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rivista tecnologica di racing, expotech modena 2010
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2010 Edizione speciale Ottobre 2010 ISSN 1866-7309
www.motorsport-guide.com
motorsport-guidemotorsport-guideRivista tecnologicadi Racing
IRL Dallara chassis Nuove regole liberano le parti aerodinamiche per la nuova vettura – p. 14
Porsche 911 GT3 R HybridLa tecnologia della Porsche 911 GT3R
Hybrid – p. 26
Semaforo sul verde Il »motore mondiale« viene con turbo ed iniezione diretta – p. 20
Novità tecnologiche Nuovi pro-dotti e progetti internazionali – p. 10
Porsche Panamera S Superstars Dopo 20 anni nel motorsport, N.Technology lancia la nuova Porsche Panamera S – p 32
stampa
CO2
neutrale
Il futuro di Racing?Vetture hibridi ed elettriche da competizione
RP 0,2 > 1000
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Un nuovo modo di design con gli acciai ultra resistenti di BILSTEIN.
motorsport-guide 3
edizione specialeEditoriale
Redazione: motorsport-guide.comMichael Hackethal, Wolfgang Sievernich Parscheider Str. 49, 53567 Asbach, GermaniaTel.+49 (0)2683 938-222, Fax -223Inviate le vostre e-mail a [email protected].
Collaboratori: Gustav Büsing, Christoph Kragenings, Arianna Maugeri, Wolfgang Monsehr
Marketing: Wolfgang Sievernich, speedcom Presse Stiftsstraße 13–15, 50171 Kerpen, Germania Tel.+49 (0)2237-56 17 88, Fax +49 (0)2237-56 17 89, [email protected]
Tiratura: 5.000 copie
Pubblicità: per informazioni e ordini, contattare Bertram Amorth <[email protected]> o Arianna Maugeri <[email protected]>
Informazione legale
Benvenuti!
In un mondo che cambia molto velocemente, i manager nel
settore del motorsport devono poter fare affidamento sui propri
contatti personali. Una fiera quale Motorsport ExpoTech a Mo-
dena rappresenta un’ottima opportunità per ampliare i propri
contatti e per entrare in relazione d’affari con nuovi fornitori e
clienti. Ma come fare perché ciò si realizzi?
«Quando i venti del cambiamento iniziano a soffiare, alcuni
costruiscono muri. Altri costruiscono mulini a vento.» Questo proverbio cinese riesce a esprimere tutto
in poche parole. In periodi di globalizzazione, i confini nazionali non riescono a tenere lontana la con-
correnza. Questo rappresenta un’enorme opportunità purché si conoscano le persone giuste!
motorsport-guide, la rivista internazionale dedicata alla tecnologia del motorsport e riservata agli
addetti ai lavori, porta i professionisti del settore dalla Germania a Modena supportandoli con contatti
internazionali. Aiuta a fare business in entrambe le direzioni grazie ad un’ampia gamma di supporti
quali comunicati stampa e traduzioni on-line, un database ricco di indirizzi e la pubblicazione sulla
rivista di notizie e articoli approfonditi legati al settore.
Il mondo del motorsport è estremamente innovativo. Ogni mese vede la creazione di molti nuovi
prodotti che riteniamo sia una buona idea presentarvi con ricchezza di particolari, così che li possiate
valutare adeguatamente. Comunicateci le vostre opinioni e chissà che non si possa dar vita a un busi-
ness per voi.
Vi auguriamo giorni molto proficui al Motorsport ExpoTech con buoni contatti,
feedback positivi, molti ordini e nuove idee!
Wolfgang Sievernich Michael Hackethal
Editori di motorsport-guide
Editoriale
Immagine di copertina: flywheel della Porsche 911 GT3R Hybrid
motorsport-guide4Contenuto
contenutoMotorsport ExpoTech 6
Progetti e prodotti 10
Nuovo chassis Dallara per il 2012 14Costruzione di una nuova sede di produzione ad
Indianapolis, nuove regole liberano le parti aerodinamiche
Kart elettrici 18Svilupmenti nel kart
Semaforo sul verde per il »motore mondiale« 20WRC e WTCC danno l‘esempio dal 2011: con 1.600cc di
cilindrata, turbo ed iniezione diretta
Il cuneo più veloce al mondo 24La Lancia Stratos compie 40 anni
»Con il Race-Lab sulla Nordschleife« 26Porsche è stato il primo a presentarsi in pista
con un ibrido competitivo: la tecnolologia della
911 GT3R Hybrid in detaglio
Panamera Power 32Il progetto Superstars di N.Technology
Prodotti nuovi per il Racing
SF Motorsporttechnik – nuovi prodotti
idraulici e pneumatici: p. 11
stahlbus – nuovo
tappo dell‘olio
brevettato con
chiusura a val-
vola: p. 10
Drexler – cambio sequenziale con
6 marce Gearbox-Kit: p. 12
»Motore mondiale« –
WRC e WTCC danno
l‘esempio dal 2011: p. 20
»Con il Race-
Lab sulla
Nordschleife«
– la Porsche
911 GT3R
Hybrid in
detaglio: p. 26
Panamera Power –
il progetto Superstars
di N.Technology: p. 32
In motorsport-guide you will fi nd them.
Now there is a magazine that does not care for rumours,
but gives you facts and fi gures about the technology and business in racing.
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motorsport-guideRivista tecnologica di Racing
motorsport-guide6Motorsport ExpoTech
Motorsport ExpoTech torna, per la
terza edizione, il 13 e 14 ottobre
a ModenaFiere.
Nel corso della due giorni per soli addetti
ai lavori vengono presentate le novità del
settore motorsport, dalla progettazione alla
subfornitura, dal prodotto finito ai materiali
innovativi. La mostra convegno internazi-
onale dedicata ai materiali, le tecnologie, i
prodotti e i servizi legati al motorismo da
competizione fornisce ai leader della com-
mittenza - ancora una volta - l’opportunità
di confrontarsi con gli esperti della tecnolo-
gia e il meglio della subfornitura.
Presenti al Salone modenese le migliori
aziende italiane e straniere in ambito della
componentistica e della progettazione,
per tutti i mezzi da competizione: dalle
auto alle moto, al kart, fino alla nautica
e all’aerosport, oltre che nel campo della
difesa e aerospaziale, per una manifestazio-
ne che si riafferma, nel panorama europeo,
come chiave dell’eccellenza del mercato
italiano.
Un giro d’affari di oltre tre miliardi di
euro in tutto il mondo: è quanto muo-
ve l’industria del motorsport. Mentre le
aspettative si fanno più ottimistiche per
l‘intero settore automotive, si conferma
l‘interesse da parte dei partner stranieri per
il Salone modenese, con entusiastiche testi-
monianze dai principali soggetti internazi-
onali e la voglia di ripartire in pole position
dopo la parentesi critica del settore di questi
mesi. La nicchia high tech del motorsport
e i vicini settori di aerospazio e difesa
promettono infatti molto bene e a Motor-
sport ExpoTech 2010 sono attesi numerosi
espositori e visitatori provenienti da tutto il
Motorsport ExpoTech 2010
Il mondo del motorismo si riunisce a Modena
motorsport-guide 7 Motorsport ExpoTech
13 ottobre, ModenaFiere ore 9.30-17.00
L’Autovettura sportiva dal motore al telaio Nuove soluzioni tecniche e progettuali per motori e veicoli ad alte prestazioni. In collaborazione con Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Facoltà di Ingegneria di Modena, Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Coordinatore: Preside Prof. Giuseppe Cantore• L’utilizzo della fluidodinamica compu-
tazionale per lo sviluppo di soluzioni motoristiche ad alte prestazioni – Fa-coltà di Ingegneria di Modena
• Evoluzione e prospettive future per i motori in Formula 1 – Ferrari Ges
• Simulatori di guida: le ragioni, i van-taggi, le possibili applicazioni – Univer-sità degli Studi di Parma – Dallara
• Analisi CFD e FEM per la caratteriz-zazione termo-meccanica a fatica di motori ad alte prestazioni – Facoltà di Ingegneria di Modena
• Light weight materials in sport cars industries – Lamborghini
• La modellazione di problematiche altamente non lineari nella simulazi-one agli elementi finiti di componenti motore – Ducati Motor
• Progettazione di un simulatore di guida per vetture da competizione
Aerodinamica Del Veicolo In colla-borazione con Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Facoltà di Ingegneria di Modena, Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Coordinatore: Ing. Enrico Stalio• L’evoluzione dell’aerodinamica di F1 –
Ferrari Ges• Utilizzo di procedure di ottimizzazione
aerodinamica in campo automobilistico – Università di Pisa
• Aerodinamica dei veicoli da competizi-one: tecniche numeriche e sperimentali – Università La Sapienza di Roma
• Formula ACI-CSAI Abarth: il progetto aerodinamico della nuova vettura ad-destrativa di Tattus Racing – Tatuus
14 ottobre, ModenaFiere ore 9.30-17.00
Sistemi controllo motore e applicazio-ni elettriche e ibride in ambito auto-motive
In collaborazione con Università degli Studi di Parma. Coordinatore: Prof. Franceschini, Prof. Pavan• Interventi da parte dell’Università di
Bologna, Magneti Marelli, Università di Parma
I materiali del III millennio: un‘opportunità per il settore automo-tive
In collaborazione con Università degli Sudi di Modena e Reggio Emilia – Fa-coltà di Ingegneria di Modena – Dipar-ti mento di Ingegneria dei Materiali e dell‘Ambiente. Coordinatore: Prof. Tiziano Manfredini • I nuovi acciai per impieghi automotive
– DIMA U
Università degli Studi di Modena e Reg-gio Emilia• Applicazioni industriali delle tecniche
neutroniche nel settore automotive – Studio d‘Ingegneria Rogante
• Surface Engineering nel settore au-tomotive – Università La Sapienza di Roma
• Ceramici e compositi ceramici ad alte prestazioni – Politecnico di Torino
• Le materie plastiche nel settore auto-motive – DIMA Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
• Superfici di titanio ad alte prestazioni – Politecnico di Milano
Terza edizione Compositi Expo-Con-gress, Congresso dedicato alle tecno-logie dei materiali compositi a matrice polimerica, ceramica e metallica per i settori: automobilismo, motociclismo, nautico e aeronautico.
13 ottobre, ModenaFiere ore 9.30-17.00
• La tecnologia TEMPEST per la sicurezza e protezione dei dati aziendali – SIGINT Srl
• Materiali compositi multifunzionali – smart materials – CETMA
• Strutture in composito da materiali a ma-trice polimerica per il settore aerospaziale – Universita’ del Kazan
• Fibre di rinforzo tradizionali, innovative e di tecnologie di trasformazione – Angeloni
• I materiali innovativi per il trasferimento tecnologico: le ultime novità nel campo dei compositi – MATECH
• Idra: una monoposto in fibra di carbonio per competizioni di basso consumo – Po-litecnico di Torino
• Il valore della Certificazione nei Processi Costruttivi – ANCCP
• I sistemi ottici per la Reverse... Una rivolu-zione per il controllo qualità – AGIOTECH
• Il fissaggio meccanico di componenti realizzati con materiali compositi a varie matrici – Special Insert
• Processi di lavorazione nell’ambito delle operazioni di fresatura e foratura di mate-riali compositi con fibre di carbonio e non solo per l’industria dei veicoli – DORMER
• Produzione, per presso termofrattura di Skintec, di articoli strutturali: un case study di alta produttività – Structura
• Liquid Injection way – Isojet • Progettazione, Simulazione, Produzione di
materiali compositi, la soluzione completa e integrata di Dassault Systemes – Das-sault Systèmes
• Requisiti della matrice – materiali com-positi utilizzati per la fabbricazione di alianti e piccoli aerei (Produzione adesivi strutturali) – SIKA
Inoltre il giorno 14 ottobre, si parlerà anche:
• Finiture Polimeriche e Finiture Galvani-che
• Efficienza, economia e sostenibilità nell‘utilizzo di nuovi materiali nella costruzione delle imbarcazioni.
motorsport-guide8Motorsport ExpoTech
mondo: da Svezia, UK, Germania e Austria
e perfino da Repubblica Ceca e Russia.
