22
“NON DIMENTICARLO MAI: ORA NON È IL MOMENTO ADATTO PER VINCERE, MA PER COMBATTERE LE SCONFITTE”. BERTOLD BRECHT MOSTRA A CURA DEL COMITATO PROMOTORE DELLA “CAMPAGNA CONTRO LART. 270 E CONTRO TUTTI I REATI ASSOCIATIVINascita ed evoluzione delle leggi repressive in Italia dallunificazione ai giorni nostri

Nascita ed evoluzione delle leggi repressive in Italia 270.pdf · La lotta antifascista, portata avanti unitariamente da tutte le componenti della sinistra (comunisti, socialisti,

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“NON DIMENTICARLO MAI:

ORA NON È IL MOMENTO

ADATTO PER VINCERE,

MA PER COMBATTERE

LE SCONFITTE”.

BERTOLD BRECHT

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27

0 E

CO

NTR

OTU

TTI

IR

EA

TI

AS

SO

CIA

TIV

I”

Nascita ed evoluzione

delle leggi repressive in Italia

dall’unificazione ai giorni nostri

18

63

Legg

e Pica

Con lo sviluppo del progetto di unità nazionale controllato

e diretto dai Savoia, si am

pliarono le differenze sociali tranord e sud d’Italia.Si m

antenevano, ed in alcuni casi inasprivano, le differenzesociali tra le classi e nascevano m

ovimenti di m

assa cheesprim

evano in modo confuso, m

a sicuramente radicale, le

aspirazioni dei dannati della terra. In Italia a m

età dell’ottocento si sviluppava il brigantaggio,che vedeva nel sud Italia il suo epicentro. Per reprim

erequesto

malcontento

sociale il

governo utilizzerà

forme

repressive di inaudita violenza. Massacri e incendi di interi

villaggi, con la completa m

ilitarizzazione del territorio. Il1

5 ag

osto

del 1

86

3 iniziarono le attività dei tribunali

militari istituiti dalla leg

ge P

ica, vera e propria leggecontro i briganti. Si

condannavano alla

fucilazione persone

costituitesivolontariam

ente, m

inorenni arrestati

non durante

gliscontri

tra forze

governative e

briganti. Le

mogli

deibriganti venivano condannate all’ergastolo, i figli anchem

inorenni erano condannati a 10-15 anni di carcere. Chiunque aiutava o nascondeva dei briganti poteva venire

passato per le armi.

1

La violen

za dell’esercito

piem

on

tese

Nel

1861 il

comandante

della G

uardia N

azionale,Colonnello Pietro Fum

el, piemontese, per indurre le sue

vittime a riconoscersi colpevoli di ribellione e a denunciare

i veri o presunti “complici”, usava sospendere più volte la

loro fucilazione,

dopo aver

fatto portare

i condannati

d’innanzi al plotone d’esecuzione. Codesto “eroe” si sentiva così salvatore della patria, da

proclamare

solennemente

in un

bando del

18

62:

“Ilsottoscritto non riconosce che due partiti: i briganti econtro-briganti.

Gli

indifferenti saranno

consideratibriganti”.N

ella repressione del brigantaggio, l’esercito piemontese,

diventato “italiano” grazie ad una asfissiante campagna di

propaganda del potere costituito, sperimentava la prim

aguerra interna dello S

tato italiano. “Lo

Stato

italiano ha

messo

a ferro

e fuoco

l’Italiam

eridionale e

le isole

crocifiggendo, squartando,

seppellendo vivi i contadini poveri che gli scrittori salariatitentarono di infam

are con il marchio di briganti”, scrisse

Antonio G

ramsci nel 1920.

