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_________________________________________________________________________ Il Progettista Il RUP Dott. Geol. Francesco Ceccarelli Ing. Gianfranco Degl’Innocenti ……………………………………………………. ……………………………………………………. _________________________________________________________________________ CONTROLLO DI GESTIONE Sottocommessa REV N. DATA NOTE FIRMA CDC Articolo Codice PdI CUP CIG LAVORI DI RICAPTAZIONE DELLE SORGENTI SITE IN LOCALITA’ LA VALLE DI MULAZZO, DENOMINATE “LA VALLE 1” E “LA VALLE 2”, DANNEGGIATE DALL’EVENTO ALLUVIONALE DELL’OTTOBRE 2011 PROGETTO ESECUTIVO C RELAZIONE GEOLOGICA Comune di Mulazzo PROVINCIA DI MASSA CARRARA

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_________________________________________________________________________

Il Progettista Il RUP

Dott. Geol. Francesco Ceccarelli Ing. Gianfranco Degl’Innocenti

……………………………………………………. …………………………………………………….

_________________________________________________________________________

CONTROLLO DI GESTIONE

Sottocommessa REV N. DATA NOTE FIRMA

CDC

Articolo

Codice PdI

CUP CIG

LAVORI DI RICAPTAZIONE DELLE SORGENTI SITE IN

LOCALITA’ LA VALLE DI MULAZZO, DENOMINATE “LA

VALLE 1” E “LA VALLE 2”, DANNEGGIATE DALL’EVENTO

ALLUVIONALE DELL’OTTOBRE 2011

PROGETTO ESECUTIVO

C

RELAZIONE GEOLOGICA

Comune di Mulazzo PROVINCIA DI MASSA CARRARA

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Studio Geologia CeccarelliGalleria Michelangelo Buonarroti 19, 54100 Massa (MS)tel./fax 0585 489493 - mob. [email protected]: [email protected]: studiogeologiaceccarelli.itp.iva 00684340458 - cod.fisc. CCC FNC 71B12 F023A

Rif. 3-16

COMUNE DI MULAZZOPROVINCIA DI MASSA CARRARA

PROGETTAZIONE DEFINITIVA-ESECUTIVA RELATIVA ALLA RICAPTAZIONE DELLE SORGENTI SITE IN LOCALITÀ LA VALLE DIMULAZZO, DENOMINATE “LA VALLE 1” E “LA VALLE 2”,

DANNEGGIATE DALL’EVENTO ALLUVIONALE DELL’OTTOBRE 2011

Relazione geologicaDomande di variante sostanziale (“La Valle 1”) e non sostanziale (“La Valle 2”)

Soggetto committente:GAIA SpA

Data: 22 giugno 2016

Dott. GeologoFrancesco Ceccarelli

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SommarioPremessa ........................................................................................................................................................... 3

Dati identificativi del richiedente .................................................................................................................. 3Ubicazione del sito ........................................................................................................................................ 3

Uso delle acque captate ................................................................................................................................ 4

Portate di prelievo......................................................................................................................................... 4Pozzo “La Valle 1” ...................................................................................................................................... 4

Sorgente “La Valle 2”................................................................................................................................. 4Valutazione dei vincoli - Vincolo idrogeologico................................................................................................. 4

LINEAMENTI DI GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA .............................................................................................. 4DESCRIZIONE DELLE SORGENTI E RELATIVE ATTUALI OPERE DI PRESA ............................................................ 9

VALUTAZIONI IN MERITO ALLE PORTATE DERIVABILI ..................................................................................... 11

Calcolo del bilancio idrologico-idrogeologico.............................................................................................. 12Calcolo per il bacino morfologico del Torrente Marzano............................................................................ 13

IL PIANO INDAGINI E DISCUSSIONI SUI RISULTATI .......................................................................................... 16VALUTAZIONE DELLA STRATIGRAFIA E DEI PARAMETRI GEOTECNICI............................................................. 21

STRATIGRAFIA E PARAMETRI GEOTECNICI.............................................................................................................. 21PARAMETRI GEOTECNICI CARATTERISTICI .............................................................................................................. 21

OPERE IN PROGETTO ....................................................................................................................................... 23

“La Valle 1” .............................................................................................................................................. 23“La Valle 2” .............................................................................................................................................. 24

PROGETTO POZZO – “LA VALLE 1” .................................................................................................................. 24PROGETTO RIPRISTINO – “LA VALLE 2” ........................................................................................................... 25

VALUTAZIONE DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO .............................................................................................. 25Verifiche di stabilità......................................................................................................................................... 25

Operazioni di scavo “La valle 2” .................................................................................................................. 25Regimazione delle acque............................................................................................................................. 26

Verifiche di stabilità..................................................................................................................................... 27

Valutazione degli effetti ambientali prodotti dalla perforazione................................................................ 27

Allegati:Allegato 1 corografia scala 1:10000Allegato 2 carta geologica scala 1:5000Allegato 3 cartografia catastale-CTR scala 1:1000Allegato 4 planimetria catastaleAllegato 5 relazione di calcolo verifiche di stabilità

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Premessa

Su incarico di Gaia Spa lo scrivente ha eseguito studi e verifiche allo scopo di valutare le caratteristichestratigrafiche, geologiche e idrogeologiche inerenti un’area dove si trovano due sorgenti denominate “LaValle 1” e “La Valle 2” poste in località La Valle di Mulazzo. Tale area è stata interessata da diversi dissestiche hanno inficiato le opere di presa delle due sorgenti, le quali attualmente non sono più produttive.Le due sorgenti sono regolarmente concessionate con numero pratica DC 339/49-5 e DC 239/37-2. Le duesorgenti alimentano l’acquedotto di Mulazzo.Gli studi effettuati hanno dimostrato l’impossibilità di ripristinare l’opera di presa denominata “La Valle 1”posta in destra idrografica a causa delle pericolosità geomorfologiche riscontrate sul versante soprastantee poiché oramai posta all’interno del torrente. Le indagini geofisiche e geologiche eseguite hanno mostratola presenza di risorsa idrica posta circa al di sotto dell’opera di presa attuale, tali acque si è valutato diintercettarle mediante la realizzazione di un pozzo.Per quanto riguarda la sorgente “La Valle 2” si è valutato di ripristinare l’opera di presa.

Dati identificativi del richiedenteSocietà GAIA spa via Donizzetti 16 55045 Marina di Pietrasanta (LU).

Ubicazione del sitoIl pozzo realizzato in sostituzione dell’opera di presa “La Valle 1” capta le acque presenti nel sottosuolo, inparticolare la stessa risorsa che alimentava la sorgente “La Valle 1”.

“La Valle 2” viene semplicemente ripristinata l’opera di presa.

L’area oggetto di studio è situata lungo la valle del torrente Marzano ad ovest del paese di Mulazzo allaquota di circa 350 m s.l.m. in località La Valle di Mulazzo.La tipologia d’intervento potrebbe in corso d’opera richiedere piccole variazioni relative alla posizione econseguentemente ricadere nei mappali confinanti. In conclusione i mappali interessati o che potrebberoessere interessati dall’intervento sono i seguenti: Foglio n° 10 mappali 379,631,500, 632, 384, 505

Dati catastali e intestatari dei mappali interessati o che potrebbero essere interessati dall’interventoFoglio Particella Intestatari

10

384 CapponiRaffaella

379

SocietàAgricola ilFeudo

631500632505

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Uso delle acque captateLe acque captate saranno utilizzate ad uso POTABILE secondo le definizioni dell’art. 3 comma 1 del DPGR50R 2015 con particolare riferimento all’allegato A definizione degli usi delle acque che definisce:Categoria d’uso: POTABILEUsi specifici: acquedotti pubbliciLa risorsa è destinata all’acquedotto pubblico di Mulazzo gestito da GAIA SpA.

Portate di prelievoPozzo “La Valle 1”L’approvvigionamento può avere delle portate variabili nell’arco dell’anno, pertanto si riporta una stimadelle portate previste in seguito alla realizzazione del pozzo in progetto.Portata massima (l/sec) 6, Portata media (l/sec) 4.

Sorgente “La Valle 2”L’approvvigionamento può avere delle portate variabili nell’arco dell’anno, pertanto si riporta una stimadelle portate previste in seguito al ripristino dell’opera in progetto.Portata massima (l/sec) 3, Portata media (l/sec) 2

L’acquedotto di Mulazzo, da quando le due sorgenti non sono più efficienti, risente di un deficit idrico chesi manifesta soprattutto nel periodo estivo, pertanto il recupero dei quantitativi d’acqua è fondamentaleper l’approvvigionamento idrico ad uso potabile.

Le due sorgenti ricaptate non costituiscono nuovi prelievi, pertanto sono in accordo con il piano d’ambito.

Valutazione dei vincoli - Vincolo idrogeologico

La zona oggetto di indagine ricade tra le aree soggette a Vincolo idrogeologico R.D. n. 3264/1923. Tale arearisulta quindi sottoposta al DPGR 08-08-03 n.48R - Regolamento forestale della Toscana che regola leprocedure per gli interventi da effettuare su territori soggetti a vincolo idrogeologico. In particolare ilregolamento forestale disciplina la “realizzazione di opere e i movimenti di terreno”.

LINEAMENTI DI GEOLOGIA E GEOMORFOLOGIA

La geologia dell’area in cui è inserito il comune di Mulazzo è generata dalla dinamica della tettonica a “falde”dell’Appennino Settentrionale che spiega la presenza di formazioni appartenenti ad unità tettoniche estratigrafiche diverse.

