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a cura di p. Angelo Paleri

Mons. Francesco Mazzieri

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Viat di Mons. Francesco Mazzieri, vescovo di Ndola in Zambia

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a cura di

p. Angelo Paleri

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PREGHIERAper chiedere l’intercessione del Servo di Dio

Francesco Costantino MAZZIERI

Dio, Padre nostro, tu hai inviato il tuo figlio Gesù Cristo a rivelarci iltuo piano di salvezza per tutte le genti e a donare la sua vita per noi.Lui ha poi inviato i suoi discepoli a predicare la tua parola ed a bat-tezzare, perché il tuo piano di salvezza fosse realizzato in ogni creatu-ra, per opera dello Spirito Santo.

Ti ringraziamo per aver suscitato il tuo servo Francesco Mazzieri peraderire a questo tuo piano di salvezza nella sua vita.

Mentre anche noi cerchiamo ogni giorno di vivere secondo questo messag-gio evangelico, ci rendiamo conto della nostra debolezza, ma con fiducianella tua misericordia chiediamo l’intercessione del Servo di Dio FrancescoMazzieri, perché siamo rafforzati nel nostro cammino verso di te.

Padre, tu conosci le sofferenze e le prove che ci affliggono dentro di noi,nei rapporti interpersonali, in famiglia, nel nostro paese. Tu sai quan-

ti soffrono a causa della fame, di malattie, della disoccupa-zione. Non permettere che queste sofferenze ci allon-

tanino da te, ma aiutaci tutti a crescere neltuo amore e sotto la tua protezione.

Con gran fiducia nella tua misericor-dia ti chiediamo anche il recupero

della salute fisica, se corrispondealla tua volontà. In particolare tichiediamo la seguente grazia …

Possa la nostra vita rifletterel’esempio di preghiera e di dedizio-ne del tuo servo FrancescoMazzieri.

Te lo chiediamo per Cristo nostroSignore. Amen

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IntroduzioneTutti siamo attirati dai santi.Non soltanto da quei santi cheriescono ad ottenere interventidivini di una certa importanza perle persone che li richiedono, masoprattutto per quanti semplicemente cifanno sentire la presenza di Dio. Attraverso il loro sor-riso, la loro parola, il loro contatto tante donne eduomini ci mettono a nostro agio e ci fanno sperimen-tare una parte dell’amore di Dio. Una di queste per-sone è stato senza dubbio il frate minore conventua-le, p. Francesco Mazzieri, conosciuto meglio comemons. Mazzieri.

Per un ventennio svolse un’intensa attività aposto-lica, soprattutto nella formazione di giovani fratifrancescani in diversi luoghi delle Marche ed a SanMarino, ma anche nell’apostolato parrocchiale, san-tuariale e di predicazione.

Fu poi scelto come responsabile di un gruppo di fratiinviati a nome dei frati delle Marche in Africa, nel-l’allora Rhodesia Settentrionale, per accelerarvi

Francesco Costantino MazzieriIL SERVO DI DIO

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l’evangelizzazione in una zona dove essa era appenaaccennata, nelle grandi distese popolate da diversetribù bantu e da pochi coloni europei che avevano ini-ziato l’infiltrazione e già vi forzavano il proprio con-trollo coloniale.

Quella zona, evangelizzata intensamente fin dagli anni’30 sotto la sua guida e con l’appoggio dell’interoOrdine dei Frati Minori Conventuali, forma ora le duediocesi di Ndola e Solwezi nell’attuale Zambia. Ma ilsuo sorriso continua ad esservi tenuto a cuore, gra-zie soprattutto a quegli ultimi 17 anni di vita trascor-si come semplice frate, figlio di S. Francesco, nella mis-sione rurale di S. Teresa ad Ibenga. La presenza di Dioè ancora viva intorno alla tomba del suo Servitorenella stessa missione.

I legami con la terra di origine di mons. Mazzieri con-tinuano ancora ad essere intensi, rafforzati propriodalle sue visite e dai suoi contatti con tante realtà, doveancora oggi è ricordato e dove grazie a lui si conti-nua a sperimentare la presenza di Dio.

Le pagine che seguono sono una breve sintesi dei prin-cipali avvenimenti che legano queste due terre nellapersona di p. Mazzieri. Possano aiutare tutti noi ariscoprire il volto di Dio negli eventi di questo consa-crato. Apriamoci a Dio, perché il suo Spirito possariempirci della vera vita.

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Ambiente e famiglia

La vita del vescovo missionario Francesco CostantinoMazzieri, nato alla fine del secolo 19º nel comune diOsimo, si riallaccia agli avvenimenti succedutisi nelsecolo dell’unità d’Italia, in particolare in quelle cheerano le terre dello Stato Pontificio.

La sua famiglia paterna vive in via Monte Ragalo,parte rurale della parrocchia di S. Marco, incunea-ta tra le strade che portano ad Ancona passando perS. Biagio e l’Aspio e alla Stazione di Osimo attraver-so l’Abbadia.

La casa natale di p. Mazzieri in Via Mazzo all'Abbadia di Osimo

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Vivono in una proprietà del Monastero di S. Nicolò, cheai tempi di Napoleone era entrata nell’Appannaggioimperiale; alla sua caduta dovrebbe essere stata resti-tuita ai proprietari originali, ma soltanto nel 1846 leSuore Clarisse vi rientrano in possesso. In questa casaconosciuta ancora popolarmente come ‘dei Mazzieri’vi nasce nel 1847 Francesco, il padre del futuro frateminore conventuale e vescovo missionario. Siamo giàalla vigilia dei moti insurrezionali che porteranno poiall’unità d’Italia attraverso diversi avvenimenti lungotutta la penisola, tra cui la famosa battaglia diCastelfidardo in cui vennero sconfitte le truppe pon-tificie combattuta proprio nelle campagne limitrofe.

