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ANNO XXIV marzo 1981
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Anno X X IV - Marzo 1981 - N. 207 MENSILE SOCIO-ECONOMICO-CULTURALE Sped. Abb. Postale - gruppo III
GIUNTA MONOCOLORE A PALAZZO DELL’ARPAl Riconfermati: Alfonso Di Giovanna, Sindaco; Lilla Munisteri e Franco Gigliotta, j comunisti; Calogero Abruzzo, indipendente. Nuovi eletti: Pietro Sortino, indipen- ( dente, Vice-Sindaco; Antonino Gurrera e Matteo Giudice, comunisti.
Perchè?La crisi amministrativa, aperta dai so
cialisti, al Comune è stata risolta martedì, 31 marzo, con la formazione di una nuova giunta monocolore, composta di comunisti e di Indipendenti, eletti nella lista comunista. Una crisi dai molti risvolti ohe i cittadini stentano ancora a capire anche se le motivazioni ufficiali vengono lette sulle lettere aperte,. Intercorse tra i due partiti che componevano la giunta di sinistra (Comunisti e Socialisti), e che vengono spiegate dalla comparte uscente, Il Psi, con motivazioni varie.
Secondo queste spiegazioni ufficiali la componente del Psi sarebbe uscita dalla Giunta perché I comunisti « non sono stati ai patti », cioè non hanno tenuto fede alla linea del programma che i due partiti si sono dato al momento della composizione della giunta nell’agosto scorso. La mancanza di fedeltà del comunisti riguarderebbe — stando sempre al portavoce socialista — la linea urbanistica e la mancanza0 la poca volontà mostrata nel procedere al plano di adeguamento commerciale.
Ma a noi — come all'opinione pubblica e agli osservatori politici sambucesi — queste motivazioni non sembrano convincenti o almeno non danno quella sufficiente credibilità in base alla quale una crisi mostra tutta la sua chiarezza ed eviden- zialità. Comunisti e socialisti amministrano a Sambuca dal 1946. La breve parentesi (1964-1970), in cui i socialisti sono stati assenti dalla giunta, è di scarsa rilevanza in un connubio che ha mostrato saldezza (?) e affinità. Pertanto questo brusco divorzio che mostra già punte di acuto dissenso se non di ostilità, a nostro modo di vedere ha, e non può non avere, ben altre ragioni che vanno al di là di quelle ufficializzate dal Psi. Sembra sia venuto meno decisamente il punto di equilibrio che teneva unite insieme queste due forze politiche che, pur avendo ciascuna per conto suo un'anima e una differenziazione politica, trovavano l'accordo In qualcosa che oggi ò venuto a mancare.
Ben inteso, qui slamo lungi da illazioni o Insinuazioni meschine; ma II dato di fatto è, purtroppo, questo: c'è « qualcosa » che non quadra. Perché le divergenze circa presunte o vere violazioni o Inadempienze del Pei sulla « linea programmatica » sono « violazioni » e « inadempienze » anche del Psi che in questo caso è venuto a buttarsi pietre tra I piedi. Non è stato forse il Psi al Comune con il Pel in questi ultimi dieci anni e, nella fattispecie, in questi ultimi otto mesi? Insieme hanno condiviso « gioie » e dolori, insieme hanno adottato linee urbanistiche, insieme hanno (o non hanno?) parlato di adeguamento commerciale, insieme hanno demolito e ricostruito. Ora cl si viene a dire che su queste cose ci sono « profonde » divergenze.
Se non fossimo a Sambuca — dove si conoscono vita e miracoli di uomini grandi e piccoli — l'opinione pubblica potrebbe anche rimanere appagata di spiegazioni a colpi di logomachie interminabili, noiose e Incomprensibill. Ma qui domina Il « piccolo mondo » in cui il meno che si conosce è il conto In banca o i debiti che ciascuno di noi ha; e, purtroppo, anche questo, Il più delle volte, si conosce abbastanza bene. Vogliamo dire, in definitiva, che si sa da tutti che la crisi è stata determinata, occasionalmente, dai fatti denunciati, ma sostanzialmente da una serie di fattori che cuciti insieme fanno leggere con ben altra ottica le « ragioni » di questa spaccatura.
1 comunisti, ora, sono soli al timone del Comune: comunisti e, si aggiunge, indipendenti; eletti, però, nella lista della falce e martello. Non significa niente: si tratta In realtà degli ondici consiglieri —
*
Convocato dal Sindaco, In seduta straordinaria, martedì 31 marzo 1981, alle ore 20,30, si è riunito II Consiglio comunale con all'O.d.G.:
1) Dimissioni del Sindaco;2) Dimissioni della Giunta;3) Elezione del Sindaco;4) Elezione della Giunta.L'appello ha fatto constatare la pun
tuale presenza del 20 consiglieri.Alfonso DI Giovanna, che presiede la
seduta, Illustra il primo punto. Le dimissioni degli assessori socialisti e la decisione del Pel di procedere allo scioglimento della Giunta rimasta in carica portano Il Consiglio ad esprimere il voto per le dimissioni del Sindaco.
Aurelio Di Giovanna, capo-gruppo De, chiede 11 perché la componente comunista si è dimessa quando la G., anche con la uscita dei socialisti, era rimasta in carica nella piena legalità,
il Sindaco chiarisce che il Pei ha ravvisato giustezza morale e politica nel far dimettere, autonomamente, la sua componente eletta nell'agosto '80, anche con I voti del Psi.
Si verifica uno scambio di considerazioni su chi presiederà il Consiglio, nei vari momenti della seduta.
Il Sindaco e II Segretario comunale, Oddo, spiegano e puntualizzano che l'O. R.EE.LL. della Sicilia prevede che, dopo l'accettazione dello dimissioni del Sindaco, sia il Vice-sindaco a presiedere, fino alla elezione del nuovo capo della Giunta.
Il Consiglio accoglie le dimissioni del Sindaco con 19 voti e una scheda nulla.
A questo punto assume la presidenza il Vice-sindaco Abruzzo.
Il capo-gruppo De, ottenuta la facoltà di parlare, chiede le ragioni che sono a monte delle dimissioni della Giunta Pcl- Psl.
Secondo G. Abruzzo, Il Psi ha voluto evidenziare con la lettera aperta del 5 marzo u.s. colpe che non può condividere In merito al plano comprensoriale, alla quantificazione delle abitazioni da trasferire, al piano particolareggiato. E’ da aggiungere la cosiddetta « goccia che ha fatto traboccare il vaso », cioè II rilascio di licenze commerciali.
Il capo-gruppo del Pei, sen. Montalbano ha respinto le « accuse » di Abruzzo. GII strumenti urbanistici che ci siamo dati, dal '68 ad oggi, sono stati decisi In pieno accordo con I socialisti, pertanto meraviglia che in questa occasione vengano mossi dei rilievi.
In materia urbanistica lo Stato e la Regione hanno emanato una miriade di leggi, spesso contraddittorie, e II ricorso ad esperti, per la giusta Interpretazione, è indispensabile, anche se occorre far presto. Una prima quantificazione degli immobili da trasferire è stata fatta, dietro richiesta degli organi periferici del Ministero dei LL.PP., però nessuno nega che occorre compiere una ulteriore e più realistica quantificazione. Per II plano commerciale, l'esponente comunista, ha evidenziato le difficoltà incontrate In tutti I Comuni della Sicilia. Passando all'esame della situa-
J zione politica, Montalbano ha ribadito che
non cl sono stati violazioni degli accordi programmatici dell'agosto scorso, a cui si era arrivati dopo un travaglio enorme e per certi aspetti sofferto. Infine ha dichiarato che la elezione della G. monocolore, con gli indipendenti, non significa di per sè chiusura al socialisti.
Riprendendo la parola, il capo-gruppo De ripropone, ancora, una domanda: « Perché non si è proceduto alla surroga? •.
Il capo-gruppo ribadisce che si è voluto rispettare una certa correttezza politica.
I democristiani, attraverso A. Maggio, hanno Insistito con toni, a tratti polemici, nel ricercare le vere motivazioni che secondo il loro modo di vedere, hanno spinto i due partiti a rompere l'accordo.
Giacalone, del Psi, approvando le argomentazioni addotte da Abruzzo, ha riconosciuto nel discorso del Montalbano un taglio conciliativo, che appare In netta contraddizione con l'operato svolto. Il Pei, secondo il consigliere socialista, non ha compiuto nessuno sforzo per avviare il dialogo e ha fatto prevalere la forza del numeri. D’altro canto II Psi non può respingere l'apertura proposta dal capogruppo comunista.
II quale a sua volta, ha proposto, vista la favorevole accoglienza del Psi, di so-
Subito dopo il terremoto del Gennaio 1968, il 3 Febbraio 1968, era già approvata la Legge regionale per gli interventi. Il cui art. 2 prevede l'istituzione del plani urbanistici comprensoriali, • compilati a cura e spese della Regione, d'Intesa con le amministrazioni comunali Interessate, costituite in consorzio » (art. 4).
L'estensione territoriale dei « comprensori » è stabilita dal successivo Decreto del Presidente della Regione dal 14 Marzo 1968, n. 34/A, che istituisce 9 comprensori, di cui il sesto è quello interessante il nostro territorio comunale. Insieme con I territori di Burglo, Calamonacl, Caltabel- lotta, Cattolica Eraclea, Chiusa Sclafani, Giuliana, Lucca Sicula, Montallegro, Ribe- ra, Sclacca, Villafranca Sicula.
Il Piano comprensoriale, oltre a fare previsioni di carattere generale, sostituiscelo strumento urbanistico già operante In ciascun Comune (Plano regolatore generale o Programma di fabbricazione).
Esso contiene « le previsioni por l'impianto, lo sviluppo e la trasformazione degli insediamenti abitativi e produttivi, fissando le destinazioni d'uso e le relative norme »; stabilisce « il sistema delle Infrastrutture. gli Impianti e le attrezzature pubbliche e di uso pubblico »; stabilisce « i perimetri delle zone di Interesse paesistico e storico-artistico, le relative mo-
spendere la seduta per dieci minuti, dopo aver votato le dimissioni della Giunta.
Aurelio DI Giovanna, intervenendo ancora, dichiara la insofferenza del suo partito per quanto sta accadendo. Pei e Psi prima rompono, ora, d’un tratto, si ricostituiscono in maggioranza. Rivolto ai consiglieri socialisti e comunisti, si esprime, presso a poco, cosi: • Senz'altro vi siete accorti che dovete discutere non il programma. ma la sua applicazione e la spartizione di quanto esso permette >.
Nel dibattito di questa sera — ha detto G. Abruzzo, del Psi — si evidenzia una certa volontà d’incontro, ma rimane l'im- possibllltà e l'incomprensione manifestate in precedenza dai Pel.
Il Consiglio vota le dimissioni della G. che vengono accolte con 15 voti favorevoli e 5 contrari.
La seduta, come chiesto dal sen. Mon- talbano, viene sospesa.
Nella Sala Consiliare e nel corridoi attigui Il pubblico, numerosissimo, commenta stupefatto lì ribaltarsi di quanto previsto.
Mentre In una stanza è riunito il gruppo
Giovanni Ricca(continua a pag. 8)
dalità di utilizzazione e le eventuali prescrizioni speciali di uso »; definisce « programmi e rasi di attuazione », come prevede l’art. 2 della Legge regionale citata.
Il Piano comprensoriale n. 6, redatto dall'arch. Michelangelo De Caro e approvato con Decreto del Presidente della Regione del 13-1-1973, n. 7/A, suddivide per grandi linee il territorio comunale di Sambuca nelle seguenti zone omogenee:
1) Zona A o centro storico, che comprende quasi tutto II centro urbano, dal Calvario a via Nazionale, dove non sono consentite alterazioni di volume.
