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1 Lu sAnno V n. 11 - dicembre 2011 - PERIODICO EDITO DA MULTIRADIO - Autor. Trib. di Macerata n.466/07 del 23 Aprile 2007 - Direttore Responsabile: Roberto Scorcella - Progetto grafico: Multiradio labs - Tolentino - Stampa: Tipografia San Giuseppe Press N ews anno V n°11 - dicembre 2011 www.multiradiopressnews.it 8.000 COPIE! Ciao Pè! Ciao Renà! Ridenno e scherzenno anche st’anno simo ‘riati a Natale! ‘Orca paletta, come vola lu tempu adesso. Quanno eriamo picculi paria che Nata’ non riasse mai. Adesso cumincia a fa la reclame appena passatu ferragosto li negozi e la televisione. E come se non bastasse ha cambiatu l’abete naturale con quilli de plastica in sostituzio’ de li presepi e, a postu de Gesù Bambino, Vabbu Natale. Furtuna che a mì nipote jagghio ditto che Vabbu Natale porta li regali per ordine de Gesù Bambino. E la Befana do’ la vulimo mette? Adè stata declassata perchè non ci sta più li camì ? Adè cambiato tutto ! ?na orda se spettava la vigilia de Natà che era una delle poche occasio’ pe’ fasse ‘na bella magnata. Adè vero, se ncuminciava co li fascioli e lo cece co lo sfritto de cipolla e pu’ se ja avanti co’ li maccaro’ co’ le sardelle, e seguità co lo pesce fritto, arrosto e in brodetto. Non mancava mai l’anguilla e meno che mai lo vaccalà, scorpionato, sammarchitti e tonno. E tutto se finia con un bellu pezzu de pizza fatta co’ li fichi, l’ua e le noci, il tutto ‘naffiato co’ quarghe vicchiere de vì cotto, quello de la chiavetta. Po’ se finia jochenno a minghinella, tomboletta e settemezzu. Ma tutto finia alle undici e mezze pe’ ji, tutti insieme a la messa. Ma adesso no’ lo fa quasi più gniscu’ perchè ognuno vole ji per contu sua. Se stà perdenno lu sensu dell’eventu più importante dell’annu e lo vojo dì, come sempre, a modu mia: Mo’ che sta pe’ rià Natale lo cattio ormai più non vale. Co’ li canti e co’ li soni, duimo da esse tutti voni! Tutti voni sempre più pe’ rispettu de Jesù! C’adè “Dio” che adesso nasce e ce spetta missu in fasce, e co’ le vraccette aperte, senza fà sentì la voce, ugualmente fa capì che dovrà ji sulla croce, e ce va senza fiatà perchè nuandri va a sarvà! E prighimo che ce doni pace e serenità! E, se issu me permette, a chi comanna a lu comune vojio dì che deve venne solo arrosto e niente fume! E con nu’ de esse d’accordu de non sperperà più un sordu! perciò, tu, “Jesù bambino” facce un pò un regalu vellu, dajie a tutta quessa jiente un pocucciu de cervellu. Ciao Pè! Ciao Renà, ! BUON 2012 Non è che purtroppo sia cambiato molto dall’anno scorso. Anche stavolta l’aria che si respira in giro non è delle migliori e anche stavolta siamo qui a chiederci che Natale sarà il prossimo e quale anno nuovo ci aspetta. Difficile davvero da dirsi. Di sicuro le prospettive non sono rassicuranti e neanche i cambiamenti ai vertici di chi ci governa rassicurano troppo. Qui da noi ci prepariamo ad entrare nell’agone politico vero e proprio, a pochi mesi dal voto per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale. Con i tempi che corrono ci sarebbe da spaventarsi di fronte all’idea di dover amministrare un Comune come Tolentino. Eppure c’è chi vuole provare a vincere questa sfida e a mettersi in gioco in prima persona. La coalizione di centrosinistra a gennaio proporrà le primarie per individuare il proprio candidato a sindaco e già questo, se gestito correttamente, è un ottimo esempio di democrazia. Il centrodestra, invece, ha da tempo individuato il suo candidato e non ritiene opportuno ricorrere alle primarie. Ma alle Comunali troveremo anche le liste civiche, il movimento a cinque stelle e forse altre sorprese. Sicuramente, se si vorrà cercare di migliorare, sarà necessario superare gli steccati ideologici e guardare alle persone, perché sono loro che andranno ad amministrare questa città e dovranno cercare di farlo nel modo più illuminato possibile. Intendiamoci: amministrare è difficile ed è normale che chi lo fa debba sopportare delle critiche. Le stesse che non sono mai mancate verso gli attuali amministratori da queste colonne. Le stesse che, in caso di errori, dovrà sopportare chi andrà ad amministrare l’anno prossimo. Indipendentemente dal colore. Inoltre, sarà fondamentale instaurare un dialogo costruttivo con la gente, con le persone che si incontrano per strada e che chiedono informazioni, spiegazioni, consigli. Il cittadino non è solo un orticello da coltivare in prossimità delle scadenze elettorali. Il cittadino merita rispetto. Questo l’augurio migliore che possiamo fare e farci: che il 2012 ci dia una Amministrazione capace di ascoltare e rilanciare Tolentino nel ruolo primario che più gli compete. di Roberto Scorcella

MPN dicembre 2011

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Multiradio Press News, magazine mensile di attualità, politica e informazione locale a 360 gradi su Tolentino e dintorni

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Ciao Pè!Ciao Renà!

Ridenno e scherzenno anche st’anno simo ‘riati a Natale!‘Orca paletta, come vola lu tempu adesso. Quanno eriamo picculi paria che Nata’ non riasse mai.Adesso cumincia a fa la reclame appena passatu ferragosto li negozi e la televisione.E come se non bastasse ha cambiatu l’abete naturale con quilli de plastica in sostituzio’ de li presepi e, a postu de Gesù Bambino, Vabbu Natale.Furtuna che a mì nipote jagghio ditto che Vabbu Natale porta li regali per ordine de Gesù Bambino.

E la Befana do’ la vulimo mette? Adè stata declassata perchè non ci sta più li camì ?Adè cambiato tutto ! ?na orda se spettava la vigilia de Natà che era una delle poche occasio’ pe’ fasse ‘na bella magnata.Adè vero, se ncuminciava co li fascioli e lo cece co lo sfritto de cipolla e pu’ se ja avanti co’ li maccaro’ co’ le sardelle, e seguità co lo pesce fritto, arrosto e in brodetto. Non mancava mai l’anguilla e meno che mai lo vaccalà, scorpionato, sammarchitti e tonno.E tutto se fi nia con un bellu pezzu de pizza fatta co’ li fi chi, l’ua e le noci, il tutto ‘naffi ato co’ quarghe vicchiere de vì cotto, quello de la chiavetta.

