui viene richiesto di indicare il luogo in cui le merci hanno ottenuto origine preferenziale. Pertanto se il fornitore è stabilito nell’Unione Europea, sarà necessario indicare la sigla UE/EU;

(3) nella casella 3 andranno inserite le sigle dei Paesi terzi accordisti con cui l’UE ha stipulato accordi di libero scambio che prevedono un trattamento daziario preferenziale all’import di prodotti aventi acquisito in UE carattere originario. Nello specifico, il fornitore dovrà qui riportare esclusivamente i codici dei paesi per cui il prodotto descritto ha rispettato la specifica regola di origine. Si ricorda che ciascun accordo contiene all’interno del protocollo di origine le regole da rispettare specifiche per prodotto. Al fine di rendere più agevole la compilazione di tale casella, si riporta di seguito la “stringa” dei codici ISO-alpha-2 dei Paesi con cui la UE ha stipulato accordi bilaterali di libero scambio con relativa legenda.

Stringa Paesi

AD – AL – BA – CA – paesi CARIFORUM – paesi CENTRAMERICA – CH (+ LI) – CI – CL – CM – CO

– DZ – EC - EG – paesi ESA – FO – GE – paesi EPA SADC – GH – IL – IS – JO – KR

– LB – MA – ME – MD – MX – MK – NO – paesi PACIFIC – PE – PS – paesi PTOM – RS – paesi

SPG – SY – TN – TR – UA – XC – XK – XL – ZA

Legenda

AD – Andorra, AL – Albania, BA – Bosnia Erzegovina, CA – Canada, paesi CARIFORUM – paesi

area caraibica, paesi CENTRAFRICA – Camerun, paesi CENTRAMERICA – Honduras, Nicaragua,

Panama, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, CH (+ LI) – Svizzera (+ Liechtenstein), CI – Costa

d’Avorio, CL – Cile, CM – Camerun, CO – Colombia, DZ – Algeria, EC –Ecuador, EG

– Egitto, paesi ESA – paesi Africa orientale e meridionale, paesi EPA – SADC EPA, BW –

Botswana, LS – Lesotho, NA – Namibia, ZA – Sud Africa, SZ – Swazialnd – FO – Isole Faeroer,

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GE – Georgia, GH Ghana, IL – Israele, IS – Islanda, JO – Giordania, KR – Repubblica di Corea, LB

– Libano, MA – Marocco, ME – Montenegro, MD – Repubblica di Moldova, MX – Messico, MK

– Macedonia, NO – Norvegia, paesi PACIFIC – Papua New Guinea e Fiji, PE – Perù, PS –

Cisgiordania e Striscia di Gaza, paesi PTOM – Paesi e Territori d’Oltremare, RS – Serbia, paesi

SPG – Sistema Preferenze Generalizzate, SY – Siria, TN – Tunisia, TR – Turchia, XC – Ucraina,

UA – Ceuta, XK – Kosovo, XL – Melilla, ZA – Sud Africa

(4) La casella 4 fa riferimento all’acquisizione dell’origine mediante il sistema del cumulo.

All’interno di ciascun accordo bilaterale stipulato tra UE e Paese terzo accordista, v’è la possibilità di effettuare il cumulo delle lavorazioni o dei materiali di una delle due parti in modo che il prodotto finale così ottenuto nella parte contraente esportatrice possa essere considerato originario di tale parte – beneficiando così di un trattamento daziario preferenziale nella parte contraente importatrice – pur non avendo ivi subito una lavorazione superiore alle sufficienti. Il sistema di cumulo più noto per utilizzo e per complessità, è senz’altro quello del cumulo Paneuromediterraneo. Mediante il sistema del cumulo, i prodotti che hanno acquisito il carattere originario in uno dei paesi della zona di cumulo Paneuromediterranea (Algeria, Cisgiordania e Striscia di Gaza, Egitto, Giordania, Islanda, Isole Færøer, Israele, Libano, Marocco, Norvegia, Siria, Svizzera (compreso il Liechtenstein), Tunisia, Turchia e Unione europea possono essere aggiunti ai prodotti originari di qualsiasi altro paese della zona senza perdere il loro carattere originario in seno alla zona stessa. Perché sia possibile l’acquisizione dell’origine mediante l’applicazione del cumulo è necessario che i beni siano sottoposti a lavorazioni superiori alle insufficienti (art. 6 della Convenzione Regionale sulle norme di origine preferenziali paneuromediterranee). Qualora un prodotto abbia acquisito l’origine preferenziale UE grazie all’applicazione del cumulo, bisognerà distinguere diversi casi:

