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Bilancio, tagli ai trasferimenti per 3 milioni Mirano pag. 11 pagg. 4-5 Nasce l’Unione dei comuni del miranese Aderiscono Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S.M. di Sala e Spinea. L’atto costitutivo siglato nella “Città dei Tempesta” O ra c’è l’Unione dei Comuni. E’ com- posta da Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S.M. di Sala e Spinea e l’atto costitutivo è stato siglato dai sei sindaci nel municipio di Noale alla presenza del suo se- gretario, Giovanni Zampieri. Manca Scorzè, che si è detta contraria. I rispettivi sindaci Monica Barbiero, Maria Rosa Pavanello, Pa- trizia Andreotti, Alessandro Quaresimin, Nicola Fragomeni e Silvano Checchin hanno scelto di fare questo passo, che partirà con l’unione della polizia locale, della protezione civile e del personale. In futuro si vorrà partecipare a bandi per migliorare i servizi. Il sestetto ha ri- cordato come già i bandi europei guardino più alle unioni che non alle singole realtà. C’è da far presto perché a breve usciranno i fondi fino al ‘20 e non si vuole restare fuori dai giochi. Alla questione vigili si guarda con maggiore in- teresse, tanto che ci potrebbe essere un’unica centrale operativa e si lavorerà per allargare i turni di servizio. In questo momento è attiva una convenzione tra Martellago, Salzano e Scorzè, con scadenza il 31 dicembre 2015. Si andrà sino alla fine senza alcun problema ma con il 2016 si mira ad avere un’aggrega- zione con gli altri. E pure Spinea, che opera con Venezia, punta a estenderla alla neonata Unione. Il nuovo soggetto avrà un presidente che sarà, a turno, uno dei sindaci dei territori componenti. Per ora il rappresentante sarà Mirano. Poi c’è la giunta, composta dagli altri suoi colleghi, un Consiglio dove siedono 3 membri per ogni Comune aderente: 2 della maggioranza in carica, 1 della minoranza. S. M. DI SALA, SPORTELLO TELEMATICO DEL LAVORO A Santa Maria di Sala è stato aperto uno sportello multi telematico dedicato ai cittadini e alle aziende per orientarsi nella risoluzione di un problema. Il servizio gratuito risponde a diversi quesiti pag. 16 Parchi pubblici, si punta sulla sicurezza Spinea pag. 12 L’EMBARGO RUSSO AFFONDA GLI AGRICOLTORI Con la crisi tra Russia e Ucraina ci vanno di mezzo pure le aziende italiane. E ce n’è pure una di Noale che rischia il tracollo a causa dell’embargo sui prodotti dell’Unione Europea deciso dal suo presidente Vladimir Putin. pag. 6 del Miranese Sud Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.99 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it 1994 - 2014 L’EDITORIALE La buona scuola per i cittadini di domani di Germana Urbani* D a che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit- ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fino ad ora non si sia visto o sen- tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen- tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi… Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei figli. La buona scuola che vorrei, e dovrem- mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel- lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo. *[email protected] [email protected] continua a pag. 8 Intervento L a primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras- segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono definiti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora. Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio di Giuseppe Gasparetto Stori* *Direttore Consorzio di Bonifica Adige Euganeo Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Sanità La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione Salute pagg. 41-44 www.trasportivianello.com Dal 1984 al Vostro servizio con serietà e professionalità •Trasporti lagunari in Venezia ed Isole •Noleggio motobarche con conducente •Traslochi da e per Venezia •Sgomberi di vario genere •Servizio ritiro olio alimentari esausto •Stoccaggio e deposito merci Sant’Anna Chioggia (VE) Via Primavera 41 cell 368 297056 347 2702881 Fax 041 4950514

Miranese sud ago2014 n99

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Page 1: Miranese sud ago2014 n99

Bilancio, tagli ai trasferimenti per 3 milioni

Mirano

pag. 11

pagg. 4-5

Nasce l’Unione dei comuni del miraneseAderiscono Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S.M. di Sala e Spinea. L’atto costitutivo siglato nella “Città dei Tempesta”

Ora c’è l’Unione dei Comuni. E’ com-posta da Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S.M. di Sala e Spinea e l’atto

costitutivo è stato siglato dai sei sindaci nel municipio di Noale alla presenza del suo se-gretario, Giovanni Zampieri. Manca Scorzè, che si è detta contraria. I rispettivi sindaci Monica Barbiero, Maria Rosa Pavanello, Pa-trizia Andreotti, Alessandro Quaresimin, Nicola Fragomeni e Silvano Checchin hanno scelto di fare questo passo, che partirà con l’unione della polizia locale, della protezione civile e

del personale. In futuro si vorrà partecipare a bandi per migliorare i servizi. Il sestetto ha ri-cordato come già i bandi europei guardino più alle unioni che non alle singole realtà. C’è da far presto perché a breve usciranno i fondi fino al ‘20 e non si vuole restare fuori dai giochi. Alla questione vigili si guarda con maggiore in-teresse, tanto che ci potrebbe essere un’unica centrale operativa e si lavorerà per allargare i turni di servizio. In questo momento è attiva una convenzione tra Martellago, Salzano e Scorzè, con scadenza il 31 dicembre 2015.

Si andrà sino alla fine senza alcun problema ma con il 2016 si mira ad avere un’aggrega-zione con gli altri. E pure Spinea, che opera con Venezia, punta a estenderla alla neonata Unione. Il nuovo soggetto avrà un presidente che sarà, a turno, uno dei sindaci dei territori componenti. Per ora il rappresentante sarà Mirano. Poi c’è la giunta, composta dagli altri suoi colleghi, un Consiglio dove siedono 3 membri per ogni Comune aderente: 2 della maggioranza in carica, 1 della minoranza.

S. M. di Sala, Sportello teleMatico del lavoro

A Santa Maria di Sala è stato aperto uno sportello multi telematico dedicato ai cittadini e alle aziende per orientarsi

nella risoluzione di un problema. Il servizio gratuito risponde

a diversi quesitipag. 16

Parchi pubblici, si punta sulla sicurezza

Spinea

pag. 12

l’eMbargo ruSSo affonda gli agricoltori

Con la crisi tra Russia e Ucraina ci vanno di mezzo pure le aziende italiane. E ce n’è pure una di Noale che rischia il tracollo a causa dell’embargo sui

prodotti dell’Unione Europea deciso dal suo presidente Vladimir Putin.

pag. 6

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del Miranese Sud

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.99 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

1994 - 2014

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domanidi Germana urbani*

Da che il Premier Renzi ha presentato agli italiani “non l’ennesima riforma” ma “un nuovo patto educativo” per

disegnare tutti insieme la scuola che verrà si è scatenato un dibattito acceso ma da molti punti di vista assai sterile. Un bailame di commenti e commentatori che su Twit-ter, Facebook, blog e forum esprimono il loro pensiero a riguardo. Peccato, però, che almeno fi no ad ora non si sia visto o sen-tito quasi nulla di quel viaggio intellettuale entusiasmante che aveva dipinto il giovane primo ministro nel suo discorso di presen-tazione del progetto. In questi giorni tutto vola molto più basso. Tutto si è ridotto a quanti e quali insegnanti saranno assunti. A come si valuterà il merito legato agli scatti d’anzianità. Se saranno assunti i precari o i giovani. Se le graduatorie o i concorsi…

Personalmente sono molto delusa. Questa che twitta non è la buona scuola che io spero accolga i miei fi gli.

La buona scuola che vorrei, e dovrem-mo volere tutti, dovrebbe porsi il problema di quali siano i contenuti e gli strumenti più adatti oggi a formare il cittadino e l’uomo di domani. Dovrebbe individuare i percorsi intel-lettuali più utili da proporre agli adolescenti che crescono nella fragile società in cui viviamo.

*[email protected]@givemotions.it

continua a pag. 8

Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contras-segnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così vengono defi niti discorsivamente

i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora, ovvero superiori a 50 litri di pioggia al metro quadrato in un’ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di Giuseppe Gasparetto Stori*

continua a pag. 8

Intervento

La primavera e l’anomala estate di quest’anno sono state contrasse-gnate da insistenti piogge che hanno funestato il territorio con le cosiddette “bombe d’acqua”. Così

vengono defi niti discorsivamente i nubifragi che, secondo alcuni climatologi, sono di intensità superiore ai 50 mm/ora.

Bombe d’acqua, come difendere il nostro territorio

di Giuseppe Gasparetto Stori*

*Direttore Consorzio di Bonifi ca Adige Euganeo

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Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione

Salute

pagg. 41-44

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Miranese NordestMirano

pag. 8

“Entro dicembre vogliamo i soldi del Passante”

Mirano

pag. 9

Bilancio negativo per il Summer Festival

perSonaggio

pag. 18

Marina Calzavara, campionessa di danza orientale

L’EDITORIALE

La buona scuola per i cittadini di domaniE ancora, declinare le solite materie noiose per molti in qualcos’altro, modifi care le lezioni frontali per riuscire a suscitare ancora curiosità di sapere: quella voracità di conoscenza che orami è rarissimo incontrare tra i banchi di scuola. E tutto questo per riuscire ancora a regalare ai giovani che crescono un sogno, uno solo, una meta da raggiungere con costanza e impegno. La buona scuola dovrebbe avere il coraggio anche di dire che i programmi andrebbero differenziati, che Manzoni e Dante non sono più obbligatori per tutti, che l’obbligo scolastico per chi è in diffi coltà o vive nel disagio si può conseguire anche seguendo percorsi originali e non programmi uguali per tutti che altro non sono che “tavole della legge” incise sul bancone del Ministero quasi un secolo fa. So che per certi versi le posizioni che sto esprimendo sono estreme ma credo che per scrivere un vero, nuovo patto educativo sia necessaria una pesante dose di coraggio.

So che la scuola è un’Istituzione e, come mi ha detto uno stimabile intellettuale “non può essere ridotta ad un insieme di percorsi e piste ciclabili”, serve una via maestra. Credo però che per disegnarla l’architetto debba avere in mente un’idea reale della società odierna e di quella a venire. Ebbene. Che idea ha il legislatore della società che vuole formare sui banchi di scuola? Io non l’ho capito. Ma una cosa la so. Ho fi ducia nella classe insegnante che ogni giorno, nonostante tutto, entra a scuola con passione ed entusiasmo. Sì, qualcuno sarebbe meglio che si dedicasse ad altro. Ma la maggior parte dei “maestri” sa che quando varca la soglia della scuola va a “soffi are sulle ali” del futuro del Paese. Che sono i bambini, i nostri fi gli, mio fi glio. Perciò caro Renzi e cari sindacati tutti, vi prego, mettete al centro di questo nuovo patto per la scuola gli insegnanti e i dirigenti ma non trattateli come numeri sul libro paga del Ministero.

Sono materia preziosa, appassionata e intelligente. Ascoltiamoli nel merito, sarà utile al Paese e al futuro.

segue da pag. 1

*[email protected] - [email protected]

TurismoMaSter per inSegnare un SiSteMa di accoglienza per tutti

Partirà nelle prime settimane di novem-bre a Venezia, organizzato dall’Istituto Europeo del Design e dalla Regione del Veneto, un master dedicato al design di manufatti, percorsi, arredi per tutti, che possano cioè essere fruiti anche da persone che soffrono di qualche disabi-lità: motoria, sensoriale, permanente o temporanea. Il progetto formativo si inserisce nel progetto di eccellenza che vede il Veneto regione pilota a livello europeo per quanto riguarda il turismo per tutti. Il master, del quale le indicazioni di iscrizione saranno rese disponibili nel sito dell’Istituto Europeo del Designa e linkate su quello della Regione Veneto, si concluderà all’inizio di febbraio.“Tradotto in termini turistici – ha com-mentato alla presentazione del master l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi – un sistema di accoglienza per tutti è di qualità per tutti, è bello, non ghettizza ma è inclusivo, aumenta l’appeal e il fatturato del territorio dove insiste e le eventuali spese si ammor-tizzano in un anno. Turismo per tutti è dunque una risposta etica che ha anche un grande valore economico”.

A Veneziaa Segno la proteSta

dei coMunali

I dipendenti del comune di Venezia protestano in occasione dell’inaugura-zione della Mostra del Cinema al Lido.

E ottengono un bel risultato. Dalla Presidenza della Repubblica e dal go-

verno, rappresentato dal ministro Dario Franceschini, è arrivato un invito esplicito

al commissario Zappalorto a riaprire le trattative con i lavoratori. A protestare c’erano duemila persone sotto tutte le sigle sindacali. Il messaggio è arrivato al presidente Napolitano, grazie anche alla mediazione del prefetto Domenico

Cuttaia e del questore Angelo Sanna. Una delegazione ristretta di sindacalisti

ha incontrato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che aveva assicurato

l’interessamento del governo. Nelle prossime settimane si vedrà l’evoluzione

della vertenza.

Estate 2014peSSiMa vendeMMia

nel veneto orientale

“E’ una anna-ta disastrosa per i vini del veneziano

soprattutto per l’area del Veneto

Orientale. I bianchi precoci come il “Pinot grigio” si calcola che

a causa della marcitura dell’uva, hanno registrato una perdita di produzione 30

al 40 per cento”. A fare il punto della situazione di una estate fredda e piovosa è Paolo Quaggio presidente provinciale della

Cia (Confederazione italiana agricoltori). “I primi due mesi di questa estate 2014

- spiega- sono stati pessimi. Avevamo sperato in un agosto più caldo invece

abbiamo avuto pioggia e temperature che di notte sono arrivate ai 16 gradi in pianura. Con tutta questa pioggia le uve

sono state intaccate da più batteri. Il livello di gradazione non è buono. Le produzioni

hanno registrato un– 40% per il Lison Pramaggiore ma anche per i rossi della stessa zona e della Riviera del Brenta.

Sanità preSto l’approdo per l’idroaMbulanza a chioggia

Ancora poche settimane e anche l’ospedale di Chioggia avrà l’approdo per l’idroambulanza. Lo ha assicurato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. “Si costituirà - ha spiegato - un servizio di idrosoccorso lagunare che mette in collegamento gli approdi dell’Ospedale civile e di Piazzale Roma a Venezia, del Lido, di Santa Maria del Mare a Pellestrina, con quello dell’Ospedale di Chioggia”.

accuSe dure

pagg. 22-23

Minori dimenticati dalla politica e dalla società

expo venice

pag. 24

Acqua e cibo protagonisti a Marghera nel 2015

politca

pag. 26

La pagella di Lucio Tiozzo alla giunta Zaia

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Page 4: Miranese sud ago2014 n99

4 Argomento del mese

eSperienze vicine

In Riviera 5 i comuni aderenti

Una esperienza si-mile a quella del Miranese è già

attiva da qualche anno in Riviera del Brenta con l’Unione dei Comuni “Città della Riviera” ha

approvato all’unanimità, lo scorso agosto, una delibera (la numero 38/2014) con la quale “apre” all’ingresso nell’Unione anche del comune di Campolongo Maggiore. Alla votazione erano presenti i sindaci dei comuni attualmente aderenti: Maddalena Gottar-do (Dolo e Presidente dell’Unione), Andrea Martellato (Fiesso D’Artico e vicepresidente dell’Unione), Federica Boscaro (Fossò) e Fabio Livieri (Campagna Lupia) che hanno espresso parere positivo sulla questione. Con l’entrata di Campolongo Maggiore, previ-sta per l’1 gennaio 2015, aumenterà anche la popolazione dell’Unione. Attualmente nell’Unione dei Comuni risiedono 37.232 abitanti così suddivisi: Dolo 15.170, Fiesso D’Artico 7.993, Campagna Lupia 7.095 e Fossò 6.975. E passerà a 48 mila grazie ai 10.494 abitanti di Campolongo. Il progetto di ampliamento dell’Unione dei Comuni in Riviera non sembra comunque essere finito visto che è molto interessato anche il comune di Stra, guidato dal sindaco Caterina Cacciavillani, con cui si sono già svolti alcuni incontri informativi. Se dovesse entrare anche Stra, che conta 7.682 abitanti, la popolazione salirebbe a oltre 55 mila abitanti A.A.

Ora c’è l’Unione dei Comuni del Miranese. E’ composta da Martellago, Mirano, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala e Spinea e l’atto costituto è stato siglato dai sei sindaci nel

municipio della città dei Tempesta alla presenza dei suo segreta-rio, Giovanni Zampieri. Manca Scorzè, che si è detta contraria. Così i rispettivi primi cittadini Monica Barbiero, Maria Rosa Pava-nello, Patrizia Andreotti, Alessandro Quaresimin, Nicola Fragome-ni e Silvano Checchin hanno scelto di fare questo passo dopo anni di confronto, che partirà con l’Unione, intanto, della polizia locale, della protezione civile e del personale. In futuro si vorrà parteci-pare a bandi per migliorare i servizi. Il sestetto ha ricordato come già i bandi europei guardino più alle unioni che non alle singole realtà. C’è da far presto perché a breve usciranno i fondi fino al 2020 e non si vuole restare fuori dai giochi. Alla questione vigili si guarda con maggiore interesse, tanto che ci potrebbe essere un’unica centrale operativa e si lavorerà per allargare i turni di servizio. In questo momento è attiva una convenzione tra Mar-tellago, Salzano e Scorzè, con scadenza il 31 dicembre 2015; si andrà sino alla fine senza alcun problema ma con il 2016 si mira ad avere un’aggregazione con gli altri. E pure Spinea, che opera con Venezia, punta a estenderla alla neonata Unione. Si

tratta di “un ente autonomo – continua il documento firmato – ha personalità giuridica di diritto pubblico e fa parte del sistema italiano delle autonomie locali, per esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni proprie dei Comuni che la compongono, indi-cate nell’apposito Statuto”. Il nuovo soggetto avrà un presidente che sarà, a turno, uno dei sindaci dei territori componenti. Per ora il legale rappresentante sarà Mirano. “I servizi, le funzioni, le attività, l’organizzazione il funzionamento e le finanze dell’U-nione – continua il documento sottoscritto – nonché i rapporti tra l’Unione e i Comuni medesimi che la costituiscono, sono disci-plinati dallo Stato dell’Unione, come previsto dall’articolo 32 del decreto legislativo 267/2000 che, unitamente al presente atto, è stato approvato dai singoli Consigli comunali con le maggioran-ze stabilite dalla legge. Detto Statuto, debitamente sottoscritto dai comparenti e da me segretario comunale (Giovanni Zampieri ndr), viene allegato al presente atto, come parte integrante e sostanziale. I contraenti, di comune accordo, col presente atto designano, temporaneamente ai sensi e per gli effetti dello Sta-tuto, quale legale rappresentante della presente Unione il sindaco pro tempore del comune di Mirano (Maria Rosa Pavanello ndr) e ciò sino a diversa determinazione da parte della competente

giunta dell’Unione”. Poi c’è appunto il governo di questo ente, composto dai sindaci in carica, un Consiglio dove siedono tre membri per ogni Comune aderente: due della maggioranza in carica, uno della minoranza. La giunta è ora formata da Barbiero, Pavanello, Andreotti, Quaresimin, Fragomeni e Checchin. Il Con-siglio vede per Mirano Giorgio Barbato (Udc) e Tommaso Politi (Pd) e Martina Pasqualetto (Movimento 5 Stelle), per Noale Davide Boschin (Pd), Annamaria Tosatto (La forza dei noalesi) e Michele Celeghin (Noalesi al centro) e per Salzano Andrea Pellizzon ed Elisa Zanin (Il tuo paese vivo) e Giuliano Stevanato (Lega). Poi i salesi Luca Morosin e Stefano Pistore (Generazioni per crescere), Giuseppe Rodighiero (Civica Insieme), gli spinetensi Marzia Marastoni (Pd), Anna Malvestio (Spinea con Checchin), Stefania Mazzotta (Movimento 5 Stelle) e i martellacensi Elena Moscatelli (Pd), Sara Faraon (Impegno Comune) e Alberto Ferri (Lega Nord). I sei sindaci hanno ringraziato gli ex colleghi Michele Celeghin (Noale) e Paolo Bertoldo (Santa Maria di Sala), che iniziarono il percorso dell’Unione ancora anni fa. Riguardo le spe-se, “vengono anticipate dal Comune di Noale – si legge sempre nell’atto costitutivo – e verranno suddivise tra i Comuni aderenti in base alla popolazione residente”.

di Alessandro Ragazzo

L’atto costitutivo è stato siglato da sei sindaci nel municipio

di Noale

Le convenzioni ora attive, andranno

a scadenza naturale dei termini

serviziAderiscono Martellago, Mirano,

Noale, Salzano, Santa Maria di Sala e Spinea. Contrario Scorzè.

Si partirà con l’Unione, intanto, della polizia locale, della protezione

civile e del personale. Presidenteuno dei sindaci dei territori

componenti. Per ora il legale rappresentante sarà Mirano. Ci sarà

un consiglio ad hoc con tre membri per ogni Comune: due della

maggioranza, uno della minoranza Nasce l’Unione dei Comuni del Miranese

Page 5: Miranese sud ago2014 n99

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“Aumentano burocrazie e costi di gestione”Il caso Scorzè Il sindaco Mestriner, spiega perché è contro all’Unione

Il sindaco si Scorzè Giovani battista Mestriner all’Unione dei Comuni del Miranese è contrario. Non crede alla sua utilità. “Credo che sia in atto - dice Mestriner - una sorta di moda che spinge a unire i comuni perché così fan tutti, ma sono dell’idea invece che invece di diminuire i costi dei servizi, questi accorpamenti li au-

mentino”. Il sindaco Mestriner spiega come la pensa. “Si è visto – dice – che accorpare i servizi dei comuni è conveniente quando si ha a che fare con una popolazione residente compresa fra i 3 mila e i 20 mila abitanti. Con dimensioni più grandi (e più piccole) i costi al posto di diminuire aumentano. L’Unione dei Comuni appena nata ha una dimensione di 120 mila abitanti, il rischio secondo questo studio che le difficoltà aumentino, è automatico”. Mestriner prende come esempio il caso della polizia locale. “Abbiamo già messo in atto – dice – una convenzione per unire questo servizio dell’area del miranese nord. Ci sono voluti anni per miglioralo ed evitare che i costi di gestione, lievitino razionalizzando le spese al massimo. Ora scopro che la sede unica della polizia municipale di 6 comuni sarà a Mirano. Per Scorzè è un posto completamente decentrato”. Mestriner frena gli entusiasmi dei sindaci della zona. “Alcuni sindaci dell’Unione sono appena arrivati ad amministrare - dice - e denotano un entusiasmo da neofiti. Credo che il progetto parta perché ha riesce ad avere i fondi della regione per questa operazione. Poi resta tutto da vedere. Io sono contrario a questa operazione poi per un concetto di fondo: si crea un altro livello di amministrazione fra i comuni e la nuova Città Metropolitana nel momento in cui si sono appena abolite le province, un controsenso”.

Nasce l’Unione dei Comuni del Miranese

Le reazioni

Le opinioni dei sindaci protagonisti “Insieme per contare di più” C’è entusiasmo e convinzione fra i sindaci del Miranese che hanno siglato l’inte-

sa per dare vita all’Unione dei Comuni. I primi cittadini dell’area sottolineano come si tratti di un passo quasi obbligato, per far fronte a problemi complessi

che da soli i singoli comuni del comprensorio non possono risolvere. Tutti i sindaci fir-matari congiuntamente, sottolineano come “In questo modo nasce ufficialmente quella che si può definire come la quarta città del Veneto, con oltre 120.000 abitanti distribuiti in 150 km². Numeri notevoli, portatori di enormi potenzialità e, allo stesso tempo, di significative responsabilità per noi amministratori. Ma, al di là delle dimensioni, ciò che più importa è l’impatto che questo nuovo soggetto amministrativo avrà sulla vita dei Comuni che rappresentiamo e, quindi, sui loro cittadini”. Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello rimarca l’importanza dell’accordo siglato nelle scorse settimane, ma anche invita ora tutti i protagonisti “a procedere spediti con le scadenze che si sono prefissati”, senza cioè accumulare ritardi. Ma non solo. “L’obbiettivo principale - spiega la Pavanello - è quello di dare maggiori risposte ai cittadini razionalizzando i servizi e ri-sorse in un periodo di difficoltà economiche come queste“. Fra i più impegnati a far fun-zionare la neonata Unione c’è il sindaco di Noale eletto da poco Patrizia Andreotti, a capo di una coalizione di centrosinistra. “Ho subito promosso - spiega la Andreotti – la realizzazione di questa Unione fin da quando ero consigliere di opposizione alla giunta centrista del sindaco Michele Celeghin. Per questo, una volta diventata primo cittadino si è trattato per me di una scelta naturale. Ci sono problemi che da soli come enti locali non possiamo più affrontare se non in maniera poco soddisfacente, per questo l’Unione invece è un modo di rispondere ai cittadini in modo appropriato alla complessità delle problematiche che emergono dai territori. Intanto daremo il via all’unione delle polizie locale. Ciò permetterà di razionalizzare il servizio, avendo un comando unico che sarà a Mirano, magari includendo controlli serali a rotazione. Via via poi si uniranno le Protezioni Civili e poi il settore Risorse Umane. Si farà tutto un passo alla volta, ma alla fine non ci sarà chi resterà indietro. Fra i temi che più stanno a cuore ai sindaci dell’area c’è anche quello della mancanza di lavoro e della crisi economica”. Pure il sindaco di Spinea Silvano Checchin appena rieletto a capo di una giunta di centrosinistra, difende e promuove la scelta fatta. “Prima di arrivare alla sigla dell’accordo fatto a Noale - dice Checchin - sono passati quattro anni in cui abbiamo commissionato studi e ricerche a istituzioni riconosciute e di altissimo prestigio come l’Università di Padova. Questi studi dimostrano la validità del progetto dell’Unione dei Comuni“. L’Unione dei Comuni come realtà è prevista dall’ordinamento da quasi una ventina d’anni. “Non si tratta – dice Checchin – di aumentare o complicare la vita dei cittadini con nuove sovrastrutture burocratiche che vanno ad aggiungersi a quelle esistenti. Si vuole invece dare risposte che da soli per dimensioni non potremo nemmeno abbozzare. Su problemi come grandi opere, infrastrutture, sanità è opportuno che i territori parlino con una sola voce. Sarà una voce più ascoltata all’interno di una futura area vasta come la Città Metropolitana o da Regione o dallo Stato”. A chi fra i colleghi sindaci o i gruppi di opposizione si scaglia contro questa nuova realtà, Checchin risponde in modo netto. “La scelta a questo pun-to – dice il sindaco di Spinea – è fra chi si vuole impegnare e rischiare in un progetto ambizioso ma necessario per rispondere alle istanze dei cittadini, e chi invece sta alla finestra a guardare cosa succede e fa le pulci agli altri. Chi la butta in politica, cioè dice che si tratta di una unione fatta da sindaci di centrosinistra, dimentica a esempio che fra gli aderenti il comune di Santa Maria di Sala è guidato da una giunta orientata a centrodestra” . A.A.

