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MOTHER SAI PUBLICATIONS Sathya Sai Books and Publications of Italy Tutti i diritti sono riservati Anno XX n.2(120) marzo-aprile 2008 Direttore responsabile: Giorgio Piccaia sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizio periodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001 Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India. Sommario 03 Editoriale Vent’anni della rivista Mother Sai 05 Discorso Divino 07 03 08 Coltivate buoni pensieri e nobili sentimenti... 09 Discorso Divino 06 03 08 Una vita è vera e reale solo quando... 14 News Meeting di Pescara - 16-17 febbraio 2008 30 Discorso Divino 01 01 08 Tutti sono uno: siate equanimi con tutti 37 Sotto la Veranda Dare agli altri sempre il meglio 38 Discorso Divino 26 12 07 Con la fede in Dio nella vita si può ottenere... 44 Domande & Risposte Dio è infinito: che cos’è l’uomo in ... 46 Discorso Divino 22 11 07 La realizzazione dell’unità è il segno... 53 Favole e Poesie Il peccato più grande

Mother Sai 2 2008

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MOTHER SAI PUBLICATIONSSathya Sai Books and Publications of Italy

Tutti i diritti sono riservatiAnno XX n.2(120) marzo-aprile 2008Direttore responsabile: Giorgio Piccaia

sede:Viale Duca d’Aosta n.15 - 21052 Busto Arsizioperiodico bimestrale-autorizz. tribun.di Busto Arsizio N. 08/01 del 04/07/2001

Copyright: Sri Sathya Sai Books and Publications Trust, Prasanthi Nilayam, India.

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03 Editoriale Vent’anni della rivista Mother Sai05 Discorso Divino 07 03 ’08 Coltivate buoni pensieri e nobili sentimenti...09 Discorso Divino 06 03 ’08 Una vita è vera e reale solo quando...14 News Meeting di Pescara - 16-17 febbraio 200830 Discorso Divino 01 01 ’08 Tutti sono uno: siate equanimi con tutti37 Sotto la Veranda Dare agli altri sempre il meglio38 Discorso Divino 26 12 ’07 Con la fede in Dio nella vita si può ottenere...44 Domande & Risposte Dio è infinito: che cos’è l’uomo in ...46 Discorso Divino 22 11 ’07 La realizzazione dell’unità è il segno...53 Favole e Poesie Il peccato più grande

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Se raccogliere per iscritto le parole di un maestro di verità è un’esperienza straordinaria-mente avvincente per colui che ne abbia l’alto compito, farlo nei confronti di Chi dellaverità è l’Incarnazione Stessa è quanto di più entusiasmante e coinvolgente possa capitare.

Fu in questi termini che, sull’onda dell’ispirazione divina, il dottor Antonio Craxi intrapre-se, nell’ormai lontano 1983, la pubblicazione trimestrale dell’“Eterno Auriga”, versioneitaliana del “Sanâtana Sârathi”, realizzata da una Redazione costituita dal ComitatoItaliano di Coordinamento dei Centri Sathya Sai. Vi si raccoglievano i testi, ovviamentetradotti, dei Discorsi di Sai Baba, nonché articoli di vari devoti e notizie riguardanti la vitadel ramo italiano dell’Organizzazione. Fu un’esperienza che durò un quinquennio e adAntonio Craxi va il merito non solo di aver svolto un lavoro ingente e preciso, ma di averampiamente diffuso, in quegli anni, l’Insegnamento di Sai Baba in Italia.

Ma l’opera non terminò lì. Dopo qualche mese, la Volontà Divina affidò a un altro volon-teroso e determinato personaggio il seguito del sacro incarico.Con una prefazione emblematica dal titolo “Prema” (Amore), il dottor Mario Mazzoleni,nel 1988, presentò al pubblico la neonata rivista “Mother Sai”. Il nome della pubblicazionefu scelto ispirandosi all’omonima Casa Madre di tutti i Centri Sai italiani. Cambiava laveste grafica, mutava la periodicità che diventava bimestrale, ma la falsariga restava lastessa, con i Discorsi di Sai Baba, com’è ovvio, a “farla da padrone”. Ancora una volta,un quinquennio impegnativo ma elettrizzante, con una devozione intensa a vergare quellesacre pagine. Si rese in seguito necessario un supporto, una collaborazione. Durante unincontro dei giovani avvenuto a Divignano nell’estate del 1993, il desiderio di MarioMazzoleni trovò una pronta risposta e ci fu chi si offrì per la traduzione dei Discorsi, chiper la battitura dei testi, chi per le proprie competenze informatiche. A seguito di alcunesuccessive riunioni si andò delineando il gruppo redazionale. Come sede si scelse Bolo-gna a ragion del fatto che la maggioranza dei giovani che si erano inizialmente offertiapparteneva a quel Centro. Inoltre, l’esigenza di un dialogo più intenso fra i Centri Saiitaliani sfociò nella creazione del “Pianeta Sai”, un opuscolo informativo all’interno del“Mother Sai”, destinato a raccogliere, in modo più dettagliato che in passato, notizie del-l’Organizzazione e delle sue attività, articoli di informazione e riflessione di responsabili edevoti, aggiornamenti, iniziative varie ecc, il tutto al fine di migliorare l’attività dell’Orga-nizzazione e di consolidare la conoscenza, nonché il rapporto, fra i devoti. Fu un momentodi grandi fermenti e di accesi entusiasmi dovuti in gran parte alla presenza massiccia deigiovani.

VENT’ANNI DELLA RIVISTA MOTHER SAI

Tutto cominciò così...

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La redazione del “Mother Sai” consisteva sostanzialmente di tre gruppi. Il primo si occu-pava delle traduzioni dei Discorsi, il secondo della loro battitura, delle varie rubriche edegli articoli riguardanti le attività e il terzo della grafica e dell’impaginazione. La fonteprincipale da cui si traevano i Discorsi era il “Sanâtana Sârathi” o i “booklet” distribuitinell’aµram. Tutto il lavoro, allora come oggi, veniva quindi inviato alla casa editrice “MotherSai Publications” che provvedeva alle ultime rifiniture grafiche, alla stampa e alla spedi-zione.Circa una volta al mese, la redazione si riuniva per fare il punto della situazione e perprogrammare, collegialmente, la stesura dei vari numeri della rivista. Le difficoltà di ordi-ne tecnico che si presentarono strada facendo, furono gradualmente superate grazie allemoderne tecnologie e a un progressivo miglioramento dell’organizzazione generale.

Nel 1997, l’ormai lanciatissima rivista aggiunse una perla alla sua preziosa collana: eranato, come supplemento del “Mother Sai”, “Crescere Insieme”, che dava seguito all’al-trettanto valido giornalino “Bal Vikas”, pubblicato qualche tempo prima. Si trattava di unarivista educativa, tuttora pubblicata, destinata ai bambini, agli adulti e alle famiglie, finaliz-zata alla pratica dei Valori Umani. Ricca di contenuto, di fantasia e di splendide e variega-te illustrazioni, rapisce il lettore divertendo ed educando.

Vent’anni sono trascorsi dalla prima pubblicazione e, anche se alcuni anni or sono èvenuta a mancare la presenza preziosa e rassicurante del suo fondatore e coordinatore,unitosi al Maestro che tanto amava, il “Mother Sai”, con immutato entusiasmo del gruppodi redazione, continua a essere presente nella vita dei suoi lettori che ne attendono l’arrivocome un dono divino.

La Redazione

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Discorso 07-03-2008

“Il karma è responsabile della nascita,dell’esistenza e della morte.

Governa tutti i periodi della vitacome effettiva divinitàdell’esistenza umana

ed è responsabile della gioiae del dolore.”

Inevitabilità del karmaIl karma (azione) è il vero e proprio alitovitale dell’essere umano. Ogni uomo deveagire ragionando sui possibili risultati delleproprie azioni. Questo è il massimo doveredell’essere umano. Com’è l’azione, cosìsarà il risultato.CI SI DEVE MANTENERE IN BUONA SALUTE, NON

SOLO FISICAMENTE, MA ANCHE MENTALMENTE.Anche i pensieri e le decisioni devono es-sere sani. I pensieri buoni sfociano in buo-ne azioni. Se si compiono delle azioni con pen-sieri malvagi, anche il risultato sarà cattivo.Chi ha fatto sì che i pipistrelli penzolino dairami degli alberi a testa in giù? Qualcuno liha legati alla rovescia perché prova odioverso di loro? No, quello è il loro destino. Inegual modo, nessuno può sfuggire alle con-seguenze del karma. Se un essere umanocompie azioni cattive e nutre cattivi pen-sieri, alla fine mieterà cattivi risultati. Inve-ce, chi nutre buoni pensieri e compie buoneazioni gode di buoni risultati. Ottenere ri-sultati positivi compiendo cattive azioni nonè possibile. Un piccolo esempio: quandoall’esame rispondete correttamente alledomande, ottenete buoni voti e viceversa.Impegnarsi in cattive azioni denota tenden-ze animali. A ogni livello dobbiamo analiz-zare se ci stiamo comportando da esseri

umani o da animali. Se indulgete in azioniriprovevoli, anche i vostri vicini vi riprende-ranno dicendo: “Perché ti comporti comeun animale se sei nato come essere uma-no?” Così si viene derisi e puniti anche daun nostro simile. Quando ricorrete ad azio-ni malvagie non dovete aspettare a lungoche Dio vi punisca: sarete voi stessi a pro-curarvi il risultato del vostro agire iniquo.

Se si compie una cattiva azionenon si può ottenere un buon risultato;

a una azione buonanon faranno seguito cattivi risultati.

Potete ottenere un mangose avete piantato un alberello di limetta?Se piantate un alberello di mango,

potete ottenere una limetta?

“Vedete il bene, fate il bene e siatebuoni”Gli esseri umani devono comprendere chesono nati per compiere esclusivamente buo-ne azioni. Il termine mânava (essere uma-no) ha un profondo significato. Esso consi-ste di tre sillabe: “ma” (che significa igno-ranza), “na” (che significa senza) e “va”(che vuol dire comportarsi). Quindi chi sicomporta senza ignoranza è un mânava.Essendo nati come esseri umani ci si devecomportare di conseguenza. Quando i cor-vi gracchiano, noi li scacciamo tirando lorouna pietra. Invece se un pappagallo artico-la dolcemente qualche breve parola loascoltiamo con gioia. Non ci stanchiamo maidi sentir cantare un cuculo. Che cosa signi-fica tutto questo? Con le parole dolci e unbuon comportamento ci rendiamo graditi a

Coltivate buoni pensierie nobili sentimenti nel cuore

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Discorso 07-03-2008tutti. Gli esseri umani devono aiutare i lorosimili. “Siate sempre di aiuto, non fate maidel male.” Sebbene noi siamo a conoscen-za di questa massima, spesso danneggia-mo gli altri consapevolmente. Questo è ungrandissimo errore.Gli esseri umani sono stati dotati di razioci-nio. La mente può essere impiegata bene omale ed è per questo che si dice:

Mana eva manu¹yânâm kâra²ambandhamok¹ayoh

“La mente è causa tanto della schiavitùquanto della liberazione dell’uomo”.

La mente è un dono di Dio all’uomo. MAL-TRATTARE GLI ALTRI, DERIDERLI O FAR LORO

DEL MALE NON SONO CARATTERISTICHE DEL-LA NATURA UMANA. Persino gli animali aiu-tano l’uomo in moltissimi modi; quindi, checosa c’è di grande nel dare aiuto a un no-stro simile? Essendo nati come esseri umanidobbiamo comportarci di conseguenza eamare tutti come fratelli e sorelle. Dobbia-mo intraprendere attività che ci rendanograditi a Dio. Solo allora la nostra nascitaumana sarà santificata. Dio risiede in tutti.

Daiva¼ mânu¹a rûpenaDio si incarna nella forma di essere umano.

Quando Egli si incarna in forma umana,dovremmo ubbidire sempre al Suo coman-do Divino. Viene detto:

Jantunam nara janma durlabham“Fra tutti gli esseri viventi

la nascita umana è la più rara”.

Non dovremmo sprecare una nascita cosìpreziosa. Dicendo il falso, causando ingiu-stizie agli altri e compiendo azioni malvagieperdiamo la nostra umanità. Un essereumano deve comportarsi come tale seguen-

do il principio “vedete il bene, fate il bene esiate buoni”.Alcuni sembrano buoni, ma poi lancianosguardi cattivi agli altri. Questo non va bene.

Mânasyeka¼ vâcasyeka¼karmanyeka¼

mahâtmana¼ mânasyanyatvâcasyanyat

karmanyanyat durâtmanamColoro i cui pensieri, parole e azionisono in armonia perfetta, sono nobili.

Coloro in cui questa armoniamanca sono esseri malvagi.

C’è dicotomia tra i vostri pensieri, levostre parole e le vostre azioniTra pensieri, parole e azioni deve esserciarmonia. Quando c’è armonia tra questi tre,c’è Purezza; dove c’è Purezza, c’è Divini-tà. QUALSIASI COSA GLI ALTRI VI FACCIANO,CONSIDERATELA UN BENE PER VOI. ASSICURA-TEVI DI NON PERDERE LA VOSTRA UMANITÀ IN

ALCUNA CIRCOSTANZA. In effetti, l’umanità èla vostra proprietà più preziosa. Amate tut-ti e servite tutti; soltanto allora potrete con-durre una vita sana e felice. Non mangiatecibi non salutari o proibiti; dovete consu-mare cibo buono e puro (satvico) che siastato prima offerto a Dio. Voi non offrire-ste a Dio ogni sorta di cibo, non è vero? ADio si offre cibo puro (satvico), preparatoin un recipiente pulito e con sentimenti puri.Il cibo offerto a Dio in questo modo deveesser consumato come cibo benedetto(prasadam). IL CIBO SANO PORTA SALUTE ELA SALUTE FA NASCERE PENSIERI BUONI. Oggi,purtroppo, c’è dicotomia tra i vostri pensie-ri, le vostre parole e le vostre azioni, cioèdite una cosa e ne fate un’altra.Una volta, una persona che si spacciavaper asceta si presentò in una casa elemosi-nando del cibo. La padrona di casa gli dis-se: “Per favore, vai al fiume, fai un bagno e

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Discorso 07-03-2008torna. Intanto io ti preparerò qualcosa damangiare.” Questo “asceta” era un tipopigro per natura. Replicò: “Madre, per imendicanti erranti come noi, il canto delNome Divino di Govinda equivale a fareun bagno (Govindeti sada snânam).” Lapadrona di casa era piuttosto furba e glidette una lezione. Gli disse: “Figlio caro! Ilcanto del Nome Divino di Govinda è certa-mente il cibo per te! (Govindeti sadabhojanam). Puoi andare.” A volte, nel vo-stro cuore possono nascere dei sentimentimalvagi. Essi vanno corretti stando in buo-na compagnia (satsa¾g). Viene detto:

“Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.”

L’importanza di frequentare buonecompagnieSe frequentate buone compagnie diventatedelle brave persone, mentre frequentandocattive compagnie diventate cattivi anchevoi. State quindi sempre in buona compa-gnia. Se mangiate carne, fumate e bevetee poi dite di essere una brava persona, nes-suno sarà d’accordo con la vostra affer-mazione. Se desiderate essere una perso-na buona, impegnatevi in attività nobili e irisultati saranno coerenti con le vostre azio-ni. La nascita umana è altamente sacra; èil risultato delle buone azioni (satkarma)compiute in molte vite passate.Alcune migliaia di devoti sono riuniti in que-sta sala. A quale scopo? Per santificare illoro tempo alla Divina Presenza di Dio, perascoltare il Messaggio Divino e meditaresu di Esso. Tutta la sala è satura di vibra-zioni divine. Questo è il motivo per cui i santie i saggi proclamano l’importanza delsatsa¾g.

Satsa¾gatve nissa¾gatva¼nissa¾gatve nirmohatvam

nirmohatve niµcalatattva¼niµcalatattve jîvanmuktih

Le buone compagnieconducono al distacco,

il distacco libera dall’illusione,la libertà dall’illusione

porta alla stabilità mentale,la stabilità mentale

conferisce la liberazione.

Dovete coltivare sentimenti buoni enobiliDovremmo sempre frequentare delle buo-ne compagnie e coltivare pensieri e senti-menti buoni. La gelosia, la collera, l’ego ealtri sentimenti malvagi di questo generedevono essere banditi. Un’altra buona qua-lità da coltivare è la gratitudine. UNA PER-SONA CHE POSSIEDA LA GRATITUDINE PROSPE-RERÀ, OVUNQUE ESSA SI TROVI. ALCUNE PER-SONE RICAMBIANO IL BENE CON IL MALE; ESSE

SONO VERAMENTE DEI DEMONI. DOBBIAMO

MANIFESTARE GRATITUDINE A TUTTI COLORO

CHE CI AIUTANO, A PRESCINDERE DAL FATTO

CHE IL LORO SIA UN AIUTO GRANDE O PICCOLO.Dobbiamo servire tutti; dobbiamo salutarecon amore anche coloro che ci odiano. Al-lora anch’essi risponderanno con un salutoamorevole. Se vi rivolgete agli altri con ri-spetto, dicendo: “Signore!”, anch’essi vitratteranno con rispetto. Invece, se li insul-terete, avrete indietro lo stesso trattamen-to. Tutta la nostra vita è colma di reazioni,riflessi e risonanze. Vedete il bene, fate ilbene e siate buoni. Allora la vostra nascitacome esseri umani sarà santificata. La vo-stra stessa buona indole vi proteggerà.Questo è il vostro vero supporto.Gli avvocati, nel sostenere le loro cause intribunale, fanno sempre affidamento sui te-stimoni, ma noi non abbiamo bisogno diqualcun altro che testimoni la nostra buonacondotta. La nostra stessa mente è testi-mone della nostra buona natura. SE VOLE-

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Discorso 07-03-2008TE GUADAGNARE DENARO, FATELO, MA CON

MEZZI LECITI E BUONA CONDOTTA. LE VOSTRE

AZIONI DEVONO ESSERE IN ARMONIA PRIMA DI TUT-TO CON LA VOSTRA COSCIENZA.Qualunque attività intraprendiate, esseresoddisfatti di voi stessi deve essere la metapiù importante. Solo quando lo sarete riu-scirete a fare il passo successivo: il sacrifi-cio di voi stessi.Cari studenti!Dovete coltivare sentimenti buoni e nobilifin da questa giovane età. Questa è veraistruzione.

La vera istruzione da perseguire èl’Âtma Jñâna (la conoscenza del Sé)Studiare testi voluminosi non serve a nulla.Io vedo molti studenti che leggono libri incontinuazione. Non siamo sicuri del tipo dilibri che stanno leggendo. LEGGETE LIBRI

BUONI, CHE VI AIUTINO NELLO SVILUPPO DEL

CARATTERE E NON LIBRI CHE VANNO CONTRO

I PRINCÌPI DI BASE DELLA NATURA UMANA.Ora siete tutti studenti e il vostro scopo èl’istruzione. Che tipo d’istruzione? L’istru-zione che vi conferirà la conoscenza del Sé(Âtma Jñâna).

Non compite azioni di dubbio valoremoraleAlcuni ragazzi leggono libri voluminosi e iloro genitori sono contenti perché pensanoche i loro figli stiano leggendo il Râmâya²ao il Mahâbhârata, ma nessuno sa con cer-tezza che cosa stiano davvero leggendo.Alcuni di essi forse leggono dei raccontispazzatura tenendoli (nascosti) tra le pagi-ne di quei testi voluminosi. Non ricorrete aqueste azioni di dubbio valore morale per-ché, se fate cose di questo genere, tutta lavostra vita sarà rovinata. La società nonavrà alcun rispetto per voi.Innanzitutto gli studenti devono controllarela collera, coltivare la pazienza e condurre

una vita pacifica. Solo sviluppando unamente calma e serena potrete apprenderebene le vostre lezioni. La vostra è un’età incui il cuore è puro. Può non esservi possi-bile rendere tutti felici, ma comportatevi inmodo tale che le vostre azioni compiaccia-no Dio.

Il canto di gruppo compiace DioIn questo mondo tutti desiderano esserefelici. Ma dove risiede la vera felicità? Haribhajana binâ sukha µânti nahin. LA VERA

PACE E LA FELICITÀ SI TROVANO NEL CANTARE

I BHAJAN. È per questo che Guru Nanakdette inizio all’esercizio spirituale(sâdhanâ) del canto collettivo dei bhajan.Se un gruppo di persone si riunisce e cantala Gloria di Dio, almeno il cuore di una per-sona sarà sintonizzato con la Divinità.Vediamo persone che si addormentano du-rante l’Akhanda Bhajan di ›ivarâtrî e al-tre che vi partecipano meccanicamente,mentre le loro menti vagano altrove. No-nostante queste indesiderabili circostanze,il canto di gruppo è ancora una sâdhanâsuperiore. Almeno uno nel gruppo avrà lamente fissa in Dio mentre canta i bhajan.IL CANTO DI GRUPPO COMPIACE DIO.›ivarâtrî significa “notte propizia”. Ognigiorno c’è una notte (râtrî). Ma nessunanotte può eguagliare ›ivarâtrî. La vera›ivarâtrî è solo quella in cui si contemplail Nome Divino e Lo si canta con devozio-ne. Questa è l’unica notte di buon auspicio.Quindi, almeno in questa notte propizia,coltivate nel cuore nobili sentimenti.

Praµânti Nilayam, 7 marzo 2008,Sai Kulwant Hall.

Mahâµivarâtrî, 2° Discorso Divino

(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:www.sssbpt.org)

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Discorso 06-03-2008

“Dal momento in cui si alzafino a quando non va a dormire,

la gente si dà da fare strenuamenteper acquisire ricchezze,

impiegando a questo scopotutte le proprie energie fisiche e mentali.

In tale processo essa si sottoponea molte difficoltà,

sperimenta confusione mentalee la Divinità viene dimenticata.

È una lotta senza fine.Di quale genere di pace, piaceree benessere potranno mai godere

coloro che si affannano in questa lottaper la ricchezza?”

Dio è fonte e sostentamento di tutti gliesseriIncarnazioni dell’Amore!Oggi il mondo intero ruota attorno al dena-ro. Dallo studente al verduraio, tutti corro-no dietro al denaro. LA GENTE, QUALUNQUE

LIVELLO DI ISTRUZIONE POSSIEDA E A QUALSI-ASI CETO SOCIALE APPARTENGA, CONSIDERA

IL PERSEGUIMENTO DEL DENARO L’ESSENZA EIL FINE DELLA PROPRIA VITA. Stranamente,neppure una minima parte degli sforzi chela gente fa volontariamente per acquisirela ricchezza viene diretta all’acquisizionedella Divinità.A questo mondo è Dio il Protettore e il Sal-vatore di tutto. Si può essere milionari omiliardari, ma non si può vivere senza Dio.Sono pochi gli individui che riconoscono Diocome fonte e sostentamento di tutti gli es-seri viventi e sono anche molto pochi colo-ro che Lo contemplano.

La Divinità pervade tutti gli esseriQuesto è il motivo per cui si è dato inizioalla sâdhanâ (pratica spirituale) comuni-taria del canto dei bhajan. Nel gruppo pos-sono esserci alcuni, la cui mente si distraedurante il canto dei bhajan, i quali non can-tano il Nome Divino con il sentimento(bhâva), l’intonazione (râga) e il ritmo(tâla) appropriati. Comunque, durante talisessioni la maggioranza della gente si con-centra e contempla il Nome Divino. Le ondesono molte, ma l’acqua è una sola; allo stes-so modo, la Divinità pervade tutti gli esseriumani, senza tener conto dei loro pensieri esentimenti. Gli esseri possono essere molti,ma comunque è la stessa Divinità a perva-dere tutti gli esseri viventi.

Ekâtma sarvabhûtântarâtmaL’unico Âtma dimora in tutti gli esseri.

