16
lettere dal MONASTERO di S. BENEDETTO in BERGAMO GIUGNO 2017 Anno XXVII N. 1 - Periodico semestrale di Inf. Religiose Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Bergamo Direttore responsabile: Gino Carrara Redazione e Amministrazione c/o Monastero S. Benedetto, Via S. Alessandro, 51 - BERGAMO - Tel. 035247461 - c.c.p. 00223248 Autorizzazione del Tribunale di Bergamo N. 39 in data 7.12.1990 Stampa: Laboratorio Grafico snc - Pagazzano (BG) IN UN MARE DI LUCE

MONASTERO di S. BENEDETTO in BERGAMO · in BERGAMO GIUGNO 2017 Anno XXVII N. 1 - Periodico semestrale di Inf. Religiose ... Nel pomeriggio Don Maurizio Rota, assistente della Gebetliga

Embed Size (px)

Citation preview

lettere dal

MONASTERO di

S. BENEDETTO

in BERGAMOGIUGNO 2017

Anno XXVII N. 1 - Periodico semestrale di Inf. ReligioseSpedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BergamoDirettore responsabile: Gino Carrara

Redazione e Amministrazione c/o Monastero S. Benedetto,Via S. Alessandro, 51 - BERGAMO - Tel. 035247461 - c.c.p. 00223248Autorizzazione del Tribunale di Bergamo N. 39 in data 7.12.1990Stampa: Laboratorio Grafico snc - Pagazzano (BG)

IN UN MARE DI LUCE

Il titolo dato a Lettere del Monastero questosemestre non è l’ennesima trovata pubbli-citaria in vista delle ferie estive, ma l’invito

ad avvicinarsi ad una personalità definita daDon Divo Barsotti “la più grande mistica delnostro secolo”: Itala Mela. Mentre il nostro pe-riodico è in preparazione, il 10 giugno 2017, vi-gilia della Solennità della Santissima Trinità,Itala Mela viene proclamata beata.

Itala nasce il 28 agosto del 1904 a La Speziada una famiglia borghese nella quale il clima diarmonia familiare non era accompagnato daun’altrettanto forte senso religioso. A seguitodella morte del fratellino Enrico si dichiaraatea, in lei c’è posto solo per un grande vuoto e tanto dolore. Studia lettereall’Università di Genova sognando un futuro promettente e il matrimonio.Qui il 7 dicembre 1922 assiste ad una benedizione eucaristica. La grazia l’a-spettava. Inizia così per lei un travaglio interiore profondo che la porterà adire: «Signore, ti seguirò, anche nelle tenebre, a costo di morire». Una matu-razione spirituale che non conoscerà più soste e raggiungerà le più alte vettedell’unione con Dio.

Gli studi culminano nella laurea in Lettere classiche nel 1926 con una te-si su S. Cipriano. Le sue guide sono uomini di grande levatura spirituale, traquesti figurano l’allora abate di san Paolo fuori le mura Ildefonso Schuster emons. Adriano Bernareggi, futuro vescovo di Bergamo (che Itala chiama ‘ilsuo p. Abate’, perché punto di riferimento per la sua vocazione di oblata be-nedettina), per non dimenticare mons. Montini, futuro Paolo VI, AssistenteNazionale FUCI quando lei ne divenne Consigliera. Grazie a questi riferi-menti spirituali e umani Itala sente sempre più forte la chiamata a cercareDio nel solco della tradizione monastica, tanto da contribuire al progetto diuna rinascita del monachesimo bene-dettino femminile. Con l’aiuto e il sup-porto di Schuster e dell’abate Vandeurprende accordi con il monastero belgadi Marie Vierge a Népion sur Meuseper iniziare il noviziato: ma la sua ini-ziazione monastica sarà non un velobianco da novizia, bensì l’accettazio-ne della sofferenza in un’unione per-fetta alla volontà del divino Sposo. Il 2marzo del 1929 le viene diagnosticata

2

Itala Mela.

La Spezia.