Il sindaco di Scorzè Giovanni Battista Mestriner

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6 Economia

Con la crisi tra Russia e Ucraina ci vanno di mezzo pure le aziende italiane. E ce n’è una di Noale che rischia il tracollo a causa dell’embargo sui prodotti

dell’Unione Europea deciso dal presidente Vladimir Pu-tin, in risposta alle sanzioni subite da Bruxelles e dagli Stati Uniti. Si tratta dell’azienda agricola di Barbara Gambaro e Paolo di via Brugnole a Noale, che ha rap-porti commerciali con la Russia, tanto da incidere per il 40 per cento sul fatturato totale. Il resto lo fa molto il Nord Europa e in piccola parte l’Italia. Ha 9 ettari di serre ed è specializzata nella produzione di ortaggi da taglio come lattuga, rucola, valeriana e spinacio. Qui si raccoglie il prodotto, lo si confeziona nelle cassette che poi finisce nei camion russi. Una decina a settimana da ottobre a giugno, tre in estate. Lavora all’ingrosso e ha bisogno di lavoratori tanto da averne in organico circa 40, quasi equamente divisi tra fissi e stagionali. E quest’ultimi sono a serio rischio se la situazione in-ternazionale non si dovesse sbloccare. “Mi sa che non sarà rinnovato il contratto a chi è in scadenza – dice sconsolata Gambaro – e se la crisi dovesse continuare, non potremmo più richiamarli. Gli altri, invece, stanno smaltendo le ferie. Già arriviamo da un’estate molto brutta; lavoriamo in serra e i prodotti hanno bisogno

di luce. Così il ciclo di raccolta si è alzato da 30 a 40 giorni. E operando solo nel Nord Europa rischieremmo di avere una concorrenza più elevata con l’abbassamen-to dei prezzi nonostante gli stessi costi da sostenere”. L’Unione Europea aveva colpito la Russia dopo che quest’ultima ha dato ordine all’esercito di appoggia-re i separatisti ucraini in Crimea. Come conseguenza Putin ha imposto l’embargo che sta provocando il caos tra le aziende italiane, con la merce che rischia di deperire nei magazzini se non dovesse raggiungere la destinazione: e quanto potrà succedere è facile da immaginare. Ci sono soprattutto verdura e frutta, che le aziende rischiano di svendere per non vedere il raccolto e il lavoro andare del tutto in fumo. Barbara Gambaro non è solo preoccupata ma anche decisa a fare squadra con gli altri colleghi per avere presto un incontro con il ministro per l’Agricoltura Maurizio Martina. Intanto ha aperto il confronto con il presidente del Consiglio regio-nale Clodovaldo Ruffato. Vede nero, dunque Gambaro, che spera in un incontro con Martina per far capire il momento drammatico. Da Bruxelles hanno stanziato 125 milioni di euro per risarcire i produttori ma la ci-fra è considerata insufficiente a recuperare le perdite subite da migliaia di imprenditori. Ci sono ditte, anche

piccole, che rischiano di perdere milioni di euro in pochi settimane e c’è già chi trema specie se l’embargo, così come minacciato, dovesse davvero durare un anno: in parecchie rischierebbero il tracollo se non addirittura di chiudere. E altri lavoratori si troverebbero a casa. A quel punto, anche gli agricoltori dovrebbero rifare i conti. Non bastavano le difficoltà italiane, con imprenditori costretti a fare mobilità e cassa integrazione, aziende in ristrutturazione o che si ridimensionano. Stavolta i

timori arrivano da Mosca rischiano di aggravare ancor di più la situazione, anche perché da inizio agosto i prezzi sono iniziati a scendere, tanto che a qualcuno neppure conviene provare a distribuire la merce. Se non si trova una soluzione in tempi rapidi, il sistema rischia di precipitare. “L’Europa parla di risarcimenti – continua Gambaro – ma era stato così anche per il batterio-killer, ma poi le promesse non sono state mantenute. Ora vedremo di metterci assieme come agricoltori”.

di Alessandro Ragazzo

Barbara Gambaro: “Ci hanno promesso risarcimenti, ma non ci fidiamo. Con il batterio – killer furono insufficienti”

Agricoltura Una azienda in ginocchio per colpa delle sanzioni Ue alla Russia

“Le sanzioni russe affossano le nostre aziende”

Ortaggi e l’imprenditrice Barbara Gambaro

Una importante azienda di Noale ha chiuso i battenti. Ad agosto, infatti, c’è stata

la messa in mobilità di 24 dipen-denti della Rizzato Srl. Le officine Rizzato si trovano in via Pacinotti al civico 6 in zona industriale, poco distante dagli stabilimenti dell’A-prilia. Produceva macchinari per la lavorazione di lamiere e metalli. Era stata fondata nel 1962 e nel tempo da azienda artigianale si era trasformata in grande azienda spe-cializzata nella lavorazione della lamiera, collocandosi con merito tra i leaders del settore. Era arrivata ad avere anche 70 dipendenti nel periodo pre crisi, cioè prima del 2007. E’ stata dichiarata fallita a maggio di quest’anno dal Tribunale di Venezia. La crisi aveva messo in ginocchio l’attività con una riduzione drastica delle commesse legata ad una difficoltà di reperibilità del credito dalle banche. I lavoratori fino ad agosto di quest’anno, percepivano la cassa integrazione straordinaria per fine attività. Ora però non percepiranno più nemmeno quella. La chiusura definitiva della Rizzato Srl, ha fatto molto scalpore nel mondo sindacale. E’ un colpo durissimo per le tante famiglie cioè quelle dei 15 operai e dei 9 impiegati che ora non hanno più un posto di lavoro. Avevamo sperato che la vicenda si concludesse in un altro modo, ma purtroppo così non è stato ed è stato firmato invece l’accordo di mobilità che di fatto da il via libera ai licenziamenti“. La vertenza in questo caso, è stata gestita prevalentemente dalla Fim- Cisl. Colpito dalla chiusura della fabbrica anche l’assessore provinciale al lavoro Paolino D’Anna. “Ho seguito – dice d’Anna – nel corso dei mesi, con molta attenzione lo sviluppo della vicenda Rizzato Srl. Alla fine siamo arrivati al fallimento e alla messa in mobilità del personale. Davvero un brutto epilogo”. La scomparsa della Rizzato Srl è considerata una perdita importante per il patrimonio industriale del territorio di Noale e dell’area nord del miranese. I fratelli Rizzato, infatti, fondarono l’omonima ditta nel 1962 a Noale, convinti di portare innovazioni nel settore delle macchine per la lavora-zione delle lamiere, realizzando, su originali progetti, le macchine di loro produzione, cioè i: linee di taglio in nastri, linee di taglio in fogli, linee di spianatura in tensione per materiali ferrosi - linee di plastificazione e zincatura elettrolitica.

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8 Mirano

Mirano al collegio di garanzia convocato dalla Regione per il rispetto degli accordi sul Pas-sante: chiesti subito almeno 3-4 milioni dei

19 milioni promessi. Tempi stretti: “subito” significa “entro l’anno”. Il sindaco Maria Rosa Pavanello, accompagnata dall’ingegner Roberto Lumine, diri-gente dell’Area tecnica, detta le condizioni al tavolo dove partecipano anche Provincia, Regione, Veneto Strade, Anas e Cav. A convocare il collegio, previsto dagli accordi stessi, è stato il governatore regiona-le Luca Zaia, per mettere in pratica gli accordi che prevedono un indennizzo per il Passante al Comune di Mirano, da tramutare in opere di mitigazione e compensazione del valore complessivo di 19 milioni di euro. Accordi rimasti finora lettera morta. Due ore e un quarto di confronto ad agosto, con l’intenzione unanime, di dare a Mirano ciò che gli spetta, anche se nulla è ancora a bilancio. C’è insomma un bel divario tra le intenzioni e i fatti. La Regione ha ri-badito che i tempi non sono più quelli dell’epoca in cui sono stati sottoscritti gli accordi e previsti i fondi, ma ha confermato la volontà di onorare comunque gli impegni. Sarà solo più diffi-cile. La via percorribile allora è quella di procedere per gradi, secondo disponibilità. Mirano ovviamente ha fretta: “Ok lo stanziamento per tranche - ha ribadito Pavanello - ma la pri-ma arrivi subito: 3-4 milioni da mettere già nel bi-lancio di previsione 2015, da chiudere entro dicem-bre”. Per fare cosa, sarà il tavolo stesso a deciderlo. Mirano ha le sue priorità, ma se ne discuterà con gli altri enti già nella prossima convocazione del colle-gio stesso. In pratica Comune, Regione, Provincia ed enti gestori, si riuniranno di nuovo, in modalità tec-nica, per concordare una scala di priorità sull’utilizzo

dei famosi 19 milioni di euro, e in quell’occasione il Comune cercherà di far “pesare” la sua lista di priorità. Soprattutto, però, verrà deciso quanto e quando: numero di tranche ed

entità di ogni stanziamento. Mirano accetta dunque riunioni frequenti e serrate pur di tenere sotto pres-sione la Regione e ottenere così quei primi milioni in grado, forse, di sbloccare la situazione. I comitati intanto stanno a guardare, pronti a passare anche ai blocchi stradali se non si passerà velocemente ai fatti. Pavanello ha già messo in guardia la Regione: “Se non arrivano i soldi non sapremo più come fer-

mare eventuali manifestazioni, che potrebbero inte-ressare anche arterie regionali”. Nell’incontro si è anche parlato della delicata situazione di via Porara, strada gestita da Anas. In realtà senza manutenzio-ne da anni e ormai disastrata: è stato disposto un sopralluogo, definito da Pavanello “urgentissimo”, che definirà tempi e luoghi di intervento. Si parla di uno stanziamento importante, un milione di euro, per rifare sezione stradale, impianti e ciclabile. Ma bisogna fare presto: la situazione si è aggravata in questi mesi estivi piovosi, e in alcuni punti l’asfalto si è letteralmente sgretolato lasciando pericolose buche.

di Filippo De Gaspari

Grandi opere Il comune di Mirano pone le condizioni al collegio di garanzia convocato dalla Regione

“Accordi sul Passante, soldi a dicembre”

Un tratto nel Miranese del Passante di Mestre

I comitati sono pronti a passare anche ai blocchi stradali se non si arriverà velocemente dalle parole ai fatti

Nell’incontro si è anche parlato della delicata situazione di via Porara, strada gestita dall’Anas

Territorio

Strade colabrodo? Il Comune diffida Veritas. E’ dal 2008 che gli uffici comunali inviano alla società multiutility segnalazioni di cedimento di sedi stra-

dali, rifatte dopo lavori sulla rete fognaria o per la realiz-zazione di allacciamenti idrici. La società è stata solleci-tata a sistemare sia piccole buche che avvallamenti più ampi, visto che le autorizzazioni alla manomissione del-la sede stradale rilasciate dal Comune prevedevano l’ob-bligo di ripristino della pavimentazione a regola d’arte.

Dopo i solleciti di ripristino del marzo e maggio 2013, di recente, nell’aprile e nel maggio scorso, il Comune ha spedito a Veritas 2 nuove note relative agli interventi non ancora rimediati, e a seguito delle diffide del Comu-ne, Veritas si è impegnata ad attuare un programma di ripristino in varie fasi. La prima fase ha interessato, negli ultimi mesi, diversi tratti della viabilità di Mirano. In via Dante Alighieri, nel tratto compreso tra l’incrocio con via Villafranca e la rotatoria su via della Vittoria, l’asfaltatura

è stata rifatta nel lato est, verso le abitazioni. Qui i lavori relativi al lotto di fognatura erano stati contestati fin dal 2008. Anche viale Treviso è stata riasfaltata dove era stata posata la linea dell’impianto fognario. Lo stesso è stato fatto in via Licori, via Don Minzoni e via San Silvestro per gli allacciamenti idrici. Altri interventi hanno riguardato via Cavin di Sala (parallela verso concessio-naria Stefar), via Caltressa, via Dante, via Olmo, via Pa-dova, via Porara Gidoni, via Rosselli, via Scortegara, via

Miranese, via Da Verrazzano, limitatamente ad alcuni civici. La seconda fase riguarderà la riasfaltatura di tratti delle vie Porara, Marconi, Accopè Fratte e Patriarca. Tutti gli interventi sono a carico di Veritas, senza costi per il Comune.

neWS Viabilitàle Strade Sono un colabrodo? il coMune diffida veritaS

F.D.G.

segue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

In questi ultimi anni sono in corso e sono stati eseguiti lavori nella rete scolante demaniale, con fi nanziamenti dei consorzi, della Regione Veneto, dello Stato, creando grandi invasi per le acque di piena dei fi umi e dei canali, rinforzando gli argini e pulendo gli alvei dei fi umi, anche dalla troppa vegetazione, potenziando le idrovore. Moltissimi lavori restano da fare, pur ideati e progettati ma solo alcuni purtroppo fi nanziati

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Intervento

di Giuseppe Gasparetto Stori*

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Page 9: Miranese sud ago2014 n99

9Mirano

Il Mirano Summer Festival chiude i batten-ti in rosso, nonostante il recupero delle serate saltate per il maltempo. Difficile

fissare una quota di presenze con alcune serate annullate, altre rinviate, altre ancora vissute solo a metà della loro potenzialità, ma per l’Associazione Volare che organizza la manifestazione, dal 6 luglio al 10 ago-sto, si sono visti circa il 50% di spettatori in meno rispetto allo scorso anno, che tuttavia si era chiuso con un exploit di pubblico. Col-pa del maltempo, con cinque concerti salta-ti, altri suonati lo stesso ma con serate co-

munque segnate dalla pioggia. Colpa anche della crisi, che ha tenuto molte famiglie a casa, nonostante un festival ad ingresso gra-tuito (ma gli stand gastronomici, per molti, restano comunque un tabù). Colpa, infine, secondo gli organizzatori, anche delle nuove limitazioni di orario, imposte in particolare alle serate di recupero. “Chiudere alle 23 è troppo presto, lo ribadiamo – afferma il patron Paolo Favaretto – la gente in estate esce tardi: arrivano alle 22 per iniziare a tra-scorrere la serata fuori, mandarli via un’ora dopo, con un concerto lasciato a metà (ma

da noi pagato intero) è ridicolo. Un giochi-no che, dopo le prime sere, il pubblico ha capito e così molti non sono più venuti, scegliendo altri lidi dove non sia necessario cambiare destinazione a metà serata. Non voglio rilanciare polemiche con il Comune, ci sarà occasione per ritrovarsi faccia a fac-cia e discuterne, ma è chiaro che in questa edizione è stato passato un limite”. Al di là delle polemiche, che potrebbero portare il Summer Festival anche fuori Mirano (si è già fatto avanti un gruppo di organizzato-ri di Spinea), la formula funziona ancora:

nelle serate graziate dal maltempo e dalle limitazioni alla musica, il pienone ai concerti non è mancato, e ad essere premiato è sta-to soprattutto il mix tra cover band, concerti di big e concorsi di bellezza. Grande parte-cipazione inoltre alle dirette dei Mondiali di calcio, che hanno fatto da collegamento tra il Festival giovani di giugno e il Summer Festival a luglio. Insomma, al di là delle proteste, la manifestazione piace. Proprio

per questo Favaretto chiede di pensarci due volte prima di firmare ordinanze o scegliere altre destinazioni (è stato fatto il nome del parco del Passante lungo via Porara). “Il Summer Festival è a Mirano ormai da 8 anni – conclude – ci abbiamo messo tempo e risorse per arrivare a questi livelli. Però siamo arrivati a un punto che ci impone una scelta: ci sono sempre polemiche e non è facile lavorare così”.

In oltre un mese da luglio ad agosto, si è visto circa il 50% di spettatori in meno rispetto allo scorso anno

Manifestazioni L’estate fredda affossa l’evento clou del territorio

Si terrà da venerdì 19 a martedì 23 settembre, l’antica Fiera di San Matteo, una delle maggiori manifestazioni di richiamo dell’entroterra veneziano. Per cinque giorni il

cuore di Mirano, grazie al lavoro dell’assessorato alle Attività commerciali ed economiche e della polizia locale, sarà invaso

da giostre, bancarelle, stand gastronomici ed espositori. Si rin-nova così ancora una volta la più antica tradizione miranese: la prima edizione della Fiera fu infatti autorizzata dal Senato Veneto con decreto del 6 settembre 1477 e da allora, tranne le sospensioni in tempo di guerra, si è sempre svolta con re-golarità, attirando annualmente nel centro di Mirano migliaia di visitatori. Oltre 50 le giostre e attrazioni varie invitate nel grande parco divertimenti allestito in piazza Martiri, nelle vie

adiacenti e nel tratto di via Cavin di Sala fino all’incrocio con via Torino. La Fiera sarà animata inoltre da quasi un centinaio di bancarelle di commercio ambulante, da una decina di espo-sitori di attrezzature varie (tra viale Rimembranze e la piazza) e dagli stand delle associazioni sportive. Lunedì 22 mattina, la fiera sarà in concomitanza con il mercato settimanale, per l’occasione trasferito in via Gramsci.

F.D.G.

al via l’antica fiera di San Matteo

A settembre

Summer festival, bilancio negativosegue da pag. 1Quello che più preoccupa è l’elevata frequenza delle “bom-

be”, dovute alla maggior energia delle perturbazioni per lo “scontro” tra masse atmosferiche sempre piu’ caldo-umide pro-venienti dal mare e quelle più fredde provenienti dall’entroterra.

Diversamente dalle perturbazioni primaverili ed autunnali, a cui si era “abituati” ed attrezzati, la previsione puntuale di que-ste “bombe d’acqua” così rapide e localizzati per ora può essere prevista talmente a breve, anche pochi minuti, da impedire il preavviso ai cittadini e gestire le manovre idrauliche, se possi-bili. Il defl usso degli ingenti volumi di acqua piovana precipitati in così breve tempo hanno causato allagamenti di vastissime aree agricole, ma soprattutto di aree urbanizzate, interessando abitazioni, attività produttive, strade anche per alcuni giorni di seguito, e mai prima allagate. Il perché di questi danni, per certi versi è intuitivo: gli insediamenti urbani, di cui è disseminato il territorio, sono stati concepiti e calcolati con fognature comunali per il defl usso rapido delle piogge che hanno caratterizzato la pianura padana fi no quasi alla fi ne del ‘900. Piogge seppur pro-lungate ma meno violente.

Così le reti fognarie bianche comunali non possono espellere le piogge di intensità eccezionale ora divenute paradossalmente “normali” provenienti dalle interminabili superfi ci impermeabiliz-zate di tetti, cortili, strade, piazzali, dai troppi seminterrati abita-tivi, e dai sottopassi stradali non suffi cientemente prosciugabili. Inoltre fossi rurali e stradali spesso non sono collegati ai canali demaniali, e non sono sempre regolarmente puliti e riscavati. Tutto questo concorre a rendere sempre più frequenti gli allaga-menti, in un territorio dove si alternano periodi siccitosi a periodi piovosi intensi, malgrado i ripetuti allarmi che amministratori e tecnici dei consorzi di bonifi ca da decenni segnalano a gran voce, proponendo soluzioni che sarebbero in grado di risolvere alcune emergenze ed almeno mitigare i danni.

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Page 10: Miranese sud ago2014 n99

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Page 11: Miranese sud ago2014 n99

Approvato dal Consiglio comunale il bilancio di previsione 2014-2016 e, insieme, il Documento unico di

programmazione per il triennio 2014-2016. Non mancano le novità, anzitutto di metodo. Mirano, infatti, insieme ad altri 374 comuni in tutta Italia, fa parte degli enti sperimentatori della nuova contabilità nazionale, con il compito di applicare i si-stemi contabili armonizzati. Ciò implica un cambiamento radicale rispetto alla vecchia contabilità: il bilancio non è più annuale, ma pluriennale e le modalità di gestione degli impegni e degli accertamenti cambia-no radicalmente.

“Siamo certi – ha spiegato il sindaco Maria Rosa Pavanello – di aver fatto una scelta utile al nostro ente e alla sua intera comunità, oltre che allo sviluppo dello Sta-to. Questa nuova sfida ci ha messi di fronte alla necessità di familiarizzare con nuove impostazioni contabili e con nuovi strumen-ti di programmazione: uffici comunali e parte politica hanno lavorato in ottima si-nergia, riuscendo ad arrivare al risultato nei tempi previsti”. Nel frattempo sono state introdotte nuove imposte, come Iuc e Tasi. Per quest’ultima, l’aliquota è stata fissata al valore del 2,5 per mille. “La scelta in questo senso era obbligata – spiegano dal Comune. Occorreva far fronte alla drastica diminuzione nel 2014 delle entrate relati-ve all’ambito casa. Spending review e altri tagli ai trasferimenti, hanno causato una perdita di gettito pari a 2.934.921 euro. La quota del 2,5 per mille era necessaria, per compensare tale diminuzione di risor-se”. Ancora numeri: “Siamo riusciti a con-tenere la spesa del personale di circa 130 mila euro negli ultimi due anni – continua Pavanello – abbiamo ridotto significativa-mente il debito legato al Teatro, che dai 5.358.482 euro al 1° gennaio 2013, è passato a soli 846.314 euro attuali. Im-portante notizia è che il Comune interverrà a livello di edilizia scolastica, con ristrut-turazioni e ammodernamenti. Per quanto riguarda l’imposta sui rifiuti, va detto che il peso di questa sui cittadini è stato ridot-to: infatti, rispetto all’anno precedente la Tari porterà una diminuzione delle entrate di circa 190 mila euro, che significa una riduzione media per ogni utenza domestica del 7,43% e per ogni utenza non domesti-ca dell’8,63%. Tutte queste variazioni non comporteranno sofferenza ai servizi fon-damentali, come la scuola: per esempio, i contributi alle scuole pubbliche e paritarie non sono stati diminuiti”. Per il sindaco l’approvazione del bilancio è anche l’occa-sione per guardare al futuro: “Siamo alla ricerca – conclude Pavanello – di ulteriori fonti di finanziamento, non ancora sfrut-tate a Mirano, come ad esempio i bandi

di Filippo De Gaspari

Ridotto il debito per il teatro comunale. La Tari porterà una diminuzione delle entrate di circa 190 mila euro

Amministrazione Approvato in consiglio il bilancio di previsione

Tagli ai trasferimenti per 3 milioni di euro

Il municipio a Mirano

dell’Unione Europea”. La presentazione del bilancio è stata infine l’occasione per presentare alcuni progetti, come Città Me-tropolitana e Unione dei Comuni del Mira-nese, in cui Mirano è coinvolta, proprio con lo scopo di razionalizzare le risorse.

Il Consiglio comunale di Mirano ha ap-provato le nuove aliquote dell’Impo-sta unica comunale (Iuc). Per quanto

riguarda la componente Imu sono state confermate le aliquote dello scorso anno, con l’esenzione della prima casa e le seconde case al 9,8 per mille. Esclu-si invece dal pagamento dell’aliquota i fabbricati rurali a uso strumentale. Per quanto riguarda la componente Tasi, riferita ai servizi indivisibili, sono state fissate le quote del 2,5 per mille per le prime case, in linea con altri Comuni del comprensorio e dello 0,6 per mille per le seconde case e le attività produttive. La prima rata Tasi ha scadenza il 16 ot-tobre, la seconda il 16 dicembre. Dura requisitoria del Movimento 5 Stelle in-vece sulla Tari, la nuova tassa sui rifiuti. “Cambiate le superfici sulle quali calco-lare l’imposta – ha denunciato il consi-gliere Antonio Milan – ma se i cittadini non fanno denuncia con la misura della superficie calpestabile, il Comune con-tinuerà ad applicare quella Tares che è l’80% della superficie catastale, in mol-ti casi maggiore. Il regolamento rispetta la legge, ma è furbamente sfavorevole ai cittadini. Andrebbe almeno indicato ai cittadini come possono risparmiare”.

neWS

Focusecco le nuove aliquote

F.D.G.

11Mirano

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12 Spinea

Parchi e sicurezza, binomio diventato ormai inscindibile a Spinea, sarà per la scarsità di verde o per le denunce di episodi inquietanti nei giardinet-ti. E’ stata un’estate di gran dibattito attorno alle aree verdi della città:

prima l’allarme sui bocconi avvelenati per i cani, poi le continue segnalazioni della presenza di barbanera, che hanno portato i carabinieri anche a effettuare alcuni blitz al parco Nuove Gemme. Adesso il Comune corre ai ripari: pronto un progetto di videosorveglianza per tutti i maggiori parchi cittadini e anche sul fenomeno dei presunti avvelenamenti di cani, scatta il giro di vite: più controlli, anche da parte degli stessi cittadini, grazie al Comitato cani di Spinea. Sulla videosorveglianza parla il consigliere delegato alla Valorizzazione del verde pubblico e manutenzione di parchi, Paolo Barbiero: “I livelli di sorveglianza sono già buoni – afferma – ma puntiamo ad avere una telecamera in ogni punto caldo della città, in primis proprio nei parchi. Presto in quello di via De Curtis saranno installati telecamera e fari per illuminarlo la notte. Per quanto riguarda i vandalismi, risistemeremo con i volontari di “Mi prendo cura” le panchine rovinate del parco di via Cici”.

Occhio di riguardo in particolare per il parco Nuove Gemme, dopo la segna-lazione nei mesi scorsi della presenza di barbanera, che avevano fatto dell’a-rea verde la loro dimora fissa, toilette compresa, utilizzando la fontana come lavandino e bidet e le panchine come letto. Dopo lo sgombero dei carabinieri, Barbiero promette che sarà aumentata la guardianìa, in modo da impedire un ritorno dei mendicanti. Sul fronte “bocconi avvelenati”, il Comune tira un so-spiro di sollievo dopo che le analisi dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie ha dato esito negativo sulle esce consegnate ai carabinieri e sottoposte ad analisi

di laboratorio. Il problema, e soprattutto i decessi di alcuni cani a inizio estate, rimangono, ma per il sindaco Silvano Checchin: “Grazie all’ottima collabora-zione con i carabinieri guidati dal comandante Lamberto Stanchi, la procura e i servizi veterinari della Ulss 13 guidati dal dottor Stefano Zelco, abbiamo la sicurezza che non c’è alcuna traccia di sostanza letale nelle esche consegnate finora alle autorità. Questa vicenda, che ha creato molto allarme nei proprietari di animali, insegna che bisogna essere molto scrupolosi prima di creare allarmi-smi indicando come certo un fatto di cui non si ha evidenza sicura”.

C’è però un aspetto positivo in quanto accaduto: è stato infatti avviato un progetto di collaborazione tra Comune e il comitato dei proprietari di cani, che ha dato la propria disponibilità per la manutenzione delle aree cani cittadine. Il Comune inoltre intende dare maggiore spazio all’informazione mirata per i proprietari di animali, creando una pagina ad hoc nel proprio sito web, in collaborazione con l’Ulss 13, per divulgare norme e buone prassi da seguire per tutti i cittadini che tengono in casa cani e gatti.

di Filippo De Gaspari

Presto in quello di via De Curtis saranno installati telecamera e fari per illuminarlo nella notte

Controlli I piani del comune per far fronte a vandali e molestatori

Parchi, si punta sulla sicurezza Si arricchisce e si trasfor-

ma la nuova fiera di Spinea: quella che era

la “Fiera dei fiori” di settem-bre diventa da quest’anno la “Fiera di Spinea”. “Sarà una grande manifestazione folclo-ristica, popolare, sportiva e culturale – afferma il presi-dente della Pro Loco Massimo Franco – e quest’anno si svolgerà fino al 9 settembre. L’area di svolgimento sarà piazza Marconi (parcheggio e area verde) coinvolgendo, per due domeniche (31 agosto e 7 settembre), via Roma che sarà chiusa al traffico. In quelle occasioni è prevista l’aper-tura straordinaria dei negozi”. Sono previsti più eventi e molte novità. Il 5, 6, 7, 8 e 9 settembre ci sarà la seconda edizione di Promosport e la fiera tradizionale, con le associazioni sportive, per tre giornate di promozione dello sport, con spazio per esibizioni in piazza, divul-gazione e pratica dello sport per i bambini stand di prodotti sportivi, animazioni e spettacoli anche di sport acrobatici, spettacoli serali, incontri culturali ed animazioni. Domenica 7 settembre è prevista la pedonalizzazione di via Roma e l’apertura straordinaria dei negozi e il mercatino. Inoltre in collaborazione con l’associazione Amici del Graspo, verrà organizzata la grande lotteria di Spinea, con un monte premi di 5 mila euro in buoni acquisto da 20 euro. L’estrazione dei premi avrà luogo alla chiusura della Festa dell’Uva, al Graspo, previ-sta lunedì 22 settembre 2014.

eventi

Festa dell’uva a fine mese“la fiera dei fiori” diventa “la fiera di Spinea”

F.D.G.

Volontariato e città partecipata, i “car-telli” della giunta Checchin coinvolgono sempre più cittadini, a partire soprattut-

to dal progetto “Mi prendo cura”. Ma anche lo spirito contagia i cittadini: nelle scorse settimane un gruppo di residenti di Crea, appartenenti all’associazione CreAttiva, ha voluto donare al Comune uno scivolo, per il parco pubblico di Crea, del valore di più di mille euro. “Si tratta di un gesto di grande valore civico – ha spiegato l’assessore al Patrimonio e Bilancio Emanuele Ditadi – che testimonia in modo tangibile l’impegno dell’associazione CreAttiva per migliorare la città.” La struttura, perfettamente a norma e già montata nel parco, contribuirà al be-nessere dei bambini che vi giocano e rende più completa l’area verde molto frequentata dalle famiglie di Crea. Non è la prima volta che il Comune riceve “doni” per la città.

Anche l’artista Vinicio Stocco, recen-temente scomparso, ha donato negli anni numerose opere che ornano il parco della biblioteca (Don Chisciotte e Pinocchio) e le rotonde (Icaro e il Cavallo) e proprio un anno fa l’azienda spinetense Sylcom di Bruno Ge-rardon aveva donato un prezioso lampadario artistico per adornare la sala giunta dove molte coppie scelgono di sposarsi. Un paio di anni fa, infine, è stato donato dalla famiglia di Silvio Nalesso un fondo di libri antichi e preziosi che ha incrementato il patrimonio librario della biblioteca. “Queste donazioni hanno un grande valore civile perché permet-tono di realizzare la città partecipata”, ha di-chiarato il sindaco Silvano Checchin. C’è poi

l’ampio capitolo del volontariato per il decoro della città, in particolare del verde pubblico: se ne occupano ormai da tempo le squadre del gruppo “Mi prendo cura della mia città”, progetto già copiato da molte altre città in Italia, in un momento di difficoltà di spesa per molti enti locali. Oggi i cosiddetti “volon-tari del decoro” lavorano per tenere pulite e in ordine molte aree verdi, ridipingere pan-chine, giochi e sistemare cestini, raccogliere foglie e sistemare fontane e vialetti. Alcuni si occupano anche del corretto conferimento dei rifiuti, sorvegliando le isole ecologiche e aiutando a informare i cittadini sul corretto utilizzo della raccolta differenziata. Infine le associazioni: molte quelle che collaborano in particolare nel sociale, per le scuole e gli anziani. Questi ultimi hanno trovato anche un supporto durante i mesi estivi, con il pro-getto “Dolce meriggio” e la possibilità di un contatto telefonico per sentirsi meno soli, svolto dal centro d’ascolto “Attilio Scocco”. Altre associazioni e gruppi collaborano invece per la promozione dell’aggregazione sociale durante sagre e manifestazioni in città.

TERRITORIO DONI DAI VOLONTARI

F.D.G.