Po’ se fi nia jochenno a minghinella, tomboletta e settemezzu. Ma tutto fi nia alle undici e mezze pe’ ji, tutti insieme a la messa. Ma adesso no’ lo fa quasi più gniscu’ perchè ognuno vole ji per contu sua.Se stà perdenno lu sensu dell’eventu più importante dell’annu e lo vojo dì, come sempre, a modu mia:Mo’ che sta pe’ rià Natalelo cattio ormai più non vale.Co’ li canti e co’ li soni, duimo da esse tutti voni!Tutti voni sempre più pe’ rispettu de Jesù!C’adè “Dio” che adesso nasce e ce spetta missu in fasce,e co’ le vraccette aperte, senza fà sentì la voce,

ugualmente fa capì che dovrà ji sulla croce,e ce va senza fi atàperchè nuandri va a sarvà!E prighimo che ce doni pace e serenità!E, se issu me permette, a chi comanna a lu comune vojio dì che deve venne solo arrosto e niente fume!E con nu’ de esse d’accordu de non sperperà più un sordu!perciò, tu, “Jesù bambino” facce un pò un regalu vellu,dajie a tutta quessa jiente un pocucciu de cervellu.

Ciao Pè!Ciao Renà, !

BUON 2012

Non è che purtroppo sia cambiato molto dall’anno scorso. Anche stavolta l’aria che si respira in giro non è delle migliori e anche stavolta siamo qui a chiederci che Natale sarà il prossimo e quale anno nuovo ci aspetta. Difficile davvero da dirsi. Di sicuro le prospettive non sono rassicuranti e neanche i cambiamenti ai vertici di chi ci governa rassicurano troppo. Qui da noi ci prepariamo ad entrare nell’agone politico vero e proprio, a pochi mesi dal voto per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale. Con i tempi che corrono ci sarebbe da spaventarsi di fronte all’idea di dover amministrare un Comune come Tolentino. Eppure c’è chi vuole provare a vincere questa sfida e a mettersi in gioco in prima persona. La coalizione di centrosinistra a gennaio proporrà le primarie per individuare il proprio candidato a sindaco e già questo, se gestito correttamente, è un ottimo esempio di democrazia. Il centrodestra, invece, ha da tempo individuato il suo candidato e non ritiene opportuno ricorrere alle primarie. Ma alle Comunali troveremo anche le liste civiche, il movimento a cinque stelle e forse altre sorprese. Sicuramente, se si vorrà cercare di migliorare, sarà necessario superare gli steccati ideologici e guardare alle persone, perché sono loro che andranno ad amministrare questa città e dovranno cercare di farlo nel modo più illuminato possibile. Intendiamoci: amministrare è difficile ed è normale che chi lo fa debba sopportare delle critiche. Le stesse che non sono mai mancate verso gli attuali amministratori da queste colonne. Le stesse che, in caso di errori, dovrà sopportare chi andrà ad amministrare l’anno prossimo. Indipendentemente dal colore. Inoltre, sarà fondamentale instaurare un dialogo costruttivo con la gente, con le persone che si incontrano per strada e che chiedono informazioni, spiegazioni, consigli. Il cittadino non è solo un orticello da coltivare in prossimità delle scadenze elettorali. Il cittadino merita rispetto. Questo l’augurio migliore che possiamo fare e farci: che il 2012 ci dia una Amministrazione capace di ascoltare e rilanciare Tolentino nel ruolo primario che più gli compete.

di Roberto Scorcella

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Soltanto uniti si può rilanciare il centro storico e le attività commerciali che vi sono presenti: questo è il concetto espresso da Edoardo Mattioli, presidente della Pro Loco Tct e membro del comitato di quartiere del centro storico. Il commercio, con l’avvento dei grandi centri commerciali, è cambiato strutturalmente ed è necessario trovare il sistema per poter in qualche modo essere competitivi. “Quello che riusciamo a fare è possibile grazie alle poche risorse a disposizione, sia quelle dei commercianti che quelle dell’Amministrazione Comunale che contribuisce alle spese con circa un 40 per cento. Per quanto riguarda le prossime festività natalizie, siamo partiti non dico in ritardo, ma stiamo camminando a una certa velocità per poter arrivare in tempo all’inaugurazione delle luminarie e all’apertura delle manifestazioni di Natale. Per queste feste abbiamo fatto la scelta di utilizzare luci a led per guardare anche al risparmio energetico (intorno al 70 per cento), quindi per influire di meno sulle casse pubbliche perchè la fornitura è a cura dell’Assm. Anche se le luci costano un 40 per cento in più rispetto a quelle tradizionali, abbiamo lasciato la stessa quota per i commercianti. La quasi totalità dei commercianti del centro storico ha aderito, compresi quelli di via della Pace e di via Pacifico Massi. Abbiamo cercato di rimetterli insieme tutti, di fare unione, perchè se i centri commerciali lavorano come un condominio, anche i centri commerciali naturali come il nostro centro storico facciano unione. Andremo a illuminare tutte le vie del centro, più piazza San Nicola, piazza della Libertà,

piazza Mauruzi e piazza Martiri di Montalto. Viale Benadduci si organizza per proprio conto. Fra le altre iniziative, tornerà il boschetto in piazza della Libertà. Poi metteremo un albero in tutte le piazze del centro. Sarà allestito, a cura dell’associazione Amici per, il tradizionale presepe sotto il Comune, mentre in un locale del centro allestiremo la casa di Babbo Natale con esposizione delle letterine dei bambini e un presepe. Negozi aperti anche la sera del 17 dicembre per “Shopping sotto le stelle”, serata durante la quale sono previste anche altre manifestazioni. L’8, 9 10 e 11 dicembre il centro ospiterà, invece, dei mercatini del gusto. I commercianti quest’anno hanno fatto questa scelta: visto il perseverare della crisi economica, si è scelto di investire di più sulle luminarie piuttosto che sui giocolieri e attrazioni simili. Ogni negozio provvederà singolarmente all’addobbo del suo locale. Ritengo molto importante che la maggior parte dei commercianti stavolta sia riuscita ad unirsi su una programmazione comune. È stata dura, ci sono voluti numerosi contatti e riunioni, ma alla fine tutti hanno convenuto che o si fa squadra oppure non si va da nessuna parte, perchè i centri commerciali fanno squadra a sé e non ci sarebbe partita. Per poter sopravvivere a questo, che speriamo sia solo un periodo transitorio, se si fa squadra anche tra commercianti qualcosa si riesce a fare. Forse nel recente passato è mancato proprio questo ‘fare squadra’, di unire i commercianti e evitare lo scontro con l’Amministrazione Comunale. Occorre la collaborazione di tutti

e all’Amministrazione serve far capire che da parte del privato c’è la volontà di fare qualcosa. D’altro canto, mi sembra che l’Amministrazione abbia scelto un target culturale forse troppo elevato. Abbiamo voluto elevare troppo la cultura a Tolentino, quando invece la nostra è una città fondamentalmente popolare. Facendo feste popolari unisci la cittadinanza e crei movimento. Fare squadra significa fare comunicazione, far conoscere e far sapere alla gente che la domenica pomeriggio i negozi del centro sono aperti, ma non può essere solo l’Amministrazione Comunale a spendere. Usi e costumi sono cambiati, anche nel commercio. Se fai sapere che la domenica i negozi sono aperti, non è detto che la gente poi si riversi in massa al centro c o m m e r c i a l e e non venga in centro. La domenica c’è bisogno anche, però, di far girare le persone nel centro storico libero dalle auto: questa sarebbe la pista ciclabile naturale, non quella che è stata fatta adesso. La pista ciclabile è un buon progetto, ma a Tolentino, per la conformazione s t r a d a l e c i t t a d i n a , rischia di non f u n z i o n a r e .