3

una pleurite e una pericardite che, per l’epoca, le preclusero in maniera defi-nitiva la via del chiostro. Dio però non abbandona chi lo cerca con cuore sin-cero. Il 4 gennaio 1933, concluso il periodo di formazione, emette la suaOblazione secolare con il nome di Maria della Trinità presso il monastero diSan Paolo f.l.m. a Roma poi, privatamente, nelle mani di mons. Bernareggipronuncerà i voti monastici, così da poter continuare a vivere in famiglia e adusufruire delle cure necessarie. Pian piano è costretta a lasciare definitiva-mente la scuola per la quale si era preparata con un’intelligenza e un impe-gno eccezionali e la “clausura” sarà la sua stanza di ammalata. Intanto la sof-ferenza fisica s’intensifica e obbliga Itala anche a lunghi periodi di immobi-lità, non può frequentare la chiesa e accostarsi ai sacramenti, deve abbando-nare l’apostolato attivo. Anche interiormente attraversa dolorose afflizioni,soprattutto perché il maligno le insinua dubbi angosciosi, scoraggiamento,turbamento, la disorienta con delle luci illusorie, cerca di toglierle la pace,ma Itala nella generosità del suo aderire al Signore e nella docilità alle guidespirituali fa fronte a queste tentazioni che descrive nei suoi diari.

La sua può sembrare una vita fallita, eppure in questo suo annientamen-to, Itala è portatrice di un messaggio vissuto che richiama tutti i cristiani aprendere coscienza di un’ineffabile verità spesso dimenticata: la dimensionetrinitaria battesimale della vita cristiana. La Trinità, che segna l’inizio dellavita di ogni cristiano, sarà per Itala il fulcro di tutto il suo percorso e farà co-noscere alla Chiesa il mistero dell’Inabitazione della Trinità nell’uomo.Scrive: «Vivere nell’inabitazione è vivere il proprio battesimo. Sarebbe ungrave errore credere che richiamare le anime a nutrire di questo mistero ado-rabile la loro vita sia il richiamarle ad una devozione speciale. È piuttosto uninvitarle a vivere della grazia che è il battesimo a loro donato, a penetrare larealtà divina promessa da Gesù: “Verremo e prenderemo dimora presso dilui”». «Dio...non si è accontentato di lasciarci nell’Eucaristia la possibilitàdi ricevere per pochi istanti il Verbo umanato, ma ha voluto che, scomparsala presenza eucaristica del Cristo, l’anima non restasse vuota e sola, ma go-

desse della pienezza delle Tre personedivine, senza interruzione». Italagiungerà a questa pienezza della con-templazione della Santissima Trinitàil 29 aprile 1957.

Ora la Chiesa riconosce ufficial-mente il suo messaggio e il suo esem-pio come attuali e urgenti per il nostromondo che ha bisogno, estremo biso-gno, di ritrovare Dio vicino, vivente intutti coloro che lo amano.San Paolo f.l.m.

19 novembre. Ospitiamo in chiesaConsacrate di diversi Istituti della cit-tà per il ritiro in prossimità dell’iniziodell’Avvento. Don Mauro Orsattidella Diocesi di Brescia tiene la Me-ditazione sui primi capitoli del Van-gelo di Luca. Si termina verso mezzo-giorno con un momento di adorazionee la Benedizione Eucaristica.

20 novembre, Cristo Re, chiusuradell’Anno della Misericordia. LaS. Messa festiva è celebrata da DonMauro Palamini che ci ricorda comeGesù Cristo si sia misericordiosa-mente fatto Re di amore, povero eumile per attirarci a sé.

Nel pomeriggio Don MaurizioRota, assistente della Gebetliga diBergamo, guida il Rosario e celebrala S. Messa vespertina anche nel ri-cordo del centenario dell’incorona-zione imperiale del B. Carlod’Asburgo. Anima la liturgia il Co-ro di Calusco d’Adda.

21 novembre. Memoria della Pre-sentazione al Tempio di Maria eGiornata Pro Orantibus. Quest’annoil tema della giornata richiama la co-stituzione apostolica di Papa Fran-cesco Vultum Dei quaerere sulla vi-ta contemplativa femminile: il pel-legrinaggio alla ricerca del Dio ve-ro, che è proprio di ogni cristiano edi ogni consacrato in forza del Bat-tesimo, diventa, per l’azione delloSpirito Santo, cammino di configu-razione a Cristo Signore, espressocon singolare efficacia dalla consa-

crazione religiosa, e in modo parti-colare dalla vita monastica, fin dalleorigini considerata come un modoparticolare di attuazione del Battesi-mo. Dopo il canto dei Vespri alle 18viene concelebrata la S. Messa Ve-spertina dal Prevosto Mons. GianniCarzaniga, da Don Luca Milesi e daDon Doriano Locatelli con la parte-cipazione del Gruppo Oblati e deifedeli della parrocchia di S. Ales-sandro.