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RELAZIONE SULLA PERFORMANCE, TUTTI I

RISULTATI DELLA TUA CITTÀLa Giunta ha approvato negli scorsi giorni la relazione sulla performance 2013. Di cosa si tratta? La Riforma sul Pubblico Impiego co-siddetta “Brunetta” ha introdotto l’obbligo di adottare questo documento. Esso ha lo scopo di evidenziare, a consuntivo, i risultati orga-nizzativi ed individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi decisi dalla Giunta mediante le risorse umane, fi nanziarie e strumentali affi date ai responsabili di settore. “Si tratta di un importante strumento – spiega l’Asses-sore al Bilancio e Programmazione Emanuele Ditadi – a disposizione di cittadini, associazio-ni, stakeholder per conoscere fi n nei minimi dettagli cosa ha realizzato l’Ente, con quali risorse e secondo quale programmazione”. Il documento in 164 pagine fornisce tutti i prin-cipali dati economico-fi nanziari in riferimento agli obiettivi stabiliti con il Piano Esecutivo di Gestione del 2013 andando a verifi care pro-getto per progetto quale è stato il grado di raggiungimento e quali le criticità riscontrate. Attraverso numerose tabelle ed istogrammi è possibile approfondire: la spesa comples-siva per ciascun settore; il dettaglio della spesa corrente; i risultati e gli scostamenti; i tempi di conclusione dei procedimenti am-ministrativi 2013; i risultati delle customer sactisfation (mediante web-moticons) attiva-te per Sportello Comune, Tributi, Biblioteca, Edilizia ed Urbanistica. La Performance di Ente è pari all’87,05% ed indica il risultato effettivamente conseguito rispetto agli obiet-tivi prefi ssati. La Performance Organizzati-va è pari al 92,35% ed indica come le varie strutture amministrative hanno interagito per raggiungere quanto stabilito, tenuto conto anche dei fattori esterni. “Conoscere questi dati è importante per la Giunta – conclude l’Assessore alla Programmazione Ditadi – per-ché consente di correggere l’azione politico-amministrativa ma è interessante anche per i cittadini e per gli stessi dipendenti. Infatti la Relazione sulla Performance è uno stru-mento per valutare l’operato dell’Ente e, per il principio della trasparenza amministrativa, è pubblicata sul sito a disposizione di tutti”. Nella Relazione sono indicate con chiarezza anche gli elementi da migliorare: la necessità di approfondire le tecniche di controllo con metodiche maggiormente sofi sticate per l’in-dividuazione degli indicatori e la misurazione dei costi e dei ricavi. Durante le giornate della trasparenza in programmazione in autunno ci saranno numerose occasioni di divulgare in modo semplice e chiaro questo patrimonio di informazioni che è la vera base della “Città Partecipata”. http://www.spinea.gov.it/comu-ne/Amministrazione-Trasparente/Performan-ce/Relazione-sulla-Performance.html

Il prossimo mese di ottobre sarà dedicato completamente alla Terza età e sono tante le iniziative che l’Assessorato ai Servizi So-ciali sta preparando con le associazioni del territorio. Si comincia il 2 ottobre con un momento di festa presso il Cinema Bersa-glieri e poi per tutto il mese ci saranno vari appuntamenti.Attraverso numerosi incontri preparatori con tutte le varie associazioni di volontaria-to, L’Assessorato ai Servizi Sociali e Politiche per la Terza Età ha organizzato una serie di iniziative per riscoprire la gioia di stare insie-me e di essere comunità. Ecco il programma · Giovedì 2 ottobre Festa dei Nonni con la scuola di Danza Evelyn Frison e Taenti Scon-ti alle 15.00 al Cinema Bersaglieri· Sabato 18 pranzo sociale

· Domenica 26 ottobre Gita Anziani a Caorle e Lignano

Per la verifi ca degli orari si consiglia di con-sultare anche www.spinea.gov.it Info: 041 5071107

FARE RETE CON LE ASSOCIAZIONI: OTTOBRE MESE DELL’ANZIANO

TRASPARENZA AMMINISTRATIVA: PROMUOVIAMO LA CULTURA DELL’INTEGRITÀLa trasparenza amministrativa è un diritto del cittadino. Per promuovere ancora di più la cul-tura dell’integrità da oggi sul sito istituzionale direttamente sulla home-page puoi trovare un canale dedicato alle segnalazioni di cattiva ammi-nistrazione, confl itto di interessi, corruzione, de-nominato “Anticorruzione”. “Si tratta di un modo semplice e veloce – spiega l’Assessore all’Innova-zione e semplifi cazione Amministrativa Emanue-le Ditadi- pensato appositamente per i cittadini, i professionisti, le aziende. Con questo sistema vogliamo attivare un “ascolto” sempre più pun-tuale ed effi cace che diventa strumento agile di controllo rispetto ad eventuali episodi di mala ge-stione o confl itto di interessi. Il tema che ci sta a cuore è rafforzare la fi ducia e la partnership con il cittadino rispetto all’amministrazione della Città”. L’aspetto nuovo promosso dal Comune di Spinea

è quello di creare questo canale direttamente in homepage garantendo così la massima visibilità e semplicità d’utilizzo rispetto ad un obbligo le-gislativo. Al momento nessun comune capoluogo di provincia del Veneto né altre grandi ammini-

strazioni locali hanno scelto di dare preminenza nella homepage dei propri siti istituzionali al tema dell’anticorruzione. Ogni segnalazione sarà gesti-ta dal Responsabile Anticorruzione il Segretario Generale dell’Ente Guido Piras. “Intendiamo fare del sito istituzionale – spiega ancora l’Assessore Ditadi – una vera piattaforma di servizi e in tale prospettiva dare visibilità al tema dell’anticorru-zione ha un valore aggiunto di tutta evidenza”. Durante le Giornate della Trasparenza che si or-ganizzeranno nel prossimo autunno, non man-cheranno le occasioni per scoprire assieme come usare al meglio tutti i contenuti del nuovo sito internet. Tutto questo serve per rendere il Muni-cipio una casa di vetro e per raccogliere sugge-rimenti, opinioni, pareri e co-progettare i servizi con i cittadini, promuovendo la qualità del lavoro dei dipendenti pubblici.

Pagina a cura Servizi Informativi Comunicazione Supporto Organi di Governo

Il Sindaco con la Giunta

L’Assessora Laura Rosanova con i rappresentanti delle associazioni coinvolte nella programmazione per “Ottobre Mese dell’Anziano”

GIORNATA MONDIALE DELL’ALZHEIMER: TUTTI GLI EVENTIIl prossimo 21 Settembre sarà la giornata mon-diale dell’Alzheimer e sono tante le iniziative che l’Assessorato ai Servizi Sociali sta preparando con le associazioni del territorio. “Questa Am-ministrazione crede moltissimo nella collabora-zione con le associazioni – spiega l’Assessora Laura Rosanova – e fare rete con tutti i volontari impegnati nel sociale è il modo migliore per po-tenziare le risorse a disposizione”. Ecco il pro-gramma:· Dal 15 al 26 Settembre: TEST DELLA MEMO-RIA. I cittadini dai 60 anni in su possono effet-tuare un check-up con lo psicologo per valutare lo stato di salute delle proprie abilità mentali. Il test è gratuito e si svolge presso il Centro di Aggregazione Comunale “Anziani Insieme” in via Cici 25, Spinea. Info e iscrizioni: Sportello di segretariato so-ciale del Comune di Spinea, tel. 041 5071107, fax. 041 5071166, [email protected]· Dal 19 Settembre CORSI DI POTENZIAMENTO

DELLA MEMORIA. Ciclo di incontri per conosce-re il funzionamento della memoria ed imparare le strategie migliorarla. I corsi sono gratuiti e rivolti ai cittadini che abbiano compiuto 60 anni. Sono previsti 10 incontri di un’ora e mezza il Venerdì pomeriggio, condotti da uno psicologo. Info e iscrizioni: Sportello di segretariato so-ciale del Comune di Spinea, tel. 041 5071107, fax. 041 5071166, e-mail [email protected] Termine iscrizioni: 15 Settem-bre.

· Sabato 20 Settembre ore 10.30 presso la Bi-blioteca Comunale di Spinea: LETTURA ANIMA-TA PER BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFAN-ZIA E PRIMARIA, La Compagnia Teatrale “El Campieo di Marcon” presenta la storia: Nonno Orso viene a vivere con noi, “un simpatico non-no orso che perde la memoria e ne combina di tutti i colori”. Info e iscrizioni: Biblioteca Comunale di Spinea via Roma 265, tel. 041 994691, e-mail:[email protected]· Sabato 20 Settembre ore 15.30 presso il Cen-tro di Aggregazione Comunale “Anziani Insieme” in via Cici 25: “PER CONDIVIDERE UN MOMEN-TO INSIEME…”. Un pomeriggio all’insegna della musica e dell’allegria con un piccolo rinfresco a cura dei familiari del “Progetto Intese-Sollievo”. La partecipazione è gratuita.

Per la verifi ca degli orari si consiglia di consulta-re anche www.spinea.gov.it Info: 041 5071107, [email protected]

Le Volontarie dello Sportello Alzheimer, che saranno presenti il 14 e il 18 Settembre nei mercati

cittadini di P.zza Mercato e Villaggio dei Fiori

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E’ una stagione importante, quella alle porte, per Spinea, almeno sotto il profilo della viabilità. Si completeranno entro qualche mese alcuni dei

grandi lavori pubblici messi in cantiere negli ultimi anni, che porteranno a una rivoluzione del traffico in centro e anche nelle abitudini degli spinetensi. Si tratta della bre-tella sud, che collega via Martiri con via Capitanio, della variante nord che collega via Costituzione con Asseggiano e del raddoppio della camionabile Sp36 tra la Fossa e i confini con Maerne. Già pronta da mesi, ma ancora chiusa, è la bretella 8-bis, che collega via Martiri con via Capitanio, a sud del centro di Spinea.

Veneto Strade ha terminato i lavori nei tempi previsti, ma il Comune ha chiesto e ottenuto alcune migliorie prima di riceverla in consegna: in particolare dal municipio si è chiesto di aumentare la sicurezza per ciclisti e pedoni, pre-vedendo passaggi ciclopedonali per migliorare la mobilità dolce in un’area molto frequentata e popolosa di Spinea. Già fatto un primo sopralluogo, nelle prossime settima-ne le modifiche dovrebbero diventare realtà, così come il successivo passaggio di gestione al Comune e dunque l’apertura. Con le auto sulla bretella, cambierà anche la circuitazione nel quartiere: chi proviene da Fornase verso Spinea, non percorrerà più via Capitanio, ma effettuerà

un percorso che interesserà le vie Pastrengo e Rimini, con l’istituzione di un divieto all’altezza della nuova rotonda. Anche la tangenziale nord, classificata come “intervento 9”, è a buon punto: “La realizzazione della nuova strada ha raggiunto la rotonda di Asseggiano – spiega l’assessore alla Viabilità Gianpier Chinellato – la consegna è prevista entro l’anno, come per tutte le opere collegate. Una volta aperta, permetterà di regolare il traffico in centro a Spinea, soprattutto quello di attraversamento”. In pratica la nuova tangenziale, lunga 2,3 chilometri, correndo lungo la ferro-via Venezia-Trento, permetterà di ricevere parte del traffico della Miranese, sgravando così il centro di Spinea dal traf-fico di attraversamento. Chinellato lo dice chiaro e tondo: “L’obiettivo è quello di obbligare chi attraversa Spinea per altre destinazioni, a farlo per altre strade, lasciando via Roma e il centro cittadino solo a chi deve raggiungere Spi-nea e i suoi servizi o attività”.

A questo potrà contribuire anche il terzo intervento, ormai a buon punto, dopo mesi di lavori, caos e polemiche: l’allargamento di via Costituzione dalla Fossa al sottopasso di Maerne, nel punto in cui andrà a collegarsi proprio con la nuova tangenziale nord. I lavori hanno riguardato il rad-doppio della provinciale con la costruzione di una terza cor-sia a servizio della attività produttive e commerciali di via

Costituzione e la messa in sicurezza degli incroci con via Luneo e via Rossignago-Zigaraga, diventati ora rotatorie. L’obiettivo a lungo termine del pacchetto di tre interventi, è varare al più presto un nuovo Piano urbano del traffico per Spinea, riorganizzando la viabilità cittadina, partendo dallo studio dei flussi di traffico prima e dopo gli interventi. Per questo i rilevamenti sono già iniziati e hanno riguardato prima l’area a sud di via Roma, dal quartiere Bennati al Villaggio dei Fiori e ora quella a nord, interessando Ros-signago.

Lo studio dovrà permettere di comparare quantità di traffico, tempi e velocità di percorrenza, per introdurre nuove soluzioni, come potrebbero essere ad esempio sensi unici e circuiti ad anello, per migliorare la viabilità e la vivibilità del centro cittadino a beneficio dei residenti.

di Filippo De Gaspari

Si completeranno la bretella sud fra via Martiri e via Capitanio e la variante nord che collega via Costituzione con Asseggiano

Viabilità Rivoluzione del traffico in centro e nelle abitudini degli spinetensi

In arrivo una stagione di cantieri

Restyling in corso per piazza Marconi. Il cuore storico di Spi-nea non aspetta i grandi progetti di riqualificazione: partono subito i lavori per ridisegnare parcheggi e opportunità del

piazzale all’angolo tra via Roma e via Matteotti. L’intervento, approvato a luglio, prevede la sistemazione e l’asfaltatura del parcheggio della piazza vecchia di Spinea, di fronte al Cisettanta-sette. Già indetta la gara. I lavori permetteranno alla città di avere uno spazio aperto da utilizzare anche durante manifestazioni e iniziative che hanno lo scopo di rivitalizzare il centro, come feste e appuntamenti culturali. L’obiettivo è avere uno spazio urbano ordinato e fruibile, eliminando le aiuole spartitraffico e di delimita-zione del parcheggio che oggi rappresentando un ostacolo all’in-stallazione, ad esempio, di strutture e stand. Verranno sostituite con una segnaletica orizzontale e verticale coerente, in modo da

creare un unico grande piazzale più fruibile sia per il parcheg-gio che per le manifestazioni. “L’obiettivo – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Gianpier Chinellato – è utilizzare la piazza centrale di Spinea per manifestazioni e appuntamenti, potendo montare palchi e capannoni, mentre piazza Fermi potrà servire da parcheggio a servizio di queste manifestazioni”. L’opera di re-styling riguarderà anche le piante: via i vecchi pini marittimi, che negli anni sono cresciuti oltremodo, dissestando i marciapiedi con le radici affioranti e rappresentando quindi anche un pericolo per i pedoni. Verranno sostituiti da essenze autoctone, che permet-teranno di rifare anche i camminamenti pedonali. “Intervento a basso costo” fa sapere il Comune, intanto però viene anticipato il grande progetto di riqualificazione di piazza Marconi che il Comu-ne affiderà a uno studio di professionisti, dopo aver anche indetto un concorso di idee e che riguarderà un disegno completamente nuovo della piazza. “In questo modo – spiega ancora Chinellato – abbiamo la possibilità di rendere subito fruibile la nostra piaz-za, pur mantenendo come obiettivo quello di avviare entro qual-che anno i lavori per ridisegnare completamente lo spazio, senza spreco di denaro”. La nuova piazza Marconi sarà progettata dai migliori professionisti di spazi urbani. Nei mesi scorsi il Comune ha indetto un concorso di idee per progettare il nuovo centro città, che riguarderà anche il sagrato della chiesa di San Vito e Modesto e la vicina piazza Fermi. Una sessantina i partecipanti, che hanno presentato tre diverse idee di piazza, prevedendo un progetto a bassa densità, circa 5.500 metri di superficie netta di pavimento, uno a media densità, 7 mila metri e una ad alta densità, 9500 metri, con due possibilità: edifici fino a 4 o fino a 10 piani. L’o-rientamento della giunta Checchin è tuttavia chiaro: una tipica piazza veneta, con densità medio-bassa.

urbaniStica

Interventi

PIAZZA MARCONI SI RIFà IL LOOk

F.D.G.

Un’immagine di Piazza Marconi a Spinea

L’obiettivo è avere uno spazio ordinato e fruibile, eliminando aiuole spartitraffico del parcheggio

“Il crematorio di via Matteotti potreb-be diventare presto di proprietà del Comune”. Lo sostiene il consigliere

comunale Claudio Tessari che ha presen-tato una interrogazione per approfondire la situazione della società Elios che gestisce l’impianto. “Nel 2001 - spiega Tessari - il Comune assegnava alla società mista pub-blico-privata (50 per cento Serta e 50 per cento Cmr-Ser.Cim.) il compito di costruire e gestire un impianto crematorio tramite con-cessione. Poi il socio privato Cmr è fallito col risultato che la società è ad oggi totalmente pubblica in mano a Veritas (che ha assorbito Serta). Con la partecipazione totalitaria di Veritas in Elios, viene meno il modello di so-cietà mista pubblico-privata, decade la con-venzione tra il Comune di Spinea e la società Elios e gli impianti del crematorio, in quanto realizzati su terreno di proprietà comunale, sono da ritenersi acquisiti dal Comune”. La replica del sindaco Silvano Checchin non si fa attendere: “Veritas è proprietaria al 100 per cento di Elios dal 21 marzo - spiega - da allora deve fare ciò che è previsto dal nostro atto di indirizzo, ovvero operare in forma mi-sta. Chiederemo a Veritas se stia procedendo in tal senso”.

neWS

Serviziinterrogazione Sul creMatorio

F.D.G.

Non c’è pace per Villa Fiorita. La casa di riposo del Villaggio dei Fiori finisce ancora al centro dello scontro: da

un lato i sindacati, dall’altro la cooperativa Codess che la gestisce. Ma la polemica coin-volge anche famigliari degli ospiti, Comune e Ulss 13. “C’è un clima di intimidazione – afferma Pietro Polo, Uil-Fp – inaccettabile e incompatibile con la collaborazione e la serenità che dovrebbe esserci in una struttura che gestisce anziani con bisogno di assisten-za”. Secondo l’assemblea dei lavoratori: “Le minacce di non rinnovare i contratti a tem-po determinato, le lettere di contestazione mandate a quasi la totalità degli operatori sociosanitari, il non rispetto degli accordi sot-toscritti, le condizioni e l’ambiente di lavoro, ci portano a dedurre che la dirigenza abbia perso il controllo della situazione: non è possibile che il 90% degli operatori ricevano lettere di contestazione, più probabile che sia il sistema a non funzionare”. Gli operatori so-cio sanitari hanno così dato mandato alla Uil-Fpl di trasmettere la situazione al comitato etico di comportamento di Codess, chiedere alla cooperativa di sospendere le contestazio-ni disciplinari e confrontarsi con i sindacati e infine di proclamare lo stato di agitazione. Immediata la replica di Codess: “Accuse strumentali - affermano il responsabile del-la struttura Daniele Farro e il responsabile d’area Marco Ranzato - nessuno dei dipen-denti oggetto dei procedimenti ha avuto alcun provvedimento disciplinare, inoltre non è mai mancata la volontà di dialogo, tanto

che è arrivato subito il sì a una richiesta di incontro da parte del personale. Nessun clima intimidatorio quindi, ma solo la necessità di fare chiarezza e individuare singole respon-sabilità, dopo alcune segnalazioni di ospiti e familiari. Villa Fiorita è a norma con gli stan-dard e i requisiti di qualità previsti: vengono sviluppati percorsi di miglioramento continuo, con l’obiettivo di migliorare le relazioni, rilas-sare e dare benessere agli ospiti. Tutto ciò in collaborazione con l’Ulss 13, il Comune, le associazioni di volontariato e dei familiari degli ospiti”. Nello scontro interviene anche il consigliere Claudio Tessari, che chiede che a occuparsi della questione sia il Consiglio co-munale, come fece meno di un anno fa alla presenza del direttore generale dell’Ulss 13 Gino Gumirato. “Considerato che all’interno della struttura, frutto di una convenzione tra Comune e soggetto attuatore Welfare Italia, sono ospitati anche cittadini di Spinea - af-ferma - è necessario fare chiarezza su una situazione che, al di là di eventuali disservizi, altro non fa che creare discredito sulla nostra casa di risposo”.

SANITà SCONTRO Su VILLA FIORITA

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14 Spinea

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16 Santa Maria di Sala

Il comune di Santa Maria di Sala investe un milione di euro per riqualificare i suoi centri urbani: 400 mila euro per Veternigo, 300 mila per il comune capoluogo e altri 300 per Caselle. “Per il capoluogo – spiega il sindaco Nicola Fragomeni

– stiamo affidando l’incarico a uno studio esterno per la progettazione. E’ il primo step che porterà nel 2015 all’avvio dei lavori. Sistemeremo l’area a est di Villa Farsetti e l’adiacente via Roma, interessando anche lo spazio antistante alla chiesa e il parco. Partiremo dal progetto esistente, ma chiederemo alcune migliorie, tra cui l’inserimento della sistemazione e la messa in sicurezza per le utenze deboli (ciclisti e pedoni) del tratto di via Marconi compreso tra via Gaffarello e il viale delle Rimembranze”. Il primo stralcio di lavori è terminato nel 2013, e ha visto la sistemazione dell’area a nord di via Desman, un progetto per circa 283 mila euro finanziati dalla Regione. “E’ stata interessata l’area limitrofa agli impianti sportivi, alla palestra comunale e alla scuola elementare Papa Sarto – ha spie-gato l’assessore ai lavori pubblici Fabio Semenzato. E’ stata sistemata la strada di accesso da via Cimitero, sono stati realizzati dei percorsi pedonali intorno alla pista di pattinaggio, che è stata mantenuta, contrariamente a quanto previsto nel vecchio progetto, e un marciapiede che conduce all’ingresso est della scuola e palestra. E’ stata sistemata anche l’area del cimitero con il rifacimento dell’attuale parcheggio, ampliato verso sud. Veternigo ora ha un unico e grande parcheggio, a servizio del cimitero, della scuola, degli impianti sportivi, e del centro del paese”. Nel 2015 aprirà il secondo cantiere a Veternigo che prevede la sistemazione viaria con la moderazione della velocità e l’allargamento degli incroci e il posizionamento di dissuasori alternativi ai dossi. Il progetto prevede il contributo della Provincia. Con l’affidamento dell’incarico per la stesura del progetto definitivo-esecutivo, si è

avviato anche il percorso per l’attuazione del secondo stralcio di lavori, che prevede la sistemazione della provinciale via Desman (da via Rio fino a via Pianiga). “Con la messa in sicurezza della viabilità per 700 metri, così come già concordato con la Provincia, proprietaria della strada – conclude Semenzato – si procederà al miglio-ramento della percezione degli incroci stradali e degli attraversamenti pedonali più pericolosi, sia attraverso la modifica delle caratteristiche costruttive e geometriche della sede stradale sia attraverso l’ausilio di sistemi tecnologici innovativi, infine al miglioramento dell’accessibilità pedonale e ciclabile, soprattutto in prossimità dei plessi scolastici con collegamenti alla rete ciclabile esistente”. Sarà riqualificata piazza D’Annunzio e sistemate le aree limitrofe ai vari negozi. Per la frazione di Caselle si sta procedendo all’affidamento dell’incarico per lo studio di fattibilità di sistemazione del centro a un service di progettazione esterno.

di Roberta Pasqualetto

Sono stati stanziati 400 mila euro per Veternigo, 300 mila per il capoluogo, e altri 300 mila per Caselle

Interventi L’ente locale prevede il riammodernamento del capoluogo delle frazioni

Parte la riqualificazione dei centri urbani

Santa Maria di Sala sta progettando un miglioramento e ade-guamento dell’impianto d’illuminazione pubblica che oltre al risparmio economico permetterà di avere più ore d’illu-

minazione. Un progetto che, una volta completato, comporterà la riduzione del 30% dei consumi. “Spendiamo ogni anno circa 220 mila euro per illuminare il nostro paese – spiega il Sindaco Nicola Fragomeni. Una cifra alta, dovuta alla datazione degli impianti e alla loro bassa efficienza. Ecco perché abbiamo deciso di intervenire, investendo circa 200 mila euro per la sostituzione e l’ammodernamento di luci e impianti, cifra che sarà ammortiz-zata in pochi anni grazie ai risparmi generati”. Il progetto prevede la sostituzione di lampade vecchie, ad alto consumo, con quelle a led dotate di limitatore d’illuminazione. “Limitando l’intensità della luce, sarà possibile tenere accesi i punti luce per molte più

ore – spiega l’assessore Fabio Semenzato – illuminando zone che di notte si trovavano al buio. Inoltre questo nuovo tipo di luminaria limiterà anche l’inquinamento luminoso, come previsto dalle più recenti normative”. L’intervento inizierà il prossimo au-tunno, e si terminerà in due mesi interessando tutto il territorio comunale a partire dai centri urbani per spostarsi poi nelle perife-rie. I risparmi nel capitolo energia, sono destinati ad aumentare nel tempo, poiché nelle progettazioni di nuovi edifici pubblici, come nel caso della scuola media, o di ammodernamento degli edifici esistenti sono sempre previsti interventi di efficientamento energetico, impianti fotovoltaici, materiali a bassa dispersione di calore e altro, nuove caldaie, che permettono in previsione di tagliare ulteriormente i consumi. “Nell’ottica di inquinare meno, durante l’estate abbiamo provveduto anche a sostituire le vecchie caldaie negli impianti sportivi, impianti vecchi con consumi molto alti – continua Semenzato – entro l’inizio dell’anno sportivo sa-ranno sostituite le caldaie negli spogliatoi dei campi da calcio di Caltana e Santa Maria di Sala e negli impianti sportivi di Caselle. Installeremo macchine moderne, a basso consumo e in linea con le nuove normative sulla sicurezza che permetteranno la diminu-zione dei consumi fino al 60%, a fronte di un investimento di 30 mila euro”. La luce a led ha la caratteristica di illuminare in manie-ra direzionale, diversamente dall’illuminazione tradizionale che punta verso l’alto, questo permette di illuminare risparmiando. Le lampade saranno sostituite partendo dai centri abitati, dove ci sono lampade con maggior consumo, e poi allargandosi in tutto il territorio per circa 600 punti luce. Operazioni di questo tipo le stanno compiendo diversi comuni dell’area della Riviera del Bren-ta e del Miranese. Ciò permette anche di evitare l’inquinamento luminoso tipico dei centri urbani.

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Risparmio energetico

ARRIVA L’ILLuMINAZIONE A LED

R.P.

I nuovi lampioni a Santa Maria di Sala

Saranno sostituite 600 lampade a partire da quelle più obsolete

Il comune di Santa Maria di Sala si im-

pegna per riqua-lificare i cimiteri e creare nuovi spazi. In vista all’aumento della richiesta di tom-be, loculi, cappelline di famiglia e di spazi più decorosi, l’amministrazione si mobilita per dare una risposta alle richieste dei cittadini. Continuano gli interventi nei cimite-ri di Santa Maria di Sala, iniziati qualche anno fa, e che migliorano progressivamente le condizioni per svolgere al meglio la propria funzione. Mentre sono già state com-pletate e assegnate le nuove cappelline di famiglia nel cimitero di Caselle, e si sta lavorando a un progetto di riqualificazione della vecchia area cimiteriale di Veterni-go. I lavori prevedono la realizzazione di nuovi percorsi e la pavimentazione di quelli già esistenti, sarà anche ampliato il blocco dei loculi sul lato sud, per ospitare altre 40 cellette, e sarà realizzato il relativo portico. Sul lato sud del camposanto, sarà ricavato lo spazio per costruire cinque nuove cappelline di famiglia, qualora ve ne sia richiesta, e saranno ricavati nuovi spazi per le tumulazioni a terra, grazie al riordino di quelli già esistenti. Infine, sarà sistemato l’ingresso da via Cimitero, con un amplia-mento e sarà messo in collegamento con il nuovo grande parcheggio e i marciapiedi.

neWS

A StiglianoaMpliaMento dei ciMiteri

R.P.

A Santa Maria di Sala è stato aperto uno sportello multi telematico dedicato ai cittadini e alle aziende per orientarsi

nella risoluzione di un problema. Il servizio gratuito risponde a quesiti quali: compiti e doveri di assistenza dei familiari, accudimen-to dei genitori anziani, gestione delle rate dei mutui, procedure di separazione, questioni ereditarie, liti condominiali e tra vicini, verifi-ca dei debiti con le banche e delle condizioni applicate, tutela per infortuni, contenziosi su bollette e fatture, orientamento e supporto per la ricerca di un lavoro, sostegno nella ricerca di possibilità professionali. Tante le richieste pervenute allo sportello comunale nel primo mese di apertura del servizio che vuole aiutare i cittadini e le imprese a cono-scere gli strumenti adatti per risolvere i loro problemi domestici, familiari, economici, di rapporti con il vicinato e di ordine sociale.

“Chiunque può chiedere assistenza a questo sportello – dice l’assessore ai servizi sociali Gabriele Ragazzo – qui si possono esporre situazioni o problemi per i quale si ritiene di aver bisogno di un chiarimento o sostegno. Infatti, spesso la necessità primaria è quella di un primo aiuto nell’esame obiettivo della situazione pratica da affrontare”. Con lo sportello comunale collaborano professio-nisti e studi legali, operando a titolo di vo-lontariato, e che indirizzano i cittadini verso i percorsi e le soluzioni migliori in base al caso. Lo sportello è aperto nei pomeriggi di martedì dalle ore 15 alle 18, preferibilmen-te su appuntamento contattando il numero 349 8197335, presso i locali della Sala Teatro in Villa Farsetti. Per informazioni: [email protected], www.sportello-multitematico.blogspot.com.

LAVORO ECCO LO SPORTELLO TELEMATICO

R.P.

Un corso formativo e l’assessore Gabriele Ragazzo

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Marina Calzavara è una classe 1984, vive a Santa Maria di Sala, ed è campionessa italiana in danza orientale. Il suo nome d’arte è Aniram Amira: la

prima parola è il suo nome al contrario e la seconda signi-fica principessa in arabo. Questa ragazza ha un curriculum degno di nota: campionessa italiana in oriental dance cat nel 2013, vicecampionessa in show oriental cat nel 2014, semifinalista nel campionato mondiale di Mosca (maggio 2014), vincitrice di due premi nel programma tv Harem interamente dedicato alla danza orientale in onda su Sky nel 2013.

Come nasce la tua passione per questa partico-lare danza?

“Fin da piccola mi è sempre piaciuto danzare, prima di incontrare la danza orientale mi sono avvicinata a vari sport e discipline: danza classica, ginnastica artistica, pattinaggio, nuoto. La passione per questa danza è nata quando ho visto l’esibizione di alcune ballerine a una festa, è stato amore a prima vista, non potevo stare ferma… dovevo muovermi, danzare… la musica mi chiamava e cosi ho deciso di iscri-vermi a un corso per apprenderne l’arte”.

La danza può essere anche uno stile di vita? “Certo! S’impara ad amare se stessi ad accettare e

superare i propri limiti che la mente e la società ci impone fin

da piccoli. Imparare a danzare significa riscoprire la propria femminilità che è propria delle donne, inoltre ci si mantiene in forma allenando ogni parte del corpo”.

Chi ti ha sostenuto in questa tua passione? “Mi sono sostenuta principalmente da sola. La mia fa-

miglia ha sempre creduto in me, fin dalla prima volta che mi ha visto danzare in pubblico”.

Marina è anche impegnata dal punto di vista sociale.