2

Sco

pp

iava nella via la b

om

ba p

roletaria

Nella seconda m

età dell’ottocento, con la nascita dell’Internazionalee

lo sviluppo

del m

ovimento

operaio organizzato,

lo Stato

e la

borghesia iniziano

una cam

pagna repressiva

tesa a

minare

lagaranzia di associazione tra i lavoratori. N

el solo 18

62

vengonosciolte più di 500 società operaie dal governo, che ne ha il dirittoanche senza il consenso del parlam

ento, se si ritiene che minacci o

comprom

etta l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato.Vengono colpiti in prim

isgli anarchici in quanto alla guida dei prim

inuclei organizzati di lavoratori. N

el 18

94

si promulgano le “Leggi contro la sovversione sociale”,

passate alla storia come leggi antianarchiche: 314 sui m

aterialiesplosivi, 315 sui reati a m

ezzo stampa, 316 dom

icilio coatto, arrestipreventivi e divieto di riunioni. N

el 18

89

viene promulgato il nuovo cod

ice pen

ale Zanard

elli, chenon

contenendo divieti

di scioperi,

ne sanciva

tacitamente

lalegittim

ità. Il potere subito rimedia, e duram

ente limita la libertà di

riunione, dà

ai m

ilitari piena

facoltà di

scioglimento

dellem

anifestazioni, legittima l’uso della forza e delle arm

i, e punisce conil dom

icilio coatto tutti i partecipanti.Ai lavoratori si concede solo apparentem

ente di astenersi dal lavoroper rivendicazioni econom

iche.Il

codice, infatti,

proclama

la libertà

di sciopero,

ma

punisceseveram

ente “chiunque

con violenza

o m

inaccia cagionata

o fa

perdurare una cessazione o sospensione di lavoro, per imporre sia

ad operai,

sia a

padroni o

imprenditori,

una dim

inuzione o

unaum

ento di salari, ovvero patti diversi da quelli precedentemente

consentiti”. N

ell’articolo 247

si punisce

con la

reclusione “chiunque

pubblicamente

inciti all’odio

fra le

varie classi

sociali in

modo

pericoloso per la pubblica tranquillità”.

Inno dei

malf

attori

Ai

grid

i ed ai

lam

enti

di

noi

ple

be tradit

a

la le

ga dei

potenti

si

scosse im

paurit

a

e prenci

e m

agis

trati

grid

aron coi

sig

nori

che sia

m degli

arrabbia

ti

dei

rudi

malf

attori.

La definizione

di m

alfattori fu

una delle

più correntem

ente usate

contro gli

internazionalisti in

generale e

gli anarchici

in particolare.

Art.

426: “O

gniassociazione di m

alfattori in numero non m

inore di 5, all’oggetto di delinquere lepersone e le proprietà, costituisce un reato contro la pubblica tranquillità”.

3

L’alba d

ella con

trorivo

luzio

ne

Nel settem

bre del 18

94

il governo decreta lo scioglimento

di tutte le organizzazioni operaie di sinistra (anarchiche esocialiste). N

ello stesso anno viene decretato lo stato diassedio in S

icilia. I fasci dei lavoratori vengono sciolti, Insolidarietà con i siciliani, in Lunigiana gli anarchici form

anobande arm

ate. Anche in questo caso viene decretato lo

stato di assedio. N

el 18

98, lo stesso anno delle cannonate in piazza di

Bava B

eccaris, si tiene a Roma, prom

ossa dal governoitaliano, la “C

on

ferenza in

ternazio

nale an

tianarch

ica”a

cui partecipano

rappresentanti dei

maggiori

paesieuropei.

Num

erosi m

ilitanti sono

costretti all’esilio,

chirim

ane in Italia viene per lungo tempo m

esso in prigione oal confino.La repressione antianarchica sarà solo l’anticipazione diuna vasta opera di contenim

ento da parte della borghesiaitaliana

contro lo

sviluppo del

movim

ento socialista

organizzato.

4

A sin

istra: Fo

to d

el pro

cesso d

i Palermo

a De Felice e co

mpag

ni.