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La chiesa parrocchiale di S. Maria in Cirignano all'Abbadia di Osimo

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Dopo la morte del capofamiglia Tommaso nel 1861, suofiglio Vincenzo Mazzieri (nonno del nostro frate) si tra-sferisce con i figli nel 1867 nella vicina parrocchiadi S. Maria della Misericordia. Il 14 ottobre 1886,Francesco celebra le sue nozze con Teresa Curzi nellachiesa parrocchiale di S. Pietro in S. Agostino aCastelfidardo, parrocchia della sposa, alla presenza delparroco Agostiniano P. Nicola Cattarelli. Si stabilisconoin una casa colonica in via Mazzo, di proprietà dei fra-telli Torcianti, nel territorio della parrocchia dell’Abbadia.

Nuova vita

La nuova famiglia viene allietata dalla nascita di 3 figli:Luigi il 23 luglio 1887, Costantino il 25 marzo 1889e Sante il 14 marzo 1892, ma morto 4 giorni dopo. Ilsecondogenito viene battezzato con i nomi diCostantino, Giuseppe, Sante, nella chiesa parrocchia-le di S. Maria in Cirignano dell’Abbadia, dal parroco donAgostino Cardinali il giorno successivo alla nascita.

Aumentato il numero dei figli, la famiglia si trasferi-sce ancora nella campagna limitrofa, più vicino ainonni materni, e trova una casa colonica nella zonade ‘La Merla’, nella valle del Musone a sud-est dellacittà di Castelfidardo, presso la ripida strada in sali-ta che porta al quartiere della Figuretta. Proprio inquesta casa nascono Maria il 18 febbraio 1894 e

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Nazzarena il 3 luglio1896. Quella zonarurale fa parte dellaparrocchia di S. Ste-fano e qui Costantinoriceve il sacramentodella cresima all’etàdi 6 anni e mezzo, il6 ottobre 1895. Rag-giunta l’età scolare,i Mazzieri frequenta-no la scuola del Cer-retano. I primi duefigli, Luigi e Costan-tino, frequentano in-sieme dal 1895 al

1898 le prime tre classi delle Elementari offerte daquella scuola ed entrambi superano l’esame finaledella Terza Classe con buoni voti nella media di quelpiccolo gruppo di scolari.

Nel centro della città di Castelfidardo erano presentii frati minori conventuali nella chiesa di S. Francesco,vicino al Municipio ed alla Collegiata di S. Stefano. Dopola soppressione succeduta all’unità d’Italia, un unicofrate era riuscito a restare ad officiarla, mentre il con-vento era stato requisito per attività pubbliche; in queltempo p. Giuseppe Ciccioli ne era il custode e vi reste-

Il fonte battesimale nella chiesa diS. Maria in Cirignano

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rà fino alla morte, nel 1920. La famiglia Mazzieri, devo-ta di S. Francesco e che quando era ancora all’Abbadiadi Osimo già frequentava i frati presso la basilica diS. Giuseppe da Copertino, dalla campagna delCerretano partecipa alle funzioni religiose in questachiesa di S. Francesco. Il giovane Costantino si avvi-cina sempre più al frate sacerdote che lo chiama adaccompagnarlo nelle sue visite alle famiglie dellacampagna circostante per varie occasioni, come bene-dizioni, preghiere, questue. Cresce in questo modo lasua vocazione alla famiglia francescana, insieme allasua preparazione per poter entrare nei loro seminarie potervi seguire gli studi necessari per farne parte.

Frate Minore ConventualeQuesta nuova fase della sua vita inizia il 6 aprile 1904,quando arriva al convento di S. Francesco a Montalto(Ap), dove la Provincia religiosa dei frati minori con-ventuali ha da pochi anni riaperto la casa di novizia-to, che fino alle leggi eversive del Regno d’Italia del1863 era stato nel convento di Osimo. In questa casadi noviziato il giovane Costantino Mazzieri vestel’abito religioso francescano il successivo 16 aprile,con il nome di fra Francesco, e inizia l’anno della provasotto la guida del Padre Maestro Alessandro Cesanelli.Il 23 aprile 1905 a conclusione dell’anno di novizia-to professa i voti temporanei.

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Dal convento di Montalto si trasferisce a quello diMontottone, sempre dedicato a S. Francesco, dovetrascorre gli anni seguenti nel ginnasio superiore(1905-1907) nello studio della filosofia (1907-1909)e della teologia (1909-1911). Intanto dopo quattroanni di professionetemporanea dei votiviene ammesso allaprofessione solen-ne e la cerimoniaavviene a Monte-dinove (Ap) nellachiesa santuario diS. Tommaso, dovel’Ordine ha appenainiziato il serviziopastorale. Durantel’ultimo anno distudi a Montottone,l’1 maggio 1910, daMons. Carlo Castel-li, Arcivescovo diFermo, riceve nellachiesa di S. Fran-cesco la tonsura ed i4 ordini minori, poiil 4 ottobre 1911 ilsuddiaconato.

