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Comunicazione e potere Manuel Castells (2009)

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Comunicazione e potere

Manuel Castells (2009)

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Analisi dell'opinione pubblica 2010/11

1. IL POTERE NELLA SOCIETA’ IN RETE

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Una premessa

Il potere è basato sul controllo della comunicazione e dell’informazione sia che si tratti del macropotere dello stato o delle corporation dei

media, o del micropotere di organizzazioni di ogni sorta Il potere è più che comunicazione, e la comunicazione eccede

il potere Ma il potere, appunto, si fonda sul controllo della

comunicazione Il potere della comunicazione sta al cuore della struttura e

della dinamica della società (pp. xix-xx) Il potere nella società in rete (network society) è il potere di

comunicare (p. 57)

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Il potere La società si definisce intorno a valori e istituzioni, e ciò

che è considerato di valore e istituzionalizzato è definito da relazioni di potere Potere come processo fondamentale nella società

Il potere è la capacità relazionale che permette a un attore sociale di influenzare asimmetricamente le decisioni di altri attori sociali in modo tale da favorire la volontà, gli interessi e i valori dell’attore che esercita il potere

Le relazioni di potere sono inquadrate dal dominio, il potere strutturale insito nelle istituzioni della società Istituzioni, organizzazioni e discorsi politici e sociali come

“relazioni di potere cristallizzate”

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Meccanismi di formazione del potere

Vari elementi interagiscono nel processo di produzione e riproduzione delle relazioni di potere

I due principali meccanismi di formazione del potere identificati dalle teorie del potere sono:

1) La coercizione (possibilità del ricorso alla) forza, violenza, dominio istituzionalizzato

sfera del potere politico

2) Il discorso costruzione di significato condiviso, definizione di ciò che è “valore”, insieme di

linguaggio, valori e cornici interpretative che inquadrano l’azione umana sfera della comunicazione

Ma c’è un rapporto di interazione e complementarietà tra capacità coercitiva e capacità discorsiva nelle relazioni di potere

La coercizione deve essere integrata da un discorso in grado di legittimarla cfr. Weber e la “violenza legittima” dello Stato, Habermas e la legittimazione procedurale della

democrazia, Foucault e i “discorsi disciplinari”

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Stato e potere nell’era globale “Il potere è relazionale, il dominio è istituzionale” Una forma particolarmente rilevante di dominio è

rappresentata dallo stato Ma lo stato è un’entità storica, e la quantità di potere che

esso detiene dipende dal contesto storico e dalla struttura sociale complessiva in cui opera

Il nostro contesto storico è contrassegnato dai processi di globalizzazione e dall’emergere della società in rete (pp. 7-9)

Le relazioni di potere trascendono il livello nazionale Si situano al contempo a un livello locale e globale

Lo stato-nazione non scompare, ma evolve verso lo “stato a rete”

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La teoria delle reti La rete è un insieme di nodi interconnessi Qualsiasi componente di una rete è un nodo, la cui funzione e il cui

significato dipendono dai programmi della rete (e dalla sua interazione con altri nodi della rete)

Le reti (e gli insiemi di interessi e valori che incarnano) cooperano e competono tra loro

1. Cooperazione è la capacità di comunicare tra reti, che dipende dai “protocolli di

comunicazione” (codici, standard comunicativi) e dall’accesso a punti di connessione (commutatori, o switches)

2. Competizione in termini di superiore efficienza performativa e/o capacità di cooperazione ma anche di capacità di attacco ai switches di reti concorrenti o di

interferenza nei loro protocolli di comunicazione

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La rete come forma di organizzazione sociale Organizzazioni verticali/gerarchiche (stati, burocrazie, eserciti, apparati

religiosi, ecc.) storicamente predominanti Ma la forma-rete di organizzazione sociale, sempre esistita, diventa la

forma organizzativa più efficiente grazie alle trasformazioni tecnologiche Da energia, ferrovia, telegrafo fino alla rivoluzione microelettronica nelle

tecnologie di informazione e comunicazione (l’Età dell’informazione) L’efficienza delle reti dipende da 3 loro proprietà:1. Flessibilità

capacità di auto-riconfigurarsi e adattarsi ai mutamenti ambientali

2. Scalabilità capacità di espandere o ridurre le proprie dimensioni

3. Capacità di sopravvivenza i codici della rete sono presenti in diversi nodi e quindi riproducibili

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Le reti sono dunque strutture di comunicazione complesse costruite intorno a un insieme di obiettivi che assicurano simultaneamente unità di scopo e flessibilità di esecuzione grazie alla loro adattabilità all’ambiente operativo. Sono allo stesso tempo programmate (obiettivi e procedure operative sono programmati da attori sociali) e autoconfigurabili (capacità di autoconfigurarsi nella ricerca continua di assetti di rete più efficienti) (p. 15)

