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CMGN CMGN
N° 11 - dicembre 2006
T e m p o e s p a z i o d e l l ’ e s i s t e r e
A d o l e s c e n t i a l l o s p e c c h i o
www.liceosansepolcro.it
BibliomediaPeriodico del Liceo “Città di Piero”
n. 11 - Dicembre 2006
autorizzazione del Tribunale di ArezzoV.G. n° 611 – Registro stampa n°9/2001Direttore responsabile: Matteo Martelli
Redazione e CoordinamentoAnna Blasi -Vera Gustinelli - Enzo Papi
Fabrizia Romolini Coordinamento editoriale: Giuseppina Piccini
Impaginazione: Giorgio Boninsegni
LAMA di San Giustino (PG)Via degli Artigiani, 15 - Tel. e Fax 075 8583190
e-mail: [email protected]
SANSEPOLCRO
Il tempo dell’
adolescenza
Il problema più grandedegli adolescenti di
oggi è la mancanza di comunicazione con igenitori. È questa la causa principale dei disagiche portano, molto spesso, un ragazzo all’uso didroga, di alcool o in casi più estremi al suicidio.Un motivo di contrasto molto frequente con lafamiglia è la voglia di un adolescente di essereindipendente, di voler crescere troppo in fretta,quando invece agli occhi dei genitori rimanesempre ”il loro bambino”.Nel giovane c’è da una parte la voglia di usciredal nucleo familiare, dall’altra, invece il bisognodell’appoggio dei genitori nelle scelte più difficili.Accade spesso che essi abbiano già prefissato lanostra strada e che non diano la possibilità discegliere liberamente il nostro futuro.Non tutti i giovani però accolgono nello stessomodo le decisioni prese dai genitori: alcuni, perevitare sensi di colpa o discussioni, le accettano,anche se contro voglia; altri invece, volendoseguire la propria strada, si ribellano, alimentandomaggiori incomprensioni.
Tempus fugit
CMGN
Il tempo del diario
Tempo scolastico…Sto tentando di sistemare tuttiquei libri che so non useròpiù…e mi capita tra le mani ildiario dell’anno passato…sembra stia per “scoppiare”…
anche lui segue un po’ il nostro stato durante ilcorso dell’anno Si inizia, e allora siamo tutti cosìprecisi, così minuziosi e diligenti che ci illudiamoper un attimo di poter essere in grado di mantenerequest’atteggiamento per tutto l’anno… ma è soloper un attimo… , poi ti ricordi che sei un ragazzo,che non sei un robot, che oggi pomeriggio nonpuoi passare la metà del tempo a studiare… percosa, poi? per prendere un voto??... e non haivoglia di aprire quei dannati libri, ti prende ilnervoso, vorresti potergli essere completamenteindifferente…ma loro se ne stanno lì, immobilima eloquenti: devi studiare! Così, oltre quellepesanti sei ore della mattina, si accumulano altre2, 3 indiscusse ore di studio .... a casa!!!Il tempo scolastico!!!Ma come in tutte le cose che, oltre il lato serio equello delle responsabilità, hanno degli sfondiperfino divertenti e distraenti, così anche neltempo della scuola, in quel diario non ci sono soloscritti i compiti…ogni pagina ha un qualcosa didiverso, qualcosa che la contraddistingue dalgiorno precedente e da quello successivo,
qualcosa che spalanca una finestra nella realtà delmondo scolastico… ci sono scritte colorate,autografi degli artisti compagni, battute e sfondoniche inevitabilmente saltano nel mezzo delle lezionie che le alleggeriscono un po’… ci sono date,promemoria, compleanni, incontri… sono loro cheparlano per me… che mi raccontano le milleesperienze che ruotano attorno a questa specie di‘carcere della libertà ’… in cui si teme e si sperail suono della campanella, in cui si nasconde, avolte per vergogna, altre per spacconeria, quellacuriosità e quell’entusiasmo di conoscere escoprire; in