Gli organizzatori della mostra convegno
modenese hanno rinnovato anche per
quest’anno la partnership con la Motor-
sport Industry Association – The MIA
– l’associazione che raggruppa i maggi-
ori professionisti del motorsport inglese,
che ha favorito questa notevole presenza
dall’estero di espositori e visitatori.
Nel corso del terzo appuntamento dedicato
al motorismo sportivo si potrà anche di
nuovo usufruire dell’International Business
Lunge, un’area interamente dedicata agli
incontri b2b e riservata ai soli espositori e
ai buyer accreditati.
Numerosi poi gli incontri altamente specia-
lizzati organizzati nell’ambito della mostra
convegno, in collaborazione con la Facoltà
di Ingegneria dell’Università di Modena e
Reggio Emilia – la principale nel comparto
motoristico – e DemoCenter-Sipe, Centro di
Innovazione e Trasferimento Tecnologico.
Alla due giorni motoristica sono in pro-
gramma una serie di convegni dedicati
all’Aerodinamica, alle più recenti tecniche
e tecnologie di progettazione per motori e
veicoli ad elevate prestazioni, all’impiego
dei materiali del III millennio e tanto altro.
Il tutto avvalendosi di esperienze portate
direttamente da tecnici delle più qualificate
aziende del settore, tra le quali Ferrari, Du-
cati, Lamborghini, Dallara, Tatuus, Magneti
Marelli e altre ancora.
Proprio l’impiego dei materiali innovativi e
compositi nell’intera filiera delle automotive
e del racing – dal kart all’aviazione, dalla
nautica ai mezzi speciali da competizione –
è al centro della terza edizione di Compositi
Expo-Congress, la mostra convegno realiz-
zata all’interno di Motorsport ExpoTech in
collaborazione con l’Associazione Octima.
Nell’ambito di Compositi Expo si parlerà
non solo di Smart materials, materiali
compositi multifunzionali, di resine termo-
plastiche e di come la tendenza al riciclo
tocchi oggi anche questo settore, ma anche
di sicurezza e protezione dei dati aziendali,
sistemi di digitalizzazione 3D a tecnologia
ottica per strutture in composito e utensili
per la lavorazione dei materiali compositi.
Motorsport ExpoTech ha promosso attiva-
mente nei mesi passati il mercato italiano
all’estero. L’estate scorsa, infatti, la mostra
convegno e
alcune realtà
italiane del
settore motor-
sport hanno
incontrato, a
Londra e a Co-
lonia, numerose
aziende inglesi
e tedesche, in
un road show
dedicato al
mercato del motorsport italiano e all’high
performance engineering.
Nel corso dei due appuntamenti i delegati
stranieri hanno assistito alla presentazione
di alcune delle eccellenze tecnologiche ita-
liane, oltre che di una selezione di aziende
espositrici a Motorsport ExpoTech – in vista
della missione business di ottobre a Mode-
naFiere – ed è stato tracciato un profilo del-
lo stato del nostro mercato, offrendo spunti
e riflessioni sulle opportunità di business
con l’Italia.
Motorsport ExpoTech è un marchio di
proprietà della Camera di Commercio di
Modena e ha già avuto il Patrocinio di
diverse tra le più importanti associazio-
ni tecniche di settore, come quello della
Federazione Motociclistica Italiana, della
Federazione dei distretti italiani, di ACI
CSAI, dell‘Associazione Italiana Ingegneri
dei Materiali e dell‘Associazione Italiana di
Prototipazione Rapida. [•]
motorsport-guide10Progetti e prodotti
L’azienda tedesca Stahlbus ha completa-
mente rivoluzionato il funzionamento del
classico tappo di scarico dell’olio. Il dis-
positivo brevettato da Stahlbus prevede la
sostituzione del vecchio tappo dell’olio con
il nuovo meccanismo che rimane avvitato
alla coppa dell’olio. Il cambio olio avviene
semplicemente svitando il tappo di protezi-
one del dispositivo e una valvola a sfera al
suo interno impedisce qualsiasi fuoriuscita di
olio dalla coppa. Con una leggera rotazione
si inserisce il raccordo in dotazione, mentre
un o-ring garantisce una tenuta permanente.
Solo ad avvenuto bloccaggio del raccordo nel
dispositivo l’olio defluisce in modo controlla-
to nel tubo in silicone e può essere recupera-
to senza alcuna perdita.
La soluzione brevettata da Stahlbus impedis-
ce qualsiasi schizzo improvviso di olio bol-
lente o la formazione di pozzanghere oleose
indesiderate. Il dispositivo è particolarmente
indicato per gli ambienti più sensibili, come
nelle vicinanze di corsi d’acqua o riserve id-
riche protette e nelle zone boschive (e quindi
in zone di rally automobilistici). Ma anche il
vantaggio di un cambio olio più veloce basta
di per sé a rendere questa soluzione perfetta.
Inoltre, il nuovo tappo dell’olio è particolar-
mente indicato per gli appassionati di auto
d’epoca, i quali non dovranno più confron-
tarsi con filettature difettose.
Lo speciale tappo e il raccordo in dotazione
sono in acciaio di alta qualità, sono costru-
iti e nichelati in Germania con macchine a
controllo
numerico. Il
dispositivo
è disponibi-
le a partire
da 34,95
Euro ed è
realizzato
in diversi
diametri e versioni, tra le quali anche un
modello speciale in alluminio per competi-
zioni, dotato di appositi fori per la coppiglia
di sicurezza. Sulla base delle indicazioni del
cliente, vengono anche eseguite realizzazioni
speciali.
Stahlbus GmbH, Martin Maszull
Tel. +49 2324 90 22 922, www.stahlbus.de
Stahlbus presenta il nuovo tappo dell’olio brevettato con chiusura a valvolaIl meccanismo di chiusura consente un cambio olio pulito, veloce e senza alcuna perdita
Läuft bestens Mit ihrem durch-dachten Ventilmechanismus erlaubt die Stahlbus-Ölablass schraube saubere und schnelle Ölwechsel, das Gewinde in der Ölwanne wird geschont
Shell Racing Solutions ha siglato all’inizio
dell’anno un contratto con Roma Formula
Futuro, società del Gruppo Flamini, per la
collaborazione tecnica e per la fornitura
di carburante da competizione alle Super-
stars Series italiane.
Destinatari sono sia
le Superstars Series
riservate alle berline
Turismo, sia la nuova
Serie GT-Sprint, intro-
dotta nel 2010.
»Siamo felici di esse-
re i fornitori ufficiali
delle Serie SUPER-
STARS e GT SPRINT per il 2010« ha com-
mentato Don van Valkenburgh, manager
commerciale del settore Global Motorsports
& Automotive della Shell Racing Solutions.
»Desideriamo avviare una collaborazione a
lungo termine tra la Shell Racing Solutions
e ROMA FORMULA FUTURO.«
A queste parole hanno fatto eco quelle di
Peter Fordemann, Business Development
Manager della Shell Racing Solutions: »In
quanto azienda fornitrice di prodotti al
top della tecnologia per il motorsport, è
importante per Shell Racing Solutions la-
vorare con partner professionali del settore
e riteniamo che la collaborazione che sta
per essere avviata per questa stagione con
la SUPERSTARS SERIES e SUPERSTARS GT
SPRINT porterà ottimi risultati per entrambi
le parti.«
Shell Racing Solutions, oltre ad essere
fornitore conosciuto in tutto il mondo di
carburanti e oli, si è affermato e ha fissato
nuovi standard in diversi settori, che spazi-
ano dalle monoposto, alle stock car, ai drag
racing e ai rally.
Shell Racing Solutions, Peter Fordemann,
Shell Racing Solutions sigla contratto con la Superstars SeriesIl produttore di oli minerali diventa fornitore ufficiale delle Serie italiane Turismo e GT
motorsport-guide 11 Progetti e prodotti
SF Motorsporttechnik progetta,
costruisce e distribuisce compo-
nentistica per competizioni au-
tomobilistiche, motociclistiche
(F1, GT, MotoGP, ecc.) e per il
settore aeronautico. Le principa-
li competenze dell’azienda sono
dedicate alla realizzazione di
componenti idraulici e pneuma-
tici. Presso lo stand in fiera ven-
gono esposte le ultime novità
nell’ambito dell’alimentazione
del carburante.
L’esposizione comprende l’intera gamma di pompe, che è stata
ulteriormente ampliata, i raccordi dry-break, le valvole e i filtri
personalizzati le cui versioni usate su larga scala erano state
concepite originariamente per progetti nell’industria aeronautica.
Tutti i componenti possono essere utilizzati senza alcun limite sia
sugli impianti standard con i carburanti convenzionali che con i
carburanti alternativi. Inoltre, su richiesta, possono essere oppor-
tunamente personalizzati.
Altre importanti novità sono le apparecchiature
per i pit box, come i sistemi esterni preriscalda-
tori per motore e cambio e i moduli pompanti
per il rifornimento e lo scarico dei serbatoi, at-
tività che possono essere eseguite con modalità
diverse l’una dall’altra.
La gamma SF Motorsporttechnik esposta in fie-
ra comprende anche i componenti per solleva-
tori pneumatici, che si contraddistinguono per
l’estrema leggerezza, compattezza e affidabilità
e con i quali è possibile anche realizzare, su
richiesta, sistemi completi.
Persona di contatto in fiera è l’ing. Martin Spi-
ckermann, responsabile di sviluppo e amministratore dell’azienda,
che da anni opera con successo nel settore high-tech delle compe-
tizioni motoristiche.
Se siete interessati potete rivolgervi direttamente a noi o al nostro
partner di vendita Gieffe Racing Parts.
Gieffe SRL Racing Parts, Tel.:+39 0131 216505, [email protected]
SF Motorsporttechnik, Tel. +49 6253 238652,
www.sf-motorsporttechnik.de
Prodotti idraulici e pneumatici high-tech di SF Motorsporttechnik
Componentistica per competizioni automobilistiche e motociclistiche
Dal 1969 Continental sviluppa e costruisce
ad Aachen(Germania) contenitori flessibili
per carburanti con diverse specifiche. Appli-
cazioni sono per esempio aerei, elicotteri,
barche, veicoli blindati e vetture da corsa;
sempre rispettando e relative specifiche.
Così anche la specifica FIA FT-3 e FT-3.5.
Adoperando materiali collaudati in aeronau-
tica garantisce la massima affidabilità con
un peso basso. Procedure studiate facilitano
la produzione di qualsiasi forma e geome-
tria. Costruttori rinomati si fidano della
»Qualità di Aachen«.
Per ulteriori informazioni Vi invitiamo di
contattare:
Continental Reifen Deutschland GmbH
Rainer Sokoll
Philipstrasse 15, D-52068 Aachen
Continental contenitori di sicurezza per carburanteApplicazioni sono per esempio aerei, elicotteri, barche, veicoli blindati e vetture da corsa
motorsport-guide12Progetti e prodotti
Il fornitore di servizi di sviluppo
Heggemann autosport ha investito
la propria esperienza in un sistema
di bilance per la determinazione dei
carichi sulle singole ruote, con il
quale è anche possibile misurare o,
rispettivamente, calibrare in maniera
affidabile convergenza e campana-
tura della vettura da gara.