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Le attività centrali della vita umana sono organizzate da reti: Mercati finanziari; produzione e distribuzione di beni e servizi;

scienza, tecnologia, istruzione universitaria; mass media; Internet; cultura, arte, spettacolo, sport; religione; economia criminale; istituzioni internazionali che gestiscono l’economia globale e le relazioni intergovernative; le ONG e i movimenti sociali (p. 20)

Tutte questi reti sono globali Il grosso dell’esperienza umana è locale, ma la struttura sociale

è globale, data dall’interconnessione di queste reti globali

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La società in rete globale La società in rete è una società la cui struttura sociale ruota

intorno alle reti attivate da tecnologie dell’informazione e della comunicazione digitali

La società in rete è una società globale Un’architettura globale di reti incessantemente programmate e

riprogrammate, a seconda delle relazioni di potere specifiche a ciascuna di esse

Le reti operano in base a una logica binaria: inclusione/esclusione

L’esclusione dalle reti globali equivale all’emarginazione strutturale nella società globale in rete Frammentazione della società in inclusi ed esclusi come carattere

strutturale della società in rete globale

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Il valore nella società in rete La società in rete globale è una struttura sociale multidimensionale

in cui reti di diverso tipo hanno diverse logiche di creazione del valore

La definizione di ciò che costituisce valore dipende dalla specificità della rete e del suo programma Accumulazione di capitale, potere militare, dominio politico, influenza

culturale come possibili “valori supremi” Il valore è un’espressione del potere: coloro che detengono il

potere (che spesso non coincidono con coloro che sono al governo) decidono che cosa è di valore Portata globale del fenomeno e importanza delle relazioni di dominio tra

reti Media come reti-chiave nel processo di creazione del valore, in quanto

fonti primarie dei messaggi e delle immagini che raggiungono le menti degli individui

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Lo stato a rete Stato come insieme delle istituzioni del governo della

società e loro agenzie istituzionalizzate di rappresentanza politica e di gestione e controllo della vita sociale

Lo stato mira ad affermare la propria sovranità Lo stato definisce le condizioni della cittadinanza I processi di globalizzazione (strutturazione delle relazioni

nelle reti globali) hanno provocato una crisi dello stato-nazione come entità sovrana

Gli stati-nazione tuttavia non scompaiono, ma si trasformano adattandosi al nuovo contesto Tre principali meccanismi di reazione:

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Si associano tra loro e formano reti di stati A diversi livelli di funzionalità e “condivisione” della sovranità Da UE a G20, da Nato a Nafta

Ricorrono a una rete sempre più fitta di istituzioni internazionali e organizzazioni sovranazionali per affrontare questioni globali Da ONU a WTO, FMI, Banca Mondiale, Tribunale Penale

Internazionale Tendono a dare vita a un processo di devoluzione del potere ai

governi regionali e ai governi locali Con canali di partecipazione aperti a organizzazioni non governative Forme di “governance” come risposta/effetto della crisi di

legittimazione politica

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Lo stato a rete emergente è dunque caratterizzato dalla condivisione di sovranità e responsabilità tra diversi stati e livelli di governo, e dalla flessibilità delle procedure di governance

Possibili progressi in termini di efficienza, ma il sistema della rappresentanza politica diviene così più “oscuro” e distante dal controllo dei cittadini Lo stato a rete si trova a affrontare crescenti problemi di

coordinamento tra i vari livelli coinvolti nell’azione statale Effetti contraddittori sulla legittimazione politica complessiva

delle istituzioni stato-nazionali

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Di particolare rilevanza appare il problema geopolitico Nella nuova rete di governance globale, gli stati-nazione continuano

a perseguire principi politici tradizionali Massimizzare interessi stato-nazione Soddisfare interessi personali/politici/sociali degli attori politici stato-

nazionali Governance globale vista come un terreno di opportunità invece che come

contesto per definizione di progetti condivisi In un mondo globalmente interdipendente e oggettivamente

multilaterale Tendenza degli attori statali più potenti ad agire unilateralmente Reviviscenza dei nazionalismi e dei tentativi di restaurazione della sovranità

in risposta alle crisi/contraddizioni della globalizzazione Effetti in termini di caos sistemico e impossibilità di un sistema di

governance globale costituzionalmente fondata a rete

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Il potere nelle reti Quattro forme distinte di potere nelle società in rete globale