• Se il bene in questione verrà esportato in un Paese aderente al cumulo, lo si potrà

dichiarare originario dell’Unione europea e si potrà quindi beneficiare delle agevolazioni

daziarie;

• Se il bene verrà esportato in un Paese terzo accordista diverso da quelli che partecipano al

cumulo, non si potrà dichiarare di default l’origine preferenziale ma sarà necessario verificare

previamente il rispetto delle regole di origine fissate nell’accordo tra UE e specifico

Paese accordista, considerando tutti i componenti originari dei Paesi aderenti al cumulo, come

extra UE;

Pertanto, il fornitore dovrà indicare se, ai fini dell’ottenimento dell’origine preferenziale ha

applicato il sistema del cumulo oppure no, barrando la casella corrispondente.

(7) Al fine di evitare l’onere di firmare ogni dichiarazione, è possibile prevedere un impegno scritto e firmato dal rappresentante legale, utilizzando il modulo presente nell’allegato 1 con il quale il fornitore si assume la responsabilità di trattare come se fossero firmate tutte le dichiarazioni che perverranno. In alternativa, è possibile firmare ciascuna dichiarazione o inviarla via e-mail sottoscritta con firma digitale.

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Alcune tra le specificazioni sopra riportate hanno carattere generale e sono parimenti applicabili a tutti i modelli di dichiarazioni del fornitore: sia per prodotti aventi carattere originario, sia per prodotti non aventi carattere originario. Pertanto, successivamente, nel dettagliare i passaggi per la compilazione delle dichiarazioni, si rimanderà a quanto sopra dettagliato.

DICHIARAZIONE A LUNGO TERMINE DEL FORNITORE PER PRODOTTI AVENTI CARATTERE ORIGINARIO PREFERENZIALE: ALLEGATO 22-16 RE

La dichiarazione a lungo termine del fornitore, vantaggiosa nell’ambito di un contratto di fornitura, ha validità di due anni ed è da compilarsi conformemente all’allegato 22-16 del RE così come modificato dal Reg. 2017/989.

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(1) (2) Qui va riportata la descrizione e la designazione commerciale dei prodotti spediti, così come presente in fattura. In alternativa, sarà possibile rimandare a un elenco allegato dei prodotti con relativa descrizione come da tabella sotto riportata.

Codice Anagrafica Descrizione articolo Origine preferenziale

(3) nella casella sarà necessario inserire il nome della società rifornita; (4) per il luogo in cui le merci hanno ottenuto origine preferenziale si rimanda a quanto indicato sopra;

(5) per i codici Paese da inserire qui si rimanda a quanto indicato sopra;

(6) per le indicazioni sul cumulo si rimanda a quanto indicato sopra;

(7) e (8) Nella sua ultima versione adottata a partire dallo scorso 14 giugno 2017 con il sopracitato Regolamento 2017/989, la dichiarazione a lungo termine può essere redatta con effetto retroattivo per merci inviate prima della data di rilascio della dichiarazione.

Con l’obiettivo di snellire la sua compilazione, la modifica di cui al Regolamento 2017/989 prevede la possibilità di utilizzare un’unica dichiarazione a lungo termine che copra la fornitura di merci consegnate fino a 12 mesi prima rispetto alla data di rilascio oppure fino a 6 mesi dopo tale data di rilascio con una durata complessiva di 24 mesi. La dichiarazione a lungo termine del fornitore sarà dunque compilata riportando tre date: a) in casella 8 andrà riportata la data in cui la dichiarazione è compilata (data di rilascio-date of

issue) b) in casella 7 andrà riportata la data di inizio del periodo di validità della dichiarazione (data di

inizio-start date), che non può essere anteriore a 12 mesi prima della data di rilascio o posteriore a 6 mesi dopo tale data;

c) in casella 7 andrà riportata la data di termine del periodo (data di termine – end date), che non

può essere posteriore a 24 mesi dopo la data di inizio (start date). Va sottolineato che il testo del Regolamento, tradotto in italiano, al punto c) parla di data di termine che non può essere posteriore a 24 mesi dopo la data di rilascio. Tuttavia, il testo originario, in inglese, così come le traduzioni in francese e spagnolo, riportano start date - date de début - fecha de inicio.

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Suggeriamo pertanto di utilizzare la data di inizio come termine di riferimento, così come riportato nel testo originale. (10) per le indicazioni sulla firma si rimanda a quanto indicato sopra.