Ekam sat viprâ bahudhâ vadantiLa Verità è una, ma il saggio si riferisce

a Essa con nomi diversi.

I VERI DEVOTI SONO COLORO CHE SI IMPE-GNANO PER SOSTENERE LA VERITÀ. L’essen-za di tutti i Veda risiede nel riconoscimentodi questa Verità. Oggi, sfortunatamente,persone che riconoscano questa eternaVerità non si trovano da nessuna parte. Nonsi deve mai rinunciare alla Verità. Quandola Verità (Satya) e la Rettitudine (Dharma)si incontrano, ci sono Pace e Amore (›ântie Prema). Infatti, la Verità è alla base ditutti gli altri Valori Umani, cioè Dharma,›ânti, Prema e Ahi¼sâ (rispettivamente,Rettitudine, Pace, Amore e Non violenza).

Una vita è vera e reale solo quandoè soffusa d’amore

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Discorso 06-03-2008Dio permea tutto sotto forma d’AmoreIncarnazioni dell’Amore!Prema (l’Amore) non discende da chissàdove; esso emerge dal cuore della gente.Un essere umano non può vivere senzaAmore. L’Amore assume forme diverse aseconda della relazione esistente fra dueindividui, marito e moglie, madre e figlio,due amici ecc., ma, fondamentalmente, Pre-ma permane come corrente sotterranea intutti gli esseri umani. Alla domanda: “Do-v’è Dio?” potete rispondere che Dio per-mea tutti gli esseri umani sotto la forma del-l’Amore. Una vita è vera e reale solo quan-do è soffusa d’amore. La vita senza Amo-re non è degna di essere vissuta. L’AMORE

È LA FONTE DI TUTTE LE VIRTÙ E TUTTE LE

VIRTÙ SI FONDONO NELL’AMORE.Brahman è solo Uno ed è onnipervasivo.Se qualcuno vi chiede come vi chiamate,dovete rispondere: “Io sono Brahman(Aha¼ Brahmâsmi) e non ho altro nome.”Tutti i nomi di questo mondo vi vengono im-posti al fine di identificarvi. Viene detto:

Brahma satya¼ jagammithyâ“Solo Brahman è Verità

e tutto il mondo è illusorio”.

Per comprendere la natura di Brahman sideve diventare Brahman. Tutti i nomi, comeRâma, K©¹²a, Govinda, Nârâya²a ecc., sifondono in Brahman. Se solo contemplasteBrahman, sareste in grado di realizzarNel’Onnipresenza. Potete invocare chiunquee con qualsiasi nome perché Brahman èpresente in tutti. Ogni essere umano devecontemplare Brahma. La natura della Di-vinità viene descritta nel seguente modo:Dio è l’Incarnazione dell’Eterna Beatitudi-ne; Egli è Assoluta Saggezza, al di là dellecoppie di opposti, Espansivo e Pervasivocome il cielo, la Meta indicata dall’aforismaTattvamasi (Io sono Quello), Uno senza

secondo, Eterno, Puro, Immutabile e Testi-mone di tutte le funzioni dell’intelletto.Nel venire in questa sala ho vistoεvarâmmâ e Pedda Venkama Râju (i ge-nitori di Swami - N.d.T.). Persino in que-sto istante essi sono qui, molto presenti.Pedda Venkama Râju e εvarâmmâ indos-savano rispettivamente un dhothî e un sari,entrambi gialli. La ragione di questo coloreè che ora essi risiedono nel Vaiku²ºha, laDimora del Signore Vi¹²u. Tutti, nelVaiku²ºha, indossano abiti di colore giallo.Non solo Io, ma anche Satyajit, che dormenella Mia stanza, ha visto εvarâmmâ, cheindossava un sari giallo. Le donne che in-dossano dei sari gialli sono suma¾gali (sem-pre di lieto auspicio). Il Principio di Brahmanè rappresentato dal colore giallo. Ecco per-ché il Signore Vi¹²u viene descritto comePîtâ¼bara Dhari, ovvero il Signore cheindossa una veste gialla.

Qualunque cosa Io voglia, accadeOggi volevo far uscire dal Mio Corpo unli¾gam giallo, ma tutti gli studenti, lo staff ei devoti hanno pregato: “Swami, non c’èbisogno che Tu faccia uscire un li¾gam dalTuo Corpo. Non possiamo sopportare diassistere alla sofferenza fisica che devisubire mentre lo fai uscire. Per favore, ac-cetta la nostra preghiera e rendici felici.”Qualsiasi cosa Io voglia, accade. MENTRE

LA NATURA UMANA VA CONTINUAMENTE SOG-GETTA A CAMBIAMENTI, LA MIA NATURA DI-VINA È IMMUTABILE ED ETERNA. Nessuno puòdecifrare la Natura Divina. La danzacosmica del Signore ›iva nel Kailâs vienedescritta in questo modo:

“Il Signore ›iva è perso nell’estasi;Parameµvara, Sâ¼baµiva

è perso nell’estasi, mentre ballae balla la danza ta²¬ava

con il divino Saggio Nârada

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Discorso 06-03-2008che Lo accompagna col tampûrâ.

I riccioli arruffati del Signorerisplendono di intenso fulgore.

Impugnando il tridente,›iva danza tadhim,

tadhim, tadhim tadhimtakacon la Dea Sarasvatî

che suona la vî²â e Indra il flauto;il Signore Vi¹²u è al m©ida¾ga.

Dhimi dhimi dhimi dhimitaka,con il Gange fra i riccioli arruffati,

il terzo occhio in frontee grani di cristallo intorno

al collo che risplendono fulgidi,il Signore ›iva è perso nell’estasi

mentre balla e ballala danza cosmica.”

Chi ricorda costantemente i genitoriuniversali non incontrerà difficoltà nésubirà sofferenzeUna volta ›iva e Pârvatî, mentre giravanoper il cielo, videro, su un albero, un uomoche tagliava il ramo su cui stava seduto.Dato che questi era sul punto di cadere,Pârvatî pregò ›iva di salvarlo: “O Signore,Ti prego, quando cadrà a terra salvalo!” Ma›iva disse a Pârvatî: “Sei stata tu a veder-lo per prima. Sempre tu ti sei resa contoche se cade morirà. Perciò la responsabili-tà di salvarlo è tua.” Pârvatî rispose: “CaroSignore, quando qualcuno cade a terra dice‘ammâ’ (madre), o ‘appâ’ (padre). Se que-st’uomo dice ‘ammâ’, lo salverò io, ma sedice ‘appâ’, allora sarai Tu a doverlo sal-vare.”εvara acconsentì a questa proposta. Quan-do il ramo si ruppe, sia ›iva sia Pârvatî siprecipitarono a salvarlo, ma, nel cadere,l’uomo non invocò né “ammâ” né “appâ”.Disse: “Ayyo!” (povero me!)Sebbene sia ›iva sia Pârvatî fossero en-

trambi pronti a salvarlo, egli non li chiamò.LA MORALE DELLA STORIA È CHE DOVREMMO

SEMPRE RICORDARE I NOSTRI GENITORI. CHI

NON RICORDA I GENITORI, NEPPURE NEI MO-MENTI DI DIFFICOLTÀ, È DAVVERO UNO STOL-TO. IL SIGNORE εVARA E MADRE PÂRVATÎ

SONO I GENITORI UNIVERSALI. CHI LI RICOR-DA COSTANTEMENTE NON INCONTRERÀ DIFFI-COLTÀ NÉ SUBIRÀ SOFFEREnze. Oggi, sfortu-natamente, la gente non si ricorda dei geni-tori e questo è il motivo per cui non vieneprotetta.

La Divinità di Râma fiorì sottole amorevoli cure di Kauµalyâ.

Fu a causa dei teneri sentimentie delle austerità di Sîtâ

che Lava e Kuµaacquisirono nome e fama.

Sostenuto dall’amoredi sua madre Putlibai,

Gandhi divenne un Mahâtma.Le amorevoli cure di Jijabai

fecero di ›ivâjî un grande guerriero.

Innanzitutto ci si deve sempre ricordaredella propria madre. εvarâmmâ rappresen-ta la Maternità Divina. Ella è la madre diεvara. In modo analogo, Venkama signifi-ca il “Signore delle sette colline”. PeddaVenkamarâju e εvarâmmâ, insieme, rap-presentano i genitori divini. Oggi ambeduerisiedono nel Vaiku²ºha.

Tutta la gente sarà unita, indipenden-temente dalla casta, dalla cultura e dalPaese d’origineCi sono tre Avatâr Sai. Il primo fu ›irdiSai, il secondo è Sathya Sai e il terzo, chedeve ancora venire, è Prema Sai. PREMA

SAI SARÀ L’AVATÂR PIÙ IMPORTANTE, PERCHÉ

EGLI UNIRÀ L’UMANITÀ INTERA. Voi tutti sa-pete che è il Principio dell’Amore (Prema)a unire tutti!

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Discorso 06-03-2008Sfortunatamente oggi l’unità (ekatva) nonsi trova da nessuna parte. Ovunque guar-diate troverete solo differenze e diversità(bhinnatva). Dove c’è Amore ci sarà Unità.Allora tutta la gente sarà unita, a prescin-dere dalla casta, dalla cultura e dal Paesedi appartenenza.

Praµânti Nilayam è la casa di tuttiSupponete che qualcuno vi chieda di dovesiete. Voi risponderete che provenite da uncerto Stato, ma la verità è che tutti appar-tengono a un unico Paese e a un unicomondo. Dovete sentirvi orgogliosi di pro-clamare che appartenete al Paese diBhârat, che è la casa di tutte le persone delmondo. Infatti, Praµânti Nilayam è diven-tata la casa di tutta la gente del mondo.

Il Râmâya²a stabilisce ideali di unitàe fratellanzaNella storia del Râmâya²a il re Daµarathaofficiò lo Yajña Putrakâme¹ºi con il desi-derio di avere figli maschi. Il Dio del fuocoemerse dal braciere per il rituale(homaku²¬a) e porse al re Daµaratha unvaso pieno di un budino sacro, cheDaµaratha divise equamente fra le tre mo-gli. Kauµalyâ e Kaikeyî portarono le partidi budino loro spettanti nelle rispettive stan-ze della pûjâ, felice ognuna al pensiero cheil proprio figlio sarebbe diventato il re diAyodhyâ. Ma Sumitrâ non aveva tali aspet-tative; perciò portò la coppa contenente ilbudino sul terrazzo e l’appoggiò sul muroche costituiva il parapetto mentre si asciu-gava i capelli al sole. Improvvisamenteun’aquila scese in picchiata e portò via lacoppa con il sacro budino. Immediatamen-te Sumitrâ corse dabbasso e informòKauµalyâ e Kaikeyî di quanto era succes-so. Kauµalyâ e Kaikeyî andarono in soc-corso di Sumitrâ e divisero con lei le loroporzioni di budino. Kaikeyî dette a Sumitrâ

metà della sua parte e Kauµalyâ fece lostesso. A tempo debito, Kauµalyâ dette allaluce Râma e Kaikeyî Bharata, mentre daSumitrâ nacquero Lak¹ma²a e ›atrughna.Sumitrâ fu un esempio di virtù. Il suo stes-so nome significa “buona amica di tutti”!Un giorno Sumitrâ pensava tra sé: “Râmasi merita di essere incoronato re di Ayodhyâ,perché Egli è il figlio maggiore. In alterna-tiva dovrebbe essere incoronato Bharata,come promesso dal re Daµaratha a KaikeyîI miei due figli, Lak¹ma²a e ›atrughna,devono servire i loro fratelli, rispettivamen-te Râma e Bharata.” Così tutt’e tre le mo-gli del re Daµarata, cioè Kauµalyâ, Sumitrâe Kaikeyî, e anche i loro figli vissero nel-l’unità e nell’amore.In conformità alle nobili tradizioni e agli idealistabiliti dal Râmâya²a, dovremmo sempreconservare l’unità e la fratellanza; se soloriuscissimo a coltivarle potremmo esserebuoni amici di tutti. Nel Râmâya²a e nelMahâbhârata l’unità e la spiritualità veni-vano proposte come qualità ideali che do-vrebbero essere emulate da tutti.

È molto importante che il Paese diBhârat resti unitoAlcuni anni fa, quando Mi recai in visitanell’Africa orientale, dissi che il Mio Paesed’origine era l’India. L’allora presidentedell’Uganda, Idi Amin, si informò ulterior-mente sul Mio stato di provenienza e Io ri-petei che venivo dall’India. Gli dissi conenfasi che tutta l’India è un solo Paese. Setutta la gente coltivasse tali nobili princìpi,sia il Paese sia la gente che vi abita pro-spererebbero. MOLTO PRESTO L’INTERO

PAESE DI BHÂRAT SARÀ UNITO E TUTTE LE

DIFFERENZE CADRANNO. È DELLA MASSIMA

IMPORTANZA CHE TUTTI SIANO UNITI E VIVANO

COME FRATELLI E SORELLE. QUESTO PRIN-CIPIO DI UNITÀ DEVE ESSERE DIFFUSO IN OGNI

ANGOLO DEL PAESE. Le lingue che la gente

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Discorso 06-03-2008parla, le vocazioni individuali e l’istruzioneperseguita possono essere differenti, matutti devono praticare il principio secondocui ci sono un solo Paese, una sola casta euna sola cultura. È solo perché questi aspettivengono trattati come diversi che fra le po-polazioni nascono delle differenze.L’IMPORTANTE MESSAGGIO DI QUESTA FESTA

È CHE IL PAESE DI BHÂRAT DEVE ESSERE

UNITO E CHE CIASCUNO DEVE SFORZARSI DI

CONSIDERARLO TALE.Incarnazioni dell’Amore!Ovunque andiate, proclamate con orgogliodi appartenere al Paese di Bhârat, di par-larne la lingua e di seguirne la cultura. Cre-dete nel Principio di Unità, fate che la vo-stra fede in Esso si accresca e vivete diconseguenza. IL PAESE, LA CASTA E LA CUL-TURA DEVONO FONDERSI TUTT’E TRE IN

UN’UNICA COSA. Solo allora il Paese progre-

dirà. Bhârat, il nome del nostro Paese, si-gnifica messaggio di Bha e rati. “Bha” si-gnifica “Dio” e “rati” è l’amore. QuindiBhârat è il Paese in cui la gente sviluppaamore per Dio. Questa verità deve esseresempre tenuta a mente.

(Baba canta il bhajan “Hari Bhajana BinâSukha ›ânti Nahin”).

CHIUNQUE DESIDERI LA PACE DEVE PARTECI-PARE AI BHAJAN, CHE SONO L’UNICO ESERCI-ZIO SPIRITUALE (SÂDHANÂ) CHE CONFERISCE

PACE ALL’INDIVIDUO.

Praµânti Nilayam, 6 marzo 2008,Sai Kulwant Hall,

Celebrazione di Mahâµivarâtrî

(Tradotto dal testo pubblicato da:www.sssbpt.org)

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“LOVE ALL, SERVE ALL:

Questo è stato il titolo del meeting che si è tenuto a Pescara il 16 e 17 febbraio 2008 acui hanno partecipato oltre 400, entusiaste, persone. La prima giornata è iniziata con unmomento devozionale di grande intensità emotiva: il canto delle tre Gâyatrî, tre meravi-gliosi bhajan, la pratica collettiva del “Nâmasmara²a” con la ripetizione del mantra“Om Bhagavân ›rî Sathya Sai Babâya Namah” e, a chiudere, un breve filmato di treminuti con splendide immagini di Swami aventi quale sottofondo musicale la canzone“Fratello Sole, Sorella Luna”, hanno predisposto nel migliore dei modi lo stato d’animodei partecipanti costituendo la premessa ideale dell’intero incontro.L’intervento di apertura lavori è stato tenuto dal Presidente Nazionale Marco Pesce ilquale, essendo giunto al termine del suo secondo mandato, ha colto l’occasione perringraziare pubblicamente tutti i membri del consiglio direttivo nazionale e dei vari gruppidi lavoro per il grande aiuto, il costante impegno, la correttezza, lo spirito di sacrificio eunità che sempre hanno dato e dimostrato, anche tra loro, e che hanno permesso disvolgere con grande soddisfazione per tutti le varie attività (e sono state davvero tante)nell’ambito dell’Organizzazione Sai italiana.È quindi seguita la proiezione del filmato relativo ai fatti salienti dei primi “30 anni del-l’Organizzazione Sai italiana”, realizzato grazie al grande lavoro di raccolta dati, notizie,fotografie, filmati e interviste che alcuni devoti si sono impegnati a fare. Grande è statala sorpresa dei presenti nel vedere, o prendere atto per la prima volta, quanto negli anniera successo nell’Organizzazione Sai in Italia, così come è stato molto bello ripercorre-re, attraverso il racconto dei vari presidenti nazionali che nel tempo si sono succeduti, lastoria dell’Organizzazione Sai. Una grande commozione è anche scesa sui volti dellamaggior parte degli intervenuti quando è stato riportato a memoria, con aneddoti e foto-grafie, il ricordo di due grandi anime che hanno già raggiunto il Padre: Mario Mazzolenie Paolo Favale. Con l’accensione delle luci sul palco sono iniziati gli interventi dei trecoordinatori nazionali delle Attività che hanno presentato, anche con supporti multimediali,le principali iniziative di loro competenza, cui ha fatto seguito un riassunto, verbale efotografico, della recente conferenza mondiale dei giovani tenutasi a Praµânti Nilayamlo scorso mese di luglio. Il tutto, intervallato dalla performance musicale eseguita dalnumeroso gruppo di giovani, provenienti anche da altri Paesi europei, che hanno ripropostoal pubblico due canzoni già presentate a Swami durante la citata conferenza mondiale.La seconda parte della prima giornata è stata dedicata all’intervento del dottor MichaelGoldstein, presidente della Fondazione Mondiale ›rî Sathya Sai e del Praµânti Council ealle risposte dallo stesso date ai quesiti posti dai partecipanti. Il dopo cena è stato allie-

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un’opportunità da vivere”

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tato dal divertente spettacolo “La Vita è un Gioco” rappresentato dai “Dharmic Clown”,un gruppo di devoti Sai costituito con il fine di portare un sorriso nei cuori più tristi che sitrovano negli ospedali, negli istituti che ospitano portatori di handicap, negli orfanotrofi,nelle carceri. Tra di loro anche il famoso “Mago Richard” che ha strabiliato i giovani e inon più giovani con alcune sue magie. Se la prima giornata si era conclusa con il sorrisosulle labbra, la seconda è iniziata con il fazzoletto in mano! Il motivo è presto detto: uninedito e commovente filmato ha svelato la storia di Sai Gita, l’elefantessa di Swami,mettendo in luce quale fosse il reciproco, immenso Amore che ha legato le loro vite. Dopol’intervento introduttivo di Marco Pesce, che ha toccato tra i vari temi anche quello del-l’importanza della discesa terrena degli Avatâr e del loro fondamentale Messaggio, èstato proiettato il filmato “His Work” rappresentante alcune delle molte iniziative ed ope-re sociali realizzate da Swami, quale concreto esempio ispiratore per il mondo intero. Hapoi preso la parola il coordinatore europeo dei giovani - Zona 6, Ivan Bavcevic, che hadeliziato i presenti con un apprezzatissimo discorso sul tema dell’abbandono.Alida Parkes, presidente della Zona 6, ha quindi letto il messaggio inviato ai partecipantidal dottor Narendra Reddy, direttore della Fondazione Mondiale ›rî Sathya Sai e delPraµânti Council, che ha dovuto rinunciare a prender parte al meeting italiano a causa diun doloroso mal di schiena.In chiusura, il dottor Michael Goldstein ha risposto ai vari quesiti, verbali e scritti, posti daipartecipanti. Quindi, la proiezione del bellissimo filmato con le immagini di Sai Baba e lacanzone “Fratello Sole, Sorella Luna” ha definitivamente posto fine anche alla secondagiornata del meeting.

Di seguito vengono riportati i discorsi del 17 febbraio 2008.

Discorso di Marco Pesce(Presidente Nazionale dell’Organizzazione Sai Italiana)

Nel porgere un caloroso saluto di benvenuto a tutti i presenti, diamo avvio a questa se-conda giornata del Meeting Nazionale dell’Organizzazione Sai che verte sul tema:

“AMA TUTTI, SERVI TUTTI:un’opportunità da vivere”

Più volte è stato rilevato come l’umanità aspiri per tendenza naturale ad uscire dallasofferenza del mondo che, a vari livelli, la attanaglia. L’essere umano si pone numerosiinterrogativi sul mistero della vita, ma non trova appaganti risposte e così, quando scopreche esiste qualcuno in grado di fornirle, si precipita ai suoi piedi. Per sua fortuna ogni tantocompare sul pianeta una Guida capace di indicare la giusta strada per uscire dalla trappo-la del mondo il più in fretta possibile. Queste guide sono dotate di poteri straordinariunicamente per attirare la nostra curiosità, ma il ricercatore spirituale scopre poi che ilcompito del maestro illuminato non è quello di risolvere i suoi problemi quotidiani coninterventi eccezionali o gratificazioni personali, ma quello di riportare a galla un insegna-mento che si tramanda di generazione in generazione. Ciò per conservare l’equilibrio

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dell’universo che si mantiene semplicemente rispettando la legge del “Dharma” o, perdirla in altri termini, del “fare correttamente ciò che va fatto in rapporto alla natura dellecose”. Questo è lo scopo della discesa sul pianeta delle Gandi Anime. Ma allora, qual è lacosa più importante: il Maestro che giunge per confortarci e guidarci oppure il Suo Mes-saggio, il Suo Insegnamento? I miracoli che compie per facilitare la nostra vita o i metodiper aderire alle verità metafisiche? La risposta è scontata. Il maestro resta nel mondoqualche decina d’anni, mentre il Suo Insegnamento sopravvive diversi secoli. Chi ha lafortuna di vivere al tempo di una guida illuminata può sperare che Egli lo accolga sulla suabarca, ma chi non riuscirà a salire avrà, in ogni caso, l’opportunità di capire che cosabisogna fare per vivere convenientemente la vita perché Lui non abbandona nessuno allamercé del destino. L’Insegnamento che lascia in eredità al mondo conduce, infatti, rapida-mente alla meta. In India, Sathya Sai Baba, con le parole e con i fatti, insegna che l’edu-cazione, la salute e la soddisfazione dei bisogni primari sono diritti concessi da Dio a tuttal’umanità, senza distinzione di classe sociale, razza o credo religioso. I Suoi Insegnamenti,sempre caratterizzati da una grande semplicità, spaziano da raccomandazionicomportamentali di vita quotidiana alle discipline filosofiche più profonde. Egli è noto intutto il mondo per i Suoi innumerevoli e grandiosi miracoli, ma il Suo più grande miracoloè senza alcun dubbio la trasformazione dell’animo umano. Sai Baba ha detto che tutte lereligioni insegnano una disciplina fondamentale: l’eliminazione dell’egoismo e l’abbando-no dei desideri meschini. Ci ha ricordato che ogni religione esorta l’uomo a colmare ilproprio essere con la Gloria di Dio e rigettare la meschinità dell’orgoglio, istruendolo suimetodi di distacco e discriminazione in modo che egli possa mirare in alto e raggiungere laliberazione. Sai Baba ha più volte esortato ad avere fede nel fatto che tutti i cuori sonomotivati dall’unico Dio, che tutte le fedi glorificano lo stesso Dio, che tutti i Nomi in tuttele lingue e tutte le forme che l’uomo può concepire si riferiscono all’unico Dio, il qualepuò essere adorato nel modo migliore attraverso il puro amore rivolto a tutti gli esseri.Sathya Sai Baba ha dato a tutti una visione di un’epoca d’oro per l’umanità - un’era in cuil’amore disinteressato motiva il servizio disinteressato ed in cui, a causa della supremaziadell’amore disinteressato, i pensieri si manifestano come Verità, le azioni come RettaCondotta, i Sentimenti come Pace e la comprensione come Non violenza. Le Parole, gliInsegnamenti e il Messaggio di Baba necessitano dell’aiuto dell’uomo affinché gli stessipossano divenire programmi di visione e di azione sul campo che apportino benefìci agliindividui, alle famiglie, alla società ed alle nazioni! Sai Baba dice che le gocce di pioggiache si uniscono ad un corso d’acqua raggiungono il mare, loro fonte e loro meta. Il Movi-mento Sathya Sai è un corso d’acqua che mette insieme tutti i devoti di varie parti delmondo, senza tener conto dello stato sociale, del loro credo, del loro colore di pelle e dellanazionalità.L’Organizzazione Sathya Sai, in verità, è uno strumento della Missione Sai che ha comeunico obiettivo la trasformazione spirituale di ciascun individuo. Il nocciolo degli Insegna-menti di Baba risiede nei cinque Valori Umani fondamentali che girano attorno all’assedell’Amore. Negli anni, Baba ci ha ricordato con forza il potere e la forza dell’amoredisinteressato. L’amore deve formare le basi di tutte le nostre attività. Dobbiamo sforzarcidi sperimentare nei nostri cuori l’amore senza limiti di Baba per poi condividerlo con lafamiglia, la società e tutta l’umanità. Sai Baba ci ha spesso ricordato che lo scopo della vita

