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1 BRAND Calgaro Soleil, la nuova collezione in oro 18kt BRAND DIT Group l’incanto delle forme Quattro grandi marchi raccontano l’eccellenza dell’oreficeria italiana TRADE Gemmologia: Mamma li turchi…gli indiani e i cinesi Intervista allo studioso Luigi Costantini settembre | ottobre

n.1 settembre ottobre 2008

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Primo numero della rivista Preziosa Fashion Jewelry Style, dedicata al mondo del gioiello

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BRAND

CalgaroSoleil, la nuova collezione in oro 18kt

BRAND

DIT Group l’incanto delle formeQuattro grandi marchi raccontano l’eccellenza dell’oreficeria italiana

TRADE

Gemmologia: Mamma li turchi…gli indiani e i cinesiIntervista allo studioso Luigi Costantini

settembre | ottobre

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brand

NNaanniiss,, llee nnuuoovvee ccoolllleezziioonnii.. Oro, colori e forme per l’inverno pag. 9

KK ddii KKuuoorree.. Una creatività sensibile pag. 12

JJaaiippuurr.. Marco Bicego il fascino esotico dell’eleganza pag. 14

TTrraammee dd’’oorroo,, ddiiaammaannttii,, mmaaddrreeppeerrllaa ee ppiieettrree pprreezziioossee..Vaid si ispira alla natura e all’antichità pag. 16

SSoolleeiill.. La nuova collezione in oro 18kt di Calgaro pag. 18

AA bbrriigglliiee sscciioollttee.. Inventiva e tradizione nelle creazioni Bibigì pag. 22

GGeenneessii:: ggiiooiieellllii ddaall ccoossmmoo.. Alla scoperta dell’universo prezioso pag. 25

IIll lluussssoo ddii RRoobbeerrttoo CCooiinn.. Una sfida continua contro l’inutile sfarzo pag. 26

breaking news

AAnneellllii.. Variazioni sul tema pag. 30

brand

CCiieelloo VVeenneezziiaa 11227700.. Sette preziosi secoli pag. 33

DDiitt GGrroouupp ll’’iinnccaannttoo ddeellllee ffoorrmmee..Quattro grandi marchi raccontano le eccellenze dell’oreficeria italiana pag. 37

shooting

UUnnaa ppeerrffeettttaa aallcchhiimmiiaa ddii ffoorrmmee ee ccoolloorrii..Gianpaolo Barbieri illustra le emozioni di Morellato pag. 40

a colazione da…

PPrreezziioossaa CCaarrllaa.. L’amore per la danza e la passione per i coralli pag. 45

storia del gioiello

II mmaaeessttrrii ddeellll’’aarrttee oorraaffaa ddeell RReeggnnoo ddii NNaappoollii..“Le Gioje della Regina e le Galanterie del Re” pag. 49

history

DD’’EElliiaa CCoommppaannyy.. Coralli, perle e camei da cinque generazioni pag. 52

orologi

HHyyppnnooss uunn ccrroonnooggrraaffoo ddaa iinntteennddiittoorrii..Cinquanta gli esemplari prodotti dalla Gio Monaco pag. 54

in copertina:

L’immagine della nuova campagna pubblicitaria della ditta

FF..llllii DDiinnaacccciivia Grande Orefici, 7 - Napoli

Il Tarì - Marcianise (CE)Oromare - Marcianise (CE)

www.fratellidinacci.it

referenze fotografiche:

si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmente messo a disposizione il materiale iconografico

archivio Consorzio Antico Borgo Oreficiarchivio Consulgemma

archivio D’Elia Companyarchivio Fondazione Willy Andergassen

archivio Palladino s.a.s.archivio Stile d’Oro

Fiorenzo Niccoli archivio Giuliana Gargiulo

L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate.

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edito da:GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 80132 Napoli

Giovanni [email protected]

Paola de [email protected]

Maria Rosaria [email protected]

Elisabetta BowinkelMarco CantarellaAlessia CervioNicoletta D’Arbitrio ZivielloMartina Delli FioreChiara Di MartinoLucia EspositoGiuliana GargiuloGennaro Guida Giovanni Lepre Federica LongobardiMaurizio MandilePaolo MinieriFabrizio MonticelliMaria Rosaria PetitoSergio Sorrentino

Luigi [email protected]

Artemisia Comunicazione srl

via Generale Orsini, 4080132 Napolitelefono 0810782962fax 0812471142

D’Auria Industrie Grafiche spaSant’Egidio alla Vibrata (TE)

AAccttiioonn ssrrllvia A. Diaz, 2480134 Napolitelefono 0814977186fax 0814203089email: [email protected]

responsabile:Mila [email protected]

bimestrale a distribuzione gratuita SETTEMBRE | OTTOBRE 2008 / n. 0 Reg. Tribunale di Napolin. 77 del 01/10/2008

Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazionesenza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gliindirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commer-ciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’ag-giornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori.

CCaapprrii.. Morellato: creatività contemporanea di una filosofia moderna e vincente pag. 52

argenti

AArrggeenneessii.. Il cromatismo dell’argento pag. 61

gemmologia

MMaammmmaa llii ttuurrcchhii…… ggllii iinnddiiaannii ee ii cciinneessii!!..Luigi Costantini: solo la professionalità ci salverà dalla concorrenza pag. 63

DDiiaammaannttii iinn ppiilllloollee pag. 68

LLaa ddoommaannddaa aassiiaattiiccaa ssppiinnggee ii pprreezzzzii aall rriiaallzzoo pag. 69

LLaa ccllaassssiiffiiccaazziioonnee ddeell ddiiaammaannttee sseeccoonnddoo llaa nnoorrmmaattiiaa UUNNII pag. 70

LLaa ccrreeaattiivviittàà ddeellllaa nnaattuurraa.. La fondazione Willy Andergassen custode del patrimonio del grande studioso pag. 72

fiere

CChhooiiccee 22000088.. IIll ggiiooiieelllloo qquueessttoo ssccoonnoosscciiuuttoo.. Un kit pubblicitario per il gioielliere e un marchio collettivo per risollevare il comparto pag. 76

CChhooiiccee 22000088.. IIll sseettttoorree oorraaffoo ssccoommmmeettttee ssuull ffuuttuurroo.. pag. 79

II pprroossssiimmii aappppuunnttaammeennttii.. VVaalleennzzaa ppuunnttaa ssuull nnuuoovvoo cceennttrroo ffiieerriissttiiccoo.. pag. 81

consorzi di impresa

OOrroommaarree.. Un’azienda, 200 scelte, mille possibilità pag. 82

tecnico / amministrativo

CCoommppaarrttoo oorraaffoo ttrraa ccrriissii ee pprrooppoossttee ppeerr iill rriillaanncciioo..Il credito d’impresa per le nuove assunzioni, una soluzione per il Sud pag. 84

AAsssseeggnnii ee ccoonnttaannttii,, rriittoorrnnoo aallllee vveecccchhiiee rreeggoollee.. Semplificate le normesulla circolazione del denaro contante e degli assegni al portatore pag. 85

RRiippaarraazziioonnii:: nneessssuunn oobbbblliiggoo aaggggiiuunnttiivvoo ppeerr ii ddeettttaagglliiaannttii..Il Consiglio di Stato riconoscere le ragioni di un commerciante pag. 86

RRiimmbboorrssoo IIVVAA pprr ii ttuurriissttii.. Un’opportunità per ampliare le vendite pag. 88

area finanziaria

IIll PPaattttoo FFoorrmmaattiivvoo LLooccaallee.. “Polo Orafo Campano” pag. 90

web

GGiiooiieelllleerriiaa ee wweebb 22..00:: ccaammbbiiaarree ppeerr ccoommppeetteerree..Le nuove frontiere nel commercio elettronico pag. 92

rubrica

PPrreezziioossaa èè aanncchhee oonn--lliinnee..Approfondimenti, news, quotazioni aggiornati in tempo reale pag. 94

LLaa vveettrriinnaa…… dd’’aauuttuunnnnoo.. Le calde tonalità dell’arancio e del bronzo pag. 95

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm

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www.lunargioielli.it

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“Il nuovo non si inventa, si scopre” affermava a ragione Giovanni Pascoli giacché è dal

passato che prende vita il futuro delle cose. Ed è in questa ottica che “Preziosa” si vuole

presentare quale testata specializzata rivolta al mondo del gioiello; una rivista di presti-

gio, un veicolo straordinario per promuovere e comunicare le eccellenze ed il lusso.

In ogni numero è obiettivo della redazione tutta offrire, con altissima qualità e leg-

gibilità, un’informazione mirata, ricca di rubriche, interviste e soprattutto immagini.

Preziosa è una pubblicazione bimestrale di oltre cento pagine, distribuita in circa sette-

mila gioiellerie del Centro Sud Italia che osserva e re-interpreta il mondo dell’orefice-

ria e delle sue eccellenze, italiane in particolare, in ogni sua espressione; è un piacevole

strumento di lettura e di approfondimento che pone lo sguardo su tutto ciò che di inte-

ressante e di nuovo c’è da dire, da sapere, da mostrare, da evidenziare.

Preziosa è una raffinata combinazione di arte e business, un equilibrato dialogo a più

voci che parla di gioielli, di design, di tendenze e di aziende. Un preciso punto di rife-

rimento per gli operatori del settore, una rivista che, grazie anche alla collaborazione

intrapresa con la Federazione Nazionale Dettaglianti Orafi, aspira ad essere un saldo

riferimento per il comparto, per l’intero mondo orafo. Dopo un’anteprima realizzata

in occasione di Choice 2008, Preziosa inizia il suo cammino e lo fa coinvolgendo dal

primo numero importanti personaggi del mondo della gioielleria e della gemmologia.

Tra gli articoli presenti un’attenzione particolare meritano il grido d’allarme lanciato

dal professor Costantini, in considerazione dell’evoluzione dei mercati emergenti:

Turchia, India e Cina. “Non c’è più spazio per la mediocrità” dichiara il noto gemmo-

logo: o i nostri operatori si attrezzano ad affrontare questo nuovo modo di operare o il

futuro sarà molto difficile. Un’altra sollecitazione arriva dalla base dei negozianti al det-

taglio. Lavorare per recuperare la cultura del gioiello, in quanto bene di lusso e soprat-

tutto riportare il valore dell’oro al centro della produzione. Insomma, oltre ai grandi

brand, ai testimonial, ai bombardamenti della pubblicità esiste il gioiello.

Buona lettura

Il nuovo non si inventa, si scopre

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brand Nanis, le nuove collezioni

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COLORI E FORME per l’invernoPer l’ormai prossima stagione invernale,

le nuove collezioni Nanis Italian Jewels si

arricchiscono di tanti colori e di diaman-

ti che prendono posto nella cornice di un

oro dalle suadenti finiture, quelle della

raffinata incisione a bulino. Cinque le

linee tra cui scegliere: Bon bon, Q-Ori,

Olga, Lentil, Solitari.

Q-Ori Cuori gioiello dai volu-

mi importanti e dalle superfici lucidis-

sime e graffiate effetto ghiaccio, dalle texture

traforate a cuori si intravede l’interno a spec-

chio che in un gioco di riflessi moltiplica

gli effetti di luce e il gioco concen-

trico delle forme

in alto e nella pagina precedente creazioni della collezione Q-Ori di Nanis

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Lentil Gioielli in oro giallo e bianco

incisi a mano dagli inserti trasparen-

ti. Grandi preziose lenti colorate,

deformazioni brune e azzurre.

Quarzi colorati tagliati in sottili

lastre sfaccettate, quarzi fumé e cri-

stalli di rocca arricchiti da diamanti

creazioni della collezione Lentil di Nanis

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I bon-bon dei nuovi gioielli Papete fanno

venire l’acquolina… agli occhi che ver-

rebbe voglia di mangiare i charms colora-

ti di pietre naturali e boule d’oro giallo

inciso a mano, caramelle di zucchero tra-

sparente e cioccolatini avvolti da carte

preziose. Catene lunghe, orecchini, brac-

ciali e anelli fioriscono dei mille colori di

tante preziose pietre naturali.

NNaanniiss ssrrll36070 Trissino (VI)via del lavoro, 33ph. 0445490444 fax 0445490429web www.nanis.it

due anelli della collezione Bon-Bon ed uno scatto dalla compagna di comunicazione

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SSeemmpprree aallllaa rriicceerrccaa ddeell nnuuoovvoo ee sseemmpprree

ffaasshhiioonn oorriieenntteedd,, ddaall 11999966 KK ddii KKuuoorree

ccrreeaa ggiiooiieellllii ddii tteennddeennzzaa ccoonn ffoorrmmee ee vvoolluu--

mmii oorriiggiinnaallii ppeennssaattii ppeerr uunnaa ddoonnnnaa aattttiivvaa

ee bbrriillllaannttee cchhee nneecceessssiittaa ddii ccoonnttiinnuuee ssooll--

lleecciittaazziioonnii ee rriinnnnoovvaammeennttii.. CCrreeaazziioonnii

ddiinnaammiicchhee ccoommee cchhii llee iinnddoossssaa cchhee,, nneeggllii

uullttiimmii qquuiinnddiiccii aannnnii,, ssii ssoonnoo iimmppoossttee

rriittaagglliiaannddoossii uunnoo ssppaazziioo nneellll’’aallttaa ggiiooiieellllee--

rriiaa.. PPrreezziioossaa mmaaggaazziinnee nnee ppaarrllaa ccoonn

GGiiuulliiaannoo GGiiaannnniinnii,, pprreessiiddeennttee ee ddiirreettttoorree

ccoommmmeerrcciiaallee ddeellll’’aazziieennddaa nnaattaa ddaallll’’iiddeeaa ddii

rriiuunniirree uunn ggrruuppppoo ddii pprrooffeessssiioonniissttii ddeeii

sseettttoorrii ddeellllaa mmooddaa ee ddeell ddeessiiggnn..

Come è nato il nome K di Kuore? È qual-

cosa di speciale per lei?

Il logo dell’azienda raffigura un cuore e

allo stesso tempo un gabbiano che, con la

libertà del suo volo, esprime l’essenza più

pura della fantasia. La K invece come sim-

bolo della razionalizzazione della passione

stessa che diventa professionalità e coeren-

za. Nel logo è racchiusa di fatto tutta la

dinamica creativa di K di Kuore e il mio

spirito: sensibilità e dinamismo.

C’è un’ispirazione ricorrente dietro il con-

cept delle sue creazioni?

Ho un grande contatto con

la natura: gli alberi, i

fiori, il sole, le

onde del mare

o le correnti

di un fiume;

amo osser-

vare i par-

ticcoollaarrii,,

una creatività sensibileKdiKuore

iinn qquueessttee ppaaggiinnee aallccuunnee ccrreeaazziioonnii KK ddii KKuuoorree

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llee ttrraassffoorrmmaazziioonnii,, ll’’eevvoolluuzziioonnee,, llaa vviittaall--

iittàà cchhee llii ccaarraatttteerriizzzzaa.. II ggiiooiieellllii KK ddii

kkuuoorree iissppeecccchhiiaannoo ll’’aanniimmaa ee llaa ffoorrzzaa ddeell

ddiinnaammiissmmoo cchhee ttrroovviiaammoo iinnnnaattoo iinn cciiòò

cchhee ccii cciirrccoonnddaa ee ppeerrssiinnoo iinn nnooii sstteessssii..

LLee ddoonnnnee cchhee sscceellggoonnoo uunn ggiiooiieelllloo KK ddii

kkuuoorree sseennttiirraannnnoo qquueessttoo ssttiimmoolloo::

ddaarraannnnoo ppiiùù vvaalloorree aallllaa ccuurraa ddii ssee sstteessssee

ee ssaarraannnnoo ddoonnnnee aannccoorraa ppiiùù bbeellllee..

CCoommee ccoonnssiigglliieerreebbbbee aadd uunnaa ddoonnnnaa iill

mmooddoo ddii iinnddoossssaarree uunn ggiiooiieelllloo KK ddii KKuuoorree??

EEssiibbiirree uunn ggiiooiieelllloo KK ddii kkuuoorree nnoonn èè

uunn aattttiittuuddiinnee lleeggaattaa aaii ssoollii ffaattttoorrii eesstteettii--

ccoo ee ddii mmooddaa,, ssiiggnniiffiiccaa aanncchhee ccoommuunnii--

ccaarree qquuaallccoossaa:: mmoossttrraarree ll’’aanniimmaa aa cchhii

ppiiùù ddeessiiddeerriiaammoo,, ssvveellaarree ccoonn eelleeggaannzzaa

ll’’eesssseennzzaa ddeell pprroopprriioo ssttiillee ee ll’’aammoorree ppeerr

ii ppiiaacceerrii ddeellllaa vviittaa..