Il fascismo

Lo sviluppo impetuoso del m

ovimento operaio e socialista

all’inizio del 900 riuscirà a contrastare la repressionepadronale. D

opo la catastrofe sociale provocata dalla Prima G

uerraM

ondiale, vera e propria guerra imperialista, la rivoluzione

russa scuoterà alle fondamenta l’ordine m

ondiale. In

Italia si

propaga la

marea

sovversiva: gli

operaioccupano

gli stabilim

enti, i

movim

enti politici

siradicalizzano, gli anarchici arrivano ad avere un proprioquotidiano, l’U

manità nova.

Nel

movim

ento socialista

si strutturano

le com

ponentirivoluzionarie, nasce nel 1921 il Partito C

omunista d’Italia.

La reazione padronale è imm

ediata, si attiva una svoltaautoritaria, perm

essa anche dalla passività della sinistrariform

ista, nasce quindi il fascismo.

Il fascismo diventa quindi il sistem

a sociale che permette

al capitale

di distruggere

il ciclo

di lotte

operaie e

contadine, e di garantire un nuovo ordine fondato sulpotere di una borghesia con aspirazioni im

perialiste.Le squadre fasciste distruggono sedi politiche e cam

ere dellavoro (cfr foto), uccidono m

ilitanti della sinistra e, arrivatial

potere, increm

entano sul

piano legislativo

i tratti

autoritari dei precedenti governi.“Lo S

tato è il carabiniere, perché tutti i codici, tutte ledottrine, tutte le leggi sono nulle, se a un dato m

omento il

carabiniere colla sua forza fisica non fa sentire il pesoindistruttibile delle leggi”.(B

enito Mussolini, 1923)

5

La repressio

ne fascista

Nella prim

avera del 1925 i sindacati vengono soppiantatidalle corporazioni, giornali e quotidiani sono sottoposti allacensura.N

el 1926

tutti i

partiti vengono

dichiarati fuori

legge.L’istituzione del Tribunale S

peciale nel 1927 è lo strumento

di cui il regime si serve per stroncare qualsiasi attività

politica. Tra il 1927 e il 1943 passano per il tribunalegiuridico politico 5.619 im

putati, di cui 4.596 condannati(3.898

operai, 546

contadini, 296

impiegati,

238com

mercianti,

221 professionisti,

164 studenti,

37casalinghe e 221 di professione non specifica). 42 furonocondanne a m

orte.A.

Bocchini,

capo della

polizia, costituì

gli “ispettori

speciali” che cominciarono la loro azione nel 1928. Erano

sezioni speciali di polizia politica collegate con centinaia diinform

atori perché si infiltrassero e raccogliessero notiziesulle attività antifasciste.Tutto questo sarà l’O

VR

A, la feroce m

acchina repressivadel D

uce.G

li antifascisti, oltre a dover emigrare per sfuggire alle

persecuzioni del fascismo, riusciranno ad organizzarsi in

clandestinità. G

ran parte

di questo

lavoro di

lottaclandestina

verrà organizzato

e diretto

dal Partito

Com

unista, sia organizzando la difesa dei prigionieri politiciattraverso

la costituzione

del Soccorso

Rosso,

(organizzando tra

l’altro la

raccolta fondi

destinati ai

prigionieri politici

ed alle

loro fam

iglie), sia

nellaricostruzione

dell’organizzazione clandestina

in Italia,

diffondendo fogli clandestini e dando vita a cellule.

6

Il 27

0 d

el Cod

ice Rocco

A. Rocco fu m

inistro della giustizia dal 1925 al 1932.Ebbe notevole influenza nella legislazione fascista (leggedel 24/12/1925 sulle attribuzioni del capo del governo elegge del 31/1/1926 sulla facoltà del potere esecutivo diem

anare norme giuridiche).