A Büren, in Vestfalia, il sistema è
stato dotato di un trasmettitore di
dati senza fili che funziona nel giro
di pochi minuti. I dati registrati
vengono elaborati da un dispositivo ad uso
manuale oppure da un computer portatile
con un software di misurazione ed imple-
mentazione programmato appositamente. In
opzione possono essere aggiunti dei sensori
angolari per la precisa misurazione della
campanatura. Il carico massimale per ruota
è di 500 kg.
Nel pacchetto di fornitura del sistema sono
inclusi:
Quattro bilance per la misura-
zione del carico su ogni ruota
con trasmettitore radio, quattro
ruote di rilevamento incluso
laser con scala di misurazione
per la campanatura, un laser di
livellamento con supporto per la
calibrazione delle bilance sotto
le ruote, una stazione di carica
batterie, un computer portatile o
un dispositivo manuale per la vi-
sualizzazione, un righello per la
determinazione della carreggiata
ed una valigia da trasporto.
HEGGEMANN autosport GmbH
Frank Dittmann, Tel. +49 2955 7610-510,
www.heggemann-autosport.com
Circa un anno fa’, Drexler ha presentato
il kit del cambio DGB12 svi-
luppato in casa, che sos-
tituisce i parti meccanici
del cambio originale
Volkswagen MQ350.
Nel frattempo già
diversi clienti stanno
godendo i vantaggi del
così detto DGB012:
• Alberi e ingranaggi
sono dimensionati fino
a 600 Nm
• Molti rapporti disponibili
• la costruzione di rapporti personalizzati
è possibile
• Il differenziale autobloccante Drexler fa
parte del kit
• Vari angoli delle rampe sono disponibili
• Un meccanismo per variare il precarico
è come optional disponibile
• Inserimento delle marce
velocissimo per meccanica
speciale
• Geometria degli ingranaggi
ottimizzata per un innesto
marce veloce
• Breve corsa per
l’inserimento delle
marce
• Cilindri per azionamento
cambio disponibili per sis-
temi pneumatici, idraulici
o magnetici
• Sistema di bloccaggio della posizione
neutrale e della retromarcia con cavo
meccanico
Per domande o più informazione chiedia-
mo di contattare nostro distributore per
l’Italia: Arcotechniques Italia srl
Bertram Amorth, +39 045 680 1936,
Heggemann autosport presenta un sistema di piastra per piani multifunzionale Trasmissione dei dati senza fili su portatile, layout robusto per un impiego in pista
Nuova DGB012 della Drexler Motorsport GmbH
Partenza programmata per il cambio sequenziale con 6 marce Gearbox-Kit per il
cambio Volkswagen MQ350
motorsport-guide estende i contatti internazionaliNuovi collaboratori per il marketing in
Italia e in Inghilterra
motorsport-guide ha raggiunto un
accordo con l’agenzia di marketing e
pubblicità Sintura, situata nel Cheshire
in Gran Bretagna, per rafforzare la
presenza internazionale di Motorsport-
guide. Per la pubblicità in UK, invitiamo
a contattare Eugene Tansey, Account
Director Sintura, cell. +44 (0)777 565
8845, [email protected].
Anche per l’Italia e la Svizzera ci
avvaliamo di collaboratori competenti e
qualificati: Arianna Maugeri e Bertram
Amorth sono ormai da anni operativi nel
settore del motorsport internazionale.
Per la pubblicità su Motorsport-guide in
Italia, invitiamo a contattare:
motorsport-guide Italia: Arianna Maugeri,
+41 76 576 26 11,
Bertram Amorth, Tel. +39 340 700 1244,
motorsport-guide 13 Progetti e prodotti
Oltre all’impianto di scarico sportivo per la
versione stradale della Renault Clio III
RS, lo specialista tedesco delle marmitte
Bastuck ha realizzato un impianto specia-
le per le versioni CUP (CUP e CUP Phase
2) le cui prestazioni, rispetto all’impianto
Cup, sono state migliorate. L’impianto si
può montare sulle auto del Gruppo A e
del Gruppo N ed è st speciale cataliz-
zatore motorsport HJS 100 celle di ulti-
ma generazione. L’impianto può essere
montato solo completo e pesa in tutto
solo 10,15 kg (terminale, catalizzatore
e tubi di collegamento).
È possibile eventualmente montare
anche un collettore a ventaglio BASTUCK otti-
mizzato (senza pre-catalizzatore). A tale scopo
deve essere opportunamente accorciato il tubo
di collegamento nella parte frontale.
BASTUCK & Co GmbH, Rainer Bastuck
+49 6881 9249101
Il costruttore di freni americano Hawk ha
sviluppato per le sue pastiglie delle piastre
di supporto in carbonio ora brevettate. Per
ridurre la massa non sospesa della ruota, con
le nuove piastre di supporto in fibra di car-
bonio, il risparmio ammonta a circa un terzo
del peso. Il calcolo esemplativo, effettuato su
una pinza BREMBO a 6 pistoncini come viene
utilizzata spesso in vetture GT e turismo, por-
ta ad un risparmio di 0,5 Kg a ruota. Inoltre
la nuova piastra di supporto dispone di una
migliore distribuzione del calore grazia alla
struttura in carbonio. Attualmente il nuovo
prodotto si trova ancora in fase di sviluppo,
ma Hawk conta di proporlo sul mercato entro
il 2010.
Hawk adopera fibra di carbonio per tutte le
pastiglie finalizzate al motor sport, al posto di
mescole organiche della concorrenza. Questo
comporta un più ampio arco di temperatura
sfruttabile, a seconda dell’impiego, da 0°C
a fino 800°C. Le vetture sport e rally spesso
utilizzate in Europa
possono così con-
tare su una risposta
più veloce, una
funzionalità meno
stressante per i dischi ed i migliori valori di
decelerazione del freno. In Europa i freni
Hawk sono disponibili tramite KS Motorsport.
KS Motorsport, Rainer Kamphausen
Tel. +49 2271 44905
Nuova piastra di supporto pastiglie in carbonio per freni Hawk
Risparmio sul peso e miglior asporto del calore, piastre di supporto pastiglie in carbonio riescono a sfruttare
un più ampio spettro di temperatura
Sin dal primo impiego in una competizione mo-
toristica il sistema elettronico di iniezione diretta
di benzina di Bosch ha registrato enormi successi:
nel 2001 l’Audi festeggiava una doppia vittoria alla
24 ore di Le Mans. Era la prima volta, infatti, che
veniva montata l’iniezione diretta di benzina di Bosch Motorsport sul-
le Audi R8. Le vittorie delle vetture dotate di questa tecnologia si sono
ripetute anche negli anni seguenti (fino al 2005 compreso).
Bosch Motorsport ha sviluppato un nuovo design per il sistema di
iniezione diretta di benzina in linea con i requisiti Global Race Engine.
Il sistema è costituito da una potente centralina della famiglia MS 5,
da un finale di potenza e da componenti idraulici (pompa ad alta pres-
sione, valvole di iniezione ad alta pressione con valvola di
regolazione pressione integrata).
Bosch utilizza prodotti costruiti su larga scala adattati
per l’impiego sportivo. Grazie alla stretta collaborazio-
ne con la casa madre, Bosch Motorsport è in grado di
conformare i sistemi di iniezione diretta alle specifiche
richieste del cliente. Un’ulteriore possibilità offerta da
Bosch Motorsport è la configurazione su misura del
getto delle valvole di iniezione ad alta pressione.
La valvola HDP 5 si distingue per dimensioni compatte e peso ridot-
to. Con un semplice collegamento alla testata, la valvola genera una
pressione standard di 200 bar nel condotto del carburante. La pompa
viene azionata da una camma addizionale sull’albero a camme. Su
richiesta, Bosch Motorsport fornisce diversi profili di camma adeguati
alle esigenze del motore.
Bosch Motorsport, +49 7062 911 79101, [email protected]
L’iniezione diretta di benzina di BoschNuovo design per il sistema, componenti alle specifiche richieste del cliente
Nuovo impianto di scarico sportivo BASTUCK per Renault Clio III RS »CUP« e »CUP Phase 2«
Impianto motorsport dalle prestazioni ottimizzate con catalizzatore omologato da DMSB
e FIA, disponibile come impianto completo con catalizzatore motorsport HJS a partire dal
collettore a ventaglio.
motorsport-guide14US Motor Sport
Le decisioni per il futuro a lungo termine sono prese: a metà
luglio, in occasione di una presentazione nella sala da
concerto di Indianapolis é stata presentata l’IndyCar del
futuro, che dal 2012 sostituirà il pacchetto Dallara/Honda/Firesto-
ne. L’ordine é stato dato dal cosiddetto »Iconic-Team«, un gruppo
di esperti composto da sette signori che hanno raggiunto fama ed
onore in diverse discipline del motorsport. Questi ultimi sono stati
reclutati dall’attuale manager dell’IndyCar Randy Bernard, per svi-
luppare in diversi meeting un accettabile concept per questo sport.
L’Iconic-Team, composto da Brian Bernhard (IndyCar-Competition-
Director), Tony Cotman (precedente ChampCar-Competition-Direc-
tor ed attuale consulente della serie IndyCar), Rick Long (Elabora-
tore di motori per la IndyCar e la serie IndyLights), Gil de Ferran
(vincitore della Indy 500 nel 2003 ed attuale possessore della team
Dragon-Racing nella serie IndyCar), Tony Purnell (Fondatore di
Pi-Research), Neal Ressler (precedente capo di Ford und Jaguar) ed
Eddie Gossage (Direttore del Texas Motor Speedway a Fort Worth),
si è preso la cura di una soluzione diplomatica.
Scetticismo ed entusiasmo
La decisione è stata tuttavia accolta con grande sorpresa da parte di
alcuni titolari di squadre. »Quello che ho visto oggi alla presentazi-
one ad Indianapolis non è nulla di completo«, dice un pluriennale
possessore di scuderia, il quale preferisce rimanere anonimo. Ed
effettivamente la decisione del gruppo di esperti è molto partico-
lare: dal 2012 Dallara progetterà e costruirà le monoscocche e le
Indy Racing League
Nuovo chassis Dallara per il 2012Costruzione di una nuova sede di produzione ad Indianapolis, nuove regole liberano le parti aerodinamiche
Text: Wolfgang Monsehr
Servizio pacchetti I componenti aerodinamici sulle nuove macchine IRL sono liberi. Tuttavia è ancora da chiarire se i costruttori scartati per lo chassis, produrranno effettivamente parti per una vettura costruita della concorrenza
motorsport-guide 15 US Motor Sport
sospensioni in una nuova fabbrica che
sorgerà a soli pochi metri dal famoso India-
napolis Motor Speedway. Questo progetto, inoltre, non si chiamerà
più Dallara, ma semplicemente IndyCar.
Gli altri »ingredienti«, ossia il
pac- chetto aerodinamico con
naso e deflettori, cassoni
laterali, coperchio moto-
re ed alettone posteriore,
possono essere costruiti in
proprio o comprati da altre im-
prese come, per esempio, Swift,
Lola, Deltawing.
La visione ideale del capo dell’IRL
Randy Bernard: »Perché l’IndyCar
continui ad avere un futuro sicuro,
abbiamo dovuto intraprendere
qualcosa. L’attuale situazione economica ci ha costretto. Già da
molto tempo le squadre si lamentano delle spese immense. Di
conseguenza l’abbassamento dei costi era uno dei temi principa-
li. Inoltre la macchina deve diventare più sicura. Questo è stato
il secondo punto su cui ci siamo concentrati e naturalmente non
si devono dimenticare i fan. Infatti sono loro che alla fin dei
conti devono comprare il nostro prodotto, acquistando biglietti
d’ingresso agli eventi IndyCar. Con questi tre presupposti prin-
cipali l’Iconic-Team ha preso posto ad un tavolo esattamente 75
giorni fa ed ha iniziato la discussione sul futuro di questo sport.