CCoommee ssppiieeggaa llaa vvoossttrraa aasscceessaa nneell mmoonnddoo

ddeellllaa mmooddaa ee ddeellll’’iinndduussttrriiaa ddeeii ggiiooiieellllii??

ÈÈ iill rriissuullttaattoo ddeellllaa nnoossttrraa ppaassssiioonnee ee

ddeellllaa nnoossttrraa pprrooffeessssiioonnaalliittàà.. IIll rraappppoorrttoo

ppeerrssoonnaalliizzzzaattoo cchhee aabbbbiiaammoo ccoonn ooggnnii

cclliieennttee ssttaabbiilleennddoo uunn ffiilloo ddiirreettttoo ppeerr ccaappiirree

llee ssiinnggoollee eessiiggeennzzee.. UUnn ttiippiiccoo ssiisstteemmaa mmaann--

aaggeerriiaallee mmaa ccoonn ddeeii pprreecciissii rriiffeerriimmeennttii ppeerr

ttuuttttii.. ÈÈ iill llaavvoorroo ssvvoollttoo ccoonn ccoommpp eetteennzzaa ee

sseerriieettàà,, mmaa ssoopprraattttuuttttoo ccoonn iill KKuuoorree..

IInn uunnaa ssoollaa ppaarroollaa ccoommee ddeeffiinniirreebbbbee llaa

ssuuaa aazziieennddaa??

NNoonn hhoo dduubbbbii:: ssoollaarree..

KK ddii kkuuoorree ssrrllViale Donato Giannotti, 24

50126 Firenzeph. 055 6800377 fax 055 683083

web www.kdikuore.com

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MarcoBicegoil fascino esotico dell’eleganza

Jaipur

MMaarrccoo BBiicceeggoo ssppaa36070 Trissino (VI)via del lavoro, 31ph. 800 401988web www.marcobicego.com

Uno speziato sapore d’Oriente. Tra sfac-

cettature di luce e colore. Pietre nude ma

protette da un abbraccio d’oro. In una

parola, Jaipur: la nuova collezione di

Marco Bicego presentata a Vicenza in

occasione di Choice 2008.

Ametista, lemon citrin, peridot, quarzo

giallo, topazio azzurro, tormalina rosa e

verde, ametista verde, quarzo champagne.

Ogni pietra proviene dalla città di Jaipur,

la “città rosa”, la città dei tagliatori di

pietre, quegli unici capaci con le loro

mani e la sensibilità nata da secoli di

tradizione ad estrarre da ogni pietra la sua

bellezza più pura e profonda.

Organica e piacevolmente imperfetta,

ogni creazione prende vita dalla pietra

stessa, ciascuna volutamente diversa da

tutte le altre ma ugualmente preziosa

pronta a mostrarsi come protagonista

prorompente grazie anche al taglio multi-

sfaccettato realizzato in esclusiva per

Marco Bicego.

in queste pagine la collezione Jaipur di Marco Bicego

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La collana Jaipur “special edition”

Piccoli cerchi in una danza sul corpo, uniti gli

uni agli altri da finissimi anelli d'oro: è la collana

Jaipur special edition che Marco Bicego ha pre-

sentato in anteprima assoluta dedicandola ad

una donna che ricerca eleganza ed esclusività.

Pezzo unico, estremamente prezioso e irresitibile

della collezione Jaipur così attraente e irre-

sistibile da diventare vera e propria collezione

ricca di contaminazioni esotiche, eppure così

contemporanee, assaggio di culture lontane,

affascinante sapore d’oriente proprio come i

tintinnanti monili indiani.

Valore aggiunto, poi, l’oro: rigorosa-

mente 18 kt, satinato con l’arte dell’inci-

sione a mano con bulino e finito ester-

namente tramite la baroccatura che lo

rende così ancora più irregolare, organi-

co, naturale, contemporaneo. Ancora, il

design delle chiusure richiama il pro-

filo esterno in oro che cinge la

pietra, completando i pezzi con

quel tocco di contemporary style

attento al dettaglio che contraddis-

tingue l’eleganza Marco Bicego.

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Vaid si ispira alla natura e all’antichità

Trame d’oro, diamanti, madreperla e pietre preziose

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C’è tutto il gusto del bello nelle armonio-

se linee dei gioielli Vaid, semplici e versa-

tili fogge che plasmano l’essenza della

femminilità.

Infinite combinazioni di preziosità

materiche e nuance che declinano una

rara eccentricità diversamente elegante.

Collezioni di alto artigianato che sboc-

ciano da una verve creativa che mai trava-

lica i confini della raffinatezza.�

Dal 1929 la Vaid gioielli ha così saputo

imporre - dagli States al Giappone - quel-

la classe tutta italiana che mette in relazio-

ne unicità e gran classe.

Trame d’oro rosso, giallo e bianco che

intessono giochi di pietre preziose dai deli-

cati colori delle ametiste ai cangianti rifles-

si delle madreperle al candore abba-

gliante dei diamanti.

E ancora, quarzi e cristalli di rocca,

zaffiri e turchesi, lapislazzuli e coral-

lo, agate e tormaline incassate a

giorno in un insolito abbraccio

di riflessi e luminosità, di inta-

gli e morbide curve.

Sono gioie che tracciano una

nuova storia nella gioielleria, che

sanno sorprendere e raccontare nella

loro bellezza un’antichissima tradizione.

Collane, bracciali, ciondoli, orecchi-

ni che s’ispirano alla storia come alla

natura ripercorrendo la maestosità del

Colosseo o il naturale tratto dei tralci di

bamboo.

VVaaiidd ssrrll00187 RomaVia Condotti 61/A ph. 0669940305fax 066797880www.vaid.it

Distributore per la CampaniaMarcello Pane & CCentro Orafo IL TARI'ph. [email protected] bracciali e anelli della collezione Vaid

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Soleilbrand

Ricerca, provocazione e innovazione

per oggetti metamorfici, da vivere sul corpo

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la nuova collezione in oro 18kt di Calgaro

Il Sole - un simbolo di culto, magnetico e totalizzan-

te, che gli antichi chiamavano “il cerchio sacro” e

di cui non capivano la natura ma percepi-

vano l’importanza vitale - dà vita

alla nuova collezione Soleil di

Calgaro in oro 18kt. anelli e collane della linea Soleil di Calgaro

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20

D’impatto mistico e spiritua-

le, proprio come il loro rife-

rimento ispiratorio, i collier

e i bracciali di questa collezione

di preziosi da red carpet splendon o in

costellazioni ipnotiche di cerchi in oro

abbagliante, abbellite dalle imprevedibili

irruzioni di luce siderale dei diamanti. Un

vero codice di gemme personalizzato,

unico per ogni pezzo della collezione.

Page 23: n.1 settembre ottobre 2008

21

CCaallggaarroo ssrrll36100 Vicenza

via vecchia ferriera, 70ph. 0444291185fax 0444281463

web www.calgaro.it

Calgaro, il marchio che dalla nascita è

sinonimo di ricerca, innovazione e bellez-

za ineguagliabile, prosegue nella realizza-

zione del suo programma “de lux” con

nuove preziose ed esclusive creazioni che

affianca a quelle fondate sulla trasforma-

zione di oro e argento in fili colorati e tes-

suti sfavillanti.

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Quando le più stravaganti materie incontra-

no l’oro, la preziosità si ammanta d’audacia

e diventa creatività atipica. Soprattutto se

esalta la natura e i suoi colori, in particolare

le sfumature dei paesaggi esotici. E’ così per

i monili BIBIGI’, oggetti di classe da indos-

sare con spirito e fantasia.

Con una varietà di proposte che infran-

ge il più classico concetto di gioiello e lo

valorizza scegliendo il connubio tra oro e

pietre preziose che rincorrono la traspa-

renza dei vetri soffiati, la lucentezza degli

smalti, la severità dell’ebano, la sensualità

delle perle chocolat.

Luminosità e colore danno allora vivaci-

tà alle morbide collane, ai romantici anel-

li floreali, agli eleganti bracciali e ai diver-

tenti ciondoli. Tutto con un’inventiva che

non conosce freni e trova la sua migliore

espressione nell’anello Duchessa: forme

22

A briglie sciolte

BBiibbiiggìì15046 San Salvatore Monferrato (AL)

Via del Pratone, 10 ph. 0131 237012

fax 0131 0237955www.bibigi.com

Inventiva e tradizione nelle creazioni BIBIGI’di Federica Longobardi

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sinuose per sottili intrecci tubolari in oro

bianco che chiudono in un morbido

abbraccio sfere di diamanti neri; per di

più personalizzabile con la semplice sosti-

tuzione della boule centrale con perle o

pietre preziose.

Numerose anche le sorprese delle altre

linee: St.Tropez, morbide catene di ebano

in cerchi abbinati a coralli e turchesi;

Maldive, girocolli e anelli che ricordano

forme marine; Multicolour, moderni

anelli chevalier con cupole in zaffiri e

ametiste cabochon; Reef, un fiorire di

smalti e vetri soffiati con oro bianco e

giallo, brillanti per un’atmosfera da

acquario tropicale; Tribù dove a prevalere

sono elementi di fiaba che, sulle orme di

un moderno Peter Pan, avvolgono cion-

doli in smalto. Squisitamente artigianali

le creazioni si ispirano ai mari tropicali, al

mondo floreale e al fantastico universo

delle fiabe. La BIBIGI è una realtà azien-

dale con trent’anni d’esperienza impren-

ditoriale che realizza oggetti inimitabili

senza mai deludere le esigenze dei merca-

ti, nazionali ed internazionali, anche i più

sofisticati. E senza mai rinnegare l’amore

per un’autentica tradizione orafa, non tra-

lascia attenzione per la classicità dei pas-

sionali solitari.

23

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Alla scoperta dell’universo prezioso

di Maria Rosaria Petito

Un viaggio tra le irraggiungibili mera-

viglie dell’universo è un sogno che si

materializza nei gioielli della collezio-

ne GENESI.

Costellazioni e pianeti lontanissimi

vestiti di oro e diamanti, di pietre pre-

ziose e perle; mondi lontani resi tangi-

bili dalla fervida fantasia della desi-

gner Stefania Sabatini e dalla

manualità artigianale della

Pre-Met spa.

“Fin da piccola, come

tanti bambini, guardavo

le stelle sognando un

viaggio nell’universo.

Quando il direttore com-

merciale Roberto Carraturo

mi propose di realizzare una

nuova linea di gioielli non ebbi dubbi,

quel viaggio si sarebbe avverato”.

È con queste poche parole che la stili-

sta racconta della sua creatività, di quel-

la rara inventiva che ha permesso la rea-

lizzazione di innovativi gioielli, di pic-

cole opere d’arte singolari come la

visione del cielo in una limpida sera.

Altissima gioielleria che propone

raffinate ed armoniche geome-

trie che si completano di

essenziali e minuziosi

particolari; corpi cele-

sti nati per sognare,

per accompagnarsi

ogni giorno a

miniature di spazi

infiniti.

Una fresca linea da

indossare con disinvoltura in

ogni occasione che soddisfa il desiderio

di evasione che è in ognuno di noi.

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Genesi: gioielli dal cosmo

I ciondoli della collezione Genesi

Page 28: n.1 settembre ottobre 2008

Il lusso di RobertoCoin

26

una sfida continua contro l’inutile sfarzo

Anelli in oro con Acquamarine della Collezione Mauresque

di Lucia Esposito

Page 29: n.1 settembre ottobre 2008

27

Il lusso spesso si confonde con il kitsch e

il vero valore della bellezza viene svilito

dallo spreco e dalla disarmonia che cede

il passo all’inutile superfluo. Questa, in

sintesi, la filosofia che ha spinto sin dal

1996 Roberto Coin alla creazione di un

brand che negli anni si è collocato tra i

protagonisti dell’oreficeria italiana nel

mondo. Le sue collezioni si sono arric-

chite nel tempo con gemme e diamanti,

divenendo espressioni eccellenti di

alta gioielleria, preziose ed uniche

come opere d’arte.

Classe, stile, cultura, studio e

artigianalità: su queste premes-

se è nata la realizzazione dei

suoi gioielli. Sovrapposizioni

e mix di lavorazioni che

esplorano i confini della bel-

lezza e dell’eleganza attraver-

Ciondolo in oro giallo con diamanti e pietre colorate della Collezione Mauresque

Page 30: n.1 settembre ottobre 2008

so un sapiente uso della luce, della

forma, del colore. Ne è un esempio la

collezione Mauresque: fili d’oro giallo e

diamanti che ripercorrono il suggestivo

mondo dell’arte mediterranea ispirando-

si agli intrecci a mugarnas dell’arte

Andalusa; fascino e luminosità si sposa-

no nella preziosa microlavorazione intes-

suta dell’oro.

Tra le ultime novità si annoverano le

realizzazioni per la Roberto Coin Cento

Collection, gioielli speciali impreziositi

dai diamanti a cento sfaccettature, unici

nel loro genere. L’incomparabile brillan-

tezza di queste pietre è stata studiata per

far risplendere, senza pari, la bellezza

femminile cui è stata affidata la campa-

gna pubblicitaria dell’azienda: Christy

Turlington, anche per il 2009 testimo-

nial d’eccezione per la Charity

Campaign che destina il 5% dei proven-

ti ad un’associazione prescelta, “io cerco di

supporto per chi ne ha veramente bisogno -

ha dichiarato Coin - se poi, oltre alla

buona causa, questo giova anche all’azien-

da, tanto meglio”.

28

La campagna pubblicitaria dei gioielli di Roberto Coin.Ciondolo ed orecchini in oro bianco con diamanti Cento.

RRoobbeerrttoo CCooiinn ssppaa 36100 Vicenzaviale Trieste, 13

web www.robertocoin.com

Dopo aver rivolto la propria attenzione anche ad altrisettori, Roberto Coin (ha già realizzato un tavolo d’ororicoperto in oro 24 kt) quest’anno ha proposto le scarped’oro in occasione delle Olimpiadi di Pechino.

Page 31: n.1 settembre ottobre 2008
Page 32: n.1 settembre ottobre 2008

30

Un accessorio dalla antica e complessa valenza simbolica, un gio-iello immancabile ed insostituibile, un quid prezioso chetratteggia a chiare lettere il gusto e la personalità dichi lo indossa. Libero da ogni logica stilistical’anello è al contempo il monile più classi-co e più trasgressivo; un gioco di geo-metrie che rimanda a linguaggiremoti o a futuristici universi palpi-tante di una propria fascinosaaura. È la storia di antichimestieri e di avveniristiche tecni-che ammantati di bello, di lusso,di ardite creatività. Bizzarrie dialta gioielleria che travalicanoogni tempo ed ogni moda, piace-ri da esibire che raccontano diunicità frizzanti come un’avventu-ra. È la mera espressione di un per-corso secolare, un gioco di design e dipreziosità materiche che donanoall’oro, all’acciaio, all’argento e, perchéno, al legno una inesauribile provocato-ria vitalità, spesso arricchita di cascate dipietre coloratissime, di austeri diamanti,di delicate perle, di pallidissimo avorio o di san-guigno corallo. (MRP)

anelliChantecler

Collezione “Campanelle”, oro misto, zaffiri rosa pavé

www.chantecler.it

Page 33: n.1 settembre ottobre 2008

Fuococapri

Collezione “Casanova”, Anelli in argento rodiato e zirconi

www.fuococapri.com

31

Muzzico Gioielli

Anello in oro bianco, modelloveretta con diamanti

www.muzzicogioielli.it

Evanueva

Collezione “Babol”, anelli in orogiallo, rosa e bianco e pietre.

www.evanueva.it

variazioni sul tema

Page 34: n.1 settembre ottobre 2008

Mondial Coral

Collezione “Saturno” , anello in coralliumrubrum, diamanti naturali, oro bianco e rosè

www.mondialcoral.it

32

diluca

Collezione “Alexandria”, ebano nero, corallo sardegna, oro rosa con diamanti incastonati a vivo

www.diluca1929.it

Stile d’Oro

Anello liberty in oro bianco da 18 karati con uno smeraldo

di 11 karati montato con brillante

www.stiledoro.com

Chantecler

Collezione “Marinelle”, oro bianco,acqua marina, smeraldi e diamanti bianchi

www.chantecler.it

Page 35: n.1 settembre ottobre 2008

Settecento anni di storia accompagnano

la ditta Cielo Venezia 1270, quasi un mil-

lennio tra pietre preziose e metalli nobili.

Un percorso fantastico e complesso attra-

verso il quale ha sfidato le mode consoli-

dando un emblema che ha saputo impor-

re il suo stile nell’alta gioielleria.