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è riuscire a sperimentare la Divinità in noi. L’amore nel nostro cuore è una delle manife-stazioni chiave di questa forza divina. Il Movimento “Sathya Sai” deve diventare unaforza impegnata incessantemente ad unire l’umanità. Ognuno di noi deve sforzarsi senzasosta di sperimentare la Verità Divina dentro di noi e propagarLa attraverso i pensieri, leparole e le azioni. L’Organizzazione Sathya Sai è un corpo unico alimentato dalla forzadel Divino che si trova dentro di noi. Spetta a noi il compito di diffondere le vibrazionipositive. Questa è la forza che unirà tutta l’umanità e guiderà la nostra ascesa alla religio-ne dell’Amore. Il Movimento Sathya Sai, all’insegna del motto: “Ama Tutti, Servi Tutti”,si esprime attraverso varie Attività: quelle Spirituali, quelle Educative e quelle di Servizio.Le attività Spirituali hanno ad oggetto gli aspetti devozionali ed etico-comportamentali. Leattività Educative si occupano dell’insegnamento dei 5 Valori Umani: Verità, Rettitudine,Pace, Amore, Non violenza. Le Attività di Servizio coordinano vari servizi di volontariatoai bisognosi, come elemento altamente realizzante della spiritualità dell’uomo. Si è affer-mato che il mondo sostiene una sola, grande società della quale ogni individuo è parte econdivide la fondamentale Natura Divina. L’Amore, presente nel cuore di ognuno, è l’energiache prende la forma del servizio al prossimo e dà senso al vivere nella società e per lasocietà. Sathya Sai Baba si propone come modello di vita. Come vedremo tra un po’tramite il bellissimo filmato intitolato “His Work - La Sua Opera”, la Sua Vita è caratteriz-zata dalle opere sociali che ha realizzato motivando migliaia di persone a servire i bisogno-si attraverso l’Organizzazione Sathya Sai da lui promossa e ispirata. In India, la Sua operaha portato all’adozione di migliaia di villaggi che hanno così usufruito di quelle infrastruttu-re basilari atte a migliorare le condizioni di vita attraverso la diffusione di moderne normeigieniche, l’insegnamento di tecniche agricole e il miglioramento del livello culturale dellapopolazione grazie a mirati programmi educativi che hanno l’obiettivo di sradicare l’anal-fabetismo e con esso le condizioni di emarginazione.Ha fatto aprire scuole, dalle elementari all’università, e centri di assistenza ed ospedalicompletamente gratuiti. Il Maestro afferma: “Il servizio reso agli animali ed agli uominiè una lodevole disciplina spirituale. Servire il prossimo è la disciplina spirituale piùelevata. La vita di ciascun uomo è essenzialmente piena di azioni, ma unitamente adattività associate all’interesse personale ciascun essere umano dovrebbe prendere partealle attività di servizio. Il servizio diviene sacro quando è compiuto senza motivazioneegoica e quindi senza alcun interesse personale.”“La beatitudine si ottiene più facilmente nel servire gli altri che nel servire se stessi.Offrite amorevolmente il vostro aiuto a chi ne ha bisogno e sperimentate la gioia che daesso proviene. Ciascuno di voi deve diventare un volontario, pronto ad aiutare coloroche hanno necessità. Non badate a ciò che gli altri possono dire quando vi impegnate inun servizio. Fate che la compassione e l’abnegazione siano i vostri occhi; fate chel’altruismo sia il vostro respiro e l’amore la vostra lingua. Fate che la pace riechegginelle vostre orecchie. Sono questi i cinque elementi vitali con i quali dovete vivere.” InItalia, come hanno in parte testimoniato le immagini che la maggior parte di voi ha visionatoieri, l’Organizzazione Sathya Sai programma, coordina e sviluppa vari progetti ed iniziati-ve sociali finalizzate alla salvaguardia dello stato psicofisico di tutti i bisognosi. In partico-lare l’assistenza, con diverse modalità, viene diretta ai disabili, ai malati, alle famiglie nonabbienti e agli anziani pur non trascurando le iniziative a favore della natura e degli animali.

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Sai Baba afferma che oggi il vero bisogno dell’umanità non è l’abbondanza o il lusso, mala pace e la gioia interiori che si possono ottenere mediante l’amore e la tolleranza tra gliuomini, virtù che solo la conduzione di una vita spirituale può conferire. Come primaaccennato, ciò che vedremo tra qualche istante non sono altro che alcune delle molteiniziative ed opere sociali da Lui realizzate quale concreto esempio ispiratore per il mondointero.

Discorso di Ivan Bavcevic(Coordinatore Europeo dei Giovani Sai - Zona 6)

Cari devoti Sai, cari ospiti, Sai Ram,sono grato per questa meravigliosa opportunità di rivolgermi al pubblico di questa confe-renza e di offrire il mio discorso al nostro Amato Maestro, Sathya Sai Baba. Il mio nomeè Ivan e vengo da Dubrovnik in Croazia. Nell’Organizzazione Sai mi è stato dato l’inca-rico di coordinare le attività dei giovani della Zona 6, la quale si trova nell’Europa meridio-nale, comprendente ben 14 Paesi. A dire il vero io non parlo italiano, ma lo parlo per voioggi, perché messaggi come questi, che vengono dal cuore, sono più chiari nella linguamaterna. Questo è il mio regalo per tutti voi. La scorsa estate a luglio ho tenuto undiscorso davanti a Swami e altre 20.000 persone a Puttaparthi sull’“Abbandono a Dio”; inseguito ricevetti numerose e-mail da tutto il mondo su come le persone siano state com-mosse dal mio discorso. Alcuni devoti americani hanno proposto ai loro leader nazionali dicommentare il mio discorso ai circoli di studio in ogni Centro Sai degli Stati Uniti. Rimasistupito quando sentii questo e dissi tra me: “Sarà meglio che d’ora in poi stia attento aquello che dico; la gente ascolta veramente quello che viene detto!” Ma ciò che è ancorapiù importante, ho imparato a far attenzione a ciò che dico davanti all’Avatâr, perché Luilo fa diventare realtà. A volte mi chiedo se parlare dell’abbandono davanti a Lui sia stata lacosa più saggia della mia vita, perché da luglio vedo delle mani invisibili che mi spingono inquella direzione, volente o nolente. Non c’è via di ritorno. Così, avendo imparato lalezione da allora, oggi in pubblico parlerò nuovamente dell’abbandono. Sebbene l’abban-dono sia la cosa più facile dell’universo, in realtà è la più difficile per la nostra mente e inostri concetti mentali. È la più facile, perché non si deve fare nulla fuorché essere sestessi. È la più difficile, perché richiede alla mente di smettere di essere illusione, di smet-tere di controllare le nostre emozioni e pensieri, e di smettere di illuderci che moriremo.Sembra più facile per noi interpretare i ruoli teatrali che ci sono stati assegnati allora,troppo facilmente, per essere i nostri veri Sé. Mi piace portare questo concetto di abban-dono a un livello pratico. La spiritualità dovrebbe essere ed è qualcosa di pratico e applicabilenella vita di tutti i giorni. Non c’è nessun motivo per renderla astratta, perché non c’ènessun altro modo per poterla integrare nella vita familiare, lavorativa, personale od ognialtro aspetto della nostra vita. Spiritualità pratica significa viverla 24 ore al giorno per 7giorni la settimana e non esclusivamente quando ci sediamo in meditazione o quandoandiamo in chiesa. Quando portate l’abbandono, il mio tema odierno, a un livello praticosignifica semplicemente ascoltare la silenziosa voce che parla costantemente dentro di noi(che si tratti di un sentimento istintivo, di un’intuizione, del senso di giusto o sbagliatoecc.), significa essere se stessi, significa non temere, non preoccuparsi, significa essereequilibrati nel bene e nel male, significa credere che tutto capita per il vostro benessere più

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elevato, significa sapere che avete creato ogni situazione che vivete e che nulla succedesenza il volere di Dio, che è il vostro volere, in quanto voi e Dio siete Uno.

Allora ponetevi le seguenti quattro domande:- Chi sono io che mi abbandono?- Chi è Colui al quale mi abbandono?- Perché mi abbandono?- Com’è quando ti abbandoni? Come ti senti quando ti abbandoni?

Vi lascerò rispondere a queste domande in silenzio nei vostri cuori e nelle vostre medita-zioni personali. Per la maggior parte di noi è molto difficile accettare che siamo la causadelle nostre vite e delle situazioni che ci capitano. È difficile accettare che noi creiamo lenostre esperienze, ma è proprio questo il significato di Creatore. In ogni momento dellavostra vita prendete una decisione. Vado a sinistra o a destra o diritto o indietro, oppurerimango dove sono? Ognuna di queste decisioni vi porterà a una nuova decisione e a unanuova situazione. Ed è così che funziona. Ma non pensiate di essere soli! Oltre a esseresotto l’influenza dei vostri pensieri e delle vostre decisioni, siete sotto l’influenza dei pen-sieri e delle decisioni collettive del gruppo in cui vi trovate: famiglia, lavoro, club sociale,città, nazione, pianeta e altro ancora. Non molti di noi sono in grado di vivere le proprievite senza farsi influenzare dall’ambiente. Ne conosco solo uno e io sono ancora moltolontano da quell’obiettivo. Ma noi devoti di Dio abbiamo un meraviglioso strumento. Noiabbiamo l’Avatâr in persona, che sta attorno a noi e dentro di noi, ricordandoci che siamo“very God”; tradotto in italiano ha ben due significati, cioè realmente divini e molto bravi(il termine inglese per “bravo, buono” sarebbe, esattamente, “Good” - N.d.R.), incar-nazioni dell’Amore Divino, il Creato e il Creatore. Lui conferma perfettamente: “Io viproteggo quanto le palpebre proteggono gli occhi. Non importa dove andate; fate sempre ilvostro dovere appena si presenta e sappiate che io sarò lì dentro di voi, guidandovi a ognipasso della vostra strada. Voi siete Me, mi siete più cari di Me Stesso. Io non vi lasceròmai e voi non potrete mai lasciare Me. D’ora in poi non ambite nulla. Fate il vostro doverecon amore fermo, vedete tutti come se fossero Dio. Abbiate il Nome di Dio sempre sullelabbra. Mi chiedo: come possiamo aver paura dopo un messaggio di Swami come questo?Per rendere tutto questo più tangibile, voglio condividere con voi alcuni esempi della miavita quando ho agito con il mio vero Sé. Voi penserete che, in trenta anni di vita, uno avràimparato ad agire sempre con il suo vero Sé, ma, come Einstein disse, non dubitate maidella stupidità umana. Una delle svariate volte in cui ho ascoltato la mia voce interiore èstato all’università. Avevo appena finito il primo anno e mi era stata data l’opportunità discegliere tra due lavori estivi. Un lavoro era quello di manager di crociera su un battellolungo il fiume tra Mosca e San Pietroburgo. Sarebbe stato un lavoro fantastico per unventenne e il salario era di 3000 dollari mensili. L’altro lavoro richiedeva di lavorare al-l’università, sviluppando una ricerca per 200 dollari mensili. I miei genitori pensarono chefossi pazzo, perché non avevamo denaro per pagare questa università privata e io avevobisogno di guadagnare denaro durante l’estate. La mia mente mi disse che dovevo andare;tutti mi dissero che dovevo andare, ma io sapevo che dovevo rimanere. Così restai. Ilprimo giorno di lavoro, mi diedero una voluminosa tesi dottorale di un dottore americano e

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mi dissero che dovevo fare qualcosa di simile. Io dissi: nessun problema! Andai a casa,chiusi la porta a chiave e iniziai a gridare. Volevo sbattere la testa contro il muro. Avevosolo 20 anni e pretendevano che facessi una tesi dottorale per 200 dollari mensili e io nonsapevo di certo come farlo. Ma dopo alcuni minuti fui fiducioso di poterlo fare. Dissi:“Caro Dio, Tu mi hai messo in questa situazione e ora Tu mi aiuterai a superarla.” Trovaipersone che mi aiutarono e dopo 3 mesi finii il lavoro ed era così ben fatto che mi diederouna borsa di studio, così non dovetti pagare l’università. Mi portarono a New York per 10giorni e continuai a lavorare per loro. Si rivelò migliore del lavoro sulla nave da crociera, laquale sembrava la scelta più logica inizialmente. Ero così felice di aver ascoltato il miovero Sé e di aver rischiato. Ebbi molte altre esperienze come queste, ove permisi a mestesso di essere Me Stesso, senza dare retta a quello che gli altri mi dicevano. Sfortunata-mente non riesco ancora a mantenere costante questo modo di essere. La nostra intuizionesa sempre che cosa è meglio per noi. Ogni volta che ho ascoltato la mia mente, ignorandola voce interiore, l’ho rimpianto. E devo ammettere che con il passare degli anni diventasempre più difficile. Ero molto più propenso una volta ad affrontare dei rischi e a dareretta a quello che sentivo. Non mi sbagliavo mai. Ma da quando ho cominciato ad avereun buon lavoro, un salario elevato, una bella macchina grande, una bella casa, ho comin-ciato a pensare di più e ad ascoltare l’intuizione di meno. Paura e preoccupazione sonoarrivate pensando di poter perdere tutto. Usavo di più i poteri della mente che non quellispirituali. Smisi di aver fiducia nella mia guida interiore così ciecamente come vi credevoquando ero bambino o studente. Nel 2006 ero stufo di questa condizione della mia vita. Misentivo schiavo del mio successo materiale. Sapevo che paura e preoccupazione eranoesattamente l’opposto della mia vera natura, cioè l’Amore in persona. Così feci un cam-biamento drastico e mi licenziai, smisi di vivere una vita dispendiosa e portai insicurezzamateriale nella mia vita, che mi obbliga a fidarmi non più puramente delle mie abilitàfisiche e mentali, ma della fiducia e dei meccanismi della mia anima. Naturalmente èimportante aver successo ed essere rispettati nella società. Swami pretende dai Suoigiovani di essere forti come leoni, re tra gli uomini. Coraggiosi e onesti. Audaci e gloriosi.Una volta disse: “È facile vivere in una baracca con niente. Ci vuole coraggio per rag-giungere qualcosa nella vita.” Essere devoti di Dio non è soltanto un privilegio, ma ancheuna responsabilità. Quando Swami materializzò amorevolmente questo anello per me,molti amici in Croazia mi telefonarono per congratularsi e mi chiesero di star loro allalarga per i prossimi anni. Mi dissero che quando uno riceve tanta grazia divina tutta d’uncolpo, avrà tempi duri in futuro, e dunque sarebbe stato meglio non starmi intorno. Inparte scherzavano. La responsabilità che uno ha, è quella che la gente lo noterà e dirà:“Lui è un devoto di Sai Baba.” O ti chiederanno qualcosa e tu non avrai altra possibilitàche dire che segui gli Insegnamenti di Swami. Poi si aspetteranno da te un determinatocomportamento, carattere, azioni oneste e un atteggiamento servizievole. Tre mesi fa,stavo parcheggiando la mia macchina in un Paese all’estero e un bambino di dieci anni mivenne incontro e mi chiese qualche moneta per sorvegliarmi l’auto, affinché nessuno larubasse. Aveva un sorriso bellissimo e sembrava così infantilmente felice. Guardò la miamano e mi chiese come mai portavo un anello da donna. Gli dissi che non era un anello dadonna, ma un regalo di una persona molto speciale. Guardò l’anello con maggiore inten-sità e mi chiese: “È un anello magico?” Avevo le lacrime agli occhi e dissi: “Sì, è un anello

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magico!” Immediatamente invitò altri suoi amici a vedere l’anello magico. È meravigliososapere che i bambini non hanno limiti e hanno una tale sensibilità.Lasciate che vi dia ora un paio di punti pratici indicati una volta da Swami per aiutare araggiungere il vero Sé. Per essere in grado di vivere la vostra vita secondo le più elevateverità e per raggiungere la liberazione, dovreste costruire una casa dove vivere questa vita.La casa dovrebbe avere:1. Le fondamenta della fiducia in Se Stessi: non è soltanto la fiducia degli aspetti psichici ementali del vostro essere, ma la fiducia in Dio, che è il vostro unico vero Sé. Il corpo e lamente sono soltanto gli strumenti per il Sé per poter agire nel mondo manifesto e viverlo.2. I muri dell’autosoddisfazione: dovreste esser felici di voi stessi. Siete perfetti, esatta-mente come dovreste essere. Questo è il motivo per cui Dio non è mai arrabbiato. Lui sache tutto è esattamente come deve essere. Non giudicatevi mai, perché, allora, mostrate dinon aver fiducia e di non amare Dio. Voi siete come siete, e Lui vi ama completamente.Lui si ama completamente. Se vedeste certi vostri comportamenti o caratteristiche, chevoi pensate che non facciano bene al vostro sviluppo spirituale, semplicemente accettatelie abbandonateli come se fossero un foglio usato. Non giudicatelo: semplicemente accetta-telo, abbandote ciò che è inutile e andate avanti con una nuova immagine di voi stessi.3. Il tetto dell’autosacrificio: questo significa fare qualcosa per il bene comune, anche senon vi sentite di farlo. Non significa andare a carponi su di una montagna per riscattare ivostri peccati. L’autosacrificio è un naturale stato d’animo, perché l’anima sa che tutto ciòche fa, lo fa per se stessa, perché non c’è nessun altro. Ogni oggetto, ogni individuo sonoUno. Ogni cosa che fate, la fate per voi stessi.

In una casa come questa potete vivere una vita di autorealizzazione. Potete essere quelloche siete senza temere.

Ho qui in mano una banconota da 5 euro. Qualcuno del pubblico vorrebbe ricevere questabanconota? Io ve la regalo e voi potete comprarci qualcosa. OK. La stropiccerò nella miamano, così non sembrerà più così bella. La vorreste lo stesso?OK. La getterò per terra e la calpesterò. La vorreste lo stesso?Ha lo stesso valore di prima? Potete andare in un negozio e comprarci qualcosa? Lastessa cosa succede con voi. La vita vi potrebbe colpire, e ferire e buttarvi giù, ma voisarete comunque quello che realmente siete... Inestimabili. Questo è il motivo per cuiSwami dice: “Non dimenticate mai, nemmeno per un giorno, quanto siete veramentespeciali!” Vi ringrazio per avermi dato questa possibilità di parlare a voi. Che Swami cibenedica tutti e che possiamo sempre vivere nella Sua Presenza.Sai Ram.

Lettera del dottor Narendranath Reddy,(Direttore della Fondazione Mondiale ›rî Sathya Sai e del Praµânti Council)

Con Amore e Riverenza, offro il mio pranam ai Divini Piedi di Loto del nostro Carissimoe Amorevole Signore Sai.Onnipresente Divino Padre e Madre, compagni di pellegrinaggio sul sentiero spirituale!Saluti pieni di amorevoli Sai Ram a tutti voi! Con le Divine Benedizioni, avevo program-

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mato di partecipare a questa meravigliosa conferenza, ma a causa di un improvviso fortemal di schiena non sono in grado di viaggiare e di seguire questo evento di persona,benché il mio cuore e il mio spirito siano con tutti i carissimi fratelli e sorelle d’Italia. È laVolontà Divina! Con la Grazia e le Benedizioni Divine spero di essere in grado di visitarvie gioire della vostra santa compagnia in un prossimo futuro. A novembre, Swami hagentilmente dato al dottor Goldstein e a me un Messaggio da condividere con voi. Recen-temente, quando sono stato con Swami il 19 e il 20 gennaio, Egli ha guardato la vostrabellissima locandina e il programma delle giornate, benedicendoli. Il Suo Messaggio aidevoti è di rimanere focalizzati sulla trasformazione spirituale che ci fa realizzare lanostra Natura Divina. Dovremmo sempre ricordare l’obiettivo finale, a quale scopoapparteniamo all’Organizzazione Sathya Sai e persino il motivo per cui siamo ricercatorispirituali. Egli sostiene che dobbiamo rivolgere un’attenzione unidirezionale verso Dio e,indicando il nostro cuore, afferma: “Questo non è un divano biposto, ma una poltronasingola.” Dovremmo dar posto solo a Dio. Bhagavân Baba dice: “Se volete Gioia nellavostra vita, dovete prima di tutto amare Gesù, poi gli altri, e il vostro piccolo sé perultimo.” Ecco perché Gesù disse: “Non potete servire due padroni: Dio e Mammona.”Se Lo amiamo con tutto il nostro cuore e con tutta la nostra anima possiamo ottenere ilmassimo qui ora e per sempre. Gesù disse: “Cercate il regno di Dio e tutto vi verràdato in più.” Swami dice: “La spiritualità è un sentiero interiore.” Pertanto, centria-moci sul nostro obiettivo. Egli ha anche sottolineato, nelle Sue Divine Istruzioni, che cidovremmo focalizzare sull’Unità. Essa inizia a livello individuale come unità di pensiero,parola e azione. Dovremmo dire ciò che pensiamo e fare ciò che diciamo. Quando c’èarmonia di pensiero, parola e azione, si sperimentano la gioia e la pace. Poi, questa unitàdovrebbe essere estesa a livello familiare e quindi nel nostro lavoro quotidiano, alla comu-nità, alla nazione ed infine al mondo. Quando pratichiamo ciò, realizziamo la Paternità diDio e la fratellanza dell’uomo. Swami sta mettendo in risalto l’Unità Assoluta, l’Unità diDio e dell’uomo, in cui si realizza la fusione con il Divino. Anche Gesù disse: “Io e MioPadre siamo Uno.” Quando ci rendiamo conto che siamo Uno con Dio non c’è piùdualità e sperimentiamo che esiste solo Dio. Ecco perché Swami dice: “La felicità èl’unione con Dio.” Questa unione con Dio è il summum bonum (sommo bene) di tutti inostri perseguimenti spirituali. Swami dice che quando noi pratichiamo questa Unità, ab-biamo la Purezza e quindi sperimentiamo la Divinità. Egli è l’Incarnazione dell’Amore. La Sua Vita, il Suo Messaggio, i Suoi Ideali e i Suoi Progetti umanitari possono essere tuttiincastonati in una sola parola: Amore. Egli si rivolge a noi anche come “Incarnazionidell’Amore”, che è la verità più alta e assoluta. L’Amore è la cosa più grande, la piùpotente; è la sorgente, il sentiero e la meta. Swami dice: “Iniziate il giorno con Amore,riempite il giorno d’Amore, concludete il giorno con Amore: questa è la via checonduce a Dio.” Dio è Amore, l’Amore è Dio. Viviamo tutti nell’Amore. Come dissesan Paolo in una lettera ai Corinzi: “La fede, l’amore e la speranza sono grandi. Il piùgrande fra essi è l’Amore.” Quindi, qualsiasi lavoro noi facciamo, nell’Organizzazione ofuori dall’Organizzazione, se i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni ci portanopiù vicini all’Unità, ci permetteranno di sperimentare l’Amore Divino e di manifestare lanostra Divinità. Allora saremo sul sentiero giusto e la meta sarà assicurata. Facciamotutti insieme la solenne promessa che serviremo il nostro Divino Maestro mediante la

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messa in pratica dei Suoi Insegnamenti e il raggiungimento della meta in questa stessavita, visto che abbiamo il nostro amorevole Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba a guidarci, aproteggerci e a riversare su di noi il Suo Infinito Amore. Facciamo che le nostre vite sianoil Suo Messaggio. Grazie per l’opportunità di dividere il Suo Messaggio e il Suo Amore contutti voi.Jay Sai Ram.