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Le unità che compongono l'Appennino settentrionale hanno subito una complessa evoluzione tettonicanella quale, ad una prima fase di deformazione e metamorfismo, inquadrabile all'interno di un contestogeodinamico di tipo collisionale, segue una seconda fase deformativa che si esplica prevalentementeattraverso lo sviluppo di zone di taglio a basso angolo e faglie normali collegate ad un regime tettonico ditipo distensivo e che determinano sollevamento ed esumazione delle unità strutturali più profonde.In particolare l’Appennino settentrionale si è sviluppato durante l’orogenesi terziaria, in un regimeprevalentemente compressivo derivato dalla tettonica collisionale con inizio del processo nell’Eocenemedio-Superiore attraverso la chiusura del settore ligure del dominio oceanico ligure-piemontese, inconseguenza della collisione continentale tra il blocco Sardo-Corso e la microplacca Adria (Apula).A partire dal Miocene inferiore nella parte interna della catena (dominio toscano) le strutture compressivesono state interessate da una rilevante tettonica di tipo distensivo da Nord verso Sud, contemporaneaall’apertura del mare Tirreno settentrionale. Questo regime di distensione continua ad interessare la parteoccidentale dell’Appenino Settentrionale con sviluppo prevalente di strutture ad Horst e Graben.

La struttura geologica dell’area è costituita da litotipi appartenenti alla Falda Toscana, ricopertitettonicamente dalle Unità Subliguri e da quelle Liguri. Le unità sopra citate fanno parte come detto, dellacatena a falde dell’Appennino Settentrionale che si è formata a partire dall’Oligocene Sup. – Miocene Inf.in seguito alla convergenza tra il margine continentale della microplacca Adriatica e la catena Alpina appenaformata (placca Europea).In Lunigiana le strutture associate a questa fase deformativa sono evidenziati da sistemi morfotettonici chesi allungano parallelamente alla catena (assi vallivi).La tettonica estensionale ha portato allo sviluppo di faglie dirette ad alto angolo, impostateprevalentemente lungo zone di debolezza tettonica che hanno riattivato le precedenti superfici diaccavallamento piegate. L’estensione ha seguito lo stesso andamento del fronte compressivo interessandoprima la Toscana (Miocene sup. – Pliocene), poi l’Umbria occidentale (Pliocene Sup.) ed infine Marche edUmbria orientale; in particolare in Lunigiana i movimenti disgiuntivi ancora attivi (come testimoniano imeccanismi focali dei terremoti), sono iniziati nel Pliocene medio – superiore. Attualmente l’AppenninoSettentrionale costituisce una struttura arcuata con vergenza e convessità verso Est sul cui bordooccidentale possono essere individuati una serie di bacini (Lunigiana – Garfagnana – Versilia, Mugello etc.),disposti NW – SE. Le strutture plicative della Lunigiana sono quindi evolute in zone depresse (bacino delMagra, Val di Vara) associate a faglie dirette disposte in fasce parallele a formare strutture tipo graben edhorst (zone depresse e zone rilevate). I limiti di questi bacini sono spesso definiti da fasce di discontinuitàtrasversali lungo le quali i movimenti sono prevalentemente di tipo trastensivo (Raggi, 1985; Bartole et alii,1991). Queste strutture possono essere interpretate come faglie trascorrenti (transfer fault con movimentoparallelo alla direzione del piano di faglia F2) che hanno aggiustato zone a diverso tasso di compressione,durante le fasi orogenesi e zone a diverso tasso di estensione nelle fasi successive. Le aree depressecorrispondono a graben con un comune motivo strutturale: faglie dirette sintetiche (F1 con direzioneAppenninica NW/SE e N/S) sul lato occidentale con superfici di scorrimento meno inclinate e rigetti maggioridi quelle antitetiche posizionate sul lato opposto e con la stessa direzione.

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Il Dominio Toscano è rappresentato da tre successioni differentemente deformate: il Dominio ToscanoInterno (Falda Toscana non metamorfica) con termini non metamorfici di età variabile dal Trias superioreall'Oligocene superiore; il Dominio Toscano Esterno (Complesso Metamorfico Toscano: Autoctono Auctt.delle Alpi Apuane, metamorfiti del M. Pisano e della Montagnola senese, ecc), con metamorfismo in faciesscisti verdi, che oltre ad una copertura mesozoica e terziaria, comprende anche formazioni paleozoiche delsuo basamento ercinico; l'Unità di Massa, frapposta tettonicamente alla Falda Toscana e l'Autoctono Auctt.,costituita da termini paleozoici e del Trias inferiore e medio, che dovrebbe rappresentare il substrato dellaFalda Toscana. La successione mostra l’evoluzione del margine continentale passivo della placca Adria.

Si riportano di seguito le carte geologiche della Regione Toscana e le cartografie in “bozza” del CARG, dallecartografie riportate si osserva che nel sito sono presenti la formazione del Macigno e della scaglia Rossa.

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Estratto carta geologica Regione Toscana

Frana

Unita geologica areale

Lungo i versanti della valle solcata del torrente Marzano in prossimità delle sorgenti oggetto di studio, sonopresenti diversi dissesti gravitativi rappresentati nella carta geologica regionale con una frana inattivaquiescente.La frana sul versante in destra idrografica è caratterizzata da deposito di versante caratterizzato da massianche ciclopici di Macigno mentre in sinistra idrografica all’interno del torrente poco più a monte dellesorgenti, si rileva la presenza della Scaglia Rossa ricoperta dai depositi alluvionali e di versante caratterizzatida massi ciclopici di Macigno.La scaglia rossa e il macigno sono dislocati da una faglia il cui tracciato segue il corso del torrente Marzano.Il torrente Marzano sviluppa poco più a valle dell’area oggetto di captazione un conoide alluvionale che hail piede nel torrente Mangiola.

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Estratto carta geologica Foglio 234 Progetto CARG

La Scaglia Toscana (STO) (Aptiano inferiore-Oligocene superiore) si presenta come una successione diargilliti rosse fittamente stratificate, con livelli più marnosi, verdastri, e rare intercalazioni calcarenitiche,calcarenitico-pelitiche e pelitico-calcarenitiche. Alla base della Formazione affiora una litofacies pelitico-silicea (Scisti a Fucoidi Auctt.). Lo spessore in affioramento della Scaglia è intorno ai 250 metri; come sopraricordato, le esposizioni migliori si hanno in località Tecchia Rossa.

Il Macigno (MAC) (Oligocene superiore - Miocene inferiore), è un’arenaria torbiditica quarzoso-feldspaticagrigia o grigio-verde in strati variabili da qualche decimetro a qualche metro; localmente si trovanointercalati sottili strati di arenarie fini, siltiti e argilliti, come si può rilevare nelle esposizioni presenti lungola strada che risale la Val Gordana nel tratto che va da Codolo a Noce. Nella parte superiore dellaFormazione può prevalere la frazione siltitica e possono essere presenti rari olistostromi costituiti da breccecon clasti calcarei. Lo spessore complessivo della Formazione dovrebbe essere intorno ai 700-800 metri.

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DESCRIZIONE DELLE SORGENTI E RELATIVE ATTUALI OPERE DI PRESA

In prossimità del contatto fra la Scaglia e il Macigno (delimitato nell’area da una faglia) sono presenti duesorgenti denominate “La Valle 1” e “La Valle 2”. Le sorgenti erano captate da due opere di presa (vederefoto) che sono state coinvolte dall’alluvione del 2011 con dissesti vari che hanno caratterizzano la vallesolcata dal torrente Marzano.

In particolare la sorgente denominata “La Valle 1” posta a monte rispetto alla sorgente “La Valle 2” è stataparzialmente distrutta dalla frana che ha coinvolto il pendio in destra idrografica. Il pendio è caratterizzatodal detrito di copertura con spessore esiguo seguito dallo strato più superficiale del macigno il quale risultafortemente fratturato nell’area al contorno all’opera di presa della sorgente.

Sorgente “La Valle 1”Le acque della sorgente “La Valle 1” non sono più captate dall’opera di presa in quanto il punto di fuoriuscitadelle acque è stato dislocato dai dissesti morfologici. L’area presenta delle forti criticità da ricondurre siaall’evoluzione tettonica dell’area, infatti il torrente Marzano si sviluppa lungo una faglia diretta che dislocala formazione del Macigno e della Scaglia Rossa, che ad una mancanza di regimazione idraulica e dimanutenzione e ripristino del versante unito alla forte acclività dello stesso. Data la presenza di dissesti

Sorgente La Valle 1

Sorgente La Valle 2

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ancora in evoluzione, risulta difficoltoso e poco proficuo prevedere un intervento puntuale sulle opere dipresa.