Un grande nome che ha dato vita a mar-

chi dalla forte connotazione. Universi

paralleli che spaziano da romantici intrecci

ad avveniristiche rigidità geometrie: Nimei,

Arkano, Yukiko, Kiara, Miss Fashion,

Yukey e Miluna sono sette

splendide creature animate

dall’eleganza e dalla prezio-

sità. Preziosità che non si

lascia oscurare neppure

dalla bellezza di una Miss,

tutt’altro. Sono, infatti, i gioielli Miluna, ad

incoranare da ben 10 anni le più belle

d’Italia, un sodalizio di grande prestigio

valorizzato dalla lungimiranza di Sergio

Cielo e dalla delicatezza degli incantevoli

diademi da lui prodotti, raffinati interpreti

di femminilità.

Al di là delle più celebri corone, che

accarezzano i sogni delle ragazze di tutto

il mondo, Miluna è il frutto di un’arte

orafa che sa coniugare il design più inno-

vativo agli intramontabili classici

canoni della tradizione.

Dove la assoluta purezza

dei diamanti esalta stra-

ordinariamente tutte le

morbide volute che si

completano in un auda-

Sette preziosi secoli

CCiieelloo VVeenneezziiaa 11227700 ssppaa36051 Creazzo (VI)

via Piazzon, 82ph. 0444990100fax 0444349488

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Cielo Venezia 1270

I gioielli della corona. Collezione Miluna.

3333

Page 36: n.1 settembre ottobre 2008

3434

Il gioiello di miss Italia. Collezione Miluna

Page 37: n.1 settembre ottobre 2008

ce accostamento tra l’algido oro bianco e

l’ardente oro rosa, creando armo-

niosi giochi di rotondità che si

inseguono senza soluzione di

continuità.

Nei plastici pendenti che si

annodano in affusolate gocce

di nobile metallo, costellate qua

e là da nivee perle o nei deliziosi orecchi-

ni che brillano come lacrime di stelle, leg-

giadre virgole tempestate di dia-

manti. O, ancora, nei sinuosi anel-

li che fanno della sobrietà la loro pre-

ziosa filosofia fatta di onde e risacche

di purissima luce.

Gioielli fantasiosi, quindi, ma

colmi di indubbia eleganza ed

effervescente versatilità, splendidi

ornamenti per la donna intra-

prendente e dinamica.

Seichelles della collezione Miss Fashion

Diamond della Collezione Arkano

Fall in love della collezione Yukey

35

Page 38: n.1 settembre ottobre 2008
Page 39: n.1 settembre ottobre 2008

DIT Group

37

Quattro grandi marchi raccontano le eccellenzedell’oreficeria italiana

l’incanto delle forme

brand

Page 40: n.1 settembre ottobre 2008

38

L’artigianato orafo racconta delle sue

eccellenze attraverso i gioielli della Io sì,

della Nouvelle Bague Firenze, della Porrati

e della SH Stefan Hafner, le quattro azien-

de che fanno capo alla DIT Group, quat-

tro grandi marchi dalle forti identità e

dalla traboccante creatività, quattro infa-

ticabili fucine di preziosi oggetti realizzati

sperimentando forme sempre nuove ed

accostamenti insoliti fatti di oro bianco e

rosso, di pietre colorate e diamanti, di

smalti e perle per ripercorrere gli straordi-

nari cromatismi e le irripetibili fogge della

natura.

Incantatori unici come una rosa del

deserto, austeri come una scultura, arden-

ti come una carezza, fluttuanti come un

vortice di vento. Esclusività magistral-

mente espresse nell’anello della linea

Rinascimento della Io sì, un rincorrersi di

morbide volute che svettano imprigio-

nando i colori del tramonto, un gioco di

DDIITT ggrroouupp ssppaaph. 0131973411

web www.ditgroup.it

Nella pagina precedente: l’anello Rinascimento della linea Io SìIn questa pagina: anelli dei marchi Porrati, collezione Ibiza Rings, Nouvelle Bague Firenze della collezione Image from India

Page 41: n.1 settembre ottobre 2008

riflessi e curve che termina in abbaglianti

diamanti; o nel l’originalità rappresentati-

va della linea Ibiza rings della Porrati, una

insolita prospettiva di dolci creature

marine fregiate di pietre preziose e di

smalti in un alternarsi di luccichii e

opacità; come anche nell’intra-

montabile limpidezza della rag-

giera di diamanti che disegna

il collier della linea

Diamond Venus della

SH Stefan Hafner,

39

una impalpabile cascata di purezza che

esprime la femminilità più pura e più pre-

ziosa; o negli esotici bracciali della linea

Image from India della Nouvelle Bague

Firenze smalti dalle cocenti tonalità impre-

ziosite da arabescati fregi in oro e diaman-

ti, una lavorazione ricca e raffinata ripropo-

sta anche nella parte non in vista.

DIT Group è la massima espressione

dell’eleganza di sempre, del lusso di

domani, della raffinatezza del miglior stile

italiano.

Il collier Diamond Venus di SH Stefan Hafner

Page 42: n.1 settembre ottobre 2008

40

Gianpaolo Barbieri illustra le emozioni

di Morellato

Page 43: n.1 settembre ottobre 2008

41

Sedici scatti inediti per raccontare le emo-

zioni che sa esprimere l’oro e celebrare la

nascita della prima collezione di gioielli

preziosi Morellato. “La vera natura del-

l’oro” è il nome della mostra che riunisce

le immagini di Gianpaolo Barbieri, il

fotografo alla cui interpretazione l’azienda

di origine bolognese ha voluto affidare la

presentazione di Morellato Gold.

Page 44: n.1 settembre ottobre 2008

42

Presentata in anteprima a Choice, per

l’appuntamento d’autunno di Vicenza,

in occasione della preview della nuovissi-

ma collezione Morellato Gold - la prima

linea di gioielli in oro naturale e pietre

preziose - l’esposizione sarà itinerante in

tutta Italia per raccontare al meglio i det-

tagli di una linea pensata in omaggio alla

femminilità.

Page 45: n.1 settembre ottobre 2008

43

Ma chi è Gianpaolo Barbieri? Milanese,

Barbieri approda alla fotografia

dopo varie esperienze: nel mondo

dei tessuti (appartiene ad un’agiata

famiglia di grossisti del settore nella cui

azienda impara l’arte di conoscere le stof-

fe) del teatro e del cinema che nel tempo

nutrono il suo estro alimentandone quel-

la vena fantastica pronta a fuoriuscire più

impellente che mai in seguito all’incon-

tro, a Parigi, con il fotografo Tom Kublin

di cui diventa assistente tuttofare. Una

straordinaria prova che gli indica la strada

da intraprendere: la fotografia, appunto.

Page 46: n.1 settembre ottobre 2008

44

Nasce così il felice connubio di elegan-

za, arte e creatività che unisce la sua pro-

fessionalità alle creazioni di Morellato

Gold, un tributo al fascino del lusso pre-

zioso, raro e di valore, interpretato in

modo contemporaneo, esclusivo ed elita-

rio come l’oro giallo e le pietre rigorosa-

mente naturali (ametista, calcedonio,

agata, topazio, quarzo, giada, onice) sele-

zionate per il debutto nell’haute joaillerie.

Page 47: n.1 settembre ottobre 2008

Assolutamente unica. E speciale. Per

consenso unanime una delle danzatrici

più versatili e note al mondo. Un vanto

per l’Italia, Carla Fracci, Prima balleri-

na, definita da Clive Barnes “la Duse

della danza” e da più critici “la Sarah

Bernard della danza”, è andata oltre. Ha

sommato eccezionali doti di interprete

del grande repertorio romantico

(Giselle, Pas de quatre, Le silfidi, La sil-

fide) tanto da essere definita la Taglioni

del XX secolo ma è stata anche l’eroina

versatile di decine di balletti ideati

apposta per lei, creazioni che di volta in

volta l’hanno trasformata in Gelsomina

(La strada), Lizze (Fall river legend),

Titania (Sogno di una notte di mezza

estate) per non citare Medea,

Mirandolina, Eleonora Duse, Isadora

Duncan, Ginger Rogers, Coco Chanel e

cosi via.

di Giuliana Gargiulophoto di Fiorenzo Niccoli courtesy of Giuliana Gargiulo

Preziosa CarlaL’amore per la danza e la passione per i coralli

45

Page 48: n.1 settembre ottobre 2008

Incoronata in scena con tiare e diademi,

di volta in volta fata, regina, principessa di

regni e di cuori, Carla Fracci ha danzato

con gioielli iperbolici, tratti da disegni

d’epoca, da quadri-capolavori, spesso ispi-

rati a grandi protagoniste della storia. Per

lei hanno creato il “maestro della verità”

Piero Tosi per “La vera storia delle signo-

ra delle camelie”, Maria De Matteis per lo

sceneggiato “Giuseppe Verdi”, le due

costumiste Premi Oscar Gabriella

Pescucci e Franca Squarciapino, decine di

acconciatori ed artisti l’hanno “imprezio-

sita” per le sue memorabili interpretazioni.

Se a volte è stata vestita di vento, ancor più

spesso è stata illeggiadrita con oro, argen-

to e pietre preziose. Basti pensare alla

Regina ne “Il lago dei cigni”, recentemen-

te andato in scena alle Terme di Caracalla.

Carla Fracci ha scoperto tardi le meravi-

glie del gioiello. Cresciuta in campagna ha

ignorato il luccichio degli ori e delle pietre

preziose. Soltanto la fantasia e le favole la

rimandavano a quei bagliori. Da adulta ha

fatto scelte singolari, che, poi indossate,

sono diventate una tendenza di stile, ele-

ganza e buon gusto. Ha amato subito i

coralli, fin da quando non erano di moda

e quindi abbastanza accessibili per una gio-

vane ballerina agli inizi. Li guardava nelle

vetrine di Montenapoleone e di Via

Manzoni quando da casa raggiungeva il

teatro alla Scala, il “suo” teatro per oltre

cinquanta anni di carriera!

Il primo significativo gioiello di corallo

fu acquistato a Siena da suo marito il regi-

46

Page 49: n.1 settembre ottobre 2008

47

sta Beppe Menegatti in una piccola botte-

ga antiquaria accanto alla Accademia

Chigiana, in un intervallo delle prove del

“L’equivoco stravagante” di Rossini del

quale Menegatti curava la regia, con i

magnifici costumi di Anna Anni. In

aggiunta alla collezione di coralli antichi e

moderni, alle ambre e alle madreperle,

Carla Fracci ha raffinati gioielli d’epoca,

uno realizzato con materiali poveri ma bel-

lissimo di Adriana Lecouvreur, vari pettini

da acconciatura e fregi di tartaruga, acqui-

stati a Palermo e Londra. L’ultima creazio-

ne realizzata per lei, è la collana indossata a

Washington e al Quirinale per la Festa

della Repubblica, realizzata con pietre tri-

colori (rubini, smeraldi e cristalli di rocca)

che, su una piastra d’oro ha inciso il motto

di Giuseppe Mazzini: “Tutti gli uomini

sono chiamati per legge di Dio e dell’umani-

tà ad essere uguali e fratelli”.

Nei foyer dei teatri di tutto il mondo

va a ruba una fotografia di Carla Fracci,

che indossa, sul niveo tutù, gran parte

delle decorazioni che le sono state date:

Commendatore, Cavaliere della Repubblica,

Grand’ufficiale, Cavaliere di San Croce.

Forse i suoi gioielli più cari perché con-

quistati per meriti che nessuno ha mai

disconosciuto: il talento, la versatilità, il

legame costante con il lavoro e con il suo

paese. Protagonista assoluta, autentica

ambasciatrice di grazia e cultura, Carla

Fracci continua il suo cammino fatto di

umiltà, discrezione, spirito di sacrificio e

tanto amore per la danza.

Page 50: n.1 settembre ottobre 2008

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Page 51: n.1 settembre ottobre 2008

L’immagine di Napoli “bella e gentile”,

che si era affermata nel XVI secolo, per le

sue bellezze naturali, per “Le mura, gli

edifici, i templi, le strade”, ed anche per i

suoi “artigiani… infiniti et perfecti in

ogni mestiero et meglio stanti che in altro

luogo”1, rimase inalterata per lungo

tempo. Ancora nel XVII secolo, lo stori-

co Antonio Summonte, nei suoi testi

sulla storia del Regno, pose in risalto la

tradizione artistica della città2. Poche

località europee potevano vantare di pos-

sedere, al loro interno, più “Borghi”

caratterizzati ognuno da un mestiere del-

l’arte. Tra i “Borghi”, quello degli

“Orefici”, è certamente uno dei più anti-

chi; il repertorio archivistico ne docu-

menta l’esistenza già in epoca Angioina.

L’Oreficeria fu una delle arti più prati-

cate in città, le leggi promulgate nel

tempo in suo sostegno, hanno reso possi-

bile la radicalizzazione nel borgo. Ancora

oggi il luogo conserva la sua anti-

ca denominazione e vocazione,

confermata dalla presenza di

numerosi orefici, discendenti

degli antichi artefici, che conti-

nuano ad operare nel solco della

tradizione.

Nel XVII secolo l’arte orafa aveva

raggiunto una posizione egemonica nel-

l’economia cittadina, ed in breve tempo

divenne l’asse portante delle entrate

finanziarie della città.

La conservazione di quest’importante

attività, con il sostegno dello stato, fu uno

dei principi adottati dai sovrani Borbone

durante il loro regno. Nel 1734, la con-

quista del trono di Don Carlos di

Borbone, figlio del re di Spagna Filippo V

e d’Elisabetta Farnese, aveva restituito al

Regno di Napoli e di Sicilia la sua indi-

pendenza, e lo stato si presentava come

protagonista nel panorama politico inter-

nazionale.

Gli interventi promossi dal nuovo

sovrano Borbone, e dai suoi successori,

resero le arti, di nuovo

testimoni eccellenti della

città “gentile”. Tra queste: “la

Nobil’Arte degli Orefici, che alimenta

uno dei principali rami dell’intero com-

mercio”3. Quanto era affermato dal re

Ferdinando IV, andava a suggellare una

realtà positiva che andò a consolidarsi ed

a crescere nel tempo. Il numero degli arte-

fici attivi nel XIX secolo crebbe notevol-

mente, passando dai milleseicentotrentu-

no documentati in attività negli anni

Quaranta, nelle varie specializzazioni:

“Gioiellieri, Orefici, Lavoratori di coralli,

Oro filatori, Filatori d’argento, Orologiai,

Tartarucari”, al rilevante numero di due-

49

di Nicoletta D’Arbitrio Ziviello

I maestri dell’arte orafa del Regno di Napoli“Le Gioje della Regina e le Galanterie del Re”

Spilla a fiore in oro bianco con diamanti bianchi. Ilgioiello è ispirato a un motivo decorativo del secondodecennio del secolo XIX.

Page 52: n.1 settembre ottobre 2008

milasettecentosedici negli anni Sessanta.

Gli operatori nel 1735 avevano chiesto a

Carlo di Borbone di sostenere le arti mani-

festando anche la sua preferenza per i

manufatti napoletani, inducendo la corte a

fare altrettanto “come hanno fatto tutti i

Principi” che hanno voluto introdurre, ed

accrescere le manifatture de loro Stati”. Il

sovrano, e i suoi discendenti, in segui-

to, osservarono questo princi-

pio. Di questo sono testimo-

ni le numerose

“Note” di consegna

compilate dai “Manifatturieri” che lavora-

rono per i sovrani.

Le “Note” dei “giojellieri” di corte, gli

“Inventari” dei “Giojelli” delle regine e le

“Galanterie” dei sovrani Borbone, insieme

ai disegni delle decorazioni e ai ritratti dei

regnati, hanno rappresentato una preziosa

guida per ricostruire, fattivamente, il per-

corso storico-artistico dell’arte orafa napo-

letana nei secoli XVIII e XIX. L’analisi del

repertorio documentario, ha rappresentato

il supporto storico-tecnico indispensabile

per impostare un nuovo percorso creativo.

Questo si è attuato con la fattiva partecipa-

zione degli artefici odierni - in collaborazio-

ne con l’autore di questo scritto -

hanno ripercorso creativamente la

“storia del fare” della città, realiz-

zando dei gioielli prototipi,

ispirati ai “giojelli delle Regine”

ed ai modelli in auge a corte nel

Settecento e nell’Ottocento.

Nell’esecuzione dei manufatti

sono state rispettate le indica-

zioni formali e tecniche testimo-

niate dai documenti: i materiali

preziosi e l’accoppiamento delle gemme.

Per rendere i manufatti attuali, adeguati

alla sensibilità odierna, si è intervenuto nel-

l’impostazione costruttiva. I gioielli più

complessi, sono stati dotati d’ingegnosi

meccanismi, in modo da permettere lo

sganciamento d’alcune parti delle “gioje”

che, volendo, possono essere indossate

autonomamente.