Nel 1930 firm

o il codice Penale e il codice di ProceduraPenale, noti com

e “Co

dice R

occo

”. Nel 1931 entra in

vigore l’art. 27

0del C

.P. (Asso

ciazion

i sovversive),

con il quale il regime m

etteva sotto accusa comunisti,

anarchici, socialisti.Il

primo

paragrafo dell’articolo

27

0:

“Chiunque

nelterritorio dello S

tato promuove, costituisce, organizza o

dirige associazioni

dirette a

stabilire violentem

ente la

dittatura di una classe sulle altre, ovvero a sopprimere

violentemente una classe sociale o,com

unque, a sovvertireviolentem

ente gli ordini economici o sociali costituiti nello

Stato è punito […

]. Alla stessa pena soggiace chiunque nelterritorio dello S

tato promuove, costituisce. O

rganizza odirige associazioni aventi per fine la soppressione violentadi ogni ordinam

ento politico e giuridico della società”.Sul piano legislativo-penale, il fascism

o sarà uno dei regimi

più all’avanguardia sia nella punibilità dei sovversivi sia nellaproduzione “creativa” di leggi contro i dissidenti politici.Il confino, la prigione, la m

orte, l’esilio, la clandestinità è lasorte dei m

ilitanti antifascisti. Lo stesso A. G

ramsci, uno

dei più

illustri dirigenti

del Partito

Com

unista, viene

condannato a 20 anni di carcere dal Tribunale Speciale.7

La resistenza

La lotta antifascista, portata avanti unitariamente da tutte le

componenti

della sinistra

(comunisti,

socialisti, cattolici,

repubblicani, anarchici) sarà determinante per la liberazione

dell’Italia dal nazifascismo.

La guerra di resistenza tuttavia non saprà disfarsi della classedom

inante, che riformulando il proprio potere attraverso un

regime

democratico,

manterrà

inalterato gran

partedell’apparato

legislativo fascista,

compreso

il fam

igeratoC

od

ice Rocco

.U

. Terracini, fondatore dei Com

itati di Solidarietà D

emocratica

(strutture nate in difesa dei partigiani dopo la consegna dellearm

i), ad

un dibattito

pubblicato dall’U

nitàdel

12/2/1970dichiarò in proposito: “In una im

parziale distribuzione delleresponsabilità delle leggi fasciste, non può non riconoscersi chenessun

partito dell’arco

democratico

e repubblicano

puòconsiderarsi esente. C

olpa gravissima, è stata quella dei partiti

di sinistra che trascurarono anche soltanto di intraprendere losm

antellamento

dell’infame

sistema

giuridico legislativo

inm

ateria penale dello Stato fascista allorquando, facendo essi

parte dei

governi dei

Com

itati di

Liberazione N

azionale,avrebbero potuto facilm

ente impostare tale azione e portarla

molto avanti. Fu inesperienza di governo? O

non piuttostoerrore di prospettiva sullo sviluppo della situazione nazionaleed internazionale?. S

ta di fatto che nessun codice, neanchequello penale, fu allora toccato; e che la stessa legge fascistadi polizia restò integra in vigore. E ciò persino allorquando,elaborati i titoli della C

ostituzione sui diritti e sulle libertà, constridore

clamoroso

ne apparvero

la contraddizione

e la

inconciliabilità con la legislazione in vigore.”

8

Tog

liatti gu

ardasig

illi

La completa genuflessione allo S

tato del Partito Com

unistanel prim

o dopo guerra vede in Togliatti l’artefice principale:“La R

epubblica Italiana avrà i suoi carabinieri e li tratteràbene, m

eglio di quanto non li abbiano trattati i passatiregim

i”.Il dirigente com

unista, divenuto guardasigilli, difende lam

agistratura: “Il Paese ha fiducia nei suoi magistrati, eredi

e continuatori di una grande tradizione”.Il gruppo dirigente del PC

I cercò fino al 1948, data chesancisce

la com

pleta estrom

issione dei

comunisti

dalgoverno,

di difendere

l’apparato repressivo

legislativoereditato dal fascism

o in nome di una unità nazionale che

sottintendeva la completa sudditanza della sinistra alla

borghesia italiana,

tradendo e

ingannando l’eroism

o di

tanto lavoratori e giovani che si erano battuti contro ilfascism

o per instaurare un altro ordine sociale.Il governo dem

ocristiano di De G

asperi del 1948, conS

celba m

inistro

degli in

terni,

darà vita

ad una

massiccia

campagna

anticomunista,

potenziando gli

apparati di polizia.La m

aggior parte dei vertici della polizia rimangono quelli

del precedente regime fascista.