Vista della corona di frana sviluppata a tergo dell’opera di presa della Sorgente “La Valle 1”

L’opera di presa “La Valle 1” è nella parte a monte circondata dal deposito detritico caratterizzato dallaformazione del Macigno, è ancora ben visibile la corona di frana che sovrasta il fabbricato. Il materialeaccumulato a tergo e lungo il torrente ha ricoperto parzialmente la sorgente, la quale non è più capatadall’opera di presa. Attualmente è visibile una fuoriuscita di acqua fra i massi addensati sul retro delfabbricato posto in destra idrografia, le acque di sorgente che scaturiscono fra i massi vanno ad alimentareil canale.Si precisa che poco più a monte delle opere di presa delle sorgenti non si è rilevata presenza di acqua neltorrente Marzano, tale condizione è interpretabile con il possibile scorrimento delle acque sotto il letto deltorrente oppure con le sorgenti che a quote relativamente basse, alimentano il torrente stesso.L’opera di presa della sorgente denominata “La Valle 2” posta in sinistra idrografica del torrente Marzanonon è più produttiva ipoteticamente o a causa dall’evento del 2011 che può aver smosso la frana quiescenteoppure potrebbe essere stato anche il terremoto del 2013 che può aver lievemente spostato le modalità dirisorgiva delle acque.Indipendentemente dalle cause, attualmente le risorgive non sono più captate dall’opera di presa esistente,in particolare durante i rilievi in sito sono state osservate fuoriuscite di acqua ai lati del fabbricato cheruscellano lungo la barriera in massi e si riversano nel torrente.

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Opera di presa “La Valle 2”

Una altra sorgente è stata evidenziata lungo il canale Marzano circa 50 metri a monte dell’opera di presa“La Valle 1”, al di sopra di tale sorgente non si vede praticamente più scorrere acque nel canale.

Foto della sorgente posta a monte della “La Valle 1”

VALUTAZIONI IN MERITO ALLE PORTATE DERIVABILI

Lo studio richiesto dalla committenza è finalizzato al ripristino delle due sorgenti “La Valle 1” e “La Valle 2”le quali avevano un approvvigionamento idrico valutato approssimamene in 6 l/s (non esistono misurazioniprecise di Gaia ma solo stime). Per valutare se tale portata è auspicabile si procede alla valutazione delbilancio idrologico-idrogeologico per l’area in oggetto. In via del tutto indicativa si è ipotizzato un calcolodel bilancio assolutamente indicativo che risente dell’assenza di dati non solo sul numero di sorgentipresenti nell’area ma anche sulle portate delle varie sorgenti.I dati meteo climatici e di piovosità utilizzati sono quelli della stazione pluviometrica di Arzelato. Il calcolo èstato effettuato sia per il bacino morfologico del T. Marzano e anche in ipotesi di bacino allargato.

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Calcolo del bilancio idrologico-idrogeologicoL’acqua compie un ciclo chiuso il cui motore è rappresentato dall’energia solare e dalla forza di gravità.L’espressione che viene utilizzata per la stima del bilancio idrogeologico è la seguente:

Fig. 3-Schema del bilancio idrogeologico

dove:P = quantitativi di precipitazione [mm/a] ;ETR = quantitativi d’acqua di evapotraspirazione reale [mm/a];Rs= quantitativi d’acqua di ruscellamento superficiale [mm/a];Ie = quantitativi d’acqua di infiltrazione efficace [mm/a].

La somma dei due termini Dig = ETR +Ie rappresenta il deflusso idrico globale, cioè la potenzialità idricaglobale del territorio. Oltre agli apporti idrici diretti costituiti dagli afflussi meteorici (P), verso un certobacino sotterraneo possono convergere anche apporti idrici indiretti (Aii), il software consente diconsiderare quali apporti idrici indiretti: gli apporti dai bacini adiacenti, le immissioni (civili, agrarie,industriali) le infiltrazioni superficiali secondarie e gli apporti da falde adiacenti. In questo caso l’equazionedel bilancio idrogeologico corretta sarà:

Si sfrutta la condizione di pareggio tra entrate ed uscite dal dominio idrogeologico:

dove:Dst = deflusso sotterraneo totale;Uit = uscite idriche totali (prelievi da pozzi, deflusso verso altri bacini, emergenze presenti “sorgenti”,

deflusso verso falde adiacenti, variazioni delle riserve idriche).Il software consente di calcolare l’ evapotraspirazione reale direttamente attraverso le formule di Turc e diKeller, la formula proposta da Turc è:

con:

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P = precipitazione media annua [mm];T = temperatura media annua dell’area [°C];L= 300 + 25T+0.05T2

Questa relazione va utilizzata con prudenza nei piccoli bacini, dove tende a fornire un valore sovrastimato.La relazione proposta da Keller è invece:

con:P = precipitazione media annua [mm];

Calcolo per il bacino morfologico del Torrente MarzanoDati idrologici

Descrizione bacino marzanoNome bacino Senza nomeUbicazione bacino Bacino montanoPorzione permeabile del bacino99,00 %Giorni piovosi 120,00 annuiPiovosità media annua 900,00 mmTemperatura media annua 10,00 ° CTemperature min.-max. mensile 1,6 31,5 10,0 ° CPermeabilità media terreni 1,00E-04 cm/sPermeabilità media superficiale1,00E-03 cm/sPioggia critica in 24 h 200,00 m m

Coefficiente di deflusso annuo medio del bacino (Kennessey 1930)Stazione pluviometrica Arzelato

Gennaio

Febbraio

Marzo

Aprile

Maggio

Giugno

Luglio

Agosto

Settem.

Ottobre

Novemb.

Dicembre

Piovosità 115

175 48 88 43 505 2 153 765 270 17 36

Temp. Media °C 54 4 77 112 152 20 246 221 162 119 97 77Temp. Massime°C

84 76 12 16 20 259 315 281 206 152 127 10

Temp. Minime°C

33 16 48 74 117 162 20 181 133 97 75 61

Afflussi mensili di Piovosità sull'area (media) mm 184,75 mmTemperatura media annua °C 111,75 °CAfflusso del mese più arido (mm) 2,00 mmTemperatura del mese più arido °C 246,00 °CIndice di aridità Ia: 0,81

• VegetazioneCoperte a bosco 0,56 Km²Con superficie rocciosa o senza vegetazione 0,01 Km²Con coltivazioni agricole 0,00 Km²Con destinazione a pascolo 0,00 Km²

• PermeabilitàPermeabilità molto bassa 0,00 Km²Permeabilità bassa 0,00 Km²

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Permeabilità mediocre 0,00 Km²Permeabilità buona 0,58 Km²Permeabilità elevata 0,00 Km²

• AcclivitàPorzione con Acclività > 35 % 0,58 Km²Porzione con Acclività 10 - 35 % 0,00 Km²Porzione con Acclività 3,5 - 10 % 0,00 Km²Porzione con Acclività < 3,5 % 0,00 Km²

Coefficiente di deflusso annuo medio del bacino (Kennessey)Cv=0,032 Cp=0,060 Ca=0,220 Cd=0,312 Vegetazione, Permeabilità, Acclività, Coefficiente deflusso

Bilancio idrogeologico del bacino (annuale)Ubicazione bacino Bacino montanoArea bacino 5,78E-01 Km²Piovosità media annua 900,0 mmTemperatura media annua 10,0 ° C

Calcolo Evapotraspirazione reale - ETREvapotraspirazione reale - ETR 507,1 mm

• Afflussi (m³) (annui)Precipitazioni meteoriche 520591,68Apporti dai bacini adiacenti 0Immissioni (civili, agrarie,industriali) 0Infiltrazioni superficiali secondarie 0Apporti da falde adiacenti 0Totale afflussi 521000

• Deflussi (m³) (annui)

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Evapotraspirazione reale - ETR 293320,17Prelievi da pozzi 0Deflussi verso altri bacini 0Emergenze presenti (sorgenti) 0Ruscellamento in superficie 165000Deflussi verso falde adiacenti 0Variazione immagazzin. riserve idriche 0Totale deflussi 458320,17

• Bilancio totale 62679,8 3 mc/anno

Il bilancio presuppone una disponibilità di circa 7150 l/h ovvero circa 2 l/sec (tale valore ovviamente è daconsiderare per le varie sorgenti nell’area del bacino, si consideri inoltre che il deflusso considerato neltorrente e in generale in superficie è di circa 165000 mc annui, valore che è stato stimato sulla base delcalcolo del coefficiente di Kennessy, anche questo valore ha una aleatorietà che meriterebbe come gli altriun attento approfondimento).Dai dati forniti da GAIA SpA inerenti le portate delle due sorgenti oggetto del presente studio, si evince chele due opere erano in grado di garantire circa 6 l/sec, a cui dovrebbero essere aggiunte le altre sorgentipresenti nel bacino. Le indicazioni fornite non sono corredate da misure di portate soggette a monitoraggiopertanto tale valore è da verificare.In mancanza di monitoraggi reali si procede, in via del tutto indicativa, mediante back analisys al possibilebacino di alimentazione, al fine di valutare se può essere coerente con il contesto geologico e morfologicodell’area.Si è pertanto ipotizzata una portata in uscita variabile e seguendo i dati in entrata sopra esposti si ha:

area Km2 Mc/anno l/sec (ipotesi)0.58 (Marzano morfologico) 62700 21 113000 3.61.5 189000 5.92 286000 93 509000 14

I valori ottenuti mostrano che se veritiere le portate emunte dalle opere di presa di GAIA SpA, considerandoquanto non captato e conosciuto, è ipotizzabile pensare che il bacino idrogeologico sia superiore ai 3 Kmq.

Tale ipotesi appare probabile in considerazioni della morfologia e della geologia dell’area, è infatti moltoprobabile che il contatto tra la scaglia ed il macigno, oltretutto dislocato quasi verticalmente, costituiscauna importante barriera tale da limitare le principali zone di accumulo all’interno della formazione delMacigno.