2) Zone B o di completamento, adiacenti al centro storico (S. Antonino, il quartiere detto « Riotto » a sud di via Nazionale, la zona Archi adiacente alla via F. Crispl).
3) Zona C o di espansione, individuata a nord del centro urbano. In località Conserva, parzialmente interessata al plano di trasferimento I.S.E.S.
4) Zone F o delle attrezzature di interesse generale, individuate sul luogo delle due baraccopoli del Cappuccini e della Conserva.
5) Zona G o del servizi a livello urbano. a sud-ovest del centro storico e In
Marisa Cusenza(continua a pag 8)
U R B A N IS T IC A
LA VARIANTE AL PIANO COMPRENSORIALE
2LA VOCE DI SAMBUCA Marzo 1981
S A M B U C A P A E S E *
ANAGRAFE r
Nati1) Tumminello Giuseppina di Salvatore
e di Alfano Maddalena.2) Giovinco Antonio di Francesco e di
Purrazzella Concetta.3) Sgarlata Paolo di Salvatore e di
Ferrara Maria.4) Gulotta Giovanni di Francesco e di
Leggio Anna.5) Merlo Lara di Giuseppe e di Ca
tenese Ignazia.6) infantino Alessandro di Girolamo e
di Zimbardo Rosalia.7) La Marca Sandra di Calogero e di
La Gumina Giovanna.8) La Sala Giuseppe di Paolo e di
Altamore Angela.9) Cipolla Andrea di Giorgio e di Crl-
scenti Antonia.10) Caruso Arianna di Baldassare e di
Rizzuto Maria Audenzia.11) Cacioppo Massimiliano di Antonino
e di Raia Carmela.12) Manglaraclna Marilena di Giovanni
e di Sicurella Caterina.13) Montalbano Laura di Giuseppe e di
Montana Maria.14 Maggio Giovanni di Onofrio e di
Mulè Calogera.15) Gagliano Fabio di Francesco e di
Nanzer Elsa.16) Glammanco Girolamo di Tommaso
e di Perla Grazia.17) Verde Giuseppe di Francesco e di
D'Aiuto Pietra.18) Rizzuto Girolamo di Calogero e di
Pasini Giovanna.19) Gennusa Debora di Giuseppe e di
Volenti Tiziana.
Morti1) Leonardi Rosaria nata a Canicattl II
4-7-1904 e deceduta II 1-1-1981.2) Fiore Ignazio nato II 20-10-1895 e de
ceduto Il 6-1-1981.3) Guasto Margherita nata il 5-12-1897
e deceduta 1*8-1-1981.4) Glorioso Gaetano nato II 5-4-1929 e
deceduto II 16-1-1981.5) Perrone Angela nata II 16-2-1892 e
deceduta II 16-1-1981.6) Cacioppo Antonina nata II 7-3-1896 e
deceduta il 25-1-1981.7) Bondl Rosa nata II 6-6-1905 e dece
duta il 27-1-1981.8) Bondl Audenzia nata II 18-4-1905 e de
ceduta Il 28-1-1981.9) Perrone Grazia nata In USA II 9-12-
1905 deceduta il 29-1-1981.10) Marino Giuseppa nata il 16-5-1981
e deceduta il 2-2-1981.11) Ciclo Felice nato il 31-7-1907 e de
ceduto Il 6-2-1981.12) Sparaclno Anna nata II 10-1-1908 e
deceduta il 7-2-1981.13) Stabile Cosmo nato II 21-7-1894 e
deceduto il 10-2-1981.14) Giglio Audenzio nato il 13-11-1906 e
deceduto II 10-2-1981.15) Ferrara M. Francesca nata il 14-5-
1904 e deceduta il 12-2-1981.16) Gulotta Francesco nato II 18-5-1898
e deceduto II 12-2-1981.17) Vinci Glrolama nata il 9-11-1913 e de
ceduta Il 18-2-1981.18) Glgllotta Paolo nato II 18-4-1891 e
deceduto il 21-2-1981.19) DI Franco Michelangelo nato II 19-5-
1917 e deceduto il 27-2-1981.20) Calcagno Felice nato II 21-3-1891 e
deceduto II 28-2-1981.21) Oddo Antonino nato il 22-9-1904 e
deceduto il 6-3-1981.22) Catalanello Giuseppa nata II 10-3-
1920 e deceduta il 12-3-1981.23) Sagona Antonina nata II 29-9-1912 e
deceduta II 13-3-1981.24) Ferraro Baldassare nato II 16-11-1904
e deceduto a Sclacca il 6-1-1981.25) Rinaldo Calogera nata II 20-1-1916 e
deceduta a Padova il 21-12-1981.26) DI Giovanna Salvatore nato il 14-3-
1899 e deceduto a Palermo II 2-2-1981.27) Riggio Maria nata II 2-5-1894 e de
ceduta a Ribera il 4-3-1981.
Matrimoni1) Clraulo Antonino e Vinci Calogera -
Sposati il 27-12-1980 a Sambuca S.2) Maggio Stefano e Siculo Rosa - Spo
sati il 21-2-1981 a Sambuca S.3) Chiommino Audenzio e Sgarlata Fara •
Sposati II 14-3-1981 a Sambuca S.4) Montalbano Antonio e Buggea Car
melina • Sposati II 30-12-1980 a Favara.5) Lazio Giuseppe e Cresclmanno Vita -
Sposati il 6-3-1981 a S. Margherita B.6) Palazzotto Marcello e Natoli Flavia -
Sposati il 28-2-1981 a Palermo.
Mostra del libro siciliano
Si è svolta nel giorni 22 e 23 marzo, nel locali della Biblioteca Comunale, una mostra del libro siciliano.
L'Iniziativa, di concerto con l'Ammlnl- strazlone Comunale, ò stata organizzata dal Consiglio di Amministrazione della Biblioteca.
La mostra è stata curata dalla libreria « La bottega di Hefesto > di Palermo.
Numerosi I visitatori e gli acquirenti. In particolare la Biblioteca ha acquistato:— AA. W . - Storia della Sicilia, In 12
volumi.— Meli - Opere.— Bourquelot-Reclus - La Sicilia, con pre
fazione di E. Navarro della Mlraglla.— M. Amari - Storia dei Musulmani di Si
cilia, In 5 volumi.— N. Martoglio - Opere.— T. Fazello - Storia della Sicilia, In tre
volumi.
COMITATI FESTEGGIAMENTI 1981 Maria SS. dell’udienza
FESTA GRANDE
Presidente:
Monumenti illuminatiHo letto sulla VOCE di Gennaio-Febbraio
che la Giunta ha approvato il preventivo per illuminare artisticamente alcuni monumenti di Sambuca, tra cui il Palazzo Ciaccio. La notizia mi fa piacere e per due motivi.
Primo: Sambuca non ha problemi di risparmio energetico.
Secondo: il Comune promuove monumento artistico Palazzo Ciaccio ed allora ne potrò scrivere, e lo farò quanto prima.
Mi permetto solo di raccomandare che prima d'investire di fasci di luce il Palazzo si solleciti chi di dovere a ripristinare gfi smantellati balconi altrimenti la luce illuminerebbe anche questa mutilazione.
Anna Maria Schmidt Ciaccio
Di Giovanna Aurelio - C.so Umberto
Membri:
CataJanotto Liborio - C.da Adragna Amodel Matteo - Via G. Guasto Grlsafi Audenzio - Via Catena Riggio Vito - Via Garraffello Di Franco Quintino - Via Belvedere Pumilla Elio • Cortile Giovinco
FESTA CORSE
Presidente:
Cicero Francesco • Via Teatro
Membri:
Sacco Gaspare - Via Concezione Pendola Antonino - Via Catena Falco Domenico • Via Celso Oddo Giovanni - Cortile Carmine Manglaraclna Michele - C.le S. Antonio Bilelio Giuseppe - Via S. Lucia
FESTA ILLUMINAZIONE
Presidente:
Franzone Nicolò - Vicolo Saraceni II
Membri:
Di Giovanna Pietro - Via Nazionale Sparaclno Michele - Via Belvedere Palazzotto Giovanni • Via F. Crispi Gulotta Francesco - Cortile Giovinco Ferrara Antonino • Via S. Lucia Castronovo Giuseppe - Corso Umberto
“Tre giorni” di conferenze sul tema della Famiglia
Sambuca, a giudizio unanime di molti, registra una realtà familiare decisamente positiva, dove I principi morali e sociali e meno I religiosi, vengono per lo più rispettati. Certamente è desiderio di tutti che essi possano migliorare; per questo la locale Comunità Ecclesiale nel giorni 26. 27, 28 di marzo ha organizzato e realizzato nei locali della Biblioteca Comunale una « Tre Giorni » di conferenze e dibattiti sul tema della Famiglia, auspicando che i valori positivi che vengono coltivati in essa crescano e si moltipllchino di più.
Nel primo giorno ò stato trattato l'argomento « Il matrimonio nella Bibbia »; ad illustrarlo ò stato il Prof. Don Ignazio Dimino, già docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico « T. Fazello » di Sclacca. Egli, dopo aver tratteggiato le varie vicissitudini del matrimonio nella storia del popolo ebreo, ha chiarito come Cristo decisamente ha voluto l'istituto familiare a forma monogamlca, basato su tre componenti essenziali quali: « l'uomo, la donna e l'amore ». Il dibattito che è seguito alla dotta e chiara relazione ha contribuito ad approfondire alcuni aspetti dell'argomento, quali: la crisi familiare: le responsabilità di tale crisi; i ritardi della società civile e religiosa nella sua attuale degenerazione; l'amore, componente Indispensabile della vita a due, che deve essere a tutti i costi conquistato, raggiunto e difeso se si vuole che la famiglia continui ad essere il lievito della società del futuro.
L’argomento della seconda giornata: « Considerazioni sul nuovo diritto di famiglia > ò stato validamente svolto dai coniugi Lilly e Nino Rubino. Essi, dopo aver analizzato la nuova realtà della famiglia dopo l'entrata In vigore della legge sul nuovo diritto di famiglia del 1975 e della legge sulla Interruzione della gravidanza del 1978, hanno sottolineato la gran
de ricchezza che si attua con l'unità familiare, che diviene forza e gioia della coppia, se gli sposi con uno scambievole amore adempiono i loro Impegni morali e cristiani. Dalla discussione seguita alla relazione, vivacizzata dall!intervento di giovani coppie, è emersa forte l'esigenza di avviare e formare i gruppi di famiglia per aiutare I coniugi a riflettere sulle piste esistenziali della loro vita, come: aprirsi agli altri; l'esigenza di dialogare con le altre coppie; educare meglio I figli; ecc.
I coniugi Mariella e Giorgio Carmina hanno trattato l’argomento dell'ultima giornata « La famiglia nella società civile e nella società religiosa » puntualizzando che nel mondo moderno per i coniugi riesce difficile superare le tante problematiche che sono sorte col progresso all'interno della famiglia; ma non ò impossibile con una valida formazione cristiana di essa. La famiglia deve presentarsi alla società come una « piccola Chiesa > che porta agli altri un grande dono: la propria fede cristiana vissuta; la famiglia cristiana che vive giorno per giorno il Vangelo, oggi, più di ieri, deve essere la cerniera che sta tra la comunità ecclesiale e la comunità civile.