26 novembre. Presentazione del vo-lume “L’oblato” di Joris-Karl Huy-smans (1848-1907), tradotto dalfrancese per la prima volta in italianodalla nostra Sr. Benedetta (Laura)Pavanello, fatta dal curatore Prof.PierLuigi Zoccatelli, docente di So-ciologia della religione all’Universi-tà Pontificia Salesiana. Oblato pres-so l’abbazia benedettina di Val desSaints (nome di fantasia, nella realtàHuysmans dopo la sua conversionevisse come oblato presso l’abbazia diLigugé), Durtal è l’espediente narra-

4

CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Presentazione della B. V. Maria al Tempio.

tivo attraverso il quale l’autore tessela storia del rapporto fra il personag-gio e la comunità monastica, scrivememorabili pagine sulla liturgia cat-tolica, sul cattolicesimo contempora-neo e sulle questioni centrali della fe-de, in particolare sullo scottante temadella sofferenza. Tra il pubblico pre-sente anche il coordinatore nazionaledegli Oblati benedettini secolari Vil-frido Pitton.

Alcune copie del volume sonoancora reperibili presso il monastero.

11 dicembre. Giornata di spirituali-tà del Gruppo Oblati. La S. Messafestiva è celebrata da Mons. Anto-nio Donghi. La Madre Abbadessatiene una riflessione su “l’attende-re” mentre nel pomeriggio Mons.Donghi sul significato dell’Avven-to. Prima della celebrazione dei Ve-spri l’aspirante Leone GiovanniMorzenti chiede ufficialmente diiniziare il periodo di prova in vistadell’Oblazione.

20 dicembre. Don Luca Milesi conun gruppo di parrocchiani reca almonastero la Luce di Betlemme.Condividiamo la celebrazione diCompieta con un ricordo particolareper il Prevosto Mons. Gianni bloc-cato a casa dall’influenza.

S. Natale. Alle ore 22.15 iniziamol’Ufficio delle Letture al quale par-tecipano Don Doriano Locatelli ediversi Oblati. A mezzanotte laS. Messa è presieduta da Don Mau-rizio Rota (concelebrata da Don Do-

5

CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Presentazione de L’oblato.

La Luce di Betlemme.

Don Maurizio Rota e Don Doriano Locatelli,S. Messa di Mezzanotte.

riano) che nell’omelia ci immergenel mistero della luce: Gesù in que-sta notte viene “dato alla luce” e noise stiamo con Lui, con il Signore chesi fa piccolo, passiamo dalle tenebrealla luce.

La S. Messa delle ore 10 è cele-brata da Don Mauro Palamini che au-gura ai presenti un Natale di fede, disperanza e di carità: Cristo davvero sifa uomo, con Lui la vita sorge anchedalla notte e così lo possiamo ricono-scere in ogni fratello.

Concludiamo questo giorno digrazia con il canto dei Vespri e laterza S. Messa celebrata ancora daDon Maurizio Rota.

31 dicembre. Tradizionale appun-tamento della S. Messa serale cele-brata da Mons. Antonio Donghi econclusa con il canto del Te Deum,colmo di gratitudine per quanto ri-cevuto nell’anno trascorso e già im-plorazione per il nuovo anno affin-ché, come suggerisce il celebrante

nell’omelia, non ci perdiamo di co-raggio quando ci troviamo nel buiostorico: Dio è sempre più grandedelle nostre attese.

18 gennaio. Inizio dell’Ottavario dipreghiera per l’unità dei cristiani daltema “l’Amore di Cristo ci sospingeverso la riconciliazione”. Condivi-diamo un momento di riflessione edi preghiera con il Prevosto Mons.Gianni Carzaniga e un gruppo diparrocchiani.

