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ED n.21 - 2012 energia pulita e dintorni INCONTRO CON FRIBURGO “ECCO COME E’ NATO L’ECO QUARTIERE” MASTERPLAN DI RIMINI CAPITALE DEL TURISMO E DEL BUON VIVERE SPESE ANNUE IN ENERGIA IL PREZZO DI UNA CASA? CONTA L’EFFICIENZA FIERA DI RIMINI SOLARE DA RECORD SUI PADIGLIONI L’Hotel Diana di Viserbella è tra i protagonisti della rivoluzione verde “Le nostre scelte piacciono ai clienti e ci fanno risparmiare” L’ALBERGO DIVENTA GREEN E TAGLIA LE BOLLETTE

n.21 - 2012 - UbisolD n.21 - 2012 energia pulita e dintorni INCONTRO CON FRIBURGO “ECCO COME E’ NATO L’ECO QUARTIERE” MASTERPLAN DI RIMINI CAPITALE DEL TURISMO E DEL BUON VIVERE

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EDn.21 - 2012

energia pulita e dintorni

INCONTRO CON FRIBURGO “ECCO COME E’ NATOL’ECO QUARTIERE”

MASTERPLAN DI RIMINICAPITALE DEL TURISMOE DEL BUON VIVERE

SPESE ANNUE IN ENERGIAIL PREZZO DI UNA CASA?CONTA L’EFFICIENZA

FIERA DI RIMINISOLARE DA RECORDSUI PADIGLIONI

L’Hotel Diana di Viserbella è tra i protagonisti della rivoluzione verde“Le nostre scelte piacciono ai clienti e ci fanno risparmiare”

L’ALBERGO DIVENTA GREENE TAGLIA LE BOLLETTE

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com

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Costo del ritardo sugli obiettivi di KyotoI vantaggi delle rinnovabiliL’Italia nel quadriennio 2008-2011 ha accumulato un debito di 700 milioni di euro per il mancato raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Le rinnovabili stanno però contribuendo a ridurre il defi cit. Il contatore sul sito Kyoto Club visualizza in tempo reale la riduzione del debito.

Al 28 dicembre 2012 il debito di 700 milioni di euro si è ridotto a

Mille euro all’anno di risparmio.Bastano per diventare ecologisti?

In questo numero di ED abbiamo voluto dedicare ampio spazio ai nuovi modelli di edifici, immobili che solitamente si indicano tutti con la defini-zione di “costruzioni in bioedilizia”. E l’abbiamo fatto gettando lo sguardo su quello che sta succedendo a Rimini e sulla riviera adriatica. Il perché è

presto detto: non si tratta solo di guardare in casa propria, visto che ED viene pubblicato a Rimini. No, non è solo questo. Quel che ci ha stimolato è dare un occhio a una realtà, quella della costa turistica più importante del nostro Paese, che ha sempre rappresentato un laboratorio sociale ed economico. In pratica, quel che succede sulle coste della Romagna, dopo qualche tempo ac-cade nel resto d’Italia. Un dato che, se questo fosse uno studio sociologico, noi attribuiremmo a un paio di fattori: da una parte la dinamicità dei piccoli imprenditori locali, che hanno bisogno di guardare al futuro per poter essere competitivi in un mercato veloce come quello del turismo; dall’altra l’attenzione e la responsabilità sociale dei cittadini di queste terre, una caratteristica che deriva da vicende storiche e che è parte integrante della cultura di queste zone. Così, in questo numero di ED trovate un articolo che racconta del nuovo Ma-sterplan della città di Rimini, l’atto che guarda al futuro di questa comunità e individua i binari sui quali far correre le idee di sviluppo e cambiamento. Al contempo, mentre la pubblica amministrazione espone i disegni per la nuova Rimini, quei piccoli imprenditori di cui parlavamo prima precorrono i tempi e iniziano a lavorare quasi come se avessero letto quel Masterplan in anticipo e ne avessero adottato i princìpi. In questo numero di ED uno di loro, Antonio Bruschi, insieme alla sorella Diana ci spiega come ha trasformato il suo hotel. ED è una rivista divulgativa, non è indirizzata agli specialisti delle costruzioni e del settore energetico ma, piuttosto, alle famiglie e agli imprenditori picco-li e medi che hanno a che fare tutti i giorni con una delle voci di spesa più importante per i loro bilanci: l’energia. Che si tratti di energia elettrica per far funzionare gli elettrodomestici o di gas per il riscaldamento, sono questi i costi che pesano di più sui nostri portafogli. I servizi di questo numero del nostro magazine vogliono quindi tracciare un quadro di quel nuovo modello di edilizia che la stessa Commissione Ue definisce “a emissioni quasi zero”. L’intento è quello di trasmettere un messaggio importante: abitare in un appar-tamento e avere un bilancio energetico quasi zero oggi è possibile. Così come è possibile ripensare i tradizionali alberghi della costa romagnola e farli diventare eco hotel. Efficienza energetica come paradigma per una comunità che vive meglio: come ci racconta, in un altro articolo, uno dei tecnici protagonisti della realizzazione del quartiere Vauban di Friburgo. Insomma, sembra proprio che ormai si tratti di consapevolezze acquisite e che il futuro sia diventato presente.Buona lettura.

