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raffaello-pandolfi
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Mostra-gioco interattiva sul commercio equo e solidale
Il percorso: ascolto della storia
Lo spazio è evocativo della
terra da cui proviene il
prodotto (Africa, Sud Est
Asiatico, Centro America).
Per i ragazzi comincerà così
il percorso di
identificazione, inizialmente
con il PRODUTTORE.
Il viaggio comincia con gli angoli: ogni classe è divisa in tre
gruppi (cacao, banane e pallone) e ciascun gruppo ascolta il
racconto in prima persona di un produttore. Ogni animatore
presenterà come propria la storia di un produttore prima
vittima dello sfruttamento, e poi passato al circuito equo.
ASCOLTO DELLA STORIA
La partenza: i luoghi di produzione
La partenza è divisa in tre spazi, uno per continente:
cacao-Africa, pallone-Asia, banana-America latina. Gli spazi
sono divisi da sfondi che rappresentano gli ambienti di
produzione: la fabbrica e la piantagione. Per la partenza
sono previsti due animatori per gruppo: lo sfruttatore e l’
“equo”. I bambini vengono quindi
divisi in tre gruppi: i
contadini (produttori di
cacao e banane) indossano
dei cappelli di paglia, i
piccoli cucitori vengono
obbligati a togliersi le
scarpe e a sedere sulle
stuoie all’interno dello
spazio fabbrica.
SCENOGRAFIE PIANTAGIONI DI CACAO E DI BANANE
Lo sfruttamento
La prima animazione
rappresenta il lavoro
in assenza di diritti: i
bambini impersonano i
produttori sottoposti
ad un padrone-
sfruttatore che li
obbliga ad orari
massacranti e ad
accettare paghe
misere. Ogni
animazione è stata
pensata diversamente
per ciascun prodotto. LO SFRUTTATORE E I RAGAZZI CHE
COSTRUISCONO I PALLONI
Lo sfruttamento: la piantagione di cacao
Lo sfruttatore obbliga i bambini a
raccogliere i chicchi di cacao
dentro grandi casse di legno e a
riempire i loro sacchi. E’
rappresentato uno dei momenti
della lavorazione: la
macerazione. Soltanto i chicchi di
un certo colore sono buoni, per
cui i ragazzi devono scartare
quelli degli altri colori e riempire
i loro sacchi rapidamente, dietro
le minacce del padrone. I sacchi
sono pagati pochi centesimi, e in
più la bilancia è truccata.
I RAGAZZI RACCOLGONO I CHICCHI DI CACAO
Lo sfruttamento: la piantagione di banane
E’ rappresentato il momento della
raccolta. I bambini devono
raccogliere le banane dagli alberi e
riempire velocemente le loro ceste.
Anche qui la paga è rappresentata
da pochi centesimi e il padrone farà
di tutto per pagare il meno
possibile. Durante la raccolta lo
sfruttatore spruzza acqua o aria sui
bambini. Mentre lo fa indossa una
mascherina, e fa mostra di avere
paura di venire a contatto con i
pesticidi, mentre non esita a
spruzzarli sulle piante mentre i
contadini lavorano.I RAGAZZI RACCOLGONO LE BANANE
Lo sfruttamento: la fabbrica di palloni
L’animatore che impersona lo
sfruttatore fa sedere i bambini
su delle stuoie. I bambini
devono stare a gambe
incrociate e non parlare né
muoversi se non per lavorare.
Il loro lavoro richiama il più
possibile quello dei bambini
che cuciono i palloni, (nella
mostra vengono utilizzati
palloni di spugna ricoperti di
velcro, su cui attaccare
esagoni e pentagoni bianchi e
neri nel modo giusto).
UNA BAMBINA ALLE PRESE CON LA PRODUZIONE DI UN PALLONE
Il passaggio al circuito equo e solidale nelle piantagioni
Negli ambienti delle piantagioni un animatore
approfitta dell’assenza dello sfruttatore per
invitare i contadini a ribellarsi. Spiega loro la
possibilità di costituire una cooperativa
vendendo i loro prodotti attraverso il
commercio equo e solidale. I bambini portano
i loro sacchi alla cooperativa votano per
alzata di mano su come spendere il “Fair
Trade Premium”: non solo ognuno di loro
riceve di più di quanto dato dallo sfruttatore, ma una parte dei soldi viene
utilizzata per qualcosa a beneficio di tutti. Il contadino che
ha fatto loro conoscere il Fair Trade spiega che il loro
cacao e le loro banane verranno inviati in tutto il mondo,
per farne cioccolato e tanti altri prodotti.
Il passaggio al circuito equo e solidale nella fabbrica di palloni
Lo sfruttatore riceve la visita di un ispettore
dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.
Ordina ai ragazzi di nascondersi e inganna
l’ispettore per qualche minuto. Successivamente l’ispettore
ritorna cogliendolo di sorpresa, e porta via lo
sfruttatore in manette. Spiega quindi ai bambini che esiste una convenzione sui diritti
dell’infanzia che li protegge dall’essere sfruttati.
UN BAMBINO SI NASCONDE SOLLECITATO DALLO
SFRUTTATORE
Passaggio simbolico: da produttori a prodotti
Perché non seguiamo il
loro viaggio?
Trasformiamoci in
palloni! (o chicchi di
cacao, o banane)” e li
invita ad indossare dei
fratini che raffigurano i
prodotti.
L’animatore fa compiere ai ragazzi un passaggio
simbolico, da produttori a prodotti: pronuncia la frase
“vogliamo vedere dove vanno ora i prodotti?
Il trasporto: verso il Nord del mondo
La nave è piena di scatole dai nomi
evocativi di grandi marche.
Durante il viaggio parla loro degli
enormi profitti delle multinazionali
e di come difficilmente la gente
acquisti prodotti non pubblicizzati,
perché nessuno legge le etichette
e a nessuno interessa come
vengono fatti i prodotti.
A questo punto i ragazzi passano più avanti, oltre i
paraventi, dove li attende una grande nave. Qui un
animatore che interpreta il trasportatore del commercio
tradizionale spiega che nella nave non c’è posto per i
prodotti del commercio equo e solidale e li fa viaggiare
stretti in un angolo della nave.
L’arrivo: dal supermercato alla bottega
I bambini sbarcano, mentre il trasportatore gonfio li saluta minacciandoli “Sì, tanto a voi chi vi si compra!” Approdano in
uno spazio diviso in due: da una parte dei pannelli mostreranno com’è fatto un supermercato, dall’altro una
bottega. Due animatori accolgono i bambini preoccupandosi dello smistamento e passando loro dei contenuti sugli
sbocchi del commercio equo e solidale. L’esito del loro viaggio è deciso da un gioco tradizionale: la campana. Attraverso la campana, nella quale sono disposte
delle ciotole a forma di prodotti e colme di bigliettini, i ragazzi potranno sapere cosa ne sarà di loro.
Lo spazio di rielaborazione
All’uscita i ragazzi
trovano uno spazio
dove poter
rielaborare quanto
vissuto. Sono invitati
a leggere i loro esiti
che vengono
commentati da un
animatore esperto, e
a disegnare o a
descrivere ciò che più
li ha colpiti del
viaggio.