Ad essere sinceri dopo il primo meeting ho passato una notte in
bianco, perché i differenti pareri divergevano in modo tale che
ho avuto dubbi se questi esperti sarebbero mai arrivati ad un
accordo ed ad una soluzione finale. Per questo sono ancor più
felice che alla fine c’è l’abbiamo fatta. Con questa soluzione,
ossia che Dallara costruirà le monoscocche secondo i più alti
standard di sicurezza attuali ed altri fornitori i pacchetti aerodi-
namici, torneremo a vedere di nuovo sulle piste di gara vetture
esteticamente diverse e questo è esattamente quello che gli
appassionati desiderano.«
Anche per quanto riguarda il motore, dal 2012, avrà inizio una
nuova era per l’IndyCar. »L’attuale concetto del motore V8
non ha più futuro«, dice Rick Long. »In passato il V8 è stato
un’originale tradizione americana come la Coca-Cola e l’Hot
Dog. Ma l’economia odierna detta legge sul mercato. Sia sulle
strade civili che nel motorsport domineranno molto presto moto-
ri più piccoli, leggeri e moderati nei consumi.«
Per questo motivo dal 2012 il regolamento IndyCar imporrà propul-
sori V6 con al massimo 2.400cc di cilindrata, che tuttavia dispor-
ranno di un turbo. Al momento non è ancora chiaro, come sarà
regolamentata la limitazione della pressione di sovralimentazione.
Ma ci sarà un pulsante Push-to-Pass, che all’occorrenza sprigionerà
ulteriori 100 CV di potenza per permettere più velocemente manov-
re di sorpasso.
Dallara proporrà le monoscocche con inclusa la geometria delle
sospensioni per un totale di 349.000$, ma il prezzo per una vettura
pronto-gara nel 2012 non potrà superare la somma di 389.000$. »Mi
chiedo coma possa funzionare la cosa. Inoltre non credo che Lola,
Swift, DeltaWing o chiunque altro si degraderà a fornitore Dallara.
Ma mettiamo il caso che lo facciano: Come possono queste imprese
guadagnare dei soldi in questo piccolo intervallo di prezzo? Al
Icone del motor sport L’iconic-Group dell’IRL si è consultato a lungo sul futuro delle vetture IRL, le reazioni sul risultato non sono state per nulla omogenee
motorsport-guide16US Motor Sport
momento, tutto ciò mi sembra un desiderio
molto ottimistico«, così l’anonimo titolare di
squadra.
Per lo meno Tony Purnell fa un altro passo
avanti con il suo ottimismo: »penso che non
solo Lola, Swift e DeltaWing possano avere
interesse alla progettazione del kit aero-
dinamico, ma anche, per esempio, Lotus
e Ferrari, come anche produttori di aerei
come Boeing e Lockheed. Questo aprirà le
porte a mercati del tutto nuovi.«
Almeno per Dallara il mercato americano
del motor sport sembra non solo aperto, ma
addirittura conquistato. Per la costruzione
della nuova fabbrica IndyCar, a distanza
di tiro dall’Indianapolis Motor Speedway,
Gianpaolo Dallara riceverà una sovvenzi-
one tra i 5 ed i 6 milioni di dollari. Questa
somma è stata promessa presso la present-
azione IndyCar per il 2012 dal governatore
dell’Indiana, Mitch Daniels, e dal
sindaco di Indianapolis, Craig
Ballard; infatti Dallara procurerà da
100 a 120 nuovi posti di lavoro.
»Con il nostro nuovo centro tecnico
ad Indianapolis vogliamo seguire
sentieri simili a quelli della NAS-
CAR. Non ci limiteremo ad educare
ingegneri e progettisti, ma oltre ad
accogliere tecnici, piloti, gestori e
titolari apriremo le porte anche ai
fan, permettendo loro uno sguardo
nel cuore dell’IndyCar«, presentò
il direttore Dallara Andrea Toso in
un’intervista la sua versione futura
dell’IndyCar. »La macchina in uso
dal 2012 non si chiamerà più ufficialmente
Dallara, ma porterà il nome del costrutto-
re del kit aerodinamico. In questo modo,
per esempio, dovesse Penske realizzare il
suo proprio aero-kit, la vettura si chiamerà
Penske-IndyCar«, spiegò Randy Bernard su
ulteriore richiesta.
L’industria reagisce
con moderazione
Fino ad adesso non ci sono ancora ufficiali
prese di parte per conto della concorrenza
di Dallara, ma un addetto stampa Lola si é
già espresso: »Insomma, io non riesco ad
immaginare che la nostra azienda abbia
interesse a costruire solo pacchetti aerodi-
namici per chassis Dallara. Dal nostro pun-
to di vista ci sono troppi fattori contrari.«
Del tutto deluso della decisione dell’Iconic-
Team è stato il management DeltaWing: »ci
congratuliamo con il comitato IRL per la
saggia scelta«, ha esposto Bill Lafontaine
di DeltaWing con ironia non troppo sottile.
»Ma non facciamo un segreto del fatto che
siamo profondamente delusi. A tempo
dovuto informeremo i media sulle nostre
strategie e pianificazioni a lungo termine«
Si può presumere che DeltaWing non avrà
mai l’occasione di dimostrare il proprio
potenziale in pista, al contrario, è molto
probabile che faccia la fine di un pezzo da
museo. Al preludio del campionato IndyCar
2012 si vedrà se le decisioni prese dagli es-
Swift mover La proposta della Swift non ha ricevuto sufficente consenso nonostante la possibilità di variare l’estetica e l’aerodinamica della vettura
Modello di successo Così diverse potranno essere le apparenze del chassis Dallara in futuro (sopra). Un modello virtuale mostra la vettura a ruote scoperte in visione laterale (sotto). Nell’attività pratica le squadre individueranno molto presto le varianti più efficaci, il che dovrebbe ridurre sensibilmente la moltitudine dei diversi kit adoperati
motorsport-guide 17 US Motor Sport
perti sono state le giuste e se i fan sapranno
accettare ed apprezzare il nuovo prodotto.
Nel peggiore dei casi potrebbe finire come
nella NASCAR, quando gli appassionati
hanno rifiutato con decisione l’alettone
posteriore della nuova »Car of Tomorrow«.
Potrebbe succedere qualcosa di paragona-
bile anche alla IndyCar? »Sono ottimista.
Non credo che avremo un caso del genere«,
parere del capo IRL Randy Bernard espos-
to in una corta intervista. La prima gara
IndyCar dell’anno 2012 mostrerà se questo
ottimismo è fondato.
Alla presentazione IndyCar 2012 si sono
dimostrati entusiasti anche il direttore
dell’Indianapolis Motor Speedway Jeffrey
Belskus e Mary Hulman-George, figlia del
deceduto titolare dell’IMS Tony Hullman.
»Penso e sento, che con l’odierna present-
azione abbiamo iniziato il più importante
capitolo nella storia dell’IndyCar. Per me il
nuovo concetto presenta solo vantaggi. La
nuova macchina sarà più sicura, economi-
ca, leggera e veloce di quella in uso finora.
Inoltre, dati i diversi pacchetti aerodinamici,
ci saranno di nuovo differenze estetiche
tra le macchine. E questo è ciò che i fan
vogliono. Per la Indy 500 dei prossimi anni
sono molto ottimista sul fatto che vedremo
tribune nuovamente piene«, così Belskus.
»Non posso che condividere«, aggiunge
Mary Hullman-George. »Nel 2012 inizierà
una nuova era per l’IndyCar. Tutto questo
mi ricorda gli anni sessanta, quando Jimmy
Clark con la sua Lotus a motore posteriore
fece mangiare la polvere a tutta la concor-
renza con chassis a motore anteriore. Fu la
fine della leggendaria IndyCar a roadster
con motore anteriore. Non si può fermare
il progresso. Mettiamo piede su un terreno
nuovo e penso che le vetture che vedremo
dal 2012 saranno apprezzate dai fan.«
Post Scriptum
Dallara ha già confermato che le prime 18
squadre che faranno ordine riceveranno
uno sconto di 150.000$. Questo, però,
vale solo per squadre che hanno sede ad
Indianapolis. Dale Coyne ed A. J. Foyt pren-
dono ora seriamente in considerazione di
trasferire le proprie scuderie ad Indianapolis
rispettivamente dall’Illinois e dal Texas.
L’australiano Will Power si è ricreduto come
nessun altro riguardo al progetto. Power,
attuale primatista del campionato IRL sulla
sua Penske-Dallara, ha espresso ancora
poche settimane fa presso l’Indy 500 che
preferirebbe mantenere il pachetto Dalla-
ra/Honda/Firestone. Alla presentazione
della nuova IndyCar del 2012 Power si è
dimostrato del tutto entusiasta del nuovo
prodotto. »Non vedo proprio l’ora di accan-
tonare la mia attuale IndyCar e salire nella
nuova cella pilota!« [•]
Chassis ruote scoperte, monoposto, cella pilota aperta e fondo con effetto suolo; alettoni anteriore e posteriore.
Progetto la monoscocca contiene la cella pilota, il serbatoio e le sospensioni anteriori; il motore è (integralmente)
portante; il retrotreno contiene il cam-
bio ed i componenti delle sospensioni posteriori
Materiali fibra di carbonio e materiali compositi
Peso minimo 1.530 libbre per eventi su pista ovale e mini-mo 1.600 libbre per eventi su strada, compresi lubrificanti e liquidi di raffreddamento, ma senza pilota e carburan-te
Lunghezza minimo 192 polliciLarghezza 78 pollici, con tolleranza di
1/2 pollicePasso 120 pollici, con tolleranza di
2 polliciDimensioni ruota 15 pollici di diametro x 10
davanti; 15 pollici di diamet-ro x 14 dietro
Pneumatici Firestone FirehawkCambio XTRAC #295 gearbox, sei
marcie in avanti, cambio sequenziale
Serbatoio singolo, cella antifrattura, 22 galloni americani (standard)
Manufattura Dallara Automobili, Italia
Dati technici
Audacia contenuta I progetti Lola appaiono relativamente convenzionali rispetto a quelli della concorrenza
Zampata da leone Già alla presentazione il progetto dal design e concetto del tutto particolare di DeltaWing ha infuocato molti dibattiti
motorsport-guide18Sviluppi nel Kart
Massimo Tucci di Hydra,
un’azienda italiana specializzata
nella consulenza industriale e
nella progettazione di sistemi elettronici,
è uno dei pochi che si è lanciato in questa
sfida. Ha lavorato con l’Aecivitas Team per
costruire un kart in grado di competere alla
FIA Alternative Energies Cup.
Nel 2009, l’Aecivitas Team, un gruppo che
sviluppa veicoli elettrici per il risparmio
energetico e il miglioramento dell’ambiente,
ha iniziato a costruire kart elettrici da com-
petizione.
I kart elettrici sono stati in grado di cattura-
re l’attenzione di molti imprenditori del set-
tore kartistico. Essi, infatti, presentano nu-
merosi vantaggi rispetto ai kart con i motori
a scoppio, tra i quali: zero emissioni, basso
inquinamento acustico, elevata torsione a
basse velocità, alti standard di sicurezza
per piloti e addetti di pista, e il fatto che
sono più facilmente accettati da clienti con
una maggiore attenzione e sensibilità per
le questioni ambientali, e soprattutto dalle
autorità politiche e amministrative.