Discorso di Alida Parkes(Presidente della Zona 6)

Sono molto felice di essere qui con voi oggi e di vedervi così numerosi.A seguito delle parole trasmesseci dal dottor Reddy, vorrei brevemente parlare di Unità, unpunto chiave e talvolta debole per l’Organizzazione Sai Italiana. Baba ha dato a tutti noiuna grossa opportunità. Per molti anni abbiamo avuto la possibilità di ricevere i SuoiInsegnamenti, Linee Guida e Messaggi Divini. Ci ha dato una struttura dove imparare ivalori spirituali e dove i membri possono praticare il servizio altruistico, un eccezionalestrumento per la nostra trasformazione individuale e collettiva. Swami dice che lo scopoprimario per l’esistenza di un’Organizzazione che porta il Suo Nome è che i suoi membripossano vedere Baba Stesso in ogni singola persona e che possano servire tutti con lastessa dedizione e venerazione. Questa dichiarazione è molto importante. Spesso nonprestiamo la dovuta attenzione alle Parole di Baba, e quindi ci sfugge il significato piùprofondo delle stesse, e con esso il raggiungimento dello scopo finale. Personalmente, intutti questi anni al servizio dell’Organizzazione ho imparato a rispondere alle richieste dichiunque come se esse provenissero da Baba in persona. In questo modo ogni mia azioneè fatta dando il massimo di me stessa e con la massima priorità come farei, e penso anchevoi fareste, se fosse proprio Baba Stesso a chiedere. Se vediamo Baba in ogni singolapersona, tutto diventa più facile e non ci sentiamo oppressi o tiranneggiati o sovraccaricati,ma semplicemente al servizio di Dio in uno spirito di dedizione e venerazione, comeappunto dice Swami. Ma per vedere la divinità negli altri, dobbiamo scoprire la luce dentrodi noi. Dobbiamo credere veramente che la scintilla divina che ci motiva risiede anchenegli altri. L’Organizzazione Sai ha lo scopo di purificare sia il cuore sia la mente dell’indi-viduo. Possiamo chiamarci devoti Sai solo se e quando mettiamo in pratica il Principio Sai,ovvero il Principio dell’Amore. L’ego e l’attaccamento sono molto simili e i veri ostacoliverso il primo passo: l’Unità. Siamo attaccati alle nostre abitudini, alle nostre tradizioni,culture, idee, a ciò che ci piace e non ci piace.Tutto questo porta alle 3 F: frizioni, frazionie fazioni, sia nei Centri sia nel mondo. Quindi per ottenere l’Unità dobbiamo dimenticareciò che l’io pensa e vuole, e vedere ciò che Loro (gli altri) pensano e vogliono. Solo alloraNoi (tutti) saremo in grado di lavorare all’unisono in armonia, pace e amore. Baba ci ripetecontinuamente di abbandonare l’io. Ci fornisce anche i mezzi per farlo. Ciononostante,ogni tanto un io o l’altro saltano fuori, e un io è sufficiente per creare disarmonia edivisione, a meno che i Noi non rimangano fermi e focalizzati sulla propria trasformazionespirituale e sul Divino. Dobbiamo sforzarci di non giudicare mai negativamente gli altricercando di vederli quali sono, ovvero uno specchio, un riflesso di noi stessi, i mezzi percomprendere gli errori e migliorarci. Siamo qui perché Baba ci ha scelti quali strumenti del

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Suo Movimento Spirituale. Ma movimento significa avanzamento, cambiamento. Quindinon dobbiamo rimanere attaccati al passato né al presente, ma accettare i continui cam-biamenti quale mezzo di crescita spirituale. L’Unità è l’ideale a cui tutti dovremmo aspi-rare. Qualunque obiettivo o meta viene raggiunta con l’Unità. Dobbiamo fare ogni sforzopossibile per visualizzare l’Unità nella diversità e così raggiungere la Divinità. L’Unitàporta alla Purezza e dove c’è Purezza c’è la Divinità, come ci ha ricordato il dottorReddy. In un recente incontro con Swami, alla domanda su come possiamo riconoscerela voce interiore, Baba ha risposto: “Semplicemente ripetete Om Sai Ram, Om SaiRam.” E per migliorare la nostra trasformazione spirituale Baba ha risposto: “Siate inpace in ogni momento.” Se siamo in pace con noi stessi e il mondo, se ci dedichiamo/concentriamo su Baba in ogni momento del giorno, e offriamo a Lui tutte le nostre azioni,non possiamo commettere errori. Il distacco, la fede e l’amore sono i pilastri su cui risiedela pace. Dobbiamo sentirci coinvolti ma allo stesso tempo distaccati. Dobbiamo esserpronti ad affrontare le sfide della vita con distacco. Il distacco è la chiave del successo.La vita ci porta ad affrontare varie difficoltà. È facile lasciarsi prendere dalla depressionee confusione di fronte alle difficoltà, ma non è così che esse vanno affrontate. Dovremmoconsiderare le difficoltà semplicemente come prove per testare i nostri progressi nelprocesso di trasformazione. Che cosa significa essere strumenti nella Missione DivinaSai? Significa essere esempi eccellenti, essere sempre saturi d’Amore, non usare parolevelenose contro alcuno, perché le parole sono più fatali delle frecce. Swami ci ricordaspesso che tutto ciò che si emana dal cuore è sacro e tutto ciò che si emana dalla testa èpieno di ego e attaccamenti. Quindi se vogliamo essere esempi ideali/eccellenti dobbiamoricordare in ogni nostra azione di seguire il cuore, ma usando il cervello e la discriminazio-ne. Baba dice: “La grandezza non sta nel fare cose straordinarie, ma nel fare inmodo straordinario le cose ordinarie.” Baba ha bisogno di veri devoti, uomini e donnedi valore e coraggio. Persone di larghe vedute che abbiano l’apertura mentale di accetta-re un punto di vista diverso dal proprio e allo stesso tempo possedere la discriminazioneatta a distinguere il giusto dallo sbagliato. Individui in grado di tirare una linea quandonecessario e privi di esitazione nel prendere decisioni difficili. Baba dice: “Cio di cui ilmondo ha bisogno oggi, sono uomini e donne di buon carattere. Devono avere lacapacità di lavorare e l’umiltà di servire.” Swami ci impartisce Discorsi, Insegnamentie Linee Guida da anni e anni. Continua a ripeterci gli stessi concetti, la stessa eternaverità. Dovremmo ormai aver recepito ogni Sua Parola, conoscerle a memoria e averlestampate nei nostri cuori, teste e mani. Eppure ogni tanto ci comportiamo come se nonavessimo sentito o capito neppure una parola.Vorrei chiudere questo mio intervento ringraziando Baba per la grande opportunità che ciha offerto e prometterGli che faremo del nostro meglio per lavorare in Unità, Pace, Amoree Rispetto reciproco.

Discorso del dottor Michael GoldsteinPresidente della S.S.S. World Foundation

e del Praµânti Council

Con umiltà e Amore offro i miei riverenti omaggi ai Divini Piedi di Loto di BhagavânBaba.

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Cari Fratelli e Sorelle,Sai Ram a tutti voi! È una grande gioia e un grande onore essere qui con voi. Oggi ho unamissione: sono qui per dare testimonianza della Verità. Che cos’ è la Verità? La Verità è: Iosono voi, voi siete me, noi siamo Lui. Siamo Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. Egli è divinoe la Divinità è l’Amore senza ego. Questa è la Verità ed è ciò che intendo letteralmente enel senso più profondo possibile. Noi siamo Uno, siamo divini. Bhagavân ›rî Sathya SaiBaba è l’Incarnazione della Divinità. La Divinità è l’Amore senza ego. Noi non siamo soloamici, o gente con interessi simili. Siamo Uno, i nostri cuori spirituali sono Uno, la nostraessenza è Una; siamo essenzialmente divini e siamo Incarnazioni dell’Amore senza ego.Questo non si applica solo a noi, come devoti di Sai, ma a tutta la gente e ovunque, aprescindere dalle loro fedi. Tutti gli esseri umani sono essenzialmente divini. Tutti sonoUno nell’Amore disinteressato, e Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba è l’Incarnazione viventedi questo Eterno Amore senza ego, di questa Verità Spirituale Universale. Egli è l’Incar-nazione Divina che cammina fra di noi. Per coloro fra di voi che possono non riconoscerela Divinità di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba: non rattristatevi, non arrabbiatevi; la cosaimportante è che abbiate fede nell’unità di tutta la gente in Dio e fede nella Divinità che èsempre stata, è, e sarà sempre Una. Per voi la Divinità può prendere la forma di Gesù,K©¹²a, Râma o altre forme di Dio. Dio ha scelto di camminare fra di noi molte volte ed oraè qui come Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. Il Suo Amore, il Suo Messaggio è Uno e lo èsempre stato. Questa è la Verità che dovremmo abbracciare. La maggior parte di voi ha unretaggio cristiano. Pensate: se Gesù fosse qui, a dare la Sua Guida Divina all’umanità e noifacessimo chiese, riunendoci in congregazioni per ponderare il Suo Messaggio, se agissimocollettivamente per adempiere il Suo Messaggio all’uomo, per praticare e incoraggiarel’amore fraterno, per agire in tutti i modi all’insegna della buona volontà e dell’ amorealtruistico... quale sarebbe la natura di questi gruppi! Se avete difficoltà ad amare Swamicome il Signore nel vostro cuore, allora amate Gesù. È lo stesso. Amate Gesù per il SuoAmore Divino, per la Sua Saggezza, per la Sua Gentilezza, per la Sua Compassione e pertutti i Suoi Attributi, belli e nobili in modo supremo, che Egli ha vissuto come lezione pernoi. Amate Gesù e capirete profondamente il Messaggio di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba.Amate Gesù e inevitabilmente sentirete di adorare il nostro Signore, Sathya Sai Baba.Amate Gesù e sperimenterete la trasformazione spirituale e infine la Divinità di ›rî SathyaSai Baba. Dio è sempre stato, è, e sarà Uno. So che qualcuno di voi considererà le coseche sto dicendo meri luoghi comuni. In effetti sono cose belle da ascoltare, ma non hannoalcun significato per noi, a meno che non abbiamo esperienza della Verità. Per compren-dere veramente e profondamente dobbiamo avere l’esperienza spirituale. La Verità impa-rata intellettualmente risiede nella nostra memoria. La Verità sperimentata nel nostrocuore trasforma la nostra vita, così come trasforma coloro che ci stanno intorno.

Chi è Lui, chi è Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba?›rî Sathya Sai Baba è l’Avatâr vivente, la Divinità che ha preso forma per salvare l’uomodalla propria iniquità. Egli è l’Amore di Dio. Dio è Amore. Agitando la mano Egli può far sìche riusciamo a vedere la Sua Divinità, a vedere il mondo come Sua Creazione e a vederenoi stessi come Manifestazioni Divine. Chi fra noi può elevarci, ispirarci, toccare i nostricuori, far sì che riusciamo a vedere e conoscere la Verità, a sperimentare la Divinità dentro

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noi stessi? Soltanto Swami può farlo!Considerate il Messaggio del nostro amato Swami. Egli dice: “Io sono Io.” Si riferisceall’Io Universale che tutto sa, all’Io Eterno e Infinito, all’Io Divino. Si dice che gli occhisiano la finestra dell’anima. Le nostre finestre sono sporche. Quando saranno pulite etrasparenti come cristalli sperimenteremo il significato di “Io sono Io”. Dobbiamo farequesto per noi stessi, volgendoci all’interno, impegnandoci nell’indagine del Sé e seguendola nostra coscienza. Tutti noi siamo manifestazioni del Signore. Ciascuno di noi dovrebbepoter dire: “Io sono Io.” Non il piccolo io di questo mondo con le sue preoccupazionisciocche, meschine, egoistiche e mondane. Io sono piuttosto il Grande Io, l’Io Universaleed Eterno. Io sono l’Amore di Dio. Quante volte avete sentito Swami chiamarci“Premaswarûpalara”, che significa “Incarnazioni dell’Amore”? Noi ci sforziamo di essereil Grande Io, ma comunichiamo e interagiamo come piccoli io. Ogni volta che un devotoparla, per essere fedele alla propria Missione, che consiste nell’acquisire la Realizzazionedel Sé, egli deve parlare da una prospettiva al di sopra dell’ego, al di sopra dei motivi e deidesideri egoici; deve parlare con Amore disinteressato, riconoscendo che veramente, nelsenso più alto e profondo, noi siamo tutti Uno. Dio da Se Stesso fece molti. Noi siamo frai molti che cercano di riunirsi e restaurare la nostra Unità in Dio. Dio osserva le nostreavventure e disavventure. Quando diventiamo ossessionati dalla nostra separazione e cau-siamo distruzione al benessere collettivo dell’umanità, Dio ci ispira nei Suoi modi magnifi-ci, invisibili. Ci unisce. Quando il nostro fervore egoico diventa una febbre e la febbrediventa fanatismo che minaccia l’integrità, o persino l’esistenza dell’umanità, allora il Si-gnore cammina fra noi e, direttamente o indirettamente, fa delle correzioni alle nostretendenze e alle nostre abitudini. Egli altera il corso degli affari umani, risveglia i cuori chedormono, accende nei nostri cuori la lampada dell’Amore, che conferisce il calore del-l’Amore Divino e la Luce della Divina Saggezza.

Chi siamo?Alcuni o forse tutti noi siamo sinceri devoti di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba. Lo amiamo.Sentiamo la Sua Presenza Divina nel profondo dei nostri cuori. Ci sforziamo di vivere lanostra vita in accordo con i princìpi spirituali che Egli ci ha insegnato. È su questa base checi riuniamo come Suoi devoti in un’Organizzazione Spirituale a cui Egli ha prestato il SuoSacro Nome. Ci impegniamo in pratiche spirituali benefiche e beneficiamo della buonafede e dell’amore disinteressato che abbonda nelle nostre riunioni. Noi cerchiamo di di-ventare chi siamo realmente invece di vivere la nostra vita come attori in una commediamondana che è spesso frivola e superficiale, e sempre insignificante e irreale. Noi aspiria-mo a trasformare noi stessi e ad acquisire la realizzazione del Sé!

Che cos’è l’Organizzazione Sathya Sai?Qual è la natura di un Centro Sai?Il Centro Sai è un posto sacro, non un posto d’affari.Il Centro Sai è un posto sacro, non un posto sociale.Il Centro Sai è un posto spirituale, non un posto filosofico, intellettuale o politico.

Le ambizioni economiche, sociali, filosofiche e intellettuali o gli obiettivi politici sono di

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questo mondo. Essi sono di Mammona. È scritto: “Date a Cesare quello che è di Cesaree a Dio quello che è di Dio.”

I Centri Sathya Sai Baba sono posti sacri, non centri di mercato. È nostro dovere preser-vare la dolcezza del satsa¾g Sai e la santità del Movimento Spirituale Sai. Non permet-tiamo che i Centri Sai o le Riunioni Sai diventino luoghi di commercio. Evitiamo tutti glischemi non sacri.

I Centri Sathya Sai Baba sono posti sacri, non luoghi sociali o politici. È nostro doverepreservare la purezza dell’Amore disinteressato Sai e la nobiltà del Servizio disinteressa-to Sai. Non permettiamo che i Centri Sai diventino posti in cui la gente si impegna iniraconde dispute o in competizioni. Evitiamo i temi egoici.

Ricordate che la Divinità è Amore Disinteressato e che Swami è l’Incarnazione dell’Amore!

L’esperienza Sai è l’impatto dell’Amore Disinteressato. L’ispirazione di trovarsi alla divinapresenza del nostro Amato Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba, Coscienza Onnipervasiva, lacui Natura è Amore senza ego, risveglia la nostra coscienza, la nostra voce interiore e laverità. Siamo ispirati dal Suo Amore senza limiti, dal Suo Amore onnicomprensivo. Quan-do la nostra esperienza con Sai permea il nostro essere, la Saggezza di Swami divieneconoscenza dell’Amore Disinteressato. Quando studiamo, assorbiamo e applichiamo gliInsegnamenti di Swami, la scintilla dell’amore privo di ego e la verità universale attiveran-no in noi gli inizi della saggezza. Realizziamo chi siamo, cominciamo a comprendere e asperimentare l’amore senza ego. Riconosciamo il proposito divino della vita umana.La trasformazione Sai è l’effetto dell’amore disinteressato. Le nostre vite cambiano radi-calmente come risultato della nostra esperienza Sai e della nostra saggezza Sai. La nostravisione della vita, i nostri pensieri, le nostre emozioni e i nostri atteggiamenti verso gli altricambiano profondamente. Cominciamo ad amare tutti e a servire tutti senza desiderio diricompensa o riconoscimento. L’azione Sai è la manifestazione dell’amore disinteressato.La nostra identificazione con la voce interiore della coscienza si manifesta in tutte le nostreazioni. Senza l’amore privo di ego non potete parlare al cuore di qualcuno, non poteteassorbire il dolore di qualcuno, non potete elevare, non potete ispirare... Non potete diven-tare chi siete realmente, senza l’amore privo di ego.L’invito del nostro amato Swami all’Italia è un Messaggio di Amore senza ego e di unità. Ilmandato è che dobbiamo restaurare la pace, la comprensione reciproca e il rispetto fratutti i devoti. Dobbiamo restaurare l’amore disinteressato fra tutti coloro che sono presentiqui e quelli che non ci sono. L’Unità e l’Amore fra tutti i devoti è il nostro incarico oggi evoi non dovete mai darvi per vinti, mai!

Le Istruzioni di Swami sono chiare: riunitevi in uno spirito d’Amore! Fate che ci sianoUnità e Amore! Questo è il Messaggio di Swami all’Italia.

Sono qui per comunicare il Messaggio di Bhagavân ›rî Sathya Sai Baba; lo devo farefedelmente per il mio beneficio spirituale: se sarò fedele al mandato beneficerò del pro-

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gresso spirituale; se vacillerò, o mi lascerò deviare da idee o desideri egoici, starò traden-do la Missione affidatami dal mio Signore, il nostro amato Swami, e come risultato retro-cederò spiritualmente.Io non ho preferenze, non ho desideri né nei vostri riguardi né nei riguardi di questaOrganizzazione ad eccezione di quello di compiere fedelmente la mia missione per Swami.Per comunicarvi le Sue Parole e la Sua Volontà devo essere fermo, stabile e fedele alla miamissione. Consentitemi di riferirvi alcune esperienze che possono permettervi di avere unapercezione della natura di questa Organizzazione. Quanto ci sforziamo di servire, di servi-re con tutto il cuore, di servire fedelmente, di comunicare le cose senza distorsioni? Que-ste sono le aspettative di Swami su di noi. Pertanto, nel compiere fedelmente la miamissione, devo chiedermi se i miei motivi sono davvero chiari. Sono certo che il mio unicomotivo è servire Swami, senza desideri o attaccamenti personali? Infine, nel compierefedelmente la mia missione, devo chiedermi se ho capito Swami correttamente prima ditrasmettere il Suo Messaggio ad altri. Sono qui in Italia per portare l’amorevole Messag-gio di Swami a voi. Vi amo come fratelli e sorelle e voglio aiutarvi a risolvere le vostreincomprensioni e a restaurare l’unità.

Vi ho scritto a proposito di una controversia esistente fra di voi, riguardante l’opportunitàdi appoggiare o meno un partito politico promosso da un devoto italiano. L’anno scorso hospedito a tutti i Centri due lettere a proposito di questa questione, consigliando a tutti idevoti di prendere essi stessi una decisione. Si tratta di una decisione personale e non haniente a che vedere con l’Organizzazione. Prima di spedire quelle due lettere le ho presen-tate a Swami per ottenere la Sua approvazione. Egli ha approvato le lettere che vi hospedito. Gliele avevo sottoposte perché ero consapevole che qui in Italia c’erano moltaemotività e persino conflitti al riguardo. Volevo essere certo di stare esprimendo fedelmen-te la Volontà di Swami su questa questione. Comunque, nonostante le lettere, le contro-versie sono continuate. Evidentemente queste lettere non sono state sufficienti a sedaretutti i dubbi e i desideri. Così ho portato nuovamente la questione all’attenzione di Swamimentre ero con Lui, a novembre.

Swami ha detto: “Non c’è connessione fra la politica e l’Organizzazione Sathya Sai,neppure in India.”

Queste sono le parole di Swami ed Egli ci ha incaricati di andare in Italia a riferire il SuoMessaggio con fermezza ma con amore. Ha anche consigliato che vi riuniate in unospirito d’Amore e restauriate l’Unità. Io chiedo che ciascuno di voi segua la propriacoscienza nel decidere se vuol prendere parte o meno a un’azione politica. Ma in ognicaso, in nessuna circostanza, dovete fare di questo argomento politico un oggetto daprendere in considerazione nei Centri Sathya Sai Baba o nell’Organizzazione. Questaquestione riguarda solo le preferenze personali o le decisioni individuali, non fa partedell’Organizzazione e Swami non ha consigliato a nessuno di seguire questo partito politi-co né alcun partito politico.

Swami ha detto con fermezza, ma amorevolmente, di porre fine a tutti i vostri conflitti e di

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sforzarvi di ottenere l’Unità nell’Organizzazione Sai in Italia. Ci ha detto di parlarvi conamore ma anche con fermezza. Avevamo ricevuto il programma di questo meeting e ildottor Narendra Reddy è tornato in India a gennaio per il darµan di Swami. In quell’occa-sione ha mostrato il programma a Swami. Swami l’ha benedetto e ha ripetuto che in Italiadevono prevalere l’Amore e l’Unità.

Il nostro incontro odierno, e tutti gli incontri Sai, i satsa¾g Sai e gli incontri dell’Organizza-zione Sai, tutti gli eventi devozionali, educativi o di servizio, tutto ciò che viene fatto nelnome di Sai deve essere permeato dello spirito dell’amore senza ego e della luce dellaconsapevolezza che noi siamo tutti, in realtà, Incarnazioni della Divinità. Nel contesto delnostro incontro facciamo sì che ognuno di noi abbia la cognizione della propria identitàspirituale e del suo scopo nella vita. Solo allora saremo capaci di contribuire all’esplorazio-ne, alla spiegazione e alla soluzione di questioni e problemi specifici. Soprattutto, allorasaremo luci d’amore e di divinità in un mondo che talvolta ci appare un po’ abbandonato esperduto. Di tanto in tanto sperimentiamo dei problemi nelle Organizzazioni Sathya Sai. Iproblemi non sono causati da una nostra mancanza di direzione. Di fatto, i problemi sonospesso causati dall’avere troppe direzioni. Il nostro zelo, a volte possiede tutte le direzionifuorché quella giusta. La giusta direzione non è a nord, a sud, a ovest o a est. La direzionegiusta è quella interiore, una direzione che trascende la bussola ed è sopra le latitudini e lelongitudini delle stelle nei cieli. La direzione interiore porta al Cielo stesso! A volte èl’oscurità nel mondo a portare confusione e caos. Ma essa oggi è qui e domani non c’èpiù. La Luce Divina dell’amore senza ego è una fonte di calore e illuminazione. Essa c’èsempre e per sempre.Possa la luce della conoscenza del Sé risplendere più luminosa nel nostro cuore. Possa ilnostro amore senza ego - gli uni per gli altri e per tutti gli esseri viventi - essere al primoposto nella nostra mente, sempre. Possiamo noi essere capaci di dire dalle profondità delnostro cuore: “Io sono io”!Jai Sai Ram

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Discorso 01-01-2008

“Il sole appare, sereno e pacifico.Le giornate sono diventate più corte

e soffia un vento fresco.I campi sono rigogliosi,

ricoperti di messi dorate.Le calendule fioriscono,come ghirlande di perle,lungo le rive del fiume.I contadini esprimono

la loro intensa gioia cantando.La dolce festa di Sa¾krânti

cade nel mese di Pu¹ya(un mese del calendario indiano)

e riempie le nostre casedel grano appena raccolto.”