9

Com

pag

no cittad

ino, fratello

partig

iano…

Negli anni ’50-’60 si propaga velocem

ente in tutta l’Italiauna scia di m

orti e feriti causati dalla violenza poliziesca.La dem

ocrazia dello Stato italiano rim

ane controllata dauna

ferrea dittatura

della borghesia,

che im

pedisce e

contrasta in tutti i modi le lotte operaie e l’azione dei

comunisti.

I comunisti si battono ogni giorno nelle fabbriche, nelle

strade, in parlamento, in difesa dei diritti costituzionali

progressisti, contro il tentativo di De G

asperi di annullarli.Lo

stesso Scelba

arriva a

definire la

costituzione una

“trappola”.E’ il tem

po delle “legg

i scellerate” antisciopero, per ladiscrim

inazione dei comunisti sui luoghi di lavoro.

La censura impazza, “taglia” film

, libri, opere teatrali.Bastava avere un aspetto “operaio” o peggio, avere l’U

nitàin tasca, per correre il rischio di una bastonatura “nel nom

edella legge”.Rim

angono tristemente fam

osi in quegli anni gli eccidi dioperi nel nord Italia e di contadini e braccianti al sud.

… d

i nu

ovo

a Reg

gio

Emilia,

di n

uovo

giù

in S

icilia…10

La democrazia è il fucile in spalla agli operai

Dentro

il ciclo

di lotte

operaie radicali

negli anni

’70,nascono

nuove organizzazioni

politiche che

pongono il

problema della violenza rivoluzionaria.

Le organizzazioni combattenti pongono il problem

a dellacontinuità tra lo S

tato fascista e quello democristiano, e di

conseguenza si strutturano nella clandestinità.Lo stato e la borghesia, per ferm

are il ciclo di lotte e losviluppo della sinistra rivoluzionaria, danno vita a unastagione

di stragi

di Stato,

definita “strateg

ia d

ellaten

sion

e”.Lavoratori e m

ilitanti della sinistra vengono uccisi dallebom

be di Stato, dal piom

bo, dalle botte della polizia.D

i pari

passo si

dà inizio

ad una

propaganda che

criminalizza

settori di

classe in

lotta: “D

ietro ogni

scontento si nasconde uno sporco cinese”.

11

Il mon

op

olio

della vio

lenza

A m

età degli anni ’70 lo Stato inizia a prom

uovere una serie dileggi per sconfiggere “l’eversione”:nel 1974 la legge Bartolom

ei sulle armi, che introduce elevati

aumenti di pena; nel 1975 la legge n. 110, che equipara le

bottiglie incendiarie alle armi da guerra e che prevede, inoltre,

delle ipotesi di reato basate sul “tipo di autore”, cioè legate allaidentità politica di chi com

mette il reato (per cui chi detiene

anche una

sola bottiglia

molotov

ma

“al fine

di sovvertire

l’ordinamento dello Stato” è punito con il carcere da 5 a 15 anni).

Nello stesso anno entra in vigore la Leg

ge R

eale, che permette

alla polizia di sparare godendo di pressoché totale imm

unità.A

Rom

a nel

1975 si

costituiva il

TR

EV

I(Terrorism

o,Radicalism

o, Eversione, Violenza Internazionale), struttura di

cooperazione tra gli apparati repressivi di diversi Stati, con

specifici gruppi

di lavoro

denominati

Trevi

1(lotta

alterrorism

o) e Trevi 2(C

ooperazione di polizia per questioni diordine pubblico).

