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N. 2305-73-111-2566-2827-3166-A CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTE DI LEGGE n. 2305, DINIZIATIVA DEI DEPUTATI DECARO, GANDOLFI, BRAGA, CATALANO, TARICCO, MARIANI, NARDUOLO, PASTORINO, CIVATI, TENTORI, GIUSEPPE GUERINI, BONOMO, MOGNATO, ZARDINI, ARLOTTI, MARCO DI MAIO, FAUTTILLI, BRATTI, COVA, GADDA, CENNI, COMINELLI, MAL- PEZZI, SERENI, MAESTRI, GINATO, D’ARIENZO, FOSSATI, GRI- BAUDO, MANZI, IACONO, ARGENTIN, GASPARINI, CRIVELLARI, MATTIELLO, BRUNO BOSSIO, CARDINALE, CARRA, MARCHI, FEDI, IORI, MANFREDI, CINZIA MARIA FONTANA, MORETTO, PETITTI, VENITTELLI, LAFORGIA, COCCIA, GHIZZONI, FRAGOMELI, BRANDOLIN, DE MICHELI, GALPERTI, ANTEZZA, ZANIN, CA- PONE, VARGIU Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica Presentata il 16 aprile 2014 n. 73, DINIZIATIVA DEI DEPUTATI REALACCI, ANZALDI, ARLOTTI, BARETTA, BARGERO, BERLIN- GHIERI, BINI, BOCCI, BONACCORSI, FRANCO BORDO, BORGHI, BURTONE, CARRA, CARRESCIA, CIMBRO, COCCIA, COMINELLI, MARCO DI MAIO, D’INCECCO, ERMINI, FAMIGLIETTI, FARAONE, FEDI, FIANO, FOLINO, FREGOLENT, GADDA, GASPARINI, GENTI- LONI SILVERI, GIACHETTI, GIAMMANCO, GINOBLE, GIULIETTI, GNECCHI, GRASSI, GUERRA, IORI, KYENGE, LODOLINI, LOSACCO, NOTA: La IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni), il 12 ottobre 2016, ha deliberato di riferire favorevolmente sulla proposta di legge n. 2305. In pari data la Commissione ha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente. Per il testo delle proposte di legge nn. 73, 111, 2566, 2827 e 3166 si vedano i relativi stampati. Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI

N. CAMERA DEI DEPUTATI - Camera.it - XVII Legislatura ... · Introduzione del titolo V-bis del codice della strada, di cui al decreto ... (sentenze n. 428 del 2004 e n. 9 del 2009),

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N. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

CAMERA DEI DEPUTATI

PROPOSTE DI LEGGE

n. 2305, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

DECARO, GANDOLFI, BRAGA, CATALANO, TARICCO, MARIANI,NARDUOLO, PASTORINO, CIVATI, TENTORI, GIUSEPPE GUERINI,BONOMO, MOGNATO, ZARDINI, ARLOTTI, MARCO DI MAIO,FAUTTILLI, BRATTI, COVA, GADDA, CENNI, COMINELLI, MAL-PEZZI, SERENI, MAESTRI, GINATO, D’ARIENZO, FOSSATI, GRI-BAUDO, MANZI, IACONO, ARGENTIN, GASPARINI, CRIVELLARI,MATTIELLO, BRUNO BOSSIO, CARDINALE, CARRA, MARCHI,FEDI, IORI, MANFREDI, CINZIA MARIA FONTANA, MORETTO,PETITTI, VENITTELLI, LAFORGIA, COCCIA, GHIZZONI, FRAGOMELI,BRANDOLIN, DE MICHELI, GALPERTI, ANTEZZA, ZANIN, CA-

PONE, VARGIU

Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e larealizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica

Presentata il 16 aprile 2014

n. 73, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

REALACCI, ANZALDI, ARLOTTI, BARETTA, BARGERO, BERLIN-GHIERI, BINI, BOCCI, BONACCORSI, FRANCO BORDO, BORGHI,BURTONE, CARRA, CARRESCIA, CIMBRO, COCCIA, COMINELLI,MARCO DI MAIO, D’INCECCO, ERMINI, FAMIGLIETTI, FARAONE,FEDI, FIANO, FOLINO, FREGOLENT, GADDA, GASPARINI, GENTI-LONI SILVERI, GIACHETTI, GIAMMANCO, GINOBLE, GIULIETTI,GNECCHI, GRASSI, GUERRA, IORI, KYENGE, LODOLINI, LOSACCO,

NOTA: La IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni), il 12 ottobre 2016, hadeliberato di riferire favorevolmente sulla proposta di legge n. 2305. In pari data la Commissioneha chiesto di essere autorizzata a riferire oralmente. Per il testo delle proposte di legge nn. 73, 111,2566, 2827 e 3166 si vedano i relativi stampati.

Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI

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MARAZZITI, MARCON, MARTELLA, MARTELLI, MATTIELLO,MELILLA, NARDUOLO, PARIS, PELLEGRINO, PICCOLI NARDELLI,GIUDITTA PINI, QUARTAPELLE PROCOPIO, RICHETTI, SBROLLINI,SENALDI, TARICCO, VALIANTE, VENTRICELLI, VIGNALI, ZANIN,

ZARDINI

Introduzione del titolo V-bis del codice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, recante disposizioni per la tutela e

lo sviluppo della mobilità ciclistica

Presentata il 15 marzo 2013

n. 111, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

BRATTI, BRAGA, TINO IANNUZZI, MARIANI

Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, in materia di tutela dell’utenza debole e peril miglioramento della sicurezza della mobilità ciclistica e pedonale

Presentata il 15 marzo 2013

n. 2566, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

CRISTIAN IANNUZZI, DE LORENZIS, NICOLA BIANCHI,DELL’ORCO, LIUZZI, PAOLO NICOLÒ ROMANO, DAGA,

PARENTELA, VIGNAROLI

Disposizioni per lo sviluppo della mobilità ciclistica mediantela disciplina dei parcheggi riservati alle biciclette

Presentata il 25 luglio 2014

Atti Parlamentari — 2 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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n. 2827, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

SCOTTO, PAGLIA, PELLEGRINO, ZARATTI, NICCHI,FRANCO BORDO, RICCIATTI, FERRARA, FRATOIANNI,

PANNARALE, MELILLA, ZACCAGNINI, DURANTI

Disposizioni per promuovere lo sviluppo della mobilità sostenibile,nonché modifica all’articolo 1 della legge 21 dicembre 2001, n. 443,

in materia di predisposizione del Piano nazionale della mobilità

Presentata il 19 gennaio 2015

n. 3166, D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI

BUSTO, DAGA, DE LORENZIS, DE ROSA, MANNINO,MICILLO, TERZONI, ZOLEZZI

Norme per la realizzazione di una rete di itinerari per lamobilità ciclistica e per la riattivazione e la riconversione

delle linee ferroviarie dismesse

Presentata il 9 giugno 2015

(Relatore: GANDOLFI)

Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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PARERE DELLA I COMMISSIONE PERMANENTE

(AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)

Il Comitato permanente per i pareri della I Commissione,

esaminata la proposta di legge C. 2305 Decaro ed abbinate,come risultante dagli emendamenti approvati in sede referente,recante « Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e larealizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica »;

rilevato che, in ordine al rispetto delle competenze legislativecostituzionalmente definite, la materia prevalente del provvedimentoè riconducibile alla materia « grandi reti di trasporto e di naviga-zione » rientrante nella competenza concorrente, in base all’articolo117, terzo comma, della Costituzione, mentre l’articolo 5, concernentel’istituzione, nell’ambito del Ministero delle infrastrutture e deitrasporti, di una Direzione generale per la mobilità ciclistica, rientranella materia di cui all’articolo 117, secondo comma, lettera g), dellaCostituzione, « ordinamento e organizzazione amministrativa delloStato », di competenza esclusiva dello Stato;

osservato poi che altre disposizioni, con specifico riferimentoalla circolazione dei ciclisti, attengono alla sicurezza della circolazionestradale, riconducibile, sulla base della giurisprudenza costituzionale(sentenze n. 428 del 2004 e n. 9 del 2009), all’articolo 117, secondocomma, lettera h), della Costituzione, « ordine pubblico e sicurezza »,di competenza esclusiva dello Stato, e che sono presenti alcunedisposizioni attinenti alla materia « governo del territorio », di com-petenza concorrente ai sensi dell’articolo 117, terzo comma, dellaCostituzione;

preso atto che l’articolo 3, al comma 1, disciplina l’approvazionedel Piano generale della mobilità ciclistica, da adottarsi con decretoministeriale, previo parere della Conferenza Stato-regioni;

rilevato che il Piano incide su ambiti di pertinenza regionale,riguardando, fra l’altro, lo sviluppo della mobilità ciclistica a livelloregionale, nonché in ambito urbano e metropolitano, gli indirizzi perla definizione e l’attuazione dei progetti di competenza regionale perla rete ciclabile nazionale Bicitalia, le connessioni tra la rete ciclabilenazionale ed il trasporto pubblico locale, la ripartizione tra le regionidelle risorse finanziarie destinate ad interventi a favore della mobilitàciclistica;

ricordato, in proposito, che la consolidata giurisprudenza dellaCorte costituzionale (sentenza n. 303 del 2003 e successive) ammettel’intervento statale, con atto regolamentare, in materie attribuite allacompetenza legislativa concorrente o residuale regionale, sulla basedel principio della cosiddetta attrazione in sussidiarietà, a condizioneche siano individuate adeguate procedure concertative e di coordi-namento orizzontale tra lo Stato e le regioni, che contemplino l’intesa;

Atti Parlamentari — 4 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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rilevato che l’articolo 6 reca la disciplina generale per l’adozionedei piani regionali della mobilità ciclistica e che, in particolare, ilcomma 7 prevede l’approvazione dei piani « con delibera della Giuntaregionale »;

osservato, in proposito, che, secondo la giurisprudenza costitu-zionale, sono costituzionalmente illegittime le norme statali cheprovvedono a indicare specificamente l’organo regionale titolare dellafunzione amministrativa, trattandosi di normativa di dettaglio atti-nente all’organizzazione interna della regione (sentenze n. 22 e 293del 2012, n. 95 del 2008 e n. 387 del 2007);

evidenziato che l’articolo 7, comma 1, prevede che anchecomuni e città metropolitane predispongano e definiscano i Pianicomunali della mobilità ciclistica, i cui contenuti sono definiti dalcomma 2, o Biciplan, quali piani di settore dei Piani urbani dellamobilità sostenibile (PUMS), pubblicati in formato open data sul sitointernet istituzionale dei rispettivi enti, e che tali strumenti dipianificazione, ai sensi del comma 3, costituiscono atti di indirizzo perla programmazione pluriennale delle opere di competenza dei rispet-tivi enti;

osservato che, a tal proposito, appare opportuno chiarire ilrapporto tra i piani definiti dai comuni e quelli definiti dalle cittàmetropolitane, in considerazione del fatto che il territorio delle cittàmetropolitane ricomprende quello dei rispettivi comuni;

osservato che il comma 1-bis dell’articolo 8 prevede la defini-zione, da parte delle province, di interventi di pianificazione finalizzatia promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto nell’am-bito dell’esercizio delle funzioni fondamentali in materia di: pianifi-cazione territoriale provinciale di coordinamento; tutela e valorizza-zione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza; pianificazione deiservizi di trasporto in ambito provinciale; autorizzazione e controlloin materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazioneregionale; costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazionedella circolazione stradale ad esse inerente;

osservato che le richiamate funzioni fondamentali sono eser-citate non solo dalle province, ma anche dalle città metropolitane;

rilevato poi che il comma 1-ter del medesimo articolo 8stabilisce che gli strumenti di pianificazione di cui al comma 1-bisindividuano la rete ciclabile e ciclopedonale nel territorio dellaprovincia, in attuazione e a integrazione della rete di livello regionalee in corrispondenza con le reti individuate dai comuni e dalle cittàmetropolitane nei Piani di cui al comma 1 dell’articolo 7;

fatto notare che non risulta chiaro, in proposito, il riferimentoalla corrispondenza tra la rete ciclabile e ciclopedonale della provinciae la rete individuata dalla città metropolitana, dal momento che lapresenza dell’ente provincia è alternativa a quello della città metro-politana,

Atti Parlamentari — 5 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

1) all’articolo 3, comma 1, alla luce della giurisprudenzacostituzionale, si prevedano forme di coinvolgimento più stringenti –in particolare nella forma dell’intesa – della Conferenza Stato-regioni;

2) all’articolo 6, comma 7, alla luce della giurisprudenzacostituzionale, sia espunto il riferimento alle modalità di approvazionedei piani regionali della mobilità ciclistica, laddove si prevede l’ap-provazione dei piani « con delibera della Giunta regionale », trattan-dosi di normativa di dettaglio attinente all’organizzazione internadella regione;

3) all’articolo 8, comma 1-ter, siano soppresse le parole: « e dallecittà metropolitane »;

e le seguenti osservazioni:

a) all’articolo 7, valuti la Commissione di merito l’opportunitàdi chiarire il rapporto tra i piani definiti dai comuni e quelli definitidalle città metropolitane, in considerazione del fatto che il territoriodelle città metropolitane ricomprende quello dei rispettivi comuni;

b) all’articolo 8, comma 1-bis, valuti la Commissione di meritol’opportunità di precisare il richiamo alle funzioni fondamentali delleprovince, a proposito della definizione degli interventi di pianifica-zione da parte di queste ultime, atteso che tali funzioni fondamentalisono esercitate anche dalle città metropolitane.