Più prontezza a basso numero di giri
I fattori chiave che compongono un kart
elettrico sono essenzialmente tre: il motore
elettrico, il controllore e le batterie. Il telaio
tradizionale di un kart a benzina viene mo-
dificato per contenere questi elementi.
»L’elevata prontezza del motore a basso
numero di giri consente una grande acce-
lerazione all’uscita da una curva, incremen-
tando lo spettacolo e il divertimento«, ha
spiegato Tucci.
»La guida è impegnativa e, per coloro che
sono più orientati verso la tecnica, ci sono
numerose opportunità di lavorare sulla
propulsione o di modificare il recupero di
energia in frenata (KERS – Kinetic Energy
Recovery System) e, dove possibile, di cam-
biare l’accelerazione. Il limite deve ancora
essere stabilito.«
Marco Falci, primo vincitore al mondo con
un kart elettrico in una gara per kart 125cc
a benzina, ha spiegato: »Il kart elettrico da
competizione è uno dei veicoli più precisi
e facili da gestire che ci siano al momento
sul mercato. La sorprendente accelerazione
e le performance devono essere testate per
poterci credere.
È risaputo che il primo pilota a decelerare
in una curva avrà la più elevata velocità
e la migliore posizione in pista alla fine
del rettilineo. Il kart elettrico ha avuto
un’enorme evoluzione negli ultimi anni,
permettendo al pilota entrate precise in cur-
va e sorpassi avvincenti grazie al potere di
accelerazione. Grazie al tempo trascorso in
un kart elettrico, posso facilmente dire che
le mie capacità come pilota sono migliorate
enormemente«.
Non è una novità che oggigiorno molti costruttori di kart, i più noti dei quali sono Sodi-
kart in Francia, Swiss Hutless e Tomkart in Svizzera, OTL in Italia, Shaller Enjuneering
e Electra Motorsports negli Stati Uniti, abbiano sviluppato un kart specifico per il
mercato del noleggio. Più rari, invece, sono coloro che hanno lavorato alla progetta-
zione di kart elettrici performanti, destinati a competizioni in cui solitamente i team
fanno correre solo kart a benzina.
Text: Arianna Maugeri
Kart elettrici da competizione tra opportunità e sfide
motorsport-guide 19 Sviluppi nel Kart
Tucci ha inoltre spiegato: »Determinare
la velocità massima di questi veicoli non
è cosa facile. Il kart che abbiamo
costruito ha grandi performance
in accelerazione ed è fortemente
competitivo. Può raggiungere, infatti,
da 0 a 100 km/h (0 a 62 mph) in 2.5/3
secondi, e la velocità massima può anda-
re dai 140 ai 160 km/h. Nelle piste di kart
tradizionali o in quelle più lente è davvero
un vincitore, mentre nelle piste da gara non
ha ancora raggiunto appieno il giusto livello
di competitività.
Per raggiungere la massima performance
abbiamo bisogno di un nuovo motore e
siamo sempre alla ricerca di nuove risorse
per poterlo costruire.
Abbiamo un accordo con un costruttore di
telai italiano, ma è comunque chiaro che
l’attenzione per tutte queste aziende è, e
rimane ancora, il kart con il motore a due
tempi«.
Tucci ha sottolineato come »Il costo di un
kart elettrico ad alte prestazioni è simile a
quello dei kart tradizionali da competizio-
ne. I costi per il telaio, il motore e i relativi
sistemi elettronici sono, infatti, gli stessi. Il
vantaggio è rappresentato dal basso livello
di manutenzione, dalla modesta quantità di
componenti soggetti a usura e dal motore
che ha una durata molto lunga, circa un
milione di chilometri. L’elemento che risulta
essere il più costoso è, invece, rappresenta-
to dalle batterie. Usiamo, infatti, batterie al
litio«.
La durata delle batterie al litio dipende da
fattori quali il ricaricatore delle batterie o il
tipo di pista di kart. Grazie a un con trollore
intelligente di batterie, queste ultime pos-
sono avere una durata superiore ai 10.000
cicli di ricarica.
I kart elettrici sembrano esplodere in
popolarità nel mondo delle competizioni,
nonostante oggigiorno siano ancora poche
le competizioni organizzate specificamente
per questi veicoli. Si possono ricordare tra
le più celebri: la FIA Alternative Cup, un
campionato »mondiale« per veicoli a pro-
pulsione alternativa; un campionato negli
Stati Uniti organizzato dalla NEDRA, la
National Electric Drag Racing Association; e
il campionato ERK in Giappone.
Tucci è molto ottimista sul futuro dei kart
elettrici da competizione. »Il consumatore
finale ha solo bisogno di conoscere e scopri-
re le performance e le possibilità disponibili
oggi. Nel corso degli anni abbiamo assistito
a un incredibile sviluppo nella tecnologia
delle batterie che può davvero permettere di
portare le competizioni elettriche a tutt’altro
livello e considerazione«, ha affermato
Tucci. [•]
Dettaglio del kart elettrico sviluppato da Hydra
Il kart elettrico da competizione è preciso e facile da gestire
motorsport-guide20Rennstrecken
Motori da competizione
Semaforo sul verde per il »motore mondiale«WRC e WTCC danno l’esempio dal 2011: con 1.600cc di cilindrata, turbo ed iniezione diretta.
Text: Gustav Büsing
motorsport-guide 21 Motori da competizione
Probabilmente nemmeno la FIA ha
avuto spesso situazioni del genere:
invece di estenuanti dibattiti sui
pro e contro di una proposta per un re-
golamento futuro, agli uffici del comitato
mondiale è giunta una lettera controfirma-
ta da numerosi costruttori con la preghiera
di accelerare il più possibile la presa di una
decisione.
Ed il concilio mondiale del motorsport è
venuto incontro a questa richiesta conva-
lidando il modello presentato l’11 marzo
2010, in occasione di un meeting in Bahr-
ein. Secondo quest’ultimo, i veicoli costru-
iti secondo il regolamento S2000 del WRC
e del WTCC dalla stagione 2011 potranno
gareggiare con nuovi propulsori.
In concreto si tratta del cosiddetto »motore
mondiale«, un’idea a cui ha preso parte in
modo importante tra l’altro Ulrich Baretz-
ky, capo dello sviluppo motori presso Audi
Sport. L’idea, in principio spesso mal inter-
pretata come proposta per un motore unico
in uso per tutte le serie competitive, segue la
tendenza al Downsizing dei propulsori come
in è in attuazione presso tutti i costruttori di
autovetture di serie.
Risparmiare soldi
e carburante
Gli iniziatori hanno preso di mira proprio
la meta prioritaria degli sviluppatori della
serie, ossia il risparmio di energia in vista
di un futuro in cui sarà sempre più difficile
sviluppare a costi proponibili un propulsore
agonistico a partire da un motore stradale.
Ed infine: perché non cimentarsi nel tenta-
tivo di coprire più discipline del motorsport
con un unico propulsore base e, in questo
Si và Con la decisione del concilio mondi-ale del motorsport il motore mondiale sarà introdotto nel WRC e nel WTCC
Tutti i componenti in perfetta armonia: Controllo motore, displays, gestione dei dati, sensori, software – tutti da un’ unica fonte. E tutto questo avvalorato dalla competenza nella ricerca del più grande fornitore a livello mondiale di componentistica automotive. Siamo qui per te giorno e notte, ovunque, sempre. www.bosch-motorsport.com
Bosch trasforma ogni curva nel rettilineo di casa
AD_System_A5_it.indd 1 19.08.2010 07:17:52
modo, aver carte decisamente migliori nelle
contrattazioni dei budget con i finanziatori?
Sorprendentemente veloce è stata
l’accettazione dell’idea di Baretzky presenta-
ta per la prima volta nel 2008, da parte degli
altrimenti così litigiosi costruttori. La crisi
del fatturato, i conseguenti spesso drasti-
camente ridotti budget per il motorsport
e la pressione sui prezzi, che sicuramente
sopravvivrà questa recessione, hanno sicura-
mente contribuito ad accelerare i tempi. Ma
allo sviluppatore di motori Audi sta a cuore
anche un altro fattore: »negli ultimi due, tre
decenni il motorsport ha progressivamente
perso il suo ruolo di pioniere tecnologico.
Con il nuovo concetto di propulsori potrem-
mo riottenere questo incarico, perché proce-
deremmo in una direzione che è di rilevante
importanza anche per la serie. Dato che lo
sviluppo nel motorsport è da sempre più
veloce, diventeremo nuovamente interessanti
per la serie«, cosí Baretzky.
La prima visione dei nuovi regolamenti FIA
sarà la prossima stagione, sui veicoli S2000
del WRC e WTCC. Entrambe le serie si pre-
senteranno al via con motori che disporran-
no di oltre 1.600cc di cilindrata, sovraliment-
azione con turbo ed iniezione diretta.
Tuttavia vi sono anche produttori per i quali
questa è un’amara pillola da ingoiare: Sub-
aru non potrebbe più adoperare l’apprezzato
motore boxer, per Seat significherebbe la
fine dei successi con il TDI. Ovviamente ci
sarà ancora la possibilità di scegliere se il
motore sarà di derivazione dalla serie o se si
progetterà da zero. BMW ha scelto la prima
possibilità, gli sviluppatori del gruppo PSA
(Peugeot, Citroën) inizieranno con un foglio
bianco.
Basta con concetti
di motori predefiniti
Tutti si dovranno attenere ai prefissati dati di
base, i quali sono: motori a 4 cilindri in riga
con 84mm di alesaggio, 50mm di diametro
della valvola a farfalla e 35mm di diametro
di aspirazione. Altre imposizioni riguardano
il blocco motore, le testate e la distanza tra i
cilindri. Un prefissato peso minimo per tutti
i componenti rilevanti esclude l’impiego di
costosi materiali esotici. Questo significa, per
esempio, per il motore un peso minimo di 82
chilogrammi. Il blocco motore deve pesare
da solo almeno 20 chilogrammi, per la testa-
ta sono prefissati almeno 13 chilogrammi e
per l’albero motore almeno 12 chilogrammi.
Ogni biella deve ammontare a 450 grammi, i
pistoni tra 400 e 450 grammi.
Il regolamento prevede particolari premesse
anche per quanto riguarda la durata di uti-
lizzo. Ogni propulsore deve avere un tempo
d’impiego di almeno 30 ore o 6.000 chilo-
metri. Analogamente a quanto vale per il re-
golamento S2000 i giri motore per l’impiego
nel WRC e nel WTCC devono essere limitati
a 8500 giri/minuto. Per i turbo si è dovuti
rinunciare ad un utilizzo di pale a geometria
variabile per motivi economici. I costruttori
sono inoltre tenuti a mettere a disposizione
i motori anche a clienti. In un successivo
momento sarà il turno degli elaboratori. A
questi ultimi, per esempio, i costruttori dov-
ranno mettere a disposizione i costosi pezzi
colati, in modo da permettere un autonomo
sviluppo dei motori.
Un promettente inizio è stato così fatto.
Fino al vero e proprio »motore mondiale«,
tuttavia, mancano ancora alcuni pezzi. Ma si
riesce ad intendere che altri campi d’impiego
sono solo una questione di tempo. In una
pianificazione commissionata dalla FIA, il
fornitore di servizi di sviluppo inglese Ricar-
do ha raccolto conferme da non meno di 14
campionati in tutto il mondo che prendono
in considerazione l’impiego del motore
mondiale. Attualmente la formula 3 è un
realistico candidato. In questo caso potrebbe
essere utilizzato il motore da 1.600cc senza
Vecchia tecnologia sul banco prova L’attuale motore 2.000cc della BMW 320si ver-rà sostituito nel 2011 da un propulsore 1.600cc. Aggregati diesel non saranno più ammessi nel WTCC
motorsport-guide 23 Motori da competizione
turbo. L’inclinazione dell’aggregato, dovuta a
motivi aerodinamici è prevista nel concetto.