12

Il com

pro

messo

storico

Con la fine del ciclo di lotte operaie, a cavallo fra fine anni

’70 e

inizio anni

’80, attraverso

la ristrutturazione

dell’organizzazione del lavoro e la repressione, lo Stato

inizia una decisa campagna di annullam

ento della sinistrarivoluzionaria.Attraverso

il governo

di unità

nazionale si

realizza il

cosiddetto com

pro

messo

storico

, e lo Stato può iniziare

una campagna devastante contro l’autonom

ia di classe.Il Partito C

omunista si fa S

tato e collabora attivamente alla

repressione, arrivando

a diffondere

questionari che

invitano alla delazione.Si

succedono arresti,

carceri speciali,

uccisioni ed

ennesime stragi di S

tato.Si licenziano per m

otivi politici decine di militanti, un’intera

generazione viene di fatto rinchiusa, in carcere.D

ove non arrivano le manette arriva l’eroina, che distrugge

le comunità proletarie dei quartieri.

13

7 A

prile

Contro

i m

ovimenti

di m

assa verrà

utilizzatom

assicciamente l’apparato repressivo e in special m

odo ireati d’associazione.Si inserivano nello schem

a della banda armata fatti di

massa, com

e espropri nei supermercati, irruzioni in sedi

politiche, scontri con la polizia in manifestazioni, ecc.

L’inchiesta più

famosa

in quegli

anni fu

il “7

Ap

rile”,sostenuto dal fam

igerato teorem

a Calo

gero.

14

Il 27

0 b

is

E’ del 1979-80 il decreto Cossiga che introduce il 270 bis,

ampliam

ento dell’art. 270: “Chiunque prom

uove, costituisce,organizza o dirige associazioni che si propongono il com

pimento

di attivi di violenza con fini di eversione dell’ordine democratico

è punito con la reclusione da 7 a 15 anni. Chiunque partecipa a

tali associazioni è punito con la reclusione da 4 a 8 anni”.La definizione della condotta incrim

inata è ancor più vaga delleprecedenti: è prevista la punizione del “proporsi” il com

pimento

di atti di violenza. La punibilità, cioè, scivola ancor più verso laprevenzione della cosiddetta “pericolosità” e quindi aum

ental’im

portanza della valutazione sul soggetto accusato e sulle sueconvinzioni politiche piuttosto che sui fatti incrim

inati.Si

valuta l’identità

dell’accusato, la

sua adesione

ad un

determinato progetto sociale e/o politico, o viceversa il suo

grado di omologazione ai valori dom

inanti. La

finalità sanzionata

è infatti

la “eversione

dell’ordinedem

ocratico”, una

definizione m

alleabile quanto

possa far

comodo e com

unque fondamentalm

ente politica.Attraverso il 2

70

bis

si estende in modo esorbitante il cam

pod’azione del reato associativo.Il

decreto

C

ossig

aintroduce,

inoltre, il

“dolo specifico

d’eversione”, cioè “per i reati comm

essi per finalità di terrorismo

o di eversione dell’ordine democratico, punibili con la pena

diversa dall’ergastolo, la pena è sempre aum

entata della metà,

salvo che la circostanza sia elemento costitutivo del reato”.

Lo Stato

democratico

mostrava

ancora una

volta i

denti e

sfruttava la versatilità del Cod

ice Rocco.

Grazie a tutto questo si avrà l’incarcerazione di m

assa , per lopiù preventiva, della sinistra extraparlam

entare in Italia.

15

L’istituzio

ne to

tale

Anche il piano carcere viene m

odificato. Si introducono gli

“speciali”.N

elle galere

vi sono

numerosi

casi di

tortura. Il

piùeclatante è quello dei m

ilitanti delle BR arrestati per il

rapimento D

ozier. Si ha testim

onianza di sevizie e torture,anche tram

ite scariche elettriche. La polizia italiana non hanulla da invidiare ai gorillas

sud americani.

Nel 1982 si prom

uove la cosiddetta “legg

e sui p

entiti”.