Tutto è reazione, riflesso e risonanzaSu questa terra l’uomo ha bisogno di moltioggetti, ma nessuno di essi è permanente;sono tutti come nuvole passeggere. IN QUE-STO MONDO, CIÒ CHE VOI CONSIDERATE PER-MANENTE È IN EFFETTI TRANSITORIO. SI DO-VREBBE FAR DI TUTTO PER OTTENERE CIÒ CHE ÈPERMANENTE, REALE ED ETERNO.La Bhagavad Gîtâ dichiara:

Mamaivâ¼µo jîvalokejîvabhûta sanâtanah

“L’eterno Âtma in tutti gli esseriè una parte della Mia Essenza.”

Io sono in voi, con voi, intorno a voi, sopradi voi e sotto di voi. In questo universo nonc’è luogo in cui Dio non sia presente. Ana-logamente, non esistono né un nome né unoggetto che non Gli appartengano. LeUpani¹ad proclamano la stessa Verità nelledichiarazioni:

εvara sarva bhûtân⼓Dio è l’Abitante di tutti gli esseri”.

εâvâsyam ida¼ sarva¼“L’intero universo è pervaso da Dio”.

Incapace di realizzare questa verità, l’essereumano lamenta: “Ovunque io guardi, vedosolo esseri umani; non riesco a vedere Dio.”

Yad bhavam tad bhavati“Tali i sentimenti, tali i risultati”.

Supponete di indossare un abito particolaree di essere in piedi davanti a uno specchio:in esso troverete il vostro riflesso. Allo stes-so modo, i vostri pensieri e i vostri senti-menti si riflettono nel mondo esterno. Tuttoè reazione, riflesso e risonanza. Il vostrostesso stile di vita si riflette nel mondo ester-no. Qualsiasi cosa diciate vi torna indietrosotto forma di risposta, ma la gente pensache siano le altre persone a pronunciare quel-le parole. Questa è la verità. Eppure gentediversa spiega una stessa verità in modo di-verso aderendo all’aforisma:

Ekam sat viprâ bahudhâ vadantiLa Verità è Una,

ma il saggio si riferisce a Essacon nomi diversi.

Tutte le forme che vedete nel mondo este-riore sono in effetti il vostro stesso riflesso.

Fate emergere “educare” nei vostri cuoriIn questa sala sono radunate molte migliaiadi persone, ma in ognuna di esse c’è unsolo cuore e questo è il cuore spirituale. Non

Tutti sono uno;siate equanimi con tutti

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Discorso 01-01-2008Mi riferisco al cuore fisico. Sfortunatamen-te la gente, anche quando ha un’altissimaistruzione, è incapace di riporre la propriafede nel cuore spirituale. Voi siete tutti istru-iti, bene istruiti.

Nonostante tutta la sua istruzionee intelligenza una persona stolta

non conoscerà il proprio Sée una persona dalla mente malvagia

non lascerà andarele proprie cattive qualità.

Questo non è il genere d’istruzione chedovete perseguire; questa è l’istruzione se-colare che viene impartita in un’istituzionesotto la guida di un insegnante. Oggi tuttala nostra istruzione, le nostre parole e i no-stri discorsi sono solo artificiali. Alla basedi tutto c’è qualcosa di più profondo: laVerità Fondamentale. Essa non fa parte delregno dell’istruzione: è “educare”. L’istru-zione è del mondo, mentre “educare” vaoltre il mondo. “EDUCARE” NON È QUALCOSA

CHE SI PUÒ VEDERE A OCCHIO NUDO, MA RISIE-DE NEL PROFONDO DEI NOSTRI CUORI E DEVE

ESSERE FATTA EMERGERE CON UNO SFORZO CON-SAPEVOLE. Dov’è la Pace? Fuori di noi? No,fuori ci sono solo pezzi e ancora pezzi. (QuiSwami ha fatto un gioco di paroleintraducibile, basato sulla somiglianza fo-netica fra le due parole inglesi “peace”(pace) e “piece” (pezzo) - N.d.T.). La Paceè nel vostro cuore e lo stesso è per l’Amo-re. L’Amore è nel vostro cuore; non puòessere visto. L’Amore è Dio: vivete nel-l’Amore. Anch’Esso fa parte di “educare”,come la Non violenza. Non si trova nelmondo esteriore. Oggi il mondo è dilaniatodai conflitti; non c’è pace da nessuna parte.La Verità, la Rettitudine, la Pace, l’Amore ela Non violenza costituiscono i cinque soffivitali (pañcaprâ²â) dell’essere umano.L’Amore è la corrente sotterranea che flu-

isce in tutti questi Valori Umani.

Perseguite solo la VeritàPerseguite la Verità, tenendo l’Amore comebase nel vostro cuore. La Verità è eterna;la Verità è Dio. Essa non è soggetta a cam-biare nel tempo. Lasciate che l’Amore sirifletta nello specchio della Verità.Ogniqualvolta vi imbattiate in una personache non è di vostro gradimento la conside-rate vostra nemica perché avete in mentela relazione terrena che avete con essa edè per questo che cominciate a odiarla. Farquesto non è corretto perché in effetti essanon è diversa da voi stessi; voi e lei sietesoltanto Uno. Questo pertanto significa chestate odiando voi stessi. Non esiste niente,a questo mondo, che sia un’altra persona oun altro oggetto: esiste solo l’Uno. Dobbia-mo innanzitutto realizzare e seguire questaVerità. SFORTUNATAMENTE OGGI NON RIU-SCIAMO A TROVARE ALCUNA VERITÀ. IN QUE-STO MONDO, NEL CAMPO DELL’ISTRUZIONE,DELLA POLITICA O NELLA VITA MONDANA, NON

È POSSIBILE TROVARE LA VERITÀ! PERSINO IN

TRIBUNALE, SEDE DELLA GIUSTIZIA, LA GEN-TE GIURA SU DIO E POI DICHIARA IL FALSO.Ovunque andiate, la falsità e la menzognaimperversano. La gente spende molto de-naro nel tentativo di stabilire la verità, maquesto non è necessario: è sufficiente chela gente coltivi l’Amore reciproco.

La Pace, la Verità, la Beatitudinee l’Amore possono essere trovatisolo in seno a se stessiQuando incontrate qualcuno che conside-rate vostro nemico dovete dire: “Ti porgo imiei saluti!” Egli, a sua volta, farà lo stesso!Come sono i nostri sentimenti così sarannoquelli degli altri. I nostri pensieri e sentimentitrovano un riflesso nell’altra persona.Oggi nel mondo è assolutamente impossi-bile trovare la pace. Ovunque guardiate, al

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Discorso 01-01-2008mercato, nei bazar o in un negozio, trove-rete solo confusione e conflitto (galata).Persino se vi recate in un hotel trovereteanche lì qualcuno che discute con il came-riere, dicendo: “Questo idly non è buono,questo vada non ha alcun sapore, i dosanon li avete fritti bene” ecc. (idly, vada edosa sono tipiche pietanze indiane -N.d.T.). A questo mondo non trovate ordi-ne in nessun posto; ovunque ci sono confu-sione e conflitti. IN EFFETTI NEL MONDO LA

PAROLA “PACE” NON SI TROVA DA NESSUNA PAR-TE. INVECE, QUI A PRAµÂNTI NILAYAM L’AT-MOSFERA È TOTALMENTE DIVERSA. IN QUESTA

SALA C’È UNA PACE ASSOLUTA, UNA PACE CHE

NON POTETE TROVARE DA NESSUN’ALTRA PAR-TE AL MONDO E LO STESSO DICASI PER IL SEN-TIMENTO DELL’AMORE: NON LO TROVATE IN

ALCUN ALTRO POSTO. QUESTO È IL MOTIVO PER

CUI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE PROVE-NIENTI DA TUTTO IL MONDO SI RADUNANO QUI.Per quale motivo la gente va nei luoghi sa-cri a pregare? A quale scopo? Per acquisirePace, Felicità, Beatitudine e Amore. Questiragazzi hanno studiato a Brindavan e aPuttaparthi. Essi hanno viaggiato per tuttoil Paese e anche all’estero, ma non sonoriusciti a trovare la pace della mente da nes-suna parte, neppure per due minuti. Infattila pace è nella propria mente; quindi nonserve a niente cercare la pace nel mondoesteriore. Analogamente, la Verità e l’Amo-re si possono trovare solo in seno a se stessi.

Tutto dipende dalla vostra stessa visioneSe coltiverete l’Amore, potrete otteneretutto in questo mondo. SWAMI È UN’INCAR-NAZIONE DELL’AMORE. L’AMORE È LA SUA PIÙ

GRANDE PROPRIETÀ! IL MIO DOVERE CONSI-STE NEL DIVIDERE QUESTO AMORE CON TUTTI

VOI. SE RIUSCITE A COMPRENDERE L’AMORE DI

SWAMI NEL SUO VERO SPIRITO E A FARNE USO

NEL MODO APPROPRIATO, SENZA DUBBIO PRO-SPERERETE. ALL’INFUORI DELL’AMORE DI

SWAMI NIENTE PUÒ PROTEGGERVI. Dovretecomprendere questo Principio dell’Amore(Prema Tattva).Tutti sono fratelli e sorelle, ma persino trafratelli e sorelle sorgono delle divergenze!Perciò coltivate l’amore reciproco: mante-nete sempre un atteggiamento gioioso, conun dolce sorriso sul viso. Non fate mai una“faccia da olio di ricino”. Allora nobiliteretela vostra vita e la renderete esemplare. DO-VETE ESSERE SEMPRE ALLEGRI E FELICI. CHE

COSA VI MANCA? CON L’AMORE E LA GRAZIA

DI SWAMI AVETE TUTTO! ALCUNI NON CE LA

FANNO A SOPPORTARE LE DIFFICOLTÀ, MA, SE

COSTORO RIUSCISSERO AD AVERE UN PO’ DI PA-ZIENZA, PERSINO QUEL DOLORE, QUELLA SOF-FERENZA FINIREBBERO PER DIVENTARE OCCA-SIONE DI GIOIA.“Il piacere è un intervallo fra due dolori.”“Voi non siete una persona, ma tre: quellache pensate di essere; quella che gli altri pen-sano che voi siate e quella che siete real-mente.” “Quella che siete realmente” è laVerità. Voi leggete molti libri, ma, se nonriuscite a mantenere le vostre teste nella giu-sta condizione, quanto avete letto diventeràinutile. Quindi, la “testa” è molto importan-te. Tutto questo è “educare”. Dovete averletto volumi e volumi di libri scritti da per-sone di grande levatura e ognuno di questiautori avrà sottolineato un aspetto partico-lare della Divinità, ma la somma totale ditutte queste descrizioni rappresenta nel suocomplesso la Divinità, che è Una. Talvoltala vostra stessa mente vi si rivolta contro: èil risultato dei vostri stessi pensieri. Tutto èreazione, riflesso e risonanza. Sia il benesia il male sono entrambi solo dentro di voie non nel mondo esteriore. Se la vostra vi-sione è cattiva vedrete il male; se è buonavedrete Dio dappertutto. Se abbandonate laVerità e l’Amore, e cominciate a vedere ilmondo da questo punto di vista, troveretedifferenze ovunque.

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Discorso 01-01-2008

Swami è con voi e in voi: tutti sono UnoIncarnazioni dell’Amore! Cari studenti!Tutti voi lavorate in Paesi molto lontani, ep-pure vi ricordate di Swami e cercate di tro-varvi alla Sua Divina Presenza almeno perpochi giorni ogni anno. Questa è per voiuna grande fortuna. (Forte applauso). Que-sto accade per una sola ragione: il vostroamore per Swami. Se tra voi e Swami nonci fosse un vincolo d’amore, non sarestevenuti qui con le vostre famiglie sostenen-do spese ingenti e sopportando una notevo-le fatica fisica. Dovete comprendere questaverità. Potete aver studiato a Brindavan o aPraµânti Nilayam e ora state lavorando inPaesi diversi, ma, dovunque siate, ricorda-te sempre che Swami è con voi e in voi.Quando qualcuno vi chiede da dove venite,voi rispondete che siete di Brindavan o diPraµânti Nilayam. Voi lo dite per vostra sod-disfazione, ma la verità è che Swami è invoi, Brindavan è in voi e Praµânti Nilayamè in voi. Chi vuole ottenere ilsoddisfacimento del Sé deve comprendereveramente che tutti sono Uno. Le religionisono molte, ma l’obiettivo è uno.

Le religioni sono molte, ma la meta è una.Le stoffe sono molte, ma il filato è uno.

I gioielli sono molti, ma l’oro è uno.Le mucche sono molte, ma il latte è uno.

Gli esseri sono molti, ma il respiro è uno.Le caste sono molte, ma l’umanità è una.

Chiunque incontriate è un’incarnazionedella DivinitàGli esseri umani possono essere di coloridiversi, ma la Beatitudine che sperimenta-no nel loro cuore è solo Una. Noi dobbia-mo aspirare a quella Beatitudine ignorandole differenze individuali, che sono solo tem-poranee. LA DIVINITÀ È UNA SOLTANTO;ESSA ASSUME FORME DIVERSE IN EPOCHE DI-

VERSE. Il Signore Vi¹²u assunse le formedi diversi Avatâr nel K©ta Yuga e lo stessoSignore venne come Râma nel Tretâ Yugae come K©¹²a nel Dvâpara Yuga. Allostesso Principio Divino ci si riferisce comeBrahmâ (Creatore), Vi¹²u (Conservatore)e Maheµvara (Distruttore). I diversi Nomivengono assegnati allo scopo diidentificarLi. Quando qualcuno vi chiedecome vi chiamate voi menzionate qualchenome. Quel nome vi è stato dato dai vostrigenitori, non ci siete nati! Quando nascesteeravate soltanto dei bambini; i nomi vi sonostati dati dopo.Sfortunatamente oggi, sulla base dei nomi edelle forme, indulgiamo nelle controversiepersino quando si tratta di Dio. In verità,chiunque incontriate è una incarnazione dellaDivinità. Per esempio, se incontrate un men-dicante, (ricordatevi che) anch’egli è Dio, èDio in quella forma; perciò offritegli i vostriossequiosi omaggi. In questo non c’è nientedi sbagliato. Tutti sono Uno: siate equanimicon tutti.Amate tutti e servite tutti, che si tratti dimendicanti o di milionari.

Quest’anno porterà cambiamenti sulpiano fisico, ma non su quello spiritualeQuest’anno potranno verificarsi molticambiamenti a livello fisico, ma non ci saràalcun cambiamento nella sfera spirituale. Èpossibile che, nel mondo laico, qua e là siverifichino dei conflitti e potranno verificarsicambiamenti e combinazioni in campo poli-tico; potranno nascere nuovi partiti e nuovealleanze. PARTITI, PARTITI E PARTITI... MA

CHE COSA SONO QUESTI PARTITI? SONO SOL-TANTO PER IL TÈ, NON PARTITI. (Il termine“party” è qui preso scherzosamente daSwami nel suo significato di “festa” o“ricevimento”. Egli gioca sul fatto che“partito” e “festa”, in inglese, si tradu-cono entrambi con “party” - N.d.T).

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Discorso 01-01-2008

Tutti hanno il potere divino innato,ma nessuno ne è consapevoleTrattate tutti gli esseri umani nello stessomodo; così facendo, tutti saranno contenti.Il bene e il male, il piacere e la sofferenza,tutto deve essere affrontato con un senso diequanimità: questo è il dovere primario diun essere umano. La mente dell’uomo vasoggetta a molti cambiamenti in conseguen-za del cibo che si consuma e della compa-gnia che si frequenta. LA MENTE È COME UNA

SCIMMIA PAZZA; NON UNA SCIMMIA NORMALE,MA UNA “SCIMMIA PAZZA”. In senso stretto,la mente è una componente del genere uma-no e quindi dovrebbe essere gentile (altrogioco di parole in inglese di Swami, basa-to sul fatto che “umanità”, o “genere uma-no”, si dice “mankind”, parola che con-tiene in sé anche la parola “kind”, chesignifica gentile - N.d.T.), ma, per sfortu-na, noi oggi la trasformiamo in una scim-mia. Una persona dovrebbe essere sempreuna persona! Lasciate che gli altri faccianoa noi inconsapevolmente ciò che desidera-no, ma voi non dovete pensare cosciente-mente di arrecare danno agli altri. Questo èil Mio consiglio.Questo Corpo sta vivendo il Suoottantatreesimo anno d’età. In tutti questianni Io non ho mai fatto alcun male o cau-sato alcun dolore a nessuno, non ho maimentito e ho detto sempre il vero e soltantoil vero. Vedere la menzogna Mi causa unagrande sofferenza. Diciamo quindi solamentela verità, nient’altro che la verità e la vitto-ria sarà certamente nostra. Seguite sempreil sentiero della verità. Amate tutti! AMARE

QUALCUNO È FACILE, MENTRE ODIARE È PIUT-TOSTO DIFFICILE. Se amate gli altri, tra voi cisarà unità. Tutti diventeranno Uno. Dovec’è Unità c’è Purezza, dove c’è Purezzac’è Divinità.Perciò, se volete ottenere la Divinità, do-

vete sviluppare l’Unità. Per riuscirci la gentedeve liberarsi della propria ristrettezza dimente. (Swami mostra un fazzoletto –N.d.T.). Questo è un fazzoletto. Esso è fattodi numerosi fili. Se rimuovete un filo dietrol’altro, alla fine non ci sarà più alcun faz-zoletto! La stoffa è fatta di fili che, a lorovolta, sono fatti di cotone; analogamente,non può esservi “umanità” senza esseriumani. L’“umanità” deve essere trasforma-ta gradualmente in Divinità. Una personadivina avrà poteri divini. In effetti tutti voipossedete il potere divino; non c’è un sin-golo essere umano privo del potere divinoinnato, ma nessuno ne è consapevole.

Se otterrete la purezza, Swami vi daràil darµan lì dove sieteLa gente Mi chiede molto spesso: “Swami,come possiamo ottenere l’Unità?” L’Unitàè, in effetti, la vera e propria natura del ge-nere umano. Dimenticando questa verità,la gente continua a discutere dicendo: “Luiè diverso da me, io sono diverso da lei”ecc. Con argomentazioni di questo genere,la Divinità non l’acquisirete mai. Dovetesempre pensare che voi e gli altri siete sol-tanto Uno. Voi dite: “Il tale è mio padre, latale è mia madre e quella è mia sorella”, maqueste non sono parentele. Padre, madre,sorella ecc. sono solo delle relazioni a livel-lo fisico. La relazione di marito e moglienasce soltanto dal matrimonio, altrimenti chiè un marito e chi è una moglie? Tutte que-ste non sono altro che relazioni stabilite dal-l’uomo che comunque, finché esistono, van-no rispettate e seguite. MARITO E MOGLIE NON

DOVREBBERO MAI FERIRSI; SE UNO DI ESSI COM-METTE UN ERRORE, QUESTO DOVREBBE ESSER

FATTO NOTARE DOLCEMENTE A CHI HA SBAGLIA-TO AFFINCHÉ VENGA CORRETTO. Tormentare,maltrattare e fare violenza fisica sono prati-che deleterie a cui non si deve mai ricorre-re. SE VIVETE TUTTI IN UNITÀ E CONTEMPLA-

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Discorso 01-01-2008TE COSTANTEMENTE DIO, OTTERRETE LA PU-REZZA E SWAMI VI DARÀ SICURAMENTE IL

DARµAN LÌ DOVE SIETE. (Applausi). Io ap-partengo a tutti voi (applausi) e tutti voiappartenete a Me. Io non faccio differen-ze tra gli individui: tutti sono Miei e Io ap-partengo a tutti. TRA LE PERSONE POSSONO

ESISTERE DELLE DIFFERENZE SOTTO CERTI

ASPETTI, DA UN PUNTO DI VISTA MONDANO, MA

NON C’È ALCUNA DIFFERENZA A LIVELLO SPIRI-TUALE.

Siate pronti a lottare per la veritàCari ragazzi! Voi siete venuti qui con ungrande amore per Swami. Che i vostri cuoripossano essere colmi d’Amore fino all’or-lo! Dite sempre la verità. Nel farlo potreteincontrare delle difficoltà, ma non importa;aderite alla verità e otterrete certamente ilsuccesso. Non abbiate mai paura di dire laverità; per essa siate pronti a lottare. Sola-mente la verità trionfa (Satyameva jayate);quindi dite sempre la verità. La menzognavi procurerà solo una cattiva reputazione.Aderite alla verità in tutte le circostanze ecoltivate l’Amore. La Verità è Amore el’Amore è Verità. Se vi lascerete guidare daquesti due come dai due occhi, nella vitariuscirete sempre. Adorare Dio ripetendo laparola bhakti (devozione) con vuota retori-ca non serve a niente. Voi potete essere moltointelligenti, potete anche aver acquisito unavasta conoscenza, ma, se non sviluppate ilsenso della discriminazione, tutta la vostraintelligenza e conoscenza si ridurranno azero. La discriminazione è quindi di impor-tanza capitale. ANALIZZATE LA CORRETTEZZA

O MENO DEL VOSTRO PUNTO DI VISTA E, SE SIE-TE CONVINTI CHE SIA GIUSTO, ADERITEVI FINO

ALLA FINE.

L’Essere Cosmico ha migliaia di piedi,occhi e testeOggi il mondo è in uno stato di confusione

e caos totali. Ovunque guardiate vedretesolo interminabili conflitti; il mondo odiernoè pieno di egoismo e interesse personale.Questi due, finché saranno predominanti,condurranno soltanto alla sconfitta. Voi sietetutti studenti dello ›rî Sathya Sai College equindi dovete vivere all’altezza degli idealidelle Istituzioni Didattiche Sathya Sai. SE

LA GENTE LODA UNO DI VOI, STUDENTE DELLO

›RÎ SATHYA SAI COLLEGE, PERCHÉ È UN BRA-VO RAGAZZO, IO NE SARÒ MOLTO CONTENTO.Voi tutti vi guadagnate un buon nome e ciòMi procura una grande felicità. (Applausi).Non c’è niente di più grande che Io possadesiderare e non lo chiedo per Me Stesso:voi dovete guadagnarvi un buon nome peril vostro stesso bene. Bangaru (Miei teso-ri)! Comportatevi di conseguenza.Ovunque vi troviate non dimenticate di con-templare il Nome Divino. Può trattarsi diqualunque Nome come Râma, K©¹²a,Govinda, Nârâya²a, Madhusûdana,Trivikrama ecc. Nonostante i Nomi sianodiversi, Dio è solo Uno; è l’Essere Cosmico,che ha migliaia di teste, occhi e piedi(Sahasra µîr¹â puru¹ah sahasrâk¹ahsahasra pâd). Aderite alla verità e amatesempre.

(Baba canta il bhajan: “Hari BhajanaBinâ...” e continua il Suo Discorso).