La testimonianza viva della fede vissuta dai relatori all'interno della loro famiglia ha particolarmente toccato gli ascoltatori e ha dato origine ad un animato dibattito dove è emersa l'esigenza di una maggiore formazione cristiana della famiglia sambu- cese, nella quale I coniugi siano testimoni della loro fede per la realizzazione di una vita ricca di gioia e di perfezione e per la formazione di nuove generazioni che siano i costruttori di un mondo migliore.
Terminava cosi questa « Tre Giorni » di conferenze e dibattiti che ha lasciato certamente nell'animo di tanti una valida Impronta che non si cancellerà facilmente.
Angelo Portella
J
« Cento campane »Sambuca II 18 marzo ha partecipato alla
trasmissione televisiva della RTM di Ma- zara del Vallo « Cento Campane ■ che va In onda ogni mercoledì alle ore 21,30.
Ogni settimana due squadre composte da cittadini di due Comuni delle province di Agrigento e Trapani, si scontrano per difendere il proprio paese e vincere una campana d'oro.
I paesi in gara sono 12.Ogni squadra ò composta da un artigia
no, un cuoco, un poeta (o dicitore), un cantante, un gruppo folk, la banda del paese e un gruppo di arte varia (teatro, danza, ecc.).
La giuria, composta da cittadini di paesi neutrali, dà un punteggio base a cui vanno sommate le cartoline-voto spedite all'emittente. La squadra che riceve più cartoline entra nella finalissima.
Presentatori sono Nlco dei Gabbiani e Miranda Martino.
Sambuca ha gareggiato con II Comune di Petroslno.
Capogruppo per il Sambuca è stato il vlce-sindaco Giuseppe Abruzzo.
Per l'artlglanato: Francesco Giglio, un arzillo vecchietto, che ha spiegato come si fa una scopa di ■ curlna ».
Per la cucina: Maurici Salvatore, che ha preparato un primo, molto gustoso, in onore di Sambuca < Spaghetti alla babbalu- clara ».
I ragazzi della scuola a tempo pieno per il folk hanno cantato « Chi Sammucara bedda » e una scenetta sull'emancipazione della donna. Per l'arte varia alcune bambine, preparate da Paimira Raia hanno presentato un balletto di danza moderna e Francesca DI Giovanna ha suonato • Per Elisa » di Beethoven.
Bravissimo il nostro poeta Onofrio Ar- bisi che ha declamato le poesie « La giaca
FOGNATURA IN ADRAGNA
di don Pepé » di Giuseppe Salvato e una sua composizione « Chi corei ».
Emozionato, ma bravissimo, è stato il cantante Vincenzo Di Leonardo che ha cantato « Mamma ».
Infine, la banda musicale ha suonato una composizione del maestro Pietro DI Giovanna.
La scuola a tempo pieno, fuori programma ha presentato il balletto « Robot impazzito » riscuotendo molto successo tra Il pubblico. Il risultato finale ò stato a favore di Sambuca che si è classificata per le semifinali.
La banda musicalePubblichiamo la seguente lettera inviata
da un gruppo di cittadini che ha a cuore la musica e la banda musicale (n.d.r.).
Al Sindaco di Sambuca di Sicilia e p.c. alla « Voce di Sambuca »
Città
Con la presente si vuole manifestare riconoscenza al Signor Sindaco per la benevolenza mostrata verso la banda musicale * ZABUT ».
La riconoscenza vada anche al Giornale « La Voce di Sambuca » ed In modo particolare al dott. Sparaclno Gori che si è Interessato per I contributi della Regione Siciliana essendo II corpo Bandistico una cooperativa.
La cittadinanza si congratula vivamente nella speranza che, con la proslma Pasqua, si Inauguri la nuova stagione lirica e si possano ascoltare brani meravigliosi.
Si Invita II Signor Sindaco a stimolare sempre più l'interesse per la musica.
La Cittadinanza
Apprendiamo con vivo compiacimento che il Provveditorato Regionale alle Opere Pubbliche per la Sicilia ha comunicato al Sindaco Di Giovanna il finanziamento, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 43 della legge 21 dicembre 1978, n. 843, della fognatura di Adragna per un importo di L. 1.400.000.000.
Il finanziamento è stato possibile grazie all’interessamento del Senatore G. Montalbano che ha seguito, da oltre un anno, la pratica per il finanziamento.
Inutile sottolineare l’importanza di quest’opera igienico-sanitaria oltre chc per l’impiego di manodopera, per l’importanza di un rilancio di Adragna come località turistica.
Marzo 1981______________________________________________ LA VOCE DI SAMBUCA Pag. 3
Alfonso Amorelli, un grande artista
S T O R I A - A R T E
A Firenze, con la corona di Conta
A Firenze Amorelll venne ospitato nel 1928 dal Circolo degli Artisti. E 11 accadde un fatto singolare.
Egli, che aveva sempre dimostrato la più assoluta modestia, che non aveva mai ostentato titoli nobiliari, accogliendo un suggerimento del Cocchlara, feco stampare I biglietti di Invito all'inaugurazione della sua Mostra con una corona di Conte.
Racconta il Romano:• Buona parte della nobiltà fiorentina si
sentì In dovere di partecipare all'inconsueta manifestazione artistica, creando un'atmosfera contrastante a quella bohe- mlenne che l'Amorelll si era creata ».
La manifestazione tuttavia si rivelò utilissima sia perché Amorelli vendette in un batter d’occhio tutti I suol quadri, sla anche perché uomini di profonda cultura come Giovanni Paplnl e Ugo OJettl si accostarono a lui con ammirazione profonda. E cl fu anche di piò: un ricco signore, entusiasmato dall'arte amorelllana. Incaricò Il Nostro di affrescargli una villa nel Chianti.
Alla Galleria Micheli
Non si erano ancora spenti gli echi dei consensi suscitati dalla mostra fiorentina che Amorelli esponeva alla Galleria Micheli di Milano e Raffaello Giolll notava che egli era « rapido, svelto nella Intuizione delle nuove libertà espressive ».
Attività febbrile
Il 1929 fu per Amorelli un anno di attività febbrile. Egli varcò Infatti l'Oceano per esporre alla Galleria Guarino di New York; tornò In Italia ed espose alla Galleria Berlenghl di Firenze; passò a Palermo per partecipare ad una Mostra sindacale; si recò a Barcellona ed espose alla Mostra Internazionale; tornò Infine In Italia ed espose alla Camerata degli Artisti di Roma, dovunque assicurando alla sua arte pittorica Inondata di sole I più larghi consensi del visitatori e del critici.
• Raramente potremo Intendere — scrisse Osvaldo Meco — la gioia della luce come nel soleggiati di Alfonso Amorelll. In questi l'anima respira la viva luminosità siciliana, per questi egli si distingue e si estrae dal paesaggisti moderni.
Pittura contemporanea la sua, pittura nuova: si, ma verosimile, ma umana, ma veristica e soprattutto vera. Novecentista perché nuovo ».
Alla XVII Biennale
Nel 1930 Amorelli partecipò alla XVII Biennale di Venezia e Francesco Colnago si soffermò sul dipinto dal titolo < Anticamera »:
• La vecchietta che Amorelli ha dlpin-
OtOftNAir Ot PC«UA
di Tommaso Riggio
to in ' Anticamera ' seduta pazientemente ad aspetterò di essere ricevuta paro uscita da una novella di Marino Moretti, cosi umile e rassegnata, abituata alle lunghe attese, pronta ad abbozzare sulla fascina rugosa un timido sorriso ossequioso appena si schiuderà la porta alla quale rivolge lo sguardo ».
Il Professore
Fu allora che Amorelll venne chiamato ad occupare una cattedra di pittura dapprima nell'Accademla delle Belle Arti di Palermo, poi nel Liceo Artistico e Infine nel- llstltuto statale d'Arte della stessa città.
In questo Istituto lo conobbe Gemma Salvo Barcellona che cosi lo ricorda:
« Mi disse subito che l’arte non si Insegna e che non capiva come potesse essere materia d'insegnamento.
Il significato riposto al di là della frase che appariva polemica e Iperbolica andava ricercato nella natura del pittore. La pittura nasceva per lui da una esigenza naturale di comunione, come mezzo particolare fatto di ritmi, forma e colori che egli considerava elementi di una sua forza1 viva e Istintiva ' e ohe non poteva essere soddisfatto da conoscenze di mestiere ».
Su Amorelll professore ecco la testimonianza del prof. Vincenzo Sciamò che fu suo allievo neil'lstltuto statale d'Arte di Palermo:
• L'Istituto aveva sede in via Schlavuz- zo; la mia classe era formata da 18 alunni.
Il prof. Amorelll Insegnava Disegno professionale (Sez. Decorazione pittorica). Cl asseqnava dei temi che noi sviluppavamo liberamente e. cosa che allora faceva Impressione, promuoveva l'autocritica.
Teneva sulla cattedra II realstro aperto e ciascuno di noi vi segnava II proprio voto. Interveniva soitanto quando qualcuno peccava di presunzione o si rivelava assai modesto. Non rimandava mai nessuno Era un vero Maestro ».
Il motociclista
Terminate le lezioni. Amorelll correva a casa a dipingere; nelle belle giornate Invece dlplnqeva all’aperto, per nulla Infastidito dagli occhi Indiscreti della gente che si raccoglieva attorno.
Aveva acquistato una motocicletta con side-car (era il tempo delle motociclette) e spesso la utilizzava per portare fuori città le modelle.
Salvatore Fausto Flaccovlo — che ospitò più volte nella sua ben nota Libreria mostre amorelliane — si sofferma a ricordare del nostro pittore • Il tratto gentile e affettuoso e la grande generosità »; e aggiunge: « Motociclista accanito, metteva nel lavoro pari spirito agonistico ».
Pure Giuseppe Sciortino, rievocando in un servizio giornalistico su alcune Mostre romane il periodo giovanile di Amorelll,
■**/U O l C io VA KM Aì o i u __________
a . . L A P P A I ? E N Z A
Alcune
novelle
Illustrate
da
Amorelll.
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Alfonso Amorelli: • Nudo » (1931).
associa la passione del motoolcllsta alla vivacità dell'artista:
« Non era soltanto uno del pochi ad adoperare la motocicletta e ad aggiornarsi nel balli che si succedevano a scadenze brevissime; ma disegnava In modo spl- gìlato, con audaci rotture ed acquarellava con sorprendente estemporanea vivacità ».
A contatto con la natura
Poi, quando le automobili cominciarono a diffondersi, Amorelll acquistò una « 509 » e Instaurò l'abitudine delle gite domenlca.il col familiari, al mare o In montagna (S. Martino, delie Scale, Portella della Paglia...). La tavolozza non mancava mal.
Il nipote Giuseppe Valguarnera racconta:
• A quel tempi le strade montane erano soltanto larghi sentieri accidentati e, di tanto in tanto, la ' 509 ’ bisognava spingerla non perché fosse un rottame ma perché questo tipo di auto odiava le salite... Con l'avvento della ' Balilla ' però le nostre escursioni divennero regolari e senza avventure...
La Natura era il tema che mio zio preferiva ma spesso, nello sfondo della Natura (mare, paesaggi montani) lo e mio fratello eravamo le figure centrali ».
L'illustratore di romanzi e novelle
La spiccata attitudine per II disegno e l’acquarello portò Amoreill a collaborare, attorno agli anni trenta, al Giornale di Sicilia quale Illustratore del romanzi d'appendice e delle novelle settimanali.
Le sue illustrazioni .erano cosi aderenti non soltanto alla lettera bensì anche allo spirito della narrazione che I lettori ne furono subito entusiasti.
Ecco una novella scelta a caso: « La donna mia » di Enzo Garlffo.