Quello che si vuole controllare dell’im

putato non è tanto lasua

responsabilità in

ordine a

determinati

fatti, m

averificare

come

l’imputato

in questo

stato di

custodiapreventiva

si viene

a rapportare

rispetto ai

valoridell’ideologia dom

inante, qual è il suo grado di lealismo nei

confronti dello Stato.

Tanto più dimostra di essere om

ogeneo al potere, tantom

eno verrà punito.N

el 1987 si arriva alla “legg

e sulla d

issociazio

ne”, vera

e propria

legge contro

la resistenza

dei prigionieri

rivoluzionari.Si isolano i com

pagni rivoluzionari, si annienta il tessuto disolidarietà fuori e dentro il carcere.Parallelam

ente si

rafforza il

progetto TR

EVI,

con una

maggiore

e più

coordinata attività

poliziesca a

livellointernazionale.

16

E ora qualcosa di completam

ente diverso…

Gli anni ’90 si sono contraddistinti per la fine del cam

posocialista,

per una

massiccia

introduzione della

contrattualistica precaria e della flessibilità produttiva e pernuovi flussi m

igratori.In questi anni si attaccano le garanzie di organizzazione edi sciopero dei lavoratori.Vengono distrutti i consigli di fabbrica introducendo, poi, lepiù

docili R

SU

(rappresentanze

sindacali unitarie),

strutture pensate

per garantire

la concertazione

trapadroni e lavoratori.Tutto questo ha portato ad una politica più aggressivadell’Europa

in senso

imperialista

e a

una conseguente

maggior cooperazione a livello poliziesco e giudiziario.

Fra le

cooperazioni internazionali

ricordiamo

Europol, i

trattati di

Schengen,

Eurojust, ossatura

di un

PotereG

iudiziario Europeo.

17

Nu

ovo

27

0 b

is e 27

0 ter

L’11 settembre 2001 accelera un processo internazionale già in

corso e porta nel giugno 2002 ad adottare una “decisionequadro” sulla definizione di terrorism

o.N

on verrà più usato nell’accezione storica del diritto interno,m

a esteso

a qualunque

attività politica

caratterizzata da

violenza nei confronti di qualunque potere costituito.Si ritocca così il 2

70

bis, introducendo un reato unico per

l’eversione interna

e internazionale,

colpendo tutte

quelleassociazioni “che si propongono il com

pimento, ai danni di uno

Stato estro, di una istituzione o di un organism

o internazionale,di atti di violenza”.Si inaspriscono le pene e contem

poraneamente si introduce un

27

0 ter: “C

hiunque, fuori dei casi di concorso nel reato difavoreggiam

ento, dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità, mezzi di

trasporto, strumenti di com

unicazione e taluna delle personeche partecipano alle associazioni indicate negli articoli 2

70

e2

70

bis

è punito con la reclusione fino a 4 anni”.La solidarietà diviene reato e in qualche m

odo si dà valoregiuridico

alle liste

nere. Tutti

i gruppi,

le organizzazioni,

im

ovimenti di ispirazione internazionalista vengono colpiti e

criminalizzati. S

olo il capitale può essere globalizzato. N

ello stesso

mom

ento si

inasprisce l’istituzione

carcerariaattraverso l’estensione del 4

1 b

is(del 2002) ai prigionieri

politici: abolizione delle telefonate, colloqui ridotti a una solaora al m

ese con i soli familiari e con vetri-citofoni-m

icrofoni-telecam

ere, un solo pacco al mese di 5 kg, aria ridotta al

massim

o di due ore al giorno, isolamento in cella singola,

partecipazione ai processi soltanto in video conferenza.

18

Liste nere

Per evitare l’internazionalizzazione del conflitto, la neonataEuropa trova un veloce accordo in m

ateria di eversione eclassifica com

e terroriste tutte quelle organizzazioni, sianoindipendentiste, confessionali, anticapitaliste, antim

perialiste,che operano o m

eno sul suo territorio. Accettando

per l’inserim

ento ogni

consiglio U

SA.