Marco Polazzidirettore commerciale Gruppo Ubisol

ed- energia pulita e dintornin.21, novembre - dicembre 2012

direttore responsabileGiuseppe Musilli

direttore editorialeMarco Polazzi

realizzazione editorialeRiminimedia

progetto grafi co e impaginazioneinèditart - rimini

fotografi e: Marco Polazzi, Elisabetta Angeli, Emanuele De Lucia, Mauro Baratti e autori vari

stampa digitaleCoop. sociale Cento Fiori o.n.l.u.s. - Riministampa offsetLa Pieve Poligrafi ca, Villa Verucchio

ed - energia pulita e dintornibimensile sui temi delle energie rinnovabili, ambiente, ecologia, politiche energetichee ambientali.

Iscritto al Tribunale di Rimini reg. stampa n.18 del 29/09/2009

Edito da Ubisol s.r.l.via dello Stambecco, 6/F47923 Rimini

Stampato su carta ecologica riciclata e ricicla-bile al 100%

Questo numero è stato chiuso in redazioneil 28 dicembre 2012

CONTATTA LA REDAZIONE DI “ED”E INVIA LE TUE [email protected]

www.edmagazine.it

l editoriale

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EDenergia pulita e dintorni

EDenergia pulita e dintorni

. .01 033 605 4€

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storia di copertina

Se in una casa le spese per gas ed elettri-cità pesano in maniera decisiva sui bilanci familiari, per un albergo diventano dei veri e propri macigni. Spendere qualche decina

di migliaia di euro all’anno, per una struttura ricetti-va è la norma. Il perché è facilmente immaginabile: si pensi all’aria condizionata in estate, alle cucine sempre in attività, alle docce calde dei clienti che vanno e vengono dalla spiaggia, ai consumi di acqua e al riscaldamento per l’inverno e le mezze stagioni. Se poi si ha anche una piscina da scaldare, allora le

cifre volano ancora più alte. E il tutto con un’aggra-vante: se a casa riusciamo a gestire in qualche modo i nostri consumi evitando gli sprechi, in un albergo

tutto è demandato alla sensibili-tà della clientela. A Viserbella diversi albergato-ri hanno deciso di cambiare strada e di cominciare a ragio-nare sull’effi cienza energetica. Tra loro ci sono Diana e Anto-nio Bruschi, titolari dell’Hotel

Giuseppe MusilliEco turismo sull’Adriatico“Tagliamo bollette e Co2”

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Antonio e Diana Bruschi dell’Hotel Diana, a Viserbella di Rimini,tra fotovoltaico, solare termico, pompa di calore e accumulo

“Adesso scaldare la piscina non è più un incubo”

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“I clientiapprezzanola nostraattenzioneper l’ambiente”

Diana, una delle strutture storiche di Rimini nord. Cosa vi ha spinto a pensare alle energie rinnovabili e all’effi cienza energetica?“La ragione è semplice: la spesa del gas era diventata insostenibile. Noi albergatori non possiamo lavorare per pagare le bollette”. Come avete scelto gli impianti per il vostro albergo?“Quando abbiamo letto delle detrazioni fi scali e del Conto Energia, abbiamo chiesto informazioni alle aziende specializzate del nostro territorio. I consulen-ti energetici Ubisol sono venuti in albergo per un so-pralluogo e i loro ingegneri hanno preparato un primo progetto, con un preventivo e un piano economico.Tutto gratuito. Volevamo una società che ci offrisse un servizio ‘chiavi in mano’: non potevamo trasfor-marci in esperti di energie rinnovabili e fi scalisti”. Come avete deciso di procedere?“Abbiamo optato per una soluzione integrata. Ades-

so abbiamo un impianto sola-re termico, una caldaia a con-densazione, il fotovoltaico, una pompa di calore e un si-stema di accumuli. Solo per il gas abbiamo quasi dimezzato le bollette. E lo stesso rispar-mio lo otteniamo per l’elet-tricità. Riscaldare la piscina adesso non è più un incubo”.

