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Dicembre 2012 - numero 3 - anno XXVIII

Natale 2012

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il Ponte - Natale 2012

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Dicembre 2012 - numero 3 - anno XXVIII

I presepi - Pagina 23

La festa del volontariato - Pagina 5

inaugurazione mostra - Pagina 19

La Casa informa

22 Sostegno alla non autosufficienza

33 Intervista a ...

55 La festa del volontariato in un click

77 Al poeta … Giorgio Mottesi

1515 Auguri dalla Casa

2525 Auguri dal Centro Diurno

MDDI

99 Pet-therapy e medical

Progetti

1111 Mestieri con la valigia

1313 Mestieri con la valigia/racconto

1717 Ballando con il cuore

1919 Ricordi in arte

2323 Che bel pomeriggio

Ricordi

2121 Lo sfoiò

A stretto giro di posta

2727 Grazie per darmi l’opportunità di vivere …

2929 Piccoli pensieri

SOMMARIO

in anteprima ...

2

EDITORIALE

di GIOVANNI BERTOLDI

SOSTEGNO ALLA NON AUTOSUFFICIENZA

D a un recente studio condotto dal sociologo NADIO DELAI sono emersi inte-

ressanti, ma allo stesso tempo preoccupanti,

scenari relativi all’evoluzione della popolazio-ne anziana e del numero delle persone non

autosufficienti in provincia di Trento nei pros-

simi 20/30 anni. Nel 2030 si stima un aumen-

to degli anziani ultra 65enni pari al 48%, in-cremento che dovrebbe essere confermato

anche per le persone non autosufficienti. Og-

gi la provincia autonoma di Trento spende

123 milioni di euro per il finanziamento delle RSA, che proiettato al 2030 rag-

giungerebbe la cifra record di 182

milioni di euro. È chiaro che in

questo sistema socio-economico

e di fronte a queste prospettive

demografiche l’ente pubblico do-

vrà adottare strategie efficaci ed

economicamente sostenibili per

l’assistenza agli anziani non auto-sufficienti.

Con la legge provinciale n. 15 del

2012 è stato introdotto l’assegno di cura quale nuovo aiuto alla non

autosufficienza. L’assegno di cu-ra consiste in una somma di de-

naro utilizzabile per fronteggiare

le spese legate all’assistenza, di importo va-riabile in relazione alla gravità dello stato di

non autosufficienza ed alla condizioni econo-

mica della persona richiedente e della sua famiglia. Avranno diritto al nuovo assegno di cura le persone che già percepiscono l’in-

dennità di accompagnamento residenti in

provincia di Trento da almeno 3 anni.

Da un tavolo di lavoro costituito da UPIPA

(Unione Provinciale Istituzioni per l’Assisten-

za ) e ConSolida (Cooperative Sociali Trenti-ne ) sono emerse alcune proposte di servizi

domiciliari acquistabili utilizzando l’assegno di cura. Le RSA, capillarmente presenti su

tutto il territorio provinciale, in collaborazione con le Cooperative sociali operanti nello stesso ambito, si pongono quindi come sog-

getti in grado, assieme all’UVM, di coordina-

re il piano di cura degli assegnatari dell’asse-gno di cura.

Una prima proposta riguarda l’informazione e

la formazione al CARE GIVER (persona che si prende in carico l’anziano non auto-sufficiente) al fine di dare tutte le nozioni sia

di tipo assistenziale ma anche di natura giuri-

dico-normativa al fine di garantire una ade-

guata assistenza al non autosufficiente. Un secondo grande progetto ri-

guarda la promozione di un

pronto intervento assistenziale in grado di intervenire al domicilio

nei casi di urgenza.

Una terza e ultima proposta ri-

guarda l’assunzione in capo alla

RSA e/o alla Cooperativa sociale

dell’incarico di CASE MANA-GER, ossia di quel soggetto che definisce il piano assistenziale

individualizzato e il piano di cura attivando di volta in volta le risor-

se e i servizi che si dovessero rendere necessari.