PARERE DELLA II COMMISSIONE PERMANENTE

(GIUSTIZIA)

NULLA OSTA

PARERE DELLA IV COMMISSIONE PERMANENTE

(DIFESA)

La IV Commissione,

esaminato, per gli aspetti di propria competenza, il testounificato delle proposte di legge C. 2305 Decaro e abbinate, recante« Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realiz-zazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica »;

Atti Parlamentari — 6 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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evidenziato che l’articolo 4, comma 2, lettera g), prevede ilrecupero a fini ciclabili, per la destinazione a uso pubblico, diun’ampia tipologia di aree, compresa la viabilità militare;

richiamata l’indagine conoscitiva svolta all’inizio della legisla-tura in materia di servitù militari, dalla quale è emersa la necessitàe l’utilità di sviluppare un sempre maggior coordinamento tra attivitàmilitari e civili sul territorio;

ricordato che alcune regioni, e segnatamente il Friuli VeneziaGiulia e la Puglia, hanno già stipulato con il Ministero della difesaprotocolli di intesa per il coordinamento comune delle attività militaripresenti nel territorio delle regioni,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

a) all’articolo 4, comma 2, lettera g), le parole: « viabilitàforestale e militare » siano sostituite con le seguenti: « viabilitàforestale e viabilità militare radiata »;

b) si preveda che: « Le regioni interessate possono stipulare conil Ministero della difesa appositi protocolli di intesa, ovvero integrarei protocolli già esistenti, per assicurare il coordinamento comune delleattività militari svolte nel territorio regionale, al fine di consentirel’utilizzo a fini ciclabili, anche solo in determinati periodi dell’anno,di aree verdi o comunque idonee facenti parte del demanio o delpatrimonio della difesa o soggette a servitù militari ».

PARERE DELLA VI COMMISSIONE PERMANENTE

(FINANZE)

La VI Commissione,

esaminato, ai sensi dell’articolo 73, comma 1-bis, del Regola-mento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, ai fini delparere alla IX Commissione (Trasporti), il nuovo testo della propostadi legge C. 2305 Decaro, recante « Disposizioni per lo sviluppo dellamobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale dipercorribilità ciclistica », come risultante dagli emendamenti approvati

Atti Parlamentari — 7 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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nel corso dell’esame in sede referente da parte della IX Commissione,cui sono abbinate le proposte di legge C. 73 Realacci, C. 111 Bratti,C. 2566 Cristian Iannuzzi, C. 2827 Scotto e C. 3166 Busto;

condiviso l’obiettivo, perseguito dal provvedimento, di incenti-vare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, al fine dimigliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilitàurbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effettinegativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo,valorizzare il territorio e i beni culturali, nonché sviluppare l’attivitàturistica,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA VII COMMISSIONE PERMANENTE

(CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)

PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)

La VIII Commissione,

esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo C. 2305Decaro ed altri, C. 73 Realacci ed altri, C. 111 Bratti ed altri, C. 2566Cristian Iannuzzi ed altri, C. 2827 Scotto ed altri, C. 3166 Busto edaltri recante « Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in biciclettae la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica »;

considerato che:

il provvedimento verte su questioni in parte – e per differentiaspetti – disciplinate dal testo unificato delle proposte di legge n. 72e abbinate recante « Norme per la realizzazione di una rete nazionaledella mobilità dolce e per il recupero e per la valorizzazione delleinfrastrutture dismesse, in stato di abbandono o sottoutilizzate »,all’esame della VIII Commissione;

andrebbe garantita l’omogeneità del quadro normativo risul-tante dall’approvazione dei due provvedimenti in itinere;

Atti Parlamentari — 8 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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l’articolo 3 prevede l’elaborazione del Piano generale dellamobilità ciclistica che, tra l’altro, reca l’individuazione delle cicloviedi interesse nazionale che costituiscono la Rete ciclabile nazionaleBicitalia; tale disposizione andrebbe coordinata con l’articolo 3 delcitato testo unificato delle proposte di legge C. 72 e abbinate, cheprevede l’elaborazione di una rete nazionale della mobilità dolce darealizzarsi utilizzando, tra l’altro, itinerari ciclopedonali e ciclovieturistiche;

l’articolo 6 prevede i piani regionali della mobilità ciclistica dacoordinare con i programmi regionali della mobilità dolce, di cuiall’articolo 3, comma 2, del testo unificato C. 72 e abbinate, al finedi una programmazione unitaria;

andrebbero previste forme di collaborazione tra la Direzionegenerale della mobilità ciclistica, da istituire presso il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti, ai sensi dell’articolo 5, e l’Osservatoriodella mobilità dolce, da istituirsi da parte del Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo ai sensi dell’articolo 9 del testounificato C. 72 e abbinate, anche al fine di garantire maggiore efficacianella programmazione degli interventi;

andrebbe chiarito, all’articolo 4, quali siano gli effetti dellaqualificazione delle infrastrutture inserite nella Rete ciclabile nazio-nale Bicitalia quali infrastrutture di interesse strategico nazionale,anche stante la sostanziale abrogazione della « legge obiettivo »;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con la seguente osservazione:

valuti la Commissione l’opportunità di chiarire, all’articolo 4,quali siano gli effetti della qualificazione delle infrastrutture inseritenella Rete ciclabile nazionale Bicitalia quali infrastrutture di interessestrategico nazionale.

PARERE DELLA X COMMISSIONE PERMANENTE

(ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

La X Commissione,

esaminato, per quanto di competenza, il nuovo testo dellaproposta di legge C. 2305, recante « Disposizioni per lo sviluppo dellamobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale dipercorribilità ciclistica », come risultante dalle proposte emendativeapprovate dalla Commissione di merito nel corso dell’esame in sedereferente;

Atti Parlamentari — 9 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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condivise le finalità del provvedimento di promuovere l’uso dellabicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane siaper le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare l’efficienza,la sicurezza e la sostenibilità della mobilità urbana, di tutelare ilpatrimonio naturale e ambientale, di ridurre gli effetti negativi dellamobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo, di valorizzareil territorio e i beni culturali, nonché di implementare e svilupparel’attività turistica;

sottolineata l’importanza del comparto industriale della produ-zione di biciclette e della relativa componentistica, che fa dell’Italialeader europeo in questo settore;

ritenendo strategico per lo sviluppo del Paese l’investimento nelsettore del cicloturismo, quale importante leva economica per ilturismo nazionale, attraverso l’implementazione delle reti esistenti dipercorribilità ciclistica, con una attenzione particolare per le cicloviedi media e lunga percorrenza;

valutata favorevolmente la previsione di un coordinamentointegrato dei diversi livelli istituzionali, ciascuno in base alle propriecompetenze, al fine di perseguire gli obiettivi che consentano disviluppare l’attività turistica in bicicletta,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA XI COMMISSIONE PERMANENTE

(LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)

La XI Commissione,

esaminato, per quanto di competenza, il nuovo testo dellaproposta di legge atto Camera n. 2305, recante disposizioni per losviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della retenazionale di percorribilità ciclistica, come risultante dalle proposteemendative approvate dalla Commissione di merito nel corso dell’e-same in sede referente;

condiviso l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta comemezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attivitàturistiche e ricreative, al fine di migliorare l’efficienza, la sicurezza ela sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturalee ambientale, ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione allasalute e al consumo di suolo, valorizzare il territorio e i beni culturali,nonché implementare e sviluppare l’attività turistica;

Atti Parlamentari — 10 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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valutata favorevolmente l’articolazione a livello territoriale deglistrumenti di pianificazione previsti dalla proposta di legge, chepermette di tenere conto delle specificità delle diverse realtà locali;

espresso apprezzamento per la disposizione di cui all’articolo 7,comma 2, lettera h), ai sensi della quale i Piani comunali dellamobilità ciclistica sono chiamati a definire, tra l’altro, le azioni perincentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti tra casa e lavoro,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA XII COMMISSIONE PERMANENTE

(AFFARI SOCIALI)

NULLA OSTA

PARERE DELLA XIV COMMISSIONE PERMANENTE

(POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA)

La XIV Commissione,

esaminato il nuovo testo recante Disposizioni per lo sviluppodella mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale dipercorribilità ciclistica (Nuovo testo C. 2305 Decaro e abbinate), comerisultante dagli emendamenti approvati nel corso dell’esame in sedereferente;

sottolineato come l’intervento normativo in esame intendapromuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per leesigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative, al fine dimigliorare l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilità della mobilitàurbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale, ridurre gli effettinegativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo,valorizzare il territorio e i beni culturali, implementare e svilupparel’attività turistica;

richiamato in particolare l’articolo 4 del provvedimento, chedispone che la Rete ciclabile nazionale, di cui all’articolo 3, èdenominata « Bicitalia » e costituisce la rete infrastrutturale di livellonazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea« EuroVelo », e che le infrastrutture inserite nella Rete ciclabilenazionale Bicitalia costituiscono infrastrutture di interesse strategiconazionale;

Atti Parlamentari — 11 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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ricordato che sulla promozione dell’uso della bicicletta l’Unioneeuropea si è impegnata attivamente sin dal 2001, con l’adozione delLibro bianco sulla politica dei trasporti, volto a promuovere unanuova cultura della mobilità urbana, nel cui ambito il trasportourbano sostenibile e accessibile costituisce un elemento chiave;

richiamati altresì i contenuti del Libro verde « Verso una nuovacultura della mobilità urbana » (COM(2007) 0551 def.) e del « Pianod’azione sulla mobilità urbana » (COM(2009) 490 def.), entrambi voltiad affrontare le diverse dimensioni della mobilità urbana, sottoli-neando la necessità di attuare un approccio quanto più possibileintegrato e in grado di razionalizzare l’uso di tutti i modi di trasporto,anche a tal fine promuovendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta,per una piena integrazione di queste modalità di trasporto nellepolitiche di mobilità urbana;

visti inoltre i contenuti della comunicazione della Commissioneeuropea del 2013 « Insieme verso una mobilità urbana competitiva edefficace sul piano delle risorse » (COM(2013) 913 final), nella quale siinsiste sulla opportunità che gli Stati membri si dotino, nel quadrodelle iniziative per la mobilità urbana sostenibile, di un piano perrendere più attraenti e sicuri gli spostamenti a piedi e in bicicletta;

ricordata infine la recente proposta di risoluzione del Parla-mento europeo sulla mobilità urbana sostenibile [2014/2242(INI)], cheincoraggia le autorità degli Stati membri e le città europee a rivederele proprie strategie di mobilità urbana al fine di migliorare il trasportonon motorizzato ed a promuovere l’uso delle biciclette, anchemediante la definizione di ambiziosi obiettivi in materia di tassi diutilizzo delle biciclette entro il 2030; ciò anche con finalità diriduzione delle emissioni di gas a effetto serra;

preso atto che il provvedimento in titolo si colloca nel solcodelle iniziative assunte a livello europeo, in coerenza con gli obiettiviauspicati,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

PARERE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTAREPER LE QUESTIONI REGIONALI

La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 2305 edabbinate, recante disposizioni per lo sviluppo della mobilità inbicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilitàciclistica, come risultante dagli emendamenti approvati dalla Com-missione di merito;