Vi hanno spinto altre ragioni oltre a quelle economi-che?Il rispetto dell’ambien-te è una delle nostre prerogative. L’Hotel Diana è uno degli al-berghi che ha aderito al progetto Legambiente Turismo. Insomma, non siamo ambientalisti dell’ultim’ora. Proprio il rapporto con i clienti è una delle cose che ci ha dato maggiore sod-disfazione: in tanti si rendono conto che stia-mo lavorando in manie-ra sostenibile. Apprez-zano le nostre scelte e ci chiedono informazio-ni su come riusciamo a

tagliare le bollette del gas e della corrente elettrica e su come combattiamo anche noi la nostra battaglia contro i cambiamenti climatici. Poi va sottolineato un aspetto: i risparmi che noi otteniamo in effet-ti si riversano anche nelle tasche dei nostri ospiti, visto che possiamo abbattere quelle voci di costo che prima gravavano sulla conduzione dell’albergo”.Un consiglio ai vostri colleghi?“Rimini ha sempre lavorato con il sole: adesso si tratta solo di estendere questo concetto e sfruttarne appieno l’energia. C’è tempo fi no a giugno del 2013 per ottenere le detrazioni e gli incentivi: meglio non perdere questo treno. Scegliete un’azienda di cui vi fi date e intervenite sull’effi cienza energetica”.

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La pagella energetica di una casane determina il prezzo sul mercato

Come succede spesso, le ricerche e le inda-gini di mercato coincidono con quello che pensano le persone di buon senso. E’ quel che succede anche per lo studio partito da-

gli Stati Uniti e che ha preso in esame quanto sta avvenendo nel settore immobiliare in 150 Paesi nel mondo. La ricerca riguarda l’effi cienza energetica degli edifi ci. Vengono evidenziati un paio di dati in-controvertibili: il primo è che - secondo le agenzie immobiliari - sono le prestazioni energetiche e la posi-zione a determinare il successo di una vendita, men-tre fi no a qualche tempo fa l’elemento più importante era solo quello della posizione; seconda risultanza

dell’indagine è che i proprietari vengono sollecitati a intervenire sui loro immobili con nuovi lavori spinti soprattutto dalla molla del risparmio e degli incentivi.Ad effettuare la ricerca è stata una delle più grandi imprese al mondo che si occupa di effi cienza ener-getica. Ma non sarà solo per un fatto di interessi par-ticolari che viene evidenziato un altro dato: a livello globale non c’è mai stato tanto interesse per la ge-stione dell’energia. Con due conseguenze: si inter-viene sempre più spesso perché il proprio immobile non sprechi energia e perché, d’altra parte, ne auto produca con impianti solari, fotovoltaici o termici. Anche in Italia il settore è in rapida crescita. Nell’im-magine qui sopra uno degli ambienti di un hotel ad alta effi cienza energetica: la costruzione è fi rmata dal-la Rasom, azienda italiana leader in questo settore.

Il valore degli immobili?Oggi conta l’effi cienza

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Zero rifiuti, zero consumi, zero emissioni: è questa la formula adottata per un anno dallo scrittore Colin

Beavan e la sua famiglia di New York, dimostrando che è possi-

bile ridurre il nostro impatto sul Pianeta. L’espe-rimento No impact man è stato raccontato nel blog personale di Beaven, in un libro (Un anno a impatto zero, Carocci editore, 2009), e ripreso in un documentario, disponibile in Italia in Dvd. In questo doc-reality, sono filmati i 365 gior-ni in cui l’uomo a impatto zero, sua moglie e la sua bambina, di un anno di età, si sono trasfor-mati in una famiglia “ecologicamente corretta”. Beavan si rende conto che produce troppi rifiuti e allora decide di ridurre, riutilizzare e riciclare. Inizia con il fare a meno dei detersivi inquinanti, delle buste in plastica e degli imballaggi dei cibi, dei giornali e della carta igienica. Contro l’inquina-mento rinuncia all’automobile muovendosi con un triciclo. Dopo sei mesi si priva anche dell’elettrici-tà, alimentando il suo pc, con un pannello fotovol-taico. Diventa vegetariano per abbattere le emissio-ni di Co2 in atmosfera e compra solo prodotti locali e di stagione, provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. Trascorre le sue vacanze in una fatto-ria, e coltiva vegetali insieme agli agricoltori urbani che gestiscono gli orti di Manhattan. Siamo dispo-sti a tutto questo per salvare il pianeta?