Di fronte a questa sfida tutti i

soggetti, ente pubblico, soggetti erogatori di servizi, volontariato, famiglia, ... dovranno

fare la propria parte. È chiaro che la nostra

RSA si è già attivata in tal senso promuoven-do progetti e proposte di servizi domiciliari assieme a C.R.P. (Cooperazione Reciproca

Pergine) e alle associazioni di volontariato.

L’impegno nostro sarà sempre quello di pro-

muovere e garantire la qualità e il benessere

degli Ospiti residenti e in prospettiva futura

anche dalle persone assistite al proprio do-micilio.

Con la

Legge Provinciale

n. 15 del 2012

è stato introdotto

l’assegno di cura

quale nuovo

aiuto alla non

autosufficienza

LA CASA INFORMA

3

INTERVISTA A ...

L a nostra conoscenza delle strutture dell’APSP (Azienda Pubblica di Servizi alla Per-

sona) e dei suoi dipendenti continua con tre nuove carte d’identità. L’identikit che vi presentia-

mo con questo numero del Ponte è quello delle coordinatrici: Sandra Moser, Lucia Zampedri

e Monica Pedrotti. La nostra azienda è molto grande e ha, quindi, la necessità di reggersi su

più colonne portanti. La suddivisione dei nuclei è la seguente:

- Sandra Moser: primo e secondo piano della struttura di via Pive;

- Monica Pedrotti: terzo e quarto piano della struttura di via Pive;

- Lucia Zampedri: struttura di via Marconi.

Il ruolo del coordinamento è, appunto, quello di organizzare i vari gruppi di lavoro e le unità as-

sistenziali. L’impegno, costante e preciso, mira all’organizzazione operativa delle attività dei

reparti con il fine ultimo della presa in carico completa ed efficiente dei bisogni assistenziali

dell’ospite. Per il conseguimento di tale scopo è necessaria una figura professionale che sia

collante tra il personale sanitario, quello assistenziale e l’amministrazione della struttura.

L’attenzione delle coordinatrici è mirata, in particolar modo, alla sorveglianza igienico-sanitaria

riferita alla sicurezza dell’ambiente e degli strumenti operativi, all’impostazione dei progetti indi-

vidualizzati (PAI) e a quelli di nucleo e generali dell’azienda. Le coordinatrici vegliano sull’anda-

mento generale dei servizi e dei nuclei portando proposte valide per la riorganizzazione degli

stessi al fine del raggiungimento della massima qualità e del migliore livello di performance e

sviluppo del personale.

Sandra Moser - coordinamento 1° e 2° piano di via Pive Indirizzo: Via Pive n. 7 - 38057 – PERGINE VALSUGANA Telefono: 0461/531002 int. 0218 - Fax: 0461/532971 E-mail: [email protected]

Monica Pedrotti - coordinamento 3°, 4° piano e nucleo “Sorgente” di via Pive Indirizzo: Via Pive n. 7 - 38057 – PERGINE VALSUGANA Telefono: 0461/531002 int. 0209 - Fax: 0461/532971 E-mail: [email protected]

Lucia Zampedri - coordinamento struttura di via Marconi Indirizzo: Via Marconi n. 55 - 38057 – PERGINE VALSUGANA Telefono: 0461/531002 int. 0302 - Fax: 0461/532971 E-mail: [email protected]

CONTATTI

Cognome: PEDROTTI

Nome: MONICA

Età: 40 ANNI

Professione: COORDINA-

TORE SOCIO SANITARIO

Carta d’identità

4

Da quanto tempo lavora in

questa azienda?

Sandra: da 30 anni

Monica: dal 1995

Lucia: poco più di due anni

Che lavoro le sarebbe pia-

ciuto fare quando era

bambina?

Sandra: l’ostetrica o l’infer-

miera

Monica: la pittrice

Lucia: qualsiasi lavoro da

effettuare a contatto con le

persone

Quali sono le soddisfazio-

ni più grandi della sua vi-

ta?