19 gennaio. Dopo tre anni è di nuo-vo tra noi P. Giuseppe Frizzi, mis-sionario della Consolata in Mozam-bico accompagnato da Dino Colleo-ni. Celebrata la S. Messa delle ore 7si intrattiene in parlatorio con la Co-munità dove ci racconta di una chie-sa profetica, in cammino che non te-me di pungolare il governo affinchécerchi il vero bene del popolo. Cirende poi partecipi del miracolo dicui è stato diretto testimone attribui-to a Sr. Irene Stefani (1891-1930)missionaria della Consolata mortain Kenia, beatificata nel 2015. Era ilgennaio del 1989 e un gruppo di per-sone per sfuggire da una delle fazio-ni armate coinvolte nella guerra ci-vile, giunti a Nipepe, Diocesi di Li-chinga, Mozambico, si rifugiarononella chiesa parrocchiale doveP. Giuseppe aveva terminato laS. Messa alla quale partecipavanocatechisti e le loro famiglie.

L’acqua del fonte battesimalenon venne meno nonostante tutti at-

6

CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Don Mauro Palamini, S. Messa del Giorno.

tingessero per abbeverarsi e rinfre-scarsi dal caldo torrido (circa tre-cento persone!) e quanti furono co-stretti ad allontanarsi tornarono sanie salvi dalle loro famiglie. Dopo tregiorni di assedio i militari lasciaro-no la zona senza uccidere e ferirenessuno. Al termine dell’incontro P.Giuseppe ci affida il “catechistato”,indispensabile strumento per la for-mazione di validi catechisti pronti atestimoniare il Vangelo nelle comu-nità più isolate.

10 febbraio S. Scolastica. Per so-lennizzare la festa della nostra Pa-trona alle ore 20, a cura della Frater-nità Sacerdotale S. Pietro, viene ce-lebrata la S. Messa “In Terzo” in Ri-to straordinario da Padre CyrilleSow, alla quale partecipano comeministranti e coro un gruppo di se-minaristi della fraternità provenien-te dal Seminario di Wigratzbad(Germania).

22, 23, 24 febbraio, Giornate Eu-

caristiche. Guidate dalle medita-zioni di Don Doriano Locatelli sianell’omelia delle S. Messe che aiVespri, seguendo il tema della spe-ranza declinato da brani delle Lette-re di S. Pietro e S. Paolo e da testitratti dalla Spe Salvi di BenedettoXVI, viviamo con intensità questigiorni di adorazione e intercessionedavanti al Santissimo esposto nellanostra chiesa.

1 marzo. Con il Rito dell’imposi-zione delle Ceneri alla S. Messa del-le ore 7 e nella Messa vespertina ini-zia il solenne periodo Quaresimale.

19 marzo. Siamo spiritualmente vi-cine a Vera Kukolova, una giovanecatecumena di Mosca che oggi rice-ve dall’Arcivescovo Paolo Pezzi iSacramenti dell’iniziazione cristia-na nella sua Parrocchia di S. Luigidei Francesi. Aveva trascorso nella

7

A - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

P. Giuseppe Frizzi.

S. Scolastica, Solenne Messa in Terzo.

nostra Comunità un paio di giorni ilnovembre scorso, mentre era inviaggio di studio a Milano, lascian-do in tutte un vivo ricordo di lumi-nosa fede e di freschezza spirituale.A breve sul nostro sito pubblichere-mo la splendida testimonianza sullasua conversione inviataci via mailalla vigilia del suo Battesimo.

21 marzo, Transito di S. Benedet-

to. Don Alberto Monaci, affiancatoda Don Doriano, celebra la S. Messaconventuale. Nell’omelia rileva co-me il tempo di Quaresima è il tempodell’Esodo per antonomasia, comeBenedetto che è uscito dalla sua ter-ra, ha lasciato ciò che aveva fidan-dosi della Parola di Dio e divenendocosì nuovo Mosè per quanti si sonoposti sulle sue orme e benedizioneper la Chiesa e tutta la società.

Nel pomeriggio canto solennedei Vespri e S. Messa Vespertinapresieduta da Don Doriano.

26 marzo, Giornata di spiritualitàquaresimale per la fraternità degliOblati. Nella S. Messa festiva pre-sieduta da Mons. Antonio Donghi econcelebrata da Don Mauro Palami-ni ha luogo l’Oblazione di FabioPierdamiano Belluti di cui sottopubblichiamo una testimonianza.Nel pomeriggio dopo i Vespri allapresenza di Don Doriano Locatellil’aspirante Vittorio Lucchini chiedeufficialmente di iniziare il periododi prova in vista dell’Oblazione.Inoltre la Fraternità rinnova comu-nitariamente gli impegni assuntinell’Oblazione e riceve dalla MadreAbbadessa i nuovi Statuti interni

elaborati sul modello degli Statutinazionali e integrati da quantoemerso nel lavoro di gruppo deglistessi Oblati. (Il testo è scaricabiledal nostro sito).