Una bambina incontra ca-sualmente una volpe nei bo-schi incontaminati dell’Ain, nella Francia orientale. Ri-

uscirà a conquistarsi la fi ducia dell’animale, ini-zialmente diffi dente, nell’arco di quattro stagioni, ma quando cercherà di portarla con se nel mondo civilizzato, la volpe non potrà che fare ritorno nella foresta. Vera e propria fi aba sul rapporto uomo na-tura, ispirata al ventunesimo capitolo del Piccolo Principe pur senza quel fondo di malinconia che marca l’opera di Saint Exupery. Girato in gran parte nel Parco Nazionale d’Abruzzo.

Regia: Laura Gabbert, Jusin ScheinPaese: UsaAnno: 2009

Regia: Luc JacquetPaese: FranciaAnno: 2007

UOMO A IMPATTO ZERO

LA VOLPE E LA BAMBINA

Ecovisioni Annalisa Angeli

impresa e dintorni

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Filo diretto con i clienti

L’impianto fotovoltaico della Fiera di Rimini è stato inaugurato il 7 novembre 2012 dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Un taglio del nastro avvenuto in occasione di

Ecomondo 2012, la grande kermesse dedicata alla sostenibilità e alle energie rinnovabili. “E’ l’impianto inte-grato con caratte-ristiche innovative più grande d’Ita-lia: 4.332 kilowatt picco installati su 100mila metri quadri di coper-ture - spiegano da Rimini Fiera - Per avere un’idea delle dimensioni, basti pensare che l’im-pianto della Fiera di Rimini potrebbe soddisfare il fabbisogno di energia di 1.730 fami-glie”. Ubisol è stata una delle imprese protagoniste

Un’offerta riservata ai clienti Ubisol che hanno già in-stallato un impianto fotovoltaico: un audit energetico gratuito sul proprio immobile. Lo scopo è quello di ve-rifi care se esistono le condizioni per interventi di ef-fi cienza energetica. Il perché dell’operazione lanciata da Ubisol è semplice: è stato varato il decreto stata-le (conto energia termico) che offre generosi incentivi ai privati che faranno opere di effi cienza energetica. Tradotto: chi installa solare termico, pompe di calore e altri impianti e tecnologie per l’effi cienza di casa o azienda ottiene il 40% di incentivi, soldi versati diret-

Per la Fiera di Riminirecord alla luce del sole

del team che ha realizzato il progetto. Uno dei 1.200 impianti installati in questi 5 anni dal gruppo rimi-nese. Ecco la scheda tecnica diffusa dalla stessa Ri-mini Fiera: ideatore del progetto e proprietario degli immobili è Rimini Fiera Spa; committente Green Uti-

lity Spa di Roma; general contrac-tor: Acea Spa di Roma; progetto impianto: Tea energie srl di Vil-lafranca (Verona); direzione lavori affidata all’in-gegner Michele Marzulli; realiz-zazione copertura Iscom Spa; realiz-zazione impianto: Tea Energie Srl; in collaborazione con Consorzio ar-

tigiano romagnolo di Rimini; Serc di Rimini; Ubisol di Rimini. Installazione coperture At srl di Rogno (BG).

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impresa e dintorni

tamente sul conto corrente in due anni (cinque anni nel caso di lavori per grosse cifre). Ma attenzione, il plafond statale a disposizione è li-mitato. Ci rivolgiamo così subito ai nostri clienti, quelli che hanno già un impianto fotovoltaico, perché per loro potrebbe essere la ciliegina sulla torta, l’occasione per risparmiare anche sul gas - eliminandolo del tutto - dopo averlo fatto sull’elettricità. Per informazioni chia-mateci al numero verde 800 131 847 o mandateci una mail all’indirizzo [email protected].

Sui padiglioni è nato l’impianto fotovoltaico integrato più grande d’ItaliaUbisol protagonista insieme al team di aziende che ha realizzato il progetto

specialisti del soleUBISOL

a cura di Matteo CampedelliUffi cio preventivi Gruppo Ubisol

Effi cienza energetica con incentivi e detrazioniUbisol va incontro ai clienti: prenota gratis

Marco Polazzi

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emilia romagna e dintorni

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Friburgo si presenta a Rimini“E’ semplice, prendete esempio”