Gli artefici di Napoli, gli incisori di

Torre del Greco e d’Ercolano, hanno di

nuovo dato vita alla storia e alla tradizio-

ne, depurandola dalle superfetazioni anti-

storiche, riproducendo, in nobile materia,

le leggiadre “piume di brillanti” rococò, i

gioielli neoclassici decorati da cammei, e i

romantici gioielli in voga nel secondo

quarto del secolo XIX, ispirati a sofistica-

ti motivi floreali.

I gioielli riproposti dai gioiellieri di

Napoli, dagli Incisori di Torre del Greco e

d’Ercolano, con il sostegno dell’assessorato

del Turismo e Sviluppo della Provincia di

Napoli, sono stati i protagonisti di tre even-

ti, curati da chi scrive. Le Mostre hanno

avuto sede a New York nel 2006, a Napoli,

nel Museo della Certosa di San Martino, ed

a Tokyo nel 20074.

50

1 Francesco Bandini, in: Studies in Renaissance Thought andLetters, Roma 1984 pp. 405-410.

2 Gio. Antonio Summonte, Dell’Istoria della città e Regno diNapoli, ivi 1640-1643.

3 Regal Dispaccio di Ferdinando IV MDCCXCVIII. N.D’Arbitrio, “L’ETA’ DELL’ORO”, Napoli 2007, p. 9.

4 N. D’Arbitrio, Un gioiello per la regina, Napoli 2007

Spilla in oro bianco, brillanti e acquamarina. Il gioiel-lo ispirato a un disegno del secondo decennio del secoloXIX, può essere indossato anche come ciondolo.

Page 53: n.1 settembre ottobre 2008

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Page 54: n.1 settembre ottobre 2008

D’EliaCompany I coralli del Mediterraneo e dell’Asia, i

cammei incisi su conchiglie dei Caraibi,

del Mozambico e del Madagascar, le

perle coltivate in Giappone, Thaiti e

Australia. In sintesi, la migliore materia

prima possibile per i più bei monili arti-

stici lavorati nei laboratori di Torre del

Greco dagli abili e creativi artigiani della

D’Elia Company e di qui commercializ-

zati sui mercati internazionali via New

York, Kobe e Tokyo. È questo il quoti-

diano di un’azienda attiva nel settore dal

lontano 1790, quando alcuni gentiluo-

mini torresi - i D’Elia - partirono dalla

cittadina vesuviana ed approdarono a

Kobe - già al tempo luogo nevralgico per

le perle naturali - dando vita con spirito

d’avventura, amicizia e fiuto imprendito-

riale ad una fervida attività commerciale;

tale che agli inizi dell’800 portò addirit-

tura, grazie allo speciale rapporto di col-

laborazione con Kokici Mikomoto - l’in-

ventore della perla coltivata Akoya amico

di famiglia dei D’Elia - alla nascita di una

piccola colonia torrese.

Coralli, perle e cammei da cinque generazioni

Dal Giapponeagli Stati Unitivia Torre delGreco, i gioiellidei maestriartigiani dellaD’Elia Companyalla conquista del mondo.

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52

Page 55: n.1 settembre ottobre 2008

53

Oggi, alla quinta generazione, D’Elia

Company rinnova la tradizione di fami-

glia e mantiene ben saldo il legame con il

Giappone; al timone della ditta, Alfonso

Vitiello che ne racconta vicende e pro-

spettive animato da una salda convinzio-

ne: “chi ha un passato ha un futuro; e il

futuro appartiene a quelle aziende che

hanno una storia da raccontare”. A

cominciare dalle foto d’epoca in cui i suoi

antenati sono ritratti con i loro partner

nipponici da passare in rassegna spigolan-

do pure tra carte intestate con indirizzi in

Usa e in Giappone già da un paio di seco-

li e splendide immagini di Grace Kelly con

indosso una parure collarino, bracciale e

orecchini in perle coltivate fornite appun-

to da D’Elia. E, ancora, archivi che docu-

mentano ben cinquecento operai tra inci-

sori, infilatrici, tagliatori e impiegati alla

fine dall’Ottocento, oltre ai ringraziamenti

ufficiali dell’imperatore Hiroito alla fine

degli anni ’50 ad Alfonso D’Elia, nonno di

Alfonso Vitiello, per l’aiuto che la sua

famiglia, “vera amica del Sol Levante aveva

offerto per risollevare il comparto messo in

ginocchio dalle devastazioni della Seconda

guerra mondiale”. Insomma, un’azienda

che fa dell’inimitabile tradizione artigiana-

le orafa napoletana il segreto del suo suc-

cesso e partecipa a numerose manifestazio-

ni internazionali quali Ijt e Ijk-

International Jewellery (Tokyo e Kobe), Jck-

Jewellery Circular Kestone (Las Vegas), Ja

Show Jewellery (New York), Jif-Japan

Jewellery Fair (Tokyo), Vicenza Oro.

da sinistra, Luigi Gentile, Aniello Onorato, Kamei San, Antonio Borrelli e Michele Vitiello

Page 56: n.1 settembre ottobre 2008

54

un cronografo da intenditoriHYPNOS

Page 57: n.1 settembre ottobre 2008

fondatore e disegnatore di Gio Monaco,

la storia ed il futuro dell’azienda: dalle sue

parole viene fuori lo spirito di un marchio

di successo.

PPaarrlliiaammoo ddeellllaa nnuuoovvaa ccoolllleezziioonnee.. QQuuaall èè iill

ppeezzzzoo ffoorrttee??

«È un orologio interamente in oro,

“Hypnos”, di cui sono stati prodotti sol-

tanto 50 esemplari (prezzo al pubblico

euro 15.000). Un cronografo unico nel

suo genere, con una cassa di 46 millimetri

e la possibilità di scegliere il colo-

re del quadrante tra tre tonalità:

nero, champagne e silver.

Tutte e tre le varianti, natu-

ralmente, sono complete di

datario e ad ogni sfon-

do corrisponde un

colore dei numeri

con cui sono indi-

cate le ore. Per que-

sto orologio, come

per tutti quelli che

disegniamo, utilizziamo

soltanto macchine a con-

Cinquanta gli esemplari prodotti dalla Gio Monacodi Chiara Di Martino

Unico nel suogenere, con cassadi 46 millimetrie quadrante dapersonalizzare

La sua filosofia è una miscela di precisio-

ne, comunicazione ed originalità: la Gio

Monaco Genève riesce a coniugare in un

solo marchio tutti i requisiti che un oro-

logio dovrebbe possedere. Non è un caso

che le due sedi operative si trovino l’una

in Svizzera, patria mondiale della mecca-

nica e della componentistica orologiera, e

l’altra in Campania, culla di storia e

comunicatività. E non è tutto: la dimen-

sione artigianale dell’azienda, lungi dal-

l’essere un limite alle possibilità di

esportazione del brand, costitui-

sce invece una garanzia di

qualità e dedizione al cliente.

Per la collezione autunno-

inverno sono in arrivo

numerose novità, che

lasceranno una lunga

eco dietro il nome

Gio Monaco. Prima

fra tutte, un orologio

interamente in oro.

Nessuno può descrivere

meglio di Giuseppe Ascione,

Nuccio Ascione, fondatore e disegnatore di Gio Monaco

GGiioo MMoonnaaccoo GGeenneevvee6830 Chiasso (Svizzera)Via Valdani, 1ph. +41916828745 fax +41916828746web www.giomonaco.com

55

Page 58: n.1 settembre ottobre 2008

ufficio del Tarì: tel. 0823 517220 - 0823 837635 fax 0823 837637 e- mail: [email protected]

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PAOLOMINIERI

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Saremo presenti a:

Sicilia Oro - Taormina 7-10 novembre 2008

Page 59: n.1 settembre ottobre 2008

57

trollo numerico, con tagli netti di 90

gradi. Ogni pezzo è unico. Per arrivare alla

versione definitiva di ogni numero del

quadrante ci abbiamo impiegato giorni».

DDuuee sseeddii ee ddiissttrriibbuuttoorrii iinn ttuuttttoo iill

mmoonnddoo nneell ggiirroo ddii ppoocchhii aannnnii.. SSii èè ttrraatt--

ttaattoo ddii ffoorrttuunnaa??

«Credo che la Gio Monaco abbia sapu-

to intercettare le esigenze di una fascia di

pubblico, attenta ai dettagli e all’estetica.

Non mi riferisco soltanto al prodotto, ma

a tutte le fasi del lavoro: per le nostre cam-

pagne pubblicitarie, per esempio, abbia-

mo deciso di avvalerci dell’aiuto di un

bravissimo artista di Torre del Greco,

Vincenzo Matrone».

UUttiilliizzzzaattee llee ssuuee ooppeerree ccoommee sscceennooggrraaffiiaa??

«Di più: dipinge appositamente per

noi dei meravigliosi quadri ispirati ai

nostri orologi. Da noi parte lo spunto,

ma la forza creativa è sua: il suo stile sur-

reale è perfetto per la filosofia dei nostri

prodotti».

UUnn mmaarrcchhiioo ffoorrtteemmeennttee lleeggaattoo aaggllii oorroo--

llooggii,, dduunnqquuee..

«Non solo. Produciamo anche una

gamma selezionata di accessori come

penne, polsini e medaglie. A proposito,

stiamo lavorando ad un’altra novità: la

targa che contiene i dati identificativi del-

l’esemplare, generalmente in plastica,

verrà prodotta in acciaio. Una medaglia

che, oltre a contenere le caratteristiche

dell’orologio, sarà anche un oggetto

“autonomo”, da conservare».

Fondata nel 2002 da Giuseppe

Ascione, responsabile della comunica-

zione aziendale, e da suo fratello

Michele, presidente della Gio Monaco

nonché responsabile commerciale, una

quindicina di dipendenti in tutto,

l’azienda si è ritagliata un posto di tutto

rispetto nel mercato internazionale. In

pochi anni la fama e l’elevata qualità

degli orologi Gio Monaco ha fatto il

giro del mondo, conquistando gli Stati

Uniti d’America ma anche il Medio

Oriente ed il Giappone, dove l’azienda

è stata ospite lo scorso luglio per pre-

sentare la nuova collezione.

Page 60: n.1 settembre ottobre 2008

La nuova collezione Capri degli orologi

Morellato, la storica azienda che vanta

oltre 75 anni di tradizione e professionali-

tà, scandisce l’evoluzione delle mode sca-

valcando l’iniziale ruolo di misuratori del

tempo. Un vero status symbol dal tratto

audace che sa evidenziare la personalità di

chi li indossa. Forme morbidamente sago-

mate, impreziosite da eleganti dettagli che

danno vita a desiderabili unicité, sobrie

58

CAPRIAttenzione per idettagli e

abbinamento didiversi materialirendono ognimodello unaproposta

destinata a nonpassare

inosservata

Morellato: creatività contemporanea di una filosofia moderna e vincente

Page 61: n.1 settembre ottobre 2008

59

innovazioni che esplodono in una graf-

fiante versatilità senza offendere l’innata

eleganza dello stile Morellato.

Polvere di diamanti che cadenza i

secondi con sofisticati bagliori o più

spettacolosi cristalli Swaroski allegra-

mente frivoli, prezioso oro rosa e giallo,

vetro minerale e, ancora, cinturini in

colorata pelle o in inattaccabile acciaio.

Tutto questo è la vera anima della ricer-

catezza, la distinzione di uno stile che

travalica ogni aspettativa.

La collezione Capri conferma un’alta

tecnologia avvolta da quell’aura di gran

classe che rende i gioielli Morellato vere

gioie da indossare con elegante disinvoltu-

ra. Orologi dal design di forte impatto,

frutto di una precisa ricerca dimensionale

e funzionale che conferisce ad ogni

modello un grande equilibrio estetico.

MMoorreellllaattoo ssppaa35010 Fratte di S. Giustina in Colle (PD)

via Commerciale, 29ph. 0499323777fax 0499323888

web www.morellato.com

Morellato: creatività contemporanea di una filosofia moderna e vincente

Page 62: n.1 settembre ottobre 2008

60

Silvan. Mezzo secolo

di arte e passione.Sperimentazioni edinnovazioni nel solco

dell’originalità

ARGENESI

Page 63: n.1 settembre ottobre 2008

61

Quasi mezzo secolo di arte, di passione e di

eleganza tutte italiane. Un felice viaggio

attraverso il lunare splendore degli argenti.

Tutto questo è Silvan, un successo

nazionale ed internazionale che non

conosce limiti; un atelier dalla straordina-

ria inventiva che si fa strada con un per-

sonale stile, scevro da compromessi e

dove si respira la seduzione del lusso e del-

l’unicità; dove si sperimentano tratti e

accostamenti inusuali e stravaganti, dove

prende vita l’essenziale fiera leggiadria che

fa di ogni oggetto un’eccellenza.

Un’instancabile avventura alla ricerca

del bello.

Esemplari di alta qualità che spaziano

dalla raffinatezza delle linee classiche (le

trasparenze dei cristalli, fronde avvin-

ghiate e arabesche incisioni donano ad

un cabaret d’argento la morbidezza di

un broccato in seta) agli accesi cromati-

smi delle nuovissime creazioni Argenesi

(un inconsueto connubio con ottone

rivestito a spessore di argento) e con

Argenesi Glass (il vetro lavorato a mano e

ricoperto da una lamina di argento 999).

Piccoli universi straripanti di vitalità,

interpretati con articolata astrazione

dalla non comune capacità artigiana-

le delle sue maestranze.

La Silvan srl è un’azienda che

offre modelli sempre nuovi e

che nel rispetto dell’am-

biente si avvale di tec-

niche e macchinari

all’avanguardia in

grado di azzerare

totalmente ogni

emissione inquinante.

Ogni suo prodotto è

certificato e gode di assi-

stenza post vendita.

Il cromatismo dell’argentodi Federica Longobardi

SSiillvvaann ssrrll35030 Caselle di Selvazzano (PD)

via Volta, 6ph. 049632122

fax 0498975438web www.silvan.it

Page 64: n.1 settembre ottobre 2008
Page 65: n.1 settembre ottobre 2008

All’ombra delle sue Dolomiti, in una rara

pausa estiva Luigi Costantini, un sessan-

tatreenne instancabile e gentile, riceve

con genuina ospitalità ancora circondato

dalle sudate carte. Poco da dire - che già

non si sappia - della sua carriera di gem-

mologo: a lungo in Sud Africa impegna-

to nel ramo minerario, ha ricoperto cari-

che direttive nel Gemological Institute of

America (dove si è formato, in California)

prima di divenire direttore per l’Italia dei

Corsi dell’International Gemological

Institute di Anversa.

La sua è una preziosa visione cosmopoli-

ta di un’Italia che appare lontana dai gran-

di centri di discussione gemmologica.

TTaannttii ccoorrssii iinn ttaannttii aannnnii,, sseemmpprree iinn ggiirroo

ddaallllee AAllppii aallllaa SSiicciilliiaa.. AA cchhee ppuunnttoo èè ll’’aall--

ffaabbeettiizzzzaazziioonnee ggeemmmmoollooggiiccaa iinn IIttaalliiaa??

“Direi più o meno sempre al punto di

partenza, come in un perverso giro dell’oca!

Tra le mie “grinfie gemmologiche”, in ven-

tisette anni di attività didattica, sono passa-

te migliaia di persone, innumerevoli sono

gli attestati di gratitudine per l’opera svolta

che ho ricevuto; tanto che mi ero quasi

convinto di aver apportato un certo contri-

buto al settore. Vedo ora il panorama radi-

calmente mutato. Trovo davvero incorag-

giante che tra le giovani generazioni siano

in molti ad avvertire forte l’inderogabilità di

dotarsi di un’elevata professionalità; perché

63

Mamma li turchi… gli indiani e i cinesi!Luigi Costantini: solo la professionalità ci salverà dalla concorrenza

di Paolo Minieri*photo Archivio Palladino sas

Se vogliamo restare depositarid’una tradizioneche vanta bentre millenni,

dobbiamo cercarel’eccellenza!

L’impareggiabilequalità del prodottonostro, anche se cicopiano il design.