cui le persone, insegnanti e ragazzi,colorano questo ambiente con le loro differenti econtrastanti personalità…La scuola e il suo tempo…Fondamentalmente mi piace questa ‘prigione’,dove, spremuti, a volte torturati, altre riabilitati,gli adulti ci accompagnano verso quello che saràil nostro futuro... verso una delle più grandiaspirazioni dell’uomo: la libertà. Il tempo che glidedichiamo è sì tanto, ma quasi mai inutile escontato… ogni giorno, oltre allo studio, vengonofuori nuovi temi, discussioni, occasioni, battute,risate, problematiche, consigli… è vero, è unmondo che pretende tanto, un mondo un po’ dalprezzo salato, e che sicuramente si prenderàtalmente tanti accidenti, ogni giorno… ma che èanche un mondo in cui il tempo che gli hai dedicatodarà per certo i suoi bellissimi frutti…
Alice Andreini IV L2
CMGN
Queste vittime scaturiscono comunque tutte daaspettative non condivise.In questo periodo poi sono molto frequenti in noidei bruschi cambiamenti d’umore cherappresentano un altro motivo di conflitto.Questa volubilità non viene sempre compresa dallafamiglia che la intende come uno dei tanti pretestiper litigare ed è anche da qui che deriva lamancanza di dialogo.Noi ragazzi perciò cerchiamo un punto diriferimento negli amici, considerati gli unici checi possono accettare e capire.Il distacco dalla famiglia di origine a vantaggio del“gruppo” può essere motivo di gelosia da partedei familiari stessi, che spesso rifiutano dicomprendere la grande importanza che l’amiciziaricopre nella vita di un adolescente.Indubbiamente le buone compagnie favorisconola crescita e la maturazione personale, mentre lecattive compagnie possono indurre a sceltesbagliate.Io penso che sia molto importante selezionare leamicizie, ma altrettanto importante cercare ildialogo con i genitori che comunque sono lepersone in grado di aiutarci veramente e le unichesu cui poter contare sempre, quelle che sarannopresenti, nel bene e nel male, nella nostra vita.
Anna Alunno - Agnese Dori II CS
Io ballo da circa 11 anni,perciò di tempo di ballarene ho avuto tanto e tantone avrò ancora.Il ballo, come tutti
sappiamo, è accompagnato dalla musica che, daquella classica a quella HIP HOP, riesce ad esprimeretutte le possibili ed immaginabili sfaccettature delsentimento umano, dando vita ad ogni passo.Quando guardo gli altri ballare e quando io stessaballo, il tempo si arresta e, piano piano, si faindefinito, si trasforma in un’atmosfera ovattatasenza più sofferenze e tristezze. Ci sono solo io cheballo e non penso a niente: nella mia mente è presentesolo la musica.Quando ascolto la musica, rimango al buio, chiudogli occhi e immagino di ballare e ballare, senza maifermarmi: per ogni canzone penso di indossare unabito diverso, di avere una pettinatura diversa e diraccogliere applausi.Ma, come tutte le cose belle, anche questa ha unafine e, quando arriva, ecco che il tempo riprende ilsuo corso, facendo ritornare tutto come era prima.Io, senza il tempo del ballo, non riuscirei a vivere: ècome se facessi un viaggio in un’altra dimensione dacui attingo linfa vitale.Se vi dovessi spiegare perché ballo, vi dovrei spiegareperché vivo! Marzia Bartolini III AS
La danzadelle ore