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XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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rilevato che il contenuto della proposta di legge appare ricon-ducibile, nel suo complesso, alle materie « grandi reti di trasporto » e« governo del territorio », di competenza concorrente tra Stato eregioni (articolo 117, terzo comma, della Costituzione);

considerato che:

l’articolo 3 disciplina l’approvazione del Piano generale dellamobilità ciclistica, da adottarsi con decreto ministeriale, previo pareredella Conferenza Stato-regioni. Il Piano incide su ambiti di pertinenzaregionale, riguardando, fra l’altro, lo sviluppo della mobilità ciclisticaa livello regionale, nonché in ambito urbano e metropolitano, gliindirizzi – vincolanti per le regioni – per la definizione e l’attuazionedei progetti di competenza regionale per la rete ciclabile nazionaleBicitalia, le connessioni tra la rete ciclabile nazionale ed il trasportopubblico locale, la ripartizione tra le regioni delle risorse finanziariedestinate ad interventi a favore della mobilità ciclistica;

la consolidata giurisprudenza della Corte costituzionale am-mette l’intervento statale in materie attribuite alla competenza legi-slativa concorrente o regionale, sulla base del principio della cosid-detta attrazione in sussidiarietà, a condizione che siano individuateadeguate procedure concertative e di coordinamento orizzontale tra loStato e le regioni, che contemplino l’intesa (cfr., ex multis, sentenzen. 131/2016, n. 7/2016, n. 261/2015, n. 278/2010, n. 383/2005, n. 6/2004, n. 303/2003). La Corte ha così dichiarato l’illegittimità costitu-zionale di norme che prevedevano l’adozione di piani nazionali, inmaterie che incidono su competenze regionali, senza la previa intesain sede di Conferenza Stato-regioni, quali il Piano di ammoderna-mento dell’infrastruttura ferroviaria (sentenza n. 7/2016) ed il Pianostrategico nazionale della portualità e della logistica (sentenza n. 261/2015);

appare dunque necessario prevedere un coinvolgimento piùstringente, nella forma dell’intesa, della Conferenza Stato-regioni,nella procedura di approvazione del Piano generale della mobilitàciclistica;

considerato altresì che:

l’articolo 6 reca la disciplina generale per l’adozione dei pianiregionali della mobilità ciclistica. In particolare, il comma 7 prevedel’approvazione dei piani « con delibera della Giunta regionale »;

secondo la giurisprudenza costituzionale, sono costituzional-mente illegittime le norme statali che provvedono a indicare speci-ficamente l’organo regionale titolare della funzione amministrativa,trattandosi di normativa di dettaglio attinente all’organizzazioneinterna della regione (sentenze n. 22 e 293 del 2012, n. 95 del 2008e n. 387 del 2007);

risulta dunque necessario espungere il riferimento alle mo-dalità di approvazione dei piani regionali della mobilità ciclistica;

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evidenziato che l’articolo 7, comma 1, prevede che comuni ecittà metropolitane predispongano e definiscano i Piani comunali dellamobilità ciclistica o Biciplan, senza peraltro chiarire il rapporto trai piani definiti dai comuni e quelli definiti dalle città metropolitane,che incidono parzialmente sul medesimo territorio;

considerato che:

l’articolo 8 disciplina le funzioni delle città metropolitane edelle province; in particolare, i commi da 1-bis a 1-quater prevedonola definizione, da parte delle province, di interventi di pianificazionefinalizzati a promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasportonell’ambito dell’esercizio delle funzioni fondamentali attribuite alleprovince stesse (in materia di: pianificazione territoriale provinciale dicoordinamento; tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti dicompetenza; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provin-ciale; autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, incoerenza con la programmazione regionale; costruzione e gestionedelle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale adesse inerente);

le richiamate funzioni fondamentali sono tuttavia esercitatenon solo dalle province, ma anche dalle città metropolitane;

risulta inoltre necessario espungere dal comma 1-ter ilriferimento alla corrispondenza tra la rete ciclabile e ciclopedonaledella provincia e la rete individuata dalla città metropolitana, dalmomento che la presenza dell’ente provincia è alternativa a quelladella città metropolitana,

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

1) all’articolo 3, comma 1, che disciplina la procedura diapprovazione del Piano generale della mobilità ciclistica, le parole:« previo parere della Conferenza » siano sostituite dalle seguenti:« previa intesa in sede di Conferenza », alla luce della giurisprudenzacostituzionale richiamata in premessa;

2) all’articolo 6, comma 7, relativo all’adozione dei pianiregionali della mobilità ciclistica, siano soppresse le parole: « èapprovato con deliberazione della Giunta regionale ed » alla luce dellagiurisprudenza costituzionale richiamata in premessa;

3) siano chiarite le funzioni attribuite alle città metropolitanedagli articoli 7 ed 8, in considerazione delle correlative funzioni dicomuni e province;

4) all’articolo 8, comma 1-ter, siano in ogni caso soppresse leparole: « e dalle città metropolitane »;

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e con la seguente osservazione:

si segnala l’opportunità di un coordinamento tra la proposta dilegge in esame ed il testo unificato delle proposte di legge n. 72 edabbinate, recante norme per la tutela e la valorizzazione del patri-monio ferroviario in abbandono e la realizzazione di una rete dellamobilità dolce, all’esame della VIII Commissione (Ambiente, territorioe lavori pubblici).

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TESTO

DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 2305__

TESTO

DELLA COMMISSIONE

__

ART. 1.

(Oggetto e finalità).

ART. 1.

(Oggetto e finalità).

1. La presente legge prevede che loStato, le regioni, gli enti locali e le altreistituzioni interessate, nell’ambito della di-sciplina generale della mobilità e del go-verno del territorio e al fine di tutelare ilpatrimonio naturale, ciascuno secondo leproprie rispettive competenze, incentivinol’uso trasportistico della bicicletta, sia pergli spostamenti quotidiani sia per le atti-vità turistiche e ricreative, allo scopo direndere progressivamente lo sviluppo dellamobilità ciclistica e delle connesse infra-strutture di rete una delle componentiordinarie ed essenziali delle politiche dellamobilità in tutto il territorio nazionale e dipervenire alla realizzazione di un sistemagenerale e integrato della mobilità soste-nibile dal punto di vista ambientale, so-ciale ed economico.

1. La presente legge persegue l’obiettivodi promuovere l’uso della bicicletta comemezzo di trasporto sia per le esigenzequotidiane sia per le attività turistiche ericreative, al fine di migliorare l’efficienza,la sicurezza e la sostenibilità della mobi-lità urbana, tutelare il patrimonio naturalee ambientale, ridurre gli effetti negatividella mobilità in relazione alla salute e alconsumo di suolo, valorizzare il territorioe i beni culturali, accrescere e svilupparel’attività turistica.

2. Lo Stato, le regioni, gli enti locali egli altri soggetti pubblici interessati, nel-l’ambito delle rispettive competenze e inconformità con la disciplina generale deitrasporti e del governo del territorio, per-seguono l’obiettivo di cui al comma 1, inmodo da rendere lo sviluppo della mobi-lità ciclistica e delle necessarie infrastrut-ture di rete una componente fondamentaledelle politiche della mobilità in tutto ilterritorio nazionale e da pervenire a unsistema generale e integrato della mobilità,sostenibile dal punto di vista economico,sociale e ambientale, accessibile a tutti icittadini.

3. Le disposizioni della presente legge siapplicano alle regioni a statuto speciale ealle province autonome di Trento e diBolzano compatibilmente con i rispettivistatuti e le relative norme di attuazione.

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ART. 2.

(Definizione e classificazionedelle ciclovie).

1. Ai fini della presente legge si intendeper:

a) « ciclovia »: un itinerario che con-senta il transito delle biciclette nelle duedirezioni, dotato di diversi livelli di pro-tezione determinati da provvedimenti oinfrastrutture che rendono la percorrenzaciclistica più agevole e sicura;

b) « rete cicloviaria »: l’insieme didiverse ciclovie o di segmenti di ciclovieraccordati tra loro, descritti, segnalati elegittimamente percorribili dal ciclistasenza soluzione di continuità.

2. Con riferimento ai parametri ditraffico e sicurezza le ciclovie sono clas-sificate nel modo seguente:

a) pista ciclabile o ciclopedonale: laparte della strada definita all’articolo 3,comma 1, numero 39), del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285;

b) corsia ciclabile o ciclopedonale:corsia separata dalla corsia di marciamediante elementi in elevazione sulla pa-vimentazione oppure mediante due striscecontinue affiancate, ai sensi dell’articolo140, comma 7, del regolamento di esecu-zione e di attuazione del codice dellastrada, di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 16 dicembre 1992,n. 495;

c) pista o strada ciclabile in sedepropria: pista o strada sulla quale non èconsentito il traffico motorizzato(greenway ciclabile o via verde ciclabile);

d) sentiero ciclabile o percorso na-tura: itinerario in parchi e zone protette,sulle sponde di fiumi o in ambiti rurali,anche senza particolari caratteristiche co-struttive, dove è ammessa la circolazionedelle biciclette;

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e) strade senza traffico: strade contraffico motorizzato inferiore a cinquantaveicoli al giorno;

f) strade a basso traffico: strade contraffico motorizzato inferiore a cinque-cento veicoli al giorno senza punte supe-riori a cinquanta veicoli all’ora;

g) strada 30 extraurbana: strada consezione della carreggiata non inferiore atre metri dedicata ai veicoli non a motore,salvi i veicoli autorizzati, e sottoposta alimite di velocità di 30 chilometri orari;

h) strada 30 urbana: strada a velocitàlimitata a 30 chilometri orari o limiteinferiore, segnalata con le modalità di cuiall’articolo 135, comma 14, del regola-mento di cui al decreto del Presidentedella Repubblica 16 dicembre 1992,n. 495;

i) area pedonale: zona interdetta allacircolazione dei veicoli, come definita dal-l’articolo 3, comma 1, numero 2), delcodice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285;

l) zona a traffico limitato: area conaccesso e circolazione limitati, come defi-nita dall’articolo 3, comma 1, numero 54),del codice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285;

m) zona residenziale: zona urbana,come definita dall’articolo 3, comma 1,numero 58), del codice della strada, di cuial decreto legislativo 30 aprile 1992,n. 285.

3. Il Governo, entro novanta giornidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, provvede a modificare il re-golamento di esecuzione e di attuazionedel codice della strada, di cui al decretodel Presidente della Repubblica 16 dicem-bre 1992, n. 495, in modo da individuarespecifiche caratteristiche tecniche di per-corribilità, sicurezza e riconoscibilità delleciclovie di interesse nazionale, di cui al-l’articolo 3, comma 3, lettera b), dellapresente legge.

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ART. 2.

(Piano generale della mobilità ciclistica).

ART. 3.

(Piano generale della mobilità ciclistica).

1. Per realizzare le finalità di cui al-l’articolo 1, il Ministro delle infrastrutturee dei trasporti, di concerto con i Ministridell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, dei beni e delle attività culturalie del turismo e per gli affari regionali,acquisito il parere della Conferenza per-manente per i rapporti tra lo Stato, leregioni e le province autonome di Trentoe di Bolzano, predispone, come specificasezione del Piano generale dei trasporti edella logistica e in conformità a quanto daesso previsto, nonché sulla base dei pianiregionali della mobilità ciclistica di cuiall’articolo 5, il Piano generale della mo-bilità ciclistica, che contiene:

1. In vista degli obiettivi e delle finalitàdi cui all’articolo 1, entro sei mesi dalladata di entrata in vigore della presentelegge, con decreto del Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, sentito il Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare e il Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, previaintesa in sede di Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolzano,è approvato il Piano generale della mobi-lità ciclistica. Il Piano di cui al precedenteperiodo costituisce parte integrante delPiano generale dei trasporti e della logi-stica.

a) la definizione degli obiettivi an-nuali di sviluppo del trasporto ciclistico daperseguire, in attuazione della presentelegge, nei tre anni successivi;

Vedi comma 3, lettera a)

b) l’indicazione delle priorità relativeagli interventi da realizzare per il conse-guimento degli obiettivi di cui alla letteraa) e la conseguente graduatoria dei pro-getti contenuti nei piani regionali dellamobilità ciclistica;

Vedi comma 3, lettera c)

c) lo sviluppo della rete nazionale dipercorribilità ciclistica di cui all’articolo 3;

d) la ripartizione tra le regioni, con lemodalità previste dall’articolo 4 della legge19 ottobre 1998, n. 366, della quota an-nuale del fondo per il finanziamento degliinterventi a favore della mobilità ciclistica,di cui all’articolo 3 della medesima leggen. 366 del 1998;

Vedi comma 3, lettera f)

e) gli indirizzi per orientare e percoordinare efficacemente l’azione ammi-nistrativa delle regioni, delle province,delle città metropolitane, dei comuni edegli altri enti pubblici competenti inmateria di mobilità ciclistica, in partico-lare per quanto attiene alle finalità e allecaratteristiche degli interventi di rispettivacompetenza.