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IL PIANO INDAGINI E DISCUSSIONI SUI RISULTATI

Il quadro geologico, geomorfologico ed idrogeologico, unito alle caratteristiche topografiche dell'area, laquale si presenta caratterizzata da un stretto impluvio incassato su versanti molto ripidi con frane attive,ha guidato il piano di indagini, finalizzato a reperire la risorsa idrica richiesta da GAIA spa.

L’area in cui si trovano le sorgenti è raggiungibile solo attraverso una strada sterrata che si sviluppa lungo ilpendio, pertanto le uniche indagini facilmente eseguibili sono di tipo geofisico ed in particolare geoelettrico,escludendo a priori la possibilità di eseguire delle indagini sismiche in quanto il contrasto di rigidità tra laformazione del Macigno e la formazione della Scaglia è basso ed inoltre fortemente influenzato dallatettonica (leggasi fratturazione e alterazione degli ammassi).

La campagna geofisica è stata impostata allo scopo di ottenere informazioni circa la presenza nel sottosuolodi sacche a maggior concentrazione di acqua, le due sorgenti un tempo captate suggeriscono le principaliaree di investigazione.

La presenza di acqua è inoltre ricercata nel contatto tra la formazione del Macigno posta al di sopra(geometricamente) della formazione della Scaglia.

Da sottolineare che la presenza della faglia che corre circa lungo il canale Marzano (formatosi proprio incorrispondenza della faglia in quanto zona maggiormente erodibile per tettonizzazione delle rocce), ribassale formazioni in destra idrografica. Costituisce inoltre una zona di intensa fratturazione quasi di finimentoche può favorire la risalita per trabocco o contatto delle acque accumulatesi nel sottosuolo.

Alla luce di quanto sopra si è pertanto prospettato un modello di indagine costituito da 5 stese poste treparallele al pendio (posizionate come da cartografia sottostante) e due parallele al torrente.

Le varie stese sono state elaborate in 2D ed inoltre è stata proposta dalla ditta esecutrice delle indagini unaelaborazione 3D.

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I risultati delle indagini 2D eseguite mostrano una forte analogia con il quadro geologico rilevato ericostruito.

In particolare si può leggere dai risultati dalle indagini 2D la presenza della faglia principale con faglie minoriassociate ed inoltre è possibile ricostruire un ipotetico assetto stratigrafico.

Si potrà notare che le discrasie interpretative si hanno per la sinistra idrografica (parte in destra nelle sezionidi seguito riportate), caratterizzata dalla frana quiescente che in superficie si presenta come un ammassocaotico di massi e blocchi di macigno.

Le indagini, attraverso i valori rilevati, permettono di proporre due ipotesi in merito alla stratigrafia delversante in sinistra idrografica. La prima ipotesi pone la superficie di scorrimento della frana a circa 10-15m di profondità, l’altra ipotesi più in linea con i rilievi effettuati in sito, pone la superficie di scorrimento aminori profondità e individua un corpo di frana con spessore più limitato a circa 5/7 metri di spessore.

Altro aspetto di incertezza deriva dalla corretta interpretazione del contatto Scaglia – Macigno. Durante irilievi è stata osservata la presenza si scaglia nel torrente Marzano in sinistra idrografica, è difficile valutarese si tratta di massi ciclopici oppure se è in posto.

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È evidente invece l’univoca interpretazione effettuata per la destra idrografica (parte sinistra delle sezioniP1 P2 P3e stesa P5) dove affiora esclusivamente Macigno.

L’analisi geofisica, assieme all’interpretazione geologica, porta ad ipotizzare che la faglia ribassi il macignodi alcune decine di metri, pertanto l’anomalia basso resistiva con nucleo della stessa con valori di resistivitàsino a circa 10 Ohm m è interpretata non come presenza di scaglia ma come area di accumulo di acqua.L’area di accumulo è originata dal contatto tra la formazione a bassa permeabilità della scaglia che delimitaal di sotto e sul lato della faglia la formazione del macigno più permeabile.

Tale ipotesi è inoltre corroborata dalla presenza delle sorgenti lungo il canale Marzano (di cui una captata“La Valle 1”), infatti non essendosi ritrovate anomalie importanti a monte delle stesse ma solo l’anomaliasottostante, si può ragionevolmente ipotizzare che le sorgenti siano alimentate per trabocco e conprobabile spinta idraulica che ne permette la risalita in superficie lungo le fratture che verosimilmente sisviluppano nell’area di faglia.

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Il modello 3D realizzato dalla ditta delle indagini, conferma le analisi sopra descritte nella interpretazionegenerale, ovvero corpi medioresistivi attribuibili alla scaglia e corpi resistivi attribuibili alla formazione delmacigno, con aree a elevata conducibilità indice di presenza di acqua.

Le aree a bassa resistività risultano spostate rispetto a quelle individuate con l’elaborazione 2D. Talidiscrepanze sono imputabili alla morfologia dell’area che risulta caratterizzata da pendii acclivi i qualiinfluenzano fortemente le elaborazioni 3D come riportato nella relazione delle indagini geofisiche realizzatedalla ditta SGG di Siena, pertanto si considera più attendibile il modello 2D come dichiarato dalla dittaesecutrice delle indagini nella loro relazione.

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VALUTAZIONE DELLA STRATIGRAFIA E DEI PARAMETRI GEOTECNICI

STRATIGRAFIA E PARAMETRI GEOTECNICI

La stratigrafia sul versante in sinistra idrografia è caratterizzata da un primo strato detritico seguito dalsubstrato roccioso, mentre sul versante in destra idrografica è affiorante il Macigno.

- da 0.0 a 2-3 m: deposito di versante caratterizzato da sabbia e ghiaia con argilla addossato alla zonadi presa “la valle 2”;

- da 2-3 a 5-10 m: deposito di versante caratterizzato da sabbia e ghiaia con argilla;- oltre 5-10 m : substrato roccioso costituita dalla Formazione della Scaglia Rossa.

In considerazione delle caratteristiche dell’area, i parametri geotecnici caratteristici derivano da una stimaragionata e cautelativa. Nella tabella successiva sono riportati i parametri geotecnici valutati.

La sezione a seguire descrive in modo schematico le relazioni spaziali fra le diverse formazioni rilevate.

Sezione geologica

PARAMETRI GEOTECNICI CARATTERISTICI

La determinazione dei parametri caratteristici è stata eseguita mediante una scelta cautelativa e ragionatacome indicato dalla normativa vigente, con particolare riferimento ai valori ottenuti dalle indagini dilaboratorio confrontati con i parametri geotecnici di letteratura per i terreni presenti in sito.

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Parametri depositi di versante Coesione

(kg/cm²)

Coesionenon drenata

(kg/cm²)

Angoloresistenza altaglio

(°)

Peso unità divolume

(Kg/m³)

Peso saturo

(Kg/m³)

da 0.0 a 2-3 m: deposito di versantecaratterizzato da sabbia e ghiaia conargilla addossato alla zona di presa “lavalle 2”;

0 0 35 1900 1950

da 2-3 a 5-10 m: deposito di versantecaratterizzato da sabbia e ghiaia conargilla;

0.1 1 26 1800 1850

Parametri formazioni litodi Coesione

(kg/cm²)

Coesionenon drenata

(kg/cm²)

Angoloresistenza altaglio

(°)

Peso unità divolume

(Kg/m³)

Peso saturo

(Kg/m³)

Scaglia 1 1 33 2300 2300

Macigno 1 1 30 2300 2300

Tabella – Parametri geotecnici medi pari ai valori caratteristici.

Rilievo geomeccanico relativo alla formazione del Macigno

Classificazione dell’ammasso roccioso

Per la valutazione dei parametri geotecnici è condotto un rilievo geostrutturale sulla parte del substratoroccioso affiorante lungo la strada che si presenta molto alterato scompaginato.

I dati ricavati dal rilievo geomeccanico sono utilizzati per la determinazione della qualità dell'ammassoroccioso espressa attraverso appositi indici, che consentono una valutazione preliminare dellecaratteristiche meccaniche dell’ammasso nel suo complesso.

Diverse sono le classificazioni tecniche note in letteratura, le più importanti delle quali sono quelle di Deere(1964), Wickham (1972), Bieniawski (1973 e successive modifiche) e di Barton (1979). Ognuna di essefornisce un valore numerico (rispettivamente RMR, RSR e Q) derivato dalla somma di indici parziali stimatiattraverso la valutazione qualitativa o quantitativa dei parametri e delle condizioni viste in precedenza.

La caratterizzazione geomeccanica dell’ammasso roccioso è stata condotta utilizzando il metodo diBieniawski per la determinazione dell’Indice RMR. Tale classificazione tiene conto di 5 parametri relativiallo stato della roccia (A1 e A2) e dell’ammasso roccioso (A3, A4 e A5) e di un indice di correzione il cuivalore è funzione dell’orientamento delle discontinuità e del problema affrontato.

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Le verifiche effettuate mostrano un indice di Bieniawski compreso fra 20 e 30 relativo a rocce di qualità damolto scadente a scadente:

Indice RMR (Bieniawski) = 20-30

RMR 0-25 25-50 50-70 70-90 90-100

CLASSE V IV III II I

QUALITA’ Moltoscadente

Scadente Discreta Buona Ottima

Coesione(Mpa) <0,1 0,1-0,15 0,15-0,20

0,2-0,3

>0,3

j(°) <30 30-35 35-40 40-45 >45

Questo valore pone l’ammasso roccioso in questione a cavallo delle classi IV e V che indica gli ammassi dimolto scadente o scadente qualità, statisticamente caratterizzata da:

coesione 1 kg/cmq

angolo d’attrito 30°

OPERE IN PROGETTO

Alla luce di quanto sopra e dalle dichiarazioni della ditta SGG sulla validità del modello 2D, si ritiene unaipotesi verosimile e confermata dal modello geologico, dalle evidenze delle sorgenti e dalle indaginigeofisiche 2D, quella di ritenere l’anomalia in destra idrografica posta tra le quote di circa 325-350 m s.l.mcome la zona con presenza di acqua che può essere captata.

