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Avv. Carla Secchieri per: MODIFICHE LEGGE FALLIMENTARE Art. 28. Requisiti per la nomina a curatore. Possono essere chiamati a svolgere le funzioni di curatore: a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti; b) studi professionali associati o società tra professionisti, sempre che i soci delle stesse abbiano i requisiti professionali di cui alla lettera a). In tale caso, all'atto dell'accettazione dell'incarico, deve essere designata la persona fisica responsabile della procedura; c) coloro che abbiano svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società per azioni, dando prova di adeguate capacità imprenditoriali e purché non sia intervenuta nei loro confronti dichiarazione di fallimento. Non possono essere nominati curatore il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado del fallito, i creditori di questo e chi ha concorso al dissesto dell'impresa durante i due anni anteriori alla dichiarazione di fallimento, nonché chiunque si trovi in conflitto di interessi con il fallimento. Art. 28. Requisiti per la nomina a curatore. Possono essere chiamati a svolgere le funzioni di curatore: a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti; b) studi professionali associati o società tra professionisti, sempre che i soci delle stesse abbiano i requisiti professionali di cui alla lettera a). In tale caso, all'atto dell'accettazione dell'incarico, deve essere designata la persona fisica responsabile della procedura; c) coloro che abbiano svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società per azioni, dando prova di adeguate capacità imprenditoriali e purché non sia intervenuta nei loro confronti dichiarazione di fallimento. Non possono essere nominati curatore il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado del fallito, i creditori di questo e chi ha concorso al dissesto dell'impresa durante i cinque anni anteriori alla dichiarazione di fallimento, nonché chiunque si trovi in conflitto di interessi con il fallimento. Non può altresì essere nominato curatore chi abbia svolto la funzione di commissario giudiziale in relazione a procedura di concordato per il medesimo debitore, nonché chi sia unito in associazione professionale con chi abbia svolto tale funzione. VIGENZA: ai fallimenti dichiarati successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto. Il curatore deve essere in possesso di una struttura organizzativa e di risorse che appaiano adeguate al fine del rispetto dei tempi previsti dall'articolo 104-ter. La sentenza pronunciata ai sensi dell'articolo 16 motiva specificamente in ordine alla sussistenza dei requisiti di cui al terzo comma e tiene conto, anche alla luce delle risultanze dei rapporti riepilogativi di cui all'articolo 33, 1 / 26

MODIFICHE LEGGE FALLIMENTARE Requisiti per la nomina a ... · relazione a procedura di concordato per il medesimo debitore, nonché chi sia unito in ... dei rapporti riepilogativi

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Avv. Carla Secchieri per:

MODIFICHE LEGGE FALLIMENTARE

Art. 28.Requisiti per la nomina a curatore.

Possono essere chiamati a svolgere le funzionidi curatore:a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri eragionieri commercialisti;b) studi professionali associati o società traprofessionisti, sempre che i soci delle stesseabbiano i requisiti professionali di cui allalettera a). In tale caso, all'atto dell'accettazionedell'incarico, deve essere designata la personafisica responsabile della procedura;c) coloro che abbiano svolto funzioni diamministrazione, direzione e controllo in societàper azioni, dando prova di adeguate capacitàimprenditoriali e purché non sia intervenuta neiloro confronti dichiarazione di fallimento.Non possono essere nominati curatore ilconiuge, i parenti e gli affini entro il quartogrado del fallito, i creditori di questo e chi haconcorso al dissesto dell'impresa durante i dueanni anteriori alla dichiarazione di fallimento,nonché chiunque si trovi in conflitto di interessicon il fallimento.

Art. 28.Requisiti per la nomina a curatore.

Possono essere chiamati a svolgere le funzioni dicuratore:a) avvocati, dottori commercialisti, ragionieri eragionieri commercialisti;b) studi professionali associati o società traprofessionisti, sempre che i soci delle stesseabbiano i requisiti professionali di cui alla letteraa). In tale caso, all'atto dell'accettazionedell'incarico, deve essere designata la personafisica responsabile della procedura;c) coloro che abbiano svolto funzioni diamministrazione, direzione e controllo in societàper azioni, dando prova di adeguate capacitàimprenditoriali e purché non sia intervenuta neiloro confronti dichiarazione di fallimento.Non possono essere nominati curatore ilconiuge, i parenti e gli affini entro il quartogrado del fallito, i creditori di questo e chi haconcorso al dissesto dell'impresa durante icinque anni anteriori alla dichiarazione difallimento, nonché chiunque si trovi in conflittodi interessi con il fallimento. Non può altresìessere nominato curatore chi abbia svolto lafunzione di commissario giudiziale inrelazione a procedura di concordato per ilmedesimo debitore, nonché chi sia unito inassociazione professionale con chi abbiasvolto tale funzione.

VIGENZA: ai fallimenti dichiaratisuccessivamente alla data di entrata in vigoredel presente decreto.

Il curatore deve essere in possesso di unastruttura organizzativa e di risorse cheappaiano adeguate al fine del rispetto deitempi previsti dall'articolo 104-ter. La sentenza pronunciata ai sensi dell'articolo16 motiva specificamente in ordine allasussistenza dei requisiti di cui al terzo commae tiene conto, anche alla luce delle risultanzedei rapporti riepilogativi di cui all'articolo 33,

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per

quinto comma, delle eventuali indicazioni inordine alla nomina del curatore espresse daicreditori nel corso del procedimento di cuiall'articolo 15.

VIGENZA: ai fallimenti dichiaratisuccessivamente alla data di entrata in vigoredel presente decreto.

È istituito presso il Ministero della giustiziaun registro nazionale nel quale confluiscono iprovvedimenti di nomina dei curatori, deicommissari giudiziali e dei liquidatorigiudiziali. Nel registro vengono altresìannotati i provvedimenti di chiusura delfallimento e di omologazione del concordato,nonché l'ammontare dell'attivo e del passivodelle procedure chiuse. Il registro è tenutocon modalità informatiche ed è accessibile alpubblico.

VIGENZA: decorsi sessanta giorni dallapubblicazione sul sito internet del Ministerodella giustizia delle specifiche tecnichepreviste dall'articolo 16-bis, comma 9-septies,del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179,convertito, con modificazioni, dalla legge 17dicembre 2012, n. 221, da adottarsi entro seimesi dalla data di entrata in vigore delpresente decreto

Art. 104-ter.Programma di liquidazione.

Entro sessanta giorni dalla redazionedell'inventario, il curatore predispone unprogramma di liquidazione da sottoporreall'approvazione del comitato dei creditori.

Il programma costituisce l'atto di pianificazionee di indirizzo in ordine alle modalità e ai terminiprevisti per la realizzazione dell'attivo, e devespecificare:a) l'opportunità di disporre l'esercizioprovvisorio dell'impresa, o di singoli rami diazienda, ai sensi dell'art. 104, ovvero

Art. 104-ter.Programma di liquidazione.

Entro sessanta giorni dalla redazionedell'inventario, e in ogni caso non oltrecentottanta giorni dalla sentenza dichiarativadi fallimento, il curatore predispone unprogramma di liquidazione da sottoporreall'approvazione del comitato dei creditori. Ilmancato rispetto di tale termine senzagiustificato motivo è giusta causa di revocadel curatore.

Il programma costituisce l'atto di pianificazionee di indirizzo in ordine alle modalità e ai terminiprevisti per la realizzazione dell'attivo, e devespecificare:a) l'opportunità di disporre l'esercizioprovvisorio dell'impresa, o di singoli rami di

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l'opportunità di autorizzare l'affitto dell'azienda,o di rami, a terzi ai sensi dell'art. 104-bis;b) la sussistenza di proposte di concordato ed illoro contenuto;c) le azioni risarcitorie, recuperatorie orevocatorie da esercitare ed il loro possibileesito;d) le possibilità di cessione unitaria dell'azienda,di singoli rami, di beni o di rapporti giuridiciindividuabili in blocco;e) le condizioni della vendita dei singoli cespiti.

Il curatore può essere autorizzato dal giudicedelegato ad affidare ad altri professionisti alcuneincombenze della procedura di liquidazionedell'attivo.

Il comitato dei creditori può proporre al curatoremodifiche al programma presentato. Per sopravvenute esigenze, il curatore puòpresentare, con le modalità di cui ai commiprimo, secondo e terzo, un supplemento delpiano di liquidazione.Prima della approvazione del programma, ilcuratore può procedere alla liquidazione di beni,previa autorizzazione del giudice delegato,sentito il comitato dei creditori se già nominato,solo quando dal ritardo può derivare pregiudizioall'interesse dei creditori.Il curatore, previa autorizzazione del comitatodei creditori, può non acquisire all'attivo orinunciare a liquidare uno o più beni, se l'attivitàdi liquidazione appaia manifestamente nonconveniente. In questo caso, il curatore ne dàcomunicazione ai creditori i quali, in deroga aquanto previsto nell'art. 51, possono iniziareazioni esecutive o cautelari sui beni rimessi

azienda, ai sensi dell'art. 104, ovverol'opportunità di autorizzare l'affitto dell'azienda,o di rami, a terzi ai sensi dell'art. 104-bis;b) la sussistenza di proposte di concordato ed illoro contenuto;c) le azioni risarcitorie, recuperatorie orevocatorie da esercitare ed il loro possibileesito;d) le possibilità di cessione unitaria dell'azienda,di singoli rami, di beni o di rapporti giuridiciindividuabili in blocco;e) le condizioni della vendita dei singoli cespiti.f) il termine entro il quale sarà completata laliquidazione dell'attivo.