Page 66: n.1 settembre ottobre 2008

64

Page 67: n.1 settembre ottobre 2008

65

è forte la coscienza che è questa l’arena dove

s’incroceranno le lance: con la concorrenza

in casa, quella del vicino di casa e quella

globalizzata, il mondo non è più quello a

cui erano adusi i loro padri che pure hanno

seguito i miei stessi corsi. La battaglia non

si vince più solo col prezzo, ci vuole profes-

sionalità. La fiducia va conquistata giorno

per giorno. Sono in molti, troppi, a non

rendersi ancora conto della portata della

sfida che li attende: i giovani devono appro-

fittare del tempo loro, imparando quanto

più e meglio possibile, puntando ad acqui-

sire l’eccellenza nell’arte di loro scelta. Finiti

sono i tempi in cui anche la mediocrità può

avere i suoi spazi. C’è da competere con chi

preme alle nostre frontiere da sud e da est;

da chi, a uno (Turchia), quattro (India),

sette (Cina) fusi orari più a est già riempie

le caselle di prodotti di media o bassa qua-

lità e a basso prezzo. Non solo. I gioielli

made in China, nulla hanno da invidiare ai

nostri. Se ancora vogliamo rimanere i

depositari d’una tradizione orafa ed artisti-

ca che vanta ben tre millenni, dobbiamo

cercare l’eccellenza! L’impareggiabile qualità

del prodotto nostro, anche se ci copiano il

design. I giovani hanno da affrontare tempi

più duri di quelli dei loro padri, dovranno

studiare più intensamente e con più sacrifi-

cio. Se fossi al primo quarto di luna cerche-

rei di capire come stanno veramente le cose

da chi è agli ultimi quarti di luna”.

IInn aalltteerrnnaattiivvaa aadd uunn ccuurrrriiccuulluumm ddii ssttuuddii

ccoommpplleettoo,, FFeeddeerraazziioonnee OOrraaffaa CCaammppaannaa

((FFOOCC)),, pprrooppoonnee ccoorrssii ssuullllee ppiiùù eelleemmeennttaarrii

tteeccnniicchhee ddiiaaggnnoossttiicchhee ddeeddiiccaattii aa cchhii hhaa

lliimmiittaattii bbuuddggeett ddii tteemmppoo eedd eeccoonnoommiiccii.. LLaa

rriicceerrccaa ddeellllaa qquuaalliittàà ddeellllaa ffoorrmmaazziioonnee èè

ccoommppaattiibbiillee ccoonn ll’’iinneevviittaabbiillee ttaagglliioo ssuucccciinn--

ttoo ddeellll’’iinnsseeggnnaammeennttoo??

“Ben vengano anche i corsi brevi di

familiarizzazione, benvenuti siano i ragazzi

con poche disponibilità di tasca e tempo,

purché siano insegnamenti pregni di con-

tenuti e ben condotti. E’ necessario che le

tecniche diagnostiche siano apprese con

dovizia di strumentazione e materiale

didattico, significhino l’acquisizione di

competenze traslabili in attività produttive

immediate o a breve futuro. I corsisti devo-

no essere motivati e consapevoli delle risor-

se messe loro a disposizione dalla FOC. I

programmi di studio devono poter trovare

collocazione in più ampi studi per un più

organico percorso formativo. Soprattutto

concreto quanto a sbocchi lavorativi.

CCoonn llaa ccrriissii ggeenneerraalliizzzzaattaa pprroolliiffeerraannoo ii pprroo--

ddoottttii,, aauummeennttaannoo ii ttrraattttaammeennttii ee llee mmaannii--

ppoollaazziioonnii;; aallllaa ttoottaallee aasssseennzzaa ddii nnoorrmmaattiivvaa

ssii rriissppoonnddee ccoonn uunn eecccceessssoo ddii rreeggoollee ee oorraa ssii

ttoorrnnaa aa ppaarrllaarree ddii ddiisseeggnnii ddii lleeggggee ddeell

PPaarrllaammeennttoo aa ttuutteellaa ddeell ccoonnssuummaattoorree ddii

ggiiooiieelllleerriiaa.. CC’’èè cchhii ttrreemmaa.. CCoossaa ssuucccceeddeerràà??

“Non è che vi sia una totale assenza

normativa, in Italia. Dal febbraio 1991

sono in vigore la normativa UNI 9758

“Terminologia, classificazione, caratteri-

stiche e metodi di prova del diamante”, la

normativa UNI 10245 “Materiali

Luigi Costantini, direttore per l’Italia dei Corsidell’International Gemological Institute di Anversa.

Page 68: n.1 settembre ottobre 2008

Gemmologici Nomenclatura” ed UNI

10173 “Classificazione del Taglio”, rego-

lanti le rispettive materie.

E questo è già un buon punto di par-

tenza che penso sarà opportunamente

recepito nelle future iniziative giuridiche.

Ciò che fa difetto, tuttavia, è una legisla-

zione specificatamente volta alla tutela del

consumatore. A fronte d’una nutrita platea

di operatori del settore che già da anni for-

nisce certezze - con garanzia o certificato -

circa la natura e l’origine (naturale o sinte-

tica) della gemma sciolta od incastonata in

un articolo di gioielleria, purtroppo ci sono

tanti altri che sacrificano etica professionale

e onestà al facile guadagno, comprometten-

do l’immagine stessa d’un’intera categoria.

Il legislatore ha il suo da fare, ma non si pre-

cipiti per foia giurisprudenziale in una pro-

liferazione d’adempimenti burocratici che

stravolgerebbero il mercato ingabbiandolo.

Tra le proposte di legge, ben equilibrata mi

sembrava quella dell’On. Mazzocchi ove

s’invocava il dovere del venditore - se richie-

sto dal compratore - di rilasciare garanzia o

certificato della pietra montata o smontata,

sotto propria piena responsabilità a tutti gli

effetti legali”.

LL’’iimmpprreessssiioonnee èè cchhee aanncchhee aa lliivveelllloo iinntteerrnnaa--

zziioonnaallee,, ttrraa ggllii oorrggaanniissmmii cchhee ss’’iinntteerreessssaannoo

ddii cceerrttiiffiiccaazziioonnee ggeemmmmoollooggiiccaa nnoonn mmaanncchhii--

nnoo sscchheerrmmaagglliiee tteeccnniicciissttiicchhee ssuullllee pprroocceedduurree,,

ssuullllee vvaalluuttaazziioonnii,, ssuullllaa nnoommeennccllaattuurraa……

“In proposito, se si prende a modello il

diamante e le sue caratteristiche esterne, è

sufficiente pensare all’annosa diversità con-

cettuale tra la normativa UNI (che ha rece-

pito le consuetudini in uso nell’Europa con-

tinentale), quella nordamericana GIA e

quella scandinava. Oppure le disposizioni

emanate da organismi quali il CIBJO e l’

ICA. Tali diversità potrebbero sottendere ad

interessi particolaristici o di difesa di tradizio-

ni che hanno riflessi sul versante finanziario.

NNoonn ppootteennddoo eerrggeerree iinnddiiggnnaattee bbaarrrriieerree

aallllaa ccoonnttiinnuuaa aappppaarriizziioonnee ddii ddiiaammaannttii

ssiinntteettiiccii,, rriieemmppiimmeennttoo ddii rruubbiinnii ccoonn

ssoossttaannzzee vveettrroossee,, rriivveessttiimmeennttoo ddii zzaaffffiirrii

ppeerr tteerrmmooddiiffffuussiioonnee,, iinn qquueessttoo mmoommeennttoo,,

iill ppiiccccoolloo ooppeerraattoorree ccoommee ssii ppuuòò ddiiffeennddeerree??

“Naturalmente con la conoscenza dei

prodotti e delle problematiche. In pratica

con un’alta professionalità, ovvero una

spiccata conoscenza della materia e ade-

guate attrezzature diagnostiche. Il piccolo

operatore che deve far fronte a certe neces-

sità, deve anche saper richiedere al proprio

fornitore garanzia scritta circa l’origine del

materiale di cui trattasi, oltre che dichiara-

zione di presenza o meno di trattamento

diversi da quelli normalmente consentiti

(termotrattamento dei rubini e zaffiri, olia-

tura degli smeraldi. Bisogna attrezzarsi per

poter personalmente verificare, convalida-

re, discernere. È in gioco la propria tasca

come la propria reputazione. È soprattutto

il dettagliante o l’orafo che si trovano espo-

sti presi su due fronti: quello del passaggio

dall’ingrosso al dettaglio, senza grossi pro-

blemi se il fornitore è noto e credibile;

piuttosto si è alla mercè dell’imprevisto e

dell’imprevedibile allorché si accettino

oggetti da montare, rifare, riparare o altro.

Può succedere di tutto: il bellissimo rubi-

no della nonna ritenuto patrimonio di

famiglia potrebbe essere un sintetico

Verneuil, così come l’affarone fatto a

Bangkok, null’altro che un rubino trattato

con vetro al piombo o sintetico riempito

con fondente; e come la moissanite sinte-

tica che diamante non è. Non vedo altre

vie che la fortuna, se non il know-how”.

OOllttrree ll’’aassppeettttoo sscciieennttiiffiiccoo,, qquuaallii ssoonnoo llee

ccaarraatttteerriissttiicchhee ddeell rraappppoorrttoo ttrraa llee ggeemmmmee ee

cchhii llaa ssttuuddiiaa oosssseerrvvaannddoonnee llee iinncclluussiioonnii??

“Lo studio delle gemme svela un caleido-

scopio di emozioni suscitate dal magico,

fantasmagorico universo che di colori e

disegni che schiudono; è un rapporto inti-

mo e confidenziale quello che si instaura

tra la pietra e chi l’analizza. La risposta giu-

sta mi porta a citare me stesso nella conclu-

sione del mio libro sull’opale slovacco nel

quale esprimo un’osservazione estensibile a

tutte le gemme, nessuna esclusa: “L’opale è

la quintessenziale visibile manifestazione

della bellezza e della potenza della luce, e la

luce è la quintessenziale visibile manifesta-

zione della bellezza del Creato e della

potenza del suo Creatore (o di Madre

Natura, se la si preferisce)”. Una riflessione

che dopotutto è valida anche per un mine-

rale e per tutto quel che rimanda alla natu-

ra: fiore o erba, firmamento.

* Consigliere Federazione Orafi Campani

66

Page 69: n.1 settembre ottobre 2008

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Page 70: n.1 settembre ottobre 2008

68

Diamanti in pillolea cura di Paolo Minieri* e Alberto Scarani**

RRiivvoolluuzziioonnee ddeell mmaarrkkeettiinngg DDee BBeeeerrss

L'attenzione posta da DTC (Diamond

Trading Co.) verso i mercati al dettaglio

aveva già recentemente generato una

disputa negli Stati Uniti con conseguente

veto dell'anti-trust. Ora non senza una

certa sorpresa da parte degli addetti ai

lavori, De Beers ha annunciato l'apertura

dei primi laboratori d'analisi dei diaman-

ti. Questi si trovano ad Anversa e nel

Regno Unito, a Maidenhead. L'iniziativa

rientra tra le azioni programmate a soste-

gno del marchio della De Beers, recente-

mente rilanciato, “Forevermark”. Francois

Deloge, CEO del marchio ha precisato

che i diamanti utilizzati avranno a corredo

un certificato che ne preciserà le caratteri-

stiche per rispondere a precise esigenze

rilevate da consumatori, da gioiellieri e da

diamantari. Prende, dunque, corpo un’of-

fensiva della DTC che mira a rafforzare il

marketing diretto con l'apertura di punti

vendita in Asia.

HHRRDD mmooddiiffiiccaa iill ccrriitteerriioo ddeell ttaagglliioo ddeeii

ddiiaammaannttii

Il prestigioso istituto HRD ha annunciato

il 17 luglio scorso che dal 1° gennaio 2009

le certificazioni dei diamanti cambieranno

per quanto riguarda la valutazione del

taglio con l’introduzione del giudizio

“excellent” che si situa al vertice della scala

prima di “very good”. L’adattamento - i

dirigenti di Anversa hanno fatto notare -

risponde a esigenze di mercato sulla scia di

simili riformulazioni delle valuta-

zioni operate da altri istitu-

ti - non implica un

ridimensionamento

delle caratteristi-

che qualitative

del grado “very

good”.

RRiipprreennddee llaa pprroodduuzziioonnee ddii ddiiaammaannttii iinn

IInnddiiaa

Rio Tinto, gigante della produzione di

diamanti che detiene il 16% del mercato

estrattivo mondiale, ha annunciato l'ini-

zio di una regolare attività mineraria nello

stato del Madhia Pradesh, precisamente

nella regione di Bundelkhand.

Le prime prospezioni del 2002 avevano

rivelato possibilità promettenti. Adesso si

pensa di poter ricavare materiale di una

certa consistenza tanto che sono già stati

investiti 25 milioni di dollari.

DDiiaammaannttii:: ll’’eevvoolluuzziioonnee ccrreeaattrriiccee

È del diamante lo straordinario merito di

aver favorito le condizioni per lo sviluppo della vita

sul pianeta. Almeno, stando allo studio confortato da evi-

denze sperimentali e recentemente pubblicato dalla rivista tede-

sca ACS' Crystal Growth and Design; miliardi d’anni fa, infatti, il

diamante potrebbe aver agito da “catalizzatore” dell'idrogeno gene-

rando strati d'acqua e, quindi, molecole organiche sempre più com-

plesse fino agli aminoacidi, decisivi per lo sviluppo della vita sulla

terra. Se la ricostruzione si avvicinasse al reale andamento del per-

corso evolutivo che parte dal “brodo primordiale”, ci potrem-

mo definire vivi grazie ai diamanti.

* Consigliere Federazione Orafi Campani ** Gemmologo IGI di Anversa

Page 71: n.1 settembre ottobre 2008

In un contesto mondiale che si presenta

contraddistinto dall’instabilità econo-

mica, dalla volatilità delle borse e dalla

ruggente impennata dei prezzi delle

materie prime energetiche ed agricole, il

mercato dei diamanti non è certamente

un’oasi felice. La fibrillazione degli

scambi risente della situazione econo-

mica generale e produce nello specifico

due fatti nuovi: un radicale cambiamen-

to della domanda su scala planetaria con

India e Cina, nuovi grandi consumato-

ri, e un trend al rialzo della merce di

qualità superiore, segnatamente nelle

misure superiori al carato.

Punto primo. La crescita del PIL, per

un decennio sovente a due cifre, ha san-

cito nelle economie di India e Cina la

nascita e il consolidamento di classi

medie dinamiche e prospere. In Cina,

poi, l’incremento della domanda di dia-

manti è stato sapientemente sostenuto

da campagne della DTC-Diamonds

Trade Company tese a legare la gemma

all’evento del fidanzamento. Ciò ha reso

culturalmente desiderabile, in breve

tempo, un prodotto che nella tradizione

cinese veniva largamente dietro la giada.

La domanda delle piazza asiatiche sem-

bra però radicarsi, nell’insieme, nelle

misure comprese sotto i 30 punti.

Da segnalare un crescente consumo di

pietre oltre i 3 carati di colore e purezza

bassi nella penisola araba e nel Medio

Oriente.

Ed eccoci al secondo spunto di riflessio-

ne. Per quanto paradossal e possa sembra-

re è proprio l’eccellenza della produzione

a subire i maggiori rincari in un momen-

to che apparirebbe poco propizio a sfre-

nate esibizioni di capienti portafogli.

Cosa accade allora?

Accade che la debolezza cronica del dol-

laro, la rarefazione delle performance di

borsa creino un clima di propensione al

mantenimento degli stock della merce

grande con colori e purezze ottime;

un’opzione diffusa che alimenta la spinta

al rialzo delle qualità sempre più difficil-

mente rimpiazzabili. Inevitabilmente la

corsa all’incremento rallenta, soprattutto

in Europa e negli Stati Uniti, col decade-

re delle qualità e del colore. Attenzione,

dunque, a non cadere nella trappola di

quanti propagandano listini indistinta-

mente in ascesa.

Gli osservatori più attenti hanno

segnalato una novità. Per la prima volta

la DTC, il tradizionale motore dell’eco-

nomia diamantifera, ha promulgato dati

precisi sugli aumenti degli ultimi mesi.

L’intento è di dare sicurezza e tranquillità

agli operatori: i prezzi aumenteranno

ancora, non agitarsi.

È probabile che lo stesso clima configu-

ri le valutazione delle altre gemme. Chi

possiede stock di alta qualità di zaffiri,

rubini o smeraldi è oggi poco propenso a

liberarsene in un clima di incertezza valu-

taria e in presenza di crisi regionali (leggi

Birmania) nelle aree di reperimento dei

grezzi. L’embargo ai rubini del Myanmar

negli Stati Uniti avrà certamente effetti

deprimenti sulla produzione.

* Operatore del settore

La domanda asiatica spinge i prezzi al rialzo

gemmologia 3

di Sergio Sorrentino*

69

Page 72: n.1 settembre ottobre 2008

Quando si parla di pietre preziose spesso

si prendono come riferimento parole e

modi di fare radicati nelle procedure

commerciali, e che quindi sono di facile

interpretazione per tutti coloro che ope-

rano sul mercato, sia esso ristretto ad

una data zona geografica, sia ad una area

più ampia.