Liberare il centro storico dalle auto, specialmente la domenica, significa alla gente la possibilità di passeggiare tranquillamente a piedi e in bici. In questo bisognerebbe investire. Capisco che per questo progetto di pista ciclabile si ottiene un contributo, ma bisognerà comunque spendere altrettanti soldi... Ci dobbiamo rendere conto che Tolentino non ha una conformazione pianeggiante. La maggior parte dei tolentinati lavora dal lunedì al venerdì dalle 8 della mattina alle 7 della sera: facendo un’isola pedonale vera dal sabato pomeriggio alla domenica significherebbe veramente rilanciare il centro storico, mettendo insieme le risorse del Comune con quelle dei privati”.

SOLO FACENDO SQUADRA SI PUO’ COMBATTERE LA CRISIIl presidente della Pro Loco Tct Edoardo Mattioli parla del Natale nel centro storico

Sabato 17 dicembre alle ore 18 e domenica 18 dicembre alle ore 10 l’agriturismo Coroncina, in contrada Fossa a Belforte del Chienti, organizza due incontri dedicati al tema “Coppia, sessualità e amore”. A seguire un buffet preparato con i prodotti dell’orto della Coroncina ovvero quando il cibo diventa un buon alleato dell’amore.“Le relazioni Affettive tra mente e Cuore” è il titolo dell’incontro dibattito sul tema delle moderne relazioni di coppia. Sarà amore? Al primo appuntamento ne seguiranno altri? Ci ameremo per sempre? E se incontriamo qualcun altro?Queste sono alcune domande che spesso ci rivolgiamo nei momenti più delicati della nostra

vita affettiva relazionale, poiché Amore e Sessualità rappresentano una componente fondamentale della cultura contemporanea e un elemento indispensabile della nostra sana vita sentimentale. Condividere il proprio spazio, la propria intimità, la propria storia, nel rispetto dell’altro e dei suoi sentimenti diventa indispensabile per ritrovare la pienezza della gioia di vivere.Sesso e amore sono cose diverse? Possono entrare in conflitto? Nell’animo umano agiscono impulsi contrastanti che creano dubbi, dilemmi e che portano ad agire in modo contraddittorio. Due di queste tendenze che possono entrare in conflitto, riappacificarsi o scontrarsi di nuovo nel corso della nostra

vita sono la sessualità e l’amore. Non sempre ce ne rendiamo conto perchè sessualità e amore ci si presentano spesso fusi, oppure perchè in molti casi l’amore sboccia dalla sessualità. Solo nell’innamoramento sono totalmente fusi. Il conflitto fra amore e sessualità può presentarsi anche all’interno di un amore solido, duraturo, che nessuna forza reale minaccia. L’amore diventa dedizione, tenerezza, responsabilità, cura. Ma la sessualità può apparire improvvisa, come impulso vitale, manifestazione elementare della vita e della vitalità.Parlare dei proprio problemi, dei dubbi, delle paure, di una libido capricciosa, significa già cominciare a trovare una

soluzione alle difficoltà tra partner e così tendere verso l’armonia nella relazione e risvegliare così il gioco, la comunicazione, l’intimità.

I posti sono limitati. Per prenotazioni chiamare lo 0733 906227

COPPIA, SESSUALITA’ AMORESE NE PARLA ALL’AGRITURISMO CORONCINA

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La Banca della Provincia di Macerata fa il punto della situazione locale e rilancia l’attività delle filiali investendo e assumendo nuove forze. In controtendenza rispetto alle tante notizie di cui sentiamo parlare questa nuova realtà tutta provinciale punta sui giovani e lo fa a partire dal nuovo direttore della filiale di Tolentino, il dottor Edoardo Faletti, classe 1970, di recente nominato per aiutare a crescere e andare avanti le imprese locali e le famiglie in questo difficile periodo di crisi.La Banca della Provincia di Macerata da sempre ha caratterizzato il suo prodotto puntando sul risparmiatore e le piccole aziende per confezionare “su misura” soluzioni che valorizzino e tutelino tutte le realtà locali, che comprendono anche lavoratori e pensionati.Diversamente da altre realtà la BPrM si apre ad ogni soluzione, cercando di venire incontro alle esigenze dei cittadini, con il fine ultimo di tornare alla vecchia figura del consulente che ascolta e suggerisce la cosa migliore.“In questo particolare periodo il problema maggiore è rappresentato dalla tutela del risparmio, mantenere il

potere d’acquisto e garantire un rendimento che copra l’inflazione.Con “Obiettivo 5%” afferma il direttore generale Ferdinando Cavallini, “diamo la prospettiva del 5% fra tre anni ma già dall’anno prossimo, con un versamento minimo di 20.000 euro, diamo una rendita del 3% che, come tutti sanno, equivale attualmente al valore dell’inflazione, ma che è previsto scenda al 2% entro il 2012, garantendo quindi un valore aggiunto ai piccoli risparmiatori.” “Ma abbiamo anche altre soluzioni,” continua il direttore Cavallini, “si sente sempre più frequentemente dire che non si arriva a fine mese con lo stipendio, per questo la BPrM non fa pagare nessun costo ai lavoratori che accreditano lo stipendio in un nostro conto corrente.Tutti i servizi sono a costo zero. Anche i bolli li paga la banca”.Ci sono persone che potrebbero necessitare di finanziamenti per piccole spese, “abbiamo messo a punto quindi un prodotto molto competitivo con un T.A.E.G (tasso annuo effettivo globale - quello reale per il cliente) molto vicino al T.A.N. (tasso annuo nominale)

che è quello che normalmente viene pubblicizzato dalle altre banche”.Non ultimo, proponiamo un prodotto studiato per restituire alle famiglie la voglia di risparmiare. Tecnicamente si chiama P.A.C., Piano d’accumulo costante: con versamenti minimi da 100 euro al mese consente di costituire un vero e proprio salvadanaio, quindi non un investimento ma un accantonamento, che poi verrà remunerato fino al 6,25% se avrà una durata 15 anni, perché

è un progetto di risparmio a lungo termine.“Abbiamo l’ambizione di diventare la banca di riferimento della provincia di Macerata, con una strategia ben delineata già in testa, come il progetto futuristico di “punti Servizio”, presidiati da promotori finanziari dotati di macchine evolute che permettono ogni operazione bancaria in zone strategiche della provincia stessa.Puntiamo sulla capacità di dare buoni consigli per essere vicini alle famiglie maceratesi.”

BANCA DELLA PROVINCIA DI MACERATA: VICINI ALLE FAMIGLIE DEL TERRITORIO

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I residenti stiano tranquilli: nessun anfiteatro, ma un area verde nell’area di piazza Beato Angelico. In riferimento alle preoccupazioni degli abitanti circa l’urbanizzazione della lottizzazione Sant’Egidio (ex buca Massi) gli assessori all’Urbanistica Bruno Prugni e all’Ambiente Alessandro Bruni mettono a tacere tutte le voci. “Le paure dei residenti, circa la realizzazione di alcune strutture nella lottizzazione Sant’Egidio, sono ingiustificate. Già prima dell’estate” spiegano Prugni e Bruni “ci siamo più volte incontrati con il comitato di quartiere ed abbiamo censito tutte le richieste dei cittadini residenti. Le perplessità che ci sono state sollevate erano sostanzialmente due: la realizzazione di uno spazio commerciale e di un piccolo anfiteatro all’interno dell’area verde e la presenza di piante nel parcheggio di piazza Beato Angelico. Per quanto riguarda lo spazio commerciale e l’anfiteatro sono stati semplicemente fatti togliere dal progetto. Per le piantumazioni della piazza, dopo un apposito incontro con i cittadini promosso dall’amministrazione comunale e dal comitato di quartiere, si è concordato, per non violare le norme esistenti in materia, di spostare la fila centrale di piante dal parcheggio all’area

verde adiacente. L’intera area verde” sottolineano gli assessori Bruno Prugni e Alessandro Bruni “sarà destinata soltanto ad ospitare attrezzature ludico-ricreative per i residenti di quella zona. Intendiamo rassicurare che nessuna struttura

di altro tipo sarà realizzata. L’accoglimento del permesso a costruire del 12 settembre scorso rilasciato ai lottizzanti, infatti, non prevede né lo spazio commerciale né l’anfiteatro. Chi dice che siamo stati “sordi” alle

richieste del quartiere non dice la verità. Auspichiamo che il livello del confronto politico, da qui alle elezioni, si innalzi e non si continui su di un livello, tanto populista quanto demagogo, come quello a cui si sta assistendo oggi”.