8

CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Vera Kukolova.

Oblazione di Fabio Pierdamiano Belluti.

31 marzo. La parrocchia sosta nellanostra chiesa per la terza Statio inpreparazione alla S. Pasqua. Il temadell’incontro è “Credo Signore (Gv9, 38) : la Fede”. Dopo la lettura delbrano del cieco nato e del Prologoalla Regola di S. Benedetto la MadreBadessa tiene una riflessione sullafede alla luce della Regola.

La Settimana santa si apre con ladomenica delle Palme. Don BattistaFerrari nel chiostrino benedice i ra-mi d’ulivo e accompagnato dagliOblati e dai fedeli presenti entra so-lennemente in chiesa al canto delResponsorio “Ingrediente” che benintroduce alla Liturgia insieme gio-iosa e grave del giorno.

Nel pomeriggio Don MaurizioRota, assistente del Gruppo di Pre-ghiera Beato Carlo, tiene una medi-tazione e guida la Via Crucis ispira-ta alla vita e all’esempio di santitàdel B. Carlo d’Asburgo.

13-16 aprile. Il Triduo pasquale èpresieduto da Mons. Gian Luca Ro-ta che anche quest’anno ci fa donodella sua presenza a tutte le celebra-zioni. Il Giovedì Santo ci ricorda co-me solo la libertà di un Dio chinatoai piedi degli uomini può faci in-camminare verso la libertà del cielo;il Venerdì Santo ci fa contemplare ilCristo che all’estremo d’amore sisacrifica per l’uomo, per attrarlo a see il bacio con cui “adoriamo” il Cro-cifisso è il segno del nostro abban-donarci a questo amore senza limiti

che vince il peccato e la morte persfociare nella luce, nella gioia e nel-la novità inesauribile della Pasqua.

9

A - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Venerdì Santo nella Passione del Signore.

Luce della S. Pasqua.

28- 29 aprile. Con tutta la Chiesaaccompagniamo nella preghiera Pa-pa Francesco durante il difficileviaggio in Egitto per intervenire allaConferenza Internazionale per laPace, incontrare il Grande Imam diAl-Azhar Ahmad al-Tayyib, suaSantità Tawadros II e soprattutto so-stenere e consolare il piccolo greggecopto cattolico.

“Il mistero di Gesù, morto e ri-

sorto per amore, sta al cuore del no-

stro cammino verso la piena unità.

Ancora una volta i martiri sono le

nostre guide. Nella Chiesa primitiva

il sangue dei martiri fu seme di nuovi

Cristiani. Così pure, ai nostri giorni,

il sangue di tanti martiri possa esse-

re seme di unità tra tutti i discepoli di

Cristo, segno e strumento di comu-

nione e di pace per il mondo” (dallaDichiarazione comune sottoscrittada Papa Francesco e Papa TawadrosII dei Copti Ortodossi).

1 maggio. Il Prevosto Mons. GianniCarzaniga e il curato Don Luca Mi-lesi sono tra noi per la tradizionalebenedizione pasquale. Sempre com-movente l’incontro con la nostra Sr.Ildefonsa degente nella sua cella.

13 maggio. Centenario delle ap-

parizioni della B. V. di Fatima.

Nella S. Messa che cantiamo in ono-re della Vergine, Don Doriano ciriassume il messaggio di conversio-ne e di speranza donatoci da Mariaattraverso la semplicità e l’eroicapazienza nella sofferenza dei picco-li Giacinta e Francesco Marto (pro-prio oggi canonizzati da Papa Fran-cesco nella sua visita al Santuarioportoghese) e da Lucia testimone fi-no all’ultimo respiro del messaggiodella Madonna. Dopo i Primi Ve-spri in canto con la Fraternità degliOblati ci consacriamo al CuoreImmacolato di Maria usando il testofinale della lunga e commoventepreghiera che Papa Francesco ha re-citato la sera precedente nella Cap-pella delle apparizioni. “Mostraci laforza del tuo manto protettore. Neltuo Cuore Immacolato, sii il rifugiodei peccatori e la via che conduce fi-no a Dio. Unito ai miei fratelli,nellaFede, nella Speranza e nell’Amore,a Te mi affido. Unito ai miei fratelli,mediante Te, a Dio mi consacro, oVergine del Rosario di Fatima. E in-

10

CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Benedizione pasquale nella cella di Sr. Ildefonsa. Il Papa a Fatima.

fine, avvolto nella Luce che ci vienedalle tue mani, renderò gloria al Si-gnore nei secoli dei secoli. Amen”.