Si specifica infine che, qualora il fornitore dovesse a sua volta modificare la propria catena di approvvigionamento e a seguito di tale modifica l’origine delle merci fornite dovesse subire mutamenti tali da inficiare la validità delle dichiarazioni, egli avrà l’obbligo di informare tempestivamente l’esportatore o l’operatore interessato.

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DICHIARAZIONE DEL FORNITORE PER PRODOTTI CHE NON HANNO CARATTERE ORIGINARIO PREFERENZIALE: ALLEGATI 22-17 E 22-18 RE Per quanto riguarda le merci che non hanno ottenuto il carattere originario nell’ambito di un regime preferenziale, la dichiarazione del fornitore è compilata nelle forme riportate negli allegati 22-17 e 22-18 del RE. Tale casistica ricorre, in particolar modo, quando vengono effettuate da imprese unionali lavorazioni o trasformazioni su materiali non originari senza che, tuttavia, tali lavorazioni o trasformazioni risultino sufficienti a conferire al prodotto ottenuto il carattere di “prodotto originario”. In questo caso, l’azienda che intenda immettere tali materiali nel proprio ciclo produttivo per produrre un prodotto finale, avrà la possibilità di calcolare la % di materiali UE contenuta nella materia prima impiegata oppure di tenere conto delle lavorazioni complessive effettuate in UE ai fini dell’ottenimento dell’origine preferenziale.

Esempio:

Si ponga ad esempio il caso di un’azienda produttrice di lavatrici che si serva di un fornitore terzo per acquistare i motori elettrici da inserire nelle lavatrici. Nel nostro esempio, i motori elettrici della voce doganale 8501 sono costruiti dal fornitore in UE e contengono una % di materiali extra-UE che incide per il 50% sul prezzo franco fabbrica del prodotto finito. Il motore finale così ottenuto, pur avendo subito una lavorazione in UE, non avrà rispettato la regola di origine preferenziale che, ai sensi dell’accordo paneuromediterraneo è identificabile come segue:

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In questo caso le due regole riportate nelle colonne 3 e 4 sono alternative. Tuttavia, nell’esempio fatto, nessuna delle due regole risulterebbe rispettata, poiché il motore conterrebbe una % di materiali extra UE del 50% sul prezzo franco fabbrica del prodotto finito. Il produttore di lavatrici (voce doganale 8450) ritrovandosi ad esportare verso paesi accordisti, per asseverare la preferenzialità del proprio prodotto finale, dovrà verificare la regola di origine da rispettare. Si ponga nuovamente il caso dell’esportazione verso uno dei Paesi dell’area Paneuromediterranea (ad esempio la Svizzera). In tal caso, la regola di origine da rispettare sarà:

Per calcolare la % di materiali extra-UE contenuta all’interno del prodotto finito, l’esportatore di lavatrici potrà richiedere al fornitore UE di motori elettrici di fornirgli la dichiarazione del fornitore per prodotti che non hanno acquisito carattere originario, al fine di calcolare la quantità di effettiva di materiali non originari contenuta all’interno del prodotto finito – il motore – e tenendo così conto dei materiali UE in esso contenuti.

Analogamente alle dichiarazioni di cui agli allegati 22-15 e 22-16, anche nel caso delle dichiarazioni del fornitore per prodotti che non hanno acquisito carattere originario, i due modelli - si distinguono sostanzialmente per l’utilizzo: la prima è valida per singola spedizione, mentre la seconda copre un arco temporale di due anni (24 mesi) a partire dalla data di inizio: pertanto è impiegata nell’ambito di un rapporto di fornitura costante tra esportatore e fornitore per cui si prevede che il carattere non originario delle merci di tutte le spedizioni sia lo stesso. La dichiarazione per singola spedizione è contenuta nella fattura commerciale relativa a detta spedizione oppure in un bollettino di consegna o in un qualsiasi altro documento commerciale che descriva le merci in questione in modo sufficientemente particolareggiato per consentirne l’identificazione. Se la fattura, o altro documento commerciale, cui la dichiarazione è allegata si riferisce a più merci o a merci che non contengono la stessa percentuale di materiali non originari, il fornitore deve differenziarle chiaramente.

Si riporta di seguito il testo degli allegati con le necessarie indicazioni aggiuntive per la compilazione.

ALLEGATO 22-17

Dichiarazione del fornitore per prodotti che non hanno carattere originario preferenziale

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Per quanto concerne la compilazione della tabella presente nell’allegato è utile rilevare che:

• Se la fattura, la bolla di consegna o un altro documento commerciale a cui la dichiarazione è allegata si riferisce a più merci o a merci che non incorporano la stessa percentuale di materiali non originari, il fornitore deve differenziarle chiaramente.