(anche pp. 534-6)1. Networking power (potere “retificante”)

Capacità di far andare un medium o un messaggio in rete tramite procedure di gatekeeping

Forma di potere che opera per inclusione/esclusione nelle reti Persistenza del potere di networking nelle mani dei gatekeeper,

nonostante moltiplicazione dei punti di accesso in rete

2. Network power (potere “in rete”)1. È dato dagli standard, o dai “protocolli di comunicazione”, che

determinano le regole di inclusione in rete 1. Quelle che si devono accettare una volta entrati 2. Ex.: “Washington consensus” (o neo-liberismo) come principio-standard

nell’economia di mercato globale anni ‘90-2000

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3. Networked power (potere “reticolare”) È la forma di potere esercitata da determinati nodi su altri nodi

all’interno della rete programmando gli obiettivi della rete stessa Questo potere è esercitato da una molteplicità di

“programmatori” in ciascuna rete Ex.: nella rete dei mercati finanziari globali: FMI, agenzie di rating, Wall

Street, Dipartimento del Tesoro USA, Federal Reserve, ecc. Nel caso delle reti di comunicazione, si traduce nel potere di agenda, di

direzione e di decisione editoriale Ma sono i programmatori nel loro insieme a costituire una rete

decisionale per stabilire e gestire i programmi della rete Nel complesso, il potere reticolare dei programmatori nella

comunicazione è finalizzato a “costituire i programmati”, vale a dire a richiamare pubblico

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4. Network-making power (potere di creazione delle reti) Il potere di creare reti come “forma suprema” di potere nella società in

rete È detenuto da quegli attori e da quelle reti di attori che, grazie alla loro

posizione nella struttura sociale, sono in grado di creare, impiantare e programmare reti I “meta-programmatori”, che – esempio della rete della comunicazione – sono

i proprietari e i controllori delle aziende mediatiche (mercato o stato) I meta-programmatori stessi sono reti aziendali, o “reti che creano reti”, che

stabiliscono la “formula” (il valore) di una rete Creazione di profitto, creazione di potere, creazione di cultura, o tutte e tre le cose

E di controllare il punto di connessione tra le varie reti strategiche Commutatori (Switchers), che controllano la “commutazione reticolare”, cioè

la gestione dell’interfaccia tra due o più reti Ex.: Murdoch e la commutazione tra reti mediatiche, politiche, finanziarie e culturali

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Potere e contropotere nella società in rete Nella società in rete globale, la resistenza al potere si affida ai

medesimi due meccanismi che costituiscono il potere: i programmi delle reti e le commutazioni tra reti Riprogrammare le reti di comunicazione significa introdurre nuove

istruzioni e nuovi codici nei programmi delle reti Ex.: sostituzione del PIL con indicatori di crescita sostenibile, o di percezione di

“felicità” (o di soddisfazione per la vita) da parte dei cittadini, ecc. Esempi di “riprogrammazioni” più radicali sono quelle dei fondamentalismi religiosi: se il

“volere di Dio” è il codice assoluto, le reti istituzionali che costituiscono il sistema giudiziario devono essere riprogrammate

L’altro meccanismo di contropotere consiste nel blocco dei commutatori di connessione tra reti Ex.: bloccando il collegamento tra grandi aziende e sistema politico Minacce più radicali si indirizzano ai commutatori materiali strategici della società in

rete Vedi gli attacchi terroristici (materiali o psicologici) a infrastrutture come trasporti aerei,

reti di computer, sistemi di informazione, ecc.

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Quindi, la resistenza alla programmazione e la manomissione dei collegamenti per difendere valori e interessi alternativi sono le forme di contropotere attuate dai movimenti sociali e dalla società civile (p. 55)

Il problema è che le reti di potere sono di norma globali mentre la resistenza del contropotere è di norma locale

Come raggiungere il globale dal locale è la questione strategica chiave per i movimenti sociali della nostra epoca

Tuttavia, alcuni movimenti di contropotere sono essi stessi reti globali-locali (movimento antiglobalizzazione, movimento ecologista) vedi anche l’organizzazione reticolare globale di Al Qaeda

La resistenza al potere programmato nelle reti si svolge anch’essa mediante le reti