Il termine di cui alla lettera f) del precedentecomma non può eccedere due anni daldeposito della sentenza di fallimento. Nel casoin cui, limitatamente a determinati cespitidell'attivo, il curatore ritenga necessario untermine maggiore, egli è tenuto a motivarespecificamente in ordine alle ragioni chegiustificano tale maggior termine.Il curatore fermo restando quanto dispostodall'articolo 107 può essere autorizzato dalgiudice delegato ad affidare ad altriprofessionisti o società specializzate alcuneincombenze della procedura di liquidazionedell'attivo.Il comitato dei creditori può proporre al curatoremodifiche al programma presentato. Per sopravvenute esigenze, il curatore puòpresentare, con le modalità di cui ai commiprimo, secondo e terzo, un supplemento delpiano di liquidazione.Prima della approvazione del programma, ilcuratore può procedere alla liquidazione di beni,previa autorizzazione del giudice delegato,sentito il comitato dei creditori se già nominato,solo quando dal ritardo può derivare pregiudizioall'interesse dei creditori.Il curatore, previa autorizzazione del comitatodei creditori, può non acquisire all'attivo orinunciare a liquidare uno o più beni, se l'attivitàdi liquidazione appaia manifestamente nonconveniente. In questo caso, il curatore ne dàcomunicazione ai creditori i quali, in deroga aquanto previsto nell'art. 51, possono iniziareazioni esecutive o cautelari sui beni rimessi nelladisponibilità del debitore.

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nella disponibilità del debitore.Il programma approvato è comunicato al giudicedelegato che autorizza l'esecuzione degli atti aesso conformi.

Il programma approvato è comunicato al giudicedelegato che autorizza l'esecuzione degli atti aesso conformi.Il mancato rispetto dei termini previsti dalprogramma di liquidazione senza giustificatomotivo è giusta causa di revoca del curatore

VIGENZA: ai fallimenti dichiaratisuccessivamente alla data di entrata in vigoredel presente decreto.

Art. 107.Modalità delle vendite.

Le vendite e gli altri atti di liquidazione posti inessere in esecuzione del programma diliquidazione sono effettuati dal curatore tramiteprocedure competitive anche avvalendosi disoggetti specializzati, sulla base di stimeeffettuate, salvo il caso di beni di modestovalore, da parte di operatori esperti, assicurando,con adeguate forme di pubblicità, la massimainformazione e partecipazione degli interessati.

Il curatore può prevedere nel programma di

Art. 107. Modalità delle vendite.

Le vendite e gli altri atti di liquidazione posti inessere in esecuzione del programma diliquidazione sono effettuati dal curatore tramiteprocedure competitive anche avvalendosi disoggetti specializzati, sulla base di stimeeffettuate, salvo il caso di beni di modestovalore, da parte di operatori esperti, assicurando,con adeguate forme di pubblicità, la massimainformazione e partecipazione degli interessati.Le vendite e gli atti di liquidazione possonoprevedere che il versamento del prezzo abbialuogo ratealmente; si applicano, in quantocompatibili, le disposizioni di cui agli articoli569, terzo comma, terzo periodo, 574, primocomma, secondo periodo e 587, primocomma, secondo periodo, del codice diprocedura civile." In ogni caso, al fine diassicurare la massima informazione epartecipazione degli interessati, il curatoreeffettua la pubblicità prevista dall'articolo490, primo comma, del codice di proceduracivile, almeno trenta giorni prima dell'iniziodella procedura competitiva

VIGENZA: decorsi trenta giorni dallapubblicazione in Gazzetta Ufficiale dellespecifiche tecniche previste dall'articolo 161-quater delle disposizioni per l'attuazione delcodice di procedura civile. anche ai fallimentie ai procedimenti di concordato preventivopendenti alla data di entrata in vigore delpresente decreto

Il curatore può prevedere nel programma diliquidazione che le vendite dei beni mobili,immobili e mobili registrati vengano effettuate

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liquidazione che le vendite dei beni mobili,immobili e mobili registrati vengano effettuatedal giudice delegato secondo le disposizioni delcodice di procedura civile in quanto compatibili.Per i beni immobili e gli altri beni iscritti neipubblici registri, prima del completamento delleoperazioni di vendita, è data notizia mediantenotificazione da parte del curatore, a ciascunodei creditori ipotecari o comunque muniti diprivilegio.Il curatore può sospendere la vendita ovepervenga offerta irrevocabile d'acquistomigliorativa per un importo non inferiore aldieci per cento del prezzo offerto.Degli esiti delle procedure, il curatore informa ilgiudice delegato ed il comitato dei creditori,depositando in cancelleria la relativadocumentazione.Se alla data di dichiarazione di fallimento sonopendenti procedure esecutive, il curatore puòsubentrarvi;in tale caso si applicano le disposizione delcodice di procedura civile; altrimenti su istanzadel curatore il giudice dell'esecuzione dichiaral'improcedibilità dell'esecuzione, salvi i casi dideroga di cui all'art. 51.Con regolamento del Ministro della giustizia, daadottare ai sensi dell'art. 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabilitirequisiti di onorabilità e professionalità deisoggetti specializzati e degli operatori espertidei quali il curatore può avvalersi ai sensi delprimo comma, nonché i mezzi di pubblicità etrasparenza delle operazioni di vendita.

dal giudice delegato secondo le disposizioni delcodice di procedura civile in quanto compatibili.Per i beni immobili e gli altri beni iscritti neipubblici registri, prima del completamento delleoperazioni di vendita, è data notizia mediantenotificazione da parte del curatore, a ciascunodei creditori ipotecari o comunque muniti diprivilegio.Il curatore può sospendere la vendita ovepervenga offerta irrevocabile d'acquistomigliorativa per un importo non inferiore aldieci per cento del prezzo offerto.Degli esiti delle procedure, il curatore informa ilgiudice delegato ed il comitato dei creditori,depositando in cancelleria la relativadocumentazione.Se alla data di dichiarazione di fallimento sonopendenti procedure esecutive, il curatore puòsubentrarvi;in tale caso si applicano le disposizione delcodice di procedura civile; altrimenti su istanzadel curatore il giudice dell'esecuzione dichiaral'improcedibilità dell'esecuzione, salvi i casi dideroga di cui all'art. 51.Con regolamento del Ministro della giustizia, daadottare ai sensi dell'art. 17, comma 3, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, sono stabilitirequisiti di onorabilità e professionalità deisoggetti specializzati e degli operatori esperti deiquali il curatore può avvalersi ai sensi del primocomma, nonché i mezzi di pubblicità etrasparenza delle operazioni di vendita.

Art. 118.Casi di chiusura

Salvo quanto disposto nella sezione seguenteper il caso di concordato, la procedura difallimento si chiude:1) se nel termine stabilito nella sentenzadichiarativa di fallimento non sono stateproposte domande di ammissione al passivo;2) quando, anche prima che sia compiuta laripartizione finale dell'attivo, le ripartizioni aicreditori raggiungono l'intero ammontare deicrediti ammessi, o questi sono in altro modoestinti e sono pagati tutti i debiti e le spese dasoddisfare in prededuzione;

Art. 118.Casi di chiusura

Salvo quanto disposto nella sezione seguente peril caso di concordato, la procedura di fallimentosi chiude:1) se nel termine stabilito nella sentenzadichiarativa di fallimento non sono stateproposte domande di ammissione al passivo;2) quando, anche prima che sia compiuta laripartizione finale dell'attivo, le ripartizioni aicreditori raggiungono l'intero ammontare deicrediti ammessi, o questi sono in altro modoestinti e sono pagati tutti i debiti e le spese dasoddisfare in prededuzione;

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3) quando è compiuta la ripartizione finaledell'attivo;4) quando nel corso della procedura si accertache la sua prosecuzione non consente disoddisfare, neppure in parte, i creditoriconcorsuali, né i crediti prededucibili e le spesedi procedura. Tale circostanza può essereaccertata con la relazione o con i successivirapporti riepilogativi di cui all'art. 33.Nei casi di chiusura di cui ai numeri 3 e 4), ovesi tratti di fallimento di società il curatore nechiede la cancellazione dal registro delleimprese. La chiusura della procedura difallimento della società nei casi di cui ai numeri1) e 2) determina anche la chiusura dellaprocedura estesa ai soci ai sensi dell'art. 147,salvo che nei confronti del socio non sia stataaperta una procedura di fallimento comeimprenditore individuale.