“In collaborazione con il comune di Santa Maria di Sala e il patrocinio della Regione Veneto, il maggio scorso, abbia-mo realizzato lo spettacolo Aniram Oriental Show, dedicato alla danza orientale e con scopo benefico: i fondi raccolti sono stati devoluti alla fondazione Città della Speranza di Padova. All’evento hanno partecipato anche due artisti di fama internazionale nel mondo orientale: il cantante liba-nese Mickael Jamal e la tunisina Sandra Danse. Questi due artisti sono eccezionali e testimoniano il vero spirito della danza orientale al 100%, io ho danzato con le mie allieve e con Laura Tribal Sword”.

Lavori anche con i bambini? “In collaborazione con l’assessorato alla cultura di San-

ta Maria di Sala tengo il corso “Ritmo e Danza” rivolto ai bambini dai 4 anni in su. Insegno a danzare e a esprimere le

emozioni muovendosi in armonia nello spazio. Quest’anno, oltre al corso per bambini, c’è ne sarà uno per le donne titolato “il respiro in musica” per sperimentare un percorso di crescita e avvicinamento alla musica”.

Qual è l’impegno che chiede questa disciplina? “Il mio allenamento varia di giorno in giorno, da una

a tre ore: dopo un breve riscaldamento, faccio degli eserci-zi di potenziamento del corpo e tecnica coreografica. Non seguo una dieta specifica ma cerco di mangiare in modo equilibrato, non eccedo con i dolci ma per fortuna non devo seguire i canoni estetici imposti dalla moda così posso fare qualche strappo alla regola: le donne sono belle formose e in salute”.

Quali sono stati i tuoi viaggi? “Sono stata chiamata a rappresentare l’Italia a San

Pietroburgo in Russia, a Thessaloniko in Grecia, a Nizza in Francia, a Mosca in Russia e a Eindhoven in Olanda”.

Quali sono le soddisfazioni che ti appagano mag-giormente?

“Vedere le mie allieve che capiscono il vero e profondo senso di questa danza!”

Progetti? “Fare la seconda edizione di Aniram Oriental Show nel

maggio/giugno 2015!!! In collaborazione con l’assesso-

rato alla cultura del mio comune raccoglieremo nuovi fondi per la Città della Speranza inoltre ci sarà l’occasione per far conoscere questo mondo, al 100% orientale, a tutti gli in-teressati”.

A chi si consiglia questa disciplina? “A tutte e a tutte le età. Chiunque ha voglia di riscoprirsi

e vuole mettersi in gioco. Invito le interessate a venire a provare a Caltana o a Vigonza e di scrivermi a [email protected]”.

di Roberta Pasqualetto

Primatista italiana in oriental dance cat nel 2013, vicecampionessa in show oriental cat nel 2014, semifinalista nel campionato mondiale di Mosca di quest’anno

Curiosità Vive a Santa Maria di Sala l’artista Aniram Amira

Marina Calzavara, campionessa di danza orientale

18 Personaggio

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di Ornella Jovane

24 Cultura provinciale

Più di sei millenni di storia vengono raccontati in una singolare quanto accattivante mostra che, inaugurata il

6 settembre scorso, sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 6 gennaio a Palazzo Mo-cenigo, nelle sale del Museo di Storia del Tessuto e Costume.

In esposizione una selezione degli oltre tremila fl aconi e contenitori per profumi del-la rarissima collezione della famiglia Storp, fondatrice nel 1911 a Monaco di Baviera della Drom Fragrances.

Raccolte con competenza e passione, per generazioni, i fl aconi e i contenitori esposti rappresentano vere e proprie opere d’arte, esclusive, che celebrano un’arte an-tichissima - quella dei profumi - diffusa in Medio Oriente in Grecia e a Roma per poi arrivare a Venezia al tempo delle Crociate.

“Little Big Things”, questo il titolo della

mostra, vuole mettere al centro dell’atten-zione e valorizzare una produzione manu-fatturiera di alto signifi cato storico. Nella magica cornice di Palazzo Mocenigo, infatti,

le 4 sezioni tematiche della Collezione, che sono rappresentative di tutte le epoche, spaziano dai rarissimi pezzi antichi, come il vaso portaolio in terracotta egiziano del III/

II secolo a.C., ai fl aconi e scrigni in vetro, porcellana e biscuits datati dal XVI al XIX secolo, fi no allo straordinario fl acone in ve-tro satinato realizzato su design di Salvador Dalì e alle più note creazioni delle maggiori case di essenze e di profumo moderne.

La mostra è presentata dalla Fondazio-ne Musei Civici di Venezia, con la collabo-razione di Mavive e della casa essenziera tedesca Drom e trova collocazione in una nuova sezione del centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, dedicata proprio al profumo, a testimonianza del ruolo fonda-mentale di Venezia nella tradizione estetica ed imprenditoriale di questo prezioso e raf-fi nato settore.

L’orario di visita fi no al 31 ottobre pros-simo è programmato dalle 10 alle 17.00, da novembre la chiusura sarà anticipata di un’ora. Info: mocenigo.visitmuve.it

“Little Big Things”, la selezione dei capolavori della collezione Storp che narrano i segreti di un’arte antichissima e raffi nata

Mostre ed esposizioni Museo di Storia del Tessuto e Costume a Palazzo Mocenigo fi no al 6 gennaio

Oltre 6 mila anni di storia raccontati dai fl aconcini dei profumi

Alcuni dei rari pezzi in esposizione alla mostra del Museo di Palazzo Mocenigo

Scade il prossimo 31 ottobre il bando di concorso per partecipare alla VI Edizione del Premio Letterario “Città di

Chioggia”, edizione 2014. Le sezioni presenti sono Poesia, Narra-

tiva e, novità di questa edizione, l’aggiunta di una nuova sezione dedicata ad elaborati inediti a tema libero.

Il Tema del concorso di quest’anno è: “Fotografi e dalla Laguna: Chioggia come in-contro di luoghi e di tempi”.

Le opere devono essere presentate in forma dattiloscritta o stampata, in lingua italiana o, se contenenti parti dialettali, completate da legenda o glossario.

I documenti dovranno essere recapitati alla Segreteria del Premio Letterario “Città di Chioggia”, VI edizione 2014, c/o Pro Loco di Chioggia e Sottomarina, via Felice Cavallotti n° 410., 30015 Chioggia (VE).

letteratura

Il tema: “Fotografi e dalla Laguna”

Musica Il 18 ottobre la musicologa Nicla Sguotti presenta a Cavarzere il volume

Sarà sabato 18 ottobre alle 21, presso il Teatro Tullio Serafi n, la serata di presentazione uffi ciale del libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto” di Nicla

Sguotti, edito da Armelin Musica di Padova. Un evento che concentrerà idealmente nel teatro che porta il suo nome, e che lo vide esibirsi nel suo primo concerto gio-vanile, le varie realtà che promuovono la fi gura di Tullio Serafi n e la sua Arte.

A rendere possibile la serata di presentazione, nel corso della quale non mancherà la grande musica, è stata la signifi cativa sinergia creatasi tra l’assessorato alla Cultura di Cavarzere, il Circolo “Amici del maestro T. Serafi n”, l’Associazione Culturale Concetto Armonico, l’Orchestra e Coro “T. Serafi n”, che hanno unito le forze per rendere omaggio all’illustre direttore e al lavoro di ricerca di Nicla Sguotti, molto apprezzato dai lettori e anche dalla critica specializzata.

La pubblicazione ripercorre la carriera di Tullio Sera-fi n, la sua biografi a artistica, ricostruita dall’autrice con la cronologia completa delle direzioni, appare ancor più straordinaria se analizzata alla luce degli scritti inediti contenuti in nel libro. Si tratta per la maggior parte di lettere di musicisti che scrivono a Serafi n per accordarsi sull’esecuzione di nuove opere o chiedono l’inserimento di propri lavori nei cartelloni dei teatri in cui egli dirige.

Particolare pregio hanno gli scritti di Franco Alfano, Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Gino Marinuz-zi, Pietro Mascagni, Italo Montemezzi, Ildebrando Pizzet-ti, Richard Strauss ed Ermanno Wolf Ferrari. Vi sono an-che lettere che arrivarono a Serafi n da personaggi illustri

della cultura, come Gabriele D’Annunzio, e da istituzioni che gli conferiscono onorifi cenze. Di notevole interesse sono anche le due lettere indirizzate al maestro da Maria Callas, molto legata a Serafi n, che la fece debuttare in Italia, aprendole di fatto le porte della celebrità. Nel libro è contenuto anche un estratto dell’intervista, raccolta dall’autrice a Bussetto nel febbraio 2009, a Carlo Ber-gonzi, che più volte si trovò a collaborare con Serafi n e al quale era particolarmente legato. La premessa dell’opera è stata realizzata con la collaborazione del maestro Nello Santi, che testimonia la propria stima per Serafi n e la sua arte di concertatore. Tullio Serafi n, il custode del bel canto è già disponibile in libreria, per informazioni è possibile consultare la pagina facebook dedicata al libro o il sito www.niclasguotti.it.

La presentazione del 18 ottobre si inserisce nell’ap-puntamento annuale del concerto Omaggio a Tullio Serafi n, promosso dal Circolo ad egli intitolato e giunto quest’anno alla sua edizione numero trentasei. Grazie alla presenza dell’Orchestra e Coro “Tullio Serafi n”, di-retti dal maestro Renzo Banzato, sarà un vero e proprio viaggio nella gloriosa carriera di Serafi n, tra le note delle più suggestive opere da lui dirette e reso ancor più signi-fi cativo dalle testimonianze e dalla lettura di brani dal libro di Nicla Sguotti, capaci di far comprendere appieno la grandezza del celebre maestro. L

a conduzione della serata è affi data alla professo-ressa Fanny Quagliato e l’ingresso è gratuito, per infor-mazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi all’Uffi cio Cultura del Comune di Cavarzere (0426317190).

La presentazione uffi ciale del libro sulla carriera del maestro Tullio Serafi n

In alto il libro “Tullio Serafi n, il custode del bel canto”, sopra l’autrice Nicla Sguotti

eventi e MoStre

IL NUOVO CAMPUS SCIENTIFICOSarà inaugurato il prossimo 26 ottobre il nuovo Campus scientifi co a Mestre. La cerimonia inizierà alle 12,30 in via Torino 155. A fare gli onori di casa il Rettore dell’Università Ca’ Foscari Venezia Carlo Carraro.Il nuovo campus scientifi co di Mestre è un moderno complesso edilizio composto attual-mente da quattro edifi ci, situato a dieci minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Porto Marghera. Le attività didattiche potranno contare su 8 aule collocate nell’edifi cio Delta (per una capienza complessiva di 641 posti), 9 laboratori didattici (edifi cio Beta), un Auditorium (edifi cio Alfa) da 240 posti e sulla Biblioteca di Area Scientifi ca (edifi cio Alfa) da 134 posti distribuiti su 4 piani: tutti i libri a scaffale aperto, tavoli cablati, wi-fi , 4 salette riservabili per studi di gruppo o attività di ricerca, con servizi di consultazione, prestito, document delivery, ricerche bibliografi che, riproduzione, prestito anche e-reader e Netbook.

LA FESTA DELLA ZUCCA A SALZANOCon l’autunno torna a Salzano, nel Miranese, la Festa della Zucca, giunta quest’anno alla 21esima edizione. La manifesta-zione si terrà dal 17 ottobre al 2 novembre prossimi. Fra le tante iniziative in programma il concorso a premi per le miglior zucche, gastronomia a tema, fi era dell’artigianato con mercatini, e intrattenimenti vari.Info 041-5709789

a cura di Ornella Jovane

20 Cultura

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Calcio

Da più di 40 anni l’ Us Zianigo si pro-pone come punto di riferimento del calcio veneziano; un gruppo storico di

appassionati del posto, spinti da tanta pas-sione e volontà, hanno reso negli anni que-sta società un modello di organizzazione e rigore economico. Questo senza mai dimi-nuire l’attenzione verso l’aspetto sociale ed educativo che la società si pone come uno degli obiettivi primari. “Da un paio di anni, pur con tanti sacrifi ci, nell’Us Zianigo - spie-gano i dirigenti della società - ha ripreso cor-po il progetto riguardante la creazione e lo sviluppo di un settore giovanile che si pone come fi ne ultimo quello educativo, anche a

dispetto del singolo risultato sportivo. Ormai un centinaio tra bambini e ragazzi, grazie anche alla nuova collaborazione di queste settimane con il Patronato San Pio X°, ogni domenica onoreranno al meglio i rispettivi colori sociali per tutto il territorio veneziano; forti di questo sodalizio con la compagine giallo-verde miranese, compagno di viaggio indispensabile in questa avventura. Già da questa stagione i bambini dalla scuola calcio fi no ai ragazzi degli allievi, avranno la pos-sibilità di divertirsi correndo dietro ad un so-gno chiamato “pallone”, non perdendo mai di vista il fi ne ultimo rappresentato dai valori che un adolescente può trovare e recepire

in un ambiente tipico dei sport di squadra. Infi ne, ma per questo non meno importan-te, è ancora fresca nella nostra memoria la promozione della prima squadra al campio-nato regionale Figc di seconda categoria al termine di una stagione esaltante culminata con la vittoria dei Play Off. Con la speranza di trovare nuovi partner commerciali e tecni-ci, affrontiamo con grandissimo entusiasmo la nuova stagione 2014/2015 ormai alle porte, invitando chiunque fosse interessato a raccogliere delle informazioni sulla nostra realtà a contattarci presso la segreteria del campo parrochiale”.

L’Us Zianigo punta sul settore giovanile

“L’Asd Basket Dolo Dolphins e l’Asd Basket Riviera di Fossò hanno avviato un progetto di

collaborazione, con l’intento di migliorare l’offerta sportiva ai giovani della nostra comunità nello spirito di quel superamento dei campanilismi locali, indispensabile per il radicamento di un’autentica cultura di area metropolitana. Questa è una grossa opportunità per lo sviluppo in Riviera del Brenta”. Così Massimo Pavan e Primo Calore, rispettivamente presidente dell’Asd Basket Dolo Dolphins e l’Asd Basket Rivie-ra, hanno annunciato, la nascita del Junior Basket Riviera del Brenta. Si tratta di nuovo veicolo promosso dalle due associazioni (che continueranno ad esistere mantenendo intatta la propria autonomia concentrandosi nello sviluppo del settore minibasket), con l’ambizioso e comune obiettivo di portare il basket giovane rivierasco alla ribalta re-gionale. Sia l’Asd Basket Dolo Dolphins che l’Asd Basket Riviera fanno parte del “Pro-getto Reyer” che punta alla creazione di un grande polo cestistico incentrato soprattutto sulla attività del settore giovanile. L’Asd Basket Riviera continuerà inoltre la propria avventura nel campionato regionale di Serie

D sotto la guida di coach Riccardo Costan-tini, con l’obiettivo di valorizzare gli atleti che disputeranno i campionati giovanili con il Junior Basket Riviera del Brenta.

Gli allenamenti della nuova società, che dovrebbe avere la divisa rossa, bianco e verde, siniziati lo scorso 25 agosto. Gli atleti delle due società parteciperanno ai campionati Fip giovanili (dalla categoria Under 15 alla Under 19) sotto un’unica bandiera, quella della Junior Basket Riviera del Brenta. Di questo progetto faranno parte quasi duecento ragazzi delle due società. Questo è il nuovo direttivo del Junior Basket

Riviera del Brenta: Luigi Filippo Fasolato (presidente), Andrea Scanferla (dirigente responsabile), Giovanni Riato (consigliere) e Oshafi Albana (consigliere). Questi sono gli allenatori delle diverse squadre: Alvise Vergani (under 19 elite), Vittorio Fiorentino (under 17 eccellenza), Davide Costantini (under 17 regionale), Enrico Costantini (un-der 15 eccellenza e under 13 elite), Tullio De Piccoli (under 15 regionale), Mauro Ros-so (under 14 elite). Gli allenatori saranno coadiuvati dagli assistenti Paolo Favaretto, Davide Costantini, Piero Carraro e dal prepa-ratore atletico Stefano Borgo.

di Giacomo Piran

Junior Basket Riviera, fucina di campionineWS

E’ partita nelle scorse set-timane la 26’ edizione del “Trofeo D’Autunno”

storica manifestazione di mountain bike organizzata da Luciano Martellozzo. La ker-messe prevede lo svolgimento di nove prove: sei in provincia di Venezia, e una ciascuna in provincia di Vicenza, Rovigo e Treviso. “Quest’anno - ha spiegato Luciano Martelloz-zo - il Trofeo è dedicato a tre amici che non fanno più parte del gruppo: Luca Zambenedetti, Mauro Santello e Fabio Basso”. Il trofeo è riservato a tutte le categorie giovanili, agonistiche e amatoriali sia tesserati per la federazione ciclistica italiani che per gli enti della consulta. Queste sono le categorie presenti: Esordienti Maschili/Femminili, Allievi Maschili/Femminili, Junior Maschili/Femminili, Under 23, Elite M, Donne Unica, Masterelite, Master 1, Master 2, Master 3, Master 4, Master 5, Master 6, Questo è il calendario completo con gli eventi ancora da compiere: 21 settembre Noventa di Piave organizzato da Zero Absolute, 28 settembre San Stino di Livenza organizzato da “Mtb La Perla Verde”, 5 ottobre Adria (Rovigo) organizzato da “Mtb Tutti in Bici”, 12 ottobre Ottava Presa organizzato da Asd Sportyland, 19 ottobre Sant’Anna di Chioggia organizzato da Club Alessandra, 26 ottobre Rottanova di Cavarzere organizzato da “Mtb Tutti in Bici”, e 2 novembre Torre di Mosto organizzato da Team Velociraptors.

Mountain bikeal via il “trofeo d’autunno”

G.P.

La spiaggia di Bibione ospita la “Bibio-ne Beach Fitness” da venerdì 12 a do-menica 14 settembre. Sulla spiaggia

più grande d’Europa, quest’anno saranno allestite ben 12 pedane che offriranno, per l’intero weekend, la bellezza di 240 ore di lezione. Un lavoro di squadra che ha realizzato un evento imperdibile con i migliori rappresentanti delle discipline più in voga del momento, caratterizzati dalla stessa passione per il Fitness. Que-sto evento ha preso piede nel 2011 e ha ottenuto un sempre maggior consenso da parte del pubblico partecipante. Gli iscritti sono professionisti internazionali, istruttori appassionati, personaggi in cerca d’autore, artisti, ideatori di programmi. Bibione Beach Fitness è una spettacolare kermesse sportiva che coinvolge ogni anno migliaia di appassionati uniti dalla passione comune per il wellness. Sulla spiaggia più grande dell’Adriatico, gli appassionati par-tecipano alle varie attività proposte nei pal-chi, non manca il pubblico osservante. Le età dei partecipanti sono varie, così come il grado di preparazione. Sulle pedane ci sarà un cast di istruttori stellare con le at-tività più in voga del momento, un’ampia offerta di qualità e di varietà. Nei tre giorni si alterneranno: i Reebok Five, i più cono-sciuti Presenters del fi tness internazionale, cinquanta giovani talenti di successo, il fenomeno incalzante della Zumba Fitness con i più signifi cativi Zes del momento e l’energia travolgente di trentacinque Zin, il

Walkexercise con le innovative Stikwalk, i nuovi programmi marchiati ThaiFit, il team dello Strike Zone e un trascinante mix di proposte che vi porteranno nel mondo del Jazzercise, della Boxe Up, l’Agua Movida. “Bibione Beach Fitness” è un esempio di turismo sportivo e quindi di risorsa del ter-ritorio. “La manifestazione, infatti, porterà nella località veneta oltre 3 mila parteci-panti provenienti da ogni parte d’Europa, generando non meno di 6 mila presenze turistiche e un indotto economico di tutto rispetto – dice Enzo Chinellato organizza-tore - sport e divertimento per un turismo moderno, alla ricerca di un modo intelli-gente per divertirsi e tenersi in forma. Per Bibione sarà un’occasione in più per pro-muovere, in un periodo di bassa stagiona-lità, il turismo sportivo legato al wellness, un’opportunità concreta per far conoscere in Italia e nel resto d’Europa la località turistica e le sue spiagge”. Per maggiori in-formazioni: [email protected] o www.eventiesagre.it. L’evento si terrà anche in caso di brutto tempo.

Fino a metà settembre bibione beach fitneSS

R.P.

Novità L’annuncio di “Basket Dolo Dolphins” e “Basket Riviera” di Fossò

23Sport 21Sport

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STIAMO SELEZIONANDO

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IL VENEToin PRIMo PIANo

“Bambini e adolescenti sono finiti nel cono d’ombra della politica e degli investimenti istituzionali”. Sono durissime le parole che

il Pubblico tutore dei minori del Veneto Aurea Dissegna ha pronunciato in consiglio regionale durante la presen-tazione della relazione annuale sull’attività dell’ufficio regionale garante dell’infanzia conclusasi con un appello al presidente del Consiglio regio-nale Clodovaldo Ruffato perché l’assemblea legislativa del Veneto individui politiche che mettano al centro l’infanzia e l’adolescenza “come investimento sul futuro”.

“Conto sulla sua sensibilità e collaborazione – ha scritto il tutore a nome degli 828 mila minori del Veneto – perché i bambini, le bambine e gli adolescenti siano presenti nell’agenda politica di questa Regione e perché siano promosse le condizioni di ascolto e partecipazione effettiva nelle questioni e de-cisioni che riguardano”. “I dati demografici dimostrano il continuo calo della natalità in Italia e nella nostra Re-gione e in parallelo l’aumento delle fasce di popolazione anziana con età sempre più avanzate. É uno dei segnali a cui la politica dovrebbe prestare attenzione – è stato il richiamo del Pubblico Tutore - favorendo in tutti i modi la natalità e i servizi per la prima infanzia a supporto delle

famiglie, superando logiche di interventi spot, ma con interventi strutturali e di sistema”.

Solo nel 2013 l’ufficio del Pubblico Tutore ha se-guito 422 minori, formato 274 tutori legali volontari e fornito tutela legale a 131 minori stranieri non accom-pagnati.

Numeri dietro ai quali stanno volti segnati da sto-rie dense di sofferenza. E sarà per questo che Aurea Dissegna ha voluto offrire ai politici anche una valutazione sullo stato dei servizi per l’infanzia.

“Non solo si riscontra un limi-tato investimento per i minori e le

famiglie a livello istituzionale nazionale, regionale e locale – ha sottolineato Aurea Dissegna - ma si può parlare di un vero e proprio disinvestimento. Si sta as-sistendo, infatti, ad una generale e drastica riduzione di risorse economiche e di capitale umano in ambito scolastico, sociale e sociosanitario”.

“Nel dettaglio – ha spiegato Dissegna - la scuola sta investendo meno per i suoi alunni (vedi precariato, impoverimento della ricerca, riduzione delle ore di so-stegno) contribuendo così ad aumentare la dispersione scolastica; i Comuni e i servizi sociali investono sempre meno nella prevenzione primaria e secondaria, riducen-

do o eliminando servizi e azioni di supporto ai minori e alle famiglie più vulnerabili, e la sanità appare privile-giare gli interventi di diagnosi e cura, mentre riduce gli interventi di presa in carico terapeutica o di accompa-gnamento dei minori e delle loro famiglie, in particolare nelle situazioni di abuso, maltrattamento o di semplice carenza delle funzioni genitoriali”.

Parole dure come massi che il Pubblico tutore pronuncia con gran-de coraggio, facendosi paladina di un mondo ai margini che solo nel momento della disgrazia o dello scandalo conquista le prime pagine dei quotidiani nazionali.

Invece, chi lavora e vive con i minori sa bene che sostenerli a dovere nel periodo di crescita è essenziale per la loro formazione e realizzazione futura.

“Non intervenire in modo appropriato nel supporto alle famiglie più fragili e ai minori – ha dichiarato il Pubblico tutore – comporterà la necessità di interventi ben più radicali in futuro, con maggiori costi in termini di sicurezza, salute, benessere sociale”.

La società che cambia necessita di visioni politiche e scelte di lunga gittata. Se così non è, allora il futuro sarà problematico. Bastano pochi dati esposti sempre dal Pubblico Tutore Aurea Dissegna a dipingere uno

scenario per nulla roseo che riguarda proprio le nuove generazioni.

L’incremento delle separazioni altamente conflittua-li, la crescente vulnerabilità delle famiglie “aggredite e aggredibili dal fenomeno della povertà economica” stanno determinando un aumento dei minori allontanati dalla loro famiglia e affidati a nuclei affidatari o a comu-

nità (in totale sono 3145, dei qua-li 1573 in comunità, la maggior parte adolescenti ultraquindicenni) e un parallelo aumento delle se-gnalazioni all’autorità giudiziaria “che hanno determinato, di fatto – ha puntualizzato il Tutore -l’in-

gresso di tanti bambini e ragazzi (1017 nel 2012) in percorsi giudiziari senza che vi sia possibilità, da parte dei servizi sociali, di una loro effettiva presa in carico per la realizzazione dei necessari percorsi di protezione e cura”. Il Pubblico tutore richiama l’attenzione, infine, sull’alta percentuale (circa il 25 per cento) degli adole-scenti (15-17enni) che rimangono in comunità per oltre tre anni, ultima tappa di un percorso di allontanamento dalla famiglia d’origine spesso accidentato e sfortuna-to: sono un segnale dei “fallimenti dell’affido” – ha sottolineato Aurea Dissegna - che dovrebbe interpellare istituzioni e rete dei servizi.

di Germana urbani

Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto, denuncia una realtà preoccupante e chiede alla politica un’inversione di rotta con interventi strutturali e di sistema

La relazione Una denuncia a tutti gli effetti di politiche lontane dai bisogni reali

L’atto d’accusa del tutore: “Minori dimenticati dalla politica e dalla società”

A fianco, Aurea Dissegna, Pubblico tutore dei minori del Veneto

Invece di investire si taglia là dove le famiglie hanno più bisogno di essere seguite

La sanità privilegia gli interventi di diagnosi e cura, riducendo la presa in carico terapeutica

Page 23: Miranese sud ago2014 n99

11Il Veneto in primo piano

E proprio sulla rete di servizi l’autorità di garanzia dei minori ha dato un giudizio fortemente nega-tivo. Secondo Dissegna l’intera rete dei servizi

appare lacunosa, “insuffi ciente”, “disomogenea”, addirittura poco strutturata come si evince dai nuovi piani aziendali delle Ulss. La condizione sociale dei bambini e degli adolescenti in Veneto, invece – se-condo l’osservatorio del Pubblico Tutore – richiede-rebbe più attenzione e reti di protezione più effi caci. Non sono mancate le repliche a quest’intervento ricco di spunti e particolarmente duro per la realtà descritta nella rendicontazione dell’attività 2013 dell’organo di garanzia istituito nel 1988 (prima

regione in Italia) per tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che dallo scorso anno ha assunto anche le funzioni di Garante dei detenuti, in vista dell’istituzione (dal 2015) della fi gura unica del Ga-rante regionale dei diritti alla persona. Certo è che ciò che ha detto in Consiglio il Tutore non è tutto. “Il Tutore dei minori – spiega Claudio Sinigaglia consi-gliere Pd e vicepresidente della commissione Sanità e sociale - e Garante della popolazione carceraria, da metà ottobre si troverà senza personale e senza risor-se per espletare le sue importanti funzioni”. “Dall’in-contro con Aurea Dissegna – continua Sinigaglia – è emerso che a settembre 2014 l’uffi cio non ha ancora

ricevuto lo stanziamento per l’anno in corso e che la dotazione organica dell’uffi cio, già ridotta al minimo, è del tutto insuffi ciente per occuparsi anche della po-polazione carceraria del Veneto. Inoltre – prosegue Sinigaglia – l’uffi cio del Garante continua a dipende-re dalla Giunta regionale, mentre le altre fi gure con ruoli istituzionali di garanzia, come il Difensore Civico o il Corecom, sono più correttamente incardinate presso il Consiglio regionale, massimo organo demo-cratico della Regione”. “Evidentemente – conclude Sinigaglia – i presidenti Zaia e Ruffato condividono la medesima insensibilità verso il sociale”.

di Germana urbani

Sotto la lente I nuovi piani aziendali delle Ulss

“Lacunosa l’intera rete dei servizi”

l’appello

I malati di Parkinson fanno appello alla Regione Veneto perché continui a fi nanziare le attività riabilitative continuative offerte dai fi siatri delle Ulss. Cure che alleviano e rallentano tremori, rigidità e diffi coltà di movimento

causati dalla malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che interessa il 3 per cento della popolazione, circa 300 mila persone in Italia, di cui il 25 per cento con meno di 50 anni. A portare in viva voce la richiesta di rivedere le linee guida del Veneto per la cura del morbo di Parkinson è stata Maria Origano, presidente

dell’Unione parkinsoniani di Verona, che ha incontrato – a nome anche delle altre associazioni provinciali dei malati di Parkinson – la commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le associazioni dei malati di Parkinson del Veneto – ha spie-gato – ritengono insuffi cienti gli interventi previsti dalla normativa attuale e richia-mano l’attenzione del legislatore regionale sull’esigenza di affi ancare alle cure farmacologiche anche l’attività motoria rieducativa e riabilitativa. La riabilitazione precoce e continuativa permette al malato di conservare le abilità residue più

a lungo, evitando il rapido aggravamento della propria condizione psico-fi sica”. L’Unione parkinsoniani di Verona denuncia in particolare la soppressione dei corsi di attività motoria e riabilitativa gestiti dai fi siatri dell’Ulss 20 a Verona e Illasi e il progressivo disinvestimento, anche da parte delle altre Ulss del Veneto, nelle attività riabilitative per i malati nella fase iniziale o intermedia: proprio quando l’attività motoria di gruppo, sottolineano i rappresentanti dei parkinsoniani, sareb-be più necessaria ed effi cace.