Gubbio. Altrocioccolato. Cosa ci fa una bancarelladi orologi in mezzo a prodotti equi e solidali?Incuriosite ci avviciniamo e, avvertendo il nostrointeresse, il ragazzo seduto lì vicino, che prima nonavevamo neanche notato, si rivela essere l’ arteficedi questi orologi “modellati” da vecchi dischi 45giri, in ognuno dei quali ha cercato di rappresentareuna sua particolare riflessione.Uno, per esempio, è sviluppato su due piani e vuolericreare il duplice modo di essere dell’ uomo: il pianoesterno, allontanandosi sempre più dal primo,espressione della nostra vera personalità, indica ilmodo in cui ci mostriamo agli altri per nasconderefragilità ed insicurezze.Un altro, formato da due dischi uniti come le ante diuna porta che si aprono, richiama la frase di WilliamBlake Quando le porte della percezione sonospalancate le cose appaiono davvero come sono,infinite. Un altro ancora che ci colpisce è tutto blu esi apre da una parte con una cerniera, come a volersignificare che bisogna rompere l’abitudine ad untempo convenzionale e stabilito da altri, mentre ènecessario farlo nostro e cercare di viverlo veramentea fondo.Ora sta a noi trasformare l’arte bizzarra di questoartista in spunti di riflessione: in fondo il tempo nonè solo il ritmo scandito dalle lancette, è piuttosto unsusseguirsi di attimi irripetibili che, ognuno a suomodo, può darci qualcosa di unico. E forse il modomigliore per viverlo a fondo è assaporare ognirespiro dello spazio che copre la lancetta nelpassare da un secondo all’ altro. Giulia Grassini - Maddalena Lepri III AS
Carlo RovelliChe cos’é il tempo ?Che cos’é lo spazio?Di Renzi, 2004
È l’ultima acquisizione dellacollana I DIALOGHI. CarloRovelli teorizza un’ipotesicapace di combinare Relatività e
Meccanica Quantistica per spiegare che cosa sianolo spazio e il tempo e che è chiamata GravitàQuantistica. L’autore, attraverso un percorsopersonale legato al periodo della rivolta giovaniledegli anni 60-70, riesce ad illustrare in manierasemplice teorie e problemi, permettendo al lettore diinoltrarsi in questo campo affascinante della ricercascientifica contemporanea.
BIBLIOGRAFIAF. DE FELICE: L’ intreccio spazio-temporaleBollati Boringhieri, 2006.M. LACHIEZE-REY: Oltre lo spazio e il tempoBollati Boringhieri, 2004.F. D’ALESSANDRO: Spazio urbano e processiglobaliL’Autore Libri, 2005.
SITOGRAFIA:http://mondodomani.org/dialegesthai/lz02.htmh t t p : / / w w w . e m s f . r a i . i t / t v _ t e m a t i c a /trasmissioni.asp?d=394http://www.homolaicus.com/teoria/tempohttp://www.educational.rai.it/lemma/testi/tempohttp://www.emsf.rai.it/it/grillo/trasmissioni Letizia Crociani V L
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Con “Life Long Learning”si indica una forma di“apprendimento lungotutto l’arco della vita”. La
proliferazione nell’ultimo decennio di “diplomifici”denaturalizzanti il vero obiettivo cognitivo,inducono a confonderlo con l’alfabetizzazione degliadulti finalizzata al loro inserimento lavorativo.Al contrario l’educazione permanente coinvolge chiè già in un contesto professionale, senza con ciòridursi a strumento per l’avanzamento di carriera.Nasce infatti da un’esigenza profonda, radicatanei mutamenti socio-antropologici che stannodelineando il profilo del nuovo millennio; primo fratutti l’allungamento della vita media, grazie astandard qualitativi migliori, che ha gradatamentecoinciso con l’allungamento della vita lavorativa,anch’essa caratterizzata da condizioni più favorevoli.Parallelamente, la progressione tecnologica, checomporta una velocizzazione dei tempi ditrasmissione prossima all’immediatezza operativa,ha radicalmente trasformato la realtà tanto cheun’intera generazione fatica talvolta a riconoscersinel ruolo attribuitole al momento dell’assunzione.Di fatto, la riqualificazione del personale è semprepiù spesso un’urgenza dettata dal mercato, chedecreta la nascita o la scomparsa delle figureprofessionali.