Un giovane riceve una telefonata notturna da una sconosciuta: « Vieni... TI butterò la chiave del portone dalla finestra di via... ».
li giovane corre all'avventura, raggiunge la via Indicatagli, avverte II tonfo di una chiave ai suol piedi e poco dopo, nel buio, sente di essere davanti alla donna.
• Mi accolsero d'impeto due vellutate braccia ».
Guardate il minuscolo disegnino posto da Amorelll accanto al titolo e dite se non esprime proprio l’impeto dell'abbraccio.
Perché Amorelll, da vero maestro, andava diritto all'essenziale. Con poche linee rendeva una scena. E la rendeva viva, come solo pochissimi riescono a fare.
La narrazione era comica? Ed egli rendeva Il comico. Era patetica? Ed egli rendeva il patetico.
Il giornalista Lorenzo Marlnese, che fu per molti anni redattore del Giornale di Sicilia, racconta:
• Fofò Amorelli — come familiarmentelo chiamavano I numerosi amici — giungeva al Giornale di Sicilia, il quadrato massiccio palazzo di piazza Stazione, una volta la settimana per ritirare da don Poppino Ardizzone, deus ex machina del quotidiano, la novella da Illustrare per la terza pagina della domenica.
Ouando lo conobbi attorno al 1930, Fofò disegni ne aveva ' Inventati ’ centinaia secondo Il calcolo di tre per ciascuna novella (a una o due colonne) ma nel ricevere Il dattiloscritto era allegro e ben disposto come la prima volta.
A casa scorreva le cartelle, le faceva decantare alcune ore, poi svelto passava alla realizzazione delle illustrazioni con colpi di matita sicuri, precisi, semplici. Credo che, in oltre un ventennio, abbia avuto rari ripensamenti perché lavorava d'istinto, di getto. In tutta franchezza. Il risultato era una serie di piccoli capolavori compiuti e perfetti che in pochi tratti, si può affermare, rispecchiavano lo spirito dell'autore e al tempo stesso l’intuizione dell'illustratore il quale sovente si rivelava un coadiutore del creatore.
Amorelll, durante quel quinquenni, ottenne plausi di scrittori che si chiamavano, per fare qualche nome, Francesca Agnet- ta e Mario Puccini, Amalia Gugllelmlnettl e Cosimo Giorglerl-Contrl, Pietro Vetro e Giannino Omero Gallo.
Era, In questo genere, un maestro perché, In un'epoca che vedeva In gara altri celebri disegnatori quali Enrico Sacchetti e Filiberto Scarpeill, li suo segno era attraente e Inconfondibile.
Ricordo che lo scultore Archimede Cam- pinl (un patito di Amorelll) la domenica, nel ' Sicilia ', ricercava le Illustrazioni alle novelle restandone ogni volta soddisfatto e ammirato.
Con l'evolversi del tempi la novella cedette Il posto al saggi ed elzeviri e Fofò diradò le visite al giornale. Non era per nulla stanco e l’interruzione la subì con un pizzico d'amarezza. Per riprendere, a tempo pieno, la pittura più Impegnativa ».
Tommaso Riggio(continua)
* * *
Ci scusiamo col nostri lettori se nella precedente puntata è stato erroneamente omesso II brano seguente che andava inserito sotto II titolo Un Incasso favoloso, laddove si legge: « Romualdo Romano racconta: »
« I compensi che egli riuscì a Incassare si possono dire favolosi per quel tempi; e da essi nacque non solo lo spunto ma anche la necessità di attrezzarsi un magnifico studio, 11 primo della sua carriera girovaga.
Continua II Romano: »
! C A R I C O M P A G N I . . .I socialisti ritirano la propria delegazione dalla Giunta Municipale. Botta e risposta tra P.S.Ii e P.C.I. a mezzo di lettere e manifesti.
L PARTITO SOCIALISTA ITALIANO’ Sezione « P. NENNI »| Sambuca di Sicilia
I Cari compagni comunisti
I I socialisti sambucesi, coscienti dei ruolo di corresponsabilità nella gestione dell’Am-
I ministratone comunale, si sentono in dovere, dopo numerosi dibattiti fra i nostri partiti, di esprimere, con questa lettera aperta, il dissenso circa le soluzioni adottate fino ad oggi dall’attuale Amm/ne com/le, per tutto ciò che attiene alla gestione del territorio, allo sviluppo economico del nostro comune e all’interpretazione degli strumenti urbanistici.
Evidenziamo che venendo meno agli impegni assunti nelle riunioni congiunte dei nostri direttivi di partito; non si è proceduto fino ad oggi (non certamente per nostra colpa) a rimuovere gli ostacoli per modificare il nostro piano urbanistico comprensoriale dando il via al rilevamento degli agglomerati abusivi al fine di sanare le costruzioni dei cittadini che sono stati costretti ad edificare senza concessione e di recuperare quindi il patrimonio edilizio esistente e di consentire il rilascio delle nuove concessioni in quelle arce che al più presto debbono riconoscersi come nuove zone cdificabili.
Evidenziamo i notevoli ritardi tecnici in ordine all’espletamento degli accertamenti necessari per la determinazione dei cittadini aventi diritto ai benefici derivanti dalle leggi relative all’assegnazione dei lotti c dei contributi per la ricostruzione delle case danneggiate dal terremoto, con il conseguente danno di non poter dare alle cooperative edilizie la possibilità di costruire le case ai propri soci.
Evidenziamo che nulla finora è stato fatto per avviare la modifica del nostro piano particolareggiato e di risanamento anche al fine di individuare c censire come tali quegli edifici che hanno caratteristiche di beni culturali e ambientali e che non possono essere scoperti con improvvisazione ed episodicamente.
Evidenziamo che con abuso si continua ad interpretare il nostro piano particolareggiato in maniera così riduttiya da intendere la salvaguardia della morfologia edilizia del centro storico isolato per isolato, come impossibilità di superare l’altezza ed il volume del fabbricato preesistente.
Ci resta, cari compagni comunisti, di ripetervi con questa lettera aperta, quanto insistentemente sostenuto nelle dovute sedi, ricordandovi che la mancata soluzione di questi problemi crea sempre maggiore difficoltà non solo a quei cittadini che hanno necessità di costruirsi una casa ma anche a tutte quelle forze del lavoro che basano la loro attività nell’edilizia e a quelle forze del lavoro che attraverso la cooperazione tra artigiani, attraverso la piccola e media imprenditoria e l'industrializzazione dell’agricoltura sono il supporto principale dello sviluppo economico e della qualità della vita del nostro Comune.
Tanto abbiamo dovuto dirvi con questa lettera aperta con il profondo convincimento di rafforzare la leale collaborazione tra socialisti c comunisti, ma anche profondamente convinti che nel pieno spirito di collaborazione unitaria e nella corresponsabilità amministrativa non possiamo assumere colpe che non sono nostre.
Sambuca, 3-3-1981.
Il Comitato Direttivo del P.S.I.
Il Segretario
(Dr. Martino Maggio)
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO Sezione « P. NENNI »
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic. 6-3-1981
Cittadini
Il C.D. della sezione del P.S.I. riunitosi la sera del 5-3-1981, presa in esame la situazione politico-Amministrativa determinatasi in seno all’Amministrazione Comunale, ha deciso di ritirare la propria delegazione dalla Giunta Municipale inviando la seguente lettera al Sindaco e alla Segreteria del P.C.I.
Sambuca di Sic. 5-3-1981
Il C.D. della nostra sezione, riunito d’urgenza la sera del 5-3-81, ascoltata la relazione in merito ai lavori della Giunta C/le convocata nella stessa data alle ore 19, non paò fare a meno di manifestare il proprio stupore nell’apprendere che da parte della componente comunista ancora una volta si è venuto meno agli impegni politici assunti nei confronti di tutta la cittadinanza ed espressi con precise dichiarazioni programmatiche.
Non è tollerabile, poi si è detto, che vengano meno impégni e accordi sui quali si è costituita questa Amm/ne unitaria.
Pertanto le argomentazioni venute fuori durante i lavori della citata seduta di Giunta sono state valutate in termini di impossibilità a continuare con questi metodi, per cui questo C.D. ha deciso unanimamente di ritirare, suo malgrado, la delegazione socialista dall’Am- ministrazione Comunale.
Il Comitato Direttivo del P.S.I.Il Segretario
(Dr. Martino Maggio)
Non essendo possibile qui di seguito chiarire dettagliatamente i motivi che hanno indotto a questo serio e responsabile atto, il P.S.I. sente il dovere di esporre in pubblico comizio l’insostenibile situazione.
AI CITTADINI DI SAMBUCA
E’ doveroso da parte dei Comunisti sambucesi precisare alcune inesattezze contenute nelle lettere aperte dei Compagni Socialisti.
Innanzi tutto rileviamo palesi c gravi contraddizioni, prima fra tutte, quella di non identificarsi nella Giunta Comunale, di cui fanno parte ininterrottamente da 35 anni (ad eccezione del periodo 1964-1970). Non comprendiamo il dissenso socialista circa le soluzioni adottate dall 'Amministrazione Comunale per tutto ciò che attiene alla gestione del territorio, allo sviluppo economico ed alla attuazione degli strumenti urbanistici vigenti, in quanto espressioni molto generiche che vorrebbero dirò chissà che cosa, ma che in realtà si rivelano demagogiche ed allarmistiche.
Il dissenso dei socialisti circa le soluzioni che attengono al territorio viene da loro limitato, con voluta confusione, al « Rilevamento degli agglomerati abusivi», al fine di modificare il Piano comprensoriale. Non dicono, invece, nulla sulle oggettive difficoltà sinora riscontrate in merito, perché al momento di scegliere tra l’adozione delTart. 1 e la
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adozione dell’art. 5 della L.R. 7/1980 sull’abusivismo, fu adottato liberamente e concordemente, anche da parte dei Socialisti, l’art, 5. che estende la sanatoria a tuttoil territorio senza l’obbligo della perimetrazio- ne degli agglomerati.
Circa la variante al Piano comprensoriale, per la disponibilità di nuove aree, i Socialisti conoscono il lavoro che si è fatto e che si sta facendo e sanno anche abbastanza bene che di tale variante si parla da 7 anni, per le reiterate bocciature operate, prima dall’Asses- sorato Regionale allo sviluppo economico e, poi, dallo stesso, che nel frattempo ha cambiato nome, chiamandosi Assessorato al Territorio.
Ci accusano di interpretare in senso riduttivo gli strumenti urbanistici. Per noi comunisti e per i nostri compagni amministratori, gli strumenti urbanistici hanno valore di legge e come tali vanno rispettati. Non siamo per spaccare il proverbiale cappello, d’altra parte lo abbiamo sempre dimostrato in tutti questi anni.
Sorprende anche che veniamo accusati di lentezza per quanto riguarda la ricostruzione delle abitazioni in sito o nel trasferimento, mediante assegnazione di lotti e approvazione dei relativi progetti.
La nuova Commissione dell’art. 5 (istituita recentemente) ha molto lavorato, malgrado tentativi ostruzionistici manifestati da più parti.
CITTADINI,
Il trasferimento parziale del centro abitato è una realtà, come è stata una realtà la raccolta di circa 600 firme da parte del P.S.I. perché questo importante traguardo economico e sociale non si raggiungesse.
Cosa dire della « goccia che ha fatto traboccare il vaso », ovvero delle divergenze che si sono verificate nella Giunta del 5 marzo u.s. che ha determinato l’uscita della Delegazione del P.S.I.?
Riteniamo di essere arrivati al paradosso.I comunisti vengono accusati, nienteme
no, 'di non rispettare gli impegni presi con la cittadinanza, mediante le dichiarazioni programmatiche.