Le associazioni dei malati sono preoccupate dei tagli“la regione Mantenga le cure riabilitative dei Malati di parKinSon”

Sono sempre di più le separazioni confl ittuali in cui i bambini sono “strattonati” e soffrono. Aumentano anche le famiglie che devono fare i conti con la povertà economica

23Il Veneto in primo piano

messaggio pubblicitario

Ampio spazio verrà dato ai corsi di nuoto, sia per i più piccoli che per gli adulti, per imparare a nuotare o perfezionare il proprio stile. In arrivo anche AQUATHLON, che prevede allenamenti di nuoto, corsa e bicicletta in acqua.Grazie anche all’esperienza accumulata in trent’ anni di attività, le Piscine Sporting Club Noale sono il luogo ideale per ritrovare e vivere il benessere in un’atmosfera coinvolgente e dinamica.

Page 24: Miranese sud ago2014 n99

24 Il Veneto in primo piano12 Il Veneto in primo piano

Acquae è questo il nome del padiglio-ne veneziano dell’Expo di Milano che sorgerà nell’area del parco tecnologico

e scientifi co di Marghera Vega 2. Insomma l’Expo Venice punta tutto sul rapporto fra acqua e cibo e acqua e ambiente, in una perfetta sinergia armonica con la città lagunare che emerge dalle barene poco distanti, dopo il ponte della Libertà. Expo Venice avrà perciò una grande “area food” in cui si proporranno piatti di pesce di tut-ti i tipi e origini, dalle “sarde in saor” e il baccalà mantecato, fi no alle infi nite va-rianti gastronomiche con cui il pesce viene cucinato e mangiato nel resto del mondo. Nell’area del Vega 2, tra il ponte della Li-bertà e la laguna, il padiglione espositivo principale sarà circondato da altre struttu-re più piccole, destinate a uso ricettivo e commerciale, il tutto su un’area di 40 mila metri quadri bonifi cata e riedifi cata con un progetto che ha richiesto un investimento

dal valore complessivo di 30 milioni sui 50mila metri quadri complessivi. Il tutto nel segno della riqualifi cazione e senza ulterio-re sfruttamento del territorio. Va ricordato infatti che il padiglione sorgerà proprio in una zona in cui un tempo c’erano terreni che ospitavano le industrie chimiche di Por-to Marghera. ”Expo Venice 2015 - spiega

Bruno Polesel vicepresidente e delegato alle attività produttive della Municipalità di Marghera - sarà un’altra occasione per riqualifi care un territorio nel tempo da sem-pre segnato da inquinamento e problemi legati alla crisi del Petrolchimico. Speriamo che i prossimi amministratori che saranno

eletti a Venezia, puntino su questi temi che in questi tempi offrono più opportunità occupazionali che i classici stabilimenti che tante brutte conseguenze hanno avuto sulla nostra salute. Stavolta non si tratterà del solito capannone, ma di una sorta di mo-derna cattedrale che continuerà ad essere una grande area espositiva di qualità e di grande respiro. Una struttura che resterà in eredità a Venezia e Marghera per i de-cenni a venire”. E i numeri importanti non mancheranno davvero in questo progetto. Secondo le stime degli esperti a Venezia in arrivo sono previsti 800mila visitatori da tutto il mondo, mentre le aziende espositri-ci (nazionali e internazionali) saranno circa 500. L’apertura del padiglione è fi ssata per i il 1° maggio 2015 quando prenderà uffi -cialmente il via l’Expo 2015 di Milano. Da ottobre, una volta esaurita l’esposizione, nell’area sarà possibile organizzare conve-gni o spettacoli per 3.500 posti a sedere

di Alessandro Abbadir

Previsti, nel 2015, 800mila visitatori in arrivo da tutto il mondo. Le aziende espositrici nazionali e estere saranno circa 500

Marghera Lavori a ritmo serrato per consegnare le strutture entro dicembre

Expo Venice punta su acqua e cibo

e 7mila persone in piedi. Nelle dettaglio: ci saranno tre percorsi connotati da altrettanti colori. Ci sarà il blu per “Acqua da bere”, verde per “Acqua e alimentazione”, bianco “Acqua e lavoro”. Non mancheranno così le aziende che operano nell’ambito delle bonifi che, delle depurazioni e, più in gene-rale, del trattamento delle acque. Ci sarà anche il percorso “Pianeta Aquae”, dedica-to alle tematiche ambientali. Nei sei mesi di esposizione al Vega 2 si terranno inoltre eventi specifi ci dedicati al wellness, all’uso dell’acqua in ambiente domestico, al tempo libero, all’economia e alla fi nanza.

E’ in programma anche un evento di carattere prettamente culturale dedicato alle religioni e alle culture sorte sulle rive dei grandi fi umi. Nel dettaglio i numeri della struttura: il padiglione di Expo Venice che al centro avrà una struttura avveniristica di zinco e titanio, sospesa a un’altezza di 14 metri per una superfi ci di circa un ettaro, so-stenuta solo da quattro pilastri, con l’imma-gine tridimensionale dell’acqua che sembra

cadere a cascata dal cielo. Il progetto è sta-to messo a punto dagli architetti veneziani Giovanni Caprioglio e Michele De Lucchi e prevede anche una porta d’accesso da terra ma anche una dall’acqua, per creare colle-gamenti acquei con Venezia e l’aeroporto. Qualche timore comunque c’è. “Speriamo - spiega il delegato alla viabilità di Marghera Valdino Marangon - tutto sia monitorato con estrema attenzione dal punto di vista viabilistico, in modo da non arrecare disagi con ingorghi e rallentamenti al territorio. Disagi provocati dall’affl usso imponente dei visitatori a Marghera”. Dal punto di vista ambientale sono previste vasche e specchi d’acqua, gruppi di betulle, macchie vegetali, prati fi oriti e pergolati, mentre gli spazi coperti ospiteranno esposizioni, atti-vità esperienziali e convegni, opportunità di business e workshop. L’impegno degli organizzatori è quello di concludere la rea-lizzazione delle strutture per il prossimo 23 dicembre, alla vigilia di Natale. Insomma sarà proprio un bel regalo per Venezia.

Il connubio tra cibo e natura insegnato ai bam-bini. E’ questo il senso

di “Sgulp! La città del gioco” l’appuntamento in programma che dal 7 al 10 novembre torna alla Fiera di Padova. Di cosa si trat-ta? L’iniziativa si rivolge ai bambini dai 3 agli 11 anni, sotto forma di una grande città del gioco: una vasta area sarà allestita in Fiera per stimolare l’estro infanti-le, per coinvolgere nel gioco anche i genitori, per invitare a scoprire il magico ed entusiasmante mon-do del gioco. I temi saranno precisi. Questa seconda edizione, sarà dedicata al riciclo, all’agricoltura biologica, alla riscoperta della cultura dell’orto, del mangiare sano e del vivere all’aria aperta attraverso attività ludi-che, ricreative e di socializzazione. Per coin-volgere di più le associazioni e le cooperati-ve del territorio Sgulp! ha lanciato una “call for proposal” con la richiesta di presentare le proprie proposte di partecipazione all’edizio-

ne 2014. C’è stata una buona risposta. E’ stato un modo effi cace per coinvolgere tutto il mondo del volontariato e delle associazio-ni legate all’infanzia che su questi temi han-no esperienze decennali . Gli organizzatori si aspettano da questo evento un buon riscon-tro in termini di pubblico. Sempre più infatti sono i genitori interessati ad educare i fi gli ad una alimentazione corretta slegata dai modelli indotti dalle pubblicità che i bambini subiscono da tv ed internet

A NOVEMBRE ALLA FIERA DI PADOVAARRIVA SGuLP PER EDuCARE AL BIOLOGICO

Nell’area del Vega 2 il padiglione espositivo “Aquae” su un’area di 40 mila metri quadrati

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Page 25: Miranese sud ago2014 n99

25Il Veneto in primo piano

“Questa è una decisione per la vita, non per la morte; per dare una possibilità alle persone che desi-

derano generare una nuova vita; per evitare costosi e purtroppo a volte truffaldini viaggi della speranza verso l’estero. Diamo un colpo decisivo ad un business sempre più diffuso, che sfrutta la sofferenza delle coppie”.

Sono le parole di soddisfazione, rivolte anche a quei settori del mondo cattolico che si sono espressi criticamente, che il presiden-te della Regione del Veneto Luca Zaia ha pronunciato nell’annunciare l’approvazione da parte della Conferenza dei Presidenti di Regione e delle Province Autonome, lo scor-so 4 settembre, delle linee guida per l’e-rogazione da parte delle strutture pubbliche della fecondazione eterologa.

Linee guida che la Giunta regionale del Veneto, nella seduta del 9 settembre, ha re-cepito per partire subito nei 36 centri veneti

accreditati dove si pratica già l’omologa.“In Veneto - ha quindi annunciato

Zaia - partiremo il primo ottobre, dopo aver concordato con le altre Regioni il costo del ticket, che vorremmo fosse assolutamente popolare e che naturalmente dev’essere uguale in tutta Italia”.

A metà settembre i direttori generali

delle Regioni procederanno alla definizione del ticket e per il 24 è prevista una riunione del Coordinamento degli assessori che do-vrebbe ufficializzare il costo della compar-tecipazione”.

“Saranno applicate - ha detto il Gover-natore veneto - le linee guida più attente ed equilibrate del mondo, con un esplicito no

all’eugenetica, la totale gratuità della dona-zione per evitare l’indecoroso business che si verifica in tanti Paesi esteri, la garanzia dell’anonimato del donatore, il ragionevole limite di età tenendo anche conto delle infer-tilità causate da svariate patologie o da cure impattanti come la chemioterapia”.

“Per simmetria giuridica con la feconda-

zione omologa - ha commentato l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, coordi-natore degli assessori colleghi italiani - l’ete-rologa dovrà assolutamente essere inserita nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché è divenuta diritto costituzionalmente riconosciuto, e finanziata dallo Stato all’in-terno del Fondo Sanitario Nazionale”.

“Di fronte ad una infertilità incurabile l’eterologa è un fatto di civiltà” ha osser-vato l’assessore auspicando che le linee guida come quelle messe a punto dalle Regioni italiane “possano essere una vera e propria buona pratica adottabile anche a livello europeo” considerato che “più le regole saranno omogenee a livello interna-zionale, meglio sarà per tutti, a cominciare dai pazienti”.

Nel Veneto, questa è la stima della Regione, l’incidenza della nuova terapia do-vrebbe attestarsi attorno ai 500 casi l’anno.

di Ornella Jovane

Sanità Ora le coppie infertili troveranno risposte anche in regione

Eterologa, in Veneto si parte a ottobreLe Regioni hanno approvato all’unanimità le linee guida, la giunta regionale del Veneto le ha recepite. Zaia: “Partiremo, a prescindere da Roma, nei 36 centri già accreditati per l’omologa”

Il governatore del Veneto Luca Zaia e l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto

Emerge anche dalla delibera con cui la Giunta regionale del Veneto ha rece-pito le linee guida sulla fecondazione

eterologa. “In Veneto - ha detto il Gover-natore Luca Zaia - forniremo anche un ac-compagnamento psicologico per le coppie che decideranno di farla perché vogliamo che l’assistenza sanitaria non si fermi all’a-spetto meramente tecnico-scientifico, ma si occupi anche della persona”.

L’implicazione psicologica di una scelta così complicata per la coppia - che matura peraltro dopo un percorso sofferto di presa di coscienza e quindi di metabolizzazione di una “sentenza” così severa, com’è quella di infertilità incurabile - rappresenta un aspetto non secondario della questione.

“Il primo punto da prendere in conside-razione è di carattere sociale e psicologico del giudizio o meglio del pre-giudizio che dall’esterno può essere espresso nei confronti della coppia che decide di ricorrere alla fecon-dazione eterologa per avere un figlio” spiega

lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato fa-cendo riferimento a quella pratica di emettere sentenze, del tipo “perché forzare la natura se vi sono anche altri modi per diventare genitori come ad esempio l’adozione?”, “senza avere coscienza delle ferite profonde – fa osservare - che una coppia vive sulla propria pelle prima di arrivare alla decisione di sottoporsi ad un per-corso di procreazione medicalmente assistita”.

“Ci sono - spiega lo psicoterapeuta - diver-si modi di reagire delle coppie nel momento in cui prendono coscienza del fatto di non poter avere figli: c’è chi non si preoccupa di approfondire la problematica dal punto di vista medico, per capire se si tratti di infertilità tran-sitoria o di sterilità, e ricorre all’adozione che è un modo bellissimo di diventare genitore. Altri invece sentono il bisogno di approfondire. Decidono di ricorrere alla medicina avvalendosi dei progressi nel campo della scienza”.

“Una società che evolve deve aiutare chi è in difficoltà e deve consentire all’individuo la libertà, ovviamente regolamentata, - osserva

lo specialista - di poter diventare genitore se ci sono i mezzi scientifici per farlo. Avere un figlio è una scelta intima della coppia che va compiuta, in ogni caso, in piena libertà”.

“Dal punto di vista psicologico - prosegue il dottor Busato - la fecondazione eterologa, più che una cura all’infertilità, rappresenta una scelta profonda e consapevole di affrontare un percorso impegnativo, stressante e non sem-pre di sicuro successo. Una scelta non semplice che necessariamente presuppone una grande motivazione a diventare genitori”.

“L’approccio psicologico, una volta che la coppia ha deciso di ricorrere alla fecondazione eterologa, - spiega - serve come momento propedeutico utile a far emergere tutto quello che c’è sotto pelle: i fantasmi, le paure, le con-vinzioni e le pressioni sociali. Aiuta la coppia a confrontarsi sulla scelta, ad affinare complicità e intesa necessarie in una così forte esperienza emotiva, con picchi di felicità alternati a mo-menti di paura e disagio”.

C’è un altro punto cruciale con il quale i

genitori che ricorrono alla fecondazione etero-loga si devono confrontare ed è quello relativo alle informazioni da dare ai figli. Va detta o no ai figli nati da fecondazione eterologa, la verità? E se sì, quando e come?

“La paura più ricorrente dei genitori - spie-ga lo psicoterapeuta - è che la verità possa ri-flettersi negativamente e quindi compromette-re il rapporto con il figlio. In un rapporto basato sulla fiducia e sulla sincerità tuttavia è opportu-no dire al proprio figlio com’è stato concepito. Qual è il momento giusto? E’ soggettivo. Ciascun genitore capisce qual è il momento opportuno e da sè trova le parole. Se il com-pito non dovesse essere così naturale, allora è bene ricorrere ad un aiuto e farsi consigliare su come gestire al meglio la situazione. E’ innata nell’essere umano la necessità di conoscere le proprie radici, le origini: un’esigenza che può manifestare il figlio che è adottato e che può essere anche del figlio nato dalla fecondazione eterologa. Si tratta di un passaggio che viene vissuto con grande emozione nella famiglia

ma che può essere condiviso e “assorbito” se il rapporto di coppia dei genitori è forte e quello con i figli è sano. L’importante è che il figlio non arrivi ad idealizzare il genitore biologico, considerandolo come qualcuno che avrebbe potuto cambiare in meglio la propria esisten-za. Un rischio che può verificarsi nei soggetti in difficoltà”.

“Detto questo - conclude - per qualsiasi padre e madre, essere genitori è una missione impossibile e comunque meravigliosa, a pre-scindere da come lo si diventa”.

focuS Parola di specialista. Lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato le delicate queStioni del cuore e dell’aniMa nelle coppie che decidono di avere un figlio con la fecondazione eterologa

O.J.

Lino Busato

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

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26 Voci da palazzo

A marzo i veneti tornano alle urne per votare la nuova Giunta del Veneto. Che voto date voi del Pd al lavoro del presidente Zaia?

“Mi è capitato in questi giorni di chiedere ad alcuni cittadini se ricordavano un provvedimento importante varato della giunta Zaia. Qualcuno non ha saputo rispon-dere, qualcun altro si è ricordato la questione dell’in-dipendenza. Questo per dire che è stata una stagione in cui grandi interventi, grandi opere, grandi progetti di cambiamento per la nostra regione non ci sono stati.

Zaia è stato il continuatore della vecchia politica, ha gestito la coda degli interventi messi in campo da Galan. E’ stato un commentatore capace di interveni-re su tutto e polemizzare col Governo centrale su ogni provvedimento. Ma è mancato totalmente di visone sui grandi temi della trasformazione della nostra regione”.

Il Consiglio regionale ha lavorato meglio?“C’è stato un discreto lavoro

su alcuni temi che reputo impor-tanti e dove il Pd ha giocato la sua parte all’interno del Consiglio Regionale. Usciamo con l’approva-zione di una nuova legge elettorale e uno Statuto equilibrato e frutto di una mediazione politica importante tra le forze di maggioranza e opposizione. Anche se, proprio per colpa della Lega, il Veneto è stata l’ultima regione d’Italia a darsi uno statuto.

Importantissimo è stato anche licenziare il Piano so-cio sanitario dopo tantissimi anni d’attesa. E nel merito il Pd ha avuto un ruolo molto importante perché per la prima volta non si è parlato solo di ospedali ma anche di strutture territoriali diffuse e dei servizi ad esse connessi.

Importantissima e sempre varata dal Consiglio, è la legge sul turismo nata da un lavoro di concerta-zione e dialogo con le categorie del mondo turistico, un comparto strategico per il futuro. Se riuscissimo a mettere in rete il nostro patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico, è mia convinzione che i 100mila posti di lavoro che abbiamo perso nel settore industriale e manifatturiero dall’inizio della crisi ad oggi, potrem-mo recuperarli in altri cinque anni, rilanciando proprio il comparto turistico”.

Dove ha fallito davvero Zaia?“Zaia è stato il presidente delle polemiche. Parole

invece che fatti. Sembra che lui goda quando può dire che il potere romano si dimentica del Veneto perché gli permette di far polemica. Invece dovrebbe cercare di avere un potere di interlocuzione e dialogo col potere centrale a tutto vantaggio dei cittadini veneti.

Il grande fallimento di Zaia è il federalismo e l’au-tonomia. Va detto che Zaia mentre sollecita l’ipotesi del referendum indipendentista, bocciato dal governo perché palesemente incostituzionale come avevamo denunciato noi del Pd, non utilizza l’unica vera leva pre-vista dalla nostra Costituzione, cioè l’articolo 116-117 sull’autonomia differenziata”.

Veniamo al Pd che si prepara alle elezioni con qualche acciacco dopo l’inchiesta Mose.

Galan e Chisso sono sicuramente i grande pro-tagonisti della tangentopoli del Mose ma anche il Pd non ci ha fatto una bella figura.

“I reati sono reati, e vanno perseguiti in qualsiasi caso. E nes-suno si deve nascondere dietro im-munità di sorta. Attenzione però.

Per quanto riguarda il Pd siamo di fronte a dei casi isolati di illecito finanziamento ai partiti. Comportamenti sicu-ramente da sanzionare senza difesa, infatti Marchese è uscito da tempo dal Pd e si è anche dimesso. Ben più complessa, se sarà dimostrata, tutta la vicenda legata alla gestione del potere del centro destra e del prece-dente presidente della nostra regione, Giancarlo Galan.

Ma queste vicende ci pongono il tema sempre più urgente della costruzione dei gruppi dirigenti futu-ri. Quando non c’è ricambio e alternanza sia per chi governa che per chi resta all’opposizione prevale una logica consociativa che può produrre anche i risultati che abbiamo visto”.

La cifra vincente per rinnovare il Veneto e la società sta, dunque, nel cambiamento.

“Sono dell’idea che si debba cambiare spesso. I Veneti, stavolta, dovrebbero scegliere con il voto di dare una svolta. Zaia è il continuatore delle vecchie giunte di centrodestra. La Lega è lì dal 2000. Zaia, già vicepre-

sidente di Galan, una volta divenuto presidente ha con-fermato Chisso in continuità con lo stesso assessorato che aveva prima.

Inoltre, non ho ancora visto nessun provvedimento di proget sugli ospedali o sulle infrastrutture bloccato da Zaia. Eppure si cominciano già a vedere gli effetti negati-vi di queste scelte. Solo sull’ospedale di Padova (grazie ad un emendamento presentato dal Pd) era passata la linea di finanziarlo con i soldi pubblici: 50 milioni per tre anni”.

Quali saranno i temi su cui il Pd cercherà di con-quistare i veneti?

“Primo: Sanità. Come attrezziamo il territorio oltre agli ospedali per acuti. Dove mandiamo l’anziano che esce dall’ospedale, dove collochiamo la lungodegenza e strutturiamo i servizi territoriali. Su questo riteniamo ci sia molto da proporre vista l’assenza totale dell’attuale assessore, interessato solamente agli ospedali di Verona.

Secondo: Organizzazione, va-lorizzazione e tutela del territorio.

Le emergenze e i danni cau-sati dai fenomeni atmosferici sono i frutti della massiccia cementifi-cazione. Crediamo che dire no al consumo ulteriore di suolo sia il grande teme su cui la classe politica dovrà misurarsi nei prossimi anni. Noi su questo abbiamo già fatto battaglia presentando proposta di legge che sarà presto dibattuta in sede di commissione e poi in consi-glio.

Terzo: Lavoro. Per far ripartire l’economia serve una strategia più organica e strutturata. Accanto a turismo e cultura occorre investire sulla logistica. Il Veneto è la piattaforma logistica per eccellenza italiana e europea. Qui sta uno dei porti più importanti d’Italia, c’è il terzo scalo aereo italiano e arriva l’alta velocità ferroviaria. Peccato che i tre sistemi non siano per nulla intercon-nessi.

Ripensando la logistica potremmo diventare una piattaforma straordinaria di arrivi e partenze di merci e persone e far decollare così un altro pezzo di sviluppo occupazionale importante.

Quanto alle nostre aziende. Alcune, straordinarie,

sono cresciute da sole a livello internazionale ma ades-so dobbiamo aiutarle a restare sui mercati mondiali. La sfida sarà mettere in campo una rete di servizi che le supportino sul tema dell’innovazione del prodotto e della qualità per essere più competitive sul piano inter-nazionale”.

Fatto il programma vi serve un leader. Lo sce-glierete nel Pd o ancora fuori…

“Il prossimo candidato Presidente dev’essere del Pd! Anche se perdiamo io devo avere un leader che sta lì all’opposizione. Se no ogni volta diamo l’impressione di non avere un gruppo dirigente che lavora per costruire un’alternanza vera per il futuro. Uno che non abbando-na il campo ma sta lì dimostrando che ha un progetto politico da realizzare”.

Primarie sì o primarie no?“Sono per fare le primarie se servono. Non sempre

a tutti i costi. Se ci fosse un candi-dato condiviso a tutti i livelli, frutto di una partecipazione di tutti gli organi dirigenti e lo avessimo già subito, oggi, si partirebbe. Con le primarie regaliamo tre mesi a Zaia sui giornali che sarebbe l’unico can-

didato in campo che parla ai veneti”.Ciò significa che un candidato ce l’ha in mente!“Il candidato migliore oggi è quello che ha capacità

di entrare velocemente in empatia con i veneti. Il nodo è che Zaia pur avendo fatto quasi niente ha un indice di popolarità molto alto”.

Allora le primarie del Pd i veneti le hanno già fatte e la Moretti è il candidato in pectore.

“Non a caso io quando ho visto il suo risultato alle Europee ho pensato che quei voti fossero indice di una verifica che il Pd ha fatto su una possibile candidata a presidente. Soprattutto perché la campagna elettorale sarà corta abbiamo bisogno di qualcuno che sia già conosciuto e apprezzato. E lei lo è. Inoltre è una don-na e visto che dobbiamo impegnarci per aumentare la rappresentanza femminile in Regione, magari con una modifica alle legge elettorale per introdurre la doppia preferenza di genere, non sarebbe male come candidato presidente”.

di Germana urbani

La pagella di Lucio Tiozzo: “Boccio Zaia, promuovo il consiglio”

Bilancio Cinque anni di lavoro in Regione tra mediazioni difficili, proclami e qualche scandolo

“Il Pd ha bisogno di un candidato presidente interno al Pd e che sia rapidamente in grado di parlare ai veneti, meglio se donna. La Moretti, secondo me, è sicuramente una candidata in campo”

“I veneti questa volta con il loro voto dovrebbero scegliere di dare una svolta”

“Zaia è stato il presidente delle polemiche con Roma, invece dovrebbe cercare di dialogare col potere centrale”

Lucio Tiozzo

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29Voci da palazzo 15Voci da palazzo

Il gioco d’azzardo in tempo di crisi è una piaga che dilaga e, invece che diminuire aumenta. L’illusione di fare soldi affi dandosi alla fortuna cattura, parados-

salmente, soprattutto chi non riesce ad arrivare a fi ne mese aggravando una situazione già precaria. Da tempo il Consiglio regionale sta lavorando per regolamentare il settore del gioco d’azzardo e per garantire cure adegua-te alle vittime.

Ora, Il testo al vaglio dell’organo consiliare guidato da Leonardo Padrin (FI) fa sintesi di cinque diverse ini-ziative legislative: una a fi rma del Pd, primo fi rmatario Claudio Sinigaglia, una della Lega presentata da Cristia-no Corazzari, altre due presentate rispettivamente da Stefano Valdegamberi (Futuro popolare, ex Udc) e da Stefano Peraro (Udc) e infi ne una di Italia dei Valori, primo fi rmatario il capogruppo Antonino Pipitone. Il nuo-vo testo coniuga la prevenzione dei danni causati dalla ‘febbre da gioco’ con le azioni di contrasto al proliferare di sale da gioco e scommesse, sino a sanzioni verso chi installa apparecchi illeciti o ‘truccati’. Gli interventi prin-cipali di contrasto al gioco d’azzardo delineati nel ‘testo unico’ sono: l’introduzione di un marchio ‘slot free’, sgravi Irap per i locali che non ospitano slot machines

e apparecchi da gioco, aumento dell’addizionale regio-nale Irap per chi invece li mantiene, distanze minime delle sale gioco da scuole, patronati, centri sportivi e case di riposo, un numero verde con relativo indirizzo mail per avere informazioni e consigli, programmi di prevenzione ad ampio spettro per tutte le età. Il ‘cuore’ dell’intervento normativo della Regione – secondo il te-sto in discussione – sta nella modulazione dell’imposta regionale per le attività produttive (Irap) che verrebbe alleggerita per gli esercenti che rinunciano ad installare le macchinette mangia-soldi e invece resa più gravosa per i locali che sceglieranno di ospitare slot, videopoker e giochi vari.

Oltre ad incentivi e disincentivi fi scali, la proposta in discussione punta ad allontanare i punti-scommessa e le sale giochi dai luoghi di aggregazione, scuole, ospedali ed edifi ci pubblici imponendo una distanza minima di 300 metri, pena salate sanzioni. Parallelamente il pro-getto di legge investe sulla prevenzione, potenziando i servizi per le dipendenze delle Ulss perché siano in grado (attraverso interventi educativi e presa in carico dei casi patologici) di porre un argine alle ludopatie e di evitare tanti drammi umani e familiari. La bozza di leg-

ge in discussione prevede un piano triennale regionale per ridurre il rischio della dipendenza da gioco, istituisce l’Osservatorio regionale, un numero verde e un indirizzo di posta elettronica per fornire i primi orientamenti, dise-gna un rapporto di collaborazione organica tra Comuni, Ulss e associazioni del terzo settore sia sul fronte della prevenzione che su quello del trattamento, cura e riabi-litazione delle persone dipendenti dal gioco compulsivo. In rappresentanza di circa 800 concessionari attivi nel territorio nazionale, la Federazione Sistema Gioco Ita-lia, che realizza 17 mld di euro di fatturato annuo (di cui 8 vanno allo Stato), si è dichiarata sostanzialmente d’accordo con la proposta di legge in discussione in Ve-neto in tema di contrasto al gioco d’azzardo illegale e di prevenzione delle ludopatie.

I gestori di sale gioco e punti scommessa sono invece critici sul limite dei 300 metri di distanza dai luoghi ‘sensibili’: “Là dove è stato introdotto ha creato un effetto boomerang, facilitando i giochi clandestini – hanno osservato i rappresentanti della Federazione confi ndustriale - Nel 2013 a fronte di 7300 punti le-gali di scommessa si calcolano siano attivi circa 7 mila punti illegali, privi di ogni controllo, nei quali secondo

la Guardia di Finanza vengano giocati ‘in nero’ almeno 23 miliardi l’anno. Piemonte ed Emilia Romagna hanno infatti rinunciato ad introdurre la distanza ‘minima’ nelle rispettive leggi regionali”.

L’eventuale introduzione della distanza minima di 300 metri da luoghi sensibili – calcola la Federazione Sistema gioco – provocherebbe la chiusura del 75 per cento delle sale gioco attualmente in attività. Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate nel 2013 tra videopocker e slot machines, Gratta e vinci e schedine del lotto e dell’Enalotto. E’ inoltre la prima regione in Italia, insieme all’Emilia Romagna, nell’in-dustria di produzione di slot machines e software per scommesse.

di Germana urbani

Meno tasse ai locali che non mettono le slotGioco d’azzardo La commissione Sanità discute la proposta di testo unico

Il Veneto risulta essere la quinta regione in Italia per scommesse e giocate, con 5 miliardi e mezzo di euro di puntate

L’opinione

“La commissione - ha dichiarato Leonardo Padrin, presidente della commissione Sanità – interpellerà direttamente il questore di Genova, per verifi care gli effetti prodotti dal regolamento comunale di Genova che ha introdotto la distanza minima di 300 metri

tra i punti scommesse e scuole, case di riposo, chiese, ospedali. I rappresentanti dei gestori dei punti scommesse denunciano l’esplosione del gioco illegale, a seguito di tale norma. Credo sia opportuno verifi care con la massima autorità di pubblica sicurezza del capoluogo ligure la ricaduta effettiva di questa regola di distanza”.