Cantate i bhajan anche se gli altrinon condividono la vostra gioiaLa gioia che ci deriva dal canto dei bhajannon si può ottenere in nessun altro modo;c’è così tanta gioia nel cantare i bhajan enel lodare il Nome di Dio!Anch’Io so cantare i bhajan melodiosamen-te, ma, al momento, non sto bene di gola. IBHAJAN DANNO GRANDE GIOIA; ANCHE SE GLI

ALTRI NON LA CONDIVIDONO, CANTATELI PER

VOSTRO DILETTO. IO NE SONO MOLTO FELICE.(Rivolgendosi ai vecchi studenti, Swami

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Discorso 01-01-2008prosegue: - N.d.T.) Quando pensate di par-tire per tornare a casa? Ovunque andiate, laGrazia di Swami è con voi in abbondanza;domani distribuirò del prasadam a tutti voi.Possiate tutti tornare ai vostri luoghi di pro-venienza con dei ricordi gioiosi di questoincontro divino.

Praµânti Nilayam, 1 gennaio 2008,Sai Kulwant Hall,Capodanno 2008

(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:www.sssbpt.org)

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(Continua)

(...) Il ragazzo ha proseguito raccontando un’altra esperienza.Quando una volta Baba è andato a Bombay, ha dato l’interview a un gruppo di donnevolontarie e ha chiesto loro: “Che cosa fate?” “Swami, serviamo cibo ai poveri”, essehanno risposto. “Oh, capisco. E che qualità? Servite riso da 2 rupie o da 4 rupie?”Ci sono due qualità di riso: una più economica che costa 2 rupie, l’altra, di qualitàmigliore, da 4 rupie. “Serviamo riso da 2 rupie, Swami.” “Ma guarda un po’! Per voi,per i vostri bambini, per i vostri mariti, comprate riso da 4 rupie, mentre ai poveri dateriso da 2 rupie. Questo non è servizio! Se distribuite ai poveri riso di scarsa qualità, essisi ammaleranno; tuttavia non potranno affrontare le spese mediche. Molto male! Do-vreste dare ai poveri il meglio che offrite a voi stessi e non ciò che viene scartato,inutilizzato, rifiutato. Agli altri andrebbe dato sempre il meglio.” Questo ha detto Swami.(Improvvisamente il condizionatore della casa dove si sta tenendo l’incontro, cominciaa emettere un cattivo odore. Anil Kumar, vedendo i nasi arricciati dei presenti, dice:)“Potete chiudere la porta, se volete... Oh! È il condizionatore? Oh, sta partecipando ecommentando quel tipo di servizio. (Risate). Sta dicendo che servire in quel modopuzza così! (Risate). Ci sta informando che bisogna migliorare le cose. Bene! E questoperché non esiste materia che sia inerte. (Risate). Siccome tutto è energia, anche lui hail diritto di parlare nel suo linguaggio. Molto bene!”Il ragazzo ha poi concluso il suo intervento con una bellissima considerazione: colui chericeve, colui che dona e la cosa ricevuta sono la stessa cosa. Colui che riceve il cibo,colui che offre il cibo e il cibo stesso sono divini. Questo è lo spirito, il marchio dietro ilservizio. Swami ha apprezzato moltissimo quanto detto.

(Tratto da Perle di Saggezza n.1 del 28 settembre 2002)

Sotto

la V

eran

da

Dare agli altri sempre il meglio

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Discorso 26-12-2007

“Un uomo in preda all’iranon è in grado di ottenere niente.

Egli commette errori,indulge in azioni peccaminose

e viene evitato da tutti.L’Amore è Dio e Dio è Amore.

Senza Amore l’uomonon potrebbe esistere.”

Siamo noi i responsabili di ciò che vediamointorno a noiNel mondo, specialmente al giorno d’oggi,è la mancanza d’Amore a essere responsa-bile di tutte le divergenze, le discussioni e iconflitti.Molta gente dice che oggi il mondo è afflit-to dal dolore, dalle perdite e dalle difficoltà.Io non Mi associo a questo modo di vederee vi dico che sono tutte solamente vostreillusioni. In effetti, in questo mondo, non cisono né inquietudine né dolore. Io vedoovunque solo pace, pace e solo pace. Senei vostri cuori c’è pace, tutt’intorno a voipotrete vedere solo pace. Inquietudine, do-lore, rabbia ecc. sono la reazione, il riflessoe la risonanza del nostro stato interiore. Lesofferenze e le difficoltà, la rabbia e l’in-quietudine ce le facciamo e creiamo noi.Esse non sono fenomeni naturali di questomondo.

L’unica Verità è il Sé dentro di voiQuando qualcuno vi chiede come vi chia-mate, gli rispondete dicendo qualche nome.(Swami, a questo punto, chiede a uno stu-dente seduto davanti a Lui come si chia-ma. Il ragazzo risponde: “Vikas”. Swamicontinua: - N.d.T.) Questo non è il suo vero

nome. Analogamente, se vi chiedete l’unaltro come vi chiamate, ognuno dirà unnome. Ma se Dio dovesse menzionare ilProprio Nome direbbe: “Aha¼Brahmâsmi” (Io sono Brahman).Anche tutti noi dovremmo ripetere questoNome, perché siamo tutti Incarnazioni delDivino Sé. Tutti i nostri nomi ci sono statidati dai nostri genitori. Non siamo nati conun nome particolare. Coloro che non sannocomprendere questa verità non sono in gra-do di condurre una vita felice.Incarnazioni dell’Amore!In realtà, “Amore” è un altro nome diBrahman. Infatti, i nomi Amore, Âtma, Pre-ma, Aha¼ e Brahman hanno tutti lo stessosignificato. A questo mondo non esiste nien-t’altro che l’Amore, ma sfortunatamente voinon riuscite a capire che cosa sia, Lo consi-derate una cosa relativa al mondo, qualcosadi fisico, ma Esso non ha alcuna relazionecon la sfera fisica. Esso è la Verità vera epropria. Voi non siete una persona, ma tre:quella che pensate di essere, quella che glialtri pensano che voi siate e quella che sieterealmente. Ciò che pensano gli altri è tuttaimmaginazione. L’unica Verità è il Sé den-tro di voi. Chi è questo Sé? È l’“Io”. Que-sto “Io” è lo stesso in tutti. I cristiani adora-no la Croce, che è il simbolo che esorta lagente a liberarsi dell’ego. Nessuno è diver-so da voi; perciò dovete sempre attestare laVerità secondo cui tutti sono Uno (Il nu-mero 1 assomiglia alla parola inglese“I”, che significa “Io” - N.d.T.). Coloroche nascono dal karma e crescono, e allafine muoiono (cioè i corpi fisici), non sonoreali. Quindi, voi siete Brahman, in accor-

Con la fede in Dio nella vitasi può ottenere tutto

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Discorso 26-12-2007do con la dichiarazione vedica:

Aha¼ Brahmâsmi“Io sono Brahman”.

Potete realizzare la Verità solo se credete diessere Brahman. Finché questo non acca-drà sarete confinati ai diversi nomi(Ramanna, Krishnananna ecc.) che vi sonostati assegnati dai vostri genitori a scopo diidentificazione. Certamente non siete venu-ti al mondo con alcun nome. Se qualcuno siinforma presso dei neogenitori sul nome delloro bambino appena nato è possibile chequesti rispondano che al bambino non è statoancora dato alcun nome. È chiaro che tutti inomi ci vengono imposti da qualcuno e nonsono innati. Essi servono all’identificazionedegli individui interessati. Miliardi e miliardidi persone abitano questo mondo, ma nes-suna di esse sembra aver compreso la Veri-tà secondo cui esse sono Dio. Sfortunata-mente oggi viviamo le nostre vite con nomiassegnatici da qualcuno. Che cos’èBrahman? Brahman è l’“Io” che non nascee non muore. Questa è l’unica Verità: glialtri eventi vengono e vanno.

Tutto avviene per Divino Sa¾kalpaPer esempio, Io ho voluto creare questacatena. (Swami crea una catena d’oro conle Sue Mani Divine – N.d.T.). Questa è statacreata per Volontà Divina. Prima non c’era.Analogamente, in questo mondo tutte le cosee gli esseri sono nati a causa della Volontà(Sa¾kalpa). La Volontà Divina è la causa ditutta la creazione. Anche l’illusione (mâyâ)ha avuto un suo ruolo perché è quando laVerità e mâyâ si incontrano che avviene lacreazione. Senza mâyâ non ci sarebbe cre-azione. Mâyâ è come l’ombra di un essereumano, ma quest’ombra ci inganna. All’al-ba la nostra ombra è lunga, ma poi, a manoa mano che il sole si alza, (essa si accorcia

sempre più e) a mezzogiorno ci cade sottoi piedi. L’ombra cresce e poi torna a re-stringersi. Non dobbiamo quindi vederla er-roneamente come nostra base.Incarnazioni dell’Amore!L’Amore è la qualità più importante in unessere umano e la fede è la base di questoAmore. La parola “Love” (parola ingleseche significa Amore - N.d.T.) comincia conla lettera “L” che sta per “Lord” (in ingle-se: Signore - N.d.T.).

Tutta la creazione è la manifestazionedell’Amore di Dio,

dalla minuscola formicaal potente elefante.

Tutto è creazione di Dio.

Non si muove fogliache Dio non voglia.

Chi non capisce questa veritàviene trascinato via dalla superbia

dell’intelligenza e della discriminazione.Ma nessuno,

per quanto grande possa essere,sa che cosa lo attenda in futuro.

COME HA FATTO UN FILO D’ERBA A NASCERE?SOLO PER VOLONTÀ DI DIO! ALLO STESSO

MODO OGNI ESSERE UMANO NASCE SOLO PER

VOLONTÀ DI DIO. Senza Dio non può esser-ci creazione. Se guardate la terra durantel’estate essa ha un aspetto riarso, ma, quan-do arriva la stagione delle piogge, la terra èverde e coperta di piante. Da dove sonospuntate? È successo a causa della pioggia,che è scesa dalle nuvole. Le nuvole si for-mano a causa del sole. Il sole stesso ha ori-gine in Dio. Tutto nasce dunque da Dio:senza Dio non possono esserci né aria, nésole, né pioggia, né piante. Sebbene siamoa conoscenza di questa verità, abbiamo latendenza a dimenticare Dio, mentre ricor-diamo tutto il resto. Questo non è corretto.

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Discorso 26-12-2007NON DOVETE MAI DIMENTICARE DIO. DIMEN-TICARE DIO EQUIVALE A DIMENTICARE TUTTO

IL RESTO PERCHÉ EGLI È LA CAUSA DI TUTTO.SFORTUNATAMENTE OGGI STIAMO DIMENTICAN-DO LE FONDAMENTA, O CAUSA PRIMA, DELL’IN-TERO UNIVERSO. Se non ci sono fondamen-ta non ci saranno neppure le mura, e senzale mura non potrà esserci un tetto e non sipuò vivere in una casa senza tetto. Perciòinnanzitutto sono importanti le fondamen-ta. Su di esse verranno poste le colonne sucui verrà posato il tetto. Sulla base di que-sta analogia, la fiducia in se stessi rappre-senta le fondamenta, la soddisfazione di séè il muro, il sacrificio di sé è il tetto e final-mente la realizzazione del Sé è la vita. Quin-di, per ogni cosa devono esserci delle fon-damenta. Questa è una Verità basilare checi stiamo dimenticando.

Gesù, Incarnazione del Divino SéGesù era figlio di Giuseppe e Maria. Marialo portava in grembo quando Lei e Giusep-pe dovettero mettersi in viaggio perBetlemme per prendere parte al censimen-to ordinato dall’imperatore romano. Dovet-tero compiere tutto il viaggio a dorso d’asi-no. Fu un viaggio difficile e quando final-mente arrivarono a Betlemme era già notte.Non c’era un luogo dove potersi riposareed erano stanchi. Giuseppe cercò ovunqueun posto per dormire, ma non lo trovò. Allafine vide una stalla e spiegò al padrone dellalocanda che Maria stava per dare alla luceun bambino. Questi, riluttante, li fece acco-modare in un angolo (della stalla) per tra-scorrervi la notte, ma quella stessa notteMaria dette alla luce il bambino. Per il neo-nato venne arrangiato un letto provvisoriocon alcuni abiti vecchi e delle foglie secche,e Gli venne dato nome Gesù. Gesù crebbesotto le cure amorevoli della Madre Maria.Quando Egli divenne un ragazzo, Giuseppee Maria dovettero andare a Gerusalemme

per partecipare a una festa. Gesù si me-scolò alla folla e non ci fu verso di trovarLononostante le intense ricerche. I genitori era-no molto preoccupati. Alla fine Gesù tornòdai propri genitori e, quando questi Gli chie-sero dove fosse stato, Egli rispose che siera recato in un tempio lì vicino ad ascolta-re il discorso di un sacerdote. Il sacerdoteGli aveva insegnato: “Solo Tu sei la Verità;ricordalo.” Da allora in poi, meditando co-stantemente su questo insegnamento, Gesùvagò a lungo da solo finché non arrivò vici-no a un fiume ove erano seduti alcuni pe-scatori. Il primo fra loro che Gesù vide fuPietro. Gesù gli chiese: “Come ti chiami?”e questi disse: “Il mio nome è Pietro e que-sto è mio padre (indicando un anziano se-duto là vicino, che stava tessendo una reteda pesca). Gesù fece amicizia con Pietro edegli si lamentò: “Ieri siamo andati in cercadi pesce per tutta la giornata, ma non neabbiamo trovato neanche uno.” Gesù rispo-se: “Andate nel tal posto e ne troverete ingrandi quantità” e accompagnò i barcaiolinella loro attività. Come Gesù aveva pre-detto, essi riuscirono a prendere moltissimopesce e pensarono con meraviglia: “Gesù ègrande! Egli sa tutto.” Da quel momento inpoi essi Lo considerarono loro precettore.NONOSTANTE FOSSE GIOVANE DI ETÀ E DI ASPET-TO, GESÙ ERA ANZIANO A SUFFICIENZA PER

QUANTO RIGUARDA LA SAGGEZZA. Quindi, tut-ti, seguirono meticolosamente le Sue paro-le. L’intera comunità dei pescatori trattòGesù come Maestro, con profondo rispetto.IN UN PRIMO MOMENTO ANCHE I GRANDI MA-ESTRI SEMBRANO ESSERI UMANI NORMALI; AMANO A MANO CHE SI RIVELANO, LA GENTE COM-PRENDE LA LORO VERA NATURA E SI RACCO-GLIE INTORNO A ESSI IN GRANDE NUMERO. QUE-STO ACCADDE ANCHE CON GESÙ. Grazie allaSua guida e al Suo aiuto, i pescatori diven-nero ricchi a seguito della pesca abbondan-te e questo fece nascere invidia negli altri

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Discorso 26-12-2007che si contendevano l’aiuto e la guida diGesù. Alcuni, diventati gelosi della Sua po-polarità, Lo considerarono un loro nemicoe andarono a riferire al Primo Sacerdoteche Egli non aveva poteri miracolosi e sta-va ingannando la gente. Gesù fu convoca-to e Gli venne chiesto: “Come hai ottenutoquesti poteri?” Egli rispose: “Tutto questoè Volontà Divina.” Gesù andava in giro coni Suoi discepoli predicando la Sua dottrinad’Amore e i Suoi princìpi morali. Gli vennechiesto: “Chi sei?” ed Egli rispose: “Io sonoGesù.” Irritati dal Suo comportamento e daiSuoi insegnamenti, Lo condannarono amorte per crocifissione. Il Governatore, unapersona d’animo gentile, non voleva peròche la sentenza di morte venisse eseguita esottolineò che Egli era un uomo grande enobile e che stava per essere crocefissosenza alcuna colpa da parte Sua. Gli disse:“Tu sei un grande uomo; questa gente dalcuore di pietra sta cercando di ucciderTisenza alcuna ragione.” Gesù rispose: “Sonocontento che almeno tu abbia compreso chesono una brava persona.” Alla fine, al mo-mento della crocifissione, Sua madre Ma-ria Gli andò vicino e cominciò a piangere,ma Egli la consolò, dicendo: “Madre, per-ché piangi? Questo corpo è come una bollanell’acqua; lascia pure che ne faccianoquello che desiderano. Tu pensi che questagente stia cercando di ucciderMi, ma Io nonconoscerò la morte. Nessuno puòucciderMi.” Maria replicò: “Non sei Tu fi-glio di questo corpo?” Gesù rispose: “Cer-tamente! A livello fisico Io sono imparenta-to con te come figlio, ma Io sono “Io” sol-tanto e voi siete tutti Miei figli, siete tuttiIncarnazioni della Divinità.” COSÌ GESÙ,AVENDO SUPERATO TUTTE LE PROVE, RAGGIUN-SE IL PIÙ ALTO LIVELLO DI SPIRITUALITÀ. EGLI

NON ERA UNA SEMPLICE FORMA UMANA, MA, INVERITÀ, L’INCARNAZIONE DEL DIVINO SÉ.PURTROPPO, ALLORA COME OGGI, CERTA GEN-

TE NON POTÉ COMPRENDERE LA SUA DIVINI-TÀ. Anche oggi alcuni hanno fede nella Di-vinità e altri no, taluni La esaltano e altri Lacriticano, a seconda della loro fede. Se voicredete che una pietra sia Dio, essa diven-ta automaticamente Dio. Gesù durante laSua vita fu sottoposto a numerose prove etribolazioni e divenne il Salvatore e il Mes-sia dei poveri e dei derelitti, che aiutò inmolti modi. Una volta, mentre attraversavail deserto, fu avvicinato da una povera don-na che Gli chiese del cibo. Egli le dette delpane dicendole: “Prendi questo.” A chi Glichiese da dove fosse venuto quel pane,Gesù rispose che era Volontà Divina. Nonc’è niente di più grande della Volontà Divi-na. Tutto è Volontà di Dio. IL DOVERE PRI-MARIO DELL’UOMO È COMPRENDERE LA VO-LONTÀ DI DIO E SOTTOMETTERSI A ESSA.COLORO CHE SVILUPPARONO FEDE NELLA VO-LONTÀ DI DIO VENNERO PROTETTI, MENTRE

GLI ALTRI NON LO FURONO. QUINDI, LA FEDE

È LA BASE DI TUTTO. Oggi la gente, avendosmarrito ambedue gli occhi della fede, ècieca. La fede è la base di tutta la creazio-ne e a chi ha fede e amore tutto il restosarà dato in aggiunta; perciò, prima di tutto,dovete ottenere la fede. MOLTI HANNO FEDE,MA MANCANO D’AMORE E LA FEDE PRIVA DEL-L’AMORE NON SERVE A NIENTE. AMORE E

FEDE DEVONO ESSERE COME POLI MAGNETICI

CHE SI ATTRAGGONO RECIPROCAMENTE.

L’infinito potere della FedeIncarnazioni dell’Amore!Innanzitutto sviluppate la fede. Senza fedenon può esserci vita. A volte la fede è dettaanche “Sé”. Senza “Sé” non potete aiutaregli altri. Soltanto quando c’è fede, nella vitasi può ottenere tutto. Persino oggi ci sonomolti che hanno progredito nella vita conuna ferma fede in Gesù. Alcuni acquistanola fede quando i loro desideri vengono sod-disfatti, ma, se i loro desideri vengono

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Discorso 26-12-2007disattesi, la perdono. Questo tipo di atteg-giamento non è una buona cosa. MANTE-NETE LA VOSTRA FEDE SALDA, INDIPENDENTE-MENTE DAL FATTO CHE I VOSTRI DESIDERI

VENGANO ESAUDITI O MENO, E PROTEGGETE-LA ATTENTAMENTE. LA FEDE PUÒ FARE MERA-VIGLIE; PUÒ RIDARE LA VISTA A UN CIECO E

FAR PARLARE UN MUTO. Non dubitate assolu-tamente del potere della fede. Certi eventiche accadono nel mondo possono scuoterela vostra fede in Dio, ma, se vi aggrappatesaldamente a essa, potete affrontare qua-lunque situazione con coraggio. Persino inquesto momento alcuni considerano que-sto Corpo (Swami si riferisce a Se Stesso– N.d.T.) come quello di un uomo comune;se così fosse, come potrebbero essere rag-giunti tutti questi risultati sovrumani? No,no, pensare in questo modo è un errore.Questo Corpo può sembrarvi una comuneentità fisica, ma è colpa della vostra visio-ne, non della Mia. Nella vostra percezionec’è qualcosa di errato; è un errore del vo-stro modo di vedere, non del Mio. Perciòcorreggete la vostra visione e sviluppate unapercezione corretta. Se voi state bene, stobene anch’Io. (Forte applauso).

Voi siete i Miei strumenti e Io sonoin voi a condurre la vostra vitaVoi siete tutti in Me: questa è la verità fon-damentale. IO REALIZZO ALCUNE COSE UTILIZ-ZANDO VOI COME MIEI STRUMENTI. INFATTI HO

BISOGNO DI STRUMENTI PER PORTARE AVANTI

LA MIA MISSIONE. PER QUESTO VI STO PLA-SMANDO COME TALI. (Forte applauso).Impartendo educazione, conoscenza e sag-gezza, Io vi sto facendo sviluppare tutticome Miei strumenti. Possiate quindi con-durre tutti una vita utile con una salda fedein Dio! Voi pensate che l’istruzione e i gradiaccademici vi abbiano aiutati a fare stradanella vita, ma questa visione non è per nientecorretta. Quante persone istruite ci sono nel

mondo? Qual è la loro utilità per il mondo?In effetti il mondo non trae beneficio da unaclasse istruita e tali persone fanno più dan-no che bene. Più che l’istruzione è la vitaspirituale a proteggere una persona in tutti imodi. Se siete privi di visione spirituale tut-ta la vostra istruzione e i titoli accademicisono un puro spreco; il loro valore è zero.Quindi colmate la vostra vita di devozioneper Dio e maturare il concetto: “Io non sonoquesto corpo: questo è un abito che sto in-dossando. Dentro di me c’è Dio che con-duce la mia vita.” Dio è in voi, con voi, at-torno a voi, sopra di voi, sotto di voi. (Forteapplauso).Sviluppate una fede assoluta nella Divinità,dopodiché nella vita potrete ottenere qua-lunque cosa.

La Fede e l’Amore devono essere le vostrequalità primarieCari studenti!Voi siete dei frutti ben maturi, ma la fruttadeve contenere un succo dolce. Senza quelsucco dolce essa non si può considerare frut-ta. Dovete avere tutti il dolce succo del-l’Amore. Se non c’è il succo dolce la genteassaggerà appena il frutto e subito lo getteràvia. Quindi dovete colmare i vostri cuori delsucco dolce dell’Amore. Sviluppate la fedein Dio, qualunque siano il Nome e la For-ma. Egli ha molti nomi, ma Dio è soltantoUno. I gioielli possono essere molti, ma l’oroè uno; perciò non dovete perdere di vistal’oro, perché senza oro non si può fare al-cun gioiello. ACQUISITE LA FEDE COME VOSTRA

QUALITÀ PRIMARIA, INDIPENDENTEMENTE DAL

FATTO CHE ESSA VI PORTI I RISULTATI DESIDE-RATI O NO, E A ESSA AGGIUNGETE L’AMORE.“Io sono voi e voi siete Me; voi e Io siamoUno.” (Forte applauso).

Ekoham bahusyâmL’Uno ha voluto diventare i molti.

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Discorso 26-12-2007Chiunque realizzi questa Unità raggiungeuna beatitudine totale. Ogni studente deveacquisire la fede in Dio. Io sono sicuro chegli studenti non siano venuti a far parte diquesta Istituzione soltanto per avereun’istruzione e dei titoli accademici. Essisono venuti qui per apprendere gli Insegna-menti di Swami. Se seguirete tali Insegna-menti con una salda fede in Swami, otter-rete il successo in tutte le vostre imprese.Dovete avere fede negli Insegnamenti diSwami, dovete amarli, adorarli e seguirli.(Baba canta il bhajan: “Hari BhajanBinâ Sukha ›ânti Nahin” e continua ilSuo Discorso - N.d.T.).