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2. LA COMUNICAZIONE NELL’ERA DIGITALE

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Il processo di comunicazione La comunicazione è la condivisione di significato tramite

lo scambio di informazione Il processo di comunicazione è definito dalla tecnologia

della comunicazione, dalle caratteristiche dei mittenti e dei destinatari dell’informazione, dai loro codici culturali di riferimento, e dalla portata dei processi di comunicazione

Il significato non può essere inteso che nel contesto delle relazioni sociali in cui informazioni e comunicazioni vengono elaborate

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Una rivoluzione della comunicazione? Due trasformazioni decisive:

1. Trasformazione tecnologica La digitalizzazione della comunicazione

2. Trasformazione nella struttura organizzativa e istituzionale della comunicazione

Formazione di reti aziendali globali sotto forma di grandi conglomerati multimediali

L’esito è l’esistenza di un nuovo sistema di comunicazione digitale e multimediale globale Implicazioni - anche contraddittorie - regolative e giuridiche,

commerciali e finanziarie, sociali e culturali del sistema di comunicazione globale nell’era digitale

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La convergenza tecnologica Un processo di convergenza tecnologica sta rimescolando

i confini tra i media Convergenza tra reti di telecomunicazione, reti informatiche e

reti di informazione grazie al networking digitale e alle nuove tecnologie (fibra ottica, banda larga, satellite, wireless …)

Saltano i confini tra comunicazione di massa, comunicazione interattiva, comunicazione interpersonale e altre forme di comunicazione

Mescolamento dei flussi di comunicazione verticali e orizzontali, unidirezionali e interattivi, one-to-many e many-to-many

Combinazione di tutte le forme di comunicazione in un ipertesto globale, multimodale e multicanale

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L’autocomunicazione di massa L’autocomunicazione di massa è questa forma storicamente

nuova di comunicazione “Di massa” per la potenzialità di raggiungere un pubblico globale

Internet e reti p2p “Autocomunicazione”

Autogenerata per contenuto, autodiretta per emissione e autoselezionata per ricezione da molti che comunicano con molti

L’autocomunicazione di massa e diversifica la produzione e moltiplica i punti di accesso nel processo comunicativo

Potenziale di autonomia senza precedenti per i soggetti comunicativi

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Gli adolescenti non riescono neppure a capire il concetto di una televisione guardata secondo la programmazione stabilita da qualcun altro (p. 72)

Per i teenager, ciò che importa non è avere quindici minuti, ma quindici megabyte di notorietà (p. 77)

Le comunità online stanno conoscendo un rapido sviluppo non come mondo virtuale ma come virtualità reale integrata con altre forme di interazione in una vita quotidiana sempre più ibridata dai media

La comunicazione wireless è diventata la piattaforma di distribuzione principale per molti generi di prodotti digitalizzati

Il carattere chiave della comunicazione wireless non è tanto la mobilità, quanto la connettività perpetua (p. 79)

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Le reti aziendali multimediali globali Trasformazioni della struttura organizzativa e istituzionale della

comunicazione Processi di globalizzazione, digitalizzazione, networking e deregulation

Formazione di reti globali di aziende multimediali globali interconnesse e organizzate intorno a partnership strategiche

Reti fondate intorno a nodi dominanti Piccolo numero di megacorporation con capacità di connettersi ovunque

a organizzazioni mediatiche focalizzate localmente e nazionalmente Rimozione limiti all’espansione dei media privati, consolidamento del

controllo oligopolistico da parte di poche aziende Le “magnifiche sette” (o le “grandi sorelle”): Time Warner, Disney, News

Corporation, Bertelsmann, NBC Universal, Viacom, CBS Più le maggiori società diversificate di internet/computer: Google, Microsoft,

Yahoo!, Apple

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Tendenze organizzative dei media globali La rete delle global media organizations si fonda su alcune tendenze

organizzative tra loro correlate:1. Concentrazione della proprietà

Graduale restringimento del numero di media dominanti

2. Diversificazione delle piattaforme Integrazione verticale delle piattaforme (canali TV via cavo o etere,

produzione cinematografica, piattaforme di social networking, ecc.) entro ogni grande corporation mediatica

3. Segmentazione e personalizzazione del pubblico Frammentazione dei canali, narrowcasting, diversificazione e

customizzazione del prodotto, dai pubblici target al contenuto individualizzato

4. Economie di sinergia Fusioni non di proprietà, ma di produzioni (partnership) , in una strategia

organizzativa di retificazione globale

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Le politiche di regolamentazione La configurazione del nuovo sistema multimediale globale è

stata resa possibile dall’evoluzione delle politiche di regolamentazione nel mondo

I campi principali di regolamentazione della comunicazione: Broadcasting televisivo, stampa, Internet, reti di telecomunicazione

Le aree di regolamentazione Regolamentazione del contenuto; della proprietà; del servizio per

operatori ed emittenti Pluralità di regolatori istituzionali, anche a livello nazionale

Organi legislativi, commissioni governative, authorities garanti delle comunicazioni, ministeri, ecc.