Sandra: la serenità a casa

e sul lavoro

Monica: la mia famiglia

Lucia: in primis avere i miei

due figli che sono la mia for-

za, avere una cerchia fami-

liare ed amicale con la qua-

le condivido il mio tempo

libero e il mio affetto. In se-

guito aver saputo costruire

un percorso di studi e lavo-

rativo nelle professioni sani-

tarie, che mi ha sempre gra-

tificato. Ho iniziato proprio

dalla base, come ausiliaria

ed in seguito ho approfondi-

to gli studi sino a divenire

infermiera. La professione

infermieristica la ho effettua-

ta prevalentemente in azien-

da sanitaria, in particolare

nella psichiatria: Questo

ambito mi ha arricchita dal

punto di vista emotivo e re-

lazionale. Ho svolto attività

di docenza per molti anni

presso le scuole OSS ed

anche questo percorso mi

ha dato tante soddisfazioni

3 oggetti di cui non può

fare a meno:

Sandra: occhiali, automobi-

le e scarpe da ginnastica

Monica: un libro, l’orologio

e la macchina fotografica

Lucia: il cellulare, non

avendo neanche il fisso a

casa, il computer che utiliz-

zo molto anche per lavoro

Che cosa fa nel tempo li-

bero (sport, passioni, hob-

by)?

Sandra: escursioni in mon-

tagna, lavori di ricamo e a

maglia

Monica: leggo, passeggio

nel bosco con il mio cane e

cucino

Lucia: Leggo molto, amo

fare passeggiate, amo viag-

giare. Amo stare con fami-

liari e amici

Cognome: ZAMPEDRI

Nome: LUCIA

Età: 50 ANNI

Professione: COORDINA-

TORE SOCIO SANITARIO

Cognome: MOSER

Nome: SANDRA

Età: 53 ANNI

Professione: COORDINA-

TORE SOCIO SANITARIO

… in 5 domande

5 La Casa Informa/La mostra

LA FESTA DEL VOLONTARIATO IN UN CLIK di Cristina Bolgia e Giovanna Meneghini

Martedì 23 ottobre 2012

La vostra disponibilità

è un tesoro per tutti noi.

10

7

LA CASA INFORMA

AL POETA …

GIORGIO MOTTESI di Lino Beber

I l titolo dello spettacolo è

quello del quinto libro di

Giorgio Mottesi pubblicato

l’anno scorso in occasione

della festa patronale; i pre-

cedenti libri sono “En bocher

su Perzen” del 1985, “Algeri

ancoi forsi doman” del 2001,

“Fate en piaza [Satire]” del

2002 e il libretto “Giorgio

Mottesi Poeta schietto” sem-

pre del 2002. Nel volume

“Ancora ‘n emozion” il mae-

stro Claudio Morelli di Ca-

nezza ha raccolto le poesie

che Giorgio non arrivò a

pubblicare: in massima par-

te scritte in dialetto trentino-

perginese, ma alcune anche

in italiano. Nelle poesie di

Giorgio si ritrovano tutte le

tematiche e i ritmi che han-

no fatto di lui un poeta ben

riconoscibile e apprezzato

nel panorama della poesia

della nostra regione: l’amo-

re, l’indignazione verso i so-

prusi e le ingiustizie, la no-

stalgia per i tempi passati, le

riflessioni sulla morte, la

sensibilità verso la natura e

l’ambiente, le ricorrenze con

lo spirito religioso che le ac-

Per ricordare il poeta perginese

Giorgio Mottesi (1943-2001),

venerdì 9 e sabato 10 novembre presso

la sala polivalente della A.P.S.P. “S. Spiri-

to” è stato presentato lo spettacolo

“Ancora ‘n emozion” con proiezione

di un originale video curato da Alessandro

Bencivenga, musica dal vivo al pianoforte

di Nadia Osler e recite di sue poesie

tratte in particolare dal volume

“En bocher su Perzen”.

È stato coinvolto anche il Coro Castel

Pergine diretto da Giorgio Dalmaso, che

figura anche nel cast degli attori recitanti:

Carmen Carli, Giovanna Meneghini, Silvia

Sparapani, Lino Beber, Renzo Rossi e

Mauro Lunelli sotto l’attenta regia di Elio

Carlin coadiuvato da P.S.A. Pergine.