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“Insomma, tanto s’impigliònella cara sua lettura che glipassavano le notti dalleultime alle prime luci e igiorni dall’albeggiare alla
sera, a leggere. Cosicché per il poco dormire e peril molto leggere gli si prosciugò il cervello, in modoche venne a perdere il giudizio”.Questo era don Chisciotte, ma quanta follia c’è inogni lettore che passa il tempo a leggere? Che cos’èquesto bisogno antieconomico della lettura?Certo, quella di Don Chisciotte è la follia di chi siimmerge e s’identifica completamente col mondofittizio della pagina scritta, ma la lettura in realtànon è scambiare il vero col falso. Le possibilità cheessa ci offre sono infinite e vanno dalla più semplicee totale evasione, all’entrare in rapporto con unarealtà che è più vera di quella reale; dal gioco liberoe sfrenato dell’immaginazione, alla riflessione piùseria e profonda.Solo la lettura, e perciò la letteratura, ha questostraordinario potere: di farci capire la vita proprio,paradossalmente, fuggendo da essa; la realtà ècompresa nella sua complessità proprio quando cistacchiamo dal tempo meccanico della quotidianità.Sosteneva il filosofo Bergson che l’incanto dellafabulazione dipende dalla necessità dell’uomo diesorcizzare la morte. Ed in realtà, tutto il sistema
Il “tempo” è un temacomplesso e affascinante. Haappassionato filosofi e fisici,teologi e poeti, psicologi ematematici. Ed interrogal’essere umano nella suatotalità. Non fa sconti allediscipline di studio: le
attraversa, le mette in crisi, le costringe al confronto,alla ricerca. Nella scuola il “tempo” è una dimensionefondamentale. I ragazzi vivono il presente, sentonoforte l’urgenza di “consumarlo”, chiedono di nontrascurare alcun aspetto della realtà che li circonda,rischiano di essere bruciati dalla sindrome dellasoddisfazione del desiderio qui ed ora.Gli educatori (genitori e insegnanti) sono portatoridel tempo passato, operano in prevalenza nellospazio della memoria, trasmettono il patrimonio chegli avi, le passate generazioni hanno affidato a figli enipoti, collocano nel tempo desideri e soddisfazioni,ambizioni e successi.Per tutti il futuro (il tempo che verrà) è insiemeaspettativa e timore, ansia e paura, speranza epreoccupazione. Riflettere sul “tempo”, sui “tempidell’esistere” significa porre domande, a se stessi eagli altri, sulla storia e sul pensiero, sull’arte e suicostumi, sulle religioni e sul mondo. Senzapretendere di fornire soluzioni non possiamoesimerci dalla ricerca del cammino da intraprendere,né possiamo rinunciare al ruolo che siamo chiamatiad interpretare. Sappiamo che il tessuto delle relazionitra generazioni richiede un continuo intervento di
della letteratura si origina come tentativo di fermarela vita in un movimento temporale, come creazionedi un tempo fittizio che sfida un tempo reale.E’ vero che noi viviamo in un’età storica nella qualel’esperienza del fittizio e del virtuale, attraversol’uso sempre più massiccio dei media ed in particolaredi Internet, sta diventando intrusiva e tende afagocitare gran parte del tempo della vita, ma anchein rapporto a ciò la lettura ha un significato diverso,di profondità ed arricchimento.Proprio perché siamo sempre on-line, in tutti i sensi,la lettura può offrirci un’esperienza significativa dellalentezza e della possibilità della sospensione; ci offreun’occasione straordinaria di selezionare e riflettere,di liberarci dalla spazzatura di messaggi che ciarrivano da tutte le parti, e che rischiano disommergerci.“Sì, ma a quale dei miei impegni rubare quest’oradi letture quotidiana? Agli amici? Alla tivù? Aglispostamenti? Alle serate in famiglia? Ai compiti?Dove trovare il tempo per leggere?Grave problema. Che non esiste. Il tempo perleggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo perscrivere, d’altronde, o il tempo per amare.) Il tempoper leggere, come il tempo per amare, dilata il tempoper vivere. La lettura non ha niente a che fare conl’organizzazione del tempo sociale. La lettura è,come l’amore , un modo di essere.La questione non è di sapere se ho o non ho tempoper leggere, ma se mi concedo o no la gioia di esserelettore.” (da D. Pennac, Come un romanzo)
Fabrizia Romolini
O m n i a t e m p u s h a b e n t (Ecclesiaste, III, 1)
L o s t u d i o p e r t u t t o l ’ a r c o d e l l a v i t a
L e d i m e n s i o n i d e l t e m p o
Tempo della vita,tempo della
lettura.