Come stanno realmente le cose?La Componente Socialista pretendeva che
non si procedesse al rilascio di nuove licenze commerciali sino a quando non si fosse realizzato il piano di adeguamento commerciale.
CITTADINI,
Ma chi avrebbe dovuto promuovere la redazione del predetto piano?
Guarda caso la delega deU’Annona era stata affidata dal Sindaco, nel mese di agosto, ad un Assessore socialista.
I comunisti sambucesi ritengono che il disegno unitario che ha ispirato la costituzione dell’attuale Giunta non debba naufragare per divergenze che possono essere benissimo superate se, al di sopra degli interessi dei singoli e dei partiti, prevalgano quelli supremi del bene della nostra popolazione.
Concludiamo, informando la cittadinanza di avere inviato il 10-3-1980 una lettera alla Segreteria del P.S.I. per un incontro che dovrebbe avere luogo sabato 14 marzo.
La Sezione del PARTITO COMUNISTA ITALIANO
PARTITO COMUNISTA ITALIANO Sezione « A. GRAMSCI »
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic. 10-3-1981
ALLA SEGRETERIA DEL P.S.I.
SEDE
Cari Compagni,
abbiamo appreso, con nostro grande rammarico e sorpresa, dalla Vostra lettera del 5 c.m., che siete venuti nella determinazione di ritirare la delegazione socialista dall’Am- ministrazione Comunale a seguito di divergenze createsi nel corso dei lavori della Giunta del 5 marzo u.s.
Cari compagni,
noi riteniamo che il disegno unitario che ha ispirato la costituzione dell’attuale Giunta non debba naufragare per divergenze che possono essere benissimo superate se, al di sopra degli interessi dei nostri partiti, prevalgono quelli superiori del bene dei nostri cittadini. Auspichiamo, pertanto, che superato il primo momento di passione politica, prevalgano il buon senso e la ragione.
A tal fine Vi proponiamo di incontrarci, possibilmente sabato 14 cjn. alle ore 17, presso i locali che riterrete opportuni.
In attesa di un Vostro riscontro, porgiamo fraterni saluti.
La segreteria del P.C.I.
Nino Ferrara
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Sambuca
Marzo 1981 LA VOCE DI SAMBUCAPag. 5
pa rt it o SOCIALISTA ITALIANO Sezione « P. NENNI »
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic. 11-3-1981
ALLA SEGRETERIA DEL P.C.I.di SAMBUCA D I SICILIA
Cari compagni
G è pervenuta la vostra del 10-3-1981 c ci stupisce, che nonostante abbiamo evidenziato, nel corso di quest'uldma Amm/ne unitaria e nella lettera aperta inviatavi il 3 marzo uj., le divergenze sostanziali che hanno determinato le nostre dimissioni dalla Giunta Comunale, non vi sia ancora chiaro che un atto serio e responsabile, da parte nostra, si poteva compiere solo dopo avere constatato, con lunga e serena riflessione, l'impossibilità g procedere su scelte e metodi che non condividiamo e che riteniamo deleteri per il bene dei nostri cittadini.
Il nostro non è un atto inoonsulto di « un momento di passione politica» come da voi valutato.
Abbiamo comunque accolto con piacere il vostro invito a discutere ma si sembra ovvio che alla base di ogni discorso debba esserci la vostra disponibilità a procedere alla formazione di una nuova Amm/ne unitaria nella quale siano garantiti i ruoli e le idee dei nostri partiti.
Solo le dimissioni di questa Giunta rimasta in carica, che ha tentato di marciare su direzioni che ' non erano quelle degli accordi programmatici e degli impegni politici c che ha continuato a deliberare senza i socialisti, potranno farci sperare in una vostra vera volontà di collaborazione.
Saremo lieti di poterci incontrare anche sabato p.v. nella sala del Consiglio Comunale se ci perverrà il segno della vostra disponibilità.
Fraterni saluti.
I l Segretario (Dr. Martino Maggio)
PARTITO COMUNISTA ITALIANO Sezione « A. GRAMSCI »
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic. 12-3-1981
ALLA SEGRETERIA DEL P.S.I.SEDE
Cari compagni,
in riferimento alla Vostra delTll marzo 1981, apprendiamo con rammarico che ponete come condizione, per rincontro propostovi, le dimissioni della Giunta in carica
Riteniamo che questa premessa sia inaccettabile come pregiudiziale, anche perché provocherebbe un grave vuoto amministrativo che arrecherebbe notevoli disagi alla popolazione sambucese.
Animati, ancora una volta, di spirito unitario, Vi riproponiamo, pertanto, l'incontro di sabato 14 c.m., senza porre condizioni aprioristiche.
Cogliamo l'occasione per porgerVi fraterni e cordiali saluti.
La segreteria del P.C.I.Nino Ferravo
PARTITO COMUNISTA ITALIANO Sezione « A. GRAMSCI »
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic., 22-3-1981
ALLA SEGRETERIA DELLA D.C.SEDE
Cari amici.
a seguito del ritiro della delegazione socialista dalla Giunta Comunale, il nostro Partito è impegnato a dar vita, nel più breve tempo possibile, ad una nuova Amministrazioneattiva.
A tal fine Vi invitiamo ad un incontro tra le nostre segreterie ed i capi-gruppo conciare per definire un migliore rapporto tra P.C.I. e D.C. nella gestione dell'attività amministrativa, nel reciproco rispetto delle nostre posizioni poli tiene.
L'incontro — se da parte Vostra non ci sono difficoltà — viene fissato per martedì 24 marzo, alle ore 19 nella Sala Consiliare.
In attesa porgiamo cordiali saluti.
La segreteria del P.C.I.Nino Ferraro
La DC ha accettato l'invito ed è intente- nu/a — segreteria e direttivo — all'incontro Proposto. (n.d.r.)
PARTITO COMUNISTA ITALIANO Sezione « A. GRAMSCI *
Sambuca di Sicilia
Sambuca di Sic., 25-3-1981
ALLA SEGRETERIA DEL P.S.I.SEDE
Cari compagni,
constatato che, nonostante i nostri sforzi per trovare un punto d'intesa per ricostituire la Giunta unitaria di sinistra, non è stato possibile superare le divergenze tra i nostri due partiti, siamo costretti a costituire una Giunta monocolore.
Riteniamo, tuttavia, che le divergenze di questi giorni non debbano ulteriormente creare incomprensioni e lacerazioni.
Il ruolo diverso dei nostri partiti in seno alla nuova Giunta che si andrà a costituire martedì 31 marzo, pensiamo possa, al più presto, trovate soluzioni unitarie se sin da ora le nostre componenti si impegnano a lavorare in questa direzione.
Con questo spirito Vi invitiamo ad un incontro tra le nostre segreterie per venerdì 27 marzo alle ore 19, nella Sala Consiliare del Comune.
In attesa porgiamo fraterni saluti.
La segreteria del P.C.I.
Nino Ferraro
Vita dei partiti
Assemblea comunista sulla crisi amministrativa
L’incontro tra le segreterie del PCI e del PSI non c*è stato, (n d.r.)
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SAMBUCA DI SICILIA
Il P.C.I. ha ufficializzato la soluzione della crisi della G.M., aperta dal Psi il 7 marzo u,s., nell’Assemblea tenutasi( domenica 29 marzo, al cinema Elios.
Nino Ferraro, Segretario della Sezione, ha, subito, puntualizzato che è inconsueto per il Pd chiamare gli iscritti e i simpatizzanti per discutere sulla crisi della Giunta varata appena sette mesi fà. I socialisti hanno ritirato la loro componente senza preoccuparsi degli interessi dei cittadini, ma guardando solo agli interessi di singoli esponenti. Da parte nostra— ha sostenuto Ferraro — si è fatto di tutto per ricomporre la G. unitaria, ma il Psi pretende, come pregiudiziale, per avviare qualsiasi incontro le dimissioni del Sindaco e della componente comunista. Tale atteggiamento è insostenibile, in quanto per settimane l'Amministrazione non potrà svolgere adeguatamente l'azione amministrativa, ribadito che i mesi trascorsi sono stati difficili, ma operosi, il Segretario comunista ha manifestato vivo apprezzamento, per l'attività svolta, al Sindaco e agli assessori comunisti. Nel Consiglio comunale di martedì 31 marzo — ha detto Ferraro — verranno riconfermati il Sindaco e i nostri Assessori uscenti, che con A. Gurrera, M. Giudice e l'indipendente P. Sorti- no andranno a comporre la nuova Giunta.
L'Assemmblea ha approvato e sancito la scelta del Partito Comunista con un fragoroso applauso.
Alfonso Di Giovanna, Sindaco uscente, ha relazionato sull'attività svolta dalla Giunta. L'Amministrazione è stata impegnata nella realizzazione di un vasto e articolato programma. La viabilità interna ed esterna, i recenti lavori appaltati, i lavori in attesa di decreto d'avvio e quelli in attesa di finanzia- ziamento, il palazzetto delle poste, la guardia medica, l'autoambulanza, l'autospurgo, l'acqua di S. Giovanni e di Vanera, il completamento della rete fognante, la variante al piano comprensoriale e al piano particolareggiato, l'irrigazione, la promozione della cooperativa di allevatori, ecco ciò che ha caratterizzato la Giunta, oggi dimissionaria. Altrocché immobilismo! L'Amministratore Comunista, nel suo intervento, non è entrato in argomentazioni strettamente politiche. Concludendo ha ringraziato il suo Partito per avergli rinnovato la fiducia e gli assessori per la strettissima collaborazione. Infine, si è detto certo che la loro collaborazione sarà più forte ed impegnata e sarà accresciuta dell’appoggio più deciso dei Consiglieri e dei militanti di base.
Il sen. Montalbano ha espresso alcune considerazioni sullo svolgersi della crisi. Ogni malinteso doveva e poteva essere ricomposto. Anche se sono costretti a procedere alla formazione della G. con i soli indipendenti, i
comunisti non vogliono liquidare lo spirito unitario. Per concludere ha dichiarato che se vi sarà un atto dei socialisti, U Pei è pronto a dare una risposta per ricostituire la G. di sinistra, con lo stesso programma concordato nell'agosto *80.
Per l'on. Russo, Presidente dell'ARS, è assurdo dover constatare l'impossibilità a ricostituire la G. di sinistra. I compagni di Sambuca pur avendo rapporti di forza, nettamente diversi dai socialisti, hanno condiviso in modo paritario la gestione della Giunta.- Oggi il nostro partito, pur volendo ricostituire jh G. unitaria, non è disposto a cedere a ricatti o concedere altri assessorati o « Presidenze ». Andare a formare una G. comunisti ed indi- pendenti, eletti nella lista del partito, non preclude la possibilità di trattative che rispettino gli accordi stipulati. Costituire questa G., nessuno si illuda e sia chiaro a tutti, non è un atto disperato, perché i comunisti sono abituati a lavorare e quando ci sono difficoltà lavorano ancora meglio. Siamo pronti ad ascoltare ed accettare proposte valide da qualsiasi parte provengano, il presidente del- l'ARS ha ravvisato la necessità di un maggiore impegno di tutto il Partito, dei Consiglieri comunali, su cui sta una grande responsabilità. Questi sono momenti in cui nessuno può tirarsi indietro, perché stiamo subendo un attacco per toglierci la maggioranza e la direzione dell'Amministrazione.
Allargando il suo discorso. Russo ha parlato dei rapporti della sinistra a livello nazionale per concludere che il disegno di scardinare l'unità delle sinistre non deve passare.
RI. Gl.
Manifestazione del PCII Comunisti Sambuccsi hanno manifestato
contro il tentativo di colpo di Stato in Spagna con un’Assemblea tenutasi nella sezione « Gramsci ».