Leonardo Padrin (FI) gioco d’azzardo, attenzione Sulla regola della diStanza MiniMa

“Sul nuovo ospedale di Padova si sta creando una situazione paradossale che lascia i cittadini piuttosto sconcertati”, ha detto il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato a seguito delle notizie e dei commenti che si succedono

quasi quotidianamente sul tema. L’inseguirsi di progetti e controprogetti, ipotesi e nuove tesi di localizzazione “mostra di sicuro che il mondo politico sta cercando di assumere decisioni defi nitive e affi dabili, ma rischia di arrivare ai cittadini di Padova, della regione e anche di tutto il Paese – vista l’importanza del polo sanitario padovano – come un insieme di messaggi a volte contraddittori, che rischiano soprattutto di aumentare le diffi denze che la società civile già ha maturato nei confronti della politica e di favorire la fuga dei clinici più preparati e della ricerca medico-scientifi ca”. Per que-sto, ricorda il presidente del Consiglio, “è necessario che la politica regionale e locale faccia lo sforzo di rimettere al centro del dibattito il tema salute e assistenza sanitaria in modo trasparente, evitando gli scontri pretestuosi. Ricordo che uno degli interventi più signifi cativi sul tema è stato quello del presidente dell’Ordine dei medici di Padova, che ha ricordato pochi giorni fa che più che i contenitori sono importanti i contenuti, e che quindi più dei mattoni e delle pareti sono importanti la qualità dei servizi. Mi sento quindi di chiedere con energia – ha concluso Ruffato - che tutti coloro sono coinvolti negli indirizzi, nelle decisioni e nelle operatività si mettano nell’ottica del bene comune: ripensare e riqualifi care la sanità attraverso il nuovo ospedale signifi ca soprattutto progettare risposte migliori, più effi caci e più vicine ai cittadini, ai malati e alle loro famiglie, confermando allo stesso tempo che miglior clinica e la ricerca più avanzata devono rimanere all’interno del polo padovano e non emigrare altrove. Questi devono essere i valori che guidano l’attuale dibattito”.

“SÌ a Migliore SanitÀ, no alle poleMiche”Clodovaldo Ruffato (Ncd). Nuovo ospedale Padova

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Page 30: Miranese sud ago2014 n99

30 Cultura veneta

Sui tre piani dell’edificio, oltre un centinaio di opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografie e abiti da collezioni private e musei internazionali

Un tuffo all’inizio del secolo scorso con una delle più note protagoniste della vita mondana ed artistica dell’epoca. Venezia rievoca la figura e il mito di Luisa Casati Stampa,

la donna che affascinò d’Annunzio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo da Boldini a Bakst, da Ma-rinetti a Balla, da Man Ray ad Alberto Martini, da Van Dongen a Romain e Brooks. La mostra che ha un titolo chiarissimo ed esplicativo “La Divina Marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli”, sarà ospitata a Palazzo Fortuny a Venezia, uno dei luoghi più amati dalla “Divina Marchesa”, che diventerà la sede della prima straordinaria mostra interamente a lei dedicata. Tre piani di Palazzo Fortuny “immergeranno” il visitatore nell’atmosfera in cui visse la “Divina Marchesa” che, per mezzo secolo, fu una leggenda vivente, una dark lady, un’importante collezionista d’arte e mecenate, musa di sim-bolisti, fauves, futuristi e surrealisti: un mito che ispira ancora oggi gli artisti e le grandi maison dell’alta moda. La mostra sarà aperta il 3 ottobre 2014 e terminerà l’8 marzo 2015. “Questa donna – spiegano i curatori della mostra- a inizio Novecento, con il trucco esagerato, le trasgressive ed eccentriche performance e una vita sopra le righe, fu capace di trasformare se stessa in opera d’arte, leggenda vivente, conturbante e sorprendente rappresentazione di modernità e avanguardia” . L’esposizione, ideata da Daniela Ferretti, curata da Fabio Benzi e Gioia Mori, è coprodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da” 24ore

Cultura – Gruppo 24 Ore”, conta oltre un centinaio opere tra dipinti, disegni, gioielli, sculture, fotografie e abiti provenienti da collezioni private e da musei internazionali. Della straordinaria collezione di opere d’arte e di ritratti che le furono dedicati o da lei commissionati, in mostra saranno esposti pezzi provenienti da collezioni private : la testa di ceramica policroma opera di Renato Bertelli, “La Marchesa Casati”di Romain e Brooks, e la scultura di Paolo Troubetzkoy “Ritratto della marchesa Casati con un levriero”. Si affiancano poi capolavori assoluti provenienti da musei di tutto il mondo come “Ritratto della marchesa Casati” di Giovanni Boldini della Gnam di Roma, “Marchesa Casati” di Augustus Edwin John dell’Art Gallery of Ontario, i molti ritratti che le dedicò Alberto Martini, “Linee di forza di paesaggio ma-iolicato” di Giacomo Balla e i gioielli di Cartier a lei ispirati. Poi

la sezione fotografica ricchissima anch’essa: gli scatti di Adolphe Gayne de Meyer, Man Ray e Mariano Fortuny, a quelli rubati, quando viveva in miseria a Londra, di Cecil Beaton. “Il percorso della mostra- continuano i curatori - attraverso continui rimandi, ricostruisce le relazioni sociali e artistiche che attraversarono la vita di Luisa Casati Stampa: dalla gabbia dorata dell’alta società all’incontro con Gabriele d’Annunzio. Un incontro che la cambiò per sempre e che divenne un legame d’amore e amicizia che durò tutta la vita, dalle stravaganze ai travestimenti, alla pratica dell’occulto per arrivare al periodo “futurista” in cui incontra Filip-po Tommaso Marinetti e sposa la causa del movimento artistico, promuovendone gli artisti e collezionando le loro opere, per con-cludersi con la rovina economica e l’esilio nella capitale britannica dove muore nel luglio 1957”.

di Alessandro Abbadir

Venezia Dal 3 ottobre esposizione dedicata a Luisa Casati Stampa protagonista della Bella Epoque

La “Divina Marchesa” a Palazzo Fortuny

Teatro Stabile del Veneto e Fondazione Musei Civici di Venezia inaugurano l’attivi-tà autunnale con una nuova convenzione,

a vantaggio di visitatori e spettatori. Secondo il nuovo accordo gli abbonati alla stagione di Prosa 2014-2015 di Teatro Goldoni e Teatro Verdi possono, infatti, acquistare la Muve Friend Card a tariffa ridotta presso le bigliette-rie di tutte le sedi museali, mentre i possessori della Muve Friend Card hanno diritto alla ta-riffa di ingresso ridotta per gli spettacoli della stagione 2014-2015 di entrambi i teatri. Si tratta di un’ulteriore strategia di co-marketing che si inserisce nello spirito di una crescente collaborazione tra le istituzioni cittadine, rivol-gendosi al pubblico degli spettatori e dei visita-tori, sia residenti che turisti, con l’obiettivo di incentivare la conoscenza e la frequentazione del patrimonio culturale della città, di cui il te-atro e il sistema museale civico rappresentano due componenti fondamentali.

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Page 32: Miranese sud ago2014 n99

32 Cultura veneta 17Cultura veneta

di Massimiliano Granato

Venezia come sogno, come possibile punto di arrivo ma anche in questo caso come illusione. Il terzo lungo-

metraggio di Antonioni (pochissimo tempo dopo “I Vinti“) racconta, come fa Luchino Visconti nel suo “Bellissima“ (1951), di come il cinema possa essere una macchina che attiri i sogni ma che anche sia lesta nello spegnerli e inghiottire la persona, a distrug-gerla.

E’ forse l’Antonioni più effi cace, più affascinante, che è in bianco e nero ed in debito sia della lezione neorealistica, sia del melodramma vero e proprio: è un’opera più vicina a quella di esordio e il cerchio si chiu-de se si pensa che vi si trova ancora Lucia Bosè.

Il mondo della celluloide è passionale ma è anche e soprattutto artefatto: Clara si muove non solo in mezzo a fondali fi nti, ma

anche in situazioni fi nte e costruite.Questi atteggiamenti sono chiari fi n

dall’inizio, quando vediamo lei passeggiare al cinema Fiamma dove proiettano il suo ultimo fi lm. Così com’è il cinema che attor-nia la protagonista, così è lei nella realtà: i dialoghi tra lei e il marito sembrano il pro-

sieguo di un fi lm che sta girando. Antonioni sente questa progressiva

mercifi cazione della macchina cinema e lo analizza, interrogandosi sulla sua funzione e sul suo fi ne.

In questo caso il Veneto è rappresenta-

to da Venezia che è protagonista di un mon-taggio parallelo tra verità (la vita stessa di Clara) e la fi nzione del Cinema: si alternano quindi le reazioni del pubblico al fallimen-tare “Giovanna D’Arco“ e le reazioni della stessa protagonista, che diserta la prima del fi lm.

Abbiamo quindi una Venezia che dap-prima illude con la sua confezione sontuosa come si confà ad un festival, ma anche una Venezia che sa essere crudele e distruggere i sogni di una giovane che si trova a torna-re al punto di partenza: vive una sconfi tta dopo aver tentato la scalata al successo. A questo proposito Antonioni sembra volerci dire che “è così il mondo dello spettacolo: bello ma anche crudele“.

La ventiduenne Lucia Bosè incarna otti-mamente il ruolo dell’attrice e, come detto, è alla seconda partecipazione per Antonioni

dopo la pellicola d’esordio del regista ferra-rese “Cronaca di un amore“, datata 1950. Nel cast anche il veterano Andrea Checchi nel ruolo del marito di Clara e Gino Cervi nel ruolo del produttore.

Al fi lm partecipano anche due vene-ziani: Pier Maria Pasinetti, che collabora alla sceneggiatura, ed Enzio Serafi n alla fotografi a.

Venezia è rappresentata come un mondo parallelo tra verità (la vita della protagonista Clara) e la fi nzione del Cinema

Cinema Il terzo lungometraggio di Antonioni

“La signora senza camelie” in una Venezia sospesa tra sogno e illusione

Il fi lm racconta di come il cinema possa essere una macchina che attira i sogni ma anche è lesta a spegnerli

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14 Sì,viaggiare

dalla Russia, tanto che quando se ne andarono in Austria lasciarono per riconoscenza ai carnici tutto il loro tesoro. Quello utilizzato per edifi care in loro ricordo la chiesa di Timau.

La Carnia è un piccolo mondo a sè stante, fi era della propria diversità. Nei secoli scorsi, in tempi di vacche magre, erano tanti i carnici che per sbarcare il lunario facevano i “cramars”: i venditori ambulanti. Partivano a piedi con le loro cassette e le loro gerle sulle spalle per andare a vendere in Austria o addirittura in Boemia i tessuti fatti in casa e altri generi di mercanzia. Ma c’era anche qualche zona ricca: Paularo, e pure Tolmezzo. Tutto ciò grazie a Jacopo Linussio. Dopo un pe-riodo di apprendistato a Villaco, in Austria, decise di mettersi in proprio e nel 1717 creò un opifi cio a Moggio. Successivamente tra il 1738 e il 1741 aprì una fabbrica a Tolmezzo. Linussio, grazie alle sue doti, riuscì a legare la grande industria all’ar-tigianato domestico, fi no ad avere più di 1200 telai sparsi nei vari centri abitativi della regione che lavoravano per lui. Egli ottenne dalla Repubblica di Venezia numerosi privilegi e le sue stoffe erano famose in tutta Europa, in America e in Asia. Dopo la sua morte la fabbrica conobbe alterne vicende, sino al fallimento nel 1815. Della sua epopea ri-mangono testimonianze nel Museo carnico delle

arti popolari di Tolmezzo. A Paularo rimangono i palazzi signorili a più piani costruiti dalle famiglie che godettero di questa ricchezza.

Ogni paese in Carnia ha una propria tradizio-ne. Sutrio ad esempio ha costruito la sua fama sul legno. Lungo le vie del borgo si trovano sculture realizzate dagli artigiani del posto e a settembre il paese si anima con la manifestazione “Magia del legno”, a cui aderiscono sultori provenienti da ogni dove che operano “open air”. Una testi-monianza dell’amore e della maestria dei maestri intagliatori di Sutrio viene anche dal presepe animato di Teno, uno dei più grandi del mondo. Lo ha costruito in trent’anni di lavoro Gaudenzio Straulino.

La vicina Ravascletto, sede di partenza delle attività sciistiche sul Monte Zoncolan, deve la sua fama ad una manifestazione dedicata alle erbette. Mentre Pesariis, pittoresco borgo della Val Pesa-rina, è famosa per i suoi orologi. Macchine del tempo piccole e grandi, meridiane e carillon, sono diventati oggetti di arredo e urbano e abbelliscono molti angoli del borgo, vie e piazzette. Imperdibile la visita al museo dedicato agli orologi che rircorda-no come in questo paese, frazione di Prato Carni-co, siano nati i Fratelli Solari, quelli dell’omonima ditta che ancora oggi opera nel settore, costruendo

i grandi orologi e i tabelloni digitali degli aeroporti. Sauris, che è raggiungibile solo attraverso una rete stradale realizzata fra le montragne, deve la sua notorietà alla sua singolare cultura: in paese si parla tutt’oggi una lingua vetero tedesca, un dialetto di origine bavarese. Mantenutosi vivo per le poche contaminazioni linguistiche subite dalla popolazione locale, rimasta a lungo isolata dal resto della Carnia. Sauris è famosa per i suoi prosciutti crudi stagionati e affumicati e per la sua birra artigianale. Vi si tiene anche uno dei più belli carnevali dell’arco alpino, con maschere di legno intagliate che, indossate dai giovani del paese, sfi lano fra le case del borgo, bussando alle porte delle case e sostando nelle osterie, prima di dare vita al grande falò che viene allestito in una radura nel bosco.

Oggi, nel centenario della Grande Guerra, tornano d’attualità anche i percorsi realizzati sul fronte di Monte Croce Carnico, ai piedi del Pal Piccolo e del Pal Grande, dove fra gli altri con la divisa dell’impero austroungarico combattè anche il padre di Papa Wojtyla (memorabile il volo in elicottero del pontefi ce sui luoghi dove il genitore visse la dura realtà della trincea). Restaurati, questi itinerari di guerra, congiuntamente da italiani e austriaci. Un appassionato locale, Lindo Hufer, ha

Renato Gortani e la sua famiglia salgono in malga a primavera inoltrata e tornano a Pal-manova solo in autunno. Praticano ancora

la transumanza, anche se oggi l’andar per tratturi di dannunziana memoria è un rito sostituito per necessità da un più comodo trasporto del bestia-me con moderni autotreni. Le mucche di razza bruna alpina dei Gortani pascolano sui prati del Monte Zoncolan, il nuovo tempio del ciclismo nazionale, più volte Cima Coppi del Giro d’Italia grazie alle sue pendenze da brivido. I Gortani gestiscono Malga Pozof, ci lavorano anche i fi gli con titolo di studio in tasca ben felici però di porta-re avanti l’attività di famiglia. Producono burro e formaggi genuini, amano fare le cose per bene. Sono entrati anche nel mondo Slow Food perchè ne condividono i principi etici. Gli stessi con cui ge-stiscono il piccolo agriturismo ricavato nella malga.

E’ grazie a gente come questa famiglia di Palmanova che la montagna della Carnia si mantiene viva e continua ad alimentare una piccola economia. L’esempio di Malga Pozof è emblematico dello spirito di questa regione appar-tata, ma dolce e accogliente come poche. Dove la natura sa esprimersi senza contaminazioni. E dove sopravvivono tradizioni dalle radici antiche. “Perchè la Carnia ne va fi era e ne è anche gelosa custode” dice Massimo Peresson, presidente di Carnia Welcome “questa terra sa essere anche ri-belle e manifestare uno spirito anarchico. Durante il periodo fascista molti oppositori di qua per i loro ideali di libertà furono inviati al confi no a Ponza”. E allo stesso tempo alla fi ne della guerra furono accolti bene anche i cosacchi anticomunisti in fuga

NELL’IMMAGINE GRANDE SUTRIO E LA VALLATA CHE

FA DA CORNICE AL BORGO. SOTTO: MALGA POZOF

SULLO ZONCOLAN. IN ALTO A DESTRA TRINCEE

SUL PAL PICCOLO. NEL FOCUS: I CJARSONS E UNA DELLE CASE DELL’ALBERGO

DIFFUSO DI OVARO. SOTTO, DA SINISTRA:

MASCHERE DEL CARNEVALE DI SAURIS, PRATO FIORITO

VICINO A RAVASCLETTO, IL GIRO D’ITALIA SUL MONTE ZONCOLAN,

JACOPO LINUSSIO E UNO SCORCIO DI PESARIIS,

IL PAESE DEGLI OROLOGI

UNA REGIONE APPARTATAFIERA DELLE SUE TRADIZIONI

E DELLA SUA NATURA INCONTAMINATAOGNI BORGO RIVELA UN PICCOLO TESORO:

SUTRIO LE SUE MAGIE DI LEGNOPESARIIS I SUOI GRANDI OROLOGI

TOLMEZZO E PAULAROLA LORO STORIA LEGATA AI TESSUTI

SAURIS IL PROSCIUTTO E IL CARNEVALETIMAU DI PALUZZA I SUOI ITINERARI

LEGATI ALLA GRANDE GUERRADAI CJARSONS AL FRICO, AGLI ALBERGHI DIFFUSI

Carnia, scrigno di sorpreseFRIULI VENEZIA GIULIA

La gastronomia è senza dubbio uno dei must del turismo in Carnia. La regione, come poche altre, ha saputo di-fendere le proprie tradizioni culinarie. Alcune di origine

ancestrale. Ristoranti, trattorie, agriturismi e “frasche” pro-pongono con orgoglio il meglio di questa cultura materiale. Il piatto simbolo è costituito dai cjarsons, mezzelune fatte di pasta di patate, ripiene di vari ingredienti poveri, fra cui alcune spezie come la cannella. C’è pure una variante alle erbette. E poi c’è il frico, a base di formaggio di malga, sia nella versione “cestino di formaggio fritto”, che preparato con le patate. E poi ci sono i radicchietti di montagna, il prosciutto di Sauris e altre prelibatezze. Per l’ospitalità una delle formule più originali è costituita dagli alberghi diffusi. Ce ne sono a Ovaro, a Sauris, a Comeglians e a Sutrio. Si tratta di vecchie case recuperate per l’ospitalità. Alcune sono esempi di architettura carnica tradizionale, costruite con il legno e con la pietra.

dedicato la sua vita alla raccolta di reperti, creando il Museo della Grande Guerra di Timau di Pa-luzza. A Paluzza stessa ha vissuta l’unica donna insignita di medaglia d’oro al valor militare: Maria Plozner Mentil, portatrice carnica. Diede la vita per rifornire le truppe al fronte.

Insomma, ci sono tanti buoni motivi per visitare la Carnia. Una regione apparentemente aspra, sempre pronta però ad aprirsi e a mostrare i suoi tesori a quanti si accostano alla sua scoperta con interesse vero. Regione dove la natura per fortuna è stata preservata integra e dove ancora si può trovare un turismo a misura d’uomo. www.carnia.it mail: [email protected] Tel. 0433 466220.

33Sì, viaggiare

Page 34: Miranese sud ago2014 n99

34 Luoghi da scoprire Luoghi da scoprire 13

L’inaugurazione della mostra “Veronese e Padova: l’artista, la committenza e la sua fortuna”, ai Musei Civici agli Eremitani, apre

un autunno ricchissimo d’arte ed eventi che coinvolgerà tutto il Veneto con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico uno dei protagoni-sti della pittura veneziana del Cinquecento: Paolo Caliari, detto il Veronese (Verona, 1528-Vene-zia, 19 aprile 1588). Egli fu un artista di primis-simo piano che si formò nella Verona di Giovanni Caroto, Antonio Badile e soprattutto Michele Sanmicheli, per poi trasferirsi e svolgere la parte centrale della sua carriera a Venezia, della cui scena artistica fu uno dei principali protagonisti insieme a Tiziano Vecellio e Jacopo Tintoretto. Guidò un’operosa bottega, assistito, tra gli altri, dal fratello Benedetto e dai fi gli Carlo e Gabriele, che portarono avanti l’attività dopo la sua morte. Ma quella padovana è solo una delle 5 grandi mostre sul Veronese messe in rete dalla Regio-ne nell’ambito del progetto “Scopri il Veneto di Paolo Veronese” e che prevede la realizzazione di diversi eventi espositivi e un itinerario in 32 luoghi che testimoniano l’arte o l’infl uenza del grande pittore. Il ricco programma espositivo si è aperto a Luglio con l’inaugurazione delle mostre di Verona e Vicenza e continuerà nelle prossime stagioni coinvolgendo Padova, Bassano e Castel-franco Veneto. A Verona l’esposizione, allestita nel monumentale Palazzo della Gran Guardia, ospita circa 100 opere, fra dipinti e disegni, provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali. E’ una monografi ca che presenta Paolo Veronese attraverso sei sezioni espositive: la formazione a Verona, i fondamentali rapporti dell’artista con l’architettura e gli architetti (da

>> Grandi mostre. Un itinerario in 32 luoghi che testimoniano la maestria del pittore veneto

Michele Sanmicheli a Jacopo Sansovino a An-drea Palladio), la committenza, i temi allegorici e mitologici, la religiosità, e infi ne le collabora-zioni e la bottega, importanti fi n dall’inizio del suo lavoro. Oltre ad un’ampia scelta di capola-vori dell’artista, la mostra comprende numerosi disegni di eccezionale qualità e varietà tematica e tecnica, con l’obiettivo di testimoniare il ruolo della progettazione e rifl essione grafi ca non solo nel percorso creativo di Paolo ma anche nella dinamica produttiva del suo atelier.

Imperdibile, per l’eccezionalità dei ritro-vamenti, la mostra Vicentina che chiuderà il 5 ottobre: “Quattro Veronese venuti da lontano. Le allegorie ritrovate”, presso il Palladio Museum di Vicenza, mostra realizzata in collaborazione con l’Università di Padova e il Consorzio La Venaria Reale di Torino. In questa occasione vengono pre-sentate quattro opere di Veronese appartenute probabilmente a un palazzo pubblico veneziano e disperse già in epoca antica. I dipinti, presubil-mente realizzati intorno al 1553, facevano parte di un ciclo documentato da varie copie, tra cui le quattro oggi conservate al Musée des Beaux-Arts di Chartres. Nel 1974 due delle quattro tele originali, emerse nel frattempo sul mercato antiquario, furono acquistate dal Los Angeles County Museum of Art. Le due ancora mancanti all’appello (l’allegoria della Scultura e quella dell’Astronomia) sono state scoperte nei mesi scorsi in una villa del Lago Maggiore, a Verbania Pallanza, da una studentessa universitaria. Gli itinerari e le mostre in corso sono davvero molti e interessanti, ogni informazione generale è sul sito www.mostraveronese.it con fi lmati, date e richieste turistiche per visitare le esposizioni.

di Germana Urbani

Fu un grande maestro del rinascimento che ebbe un ruolo di primo piano nelle più belle località vente: Bassano del Grappa, vicenza, verona e Padova

La Marca Trevigiana propone un

itinerario che, da Castelfranco Veneto (patria del Giorgione), vi porterà nella Possagno di Antonio Canova, passan-do attraverso le migliori espressioni delle Ville Venete del territorio: Villa Chiminelli e le palladiane Villa Emo e Villa di Maser. Ecco, dunque, una nuova, occasione per visitare la provincia di Treviso, scoprirne i borghi storici, i paesaggi, l’arte e l’architettura! Dal 12 set-tembre 2014 al 11 gennaio 2015, Museo Casa Giorgione a Castelfranco Veneto.

itinerario veroneSe nel trevigiano

Sulle vie dell’arte di Paolo Veronese

“La Regione del Veneto – ha sot-tolineato Marino

Zorzato, Vicepresidente della Regione - ha voluto mettere in campo un progetto articolato, nell’ambito di una cornice unitaria, per condi-videre l’emozione della scoperta di un grande maestro del Rinascimento. Il progetto coinvol-ge davvero tutto il Veneto in una vera e propria rete virtuosa che valorizzi l’arte e la qualifi chi sempre di più anche come elemento fonda-mentale dell’attrazione turistica. Ogni città deve vivere queste iniziative con la forte con-vinzione che la sinergia è una scelta vincente”.

zorzato: “la Sinergia È una Scelta vincente”

www.ciottolidifiumesrl.it

Bojon di Campolongo maggiore (Ve) III Strada Zona Artigianale, 2

049 97 25 636

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opera inCerta in quarzite Brasiliana

pietra di luserna gigante da giardino

pietra indiana grigia a Coste segate

Page 35: Miranese sud ago2014 n99

40 Concerti e non solo

Padovaun inverno di concerti

Counting Crows22 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Fabi Silvestri Gazzè Tour 201422 novembre 2014PalaFabris Padova

Cesare Cremonini27 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Raf29 novembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Circo de Los Horrores7, 6, dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Glenn Miller Orchestra13 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Umberto Tozzi20 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Balletto di Mosca “La Classique” in “Lo Schiaccianoci”26 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

Gran Concerto di Natale27 dicembre 2014Gran Teatro Geox Padova

tutte le info: www.ecoveneto.it - www.picklook.com

Piove di SaccolaKe feStival dal 12 al 14 SetteMbre

Il Lake Fe-stival 2014 è la prima

edizione di un evento che in realtà inaugura quella che sarà una fi tta programmazione musicale live. Il Fe-stival e tutte le altre iniziative si terranno nella nuovissima location “La Corte al Lago” a Pio-ve di Sacco. “La Corte al Lago” si compone di un locale dalla capienza di circa 300 persone ed un parco di circa 17000 mq. Il Lake Festi-val propone una line up di tutto rilievo: 12/9 REZOPHONIC + Cinema Bianchini 13/9 EX LIVE GIANCARLO ONORATO E CRISTIANO GO-DANO (cantante Marlene Kuntz) + Facciascu-ra 14/9 YAVANNA + LUPO (ROMINA SALVA-DORI) + Out of Time L’intento della Direzione Artistica e di tutto lo staff della Corte al Lago è quello di offrire fi nalmente al pubblico un polo sicuro e qualitativamente elevato per la musi-ca live e per le iniziative culturali in genere.

in veneto eventi

Mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1133

Sguardo a nordeSt patti SMith “the (patti) SMithS” venerdÌ 5 diceMbre 2014, ore 21:00 udine, teatro nuovo giovanni da udine

Con l’estate concertistica quasi terminata si iniziano a de-lineare già quelli che saranno alcuni degli spettacoli più importanti della stagione autunnale e invernale. Il 2014

- 2015 vede in questo senso rinsaldata la sinergia fra Teatro Nuovo Giovanni da Udine e Azalea Promotion, che uffi cializ-zano oggi un primo grande evento musicale con protagonista un grande nome della scena musicale internazionale. Sarà la sacerdotessa del rock PATTI SMITH a salire sul palco del Teatrone il prossimo venerdì 5 dicembre per lo spettacolo organizzato dallo stesso Teatro e Azalea Promotion, in collaborazione con il Comune di Udine e inserito nel pacchetto “Music&Live” dell’A-genzia TurismoFVG. Dopo il successo della stagione concertistica

la nuova programmazione riparte da un nome simbolo, PATTI SMITH. La sacerdotessa del rock è pronta a tornare a grande richiesta in Italia con un nuovo spettacolo e tour che vedrà a Udine l’unica data in Friuli Venezia Giulia, a 4 anni dall’ultima emozionante esibizione al Grado Festival Ospiti d’Autore. “THE (PATTI) SMITHS”, questo il titolo del nuovo tour, che vedrà per la prima volta sul palco insieme, in un live acustico, la famiglia Smith al gran completo: Patti, i fi gli Jesse Paris e Jackson, oltre al fi dato Tony Shanahan. Uno spettacolo che si annuncia già come uno dei più attesi della stagione, che vedrà in scaletta tutti i più grandi classici dell’artista newyorkese, eseguiti quindi in un’inedita formazione a quattro. Erano gli anni ‘60 quando la

giovanissima Patti Smith, poco più che ventenne, si trasferì nella vibrante New York per trovare la sua strada. Il resto è storia: dalle primissime esibizioni nello storico CBGB’s, fi no al contratto con la Arista e la pubblicazione di “Horses”. Senza dubbio tra gli artisti più infl uenti di sempre, cantautrice e poetessa di enorme talento, Patti viene spesso citata da illustri colleghi come gran-de fonte di ispirazione. Brani come “People Have The Power”, “Gloria” (cover del brano dei Them di Van Morrison), “Dancing Barefoot” e “Because The Night” (di Bruce Springsteen) sono vere e proprie pietre miliari della musica. Al Teatro Nuovo Gio-vanni da Udine Patti Smith sarà protagonista di un concerto acustico, che stupirà i suoi affezionati fans.

“50 anni di rocK”, la paSSione di graziano edi corazza diventa un libro di 700 pagine

E’ in libreria da pochi giorni “50 anni di rock! 1964/2014” il nuovo libro di Graziano Edi Corazza.

Il nostro musicologo giornalista ha iniziato dieci anni fa a scrivere il “suo” libro di rock di 700 pagine (650 pagine scritte e 50 pagine di foto vintage). Dopo avere ascoltato 15 mila dischi circa e letto decine di libri sul rock, ha terminato il libro (giusto giusto) in occasione del cinquan-tesimo compleanno del rock.

Il libro, pubblicato dalla AltroMondo Editore di Vicenza, è nelle librerie italiane dal..., che corrisponde ad una data importantissima per il rock!

La spiegazione sta nel libro... Graziano Edi elenca ed analizza minuziosamente, in oltre 35 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della fami-glia del rock.

Quello che ha voluto scrivere è in effetti il Libro del Rock e dei Vari Stili del Rock (blues rock, country rock, soul rock, funky rock, folk rock, rock acido, rock psichedelico, rock roman-tico, rock progressivo, hard rock, heavy metal,

reggae, punk, new wave, grunge, jazz rock, jazz elettrico, rock sperimentale, rock indie, rock alternativo, rap metal, eccetera) nel modo più dettagliato possibile. Dice Edi: “In 50 anni di rock ho poi cercato di scegliere, credo, il meglio dei Dischi del Rock. Li ho recensiti fa-cendo attenzione anche alla particolarità di un LP quando ha determinato un nuovo genere musicale.