Il temponella Bibbia
Quid est enim tempus?
Nella Bibbia tempo espazio sono dati daDio. Lo spazio è illuogo nel quale ilpopolo ebraico vive
la fedeltà all’Alleanza nella quotidianità che è data daJahvè. Lo spazio e il tempo sono la vita dell’uomofatta di impegno, lavoro, lotta, gioia e sofferenza(Qoelet, 3, 2-9). In questo contesto, nel tempo e nelluogo del Patto, il popolo alimenta la memoria o ladimenticanza dell’ unico vero Dio. L’uno e l’altrocostituiscono le coordinate entro le quali il credenteattraversa con responsabilità il proprio quotidiano.L’Israele biblico e il mondo contemporaneo, sottoquesto profilo, non sono distanti; entrambe lesituazioni sono occasione concreta nella qualeciascuno è chiamato a vivere con coscienza la propriaidentità religiosa e la propria appartenenza.Il tempo, dono di Dio, luogo della responsabilità,acquista una precisa segmentazione: il presente sipone come il momento storico attuale nel qualeognuno si muove fra le esperienze del passato el’attesa del futuro. Le prime si pongono come memoriae fortificano l’identità del presente; la seconda sipone come speranza che alimenta l’attesa dellapienezza: la salvezza e la felicità sono possibili. Cosìl’Antico Testamento è il tempo del Patto, il raccontodella storia nella quale il popolo, fra fedeltà edimenticanza, procede con fatica, ma sempre convigore rinnovato, verso il compimento, verso
Che cosa resta nel cuore dei sopravvissuti dopo iltempo di una guerra fratricida fatta di fossecomuni, violenze carnali e omicidi di cortile?Nell’inverno nevoso di Sarajevo, dove la vita sembratornata a scorrere normale, quantomeno nellamancanza di soldi e lavoro, la cameriera di un night,Esma, deve affrontare i costi dell’imminente gitascolastica della figlia tredicenne Sara, orfana di padre,eroe di guerra.Un’ordinanza esenta i figli dei militari deceduti inbattaglia. Perché Esma non approfitta dell’occasione?Sara incomincia a sospettare qualcosa. Che è peggiodi quello che crede.La regista esordiente, che l’anno scorso ha meritatol’Orso d’oro a Berlino, ha la dote rara di scegliere imomenti giusti del quotidiano per spostarlonell’emozione dell’epico.La sotterranea aggressività della nuova società, lasolitudine di Esma, che incontra un uomo menorapace degli altri, e l’innocente ribellione di Saracombaciano nel bisogno di fuga da una vitacontaminata dall’odio. Il segreto di Esma va elaborato nel canto finale delledonne ferite e nel sorriso di Sara che parte per la gita.
Enrico Polchi
Nella musica la concezione e larealizzazione dell’opera noncoincidono come nelle artispaziali a causa della naturaessenzialmente temporale dellamusica. L’opera musicale che
si svolge nella dimensione del tempo non è chevirtualmente presente nella partitura scritta. Lamusica è pura virtualità che attende di realizzarsi adogni esecuzione al punto che compositore edesecutore rappresentano due figure diverse. Sipotrebbe dire che una partitura musicale è opera inpotenza. Per questo il problema dell’interpretazioneè importantissimo ai fini del compimento dell’opera.Ecco che allora il tempo di esecuzione (la figura eil numero indicati dal metronomo) è fondamentale.Abbiamo esempi della stessa opera eseguita dadirettori con una diversa idea del tempo diesecuzione: il risultato è talmente diverso che il“bello” diventa “brutto”!La musica è il tempo. La musica è nel tempo. Flavio Mearelli