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I neo missionari con il MinistroGenerale p. Alfonso Orlini, il Pro-curatore delle Missioni, p. AntonioRocchetti, il Ministro Provinciale,p. Alfredo Cesari

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Con l’inizio dell’anno accademico 1911-12 insiemead altri coetanei della stessa provincia delle Marchee di altre Province d’Italia arriva a S. Miniato (Pi), percompletare gli studi di teologia. Viene ordinato dia-cono il 31 marzo 1912 da Mons. Carlo Falcini, vesco-

vo di S. Miniato, nella chie-sa di San Francesco. Il 10agosto 1912 dallo stessoVescovo viene ordinatosacerdote nell’oratorio delSS. Crocifisso sempre nellacittadina di S. Miniato.Conclude gli studi soste-nendo a Roma, presso laFacoltà di S. Bonaventura(allora in via S. Teodoro,42) l’esame di laurea in teo-logia, che per rescritto papa-le veniva concesso anche aigiovani frati che avesserofrequentato gli studi in altricollegi dell’Ordine. E pro-prio in quei giorni avvienel’elezione di p. Domenico

Tavani (già Rettore e Professore della Facoltà) aVicario Generale dell’Ordine. Sarà lui stesso a con-segnargli la laurea l’1 novembre 1913 nella cappel-la del Collegio.

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Servizio religioso

Il primo compito che gli viene assegnato in Provinciaè quello di Rettore di un gruppo di adolescenti che aspi-ravano alla vita religiosa nella Repubblica di S. Marino,un convento carico di memorie, sopravvissuto anchealle due soppressioni del secolo precedente, perchéfuori dei confini d’Italia. Ma tempi altrettanto diffici-li si stavano avvicinando. Con l’entrata in guerradell’Italia tutti i giovani frati vengono arruolati. Leprime classi di coscritti devono partire immediatamen-te; quelli di età superiore attendono qualche anno. Bentre dei frati del convento di San Marino partono peril servizio militare. P. Francesco si reca per la visita mili-tare a Rimini il 28 marzo 1918, ma lo comincia inaprile come infermiere nella 9ª Compagnia di Sanitàall’Ospedale Militare del Celio a Roma, poi allaDirezione Generale della Sanità fino al 12 luglio1919per circa 15 mesi. Al suo rientro a San Marino il terzofrate parte militare, p. Bernardino Nardi; ed egli ottie-ne finalmente il congedo il 23 febbraio 1920 con‘dichiarazione di aver tenuto buona condotta e di averservito con fedeltà ed onore’.

La Provincia religiosa delle Marche intanto avevaripreso la sua vita normale ed al Capitolo Provinciale- celebrato nel settembre 1919 ad Osimo - p. FrancescoMazzieri viene eletto Guardiano e Rettore del Collegio

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a Montottone. Di fatto la decisione è modificataimmediatamente dopo il Capitolo ed egli non simuove da San Marino fino al dicembre 1920. Quandonell’aprile successivo i frati della Provincia si incon-trano di nuovo in una ‘Congregazione Intermedia’ egliviene confermato Guardiano di Montottone.

Ma con il Capitolo Provinciale del luglio 1922 vieneeletto Segretario Provinciale e Rettore dei Chierici inOsimo. Incarichi che svolge per due trienni fino al1928. Durante questo periodo è anche il redattore

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Mons. Francesco Costantino Mazzieri, nei giorni successiviall'ordinazione episcopale (febbraio 1949) in visita nelle Marche

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della rivista devozionale Pax etBonum nata nel 1921 per idevoti di S. Giuseppe daCopertino e per i visitatori dellabasilica. Nel secondo triennio,cioè dal 1925, quando l’inte-ro Ordine dei Frati MinoriConventuali aveva accettatodal Papa Pio XI l’impegno dellemissioni ad gentes, è anche ilDelegato Provinciale per laCrociata Missionaria, cheappunto perorava questacausa in ogni Provincia, allaricerca di elementi che si ren-

dessero disponibili per questo impegno in nomedell’Ordine. Infatti l’Ordine era riuscito ad aprireuna missione in Cina nel 1925, grazie all’impegnodella Provincia di Sardegna, ma si era propostodurante il Capitolo Generale del 1924 di aprirne unaanche in Africa.

Nel successivo Capitolo Provinciale delle Marche del1928 i frati discutono sulla possibilità di prendersil’onere della missione in Africa e formulano una pro-posta al riguardo al Ministro Generale, p. AlfonsoOrlini. Al termine del Capitolo p. Francesco Mazzieriviene eletto Guardiano del convento di Fermo e

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Parroco dell’annessa parrocchia di S. Francesco,nonché Custos Custodum (cioè delegato della Provinciaal successivo Capitolo Provinciale). Ma non è passa-to un anno ed il Procuratore Generale delle Missionidell’Ordine, p. Antonio Rocchetti, anch’egli origina-rio delle Marche e già Ministro Provinciale, si reca aFermo per sondare la disponibilità di p. Mazzieri perguidare una simile avventura. Così all’incontro del

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Nel 1937 con fra Antonio Tofoni di ritorno per la prima voltadal Nord-Rhodesia

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In una delle prime uscite missionarie in bicicletta

Definitorio Provinciale allargato del 1 aprile 1929 allapresenza di p. Antonio Rocchetti, il MinistroProvinciale, p. Alfredo Cesari annunzia ufficialmen-te l’accettazione della missione in Africa Centrale,sotto la guida di p. Francesco Mazzieri.

I preparativi vengono affrettati, i compagni di spedi-zione scelti, la macchina dell’organizzazione messain moto. Il 22 maggio 1930, sette frati ricevono dalMinistro Generale il mandato missionario con laConsegna del Crocifisso nella basilica di S. Giuseppeda Copertino ad Osimo. Insieme a lui i frati marchi-giani p. Luciano Lelii, fra Antonio Tofoni, p. Angelo

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Trucchia, p. BonaventuraRocchi, p. Giovanni Evandri; efra Alberto Ferrari della Pro-vincia di Padova. La settimanasuccessiva, il 29, sono ricevu-ti in udienza da Papa Pio XI, efinalmente il 6 giugno siimbarcano sul piroscafo Maiel-la a Venezia. Dopo aver tocca-to alcuni porti in Istria, si diri-gono verso il canale di Suez.Lasciano il proprio paese, doveavevano vissuto la loro espe-rienza umana, cristiana, reli-giosa, per un paese che anco-ra non conoscono, per via deicontatti ancora iniziali conla Congregazione vaticanaper la Propagazione della Fede(o: Propaganda Fide). Intantoin viaggio vengono a sapereche è stato eletto un nuovoMinistro Generale: p. Dome-nico Tavani; ma non sapran-no per diversi mesi che ancheil Procuratore delle Missioni ècambiato.