Altre zone in cui si ipotizzano presenza di acque captabili sono poste in sinistra idrografica nella zonasottostante la frana (o nel corpo della frana quiescente).

“La Valle 1”Appare evidente che la quota alla quale è possibile realizzare opere di presa (di qualsiasi genere) è di circa355 m sl.m., risulta pertanto impossibile captare le acque in destra idrografica con canne drenanti in quantola risorsa è posta a quote inferiori e non è possibile far defluire le acque intercettate per gravità.

Si sconsiglia la realizzazione di un’opera di presa superficiale nelle zone limitrofe a quella presente edistrutta dall’alluvione in quanto sovrastata da una frana (in destra idrografica) e oramai posta all’internodel canale (il quale ha cambiato morfologia con l’alluvione per la presenza in alveo del sovralluvionamento).La spesa per il ripristino di tale sorgente richiede non solo il recupero del manufatto ma soprattutto la messain sicurezza geomorfologica del pendio al contorno, con opere di mitigazione della frana soprastante eopere nel canale per evitare che nuove alluvioni danneggino nuovamente l’opera di presa. Le opereaccessorie per la messa in sicurezza richiedono ingenti somme per la loro realizzazione tanto più alte quantomaggiore sicurezza si richiede.

Per captare le acque nella anomalia sopra descritta (in destra idrografica) si propone pertanto larealizzazione di un pozzo, da realizzarsi con specifiche caratteristiche necessarie per intercettare le zonecontenenti acqua.

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“La Valle 2”Per quanto concerne “La Valle 2”, come descritto nei paragrafi precedenti, l’opera di presa esistente noncapta più le acque in quanto il modo di scaturire è variato (per cause probabilmente legate alla frana che sipuò essere mossa con la alluvione o anche per effetti sismici, comunque indipendentemente dalla causa,attualmente le acque non sono captate). Ad oggi le risorgive sono visibili al contorno dell’opera di presaesistente.

Nel caso della “La Valle 2” si sconsiglia la realizzazione di opere di presa profonde quali canne drenanti, inquanto queste si imposterebbero in un sistema molto fragile dal punto di vista geologico geomorfologicoper la presenza della frana quiescente. Inoltre la possibile area di accumulo delle acque è abbastanzasuperficiale con anomalia di resistività marcata visibile solo nella sezione geoelettrica 2D p3.

L’anomalia posta immediatamente sotto la valle del canale Marzano indica probabilmente un deflussosotterraneo delle acque di superfice.

Alla luce di quanto sopra si consiglia di ripristinare l’opera di presa semplicemente ricaptando le acque cheemergono al contorno, mentre si sconsiglia l’utilizzo di canne drenanti.

PROGETTO POZZO – “LA VALLE 1”

Non essendo possibile ripristinare la sorgente denominata “La Valle 1” per le ragioni sopra esposte, sipropone una VARIANTE SOSTANZIALE che prevede la captazione della medesima risorsa ma conmetodologia diversa, ovvero da opera di presa superficiale (stato attuale) a opera di captazione profonda –POZZO (progetto).

Per captare le acque previste nella anomalia in destra idrografica del canale Marzano, posta a quotecomprese tra circa 325-350 m s.l.m, si ipotizza di realizzare un pozzo il quale sarà impostato alla fine dellastradina esistente (quota circa 353 m s.l.m.).

Il pozzo (la cui ubicazione e ipotesi progettuale è riportata negli allegati), è realizzato inclinato con angolodi 40° direzione NE il quale sarà verificato mediante la realizzazione del pozzo pilota.

Nelle ipotesi di progetto si considera la realizzazione di un pozzo diametro minimo tubazione interna 140mm.

Le acque emunte dal Pozzo saranno convogliate nella linea dell’acquedotto esistente e da lì alla stazionedenominata “La Valle 3”.

Caratteristiche generali ipotizzate per il pozzo in progetto:

pozzo per uso potabile: profondità pozzo 50 metri perforazione phi minimo 250 mm per avanpozzo, lunghezza stimata 10 m perforazione phi minimo 200 mm, lunghezza stimata 40 m primo tratto lunghezza 20 m tratto cieco - parte filtrante di circa 30 m, portata ipotizzata 4 l/sec

Modo di presa previsto per l’acqua: si prevede la messa in opera di una pompa le cui caratteristiche sarannovalutate in seguito alle caratteristiche dell’acquifero determinate mediante le prove di emungimento.

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PROGETTO RIPRISTINO – “LA VALLE 2”

Per ricaptare le acque in sinistra idrografica del canale Marzano, si prevede di ripristinare l’opera di presaesistente, in particolare si ipotizza di demolire il manufatto esistente e di realizzare un’opera di presa chesarà costituita da un drenaggio addossato (vista la presenza di più risorgive). Dall’opera di captazione leacque verranno direttamente inviate all’opera “La Valle 3” dove subiranno i processi di decantazione nellevasche e successiva immissione nella rete acquedottistica sino all’impianto di accumulo di Pianturcano.

VALUTAZIONE DEL VINCOLO IDROGEOLOGICO

La zona in oggetto ricade tra le aree soggette a Vincolo idrogeologico R.D. n. 3264/1923. Tale area risultaquindi sottoposta al DPGR 08-08-03 n.48R - Regolamento forestale della Toscana che regola le procedureper gli interventi da effettuare su territori soggetti a vincolo idrogeologico. In particolare il regolamentoforestale disciplina la “realizzazione di opere e i movimenti di terreno”.

Per operazioni sopra descritte si riportano le prescrizione in merito alla regimazione delle acque e delleoperazioni di scavo e del materiale di risulta, da mettere in atto per lo svolgimento delle opere in progetto.

Verifiche di stabilità

Per le verifiche di stabilità dell’opera sia allo stato attuale che di progetto si rimanda alla relazione di verificariportata in allegato.

Opera di presa da demolire “LA VALLE 2”

Operazioni di scavo “La valle 2”Per la realizzazione del muro si prevede di asportare il terreno posto a ridosso del fabbricato e dopo lamessa in opera di sistemi temporanei per la stabilità delle scarpate di realizzare il muro di contenimento eopere di captazione delle acque sorgive.

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Per l’apertura dello scavo devono essere realizzate delle opere di sostegno del fronte in quantocaratterizzato da terreno detritico sciolto, inoltre si consiglia l’esecuzione per piccoli tratti. Fermo restandoche gli scavi devono essere eseguiti in stagioni a minimo rischio di piogge si consiglia, in coincidenza coneventi piovosi, di realizzare un’impermeabilizzazione dell’area di scavo con telo impermeabile.

Parte del terreno scavato sarà utilizzato per il rimodellamento minimo del terreno all’interno del sitomentre il terreno in eccesso sarà portato in discarica.

I riporti di terreno devono essere eseguiti in strati, assicurando il graduale compattamento dei materialiterrosi, dai quali devono essere separate le frazioni litoidi di maggiori dimensioni. Nelle aree di riportodevono essere sempre garantite le opere necessarie alla regimazione delle acque ed alla difesa da fenomenierosivi.

Gli eventuali materiali lapidei di maggiori dimensioni derivanti dallo scavo saranno separati dal materialeterroso e saranno reimpiegati in loco per la sistemazione dell’area. I materiali lapidei prima del loro impiego,durante le fasi di cantiere, saranno depositati in condizioni di stabilità ed in modo da non ostacolare ilregolare deflusso delle acque superficiali. Nel caso di materiale in esubero saranno applicate le normativevigenti.

Regimazione delle acqueL’intervento sulla Valle 2 prevede la demolizione del fabbricato esistente e la costruzione di un muretto,per eseguire tali operazioni, durante le fasi di cantiere dovranno essere allontanate le acque provenientidai terreni posti a monte o circostanti l’area dei lavori, mediante la preliminare realizzazione di appositifossi o fossetti di guardia delimitanti l’area stessa ed in grado di convogliare le acque a valle secondo lelinee naturali di sgrondo, senza determinare fenomeni di erosione o di ristagno.

La corretta regimazione delle acque superficiali nell’area oggetto dei lavori, verrà effettuata mediantecanalizzazioni e drenaggi per evitare fenomeni erosivi o di ristagno, specialmente nelle aree di scavo. Per leacque di circolazione a tergo del muro da realizzare, si consiglia la messa in opera di ghiaia sovrastato conun tessuto non tessuto e da un superficiale strato di terreno argilloso lungo il muro per tutta l’altezza e alla

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base il posizionamento di tubazione microforata o di canaletta capace di raccogliere le acque sorgive checircolano nell’area.

In merito a quanto prescritto per le aree a vincolo Idrogeologico da parte del Regolamento Forestale dellaToscana per quanto concerne la regimazione delle acque si prescrive che le acque durante l’esecuzione deilavori devono essere canalizzate e convogliate nel torrente Marzano che è l’impluvio naturale che raccogliele acque presenti nell’area, senza determinare fenomeni di erosione dei terreni o di ristagno delle acque.