Ho voluto classifi care i LP’s dal 1964 al 2014, catalogando o citando i dischi più belli e quelli fondamentali trattando diffusamente gli anni 60’, 70’ 80’, 90’, ecc.

In effetti ogni disco viene presentato nel libro con la copertina; il titolo del disco; il nome del gruppo e/o artista, e/o entrambi; l’anno di uscita; la casa discografi ca; i titoli delle songs; il voto; il nome dei musicisti della band e/o dell’artista e gli strumenti suonati; gli ospiti (se ci sono) che hanno suonato nel disco e gli stru-menti suonati; una breve introduzione del disco e della band e/o artista; la recensione: song per song del disco; la conclusione-recensione.

Ci sono inoltre dichiarazioni di chi il Rock lo ha inventato”.

All’uscita del libro sono già numerosi i gior-nali che lo hanno recensito. “Cinquant’anni di storia del rock, visti con gli occhi di un appas-sionato nel vero senso della parola, dato che ascoltare 15mila dischi ed assistere a 1200 concerti denota una passione non comune per questo tipo di musica.” “Mai nessuno aveva recensito un lavoro di così ampio respiro, e che questo primato spetti a Graziano Edi Corazza, un veneziano, crea un ulteriore valore aggiunto.”“Un lavoro che riassume, ma dettagliatamente 50 anni di rock fatti da uno che chiaramente (lo si capisce sfogliando le 700 pagine) lo conosce bene.”Queste sono alcune delle frasi estrapolate dalle varie recensioni e commenti. Nelle ultime pagine del libro un glossario spiega i termini musicali espressi nell’opera.Ora Graziano è in giro per librerie, radio e tv.

Le star del Bel Canto mondialeIl tenore José CuraIl soprano Maria GuleghinaIl baritono Carlo Guelfi Orchestra Filarmonica Arturo ToscaniniMassimo Zanetti, direttorePresenta Michele MirabellaRegia Enrico StinchelliCoro Teatro Regio di Parma – Maestro Salvo SgròCoro Università degli Studi di Perugia – Maestri Franco Andreucci e Marta Alunni PiniCoro Università di Parma e Reggio Emilia – Maestro Antonella CoppiCorpo di Ballo Modulo Factory – Coreografi e Modulo Project

Le più famose e melodiche arie dell’Opera verranno interpretate da tre grandi star internazionali del Bel Canto all’apice della loro carriera mondiale in un contesto architettonico mozzafi ato restituito ai fasti dell’antico splendore e al contempo esaltato dalle più innovative tecnologie:

le luci e le proiezioni della Mav – Mad About Video, giochi prospettici per garantire sempre, a tutti gli spettatori, una visione a 360° dell’azione scenica, un palco contemporaneo ma perfettamente inserito nel contesto antico. Anche i momenti più legati alla tradizionale grandiosità dell’Opera in Arena, come le grandi masse sceniche, avranno soluzioni di grande impatto e grande scioltezza: lo spettatore verrà sorpreso da un intero reggimento di Carabinieri a Cavallo, ma in modo nuovo, inatteso. La novità assoluta de L’Opera è la Grande Bellezza nasce dal vulcanico Enrico Stinchelli, star assoluta tra i melomani italiani. Enrico Stinchelli ha deciso di fare il grande passo e affrontare con l’amico produttore Massimo Cappelli, il tempio popolare della lirica: l’Arena. Ma ovviamente, dopo tanti anni trascorsi ai microfoni e sui palchi, non sarà certo con uno spettacolo prevedibile...

l’opera È… la grande bellezza all’arena di verona

il gala’ lirico 2014

35Concerti e non solo

Page 36: Miranese sud ago2014 n99

Crucilibro24

di Germana Urbani · www.editricenord.it<> www.edizpiemme.it<>www.guanda.it<>www.adelphi.it< >www.inmondadori.it

Eroe - Eroina A.J. Fikry, un libraio scontroso Havaa, una bambina che vuol diventare un anemone di mare

Nina, una giovinetta che si affaccia all’età adulta

Olga, ormai alla soglia della vecchiaia

Ettore, il suo grande amoreGli zii, Andrea e MartaAchmed, medico e artista fallitoMaya, una bimba di due anniAlter Ego

RomaIl viaggio verso l’età adultaCeceniaAlice IslanLocation

L’amore e il desiderioPersonaggi del popolo romSonja, eccellente chirurgoAmelia, la bella ed eccentrica agente Co-Protagonisti

Quando le arriva la lettera con quelle parole perentorie: Vieni, ho bisogno

del tuo aiuto, Olga non sa resistere al richiamo. A scriverle è Ettore, l’uomo

che ha amato e inesorabilmente perduto in un lontano passato.

Decide di raggiungerlo nella casa di campagna dove lui la invita

Per sfuggire alla sua famiglia, devastata da rancori e profonde frustrazioni, Nina si è rifugiata in un mondo di personaggi immaginari. Questo le ha dato occhi più

sottili per gli altri, e quando, per una fatale concatenazione di fatti drammatici, sarà chiamata a dimostrarlo, non esiterà

Un uomo e una bambina fuggono nei boschi; alle loro spalle, una casa in

fi amme, distrutta dai soldati russi che hanno arrestato il padre della bambina e che ora stanno cercando anche lei.

L’uomo è Achmed: nella vita ha sbagliato tutto, ma ora deve salvare la piccola Havaa, fi glia del suo migliore amico

La vita di AJ Fikry ha preso una brutta piega: sua moglie è morta

in un incidente stradale e la libreria che gestivano, anche a causa del suo carattere scontroso verso i

clienti, non vende più come prima. AJ si isola sempre più e cerca di

affogare nell’alcol i propri problemi

Intrigo

Con una scrittura asciuttissima e insieme musicale come la fi tta trama

sonora evocata la Rasy orchestra epoche e voci diverse intorno

agli intrecci eterni del desiderio e dell’amore

Sarà un viaggio del tutto inatteso a darle identità e coraggio, su mezzi di fortuna, verso un paese, una cultura

e un popolo che sono diventati l’emblema dell’«altro»: i rom. In

mezzo a loro, Nina scoprirà l’umanità dei diversi, e una famiglia allargata dove parlarsi davvero con il cuore

Deve portare la bambina a Sonja che fa il chirurgo, e ha abbandonato

una brillante carriera a Londra per tornare in Cecenia. Grazie ad Havaa, nel corso di cinque giorni

cruciali, Achmed e Sonja scopriranno gli intrecci invisibili che legano da

sempre le loro strade

Maya, una bambina di venticinque mesi, “molto intelligente, dolce ed eccezionalmente loquace”, viene abbandonata nel reparto dei libri per bambini. Prima la decisione di adottare Maya poi i sentimenti per Amelia cambieranno la vita di AJ

nel senso della felicità

Finale

Olga porta con sé un segreto che potrebbe riannodare fi li spezzati tra passato e presente. Ma lì al casolare incontra Betty, la fi glia di Ettore di cui

lei non sapeva. In una lunghissima e bruciante notte estiva Olga dovrà

fare una scelta decisiva per riparare il tessuto lacerato del passato

L’ultima madre è un potente affresco ispirato ai grandi romanzi

della letteratura sudamericana: il tema dell’identità negata in un

romanzo forte e toccante

Questo romanzo parla delle cose che sopravvivono dentro di noi

quando tutto intorno crolla: città, istituzioni, il tetto sopra la nostra

testa. Parla dell’amore e di tutte le sue complicazioni

Una fi aba moderna che racconta, con qualche colpo di scena e senza tuttavia dimenticare che esistono le

casualità, la strada per la felicità

Cosa dire del libro

Elisabetta Rasy Non esistono cose lontane

Mondadori pp.264€ 19.00

Claudia PrianoIl cuore innanzitutto

Guanda, pp. 302€ 18.00

Anthony MarraLa fragile costellazione

della vitaPiemme, pp.416

€ 18.50

Gabrielle ZevinLa misura della felicità

Nord, pp. 320€ 16.00

Leggere…

Gabrielle Zevin Anthony Marra Claudia Priano Elisabetta Rasy

Come si misura la felicità?

Finale

Leggere

Molti i libri per l’estate pensati apposta per raccontare belle storie da ombrellone. Alcuni però fanno rifl ettere a fondo e accarezzano l’anima

36 Crucilibro

Page 37: Miranese sud ago2014 n99

Villa Momi’sristorante·pizzeria

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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricor-renza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati.

Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare

Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere.

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Page 39: Miranese sud ago2014 n99

39I nostri esperti38

Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei affrontare con Voi una questione che, certamente, interessa molti tra coloro che hanno un giardino o un appezzamento di terra confi nante con altri. Al riguardo richiamo la Vs attenzione su una recente sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Civ. Sez. II, n. 14008 del 19.06.2014) che prende in considerazione i rimedi esperibili in caso di rami e radici che invadono la proprietà altrui e di alberi posti a distanza inferiore a quella consentita dalla legge. Innanzitutto, cosa prevede la legge sul punto?Le disposizioni del codice civile - limitiamoci a queste anche se potrebbero esserci delle problematiche che assumono risvolti penalistici - sono, rispettivamente, gli articoli 892 e 896.L’art. 892 c.c. prevede che chi vuole piantare alberi presso il confi ne deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti comunali e, in mancanza, dagli usi locali. Se gli uni e gli altri non dispongono, vanno rispettate le seguenti distanze minime dal confi ne:- tre metri per gli alberi ad alto fusto (es. noci, castagni, querce, pini, platani);- un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto;- mezzo metro per le viti, gli arbusti, le siepi vive, le piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo. La fi nalità dell’art. 892 c.c. è essenzialmente quello di limitare il diritto del proprietario a piantare alberi a meno di una certa distanza dal confi ne così da evitare i possibili danni derivanti dal propagarsi delle radici, dalla caduta delle foglie o dall’immissione di ombra, umidità e lesione del diritto di luce e veduta.Chi intende piantare alberi nel proprio fondo, pertanto, potrà farlo rispettando però le distanze minime fi ssate dai regolamenti comunali o, in mancanza, dagli usi locali. La disciplina fi ssata nel codice civile ha invece valore residuale rispetto a regolamenti ed usi locali così da rispettare le varie tipologie di colture e terreni o le diversità del clima. Cosa accade se non viene rispettata la distanza minima? Cosa si può fare?Nel caso in cui l’albero o la pianta sia collocata ad una distanza inferiore a quella sopra indicata il proprietario, ma anche l’usufruttuario o l’affi ttuario, del fondo confi nante potrà chiedere

all’altra parte, che non ha rispettato le distanze legali di piantumazione, di rimuovere gli alberi. In tal senso, l’art. 894 del codice civile è chiaro nel prevedere che il “vicino può esigere che si estirpino gli alberi e le siepi che siano piantati o che nascano a distanza minore di quelle legali. Ove il vicino si rifi uti di rimuovere le piante, si potrà chiedere l’intervento del giudice, il quale, una volta

accertato il mancato rispetto delle distanze legali, condannerà il vicino a rimuovere gli alberi oltre al risarcimento dei danni e al pagamento delle spese legali di giudizio.Sul punto è bene sottolineare che il giudice adito dovrà valutare soltanto il rispetto o meno delle distanze legali, non anche il possibile fastidio - disturbo arrecato dalle piante.

Cosa fare, invece, quando i rami o le radici degli alberi confi nanti invadono il proprio fondo?

AFFARI DI FAMIGLIA

Rimedi contro rami e radici che invadono il proprio fondo

La recente sentenza, sopra richiamata, affronta un secondo problema connesso con la gestione di alberi e piante, ovvero la possibilità di tagliare rami e radici che invadono il fondo altrui.In tal caso viene in rilievo l’art. 896 c.c. il quale prevede che la persona sul cui fondo si protendono i rami degli alberi del vicino può in qualunque tempo costringerlo a tagliarli, e può egli stesso tagliare le radici che si addentrano nel suo fondo, salvi però, in ambedue i casi, i regolamenti e gli usi locali.Bisogna premettere che tale disciplina trova applicazione sempreché gli alberi siano posti a distanza legale altrimenti viene in rilievo quanto sopra detto in merito al diritto del vicino alla rimozione degli alberi.Ciò detto, l’art. 896 c.c., distingue a seconda che l’ “invasione” sia imputabile ai rami o alle radici. Infatti, ove lo sconfi namento nel fondo del vicino interessi i rami, il proprietario del terreno che subisce l’invasione deve rivolgersi al giudice civile ed ottenere una sentenza di condanna che obblighi il titolare dell’albero a tagliare i rami. Chi si fa “giustizia da sé”, andando a recidere i rami del vicino senza il suo consenso o senza un provvedimento del giudice, commette un abuso del diritto che potrà essere sanzionato dall’autorità giudiziaria anche in ambito penale.Diversamente, ove a sconfi nare sul fondo altrui siano le radici, il proprietario del terreno “invaso” potrà, autonomamente, recidere le stesse sempreché i regolamenti locali non prevedano una diversa disciplina.Da ultimo, si segnala di come il diritto di recisione dei rami sia imprescrittibile ragion per cui non ci sono termini per iniziare la causa.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Page 40: Miranese sud ago2014 n99

40 I nostri esperti

35

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Le detrazioni IRPEF per le ristrutturazioni edilizieDott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

La l. 22 dicembre 2011, n. 214 ha reso defi nitive una volta per tutte le agevolazioni IRPEF relativamente agli interventi di recupero edilizio già previste per la prima volta con la l. n. 449/1997 e successivamente più volte prorogate. In linea generale hanno diritto alla detrazione il proprietario dell’immobile (compreso anche il comproprietario) e coloro che ne hanno in qualche modo la disponibilità (es. comodatario, inquilino), oltreché il familiare convivente del possessore a condizione che sostenga le spese e le fatture ed i bonifi ci bancari o postali siano a lui intestati.La detrazione è ammessa per una serie di interventi molto ampia: manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo,

ristrutturazione edilizia, ricostruzione o ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, interventi di realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, cablatura degli edifi ci, interventi per il contenimento dell’inquinamento acustico, per la realizzazione di opere fi nalizzate al risparmio energetico, per gli interventi di bonifi ca dell’amianto e per quelli volti all’adozione di misure antisismiche.La detrazione spetta nella misura del 36% delle spese sostenute; l’importo massimo di spesa sul quale calcolare la detrazione di imposta è fi ssato in via generale in 48.000,00 euro; la detrazione va poi ripartita in dieci rate annuali di pari importo. In concreto questo signifi ca che

il contribuente potrà “scontare” (detrarre appunto) annualmente la quota spettante nei limiti dell’imposta dovuta per l’anno in questione. Se ad esempio la quota annua detraibile per le opere effettuate è di 1.000 euro in 10 anni e l’IRPEF nell’anno in questione ammonta a 3.000 euro, l’importo (residuo) da pagare sarà di 2.000 euro.Di grande interesse è la possibilità di prevedere, in caso di trasferimento dell’unità immobiliare per la quale ci si è avvalsi della detrazione IRPEF, che l’acquirente subentri nelle quote annue di detrazione, non ancora utilizzate al momento del trasferimento; chi compra, quindi, potrà usufruire della detrazione non ancora “consumata” da chi vende. Le parti possono ovviamente accordarsi nel senso

SALUTE

La Donaztà e di civiltà

Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: [email protected]

In medicina il trapianto di organi o tessuti è un’effi cace terapia per alcune gravi malattie che colpiscono il corpo umano e che non sono curabili in altro modo; un organo sano viene trasferito con un complesso interventilluminare con una luce di speranza un momento peraltro tragico.

Dott. Annamaria Bernardi, Specialista in Nefrologia ed Ematologia

Dottoressa Annamaria Bernardi, Specialista in Nefrologia ed Ematologia, Direttore Sanitario Domus Medica Este e ambasciatrice A.I.D.O.

di evitare tale subentro, con conseguente riserva a favore dell’alienante della detrazione non ancora “consumata”.Infi ne va ricordato che, in via transitoria, si è previsto che per le spese sostenute fi no al 31 dicembre 2014, la detrazione spetti nella maggior misura del 50%, fi no ad un ammontare

massimo di 96.000 euro; per le spese sostenute dal 1.1.2015 e fi no al 31.12.2015, la detrazione spetterà nella maggior misura del 40%, fi no ad un ammontare massimo di 96.000 euro. Dal 1.1.2016 si dovrebbe tornare alla misura ordinaria del 36% su un importo massimo di 48.000 euro.

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La fiducia nel proprio medico è il primo passo verso la guarigione

L’importanza dello screening nella prevenzione oncologica

I sintomi del Disturbo Depressivo Maggiore

Continua a pag. 44Continua a pag. 43

Un bel sorriso può cambiare tutto

Continua a pag. 42

L’Editoriale

L’Ordine dei Medici Chirurghi e Odonto-iatri ha come fine istituzionale la tutela della salute dei cittadini garantendo l’

indipendenza,l’ autonomia, la dignità ed il decoro dei professionisti. Proprio perché la nostra professione coinvolge la vita delle per-sone, riteniamo sia impensabile non avvalerci di un Codice deontologico che per noi medici risale al V° secolo a.c. quando Ippocrate di Cos trasformò di fatto la professione medica avvicinandola alla natura delle cose e dei corpi, allontanandola vieppiù da una visione ieratica secondo cui le malattie provenivano dalla collera delle divinità, e dettando le prime regole per i Medici nell’esercizio della loro pro-fessione. Il nostro Codice deontologico infatti indica al Medico i principi etici cui deve ispirarsi la sua condotta e detta le regole di compor-tamento da quei principi derivate. Aspetti, questi, fondamentali anche per il medico stesso la cui professionalità vive soprattutto della considerazione e della fiducia di chi si rivolge a lui.

Quest’anno gli Ordini dei Medici hanno licenziato un nuovo Codice, inserendovi delle novità come la medicina potenziativa degli atleti e la medicina in pace e in guerra. Nel nostro Ordine il Codice viene consegnato a tutti i nuovi medici rodigini che si affacciano alla professione nel corso di una cerimonia in cui sono chiamati a pronunciare solenne giu-ramento alla professione Medica davanti alla società e alle autorità ma soprattutto davanti alla propria coscienza.

Continua a pag. 42

di Francesco Noce*

OccOrre rIstabILIre Una fOrte aLLeanza MeDIcO-pazIente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Un disallineamento dentale puo´comportare difficolta´nel relazionare con altri soggetti,

influenzando la tua sicurezza, il tuo aspetto, la tua vita. Ottenere il sorriso che hai sempre sognato non è affat-to difficile, in quanto ha un impatto quasi nullo sulla vita quotidiana. Ot-tenere movimenti dentali predicibili e´sempre stato l´obiettivo principale dell´ortodonzia e, di fronte a confort e ottimi risultati, Invisalign si è posta l’obiettivo di sviluppare una soluzione in grado di aprire nuove possibilità in questo campo. Gli aligner sono mascherine estetiche che rappresentano un´alternativa trasparente all´apparecchio tradizionale.

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L’EditorialeSegue da pag. 41

E’ una cerimonia pubblica in cui questi giovani si prendono un impegno morale per la vita.

Vorrei che i cittadini ci pensassero e riconsiderassero l’importanza di questi gesti e impegni e che tornassero a darci fiducia come fino a non molto tempo fa.

Purtroppo i tempi in cui viviamo sono particolar-mente complessi. In campo medico, poi, si verifica un fenomeno nuovo e non del tutto positivo,tale da indurre molte persone,sempre più informate attraverso Internet o giornali e televisioni, (e questo è positivo), a contrat-tare con il medico una diagnosi o un percorso diagnostico-terapeutico senza avere le basi per poter decodificare i messaggi ricevuti ponendosi in un clima di diffidenza,(e questo è negativo) e, risulta spesso se non di danno, certamente non utile allo stesso paziente.

Ecco perché l’Ordine lavora seriamente per rifondare quel rapporto di fiducia finaliz-zato a creare quell’ alleanza terapeutica che unisce il medico ed il paziente nella lotta alla malattia.

Oggigiorno questo settore è in continua evoluzione e, purtroppo, risente molto anche delle scelte economiche di Governo e Regione. I continui tagli ai finanziamenti, i ritardi nella riorganizzazione dei servizi territoriali…rallentano e, a volte, ostacolano le scelte puramente mediche. In tutto questo, per il buon funzionamento della sanità, anche il cittadino deve esser chiamato a fare la sua parte utilizzando bene il sistema, evitando di appesantire il bilancio sanitario con richieste inappropiate, generando così un dispendio di risorse che potrebbero, invece, mancare quando ne avesse davvero bisogno.

Come Ordine di Rovigo abbiamo deciso da tempo di favorire il colloquio con i citta-dini al fine di agevolare la tutela della salute. Per questo abbiamo istituito lo “Sportello del Cittadino” dove vengono ricevuti coloro che ritengono di esporre situazioni che certo non vanno nella direzione di tutela della loro salute. Spesso,per fortuna, si tratta di incomprensioni o di lamentele di comportamenti, e ancor più spesso di problematiche legate all’ organizzazione di una sanità complessa e malata di troppa burocrazia. Tutti ricevono ascolto e ci si prende cura delle problematiche esposte e a tutti viene assicurata una risposta che , e lo dico con orgoglio,fino ad oggi è risultata quasi sempre positiva.

Ritengo sia indispensabile che cittadino torni ad aver fiducia nel medico che sceglie spezzando così quel circolo vizioso che può costringere i medici ad attuare una medici-na difensiva prescrivendo esami inutili per mettersi al riparo da eventuali ripercussioni future. Questa spirale di sfiducia, da un lato, e tutela preventiva, dall’altro, va interrotta per il bene di tutti.

Occorre sapere che all’Ordine è stato affidato il compito di certificare il percorso formativo dei propri iscritti attraverso un processo di aggiornamento e formazione con-tinua con cui viene garantita la professionalità ed il continuo studio che per il medico dura tutta la vita.

Ogni medico, infatti, deve adempiere ad obblighi formativi che avranno sempre più peso per il loro rapporto di lavoro, senza sottovalutare un riscontro economico sui premi assicurativi ed un possibile riflesso in ambito giudiziario in cui,il mancato adempimento potrebbe costituire un aggravante.

Ma devo dire che chi ha scelto questa professione con lo spirito ippocratico ha nel suo DNA i cromosomi rivolti allo studio continuo ed al suo paziente; e, ricordo con commozione che alla fine della cerimonia del giuramento solenne da parte dei giovani colleghi mi rivolgo loro con questo auspicio:” che se alla fine della loro vita professionale riusciranno a rileggere il giuramento che hanno appena pronunciato senza dover mai abbassare lo sguardo,allora e solo allora potranno dire di essere stati dei buoni medici. Sono certo che per la maggior parte, per fortuna, è così.

OccOrre rIstabILIre Una fOrte aLLeanza MeDIcO-pazIente

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

di Francesco Noce*

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434316

Per screening oncologico si intende un in-tervento di Sanita’ Pubblica che consiste in un percorso organizzato di diagnosi pre-

coce rivolto ad una popolazione asintomatica che aderisce volontariamente, con l’obbiettivo di individuare il tumore, se presente, in fase iniziale, o i suoi precursori.

Tale procedimento è garantito gratuita-mente cosi’ pure l’eventuale percorso diagno-stico e terapeutico successivo in tutte le sue fasi.

La diagnosi precoce è una delle modalità di prevenzione che ha lo scopo di individuare le malattie nelle sue fasi iniziali grazie agli esami clinici consigliati per età e sesso.

Da molti anni sono attivi programmi di prevenzione organizzati dalle Regioni e dai Co-muni in tutta Italia che tramite lettere, invitano i cittadini ad aderire per effettuare il test.

Il cancro della cervice uterina, della mam-mella, e del colon-retto sono i tre principali tu-

mori che colpiscono la popolazione italiana e se vengono diagnosticati in fase precoce possono essere trattati adeguatamente e tempestiva-mente aumentando così in maniera tangibile la percentuale di guarigione.

Grazie a questi screening ed alla sensibiliz-zazione della popolazione per merito anche del lavoro dei Medici di Medicina Generale, degli operatori dei Distretti Sanitari, delle Associazio-ni e degli organi di informazione, in Italia ven-gono individuati allo stato iniziale 3.500-4000 nuovi casi di tumore al collo dell’utero, 36.000 di tumore del seno e di 40.000 circa di tumore del colon-retto.

Il Pap test , che prende il nome dal me-dico greco-americano Georgios Papanicolau è un esame semplice, non doloroso che consiste nel prelevare una piccola quantità di materiale presente nel collo dell’utero che verrà poi ana-lizzato in laboratorio.

Viene eseguito nelle donne tra i 25 ed i 64

anni ogni tre anni.La mammografi a, per il tumore della mam-

mella, viene eseguito nelle donne fra i 50 ed i 69-74 anni una volta ogni due anni .

L’esame delle feci, per la ricerca del sangue occulto (SO), per il tumore del colon-retto si esegue nella popolazione di ambo i sessi di età tra i i 50 ed i 69 anni.

Il tumore del colon-retto è la seconda cau-sa di morte per tumori sia per gli uomini che per le donne e, lo screening si è dimostrato in grado di ridurre la mortalità per tale neoplasia del 25%.

Gli screening oncologici rappresentano per-tanto, un complesso investimento per la salute ed hanno come risultato una diagnosi precoce e di conseguenza una riduzione della mortalità.

Occorre, pertanto, che l’autorità Politica Regionale individui i programmi di screening come sistema di programmazione, intervento e valutazione della realtà sanitaria.

l’importanza dello screening nella prevenzione oncologicaIl cancro della cervice uterina, della mamella, e del colon-retto sono i tre principali tumori che colpiscono la popolazione. Se diagnosticati in fase precoce possono essere trattati tempestivamenete aumentando la percentuale di guarigione

Dott. Francesco Sacco -Medico ChirurgoSpecialista in Ostetricia e ginecologia Via F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836 - [email protected]

Dott. Francesco Sacco

La protesi Avvitata su 4 ( ALL ON FOUR ) 0 6 ( ALL ON SIX ) Impianti, è un tipo di dispositivo che negli ultimi tempi ha spopolato tra gli studi Odontoiatrici

riscuotendo un discreto successo nelle riabilitazioni IM-PLANTO-PROTESICHE. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. In primo luogo è necessario inserire gli impianti, il medico creerà gli alloggiamenti per le viti implantari nell’osso mandibolare o mascellare a seconda che la riabilitazione sia inferiore o superiore, verrà poi posizio-nato un provvisorio, che rimarrà per il tempo necessario affi nché le viti implantari si integrino nell’osso, una volta avvenuta l’integrazione si procederà con la presa dell’impronta per costruire la protesi defi nitiva che po-trà essere fatta con diversi materiali, metallo ceramica, zirconia, resina, composito.Di seguito sono riportate le foto con i rispettivi materiali, la prima a dx metallo ce-ramica, sotto a dx zirconia, la prima a sx resina, sotto a sx composito. Tutte queste protesi sono ben tollerate dai pazienti e se ben fatte hanno una durata che va molto

E’ indispensabile affidarsi a medici esperti e personale qualificato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno

Protesi avvitata su impianti

avanti nel tempo soprattutto per quanto riguarda quelle in zirconia e metallo ceramica, anche l’aspetto economi-co è vantaggioso, con una modesta spesa, in particolare per la protesi avvitata su 4 impianti, il paziente si assi-cura una riabilitazione funzionale, estetica e duratura. E’ sempre comunque indispensabile affi darsi a medici esperti e personale qualifi cato che indirizzino il paziente verso la riabilitazione di cui ha più bisogno, non si può infatti proporre estrazioni di tutti gli elementi dentali na-turali per sostituirli con degli impianti, a meno che non

ve ne sia certa indicazione, e per saperlo devono essere fatte le dovute indagini radiologiche specifi che per ogni singolo caso. Per quanto riguarda la protesi avvitata su sei impianti valgono le stesse regole di valutazione, bi-sogna dire che è un po’ più costosa della prima visto che ci sono due impianti in più, e proprio per questo diventa anche più sicura e stabile . consiglio vivamente, visto che la differenza di prezzo non sarà abissale, di optare per questo tipo di protesi, naturalmente se l’equipe me-dica ve ne darà indicazione.

Lo studio dentistico Salus 2.0 di Chioggia specializzato in cure odontoiatriche, grazie ad un personale qualifi cato offre una vasta gamma di servizi garantendo massima

qualità ad un costo contenuto. Tipologia di interventi denti-stici presso i nostri ambulatori: •Igiene orale professionale •Odontoiatria pediatrica •Chirurgia odontoiatrica •Conser-vativa •Endodonzia •Implantologia odontoiatrica •Protesi dentaria. Gli ambulatori polispecialistici Salus 2.0 forniscono prestazioni odontoiatriche, ortodontiche e cure specialistiche in ambulatorio per 6 giorni la settimana. Occupa attualmente 4 addetti, oltre a diversi collaboratori medici ed odontoiatri liberi professionisti. Tutti i collaboratori e i dipendenti dello stu-dio operano con integrità , qualità e professionalità per fornire ai pazienti soluzioni preventive e terapeutiche in linea con le conoscenze scientifi che attuali. Obiettivo per tutti i professio-nisti, ciascuno nella propria area di competenza, è identifi care gli strumenti più opportuni per anticipare e minimizzare i ri-schi e massimizzare l'effi cacia delle cure erogate. Con la con-sapevolezza di far parte di una organizzazione complessa capace di fondere qualità e responsabilità nella propria pratica clinica. Lo Studio opera nel campo dell'Assistenza Sanitaria Odontoiatrica Privata in regime libero professionale, non è convenzionato con il SSN ma con altri Enti Privati.

Studio dentistico Salus 2.0 di Rubinato Mauro & C.Via Don Eugenio Bellemo, 1430015 Chioggia - Veneziatel: 041.405006Fax: [email protected]

Direttore Sanitario: Dott. Ferrari Ruffino SalvatoreAut. San Nr. 85 del 21.05.2013

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Il dottor Francesco Pellegrini, spe-cialista in chirurgia toracica con perfezionamento in senologia,

visita presso 5 poliambulatori tra le Provincie di Ferrara e Rovigo.