Cilindrata e potenza varieranno
in base ai diversi componenti
Anche prestazioni nettamente superiori
a quelle nel WRC e WTCC (circa 300
CV) non sono una particolare dif-
ficoltà per questo concetto di motori.
Sono già previste, tramite cambio di
albero a gomiti ed a camme, cilindrate
fino a 2.000cc. Un’ulteriore possibilità
di aumentare la potenza è la pressione di
sovralimentazione, che può essere regolata
tra 2,5 e 3,5 bar. In questo modo si dovrebbe
riuscire a coprire
un intervallo pres-
tazionale da 200 a
600 CV. In questo
modo il concetto
di propulsione
diventa anche un interessante candidato per
il futuro regolamento DTM.
Ed è così che BMW non ha di certo per coin-
cidenza menzionato in una sua sedu-
ta stampa un possibile ingresso in
DTM, dato che in vista del WTCC
nella propria casa produttrice si
sta già lavorando ad un tale pro-
pulsore. Anche se VW non
ha ancora ufficialmente
preso una decisione, i
vantaggi per la futura
casa da dieci marche
sono facilmente intui-
bili. In qualsiasi modo i
programmi agonistici siano
suddivisi in futuro – un pro-
pulsore unico per il WRC (VW o
Skoda?), WTCC (Seat?), Formula 3 (VW)
e DTM (Audi) significherebbe un enorme
calo dello sforzo investito nello sviluppo
motori del gruppo. Inoltre è difficile pensare
che proprio l’»inventore« del concetto ora
non possa indicare la via da seguire. [•]
Small is powerful Il motore Ecoboost Ford, montano anche nell’attuale Focus, può servire da base per il motore mondiale
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motorsport-guide24Storia delle competizioni a motore
Lancia Stratos HF
Il cuneo più veloce al mondo La Lancia Stratos compie 40 anni e li porta eccellentemente bene. Uno spigoloso esemplare e la sua storia.
Text: Michael Hackethal
Una bella prima impres-
sione non é mai stato
il suo forte: La Stratos
si contraddistingue per gli
spigoli vivi e sa fare una cosa
sola, ma la fa maledettamente
bene. Il piccolo cuneiforme si
è aggiudicato i campionati del
mondo rally di tre anni di fila,
nel 1974, 1975 e 1976.
Nel 1970 era stata presentata al
pubblico a Torino in qualità di
concept, un anno dopo era neg-
li Showroom in versione »Stradale«. Il moto-
re V4 preso dalla Fulvia e montano davanti
all’asse posteriore era stato rimpiazzato con
un V6 di produzione Ferrari, del tipo Dino
246 GT. La carrozzeria era lunga 3,67m,
larga 1,70m, alta solo 1,08m, composta in
vetroresina e tesa sullo chassis in acciaio.
Per permettere le riparazioni era possibile
spalancare un grande elemento anteriore ed
uno posteriore.
I necessari modelli di omologazione furono
prodotti presso Bertone, 400 era il numero
minimo da regolamento, circa 500 sono in
definitiva stati costruiti.
I responsabili per questo estremo progetto
ed autori dei conseguenti successi in gara
furono l’allora in carica capo del reparto
competizioni Cesare Florio, il pilota ufficiale
Sandro Munari e l’ex-pilota di formula 1
Mike Parkes, capo del reparto sviluppo
presso Lancia. L’ingegnere britannico nel
1974 aveva preso la decisione dello svilup-
po tecnico della vettura da rally e permise,
così, i successi nel mondiale.
La Stratos disponeva di un motore V6 da
2.400cc e 190 CV, raggiungeva i 100km/h
in meno di 7 secondi e finiva di accelerare
solo a 248 km/h. Non sembrerebbe proprio
che stiamo parlando di tecnologia di 40
anni fa. Con un prezzo attorno ai 15.000
marchi tedeschi (ca. 15.000.000 Lire) il bo-
lide già allora aveva un prezzo sostanzioso
(una Mercedes 280 S costava quasi 20.000
DM). Al giorno d’oggi una HF vale sicura-
mente 100.000 Euro.
»HF« è l’acronimo di »High Fidelity« – e non
si riferisce ad una particolare qualità so-
nora, bensì ad un orientamento agonistico
senza compromessi. E quest’ultimo è stato
provato dal corto cuneo già nei primissimi
impieghi in gara.
Nato per vincere
Nell’aprile 1973 Sandro Munari ottenne il
primo successo per la Stratos al Rally Fires-
tone in Spagna. Un mese dopo seguì un se-
condo posto alla Targa Florio ed in settemb-
re un ulteriore successo alla Tour de France.
Ma il pungiglione aguzzo si
stava solo riscaldando. Nel
1974 seguirono altre vittorie
in rapida successione. Ancora
prima dell’omologazione le
Stratos si assicurarono il Rally
Siciliano e la Targa Florio nella
categoria prototipi, pochi giorni
prima dell’ammissione FIA
della macchina, Munari vinse il
Rally San Remo.
Altre vittorie non si fecero
attendere per molto: al Giro
d’Italia, ad entrambe le »Rideau Lakes« in
Canada ed alla Tour de Corse, nonché un
terzo posto al Rally RAC britannica. Il titolo
del mondiale era così sicuro per Lancia. Un
trionfo a cui la marca fece seguire nei due
anni successivi altri due trofei mondiali nel
1975 e 1976.
Il 1975 fu un anno molto agitato: in gennaio
Sandro Munari si aggiudicò la prima di
una serie da tre vittorie consecutive al
Rally Monte Carlo, lo stesso anno Björn
Waldegård vinse in Svezia ed a San Remo.
Alla Rally Safari in Kenia Munari divenne
secondo davanti a Waldegård.
La Stratos guidata da Waldegård non riuscì
ad aggiudicarsi il Rally RAC in Gran Bretag-
na, ma lasciò una impressione molto mar-
cante. Dopo una buona partenza si ruppe
l’albero motore, per i lavori di riparazione i
meccanici dovettero smontare il retrotreno.
Dopo che Waldegård riprese la gara, segnò
40 tempi migliori in 72 prove speciali. No-
nostante tutto venne squalificato. Il motivo:
la gara si era disputata su strade pubbliche
motorsport-guide 25 Storia delle competizioni a motore
e la macchina non disponeva di fari posteri-
ori, frecce e targa.
Il 1976 divenne l’anno più florido in asso-
luto per il bolide italiano – con un primo ed
un secondo posto al Rally San Remo, una
tripletta in Portogallo e vittorie in Sicilia, al
Giro d’Italia ed in Corsica. Risultato: il terzo
mondiale di seguito per Lancia.
Destinato al successo anche in privato
Nel 1977 il gruppo Fiat ridusse il budget
agonistico della Lancia per concentrarsi
maggiormente sull’impegno preso con la
Fiat 131 Abarth. Dopo che nell’anno suc-
cessivo anche lo sponsor principale Alitalia
fece lo stesso cambio, il team ufficiale si
limitò a partecipare alle gare europee. Nel
1979 ci fu la definitiva fine del progetto.
Uno dei più vittoriosi privatisti fu il francese
Bernard Darniche, che vinse gare anche
quando la squadra ufficiale faceva già
parte degli annali. Con 33 vittorie Darniche
ottenne il maggior numero di successi su
una Lancia Stratos. Il pilota ufficiale Sandro
Munari trionfò »solo« 13 volte.
L’interesse pubblico al nuovo studio »New
Stratos« dell’imprenditore tedesco Michael
Stoschek dimostra che la Stratos ha molti
fan ancora oggi. E da pure la prova che
anche un tipo duro e spigoloso può fare
bella figura. [•]
Veloce, veloce Diversamente rispetto alla maggior parte delle macchine, la Stratos HF fu costruita appositamente per i rally. Con la carrozzeria spalancabile in vetroresina, il potente motore della Ferrari Dino ed il peso contenuto aveva le migliori predisposizioni per una carriera ricca di successo su sterra-to, asfalto e ghiaccio.
Nuova interpretazione La Stratos nel design del 2010, una iniziativa del tedesco Michael Stoschek
ChassisPasso 2180 mmCarreggiata davanti/dietro 1430/1460 mm Lunghezza 3710 mm Larghezza 1750 mm Altezza 1110 mm Altezza dal suolo 130 mm Peso a vuoto 980 kg Ripartizione del peso davanti/dietro 46/54 % Capacità serbatoio 80 litri
Motore/trasmissionePosizione del motore centrale, di traverso Tipo di propulsione posteriore Alesaggio × corsa 92.50 × 60.00 mm
Tipo V6, 65° dl inclinazione tra le bancate, DOHC, 2 valvole per cilindro
Cilindrata 2.419ccCostruzione Blocco motore in ghisa
con testata in alluminio Lubrificazione in vasca d’olioCompressione 9,0:1 Carburatore 3 x Weber 40 IDF 28 Potenza (DIN) 189,6 CV (139,4 kW) a
7000 giri/minutoPotenza specifica 78,4 CV/litro Coppia motrice (DIN) 225,0 Nm a 4000 giri/
minuto Giri Max 7800 giri/minuto Trasmissione sull’asse posteriore 3.82
Dati tecnici Lancia Stratos (1974)
motorsport-guide26Powertrain
Porsche Motorsport sfruttò due
gare del Campionato Endu-
rance VLN per prepararsi al
meglio alla ADAC 24 ore del Nür-
burgring. Il prototipo con a bordo la
tecnologia a volano della Williams
non fu solamente veloce, ma anche in
grado di correre un giro in più ad ogni stint
rispetto ai suoi compagni di marca.»
Il team di progetto, presieduto da Dr.
Daniel Armbruster, ha scelto un sistema di
accumulo d’energia a volano per
il peso relativamente contenuto.
»Un Ultra-Cap[acitatore] sarebbe
stato più pesante, per un impiego
in gara il nostro sistema è del
tutto sufficiente« dice Armbrus-
ter, responsabile del reparto
sviluppo sistemi presso Porsche Motorsport.
»In automobili di serie l’attenzione sarebbe
»Con il Race-Lab sulla Nordschleife«
Proprio il più piccolo tra gli OEM (Original Equipment Manufacturer) tedeschi è stato il primo a presentarsi in pista con
un ibrido competitivo. Gli sviluppatori Porsche hanno dimostrato con un terzo posto quanto potenziale vi sia in questa
ancora giovane tecnologia. I retroscena alla 911 GT3 R Hybrid che parteciperà alla 24 ore del Nürburgring.
Text: Michael Hackethal
»Per recuperare molta energia di frenata
non e utilizzabile una batteria«
motorsport-guide 27 Powertrain
stata maggiormente concentrata sul NEFZ,
in questo caso una batteria sarebbe più sen-
sata«. La versione applicata è una piccola
serie prodotta in parte della Williams, con
la geometria del volano e l’assetto a statore
adattati.
L’aumento della spinta in accelerazione
non è lo scopo del sistema. Armbruster:
»L’obiettivo principale è l’efficienza. Vogli-
amo rifornire meno, ma essere altrettanto
veloci «.
Il regolamento per Le Mans 2011 prevede
che »l’impiego di un tale sistema non debba
essere finalizzato ad un ulteriore incremen-
to prestazionale, bensì a ridurre il consumo
di carburante e l’emissione di CO2.« In ogni
caso, l’ACO non prevede (ancora) l’impiego
di tecnologia ibrida nelle classi GT.