Verifiche di stabilitàIn allegato si riporta la realizzazione di calcolo della quale si evince che in condizioni di progetto il versanteoggetto d’intervento è stabile.

Valutazione degli effetti ambientali prodotti dalla perforazionePer quanto riguarda il raggiungimento del luogo di perforazione il sito presenta strade e piazzali adeguateall’accesso dei mezzi di perforazione. Le operazioni di emungimento interesseranno il tratto filtrantestimato in circa 40 m e ricadente interamente all’interno del substrato roccioso (Macigno) presente in sito.

Per le acque di perforazione e di restituzione sarà seguito quanto stabilito DECRETO DEL PRESIDENTE DELLAGIUNTA REGIONALE 17 dicembre 2012, n. 76/R Modifiche al regolamento emanato con decreto delPresidente della Giunta regionale 8 settembre 2008, n. 46/R (Regolamento di attuazione della leggeregionale 31 maggio 2006, n. 20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento”).

Con riferimento all’art. 48-50-51. Le acque di restituzione dalla perorazione del pozzo ad uso potabilesaranno inviate al corso del torrente Marzano senza creare fenomeni di dissesto.

Massa, 22 giugno 2016 Dott. Geol. Francesco Ceccarelli

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CARTA GEOLOGICARegione Toscana - DB Geologico

Scala 1 :5.0001.570.269

4.907.041

4.908.031

1.569.307 EPSG:3003

Legenda della Carta Geologica Regionale - Regione ToscanaScala 1:5.000Ubicazione sorgenti La Valle (1-2)

Legenda geologica e geomorfologica

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Relazione verifica pendio stato di progetto

1

Relazione di calcolo

Definizione Per pendio s’intende una porzione di versante naturale il cui profilo originario è stato modificato da interventi artificiali rilevanti rispetto alla stabilità. Per frana s’intende una situazione di instabilità che interessa versanti naturali e coinvolgono volumi considerevoli di terreno.

Introduzione all'analisi di stabilità La risoluzione di un problema di stabilità richiede la presa in conto delle equazioni di campo e dei legami costitutivi. Le prime sono di equilibrio, le seconde descrivono il comportamento del terreno. Tali equazioni risultano particolarmente complesse in quanto i terreni sono dei sistemi multifase, che possono essere ricondotti a sistemi monofase solo in condizioni di terreno secco, o di analisi in condizioni drenate. Nella maggior parte dei casi ci si trova a dover trattare un materiale che se saturo è per lo meno bifase, ciò rende la trattazione delle equazioni di equilibrio notevolmente complicata. Inoltre è praticamente impossibile definire una legge costitutiva di validità generale, in quanto i terreni presentano un comportamento non-lineare già a piccole deformazioni, sono anisotropi ed inoltre il loro comportamento dipende non solo dallo sforzo deviatorico ma anche da quello normale. A causa delle suddette difficoltà vengono introdotte delle ipotesi semplificative:

1. Si usano leggi costitutive semplificate: modello rigido perfettamente plastico. Si assume che la resistenza del materiale sia espressa unicamente dai parametri coesione ( c ) e angolo di resistenza al taglio (ϕ), costanti per il terreno e caratteristici dello stato plastico; quindi si suppone valido il criterio di rottura di Mohr-Coulomb.

2. In alcuni casi vengono soddisfatte solo in parte le equazioni di equilibrio.

Metodo equilibrio limite (LEM) Il metodo dell'equilibrio limite consiste nello studiare l'equilibrio di un corpo rigido, costituito dal pendio e da una superficie di scorrimento di forma qualsiasi (linea retta, arco di cerchio, spirale logaritmica); da tale equilibrio vengono calcolate le tensioni da taglio (τ) e confrontate con la resistenza disponibile (τf), valutata secondo il criterio di rottura di Coulomb, da tale confronto ne scaturisce la prima indicazione sulla stabilità attraverso il coefficiente di sicurezza:

ττ= fF

Tra i metodi dell'equilibrio limite alcuni considerano l'equilibrio globale del corpo rigido (Culman), altri a causa della non omogeneità dividono il corpo in conci considerando l'equilibrio di ciascuno (Fellenius, Bishop, Janbu ecc.). Di seguito vengono discussi i metodi dell'equilibrio limite dei conci.

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Relazione verifica pendio stato di progetto

2

Metodo dei conci La massa interessata dallo scivolamento viene suddivisa in un numero conveniente di conci. Se il numero dei conci è pari a n, il problema presenta le seguenti incognite:

• n valori delle forze normali Ni agenti sulla base di ciascun concio;

• n valori delle forze di taglio alla base del concio Ti;

• (n-1) forze normali Ei agenti sull'interfaccia dei conci;

• (n-1) forze tangenziali Xi agenti sull'interfaccia dei conci;

• n valori della coordinata a che individua il punto di applicazione delle Ei;

• (n-1) valori della coordinata che individua il punto di applicazione delle Xi;

• una incognita costituita dal fattore di sicurezza F.

Complessivamente le incognite sono (6n-2). Mentre le equazioni a disposizione sono:

• equazioni di equilibrio dei momenti n; • equazioni di equilibrio alla traslazione verticale n; • equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale n; • equazioni relative al criterio di rottura n.

Totale numero di equazioni 4n. Il problema è staticamente indeterminato ed il grado di indeterminazione è pari a :

( ) ( ) 2n2n42n6i −=−−=

Il grado di indeterminazione si riduce ulteriormente a (n-2) in quanto si fa l'assunzione che Ni sia applicato nel punto medio della striscia. Ciò equivale ad ipotizzare che le tensioni normali totali siano uniformemente distribuite. I diversi metodi che si basano sulla teoria dell'equilibrio limite si differenziano per il modo in cui vengono eliminate le (n-2) indeterminazioni.

Metodo di Janbu (1967) Janbu estese il metodo di Bishop a superfici di scorrimento di forma qualsiasi. Quando vengono trattate superfici di scorrimento di forma qualsiasi il braccio delle forze cambia (nel caso delle superfici circolari resta costante e pari al raggio). A tal motivo risulta più conveniente valutare l’equazione del momento rispetto allo spigolo di ogni blocco.

{ }

ii

ii

i2

iiiiii

αtanΣW

F/tantan1

sectan)X+bu- (W +bc

=F×

ϕ×α+α

×ϕ×∆××Σ

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Relazione verifica pendio stato di progetto

3

Azioni sul concio i-esimo secondo le ipotesi di Janbu e rappresentazione d'insieme dell'ammasso

Assumendo ∆Xi = 0 si ottiene il metodo ordinario. Janbu propose inoltre un metodo per la correzione del fattore di sicurezza ottenuto con il metodo ordinario secondo la seguente:

FfF 0corretto ⋅=

dove f0 è riportato in grafici funzione di geometria e parametri geotecnici. Tale correzione è molto attendibile per pendii poco inclinati.

Ricerca della superficie di scorrimento critica In presenza di mezzi omogenei non si hanno a disposizione metodi per individuare la superficie di scorrimento critica ed occorre esaminarne un numero elevato di potenziali superfici. Nel caso vengano ipotizzate superfici di forma circolare, la ricerca diventa più semplice, in quanto dopo aver posizionato una maglia dei centri costituita da m righe e n colonne saranno esaminate tutte le superfici aventi per centro il generico nodo della maglia m×n e raggio variabile in un determinato range di valori tale da esaminare superfici cinematicamente ammissibili.

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Relazione verifica pendio stato di progetto

4

Elemento Rinforzo I Rinforzi sono degli elementi orizzontali, la loro messa in opera conferisce al terreno un incremento della resistenza allo scorrimento . Se l’elemento di rinforzo interseca la superficie di scorrimento, la forza resistente sviluppata dall’elemento entra nell’equazione di equilibrio del singolo concio, in caso contrario l’elemento di rinforzo non ne influenza la stabilità.

+ Le verifiche di natura interna hanno lo scopo di valutare il livello di stabilità dell’ammasso rinforzato, quelle calcolate sono la verifica a rottura dell’elemento di rinforzo per trazione e la verifica a sfilamento (Pullout). Il parametro che fornisce la resistenza a trazione del rinforzo, TAllow , si calcola dalla resistenza nominale del materiale con cui è realizzato il rinforzo ridotto da opportuni coefficienti che tengono conto dell’aggressività del terreno, danneggiamento per effetto creep e danneggiamento per installazione. L’ altro parametro è la resistenza a sfilamento (Pullout ) che viene calcolata attraverso la seguente relazione:

)tan(bfv'Le2=PulloutT δ⋅⋅σ⋅⋅

Per geosintetico a maglie chiuse:

)tan()tan(

=bf ϕδ

dove: δ Rappresenta l’angolo di attrito tra terreno e rinforzo; TPullout Resistenza mobilitata da un rinforzo ancorato per una lunghezza Le all’interno della parte stabile del terreno; Le Lunghezza di ancoraggio del rinforzo all’interno della parte stabile; fb Coefficiente di Pullout; σ’ v Tensione verticale, calcolata alla profondità media del tratto di rinforzo ancorato al terreno. Ai fini della verifica si sceglie il valore minimo tra TAllow e TPullout, la verifica interna verrà soddisfatta se la forza trasmessa dal rinforzo generata a tergo del tratto rinforzato non supera il valore della T’. Ancoraggi Gli ancoraggi, tiranti o chiodi, sono degli elementi strutturali in grado di sostenere forze di trazione in virtù di un’adeguata connessione al terreno. Gli elementi caratterizzanti un tirante sono:

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Relazione verifica pendio stato di progetto

5

• testata: indica l’insieme degli elementi che hanno la funzione di trasmettere alla struttura ancorata la forza di trazione del tirante;

• fondazione: indica la parte del tirante che realizza la connessione con il terreno, trasmettendo al terreno stesso la forza di trazione del tirante.