EX BUCA MASSI, PRUGNI E BRUNI RASSICURANO I RESIDENTI“NESSUN ANFITEATRO, MA UN’AREA VERDE”

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Questo mese faremo una pausa con l’illustrazione degli Esercizi in quanto vorrei focalizzare la vostra attenzione sui

BENEFICI DI THE LIGHT OF LIFE LONGEVITY ENERGETIC IN AMBITO PROFESSIONALE

In ambito lavorativo, la salute e la produttività sono strettamente correlati. A tal proposito, gli Esercizi di Light of Life Longevity aiutano a mantenere un senso di calma e chiarezza mentale nello svolgimento delle attività professionali e a generare un ambiente armonioso migliorando i rapporti fra i colleghi.Gli Esercizi di The Light of Life possono alleviare e neutralizzare molti disagi legati al lavoro e alla sedentarietà come :

° Dolori al collo e alla schiena e altri disturbi conseguenti all’uso prolungato del computer

° Dolori o problemi alle

articolazioni, a mani, braccia, gambe risultanti da una postura scorretta mentre si lavora

° Problemi di circolazione, emorroidi e sovrappeso

° Disturbi legati allo stress fisico e menale, come mal di testa, problemi gastrointestinali, sindrome del tunnel carpale, insonnia, ansietà, frequente torpore e depressione

° Dipendenza da analgesici e antidepressivi

° Debolezza del sistema immunitario, tendenza a contrarre l’influenza e altre malattie contagiose, allergie.

Il sistema di Light of Life Longevity aiuta anche a ricoprire ruoli di responsabilità a elevare la propria consapevolezza e a “vedere” da una prospettiva più ampia, ottenendo così maggiore chiarezza per giungere a decisioni che coinvolgono variabili difficili e complesse. Fornisce la saggezza necessaria a equilibrare responsabilità sociale e redditività, una questione particolarmente

rilevante nell’ambito aziendale.

Durante le trattative di affari, questa potente risorsa insegna a interagire con calma e rispetto, ripulendo le tensioni e le negatività che spesso ostacolano i rapporti e smussando le manifestazioni dell’ego.

Accrescendo la parte intuitiva, Light of Life Longevity aiuta a trascendere i limiti delle parole e i pregiudizi emotivi.

La pratica di questi Esercizi

ha dato prova di aumentare e stimolare il flusso creativo. Poiché l’Energia di The Light of Life è una fonte enciclopedica di Conoscenza trascendentale, non di rado grazie a d essa ci si trova a intuire nuovi elementi originali e formule che allargano la propria base di conoscenza.

Buon lavoro!

Sabina

BENEFICI DI THE LIGHT OF LIFE LONGEVITY ENERGETIC IN AMBITO PROFESSIONALE

The Light of Life

di Sabina Concettoni

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Se ne sono andati in silenzio, così come erano arrivati. Anzi, molti tolentinati probabilmente non si saranno neanche accorti né del loro arrivo né della loro dismissione. Stiamo parlando dei dissuasori mobili (i cosiddetti Pilomat) che erano stati installati alcuni anni fa all’ingresso di piazza della Libertà per la modica cifra di 7.700 euro più Iva. Questi aggeggi, che avrebbero dovuto impedire l’ingresso in piazza della Libertà durante gli orari di isola pedonale non hanno mai funzionato e ora, dopo i lavori che hanno interessato la zona, sono scomparsi definitivamente. Rispondendo a una interrogazione specifica, circa tre anni fa l’allora assessore Goffredo Nobili rispose testualmente “L’utilizzo di dissuasori con telecomando avrebbe comportato una spesa sicuramente più elevata e non ce n’era la disponibilità economica. Tali dissuasori non sono utilizzabili - è talmente evidente – perché comportano una funzione manuale del sistema di ritegno, il loro utilizzo e la sicurezza di mezzi di soccorso. Nel periodo di funzionamento della ZTL è necessaria la presenza di una persona fissa che in caso di emergenza manualmente provvederebbe al loro ritegno e alla rimozione”. Insomma: sono risultati assolutamente inutili perché per comprare quelli col

telecomando non c’erano i soldi e per farli funzionare così com’erano si necessitava di una persona al loro controllo che non c’era. E allora perché sono stati comprati? Vero è che la cifra spesa non è di quelle che fanno saltare il bilancio di un Comune, ma pur sempre di un palese spreco si è trattato. Piuttosto, c’è curiosità per capire ora che sono stati “dissotterrati”, quale fine faranno questi Pilomat. Vista la fine fatta dall’arredo urbano a cubi di marmo posizionato in piazza della Libertà, non ci sarà da meravigliarsi se da qui a qualche settimana ce li ritroveremo di fronte a qualche tomba al cimitero.

COMPRATI E MAI UTILIZZATI:finalmente tolti i Pilomat in piazza della Libertà

Tutto pronto per avviare i lavori di riqualificazione della Galleria Europa e della zona pedonale adiacente. Dopo la pubblicazione di un apposito bando pubblico volto ad avviare una indagine esplorativa di mercato finalizzata alla successiva stipula di contratti di sponsorizzazione con ditte che si fossero mostrate interessate ad una o più delle prestazioni, a seguito della partecipazione di diverse ditte, la Commissione giudicatrice ha valutato tutti i progetti e le proposte, aggiudicando i lavori all’offerta presentata dal raggruppamento di imprese con capofila la ditta “Ecosystem Group di Giorgio Ciurlanti”. Accolta quindi dall’Amministrazione comunale la proposta di sponsorizzazione del raggruppamento costituito dalle ditte: Ecosystem Group di Giorgio Ciurlanti di Tolentino, quale capofila, Ciccioli Bruno & C. snc di Belforte del Chienti, Tecnoimpianti snc di Tolentino, Geom. Francioni Giovanni di Tolentino, Publiform di Zampaloni Mauro di Tolentino, Crama srl di Tolentino, GF Group di Urbani F. & C. snc di Appignano, Multiradio srl di Tolentino, BBC Site di Tolentino e Cervigni Andrea snc di Tolentino.Diverse anche le proposte di sponsorizzazione pervenute e finalizzate a sostenere economicamente gli interventi di riqualificazione della Galleria Europa tra cui quella della Magazzini Gabrielli spa per la somma di 100mila euro, della ditta Autotrasporti Ciavaroli

Duilio e Figli snc di Tolentino per la somma di 5mila euro, del Rotary Club di Tolentino per la somma di 4mila euro, l’Assm spa che mette a disposizione il materiale elettrico, e del Cosmari che si impegna per lo smaltimento a proprio carico del materiale della vecchia pavimentazione. Il progetto, in generale, prevede la posa in opera della pavimentazione per 1.200 mq circa, la tinteggiatura delle pareti della galleria, la fornitura di materiale elettrico necessario per il nuovo impianto di illuminazione della galleria, i lavori di realizzazione del nuovo impianto di illuminazione e la prestazione professionale per direzione lavori e coordinamento della sicurezza. Gli sponsor potranno utilizzare il nome del Comune in attività di comunicazione, anche commerciale, che descriva o mostri la realizzazione e le modalità con cui è stata effettuata l’attività di sponsorizzazione e le realizzazioni effettivamente portate a compimento.