Sono intervenuti il segretario Nino Ferrato, l'Assessore Franco Gigliotta ed altri esponenti del Partito.
Unanime è stato lo sdegno contro i settori della guardia civile, delle forze conservatrici e reazionarie che hanno tentato di abbattere la nascente Democrazia Spagnola.
La voce di protesta dei Comunisti si leva e chiama, immediatamente, alla mobilitazione tutti i democratici e fà appello affinchè si esprima la più ampia solidarietà alle forze della Democrazia Spagnola.
Metanodotto: occasione da non perdere
Il metanodotto, che dall’Algeria porterà il metano sino nel Nord Italia, nel tratto che va da Mazara del Vallo sino a Messina, è in fase di realizzazione.
La posa delle gigantesche tubazioni sta avvenendo, già, con molta celerità nelle campagne di Menfi, Sciacca e Ribcra
Nonostante il gran parlare che, da almeno tre anni, si fa sulla possibilità che parte di questo prezioso gas venga utilizzato anche in Sicilia, a tutt’oggi nulla di concreto è stato fatto.
Se si eccettua il tentativo di un consorzio, proposto da alcuni comuni e del capoluogo della provincia di Enna, di cui ignoriamo le sorti, tutte le altre proposte avanzate e dal sindacato e da tanti altri comuni delle province della Sicilia sembrano essere state vanificate dal disinteresse e dalla tiepidezza con cui il Governo della Regione ha accolto le istanze e guardato al problema.
Si parlò — nel passato — dell'utilizzazione del gas solo per uso industriale; e fu detto che, poiché nelle province che saranno attraversate dal metanodotto non esistono industrie, non ne vale la pena chiederne. Si posero così i proverbiali carri avanti i buoi prevaricando in premesse assurde oltre che ingiuste nei confronti della Sicilia, Si sa da tutti che il metano è un'energia che va bene utilizzare nelle industrie anche perché è una energia pulita; che l'uso ideale del metano è ancora l'industria perché riduce i costi di produzione; ma si sa altresì da tutti che non sì può, senza cadere nel ridicolo, ipotecare il futuro della Sicilia (non ci sono industrie oggi, non ce ne saranno neppure domani) legandola ad una sorta di fatalistico immobilismo.
Ma ci sono ragioni da vendere perché il
metano venga in parte lasciato in Sicilia. Si dimentica, per esempio, che una delle ragioni va vista nelle prospettive del rilancio delle piccole aziende produttive, sia agricole che industriali e commerciali; 'negli usi domestici del metano; nel suo impiego in tutti i settori della vita civile. Si dimentica, per esempio, che il costo della vita nel Mezzogiorno è legata anche al costo del gas distribuito In bombole per usi domestici e semiindustriali che si aggira sulle lire 850 al Kg. Ove si pensi che il gas di città per usi domestici costa molto di meno di quello distribuito e venduto in bombole, si ha un sommario riscontro per valutare quello che potrebbe significare la metanizzazione di tuttao di una buona parte della Sicilia per la sua ripresa economica.
E dirsi che non è questione di disponibilità o meno di metano, di piani programmatori che impongono un suo determinato utilizzo piuttosto cne un altro, bensì di miopia politica di questo governo della Regione siciliana che non programma nulla e nulla fa per promuovere iniziative atte a qualificare l'economia siciliana e pervenire a quelle decisive svolte che sono nelle speranze secolari dei siciliani.
E SAMBUCA?
Apprendiamo che la Giunta municipale, giusta delibera n. 33 del 12-2-1981, ha provveduto ad avviare la pratica per non restare fuori dell'auspicata metanizzazione.
Infatti la Giunta municipale:— constatato che il metanodotto in via di
realizzazione con adduzione di gas metano dal
l’Algeria nel nostro paese, attraversa contrade limitrofe al territorio di questo Comune;
— vista la legge 26-11-1980, n. 784 concernente: « Norme per la ricapitalizzazione della Gcpi, razionalizzazione e potenziamento industria chimica, per la salvaguardia dell'unità funzionale, delia continuità della produzione e gestione impianti gruppo Liquigas- Liquichimica e per la realizzazione progetto metanizzazione »;
— esaminato l’art. 11 della predetta legge che prevede la concessione ai Comuni di contributi in conto capitale per la promozione delle reti di distribuzione urbana e territoriale del metano;
—- tenuto in considerazione che questo Comune a seguito del terremoto del gennaio 1968 ha subito gravissimi danni ripercorsesi nella grama economia locale e che è intendimento di questa Amministrazione mettere in atto tutte le iniziative miranti ad una ripresa generale dell'economia con l'industrializzazione del settore agricolo già in via di sviluppo attraverso iniziative e forme cooperativistiche molto impegnate;
— al fine di mettore in atto quanto sopra esposto e determinare sia sul piano sociale che socioeconomico, una decisiva ripresa che aumenti il livello occupazionale e consenta di uscire dall'attuale crisi che travaglia in special modo le popolazioni della Valle del Belice;
DELIBERA
Chiedere di ammettere il Comune di Sambuca di Sicilia ai benefici previsti daH'art. 11 della Legge 784/1980 autorizzando il Sindaco ad inoltrare relativa istanza ed a curare l'espletamento della pratica.
Pag. 6 LA VO CE DI SAM BUCA Marzo 1981
I fratelli Bartolomeo e Luca Costanza
Nel 1882, scrive il Giacone « col censimento della popolazione... la strada in cui era posta la loro casa paterna fu detta via fratelli Costanza ». Oggi non riusciamo a comprendere il perché ciò fu deciso in tale circostanza e ignoriamo quale potesse essere questa casa Costanza. Forse qualche anziano ne ha notizia e sarebbe prezioso che ne facesse partecipi gli altri per portare un contributo ad una ricostruzione di storia municipale, componente indispensabile nella ricerca d’identità di una collettività.
Ma chi sono I fratelli Costanza?Bartolomeo e Leoluca, detto più comu
nemente Luca, nacquero a Sambuca II primo nel 1781 e II secondo II 5 aprile 1783, da Giuseppe e Giovanna Riggio, nella propria casa oggi Di Franco (l’oggi si riferisce al 1932, anno di publlcazione del libro del Giacone « Zabut notizie storiche del castello di Zabut oggi comune di Sambuca di Sicilia »). Il Giacone scrive Inoltre che « furono celebri Incisori e pittori tanto valenti da meritare la gloria d’essere celebrati dal poeta siciliano abate Meli ». Dà notizia delle sole due loro opere finora conosciute, lasciando ai sambucesi il compito di continuare il lavoro di recupero di un'attività artistica che dovette essere varia e non sporadica, oggi del tutto sconosciuta. Le due opere che Sambuca, e la Sicilia, conserva del fratelli C<£ stanza sono la bara del SS. Crocifisso, In legno dorato (1820), oggi a S. Michele (catalogata dalla sottoscritta per Incarico della Soprintendenza per i beni artistici e storici) e la corona in argento dorato, posta in permanenza sul capo della Madonna deiriidlenza.
il Giacone tace d'altro, evidentemente perché le tracce del due artisti, per lui, si fermavano a Sambuca. In effetti essi emigrarono nella non remota Palermo. Tutta la loro attività si svolse infatti nella capitale dell'isola e le altre notizie sono fomite da Agostino Gallo, studioso del secolo passato, da Sgadarl da Lo Monaco
e da altri.Il campo In cui dettero il meglio fu
quello che II vide operare come Incisori di monete e medaglie commemorative, oggetti a cui l'età del neoclassicismo, periodo in cui vissero, diede grande importanza.
Tra I due II più celebre fu Luca che, da quanto scrivono coloro che di essi s’occuparono, dovette far da traino al fratello, definito suo collaboratore. Luca fu senza dubbio il più Intraprendente; Infatti, avendo capito di essere In pittura poco originale non ripose I pennelli: si dedicò alla copia di dipinti altrui tanto da divenire un abilissimo contraffattore, persino lodato. Esplicò questa sua abilità anche nel coniare falsi di monete greco-slcule. L'altro campo In cui, secondo la letteratura artistica, emerse è quello della Incisione ■ in acciaio », molto In uso per corredare d'illustrazioni le opere a stampa, dato che non esisteva ancora la fotografia.
I due Costanza morirono a Palermo, prima che trascorresse un anno tra la morte dell'uno e dell'altro.
Luca mori II 15 luglio del 1637 per colera, morbo che privò Palermo di molti esponenti della cultura. Il suo nome ò compreso In un necrologio che piange queste gravi perdite. Bartolomeo mori il 21 marzo del 1838.
Da quanto è consentito finora analizzare della loro arte, cioè la bara del Crocifisso (non è escluso che possa essere opera loro anche la bara dell’immacolata alla Concezione) essi dovettero Inserirsi nel filone neoclassico, che a Palermo aveva I suoi seguaci. GII elementi architettonici, I fregi e le piccole sculture che Impreziosiscono la bara fanno supporre una loro frequentazione dell'ambiente In cui operavano Giuseppe Venanzio Marvuglla e il francese Leone Dufoumy, architetti neoclassici attivi a Palermo.
Anna Maria Schmidt Ciaccio
Sesto Fiorentino
P. Safina alla Direzione della Banda MusicaleA «LA VOCE D I SAMBUCA »
Allego alla presente lettera un foglio del periodico « Confrontarci» del Comitato A.R. C.I. di Sesto Fiorentino. Credo faccia piacere alla cittadinanza di Sambuca sapere che un suo concittadino sia stato proposto alla Direzione della Banda Musicale di Sesto Fiorentino. Ho accettato con piacere tale incarico benché conscio dei tanti sacrifici che mi attendono per portare e mantenere ad un livello accettabile il complesso musicale. Attualmente il complesso ì composto di 40 elementi più un vivaio di 15 allievi dai 6 ai 14 anni, tutti attivi e promettenti, che spero di inserire presto nella banda.
Con la speranza di trovare un po’ di spazio nel nostro mensile di vita cittadina, ringrazio
anticipatamente ed auguro buon lavoro. Sesto Fiorentino, 30-1-81.
Safina Pasqualino
★ ★ *
LA BANDA MUSICALE
Sesto Fiorentino ha avuto una ricca e gloriosa tradizione bandistica: fino al 1941 nel nostro comune sono esistiti ben cinque complessi bandistici, tre nel capoluogo, c cioè la Banda Musicale dei « Solerti », detta dei «Gobbi», la Banda della Parrocchia, che aveva sede presso la Chiesa di S. Martino, la Banda della «Richard Ginori» di Docda,
RecensioniSarah Zappulla-Muscarà, Su alcune lettere di Emanuele Navarro della Miragfia ad Enrico Onufrio. - Estr. da « Le ragioni critiche » (a. IV, 14, ott.-dic. 1974, con altre appendici), N. Giannotta, editore, Catania.
Mi è pervenuto, di recente, un gradito omaggio: le lettere che Emanuele Navarro, da Sambuca Zabut (oggi, di Sicilia) scrìsse dal 18 ottobre 1879 al 6 giugno 1885, al suo caro amico e valoroso scrittore, nonché giornalista dei migliori del tempo, Enrico Onu- frìo, a cui era unito, oltre che da intima e calorosa amicizia, da grandi ideali letterari. Sebbene sia passato molto tempo da questa pubblicazione (ott.-dic. 1974), ho pensato di recensirla, appunto, perché, per chi scrìve, recensire a parte che il termine abbia significato pregnante di parlare di una recente pubblicazione, significa ricreare, e con questo criterio, appunto, il libro di cui sì tratta riesce sempre recente.
