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Modelli di Organizzazione e Gestione della sicurezza sul lavoro e normativa STUDIO SGRO Srl Ing. Matteo Pucci 1

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Modelli di Organizzazione

e Gestione della sicurezza

sul lavoro e normativa

STUDIO SGRO Srl Ing. Matteo Pucci

1

Maggiore tutela della sicurezza e salute dei lavoratori

Maggior garanzia del rispetto degli obblighi di conformità alle leggi e norme previste in

materia si sicurezza e salute sul lavoro

Miglioramento dell’Organizzazione aziendale (chi fa che cosa)

Integrazione con altri Sistemi di Gestione Aziendale in modo da ottimizzare

l’organizzazione attraverso l’unificazione delle metodologie di lavoro (integrazione per

esempio con un sistema di gestione per la qualità secondo ISO 9001 o un sistema di

gestione ambientale ISO 14001)

Riduzione dei costi:

relativi ad incidenti e assenza dal lavoro

relativi a sanzioni amministrative

indotti dalla fermata degli impianti o dalla chiusura dell’attività

Perché un Modello di Organizzazione e di Gestione per la

SALUTE e SICUREZZA sul lavoro ?

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Miglioramento della competitività e dell’immagine dell’azienda:

sostegno ed approvazione della collettività

maggior coinvolgimento e partecipazione di altri soggetti (lavoratori, medico,

rappresentanti, fornitori, ditte, progettisti, costruttori, ecc.)

dialogo aperto con le autorità e gli organi di controllo competenti

rafforzamento della quota di mercato

Accesso a finanziamenti ed agevolazioni, miglioramento dei rapporti con gli istituti di

credito, il mercato finanziario e le compagnie assicurative:

riduzione dei premi assicurativi

consolidamento della valutazione economica dell’azienda

rafforzamento della quotazione di mercato

Esenzione dalla responsabilità amministrativa della Società (D.Lgs 231/01): in caso di

violazione di norme antinfortunistiche che comportano lesioni gravi, gravissime o la morte,

la personalità giuridica (Società) non è chiamata a risponderne (con sanzioni pecuniarie e

interdittive molto pesanti) se dimostra di avere applicato efficacemente un modello

organizzativo e di gestione

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Per esempio:

velocizzazione delle lavorazioni;

mancato acquisto di protezioni / dispositivi di sicurezza / DPI;

mancato adeguamento attrezzature e macchine;

mancata manutenzione e mantenimento funzionalità impianti;

mancata formazione del personale;

mancata sospensione delle attività operative;

mancata assunzione di nuovo personale

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TITOLO XII – DISPOSIZIONI IN MATERIA PENALE

E DI PROCEDURA PENALE Articolo 300 - Modifiche al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231

1. L’articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è sostituito dal

seguente:

«Art. 25-septies (Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione

delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro)

1. In relazione al delitto di cui all’articolo 589 del codice penale, commesso con violazione

dell’articolo 55, comma 2, del decreto legislativo attuativo della delega di cui alla legge 3

agosto 2007, n.123, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si applica una sanzione

pecuniaria in misura pari a 1.000 quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al

precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo 9, comma 2, per una

durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno.

2. Salvo quanto previsto dal comma 1, in relazione al delitto di cui all’articolo 589 del codice

penale, commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro,

si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a 250 quote e non superiore a 500

quote. Nel caso di condanna per il delitto di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni

interdittive di cui all’articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore a tre mesi e non

superiore ad un anno.

3. In relazione al delitto di cui all’articolo 590, terzo comma, del codice penale, commesso

con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, si applica una

sanzione pecuniaria in misura non superiore a 250 quote. Nel caso di condanna per il delitto

di cui al precedente periodo si applicano le sanzioni interdittive di cui all’articolo 9, comma 2,

per una durata non superiore a sei mesi.». 8

Codice Penale Art. 589

Omicidio colposo

Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la

reclusione da sei mesi a cinque anni.