14 maggio. Ricordiamo nel Vesproe nella recita del S. Rosario tutte levittime della strada, sollecitate dal-l’impegno del Sig. Angelo Fontanadi Monte Marenzo presente con altriaderenti alla significativa iniziativa.

21 maggio. Sosta nella nostra chie-sa l’itinerario di preghiera e cate-chesi per sette chiese della città diBergamo sul tema “I verbi di Cristoe del cristiano”, guidata da DonMaurizio Rota.

27 maggio. Organizzata dal Comi-

tato Summorum Pontificum di Ber-gamo, S. Messa prelatizia in ritostraordinario nella memoria diS. Beda il Venerabile celebrata daS.E. Mons. Athanasius SchneiderO.R.C., vescovo ausiliare dell’Arci-diocesi di Maria Santissima in Asta-na, che è tra i relatori del convegnopomeridiano presso l’Istituto Palaz-zolo: Fatima cento anni dopo, l’at-tualità del suo messaggio.

Nel pomeriggio ci uniamo allagioia della nostra Chiesa diocesanaper l’Ordinazione di sette nuovi sa-cerdoti dopo un anno senza consa-crazioni presbiterali. Facciamo no-stro l’augurio che il Vescovo France-sco ha espresso loro nell’omelia: Ilsentirsi indegni provoca stupore equesto apre la porta alla gioia “unagioia sorgiva. Non avida di gratifica-zioni, ma capace di gratitudine. Unagioia pasquale che sa ritrovare il sen-so di ogni cosa, anche la più oscuracome la croce. Una gioia generosache non pretende la gioia dagli altri edegli altri, ma la suscita e la alimenta.È la gioia del Vangelo capace di apri-re brecce e cuori alla chiamata di Ge-sù che come è risuonata in voi, chia-mandovi al presbiterato, ci auguria-mo risuoni ancora nel cuore di moltigiovani. Come vi siete proposti sullavostra immagine, siate i collaborato-ri della nostra gioia”.

3 giugno, Veglia di Pentecoste. Conla Fraternità degli Oblati viviamo unprolungato momento di preghieracelebrando l’Ufficio delle Letture al-ternando recita e canto dei salmi, in-tercalati dalla ricca Liturgia della Pa-rola proposta dal Lezionario che rie-cheggia la Veglia Pasquale, invocan-do lo Spirito Santo affinché con lasua grazia renda «sempre più bello ilvolto della nostra Madre Chiesa rin-novandoci con il perdono e correg-gendo noi stessi: solo allora potremocorreggere gli altri nella carità.

Chiediamolo allo Spirito Santo,

11

A - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA - CRONACA -

S. E. Mons. A. Schneider

fuoco d’amore che arde nella Chiesae dentro di noi, anche se spesso lo co-priamo con la cenere delle nostre col-pe: “Spirito di Dio, Signore che sei

nel mio cuore e nel cuore della Chie-

sa, tu che porti avanti la Chiesa, pla-

smandola nella diversità, vieni. Per

vivere abbiamo bisogno di Te come

dell’acqua: scendi ancora su di noi e

insegnaci l’unità, rinnova i nostri

cuori e insegnaci ad amare come Tu

ci ami, a perdonare come Tu ci per-

doni. Amen”. (Papa Francesco,Omelia di Pentecoste 2017).

12

CRONACA - CRONACA - CRONACA -

Pentecoste miniatura del XII secolo.