3) quando è compiuta la ripartizione finaledell'attivo;4) quando nel corso della procedura si accertache la sua prosecuzione non consente disoddisfare, neppure in parte, i creditoriconcorsuali, né i crediti prededucibili e le spesedi procedura. Tale circostanza può essereaccertata con la relazione o con i successivirapporti riepilogativi di cui all'art. 33.Nei casi di chiusura di cui ai numeri 3 e 4), ovesi tratti di fallimento di società il curatore nechiede la cancellazione dal registro delleimprese. La chiusura della procedura difallimento della società nei casi di cui ai numeri1) e 2) determina anche la chiusura dellaprocedura estesa ai soci ai sensi dell'art. 147,salvo che nei confronti del socio non sia stataaperta una procedura di fallimento comeimprenditore individuale.La chiusura della procedura di fallimento nelcaso di cui al n. 3) non è impedita dallapendenza di giudizi, rispetto ai quali ilcuratore può mantenere la legittimazioneprocessuale, anche nei successivi stati e gradidel giudizio, ai sensi dell'articolo 43. Inderoga all'articolo 35, anche le rinunzie alleliti e le transazioni sono autorizzate dalgiudice delegato. Le somme necessarie perspese future ed eventuali oneri relativi aigiudizi pendenti, nonché le somme ricevutedal curatore per effetto di provvedimentiprovvisoriamente esecutivi e non ancorapassati in giudicato, sono trattenute dalcuratore secondo quanto previsto dall'articolo117, comma secondo. Dopo la chiusura dellaprocedura di fallimento, le somme ricevutedal curatore per effetto di provvedimentidefinitivi e gli eventuali residui degliaccantonamenti sono fatti oggetto di ripartosupplementare fra i creditori secondole modalità disposte dal tribunale con ildecreto di cui all'articolo 119. In relazione alleeventuali sopravvenienze attive derivanti daigiudizi pendenti non si fa luogo a riaperturadel fallimento. Qualora alla conclusione deigiudizi pendenti consegua,per effetto di riparti, il venir menodell'impedimento all'esdebitazione di cui alcomma secondo dell'articolo 142, il debitorepuò chiedere l'esdebitazione nell'anno

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successivo al riparto che lo ha determinato

VIGENZA: a decorrere dalla data di entratain vigore della legge di conversione delpresente decreto.

Art. 120.Effetti della chiusura.

Con la chiusura cessano gli effetti del fallimentosul patrimonio del fallito e le conseguentiincapacità personali e decadono gli organipreposti al fallimento. Le azioni esperite dal curatore per l'esercizio didiritti derivanti dal fallimento non possonoessere proseguite.I creditori riacquistano il libero esercizio delleazioni verso il debitore per la parte nonsoddisfatta dei loro crediti per capitale einteressi, salvo quanto previsto dagli articoli 142e seguenti.Il decreto o la sentenza con la quale il credito èstato ammesso al passivo costituisce provascritta per gli effetti di cui all'art. 634 del codicedi procedura civile.

Art. 120.Effetti della chiusura.

Con la chiusura cessano gli effetti del fallimentosul patrimonio del fallito e le conseguentiincapacità personali e decadono gli organipreposti al fallimento. Le azioni esperite dal curatore per l'esercizio didiritti derivanti dal fallimento non possonoessere proseguite.I creditori riacquistano il libero esercizio delleazioni verso il debitore per la parte nonsoddisfatta dei loro crediti per capitale einteressi, salvo quanto previsto dagli articoli 142e seguenti.Il decreto o la sentenza con la quale il credito èstato ammesso al passivo costituisce provascritta per gli effetti di cui all'art. 634 del codicedi procedura civile.Nell'ipotesi di chiusura in pendenza di giudiziai sensi dell'articolo 118, secondo comma,terzo periodo e seguenti, il giudice delegato eil curatore restano in carica ai soli fini diquanto ivi previsto. In nessun caso i creditoripossono agire su quanto è oggetto dei giudizimedesimi.

VIGENZA: a decorrere dalla data di entratain vigore della legge di conversione delpresente decreto.

Art. 161Domanda di concordato.

La domanda per l'ammissione alla procedura diconcordato preventivo è proposta con ricorso,sottoscritto dal debitore, al tribunale del luogo incui l'impresa ha la propria sede principale; iltrasferimento della stessa intervenuto nell'annoantecedente al deposito del ricorso non rileva aifini della individuazione della competenza.Il debitore deve presentare con il ricorso:a) una aggiornata relazione sulla situazionepatrimoniale, economica e finanziariadell'impresa;

Art. 161Domanda di concordato

La domanda per l'ammissione alla procedura diconcordato preventivo è proposta con ricorso,sottoscritto dal debitore, al tribunale del luogo incui l'impresa ha la propria sede principale; iltrasferimento della stessa intervenuto nell'annoantecedente al deposito del ricorso non rileva aifini della individuazione della competenza.Il debitore deve presentare con il ricorso:a) una aggiornata relazione sulla situazionepatrimoniale, economica e finanziariadell'impresa;

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b) uno stato analitico ed estimativo delle attivitàe l'elenco nominativo dei creditori, conl'indicazione dei rispettivi crediti e delle cause diprelazione;c) l'elenco dei titolari dei diritti reali o personalisu beni di proprietà o in possesso del debitore;d) il valore dei beni e i creditori particolari deglieventuali soci illimitatamente responsabili;e) un piano contenente la descrizione analiticadelle modalità e dei tempi di adempimento dellaproposta

.

Il piano e la documentazione di cui ai commiprecedenti devono essere accompagnati dallarelazione di un professionista, designato daldebitore, in possesso dei requisiti di cuiall'articolo 67, terzo comma, lettera d), cheattesti la veridicità dei dati aziendali e lafattibilità del piano medesimo. Analogarelazione deve essere presentata nel caso dimodifiche sostanziali della proposta o del piano.Per la società la domanda deve essere approvatae sottoscritta a norma dell'articolo 152.La domanda di concordato è comunicata alpubblico Ministero ed è pubblicata, a cura delcancelliere, nel registro delle imprese entro ilgiorno successivo al deposito in cancelleria.L'imprenditore può depositare il ricorsocontenente la domanda di concordatounitamente ai bilanci relativi agli ultimi treesercizi e all'elenco nominativo dei creditori conl'indicazione dei rispettivi crediti, riservandosidi presentare la proposta, il piano e ladocumentazione di cui ai commi secondo e terzoentro un termine fissato dal giudice, compresofra sessanta e centoventi giorni e prorogabile, inpresenza di giustificati motivi, di non oltresessanta giorni. Nello stesso termine, inalternativa e con conservazione sinoall'omologazione degli effetti prodotti dalricorso, il debitore può depositare domanda aisensi dell'articolo 182-bis, primo comma. Inmancanza, si applica l'articolo 162, commisecondo e terzo. Con decreto motivato che fissail termine di cui al primo periodo, il tribunalepuò nominare il commissario giudiziale di cuiall'articolo 163, secondo comma, n. 3; si applica

b) uno stato analitico ed estimativo delle attivitàe l'elenco nominativo dei creditori, conl'indicazione dei rispettivi crediti e delle cause diprelazione;c) l'elenco dei titolari dei diritti reali o personalisu beni di proprietà o in possesso del debitore;d) il valore dei beni e i creditori particolari deglieventuali soci illimitatamente responsabili;e) un piano contenente la descrizione analiticadelle modalità e dei tempi di adempimento dellaproposta; in ogni caso, la proposta deveindicare l'utilità specificamente individuataed economicamente valutabile procurata infavore di ciascun creditore..Il piano e la documentazione di cui ai commiprecedenti devono essere accompagnati dallarelazione di un professionista, designato daldebitore, in possesso dei requisiti di cuiall'articolo 67, terzo comma, lettera d), cheattesti la veridicità dei dati aziendali e lafattibilità del piano medesimo. Analogarelazione deve essere presentata nel caso dimodifiche sostanziali della proposta o del piano.Per la società la domanda deve essere approvatae sottoscritta a norma dell'articolo 152.La domanda di concordato è comunicata alpubblico Ministero ed è pubblicata, a cura delcancelliere, nel registro delle imprese entro ilgiorno successivo al deposito in cancelleria.L'imprenditore può depositare il ricorsocontenente la domanda di concordato unitamenteai bilanci relativi agli ultimi tre esercizi eall'elenco nominativo dei creditori conl'indicazione dei rispettivi crediti, riservandosi dipresentare la proposta, il piano e ladocumentazione di cui ai commi secondo e terzoentro un termine fissato dal giudice, compresofra sessanta e centoventi giorni e prorogabile, inpresenza di giustificati motivi, di non oltresessanta giorni. Nello stesso termine, inalternativa e con conservazione sinoall'omologazione degli effetti prodotti dalricorso, il debitore può depositare domanda aisensi dell'articolo 182-bis, primo comma. Inmancanza, si applica l'articolo 162, commisecondo e terzo. Con decreto motivato che fissail termine di cui al primo periodo, il tribunalepuò nominare il commissario giudiziale di cuiall'articolo 163, secondo comma, n. 3; si applical'articolo 170, secondo comma. Il commissario