Difficoltà di una governance globale, ma tendenze nazionali univoche

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Negli USA, successive misure legislative a partire dagli anni ’80 e fino all’era dell’amministrazione Bush hanno drasticamente ridotto le restrizioni sulla concentrazione proprietaria nelle industrie mediatiche

Tendenza alla liberalizzazione, alla privatizzazione, alla deregulation Annullamento delle restrizioni sulla proprietà incrociata dei media Possibilità di integrazione verticale tra gestori, produttori e fornitori di

contenuti Modello di ri-regolamentazione favorevole alle grandi aziende

nell’industria delle telecomunicazioni In Europa, politica normativa orientata a graduale, ma limitato

abbandono del controllo dei governi nazionali su radio e TV Commercializzazione dei media e aggancio delle aziende mediatiche alle

reti di business globale

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Le nuove “recinzioni” di Internet Internet rappresenta uno spazio potenziale di autonomia

comunicativa e il vettore principale dell’autocomunicazione di massa

Tuttavia, la privatizzazione e la commercializzazione di internet sono uno degli scopi dei gruppi mediatici integrati in reti multimediali globali Internet come risorsa per creazione di nuovi mercati e di nuove

opportunità commerciali (logica di business dei media in rete) Trasformazione dell’infrastruttura delle comunicazione in una

serie di “aiuole recintate” gestite da operatori di rete “Mentre noi eravamo occupati a proteggere la libera frontiera

elettronica dall’intrusione del Grande Fratello (il governo), le Grandi Sorelle (gli operatori delle reti maggiori) […] sono divenute responsabili del restringimento del libero spazio virtuale” (p. 129)

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Verso un controllo verticale e unilaterale? Il sistema della comunicazione digitale globale, pur

rispecchiando relazioni di potere, non è basato sulla diffusione dall’alto verso il basso di un’unica cultura dominante

Esso è diversificato e flessibile, aperto nel contenuto dei messaggi, dipendente da specifiche configurazioni di business, potere, cultura

La comunicazione delle multinazionali è diversificata e, in una certa misura, competitiva, lasciando spazio per scelte diverse di strategia di marketing

Emerge inoltre un’audience creativa che rimescola la molteplicità di messaggi e codici che riceve con i propri codici e progetti di comunicazione (e quindi reinterpreta attivamente e “negozia” i significati dei messaggi) (pp. 165-7)

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3. LE RETI DELLA MENTE E IL POTERE

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La mente La mente è il processo di creazione e elaborazione di

immagini mentali (visive o meno) nel cervello Le idee, ad esempio, sono configurazioni di immagini mentali

A loro volta, le immagini mentali si appoggiano su specifiche configurazioni di reti neurali Connessioni di neuroni, o cellule nervose presenti a decine di

miliardi nel cervello e capaci di interconnettersi in infinite combinazioni

La mente è quindi un processo, ma un processo materiale che si svolge entro un organo, il cervello, che a sua volta interagisce con il resto del corpo

Reti di associazioni consolidate nel tempo tra certe immagini, idee e sentimenti si strutturano in modelli neurali più stabili

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La mente procede per (reti di) legami, associazioni, corrispondenze, collegamenti fra modelli neurali più o meno “incorporati” (o inscritti materialmente nei circuiti cerebrali) dall’esperienza personale e/o culturale e eventi del mondo fisico

Gli eventi reali sono dunque elaborati dall’individuo in base alle proprie mappe mentali, o reti di associazioni costituite tra modelli neurali nel cervello

Gran parte di questa attività di elaborazione è inconscia, ma la mente “conscia”, che richiede un livello superiore di manipolazione delle immagini, è in grado di modificare le corrispondenze tra eventi esterni e mappe interne

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Il ruolo delle emozioni Le neuroscienze hanno dimostrato negli ultimi decenni (da