Vedi comma 3, lettere b) e g)

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2. Il Piano generale della mobilità ci-clistica è articolato con riferimento a duespecifici settori di intervento, relativi, ri-spettivamente, allo sviluppo della mobilitàciclistica in ambito urbano e metropoli-tano e allo sviluppo della mobilità cicli-stica su percorsi definiti a livello regionale,nazionale ed europeo.

3. Il Piano generale della mobilità ci-clistica si riferisce a un periodo di tre annie reca:

a) la definizione, per ciascuno dei treanni del periodo di riferimento, degliobiettivi annuali di sviluppo della mobilitàciclistica, da perseguire in relazione ai duedistinti settori di intervento di cui alcomma 2, avendo riguardo alla domandacomplessiva di mobilità;

b) l’individuazione delle ciclovie diinteresse nazionale che costituiscono laRete ciclabile nazionale Bicitalia di cuiall’articolo 4 e gli indirizzi per la defini-zione e l’attuazione dei progetti di com-petenza regionale finalizzati alla realizza-zione della Rete stessa;

c) l’indicazione, in ordine di priorità,con relativa motivazione, degli interventida realizzare per il conseguimento degliobiettivi di cui alla lettera a);

d) l’individuazione degli interventiprioritari per assicurare le connessionidella Rete ciclabile nazionale Bicitalia dicui all’articolo 4 con le altre modalità ditrasporto, anche attraverso la realizza-zione di aree destinate all’accoglienza dellebiciclette nei parcheggi, nelle stazioni fer-roviarie e metropolitane, negli scali fluvialie lacustri, nei porti e aeroporti, nonchéattraverso la predisposizione dei mezzipubblici per il trasporto delle biciclette;

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e) il quadro, per ciascuno dei tre annidel periodo di riferimento, delle risorsefinanziarie, pubbliche e private, che pos-sono essere reperite e destinate alla pro-mozione della mobilità ciclistica e l’indi-viduazione delle modalità di finanzia-mento degli interventi indicati nei Pianidella mobilità ciclistica dei comuni e dellecittà metropolitane;

f) la ripartizione tra le regioni, subase annuale, delle risorse finanziarie de-stinate a interventi a favore della mobilitàciclistica;

g) gli indirizzi volti ad assicurare unefficace coordinamento dell’azione ammi-nistrativa delle regioni, delle città metro-politane, delle province e dei comuni con-cernente la mobilità ciclistica e le relativeinfrastrutture, nonché la partecipazionedegli utenti alla programmazione, realiz-zazione e gestione della rete cicloviaria;

h) l’individuazione degli atti ammi-nistrativi, compresi quelli di natura rego-lamentare e gli atti di indirizzo, che do-vranno essere adottati per conseguire gliobiettivi stabiliti dal Piano;

i) la definizione delle azioni neces-sarie a sostenere lo sviluppo della mobilitàciclistica in ambito urbano, con partico-lare riferimento alla sicurezza dei ciclisti eall’interscambio modale tra la mobilitàciclistica, il trasporto ferroviario e il tra-sporto pubblico locale.

2. Il Piano generale della mobilità ci-clistica è aggiornato annualmente con ri-ferimento al triennio successivo sulla basedei piani regionali di cui all’articolo 5trasmessi ogni anno. Il Piano generale e isuoi aggiornamenti annuali sono approvaticon decreto del Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, da emanare entro il 31marzo di ogni anno. In sede di primaattuazione della presente legge il terminedi approvazione del Piano generale è sta-bilito in dodici mesi a decorrere dalla datadi entrata in vigore della legge medesima.

4. Il Piano generale della mobilità ci-clistica è aggiornato annualmente. Gli ag-giornamenti annuali sono approvati, con lemodalità di cui al comma 1, entro il 31marzo di ciascun anno. In sede di aggior-namento la Rete ciclabile nazionale Bici-talia può essere integrata con ciclovie diinteresse nazionale, individuate anche suproposta delle regioni interessate nell’am-bito dei piani regionali di cui all’articolo 6.

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ART. 3.

(Rete nazionale di percorribilità ciclistica).

ART. 4.

(Rete ciclabile nazionale Bicitalia).

1. Nell’ambito del Piano generale deitrasporti e della logistica e in conformitàa quanto da esso previsto, nonché sullabase dei piani regionali di cui all’articolo5, una specifica sezione del Piano generaledella mobilità ciclistica, di cui all’articolo2, è dedicata allo sviluppo della rete na-zionale di percorribilità ciclistica (RNPC)Bicitalia quale rete infrastrutturale di li-vello nazionale integrata nel sistema dellarete ciclabile transeuropea EuroVelo.

2. La RNPC Bicitalia, come individuataai sensi della delibera CIPE n. 1/2001 del1o febbraio 2001, pubblicata nella GazzettaUfficiale n. 54 del 6 marzo 2001, è dichia-rata di interesse strategico nazionale.

1. La Rete ciclabile nazionale compostadalle ciclovie di interesse nazionale di cuiall’articolo 3, comma 3, lettera b), è de-nominata « Bicitalia » e costituisce la reteinfrastrutturale di livello nazionale inte-grata nel sistema della rete ciclabile tran-seuropea « EuroVelo ». La Rete è indivi-duata sulla base di quanto stabilito inattuazione della delibera del CIPE n. 1/2001 del 1o febbraio 2001, pubblicata nellaGazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2001,nonché in conformità alle modifiche eintegrazioni definite nel Piano generaledella mobilità ciclistica e nei relativi ag-giornamenti. Le infrastrutture inseritenella Rete ciclabile nazionale Bicitalia co-stituiscono infrastrutture di interesse stra-tegico nazionale.

3. La RNPC Bicitalia è una rete nazio-nale di infrastrutture viarie e di servizidedicata ai ciclisti e, in generale, agliutenti non motorizzati. La RNPC Bicitaliapresenta le seguenti caratteristiche:

2. La Rete ciclabile nazionale Bicitaliaè costituita dalle ciclovie di interesse na-zionale, compresi i relativi accessori epertinenze, dedicate ai ciclisti e, in gene-rale, agli utenti non motorizzati. Essapresenta le seguenti caratteristiche:

a) sviluppo complessivo non inferiorea 20.000 chilometri in base a una strutturaa rete, articolata in una serie di itinerarida nord a sud attraversati da itinerari daest a ovest che interessano tutto il terri-torio nazionale e costituita da una serie diinfrastrutture viarie per utenze non mo-torizzate;

a) sviluppo complessivo non inferiorea 20.000 chilometri in base ad una strut-tura a rete, articolata in una serie diitinerari da nord a sud, attraversati daitinerari da est ad ovest, che interessanotutto il territorio nazionale;

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b) integrazione e interconnessionecon le reti infrastrutturali a supporto dellealtre modalità e servizi di trasporto, stra-dale, ferroviario e di navigazione interna,marittima e aerea, e con le altre reticiclabili ai diversi livelli territoriali;

b) integrazione e interconnessionecon le reti infrastrutturali a supporto dellealtre modalità di trasporto, nonché con lealtre reti ciclabili presenti nel territorio;

c) collegamento del maggior numeropossibile di aree naturali protette e di altrezone a elevata naturalità e di rilevanteinteresse escursionistico, compatibilmentecon le caratteristiche di cui alle lettere a)e b);

c) collegamento con le aree naturaliprotette e con le zone a elevata naturalitàe di rilevante interesse escursionistico,paesaggistico, storico, culturale e architet-tonico;

d) integrazione con altre reti di per-correnza turistica di interesse nazionale elocale, con particolare attenzione alla retedei cammini e sentieri, alle ippovie, alleferrovie turistiche e ai percorsi fluviali elacustri;

e) sviluppo di piste ciclabili egreenway, come definite all’articolo 2,comma 2, lettere a) e c);

d) utilizzo prioritario della viabilitàminore esistente, tenendo conto dei vincoliterritoriali orografici presenti;

f) utilizzo eventuale della viabilitàminore esistente;

e) recupero ai fini ciclabili, promuo-vendone il legittimo uso pubblico, dellaseguente viabilità potenziale e secondaria:strade arginali di fiumi, torrenti, laghi ecanali; tratturi, viabilità dismessa o de-classata; sedimi di strade ferrate dismesseo in disuso e comunque ritenute definiti-vamente non recuperabili all’esercizio fer-roviario; viabilità forestale e militare;strade di servizio, connesse a opere dibonifica, acquedotti, impianti industriali esimili; altre opere infrastrutturali lineari,quali canali, condotte fognarie e cablaggi;ponti dismessi e altri manufatti stradali;

g) recupero a fini ciclabili, per de-stinazione ad uso pubblico, di strade ar-ginali di fiumi, torrenti, laghi e canali;tratturi; viabilità dismessa o declassata;sedimi di strade ferrate dismesse e co-munque non recuperabili all’esercizio fer-roviario; viabilità forestale e viabilità mi-litare radiata; strade di servizio; altreopere infrastrutturali lineari, compreseopere di bonifica, acquedotti, reti energe-tiche, condotte fognarie, cablaggi, pontidismessi e altri manufatti stradali;

f) collegamento ciclabile tra comunilimitrofi, attraversamento di ogni capo-luogo regionale e penetrazione nelle prin-cipali città di interesse turistico-culturalecon coinvolgimento dei rispettivi centristorici;

h) identica;

Atti Parlamentari — 23 — Camera dei Deputati

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g) continuità e interconnessione an-che tramite la realizzazione di aree pedo-nali, di zone a traffico limitato e diinterventi di riduzione del traffico;

i) continuità e interconnessione conle reti ciclabili urbane, anche attraverso larealizzazione di aree pedonali e zone atraffico limitato, nonché attraverso l’ado-zione di provvedimenti di moderazione deltraffico;

h) attribuzione agli itinerari promi-scui che la compongono della qualifica diitinerario ciclopedonale prevista dall’arti-colo 2, comma 2, lettera f-bis), del codicedella strada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, ove ricorrano le ca-ratteristiche ivi richieste, e loro assogget-tamento in ogni caso a pubblico passaggio;

l) identica;

i) priorità nella realizzazione di iti-nerari ciclistici facili e accessibili al fine diampliare l’utenza;

soppressa;

l) dotazione di un adeguato sistemadi segnaletica.

m) disponibilità di un sistema disegnaletica di indicazione, direzione, in-formativa e identificativa specifica, ancheintegrativa rispetto a quanto previsto dalregolamento di cui al decreto del Presi-dente della Repubblica 16 dicembre 1992,n. 495.

4. Nella sezione del Piano generaledella mobilità ciclistica di cui al comma1 del presente articolo sono altresì de-finiti le modalità di realizzazione e digestione della RNPC Bicitalia e i relativioneri inerenti agli aspetti di rilevanzasovraregionale e alle competenze statali, acui si provvede ai sensi dell’articolo 14,comma 3.

3. Nel Piano generale della mobilitàciclistica sono stabiliti le modalità di rea-lizzazione e di gestione della Rete ciclabilenazionale Bicitalia e i relativi oneri rife-ribili agli aspetti di rilevanza sovraregio-nale e di competenza statale, cui si prov-vede a valere sulle risorse di cui agliarticoli 12 e 14.

Vedi art. 5, comma 6 4. Le regioni provvedono, sentiti gli entilocali interessati, a predisporre i progettinecessari alla realizzazione della Rete ci-clabile nazionale Bicitalia entro dodicimesi dall’approvazione del Piano generaledella mobilità ciclistica, di cui all’articolo3, comma 1. Al fine di consentire l’utilizzoa fini ciclabili di aree facenti parte deldemanio militare o del patrimonio dellaDifesa o soggette a servitù militari, leregioni stipulano appositi protocolli di in-tesa con il Ministero della difesa.