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l'articolo 170, secondo comma. Il commissariogiudiziale, quando accerta che il debitore haposto in essere una delle condotte previstedall'articolo 173, deve riferirne immediatamenteal tribunale che, nelle forme del procedimento dicui all'articolo 15 e verificata la sussistenza dellecondotte stesse, può, con decreto, dichiarareimprocedibile la domanda e, su istanza delcreditore o su richiesta del pubblico ministero,accertati i presupposti di cui agli articoli 1 e 5,dichiara il fallimento del debitore concontestuale sentenza reclamabile a normadell'articolo 18. Dopo il deposito del ricorso e fino al decreto dicui all'articolo 163 il debitore può compiere gliatti urgenti di straordinaria amministrazioneprevia autorizzazione del tribunale, il quale puòassumere sommarie informazioni e deveacquisire il parere del commissario giudiziale, senominato. Nello stesso periodo e a decorreredallo stesso termine il debitore può altresìcompiere gli atti di ordinaria amministrazione. Icrediti di terzi eventualmente sorti per effettodegli atti legalmente compiuti dal debitore sonoprededucibili ai sensi dell'articolo 111. Con il decreto che fissa il termine di cui al sestocomma, primo periodo, il tribunale devedisporre gli obblighi informativi periodici,anche relativi alla gestione finanziariadell'impresa e all'attività compiuta ai fini dellapredisposizione della proposta e del piano, che ildebitore deve assolvere, con periodicità almenomensile e sotto la vigilanza del commissariogiudiziale se nominato, sino alla scadenza deltermine fissato. Il debitore, con periodicitàmensile, deposita una situazione finanziariadell'impresa che, entro il giorno successivo, èpubblicata nel registro delle imprese a cura delcancelliere. In caso di violazione di tali obblighi,si applica l'articolo 162, commi secondo e terzo.Quando risulta che l'attività compiuta daldebitore è manifestamente inidonea allapredisposizione della proposta e del piano, iltribunale, anche d'ufficio, sentito il debitore e ilcommissario giudiziale se nominato, abbrevia iltermine fissato con il decreto di cui al sestocomma, primo periodo. Il tribunale può in ognimomento sentire i creditori. La domanda di cui al sesto comma èinammissibile quando il debitore, nei due anni

giudiziale, quando accerta che il debitore haposto in essere una delle condotte previstedall'articolo 173, deve riferirne immediatamenteal tribunale che, nelle forme del procedimento dicui all'articolo 15 e verificata la sussistenza dellecondotte stesse, può, con decreto, dichiarareimprocedibile la domanda e, su istanza delcreditore o su richiesta del pubblico ministero,accertati i presupposti di cui agli articoli 1 e 5,dichiara il fallimento del debitore concontestuale sentenza reclamabile a normadell'articolo 18. Dopo il deposito del ricorso e fino al decreto dicui all'articolo 163 il debitore può compiere gliatti urgenti di straordinaria amministrazioneprevia autorizzazione del tribunale, il quale puòassumere sommarie informazioni e deveacquisire il parere del commissario giudiziale, senominato. Nello stesso periodo e a decorreredallo stesso termine il debitore può altresìcompiere gli atti di ordinaria amministrazione. Icrediti di terzi eventualmente sorti per effettodegli atti legalmente compiuti dal debitore sonoprededucibili ai sensi dell'articolo 111. Con il decreto che fissa il termine di cui al sestocomma, primo periodo, il tribunale devedisporre gli obblighi informativi periodici, ancherelativi alla gestione finanziaria dell'impresa eall'attività compiuta ai fini della predisposizionedella proposta e del piano, che il debitore deveassolvere, con periodicità almeno mensile e sottola vigilanza del commissario giudiziale senominato, sino alla scadenza del termine fissato.Il debitore, con periodicità mensile, deposita unasituazione finanziaria dell'impresa che, entro ilgiorno successivo, è pubblicata nel registro delleimprese a cura del cancelliere. In caso diviolazione di tali obblighi, si applica l'articolo162, commi secondo e terzo. Quando risulta chel'attività compiuta dal debitore è manifestamenteinidonea alla predisposizione della proposta edel piano, il tribunale, anche d'ufficio, sentito ildebitore e il commissario giudiziale senominato, abbrevia il termine fissato con ildecreto di cui al sesto comma, primo periodo. Iltribunale può in ogni momento sentire icreditori. La domanda di cui al sesto comma èinammissibile quando il debitore, nei due anniprecedenti, ha presentato altra domanda ai sensi

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precedenti, ha presentato altra domanda ai sensidel medesimo comma alla quale non abbia fattoseguito l'ammissione alla procedura diconcordato preventivo o l'omologazionedell'accordo di ristrutturazione dei debiti.Fermo restando quanto disposto dall'articolo 22,primo comma, quando pende il procedimentoper la dichiarazione di fallimento il termine dicui al sesto comma del presente articolo è disessanta giorni, prorogabili, in presenza digiustificati motivi, di non oltre sessanta giorni

del medesimo comma alla quale non abbia fattoseguito l'ammissione alla procedura diconcordato preventivo o l'omologazionedell'accordo di ristrutturazione dei debiti.Fermo restando quanto disposto dall'articolo 22,primo comma, quando pende il procedimentoper la dichiarazione di fallimento il termine dicui al sesto comma del presente articolo è disessanta giorni, prorogabili, in presenza digiustificati motivi, di non oltre sessanta giorni

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 163.Ammissione alla procedura.

Il tribunale, ove non abbia provveduto a normadell'art. 162, commi primo e secondo, condecreto non soggetto a reclamo, dichiara apertala procedura di concordato preventivo; ovesiano previste diverse classi di creditori, iltribunale provvede analogamente previavalutazione della correttezza dei criteri diformazione delle diverse classi.Con il provvedimento di cui al primo comma, iltribunale:1) delega un giudice alla procedura diconcordato;2) ordina la convocazione dei creditori non oltretrenta giorni dalla data del provvedimento estabilisce il termine per la comunicazione diquesto ai creditori;3) nomina il commissario giudiziale osservate ledisposizioni degli articoli 28 e 29;4) stabilisce il termine non superiore a quindicigiorni entro il quale il ricorrente deve depositarenella cancelleria del tribunale la somma pari al50 per cento delle spese che si presumononecessarie per l'intera procedura, ovvero ladiversa minor somma, non inferiore al 20 percento di tali spese, che sia determinata dalgiudice. Su proposta del commissario giudiziale,il giudice delegato può disporre che le sommeriscosse vengano investite secondo quantoprevisto dall'art. 34, primo comma.Qualora non sia eseguito il deposito prescritto, ilcommissario giudiziale provvede a norma

Art. 163.Ammissione alla procedura e proposteconcorrenti

Il tribunale, ove non abbia provveduto a normadell'art. 162, commi primo e secondo, condecreto non soggetto a reclamo, dichiara apertala procedura di concordato preventivo; ove sianopreviste diverse classi di creditori, il tribunaleprovvede analogamente previa valutazione dellacorrettezza dei criteri di formazione dellediverse classi.Con il provvedimento di cui al primo comma, iltribunale:1) delega un giudice alla procedura diconcordato;2) ordina la convocazione dei creditori non oltrecentoventi giorni dalla data del provvedimento estabilisce il termine per la comunicazione diquesto ai creditori;3) nomina il commissario giudiziale osservate ledisposizioni degli articoli 28 e 29;4) stabilisce il termine non superiore a quindicigiorni entro il quale il ricorrente deve depositarenella cancelleria del tribunale la somma pari al50 per cento delle spese che si presumononecessarie per l'intera procedura, ovvero ladiversa minor somma, non inferiore al 20 percento di tali spese, che sia determinata dalgiudice. Su proposta del commissario giudiziale,il giudice delegato può disporre che le sommeriscosse vengano investite secondo quantoprevisto dall'art. 34, primo comma.Qualora non sia eseguito il deposito prescritto, ilcommissario giudiziale provvede a norma

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dell'art. 173, primo comma. dell'art. 173, primo comma.Uno o più creditori che, anche per effetto diacquisti successivi alla presentazione delladomanda di cui all'articolo 161,rappresentano almeno il dieci per cento deicrediti risultanti dalla situazione patrimonialedepositata ai sensi dell'articolo 161, secondocomma, lettera a), possono presentare unaproposta concorrente di concordatopreventivo e il relativo piano non oltre trentagiorni prima dell'adunanza dei creditori. Aifini del computo della percentuale del dieciper cento, non si considerano i crediti dellasocietà che controlla la società debitrice, dellesocietà da questa controllate e di quellesottoposte a comune controllo. La relazione dicui al comma terzo dell'articolo 161 puòessere limitata alla fattibilità del piano per gliaspetti che non siano già oggetto di verifica daparte del commissario giudiziale, e puòessere omessa qualora non ve ne siano. Le proposte di concordato concorrenti sonoammissibili se non risulta che la proposta diconcordato del debitore assicura ilpagamento, ancorchè dilazionato, di almeno ilquaranta per cento dell'ammontare deicrediti chirografari. La proposta puòprevedere l'intervento di terzi e, se il debitoreha la forma di società per azioni o aresponsabilità limitata, può prevedere unaumento di capitale della società conesclusione o limitazione del diritto d'opzione. I creditori che presentano una proposta diconcordato concorrente hanno diritto di votosulla medesima solo se collocati in unaautonoma classe. Qualora la proposta concorrente prevedadiverse classi di creditori essa, prima di esserecomunicata ai creditori ai sensi del secondocomma dell'articolo 171, deve esseresottoposta al giudizio del tribunale cheverifica la correttezza dei criteri diformazione dellediverse classi.