Di fatto queste procedure, quando

sono accettate dagli operatori del settore,

diventano delle “Regole” che, seppure

non sia la loro applicazione sanzionata

dalle leggi dello stato, diventano comun-

que una “Norma” che, in alcuni casi, se è

rilevante, può essere addirittura presa

come riferimento dalla pubblica ammi-

nistrazione, richiamandola nei docu-

menti legislativi.

L’UNI – Ente Nazionale di Unificazione

svolge il ruolo di elaboratore e divulgatore

di queste norme in tutti i settori industria-

li, commerciali e del terziario.

Con il suo intervento nel campo delle

pietre preziose, attraverso una commis-

sione formata da una serie di soggetti che

operano nel settore a vari livelli, ha elabo-

rato una normativa sia per quanto riguar-

da la terminologia in generale (che vedre-

mo in un altro articolo), sia per quanto

riguarda la classificazione del diamante, e

più specificamente la norma UNI 9758

del Luglio 2003.

La normativa ne stabilisce la terminolo-

gia relativa al diamante tagliato, la classi-

ficazione, le caratteristiche qualitative ed

ovviamente i metodi di prova con la stru-

mentazione da adottare ai fini dell’analisi

qualitativa, in modo che la classificazione

effettuata da più soggetti diversi, anche

distanti, possa e debba essere univoca;

oltre a stabilire i termini per la redazione

dei documenti di analisi qualitativa

Analizzando i vari punti, vediamo anzi-

tutto che viene distinto il termine

“Diamante”, relativo unicamente al

minerale di origine naturale, da quello di

“Diamante Sintetico” e da “Diamante

Trattato”, dove interviene la mano del-

l’uomo, oltre al termine di “Diamante

Colore Fantasia”, relativo solo ai diaman-

70

La classificazione del diamante secondo la normantiva UNI

gemmologia

di Maurizio Mandile*photo Archivio Consulgemma

La legge stabilisce laterminologia relativaal diamante tagliato,la sua classificazione,le caratteristiche ed imetodi di prova

Page 73: n.1 settembre ottobre 2008

71

ti colorati di origine naturale e non quin-

di a quelli con il colore ottenuto per trat-

tamento in laboratorio.

Si passa quindi all’indicazione delle

unità di misura (con le eventuali corre-

zioni da adottare) per il peso (carati

metrici) e per le misure (millimetri) oltre

all’indicazione del tipo di bilancia e di

calibro da adottare.

Per il colore viene stabilita la scala da

usare per la classificazione, e cioè quella

formata dalle lettere dell’alfabeto dalla

“D” alla “Z”, oltre al tipo di luce sotto

il quale fare il confronto ed il tipo di

pietre di paragone da usare: devono

essere in diamanti con certificazione

“Master” effettuata presso l’ “H.R.D” di

Anversa o presso il “G.I.A.” di New

York. Sempre per il colore vengono

anche fissati i termini per la classifica-

zione dei diamanti Colore Fantasia:

quali sono da far rientrare in questa

categoria, l’indicazione dell’intensità

della tinta ed ovviamente il paragone da

adottare, che in questo caso sono le

tavole dei colori Munsell.

Vengono fissati inoltre: per il taglio i

parametri in percentuale rispetto al diame-

tro della cintura; per la fluorescenza il

metodo di misurazione ed il grado di

intensità; e per la “purezza” cioè per l’ana-

lisi delle caratteristiche interne ed esterne, il

tipo di lente da usare (a 10X aplanatica ed

acromatica) la scala (da “IF” a “Pique”), il

peso minimo dei diamanti che posso esse-

re certificati (dai 0,30 ct in poi) ed inoltre

una rappresentazione grafica di varie casi-

stiche per la classificazione.

*perito gemmologo

Page 74: n.1 settembre ottobre 2008

“Il nostro obiettivo è quello di diffondere

e divulgare la conoscenza delle gemme”

A parlare è Giovanni Bossi, presidente

della “Fondazione Willy Andergassen”,

geologo e gemmologo, consulente della

comunità europea per lo sviluppo di pro-

getti per le pietre preziose nei paesi del

terzo mondo, ma soprattutto amico di

Willy. È grazie al suo impegno che alla

morte di Andergassen è nata la

Fondazione.

“Quando Willy morì, lasciò un patri-

monio di conoscenza gemmologica sotto

forma di oltre 7000 fotografie fatte al

microscopio con tecniche particolari,

oltre ai suoi studi effettuati negli anni nel

campo della spettrofotometria sulle

gemme. Tutto questo sarebbe andato per-

72

La creatività della natura La Fondazione Willy Andergassen custode del patrimonio del grande studioso

gemmologia

di Maurizio Mandile*photo Archivio Fondazione Willy Andergassen

WILLY ANDERGASSEN

Originario dell’Alto Adige, classe 1922, Andergassenintraprende la carriera di pilota di aereo raggiungendoil massimo livello professionale, cioè comandante di747 Jumbo in Alitalia. Dopo il pensionamento, negli anni settanta, decide didedicarsi prevalentemente alla gemmologia. Allestiscenella sua casa di Casalpalocco, vicino Roma, un labo-ratorio gemmologico conattrezzature di alto livello esi dedica allo studio dellepietre preziose, approfon-dendo soprattutto il loromondo “interiore” attra-verso la fotografia al micro-scopio, utilizzando tecni-che varie quali la polariz-zazione ed il contrastointerferenziale in modo creativo. In breve tempo divie-ne un punto di riferimento per gran parte dei gemmo-logi italiani.Sempre disponibile ad aiutare e risolvere i problemi,sempre pronto ad impegnarsi per gli altri, per il suocarattere schivo e riservato ben poche volte accetta dicomparire in pubblico per divulgare i risultati dei suoistudi. Ha però il culto dell’amicizia, ed il frequentarloè per chiunque fonte di arricchimento morale e cultu-rale. Possiede infatti una grande capacità di mettere aproprio agio le persone e di trasmettere con sobrietà leproprie sensazioni e conoscenze. Prove di queste sue doti sono la semplicità di linguag-gio e la chiarezza usata nelle pubblicazioni che sonorimaste a testimonianza dei suoi studi dopo la suamorte avvenuta nel 2001, all’età di settantanove anni.

Page 75: n.1 settembre ottobre 2008

73

Topazio, ingrandimento al microscopio

duto se un gruppo di amici che lo aveva-

no conosciuto al di là del semplice rap-

porto professionale, non avessero costi-

tuito la Fondazione che è diventata il con-

tenitore di quelle conoscenze”

Come perseguite il vostro obiettivo?

“Attraverso pubblicazioni, ricerche,

convegni e mostre, indirizzate non solo

agli operatori del settore, ma anche e

soprattutto al consumatore finale”

Perché concentrate i vostri sforzi su due

segmenti del mercato differenti?

“Perché purtroppo esiste ancora un

divario tra gli aspetti culturali e teorico

scientifici, legati alla conoscenza delle

gemme, e quelli pratici che contraddistin-

guono le attività commerciali. La cono-

scenza e l’analisi delle realtà che caratteriz-

Page 76: n.1 settembre ottobre 2008

74

zano i vari segmenti del mercato diventa

quindi fondamentale per individuare e

fornire gli strumenti più opportuni per

affrontare il mercato del terzo millennio”

Cosa ha realizzato la Fondazione?

Ad oggi abbiamo trasformato in quadri

su tela foto fatte da Willy al microscopio

che ci mostrano artisticamente il mondo

contenuto nelle pietre preziose. Queste

realizzazioni, vere e proprie opere d’arte,

sono state esposte a Roma, Bari ed Imola

riscuotendo un enorme interesse.

Abbiamo inoltre organizzato incontri con

i bambini delle scuole materne ed ele-

mentari parlando loro di gemme. I risul-

tati sono stati superiori alle aspettative

perchè, oltre all’entusiasmo dei bambini,

hanno riscosso un notevole successo da

Diamante, ingrandimento al microscopio

Page 77: n.1 settembre ottobre 2008

fascicoli con le foto delle inclusioni delle

gemme che si era interrotta con la morte

di Willy”

Chi sono i soci della Fondazione?

“Sono principalmente persone che ope-

rano nel settore dei preziosi, ma in vari

comparti e con diverse competenze, espe-

rienze, specializzazioni e provenienze geo-

grafiche”.

75

parte delle mamme che, incuriosite dalle

pressanti domande dei figli, sono corse

presso i loro gioiellieri di fiducia per

approfondire l’argomento gemme.

Stiamo per realizzare una libro da banco

per i dettaglianti, rivolto al consumatore

finale, che parla in maniera semplice ma

esaustiva delle principali gemme. A breve

riprenderemo anche la pubblicazione dei

Folgorite, ingrandimento al microscopio

*perito gemmologo

Page 78: n.1 settembre ottobre 2008

76

Page 79: n.1 settembre ottobre 2008

Promuovere una nuova cultura del gio-

iello prezioso come strategia per affron-

tare la crisi economica e controbilancia-

re la forte comunicazione messa in atto

dal settore del gioiello “accessibile”.

Questa in sintesi la posizione degli ope-

ratori che è emersa forte e chiara tra i

partecipanti a Choice l’ultima rassegna

orafa di Vicenza. Soprattutto in relazio-

ne alla grande attenzione dedicata in

fiera, nel nuovo padiglione GLAMRO-

OM, al gioiello moda a prezzo contenu-

to, in pratica al gioiello in acciaio che in

questi ultimi anni ha rivoluzionato del

tutto il comparto. Se è vero che questo

tipo di creazioni svincolano i l prodotto

dalle logiche del gioiello classico come

investimento e - punta alle contamina-

zioni tra materiali preziosi e non offrono

nuove motivazioni d’acquisto (tendenza,

fashion, prezzo accessibile) potenziate da

efficaci strategie di marketing - è vero

pure che tutto ciò non giova per nulla al

mercato. Di qui la necessità degli addet-

ti ai lavori di dare nuovo slancio ai con-

cetti di preziosità, artigianalità e cultura

di prodotto proprie del gioiello prezioso

made in Italy. Un urgenza manifestata

dalla giovane gioielliera trapanese Sabrina

Gianformaggio ([email protected]) che -

con una lettera aperta ai dettaglianti e ai

produttori - ha lanciato un grido d’allar-

me sulla necessità di promuovere una

“cultura dell’oro e del gioiello” mediante

un piano di comunicazione comune; una

ricerca storica e la tradizione artigianale

sottesi al prodotto. La lettera, difatti,

auspica un’azione da parte di tutti i

membri della filiera per portare il proble-

ma all’attenzione del World Gold

Council e propone un “kit pubblicitario

del gioielliere”: l’adozione di un marchio

collettivo italiano veicolato da una

comune pubblicità istituzionale, da tec-

niche espositive e di fidelizzazione del

cliente rivoluzionarie.

Una proposta importante, da tenere da

conto già che uguale argomento è stato

Il gioiello, questo sconosciutoUn kit pubblicitario per il gioielliere e un marchio collettivo per risollevare il compartodi Alessia Cervio

77

Page 80: n.1 settembre ottobre 2008

affrontato nei seminari organizzati da

Federdettaglianti durante i quali si è sot-

tolineata l’importanza della promozione

della cultura di prodotto come strumento

di dialogo con il consumatore e come

strategia per ottimizzare le dinamiche del

punto vendita.

In un mercato globale sempre più

competitivo e complesso, hanno rilevato

gli operatori di settore, la territorialità

dell’impresa e la ricerca storica e cultura-

le rappresentano un valore aggiunto fon-

damentale che dev’essere comunicato, se

si mira a raggiungere una identità distin-

tiva vincente in termini commerciali.

Tuttavia, finora le azioni intraprese non

sono andate in questa direzione perchè si

è preferito seguire e copiare tendenze e

luoghi comuni spesso imposti dalla pub-

blicità, piuttosto che innovare costruen-

do reali opportunità per il futuro.

In questo momento è fondamentale

saper leggere il mercato, ha messo in evi-

denza Sabrina Gianformaggio per la quale

diventa fondamentale puntare su una

forte caratterizzazione del prodotto, cono-

scerlo per dare un’informazione approfon-

dita che vada oltre il marchio. Se il marke-

ting vende omologazione spacciandola

per differenza, questa filosofia mal si adat-

ta al settore che dovrebbe vendere un pro-

dotto unico, prezioso e lontano dai pro-

cessi di massificazione. Gli effetti di un

branding eccessivo portano un livella-

mento verso il basso dei valori progettua-

li, tecnico esecutivi e del gusto, “serializ-

zando” il gioiello. Urge pertanto una rapi-

da iniziativa degli operatori per riportare

al centro di tutto il gioiello come “mito”.

L’obiettivo è puntare su un prodotto pre-

zioso per i materiali impiegati ma anche

per la sua natura estetico-poetica e per

una ricerca formale, storica, progettuale

che ne esalti l’unicità e quella di chi lo

indossa. Valori importanti da trasmettere

al consumatore, soprattutto ora che si

delinea una tipologia di clientela selettiva,

orientata ad acquisti minori per quantità

ma più importanti per qualità.

78

Page 81: n.1 settembre ottobre 2008

Nonostante qualche timido segnale di

ripresa, il periodo resta difficile anche

per il settore orafo. Il primo semestre

2008 si è chiuso negativamente per il

mercato con una flessione generale del

24% e il calo della domanda ha avuto

pesanti ripercussioni, portando a una

diminuzione del’export del 15% in

valore e del 30% in volume (dati

Federorafi). Un dato confermato anche

da alcuni addetti ai lavori, interrogati

sulla questione durante Choice che

riconferma i dati di un trend generale

non positivo. Oltre a lamentare un calo

di contatti “utili”, i produttori eviden-

ziano pure una flessione del mercato

fronteggiata più agevolmente dalle

aziende che hanno investito sul brand e

su una forte identificazione del prodot-

to. La rigidità del mercato inoltre scorag-

gerebbe la spinta al “rischio novità” sia

in fase di progettazione del prezioso che

in fase d’acquisto da parte dei dettaglian-

ti. Per quanto riguarda il consumatore

finale, l’aumento generalizzato dei prez-

zi ha generato una contrazione nel pote-

re d’acquisto e un conseguente conteni-

mento delle spese superflue.

Si delineano così due trend: da un

lato una clientela esigente e selettiva che

privilegia la qualità alla quantità e vede il

gioiello anche come investimento; dal-

l’altro, la nascita di collezioni “moda”

economicamente più accessibili, che

coinvolgono maggiormente nuovi cana-

li di distribuzione su cui puntare come

departement stores internazionali, con-

cept stores, beuty shops, spa, resorts,

duty free, art galleries.

Alla necessità di ridare fiducia al siste-

ma, si risponde con l’attuazione di stra-

tegie a 360°, in grado di affrontare le

sfide di un mercato sempre più compe-

titivo in cui si sono inseriti paesi come

l’India, la Cina e la Turchia enormi baci-

ni di consumo potenziale così come

hanno confermano brand presenti alla

fiera, ma anche di concorrenza. Mentre

a Choice è stato annunciato l’avvio di

un’importante collaborazione con il sul-

Il settore orafo scommette sul futurodi Alessia Cervio

79

Page 82: n.1 settembre ottobre 2008

tanato dell’Oman, paese di rilievo sul

mercato internazionale per la sua econo-

mia in fermento e per la posizione stra-

tegica per i mercati del Golfo,

Federorafi, ha intrapreso iniziative di

varia natura. Tra quelle di tipo finanzia-

rio, ad esempio, “Abbasso i Dazi” in

USA: il progetto mira, in ultima istanza,

a far sì che il dazio sui gioielli importati

venga calcolato sulla sola manifattura,

escludendo il valore della materia prima

preziosa (che nel comparto dei preziosi

incide anche oltre il 90% del valore

complessivo del prodotto). Tra gli altri

obiettivi in agenda, l’incremento delle

azioni di tutela e promozione del gioiello

“made in Italy” e la lotta al crescente

fenomeno della contraffazione.

Federdettaglianti ha evidenziato l’utili-

tà di agire a livello singolo e collettivo su

costi e ricavi, sollecitando investimenti di

innovazione e ristrutturazione del punto

vendita. Tutto ciò nell’intento di soste-

nere le vendite e rafforzare la cultura del-

l’oro e del prezioso così tanto radicata nel

nostro paese da permetterci di conserva-

re una posizione d’eccellenza nel mondo.

Non bisogna sottovalutare inoltre il

prezzo in salita dell’oro (da 271 dollari

l’oncia nel 2002 ai 1000 dollari del 1°

quadrimestre del 2008) offre nuove

opportunità di rilancio del gioiello in

oro come bene “rifugio”, con un valore

che si preserva nel tempo.