Chi

sostiene oggi in Italia la sinistra indipendentista basca, leform

azioni combattenti sud am

ericane o le organizzazionidella

resistenza palestinese

può essere

tacciato di

collusione con il terrorismo.

Attraverso le

liste nere

viene m

eno la

possibilità di

risolvere un

conflitto politico

e sociale

interno senza

ingerenze, è

negato il

diritto alla

resistenza. Il

potereesecutivo decide chi è terrorista, decide la pena, esegue lacondanna. L’esperienza di questi anni ci m

ostra come l’unico criterio

di valutazione sia sempre stato il punto di vista della classe

al potere, o in altri termini quanto gli incrim

inati mettono

in discussione la permanenza di questa classe al potere e

il suo monopolio della violenza.

19

Inch

iesteIn questi ultim

i anni si sono susseguite diverse inchieste che hannocolpito

numerosi

compagni

e com

pagne. Com

unisti, anarchici,

antagonisti, no global, sindacalisti di base, sono stati intercettati,spiati, perquisiti, indagati e in alcuni casi arrestati.Prim

a e dopo Genova, assistiam

o da parte dello Stato a una politicatesa al m

onitoraggio e al controllo generalizzato di tutte le forzepolitiche e sociali che contestano e/o negano questo sistem

a.D

i pari passo viene portata avanti una campagna sem

pre piùautoritaria

contro gli

imm

igrati, favorita

anche da

leggidichiaratam

ente razziste e classiste, come la Turco-N

apolitano e laBossi-Fini. Lo Stato italiano non solo si fa artefice di politicheim

perialiste, partecipando all’invasione dell’Iraq, ma scatena una

guerra interna contro la popolazione di tradizione musulm

ana.Per un im

migrato è sufficiente essere com

battivo, sul posto dilavoro. O

essere fedele alle proprie tradizioni, per essere tacciato diterrorism

o.E così calzini sporchi diventano depositi di dinam

ite, piante dellacittà con agenzie di lavoro interinale evidenziate diventano obiettivida colpire, gite in chiesa diventano pericolose valutazioni di obiettivida distruggere. Tutto questo, ovviam

ente, dentro la mente ottusa

dei magistrati dell’antiterrorism

o…

20

“…per finirla con la paura,con lo Stato, con qualsiasi

potere disumano.Ecco che brilla

l’ardente scintilla…”

E’ chiaro come oggi l’utilizzo dei reatiassociativi sia strumento attivo dellacontrorivoluzione preventiva. Abbiamo visto come sia stato concepi-to e poi modificato, modellato alle dif-ferenti esigenze. Questo processo è continuo: anchePisanu lo ha recentemente confermato,proponendo delle modifiche per un’ul-teriore estensione del reato.Prima si definisce chi è il nemico dareprimere, poi gli si fabbrica addosso lalegge adeguata per accusarlo.Evidentemente se il meccanismo è diquesto tipo, non può che risultareinsufficiente il tentativo di porvi unfreno dal punto di vista giuridico.In un periodo di recessione economicala classe dominante si difende dividen-do il proletariato, isolando le situazionidi lotta, i compagni/e che, in differentimodi, resistono. Dobbiamo rompere il meccanismo didivisione, di desolidarizzazione, di cri-minalizzazione. E’ quindi sul piano del-l’azione politica che potremo contribui-re a costruire gli strumenti per porreun freno all’utilizzo di questa miniera dileggi liberticide costituita dai reatiassociativi.

La solidarietà e l’unità sono un’arma del proletariato.

PER INFO SULLA CAMPAGNA, PER ADERIRE, CONTRIBUIRE ALLA MAPPATURA DELLE INCHIESTE, AVERE MATERIALI, CONCORDARE E PROMUOVERE INIZIATIVE:

[email protected]://www.inventati.org/reati_associativi