6

compagna. Non mancano

poi le poesie beffarde e go-

liardiche che sono una delle

caratteristiche della poetica

di Giorgio e che hanno con-

tribuito non poco a farlo co-

noscere e apprezzare. Sic-

come Giorgio è stato un uo-

mo dalla personalità molto

complessa e multiforme, che

non si è limitato solo alla

poesia, ma ha cercato di

esprimersi, come del resto

sanno molti suoi estimatori,

anche con la pittura e la

scultura, nel volume “Ancora

‘n emozion” sono state inse-

rite alcune delle sue opere:

una selezione di quadri e

sculture in legno realizzate

con l’entusiasmo e l’esigen-

za di un autodidatta ispirato.

Le immagini sono state scel-

te dal noto pittore Carlo Gi-

rardi, amico del poeta, che

per l’occasione ha anche

realizzato la copertina del

libro. Giorgio è un poeta ve-

ro: lo dimostrano alcune sue

poesie che hanno saputo

attraversare il tempo.

9

MDDI

PET-THERAPY E MEDICAL:

il cane al servizio dell’uomo di Gemma, Teresa, Enzo e Diego

10

L apo ed Ariel sono noti da anni a numerosi nostri ospiti con i quali hanno

passato momenti significativi dal punto di vista emozionale fatti di scambi di af-

fettuosità, carezze e leccate in sintonia con i modi espressivi dell’uomo e del ca-

ne, ma anche momenti di fatica soprattutto per anziani impegnati e stimolati ad

esercizi che solo un cane può indurre, evocando delle risorse ed energie sopite.

All’interno della nostra APSP, sempre attenta ad erogare servizi qualitativamen-

te elevati e a nuove iniziative a favore di persone soggettivamente in difficoltà,

opera anche la MDDI (Medical Detection Dogs Italia).

E’ un ulteriore servizio, già presentato precedentemente, non erogato diretta-

mente dalla Casa di Riposo, ma che trova ivi la propria sede grazie alla sensibi-

lità della stessa e all’intervento economico della Cassa Rurale di Pergine che ne

finanzia l’attività.

La Medical Detection Dogs Italia inizia questo mese l’attività operativa testando,

con i propri cani Gleen e Lucy, campioni di urina per escludere la presenza di

cellule tumorali. E’ un servizio che rientra in altri già erogati da “Occhio alla salu-

te” e che sarà esteso prossimamente ad ampie fasce di popolazione. Un servi-

zio che non sarà di diagnosi ma un’indicazione a proseguire gli accertamenti in

caso di positività del test.

La collaborazione della RSA e della Cassa Rurale di Pergine, tramite la propria

associazione Cooperazione Reciproca Pergine, ci ha consentito di raggiungere

l’ambizioso obiettivo di avere i primi cani in Italia preparati per il test olfattivo sul-

le urine.

Il fatto, ampiamente riportato dalla stampa nazionale quotidiana e da riviste set-

timanali, ha trovato anche spazi al telegiornale di RAI1, RAI2 e RAI3 e nella ru-

brica TV7, con un servizio sui cani da tumore ed ampie riprese della nostra

APSP.

Tutto ciò ci ha ulteriormente responsabilizzati e stimolati ad impegnarci in un

settore difficile, nuovo, che può però concorrere alla prevenzione e alla

“diagnosi precoce”.

Lapo ed Ariel vogliono esprimere i loro auguri soprattutto al Nucleo Sorgente

con il quale hanno contatti più frequenti ma anche a tutti coloro che hanno cono-

sciuto, Lucy e Gleen a tutti coloro che frequentano la nostra APSP.