Al termine della nostra cronaca ciraggiunge la notizia di un ennesimoattentato terroristico a Londra. Pari-gi, Bruxelles, Manchester, e poi Il Ca-iro, Kabul, tutto il Medio Oriente el’Africa: una scia di sangue senza fi-ne. “Noi amiamo la morte più diquanto voi amiate la vita”. Questomonito terribile, lanciato da un espo-nente del terrorismo, non deve mailasciare il nostro cuore e spingercisempre di più a motivare le ragioniper amare la vita e darle un senso piùprofondo. Una preghiera specialesale spontanea dal cuore per i nume-rosi “piccoli” vittime innocenti di que-ste barbarie.E una preghiera per i tanti “piccoli”che spesso si affacciano al nostroMonastero, perché possano cresce-re con un forte amore per la vita pro-pria ed altrui, consapevoli che di loroCristo ha fatto la misura per il Regnodei Cieli. Allora ricordiamo con affet-to i bambini (e genitori) della Scuoladell’Infanzia S. Angela Merici di Ber-gamo che in occasione della giornata

Pro Orantibus si fanno presenti conutili donativi; i ragazzi della nostraParrocchia di S. Alessandro che han-no ricevuto il sacramento dell’Eucari-stia e della Confermazione venuti perla loro Messa di ringraziamento il 10 eil 23 maggio; i comunicandi della Par-rocchia di S. Lucia che come ogni an-no ci forniscono i “chicchi di grano”simbolo del loro impegno nelle operebuone, per confezionare le particole;e tutti gli altri affidati singolarmentealla nostra Comunità che sono natialla vita, che hanno ricevuto il Batte-simo (per tutti pubblichiamo la fotoche ritrae ledue pronipotidella Madre Le-tizia e Aurora) oaltri i sacra-menti dell’ini-ziazione cristia-na, o che vivo-no il misterodella malattia edella sofferen-za innocente. M. Cristina con Letizia e Aurora.

13

Vivono per sempre nel Signore†

Maria Persico sorella di Sr. M. Bernadetta (21 gennaio 2017)Caterina Parsani, sorella di Sr. M. Scolastica (30 marzo 2017)L’oblata Emma Attilia Rubini (di anni 100) (31 dicembre 2016)L’oblata Paola Francesca Ravasio (12 gennaio 2017)Onorina, mamma dell’oblata Maria Rosa Chiara Tomaselli (5 ottobre 2016)Giuseppina (Giusi) Rota Ceresoli, sorella dell’oblata Valeria BenedettaRota (1 dicembre 2016)Daniele Cortinovis, fratello dell’oblata Fabiola Rita (11 marzo 2017)

Carissima Giusi, indimenticabile per noi la tua squisita disponibilità inogni richiesta, la dolcezza, l’affetto materno con il quale avvolgevi ognisorella che ti veniva affidata nelle necessarie uscite dalla clausura, ma so-prattutto la tua fede cristallina che la sofferenza ha purificato e rafforzato:possa tu ora contemplare il Volto del tuo Signore che tanto desideravi ve-dere. M. Cristina e tutte le Sorelle.

Luce sul cammino

In più occasioni papa Benedetto XVI ha illustrato quelle che secondo luisono le due vie privilegiate che l’uomo ha a disposizione per accedere allaVerità di DIO, le due cose in grado di testimoniarne l’esistenza, le due epifa-nie del Divino nella storia: la bellezza e la santità.

La bellezza è da intendersi innanzitutto riferita alla liturgia. Una liturgiaè bella quando risplende di nobile semplicità, quando favorisce una profon-da adorazione di DIO: non ridondante, non banale. Una liturgia è bella quan-do forma donne e uomini santi.

Anche la bellezza dell’arte e della Creazione costituiscono una preziosaapologia di Dio laddove l’ingegno umano volge ogni sforzo a ordinare tuttele realtà terrene ferite dal peccato al Disegno originario del Creatore.

Poi c’è la santità, ci sono persone che non hanno paura di cercare DIO,che non smettono di cercarlo; ci sono persone che nulla antepongono al desi-derio di stare alla presenza di Lui nella liturgia e di offrire a Lui la totalitàdella propria via e del proprio essere. Sempre.

Ciò che più mi commuove è vedere che anche oggi, anche nelle nostre cittàpiù frenetiche e smarrite, è possibile trovare oasi colme di tanta bellezza e san-tità, autentiche tracce di DIO come fumo d’incenso inebriante o sublime musi-ca d’organo. Il fuoco della Pentecoste è ancora riflesso nei volti, nei monasteribenedettini, il vento dello Spirito ancora accarezza chi passa in questi luoghi.

Io in alcuni di quei luoghi sono passato, e in uno di essi ho posato il capo.