Comunicazione di prodotto e innova-

zione produttiva sono quindi condizioni

essenziali per la solidità del settore e la

sua capacità di reagire ai trend negativi,

unitamente a un’ottica che ponga al cen-

tro di ogni processo decisionale il merca-

to, l’attenzione al quadro competitivo e

la soddisfazione del cliente.

80

Page 83: n.1 settembre ottobre 2008

81

L’autunno si preannuncia carico di

appuntamenti per il settore orafo ed

argentiero, da Nord a Sud: più d’una,

infatti, le opportunità per gli operatori

di portare in giro il proprio marchio e i

propri prodotti. Nuove e scintillanti

occasioni di incontro nel periodo che

precede il Natale, uno dei momenti del-

l’anno più floridi per il settore. Prima in

ordine di tempo, il Tarì in mostra: la

“Rassegna del gioiello contemporaneo”

apre le porte ai propri ospiti da venerdì

10 a lunedì 13 ottobre. Circa 400 azien-

de del Tarì e 120 espositori presentano le

nuove collezioni in vista del Natale.

Segue l’iniziativa “Valenza Gioielli”,

che ha luogo dal 18 al 21 ottobre: a fare

Valenza punta sul nuovo centro fieristicodi Chiara Di Martino

da cornice all’evento, il nuovo Centro

espositivo Expo Piemonte di Valenza

(Alessandria). Un leggero slittamento

temporale - di appena due settimane -

rispetto alla collocazione classica della

manifestazione, dovuto alla scelta di

attendere il termine della realizzazione

del nuovo spazio. Valenza Gioielli è

organizzata dalla Associazione Orafa

Valenzana (in sigla, AOV), nata nell’im-

mediato dopoguerra, che conta oltre

700 aziende tra i propri iscritti.

Ultima, ma soltanto per ordine di

tempo, la terza edizione di “Incontri

d’autunno”, in programma al centro

affari di Arezzo il 28, 29, 30 ottobre: più

di 200 aziende del settore, oltre ad una

nutrita schiera di buyers internazionali,

con una particolare attenzione ai merca-

ti emergenti. È dal 2006, infatti, che gli

espositori di OroArezzo hanno a dispo-

sizione questa ulteriore occasione, che si

aggiunge alla Fiera che tradizionalmente

si svolge in primavera: il prossimo anno

si festeggerà il 30esimo anniversario

della manifestazione. L’evento di fine

ottobre è organizzato dal Centro

Promozioni e Servizi di Arezzo d’intesa

con le categorie economiche interessate e

grazie al contributo della Camera di

Commercio di Arezzo, di Banca Etruria,

dell’agenzia Toscana Promozione e

dell’ICE, l’Istituto nazionale per il com-

mercio estero.

Page 84: n.1 settembre ottobre 2008

82

Con una madrina d’eccezione come Sofia

Loren che ad aprile dello scorso anno ha

celebrato l’inaugurazione del nuovo

Centro Orafo di Marcianise, Oromare si

presenta sulla scena nazionale ed interna-

zionale come un progetto ambizioso ed

una grande sfida imprenditoriale.

Il coraggio di “restare uniti, per diventa-

re grandi”, come molto spesso afferma il

Presidente del Centro - Gino Di Luca -

ha dato vita alla realizzazione di un pro-

getto che ad oggi si presenta unico nel suo

genere. Una superficie di 150 mila mq,

75 milioni di euro di investimento, 1.500

addetti alla produzione delle aziende

interne che da Torre del Greco e da

Napoli si sono trasferite nel nuovo com-

plesso produttivo.

Attualmente le aziende consorziate

sono oltre 200, ed hanno accolto la sfida

di affrontare in maniera diversa i mercati

emergenti e la globalizzazione che coin-

volge tutti i settori produttivi, specie quel-

lo del voluttuario: mantenere l’unicità del

gioiello artigianale con le economie di

Oromareun’azienda, 200 scelte, mille possibilità

Gino di Luca, presidente del consorzio Oromare

Un centroproduttivo digioielli formatoda piccoleimprese delsettore oraforiunite in ununico luogorivolto aglioperatori disettore

CCoonnssoorrzziioo OOrroommaarree81025 Marcianise (CE)Strada provinciale 22, km 1,750ph. 08231641110 fax 08231641900web www.oromare.com

Page 85: n.1 settembre ottobre 2008

scala di una grande azienda. Questo è

l’obiettivo di Oromare e la sfida che

hanno accettato le piccole-medie imprese

artigiane che operano nel settore della

lavorazione e della distribuzione di gioiel-

li con coralli, perle, camei e pietre prezio-

se. Tutti gioielli fatti a mano, secondo la

tradizione campana che affonda le radici

nell’età borbonica di Federico II, molto

apprezzati soprattutto all’estero: Stati

Uniti, Giappone, Inghilterra, ma anche

nuovi mercati come India, Russia, Cina.

La sfida del Consorzio nasce infatti dalla

volontà di tutelare l’unicità dell’artigianato

ed esportare il “made in Campania” per

competere con i grandi brand internazio-

nali. Il Centro infatti, così come è stato

strutturato e realizzato consente la ridu-

zione delle distanze tra un produttore e

l’altro, favorendo la celerità delle informa-

zioni e l’ultimazione di tutti i processi

produttivi. Si accorcia così la catena di

distribuzione che dalla produzione passa

all’utente finale, con evidenti vantaggi per

il prezzo e la riconoscibilità della firma.

Attualmente la partecipazione di col-

lettive aziendali presso le principali mani-

festazioni fieristiche internazionali, stan-

no portando il nome OROMARE in

tutto il mondo. Saloni del gioiello inter-

nazionali come JCK Las Vegas, J.A. di

New York, Basel World, Vicenza

International, I.J. Macau, I.J. Tokyo, I.J.

Hong Kong, stanno favorendo la divul-

gazione a livello globale del pregio e delle

manifatture di creazioni orafe realizzate

dalle associate di Oromare, favorendo un

crescente ampliamento del bacino di

clienti su scala internazionale.

Il centro Oromare di Marcianise

83

Page 86: n.1 settembre ottobre 2008

84

Nei primi tre mesi dell’anno, secondo ela-

borazioni del Centro Studi Confindustria

su dati Istat, la flessione della produzione

nazionale orafa rispetto all’analogo perio-

do del 2007 è stata del 33,4%. Una vora-

gine provocata anche dalla flessione delle

esportazioni. Nel 2007, a fronte dell’anno

precedente, il valore complessivo dell’ex-

port ha fatto riscontrare per la verità un

lieve incremento (4,1%). Si tratta tuttavia

di un aumento dovuto all’apprezzamento

della materia prima, mentre le quantità

esportate si sono ridotte del 6,2%. Il

trend di fine anno, inoltre, si è aggravato,

con l’ultimo trimestre che ha segnato un

crollo dello stesso valore esportato pari al

17,7%.

Come si esce da questa impasse? Vi

sono cause macroeconomiche. La stagna-

zione e il contenimento dei consumi

determinano un drastico calo della spesa

per preziosi delle fasce medie, avvertito

più pesantemente nel Mezzogiorno. E’

peraltro possibile mettere in atto provve-

dimenti che contengano la crisi e contri-

buiscano a ridare vitalità a un comparto in

chiare difficoltà.

Il primo mercato estero per l’oreficeria

italiana, quello americano, ha fatto regi-

strare nel 2007 un crollo del 20%. Qui,

per iniziativa di Federorafi, si sta tentando

un’operazione di recupero con il progetto

“Abbasso i dazi”. L’obiettivo è di rivedere

la legislazione Usa, eliminando dal com-

puto del dazio sui gioielli importati il valo-

re della materia prima, ossia il 90% di

quello globale del prodotto. Se andasse in

porto, l’iniziativa rilancerebbe un segmen-

to fondamentale dell’export nazionale.

Nel Sud, in particolare, un giovamento

potrebbe venire anche dal credito d’impo-

sta per le nuove assunzioni. La dimensio-

ne aziendale nel Mezzogiorno è spesso

inadeguata per cogliere le sfide della glo-

balizzazione dei mercati e l’incentivo al

potenziamento degli organici può quindi

rappresentare un contributo nella direzio-

ne giusta. Sempre nel Sud, più che altro-

ve, gli esercenti del comparto vivono

drammaticamente il problema sicurezza.

La defiscalizzazione dei premi assicurativi

in questo campo, richiesta a sua tempo da

Confedorafi, costituirebbe uno sprone a

tutelarsi contro i danni prodotti dalla cri-

minalità, che spesso purtroppo si aggiun-

gono alla congiuntura negativa.

** ccoommmmeerrcciiaalliissttaa

Comparto orafo tra crisi e proposte per il rilancioIIll ccrreeddiittoo dd’’iimmppoossttaa ppeerr llee nnuuoovvee aassssuunnzziioonnii,, uunnaa ssoolluuzziioonnee ppeerr iill SSuudd

tecnico/amministrativo 1

di Giovanni Lepre*

Page 87: n.1 settembre ottobre 2008

Cambiano ancora le norme su assegni e

contanti. Il Decreto legge 25 giugno

2008 n. 112, poi convertito in Legge, ha

riportato a 1122..550000 eeuurroo la soglia massima

per l’uso del contante, degli assegni e dei

titoli al portatore. Ricordiamo che la

soglia era stata ridotta a 5.000 Euro dal

Decreto legislativo 231/07, entrato in

vigore lo scorso 30 aprile.

In pratica, ciò significa che:- Si possono effettuare pagamenti in con-tanti fino ad un massimo di 12.500 Euro;

- gli assegni bancari, postali e circolari informa libera non possono superare lasoglia di 12.500 Euro;

- gli assegni emessi per importi pari o supe-riori a 12.500 Euro devono indicare ilnome o la ragione sociale del beneficiarioe devono obbligatoriamente essere “nontrasferibili”

- I pagamenti in contanti per importi pari osuperiori a 12.500 Euro possono essereeffettuati solo tramite banca, istituti dimoneta elettronica o Poste Italiane

L’importo di 12.500 Euro si intende

per singola operazione, anche frazionata:

per operazione frazionata si intende

un’operazione unitaria sotto il profilo

economico (per es. l’acquisto di un singo-

lo bene o servizio) anche se il pagamento

viene effettuato tramite più operazioni di

importo inferiore a 12.500 Euro.

Occorre ricordare che lo scopo di tale

normativa consiste nell’assicurare la trac-

ciabilità dei pagamenti di un certo impor-

to, ai fini del contrasto al riciclaggio di

denaro di dubbia provenienza.

AAsssseeggnnii bbaannccaarrii ee ppoossttaallii,, aasssseeggnnii cciirrccoollaa--

rrii,, vvaagglliiaa ppoossttaallii ee ccaammbbiiaarrii

Per quanto riguarda gli assegni liberi, è

stata abrogata la norma che prevedeva, a

pena di nullità, l’obbligo di indicare il

codice fiscale del girante su ogni girata.

Ricordiamo però che:- I moduli di assegni bancari e postali ven-gono ordinariamente rilasciati dalle ban-che e da Poste con la clausola di non tra-sferibilità;

- il rilascio di moduli di assegni liberi dovrà

85

Assegni e contanti, ritorno alle vecchie regoleSemplificate le norme sulla circolazione del denaro contante e degli assegni al portatore

a cura di Marco Cantarella*

essere espressamente richiesto per iscrit-to dal cliente;

- Per ciascun modulo di assegno bancarioo postale richiesto in forma libera ovveroper ciascun assegno circolare o vagliapostale o cambiario rilasciato in formalibera è dovuta dal richiedente, a titolo diimposta di bollo, la somma di 1,50 euro.

- Gli assegni emessi all’ordine del traente(cioè gli assegni a me medesimo, a m.m.,etc.) non possono essere girati ad altrisoggetti, ma possono essere girati unica-mente per l’incasso ad una banca o allePoste. Essi non sono però soggetti al limi-te dei 12.500 euro.

** ddiirreettttoorree FFeeddeerraazziioonnee OOrraaffii CCaammppaannii

Page 88: n.1 settembre ottobre 2008

Una sentenza del Consiglio di Stato (n.

196 del 25 gennaio 2008) fa definitiva-

mente chiarezza su una questione molto

importante per i dettaglianti orafi: i com-

mercianti che effettuano riparazioni non

sono tenuti a possedere un secondo

Registro di Pubblica Sicurezza “preziosi e

beni usati” in aggiunta a quello detenuto

per l’attività commerciale.

Ricordiamo che tutti gli operatori in

oggetti preziosi - siano essi fabbricati o

commercianti - hanno l’obbligo di tenere

in azienda tale Registro, numerato e bol-

lato ad ogni pagina a cura dell’Autorità di

Pubblica Sicurezza o dell’Ufficio del

Registro, sul quale annotare i dati relativi

agli acquisti di oggetti preziosi usati da

privati (Art. 128 TULPS)

Ma vediamo i fatti. La Questura di

Reggio Calabria aveva contestato ad un

dettagliante, il quale effettuava anche

piccole riparazioni per i propri clienti, il

mancato possesso del Registro di P.S. per

l’attività di orafo, e gli ingiungeva di rego-

larizzare la propria posizione procurando-

si un altro registro regolarmente vidimato

oltre a quello già posseduto per l’attività

commerciale. Va precisato che il nostro

dettagliante non svolgeva alcuna attività

di fabbricazione, neanche occasionale, di

oggetti preziosi o di loro parti. Il TAR, a

cui il commerciante si era rivolto, aveva

sorprendentemente dato ragione alla

Questura. In sede di appello, il Consiglio

di Stato rovesciava la sentenza del TAR

dando ragione al commerciante, sulla

base della considerazione che “la mera

attività di riparazione di gioielli non confi-

gura esercizio di attività artigianale autono-

mamente rilevante” e che invece essa si qua-

lifica come “un’attività complementare e

secondaria, rientrante in quella svolta a

titolo principale (l’attività commerciale -

ndr)”.

AAttttiivviittàà ddii pprroodduuzziioonnee ee aattttiivviittàà ddii rriippaa--

rraazziioonnee

Per definire un’attività come artigiana-

le - argomenta il Consiglio di Stato -

“deve sussistere un insieme ben definito

di attività peculiarmente qualificate dal

loro stesso risultato estetico-creativo, il

quale non può riscontrarsi rispetto alla

“piccola riparazione”, che deve piuttosto

86

Riparazioni: nessun obbligo aggiuntivo per i dettaglianti

Il Consiglio di Stato riconosce le ragioni di un commerciante

tecnico/amministrativo 3

Page 89: n.1 settembre ottobre 2008

87

La gestione delle riparazioni

Come gestire correttamente le riparazioni, per non incorrere in contestazioni daparte delle Autorità di P.S.? Si può utilizzare proprio il Registro dei beni usati, ilquale ha lo scopo di permettere alle Autorità di polizia, in caso di controllo, di veri-ficare la provenienza degli oggetti preziosi usati detenuti a qualsiasi titolo da partedegli operatori del settore orafo.

Sul Registro andranno indicati :- Le generalità, il domicilio e gli estremi del documento del cliente;- La data dell’operazione;- La descrizione degli oggetti, in ordine alla natura, quantità e qualità;- La descrizione dell’intervento da effettuare;- Il numero del documento di trasporto, se gli oggetti sono inviati ad un laborato-rio esterno.

In alternativa al registro è possibile utilizzare le cosiddette “buste di riparazione”,consistenti in una serie di schede stampate in triplice copia su carta chimica, rile-gate tra loro, che devono riportare tutti i dati sopra indicati, la ragione sociale delladitta nonché le condizioni generali relative agli interventi di riparazione. La primacopia sarà rilasciata al cliente, la seconda accompagnerà l’oggetto nelle sue fasidi lavorazione e la terza resterà al titolare dell’esercizio, per essere esibita ad ognirichiesta del personale di P.S.Le “buste di riparazione”, il cui utilizzo è stato approvato al Ministero dell’Interno,devono essere numerate progressivamente e vidimate dalla Questura.

ricondursi al mero ripristino dell’integri-

tà/funzionalità di preesistenti gioielli,

senza apporti ideativi e di valore estetico

innovativo”. Il principio enunciato dai

supremi giudici amministrativi è partico-

larmente rilevante anche sotto un altro

profilo : viene di fatto escluso l’obbligo,

per coloro che effettuano piccole ripara-

zioni che non prevedono la trasformazio-

ne sostanziale o una significativa ricostru-

zione dei pezzi originari, di assoggettarsi

agli obblighi previsti per i fabbricanti :

marchio di identificazione, autorizzazio-

ne sanitaria, etc. Si pone così un punto

fermo a una questione che è stata spesso

fonte di contenzioso tra i dettaglianti e le

Autorità preposte ai controlli.