GALLERIA EUROPA: AL VIA I LAVORIGRAZIE AL SOSTEGNO DEGLI SPONSOR

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Enzo Calcaterra

TOLENTIN TTOCENTO

Cèranoncè

1892. Luci nel crepuscoloSiamo al capolinea del nostro viaggio nell’Ottocento tolentinate, durato un secolo e 11 mesi. Racconteremo il crepuscolo di un’epoca, come tutti i crepuscoli con le sue malinconie e le sue luci. Una delle invenzioni più importanti dell’età contemporanea ha rappresentato per Tolentino il segno di questo passaggio a lungo preparato da uomini, idee, lotte che un’intera collettività visse sempre da protagonista. Parliamo dell’elettricità, degna conclusione di una storia rivolta al progresso di cui dovremmo essere tutti orgogliosi. Per non dimenticarla, ma soprattutto per meritarci davvero questa preziosa eredità.

Malgrado l’Illuminismo e tutto il resto, la Tolentino del Settecento era rimasta praticamente... all’oscuro. Perfino Napoleone, venuto a sottoscrivervi nel febbraio 1797 il trattato con il Papa, aveva trovato strade buie, appena illuminate dalla “fioca luce di pallide lanterne portate a mano”. Come del resto i rari passanti notturni dovevano fare quotidianamente. Lo ricordò il Sindaco Giovanni Benadduci, fior di storico, nel discorso del 1892 per l’inaugurazione della luce elettrica in città. Ma partiamo dal principio.Prima e dopo l’Unità d’Italia, Tolentino era poco più che un borgo i cui abitanti erano passati dai 9.437 del 1854 ai 10.861 del 1861. Il cuore era costituito dal centro storico rimasto pressoché inalterato nel tempo, circondato da alcune migliaia di contadini disseminati nelle campagne circostanti. Dal censimento del ‘61 risultò infatti che le case abitate nel centro urbano erano 735 rispetto alle 1087 delle campagne, con solo 24 case vuote in città contro le 15 in zona rurale. La proprietà terriera era in gran parte in mano a privati, soprattutto famiglie nobili. Dentro le mura e le sei porte si aprivano molti orti (“zone verdi”, le chiameremmo oggi), mentre gran parte della vita cittadina si concentrava in quella che veniva pomposamente chiamata Piazza Maggiore. Compagno di sempre, il Chienti bagnava la città e ne rappresentava da secoli il polmone per molte attività artigianali. Non a caso, proprio dal fiume si traevano le fonti energetiche poi confluite nel binomio “idro-elettrico”, in grado di far fare in futuro passi determinanti per lo sviluppo dell’economia. La seconda metà dell’Ottocento vedeva intanto l’affermarsi della Sinistra, che dal 1876 avrebbe dominato per circa un trentennio la scena politica italiana. Proprio quei decenni cruciali per il Paese favorirono il progresso economico e civile di Tolentino come di tante altre piccole ma dinamiche realtà del centro nord. Con leggi, contributi, mutui concessi dallo Stato, sfruttando proficuamente prestigio personale, amicizie importanti, spirito d’iniziativa, ambizione dei dirigenti, attivismo dei cittadini, la città si trasformò radicalmente in pochi anni. Dentro e fuori. Ampliò le sue industrie e attività produttive, si diede un assetto urbanistico del tutto nuovo, intervenne con decisione sulle sue infrastrutture.Tra le scelte amministrative, la voce “opere pubbliche” fu certamente una delle più caratterizzanti. I sovvenzionamenti statali, ottenuti grazie ai buoni uffici di figure come Medoro Savini, furono destinati a grandi opere per la viabilità, l’industria, i pubblici servizi. Della ferrovia si è già parlato in precedenza. Sulla viabilità va detto che dal 1880 iniziò con i sostegni statali la realizzazione di importanti vie di

comunicazione come la Flaminia ed altre arterie di collegamento tra città e territorio. Venivano inoltre ottenuti negli anni Ottanta e Novanta vari finanziamenti per l’attività industriale, ormai d’una consistenza numerica e produttiva davvero notevole. Il 1892 rappresentò una sorta di anno simbolo in questo salto verso la modernità. Fu infatti l’anno dell’elettricità a Tolentino. Tutto ebbe origine da un circolo virtuoso tra industria, amministratori, innovazione tecnologica. Già dal 1860 Giacomo Vogel e il conte Francesco Storani di Ancona avevano chiesto al Comune di poter installare uno stabilimento metalmeccanico, con l’utilizzo di acque per la loro industria. Qui vennero realizzate tubazioni per alimentare i lampioni pubblici a gas. Ma con il passaggio di proprietà della fonderia nelle mani di Angelo Adagio ed Ezio Moretti si ebbe la svolta decisiva. Su iniziativa di un privato, Pacifico Pucciarelli, veniva infatti costruito nel 1890 il primo impianto elettrico per illuminare l’opificio che, per l’appunto, il tandem Adagio-Moretti a lui subentrato avrebbe provveduto a potenziare. L’azione coordinata di pubblico e privato, entrambi interessati a sfruttare nuove fonti di energia, fece il resto. L’ 8 settembre 1892 venne ufficialmente inaugurata la rete di acquedotto e della luce elettrica. Tolentino diventava così la prima città delle Marche con illuminazione elettrica, seconda in Italia solo a quella di Milano attivata nel 1883. Da 120 lampade tra la piazza e le pubbliche vie, già nel 1896 si passò a 250 lampadine.

A guidare la grande modernizzazione della città fu per circa un trentennio la figura davvero singolare di Giovanni Benadduci.Rampollo di antica nobiltà tolentinate, storico ed erudito di valore, era nato nel 1843 in quel di Treia. Con pari passione e rigore si occupò di fatti e personaggi della storia marchigiana e tolentinate. Un nobile, per di più studioso, non sembrerebbe al suo posto nei panni di amministratore. Eppure seppe fare la sua parte meglio di molti altri che gli sarebbero succeduti. Rivelò infatti doti di mediatore interessato al passato quanto lucidamente rivolto al futuro, alla modernità, al progresso. Dai suoi discorsi, soprattutto dal fare, traspaiono sincera

attenzione, sensibilità per problematiche come l’emigrazione, la questione sociale, la piaga del lavoro minorile. Erano temi che una politica ormai in via di trasformazione per metodi e finalità, ma ancor più la società civile, si trovavano ad affrontare.