Tre ore di slide, numeri e domande che for-se è possibile condensare nella battu-ta finale del relatore: “Non abbiamo fat-to una cosa speciale e non siamo degli

ecologisti integralisti. Se prenderete spunto da noi, sicuramente voi potrete fare meglio”. A parlare è Andreas Delleske, uno dei tecnici protagonisti del-la nascita dell’ormai famoso quartiere Vauban di Fri-burgo, un esempio di sostenibilità per tutto il mondo. Il tedesco è stato l’ospite di uno degli incontri del se-minario di alta formazione per dirigenti delle pubbliche amministrazioni organizzato a Rimini tra novembre e dicembre 2012 da Europa Inform Consulting. Una re-lazione di circa tre ore tenuta tutta in italiano senza bisogno del traduttore, grazie all’esperienza da ricer-catore che Andreas Delleske ha avuto per nove mesi in Italia negli anni Novanta all’università di Verona, dopo gli studi di fisica all’università di Stoccarda e di scienze dell’educazione a Ludwigsburg e Friburgo. Ai dirigenti pubblici dell’Emilia Romagna, per lo più responsabili dei settori ambiente ed edilizia, Andreas Delleske ha raccontato l’esperienza di Vauban. Un per-

Andreas Delleske, protagonista dei progetti dell’area Vauban,racconta l’esperienza del famoso eco quartiere tedesco

“La spesa in un anno?Nella mia casa è di 188 euro”

Su internet, la pagina che parla della palazzina passiva del quar-tiere Vauban dove abita Andreas Delleske, si apre con una di-chiarazione dello stesso tecnico. Ecco di seguito la traduzione del testo: “A chi mi chiede cos’è una casa passiva, rispondo con una constatazione. Noi abitiamo (tre persone) in un appartamen-to di 90 metri quadrati della nostra palazzina passiva. Nel 2006 ho speso 188 euro per tutti i miei bisogni di calore: il riscalda-mento, l’acqua calda e il gas per cucinare. Questi 188 euro non corrispondono a una bolletta mensile, ma annuale! E’ evidente che comparato con un edifi cio nuovo convenzionale, il risparmio economico è nell’ordine dei 1.000 euro all’anno”.

corso che è stato preso ad esempio da migliaia di al-tre comunità in giro per il mondo ma che poche città, invero, sono riuscite a replicare. Vauban è l’area alle porte di Friburgo che prende il nome da una vecchia caserma. Negli anni Novanta un gruppo di cittadini ha proposto al Comune di recuperare le strutture ormai abbandonate e creare un nuovo quartiere. Un comples-so che doveva però essere soprattutto vivibile e con

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Andreas Delleske, protagonista dei progetti dell’area Vauban,racconta l’esperienza del famoso eco quartiere tedesco

BreviCon la Banca MalatestianaIl buon Natale delle aziendeal Palacongressi di Rimini

Edizione 2012 di EcomondoPer uscire dalla crisi100 proposte in verde

Estrazione idrocarburi bocciataDall’Emilia Romagna critichealla strategia energetica nazionale

Stati Generali della Green Economy a Rimini il 7 e 8 no-vembre scorsi in occasione di Ecomondo-Key Energy. Pre-senti tra gli altri il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, il ministro delle Attività produttive Corrado Passera e il Commissario Ue dell’Ambiente, Janez Potocnik. Uno degli appuntamenti centrali è stato quello della presentazione del Rapporto sulla Green Economy-Italia 2012, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collabora-zione con l’Enea. Il documento, discusso nel corso della due giorni, contiene le 100 proposte per far uscire l’Italia dalla crisi facendo leva sulla green economy.

Una vera e propria expò per le imprese del terri-torio, organizzata dalla banca Malatestiana a beneficio dei suoi clien-ti e della città. Oltre 150 realtà del riminese e dell’Emilia Romagna hanno aderito alla pro-posta della banca di cre-dito cooperativo per le due giornate di esposizione nella struttura del Palacongressi di Rimini, sabato 15 e dome-nica 16 dicembre. Ubisol è stata presente con uno stand e con i suoi consulenti energetici per il settore del fotovol-taico e per l’efficienza energetica, dal solare termico alle pompe di calore.

L’Emilia Romagna si conferma una delle regioni italiane più attente alle politiche energetiche. Dapprima erano sta-ti alzati gli scudi contro le ipotesi del governo che avrebbe voluto avocare a sé questa materia. Di recente, poi, Gian Carlo Muzzarelli, assessore per la giunta Errani al Piano energetico e all’Economia verde ha ribadito il no “a una strategia energetica nazionale che in modo contraddittorio propone contemporaneamente il risparmio energetico, le fonti rinnovabili e rilancio dell’estrazione degli idrocarburi”.