Damasio 1994) il ruolo preminente delle emozioni nel comportamento sociale e nelle decisioni degli individui Emotions are distinctive patterns of neural and chemical responses

(p. 173) Reazioni a uno stimolo (ECS, Emotionnally Competent Stimulus)

rappresentato dal contenuto di una data percezione Emozioni basilari: paura, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità, rabbia

A fronte di un evento “mappato” come negativo o positivo, il cervello attiva le relative vie emozionali (negativa o positiva) date da circuiti (neurotrasmettitori) convergenti entrambi verso l’area cerebrale che presiede ai processi decisionali

In questi circuiti – i marcatori somatici – si sedimenta l’esperienza delle emozioni vissute in collegamento a una data categoria di eventi

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La prima implicazione importante è che le emozioni entrano – e devono entrare – in gioco nella produzione di ogni decisione quotidiana

Ogni processo decisionale individuale implica un processo cognitivo che coinvolge al contempo emozioni e ragionamenti

In assenza di emozioni – come negli individui con lesioni cerebrali specifiche – è impossibile prendere decisioni logiche o “razionali”, perché viene meno il supporto dell’esperienza emotiva passata, che ci permette ad esempio di gerarchizzare le nostre preferenze o priorità

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Emozioni e sentimenti Le emozioni sono percepite nel cervello come sentimenti

Un sentimento è la percezione di un certo stato del corpo accompagnato dalla percezione di un certo modo di pensare e di pensieri con determinati temi (Damasio)

Stimoli emotivamente intensi possono essere elaborati consciamente dal cervello come sentimenti

I sentimenti non si limitano a trascrivere, ma elaborano emozioni nel contesto della memoria Comprendono quindi associazioni ad altri eventi, direttamente vissuti

dall’individuo o trasmessi per via genetica o culturale La mente “conscia” decide per capacità associativa, attivando le reti

neurali che associano sentimenti (passati) ad eventi Ciò è possibile, appunto, grazie alla capacità del cervello di

apprendere ricordando emotivamente eventi e loro conseguenze

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Metafore e frame nel linguaggio Il nostro cervello pensa per metafore

“Strutture fisiche nel cervello” (Lakoff) Fisicamente, le metafore sono sinapsi (congiunzioni) di neuroni che si attivano

insieme, e che a forza di essere usati insieme si rafforzano in quanto sinapsi Le metafore sono fondamentali nel collegare i circuiti cerebrali al linguaggio Le parole, associate a campi semantici, attivano delle metafore, che a loro volta

evocano (possono evocare) dei frame In senso cognitivo, i frame sono reti neurali di associazioni (connessioni

metaforiche) che strutturano narrazioni più ampie Ma le strutture dei frame sono anch’esse basate sull’esperienza

Emergono dall’organizzazione sociale che definisce i ruoli sociali Vengono fissati nei circuiti cerebrali nel corso della storia, tramite l’evoluzione biologica

e l’esperienza culturale Ex.: l’oggetto culturale “famiglia patriarcale” si fonda sui ruoli sociali del padre/patriarca

e della madre/massaia (metafore), da cui emerge il frame morale del “padre autoritario”

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Il framing della mente I messaggi generati nel mondo della comunicazione attivano

i meccanismi individuali di elaborazione dell’informazione Fra i quali quei meccanismi che mettono il contenuto e il formato

dei messaggi in relazione con i frame (modelli di reti neurali) esistenti nella mente Importanza della relazione tra produzione delle notizie nei media e

modalità di selezione e interpretazione da parte del pubblico Il framing della mente pubblica è effettuato in gran parte tramite

processi che si svolgono nei media Il framing è il processo con cui si selezionano e sottolineano

alcuni aspetti o temi, e si stabiliscono tra loro connessioni in modo tale da promuovere una particolare interpretazione, valutazione e/o soluzione (Entman 2004)

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Il framing è un meccanismo fondamentale nell’attivazione della mente perché lega direttamente la struttura di una narrazione veicolata dai media alle reti neurali cerebrali Fornisce infatti una connessione diretta tra il messaggio e il

cervello ricevente Solo quei frame che sono in grado di connettersi al

messaggio di frame preesistenti sono efficaci nell’attivare una condotta I frame che impiegano i termini culturalmente più consonanti

(risonanza culturale) e che vengono ripetuti più spesso (magnitudine) hanno maggiori probabilità di evocare pensieri e sentimenti simili in un pubblico più vasto