Anche in questo, Benadduci si rivelò conoscitore informato e consapevole non solo di realtà cittadine e lontane nel tempo. Lo dimostrò con una serie sorprendente di opere che trasformarono la città nel giro di mezzo secolo. Viabilità, nuove soluzioni urbanistiche, ferrovia, energia idroelettrica, strutture scolastiche, bilancio in pareggio: sono risultati ottenuti con spirito di servizio, contatti a più livelli con la grande politica nazionale.Benadduci divenne così una delle figure più rappresentative della sua epoca, un nobile-notabile che non disprezzava la prassi politica come degradante. Fornì anzi una pronta risposta al richiamo del dovere, frutto di un’ educazione che attraversava in vario modo tutte le classi e si traduceva in azioni. Dopo la prima nomina a Sindaco nel 1872, da lui cortesemente declinata, dal 1876 al 1901 guidò quasi ininterrottamente le sorti comunali. Nel 1888 erano ancora presenti in Consiglio alcuni protagonisti dell’appena trascorso Risorgimento come Domenico Silverj, Vincenzo Belluigi, Italiano Bezzi, Venanzo Santoncini. Quest’ultimo, che abbiamo già conosciuto, ricoprì la carica di Sindaco tra il 1888 e il 1889. Dimessosi per motivi di salute, morì nel 1892. Nel giro di mezzo secolo il tempo si sarebbe portato via, uno ad uno, gran parte di coloro che avevano preparato questo crepuscolo. Nel 1900 se ne andarono insieme anche Domenico Silverj ed Euclide Cagnaroni. Sembrò a molti la fine di un’epoca. Eppure quelle vie e piazze illuminate stavano a dimostrare che non era trascorsa invano, né quegli uomini avevano sbagliato nel sognare tempi nuovi per sé e i loro posteri. Che poi saremmo noi.

Caro Ottocento,Se è vero che in Italia 6 Comuni su 10 hanno una strada o piazza dedicata a Garibaldi, allora anche Tolentino è nella lista. Nel 1893 partì il primo progetto per ampliare una delle più antiche arterie della città, dandole un aspetto moderno, elegante, importante. Vi si affacciavano costruzioni cinquecentesche come i palazzi dei Parisani e la locanda della Corona. Ma c’erano anche case tutt’altro che decorose, la via era stretta e difficile da percorrere anche per i mezzi d’allora. All’inizio era previsto l’arretramento di tutti gli edifici, ma poi l’operazione si concluse nel 1905 ampliando soltanto i due lati all’inizio e alla fine del tratto. Nacque così la Via Garibaldi (dal 1920 Corso Garibaldi), che divenne il salotto della città. Tolentinati e forestieri accolsero infatti l’opera con favore, ne fecero il luogo per eccellenza dello “struscio”, incontro di famiglie, amici, comitive, meta di passeggiate e conversazioni d’altri tempi. E oggi? Negozi chiusi, un’attività commerciale assai ridotta. Eppoi traffico intenso, riduzione dello spazio, con parcheggi che lo hanno quasi riportato a quelli della viuzza ottocentesca. Con in più smog, intasamenti, qualche pedone che frettolosamente si sposta su e giù per ciò che resta dei marciapiedi. Chissà cosa ne pensa … Garibaldi! Ma per il Corso Garibaldi si può almeno passeggiare virtualmente tra ieri e oggi andando sul sito www.multiradio.it/ceranonce

A.R.

Giovanni Benadduci

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La stagione dei sogni

centro commerciale la

rancia

Tolentino

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istituto Don Bosco

Con l’approssimarsi delle Sante Festività desidero dedicare questo spazio, che ci viene gentilmente concesso dalla redazione del giornale, per qualche riflessione.

Nella società in cui viviamo, assai complessa, multietnica, globalizzata, tecnologicamente avanzata, caratterizzata dalla crescita esponenziale delle conoscenze e dalla pervasiva diffusione, spesso in tempo reale, delle informazioni, il compito della scuola è divenuto sempre più impegnativo. Si è diffusa la consapevolezza che la scuola non è più chiamata a sanare un deficit di informazioni, quanto ad offrire agli alunni criteri di interpretazione, di valutazione e di utilizzo delle conoscenze stesse. Pertanto, attualmente la finalità principale è lo sviluppo delle capacità personali e il potenziamento delle competenze degli alunni. Considerando, inoltre, che la scuola si pone come ambiente intenzionalmente educativo, non si può dimenticare l’importanza che riveste la qualità delle relazioni interpersonali. Chi lavora nella scuola diventa in primo luogo un modello di

comportamento che influenza la crescita degli alunni e ritengo che questa sia una delle principali responsabilità verso un’educazione che dia forma e sostanza a valori fondamentali. E’ chiaro che un’ autentica educazione alla dignità, alla libertà, alla giustizia può avvenire solo se le famiglie legittimano e sostengono l’opera della scuola e si impegnano, collaborando con essa, in un vero e proprio patto formativo. La fondamentale funzione educativa che la famiglia e la scuola esercitano insieme ci deve unire, pur consapevoli dei rispettivi limiti e delle difficoltà sempre nuove che si presentano, in un rapporto di fiducia reciproca e di stretta collaborazione affinchè i nostri interventi risultino coerenti ed incisivi dal punto di vista formativo. Ma non solo la scuola e la famiglia, tutti siamo chiamati ad impegnarci in ogni occasione, contribuendo con un esempio o una parola, nell’esercizio del proprio ruolo o fuori di esso, affinché le bambine e i bambini di oggi diventino domani giovani fiduciosi e aperti al nuovo, appassionati nella ricerca del proprio progetto di vita, persone dotate di umiltà e di forza d’animo, mai indifferenti alle difficoltà e sofferenze altrui.

Non si può nascondere che ogni giorno ci aspetta un lavoro intenso: da parte mia l’impegno é che non si perda di vista in nessuna occasione il generale progetto culturale ed educativo del nostro Istituto e che si accetti la dinamicità delle situazioni come fonte di ricchezza alla quale trovare, in ogni caso, una

canalizzazione positiva.Nella speranza che non manchino mai energie ed entusiasmo per camminare insieme, mi è gradito porgere a tutti i lettori i migliori auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo.

Prof.ssa Lauretta Corridoni

LETTERA APERTA DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA

FESTA DEI SETTANTACINQUENNICON IL SINDACOI settantacinquenni tolentinati in festa. Si sono ritrovati qualche giorno fa per brindare insieme al “traguardo” raggiunto dopo l’incontro di cinque anni fa in oc-casione della festa per i settanta anni. Con loro c’era anche il pri-mo cittadino Luciano Ruffini, che

ha accettato con grande piacere l’invito a partecipare all’appun-tamento. Diversi sono stati gli eventi organizzati per trascorrere un giorno all’insegna dell’alle-gria e dell’amicizia dall’apposi-to comitato diretto da Giovanni Lucentini. I settantacinquenni si

sono ritrovati l’altra mattina nel-la chiesa di Santa Maria Nuova per la messa e di seguito si sono trasferiti al Ristorante 77 di To-lentino per il pranzo, allietato da canti e danze. Il clima era quello delle grandi occasioni. Nel corso dell’incontro sono stati ricorda-

ti gli anni della giovinezza. Non sono mancate, così, le sorprese e la visione di fotografie che rac-contavano i settantacinque anni dei partecipanti. E tanti di loro hanno ritrovato amici d’infanzia e di gioventù che magari non avevano più rivisto.