(marco cantarella)

Page 90: n.1 settembre ottobre 2008

I viaggiatori stranieri, residenti o domiciliati fuori del territorio dell’Unione Europea

hanno diritto ad effettuare acquisti nei paesi UE senza il pagamento dell’IVA.

Il beneficio vale anche per i cittadini italiani residenti o domiciliati fuori dell’UE.

Conoscere le regole del rimborso IVA per i turisti e saper gestire la procedura vuol dire,

per i dettaglianti orafi, aprirsi delle concrete opportunità di incrementare le vendite, con-

siderato che la platea dei clienti potenziali è formata non solo dai turisti ma anche dai

numerosi nostri connazionali stabilitisi in tutto il mondo per ragioni di lavoro.

Vediamo innanzitutto quali sono le condizioni per ottenere lo sgravio dell’IVA:

- l’importo minimo degli acquisti deve essere superiore a 154,94 Euro IVA compresa; puòtrattarsi anche di più oggetti, purchè acquistati presso il medesimo negozio e con unicafattura;

- i beni acquistati devono essere trasportati fuori della Comunità entro il terzo mese dal-l’effettuazione dell’operazione (in pratica, dalla data di emissione della fattura);

- i beni devono essere destinati all’uso personale o familiare dell’acquirente e trasportatifuori dell’Unione Europea nel suo bagaglio personale; sono ammessi al beneficio anchei beni inviati al domicilio dell’acquirente con spedizione come “bagaglio non accompa-gnato”, purché l’acquirente lasci l’Italia con scalo diretto nel proprio paese di residenza.E’ inoltre ammesso che il venditore italiano provveda direttamente alla spedizione deibeni presso il domicilio dell’acquirente, specie nel caso in cui questi prosegua il viaggioin altro stato membro dell’UE. In questo caso il venditore dovrà provvedere anche alleformalità doganali.

Per ottenere lo sgravio IVA è obbligatorio emettere la fattura, che dovrà riportare gli

estremi del Passaporto dell’acquirente.

La Normativa prevede due distinte procedure, che il dettagliante può applicare a sua

scelta:

88

SSggrraavviioo iimmmmeeddiiaattoo ddeellll’’IIVVAA: il commer-

ciante non applica l’imposta all’atto della

vendita ed emette la fattura senza indicare

l’IVA, richiamando in fattura il primo

comma dell’art. 38-quater del DPR

633/72. Il viaggiatore dovrà esibire la merce

e la relativa fattura all’ufficio doganale al

momento dell’uscita dal territorio

dell’Unione Europea; la Dogana, constata-

ta la regolarità dell’operazione, apporrà

sulla fattura il visto doganale. L’ufficio

doganale che dovrà apporre il visto è quel-

lo del Paese dell’Unione Europea (anche

diverso dall’Italia) da cui il viaggiatore parte

per il proprio Paese di residenza. Il viaggia-

tore dovrà poi far pervenire la fattura,

munita del visto doganale, al commercian-

te entro il quarto mese successivo alla data

di effettuazione dell’operazione. Se la fattu-

ra non viene restituita nel termine previsto,

il commerciante ha un mese di tempo per

regolarizzare la vendita, mediante emissio-

ne ed annotazione di una nota di variazio-

ne con addebito dell’IVA ai sensi dell’art.

Rimborso IVA per turistiUn’opportiunità per ampliare le vendite

Page 91: n.1 settembre ottobre 2008

89

26 del DPR 633/72. L’inconveniente di

questa procedura consiste nel fatto che, se il

cliente omette di restituire in tempo utile la

fattura al dettagliante, quest’ultimo dovrà

versare l’IVA a proprio carico.

RRiimmbboorrssoo ssuucccceessssiivvoo ddeellll’’IIVVAA: il com-

merciante applica l’imposta ed emette fat-

tura con IVA rilasciandone un esemplare

all’acquirente, il quale dovrà restituire al

commerciante entro il quarto mese dal-

l’effettuazione dall’operazione la fattura

con il visto doganale di uscita, apposta da

un ufficio doganale appartenente ad un

Paese comunitario. Al ricevimento della

fattura, il venditore dovrà provvedere a

rimborsare l’importo dell’IVA nei modi

concordati con l’acquirente. In nessun

caso il rimborso dell’IVA può essere effet-

tuato direttamente dagli uffici doganali.

In questo caso, sarà il commerciante ad

incassare l’IVA ed a restituirla al cliente

una volta ricevuta la fattura con il visto

doganale. Sul piano fiscale, il dettagliane

dovrà effettuare una nota di variazione in

diminuzione dell’IVA a debito.

(marco cantarella)

IIll sseerrvviizziioo TTaaxx FFrreeee

Il sistema del rimborso successivo dell’IVA, certamente più sicuro per il commerciante, viene agevolato dalle società che,

in convenzione con gli esercizi commerciali, offrono il cd. servizio “TAX FREE” o “TAX REFUND”.

Queste società rimborsano direttamente l’IVA agli acquirenti, trattenendo una provvigione; il rimborso può avvenire in

due modi:- in contanti, dietro presentazione della fattura vistata dalla dogana, presso gli uffici delle società presenti nei principali aeropor-ti e valichi di frontiera

- se il rimborso non avviene in contanti alla frontiera, l’acquirente dovrà far pervenire alla società la fattura o i cd. “tax free shop-ping cheques”, rilasciati in alternativa alla fattura dal venditore italiano all’acquirente; la società provvederà a rimborsare l’ac-quirente.

In entrambi i casi, sarà la società “TAX FREE” a restituire le fatture originali al dettagliante, senza altri obblighi per que-

st’ultimo.

Page 92: n.1 settembre ottobre 2008

Le politiche formative, leva per lo sviluppo

delle aziende orafe: Il Patto Formativo

Locale “Polo Orafo Campano”

Le imprese orafe campane che operano

nell’ambito dei tre Sistemi di sviluppo

socale di Napoli, Marcianise e Torre del

Greco caratterizzati dalla presenza dei

quattro consorzi Antico Borgo Orefici , Il

Tarì s.c.p.a, Oromare S.c.p.a. e Vulcano

Prom.art, perseguono da anni una politica

volta alla realizzazione del progetto integra-

to di filiera del Polo Orafo Campano attra-

verso azioni congiunte di studi e ricerche,

promozione, comunicazione e marketing.

Il sistema orafo campano depositario

di un patrimonio culturale e artistico di

immenso valore con il Borgo Orefici di

Napoli e con la tradizione del corallo e

cammeo di Torre del Greco ha saputo

negli ultimi 10 anni creare poli produt-

tivi innovativi nel distretto industriale di

Marcianise quali il Tarì cui nel 2007 si è

aggiunto Oromare. In quest’ottica di cre-

scita, sulla scorta del lavoro svolto in que-

sti anni dalle scuole orafe e di una pun-

tuale analisi dei fabbisogni attuata tra le

imprese, i Consorzi e la Federazione

Orafi Campani hanno sottoscritto nel

2007 un Patto Formativo volto ad attua-

re le politiche di formazione, aggiorna-

mento professionale e di inserimento

lavorativo.

Uno degli elementi essenziali del Piano

di Sviluppo del Polo Orafo è rappresen-

tato, infatti, dalla necessità di creare

figure professionali specializzate, sia nel

settore della produzione e lavorazione

che della promozione e commercializza-

zione dei preziosi, da realizzarsi riqualifi-

cando le risorse già presenti nell’organico

aziendale, ma, soprattutto, andando ad

incrementare nuovi bacini di impiego e

promovendo strumenti per l'emersione

del lavoro irregolare.

90

Il Patto Formativo Locale“Polo Orafo Campano”di Fabrizio Monticelli*

Un vero e proprio

investimentocompetitivo,

che rappresentail margine

più sicuro sullaconcorrenza

Page 93: n.1 settembre ottobre 2008

Lo schema logico funzionale del

Progetto è definito nella tabella 1. Si

tratta di un vero e proprio investimento

competitivo dal momento che le risorse

umane di un’azienda sono straordinaria-

mente difficili da imitare o copiare, rap-

presentando quindi il margine più sicu-

ro sulla concorrenza.

In quest’ottica la strategia progettuale

del Polo Orafo Campano, rappresenta

un punto d’eccellenza nei modelli di svi-

luppo puntando ormai da anni al miglio-

ramento delle performance delle aziende,

in termini di trasferimento di competen-

ze e know-how nel settore della ricerca,

del design e della gestione, mediante il

potenziamento delle professionalità già

presenti in azienda e la formazione di

nuove figure occupabili, sostenendo una

logica di orientamento al mercato mon-

diale nella consapevolezza dalla necessità

di salvaguardare l’identità storico cultu-

rale e rafforzare la profonda tradizione

artistica presente sul territorio.

*Project Manager

Patto Formativo Polo Orafo Campano

91

Tabella 1. Schema logico funzionale del Patto

Page 94: n.1 settembre ottobre 2008

Cambia tutto. Cambia la strategia di mar-

keting e di comunicazione. Cambia la

modalità per interloquire con clienti e

potenziali tali. Cambia l’ approccio com-

merciale, il concetto di distribuzione, il

ruolo del punto di vendita. Internet cam-

bia il modello di business. Non è più solo

questione di commercio elettronico che fa

concorrenza allo shopping tradizionale o

di vendita online di servizi innovativi che

già hanno scosso alla base alcune filiere

industriali. Il cambiamento è molto più

profondo e sostanziale ed è un cambia-

mento che le imprese, in qualsiasi settore

operino, di qualsiasi dimensione siano,

non possono permettersi di trascurare. Gli

strumenti del cosiddetto web 2.0, quelli

che consentono di creare reti sociali, o

social network, quelli che consentono a

tutti di pubblicare idee, informazioni, opi-

nioni come sono per esempio i blog, quel-

li che permettono di condividere informa-

zioni multimediali (YouTube per i video e

Flickr per le foto, per esempio), favorisco-

no la partecipazione attiva di utenti che

sono anche consumatori e che quindi ten-

dono a parlare, bene e male, di ciò che

comprano e utilizzano.

Veniamo al nostro mercato. I dati

dicono che il volume mondiale della ven-

dita dei gioielli attraverso il canale internet

è di circa 2,1 miliardi di dollari, che risul-

ta essere 3,5% dal volume totale delle ven-

dite dei gioielli. Nel campo dell’oreficeria-

Gioielleria e web 2.0: cambiare per competereLe nuove frontiere nel commercio elettronico

a cura di Gennaro Guida*

La vendita di gioielli

attraverso ilcanale internet è di circa 2,1miliardi didollari, pari al 3,5% del

volume totale

92

Page 95: n.1 settembre ottobre 2008

93

gioielleria è in forte aumento il canale della

distribuzione moderna, che deve il suo suc-

cesso soprattutto alle mutate esigenze della

clientela e risulta collegato all’attivazione

degli acquisti d’impulso, sia di prodotti a

basso costo che di gioielli di moda.

Per creare nuovi profitti bisogna

adeguarsi al nuovo canale e creare una

nuova strategia per il territorio Nazionale

ed i Paesi Esteri in cui ci si vuole espan-

dere. Per le aziende che si occupano di pro-

duzione e commercio di gioielli, il negozio

online è uno dei più promettenti modi di

gestione e di sviluppo della impresa, che

permette di ridurre le spese generali e di

aumentare i guadagni.

I punti importanti che garantiscono il

successo di un negozio virtuale di gioielli

sono la chiara esposizione dei dati di pro-

prietà del sito e della licenza commerciale,

la velocità di esecuzione dell’ordine e del

pagamento, il rapporto qualità prezzo, le

foto professionali dei prodotti, la promo-

zione online e nel caso di vendita a con-

sumer le confezioni regalo. L’acquisto

di gioielli on-line sembra di essere

creato apposta per gli acquirenti a

cui non piacciono le infinite e a volte

noiose passeggiate per negozi nella

scelta del gioiello che vogliono.

Internet e il commercio elettronico

sono un fantastico Accelleratore d’impre-

sa: Chi rimane fuori dichiara in anticipo

che vuole ritirarsi.

* Direttore Marketing

Estensa.it Full Service Web agency

Page 96: n.1 settembre ottobre 2008

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm, la versione

web della nostra rivista, è il portale che

ricalca, approfondisce e amplia i contenuti

del giornale. Per ora solo in lingua italiana,

a breve anche in inglese, vuole essere punto

di riferimento per chi ama - o a bisogno -

di consultazione on line sul mondo della

gioielleria e del lusso di cui il portale è

espressione. Articolato in macro aree come

la versione cartacea - brand, trend, trade -

raccoglie notizie e redazionali, dà conto di

situazioni e novità di livello nazionale ed

internazionale, è attento alle fiere di setto-

re monitorando gli appuntamenti e le

nuove realtà.

wwwwww..pprreezziioossaammaaggaazziinnee..ccoomm è uno stru-

mento completo e necessario al servizio

degli operatori ai quali dedica anche una

parte tecnico-amministrativa a cura di

esperti che, di volta in volta, illustreranno

leggi e normative integrandole con com-

menti e documentazioni divulgativi

offrendo risposte efficaci anche agli inter-

rogativi più comuni.

Progettato per garantire un accesso uni-

versale, rende fruibile ogni tipo di notizia

di settore a tutte le tipologie di utenti,

senza distinzioni di piattaforma e browser.

Accanto alle tre principali aree tematiche

- brand, trend, trade - il portale riserva

ampio spazio a news, lifestyle, eventi, job

opportunities; ogni area è articolata in sot-

tosezioni di approfondimento. Altre unità

sono dedicate alla cultura, alle novità edi-

toriali al mondo Web, curiosità e quant’al-

tro di interesse per il comparto.

La sua homepage contempla un’area

video ed un’area foto, gli appuntamenti

con le principali fiere di settore, le quota-

zioni dell’oro aggiornate in tempo reale,

unmenù rapido da sfogliare ed una bache-

ca per la ricerca di personale qualificato e

scambi commerciali.

Preziosa è anche on-line ... Approfondimenti, news, quotazioni aggiornati in tempo reale

94

di Martina Delli Fiore

Page 97: n.1 settembre ottobre 2008

95

Finito il tempo dei luminosi bagliori esti-

vi, a segnale il cambio di stagione sono i

più smorzati toni del giallo e del marrone

che fanno capolino un po’ ovunque.

Anche nell’allestimento delle vetrine che

accolgono ori e preziosi. E dunque, tema

conduttore è senz’altro “l’oro d’autunno”.

Come fare?

Dando libero sfogo alla fantasia. Per un

gioielliere che ha a disposizione uno spazio

di 90x70 cm., ad esempio, con un po’ di

originalità si può creare una vera e propria

scenografia che valorizzi gli oggetti in

esposizione giocando con l’assonanza tra

materiali e colori.

Una simpatica idea può essere senz’altro

quella di scegliere qualche foglia di plata-

no, da disporre a raggiera intorno agli

oggetti, magari usando anche delle piccole

zucche di varie forme e misure, tali da

poter essere usate in sostituzione degli

ormai “soliti espositori”; un modo diverso

per poggiare bracciali, collane ed altro. Le

foglie, usate intorno agli oggetti, ed appog-

giate qua e là, daranno maggior risalto al

tema in questione. Utile, se non addirittu-

ra fondamentale alleato, sarà l’utilizzo di

un cordone o cordoncino colorato. Scelto

di tonalità calda, magari nei toni dell’aran-

cio o del bronzo e, perchè no, dei verdi sot-

tobosco, si può posizionare in modo da

creare una sorta di percorso intorno agli

oggetti. I terminali del cordone, saranno

utili per poggiarci un simpatico cartonci-

no, come se fosse un piccolo “cavaliere”,

che servirà a svelare la fattura, nonché la

tipologia dell’oggetto esposto. Se l’esigenza

è tale, da conferire alla vetrina, un tocco

più classico, magari un po’ Retrò, si posso-

no inserire nella composizione della sceno-

grafia, alcuni oggetti d’antiquariato, come

ventagli antichi, carnet da ballo, occhialini

da teatro, uno o due elementi, da

sistemare ai lati delle mensole,otte-

nendo così, un buon risultato este-

tico, di stile antico.

La vetrina… d’autunnoLe calde tonalità dell’arancio e del bronzo

rubrica

di Elisabetta Bowinkel*

* Visual Merchandiser

Page 98: n.1 settembre ottobre 2008

ppeerr iinnffoorrmmaazziioonnii::

FFeeddeerrddeettttaagglliiaannttii OOrraaffiiTTeell.. 0066 44440044110055 -- 0066 4444225511222299

wwwwww..oorraaffiiddeettttaagglliiaannttii..iitt oorraaffiiddeettttaagglliiaannttii@@ccoonnffccoommmmeerrcciioo..iitt

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