restauro. Come educatori avvertiamo la necessità dicorrispondere in forme nuove e diverse ai fabbisognidegli adolescenti e dei giovani. E la percezione del“tempo” è uno dei temi sensibili nei processi diapprendimento. Sono ben note le difficoltà che gliallievi incontrano nello studio della storia. Sappiamoquanto scarsa sia l’attenzione alla dimensione storicanelle scuole dominate dal “modello anglosassone”.Nel nostro sistema scolastico, a modello “latino-mediterraneo”, l’attenzione alla linea del tempostorico richiede una scelta didattica precisa, in tuttele discipline. Altrettanto delicata è la dimensioneinteriore del tempo, da cui il principio dell’ascoltodell’altro e la consapevolezza dei diritti alla diversità.La società della rivoluzione tecnologica hadimenticato le antiche divisioni del tempo.I processi di accelerazione comunicativa e produttivahanno messo in crisi i confini temporali. I tempi sisono contaminati: non c’è più un tempo per lo studioe un tempo per il lavoro. Nella società dellaconoscenza e del life long learning (apprendimentopermanente) si studia, si apprende e si lavora invarie forme dagli anni dell’infanzia agli anni della<età libera>. Lo studio ha cambiato i suoi connotati.E anche il lavoro ha assunto nuove forme e nuoviritmi. Nel mondo globalizzato la scuola è chiamataad assolvere compiti diversi da quelli svolti nelpassato. E’ chiamata ad operare sulla presa dicoscienza, sullo sviluppo della criticità,sull’interculturalità, sul “tempo interiore”. Per cuiinvitare a riflettere tutti sul tema del “tempo”, vuoldire anche riflettere sul lavoro che svolgiamo, sulpassato, sul presente e sul futuro della scuola. Matteo Martelli
Quid est enim tempus? si chiede Agostino,riformulando un problema scettico. Per lui il temporivela un duplice volto: se non lo si pensa, si sacos’è, se lo si pensa, si perde ogni certezza, perchénon lo possiamo né trovare né misurare. Ilparadosso rilanciato da Agostino articola, infatti, unpassato che non è più, un futuro che non è ancora edun presente che è sempre già trascorso. La rispostadi Agostino è una svolta della filosofia: il tempo hala sua misura nella memoria, nell’attenzione enell’attesa. E’ intentio animi e distentio animi.Guardando indietro, la teoria platonica dellareminiscenza appare ignara del tempo, ed Aristotele,che pur lo colloca nella psyché, lo considera,
l’incontro con il Messia che restaurerà il Regno (Salmo30, 5-6).Il Nuovo Testamento è l’incontro dell’uomo con laSalvezza che si fa carne in Cristo (1 Cor. 3, 21-23), chelibera l’uomo dal male, che fortifica la fragilità umanacon la presenza nella sua storia dello Spirito e preparail compimento glorioso della seconda venuta (2Pt. 3,8-10). In questa visione il tempo non è piùsemplicemente tempo di speranza, ma è soprattuttotempo della Chiesa, cioè una storia nella quale vivegià una salvezza che conosce la propria meta ed èincamminata verso il Regno eterno.Con l’ avvenimento di Cristo si è passati dal tempodella vita come attesa al tempo della vita come luogodella salvezza realizzata, nella quale ognuno di noi èuna pietra vivente (2 Pt, 3, 13-14). Giuliana Salvi
Il tempo figurato
Ad Arezzo, nell’archivoltodella porta centrale dellaPieve di Santa Maria, sipossono ora ammirare,restaurate da qualche anno, leraffigurazioni dei mesi,eccezionali anche per le tracce
di colore che ancora la pietra conserva. L’anonimoartista del ’200 si inserisce nella corrente antelamicae si richiama ai frequenti calendari illustratidell’epoca romanica. Essi segnano il tempo dell’annocon i lavori agricoli o con le caratteristiche dellastagione cui il mese appartiene, ad eccezione diMaggio che è frequentemente rappresentato comeun cavaliere: ritorna la dolce vita dei nobili ma anchela guerra. È il tempo ciclico dell’anno agricolo.