Atti Parlamentari — 24 — Camera dei Deputati

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Vedi art. 5, comma 7 5. Gli atti di intesa, i pareri, i nullaosta, le autorizzazioni e le approvazioniprescritti per la realizzazione dei progettidi cui al comma 4 sono acquisiti mediantela convocazione di una conferenza di ser-vizi, ai sensi dell’articolo 14 della legge 7agosto 1990, n. 241.

Vedi art. 5, comma 8 6. Le regioni, acquisiti i pareri deglienti locali competenti ai sensi dei commi4 e 5, ne danno evidenza pubblicando ilprogetto, i pareri e tutta la documenta-zione prodotta nel sito internet istituzio-nale dell’ente e mediante la piattaforma dicui al comma 9, approvano i progetti eprovvedono a inviarli entro un mese allaDirezione generale per la mobilità cicli-stica del Ministero delle infrastrutture edei trasporti, di cui all’articolo 5.

Vedi art. 5, comma 9 7. I progetti per la realizzazione dellaRete ciclabile nazionale Bicitalia si inten-dono approvati se il Ministero delle infra-strutture e dei trasporti, entro due mesidalla data del loro ricevimento, nonesprime la propria contrarietà, per diffor-mità dalle indicazioni contenute nel Pianogenerale della mobilità ciclistica, ovveronon richiede motivatamente alla regione diapportarvi specifiche modifiche. In questaultima ipotesi, la regione trasmette nuo-vamente il progetto modificato al Mini-stero delle infrastrutture e dei trasportientro due mesi. Esso si intende approvato,salvo che il Ministero non lo respingaespressamente entro i successivi trentagiorni.

Vedi art. 5, comma 10 8. L’approvazione dei progetti di cui alcomma 4 e seguenti, secondo le modalitàdefinite dai medesimi commi, costituisce,ai sensi del testo unico delle disposizionilegislative e regolamentari in materia edi-lizia, di cui al decreto del Presidente dellaRepubblica 6 giugno 2001, n. 380, variantea tutti gli strumenti urbanistici vigenti.

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9. I dati e le informazioni relativi allaRete ciclabile nazionale Bicitalia sono residisponibili su un’apposita piattaforma te-lematica, in un formato di tipo aperto,come definito dalla lettera a) del comma3 dell’articolo 68 del codice dell’ammini-strazione digitale, di cui al decreto legi-slativo 7 marzo 2005, n. 82.

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ART. 4.

(Dipartimento per la mobilità ciclistica).

ART. 5.

(Direzione generale per la mobilità cicli-stica).

1. È istituito, presso il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti, il Diparti-mento per la mobilità ciclistica, compe-tente per:

1. Con regolamento di cui al comma4-bis dell’articolo 17 della legge 23 agosto1988, n. 400, è istituita, presso il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, la Di-rezione generale per la mobilità ciclistica,con le seguenti funzioni:

a) la predisposizione e la gestione delPiano generale della mobilità ciclistica edella RNPC Bicitalia per quanto attieneagli aspetti di rilevanza sovraregionale, inraccordo con il Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, conil Ministero dei beni e della attività cul-turale e del turismo e con i Dipartimentiper gli affari regionali, le autonomie e losport e della gioventù e del servizio civilenazionale della Presidenza del Consigliodei ministri;

a) predisporre lo schema del Pianogenerale della mobilità ciclistica e deirelativi aggiornamenti;

b) seguire, in raccordo con gli altriMinisteri competenti, con le regioni, congli enti locali e con gli altri soggettipubblici interessati, l’attuazione degli in-terventi previsti nel Piano generale dellamobilità ciclistica e nei relativi aggiorna-menti e la realizzazione della Rete cicla-bile nazionale Bicitalia di cui all’articolo 4,per quanto attiene ai profili di competenzastatale;

b) la verifica del rispetto degli obiet-tivi annuali di sviluppo del trasporto ci-clistico stabiliti ai sensi dell’articolo 2,comma 1, lettera a);

c) verificare il rispetto degli obiettiviannuali di sviluppo della mobilità cicli-stica, come stabiliti ai sensi dell’articolo 3,comma 3, lettera a);

c) la rilevazione e il monitoraggio,mediante il supporto delle regioni, dell’e-stensione delle reti urbane ed extraurbanedi itinerari ciclopedonali e di piste cicla-bili;

d) rilevare e aggiornare, in collabo-razione con le regioni, le reti urbane edextraurbane di itinerari ciclopedonali e dipiste ciclabili esistenti;

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d) la predisposizione di un sistemainformativo concernente l’infortunisticastradale sulla RNPC Bicitalia, mediante ilmonitoraggio e lo studio analitico degliincidenti che coinvolgono i ciclisti, alloscopo di individuare gli interventi neces-sari ad accrescere la sicurezza del tra-sporto ciclistico;

e) predisporre, in collaborazione conl’Istituto nazionale di statistica, un sistemainformativo sull’infortunistica stradale,mediante il monitoraggio e lo studio ana-litico degli incidenti che coinvolgono iciclisti, allo scopo di individuare gli inter-venti necessari ad accrescere la sicurezzadella mobilità ciclistica. Il sistema infor-mativo deve risultare accessibile, in con-formità alla strategia nazionale di opengovernment e open data, e consultabile,tramite una piattaforma a sorgente aperta,nel sito internet del Ministero delle infra-strutture e dei trasporti;

e) la predisposizione, con il supportodelle regioni, della formazione e dell’ag-giornamento della sezione del sistema in-formativo territoriale dedicato alla RNPCBicitalia, classificando le ciclovie per tipo-logia e per qualità;

f) predisporre e mantenere aggior-nata, con il supporto delle regioni, unaspecifica sezione del sistema informativoterritoriale dedicato alla Rete ciclabile na-zionale Bicitalia, classificando le ciclovieper tipologia e qualità;

f) lo studio e l’individuazione dellepolitiche e delle forme di incentivazioneutili per lo sviluppo della mobilità inbicicletta, con particolare riguardo ai ser-vizi a supporto di tale modalità di tra-sporto e alla sua integrazione e intercon-nessione con le altre modalità e con glialtri servizi di trasporto, stradale, ferro-viario e di navigazione interna, marittimae aerea, anche in termini di eliminazionedi ostacoli e di barriere all’accessibilità edi fruizione del servizio di trasporto in-termodale;

g) individuare e definire gli interventiutili per lo sviluppo della mobilità inbicicletta, con particolare riguardo ai ser-vizi a supporto di tale modalità di tra-sporto, anche con riferimento alla possi-bilità di trasportare la bicicletta sugli altrimezzi di trasporto, e alla sua integrazionee interconnessione con le altre modalità ditrasporto stradale, ferroviario, fluviale, la-custre e marittimo, anche in termini dieliminazione di ostacoli e barriere all’ac-cessibilità e alla fruizione dei servizi ditrasporto intermodale;

g) l’organizzazione di iniziative dirilevanza nazionale per la promozionedell’uso della bicicletta come mezzo ditrasporto urbano ed extraurbano e dell’in-tegrazione modale tra la bicicletta e glialtri mezzi di trasporto pubblico e collet-tivo;

h) promuovere lo svolgimento di ini-ziative di rilevanza nazionale per la pro-mozione dell’uso della bicicletta comemezzo di trasporto urbano ed extraurbanoe per l’integrazione della bicicletta con iservizi di trasporto pubblico e collettivo;

h) la promozione di appositi corsi,anche mediante convenzioni da stipularecon gli istituti scolastici di ogni ordine egrado, per l’educazione dei giovani all’usodella bicicletta, alla mobilità ciclistica eall’integrazione modale tra la bicicletta egli altri mezzi di trasporto pubblico ecollettivo.

i) promuovere l’educazione dei gio-vani all’uso della bicicletta, alla mobilitàciclistica e all’intermodalità della biciclettacon i servizi di trasporto pubblico e col-lettivo, anche mediante apposite iniziativedi formazione organizzate in collabora-zione con gli istituti scolastici di ogniordine e grado, anche in collaborazionecon associazioni o enti riconosciuti a li-vello nazionale;

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l) svolgere l’attività istruttoria rela-tiva all’elaborazione di interventi di carat-tere normativo e amministrativo in mate-ria di circolazione stradale e di infrastrut-ture di trasporto, per quanto attiene aiprofili concernenti la mobilità ciclistica.

2. L’organizzazione, la disciplina e ledotazioni organiche del Dipartimento perla mobilità ciclistica sono stabilite aisensi dell’articolo 17, comma 4-bis, dellalegge 23 agosto 1988, n. 400, prevedendo,comunque, che siano assicurate mediantele risorse umane, strumentali e finanzia-rie del Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. Dall’attuazione del presente ar-ticolo non devono derivare nuovi o mag-giori oneri per il bilancio dello Stato.

2. La Direzione generale per la mobilitàciclistica è istituita, presso il Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti, con lemodalità di cui al comma 1, nell’ambitodelle risorse umane, finanziarie e stru-mentali disponibili a legislazione vigente.Dall’attuazione del presente articolo nondevono derivare nuovi o maggiori oneri acarico del bilancio dello Stato.

3. Il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti istituisce con proprio decreto, daadottare entro due mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge, unacommissione tecnica per la realizzazionedella RNPC Bicitalia di cui, oltre a unrappresentante di ciascuno dei Ministeri edei Dipartimenti di cui al comma 1, letteraa), fanno parte:

Soppresso

a) un rappresentante dell’Associa-zione nazionale ciclo motociclo accessori,della FEDERALBERGHI e della Federa-zione italiana associazioni imprese viaggi eturismo;

b) tre rappresentanti delle regioni;

c) un rappresentante della Federa-zione ciclistica italiana;

d) un rappresentante della Federa-zione italiana amici della bicicletta (FIAB)ONLUS;

e) un rappresentante delle associa-zioni di protezione ambientale ricono-sciute dal Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare.

4. La commissione tecnica di cui alcomma 3 adotta, entro quattro mesi dalladata della sua istituzione, sentita la FIAB,le linee guida per la realizzazione dellaRNPC Bicitalia.

Soppresso

Atti Parlamentari — 29 — Camera dei Deputati

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5. Le linee guida di cui al comma 4sono approvate con decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri entro tre mesidalla data della loro adozione.

Soppresso

6. Le regioni provvedono, sentiti gli entilocali interessati, a redigere i progetti perla realizzazione della RNPC Bicitalia entroun anno dalla data di emanazione deldecreto del Presidente del Consiglio deiministri di cui al comma 5.

Vedi art. 4, comma 4

7. Al fine di acquisire gli atti di intesa,i pareri, i nulla osta, le autorizzazioni ele approvazioni prescritti per i progetti dicui al comma 6 del presente articolo, puòessere convocata un’apposita conferenzadi servizi, ai sensi dell’articolo 14 dellalegge 7 agosto 1990, n. 241, e successivemodificazioni, cui partecipano tutti glienti tenuti a esprimersi sui progetti stessi.

Vedi art. 4, comma 5

8. Le regioni, acquisiti i pareri e glialtri atti di cui ai commi 6 e 7, appro-vano i progetti e provvedono a inviarlientro un mese al Dipartimento per lamobilità ciclistica.

Vedi art. 4, comma 6

9. I progetti sono definitivamente ap-provati dal Dipartimento per la mobilitàciclistica, sentita la commissione tecnicadi cui al comma 3, entro due mesi dalladata della loro ricezione.

Vedi art. 4, comma 7

10. L’approvazione da parte del Di-partimento per la mobilità ciclistica co-stituisce, ai sensi del testo unico delledisposizioni legislative e regolamentari inmateria edilizia, di cui al decreto delPresidente della Repubblica 6 giugno2001, n. 380, variante di tutti gli stru-menti urbanistici vigenti.

Vedi art. 4, comma 8

11. Entro sei mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge, condecreto del Presidente del Consiglio deiministri, di concerto con il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti, è adottataun’apposita segnaletica dedicata all’utenzaciclistica, predisposta dalla commissionetecnica di cui al comma 3.

Soppresso

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ART. 5.

(Piani regionali della mobilità ciclistica).

ART. 6.

(Piani regionali della mobilità ciclistica).

1. Al fine di realizzare le finalità di cuiall’articolo 1 le regioni, nell’ambito delleproprie competenze e di quelle definitedalla presente legge, predispongono e ap-provano annualmente, in conformità alrispettivo piano regionale dei trasporti edella logistica, il piano regionale dellamobilità ciclistica, relativo all’insieme degliinterventi necessari per incentivare l’usodella bicicletta sia per gli spostamentiquotidiani, sia per le attività turistiche ericreative nell’ambito del territorio regio-nale.