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

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Art. 163-bis (Offerte concorrenti).

Quando il piano di concordato di cuiall'articolo 161, secondo comma, lettera e)comprende una offerta da parte di unsoggetto già individuato avente ad oggetto iltrasferimento in suo favore e verso uncorrispettivo in denaro dell'azienda o di uno opiù rami d'azienda o di specifici beni, ilcommissario è tenuto a valutare, motivando leproprie conclusioni, la congruità dell'offerta,tenuto conto dei termini e delle condizionidella stessa, del corrispettivo e dellecaratteristiche dell'offerente. L'offerta e ilpiano possono prevedere che il trasferimentoabbia luogo prima dell'omologazione.Nel caso in cui il commissario ritenga, allaluce di manifestazioni di interesse comunquepervenute, del valore dell'azienda o del bene,che l'offerta contemplata dal piano possa noncorrispondere al miglior interesse deicreditori, chiede al tribunale, con istanzamotivata, di aprire un procedimentocompetitivo. L'offerta e il piano possonoprevedere che il trasferimento abbia luogoprima dell'omologazione. Il tribunale, sentito il commissario, decidesull'istanza ovvero dispone d'ufficiol'apertura di un procedimento competitivo,tenuto conto del valore dell'azienda o delbene, nonché della probabilità di conseguireuna migliore soddisfazione dei creditori. Ildecreto che dispone l'apertura delprocedimento competitivo stabilisce lemodalità di presentazione di offerteirrevocabili, prevedendo che ne sia assicuratain ogni caso la comparabilità, i requisiti dipartecipazione degli offerenti, le forme e itempi di accesso alle informazioni rilevanti,gli eventuali limiti al loro utilizzo e lemodalità con cui il commissario deve fornirlea coloro che ne fanno richiesta, la datadell'udienza per l'esame delle offerte, lemodalità di svolgimento della proceduracompetitiva, le garanzie che devono essereprestate dagli offerenti e le forme dipubblicità del decreto. L'offerta di cui alprimo comma diviene irrevocabile dalmomento in cui viene modificata l'offerta in

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conformità a quanto previsto dal decreto dicui al presente comma e viene prestata lagaranzia stabilita con il medesimo decreto. Leofferte, da presentarsi in forma segreta, nonsono efficaci se non conformi a quantoprevisto dal decreto e, in ogni caso, quandosottoposte a condizione. Le offerte sono rese pubbliche all'udienzafissata per l'esame delle stesse, alla presenzadegli offerenti e di qualunque interessato. Sesono state presentate più offerte migliorative,ilgiudice dispone la gara tra gli offerenti. Lagara può avere luogo alla stessa udienza o adun'udienza immediatamente successiva e deveconcludersi prima dell'adunanza deicreditori, anche quando il piano prevede chela vendita o l'aggiudicazione abbia luogodopo l'omologazione. In ogni caso, con lavendita o con l'aggiudicazione, se precedente,a soggetto diverso da colui che ha presentatol'offerta di cui al primo comma, quest'ultimoè liberato dalle obbligazioni eventualmenteassunte nei confronti del debitore e in suofavore il commissario dispone il rimborsodelle spese e dei costi sostenuti per laformulazione dell'offerta entro il limitemassimo del tre per cento del prezzo in essaindicato. Il debitore deve modificare la proposta e ilpiano di concordato in conformità all'esitodella gara. La disciplina del presente articolo si applica,in quanto compatibile, anche agli atti daautorizzare ai sensi dell'articolo 161, settimocomma, nonché all'affitto di azienda o di unoo più rami di azienda.".

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 165.Commissario giudiziale.

Il commissario giudiziale è, per quanto attieneall'esercizio delle sue funzioni, pubblicoufficiale.Si applicano al commissario giudiziale gliarticoli 36, 37, 38 e 39.

Art. 165.Commissario giudiziale.

Il commissario giudiziale è, per quanto attieneall'esercizio delle sue funzioni, pubblicoufficiale.Si applicano al commissario giudiziale gliarticoli 36, 37, 38 e 39.

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Il commissario giudiziale fornisce ai creditoriche ne fanno richiesta, valutata la congruitàdella richiesta medesima e previa assunzionedi opportuni obblighi di riservatezza, leinformazioni utili per la presentazione diproposte concorrenti, sulla base dellescritture contabili e fiscali obbligatorie deldebitore, nonché ogni altra informazionerilevante in suo possesso. In ogni caso siapplica il divieto di cui all'articolo 124,comma primo, ultimo periodo. La disciplina di cui al terzo comma si applicaanche in caso di richieste, da parte dicreditori o di terzi, di informazioni utili per lapresentazione di offerte ai sensi dell'articolo163-bis"

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 169-bis.Contratti in corso di esecuzione

Il debitore nel ricorso di cui all'articolo 161 puòchiedere che il Tribunale o, dopo il decreto diammissione, il giudice delegato lo autorizzi asciogliersi dai contratti in corso di esecuzionealla data della presentazione del ricorso. Surichiesta del debitore può essere autorizzata lasospensione del contratto per non più di sessantagiorni, prorogabili una sola volta.

In tali casi, il contraente ha diritto ad unindennizzo equivalente al risarcimento deldanno conseguente al mancato adempimento.Tale credito è soddisfatto come credito anterioreal concordato.

Art. 169-bis.Contratti pendenti

Il debitore con il ricorso di cui all'articolo 161o successivamente può chiedere che ilTribunale o, dopo il decreto di ammissione, ilgiudice delegato con decreto motivato sentitol'altro contraente, assunte, ove occorra,sommarie informazioni, lo autorizzi asciogliersi dai contratti in corso di esecuzionealla data della presentazione del ricorso. Surichiesta del debitore può essere autorizzatala sospensione del contratto per non più disessanta giorni, prorogabili una sola volta. Loscioglimento o la sospensione del contrattohanno effetto dalla comunicazione delprovvedimento autorizzativo all'altrocontraente.In tali casi, il contraente ha diritto ad unindennizzo equivalente al risarcimento del dannoconseguente al mancato adempimento. Talecredito è soddisfatto come credito anteriore alconcordato, ferma restando la prededuzionedel credito conseguente ad eventualiprestazioni eseguite legalmente e inconformità agli accordi o agli usi negoziali,dopo la pubblicazione della domanda ai sensidell'articolo 161.Lo scioglimento del contratto non si estende alla

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Lo scioglimento del contratto non si estende allaclausola compromissoria in esso contenuta.Le disposizioni di questo articolo non siapplicano ai rapporti di lavoro subordinatononché ai contratti di cui agli articoli 72, ottavocomma, 72-ter e 80, primo comma.

clausola compromissoria in esso contenuta.Le disposizioni di questo articolo non siapplicano ai rapporti di lavoro subordinatononché ai contratti di cui agli articoli 72, ottavocomma, 72-ter e 80, primo comma.In caso di scioglimento del contratto dilocazione finanziaria, il concedente ha dirittoalla restituzione del bene ed è tenuto a versareal debitore l'eventuale differenza fra lamaggiore somma ricavata dalla vendita o daaltra collocazione del bene stesso avvenute avalori di mercato rispetto al credito residuo inlinea capitale. La somma versata al debitore anorma del periodo precedente è acquisita allaprocedura.Il concedente ha diritto di far valere verso ildebitore un credito determinato nelladifferenza tra il credito vantato alla data deldeposito della domanda e quanto ricavatodalla nuova allocazione del bene. Tale creditoè soddisfatto come credito anteriore alconcordato.

VIGENZA: alle istanze di scioglimentodepositate successivamente alla data dientrata in vigore del presente decreto

Art. 172.Operazioni e relazione del commissario

Il commissario giudiziale redige l'inventario delpatrimonio del debitore e una relazioneparticolareggiata sulle cause del dissesto, sullacondotta del debitore, sulle proposte diconcordato e sulle garanzie offerte ai creditori, ela deposita in cancelleria almeno dieci giorniprima dell'adunanza dei creditori. Nello stessotermine la comunica a mezzo posta elettronicacertificata a norma dell'articolo 171, secondocomma.