Art. 590

Lesioni personali colpose

Chiunque cagiona ad altri, per colpa, una lesione personale è punito

con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire un

milione.

Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o

della multa da lire quattrocentomila a a due milioni; se è gravissima,

della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da lire un

milione a quattro milioni. 9

È lesione personale grave (art. 583 c.p., comma 1):

se dal fatto deriva una malattia che metta in pericolo la vita della persona offesa, ovvero una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai 40 giorni;

Se il fatto produce l’indebolimento permanente di un senso o di un organo

E’ lesione personale gravissima (art. 583 c.p., comma 2):

Una malattia certamente o probabilmente insanabile;

La perdita di un senso;

La perdita di un arto o una mutilazione che renda l’arto inservibile ovvero la perdita dell’uso di un organo o della capacità di procreare ovvero una permanente e grave difficoltà della favella;

La deformazione ovvero lo sfregio permanente del viso.

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quindi l’art.300 del dlgs 81/08

introduce nel D.LGS. 231/2001 anche i reati

relativi alla sicurezza sul lavoro:

IERI: reati amministrativi, concussione, truffa,

corruzione, …

ADESSO: anche omicidio colposo

o lesioni gravi o gravissime commesse con

violazione delle norme sulla tutela della salute e

sicurezza sul lavoro

Recentemente : violazione norme ambientali ….

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Dunque….. In caso di violazione delle norme sulla tutela della SSLL che

hanno comportato omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime (es. 40 gg assenza dal lavoro), oltre ad una responsabilità penale personale, si configura una responsabilità amministrativa della SOCIETA’ (D.Lgs 231/01) che pertanto è chiamata a risponderne con sanzioni amministrative pecuniarie e interdittive:

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TUTTAVIA ….. Art. 30 d.lgs.81/08

Se la Società ha adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione e di gestione idoneo che assicuri un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici in materia di prevenzione infortuni e tutela della salute dei lavoratori, questo è efficace ad esimere la Società stessa dalla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

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Pertanto,

La Società non risponde amministrativamente se

dimostra di avere adottato ed efficacemente attuato un

modello di organizzazione e di gestione idoneo come

quello definito dal D. Lgs. 231/2001 e meglio

specificato dall’art. 30 del D.Lgs 81/08

In ogni caso resta la responsabilità penale personale di chi ha commesso il reato

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Art. 30 conclude che:

In sede di prima applicazione, i modelli di

organizzazione aziendale definiti

conformemente alle Linee guida UNI-

INAIL per un sistema di gestione della

salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del

28 settembre 2001 o al British Standard

OHSAS 18001:2007 si presumono

conformi ai requisiti di cui al presente

articolo per le parti corrispondenti. 23

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Il D. Lgs 231/2001 non specifica i requisiti ma fornisce solo i

requisiti generali del modello;

Un modello, in ogni caso, è NECESSARIO, per applicare

correttamente il D. Lgs 81/08, vista la sua complessità e il forte

orientamento del decreto verso l’ORGANIZZAZIONE (se poi si

aggiungono altri requisiti come registrazioni, organismo

vigilanza, codice disciplinare, ecc. allora si ottiene l’effetto

esimente che però rappresenta un qualcosa in più).

I requisiti per la parte della sicurezza sono trattati dall’art. 30

del D. Lgs 81/2008 che di seguito analizzeremo ……

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ART. 30 D. Lgs 81/2008 - MODELLI DI ORGANIZZAZIONE E DI GESTIONE

1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente

della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle

associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8

giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando

un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: ……

- UN MODELLO NON EFFICACE NON E’ UN MODELLO (requisito essenziale)

- EFFICACIA E’ VALUTATA IN BASE ALLA CAPACITA’ DI PREVENIRE INFORTUNI O

MALATTIE PROFESSIONALI

- EFFICACIA CHI LA VALUTA ? Giudice, se vediamo sotto aspetto della responsabilità

amministrativa

COME?