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prezzi degli immobili accessibili. Da qui le scelte: uno stop alle auto, case passive (www.passivhaus-vauban.de), tanto verde e spazi aperti ai bambini e alla co-munità. Il tutto realizzato condividendo i progetti at-traverso dei forum (www.forum-vauban.de). Il nodo af-frontato è stato in particolare quello dell’energia. Ed è in questo settore che si sono percorse le strade più innovative. “Nuove per quegli anni - ha tenuto a sottoli-neare Andreas Delleske - Oggi si potrebbe fare meglio”. Qualche dato: se in Germania ci sono 600 auto ogni mille abitanti, a Vauban i veicoli per mille cittadini diventano 200. Riscaldamento con una centrale di cogenerazione. Fotovoltaico su ogni tetto. Efficienza energetica: è a Vauban che è nato. Ad esempio, la pri-ma palazzina multifamiliare passiva della Germania. Ed era metà degli anni Novanta, quasi venti anni fa. Le relazioni di Andreas Delleske sono a metà tra scien-za e filosofia. Perché quando il tecnico racconta di quel che è nato a Vauban parla con il cuore: è lì che lui abita, proprio in uno degli appartamenti di quella prima palazzina passiva di Germania. Ed ora al lavoro di tecnico ha sommato quello di guida turistica. A Vau-ban arriva gente da tutto il mondo per visitare il famo-so quartiere senza auto (quasi) e tutto sostenibile, con delegazioni organizzate in piccoli tour: “In questi 15 anni solo io avrò accompagnato un migliaio di gruppi in visita. La cosa da far capire - sorride - è che non siamo un gruppo di ambientalisti folli, ma persone normali, con una vita normale, che hanno deciso di prendere in mano i propri destini e provare a cambiare le cose”.

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rimini e dintorni

Una città sostenibile.Ecco la Rimini del futuro

Adesso in tanti si spiegheranno i no che l’amministrazione di Rimini ha detto ai cantieri e ai progetti presentati in questi ultimi anni. Il Masterplan presentato il 28

novembre dal sindaco Andrea Gnassi disegna una capitale del turismo che diventa anche capitale del buon vivere e della sostenibilità. E’ la dichiarazione uffi ciale dell’inversione di tendenza praticata dal primo cittadino, una piccola rivoluzione che gli ha procurato non pochi grattacapi. Tanto che sul sito del

Comune di Rimini, nella pagina di presentazione del documento, si legge: “Quest’anno di lavoro è stato anche un anno di svolta: dove i no detti a qualcuno hanno rappresentato un sì per il 95% dei riminesi”.COSA C’E’ NEL MASTERPLANProbabilmente la cosa più affascinante di questo stru-mento è l’idea che ne è alla base. Il sindaco ne con-

densa la sostanza in poche battute: “Abbiamo messo la parola fi ne all’epoca dello sviluppo quantitativo. Per il futuro servono strumenti urbanistici nuovi”. Si passa, spiega, “dalla città frazionata a quella cir-colare intorno al cuore del centro storico” con la necessità di “superare la cesura determinata dalla ferrovia e quella delle frazioni”. Altro obiettivo è quello di “riqualifi care e rinnovare il patrimonio edi-lizio esistente puntando sull’effi cienza energetica”. Naturalmente, il Masterplan strategico si prefi gge

“di innovare l'immagine turistica di Rimini con la riqualifi cazione dei suoi lungomare”.ADDIO AI PROJECT FINANCINGI riminesi li conoscono bene: mega progetti per il lungomare affi dati alle grandi fi rme dell’architettu-ra internazionale. Con il masterplan la città volta pagina: “Il nuovo atto di indirizzò chiuderà il vec-

Presentazioni e mostre per il Masterplan della capitale del turismoIl sindaco Gnassi: “Unica strada per la qualità di vita dei riminesi”

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Marco Polazzi

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chio bando dei project fi nancing. L’urba-nistica ‘uno a uno’ - sorride il sindaco - coi project rischiava di trasformare il lato Boscovich in un centro commerciale con appartamenti”.CAMBIA IL RAPPORTO CON I PRIVATICon i tanti progetti pubblici in arrivo, un altro aspetto introdotto, completamente nuovo, è quello del rapporto con i privati. Un esempio arriverebbe proprio per l’area del lungomare e piazzale Boscovich, dove il Consorzio degli operatori del porto ha già proposto un progetto da 30 milioni di euro.Un esempio di quello che la città chie-de ai suoi imprenditori è quello della Grottarossa. Andrea Gnassi ne ha mostrato tavole e rendering per far intendere come i nuovi progetti debbano te-ner conto della qualità nelle realizzazioni e, di con-seguenza, di quella abitativa: “Per la Grottarossa c’è un progetto, sempre proposto da privati, basato sull’edilizia ecosostenibile. Ad esempio, il costo per il riscaldamento degli appartamenti sarà di 47 euro all’anno”.I TEMPIIl materiale che fa parte integrante del Masterplan