“L’attività diagnostica contempla oltre alle visite senologiche, anche esami quali ecografi e mammarie, ago-aspirato, agobiopsia della mammella e di linfonodi - dice il dottor Pellegrini -. Ho collaborazioni con studi privati e pubblici, per poter gestire tutte le ne-cessità in questo ambito ed eseguire anche, per esem-pio, biopsie stereotassiche e risonanze magnetiche.

Nell’ambito dei tumori della mammella vi è una fascia di popolazione esclusa dallo screening che ne-cessita di accertamenti, mi riferisco in particolare ad un 25% di donne che sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Il consiglio è di iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni, soprattutto in caso di possibile coinvolgimento familiare-genetico”.

Presso la casa di cura S. Maria Maddalena di Oc-chiobello (Ro) il dottor Pellegrini concentra tutta l’atti-vità chirurgica senologica.

Partecipando ad un lavoro multidisciplinare e candidando la struttura di Santa Maria a diventare un punto senologico della rete sanitaria della Provincia,

si occupa di tumori mammari benigni, maligni, e delle linfoadenopatie.

In collaborazione con la dottoressa Olivia Capozzi, specialista in chirurgia plastica, esegue circa 100 interventi/anno tra radicali, conservativi, ricostrut-tivi e chirurgia radioguidata per l’apor-tazione del linfonodo sentinella.

Volontario ANDOS (associazione nazionale donne operate al seno), dal 2012 entra a far parte del comitato scientifi co provinciale, collabora con

il gruppo di Rovigo per l’organizzazione di iniziative quali ”Ottobre rosa” e diversi incontri divulgativi itine-ranti sul territorio provinciale incentrati sulla patologia mammaria .

Nel territorio deltizio il dott. Pellegrini visita ogni 15 giorni presso il poliambulatorio polispecialistico “MEDICA PORTO VIRO”. Sito web:www.docvadis.it/francesco-pellegrini/index.html

le nuove frontiere della senologiaLe visite di controllo sono importantissime: un 25% di donne sviluppano neoplasie in epoca pre-menopausale. Meglio iniziare i controlli dall’età di 25-30 anni

Dott. Federico Pellegrini- Santa Maria Maddalena Rovigo (0425 76 84 11) - Porto Viro (Presso Medica Porto Viro 0426 32 10 70) - Ferrara (0532 74 75 11)

Dott. Francesco Pellegrini

L’ULTRASCREEN o BI-TEST è un esame in grado di segnalare alcune even-

tuali malformazioni fetali, genetiche e cromosomiche. La translucenza nucale (NT) ha uno spessore variabile a seconda della settimana in cui viene eseguito l’esame ed in genere ha un valore compreso tra 1 e 2,5. L’esame viene effettuato tra l’11° settimana e 4 giorni e la 13° settimana e 6 giorni. In questa epoca la lunghezza del feto è compresa tra i 45 e gli 84 mm. L’aumento della NT fetale è associato con:- Trisomia 21, 13, 18;- Più di 50 malformazioni fetali e genetiche;- Aumento rischio morte endouterina del feto.Una volta effettuata la diagnosi di NT aumentata, l’o-biettivo principale risiede nel differenziare in maniera tempestiva e accurata i feti che presenteranno delle anomalie cromosomiche o strutturali da quelli che avranno uno sviluppo normale (Foto NT 1,7 mm).E’ presente una relazione tra l’incremento della NT e il rischio di malattie cromosomiche o altra patologia. Il Test è a basso rischio se inferiore a 2,5 (< 2,5), a rischio medio/alto se il valore è compreso tra 2,5 e 3,4, ad alto rischio se supera il valore 3,4. Alla misurazione della NT bisogna aggiungere il prelievo

con dosaggio della PapA e freeBeta-hCg (il primo valore rappresenta una pro-teina che è legata alla gra-vidanza, mentre il secondo valore è prodotto dalla pla-centa; essi subiscono delle alterazioni durante il I° tri-mestre di gravidanza nelle trisomie 13, 18 e 21). Si defi nisce positivo un test con cut-off maggiore di 1 su

300. Ciò signifi ca che elaborando con un programma (sca-test) i dati derivanti da: NT, età materna, dosag-gio della PapA, freeBeta hCg se il rischio è maggiore di 1:300 il test è positivo. A questo punto si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio rela-tivo alla presenza di anomalie cromosomiche. Ulteriori soft-markers ecografi ci da valutare che possono au-mentare l’attendibilità del test sono: lo studio dell’os-so nasale, il profi lo della tricuspide e dotto venoso, lo stomaco, il 5° dito della mano, il profi lo addominale e il rachide.

l’Ultrascreen, un esame serio Quando il test è positivo si consiglia di eseguire l’amniocentesi per dirimere il dubbio relativo alla presenza di anomalie cromosomiche

Ambulatorio Salus 2.0Via Don Eugenio Bellemo, 14 30015 Chioggia (Ve)tel: 041 40 50 06

Dott. Roberto Alfiero – Medico Chirurgo con specializzazione in CardiologiaMedica Porto Viro s.n.c.Piazza Repubblica, 15445014 Porto Viro (Ro)0426/[email protected]

cazione e quantifi cazione di quelle modifi cazioni della pressione arteriosa in senso temporale, è possibile l’applicazione di una prevenzione e più corretti criteri di cura; oggi possiamo quindi defi nire che la cura del-la pressione deve essere fatta in modo cronoterapico.

Com’ è noto, l’ipertensione arteriosa è uno dei più importanti problemi di salute pubblica in tutto il mondo.

L’impatto dell’ipertensione arteriosa è de-stinato a crescere ulteriormente a seguito di vari fattori tra i quali l’aumento della vita media e la riduzione della mortalità infan-tile in vari paesi del mondo. Le linee guida nord-americane ed europee raccomandano di ridurre la P.A. al di sotto dei valori di 140\90 mmhg con obiettivi più ambizio-si(<130\80) nei pazienti diabetici ed in quelli con insuffi cienza renale cronica. Il Cardiologo oggi ha come aiuto effi cace per far diagno-si di ipertensione arteriosa uno strumento importante che si chiama: Monitoraggio Ambulatoriale della pres-sione arteriosa (Holter pressorio). Oggi con l’uso di questo esame abbiamo la possibilità di far diagnosi nei soggetti di ipertensione arteriosa e di verifi care se la terapia dia copertura sulla pressione per 24.h. Attual-mente quindi è importante conoscere la cronobiologia della pressione arteriosa determinando in tal modo la terapia più appropriata ad ogni soggetto. Il corretto approccio quindi alla cura dell’ipertensione non può non avvalersi di tale test ove è possibile conoscere l’ampiezza dei valori pressori circadiani identifi cando la terapia ad hoc in ogni soggetto. Cosi con l’identifi -

il punto sull’ipertensione arteriosaLa cura della pressione dev’essere fatta in modo cronoterapico e il cardiologo ha a sua disposizione gli strumenti giusti per diagnosi e valutazioni della cura più adatta al paziente

Poliambulatorio Medica Porto Viro s.n.c.Corso Risorgimento 15445014 Porto Viro (Ro)tel: 0426 32 10 70

Permettono inoltre, in am-bito ginecologico, di individuare eventuali malformazioni uterine.

La quarta dimensione dell’ecografi a in 3D è rappresen-tata dal tempo in cui vengono acquisiti i volumi in cui si defi ni-scono le strutture in movimento. Attraverso il 4D è quindi pos-sibile visualizzare i movimenti degli arti o le espressioni del volto, ed è sorprendente, quanto emozionate per i genitori, notare

come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare. Questa metodologia innovativa di concepire l’ecografi a permette alla futura mamma, ma anche al papà, di rafforzare il bonding prenatale, ovvero il rapporto genitore-nascituro che pare già essere positivamente in-fl uenzato dall’ecografi a e che, a maggior ragione, sarà ancora più intenso nel caso dell’ecografi a tridimensionale e quadrimensionale.

L’ecografa in 3D e in 4D permette ai futuri genitori di avere una visione com-

pleta e tridimensionale del feto. Nello specifi co si tratta di una procedura che permette, attra-verso l’uso di ultrasuoni, di rile-vare in un secondo momento il volume attraverso l’elaborazio-ne di più piani bidimensionali. L’esame viene effettuato attra-verso delle sonde esterne che permettono di acquisire prima e di studiare poi, attraverso il pc, il volume del feto scom-ponendolo nei tre piani dello spazio, attraverso un processo che prende il nome di rendering ed evidenzia la superfi cie fetale, le strutture ossee o la vascolarizzazione di alcuni organi facendo venire alla luce alcune sezioni che non sa-rebbero altrimenti visibili con la sola ecografi a tradizionale. Oltre all’elaborazione 3D che scatta una foto tridimensio-nale del feto, è inoltre possibile osservare il nascituro in 4D ottenendo quindi l’effetto del movimento all’interno del grembo nel tempo, come avviene per i video.

Si tratta di strumenti che permettono di andare ad osservare in modo più puntuale e con maggior precisione le malformazioni venute alla luce con l’ecografi a bidimen-sionale.

l’ecografia 3D e 4DUno strumento puntuale per approfondire eventuali problemi ginecologici. E Per i futuri genitori è emozionate notare come il nascituro all’interno del grembo possa sorridere o sbadigliare

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Dr.ssa Alessia Marcato Psicologa-Psi-coterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali Studio Atma via Pozzuoli 13/b Spinea (Ve) - Cell. 3493610094

E non è raro che una delle ragioni principali riguardi l’ultima opzione, ossia un tradimento svolto a favore della coppia. E’ come se, l’azione infedele, non sia altro che un tentativo estremo e “violento” di espri-mere un messaggio di disagio che per troppo tempo è rimasto inascoltato o non compreso.

Certamente nella costruzione del tra-dimento concorrono anche l’attrazione, la fi sicità e l’emotività che sono gli aspetti più

visibili e consci, ma il fattore principale alla base di tutto è che in tante coppie, l’uno o l’altra non conoscono la grammatica dei sentimenti. E’ in questa ignoranza che va cercata la vera radice del tradimento, in quell’analfa-betismo sentimentale e comunicativo che è una costante presente sia nei colloqui terapeutici che in molte lettere inviate alle rubriche giornalistiche.

C’è molto amore che si perde, per l’incapacità di trovare le parole giuste. Quando si comunica davvero, il Noi nato dalla coppia non si lascia travolgere!Per ulteriori informazioni o appuntamenti la dott.ssa Marcato è disponibile al 349 3610094.

Il rientro dopo il periodo estivo comporta sempre momenti di disorientamento. Dall’estate ci aspettiamo tutti molto:

spensieratezza, legami, amicizie, gioco, di-vertimento e perché no, sesso. Ed è proprio in questa stagione calda, in un clima di maggio-re senso di libertà che molte coppie entrano in crisi e s’interrogano su quale sia il reale confi ne fra fedeltà, infedeltà e tradimento.

Tra i sostenitori di “la scappatella può ca-pitare” e quelli di “no, la scappatella è reale tradimento e rompe il patto della coppia” cerchiamo di capire cosa la letteratura e gli esperti esprimono a riguardo.

“L’infedeltà innanzitutto è una sbandata, il tra-dimento è la messa in crisi di un rapporto. La fedeltà, di per sé, non è un valore. Il valore è l’amore ad essa collegato.” (U. Galimberti)

Al di là della scissione tra amore e sessualità, che porta a defi nire come l’uomo traditore abbia un investi-mento ed una motivazione più sessuale, mentre la don-na traditrice più emotiva, il vero problema dell’infedele sta nel fatto che non tradisce il me. L’infedele tradisce il Noi, l’entità della coppia, un Noi che, forse, gli impedisce di evolversi.

A tal ragione, una delle domande basilari che spesso rivolgo alle coppie che si presentano in terapia a seguito di un tradimento, riguarda il defi nire quanto, in percen-tuale, il tradimento sia stato commesso per se stesso, quanto contro l’altro e quanto per la coppia.

Quanto conta l’(in)fedeltà?Galimberti: “La fedeltà, di per sé, non è un valore. Il valore è l’amore ad essa collegato”

Dott. Alessia Marcato

Studio dentisticoDental team s.r.l del dott. Diego longhinCampagna lupia (VE) - 30010tel. 0415140094

• Privo di raggi X: viene acquisita un’immagine del dente illuminato senza utilizzare raggi X.• Affi dabile: il dentista archivia le immagini e può seguire l’avanzamento della carie.Consigli per la cura dentaleMantenere i denti sani è l’obiettivo della moder-na odontoiatria, ma serve l’aiuto dei pazienti. Lavatevi i denti almeno due volte al giorno con lo spazzolino giusto per tre minuti con dentifrici

fl uorurati, usando un collutorio con clorexidina . Abituate i vostri fi gli a ricorrere al dentista, durante e dopo l’eruzione dei denti devono essere eseguite visite regolari; se sono spuntati i primi denti permanenti, questi dovrebbero essere sigillati come parte della prevenzione della carie. Rispettare una dieta equilibrata a basso contenuto di zucchero. Farsi visitare dal dentista almeno una volta l’anno, o ancora me-glio, ogni sei mesi. L’igiene dentale professionale eseguita regolarmente migliora la salute orale. La prevenzione, intesa come profi lassi regolare dal dentista e come cura dentale a casa propria, offre la migliore protezione contro la carie.Nei prossimi articoli svilupperemo l’argomento del-la prevenzione.

Cos’è la carieLa carie è una delle malattie infettive più fre-quenti. Quasi tutti ne soffrono nel corso della propria vita. Inizia quando i minerali dello smal-to vengono rimossi da acidi di origine batterica. Tra i denti restano spesso residui di cibo, e gli spazi interdentali sono quindi un ottimo nascon-diglio per i batteri. Proprio come negli iceberg, il 90% della carie si nasconde sotto la superfi cie. Il dente viene danneggiato dall’interno, spesso dall’esterno non si vede nulla. Con DIAGNOcam le carie possono essere individuate subito, in modo effi cace e poco invasivoCome funziona DIAGNOcam?Il principio è molto semplice: DIAGNOcam illumina il dente rendendo visibili come punti scuri le zone colpite da carie. Il dente è usato come un cristallo che conduce la luce, mentre la videocamera digitale cattura le immagini e le trasmette su uno schermo. Il tutto senza raggi X! Così le immagini possono essere acquisite più volte nel corso delle visite di controllo. Di ciò benefi ciano soprattutto i bambini, le donne in stato di gravidanza o i pazienti per i quali è bene evitare l’esposizione alle radiazioni.I vantaggi di una rilevazione precoce della ca-rie conDIAGNOcam:• Semplice: il dente è illuminato rendendo visibili le zone colpite da carie.• Tempestivo: la carie viene riconosciuta precocemente, riducendo l’uso del trapano.

la carie c’è o no? Diagnocam, la nuova luce per scoprirloEliminati per sempre i pericolosi raggi X

Il dott. Diego Longhin

Forse pochi sanno che l’ipoacusia, ossia la riduzione più o meno grave dell’udito, è uno dei problemi più diffusi al mondo. Più del 10% degli italiani ne soffre

e la causa è da attribuire a vari fattori quali l’invecchia-mento, esposizione a forti rumori e infezioni. La sordità se non affrontata in tempo si accompagna ad un veloce ed irreversibile decadimento delle funzioni cognitive e mnemoniche. Per le persone anziane la modifi cazione dell’umore e dell’affettività che si accompagna a diffi col-tà di comunicazione e ritiro sociale, sono da affrontare con un semplice controllo dell’udito per escludere o ac-certare l’eventuale esistenza di un defi cit uditivo. I Centri Dimensione Udire offrono un servizio professionale con la presenza di Audioprotesisti qualifi cati, per risolvere ogni problema di udito, mettendo al primo posto la centralità del paziente/utente, il suo stato di salute e la qualità nell’erogazione delle prestazioni.

Attraverso un colloquio con l’Audioprotesista sarà semplice capire le necessità della persona, tenendo conto della sua storia passata e dello stile di vita del pre-sente, per trovare la soluzione più adeguata alla propria perdita uditiva. Dimensione Udire si prende cura della persona in un vero e proprio percorso programmato per il recupero della perdita dell’udito, fatto di:

- tempestività nel servizio e controllo dell’udito gratuito

- tecnologie avanzate per la prova audiologica, con stanze silenti insonorizzate, per determinare la funzio-nalità uditiva

- scelta della protesi acustica digitale wireless, con design quasi invisibile

- prova di 30 giorni per trovare l’adattamento ideale- un servizio di assistenza continuo di post-vendita- apparecchi acustici tramite ASL INAIL (per aventi

diritto la protesi è gratuita)- un servizio a domicilio per chi ha diffi coltà a recarsi

nelle varie sedi I Centri Dimensione Udire offrono, competenza ed

esperienza, un rapporto con il paziente votato all’a-scolto e all’instaurarsi di una relazione di fi ducia. Ma soprattutto offrono la straordinaria possibilità di tornare a sentire e ritrovare, fi n da subito, un po’ di felicità!

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99

Dott.ssa Mariangela gaudio - Psicologa PsicoterapeutaRiceve su appuntamento presso “Studio di Psicologia e Psicoterapia” – Mirano (VE)tel. 342 1655155 www.mariangelagaudio.it

Il Disturbo Depressivo Maggiore, co-munemente defi nito ‘depressione’, appartiene alla categoria diagnostica

dei Disturbi dell’Umore, ed è caratterizzato dalla presenza di sintomi di tipo cognitivo (visione negativa di se stessi, della propria vita, del proprio futuro, autocritica, autosva-lutazione, mancanza di speranza, idee di morte, etc.), emotivo (tristezza, angoscia, disperazione, mancanza di motivazione e ri-dotta capacità di trarre piacere dalle attività che in passato procuravano gioia e soddi-sfazione, sensi di colpa eccessivi o inappro-priati, etc.), comportamentale (riduzione delle attività quotidiane, isolamento sociale, riduzione dell’attività sessuale, etc.) e fi sio-logico (perdita di energia, senso di fatica, diffi coltà di concentrazione e di memoria, perdita dell’appetito, disturbi del sonno, etc.).

A fronte di tale quadro sinto-matologico appare chiaro come la depressione può creare gravi ripercussioni sulla vita quotidia-na della persona, in quanto lo svolgimento delle abituali attività quotidiane può diventare molto diffi coltoso a causa della sfi ducia in sé e dei sintomi che tipica-mente si manifestano, i quali possono ali-mentare ulteriormente la visione negativa, globale e assolutistica, che la persona ha di se stessa (arrivando ad auto-defi nirsi come “incapace”, “fallita”, “senza speranza”, etc.) e le conseguenti intense emozioni di tristezza e angoscia provate. In relazione a ciò, assume rilevanza evidenziare come la persona che attraversa un periodo di depressione mette in atto alcuni comporta-menti disfunzionali ‘tipici’, i quali creano un ‘circolo vizioso’ e mantengono nel tempo lo stato di sofferenza. In tale prospettiva, si rileva come nel Disturbo Depressivo si manifesta una marcata compromissione nello svolgimento di attività consuete in quanto, a causa della mancanza di inte-resse o energia, spesso vengono abban-donati o ridotti notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, diminuendo in questo modo la possibilità di sperimentare un seppur breve stato mentale positivo, ed allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti e dalla persona che era. Ad esempio, sperimentando molta fatica nell’affrontare e gestire le normali oc-cupazioni quotidiane (es. lavorare, studiare, fare la spesa, preparare da mangiare, svol-

gere faccende domestiche, etc.), la persona inizia ad evitarle, a rimandarle, o a delegar-le a qualcuno; provando apatia e disinteres-se quasi per tutto, smette di uscire, evita il contatto con altre persone e trascorre molto tempo a letto o davanti alla televisione, rimuginando sui propri pensieri negativi ed impedendo a se stessa di vivere esperienze maggiormente gratifi canti.

Tale situazione può condurre ad uno stravolgimento delle relazioni sociali abituali, in quanto la persona può prova-re vergogna, senso di inferiorità o di colpa per la situazione che vive e, a causa di ciò, allontanarsi ulteriormente dagli altri, intrap-polandosi in una solitudine dolorosa; in altri casi, può considerarsi incapace di svolgere autonomamente le attività consuete, e so-

pravvalutare irrealisticamente le diffi coltà insite in esse, diventando in tal modo ecces-sivamente dipendente dagli altri. L’umore depresso infl uisce anche sul rapporto con il proprio corpo, ovvero la persona che soffre di depressione spesso manifesta mancanza di interesse o diffi coltà nel curare il suo aspetto fi sico e mangiare in modo regolare.

Purtroppo i comportamenti di evi-tamento sopra tratteggiati, pur dando l’illusione di alleviare momentaneamente il malessere (in quanto sottraggono la per-sona allo sforzo di fare ciò che non ha più voglia di fare), in realtà conducono ad un graduale peggioramento della situazio-ne problematica ed hanno una profonda ricaduta sull’autostima del paziente, in quanto la persona può giungere a per-cepirsi maggiormente come “incapace” e “diversa” da come era in precedenza, convincendosi di non essere più in gra-do di svolgere attività precedentemente attuate; inoltre, può credere di non riuscire più a trarne soddisfazione e piacere, aggra-vando in tal modo la valutazione negativa di se stessa e della propria vita attuale e la sfi ducia verso il futuro.

La psicoterapia cognitiva confi gura i

Sintomi cognitivi e comportamentali nel Disturbo Depressivo Maggiore

Dott.ssa Mariangela Gaudio

A causa della mancanza di interesse o energia, spesso la persona abbandona o riduce notevolmente gli impegni quotidiani e le attività piacevoli consuete, allontanandosi sempre più dalle proprie abitudini precedenti

processi di insorgenza e mantenimento del-la depressione attraverso l’individuazione delle cognizioni disfunzionali che inducono la persona a considerare se stessa, la sua vita e il suo futuro in maniera irrealistica-mente o irreversibilmente negativa. In tal senso, emerge come molti sintomi sopra citati costituiscono la conseguenza dell’at-tivazione di errori sistematici insiti nel modo di pensare della persona, che determinano la conseguente sofferenza emotiva e i com-portamenti problematici, e mantengono viva la convinzione della validità dei suoi concetti negativi, malgrado vi siano chiare prove del contrario.

Le distorsioni cognitive caratteristiche della depressione si manifestano con diversi livelli di gravità. In tal senso, mentre nella

depressione più lieve generalmente la persona riesce a rendersi consa-pevole più facilmente del fatto che l’auto-critica durissima, l’interpre-tazione eccessivamente negativa degli eventi o la sua aspettativa di un futuro nero è generata da invo-lontari errori di valutazione, i quali costruiscono una ‘realtà’ distorta, deformata, viceversa nel momen-to in cui la depressione peggiora

la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi angoscianti, persistenti e ripetitivi, che generano descrizioni della realtà gravemente falsate, e di-viene molto diffi cile constatare che non sussiste connessione tra le situazioni effettive e le in-terpretazioni negative che essa ne trae. Ad esempio, la perso-na può valutare erroneamente se stessa come globalmente “inadeguata”, completamente priva di qualche qualità conside-rata importante, oppure nutrire l’aspettativa che le sue diffi coltà e sofferenze attuali si protrarranno indefi nitamente, provando dunque uno stato d’animo di disperazione e angoscia.

Sulla base di quanto sopra delineato, nell’ambito del modello teorico cognitivo, l’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focaliz-za soprattutto sull’attenta valutazione e correzione delle cognizioni attraverso cui il soggetto costruisce l’interpretazione, la spiegazione, l’anticipazione degli eventi passati presenti o futuri, la valutazione di se stesso e della sua vita, aiutando la

persona a individuare e modifi care le convinzioni disfunzionali che contribui-scono a creare, mantenere ed esacerbare la sofferenza emotiva. In relazione a ciò, si rileva come la correzione delle valutazio-ni distorte relative a se stessi, alla propria vita o al proprio futuro conduce ad un graduale cambiamento sul piano emotivo e comportamentale. Ad esempio, nel caso di un episodio depressivo conseguente ad un evento molto doloroso la persona può riuscire progressivamente ad abbandonare la convinzione iniziale di un futuro irrime-diabilmente rovinato, giungendo a costruire una successiva ri-valutazione della propria esperienza; in tal modo, riuscendo ad attua-re un cambiamento nel modo di pensare,

pian piano la persona riesce a superare la disperazione iniziale e, conseguentemente a ciò, comincia a sentire il riemergere di una maggiore fi ducia in sé e nelle proprie possibilità di migliorare la situazione attua-le, giungendo ad una successiva graduale ripresa della motivazione e dell’energia ne-cessaria per gestire gli impegni quotidiani.

Parallelamente a ciò è necessario intervenire sul piano del comportamento quotidiano, attuando in maniera gradua-le specifi ci cambiamenti e procedendo in direzione inversa rispetto alla tendenza all’inattività e all’isolamento sociale in-dotta dal disturbo. In tal senso, a fronte della sintomatologia evidenziata è necessa-rio attuare una progressiva riattivazione a livello comportamentale, che gradualmente consentirà alla persona di trarre sollievo e distrazione dalle rimuginazioni negative e dalla disforia, e successivamente permette-rà di valutare empiricamente l’infondatezza delle idee estremamente negative relative a se stesso e alla propria capacità di svolgere le normali attività e di trarne piacere. In

tale direzione, il cambiamento dei comportamenti depressivi consente di giungere a cambiamenti cognitivi, ovvero sul piano dei pensieri, della visione di se stesso e delle proprie capacità, della propria vita attuale e del proprio futuro.

A fronte di quanto esaminato nel presente contributo, pertanto, si rileva come il cambiamento cognitivo

conduce ad un conseguente miglioramento del tono dell’umore e ad una progressiva diminuzione dell’intensità dei vari sintomi manifestati, i quali a loro volta infl uiranno positivamente sui pensieri e sul compor-tamento quotidiano, interrompendo in tal modo il circolo vizioso della depressione in cui la persona si era intrappolata.

Nel momento in cui la depressione peggiora la persona appare chiusa in un vortice di pensieri negativi ancoscianti, persistenti e ripetitivi

E’ necessario individuare e interrompere il “circolo vizioso” che genera il mantenimento del disturbo

L’intervento psicoterapeutico rispetto al Disturbo Depressivo Maggiore si focalizza soprattutto sulla valutazione e correzione delle convinzioni disfunzionali attraverso cui la persona costruisce i giudizi distorti relativi a se stessa ed alla propria vita, e sulla progressiva riattivazione del comportamento quotidiano, che consente di trarre sollievo dalle rimuginazioni e di valutare empiricamente l’infondatezza delle previsioni negative sulle proprie capacità”

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45A tavola

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46 oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ALTI E BASSI IN

ARRIVO IN CAMPO SENTI-MENTALE. SARETE CONTRADDIT-

TORI: ORA PASSIONALI E GRINTOSI ORA INCERTI SALUTE NON STRAPAZZATEVI TROPPO ANCHE SE VI SENTITE IN FORMA. UNA SANA ALIMENTAZIONE VI AIUTERÀ A STAR BENE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO LA

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DURRE E GIOCARE CON GLI SGUARDI CHE VI GA-RANTIRANNO IL SUCCESSO

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CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO I CON-TRASTI TACIUTI NEL

CUORE DI CHI AMATE METTONO RADICI: CORRETE AI RIPARI E CONCEDETEVI UN CHIARIMENTO SALUTE NON SCEGLIETE IL CIBO COME MEZZO CONSOLATORIO. DOVETE AVERE UNA BUONA SCORTA DI PAZIENZA. EVITARE GLI ECCESSI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SARETE APPAS-SIONATI E AUDACI, PRONTI A

SPAZZARE VIA ANTICHI RESI-DUI DEL PASSATO. IN AR-RIVO NOVITÀ IMPORTANTI SALUTE I PIANETI INCOR-

AGGIANO LO SPORT E LA MUSCOLATURA PER SMALTIRE PESO E DELINEARE LA SILU-ETTE UN PO’ APPESANTITA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO LE BRACCIA DI CUPIDO SONO AP-

ERTE E TI ASPETTANO. OCCORRE, PERÒ, CHE TU ABBIA FIDUCIA E TI LASCI AN-DARE SALUTE AMMINISTRATE BENE LE VOSTRE FORZE PERCHÉ ARRIVATE UN PO’ STANCHI E ALL’ORIZZONTE NON C’È UNA RIPRESA COMPLETA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO QUALCHE CONTRADDIZIONE FA-

MILIARE POTREBBE RENDERVI LA VITA DIFFICILE. SIATE PAZIENTI CON CHI AM-ATE SALUTE SARETE MOLTO NERVOSI, IRRITABILI, SCONTENTI. SI FARANNO SENTIRE I CLASSICI ACCIACCHI DI STAG-IONE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO SIETE

PERSONE DI-VERSE: I PROBLEMI

CHE AVETE AFFRONTATO IN PASSATO VI HANNO RESO PIÙ FORTI SALUTE LA FORMA FISICA SARÀ SOGGETTA A QUAL-CHE CALO IMPROVVISO, MA IL BILANCIO SARÀ POSITIVO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RICHIESTE IRRITANTI IN FAMIGLIA,

BATT I- BECCHI CON GLI AMICI, EQUIVOCI E AMBIGUITÀ: TOLLERANZA SALUTE RAFFREDDORI E CLASSICI MALANNI DI STAGIONE STANNO IN AG-GUATO: ATTENTI AI COLPI DI FREDDO ALLE VIE RESPIRATORIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO MOLTE LE CONTRADDIZIONI CHE AGITANO

I RAPPORTI PERSONALI. SIATE CAUTI E NON PRETENDETE DI IM-

PORRE IL VOSTRO PARERE SALUTE LE DIFESE IMMUNITARIE BASSE VI FANNO SENTIRE FIACCHI E SVOGLIATI. DOVETE SFORZARVI DI ESSERE PIÙ ATTIVI

LEONEDAL 23/07AL 23/08

FASCINO TANTA VOGLIA DI VIAGGIARE, DIVER-TIRSI E CONOSCERE GENTE NUOVA. FINAL-MENTE SI ESCE DAL LETARGO CRONICO

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