Diversamente accade al Nürburgring: »Chi-
unque voglia correre con propulsori alterna-
tivi è il benvenuto!«, è l’invito per costrutto-
ri e squadre da parte di Peter Geishecker, 24
hore Nürburgring. Anche Christian Schacht
del DMSB incoraggia gli sviluppatori: »La
motorsport-guide28Powertrain
nostra classe E1-XP permette la classificazi-
one di praticamente qualsiasi tecnologia«
La 911 GT3 R Hybrid dispone, oltre al moto-
re boxer da 353 kW, di due motori elettrici
con rispettivamente 60 kW di potenza.
Questi compensano il peso superiore di
circa 150 kg ed aumentano la spinta della
vettura particolarmente in accelerazione
in uscita di curva ed in salita. La potenza
elettrica è regolabile senza scatti e viene
gestita esclusivamente tramite il pedale
dell’acceleratore. L’accumulatore d’energia
cinetica è posizionato vicino al conducente
ed é facilmente raggiungibile.
Il software, tuttavia, in questo primario
stato sperimentale non è ancora sufficiente-
mente integrato nell’elettronica del classico
sistema di trasmissione di potenza. »verrà
messo in prova più avanti, fino ad adesso
non sarebbe proprio stato possibile per
l’enorme complessità«, spiega Armbruster.
» Sarà nostro obiettivo sintonizzare i due
sistemi in modo da farli lavorare il meglio
possibile nel rispettivo intervallo di carico
ottimale. Ciò però necessita di ancora gran-
di impegni di programmazione e regolazi-
one.«
Un interessante aspetto é che l’elettronica,
normalmente solo uno dei numero-
si componenti per la performance, ha
un’importanza sempre maggiore. Mentre
i sensori e gli attuatori forniscono i dati, il
software della gestione motore ed i sistemi
di regolazione definiscono il rendimento
dell’hardware. »La carrozzeria resta car-
rozzeria, ma la trasmissione muta da pura
meccanica ad ibrida«, dice Armbruster.
Il sistema Flywheel della Williams proviene
dalla Formula 1, ma è stato maggiorato per
soddisfare la richiesta di una prestazione
energetica doppia. Di conseguenza anche
il peso è aumentato a poco più del dop-
pio della versione F1 (in Formula 1 sono
ammessi solo 60 kW); il sistema offre due
modalità di funzionamento: »Economy« per
una pari prestazione del sistema completo
con regolazione del motore adattata (rego-
lazione a iniezione magra), »Performance«
per ulteriore spinta in aggiunta alla normale
potenza motore.
Per evitare sin dall’inizio problemi di tenu-
ta, il Flywheel é stato concepito come roto-
re in fibra di carbonio che gira su cuscinetti
in ceramica all’interno del carter.
Williams rinunciò all’impiego di
maggiori parti metalliche all’interno
dell’accumulatore d’energia, anche per
Dall’altra parte A confronto le interiora del progetto 918 Hybrid: (1+7) elettronica di gestione potenza; (2) propulsione elettrica; (3) Batteria a Ioni di Litio; (4) motore V8; (5) Cambio a doppia frizione Porsche; (6) Motore elettrico. La 918 Spyder pesa 1490 kg e può percorrere fino a 25 km in completa funzione elettrica
Tagliato L’accumulatore cinetico gira sottoforma di rotore attorno allo statore; gira fino a 40000 giri/min. La posizione vicino al pilota rende il sistema ben accessibile
motorsport-guide 29 Powertrain
impedire che in caso di collasso si liberino
forze centrifughe pericolosamente elevate.
Per ottenere la polarità del rotore viene
aggiunta una polvere magnetizzabile alla
resina del materiale composito, la quale
viene successivamente magnetizzata e
calibrata per ottenere la desiderata forza di
campo (Metallic Loaded Composite, MLC).
Le perdite dovute a fenomeni di correnti
parasite e surriscaldamento sono secondo
WHP trascurabilmente piccole, il che rende
il sistema molto resistente all’usura, efficace
e longevo. Il grado di efficienza dei motori
elettrici dovrebbe aggirarsi attorno al 90%,
dato che non lavorano nel proprio carico ot-
timale, bensì in un regime tra 0 e 15000 giri
al minuto. Anche l’elettronica della gestione
Conesso con cavi (1+5) Elettronica di gestione potenza; (2) asse a portale con due motori elettrici; (3) cavo ad alto voltaggio; (4) accumulatore elet-trico a volano di Williams Hybrid Power
meno aria = migliore frenata = migliori tempiIl processo di riempimento e spurgo dei freni non è mai stato così semplice:
il sistema di massima sicurezza sviluppato da stahlbus® garantisce
l’assenza del benché minimo residuo d’aria sia nei tubi sia
nell’impianto frenante.
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motorsport-guide30Powertrain
del sistema comporta un 10% di perdita,
cosicché, in somma, può essere effettiva-
mente sfruttato circa l’81% dell’energia
caricata. Per una sequenza Full in/Full out
si ottiene un valore di rendimento calcolato
di 65,61% – ancora il doppio di quello che
in genere raggiunge un motore a combustio-
ne. E questo sistema si trova ancora in stato
di sviluppo.
40 000 giri in solo due secondi
La sicurezza del sistema ha avuto un’alta
priorità durante lo sviluppo. In caso di
avanzamento a velocità inferiore a 7 km/h
il sistema viene automaticamente scaricato.
Il sistema di controllo dell’isolamento è
in continuo monitoraggio per identificare
eventuali perdite di corrente; la permanente
diagnosi del contatto delle prese riconosce
immediatamente se un circuito elettrico non
funziona a dovere. Alla partenza l’ibrido
inizia la gara senza carica. Questo non é
uno svantaggio, dato che bastano pochi se-
condi di frenata per portare
il Flywheel a 40000 giri e
quindi a piena carica.
»Non serve altro per soste-
nere il motore a combus-
tione in gara, altrimenti
l’ulteriore peso dell’accumulatore di energia
sarebbe di nuovo uno svantaggio « , spiega
Armbruster. ȃ vero che la soluzione Fly-
wheel accumula solo poca energia, ma la
ricarica è straordinariamente veloce, come
anche la scarica. Per immagazzinare molta
energia di frenata in pochi secondi, una bat-
teria è inutilizzabile perché non riuscirebbe
ad elaborare la corrente con la velocità
necessaria. L’accumulatore meccanico può
caricare circa 1 Megajoule di energia, Wil-
liams promette un milione di cicli di carica.
Il rallentamento avviene in un primo
momento per sola via meccanica, in modo
da garantire che le pastiglie siano a saldo
contatto con i dischi. Solo allora avviene
la trasformazione di energia di frenata in
energia elettrica, la quale aziona i volani.
L’energia cinetica di questi ultimi viene fre-
nata elettricamente durante l’accelerazione
del veicolo, la carica ottenuta aziona i
motori sulle ruote anteriori.
La piena potenza dei due motori da 60 kW
è a disposizione per un arco di tempo
compreso tra 6 e 8 secondi. »Per il nostro
sistema sarebbe naturalmente ideale una
gara in città, con curve strette «, dice Arm-
bruster, »ma la Nordschleife è un’ottima
verifica della resistenza.
Secondo noi, la parte-
cipazione al VLN sulla
Nordschleife è il miglior
collaudo. Implemen-
tiamo svariati dati in un
modello di simulazione e
validiamo le prove virtuali.« Durante i test
vengono registrati molto accuratamente i
valori di consumo, tempi sul giro e stabilità.
I dati raccolti vengono successivamente
confrontati con i risultati della simulazione.
Non è implementato un Torque Vectoring,
che però viene preso in considerazione per
futuri sviluppi. Dato il poco tempo a dispo-
sizione nella fase di preparazione, il team
ha dovuto decidere cosa era realizzabile e
cosa non lo era.
La seconda gara del Campionato Endurance
è stata una interna pietra miliare nello
sviluppo del progetto ibrido, dopo la gara
nessuno dei componenti impiegati viene più
modificato fino all’impiego nella 24 ore.
Il sistema elettrico è stato assemblato in
Porsche, infatti l’impegno della casa si
è protratto fino al settaggio dei motori
elettrici, costruiti appositamente per
questo impiego. »Abbiamo sviluppato
i motori in collaborazione con una
msg: Per l’omologazione l’ulteriore pres-
tazione elettrica é stata semplicemente
sommata a quella del concept completo o
ci sono stati problemi con la classificazione
nel regolamento?
DA: Il regolamento predispone certi
restrittori per la VKM in dipendenza della
prestazione elettrica.
msg: Come ha reagito la concorrenza?
DA: Penso che la concorrenza osservi
attentamente il nostro progetto. Comunque,
in generale, abbiamo un feedback positivo.
msg: I giri più veloci corrispondono ai
livelli della SP9. Sembra che il peso non sia
stato di particolare svantaggio.
DA: Nessuno può sottrarsi alla fisica. Un
maggior peso implica un maggior consu-
mo e tempi sul giro più elevati. Possiamo
dedurre che la concorrenza non ha ancora
svelato tutto ciò che è in grado di fare.
msg: La potenza dell’ibrido ammonta a 120
kW in più rispetto al GT3R standard con i
suoi 353 kW. L’unità del Flywheel pesa circa
45 kg, a cui si aggiungono l’elettronica e
la trasmissione. Quanto peso aggiuntivo
comporta la tecnologia ibrida?
DA: Sono ca. 150 kg.
Domande a Dr. Daniel Armbruster
Rapporto ridotto (1) cambio con rappor-to ridotto; (2) frizione a lamelle; (3) motore
elettrico; (4) elettronica di gestione potenza
»La propulsione si trasforma
da pura meccanica ad ibrida«
motorsport-guide 31 Powertrain
Università ed il software per la regolazione
dell’elettronica è stato elaborato comple-
tamente da noi soli«, dice Armbruster. »In
questo modo abbiamo potuto acquisire mol-
ta esperienza che altrimenti sarebbe rimasta
al fornitore«
Il piccolo team composto da cinque a sei
specialisti provenienti dai reparti tecnica
automobilista, elettrotecnica e sviluppo
software è riuscito a portare il sistema
ibrido dalle prime idee all’impiego in pista
in meno di 18 mesi. »La decisione per la
versione ibrida è stata presa a fine 2008,
con l’avvento del 2009 é iniziata la proget-
tazione«.
L’adattamento del sistema elettronico alla
trasmissione meccanica e la coordinazione
con il powertrain standard avviene tramite
il software, come anche il settaggio per
un’altra pista. »Il rapporto è formato da
due ingranaggi per ruota, che in caso di
necessità possono essere cambiati molto
velocemente.«
Aldilà della prova sul campo, per il
momento non sono previsti altri impegni
da parte di Porsche. Anche se il succes-
so ovviamente infiamma speculazioni su
ulteriori impieghi di questo sistema ibrido
specifico per il motorsport – da Weissach,
al momento, non ci sono comunicazioni su
concrete prese di parte riguardo al futuro.
Per ulteriori sviluppi l’ipotesi della pista
resta comunque allettante anche per il futu-
ro. »Parto dal presupposto«, cosí Wolfgang
Dürheimer, direttore tecnico Porsche, »che
il motorsport ci sarà anche in futuro. E noi
continueremo a sfruttarlo, se le condizioni
lo permettono.« [•]
Motori elettrici: 2 x 60 kW, 2 x 80 Nm, max. 15000 giri/min, raffreddamento ad acqua
Accumulatore energetico: volano elettromagnetico in
materiale composito sottovuoto, raffreddamento ad olio, cusci-netti in ceramica
Contenuto energetico: 200 WhGirimax: 40 000 giri/minMotore a combustione: 4000 cc boxer, con catalizzatore 353 kW a 8800 giri/min 102,7 di alesaggio x 80,4 mm di
corsaCapacità del serbatoio: 120 litriPeso della vettura: ca. 1350 kg
Dati tecnici 911 GT3R Hybrid
Una cosa rotonda Nonostante l’iniziale stadio di sviluppo, la tecnologia ibrida ha funzionato senza particolari problemi sul campione di prova. Gli ingegneri erano com-piaciuti dell’affidabilità del sistema ed hanno potuto raccogliere preziosi dati sul comporta-mento sotto carico
Così vicino da poterlo toccare Il sistema di volano è montato vicino al pilota, facilmente raggiungibile
Lo scorso luglio, l’Autodromo del
Mugello ha ospitato il lancio della
Porsche Panamera S, l’ultima vettura
della N.Technology. Per celebrare 20 anni
di attività nel motorsport, N.Technology
ha, infatti, creato una speciale livrea per la
nuova macchina.