1. Per il conseguimento delle finalità dicui all’articolo 1 le regioni, nell’ambitodelle proprie competenze, predispongono eapprovano annualmente, in coerenza conil piano regionale dei trasporti e dellalogistica, il piano regionale della mobilitàciclistica. Il piano regionale della mobilitàciclistica individua gli interventi da adot-tare per promuovere l’uso della biciclettacome mezzo di trasporto sia per le esi-genze quotidiane sia per le attività turi-stiche e ricreative nel territorio regionalee per conseguire le altre finalità dellapresente legge.

2. Per svolgere le funzioni loro attri-buite dalla presente legge, le regioni isti-tuiscono l’ufficio della mobilità ciclistica,mediante riorganizzazione interna dei ri-spettivi uffici tecnico-amministrativi.

2. Per lo svolgimento delle funzioni loroattribuite dalla presente legge, le regionipossono istituire un ufficio per la mobilitàciclistica.

3. Il piano regionale della mobilitàciclistica disciplina l’intero sistema cicla-bile regionale ed è redatto sulla base deiprogrammi pluriennali elaborati e dei pro-getti presentati dai comuni, dalle provincee dalle città metropolitane, nell’ambitodella propria attività di pianificazione, aisensi dell’articolo 2, comma 1, della legge19 ottobre 1998, n. 366, assumendo evalorizzando, quali dorsali delle reti, gliitinerari della RNPC Bicitalia e della reteciclabile transeuropea EuroVelo. Il pianoidentifica, in particolare:

3. Il piano regionale della mobilitàciclistica disciplina l’intero sistema cicla-bile regionale ed è redatto sulla base deipiani urbani della mobilità sostenibile edei relativi programmi e progetti presen-tati dai comuni e dalle città metropolitane,assumendo e valorizzando, quali dorsalidelle reti, gli itinerari della Rete ciclabilenazionale Bicitalia. Il piano regionale dellamobilità ciclistica definisce:

a) la rete regionale di percorribilitàciclistica ai diversi livelli di scala, inter-connessa e integrata con le reti infrastrut-turali regionali a supporto delle altre mo-dalità e degli altri servizi di trasporto,stradale, ferroviario e di navigazione in-terna, marittima e aerea;

a) la rete ciclabile regionale, che èindividuata in coerenza con la Rete cicla-bile nazionale Bicitalia ed è caratterizzatadall’integrazione e interconnessione con lereti infrastrutturali regionali a supportodelle altre modalità di trasporto;

b) la puntuale individuazione delleciclovie che ricadono nel territorio regio-nale incluse nella Rete ciclabile nazionaleBicitalia e le eventuali proposte di inte-grazione o modifica della suddetta ReteBicitalia;

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b) nell’ambito della rete di cui allalettera a), gli itinerari nelle zone ruralifinalizzati alla conoscenza e alla fruizionedi sentieri di campagna, delle aree circo-stanti, dei laghi e dei corsi d’acqua nonchédei parchi, delle riserve naturali e dellealtre zone di interesse naturalistico com-prese nel territorio regionale;

c) identica;

c) il sistema dei parcheggi di inter-scambio tra la bicicletta e gli altri mezzidi trasporto, pubblici e privati;

d) il sistema di interscambio tra labicicletta e gli altri mezzi di trasporto,pubblici e privati, lungo le infrastrutturedi livello provinciale, regionale e nazio-nale;

d) il sistema delle aree di sosta,attrezzate e non attrezzate, per i ciclisti;

e) il sistema delle aree di sosta,attrezzate e non attrezzate, e i servizi peri ciclisti, con particolare attenzione aipercorsi extraurbani;

e) il sistema della rete dei servizi alciclista urbano e al cicloturista;

f) gli indirizzi relativi alla predispo-sizione delle reti ciclabili urbane ed ex-traurbane, delle aree di sosta delle bici-clette, dei provvedimenti relativi alla sicu-rezza dei pedoni e dei ciclisti, nonché gliinterventi necessari a favorire l’uso dellabicicletta nelle aree urbane;

f) i criteri per la realizzazione, inoccasione della costruzione di nuovi edificiscolastici di ogni ordine e grado o dellaristrutturazione di quelli esistenti, di areeattrezzate per la sosta o per il depositodelle biciclette;

g) la procedura di recepimento degliindirizzi di cui alla lettera f) negli stru-menti di pianificazione territoriale e ur-banistica, nei regolamenti edilizi e negliinterventi di costruzione o ristrutturazionedegli edifici pubblici, con particolare rife-rimento a quelli scolastici;

g) la realizzazione di azioni di co-municazione, educazione e formazione perla promozione degli spostamenti in bici-cletta e dell’integrazione modale tra labicicletta e gli altri mezzi di trasportopubblico e collettivo.

h) la realizzazione di azioni di co-municazione, educazione e formazione perla promozione degli spostamenti in bici-cletta e del trasporto integrato tra bici-clette e mezzi di trasporto pubblico.

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4. Per consentire l’effettiva fruizionedel servizio di trasporto intermodale, leregioni promuovono accordi con i gestoridel trasporto pubblico e collettivo locale eregionale e delle relative infrastrutture perrimuovere ostacoli e barriere infrastruttu-rali e organizzativi, nonché per favorirel’accessibilità in bicicletta a stazioni, portie aeroporti, segnalando gli appositi per-corsi.

4. Per consentire l’effettiva fruizionedei servizi di trasporto intermodali, leregioni e gli enti locali promuovono ac-cordi con i gestori del trasporto pubblicoregionale e locale e delle relative infra-strutture, anche attraverso l’inserimento dispecifiche clausole nei contratti di servizioe di programma, per rimuovere ostacoli ebarriere infrastrutturali e organizzativi,favorire l’accessibilità in bicicletta di par-cheggi, stazioni ferroviarie, scali fluviali elacustri, porti e aeroporti e fornire ade-guata segnalazione degli appositi percorsie delle modalità di accesso ai mezzi ditrasporto pubblico, anche con riguardoalla possibilità di trasportare la biciclettasugli altri mezzi di trasporto.

5. Del piano regionale della mobilitàciclistica fa parte integrante il piano re-gionale di riparto dei finanziamenti per lamobilità ciclistica e per la realizzazione direti di percorsi ciclabili integrati, di cuiall’articolo 2 della legge 19 ottobre 1998,n. 366.

5. Identica.

6. Nel piano regionale della mobilitàciclistica sono altresì definiti le modalità direalizzazione e di gestione della rete re-gionale di percorribilità ciclistica e i rela-tivi costi, cui si fa fronte ai sensi dell’ar-ticolo 14.

6. Nel piano regionale della mobilitàciclistica sono altresì definiti le modalità direalizzazione e di gestione della rete re-gionale di percorribilità ciclistica e i rela-tivi costi a valere sulle risorse di cui agliarticoli 12 e 14.

7. Il piano regionale della mobilitàciclistica è approvato con deliberazione delconsiglio regionale ed è inviato, entro diecigiorni dall’approvazione, al Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti. In sede diprima attuazione della presente legge iltermine di approvazione del piano è sta-bilito in sei mesi a decorrere dalla data dientrata in vigore della legge medesima.

7. Il piano regionale della mobilitàciclistica è approvato con deliberazionedella regione ed è inviato, entro diecigiorni dall’approvazione, al Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti. In sede diprima attuazione della presente legge iltermine di approvazione del piano regio-nale della mobilità ciclistica è stabilito indodici mesi a decorrere dalla data diapprovazione del Piano generale della mo-bilità ciclistica di cui all’articolo 2, comma1. Il piano regionale della mobilità cicli-stica è pubblicato nel sito internet istitu-zionale dell’ente.

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8. Per la regione Trentino-Alto Adige lecompetenze attribuite alle regioni dal pre-sente articolo sono esercitate dalle pro-vince autonome di Trento e di Bolzano.

8. All’istituzione dell’ufficio per la mo-bilità ciclistica, nell’ambito delle regioni,con le modalità di cui al comma 2, siprovvede mediante le risorse umane, fi-nanziarie e strumentali disponibili a legi-slazione vigente. Dall’attuazione del pre-sente articolo non devono derivare nuovi omaggiori oneri a carico della finanza pub-blica.

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ART. 6.

(Piani della mobilità ciclistica delle cittàmetropolitane, delle province e dei comuni).

ART. 7.

(Biciplan).

1. In conformità a quanto dispostodall’articolo 5, le città metropolitane, leprovince a statuto ordinario e i comuni,mediante riorganizzazione interna dei ri-spettivi uffici tecnico-amministrativi, isti-tuiscono l’ufficio della mobilità ciclisticaper la redazione dei piani della mobilitàciclistica e ciclopedonale riguardanti i ter-ritori di rispettiva competenza, in coe-renza con il piano regionale della mobilitàciclistica, ove adottato. Il piano della cittàmetropolitana o provinciale programmagli interventi a livello sovra-comunale ed èindividuato quale elaborato integrativo delpiano territoriale di coordinamento pro-vinciale (PTCP), di cui costituisce parteintegrante. Il piano comunale programmagli interventi a livello locale ed è indivi-duato quale elaborato integrativo delpiano urbanistico generale (PUG), di cuicostituisce parte integrante. Gli interventidi cui al presente comma, se presentatiseparatamente dal piano cui apparten-gono, sono approvati con il medesimoprocedimento di approvazione del piano,quale loro variante o anche anticipata-mente rispetto a esso.

1. I comuni non facenti parte di cittàmetropolitane e le città metropolitane pre-dispongono e definiscono i piani urbanidella mobilità ciclistica (biciplan), qualipiani di settore dei piani urbani dellamobilità sostenibile (PUMS), finalizzati adefinire gli obiettivi, le strategie e le azioninecessarie a promuovere e intensificarel’uso della bicicletta come mezzo di tra-sporto sia per le esigenze quotidiane siaper le attività turistiche e ricreative e amigliorare la sicurezza dei ciclisti e deipedoni. I biciplan sono pubblicati in for-mato aperto nel sito internet istituzionaledei rispettivi enti.

2. I piani delle città metropolitane,provinciali e comunali individuano la reteciclabile e ciclopedonale quale elementointegrante della rete di livello regionale,assumendo e valorizzando, se ritenutoopportuno ovvero se presenti nel terri-torio di competenza, quali dorsali dellerispettive reti, gli itinerari della RNCP Bici-talia e della rete ciclabile transeuropea Eu-roVelo. I medesimi piani prevedono la con-nessione della rete alle zone a trafficoelevato, quali i poli scolastici e universi-tari, gli uffici pubblici, i centri commer-ciali, i distretti e le zone artigianali eindustriali, e, in generale, i luoghi diinteresse sociale, storico, culturale e turi-stico di fruizione pubblica.

2. I biciplan definiscono:

a) la rete degli itinerari ciclabili prio-ritari o ciclovie del territorio comunale,tale da garantire l’attraversamento e ilcollegamento tra le parti della città lungole principali direttrici di traffico, con in-frastrutture capaci, dirette e sicure, non-ché le modalità e i tempi per realizzaretali infrastrutture;

b) la rete secondaria dei percorsiciclabili, tale da garantire una capillaredistribuzione all’interno dei quartieri e deicentri abitati;

c) la rete delle ciclovie verdi(greenway ciclabili o vie verdi ciclabili),tale da connettere le aree verdi e i parchi

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della città, le aree rurali e le aste fluvialidel territorio comunale e le stesse con lereti di cui alle lettere a) e b);

d) gli interventi necessari ad assicu-rare la realizzazione delle reti di cui allelettere a) e c) in coerenza con le previsionidei piani di settore sovraordinati;

e) il raccordo tra le reti e gli inter-venti definiti nelle lettere precedenti e lezone a priorità ciclabile, le isole ambien-tali, le strade 30, le aree pedonali, le zoneresidenziali e le zone a traffico limitato;

f) gli interventi puntuali sui principalinodi di interferenza con il traffico auto-veicolare, sui punti della rete stradale piùpericolosi per i pedoni e i ciclisti e suipunti di attraversamento di infrastruttureferroviarie o autostradali;

g) gli obiettivi annuali da conseguirenel territorio del comune o della cittàmetropolitana relativamente all’uso dellabicicletta come mezzo di trasporto, allasicurezza della mobilità ciclistica e allaripartizione modale;

h) le azioni per incentivare l’uso dellabicicletta negli spostamenti casa-scuola ecasa-lavoro;

i) gli interventi necessari a favorirel’integrazione della mobilità ciclistica con iservizi di trasporto pubblico urbano, re-gionale e nazionale;

l) le azioni finalizzate a migliorare lasicurezza dei ciclisti;

Atti Parlamentari — 36 — Camera dei Deputati

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m) le azioni finalizzate a contrastareil furto delle biciclette;

n) le azioni utili ad estendere glispazi dedicati alla sosta delle bicicletteprioritariamente in prossimità degli edificiscolastici e adibiti a pubbliche funzioninonché in prossimità dei principali nodi diinterscambio modale e a diffondere l’uti-lizzo di servizi di condivisione delle bici-clette (bike-sharing);

o) le tipologie di servizi di trasportodi merci o persone che possono essereeffettuati con velocipedi e biciclette;

p) le attività di promozione e dieducazione alla mobilità sostenibile;

q) il programma finanziario plurien-nale di attuazione degli interventi definitidal piano stesso.