• La colonna relativa al “codice SA dei materiali non originari utilizzati” si riferisce al codice del Sistema Armonizzato su cui si basa la classificazione della tariffa doganale comunitaria. La colonna del codice SA e quella relativa al valore dei materiali non originari utilizzati vanno compilate solo se necessario, per esempio nel caso in cui la regola di trasformazione per acquisire il carattere originario preveda un limite in percentuale sul valore dei materiali non originari utilizzati. Si consiglia di indicare le prime 4 o 6 cifre in base alla regola di trasformazione contenuta nei protocolli di origine considerati;

• Per “valore” si intende il valore in dogana dei materiali non originari al momento della loro importazione o, nel caso in cui tale valore non sia conosciuto o verificabile, il primo prezzo verificabile pagato nella UE per tali materiali. Quando necessario, nella quarta colonna va inserito il valore esatto di ciascun tipo di materiale non originario utilizzato per una singola unità di merce descritta nella prima colonna.

Nel caso ad esempio dei prodotti tessili, per i quali la regola di trasformazione prevede solo il tipo di materia prima da trasformare, è sufficiente la compilazione delle prime due colonne, essendo irrilevanti ai fini della regola di codice SA e il valore. Riprendendo l’esempio riportato nelle note a piè pagina, se un’azienda produce fili di ferro contemplati alla voce 7217 del SA a partire da barre di ferro non originarie deve indicare “barre di ferro” nella colonna 2. La regola di origine specifica per la Voce Doganale (VD) 7217 contenuta, ad esempio, all’interno dell’accordo Paneuromediterraneo, prevede che il filo di ferro acquisisca origine preferenziale a patto che sia fabbricato a partire da semiprodotti della VD 7207. Le barre di ferro appartengono alla VD 7214, pertanto il filo di ferro ottenuto a partire da barra di ferro non originaria non potrà acquisire carattere originario. Se il filo di ferro deve essere successivamente incorporato in un macchinario per il quale la norma di origine stabilisce un limite in percentuale sul valore dei materiali non originari utilizzati, il valore delle barre deve essere indicato nella colonna 4.

(4) nella casella 4 viene richiesto di indicare il luogo in cui eventuali materiali utilizzati per fabbricare le merci sopra descritte hanno ottenuto origine preferenziale. Pertanto se il fornitore è stabilito nell’Unione Europea, sarà necessario indicare la sigla UE/EU

(5) per i codici Paese da inserire qui si rimanda a quanto indicato in precedenza (6) per le indicazioni sul cumulo si rimanda a quanto indicato in precedenza (9) per le indicazioni sulla firma si rimanda a quanto indicato in precedenza

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ALLEGATO 22-18

Dichiarazione a lungo termine del fornitore per prodotti non aventi carattere originario

preferenziale

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Sarà qui utile rilevare che, analogamente a quanto accaduto per la dichiarazione a lungo termine del fornitore per prodotti aventi carattere originario, anche l’allegato 22-18 è stato modificato dal Regolamento 2017/989. Anche in questo caso dunque, la dichiarazione dovrà riportare 3 date:

a) in casella 9 andrà riportata la data in cui la dichiarazione è compilata (data di rilascio-date of

issue)

b) in casella 8 andrà riportata la data di inizio del periodo di validità della dichiarazione (data di inizio-start date), che non può essere anteriore a 12 mesi prima della data di rilascio o posteriore a 6 mesi dopo tale data;

c) in casella 8 andrà riportata la data di termine del periodo (data di termine – end date), che non può essere posteriore a 24 mesi dopo la data di inizio (start date).

Per quanto concerne la compilazione della tabella presente nell’allegato e delle restanti caselle, si rimanda a quanto sopra già specificato.

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ALLEGATO 1

Oggetto: sottoscrizione di dichiarazioni a lungo termine o su fattura di origine preferenziale

Spett.le (azienda cliente) La scrivente, sulla base di quanto previsto dall’art. 63, par. 3 del Regolamento di Esecuzione

(UE) 2015/2447, assume la piena responsabilità di non apporre alcuna firma manoscritta sulle

dichiarazioni di cui all’oggetto, inviate successivamente a tale documento.

Rimane ferma, ai sensi della norma sopra citata, l’identificazione di ciascuna dichiarazione

come se questa recasse effettivamente la firma manoscritta.

Distinti saluti

Luogo e data

Firma

_____________________