Art. 172.Operazioni e relazione del commissario

Il commissario giudiziale redige l'inventario delpatrimonio del debitore e una relazioneparticolareggiata sulle cause del dissesto, sullacondotta del debitore, sulle proposte diconcordato e sulle garanzie offerte ai creditori, ela deposita in cancelleria almenoquarantacinque giorni prima dell'adunanza deicreditori. Nello stesso termine la comunica amezzo posta elettronica certificata a normadell'articolo 171, secondo comma. Qualora nel termine di cui al quarto commadell'articolo 163 siano depositate proposteconcorrenti, il commissario giudizialeriferisce in merito ad esse con relazioneintegrativa da depositare in cancelleria ecomunicare ai creditori, con le modalità di cuiall'articolo 171, secondo comma, almeno diecigiorni prima dell'adunanza dei creditori. Larelazione integrativa contiene, di regola, una

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Su richiesta del commissario il giudice puònominare uno stimatore che lo assista nellavalutazione dei beni.

particolareggiata comparazione tra tutte leproposte depositate. Le proposte diconcordato, ivi compresa quella presentatadal debitore, possono essere modificate fino aquindici giorni prima dell'adunanza deicreditori. Analoga relazione integrativa vieneredatta qualora emergano informazioni che icreditori devono conoscere ai finidell'espressione del voto.Su richiesta del commissario il giudice puònominare uno stimatore che lo assista nellavalutazione dei beni.

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 175.Discussione della proposta di concordato.

Nell'adunanza dei creditori il commissariogiudiziale illustra la sua relazione e le propostedefinitive del debitore.

La proposta di concordato non può più esseremodificata dopo l'inizio delle operazioni di voto.Ciascun creditore può esporre le ragioni per lequali non ritiene ammissibile o accettabile laproposta di concordato e sollevare contestazionisui crediti concorrenti.

Il debitore ha facoltà di rispondere e contestare asua volta i crediti, e ha il dovere di fornire algiudice gli opportuni chiarimenti.

Art. 175.Discussione della proposta di concordato.

Nell'adunanza dei creditori il commissariogiudiziale illustra la sua relazione e le propostedefinitive del debitore e quelle eventualmentepresentate dai creditori ai sensi dell'articolo163, comma quarto.La proposta di concordato non può più esseremodificata dopo l'inizio delle operazioni di voto.Ciascun creditore può esporre le ragioni perle quali non ritiene ammissibili o convenientile proposte di concordato e sollevarecontestazioni sui crediti concorrenti. Ildebitore può esporre le ragioni per le qualinon ritiene ammissibili o fattibili le eventualiproposte concorrenti.Il debitore ha facoltà di rispondere e contestare asua volta i crediti, e ha il dovere di fornire algiudice gli opportuni chiarimenti.Sono sottoposte alla votazione dei creditoritutte le proposte presentate dal debitore e daicreditori, seguendo, per queste ultime,l'ordine temporale del loro deposito.

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 177Maggioranza per l'approvazione delconcordato.

Il concordato è approvato dai creditori che

Art. 177Maggioranza per l'approvazione delconcordato.

Il concordato è approvato dai creditori che

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rappresentano la maggioranza dei creditiammessi al voto. Ove siano previste diverseclassi di creditori, il concordato è approvato setale maggioranza si verifica inoltre nel maggiornumero di classi.

I creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca,ancorché la garanzia sia contestata, dei quali laproposta di concordato prevede l'integralepagamento, non hanno diritto al voto se nonrinunciano in tutto od in parte al diritto diprelazione. Qualora i creditori muniti diprivilegio, pegno o ipoteca rinuncino in tutto oin parte alla prelazione, per la parte del creditonon coperta dalla garanzia sono equiparati aicreditori chirografari; la rinuncia ha effetto aisoli fini del concordato.I creditori muniti di diritto di prelazione di cui laproposta di concordato prevede, ai sensidell'articolo 160, la soddisfazione non integrale,sono equiparati ai chirografari per la parteresidua del credito.Sono esclusi dal voto e dal computo dellemaggioranze il coniuge del debitore, i suoiparenti e affini fino al quarto grado, i cessionari

rappresentano la maggioranza dei creditiammessi al voto. Ove siano previste diverseclassi di creditori, il concordato è approvato setale maggioranza si verifica inoltre nel maggiornumero di classi. Quando sono poste al votopiù proposte di concordato ai sensidell'articolo 175, quinto comma, si consideraapprovata la proposta che ha conseguito lamaggioranza più elevata dei crediti ammessial voto; in caso di parità, prevale quella deldebitore o, in caso di parità fra proposte dicreditori, quella presentata per prima.Quando nessuna delle proposte concorrentiposte al voto sia stata approvata con lemaggioranze di cui al primo e secondoperiodo del presente comma, il giudicedelegato, con decreto da adottare entro trentagiorni dal termine di cui al quarto commadell'articolo 178, rimette al voto la solaproposta che ha conseguito la maggioranzarelativa dei crediti ammessi al voto, fissando iltermine per la comunicazione ai creditori e iltermine a partire dal quale i creditori, neiventi giorni successivi, possono far pervenireil proprio dissenso con le modalità previstedal predetto articolo. In ogni caso siapplicano il primo e secondo periodo delpresente comma.I creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca,ancorché la garanzia sia contestata, dei quali laproposta di concordato prevede l'integralepagamento, non hanno diritto al voto se nonrinunciano in tutto od in parte al diritto diprelazione. Qualora i creditori muniti diprivilegio, pegno o ipoteca rinuncino in tutto oin parte alla prelazione, per la parte del creditonon coperta dalla garanzia sono equiparati aicreditori chirografari; la rinuncia ha effetto aisoli fini del concordato.I creditori muniti di diritto di prelazione di cui laproposta di concordato prevede, ai sensidell'articolo 160, la soddisfazione non integrale,sono equiparati ai chirografari per la parteresidua del credito.Sono esclusi dal voto e dal computo dellemaggioranze il coniuge del debitore, i suoiparenti e affini fino al quarto grado, la societàche controlla la società debitrice, le società daquesta controllate e quelle sottoposte acomune controllo, nonche i cessionari o

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o aggiudicatari dei loro crediti da meno di unanno prima della proposta di concordato.

aggiudicatari dei loro crediti da meno di un annoprima della proposta di concordato.

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 182Provvedimenti in caso di cessione di beni.

Se il concordato consiste nella cessione dei benie non dispone diversamente, il tribunale nominanel decreto di omologazione uno o piùliquidatori e un comitato di tre o cinque creditoriper assistere alla liquidazione e determina lealtre modalità della liquidazione.

Si applicano ai liquidatori gli articoli 28, 29, 37,38, 39 e 116 in quanto compatibili.Si applicano al comitato dei creditori gli articoli40 e 41 in quanto compatibili. Alla sostituzionedei membri del comitato provvede in ogni casoil tribunale.Le vendite di aziende e rami di aziende, beniimmobili e altri beni iscritti in pubblici registri,nonché le cessioni di attività e passivitàdell'azienda e di beni o rapporti giuridiciindividuali in blocco devono essere autorizzatedal comitato dei creditori.

Si applicano gli articoli da 105 a 108-ter inquanto compatibili.

Art. 182Cessioni

Se il concordato consiste nella cessione dei benie non dispone diversamente, il tribunale nominanel decreto di omologazione uno o piùliquidatori e un comitato di tre o cinque creditoriper assistere alla liquidazione e determina lealtre modalità della liquidazione. In tal caso, iltribunale dispone che il liquidatore effettui lapubblicità prevista dall'articolo 490, primocomma, del codice di procedura civile e fissail termine entro cui la stessa deve essereeseguita.

VIGENZA: decorsi trenta giorni dallapubblicazione in Gazzetta Ufficiale dellespecifiche tecniche previste dall'articolo 161-quater delle disposizioni per l'attuazione delcodice di procedura civile. anche ai fallimentie ai procedimenti di concordato preventivopendenti alla data di entrata in vigore delpresente decreto

Si applicano ai liquidatori gli articoli 28, 29, 37,38, 39 e 116 in quanto compatibili.Si applicano al comitato dei creditori gli articoli40 e 41 in quanto compatibili. Alla sostituzionedei membri del comitato provvede in ogni casoil tribunale.Le vendite di aziende e rami di aziende, beniimmobili e altri beni iscritti in pubblici registri,nonché le cessioni di attività e passivitàdell'azienda e di beni o rapporti giuridiciindividuali in blocco devono essere autorizzatedal comitato dei creditori.