3. I piani della mobilità ciclistica pre-disposti dai comuni sono piani di settoredei piani urbani della mobilità (PUM) e deipiani urbani del traffico (PUT), in quantofinalizzati a garantire la sostenibilità am-bientale e la riduzione delle emissioniinquinanti, dei consumi energetici e del-l’inquinamento acustico prodotti dal traf-fico.

3. Gli strumenti di pianificazione di cuial comma 1 costituiscono atti di indirizzoper la programmazione pluriennale delleopere di competenza dei rispettivi enti. Glienti interessati assicurano la coerenza de-gli atti di pianificazione territoriale e ur-banistica con gli strumenti di pianifica-zione di cui al precedente periodo.

4. I piani della mobilità ciclistica pre-disposti dalle città metropolitane e dalleprovince sono atti di indirizzo per laprogrammazione pluriennale delle operedi rispettiva competenza e atti di riferi-mento per la programmazione e la piani-ficazione dei comuni. Essi sono, altresì,parte integrante del Piano del traffico perla viabilità extraurbana, ai sensi dell’arti-colo 36, comma 3, del codice della strada,di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992,n. 285, e successive modificazioni, limita-tamente alla rete ciclabile.

4. All’istituzione dell’ufficio per la mo-bilità ciclistica nell’ambito dei comuni edelle città metropolitane si provvede me-diante le risorse umane, finanziarie estrumentali disponibili a legislazione vi-gente. Dall’attuazione del presente articolonon devono derivare nuovi o maggiorioneri a carico della finanza pubblica.

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ART. 7.

(Programmazione triennale).

Soppresso

1. In coerenza con i piani di cui agliarticoli 5 e 6, le città metropolitane, leprovince e i comuni, tramite i propri ufficidella mobilità ciclistica, predispongonoprogrammi triennali per l’attuazione diinterventi in materia di mobilità ciclisticaper i territori di rispettiva competenza.

2. I programmi triennali di cui alcomma 1 prevedono, tra l’altro:

a) la ricognizione in termini quanti-tativi e qualitativi delle infrastrutture perla mobilità ciclistica esistenti o in via direalizzazione;

b) la rilevazione delle azioni attivatea livello di città metropolitana, provincialee comunale per la promozione della mo-bilità ciclistica e dell’integrazione modaletra la bicicletta e gli altri mezzi di tra-sporto pubblico e collettivo;

c) gli interventi infrastrutturali daavviare valorizzando le infrastrutture perla mobilità ciclistica esistenti e garanten-done la connessione con le reti ciclabiliesistenti o in corso di realizzazione e conil sistema generale di mobilità;

d) gli interventi di realizzazione emanutenzione delle ciclovie;

e) le fonti di finanziamento, pubbli-che, private o miste, che si intendonoattivare per realizzare gli interventi;

f) il programma di interventi educa-tivi e formativi per promuovere la mobilitàciclistica a livello comunale, provinciale edi città metropolitana;

g) il piano di comunicazione istitu-zionale a supporto degli interventi;

h) i soggetti pubblici, quali entiparco, comunità montane e istituti scola-stici, o privati cui compete l’attuazionedegli interventi;

i) i tempi previsti per la realizzazionedegli interventi.

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ART. 8.

(Soggetti attuatori).

Soppresso

1. Le città metropolitane, le province, icomuni e gli enti gestori dei parchi na-zionali, regionali e locali adottano ogniiniziativa utile, anche con la collabora-zione di soggetti privati, ai fini dell’attua-zione della presente legge, ricorrendo adadeguate forme di concertazione, compresigli accordi di programma.

2. I soggetti privati sono incentivati, pre-vie intese con gli enti pubblici competenti, ainstallare strutture attrezzate per l’integra-zione del trasporto pubblico con la bici-cletta, nonché a prevedere agevolazioni peri propri dipendenti che utilizzano la bici-cletta per recarsi al lavoro.

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ART. 9.

(Disposizioni particolari per le città metro-politane e per le province).

ART. 8.

(Disposizioni particolari per le città metro-politane e per le province).

1. Le città metropolitane e le province,entro un anno dalla data di entrata invigore della presente legge, attraverso irispettivi uffici della mobilità ciclistica,provvedono all’attuazione della presentelegge anche mediante:

1. Le città metropolitane e le province,attraverso i rispettivi uffici per la mobilitàciclistica, adottano le misure necessarieper garantire un’idonea attuazione dellefinalità di cui all’articolo 1 anche me-diante:

a) la stesura e l’aggiornamento delsistema informativo territoriale (SIT) dellarispettiva rete ciclabile, classificando leciclovie per tipologia e per qualità. Il SITè, nelle sue indicazioni principali, resoaccessibile tramite internet;

a) la stesura e l’aggiornamento delSistema informativo territoriale (SIT) dellarete ciclabile provinciale, classificando leciclovie per tipologia e qualità. Il SIT è,nelle sue indicazioni principali, reso ac-cessibile, digitale e consultabile nel sitointernet dell’ente, in formato aperto;

b) la progettazione e la manutenzionedi opere e di segnaletica della rete ciclabile;

b) la progettazione e la manutenzionedi opere e segnaletica della rete d’inizia-tiva provinciale;

c) l’assistenza agli enti locali nellaredazione degli strumenti della pianifica-zione ciclabile di settore all’interno deiPUG, PUT e PUM;

c) l’assistenza agli enti locali nellaredazione degli strumenti della pianifica-zione ciclabile di settore all’interno delpiano urbanistico generale, del piano ur-banistico territoriale e del PUMS;

d) l’assistenza agli enti locali e aglienti gestori di aree protette nella gestionedella rete ciclabile;

d) identica;

e) la promozione dell’uso della bici-cletta, anche favorendo lo sviluppo diappositi servizi.

e) identica.

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2. Le città metropolitane e le province,nell’ambito dell’esercizio delle funzioni dicui all’articolo 1, comma 85, lettere a) eb), della legge 7 aprile 2014, n. 56, defi-niscono, anche mediante l’istituzione di unapposito ufficio per la mobilità ciclistica,gli interventi di pianificazione finalizzati apromuovere l’uso della bicicletta comemezzo di trasporto, in coerenza con ilpiano regionale della mobilità ciclistica dicui all’articolo 6 e con i piani di cui alcomma 1 dell’articolo 7. Gli strumenti dipianificazione di cui al presente commasono pubblicati nel sito internet istituzio-nale dell’ente.

3. Gli strumenti di pianificazione di cuial comma 2 individuano la rete ciclabile eciclopedonale nel territorio di competenza,in attuazione e a integrazione della rete dilivello regionale e in corrispondenza con lereti individuate nei biciplan.

4. Gli strumenti di pianificazione di cuial comma 2 costituiscono atti di indirizzoper la programmazione pluriennale delleopere di competenza dei rispettivi enti. Glienti interessati assicurano la coerenza de-gli atti di pianificazione territoriale e ur-banistica con gli strumenti di pianifica-zione di cui al precedente periodo.

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ART. 10.

(Disposizioni particolari per i comuni).

ART. 9.

(Disposizioni particolari per i comuni).

1. I comuni sedi di stazioni ferroviarie, diautostazioni o di stazioni metropolitane pre-vedono, in prossimità di tali infrastrutture,la realizzazione di velostazioni, costituite daadeguati centri per il deposito custodito, l’as-sistenza tecnica e l’eventuale servizio di no-leggio di biciclette.

1. I comuni prevedono, in prossimità distazioni ferroviarie, di autostazioni e distazioni metropolitane e di stazioni dimezzi di trasporto marittimi, fluviali elacustri, ove presenti, la realizzazione divelostazioni, ossia di centri per il depositocustodito di biciclette, l’assistenza tecnicae l’eventuale servizio di noleggio.

2. Per la realizzazione delle velostazionidi cui al comma 1 i comuni stipulanoconvenzioni con le aziende che gestisconole stazioni ferroviarie, le autostazioni o lestazioni metropolitane.

2. Per la realizzazione delle velostazionidi cui al comma 1, i comuni possonostipulare convenzioni con le aziende chegestiscono la sosta di veicoli, le strutturedestinate a parcheggio, le stazioni ferro-viarie, metropolitane o automobilistiche ole stazioni di mezzi di trasporto marit-timo, fluviale e lacustre, ove presenti.

3. I comuni che non gestiscono diretta-mente le velostazioni assegnano prioritaria-mente la gestione delle stesse ad aziende ditrasporto o a cooperative sociali.

3. La gestione delle velostazioni di cui alcomma 1 può essere affidata ai soggetti dicui al comma 2, alle aziende di gestione deiservizi di trasporto pubblico, a cooperativesociali e di servizi o ad associazioni, se-condo procedure di affidamento a evidenzapubblica conformi alla normativa vigente.

4. I comuni, entro sei mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge, inse-riscono nei regolamenti edilizi norme per larealizzazione di spazi comuni e attrezzatiper il deposito di biciclette negli edifici adi-biti a residenza e ad attività terziarie oproduttive nonché nelle strutture pubbli-che.

4. I comuni prevedono nei regolamentiedilizi misure finalizzate alla realizzazionedi spazi comuni e attrezzati per il depositodi biciclette negli edifici adibiti a residenzae ad attività terziarie o produttive e nellestrutture pubbliche.

5. Nelle norme di attuazione degli stru-menti urbanistici i comuni prevedono glistandard di dotazione per i parcheggi dibiciclette ad uso pubblico e ad uso perti-nenziale.

5. In sede di attuazione degli strumentiurbanistici i comuni stabiliscono i parame-tri di dotazione di stalli per le biciclettedestinati ad uso pubblico e ad uso pertinen-ziale.

6. Negli edifici di edilizia residenzialepubblica è fatto obbligo di consentire ildeposito di biciclette in cortili o in spazidedicati.

6. Negli edifici di edilizia residenzialepubblica è consentito il deposito di bici-clette nei cortili o in apposite aree attrez-zate.

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7. I comuni destinano parte dei proventiderivanti dalle sanzioni amministrative pe-cuniarie e dagli oneri di urbanizzazioneallo sviluppo della mobilità ciclistica.

7. I comuni destinano una quota noninferiore al 20 per cento dei proventi di cuiall’articolo 208, comma 4, lettera c), delcodice della strada, di cui al decreto legisla-tivo 30 aprile 1992, n. 285, all’attuazionedelle misure a favore della mobilità cicli-stica previste dalla presente legge.

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ART. 10.

(Ciclovie di complemento).

1. Dopo il comma 4-bis dell’articolo 13del codice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, è inseritoil seguente:

« 4-ter. Le piste ciclabili di cui alcomma 4-bis devono essere connesse alleciclovie della Rete ciclabile nazionale Bi-citalia qualora siano da essa intersecate oin prossimità di essa; in alternativa devonosempre essere connesse o ad una reteciclabile locale o alla viabilità interse-cata ».

2. Non possono essere assegnati finan-ziamenti per la realizzazione di nuovestrade nel caso in cui il progetto dell’operanon risulti conforme a quanto previsto daicommi 4-bis e 4-ter dell’articolo 13 delcodice di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, come modificato dalcomma 1 del presente articolo.

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ART. 11.

(Modifica all’articolo 1 del codice dellastrada, di cui al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285, in materia di princìpi

generali).