è stato esposto dal 14 al 23 dicembre nelle sale del teatro Galli in una mostra dal titolo evocativo: “Rimini futura. Masterplan strategico”. Dopo la di-scussione e l’approvazione in consiglio comunale, a sindaco e giunta viene dato il mandato di defi nire con gli enti di programmazione territoriale (a partire da Regione e Provincia) i passaggi più effi caci per giungere alla realizzazione della cornice entro cui attuare, da parte dei privati, la pianifi cazione ur-banistica strategica. Poi si parte con una sfi da che questa volta davvero guarda all’Europa migliore.

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italia e dintorni

L’autunno del 2012 sem-bra abbia coinciso con quello che potrebbe es-sere l’au-

tunno metaforico di Desertec, il grande progetto per pro-durre energia solare nel Sahara e portar-la nelle case degli europei. Il pool di investitori e di Pa-esi partner dell’ini-ziativa si sta sgre-tolando. Desertec perde i pezzi, e che pezzi: a novembre è stata la volta della Bosch, che era sta-ta preceduta a otto-bre dalla Siemens.E intanto la Spagna, partner prin-cipale come nazione insieme a Italia e Germania, non ha voluto fi rmare il documento che avrebbe dato l’avvio al primo mega cantie-re da 600 milioni di euro, una pic-cola parte di un investimento cal-colato in un totale di 400 miliardi di euro. Una cifra enorme, diffi ci-le anche solo da immaginare, pari al bilancio annuale delle grandi nazioni europee messe insieme. Proprio per questo in tanti aveva-no criticato la scelta di Desertec. Se bisogna pensare allo svilup-po dell’energia solare, era stato il ragionamento di tanti, allora meglio investire nei piccoli im-pianti fotovoltaici, molto meglio

Desertec, strada in salitaDanno forfait le grandi aziende

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Marco Polazzi

creare una generazione diffusa e incrementare l’auto produzione di energia pulita casa per casa,

azienda per azienda. Ma gli ap-petiti dei grani investitori, che si tratti di petrolio o di solare, sono gli stessi. Desertec però continua a restare al palo, nonostante le rassicurazioni delle aziende che ancora resistono all’interno del progetto. Il sogno resta uguale: coprire con l’energia dei pannelli installati nel deserto il 15% del fabbisogno energetico del Vec-chio Continente. Ma quel sogno potrebbe essere destinato a re-stare nel cassetto, almeno per quel che riguarda i moduli solari piazzati tra le sabbie del Sahara. Mentre sembra che si avvicini sempre più il giorno in cui quel 15% di energia pulita in Europa

Tagliato anche il rating di EnelAddio monopoli energeticiMoody's: il futuro è verde

“Ormai petrolio, gas e carbone fanno parte del passato. Il futuro dell’ener-gia è nelle rinnovabili”. Un’afferma-zione di questo genere ce la si aspet-terebbe da un attivista duro e puro di Greenpeace. E invece è quello che annuncia Moody’s, una delle grandi agenzie mondiali di rating. Il giudi-zio sul vecchio mondo dell’energia è spietato: la crescita delle rinnovabili sta riuscendo nell’incredibile impresa di spazzare via i monopoli delle lob-by del petrolio, del carbone e del gas. Creando, tra l’altro, nuovi posti di la-voro. In Italia le prime avvisaglie si erano registrate con il taglio del rating di Enel.

arriverà dai nostri tetti. E questa non è una chimera ma un tra-guardo ormai a portata di mano.

Ancora fermo il progetto per produrre energia nel Sahara e portarla in EuropaTanti avevano criticato la scelta: meglio piccoli impianti e democrazia diffusa

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italia e dintorni

In tempi in cui l’Eu-ropa guarda all’Italia con preoccupazione, ricevere un premio per

un progetto innovativo è un evento incoraggiante. E’ quanto è successo per la nuova stazione dell’alta ve-locità di Torino Porta Susa, un hub che si basa sulle più moderne tecnologie inge-gneristiche e su soluzioni di integrazione tra la mobilità ferroviaria e quella urbana. Lo studio che ha realizzato il progetto ha pensato anche all’impronta ecologica della stazione. Così, sulla copertu-ra dell’hub è nato un impian-to fotovoltaico che produce in maniera pulita l’energia che, in parte, lo stesso scalo

Un premio europeo per la stazione fotovoltaica

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m.p.