Alle vendite, alle cessioni e ai trasferimentilegalmente posti in essere dopo il depositodella domanda di concordato o in esecuzionedi questo, si applicano gli articoli da 105 a108-ter in quanto compatibili. La

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Si applica l'articolo 33, quinto comma, primo,secondo e terzo periodo, sostituendo al curatoreil liquidatore, che provvede con periodicitàsemestrale dalla nomina. Quest'ultimo comunicaa mezzo di posta elettronica certificata altracopia del rapporto al commissario giudiziale,che a sua volta lo comunica ai creditori a normadell'articolo 171, secondo comma

cancellazione delle iscrizioni relative ai dirittidi prelazione, nonché delle trascrizioni deipignoramenti e dei sequestri conservativi e diogni altro vincolo, sono effettuati su ordinedel giudice, salvo diversa disposizionecontenuta nel decreto di omologazione per gliatti a questa successivi.

VIGENZA: anche ai fallimenti e aiprocedimenti di concordato preventivopendenti alla data di entrata in vigore delpresente decreto

Si applica l'articolo 33, quinto comma, primo,secondo e terzo periodo, sostituendo al curatoreil liquidatore, che provvede con periodicitàsemestrale dalla nomina. Quest'ultimo comunicaa mezzo di posta elettronica certificata altracopia del rapporto al commissario giudiziale,che a sua volta lo comunica ai creditori a normadell'articolo 171, secondo comma

Art. 182-quinquies.Disposizioni in tema di finanziamento e dicontinuità aziendale nel concordatopreventivo e negli accordi di ristrutturazionedei debiti

Il debitore che presenta, anche ai sensidell'articolo 161, sesto comma, una domanda diammissione al concordato preventivo o unadomanda di omologazione di un accordo diristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo182-bis, primo comma, o una proposta diaccordo ai sensi dell'articolo 182-bis, sestocomma, può chiedere al tribunale di essereautorizzato, assunte se del caso sommarieinformazioni, a contrarre finanziamenti,prededucibili ai sensi dell'articolo 111, se unprofessionista designato dal debitore in possessodei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma,lettera d), verificato il complessivo fabbisognofinanziario dell'impresa sino all'omologazione,attesta che tali finanziamenti sono funzionalialla migliore soddisfazione dei creditori.

Art. 182-quinquies.Disposizioni in tema di finanziamento e dicontinuità aziendale nel concordatopreventivo e negli accordi di ristrutturazionedei debiti

Il debitore che presenta, anche ai sensidell'articolo 161, sesto comma, una domanda diammissione al concordato preventivo o unadomanda di omologazione di un accordo diristrutturazione dei debiti ai sensi dell'articolo182-bis, primo comma, o una proposta diaccordo ai sensi dell'articolo 182-bis, sestocomma, può chiedere al tribunale di essereautorizzato, anche prima del deposito delladocumentazione di cui all'articolo 161, commisecondo e terzo assunte se del caso sommarieinformazioni, a contrarre finanziamenti,prededucibili ai sensi dell'articolo 111, se unprofessionista designato dal debitore in possessodei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma,lettera d), verificato il complessivo fabbisognofinanziario dell'impresa sino all'omologazione,attesta che tali finanziamenti sono funzionali allamigliore soddisfazione dei creditori.

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L'autorizzazione di cui al primo comma puòriguardare anche finanziamenti individuatisoltanto per tipologia ed entità, e non ancoraoggetto di trattative.

Il tribunale può autorizzare il debitore aconcedere pegno o ipoteca a garanzia deimedesimi finanziamenti.

L'autorizzazione di cui al primo comma puòriguardare anche finanziamenti individuatisoltanto per tipologia ed entità, e non ancoraoggetto di trattative. Il debitore che presentauna domanda di ammissione al concordatopreventivo ai sensi dell'articolo 161, sestocomma, anche in assenza del piano di cuiall'articolo 161, secondo comma, lettera e), ouna domanda di omologazione di un accordodi ristrutturazione dei debiti ai sensidell'articolo 182-bis, primo comma, o unaproposta di accordo ai sensi dell'articolo 182-bis, sesto comma, può chiedere al tribunale diessere autorizzato in via d'urgenza acontrarre finanziamenti, prededucibili aisensi dell'articolo 111, funzionali a urgentinecessità relative all'esercizio dell'attivitàaziendale fino alla scadenza del terminefissato dal tribunale ai sensi dell'articolo 161,sesto comma, o all'udienza di omologazione dicui all'articolo 182-bis, quarto comma, o allascadenza del termine di cui all'articolo 182-bis, settimo comma. Il ricorso deve specificarela destinazione dei finanziamenti, che ildebitore non è in grado di reperire altrimentitali finanziamenti e che, in assenza di talifinanziamenti, deriverebbe un pregiudizioimminente ed irreparabile all'azienda. Iltribunale, assunte sommarie informazioni sulpiano e sulla proposta in corso dielaborazione, sentito il commissario giudizialese nominato, e, se del caso, sentiti senzaformalità i principali creditori, decide incamera di consiglio con decreto motivato,entro dieci giorni dal deposito dell'istanza diautorizzazione. La richiesta può avere adoggetto anche il mantenimento di linee dicredito autoliquidanti in essere al momentodel deposito della domanda.Il tribunale può autorizzare il debitore aconcedere pegno o ipoteca o a cedere crediti agaranzia dei medesimi finanziamenti.Il debitore che presenta domanda di ammissioneal concordato preventivo con continuitàaziendale, anche ai sensi dell'articolo 161, sestocomma, può chiedere al tribunale di essereautorizzato, assunte se del caso sommarieinformazioni, a pagare crediti anteriori perprestazioni di beni o servizi, se un professionistain possesso dei requisiti di cui all'articolo 67,

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Il debitore che presenta domanda di ammissioneal concordato preventivo con continuitàaziendale, anche ai sensi dell'articolo 161, sestocomma, può chiedere al tribunale di essereautorizzato, assunte se del caso sommarieinformazioni, a pagare crediti anteriori perprestazioni di beni o servizi, se un professionistain possesso dei requisiti di cui all'articolo 67,terzo comma, lettera d), attesta che taliprestazioni sono essenziali per la prosecuzionedella attività di impresa e funzionali adassicurare la migliore soddisfazione deicreditori. L'attestazione del professionista non ènecessaria per pagamenti effettuati fino aconcorrenza dell'ammontare di nuove risorsefinanziarie che vengano apportate al debitoresenza obbligo di restituzione o con obbligo direstituzione postergato alla soddisfazione deicreditori.Il debitore che presenta una domanda diomologazione di un accordo di ristrutturazionedei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis, primocomma, o una proposta di accordo ai sensidell'articolo 182-bis, sesto comma, può chiedereal Tribunale di essere autorizzato, in presenzadei presupposti di cui al quarto comma, a pagarecrediti anche anteriori per prestazioni di beni oservizi. In tal caso i pagamenti effettuati nonsono soggetti all'azione revocatoria di cuiall'articolo 67.

terzo comma, lettera d), attesta che taliprestazioni sono essenziali per la prosecuzionedella attività di impresa e funzionali adassicurare la migliore soddisfazione deicreditori. L'attestazione del professionista non ènecessaria per pagamenti effettuati fino aconcorrenza dell'ammontare di nuove risorsefinanziarie che vengano apportate al debitoresenza obbligo di restituzione o con obbligo direstituzione postergato alla soddisfazione deicreditori.Il debitore che presenta una domanda diomologazione di un accordo di ristrutturazionedei debiti ai sensi dell'articolo 182-bis, primocomma, o una proposta di accordo ai sensidell'articolo 182-bis, sesto comma, può chiedereal Tribunale di essere autorizzato, in presenzadei presupposti di cui al quarto comma, a pagarecrediti anche anteriori per prestazioni di beni oservizi. In tal caso i pagamenti effettuati nonsono soggetti all'azione revocatoria di cuiall'articolo 67.

Art. 182-septies (Accordo di ristrutturazione con intermediarifinanziarie e convenzione di moratoria).Quando un'impresa ha debiti verso banche eintermediari finanziari in misura noninferiore alla metà dell'indebitamentocomplessivo, la disciplina di cui all'articolo182-bis, in deroga agli articoli 1372 e 1411 delcodice civile, è integrata dalle disposizionicontenute nei commi secondo, terzo e quarto.Restano fermi i diritti dei creditori diversi dabanche e intermediari finanziari. L'accordo di ristrutturazione dei debiti di cuiall'articolo 182-bis può individuare una o piùcategorie tra i creditori di cui al primocomma che abbiano fra loro posizionegiuridica e interessi economici omogenei. Intal caso, con il ricorso di cui al primo comma