DEVONO ESISTERE PROCEDURE DOCUMENTATE, ISTRUZIONI OPERATIVE, ecc.

E MISURE IDONEE A PREVENIRE IL REATO, TUTTE CONCRETAMENTE ATTUATE

E RISPETTATE.

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a) [obblighi relativi … ] al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a

attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; ……

- CONFORMITA’ delle ATTREZZATURE E IMPIANTI

- CONFORMITA’ non solo INIZIALE ma anche mantenuta nel TEMPO: gestione della

MANUTENZIONE

- CONFORMITA’ DEI LUOGHI DI LAVORO: si richiama in pratica il titolo II e allegato

IV (requisiti degli ambienti di lavoro, prescrizioni antincendio, servizi igienici, vie e

uscite emergenza, ecc.)

CONFORMITA’ = SODDISFACIMENTO DI UN REQUISITO,

e se il requisito, come in questo caso è di legge, il suo soddisfacimento

non è negoziabile

Quindi, in pratica: autorizzazione all’insediamento produttivo,

agibilità, dich. conformità, rispetto progetti, CPI, selezione

fornitori, procedure di acquisto, ordini e specifiche di acquisto,

controlli in accettazione, programmi di manutenzione,

registrazione, ecc ……. 27

b) ….. alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di

prevenzione e protezione conseguenti; ……

- SI RIMANDA IN PRATICA AGLI artt. 28 (oggetto della VDR) e 29 (modalità di

effettuazione della VDR) del D.LGS 81/08 (con tutte le novità connesse) e allora è

opportuno rivisitare bene anche il documento per verificare che risponda a tutti i

requisiti previsti: es. piano di miglioramento.

c) ….. alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso,

gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei

rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; …..

- Si tratta delle PROCEDURE (elenco non esaustivo)

- Occorre partire con L’IDENTIFICAZIONE DEI PROCESSI

CRITICI (mappatura) PER POI DEFINIRE PROCEDURE che

siano SEMPLICI, LEGGIBILI, PRATICHE 28

d) …. alle attività di sorveglianza sanitaria;

e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;……..

- AZIENDA E’ RESPONSABILE della SORVEGLIANZA SANITARIA tramite il Medico

Competente e che venga EFFETTUATA LA VDR IN COLLABORAZIONE CON IL

MEDICO COMPETENTE (art. 25): conoscere anche i suoi obblighi (prot.sanitario,

giudizi di idoneità, sopralluogo, riun.art.35, ecc.)

- tutto il TESTO UNICO è orientato alla INFORMAZIONE, FORMAZIONE, E

ADDESTRAMENTO

DEVONO ESSERCI PROCEDURE CHE CONSIDERINO

INTERVENTI ALL’ATTO DELL’ASSUNZIONE, CAMBIO DI

MANSIONE, COMPITI PARTICOLARI, RISCHI SPECIFICI, ecc.

OCCORRE VALUTARE PERIODICAMENTE LE ESIGENZE

FORMATIVE

LA FORMAZIONE VA CONSIDERATA COME STRUMENTO DI

MIGLIORAMENTO CONTINUO 29

f) …. alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle

istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;

- non basta avere fornito procedure ed istruzioni ma occorre VIGILARE affinché

siano RISPETTATE, attribuendo all’interno dell’organizzazione compiti e

responsabilità anche e soprattutto ai soggetti operativi che sono presenti sul luogo di

lavoro (es. preposti)

- REGISTRARE I RISULTATI DELL’ATTIVITA’ DI VIGILANZA (persistenza

dell’inosservanza)

- ART. 19 (OBBLIGHI DEL PREPOSTO), ruolo del preposto (art.299, principio

effettività)

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g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; ……

- stabilire CHI ACQUISISCE E CHI ARCHIVIA (e dove)

- NON E’ SCONTATO DOVE SONO I DOCUMENTI se chi li archivia non è in

azienda (es. durante visite degli organi di controllo)

h) ….. alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure

adottate….