Le lettere sono dodici e datate da vari luoghi; esse si conservano nella Biblioteca Comunale di Palermo. Molti anni fa io le avevo segnalate al direttore di un organo di stampa locale: « La Voce di Sambuca », perché venissero pubblicate in volume, con adeguato commento. La mia segnalazione, che interessava la comunità in cui il Navarro era nato, purtroppo, non fu presa in giusta considerazione e dovendo dette lettere restare chi sa per quanto tempo ancora inedite, ha fatto bene la diligente Zappulla-Muscarà, docente di Letteratura italiana nella Facoltà di Magistero dell’università di Catania, a pubblicarle, per fare conoscere a una vasta cerchia di studiosi della letteratura siciliana dell’800, questo carteggio interessante e i particolari che da esso si possono trarre. Bisogna aggiungere che queste lettere si sono salvate per accidentale fortuna e noi oggi ne possiamo conoscere il contenuto grafie a chi le ha conservate (l’Onufrìo) e in seguito fatti acquisire alla preziosa «Comunale» di Palermo (l'allora direttrice E. M. Alaimo).
Non cosi è stato, purtroppo, delle lettere ricevute dal Navarro, oltre die dalTOnufrìo, da tanti altri amici tra i migliori letterati del suo tempo, le quali ci avrebbero fatto conoscere tante altre cose interessanti che sono andate irreparabilmente perdute con la scomparsa dei loro autori. Certamente, la vita vissuta dal nostro Navarro (vita sempre raminga, si noti, soprattutto) e, da lui, il non dare importanza al documento vivo e diretto che è la lettera, non è stata cosa lodevole, specie per noi posteri. Ciò, pertanto, è in qualche modo, scusabile in Emanuele Navarro, per il tenore di vita, ripeto, randagia che condusse, disordinata, soggetta anche a frequenti cambiamenti di abitazione nella stessa città e, perché no? stentata, da chiedere spesso al fratello, notaio in Sambuca, soccorsi di denaro, sino a che conseguito un’impiego stabile e decoroso (l’assunzione della cattedra di Lingue e letteratura francese nell’istituto Superiore
di Magistero Femminile di Roma) si decise a sposare una sua giovane ex allieva (come del resto, fece il Capuana).
Ma il motivo di non conservare le lettere ricevute da illustri letterati, è più grave ancora, se bene si considera, nel padre di Emanuele, Vincenzo Navarro, uomo di non comune cultura al suo tempo, nonché medico e poeta, che ebbe una larga rinomanzae, di conseguenza, una larga cerchia di amici e di corrispondenti di primo piano della Sicilia, storici e letterati. V. Navarro, a differenza del figlio, visse una vita tranquilla e riposata, senza assilli economici di sorta, anche perché la sua professione medica, rinomata nella zona intorno a Sambuca, e la dote consistente della moglie, una Amodeo di famiglia facoltosa dello stesso centro, lo avevano messo al coperto dal bisogno e in grado di potere portare avanti una numerosa famiglia. Quello che di costui ci rimane, oltre un centinaio di pubblicazioni, in parte prolisse, sono due carteggi manoscritti, depositati nella stessa « Comunale » di Palermo: il primo con Agostino Gallo, uomo dei più colti e benemeriti della Sicilia del tempo e il secondo con SJE. il dr. Teodoro Abramo che non so chi sia stato.
A proposito di E. Navarro che scrisse anche egli la sua pagina di storia della letteratura del sec. XIX, bisogna dire che se molti, illustri e meno, ne hanno parlato, dai loro scrìtti non si è avuto ancora una monografia completa ed esauriente: Leonardo Sciascia, dei primi, di recente, che se n’è occupato, sconosce le sue opere che si trovano nelle biblioteche di Palermo, appunto perché nega che ve ne siano, come Donnine, raccolte di novelle che si trova nella biblioteca della Società di Storia Patria; mentre da un semplice controllo del frontespizio di dette pub blicazioni si avrebbe dovuto corregger 11 nome di battesimo, Emmanuele, indicato tuttora da Sciascia alla Zappulla Muscarà per Emanuele (del resto la differenza sarebbe in una bazzecola: una emme, ma non è esatto!). Senza tenere conto che il Navarro, nelle copiose collaborazioni tenute nella rivista,« L ’Arpctta » diretta dal padre, 1857-48, firma appunto «Emmanuele Navarro» c nessuno, sino a quando, alcuni anni fa, « La Voce di Sambuca », pubblicando un documento della famiglia del dott. Vincenzo Navarro, ha fatto in modo di correggere l ’inesattezza.
In occasione della presente nota « navar- riana », mi piace fare notare che l’appellativo nobiliare « della Miraglia » (cosa che ha tratto in inganno diversi critici autorevoli della nostra letteratura nazionale) non era esistito, né ereditario nella famiglia: neanche il padre, il primo che sia uscito dalla volgare schiera della famiglia, si è sognato di adoperarlo. Mi risulta die è stato adottato, per la prima volta, in una rivista palermitana «La Favilla », dove il nostro Emmanuele collabo- rava, appunto giovane ancora, nd 1859 e da qud tempo se ne è accompagnato sino alla morte.
Raffaele Grillo
Gruppo di allievi della Banda musicale ARCI di Sesto Fiorentino con l'insegnante Pasqualino Safina ed il Vice-Presidente Cirri Plinio.
composta da una cinquantina di operai della Manifattura, e due ne esistevano « in periferia »: la Banda Musicale di Quinto e quella di Cerdna. Su una popolazione di arca 15.000 abitanti, si contavano insomma arca 180 musicanti effettivi ed un grosso numero di giovani allievi, alcuni dd quali hanno in seguito raggiunto una discreta fama. Con la guerra, però, tutto crollò e soltanto nd 1948 fu ricreata ex novo la Banda della G inori, che con i suoi settanta dementi, raggiunse un altissimo livello, vinse molti concorsi ed arrivò perfino a registrare per la RAI. Poi, con la smobilitazione e definitiva chiusura di Docda, nello spazio di una notte tutto fini e per ventinove anni non si è più parlato di Banda a Sesto.
Date queste premesse, sembrò logico, mossi anche da un ritorno generale dd « fenomeno bandistico », proporre la rinascita di una banda musicale sestese che fosse erede dd glorioso passato. Dapprima l’ARCI comunale, a cui rivolgemmo la proposta, dimostrò molto scettidsmo anche perché al momento non potevamo contare su veri e propri musicisti in quanto molti dei « vecchi » non erano più e i pochi rimasti erano troppo anziani per rìcominaare.
Successivamente, avuto l ’appoggio e la comprensione dell’ARCI, che si fece carico di fare un manifesto-invito alla popolazione e di dare un primo contributo, ci mettemmo a «scovare» i musicanti residenti a Sesto, poi bussando agli indirizzi che d venivano segnalati, riuscimmo a convincere molte persone a riprendere lo strumento dal classico chiodo, alcuni a comprarlo nuovo ed assegnarne diversi che nel frattempo ci erano stati regalati. Ci fu messa a disposizione una sede provvisoria in una vecchia casa colonica di Camporella ed avemmo la fortuna di scoprire fra gli aderenti uno straordinario musicista-compositore, con una grande esperienza bandistica e didattica, il Signor Pasquale Safina, a cui affidammo la direzione della nascente Banda.
Attualmente il nostro complesso conta arca una quarantina di elementi, numero che con il 1981 pensiamo di aumentare, con un parallelo sviluppo anche della qualità della nostra proposta musicale.
Le prospettive che a diamo? Allargare a
tutta la popolazione l’accesso alla banda, non fame una corporazione chiusa in sé stessa, ma interessare tutti alla musica, insegnare con serietà e far rivivere la tradizione della passione bandistica, sensibilizzare di più l’opinione pubblica e le autorità ad aiutarci per far si che la Banda ritorni ad essere uno strumento di vanto per Sesto, cosi come lo è stato per il passato.
Per quanto ci riguarda, d sentiamo oltremodo confortati dalla simpatia che d dimostra la gente in occasione delle nostre « usate». Ceno, fra i concerti di musica classica antica che si alternano cosi frequentemente a Sesto e le nostre esibizioni, c’è una certa differenza... ma è proprio qui il bello: la mol- tepliatà dd modi di « essere musica », di « essere tradizione » elimina ogni perìcolo di ripetitività, accontenta tutti i gusti, invita a conoscere meglio i molteplici aspetti del mondo della musica. Pertanto, per chi crede nd valore della cultura, e in questo ambito dd ruolo importante di quella musicale e popolare, il fatto non può che apparire estremamente positivo.
Cirri Plinio
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Marzo 1981 LA VOCE DI SAMBUCA Pag. 7
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Una pagina di storia socialista sambucese
Nel 1915 Tommaso Amodeo aveva 18 anni (essendo nato a Sambuca nel giugno del 1897) ed era già Segretario della locale sezione socialista.Aspra era in Italia la lotta tra neutralisti ed Interventisti, ed aspra era questa lotta anche a Sambuca. Forse I clamori di Roma e Milano arrivavano attutiti nel nostro remoto angolo di Sicilia, ma II dilemma era cosi chiaro — o crudo — da potere essere percepito In tutta la sua drammaticità anche In una comunità di contadini relativamente appartata ed arretrata: pace0 guerra.
« La pace innanzitutto », cominciò a predicare Amodeo, e I compagni ascoltavano questo giovane militante, questo giovanissimo quadro, e lo comprendevano bene: a loro la guerra avrebbe solo portato lutti e miseria.
Persero. Nell'epica contesa, il Re (fellone: Ignorasti II giuramento di fedeltà allo Statuto del tuo avo e andasti contro la volontà della maggioranza!) buttò II suo peso nel piatto del fautori della guerra, e II 24 maggio I fanti d'Italia attaccarono l’impero austro-ungarico.
Persero, e anche da Sambuca partirono1 fanti-contadini, diretti alle trincee del Nord estremo d’Italia, che raggiungevano dopo un viaggio Interminabile, In tradotte buone a trasportare le bestie.
Persero, e nel giorni della nostra fiera di settembre del 1916 anche Amodeo parti per II fronte (Il vecchio Glorioso, titolare dell’omonimo bar, parti con lui, e ricorda ancora bene la triste partenza).
Persero, ma In paese non andarono dispersi I semi della propaganda socialista, e non fu dimenticata la generosa e promettente milizia del giovane segretario di sezione. • • •
1916, 1917, 1918 - 4 novembre: fine della guerra.
Marzo 1919: Il tenente di fanteria Tommaso Amodeo, brigata Novara, 153° Reggimento, viene Inviato In licenza. SI precipita a Sambuca, dove giungo dopo qualche giorno. La ferrovia non arrivava ancora a Sambuca e gli autobus non c’erano ancora. Arrivato a Palermo, ancora un giorno di viaggio per raggiungere II paese.
Amodeo — Immaginiamo — dovette
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arrivare stanchissimo. Me subito la voce del suo arrivo si sparse In paese e il popolo — quello stesso popolo che 4 anni prima aveva ascoltato I suol discorsi di pace, e che dopo 4 anni se II rloorda- va ancora — gli riservò accoglienze tali che mio padre mal potè dimenticare.
Più volto mio padre mi aveva parlato di queste accoglienze e più volte mi aveva detto che di queste accoglienze aveva parlato anche II periodico socialista di Palermo, tacendo però il suo nome, per non rischiare di mettere In difficoltà l’ufficiale ancora in servizio.
• • •
Mio padre ò morto da dieci anni, durante I quali lo mi son sempre ripromesso di andare a ripescare la notizia sul periodico socialista di Palermo. Non è stato facile: non conoscevo II nome del periodico e ho sempre avuto poca possibilità di stare a Palermo il tempo necessario alla ricerca.