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Avventura missionaria

Dopo aver toccato i maggiori porti della costa africa-na, l’imbarcazione raggiunge la costa della Tanzaniaed il 12 luglio sbarcano a Dar-es-Salaam, capitale delTanganika, allora protettorato tedesco. Grazie all’aiu-to della fitta rete di missioni, riescono a trasferirsi intreno fino al porto di Kigoma sul lago Tanganika, dadove proseguono sul piroscafo Lyemba toccando i pic-coli porti delle due rive. Il 26 luglio finalmente arri-vano al porto di Mpulungu, nell’allora Nord Rhodesia.Era già stato deciso che avrebbero trascorso alcunimesi con i Missionari d’Africa (conosciuti anchecome Padri Bianchi) per imparare i costumi degli abi-tanti del luogo, compresa la loro lingua (cibemba) ela lingua del potere coloniale (inglese).

Mentre i sette missionari erano alloggiati per la loropreparazione in tre missioni nel Vicariato delBangweulu, nella parte nord-orientale del paese, aRoma Propaganda Fide assegna loro (il 13 gennaio1931) il territorio d’azione: il distretto di Ndola,parte della Prefettura Apostolica di Broken Hill,evangelizzata dai Gesuiti.

Appena la stagione delle piogge permette un transi-to sulle strade di terra, il 28 marzo 1931 i tre mis-sionari più anziani p. Francesco Mazzieri, p. LucianoLelii e fra Antonio Tofoni, si mettono in viaggio per

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Con le Suore Francescane di Assisi e le ragazze disabili della CasaS. Teresa ad Ibenga

percorrere su un camion i 900 km che li porterà adestinazione. Dopo varie peripezie, in cui viene messaalla prova l’abilità e lo spirito di iniziativa di fraAntonio, arrivano per la Pasqua a Broken Hill, sededel Prefetto Apostolico, il gesuita p. Bruno Wolnik. Daqui, il gesuita p. Semiewski, parroco di quella scon-finata regione che si estendeva per più di un miglia-io di chilometri quadrati, accompagna p. Mazzieri in

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treno al capoluogo, Bwana Mkubwa, dove arrivanola mattina dell’8 aprile. Prendono in affitto il dimes-so Circolo Ricreativo della Compagnia Mineraria,come primo convento dove gli altri frati convergononell’arco di un mese e mezzo, provenienti dalle variemissioni di residenza. Si rendono subito conto dellapeculiare situazione sociale della colonia britannicadel Nord Rhodesia, dove gli assembramenti sonoseparati a secondo dei gruppi etnici anche nel camporeligioso; ciò significa che come i bianchi, neri e mulat-ti non possono vivere nelle stesse zone, né frequen-tare gli stessi negozi e circoli ricreativi, così non pos-sono neanche pregare nelle stesse chiese. Sono obbli-gati quindi ad organizzare la propria attività su duefronti: da una parte il servizio alla vasta comunitàlocale, rappresentata soprattutto da emigrati Bembache lavora nelle miniere di rame aperte in queldistretto, dall’altra alla sparuta comunità europea, inmezzo alla quale sono anche obbligati a vivere.

Dopo i primi viaggi apostolici nei dintorni, i frati iden-tificano presto dove aprire la seconda casa e così il 10giugno p. Luciano Lelii e p. Giovanni Evandri si trasfe-riscono in una capanna di alluminio adiacente ad unachiesetta precedentemente allestita dalla compagniamineraria, nel vicino centro di Luanshya, a circa 30km da Ndola. Rientrato poi in patria fra Alberto, il pic-colo gruppo di missionari resta diviso in due comuni-

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Mons. Mazzieri riceve dal Presidente della Repubblica Dott. Kaunda,a Lusaka, la decorazione più importante del paese il 24 ottobre1975, anniversario dell'Indipendenza

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tà per ancora un anno: due frati a Luanshya e quat-tro a Ndola. Sono mesi intensi di iniziazione missiona-ria nella nuova realtà, ma anche di lavoro manuale perarredare le prime abitazioni e centri di preghiera.

Non viene neanche tralasciata la popolazione autoc-tona del distretto, i Lamba, che erano stati allontana-ti sempre più dai nuovi centri urbani creati dai colo-nizzatori intorno alle miniere in cui lavoravano prin-cipalmente immigrati Bemba. Dopo diversi contatti convari capi tribù, soltanto l’anno successivo riescono ad

All'esterno della chiesa di Nostra Signora di Loreto a Masala(Ndola), insieme ai Prefetti Apostolici di Broken Hill (a sinistra)e di Livingstone (a destra) per l'insediamento come PrefettoApostolico. Si intravedono anche p. Philip Zahra e p. Lewis Mizzi