- NON SONO LE VERIFICHE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA

- NON E’ LA VIGILANZA DEL PREPOSTO

- PIUTTOSTO SONO VERIFICHE DI TIPO INTERNO (audit interni propri dei sistemi di

gestione aziendali) o almeno parte di esse volte ad accertare l’efficacia del sistema di

gestione

COMMA 2. …. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve

prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività

di cui al comma 1……

- VIENE RIBADITO UN CONCETTO RIPETUTO: TRACCIABILITA’ DI QUANTO

SVOLTO, REGISTRAZIONE, DOCUMENTAZIONE, ECC. (occorre avere evidenza):

E’ COMUNQUE UN ASPETTO DI GARANZIA E PIUTTOSTO SCONTATO 31

3. …. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto

dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta,

un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari

per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema

disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel

modello. …

- PRESENZA DI UN ORGANIGRAMMA FUNZIONALE E NON SOLO GERARCHICO

- ATTRIBUZIONE EFFICACE E REALISTICA DI RUOLI E RESPONSABILITA’

(mansionario)

- DEFINIZIONE DI COMPETENZE TECNICHE

- POTERI (anche di spesa se previsti)

- il SISTEMA DISCIPLINARE è caratteristica e requisito del MOG 231

Nell’attribuire responsabilità OCCORRE CONFRONTARSI

con ART. 16 (delega), ART. 18 (datore di lavoro e dirigente)

e ART. 19 (preposto).

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4. Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di

controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo

delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale

modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano

scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli

infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti

nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e

tecnologico.

- controllo attuato dall’ORGANISMO DI VIGILANZA (caratteristica e requisito del

MOG 231) ma anche dai processi di audit interno / monitoraggio e di riesame della

direzione previsti da 18001 (ved.lett. circ. Min. Lav. 11/7/2011)

- IL MODELLO VA RIESAMINATO NEL TEMPO per VERIFICARE CHE MANTENGA

LE CONDIZIONI DI IDONEITA’ ED ADEGUATEZZA (concetto di miglioramento

continuo proprio dei sistemi di gestione aziendale)

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5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti

conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e

sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS

18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti

corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione

aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.

- E’ ASSAI RARO CHE UNA NORMA COGENTE NE RICHIAMI UN’ALTRA CHE E’

DI TIPO VOLONTARIO

-IL RIFERIMENTO A QUESTI STANDARD NON SIGNIFICA PERO’ CHE QUESTI

SIANO IN TOTO IDONEI PER LA RESPONSABILITA’ AMMINISTRATIVA

ESIMENTE, dal momento che i REQUISITI COMPLETI DEI MODELLI SONO

QUELLI ENUNCIATI DAL D.LGS 231/01 E DALL’ART. 30 DEL D.LGS 81/08

(ved.lett. circ. Min. Lav. 11/7/2011)

- I SISTEMI DI GESTIONE SECONDO UNI-INAIL E BS OHSAS 18001 DEVONO

ESSERE DUNQUE INTEGRATI

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Differenze

Modello

organizz. art.30

dlgs 81/08 e dlgs

231/01

BS OHSAS 18001:2007

Linee guida

UNI INAIL

Prevede codice etico e sistema interno

disciplinare sanzionatorio per il

mancato rispetto del modello SI NO NO

Prevede attività di vigilanza affidato ad

un organismo dotato di autonomi poteri

di iniziativa e controllo SI NO NO

E’ facilmente integrabile con altri sistemi di

gestione aziendale (qualità – ISO 9001 e

ambiente – ISO 14001) e mantiene gli

stessi approcci e filosofia

NO SI NO

E’ schema internazionalmente

riconosciuto NO SI NO

E’ certificabile da un ORGANISMO

TERZO indipendente e pertanto

assume maggiore valenza e

riconoscibilità

NO SI NO