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Il framing è dunque un processo interpretativo che si svolge nella mente umana in base a idee e sentimenti correlati immagazzinati nella memoria I frame sono organizzati in reti di schemi abituali che provvedono

all’applicazione di analogie “i frame non sono esterni alla mente” ? (p. 196)

In assenza di contro-frame alle informazioni fornite dai media, il pubblico graviterà verso i frame gli vengono suggeriti Per esercitare una scelta nell’interpretazione, i cittadini hanno bisogno di

contro-frame Ma il framing dei media è un processo stratificato che inizia con un

negoziato tra attori politici chiave o gruppi d’interesse e i media prima di raggiungere la mente della cittadinanza Cfr. Il modello di “attivazione a cascata” di Entman (2004)

Relazioni tra framing delle notizie, opinione pubblica e potere

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4. Intervenire sulle reti di comunicazione

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La media politics Le relazioni di potere dipendono anche dalla capacità di

plasmare la mente umana mediante il trasferimento di senso attraverso la costruzione di immagini Le idee sono immagini (visive o meno) nel nostro cervello

Per la società, la costruzione di immagini avviene nella sfera della comunicazione socializzata attraverso i media

La media politics è la conduzione della politica sui media e con i media Nel nostro contesto storico, la politica è in primo luogo politica

mediatica Messaggi, organizzazioni e leader che non hanno presenza sui

media non esistono nella mente del pubblico Logica binaria di inclusione/esclusione della rete

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Media e potere I media non sono i detentori del potere, ma non sono neanche il

Quarto Potere “Sono molto più importanti: sono lo spazio dove si costruisce il potere”

Lo spazio in cui le relazioni di potere vengono decise tra attori politici e sociali in competizione

Gli attori e i messaggi devono passare per i media per poter conseguire i propri obiettivi Devono quindi accettare le regole dell’intervento mediatico, il

linguaggio dei media e gli interessi dei media Gli attori mediatici non sono neutrali, ma costruiscono piattaforme di

comunicazione e producono messaggi in linea con i lori specifici interessi organizzativi e professionali

Diversità degli attori mediatici e pluralità dei loro interessi commerciali e politici

Variabilità della relazione dei media con gli attori politici e con l’audience

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Analisi dell'opinione pubblica 2010/11

La pratica della politica mediatica Diversi compiti chiave svolti dalla pratica della politica mediatica

1. L’accesso ai media2. L’elaborazione di messaggi e la produzione di immagini3. La trasmissione del messaggio 4. Il finanziamento delle attività legate alla politica mediatica

La politica mediatica non si limita alle campagne elettorali È il continuo processo di informazione e la diffusione di immagini

politicamente rilevanti che conformano la mente del pubblico La politica mediatica si diversifica in base alla specificità

istituzionale e culturale di ciascun paese Ma tendenza mondiale alla convergenza della politica verso la

politica mediatica Americanizzazione o globalizzazione?

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Elementi della politica mediatica Il monitoraggio dell’accesso

Accesso all’informazione e accesso a pagamento Livelli del processo di gatekeeping

Dalla proprietà dei media alla logica d’attrazione del pubblico Linguaggio dell’infotainment; sensazionalismo; personalizzazione e candidate-

centered politics; celebrity frame; politica come horse-race Il doppio filtro del controllo governativo e del management editoriale

Lo spin del messaggio Il messaggio è l’uomo politico Ma formato e piattaforme del messaggio sono selezionati ad hoc

The message is the medium I think tank politici e la progettazione del messaggio Marketing elettorale e profiling della cittadinanza Costi e finanziamenti della campagne “Politica informazionale” e manipolazione delle notizie

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La campagne elettorali Strategie e piattaforme comunicative delle campagne

Interazione tra media mainstream e internet I dibattiti elettorali

La politica della personalità Fattori che concorrono alla centralità della personalità

percepita dei candidati Low-information rationality (Popkin) Percezione di affidabilità e potenziale di leadership Capacità relazionale e valutazione emozionale Impatto della personalizzazione politica sui meccanismi di

selezione dei candidati

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La politica dell’aggressione Opposition research

La politica dello scandalo Gli effetti “indeterminati” (p. 320) della politica scandalistica Relazioni tra politica dello scandalo, politica mediatica e declino

della fiducia pubblica (p. 366) La crisi di legittimazione della politica

Pubblicità della corruzione/percezione della corruzione Effetti non scontati della crisi di fiducia politica sulla

partecipazione politica e elettorale Forme nuove e/o alternative di mobilitazione dei cittadini Fra crisi della democrazia e reinterpretazione della pratica democratica