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aprire la prima missione rurale nel regno di Nkana.Così il 7 ottobre 1932 p. Angelo Trucchia, seguito unasettimana dopo da p. Giovanni Evandri, si stabilisce apochi chilometri dal palazzo reale, tra i fiumiciattoliKalumbwa e Chapula, in quella missione rurale dedi-cata a S. Giuseppe. Situata a nord ovest di Ndola, oltrea servire la popolazione Lamba nella vasta zona adoccidente della linea di miniere di rame, essa serviràanche come punto di partenza per l’evangelizzazionedelle comunità di minatori di Kitwe e Mufulira. Maquest’opera potrà svilupparsi meglio con l’arrivo deimissionari successivi. In tutti questi centri i missio-nari seguono la pur recente tradizione missionaria delcentro Africa, favorendo l’istruzione e la sanità traquanti non ne avevano facile accesso. Nelle zonerurali infatti e nella periferia degli agglomerati urba-ni non esistevano strutture di questo genere. Nelle areeurbane esisteva un embrione di istruzione anche peri bambini locali, organizzata soprattutto da un con-sorzio di Chiese Cristiane, chiamata appunto UnitedMission Schools. A questa struttura aderiscono inizial-mente i missionari, favorendovi l’inserimento di mae-stri cattolici locali istruiti nelle scuole dei Missionarid’Africa nel nord del paese e dei Gesuiti al sud.

Intanto l’impegno edilizio dei missionari, sotto la guidae con l’aiuto manuale di p. Francesco Mazzieri, comin-cia a portare i primi frutti materiali duraturi. A Pasqua

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del 1933 la chiesa centrale di Ndola, dedicata a CristoRe, viene benedetta, mentre il 17 dicembre ne vienebenedetta una dedicata a Nostra Signora di Loreto nelquartiere dei neri allora chiamato Main Location, poiMasala. Contemporaneamente i frati lasciano defini-tivamente la prima casetta di Bwana Mkubwa, zonaoramai fuori mano ed abbandonata temporaneamen-te dai minatori. Prendono in affitto un piccolo appar-tamento a un km dalla chiesa per un anno e mezzo.

Finalmente il 4 ottobre 1934 arrivano a Ndola altri 4frati: p. Nicola Agnozzi e fra Bonaventura Moscolonidella Provincia delle Marche, p. Raimondo Mauceri ep. Filippo Zahra della Crociata Missionaria. La quarta

Con i missionari delle Marche nel 1978, dopo l'elezionedi p. Giuseppe Verdicchio a Custode Generale

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casa, aperta nell’agosto dello stesso anno, è la missio-ne rurale di S. Teresa. Si trova nel regno, del capo tribùMalembeka, a sud di Luanshya, a pochissimi chilome-tri dal palazzo reale, tra i fiumiciattoli Ibenga eKafulafuta. I missionari vengono ridistribuiti in questequattro case. La missione si consolida con l’arrivo l’11novembre 1935 dei pp. Ludovico Mizzi della CrociataMissionaria e Leone Cusimano della Provincia di Sicilia.

Fin dall’inizio p. Francesco aveva richiesto il contri-buto di suore nell’impegno dell’evangelizzazione,soprattutto nel campo educativo e sanitario, e diver-si contatti erano stati presi sia in Italia sia nel NordRhodesia, e questo avviene il 5 ottobre 1936 con l’ar-rivo delle prime Suore Missionarie Domenicane delSacro Cuore. Subito egli affida loro la responsabili-tà dell’istruzione delle giovani, di estrazione africa-na ed europea, e in seguito anche le mulatte.Dobbiamo ricordare che anche l’istruzione era tenu-ta rigorosamente separata dall’autorià coloniale. Il loroprimo impegno si realizza a Ndola, a fianco alla chie-sa di Cristo Re, e dopo 4 anni a Luanshya, accanto allachiesa dell’Immacolata Concezione.

Responsabilità di servizio

Nel 1937 p. Francesco viene chiamato a Roma dalnuovo Ministro Generale, p. Beda Hess, per riferire

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sulla missione e per prepararne il passaggio al rangodi Prefettura. Ed infatti l’8 gennaio 1938 papa Pio XIfirma la bolla apostolica di erezione della PrefetturaApostolica di Ndola comprendente anche i distrettidi Kasempa, Solwezi e Mwinilunga nella regionenord-occidentale del paese, come suggerito dalPrefetto Apostolico di quella vastissima zona. Il 4 feb-braio nomina p. Francesco Mazzieri primo PrefettoApostolico. Il 24 aprile egli viene insediato PrefettoApostolico nelle due chiese di Ndola alla presenza dialtri due Prefetti Apostolici del Nord-Rhodesia: Mons.Bruno Wolnik, s.j. di Broken Hill (oggi Kabwe) eMons. Killian Flynn, ofmcap di Livingstone.

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Nel 50mo anniversario della missione, davanti alla chiesa di S. An-tonio a Ndola il 1 maggio 1981. Visibile anche Mons. Severiano Potani

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Il lavoro di evangelizzazione continua con rinnova-to fervore, seguito con grande decisione dal MinistroGenerale, che dispone un ricambio di personale nellamissione, ed organizza un’autonomia finanziaria piùconsona alle molteplici esigenze. Cosciente dell’aumen-to dell’area da evangelizzare, mons. Francesco Mazzieriimmediatamente apre una missione rurale nel distret-to di Solwezi, vicino al fiume Kifubwa (a circa 300 kmda Ndola, nel regno Kaonde di Kapijimpanga), dedi-cata a S. Francesco. Purtroppo con l’entrata in guer-ra dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, le auto-rità coloniali inglesi non permettono che missionaridi altra nazionalità possano operare così lontani dalcontrollo coloniale e la missione deve essere chiusa.