La storia di N.Technology è iniziata nel
1991 e, negli anni, ha festeggiato numerosi
successi: 29 titoli in pista e 7 nei rally tra
campionati europei e nazionali (in Ita-
lia e Spagna). Con le vetture da turismo,
N.Technology ha corso in 462 gare raccog-
liendo 148 vittorie, 138 secondi posti, 109
terzi posti, 100 pole position e 113 giri più
veloci.
Alcuni dei piloti più importanti dei giorni
nostri sono stati alla guida delle vetture
di N.Technology, tra questi si ricordano:
Felipe Massa, Giancarlo Fisichella, Gabriele
Tarquini, Nicola Larini, Gianni Morbidel-
li, Yvan Muller, Augusto Farfus Jr, James
Thompson e ultimo, ma non meno impor-
tante, Fabrizio Giovanardi.
Nel corso degli anni, da centro operativo di
piccole dimensioni, attivo nel campionato
turismo italiano, N.Technology è cresciuta
fino a diventare un’impresa all’avanguardia
in grado di realizzare programmi sportivi
in tutto il mondo e capace di supportare i
produttori nello sviluppo delle elaborazioni.
Andrea Fiorani, Marketing Manager
di N.Technology, ha spiegato: »Oggi,
N.Technology è un gruppo internazionale
e ben strutturato, di aziende che operano
all’interno del motorsport e dell’industria
dell’automotive. È attualmente composto da
quattro divisioni operative: la direzione e il
management a Monaco; N.Technology R&D
a Torino; N.Technology Racing a Cremona e
N.Technology Iberia presso l’Algarve Motor
Park nel Circuito di Portimão in Portogallo.
Negli ultimi vent’anni, siamo stati in grado
di acquisire una tradizione sportiva incom-
parabile, grazie alle 186 vittorie internazio-
nali sulle 546 corse effettuate.
Abbiamo avuto l’onere ma anche il piacere
di lavorare con i più importanti marchi di
vetture al mondo, quali: Alfa Romeo, Fiat,
Ferrari, Honda e naturalmente Porsche.«
N.Technology è stata creata da Mauro Sipsz
e da Monica Bregoli per gestire le attività
sportive ufficiali del Gruppo Fiat Auto, dal
motorsport-guide32Nuove vetture
N.Technology celebra 20 anni nel motorsport con il lancio della nuova Porsche Panamera S
Text: Arianna Maugeri
Panamera Power
motorsport-guide 33 Nuove vetture
design alla produzione
fino alle competizioni
delle vetture in diversi
campionati e serie.
Il gruppo ha proget-
tato e prodotto l’Alfa
Romeo 156 Super
2000, la Fiat Grande
Punto Abarth Rally
Super 2000 e la Ferrari
575 GTC, la Formula
Master monoposto
(powered by Honda)
e, da luglio, la Porsche
Panamera S.
Il progetto Porsche Panamera S si caratteriz-
za per la sua capacità di unire tradizione e
innovazione tecnica. Da un lato la profes-
sionalità e la competenza di un gruppo
vincente, capace di imporsi nelle più impor-
tanti competizioni internazionali, dall’altra
la novità e l’entusiasmo di dedicarsi per la
prima volta alla progettazione e allo svilup-
po di un modello del prestigioso marchio
tedesco Porsche.
Pole Position e vittoria al debutto
Fiorani ha condiviso i dettagli della loro
avventura con la Porsche Panamera S: »La
direzione tecnica del programma è stata af-
fidata all’ing. Andrea Adamo, già Direttore
Tecnico di Abarth e N.Technology. Ai primi
di febbraio abbiamo ricevuto le due vetture
da strada. Una è stata utilizzata come base
per il modello principale per la carrozzeria
modificata, mentre la seconda è stata sman-
tellata fino al telaio da saldare al roll bar.
Nel frattempo, abbiamo riprogettato tutte le
parti del telaio e delle sospensioni al fine di
studiare e ideare tutte le modifiche necessa-
rie all’ottimizzazione dei componenti per le
competizioni.«
La Porsche Panamera S di N.Technology
ha già riscosso grande successo, aggiudi-
candosi una vittoria e una pole position al
suo debutto assoluto nella Superstars Series
all’Autodromo del Mugello in Italia.
»La macchina ha un’aerodinamica sofisti-
cata ed efficiente e, sebbene sembri molto
grande, ha un Cx (coefficiente di penetra-
zione aerodinamica) ridotto, un vantaggio
per la sezione anteriore. Il layout delle
sospensioni anteriori e posteriori rappre-
senta lo stato dell’arte: doppio braccio
trasversale all’anteriore, multilink a 5 bracci
al posteriore. Facilmente adattabili per otti-
mizzare camber/convergenza in funzione
dell’utilizzo racing. La vettura è equipaggia-
ta con uno specifico cambio sequenziale a
6 marce, ingranaggi a denti diritti ed innesti
frontali, differenziale autobloccante a lamel-
le. L’albero di trasmissio-
ne è derivato dalla serie
con specifiche flange
di estremità. Specifici
semiassi in acciaio TPR
trasmettono la coppia
alle ruote posteriori«, ha
continuato a spiegare
Fiorani.
La Porsche Panamera S è
stata concepita per la Su-
perstars Series ed è gui-
data dall’italiano Fabrizio
Giovanardi, il pilota con
più vittorie nella storia
di N.Technology. Giovanardi sta attualmen-
te sfidando i maggiori marchi al mondo del
mercato dell’automotive, tra i quali Audi,
BMW, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Jaguar,
Maserati e Mercedes Benz.
Iniziata nel 2004, la Superstars Series è un
campionato riservato a berline in versione
racing con motori V8 tra i 3.000 e i 7.000
cm³ di cilindrata che possono raggiungere
oltre 450 cv di potenza. La Superstars Series
ha introdotto una vera e propria rivoluzione
nell’arena del motorsport internazionale.
Ogni stagione è organizzata dal Roma For-
mula Futuro (RMF), promoter riconosciuto
a livello internazionale, e ha luogo nei più
famosi circuiti del mondo.
La Porsche Panamera S al suo debutto all‘Autodromo del Mugello in Italia durante la Superstars Series
Vittoria al debutto Una macchina con »un‘aerodinamica sofisticata ed efficiente«
motorsport-guide34Nuove vetture
RMF è un’azienda dell’FG Group ed è un
attore chiave nel mondo del motorsport,
avendo creato e gestito il campionato FIM
World Superbike per oltre vent’anni.
Attualmente, RFM sta sviluppando il pro-
getto Formula 1 Gran Premio di Roma, che
aspira a portare il campionato FIA Formula
1 nella capitale dal 2012 in avanti.
»Per N.Technology, la Superstars Series è
un’ottima serie nella quale gareggiare. Il
suo successo dipende dal fatto che integra
tre aree principali, quali il racing, la coper-
tura televisiva, e l’intrattenimento. È uno
spettacolo unico caratterizzato da com-
petizioni incredibili nelle quali si sfidano
case costruttrici e piloti di primo piano. Ha,
inoltre, un’elevata copertura televisiva che
distribuisce un prodotto altamente qualifi-
cato e d’impatto, diffuso in tutto il mondo.
Il campionato prevede anche molti aspetti
che attraggono i fan. Sono presenti le segu-
enti aree: VIP Hospitality, aree promozio-
nali, Show Pit & Paddock, attività di guida
e iniziative speciali fuori e sulla pista«, ha
concluso Fiorani.
Ogni fine settimana la Superstars Series
segue lo stesso programma composto da:
due prove libere da 30 minuti ognuna, una
prova di qualifica da 30 minuti e due gare
da 25 minuti ognuna più un giro ognuna.
Le regole stabilite per il 2010 garantiscono
che si crei un vero e proprio spettacolo du-
rante tutto il corso dell’anno, facendo sì che
la Superstars Series sia una delle serie più
accattivanti a livello internazionale.
Il successo di N.Technology, secondo i
titolari Mauro Sipsz e Monica Bregoli, non
risiede solo nel creare vincitori, ma soprat-
tutto nel definire gli standard per le altre
realtà, puntando su performance impecca-
bili, sugli obiettivi del cliente e sui risultati
in pista.
»È con entusiasmo e determinazione che
stiamo affrontando questa nuova avventura
con la Porsche Panamera S: non solo una
sfida tecnica, ma anche un grande onore.
L’obiettivo è quello di ribadire le capaci-
tà di N.Technology come engineering in
grado di progettare, costruire e sviluppare
vetture vincenti, nei diversi campionati in
cui partecipano. Ci siamo, quindi, affidati
a partner di valore assoluto, che in passato
hanno saputo dare un contributo fonda-
mentale a tutti i programmi ai quali hanno
collaborato, per poter sfruttare al meglio
le caratteristiche tecniche d’eccellenza
della Porsche Panamera S«, ha sottolineato
Mauro Sipsz.
Sicuramente, la Porsche Panamera S
stabilirà nuovi record nella storia di
N.Technology. [•]
Telaio: In acciaio con componenti in alluminio
Motore: V8 anteriore
Cilindrata: 4,8 litri, 4 valvole per cilindro
Potenza: 450cv
Aspirazione: Monofarfalla
Trazione: Posteriore
Frizione: A doppio disco in carbonio diametro 184 mm
Cambio/Trasmissione: 6 marce sequenziale, differenziale posteriore autobloccan-
te a rampe e lamelle
Freni: Anteriori dischi 355x35 a 6 pistoncini
Posteriori dischi 330x32 a 4 pistoncini
Sterzo: Servo assistenza idraulica
Sospensioni: Anteriori doppio trasversale con ammortizzatori regolabili
a 3 vie
Posteriori multilink 4 bracci con ammortizzatori regolabili
a 3 vie
Cerchi: Magnesio fuso 10,5x18
Pneumatici: Michelin 27/68-18
Aerodinamica: Splatter anteriore, parafanghi allargati anteriori e posterio-
ri, ala posteriore (monofornitore)
Peso: 1320 kg
Scheda tecnica Porsche Panamera S N.Technology
Debutto grandioso per la Porsche Panamera S nel weekend di gara organizzato dall‘ACI CSAI
Limited Slip DifferentialDriveshaft
DGB003 F3 Gearbox
Upright
Wheelhub System
DGB006 FWD Gearbox
DGB012 Gearbox (VW MQ350)
Crownwheel & PinionDGB016 Gearbox(e.g. for BMW M3)
Limited Slip DifferentialLimited Slip DifferentialDriveshaftDriveshaft
DGB003 F3 GearboxDGB003 F3 Gearbox
UprightUpright
Wheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub SystemWheelhub System
DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD DGB006 FWD GearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearboxGearbox
DGB012 GearboxDGB012 Gearbox (VW MQ350) (VW MQ350)
Crownwheel & PinionCrownwheel & PinionDGB016 GearboxDGB016 Gearbox(e.g. for BMW M3) (e.g. for BMW M3)
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