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5. Riprogrammare le reti di comunicazione

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Il cambiamento sociale Il cambiamento sociale è prodotto dall’interazione tra

mutamento culturale e cambiamento politico Il mutamento culturale è il cambiamento di valori e credenze

elaborato nella mente umana su una scala sufficientemente ampia da interessare la società nel suo insieme

Il cambiamento politico è l’adozione istituzionale dei nuovi valori che si diffondono attraverso la cultura di una società Le istituzioni sono cristallizzazioni di pratiche sociali relative a momenti

storici anteriori Hanno le loro radici nelle relazioni di potere, perché risultano dai

conflitti e dai compromessi tra attori sociali guidati dai rispettivi valori e interessi

Il cambiamento sociale è un processo graduale e multidimensionale, non istantaneo e generalizzato

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Gli attori sociali che mirano al cambiamento sociale attraverso un mutamento di valori sono i movimenti sociali

Il processo che porta a un cambiamento politico istituzionalizzato, in discontinuità con le istituzioni politiche esistenti, può essere definitivo come “politica insorgente” (insurgent politics)

Gli esiti dei movimenti sociali e della politica insorgente sono valutabili in termini di trasformazione strutturale nei valori istituzionalizzati in una data società, in tempi successivi e differiti rispetto a quelli dell’azione collettiva

Gli attori del cambiamento sociale

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Lo spazio pubblico I movimenti sociali e la politica (“insorgenti” e non)

nascono e vivono nello spazio pubblico Lo spazio dell’interazione sociale di significato in cui le idee e i

valori sono formati, trasmessi, sostenuti e respinti Le reti di comunicazione multimodale costituiscono la

gran parte dello spazio pubblico nella società in rete Forme differenti di manipolazione e controllo dei

messaggi e della comunicazione nello spazio pubblico sono il nucleo di formazione del potere

Ma lo spazio pubblico è anche un territorio conteso, in cui è possibile contestare le immagini create e proiettate dai poteri costituiti e rinnovare la “mente pubblica”

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Cambiamento sociale e riprogrammazione delle reti Nella società in rete, la battaglia delle immagini e dei frame, all’origine della

“battaglia per le menti”, si svolge dunque entro le reti di comunicazione multimediali Queste reti sono programmate in base alle relazioni di potere esistenti al loro

interno Esse costituiscono l’ambiente simbolico per la manipolazione delle immagini e

l’elaborazione delle informazioni nelle nostre menti, determinanti ultimi delle pratiche individuali e collettive

Il processo del cambiamento sociale richiede quindi la riprogrammazione delle reti di comunicazione nei termini dei loro codici culturali e dei valori, e degli interessi sociali e politici impliciti che essi veicolano Creazione di nuovi contenuti e nuove forme nelle reti che connettono le menti e il

loro ambiente comunicazionale Introduzione di messaggi che mettono in discussione valori e interessi dominanti

nelle reti di comunicazione Ristrutturazione dell’”impianto” delle nostre menti (reframing)

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Conclusioni Il potere è multidimensionale e si costituisce attorno a

reti programmate in vari campi dell’attività umana secondo gli interessi e i valori degli attori sociali

Tutte le reti di potere lo esercitano influenzando la mente umana prevalentemente (ma non esclusivamente) tramite le reti multimediali di comunicazione di massa

Le reti di comunicazione sono così le reti fondamentali di costituzione di potere nella società

La rete di potere costituita intorno allo stato e al sistema politico svolge un ruolo fondamentale nella retificazione complessiva del potere (p. 544)

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Metodologicamente, la ricerca su “chi detiene il potere” nella società in rete va condotta analizzando la specifica configurazione reticolare degli attori, interessi e valori che si dedicano alle strategie di creazione del potere Specie connettendo le proprie reti di potere alle reti di comunicazione di massa,

che sono appunto la fonte della costruzione di significato nella mente pubblica Specificità nell’analisi delle relazioni di potere

Ricerca delle specifiche reti di attori che esercitano il potere nelle rispettive aree di influenza

Una pista di ricerca: I detentori del potere vanno cercati nelle connessioni tra reti di comunicazione

aziendali, reti finanziarie, reti dell’industria culturale, reti della tecnologia e reti della politica

Esaminando la loro retificazione globale e il loro funzionamento locale Identificando i frame diffusi nelle reti che impongono uno schema alla nostra

mente (pp. 548-51)