Ancora fermo il progetto per produrre energia nel Sahara e portarla in EuropaTanti avevano criticato la scelta: meglio piccoli impianti e democrazia diffusa

Il trofeo Eurosolar assegnato all’hub di Torino Porta Susa Una copertura fotovoltaica per produrre energia e risparmiare

In vista sorpasso sul nucleareLa Gran Bretagna gioca sul greene rivoluziona le sue politiche

Tra sei anni l’energia da fonti rinnovabili avrà superato quella da nucleare.E’ questa la previsione che si fa in Gran Bretagna, nazione dove si sta investendo in maniera decisa sulle rinnovabili. Tanto che, come spiega il rapporto di Renewables UK, il mix energetico del Paese cambierà sostanzialmente e nel 2018 le fonti pulite supereranno l’energia prodotta con le centrali nucleari.Un bel salto in avanti anche culturale per uno dei paesi europei che era apparso più scettico sulle fonti pulite.

Energie rinnovabili con l’eolicoLa Spagna sulle ali del ventoinanella una serie di record

La Spagna continua a inanellare una serie di record per quel che riguarda l’eolico. Il 27 ottobre 2012, ad esempio, il 60% della domanda di energia del paese è stata coperta da fonte eolica per diverse ore. Non è un caso isolato: già a settembre si era arrivati addirittura al 64%. Sempre per restare a settembre scorso, le fonti rinnovabili nel loro com-plesso sono arrivate a soddisfare il 30% della domanda, un aumento considerevole rispetto al già lusinghiero risultato del settembre 2011, che aveva registrato un peso delle rin-novabili (compreso quindi il fotovoltaico) del 22%.

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sfrutta per il suo funzionamento. Eurosolar, associazione no profi t europea che rivolge la sua atten-zione ai progetti architettonici in grado di intercettare le potenzialità dell’energia solare, ha attributo il suo premio 2012 alle Ferrovie dello Stato per la sua stazione torinese. Quando era partita la radicale ri-strutturazione di Porta Susa, si era proposto di regolare la lumi-nosità dell’atrio con delle vetra-te serigrafate. “Abbiamo capito poi velocemente - ricordano dal-lo studio che ha curato il pro-getto - che questo stesso effetto si può ottenere anche con celle fotovoltaiche integrate in lastre di vetro”. Così è nato l’impianto fotovoltaico da 770 chilowatt pic-co che sposa la tecnologia foto-voltaica al design del XXI secolo.

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web e dintorni

Dono verde in uffi cioUna vera serra Usbper la scrivania

Riutilizzabile e in mais La eco lattinaper caldo e freddo

Informatica verdeArriva il pc ecologicoCartone per l’eco design

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Una piccola serra Usb da piazzarsi vicino al pc. Ven-duta con bustina di terriccio, semi, cavo usb e cd-rom con istruzioni (e allarme quando è il momento di innaffi are). Una soluzione per chi non ha tempo o spazio per pensare al verde.dreamcheeky.com

Con le schede madriRiciclando i vecchi pcviene fuori il portachiavi

web e dintorniweb e dintorni,

Non si tratta di un pensierino natalizio, ma di un regalo importante con un prezzo che parte da 450 euro. E’ il primo computer ecologico.Realizzato in cartone dal designer Brendan Macaluso può lavorare con Windows 7 oppure con Linux OS.recomputepc.com

Lampada solareIn carica di giornoLuce gratis di notte

L’idea arriva dal tavolo da disegno di Tobias Wong, che ha realiz-zato il progetto per Suck Uk. Sun Jar è una lampada a energia solare passiva: di giorno basta lasciarla al sole, anche davanti a una fi nestra, e i raggi caricano le pile. Quando cala la notte, Sun Jar si accende automaticamente grazie ai suoi sensori di luce. Non ci sono cavi o fi li da collegare alla presa. Un’illuminazione davvero gratuita, a parte il prezzo iniziale d’acquisto che si ag-gira sui 40 euro. suck.uk.com

Per chi proprio non riesce a fare a meno della classica lattina, eccone una riutilizzabile ed ecologica. Prodotta in Pla, ossia con derivati dal mais, è priva di prodotti tossici. La sua protezione termica conserva i prodotti con la loro temperatura, che siano caldi o freddi.genialgifts.com

Un gadget ecologico ricavato da schede madri di compu-ter che altrimenti sarebbero state dismesse. Arriva dall’In-ghilterra questa idea per un piccolo dono, adatto ad ami-ci e amiche che non riescono a staccarsi da pc, tablet e smartphone.revolve-uk.com

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