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San Silvestro 2011Rosticceria - Gastronomia - Catering

Parmigiana di Melanzane e Ricotta Salata

Lasagnetta al Ragu’ Bianco e Spinaci Novelli

Zuppa di Lenticchie e Cotechino

Maialino Arrosto con Mela Verde Miele e Zucchero di Canna

Sformatino di Patate al Rosmarino e Lardo di Colonnata

Bavarese al Cioccolato e Granella di Nocciole

€ 20

Galantina di Coniglio con Insalatina di Puntarelle, Pinoli, Pane Croccante e Colatura di Alici

Crepes di Ricotta, Cipolla Rossa e Pancetta Alla Crema di Zucca Gialla e Amaretti

Zuppa di Lenticchie della Tradizione e Cotechino

Carre’ di Vitello in Salsa al Verdicchio ePatata Rossa con la Sua Buccia al Sale Grosso e Scorzone Fresco

Babà al Rhum con Crema Chantilly

€ 25

Menù

via Tambroni, 7 Tolentino tel 0733 960522www.grangourmetristorazione.it

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Ha cresciuto intere generazioni di tolentinati.Ancora oggi è un punto di riferimento per tante famiglie che ne apprezzano lo stile educativo e il rigore morale.Suor Lucia Antonini, originaria di Collamato di Fabriano, studia a Tolentino e dopo il diploma magistrale entra nelle Maestre Pie Venerini come probanda.Dopo due anni di noviziato, insegna a Roma e a Viterbo.Poi, nel 1957 viene mandata a Tolentino ad aiutare suor Leonilde.Le Pie Venerini, infatti, dal 1918 avevano la gestione del “giardino d’infanzia”, oggi scuola Bezzi.Qui rimane tredici anni. Nel 1968 viene istituita la scuola statale materna e nel 1970 le Pie Venerini si trasferiscono nella attuale sede, uno stabile di loro proprietà in via Corridoni.“Abbiamo raggiunto anche il numero di 180 bambini” racconta non senza un pizzico di orgoglio suor Lucia “Eravamo quattro suore: suor Leonilde, suor Elia, io e la suora della cucina, oltre a due o tre laiche che ci aiutavano.Abbiamo avuto anche le lavoratrici che si fermavano anche a dormire, oltre alle interne, 15-20 ragazze, perché le Magistrali erano solo a Tolentino.Quindi, qui venivano tutte queste

ragazze da tutto l’entroterra.Io fino al 1976 sono comunque rimasta al “giardino d’infanzia” come dirigente.Poi sono tornata qui e contemporaneamente insegnavo alle Magistrali.Ho insegnato anche tre anni alle scuole medie. Ed eccomi qui...finché i Superiori mi tengono, visto che ormai sono arrivata a 81 anni!”.“I bambini negli ultimi anni sono un po’ diminuiti.Abbiamo sette laiche e le spese aumentano. La retta non basta più: aumentare non è il caso, ma andiamo avanti.Lo Stato sembra che adesso abbia sbloccato 250 milioni per le scuole della Fisme. Le scuole cattoliche in Italia raccolgono 500 mila bambini.Allo Stato un bambino costa seimila euro.Nelle scuole cattoliche facciamo risparmiare allo Stato circa sei miliardi di euro l’anno.Se lo Stato ci dà quello che ha promesso andiamo avanti bene.Io non dico che lo Stato ci debba pagare tutto il personale, magari! Speriamo che questa nostra scuola possa continuare.Il personale religioso sta diminuendo e vedremo come andranno le cose”.Qual’è stata l’evoluzione dei bambini nei quaranta anni che hai

passato a contatto con loro? “E’ stata un’evoluzione che ha seguito quella delle famiglie, del progresso, dell’arricchimento, della caduta dei valori.Quindi, troviamo i bambini in questa situazione difficile, con famiglie molto divise mentre prima non era così perché la famiglia era un’istituzione.Dobbiamo avere anche la capacità di capirli, perché sono bambini molto ‘accelerati, sono tanto informati ma non sono formati.Il bambino ha bisogno di affetto, di essere gratificato dai genitori...Stiamo bruciando le tappe della vita, perché il bambino non è più bambino. Lo piazziamo a vedere la tv, i cartoni animati, non c’è più un rapporto vero... Io lo dico sempre ai genitori: cercate di essere più genitori.La vita invece si è capovolta.Quando stavamo giù al Bezzi i bambini portavano il cestino con il secondo perché noi davamo solo il primo.Suor Leonilde disse ‘io non posso vedere queste cose.Ci sono quelli ricchi con i cestini pieni e altri senza niente’.Allora abbiamo fatto un’uguaglianza: diamo da mangiare a tutti, lo fa la scuola senza distinzioni.E ancora oggi facciamo così”.

Perché una famiglia dovrebbe mandare un bambino da voi? “Le motivazioni possono essere tante.La vicinanza, perché c’è il fratello al Don Bosco, la simpatia per qualche maestra o forse perché le Pie Venerini sono riuscite a dare un timbro particolare.In fondo, noi Pie Venerini abbiamo il primato dell’educazione.La nostra fondatrice dal Seicento ha aperto le scuole alla donna, quindi abbiamo nel dna questo carisma educativo che probabilmente a Tolentino piace”.Con questa evoluzione della società, quale futuro può esserci per una scuola come la vostra? “La materna ci sarà sempre.La nostra non lo so.Noi stiamo chiudendo diverse case purtroppo. La scuola funziona, per il futuro non lo sappiamo, perché è tutto da vedere.Siamo in un momento di tante scelte importanti per tutti”.E ci saluta ricordando “Quando stavamo al Fondaccio, quante volte con suor Leonilde siamo andati incontro alle famiglie che avevano tanto bisogno.Abbiamo aiutato tanto e forse è questo il motivo per cui a Tolentino credono ancora in noi”.E in suor Lucia Antonini si incarna realmente il carisma di Rosa Venerini.

Il Coro Polifonico “Città di Tolentino” ha compiuto i suoi primi trent’ anni di vita in questo 2011. Da sempre è diretto dal suo fondatore, il maestro Aldo Cicconofri. Per celebrare la ricorrenza, quest’anno l’assessorato alla Cultura, ha affidato al coro il concerto del 26 dicembre, nell’ambito della stagione teatrale del Comune di Tolentino. Questa data ha una lunga

tradizione a Tolentino, per quanto riguarda il concerto di Natale del Comune. Infatti, da molti anni diverse formazioni, esclusivamente gospel, si sono alternate in questa esecuzione che, da sempre, raccoglie il gradimento di un numeroso pubblico. In occasione del 30° anniversario dalla fondazione del Coro, il Comune ha voluto riconoscerne i meriti artistici affidandogli l’esecuzione di questo importante concerto.

La scelta è caduta sulla “Gospel Mass” di Robert Ray per Soli, Coro, Pianoforte, Contrabbasso e Percussioni (è possibile ascoltarne un brano dal sito www.corotolentino.it).Il programma prevede, nella prima parte del concerto, anche l’esecuzione di Gospel e Spirituals a cappella.