Il necessario reinvestimento, fuori dalla fasciascolastica, comporta la rivisitazione del rapportodocente-discente destinato spesso a smaterializzarsi.Le nuove tecniche di apprendimento che neconseguono non possono prescindere da unapproccio olistico che tenga conto del backgroundculturale, del bagaglio di esperienze maturate e delleesigenze socio-relazionali dei fruitori.Ecco allora che le innovazioni tecnologiche, lungida essere mezzo a cui asservirsi, cessano di costituirebarriera o handicap nozionale per divenire strumentorisolutivo per soggetti a distanza (vedi FAD),rispondendo tempestivamente alla loro urgenzaformativa.Mediante l’e-learning i confini spazio-temporalisi perdono in una situazione decontestualizzatarispetto al luogo di apprendimento ed in unadimensione atemporale dello stesso.Insomma il life long learning replica efficacementeall’esigenza di un uomo al passo coi tempi, che simuova con disinvoltura fra nuove competenze, inmondi che parlano linguaggi diversi, in tempi esecondo modalità diversi.Ridotto il gap generazionale o sociale, tuttiindistintamente si ritrovano investiti dal ruolo didiscenti, dimostrandoci che la piagetiana etàevolutiva non ha mai fine. Coincidendo essa con lanostra voglia di conoscere e di crescere, portatalvolta a rimetterci in gioco anche quando i giochisembrano finiti. È da rileggere quindi nel suo vero spirito la frase deicroupiers “Les jeux sont faits!”: non ci resta cheaccettare la vita come una scommessa permanente!
Laura Cascianini
Editoriale
semplicemente, la misura del movimento fisico. Mala svolta agostiniana fruttifica nell’età moderna:Kant àncora il tempo alla ricettività interna di unasoggettività epistemologica legislatrice(trascendentale), Hegel spinge il tempo versol’eternità di un sapere assoluto che l’autocoscienzaraggiunge rientrando in sé e Bergson scopre latemporalità dello spirito come durata qualitativa diuna memoria-coscienza emergente dietro leastrazioni dell’intelletto.Questa tradizione sfocia, comunque, in Heidegger,il quale, interrogando la temporalità del sensodell’essere, svela le estasi di tempo dei nessidecisionali dell’esistenza umana. Baldassarre Caporali
L’agricoltura era ovviamente la base dell’economiae il computo del tempo era ad essa legato; ilcalendario figurato però alludeva al lavorodell’uomo non solo come “sudore della fronte” econdanna per la perdita dell’Eden, ma anche comeriscatto, qualificazione e fondamentale importanzanella società. Giuliana Maggini
Il tempo dellamusica
Finalmente l’occasione per descrivere un po’ la realtàalla quale i giovani si trovano davanti tutti i giorni!La giornata degli adolescenti che scelgono didedicarsi allo studio è occupata per la maggior partedel tempo dalla scuola.In verità sono molti i ragazzi costretti allo studio daigenitori, pochi quelli che ne capiscono il valorefondamentale per se stessi e per la loro cultura, quindiper il loro futuro. Nel caso di questi ultimi il grandemotore che li spinge a tollerare questo impegno finoa renderlo anche piacevole è la loro estrema curiositàverso il mondo e gli altri. Questo, secondo noi, è ilmodo più maturo per affrontare il periodo dellascuola.Per poter creare questo futuro è indispensabile passaremolto tempo sui libri, tempo che varia a seconda delledifficoltà della materia e della personale capacitàdell’adolescente. Anche i metodi di studio sonodiversi; alcuni ragazzi hanno bisogno di silenzio econcentrazione, altri preferiscono avere un sottofondomusicale… Il tempo... in questo caso può dilatarsiper gran parte del pomeriggio con risultati dubbi.Salvo i buoni propositi da parte nostra, è necessariaanche qualche gratificazione immediata che puòessere un buon voto o un complimento da partedell’insegnante che dia sicurezza e fiducia a noigiovani. A molti di noi piacerebbe che, oltre alrapporto legato al rendimento scolastico, ci fosse unlegame umanamente più intenso e costruttivo.
Martina Dell’Omarino - Marianna Massa IV AC
Il tempo dello studio Jasmila ZbanicIl segreto di EsmaCon Mirjana Karanovic,Luna Mijovic.Drammatico.Austria/Bosnia-Herzegovina/ Germania.
Il tempodell’
apprendimento