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Con Mons. Severiano Potani, vescovo conventuale di Solwezi,nella chiesa di S. Stefano a Castelfidardo, dove Mons. Mazzieriaveva ricevuto la Cresima

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Di fatto all’inizio della guerra tutti i missionari sonostati concentrati nella residenza centrale di Ndola,anche se le autorità permettono loro la continuazio-ne del lavoro missionario, almeno nelle zone più vici-ne, dove potevano essere controllati meglio, eccetto peruno di loro che viene rinchiuso in campo di detenzio-ne molto più lontano. Proseguendo il servizio pasto-rale, è possibile aprire diverse residenze nelle cittàminerarie nel nord-est della Prefettura: Kitwe,Mufulira, Cingola; alcuni anni dopo il ritorno dellapace, nel giugno 1948 anche nella zona rurale:S. Maria a Ngwena, lungo l’omonimo fiume nelregno di Shibucinga, e di nuovo a Kifubwa.

Finalmente anche suore di un secondo istituto arri-vano nella missione: le Suore di S. Giovanni Battista.Erano già pronte per recarvisi alla vigilia della guer-ra, ma erano state ostacolate proprio dagli eventi bel-lici, così nel 1947 le prime tre suore della ProvinciaAmericana possono realizzare quanto pianificato datanti anni; seguono l’anno successivo altre due dalBrasile, poi due dall’Italia ed infine altre tre dagli StatiUniti: dopo la prima abitazione nella missione di S. Giu-seppe a Kalumbwa, nel 1948 iniziano il loro impegnoeducativo anche nelle città di Kitwe e Cingola.

Il nuovo impulso, portato dal rinnovato impegnomissionario anche in termini di personale con il ritor-

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no della pace, risulta finalmente nell’erezione dellaPrefettura Apostolica a Vicariato Apostolico il 13gennaio 1949 e mons. Mazzieri viene scelto come primoVicario Apostolico. La sua ordinazione episcopaleavviene il 13 febbraio nella Basilica dei SS. XII Apostolia Roma presso la sede della Curia Generale dei FratiMinori Conventuali ed il Vescovo ordinante è il Prefettodi Propaganda Fide, Card. Fumasoni Biondi.

Rientrato nella sua missione mons. Mazzieri si impe-

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Con Mons. Severiano Potani, il Pro-Nunzio in Zambia, LucianoAngeloni, e l'allora Vescovo di Livingstone, Mons. Adrian Mungandu

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gna decisamente alla costruzione di un seminariominore nel proprio Vicariato, secondo le espliciterichieste dei superiori in Vaticano ed ottiene un ter-reno da un proprietario del luogo, nella periferiameridionale di Ndola, battezzata Francisdale (la val-lata di S. Francesco). Ma continua anche l’evange-lizzazione capillare grazie all’arrivo di altri missiona-ri e missionarie; nell’area rurale a sud della missio-ne di Ibenga, quella di Misangwa, dedicata a S. Antonio;e poi nei centri urbani di Kalulushi, Chambishi,

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Insieme a tutti i vescovi dello Zambia con Paolo VI durante ilConcilio Vaticano II. Il 1o a sinistra è il suo Ausiliare, Mons. NicolaAgnozzi, il 1o a destra il Prefetto Apostolico di Solwezi, Mons.Rupert Hillerich

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Cililabombwe. Inoltre, dopo la breve esperienza dal1946 al 1951 nella missione di Ibenga di un istitutodi suore africane dall’allora Rhodesia del Sud, ed untentativo di fondarne uno proprio diocesano, alcuneragazze locali vengono inviate per il noviziato pressole Suore Francescane Missionarie del Giglio ad Assisi.

L’avvento di Papa Giovanni XXIII alla guida dellaChiesa porta un importante passo per la Chiesa inAfrica: la costituzione di una gerarchia ecclesiasticapermanente in tutto il continente. Il 25 aprile 1959anche il Vicariato Apostolico di Ndola viene eretto aDiocesi, costituita dalla parte più popolata nellaregione del Copperbelt, equivalente al distretto diNdola, mentre la parte più occidentale e meno abi-tata (costituita dai distretti di Solwezi, Kasempa eMwinilunga) diventa la Prefettura Apostolica diSolwezi, con a capo il frate minore conventuale delNord-America p. Rupert Hillerich. Il 2 agosto mons.Francesco Costantino Mazzieri viene insediato comeprimo Vescovo della diocesi di Ndola.

Il 23 febbraio 1960 porta il terzo istituto di suore nellanuova diocesi, le Suore Francescane Missionarie diAssisi, seguite alla fine dell’anno da quante avevanocompletato il loro noviziato in Italia. Iniziano il lorolavoro missionario nella missione rurale di Ngwena,poi in quella di Ibenga, presso l’orfanotrofio dei

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Cavalieri Da Gama a Luanshya e presso la scuola supe-riore St. Francis College nella periferia di Kitwe giànei primissimi anni.

L’1 luglio 1962 ha la gioia di ordinare vescovo ausi-liare un suo confratello missionario della prim’ora e giàsuo giovane parrocchiano a Fermo, p. Nicola Agnozzi.

Obbediente all’impulso del nuovo Papa, dal 1962 al1965 partecipa a Roma al Concilio Vaticano II edinterviene nelle varie discussioni con la sua esperien-za pastorale in Africa. Come conseguenza di decisio-ni maturate durante il Concilio e avendo già compiu-to i 75 anni di età, il 6 settembre 1964 rassegna ledimissioni da Vescovo di Ndola, ma queste non ven-gono inizialmente accettate dalla Santa Sede; le ripre-senta l’anno successivo e finalmente vengono accet-tate il 25 febbraio 1966.