La scelta di essere oblato secolare benedettino del monastero San Bene-detto di Bergamo si comprende primariamente a partire dal fascino emanatodai nostri monasteri benedettini, dal tappeto di luce che essi ci stendono in-nanzi. Ma questa scelta evidenzia anche tutto l’amore e tutta la dedizione chenutro verso la mia comunità parrocchiale, nella quale svolgo da anni un ser-vizio liturgico.

Essere oblato a cavallo tra il monastero e la parrocchia è come se entram-be queste realtà facessero parte del mio unico respiro vitale; è come se mitrovassi a inspirare l’aria purissima del monastero per poi espirarla meno pu-ra all’interno mia comunità ecclesiale locale. Credo che in questo risieda lamia missione di oblato: portare la meravigliosa spiritualità benedettina nellamia vita quotidiana, con tutti i miei limiti, le mie miserie, la mia infedeltàall’Evangelo, la mia sete di Lui, il mio desiderio di amarLo.

I giorni precedenti la mia oblazione sentivo di compiere un grande passodi avvicinamento a DIO, quasi fosse un vanto: una convinzione fortunata-mente subito smentita; Egli si è subito riproposto al mio pensiero in tutta lasua ineffabile trascendenza e grandezza sconfinata. Una ambigua percezio-ne di avvicinamento al Mistero che mi ha ricordato la mia piccolezza, una fa-sulla illusione di traguardo che mi ha prontamente riportato a un nuovo pun-to di partenza sulla via della Croce.

Prego il nostro Santo Padre Benedetto e la Comunità Monastica di sanBenedetto in Bergamo che mi aiutino a portare avanti questa missione consempre maggior umiltà e discrezione e di mettere Cristo sempre al primo po-sto, docile all’Opera mirabile del Suo Santo Spirito.

Fabio Pierdamiano Belluti

14

La Fraternità degli Oblati canta il Suscipe.

Incontro Oblati benedettini secolari

Area Nord Italia

Oblato benedettino: presenza orante e gioiosa nel mondo, questo è statoil tema dell’incontro di Area per il Nord, tenutosi il 12 marzo di quest’annopresso il monastero San Salvatore di Grandate, dove abbiamo potuto speri-mentare l’accoglienza monastica nella sobrietà del luogo e nell’atteggia-mento affabile e fraterno delle monache e degli Oblati del monastero. La pri-ma parte della mattinata ha visto P. Elia Spezzano O. Cist. esporre una rifles-sione sulla preghiera che assimila l’Oblato alle pietre che reggono Mosèmentre intercede presso Dio, affinché il popolo d’Israele non soccomba nel-la battaglia. L’Oblato, dice il monaco, è chiamato a vivere come supportoorante, sia nella comunità monastica, sia nel suo ambiente di vita quotidianoe fa si che la sua vocazione si realizzi in questa condivisione con il compitoprincipale della vita monastica: la preghiera, attraverso la quale intercede eloda instancabilmente il suo creatore. Dopo il pranzo l’argomento della gio-ia è stato sviluppato da Suor Carla Maria Valli OSB ap, che ha parlato di unagioia “radicata” che le contrarietà e le difficoltà non possono abbattere per-ché è ancorata in Cristo. Quella gioia che è frutto dello Spirito e ci rende libe-ri e Figli di Dio. Questa gioia dello Spirito Santo e? davvero una gioia libera,perché puo? convivere anche con le lacrime. Quindi la gioia del cristiano e, amaggior ragione, dell’Oblato è una gioia “Pasquale” che non ha paura di mo-rire perché nasce proprio dall’aver attraversato, con la forza dello SpiritoSanto, le avversità e la morte.

15

Incontro Oblati a Grandate.

16

MONASTERO S. BENEDETTOVia S. Alessandro, 51 - 24122 BERGAMO

Tel. 035 247 461 - Fax 035 0951 [email protected] - www.monasterosanbenedettobergamo.com

CCP 00223248 - IBAN IT67G03075 02200 CC8500342310

Ogni mese sono celebrate due Ss. Messe per i parenti, benefattori vivi e defunti e quantisono vicini al Monastero.

Attenzione. Chi non fosse interessato a ricevere il nostro giornalino, è pregato gentil-mente di segnalarlo agli indirizzi qui sotto indicati. Continueremo ugualmente a ricorda-re tutti nella preghiera. Grazie.

MonasteroS. Benedetto