Il tratto compreso tra la testata e la fondazione prende il nome di parte libera, mentre la fondazione (o bulbo) viene realizzata iniettando nel terreno, per un tratto terminale, tramite valvole a perdere, la malta, in genere cementizia. L’anima dell’ancoraggio è costituita da un’armatura, realizzata con barre, fili o trefoli. Il tirante interviene nella stabilità in misura maggiore o minore efficacia a seconda se sarà totalmente o parzialmente (caso in cui è intercettato dalla superficie di scorrimento) ancorato alla parte stabile del terreno.

Bulbo completamente ancorato

Bulbo parzialmente ancorato

Le relazioni che esprimono la misura di sicurezza lungo una ipotetica superficie di scorrimento si modificheranno in presenza di ancoraggi (tirante attivo, passivo e chiodi) nel modo seguente:

− per i tiranti di tipo attivo, la loro resistenza si detrae dalle azioni (denominatore);

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Relazione verifica pendio stato di progetto

6

∑ α⋅−

=

j,i icos

1j,i

Rd

E

dR

Fs

− per tiranti di tipo passivo e per i chiodi, il loro contributo si somma alle resistenze (numeratore)

dE

j,i icos

1j,i

Rd

R

Fs

∑α

⋅+

=

Con Rj si indica la resistenza dell’ancoraggio e viene calcolata dalla seguente espressione:

⋅⋅Ψ⋅=

aL

eL

i

1i

cosd

Tj

R

dove: Td tiro esercizio;

Ψi inclinazione del tirante rispetto all’orizzontale; i interasse; Le lunghezza efficace; La lunghezza d’ancoraggio. I due indici (i, j) riportati in sommatoria rappresentano rispettivamente l’i-esimo concio e il j-esimo ancoraggio intercettato dalla superficie di scorrimento dell’i-esimo concio. Analisi di stabilità dei pendii con: JANBU (1967) ======================================================================== Lat./Long. 44,315379/9,875739 Normativa NTC 2008 Numero di strati 2,0 Numero dei conci 10,0 Grado di sicurezza ritenuto accettabile 1,3 Coefficiente parziale resistenza 1,0 Parametri geotecnici da usare. Angolo di attrito: Picco Analisi Condizione drenata Superficie di forma generica ======================================================================== Coefficienti sismici [N.T.C.] ======================================================================== Dati generali Tipo opera: 2 - Opere ordinarie Classe d'uso: Classe II Vita nominale: 50,0 [anni] Vita di riferimento: 50,0 [anni] Parametri sismici su sito di riferimento Categoria sottosuolo: E Categoria topografica: T2

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7

S.L. Stato limite

TR Tempo ritorno

[anni]

ag [m/s²]

F0 [-]

TC* [sec]

S.L.O. 30,0 0,56 2,42 0,24 S.L.D. 50,0 0,73 2,44 0,25 S.L.V. 475,0 1,85 2,42 0,28 S.L.C. 975,0 2,39 2,43 0,28

Coefficienti sismici orizzontali e verticali Opera: Stabilità dei pendii e Fondazioni

S.L. Stato limite

amax [m/s²]

beta [-]

kh [-]

kv [sec]

S.L.O. 1,0752 0,2 0,0219 0,011 S.L.D. 1,4016 0,2 0,0286 0,0143 S.L.V. 3,3251 0,24 0,0814 0,0407 S.L.C. 3,8675 0,28 0,1104 0,0552

Coefficiente azione sismica orizzontale 0,081 Coefficiente azione sismica verticale 0,041 Vertici profilo

Nr X (m)

y (m)

1 0,0 0,0 2 2,0 0,5 3 2,1 2,0 4 2,64 2,1 5 3,57 2,1 6 3,57 3,3 7 10,0 7,0 8 12,0 8,0 9 14,0 9,5

10 16,0 10,9 11 18,0 13,0 12 20,0 14,0

Vertici strato .......1

N X (m)

y (m)

1 0,0 0,0 2 0,51 0,13 3 2,5 0,5 4 2,54 1,99 5 3,82 1,89 6 6,21 2,65 7 12,01 7,85 8 16,38 11,01 9 18,04 12,92

10 20,0 13,91 Vertici superficie Nr...1

N X m

y m

1 2,04 1,56 2 6,04 3,45 3 9,12 6,51

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8

Vertici superficie Nr...2

N X m

y m

Vertici superficie Nr...3

N X m

y m

Vertici superficie Nr...4

N X m

y m

Vertici superficie Nr...5

N X m

y m

Vertici superficie Nr...6

N X m

y m

Vertici superficie Nr...7

N X m

y m

Vertici superficie Nr...8

N X m

y m

Vertici superficie Nr...9

N X m

y m

Vertici superficie Nr...10

N X m

y m

Vertici superficie Nr...11

N X m

y m

1 2,04 1,67 2 6,07 3,38 3 9,69 6,84

Vertici superficie Nr...12

N X y

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9

m m 1 2,04 1,67 2 6,1 3,31 3 10,27 7,15

Vertici superficie Nr...13

N X m

y m

1 2,04 1,67 2 6,13 3,24 3 10,85 7,44

Vertici superficie Nr...14

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,16 3,16 3 11,51 7,77

Vertici superficie Nr...15

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,19 3,09 3 12,81 8,6

Vertici superficie Nr...16

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,22 3,02 3 19,7 13,86

Vertici superficie Nr...17

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,24 2,95 3 9,67 5,61

Vertici superficie Nr...18

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,27 2,87 3 9,74 5,48

Vertici superficie Nr...19

N X m

y m

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Relazione verifica pendio stato di progetto

10

1 2,04 1,66 2 6,29 2,8 3 9,81 5,34

Vertici superficie Nr...20

N X m

y m

1 2,04 1,66 2 6,31 2,72 3 9,87 5,2

Coefficienti parziali per i parametri geotecnici del terreno ======================================================================== Tangente angolo di resistenza al taglio 1,25 Coesione efficace 1,25 Coesione non drenata 1,4 Riduzione parametri geotecnici terreno Si ======================================================================= = Stratigrafia

Strato Coesione (kg/cm²)

Coesione non drenata (kg/cm²)

Angolo resistenza al

taglio (°)

Peso unità di volume (Kg/m³)

Peso saturo (Kg/m³)

Litologia

1 0 0 35 1900 1950 2 0.1 1 26 1800 1850

Muri di sostegno - Caratteristiche geometriche

N° x (m)

y (m)

Base mensola a

valle (m)

Base mensola a

monte (m)

Altezza muro (m)

Spessore testa (m)

Spessore base (m)

Peso specifico (Kg/m³)

1 3,57 2,1 0,25 0,25 1,2 0,25 0,25 2500 2 2,52 0,49 0 0 1,6 0,5 0,5 2000

Superficie Nr...1 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4

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Relazione verifica pendio stato di progetto

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Superficie Nr...2 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...3 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...4 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...5 Fattore di sicurezza=1,26 --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

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Relazione verifica pendio stato di progetto

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Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...6 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...7 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...8 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg)

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Relazione verifica pendio stato di progetto

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-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...9 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...10 Fattore di sicurezza=1,26 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,7 25,2 0,77 2228,97 180,55 91,39 0,0 29,3 0,0 1970,8 1156,8 2 0,7 25,5 0,78 1258,78 101,96 51,61 0,0 29,3 0,0 1112,7 654,8 3 0,7 25,5 0,78 1348,17 109,2 55,27 0,0 29,3 0,0 1191,7 701,3 4 0,7 24,7 0,77 1452,38 117,64 59,55 0,0 29,3 0,0 1284,8 751,2 5 0,7 25,5 0,78 1556,59 126,08 63,82 0,0 29,3 0,0 1376,0 809,8 6 0,7 32,6 0,83 1576,8 127,72 64,65 0,0 29,3 0,0 1397,1 881,3 7 0,7 45,1 0,99 1351,26 109,45 55,4 0,0 29,3 0,0 1248,9 940,5 8 0,7 44,6 0,98 963,98 78,08 39,52 0,0 29,3 0,0 888,7 663,5 9 0,7 45,1 0,99 576,7 46,71 23,64 0,0 29,3 0,0 533,0 401,4 10 0,7 44,6 0,98 189,55 15,35 7,77 0,0 29,3 0,0 174,7 130,4 Superficie Nr...11 Fattore di sicurezza=1,14 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,76 22,7 0,82 2124,07 172,05 87,09 0,0 29,3 0,0 1847,3 1179,5