Quando il nuovo Vescovo, mons. Nicola Agnozzi (giàsuo Ausiliare) prende la guida della Diocesi il 24 apri-le 1966, egli chiede di restare come semplice frate mis-sionario in una missione rurale, e si trasferisce nellamissione di S. Teresa ad Ibenga. Egli lascia una dio-cesi con 110.000 cristiani cattolici in 26 parrocchieprovviste di chiese e sale parrocchiali, oltre 40 sta-zioni di foresta con cappelle più piccole; 50 sacerdo-ti e fratelli, 80 seminaristi e più di 100 suore; 25 scuo-le elementari, 7 scuole superiori, 4 ospedali, 2 orfa-

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notrofi, 1 lebbrosario. Di questo grande sviluppo in35 anni di evangelizzazione egli ne attribuisce sem-pre il merito ai confratelli, ai preti diocesani, alle suoreed ai fedeli tutti che hanno cooperato attivamente perla diffusione del Regno di Dio nella Chiesa di Ndola.

Ultimi anni

Intanto, il 24 ottobre 1964 il paese ottiene l’indipen-denza e prende il nome di Zambia. Si respira unanuova aria in tutte le realtà del paese. Egli vive gli ulti-mi 17 anni da semplice frate missionario nella mis-sione rurale S. Teresa ad Ibenga, a circa 30 km dallacittadina mineraria di Luanshya. Sperimenta così altermine della sua vita la pienezza della fraternità fran-cescana, egli che per i precedenti 53 anni di vita reli-giosa era stato preposto ai suoi confratelli in varieforme di servizio. Infatti aveva anche ricevuto rico-noscimenti ufficiali da autorità civili per questo suoservizio alla Chiesa nei fratelli. L’8 marzo 1963 il sin-daco di Ndola gli aveva consegnato le Chiavi dellaCittà, dichiarandolo in solenne stile britannico a‘Free Man of the City of Ndola’, mentre la ReginaElisabetta II gli aveva conferito il titolo di O.B.E.(Ufficiale dell’Impero Britannico). In seguito, il 24ottobre 1975 (anniversario dell’Indipendenza nazio-nale) il Presidente della Repubblica di Zambia, Dott.Kenneth David Kaunda gli conferirà le insegne del

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‘First Order of Distinguished Services’ (Primo Ordinedi Servizi Insigni), poi la Repubblica d’Italia, trami-te il suo Ambasciatore in Zambia Giorgio Cuneo il 5gennaio 1980 lo decorerà con la ‘Commenda dellaRepubblica Italiana’, il Consiglio Municipale di Osimoil 18 settembre 1975 gli consegnerà la Medaglia d’Oroed il Consiglio Municipale di Castelfidardo laCittadinanza benemerita l’8 settembre 1982. Tuttiquesti riconoscimenti gli facevano ripetere che forsegli avrebbero causato un po’ di Purgatorio, per le pos-sibili tentazioni di orgoglio; ma li accettava non tantoper sé, quanto come un omaggio ed un ringraziamen-to alla Chiesa Cattolica ed ai suoi missionari, per l’in-credibile lavoro svolto insieme sotto la sua guida, coor-dinato dalla sua lungimiranza ed organizzazione.

E continua la sua vita quotidiana, lontano dai riflet-tori e dall’impegnativa attività di guida per tante per-sone. Come un semplice frate si rende disponibile perqualsiasi lavoro: nel servizio pastorale si reca rego-larmente in varie stazioni missionarie di foresta,assicura l’assistenza spirituale ai due conventi disuore, ai francescani secolari nei loro incontri zona-li, nella visita agli ammalati nell’ospedale della mis-sione, alle ragazze disabili nel loro istituto ed ai leb-brosi per i quali è stato creato un proprio villaggio.Nella vita comunitaria è di esempio e di stimolo aglialtri frati nei momenti forti della preghiera, del lavo-

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ro individuale, abile nella produzione di corone delrosario, ed anche di svago fraterno.

E tutto assorto in questa esperienza comunitaria lotrova sorella morte il 19 agosto 1983, poco prima delle6 del mattino, mentre si preparava per partecipare allepreghiere in chiesa. Aveva superato i 94 anni di vitaterrena. Cominciava ora per lui la vita eterna in Dio.

Le sue esequie vengono celebrate il 23 agosto nellaCattedrale di Ndola dal Vescovo Mons. Dennis HaroldDe Jong, alla presenza del Pro-Nunzio Apostolico,Mons. George Zur, di quasi tutti i Vescovi dello Zambiae con la partecipazione di una vasta folla di fedeli.

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Nella bara il giorno del funerale

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Nuovo inizio

Viene sepolto nel cimitero della missione di S. Teresaad Ibenga, che diviene subito un luogo di pellegrinag-gio per quanti lo avevano conosciuto da vivo e ne ave-vano sperimentato l’affetto e la protezione.

In seguito a richieste da varie parti, il Vescovo diNdola ottiene dalla Congregazione delle Cause deiSanti il permesso di aprirne l’Inchiesta Diocesanasulla vita, l’eroicità delle virtù e la fama di santitàil 14 aprile 1999.

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La cappella del cimitero di S. Teresa ad Ibenga, al cui interno è sepolto

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L’Inchiesta Diocesana viene completata a Ndola trail 2000 ed il 2001, mentre quella rogatoriale adAncona-Osimo tra il 2002 ed il 2003. Il 16 dicem-bre 2005 la Congregazione delle Cause dei Santi hariconosciuto la validità dell’Inchiesta Diocesana diNdola e di quella rogatoriale di Osimo.

Ringraziamo Dio per aver messo sulla nostra stradap. Mazzieri, per averci fatto sentire la presenza divinatramite il suo sorriso, la sua parola e il suo contatto.

Preghiamo Dio nostro Padre, perché il suo Figlio ciporti la sua salvezza ed il suo Spirito guidi la nostravita sempre di più. Ci ottenga tutto ciò con la sua inter-cessione il suo servo, p. Francesco Costantino Mazzieri.