Importanza del Nâmasmara²aQuando cantate i bhajan, voi sperimentatepace e felicità. Quindi fate il Nâmasmara²a(la ripetizione del Nome di Dio) costante-mente nel vostro cuore. Potreste non essercapaci di fare japa (ripetizione a bassa vocedel Nome o di un mantra), dhyâna (la me-ditazione) o yoga, ma fate il Nâmasmara²a.Non c’è via più facile del Nâmasmara²aper essere in comunione con Dio e tutti pos-sono farlo: i bambini, gli adulti e gli anziani.Continuate quindi a fare il Nâmasmara²aper tutta la vita. Potete studiare e otteneredei titoli, ma cantate anche i bhajan.

Non c’è altro che DioNon dovete considerare Gesù un comunemortale; dovete invece vedere Dio in Lui.

Voi spesso parlando di qualcuno dite: “Quel-lo è un uomo”, oppure: “Quella è una si-gnora”; no, no, questo non è il modo cor-retto di definire la gente.Uomini o donne, tutti sono Uno; siateequanimi con tutti.Il Signore K©¹²a nella Bhagavad Gîtâ di-chiara:

Mamaivâ¼µo jîvalokejîvabhûta sanâtanah

“L’eterno Âtma in tutti gli esseriè parte della Mia Essenza”.

Voi tutti siete parti di Me. Voi e Io siamoUno; non siete differenti da Me. Io sono invoi, con voi, sopra di voi, sotto di voi eintorno a voi; acquisite questo spirito diUnità e date un senso alla vostra vita. Spe-ro di essere stato chiaro. Quando tornate acasa vostra non dovete pensare: “Swami èlà e io sono qui”! Dovete sempre alimenta-re questo modo di sentire: Egli è con me, inme, intorno a me, sopra di me e sotto dime.Tutti sono Uno! (Forte applauso).

Praµânti Nilayam, 26 dicembre 2007,Sai Kulwant Hall

(Tradotto dal testo inglese pubblicato da:www.sssbpt.org)

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D. - Swami, andiamo sempre di fretta. Dobbiamo correre in tanti posti per rimanere alpasso con il tempo e la carriera. In questo tipo di vita veloce, è possibile essere spiri-tuali? Possiamo “aver fretta” anche in campo spirituale?R. - Molti dei mali attuali sono dovuti a tre fattori assai diffusi: hurry, worry e curry(fretta, ansia, alimentazione sbagliata). La fretta genera spreco e lo spreco generaansia. Perciò, non abbiate fretta. La pazienza è importantissima, essenziale. Nella Miaprecedente Incarnazione a ›irdi, sottolineavo l’importanza di µraddâ, sincerità, e saburi,pazienza. È molto facile vedere persone che corrono per prendere un treno o un auto-bus per andare in ufficio. Aspettate anche a lungo, in fila, per entrare in un cinema, maquando siete qui cominciate a guardare l’orologio chiedendovi perché Swami non siaancora uscito per il darµan! Quindi, ci vuole una notevole pazienza per sperimentare labeatitudine. Perché ogni cosa accada, c’è un momento giusto, prestabilito e prefissatoda Dio. Arjuna dovette attendere fino all’età di settantaquattro anni per poter ascoltarela Bhagavad Gîtâ dal Signore K©¹²a, benché i due fossero vissuti vicini e in strettirapporti per anni. Quindi, anche voi dovreste attendere. Non dovreste pensare: “Eallora? Perché Swami non mi parla?” Al momento giusto, farò la cosa appropriata pervoi. Il frutto cade al suolo subito dopo essere maturato, staccandosi da solo dal ramo.Dovrete attendere finché non sarà giunto il vostro momento. Non potete e non dovre-ste aver fretta nella spiritualità.D. - Swami, la tendenza predominante oggi è guadagnare sempre più soldi. L’ego el’orgoglio stanno crescendo oltre ogni controllo. Quale soluzione potresti consigliarciriguardo a questa tendenza?R. - Come la terra ruota intorno al sole, così, attualmente, l’uomo gira attorno al dena-ro. In realtà, il denaro può darvi soltanto agi e comodità. Ci sono molte cose che ildenaro non può dare. Con il denaro potete gustare cibi deliziosi in un hotel a cinquestelle, ma può esso darvi l’appetito? Potete acquistarvi un letto meraviglioso, ma ancheil sonno? Può procurarvi le più recenti e costose medicine, ma può il vostro denaroprolungare la vita a un moribondo? Voi siete convinti che il denaro faccia molte cose,ma non è vero. Esso vi conduce ai vizi. Invece voi avete, tutti, due importanti risorse:head (testa) e heart (cuore). La testa porta con sé il senso di responsabilità. Possiedetutta la conoscenza di prav©tti (il mondo materiale), ma è nel cuore che è custoditoniv©tti (il vero risveglio interiore). I valori, come il sacrificio, la verità, la carità, l’amoree la compassione, scaturiscono dal cuore. Tutto quello che trovate all’esterno è soltan-to “art” (qualcosa di artificioso - N.d.T.); “heart” (il cuore) è all’interno! Non la-sciatevi illudere dall’artificiosità esterna. L’aria che ottenete azionando molti ventilato-ri è nulla in confronto a quella prodotta dal vento naturale. L’acqua di una cisterna, diun fiume o di un lago non è paragonabile a quella che può scendere dal cielo. Dio èinfinito: che cos’è l’uomo in confronto? Perché, dunque, siete egoisti e orgogliosi?Quale motivo avete di esserlo? Le montagne possono essere molto elevate, ma l’ac-qua scorre solo verso il basso. Similmente, per quanto sia elevata la vostra erudizione

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Dio è infinito: che cos’è l’uomo in confronto?

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o la posizione che occupate, se siete pieni di egoismo e di orgoglio, siete destinati a caderepresto. La luce, invece, si dirige verso l’alto. Allo stesso modo, il fuoco della conoscenzavi porta in alto. Di fatto, l’uomo moderno è peggiore di un gatto o di un cane. Almenoquesti, quando stanno male, si astengono dal mangiare: digiunano. L’uomo è sempre prontoa far festa (in inglese: feast - N.d.T.), anche quando sta male. Egli non sceglie mai ildigiuno (in inglese: fast - N.d.T.): gli piace solo far festa. È questo il motivo per cui siammala di frequente. Il ciclo della creazione si basa sui tre gu²a (attributi della natura) ditamas (inerzia), rajas (attività) e sattva (stabilità, purezza). Essi sono rappresentati daBrahmâ, Vi¹²u e ›iva, rispettivamente il Creatore, il Conservatore e il Dissolutore. Frale 8.400.000 specie, l’essere umano è davvero speciale. Egli è benedetto da Dio, il suoCreatore, con il dono della mente e dell’intelletto. Tuttavia, l’uomo è diventato così egoi-sta e pieno d’orgoglio, da eccepire, mettere in dubbio, e perfino negare l’esistenza di Dio.Questo è il messaggio insegnatoci dall’episodio di Mohinî e Bhasmâsura che trovate nellanostra epica. C’era un demone, di nome Bhasmâsura, che fece penitenza e ottenne lagrazia di ›iva. Egli chiese e ricevette il potere di ridurre in cenere qualunque personasulla cui testa posasse la mano. Accecato dal nuovo potere concessogli, Bhasmâsuracominciò a posare la mano, in maniera indiscriminata, sulla testa di tutte le persone che glicapitavano a tiro. Naturalmente, per il potere concessogli dal Divino, quelle persone mo-rivano ed erano incenerite. Alla fine, tronfio d’egoismo e di crudeltà, desiderò posare lamano anche sulla testa di Colui che gli aveva dato il potere: ›iva! Allora, il Signore Vi¹²uassunse le sembianze di un’affascinante danzatrice, Mohinî, e cominciò a ballargli davan-ti. Egli fu talmente rapito dalla sua bellezza che prese a danzare con lei, ripetendone imovimenti. Durante la danza, Mohinî pose improvvisamente le mani sulla propria testa eBhasmâsura fece lo stesso! Non appena si mise le mani sulla testa, cadde morto. Questosignifica che l’uomo va in rovina se nega Dio. L’uomo d’oggi è simile a Bhasmâsura. Fadel male alle persone che lo aiutano. Tutto quello che dice, pensa e fa, è pieno di egoismo.Ha perduto il senso di discriminazione, che è universalmente valido e benefico. Non hapiù le qualità divine della verità, della pace e dell’amore. Questo è il peccato. Gli mancanole qualità divine e possiede quelle demoniache della gelosia, della fierezza e dell’odio.Uccide (in inglese: kills - N.d.T.) la conoscenza, mentre deve “abilitare” (in inglese:skill - N.d.T.) la sua conoscenza per mantenere l’equilibrio. Questa è la causa di tutti isuoi problemi. Egli toglie la lettera “S”, che sta per Sai, dalla parola “skill” (capacità,abilità, talento) e perde l’equilibrio. L’ego, l’avarizia, la gelosia, e le altre cattive qualità,sono causate da âhâra, vihâra, sa¼parka: cibo, compagnia e interazione. Quando vicontrollerete e vi disciplinerete, troverete la soluzione.

(Tratto da Satyopani¹ad n. 3 del 20 aprile 2003)

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Discorso 22-11-2007

“L’uomo si impegna duramentegiorno e notte soltanto

per guadagnare denaro.Perché deve sprecare

tutto il suo tempoin tale futile attività?”

Incarnazioni dell’Amore!Non è cosa degna dell’uomo trascurare ciòche deve fare e impegnarsi (invece) in atti-vità inutili, sprecando così tempo e fatica. Iltempo è sacro ed eterno. Sprecare il tempoequivale a sprecare la vita. Voi siete studen-ti; dovete diventare guide degli altri.

I Valori Umani manifestano la vera na-tura dell’uomoOgni essere umano ha dei desideri. È dove-re degli studenti controllare i propri deside-ri, perché il controllo dei desideri è il mar-chio che contraddistingue uno studente. Idesideri arrivano uno dopo l’altro, in un fiu-me senza fine. Lo scopo di uno studentedeve essere quello di controllarli. La radicedi Vidyâ è “Vid”, che indica la Luce dellaConoscenza. Pertanto Vidyâ è ciò che ciconferisce la Luce della Conoscenza e cirende palese la strada sulla quale si troval’oscurità dell’ignoranza. Quindi, studenti!Dovete diventare degli ideali per tutti. NOI

ASSISTIAMO I NOSTRI STUDENTI CON GRANDE

AMORE AFFINCHÉ CRESCANO FINO A DIVENTARE

PERSONE IDEALI. Le istituzioni esterne richie-dono un’enorme quantità di denaro per im-partire l’istruzione agli studenti, mentre noiai nostri studenti non chiediamo neanche unnaya paisa (monetina indiana - N.d.T.).Noi non solo offriamo istruzione gratuita:

forniamo acqua e cure mediche anch’essetotalmente gratuite a milioni di persone. Ineffetti, invece di prendere dai nostri studenti,noi diamo loro qualcosa e aiutiamo quellibisognosi in ogni modo possibile.Soltanto quando comprendete questa veri-tà e vi comportate di conseguenza potetediventare dei veri studenti. Noi trattiamo inostri studenti come figli. (Forte applauso).L’istruzione è una vostra proprietà; non do-vete considerarla un mezzo per mantener-vi e sostentarvi in questo mondo. L’istru-zione non è intesa solo ad aiutarvi a con-durre una vita nel mondo, perché anche glianalfabeti possono tirare avanti in un modoo nell’altro. A che cosa servono i vostri varititoli accademici, come l’M.A., l’M.B.A.,l’M.Sc. e tutta la vostra istruzione, se li usateper sbarcare il lunario come fanno gli anal-fabeti? L’istruzione moderna può essere diqualche aiuto all’uomo nel condurre una vitaterrena esteriore, ma in essa non c’è nienteche sostenga la vita interiore. Ciò che so-stiene la vita interiore dell’uomo è l’aderen-za alla Verità, alla Rettitudine, alla Pace, al-l’Amore e alla Non violenza. Questi cinquevalori costituiscono la natura vera di un es-sere umano.La Verità è alla base di tutti questi valori.

La Creazione emerge dalla Veritàe si fonde nella Verità.C’è un luogo nel cosmo

in cui la Verità non esista?Visualizzate questa Verità

pura e incontaminata.

Dio è il Creatore di tutti gli esseri viventi del

La realizzazione dell’unitàè il segno della vera istruzione

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Discorso 22-11-2007mondo, dalla formica all’elefante. Anche leformiche che si vedono nascono dalla Vo-lontà di Dio. Niente può accadere senza laVolontà di Dio. Per questo Tyâgarâja disse:“Oh, Râma! Nella Tua forma pura e imma-colata dell’Amore, Tu risiedi in tutti gli es-seri, dalla formica a Brahmâ, ›iva eKeµava. Ti prego, sii anche il mio protetto-re!”

Non dimenticate il Principio Fondamenta-le della creazioneVoi siete consapevoli di quanto siano verele parole di questo canto, eppure quandouna formica vi morde la uccidete immedia-tamente! Invece, se Brahmâ si manifestadavanti a voi, Gli offrite i vostri omaggi conle mani giunte. Dovete comprendere che lostesso Âtma è presente in tutte le creatureanche se esse hanno forme diverse. Coloroche hanno fede nell’unicità dell’Âtma nonincontrano mai alcuna difficoltà in alcun luo-go. Tutto è a disposizione di una personache ha fiducia nel proprio Sé. Tutti i deside-ri dell’uomo servono soltanto il suo piccoloego che vuole tutto per sé. “Questo è il miocorpo, questa è la mia testa, questa è la miamente.” Chi è che dice “mio”? Quando dite“il mio corpo”, sapete che lo è oggi e do-mani. Dov’è il vostro corpo dopodomani?Avete tanta fiducia nel vostro corpo e glisiete così attaccati, eppure esso non vi ap-partiene! Il corpo è un dono di Dio. (Babamostra ora un fazzoletto – N.d.T). Questoè un fazzoletto. Da dove è venuto? Dal cie-lo? No, no, è venuto dal cotone. Col cotonesi fa il filo e col filo si fa la stoffa, per cuinon può esserci filo senza cotone, né stoffasenza filo. Perciò, se vogliamo un fazzolet-to, abbiamo bisogno sia del cotone sia delfilo. Proprio come il cotone è la base dellastoffa, c’è una base fondamentale per tut-to. Non dobbiamo dimenticare il PrincipioFondamentale della creazione. Quando Lo

dimentichiamo, diventiamo vittime di tutti iproblemi e le difficoltà.Voi ripetete il Nome di Dio, ma dove pen-sate che Egli sia realmente? Dio è con voi,in voi, dietro di voi e intorno a voi. VOI

SIETE DIO. DOVETE MATURARE UNA FEDE AS-SOLUTA IN QUESTA VERITÀ. Dio non vi lasciaper andare da qualche altra parte; Egli èpresente sotto forma di Âtma in tutti i mi-liardi di persone (esistenti). Noi vediamonomi e forme differenti, ma, nonostanteciò, il principio dell’Âtma è lo stesso in tutti.

Ekam sat viprâ bahudhâ vadantiLa Verità è Una, ma i saggi

si riferiscono a Essa con nomi diversi.

I gioielli sono molti, ma l’oro è uno. Poteteavere tutti i diversi tipi di gioielli, ma se lifondete si trasformeranno tutti in oro.Quindi, incarnazioni del Divino Âtma!Cercate di conoscere il Principio Fonda-mentale.

Le Mie Parole, le Mie Azioni e la MiaVita Stessa sono per il vostro benessereVoi potete pensare che voi, vostra madre evostro padre siate differenti, ma, in effetti,voi tre siete uno. Pertanto non dovete maipensare di essere diversi l’uno dall’altro. Unuomo con una mente duale è mezzo cieco.Quindi, non abbiate una mente duale.L’istruzione che acquisite oggi non è soltan-to per il vostro bene; è per il bene dei vostrisimili e anche degli animali, degli uccelli edelle altre creature. Voi dovete aiutare tutti itipi di esseri viventi: solo così potete defi-nirvi davvero istruiti. Se incontrate qualcu-no che nutre inimicizia nei vostri confronti,dovete salutarlo con amore, dicendo: “Ciao,salve!” Amate tutti, non odiate nessuno.Nessuno prova odio per Swami. Forse vichiedete se ci sia qualcuno che non piacciaa Swami. Tutti ricevono il Mio Amore; il

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Discorso 22-11-2007Mio Amore è presente in tutti. Io non nutroodio verso nessuno, non causo danno a nes-suno e non inganno nessuno. Tutti Mi ama-no perché in Me il sentimento di unità èsaldo. In effetti tutta l’umanità Mi ama e Ioamo tutto il genere umano. SOLTANTO CO-LORO CHE MANCANO DI FEDE PENSANO CHE

SWAMI POSSA AVERE SENTIMENTI DI ODIO. LA

LORO È UNA MERA ILLUSIONE; IN ESSA NON C’È

VERITÀ. TUTTE LE MIE PAROLE, TUTTE LE MIE

AZIONI E LA MIA STESSA VITA SONO PER IL

VOSTRO BENESSERE. (Forte applauso).Dovete comprendere questo principio e averfede in esso. Se sviluppate la fede, l’Amoresi manifesterà da solo. Quando avete fede eamore tutte le vostre aspirazioni vengonosoddisfatte. Quindi, amore e fede sono im-portantissimi nella vita dell’uomo. Tutte lealtre cose che accadono nel frattempo sonocome nuvole passeggere che vanno e ven-gono e non dovete dar loro importanza. Voidovete proteggere con cura l’amore e la fede.La fede è l’immagine dell’Amore che è lavera e propria forma di Dio. L’Amore è Dio,vivete nell’Amore. La Verità è Verità e noncambia mai. Quindi, la Verità è Dio. Nonpensate mai che Dio sia separato da voi.Egli non è separato dal mondo perché il mon-do intero è la Sua forma. Dovete ricordarecostantemente questo Principio di Unità.

Comprendete l’Unicità del Principiodell’ÂtmaCari studenti!Voi leggete libri di vario genere e tutti con-tengono le lettere dello stesso alfabeto. Sipossono scrivere libri voluminosi usandosoltanto ventisei lettere. Voi avrete visto de-gli avvocati che portano libri grossissimi.Ebbene, alla base di tutti quei libri c’è lostesso alfabeto. In modo simile, la base ditutto è Dio, sia che si tratti di salute, con-tentezza, agiatezza o comodità. Dio è la basedi tutto, anche del bene e del male, ma in

verità in questo mondo non si vede nientedi male. Ovunque guardiate c’è solo il bene.DATO CHE NON COMPRENDETE CORRETTAMEN-TE IL SIGNIFICATO DEL BENE, VEDETE IL MALE INESSO. IL MALE CHE VEDETE È DOVUTO SOLTAN-TO ALLA DIFFERENZA DI TEMPO. IL BUON CIBO

CHE MANGIATE OGGI DIVENTA MATERIALE DI

SCARTO DOMANI MATTINA; CIÒ CHE È FRUTTA

(PHALA) OGGI, DIVENTA ESCREMENTO (MALA)DOMANI. SE COMPRENDETE QUESTA RELAZIONE

CAPIRETE L’UNITÀ DEL BENE E DEL MALE. L’Uni-tà è Divinità. Dio è presente in ogni cosa,non c’è luogo in cui Dio non esista e nessu-no ha il diritto di dire che Dio è qui e non là.Esiste una sola cosa ed è la Divinità. Noiimmaginiamo molte forme dell’unica Divi-nità e così creiamo confusione nel mondo.La ragione di questa confusione è il fattoche consideriamo gli individui separati l’unodall’altro. Queste differenze individuali do-vrebbero venir abbandonate in qualchemisura. TUTTA L’ISTRUZIONE CHE ACQUISITE ÈINTESA ESCLUSIVAMENTE AD AIUTARVI A LIBE-RARVI DELLE DIFFERENZE INDIVIDUALI. Quan-do vedete l’Unità in questa relazione, alloratutto diventa Uno.

Le religioni sono molte,ma la meta è una.

Le stoffe sono molte,ma il filo è uno.

Gli esseri sono molti,ma il respiro è uno.

Qui sono sedute molte persone. Esse nonsono individui separati. Soltanto i corpi sonoseparati, ma la Divinità presente in tutti èsolo una. Quindi dovete considerare divinochiunque vediate. Amate ogni persona con-siderandola un’incarnazione della Divinità.A causa dell’illusione che deriva dall’attac-camento al corpo, voi vedete delle differen-ze individuali. Tutti i vostri problemi sonocausati soltanto da questa illusione; perciò

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Discorso 22-11-2007voi stessi siete la causa dei vostri problemi.Il bene e il male nascono solo dalla vostramente. La mente è soltanto una, ma vi gio-ca ogni tipo di inganno. Tutta la vostra istru-zione e tutti i vostri diplomi hanno l’unicoscopo di farvi comprendere che il Principiodell’Âtma è Uno.

Ekameva advitîya¼ brahmaDio è Uno senza secondo.

E voi dovreste salvaguardare con attenzio-ne questa verità nel cuore. Potete pensareche alcuni provino inimicizia verso di voi,ma il vedere un cambiamento negli altri èdovuto soltanto ai vostri sentimenti. Altri-menti, negli altri non c’è cambiamento. Tuttoin questo mondo è reazione, riflesso e riso-nanza, ma la realtà è solamente una. Se ab-biamo questo sentimento verremo riempitidi un’immensa beatitudine. Voi vi chiedere-te perché Swami sorrida sempre beatamen-te: Io sorrido sempre perché considero tuttiUno. La vostra gioia è il Mio cibo e anchevoi dovete ottenere questa beatitudine. L’al-tro giorno i nostri ragazzi hanno recitato unacommedia che Mi ha riempito di gioia. Tut-ti sono Uno. Noi diciamo “io e noi”; da doveviene questo “noi”? Viene da “io”, perchésenza “io” non può esserci alcun “noi”. Quin-di “io” (in inglese: “I” – N.d.T.) è sola-mente uno; se lo tagliate a metà diventa unacroce. (Swami si riferisce alla parola “I”,che è la traduzione inglese del pronomeitaliano “io”. Si tratta di un’unica lette-ra, e inoltre della lettera “I” che è simileal numero 1. Essa è a forma d’asta e se sitaglia in mezzo con una linea diventa unacroce - N.d.T.). CHE SIGNIFICATO HA LA CRO-CE? ESSA SIMBOLEGGIA UN TAGLIO DELL’IO IN-DIVIDUALE. NOI DOBBIAMO QUINDI CONSIDE-RARE TUTTI COME UNO, DOBBIAMO COLTIVARE

IL SENTIMENTO DI UNITÀ E CONSIDERARE TUTTI

FRATELLI E SORELLE. DAPPERTUTTO NON CI

SONO CHE FRATELLI E SORELLE E INOLTRE

ESSI NON SONO SEPARATI: SONO TUTTI UNO.Se la penserete così, in questo mondo ve-drete l’unità totale. Potete pensare che nelmondo ci sia la diversità, ma non esiste nien-te del genere. C’è soltanto unità. Se instal-liamo saldamente il Principio dell’Unità nelcuore, troveremo unità dovunque. SUPPO-NIAMO CHE AMIATE UNA RAGAZZA: CHI È QUE-STA RAGAZZA? ELLA NON È SEPARATA DA VOI,È COME AMARE VOI STESSI. SE LA CONSIDERA-TE SEPARATA DA VOI, LA DEFINITE VOSTRA “MO-GLIE”, MA SE PENSATE IN TERMINI DI UNITÀ

ENTRAMBI SIETE UNO. Dovreste compren-dere chiaramente questo Principio di Uni-tà. Nonostante la diversità delle forme, esi-ste il sottostante Principio dell’Unità.