IL CORO POLIFONICO “CITTA’ DI TOLENTINO” FESTEGGIA 30 ANNI CON IL CONCERTO GOSPEL DI NATALE

81 ANNI NEL SEGNO DI ROSA VENERINISuor Lucia Antonini racconta come ha cresciuto intere generazioni di tolentinati

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Risultati eccellenti per il “Progetto Diaberotary”.Ha avuto una grandissima partecipazione l’evento organizzato dal Rotary Club di Tolentino, in accordo con i responsabili della Diabetologia dell’Area Vasta 3 e cioè di Camerino, Civitanova Marche e Macerata, rispettivamente Giulia Cartechini, Gianraimondo Morico e Gabriele Maolo.Sono state circa 400 le visite effettuate tra sabato pomeriggio e domenica mattina, nel giro di otto ore. Sono stati realizzati una cinquantina di controlli all’ora in piazza della Libertà di Tolentino dove era presente una postazione sanitaria con alcuni dottori, tra i quali Stefano Gobbi, per il controllo della glicemia su sangue capillare, per misurare la pressione arteriosa, per ricevere informazioni e testare il rischio di sviluppo del diabete ma, soprattutto, per apprendere come prevenire la malattia.E sette sono stati i nuovi casi di diabete diagnosticati a persone che non sapevano di essere affette dalla malattia prima del controllo.La manifestazione ha raggiunto, quindi, gli obiettivi che si erano prefissi gli organizzatori, in particolare quello della prevenzione.Hanno effettuato il controllo tantissime persone tra le quali meno del 10% è affetta da diabete.La maggior parte quindi dei pazienti è stata sensibilizzata dagli

organizzatori e dalla stampa.Il “Progetto Diaberotary” ha funzionato. L’iniziativa si è tenuta a livello provinciale, a Tolentino, ed è stata l’unica nelle Marche ad aver coinvolto tutte e tre le Diabetologie della provincia di Macerata e cioè dell’intera Area Vasta 3. Tutti e tre hanno così scelto per svolgere l’evento un’unica piazza, quella tolentinate che in entrambi i giorni ha visto file interminabili di persone davanti alla postazione sanitaria. Chi ha effettuato il controllo, inoltre, ha usufruito di un buono per la colazione al costo di un euro in uno dei sei bar del centro di Tolentino che hanno aderito all’iniziativa.Alla manifestazione, patrocinata dalla Provincia di Macerata e dal Comune di Tolentino, hanno partecipato anche la Copagri, Confederazione produttori agricoli di Macerata, la Federfarma, la Croce rossa italiana, la Pro-loco Tct di Tolentino, nonché le associazioni dei pazienti diabetici. Il prossimo anno – afferma Gabriele Maolo – si svolgerà in altre città delle Marche”.Oltre tutto Leonardo Compagnucci, presidente del Rotary Club di Tolentino, dice che il diabete a breve diventerà programma distrettuale nel senso che tutti i club rotariani si impegneranno per combattere la malattia.Battere il diabete sul tempo è possibile: diagnosi precoce, stile di vita corretto, consapevolezza,

educazione e prevenzione possono insieme contribuire ad arginarlo.E’ importane anche una sana alimentazione per prevenire la malattia.“E questo è uno dei motivi che ha spinto la Copagri di Macerata – afferma il presidente Andrea Passacantando, nonché responsabile dei progetti del Rotary di Tolentino - ad accettare di partecipare all’evento per promuovere la cultura del mangiar sano e genuino con i prodotti delle aziende agricole del territorio”.

Carla Passacantando

SUCCESSO PER IL “PROGETTO DIABEROTARY” TANTISSIME VISITE IN PIAZZA DELLA LIBERTA’ DI TOLENTINO

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PressNewsGentilissimo Direttore,se mi è possibile vorrei spiegare ai lettori di Press News ed in particola-re al cittadino che tramite Voi si era posto il quesito sull’interruzione dei lavori di Piazza Togliatti cosa sta succedendo.Iniziamo con lo spiegare che da un

primo intervento deliberato, volto ad una semplice sistemazione della piazza, per circa 100mila euro la Giunta ha deciso di intervenire una volta per tutte, ampliando signifi cativamente la portate dell’interven-to stesso per un impegno di spesa che passa a complessivi 270mila euro circa.In un primo momento, infatti, anche per la necessità di dover fare i conti con le fi nanze disponibili, come purtroppo capita in tutti i comuni d’Italia, risulta-va possibile eseguire solo una parte dell’opera, che sicuramente avrebbe risolto solo i problemi più gravi (buche, dislivelli, ecc..) ma che non avrebbe garantito a Piazza Togliatti la bellezza che merita rappresentato la piazza per defi nizione della Tolentino sviluppatasi ad est della città.Avendo, poi, reperito ulteriori risorse si è pensato - ed ecco il motivo del momentaneo fermo dei lavori - di eseguire un intervento sull’intera piazza che porterà ad una riqualifi cazione dell’area con nuovi punti luce a risparmio energetico (già installati), con un nuovo impianto di defl usso delle acque meteoriche (fognature e griglie) e con la ripavimentazione dell’intera parte superiore con nuovi masselli autobloccanti. Dalla relazione del consulente per la progettazio-ne, Geom. Giannicola Ferranti, che ringrazio per la professionalità dimostrata, è emerso che per garantire una maggiore durata dell’economicamente impegnativo intervento è necessario limitare il transito veicolare (come già dovrebbe avvenire visto che all’ingresso c’è da sempre un segnale di divieto di accesso escluse le operazioni di carico e scarico delle merci). Sulla stessa lunghezza d’onda quasi tutti i cittadini che vorrebbero poter fruire senza incorrere nel rischio di essere investiti la piazza. Stiamo, a tal fi ne, studiando la possibilità di installare delle sbarre tele-comandate per risolvere tale uso improprio della piazza, consentendo solo ove necessario e sotto la diretta responsabilità dei commercianti ivi ubicati l’accesso una tantum di automezzi.Salvo intoppi, ritengo che quando i Vostri lettori mi leggeranno i lavori saranno ripresi a pieno regime.Ringraziando per lo spazio concessomi, approfi tto per augurare alla Redazione ed ai lettori serene festività di Natale. Marco Romagnoli, assessore lavori pubblici comune di Tolentino

IO CITTADINO

Z.I. Via C. Colombo, 4 - tel/fax 0733 969340 TOLENTINO (MC)

AUGURI!

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Non si ferma neanche a Natale l’attività dell’associazione Mi fido di te.Le volontarie, infatti, hanno organizzato per tutto il periodo natalizio un mercatino di oggettistica che si terrà in un locale in piazza Martiri di Montalto.Il mercatino resterà aperto tutti i pomeriggi e, acquistando un oggetto, si contribuirà a far stare meglio i tantissimi piccoli amici che affollano il canile comprensoriale Monti Azzurri.Sarà anche un’occasione utile per fare un regalo di Natale diverso dal solito.Durante il mercatino sarà possibile anche associarsi

all’associazione Mi fido di te acquistando la tessera associativa al costo simbolico di 5 euro.Sempre in tema di aiuti, l’associazione vuole ringraziare pubblicamente la direzione dell’ipermercato Oasi del Tolentino Retail Park che ha donato al canile dieci grossi sacchi di cibo per cani in maniera del tutto gratuita.Un altro gesto importante che contribuisce ad aiutare il lavoro dell’associazione, sperando in un 2012 in cui la sensibilità e l’amore verso i cani del canile Monti Azzurri cresca ulteriormente e altri volontari si avvicinino a Mi fido di te.

MERCATINO NATALIZIO ORGANIZZATO DA MI FIDO DI TE