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La lapide che ricorda il luogo della sua sepoltura

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Dati cronologici di Francesco Costantino Mazzieri

1889 25 marzo - Nasce Costantino Mazzieri, da Francesco e Teresa Curzi,all’Abbadia di Osimo (An)

1889 26 marzo - Viene battezzato dal parroco don Agostino Cardinali nella par-rocchia di S. Maria in Cirignano dell’Abbadia, con i nomi di Costantino,Giuseppe, Sante.

1892 La famiglia si trasferisce nella zona de La Merla di Castelfidardo (An)1895 6 ottobre - Riceve il sacramento della Cresima nella chiesa Collegiata di

S. Stefano a Castelfidardo1895 Frequenta la scuola elementare al Cerretano di Castelfidardo1900 Frequenta privatamente il ginnasio con i Frati Minori Conventuali a

Castelfidardo1904 6 aprile - Arriva a Montalto Marche (Ap) per l’anno di noviziato nel con-

vento S. Francesco1904 16 aprile - Veste l’abito religioso e inizia l’anno di noviziato con il Maestro

p. Alessandro Cesanelli1905 23 aprile - Emette la professione religiosa temporanea con il nome di fra

Francesco Maria1905 Continua gli studi di ginnasio nel convento S. Francesco a Montottone (Ap)1907 Prosegue gli studi di filosofia a Montottone (Ap)1909 15 agosto - Emette la professione religiosa solenne nella chiesa di S. Tommaso

a Montedinove (Ap)1909 Inizia gli studi di teologia, a Montottone (Ap)1910 1 maggio - Riceve la tonsura ed i 4 ordini minori nella chiesa di S. Francesco

a Montottone dall’Arcivescovo di Fermo, Mons. Carlo Castelli1911 4 ottobre - Riceve il Suddiaconato nella chiesa di S. Francesco a Montottone

dall’Arcivescovo di Fermo, Mons. Carlo Castelli 1911 Continua gli studi di teologia per 2 anni a S. Miniato (Pi)1912 31 marzo - Viene ordinato Diacono da Mons. Carlo Falcini, vescovo di

S. Miniato nella chiesa di san Francesco1912 10 agosto - Ordinazione Sacerdotale da Mons. Carlo Falcini, Vescovo di

S. Miniato nell’oratorio del SS. Crocifisso a S. Miniato (Pi)1913 1 novembre - Si laurea in Teologia alla Facoltà di S. Bonaventura a Roma1913 Rettore del Collegio Apostolico a San Marino1918 Chiamato al servizio militare come infermiere1920 14 dicembre - a Montottone come guardiano1922 Segretario della Provincia e Rettore dei Chierici ad Osimo; è anche il redat-

tore della rivista del santuario Pax et Bonum

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1928 Guardiano e Parroco di S. Francesco a Fermo (Ap), insegnante dei proban-di al ginnasio e Custos Custodum della Provincia

1930 22 maggio - Riceve il mandato missionario con la Consegna del Crocifissonella basilica di S. Giuseppe da Copertino ad Osimo, insieme ad altri 6 frati

1930 29 maggio - Il gruppo missionario è ricevuto dal Papa Pio XI in Vaticanoinsieme al Ministro Generale

1930 6 giugno - Partenza sul battello Maiella da Venezia per l’Africa1930 12 luglio - Sbarcano a Dar-es-Salaam (capitale della Tanzania)1930 26 luglio - Arrivano al porto di Mpulungu sul lago Tanganika1931 8 aprile - P. Francesco arriva a Bwana Mkubwa ed inizia così l’evangelizza-

zione della zona affidata ai missionari Conventuali1938 4 febbraio - P. Francesco è nominato Prefetto Apostolico della Prefettura

di Ndola1938 24 aprile - Insediamento del Prefetto Apostolico nelle due chiese di Ndola 1949 13 gennaio - Viene nominato primo Vicario Apostolico di Ndola1949 13 febbraio - Viene ordinato Vescovo nella Basilica dei SS. XII Apostoli a Roma

dal Card. Fumasoni Biondi, Prefetto di Propaganda Fide1959 25 aprile - Mons. Mazzieri è nominato primo Vescovo Residenziale della

Diocesi di Ndola1959 2 agosto - Insediamento del Vescovo di Ndola, Mons. Francesco C. Mazzieri1962 Partecipa a Roma al Concilio Vaticano II, insieme ai Vescovi del Nord-

Rhodesia, che nel 1964 diventa Zambia1964 6 settembre - Secondo le nuove norme, rassegna le dimissioni da Vescovo

di Ndola; vengono accettate dalla Santa Sede nel 19661966 Inizia a risiedere nella missione rurale di S. Teresa ad Ibenga, come sem-

plice frate1983 19 agosto - Muore nella propria camera verso le ore 6 del mattino1983 23 agosto - Le sue esequie vengono celebrate nella Cattedrale di Ndola2000 27 aprile - Apertura dell’Inchiesta Diocesana di Ndola sulla Vita, Eroicità

delle Virtù e Fama di Santità del Servo di Dio2001 26 settembre - Chiusura dell’Inchiesta Diocesana di Ndola2001 5 dicembre - Apertura dell’Inchiesta Diocesana Rogatoriale di Ancona-Osimo2003 23 novembre - Chiusura anche dell’Inchiesta Diocesana Rogatoriale di

Ancona-Osimo sulla Vita, Eroicità delle Virtù e Fama di Santità del Servodi Dio

2005 16 dicembre - Voto di validità dell’Inchiesta Diocesana dalla Congregazionedelle Cause dei Santi

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Per qualunque informazionerelativa alla vita e alla devozionedel nostro servo di Diomons. Francesco Costantino Mazzieri,per ricevere materiale e per segnalare eventuali grazieottenute per sua intercessione,contattare:

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