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2 0,76 23,0 0,82 1218,75 98,72 49,97 0,0 0,0 0,0 1324,3 0,0 3 0,76 23,0 0,82 1469,15 119,0 60,24 0,0 29,3 0,0 1276,6 817,3 4 0,76 23,0 0,82 1638,15 132,69 67,16 0,0 29,3 0,0 1423,5 911,3 5 0,76 23,0 0,82 1807,15 146,38 74,09 0,0 29,3 0,0 1570,4 1005,3 6 0,76 39,0 0,97 1765,87 143,04 72,4 0,0 29,3 0,0 1538,5 1167,2 7 0,76 43,8 1,05 1433,06 116,08 58,76 0,0 29,3 0,0 1268,9 1036,6 8 0,76 43,8 1,05 1018,99 82,54 41,78 0,0 29,3 0,0 902,3 737,1 9 0,76 43,4 1,04 613,5 49,69 25,15 0,0 29,3 0,0 542,2 439,4 10 0,76 43,9 1,05 207,52 16,81 8,51 0,0 29,3 0,0 183,8 150,2 Superficie Nr...12 Fattore di sicurezza=1,12 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,81 22,0 0,88 2148,49 174,03 88,09 0,0 29,3 0,0 1865,5 1205,5 2 0,81 22,3 0,88 1218,75 98,72 49,97 0,0 0,0 0,0 1317,1 0,0 3 0,81 21,6 0,88 1671,8 135,42 68,54 0,0 29,3 0,0 1453,5 936,2 4 0,81 22,3 0,88 1895,77 153,56 77,73 0,0 29,3 0,0 1645,0 1064,9 5 0,81 23,4 0,89 2095,52 169,74 85,92 0,0 29,3 0,0 1813,1 1183,7 6 0,81 42,7 1,11 1972,47 159,77 80,87 0,0 29,3 0,0 1728,4 1408,3 7 0,81 42,7 1,11 1541,61 124,87 63,21 0,0 29,3 0,0 1350,9 1100,7 8 0,81 42,7 1,11 1110,75 89,97 45,54 0,0 29,3 0,0 973,3 793,1 9 0,81 42,7 1,11 679,89 55,07 27,88 0,0 29,3 0,0 595,8 485,4 10 0,81 42,8 1,11 246,05 19,93 10,09 0,0 29,3 0,0 215,7 176,2 Superficie Nr...13 Fattore di sicurezza=1,10 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,87 20,8 0,93 2183,1 176,83 89,51 0,0 29,3 0,0 1895,1 1239,8 2 0,87 20,9 0,93 1218,75 98,72 49,97 0,0 0,0 0,0 1304,9 0,0 3 0,87 20,9 0,93 1919,54 155,48 78,7 0,0 29,3 0,0 1665,5 1090,7 4 0,87 21,6 0,94 2195,26 177,82 90,01 0,0 29,3 0,0 1900,6 1250,5 5 0,87 29,1 1,0 2345,25 189,97 96,16 0,0 29,3 0,0 2002,4 1401,7 6 0,87 41,6 1,17 2139,65 173,31 87,73 0,0 29,3 0,0 1854,4 1517,2 7 0,87 42,1 1,17 1684,42 136,44 69,06 0,0 29,3 0,0 1461,9 1204,2 8 0,87 41,6 1,17 1229,18 99,56 50,4 0,0 29,3 0,0 1065,3 871,6 9 0,87 41,6 1,17 783,82 63,49 32,14 0,0 29,3 0,0 679,3 555,8 10 0,87 41,8 1,17 285,32 23,11 11,7 0,0 29,3 0,0 247,4 203,1 Superficie Nr...14 Fattore di sicurezza=1,15 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,94 20,2 1,0 2200,17 178,21 90,21 0,08 21,3 0,0 1772,1 1658,8 2 0,94 19,6 1,0 1218,75 98,72 49,97 0,0 0,0 0,0 1293,6 0,0 3 0,94 20,2 1,0 2202,93 178,44 90,32 0,0 29,3 0,0 1931,3 1204,3

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Relazione verifica pendio stato di progetto

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4 0,94 20,2 1,0 2556,99 207,12 104,84 0,0 29,3 0,0 2241,8 1397,8 5 0,94 34,4 1,14 2647,27 214,43 108,54 0,0 29,3 0,0 2290,6 1623,7 6 0,94 40,8 1,24 2323,22 188,18 95,25 0,0 29,3 0,0 2039,4 1576,9 7 0,94 40,4 1,23 1859,25 150,6 76,23 0,0 29,3 0,0 1629,9 1252,4 8 0,94 40,8 1,24 1395,27 113,02 57,21 0,0 29,3 0,0 1224,8 947,1 9 0,94 40,8 1,24 913,18 73,97 37,44 0,0 29,3 0,0 801,6 619,8 10 0,94 40,8 1,24 304,38 24,66 12,48 0,0 29,3 0,0 267,2 206,6 Superficie Nr...15 Fattore di sicurezza=20,00 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,15 17,7 0,16 88,0 7,13 3,61 0,0 29,3 0,0 96,5 -13,5 2 0,15 21,7 0,16 1880,47 152,32 77,1 0,0 29,3 0,0 2137,8 -306,0 3 0,15 17,7 0,16 72,95 5,91 2,99 0,0 29,3 0,0 80,0 -11,2 4 0,15 17,7 0,16 65,18 5,28 2,67 0,08 21,3 0,0 80,3 -39,1 5 0,15 21,7 0,16 52,69 4,27 2,16 0,08 21,3 0,0 71,6 -40,0 6 0,15 17,7 0,16 38,42 3,11 1,58 0,0 29,3 0,0 42,1 -5,9 7 0,15 17,7 0,16 24,88 2,02 1,02 0,0 29,3 0,0 27,3 -3,8 8 0,15 21,7 0,16 9,65 0,78 0,4 0,0 29,3 0,0 11,0 -1,6 9 0,15 17,7 0,16 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 10 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Superficie Nr...16 Fattore di sicurezza=1,61 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 1,76 18,1 1,85 2254,16 182,59 92,42 0,0 29,3 0,0 2086,9 916,2 2 1,76 18,0 1,85 4668,87 378,18 191,42 0,0 29,3 0,0 4322,7 1897,3 3 1,76 32,4 2,08 5259,66 426,03 215,65 0,0 29,3 0,0 4924,3 2432,8 4 1,76 38,7 2,25 4457,47 361,06 182,76 0,0 29,3 0,0 4279,9 2288,1 5 1,76 38,9 2,26 3145,4 254,78 128,96 0,0 29,3 0,0 3023,7 1621,9 6 1,76 38,7 2,25 1339,42 108,49 54,92 0,08 21,3 0,0 520,6 1912,4 7 1,76 38,9 2,26 825,39 66,86 33,84 0,08 21,3 0,0 -21,0 1722,1 8 1,76 38,9 2,26 289,14 23,42 11,85 0,0 29,3 0,0 278,0 149,1 9 1,76 38,7 2,25 859,0 69,58 35,22 0,08 21,3 0,0 21,4 1726,5 10 1,76 38,9 2,26 866,57 70,19 35,53 0,08 21,3 0,0 23,7 1736,0 Superficie Nr...17 Fattore di sicurezza=20,00 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,15 18,7 0,16 88,23 7,15 3,62 0,0 29,3 0,0 100,7 -23,5 2 0,15 13,5 0,15 1883,69 152,58 77,23 0,0 29,3 0,0 2045,3 -464,4 3 0,15 17,7 0,16 79,56 6,44 3,26 0,0 29,3 0,0 89,9 -20,8 4 0,15 17,7 0,16 71,43 5,79 2,93 0,08 21,3 0,0 95,5 -67,3 5 0,15 17,7 0,16 60,61 4,91 2,49 0,08 21,3 0,0 83,5 -65,4

Page 48: Mulazzo - autoritaidrica.toscana.it · meccanismi focali dei terremoti), sono iniziati nel Pliocene medio – superiore. Attualmente l’Appennino Settentrionale costituisce una struttura

Relazione verifica pendio stato di progetto

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6 0,15 17,7 0,16 47,98 3,89 1,97 0,08 21,3 0,0 69,6 -63,1 7 0,15 17,7 0,16 34,98 2,83 1,43 0,0 29,3 0,0 39,5 -9,2 8 0,15 13,5 0,15 23,15 1,88 0,95 0,0 29,3 0,0 25,1 -5,7 9 0,15 17,7 0,16 11,32 0,92 0,46 0,0 29,3 0,0 12,8 -3,0 10 0,15 17,8 0,16 1218,75 98,72 49,97 0,0 0,0 0,0 1279,9 0,0 Superficie Nr...18 Fattore di sicurezza=20,00 -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Nr. B Alfa Li Wi Kh•Wi Kv•Wi c Fi Ui N'i Ti m (°) m (Kg) (Kg) (Kg) (kg/cm²) (°) (Kg) (Kg) (Kg) -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 1 0,15 15,0 0,15 90,03 7,29 3,69 0,0 29,3 0,0 96,6 -13,2 2 0,15 17,7 0,16 1885,3 152,71 77,3 0,0 29,3 0,0 2066,4 -285,9 3 0,15 13,5 0,15 81,16 6,57 3,33 0,0 29,3 0,0 86,2 -11,7 4 0,15 17,7 0,16 74,54 6,04 3,06 0,08 21,3 0,0 90,3 -39,6 5 0,15 17,7 0,16 63,76 5,16 2,61 0,08 21,3 0,0 78,7 -38,5 6 0,15 13,5 0,15 52,74 4,27 2,16 0,08 21,3 0,0 62,5 -35,6 7 0,15 17,7 0,16 41,71 3,38 1,71 0,0 29,3 0,0 45,7 -6,3 8 0,15 13,5 0,15 29,89 2,42 1,23 0,0 29,3 0,0 31,7 -4,3 9 0,15 17,7 0,16 18,07 1,46 0,74 0,0 29,3 0,0 19,8 -2,7 10 0,15 15,6 0,15 1224,16 99,16 50,19 0,0 29,3 0,0 1319,7 -180,6