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di tale articolo, il debitore può chiedere chegli effetti dell'accordo vengano estesi anche aicreditori non aderenti che appartengano allamedesima categoria, quando tutti i creditoridella categoria siano stati informati dell'avviodelle trattative e siano stati messi incondizione di parteciparvi in buona fede e icrediti delle banche e degli intermediarifinanziari aderenti rappresentino ilsettantacinque per cento dei crediti dellacategoria. Una banca o un intermediariofinanziario può essere titolare di creditiinseriti in più di una categoria. I creditori aiquali il debitore chiede di estendere gli effettidell'accordo sono considerati aderentiall'accordo ai fini del raggiungimento dellasoglia del sessanta per cento di cui al primocomma dell'articolo 182-bis. Ai fini di cui al precedente comma non sitiene conto delle ipoteche giudiziali iscrittedalle banche o dagli intermediari finanziarinei novanta giorni che precedono la data dipubblicazione del ricorso nel registro delleimprese. Il debitore, oltre agli adempimentipubblicitari già previsti, deve notificare ilricorso e la documentazione di cui al primocomma dell'articolo 182-bis alle banche e agliintermediari finanziari ai quali chiede diestendere gli effetti dell'accordo. Per costoroiltermine per proporre l'opposizione di cui alquarto comma del medesimo articolo decorredalla data della notificazione del ricorso.Il tribunale procede all'omologazione previoaccertamento che le trattative si siano svoltein buona fede e che le banche e gliintermediari finanziari ai quali il debitorechiede di estendere gli effetti dell'accordo: a) abbiano posizione giuridica e interessieconomici omogenei rispetto a quelli dellebanche e degli intermediari finanziariaderenti; b) abbiano ricevuto complete ed aggiornateinformazioni sulla situazione patrimoniale,economica e finanziaria del debitore nonchésull'accordo e sui suoi effetti, e siano statimessi in condizione di partecipare alletrattative; c) possano risultare soddisfatti, in base

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all'accordo, in misura non inferiore rispettoalle alternative concretamente praticabili. Quando fra l'impresa debitrice e una o piùbanche o intermediari finanziari vienestipulata una convenzione diretta adisciplinare in via provvisoria gli effetti dellacrisi attraverso una moratoria temporaneadei crediti nei confronti di una o più banche ointermediari finanziari e sia raggiunta lamaggioranza di cui al secondo comma,questa, in deroga agli articoli 1372 e 1411 delcodice civile, produce effetti anche neiconfronti delle banche e degli intermediarifinanziari non aderenti se questi siano statiinformati dell'avvio delle trattative e sianostati messi in condizione di parteciparvi inbuona fede, e un professionista in possesso deirequisiti di cui all'articolo 67, terzo comma,lettera d), attesti l'omogeneità della posizionegiuridica e degli interessi economici fra icreditori interessati dalla moratoria. Nel caso previsto dal comma precedente, lebanche e gli intermediari finanziari nonaderenti alla convenzione possono proporreopposizione entro trenta giorni dallacomunicazione della convenzione stipulata,accompagnata dalla relazione delprofessionista ai sensi dell'articolo 67, terzocomma, lettera d). La comunicazione deveessere effettuata, alternativamente, mediantelettera raccomandata o posta elettronicacertificata. Con l'opposizione, la banca ol'intermediario finanziario può chiedere chela convenzione non produca effetti nei suoiconfronti. Il tribunale, con decreto motivato,decide sulle opposizioni, verificando lasussistenza delle condizioni di cui al commaquarto, terzo periodo. Nel termine di quindicigiorni dalla comunicazione, il decreto deltribunale è reclamabile alla corte di appello,ai sensi dell'articolo 183. In nessun caso, per effetto degli accordi econvenzioni di cui ai commi precedenti, aicreditori non aderenti può essere impostal'esecuzione di nuove prestazioni, laconcessione di affidamenti, il mantenimentodella possibilità di utilizzare affidamentiesistenti o l'erogazione di nuovifinanziamenti. Agli effetti del presentearticolo non è considerata nuova prestazione

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la prosecuzione della concessione delgodimento di beni oggetto di contratti dilocazione finanziaria già stipulati.

Art. 185Esecuzione del concordato.

Dopo l'omologazione del concordato, ilcommissario giudiziale ne sorveglial'adempimento, secondo le modalità stabilitenella sentenza di omologazione. Egli deveriferire al giudice ogni fatto dal quale possaderivare pregiudizio ai creditori.Si applica il secondo comma dell'art. 136

Art. 185Esecuzione del concordato.

Dopo l'omologazione del concordato, ilcommissario giudiziale ne sorveglial'adempimento, secondo le modalità stabilitenella sentenza di omologazione. Egli deveriferire al giudice ogni fatto dal quale possaderivare pregiudizio ai creditori.Si applica il secondo comma dell'art. 136Il debitore è tenuto a compiere ogni attonecessario a dare esecuzione alla proposta diconcordato presentata da uno o più creditori,qualora sia stata approvata e omologata. Nel caso in cui il commissario giudiziale rileviche il debitore non sta provvedendo alcompimento degli atti necessari a dareesecuzione alla suddetta proposta o ne staritardando il compimento, deve senza indugioriferirne al tribunale. Il tribunale, sentito ildebitore, può attribuire al commissariogiudiziale i poteri necessari a provvedere inluogo del debitore al compimento degli atti aquesto richiesti. Il soggetto che ha presentato la proposta diconcordato approvata e omologata daicreditori può denunziare al tribunale i ritardio le omissioni da parte del debitore, mediantericorso al tribunale notificato al debitore e alcommissario giudiziale, con il quale puòchiedere al tribunale di attribuire alcommissario giudiziale i poteri necessari aprovvedere in luogo del debitore alcompimento degli atti a questo richiesti. Fermo restando il disposto dell'articolo 173, iltribunale, sentiti in camera di consiglio ildebitore e il commissario giudiziale, puòrevocare l'organo amministrativo, se si trattadi società, e nominare un amministratoregiudiziario stabilendo la durata del suoincarico e attribuendogli il potere di compiereogni atto necessario a dare esecuzione allasuddetta proposta, ivi incluso, qualora taleproposta preveda un aumento del capitalesociale del debitore, la convocazionedell'assemblea straordinaria dei soci avente

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ad oggetto la delibera di tale aumento dicapitale e l'esercizio del voto nella stessa.Quando è stato nominato il liquidatore anorma dell'articolo 182, i compiti diamministratore giudiziario possono essere alui attribuiti.

VIGENZA: ai procedimenti di concordatopreventivo introdotti successivamenteall'entrata in vigore del presente decreto.

Art. 236Concordato preventivo

È punito con la reclusione da uno a cinque annil'imprenditore, che, al solo scopo di essereammesso alla procedura di concordatopreventivo siasi attribuito attività inesistenti,ovvero, per influire sulla formazione dellemaggioranze, abbia simulato crediti in tutto o inparte inesistenti.

Nel caso di concordato preventivo si applicano:1) le disposizioni degli artt. 223 e 224 agliamministratori, direttori generali, sindaci eliquidatori di società;2) la disposizione dell'art. 227 agli institoridell'imprenditore;3) le disposizioni degli artt. 228 e 229 alcommissario del concordato preventivo; 4) le disposizioni degli artt. 232 e 233 aicreditori.

Art. 236Concordato preventivo e, accordo diristrutturazione con intermediari finanziari, econvenzione di moratoria

È punito con la reclusione da uno a cinque annil'imprenditore, che, al solo scopo di essereammesso alla procedura di concordatopreventivo o di ottenere l'omologazione di unaccordo di ristrutturazione con intermediarifinanziari o il consenso degli intermediarifinanziari alla sottoscrizione dellaconvenzione di moratoria siasi attribuitoattività inesistenti, ovvero, per influire sullaformazione delle maggioranze, abbia simulatocrediti in tutto o in parte inesistenti.Nel caso di concordato preventivo si applicano:1) le disposizioni degli artt. 223 e 224 agliamministratori, direttori generali, sindaci eliquidatori di società;2) la disposizione dell'art. 227 agli institoridell'imprenditore;3) le disposizioni degli artt. 228 e 229 alcommissario del concordato preventivo; 4) le disposizioni degli artt. 232 e 233 aicreditori.

Nel caso di accordo di ristrutturazione conintermediari finanziari o di convenzione dimoratoria, si applicano le disposizionipreviste dal secondo comma, numeri 1), 2) e4).

Art. 236-bis.Falso in attestazioni e relazioni

Il professionista che nelle relazioni oattestazioni di cui agli articoli 67, terzo comma,lettera d), 161, terzo comma, 182-bis, 182-quinquies e 186-bis espone informazioni false

Art. 236-bis.Falso in attestazioni e relazioni

Il professionista che nelle relazioni o attestazionidi cui agli articoli 67, terzo comma, lettera d),161, terzo comma, 182-bis, 182-quinquies 182septies e 186-bis espone informazioni false

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ovvero omette di riferire informazioni rilevanti,è punito con la reclusione da due a cinque anni econ la multa da 50.000 a 100.000 euro.Se il fatto è commesso al fine di conseguire uningiusto profitto per sè o per altri, la pena èaumentata.Se dal fatto consegue un danno per i creditori lapena è aumentata fino alla metà

ovvero omette di riferire informazioni rilevanti,è punito con la reclusione da due a cinque anni econ la multa da 50.000 a 100.000 euro.Se il fatto è commesso al fine di conseguire uningiusto profitto per sè o per altri, la pena èaumentata.Se dal fatto consegue un danno per i creditori lapena è aumentata fino alla metà

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