1. Al comma 2 dell’articolo 1 del de-creto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, leparole: « al principio della sicurezza stra-dale » sono sostituite dalle seguenti: « aiprincìpi della sicurezza stradale e dellamobilità sostenibile » e dopo le parole:« fluidità della circolazione » sono aggiuntele seguenti: « ; di promuovere l’uso deivelocipedi ».

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ART. 11.

(Ferrovie dismesse o in disuso).

Soppresso

1. Le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano, nell’ambito delleproprie competenze di pianificazione e diprogrammazione territoriali, sono tenuteal recupero e alla riqualificazione delleferrovie dismesse o in disuso, valorizzan-done in particolare la vocazione ciclabile.A tale scopo l’area di sedime delle pre-dette ferrovie esistenti nel territorio diciascuna regione e provincia autonoma,identificata ai sensi del comma 2, e lerelative pertinenze sono trasferite in pro-prietà alle regioni e alle province auto-nome, a titolo gratuito ove risultino ap-partenenti alla rete ferroviaria statale,per essere prioritariamente utilizzate perla realizzazione di itinerari ciclopedonalio di piste ciclabili, ovvero riadattate at-trezzandole al trasporto integrato di per-sone e di biciclette.

2. Ciascuna regione e provincia auto-noma provvede a individuare, medianteapposito elenco da approvare con deli-berazione del rispettivo consiglio entroun anno dalla data di entrata in vigoredella presente legge, i tracciati ferroviaridismessi o in disuso utilizzabili ai fini dicui al comma 1 e successivamente aprogrammare, nell’ambito dei piani locali,la realizzazione di itinerari ciclopedonalio di piste ciclabili seguendo i tracciatimedesimi o il loro riadattamento per iltrasporto integrato di persone e di bici-clette. Con il predetto elenco sono altresìindividuati lo stato di fatto e la proprietàdei tracciati individuati. Qualora il trac-ciato ferroviario sia stato in parte alie-nato o adibito ad altre finalità la regioneo la provincia autonoma provvede alripristino della continuità del percorso,ove possibile, ovvero alla definizione dieventuali varianti.

3. Ai fini del presente articolo sono equi-parate alle ferrovie anche le tramvie ex-traurbane e in genere le altre infrastrutture

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di trasporto su ferro dismesse o in disusocorrenti prevalentemente in sede propria.

4. Il comma 1 dell’articolo 8 della legge19 ottobre 1998, n. 366, è abrogato.

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ART. 12.

(Infrastrutture cicloviarie).

Soppresso

1. Il comma 4-bis dell’articolo 13 delcodice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, è sosti-tuito dal seguente:

« 4-bis. Le strade di nuova costruzioneclassificate ai sensi delle lettere A, B, C, D, Ee F del comma 2 dell’articolo 2 devonoavere, per l’intero sviluppo, un collega-mento continuo finalizzato a garantire larealizzazione, nello stesso corridoio previ-sto dall’opera stradale in progetto, di infra-strutture cicloviarie ».

2. Il comma 2-bis dell’articolo 14 delcodice della strada, di cui al decretolegislativo 30 aprile 1992, n. 285, è sosti-tuito dal seguente:

« 2-bis. Gli enti proprietari dellestrade classificate ai sensi delle lettere A,B, C, D, E e F del comma 2 dell’articolo2 provvedono altresì, in caso di manu-tenzione straordinaria della sede stradale,a realizzare un collegamento continuofinalizzato a garantire la realizzazione,nello stesso corridoio riguardante la sedestradale oggetto dell’intervento, di infra-strutture cicloviarie ».

3. Gli interventi previsti dalle disposi-zioni di cui ai commi 1 e 2 riguardanoanche i sovrappassi, i sottopassi e le rotato-rie.

4. I finanziamenti a qualunque titolodestinati alla costruzione di nuove stradeo alla manutenzione straordinaria distrade esistenti sono concessi a condi-zione che il progetto dell’opera prevedala realizzazione delle infrastrutture ciclo-viarie di cui ai commi 1, 2 e 3. Talifinanziamenti possono essere revocati nelcaso in cui, in corso d’opera o a com-pletamento della stessa, l’intervento risultiin contrasto con quanto previsto dalledisposizioni di cui al presente articolo.

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ART. 13.

(Argini di fiumi e di torrenti, stradearginali e strade alzaie).

Soppresso

1. Gli argini dei fiumi e dei torrenti, lestrade arginali e le strade alzaie sonoutilizzati prioritariamente per la realizza-zione di itinerari ciclopedonali e di pisteciclabili, fatto salvo il rispetto della nor-mativa vigente in materia.

2. Il comma 2 dell’articolo 8 della legge19 ottobre 1998, n. 366, è abrogato.

Atti Parlamentari — 49 — Camera dei Deputati

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ART. 14.

(Disposizioni finanziarie).

ART. 12.

(Disposizioni finanziarie).

1. A decorrere dall’esercizio finanziario2014, il fondo per il finanziamento degliinterventi a favore della mobilità ciclisticadi cui all’articolo 3 della legge 19 ottobre1998, n. 366, è finanziato annualmentecon stanziamenti aggiuntivi comunque noninferiori al 2 per cento degli stanziamentiprevisti per le infrastrutture viarie e fer-roviarie, nonché con risorse provenientidai programmi operativi regionali finan-ziati dai fondi dell’Unione europea. Conregolamento del Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti, da adottare ai sensidell’articolo 17, comma 3, della legge 23agosto 1988, n. 400, sono definiti i criterie le modalità per l’attuazione del presentecomma.

1. A decorrere dall’esercizio finanziario2016, il 2 per cento degli stanziamenti delFondo da ripartire per la realizzazionedelle infrastrutture e degli insediamentiprioritari per lo sviluppo del Paese, di cuiall’articolo 202, comma 1, lettera b), deldecreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, èdestinato all’attuazione degli interventiprevisti dalla presente legge. A tal fine,entro quindici giorni dall’assegnazionedelle risorse al Fondo di cui al citatoarticolo 202, comma 1, lettera b), deldecreto legislativo n. 50 del 2016, ivi com-prese le risorse provenienti da finanzia-menti, limiti di impegno e contributi re-vocati, con decreto del Ministro dell’eco-nomia e delle finanze, su proposta delMinistro delle infrastrutture e dei tra-sporti, la quota percentuale delle risorseassegnate indicata nel periodo precedenteè trasferita al fondo per il finanziamentodegli interventi a favore della mobilitàciclistica, di cui all’articolo 3 della legge 19ottobre 1998, n. 366.

2. Agli oneri derivanti dall’attuazionedella presente legge si provvede mediantecorrispondente riduzione dello stanzia-mento iscritto, ai fini del bilancio triennale2014-2016, nell’ambito del fondo specialein conto capitale dello stato di previsionedel Ministero dell’economia e delle finanzeper l’anno 2014, allo scopo parzialmenteutilizzando l’accantonamento relativo alMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti.

2. Possono essere destinate all’attua-zione della presente legge anche risorserelative al finanziamento e al cofinanzia-mento dei programmi operativi finanziatidai fondi strutturali dell’Unione europea,ove prevedano misure rientranti nell’am-bito di applicazione della presente legge,nonché le risorse individuate dalle regionie dagli enti locali a valere sui propribilanci.

3. Per gli anni successivi al 2014 siprovvede ai sensi dell’articolo 11, comma3, lettera d), della legge 31 dicembre 2009,n. 196.

Soppresso

Atti Parlamentari — 50 — Camera dei Deputati

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4. Gli oneri derivanti dall’attuazionedell’articolo 3, comma 4, sono posti acarico del fondo di cui al comma 1 delpresente articolo. Agli oneri a carico delleregioni, delle città metropolitane, delleprovince e dei comuni relativi agli inter-venti di rispettiva competenza necessariper l’attuazione della presente legge siprovvede mediante il ricorso al fondo dicui al citato comma 1 e ad essi si fa frontein sede di riparto del fondo stesso ai sensidella legge 19 ottobre 1998, n. 366; a talescopo, i relativi progetti costituiscono prio-rità ai sensi dell’articolo 2, comma 1, dellamedesima legge n. 366 del 1998.

Soppresso

5. Il Ministro dell’economia e dellefinanze è autorizzato ad apportare, conpropri decreti, le occorrenti variazioni dibilancio.

Soppresso

Atti Parlamentari — 51 — Camera dei Deputati

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ART. 13.

(Ricostituzione del Fondo per la mobilitàsostenibile).

1. Per le finalità della presente leggesono rese disponibili nello stato di previ-sione del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare risorse per150 milioni di euro per ciascuno degli anni2016, 2017 e 2018 per la ricostituzione eper il rifinanziamento del Fondo istituitodall’articolo 1, comma 1121, della legge 27dicembre 2006, n. 296.

2. Agli oneri derivanti dall’attuazionedel presente articolo, pari a 150 milioni dieuro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e2018, si provvede mediante corrispondenteriduzione dello stanziamento del fondospeciale di conto capitale iscritto, ai finidel bilancio triennale 2016-2018, nell’am-bito del programma « Fondi di riserva especiali » della missione « Fondi da ripar-tire » dello stato di previsione del Mini-stero dell’economia e delle finanze, alloscopo parzialmente utilizzando l’accanto-namento relativo al Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare.

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ART. 15.

(Sponsorizzazioni e donazioni).

ART. 14.

(Sponsorizzazioni e donazioni).

1. All’attuazione dei programmi e degliinterventi previsti dalla presente legge con-corrono anche i proventi di sponsorizza-zioni da parte di aziende e di altri soggettiprivati, nonché i lasciti e le donazioniliberali finalizzati al finanziamento dellamobilità ciclistica.

1. All’attuazione dei programmi e degliinterventi previsti dalla presente legge pos-sono concorrere anche i proventi di spon-sorizzazioni da parte di soggetti privati,nonché i lasciti e le donazioni liberalifinalizzati al finanziamento della mobilitàciclistica.

Atti Parlamentari — 53 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA A.C. 2305-73-111-2566-2827-3166-A

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ART. 16.

(Relazione annuale sulla mobilitàciclistica).

ART. 15.

(Relazione annuale sulla mobilitàciclistica).

1. Il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti presenta annualmente alle Ca-mere una relazione sullo stato di attua-zione della presente legge e della legge 19ottobre 1998, n. 366, e in particolare su:

1. Il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti presenta entro il 30 aprile di ognianno alle Camere una relazione sullo statodi attuazione della presente legge e dellalegge 19 ottobre 1998, n. 366, nella qualein particolare indica:

a) l’entità delle risorse finanziariestanziate e spese a livello di Unione eu-ropea, nazionale, regionale e locale per larealizzazione degli interventi di cui allapresente legge e alla legge 19 ottobre 1998,n. 366;

a) l’entità delle risorse finanziariestanziate e spese a livello dell’Unione eu-ropea, nazionale, regionale e locale per larealizzazione degli interventi di cui allapresente legge e alla legge 19 ottobre 1998,n. 366;

b) il numero e la qualità degli inter-venti finanziati e realizzati con le risorsedi cui alla lettera a);

b) identica;

c) lo stato di attuazione della RNPCBicitalia;

c) lo stato di attuazione della Reteciclabile nazionale Bicitalia e il cronopro-gramma degli interventi previsti dalla pro-grammazione nazionale;

d) i risultati ottenuti, tramite l’incre-mento della mobilità ciclistica nei centriurbani, in termini di riduzione del trafficoautomobilistico, dell’inquinamento atmo-sferico e acustico nonché di incidenti e didanni agli utenti della strada;

d) i risultati conseguiti nell’incre-mento della mobilità ciclistica nei centriurbani, nella riduzione del traffico auto-mobilistico, dell’inquinamento atmosfericoe dei sinistri e danni agli utenti dellastrada, nonché nel rafforzamento dellasicurezza della mobilità ciclistica;

e) lo stato di attuazione dell’integra-zione modale tra la bicicletta e gli altrimezzi di trasporto pubblico e collettivo;

e) lo stato di attuazione dell’integra-zione modale tra la bicicletta e gli altrimezzi di trasporto locale e regionale;

f) la partecipazione a progetti e aprogrammi dell’Unione europea;

f) identica;

g) un’analisi comparata con le inizia-tive assunte negli altri Paesi membri del-l’Unione europea.

g) identica.

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2. La relazione di cui al comma 1 èpubblicata nel sito internet del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti in for-mato di tipo aperto, come definito dallalettera a) del comma 3 dell’articolo 68 delcodice dell’amministrazione digitale, di cuial decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.

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