Una persona veramente istruita riconoscel’Unità di tuttiIncarnazioni dell’Amore! Studenti!Dovete diventare tutti ideali. Se voi diven-tate ideali, anche altri lo diverranno. Perciònon rilevate alcuna diversità tra “mio” e“tuo”. Tutti sono uno; siate equanimi contutti. Questo dovete ricordarlo sempre; soloallora potrete essere definiti veri studenti,altrimenti vi si potrà chiamare semplicementepersone colte, ma non sarete veramenteistruiti. TRA UNA PERSONA ISTRUITA E UNA COLTA

C’È MOLTA DIFFERENZA. CHE COSA SIGNIFICA

“PERSONA ISTRUITA”? UNA PERSONA VERAMEN-TE ISTRUITA È QUELLA CHE RICONOSCE L’UNITÀ

DI TUTTI. L’istruzione moderna fornisce sol-tanto una conoscenza tratta dai libri, men-tre ciò che ci fa comprendere il Princìpiodell’Unità e illumina il nostro cammino èVidyâ (la Luce della Conoscenza). Senza diessa, dovremo vivere nell’oscurità dell’igno-ranza.Incarnazioni dell’Amore!SVILUPPATE L’AMORE PER DIO. SE DIRIGETE ILVOSTRO AMORE VERSO LE COSE DEL MONDO,ESSO CAMBIERÀ DI CONTINUO. L’Amore è uno

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Discorso 22-11-2007soltanto; focalizzatevi sul Principio dell’Uni-tà e sperimentate la Beatitudine. Conside-rate tutti coloro che incontrate come fratellie sorelle.Qualcuno si rivolse a un’assemblea pubbli-ca dicendo: “Fratelli e Sorelle eccetto una.”Quando gli fu chiesto il perché, rispose chequell’una era sua moglie. Ella è divenutavostra moglie perché le avete annodato ilma¾gal sûtra (cordone sacro indossatoin India dalle donne sposate – N.d.T.);senza di esso non ci sono né un marito néuna moglie.Quindi tutti sono uno. Vivete in unità senzafarvi influenzare da alcuna differenza e, an-che se possedete poco, dividete tutto con ivostri simili. Arjuna ottenne la mano diDraupadî durante uno Svaya¼vara (ceri-monia in cui la sposa sceglie lo sposo –N.d.T.). Quando i cinque fratelli PⲬavatornarono a casa con Draupadî dissero allamadre Kuntî di aver portato un frutto splen-dido. Kuntî, che si trovava dentro casa, nonpoteva vederli e disse: “Miei cari! Dividete-lo equamente tra di voi.” Questa è la ragio-ne per cui Draupadî divenne la moglie ditutti e cinque i PⲬava ed è per questomotivo che K©¹²a dichiarò pubblicamente:

“Draupadî obbedì doverosamenteai comandi dei suoi mariti

e non disse mai a nessuno di essidi non aver tempo per servirlo.

Ella era contenta di qualunque cosala vita le portasse,

fu un esempio supremo di castitàe nessuna può starle alla pari in tal senso.”

La relazione tra Draupadî e i PⲬava fumolto intima, come se lei fosse in loro edessi fossero in lei. È così che li servì fedel-mente tutti e cinque. Tutti i fratelli osserva-vano un’appropriata disciplina e poteronovivere felicemente perché erano disciplinati.

Per avere una vita felice dovete osservareil Principio di Unità. Quando si segue que-sto principio, non ci sono differenze, colle-re o errori.IN ME TUTTO VA BENE, NON SOLTANTO IL MIO

CORPO, MA TUTTO. LA MIA MENTE NON VA-CILLA DI QUA E DI LÀ. IL CORPO PUÒ SUBIRE

DEI CAMBIAMENTI, MA IO RIMANGO IMMUTATO.Alcuni chiedono: “Swami, com’è che Tu seisempre sorridente? Non hai alcun dispiace-re?” Nessun dolore può mai toccarMi. Ciòche deve accadere, a suo tempo accadrà;se, inutilmente, ve ne preoccupate, potreteforse evitarlo? Se vi angustiate, i vostri pro-blemi aumenteranno. Perciò non dovetepermettere che le preoccupazioni si avvici-nino a voi. Una volta che avrete permessoa una preoccupazione di penetrare nellavostra mente, essa non vi lascerà più.Quando gli esami si avvicinano voi comin-ciate a preoccuparvi: “Come farò il compi-to scritto?” Perché tutto questo? Dato chescriverete ciò che sapete, perché dovresteaver paura? Se smettete di preoccuparvi fa-rete un buon esame. Non abbiate alcunapaura anche se qualcuno viene con una pi-stola per spararvi perché può sparare al vo-stro corpo, ma può forse sparare alla vostramente, al vostro intelletto o all’Âtma? Nes-suno può toccare l’Âtma. Quanto è distantel’Âtma? Il cielo è lontano, nessuno può direquanto. È per questo che si dice “il cielo èblu”. Quanto è profondo l’oceano? Nessu-no può valutarlo; perciò si dice “l’oceano èblu”. Dato che nessuno può dire l’altezza,la grandezza e la profondità del cielo e del-l’oceano, essi vengono descritti entrambinello stesso modo; similmente, nessuno puòdescrivere la forma della Divinità, per cui aDio viene attribuito il colore blu, ma, in re-altà, Egli non è di colore blu. Se veramenteDio si manifestasse colorato di blu, potresteesporLo in una mostra. Nessuno può ap-portare un cambiamento nella Divinità. Pos-

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Discorso 22-11-2007sono avvenire dei cambiamenti in voi, manon nel vostro Âtma che è

Nirgu²am niranjanam sanâtananiketanam nitya, µuddha

buddha mukta nirmala svarûpinamPrivo di attributi, Immacolato,Dimora Finale, Eterno, Puro,

Illuminato, Liberoe Incarnazione della Sacralità.

Per questo viene detto:

Buddhi grâhyamatîndriyam“L’Âtma è oltre la portata dei sensi

e può esser compresosoltanto dall’intelletto”.

Non sforzatevi inutilmente di cambiare ilprincipio dell’Âtma.

Gli studenti devono procurare un buonnome ai genitori e all’IstitutoGuadagnatevi un buon nome e procurateloai vostri genitori e alla società. La societàpuò essere buona soltanto quando gli stu-denti sono buoni. Da ogni parte vengo asapere che i nostri studenti hanno un buonnome ovunque vadano. Dovete vivere al-l’altezza di questa reputazione e mantenerla.Questo è il Mio unico desiderio. Io vi daròqualunque cosa di cui abbiate bisogno. Ineffetti, Io vi ho dato tutto Me Stesso. Siatesempre contenti, non litigate, né mancatevimai di rispetto. Vivete come fratelli. L’istru-zione è fatta per promuovere questa egua-glianza e si può definirvi veramente istruitisono quando avete questa eguaglianza. Ache serve tutta questa istruzione se alla fineuno deve morire? Un uomo dalla mentemeschina non abbandonerà le sue qualitàmalvagie a dispetto di tutta la sua istruzio-ne. Voi dovete rimanere sempre dei buonistudenti. Prima di tutto rendete felici i vo-

stri genitori: se non riuscite a far contentiloro, come potete far felice Me? Quandovoi vivete serenamente in casa con i vostrigenitori, anch’Io sono contento. Quando lagente dice: “Questi studenti sono del College›rî Sathya Sai”, la nostra istituzione ottieneun buon nome e anche voi vi guadagnateuna buona reputazione.Se andate a Delhi e domandate, scoprireteche la Scuola Sathya Sai e il College SathyaSai sono tenuti in grande considerazione dalgoverno. Il riconoscimento ricevuto dalla no-stra università non è stato ottenuto da nes-sun’altra istituzione. Ci sono vari istituti che,pur essendo stati in funzione per molti anni,non sono stati riconosciuti. Invece il nostrocollege non esisteva neppure da due anniquando Madhuri Shah, presidentessadell’U.G.C. (“University GrantsCommission”, ovvero l’ente che stabiliscee determina gli standard delle universitàindiane - N.d.T.), venne da Delhi e disseche esso doveva diventare una università.Molti si opposero dicendo: “Come si puòriconoscere un’istituzione che non ha nep-pure due anni?” In quel periodoBhagavantham, che traduceva i Miei Discor-si, era con Me. Anche lui, che era uno scien-ziato, Mi bisbigliò all’orecchio: “Swami!Questo è impossibile!” Ma Io dichiarai condecisione: “È possibile!” Durante il secon-do anno, il comitato venne e vide ogni cosa.Essi dissero che questo era il college miglioredi tutti e che meritava lo status di università.Madhuri Shah tornò qui e la inaugurò,dopodiché disse pubblicamente:“Bhagavantham, lei pensava che fosse impos-sibile. Com’è che è diventato possibile ora?”In effetti questo non è possibile per altri.TUTTI I NOSTRI STUDENTI SONO ALTAMENTE VIR-TUOSI, COLTI E INTELLIGENTI. VOI FORSE NON

AVETE IDEA DI QUANTO SIA GRANDE IL NOME

DELLA NOSTRA UNIVERSITÀ IN AMERICA. Là cisono centottanta dei nostri studenti e, tem-

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Discorso 22-11-2007po addietro, sono venuti tutti qui a trascor-rere le loro vacanze senza andare in nessunaltro posto. Goldstein, che da vent’anni è ilPresidente dell’Organizzazione Sai in Ame-rica, oggi è qui con noi. (A questo puntoBaba ha chiamato il dottor Goldstein sulpalco e gli ha chiesto di parlare. Il dottorGoldstein ha detto: – N.d.T.) “Ho speri-mentato personalmente che molti studentiche sono venuti in America hanno portatoluce all’Organizzazione Sai non soltanto inAmerica, ma in tutto il mondo. La Luce del-l’Amore di Swami ha trasmesso l’EssenzaDivina ai Suoi devoti in quasi duecento Pa-esi in tutto il mondo. Questi studenti hannoportato il Messaggio e l’Amore di Swami ehanno ispirato i devoti a elevarsi e ad aspi-rare ad acquisire la realizzazione della pro-pria Divinità. Dovete rendervi conto di quan-to siete fortunati a essere qui ai Divini Piedidi Loto, ad aver studiato in questa universi-tà, a essere gli ambasciatori dell’Amore edell’Ispirazione Divini nel mondo. Se sarànecessario che io viva un’altra vita, pregoSwami di lasciarmi venire qui ed essere unostudente in questa università.”Molto tempo fa, quando Bhagwati era adAhmedabad, Io gli dissi: “Molto presto an-drai a Delhi.” Gli chiesi di fare i bagagli.

Egli era dubbioso e disse: “Il mio nome nonè nella lista; come posso andare a Delhi?”Poco dopo egli ricevette gli ordini e fu no-minato giudice della Corte Suprema. Daquello stesso giorno, egli non ha mai dimen-ticato Baba neanche per un istante della suavita di tutti questi anni. Egli Mi è caro. Ilgiudice Bhagwati (ex Presidente della CorteSuprema Indiana) ha detto: “Oggi mi man-cano le parole per esprimere ciò che sentodentro di me. Non posso dimenticare quan-to Swami sia stato gentile e affettuoso intutti questi anni. Egli ha formato e modella-to la mia vita. Ciò che io sono oggi è dovutointeramente alla Sua Grazia Divina. La pre-ghiera che Gli rivolgo è che Egli continui aessere il mio Maestro Divino finché vivo eche non solo in questa vita, ma anche intutte le vite a venire, io possa sempre con-tinuare a servirLo.”

Praµânti Nilaym, 22 novembre 2007,Sai Kulwant Hall,

26a Convocazionedell’Università ›rî Sathya Sai

(Tradotto da SANÂTANA SÂRATHI, dicembre2007)

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Mother Sai marzo - aprile 2008 53

Chinna Katha

Il peccato più grande

In questa brevissima storia raccontata da Swami, Egli ci parla della terribi-le follia insita nella nostra natura umana, che così facilmente gira le spallealla Mano Divina che ci protegge. Spesso dimentichiamo l’operato dellaSua Grazia, che ci salva dalle conseguenze delle nostre azioni, ritornandoalle nostre vecchie abitudini. È un miracolo che il Signore possieda tantapazienza! Cerchiamo di esaminare le nostre colpe e di non dissipare laGrazia che costantemente Swami riversa su di noi!

Una volta, Gesù stava camminando per le strade più povere di una cittàe vide un uomo che si rotolava nella spazzatura, ubriaco fradicio. Gli siavvicinò, si sedette al suo fianco e lo svegliò.

Il giovane uomo aprì gli occhi e si accorse della presenza di Gesù. Gesùgli chiese: “Figlio! Perché stai sciupando il tempo prezioso della tua vitabevendo?” L’uomo rispose: “Maestro! Ero un lebbroso e Tu mi haiguarito dalla lebbra. Che cos’altro potrei fare?” Gesù sospirò e se neandò. In un’altra strada vide un uomo che inseguiva, con sordide inten-zioni, una bella donna. Gesù lo afferrò e gli chiese: “Figliolo! Perchéprofani il tuo corpo indulgendo in un’azione così bassa?”

L’uomo rispose: “Maestro! Ero cieco e mi hai dato la vista. Che altropotrei fare?” Gesù si mise in cammino e in un’altra strada vide unuomo anziano che piangeva amaramente. Gesù gli si avvicinò e lo toc-cò gentilmente. Il vecchio si asciugò le lacrime e guardò Gesù, che glichiese: “Perché piangi, fratello?” L’uomo rispose: “Maestro! Ero quasimorto e Tu mi hai ridato la vita. Che cos’altro potrei fare, alla mia età?”

In tempi difficili, quando siamo disperati, chiediamo l’aiuto di Dio e ilSignore, in virtù del Suo Amore senza limiti e della Sua Compassione,esaudisce le nostre preghiere. Ma poi, dopo aver ottenuto ciò che Gliabbiamo chiesto, noi Lo ignoriamo e cadiamo nuovamente nella nostravita centrata su noi stessi. Ci si deve ben guardare dall’enorme pecca-to dell’ingratitudine nei confronti di Dio!

- Baba

“A chiunque molto sia stato dato, molto sarà richiesto.”Gesù(Vangelo di Luca 12:48)

Favo

le e

Poe

sie

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CONSIGLIO CENTRALE SATHYA SAI D’ITALIASegreteria Nazionale: Via Della Pace, 1 - 28040 VARALLO POMBIA (NO)

Tel.(334) 75 74 107 - e-mail: [email protected] Web: www.sathyasai.it

INDIRIZZI DEI CENTRI SSSB

AOSTA - GRESSAN Loc. La Roche, 8 Tel. (0165) 42233 [email protected] (LT) V. Riserva Nuova, 62 Tel. (06) 9268454 [email protected] V. M. Giusta, 24 Tel. (0141) 410127 Fax (0141) 430575BERGAMO V. Privata Lorenzi, 5 Tel. (0363) 901521 [email protected] Strada Maggiore, 37 Tel. (051) 268662 [email protected] V. San Giacomo, 10 Tel. (095) 7805622 [email protected] (BR) C.da Restano, 57 Tel. (080) 4449727 [email protected] (BI) V. Martiri della Libertà, 531 tel. (015) 562975 [email protected] (RA) V. Renaccio, 1/5 Tel. (0546) 29731 [email protected] V. Toscana, 3 Tel. (0773) 621038 [email protected] V. Calore, 5 - Villa Elena Tel. (0832) 331129MESTRE - MARGHERA (VE) V. Fabris, 1 Tel. 349 3893549 [email protected] B V. Savona, 7 Tel. (02) 8372841 [email protected] C V. Rezia, 1 Tel. (02) 89532850 - 340 5535862 [email protected] D V. Bolzano, 20 Tel. (02) 2367818 [email protected] V. delle Staffette Partigiane, 36 Tel. (059) 313124 [email protected] V. Milano, 33 Tel. (339) 2457191 [email protected] POMBIA V della Pace, 1 Tel. (0321) [email protected] V. Pontevigodarzere, 134 /c Tel. (338) 3036137 [email protected] A V. Morigi, 3 Tel. (349) 3540560 [email protected] Strada della Romagna, 181 Tel. (0721) 208490 [email protected] V.le Figlia di Iorio, 11 Tel. (339) 5645089 [email protected] S.ELENA V. Salieri, 45/47 Tel. (070) 820917 [email protected] A V. Musolino, 39 Tel. (06) 5819504ROMA B V. Arno, 49 Tel. (06) 86209659 [email protected] C-FORMELLO B.go S.Antonio, 3 Tel. (06) 9075187 [email protected] A Strada Ponte Verde, 11/4 Tel. (011) 6602402 [email protected] B corso Rosselli, 123. int. 3 [email protected] C V. Principessa Clotilde, 44 Tel. (011) 480886 [email protected] D V. Broni, 1 Tel. (011) 390130 [email protected] V. M. Volpe, 456/a Tel. (0432) 480952 [email protected] V. Castello, 3414 Tel. e Fax (041) 5202920 [email protected] V.1° maggio, 13 - Mozzecane (VR) Tel. (045) 6340815 [email protected]

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INDIRIZZI DEI GRUPPI SSSB

BADESI (SS) V. Dante, 20 (339) 1578309BARI V. Amendola, 126 Tel. (080) 5798379BARLETTA (BA) V. Imbriani, 88 Tel. (0883) 527358 [email protected] (MS) V. Matteoni, 39 Tel. (0585) 253857 [email protected] - COLLE UMBERTO (TV) V. Cardenzin, 12 (0438)394065 [email protected] V. Mayr, 90/a - Tel. 349 7442455 [email protected]Ì V. F.Orsini, 19 gruppo.sai.forlì@sathyasai.itLIVORNO - LORENZANA (PI) V. Colle Alberti, 23 [email protected] (VI) Viale Vicenza, 2 Tel. 335 5834701 [email protected] (CO) V. S.G.. Emiliani, 33/A Tel. (347) 0119677 [email protected] TERME P.le Leopoldo, 2 [email protected] V. Boldoni, 8 Tel. (329) 7445775 [email protected] V. Martini, 110 Tel. (0577)281382 - 356795 [email protected]

GRUPPI BHAJAN

CASATENOVO (LC) V. san Gaetano,11 Tel. (039) 9297011Coordinatore: Renato Billo - email: [email protected] E Coordinatore: Paolo Startari - email: [email protected] E V. Millio, 53 Tel. (011) 4115083Coordinatore: Guido Fedele - email: [email protected]

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(Collana Vahini)Aforismi Vedici (Sûtrâ Vâhinî) [SV]La Conoscenza (Jñâna Vâhinî) [JV]La Scienza di Dio (Vidyâ Vâhinî) [VV]La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), I° vol. [RV-I]La Storia di Râma (Râmakata Rasavâhinî), II° vol. [RV-II]Domande e Risposte (Prashnottara Vâhinî) [PUV]Il Fiume delle Upanishad (Upanishad Vâhinî) [UV]Il Gioco di Dio (Lîlâ Kaivalya Vâhinî) [LKV]La Pace Suprema (Prashânti Vâhinî) [PSV]La Via della Meditazione (Dhyâna Vâhinî) [DV]La Verità di Sai (Sathya Sai Vâhinî) [SSV]La Legge Morale (Dharma Vâhinî) [DhV]Storie Gloriose del Signore (Bhagavatha Vâhinî) [BhV]Gli Insegnamenti di Dio (Gîtâ Vâhinî) [GV]L’Amore di Dio (Prema Vâhinî) [PV]Dissolvere i Dubbi Spirituali (Sandeha Nivarini) [SN]

(Collana Discorsi) di Sai BabaDiscorsi 1988/89, I° vol. [D89-I]Discorsi 1988/89, II° vol. [D89-II]Discorsi 1963-65 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. IV) [D65]Discorsi 1964-67 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. V) [D66]Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. VI) [D67]Discorsi 1967-68 (SATHYA SAI SPEAKS VOL.7&8) [D68]Discorsi 1983 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVI) [D83]Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XVII) [D84]Discorsi 1984 (SATHYA SAI SPEAKS VOL. XIX) [D86]

(Collana Biografie)La Vita di Sai Baba (N. Kasturi)La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), I vol.La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), II vol.La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), III vol.La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), IV vol.

(Collana Educazione)Discorsi agli StudentiCorso Estivo 1972 [CE72]Corso Estivo 1978 [CE78]Corso Estivo 1990 [CE90]Corso Estivo 1993 [CE93]

PeriodiciMother Sai, bimestrale + Crescere Insieme

Mother Sai Publications(EDIZIONI MOTHER SAI)

e-mail:[email protected] Web: www.mothersaipublications.it

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Altre Pubblicazioni DisponibiliColloqui (CQ)Mother Sai Speciale (6a Conferenza Mondiale)Diario Spirituale 1 [DS1]Diario Spirituale 2 [DS2]Diario Spirituale 3 [DS3]Dhyâna: la Meditazione secondo gli insegnamenti di Sai BabaCanti devozionali (Libro dei bhajan, Testi).Canti devozionali (Libro dei bhajan, Accordi).Canti devozionali (Libro dei bhajan, Esercizi).Atti del I° Convegno dei Responsabili dei Centri Sai MondialiSadhanaGuida all’ashram di Prashanti NilayamRacconti e Parabole Vol. I (Chinna Katha vol I)Racconti e Parabole Vol. II (Chinna Katha vol II)Pensiero del Giorno (365+1 pensieri, per ogni giorno dell’anno)

Altri AutoriAlla scoperta della veritàA spasso con DioGemme di SaggezzaGrazie SwamiMessaggio d’AmoreHo visto la luceIncontrare DioL’Eterno MiraggioPurificare il Cuore (Purifying thr Heart)Ricordando Sai (Sai Smaran)Sai Baba Fiamma d’AmoreSai Baba: la rivelazione continuaSai Baba, l’Uomo dei miracoliSri Sathya Sai Gita-Tutto sulla spiritualitàSatha Sai Baba e l’Educazione dei Figli (Sathya Sai Parenting)Sathya Sai Baba: Colui che dimora nel Cuore (Hrudaya Nivasini)Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî MantraViaggio con Sai (Sri Sathya Sai Anandadayi)Visione del Divino.

Audiovisivi:Audiovisivi:Audiovisivi:Audiovisivi:Audiovisivi:Shivarathri Sandesh (VHS) Le percussioni, parte I (VHS)Shivarathri Sandesh(VHS) Le percussioni, parte II (VHS)Video Story (VHS) Il Medico Divino (VHS)Tecnica di canto (Audiocass.) Gâyatrî Mantra (Audiocass.)Embodiment of Love Vol I(CD musicale) Embodiment of Love Vol II(CD musicale)Bhajanam (CD musicale) Sâitrî – I tre Sai Gâyatrî Mantra(CD musicale)Dyana, la Meditazione negli Insegnamenti di Sri Sathya Sai Baba(CD musicale)Scuola bhajan interattiva (N°2CD ROM) Gâyatrî Mantra (CD musicale)Avo Sai (CD musicale) Le sue Opere nel Sociale (DVD Video)Alla Scoperta della Verità (DVD Video) La Creazione (DVD Video)

Sai Gange (DVD Video) Compleanno 2005 (DVD Video)Shivarathri 2002/2003/2004 (CD video) Guru Purnima 2002/2003/2004 (CD video)Compleanno 2002/2003/2004 (CD video) Brahmanandam (CD video)

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In Preparazione:La Vita di Sai Baba (Satyam Shivam Sundaram), V vol.

NB.– Tutte le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o invian-do un fax a:Mother Sai PublicationsSathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,via Umbria 19, 20093 Cologno Monzese (MI); Italytel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25118399

NB.– Tutte le pubblicazioni sopraelencate si possono avere telefonando o invian-do un fax a:Mother Sai PublicationsSathya Sai Books and Publications of Italy, magazzino e sede operativa,via Umbria 19, 20093 Cologno Monzese (MI); Italytel. 02 26708288 (lunedì h.19:30-21); fax 02 25371063

“Il giusto piano di studio consiste nel leggere, riflettere e applicareregolarmente alla vita quanto appreso.” Sai Baba