Alla fine cl sono riuscito. Nello scorso mese di dicembre ho potuto rintracciareIl giornale nella sede provvisoria della biblioteca nazionale di Palermo, In Via Lo Bianco. E’ « La riscossa socialista », organo della Federazione Socialista Siciliana, numero del 16 marzo 1919. A pag. 3, sotto la rubrica « Dalla Sicilia », una corrispondenza da Sambuca Zabut, Intitolata• Risveglio Socialista », cosi racconta questo frammento di storia di Sambuca rossa:
« E’ tra noi In breve licenza un carissimo compagno che porta nel nostro ambiente la nota della sua glovanilltà e l’opera possente della sua gagliarda attività!
Un grande risveglio si denota In tutta la cittadinanza. In tutte le nostre classi lavoratrici. I compagni dei gruppo socialista che durante la guerra faticarono tanto per salvare la dignità della nostra bandiera, tenendola Issata al disopra delle competizioni di parte, si stringono nuovamente In fascio per costituire la sezione socialista
L’entusiasmo è Immenso e si spera che con la presenza del caro nostro compagno si otterranno quel profitti attesi da tanto, cioè: la riorganizzazione di tutte le nostre forze ».
Rosario Amodeo
IN MEMORIA DI
Guasto MargheritaL’8-1-81 è deceduta Guasto Margherita
vedova Gurrera. Era nata a Sambuca II5-12-1897. Scompare una donna dall’animo mite, di una profonda bontà, vissuta sempre per la casa e per la famiglia, cui ha dedicato tutte le suo attenzioni e le sue forze; una donna stimata e rispettata da tutti che ha fatto pesare il meno possibile la sua presenza nel confronti del prossimo.
Lascia ai figli Marianna, Calogero e Paolo un ricordo di bontà e di dolcezza.
« La Voce » si associa al dolore del congiunti.
IN MEMORIA DI
Catalanello GiuseppaIl 12-3-81 è deceduta, all’età di 61 anni,
la Signora Catalanello Giuseppa. Era nata a Sambuca II 10-3-1920. La Sua scomparsa ha destato profonda emozione e cordoglio in quanti la conoscevano e l’apprezzavano ed ha lasciato In un vuoto Incolmabile le figlie Lucl8 e Lina che aveva cresciuto con profondo affetto e grande dedizione.
• La Voce » si unisce al cordoglio delle figlie Lucia e Lina e del generi Enzo e Pippo.
IN MEMORIA DI
Marino GiuseppaIl 2-2-81 è deceduta, all’età di 80 anni,
la Signora Marino Giuseppa, dopo una lunga vita dedicata agli affetti familiari ed al lavoro per portare avanti, con dignità, una numerosa famiglia. Era una donna dall'animo sensibile apprezzata — nell'ambito della famiglia e nei rapporti con il prossimo— per [‘equilibrio del suo comportamento.
Al marito Antonino, ai figli Salvatore, Biagio, Francesco, Giuseppe, Antonina ed ai congiunti tutti « La Voce » rivolge sentite condoglianze.
IN MEMORIA DI
Lo Giudice GiuseppaDopo lunga e penosa malattia, si è spen
ta il 12 marzo u.s. la signora Giuseppa (Pepplna per I familiari e gli amici) Lo Giudice, moglie di Michele.
La signora Pepplna fu donna mite e umanamente disponibile. Buona madre e sposa. Onesta cittadina.
Come molti nostri compaesani, affrontò con sereno coraggio II travaglio di un trapianto prolungato In terra straniera e lontana (Il Venezuela) con l'intento di preparare un avvenire migliore alle sue figlie. E II suo coraggio fu premiato, poiché in questo Intento riuscì.
Colpita ormai da molti mesi da un male Incurabile, combattè la sua ultima battaglia con dignità. Bisognosa di cure e di aiuto, non dimenticava tuttavia il dovere di cercare sempre di pesare 11 meno possibile sugli altri, fossero anche I familiari.
Negli ultimi mesi ho avuto numerose volte occasione di sentirla al telefono. MI rispondeva con voce sommessa, dolorante, mal disperata.
Onore a questa donna semplice che ha vissuto facendo sempre II suo dovere.
Pajk_8LA VOCE DI SAMBUCA M a r z o ! 981
Alfonso Di Giovanna, Direttore responsabile - Franco La Barbera, Direttore redazionale - Vito Gandolfo, Direttore amministrativo - Direzione, Redazione e Amministrazione: Corso Umberto I - Pai. Vinci - Sambuca di Sicilia (A G ) - c.c.p. 7/715 - Aut. Trib. di Sciacca, n. 1 del 7 gennaio 1959 - Abbonamento annuo L. 4.000; benemerito L. 10.000; sostenitore L. 15.000; Estero 15 dollari - Tip. Luxograph - Palermo - Pubblicità inf. al 7 0 % .
Giunta monocolore Urbanistica(continuazione da pag. 1) (continuazione da pag. 1)
e la segreteria comunisti, si ha l'impressione che l socialisti vogliano forzare la mano cercando di avviare I colloqui quella sera stessa e andare, quindi, al rinvio del Consiglio.
Poi si sparge la voce che non cl sarà nessun rinvio, ma II Consiglio andrà a votare per eleggere Sindaco e Giunta. Infatti, a circa un'ora dall'inizio della sospensione, I Consiglieri rientrano nella Sala eIl sen. Montalbano riconosco che esistono delle divergenze, delle perplessità, come ha sottolineato lo stesso Abruzzo, pertanto il Pel vuole eleggere, questa sera. Sindaco e Giunta, senza che eventuali incontri siano preclusi.
Giacalone e Abruzzo, del Psi, rispondono che quest'ultima dichiarazione fa ritornare il Pei nelle contraddizioni già esposte e fa meglio capire che non c è volontà a superare la crisi. Il Psi condurrà, dal canto suo, un'opposizione aperta.
I rispettivi capi-gruppo, a questo punto, avanzano le proposte per il Sindaco.
II Partito Comunista Italiano riconferma Alfonso Di Giovanna; il Psi e la De Indicano, rispettivamente, M. Abruzzo e A. Maggio, che ottengono 4 voti ciascuno.
Viene rieletto Alfonso DI Giovanna con11 voti (comunisti e indipendenti), che riassume la Presidenza del Consiglio Comunale.
Anche la nuova Giunta viene eletta con11 voti. Vengono riconfermati i comunisti Calogera Munlsterl e Franco Gigliotta e l'indipendente Calogero Abruzzo; I nuovi eletti sono I comunisti Antonino Gurrera e Matteo Giudice e l'indipendente Pietro Sortino, con l'incarico di Vlce-sindaco.
Il Sindaco, ritenuto di sottolineare l'importanza delle cose che si son fatte. In cosi poco tempo, ha elencato, dettagliatamente, le realizzazioni della G. passata. Di Giovanna ha parlato poi, della variante al piano comprensoriale, di cui si discute da 7 anni. Le difficoltà Incontrate sono tantissime. Il consigliere G. Abruzzo ne è a conoscenza perfettamente, per essere Intervenuto, qualche volta, ad incontri presso l'Assessorato al Territorio. Solo a dicembre — ha continuato II Sindaco — abbiamo avuto assicurazioni che presto verrà sbloccato e approvato. Da parte nostra si è proceduto celermente dando l’incarico, per adempiere 1 necessari rilevamenti, ad un’équipe di giovani tecnici sambucesi, che redlgerrano, anche, Il necessario censimento per il piano particolareggiato. La legge 471 del 1971, che prevede Il Piano di adeguamento commerciale, è stata recepita dalla Regione Siciliana solo nel 1978, ma a tutt'oggl non è stato emanato il regolamento applicativo. Noi non siamo rimasti a guardare, ma abbiamo avuto contatti con l'i .SI ,D_A. (un Istituto che studia plani commerciali perI singoli comuni). Riconosciuta la piena validità del programma stilato nell'agosto scorso, II Sindaco ha rilevato che una Amministrazione democratica non può limitarsi alla ordinaria gestione, ma deve incontrarsi con le organizzazioni sindacali, di categoria, culturali e sportive per raccogliere suggerimenti e, quando è il caso, critiche per migliorare. Intensificare e creare nuovi servizi sociali e posti di lavoro per I giovani.
Infine, Il Sindaco ha chiuso la seduta Insistendo vivamente con la richiesta di collaborazione rivolta a tutti I cittadini sambucesi.
Questo Consiglio, sciolto alle ore 2 del1. aprile 1981, rimarrà nella storia di Sambuca per aver dato vita, dopo 35 anni, ad una Giunta « monocolore aperta ■ e alle sorprendenti vicende che sono avvenute durante lo svolgersi dei lavori.
Giovanni Ricca
continuità con esso, dove esistono già I tre plèssi della scuola media ed elementare.
6) Zone E o agricole, che ricoprono tutto II resto del territorio e In cui ò consentita soltanto la costruzione di Impianti necessari allo svolgimento dell'attività agricola e zootecnica.
Questo plano attualmente vigente è stato Interessato, relativamente alle zone di espansione, ad una variante redatta dal- l'Ing. Giuseppe Giacone. Non avendo trovato questa parere favorevole presso II Provveditorato alle opere pubbliche, nel 1980 ò stata chiesta all'lng. Giacone, da parte dell'Amminlstrazione comunale, la ripetizione del progetto di variante, volontà confermata In seguito alla riunione tenutasi presso la sede del Consorzio Urbanistico Comprensoriale a Sciacca II 31 gennaio 1981.
Al fine di redigere la variante del Piano relativamente alle zone di espansione dell’abitato, d'intesa con l'AmministrazIo- ne. si sta provvedendo da parte del tecnici locali, Architetti Michele Abruzzo. Alessandro Becchine, Marisa Cusenza, Giuseppe DI Bella, Margherita Romano e Ing. Mimmo Trlverl, al rilevamento di questi insediamenti, In modo che la nuova variante tenga conto del reale stato di fatto, la cartografia attualmente esistente risalendo al 1969 (rilievo aerofotogramme- trlco della SAS.).
Si sono Individuate 8 zone Interessate alla variante:
la fascia della Circonvallazione, Il quartiere S. Antonino, la zona detta ■ Casa Bianca ■ sulla via Nazionale, il quartiere « Riotto », la zona dei Vassalli, la zona a nord degli Archi, la zona Conserva e la vicina zona Indovina.
Oltre al rilievo pianimetrico delle singole costruzioni, si sta procedendo al calcolo delle cubature, al rilevamento della fognatura, delle linee e delle cabine elettriche, delle nuove strade, e di tutti gli altri manufatti, la cui individuazione può essere utile alla stesura di un plano « calato » nella realtà urbanistica sambucese, realtà caratterizzata, com’è noto, da un gran numero di costruzioni abusive, che ò intento della Amministrazione comunale far rientrare in una delle zone territoriali omogenee individuate dal Plano comprensoriale.
Perchè?(continuazione da pag. 1)
che costituiscono la maggioranza assoluta — e che esprime la nuova Giunta.
Da queste colonne abbiamo sempre deprecato un'eventuale Instabilità amministrativa. Questa crisi ha colto tutti di sorpresa. C’è di mezzo il bene della comunità sambucese, Il suo progresso, il suo avvenire. Le amministrazioni stabili — è superfluo sottolinearlo — assicurano maggiore garanzia ai cittadini.
Siamo arrivati al punto in cui questa garanzia comincia a venir meno perché ai partiti salta il ghiribizzo di giocare sulla testa dei cittadini?
Riflettano i nostri consiglieri su questo interrogativo.
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