11

EMOZIONI DI NATALEEMOZIONI DI NATALE 1 dicembre 2012 1 dicembre 2012 -- 31 dicembre 201231 dicembre 2012

sabato 1 dicembre

ore 16.30 - S. BARBARA S. Messa nella cappella della sede di via

Marconi

solennizzata dalla Corale di Canezza

ore 17.30 - INAUGURAZIONE “EMOZIONI DI

NATALE”

Mostra dei presepi realizzati dal laboratorio

“Da cosa nasce cosa”

nella sala polivalente della sede di via Marconi

domenica 9 dicembre

ore 16.00 - EMOZIONI DI NATALE

Concerto del coro Calicantus

nella sala polivalente della sede di via Pive

giovedì 13 dicembre

ore 15.00 - ARRIVA SANTA LUCIA

A cura del Circolo Pensionati Anziani di

Pergine

nei nuclei della sede di via Pive

ore 16.30 - ARRIVA SANTA LUCIA

A cura del Circolo Pensionati Anziani di

Pergine

nella sala polivalente della sede di via Marconi

ore 16.30 - CONCERTO DI NATALE

A cura della Scuola Musicale C. Moser

sala polivalente della sede di via Pive

sabato 15 dicembre

ore 10.30 - CONCERTINO DI NATALE

A cura della scuola Don Milani

nella sala polivalente della sede di via Marconi

lunedì 17 dicembre

ore 17.00 - INAUGURAZIONE

Mostra mercato “Sferruzzando per la scuola di

Mirandola”

Centro Commerciale “Shop Center Valsugana”

giovedì 20 dicembre

ore 16.00 - DONI SOTTO L’ALBERO

Agli Ospiti della Casa promosso dalle

Amministrazioni Comunali

nei nuclei della sede di via Pive

giovedì 20 dicembre

ore 17.00 - DONI SOTTO L’ALBERO Agli Ospiti della Casa promosso dalle

Amministrazioni Comunali

nella sala polivalente della sede di via Marconi

lunedì 24 dicembre

ore 15.00 - LA BANDINA

A cura della Banda cittadina

nel cavedio 1° piano della sede di via Pive

ore 16.00 - LA BANDINA

A cura della Banda cittadina

nella sala polivalente della sede di via Marconi

ore 16.00 - LA NASCITA DI GESU’ A cura del laboratorio teatrale dell’APSP

nella sala polivalente della sede di via Pive

ore 17.00 - LA NASCITA DI GESU’ A cura del laboratorio teatrale dell’APSP

nella sala polivalente della sede di via Marconi

martedì 25 dicembre

ore 09.00 - S. MESSA DI NATALE

nella cappella della sede di via Pive

ore 10.30 - S. MESSA DI NATALE

nella cappella della sede di via Marconi

mercoledì 26 dicembre

ore 09.00 - S. MESSA

nella cappella della sede di via Pive

ore 15.30 - NATALE INSIEME

Incontro augurale tra Ospiti e famigliari

in entrambe le sedi

lunedì 31 dicembre

ore 16.30 - TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO S. Messa con Te Deum di Ringraziamento

nella cappella della sede di via Marconi

ore 17.00 - FESTA DI FINE ANNO

Serata danzante con “Ballando con il cuore”

nella sala polivalente della sede di via Marconi

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sabato 1 dicembre

ore 16.30 - S. BARBARA S. Messa nella cappella della sede di via

Marconi

solennizzata dalla Corale di Canezza

ore 17.30 - INAUGURAZIONE “EMOZIONI DI

NATALE”

Mostra dei presepi realizzati dal laboratorio

“Da cosa nasce cosa”

nella sala polivalente della sede di via Marconi

domenica 9 dicembre

ore 16.00 - EMOZIONI DI NATALE

Concerto del coro Calicantus

nella sala polivalente della sede di via Pive

giovedì 13 dicembre

ore 15.00 - ARRIVA SANTA LUCIA

A cura del Circolo Pensionati Anziani di

Pergine

nei nuclei della sede di via Pive

ore 16.30 - ARRIVA SANTA LUCIA

A cura del Circolo Pensionati Anziani di

Pergine

nella sala polivalente della sede di via Marconi

ore 16.30 - CONCERTO DI NATALE

A cura della Scuola Musicale C. Moser

sala polivalente della sede di via Pive

sabato 15 dicembre

ore 10.30 - CONCERTINO DI NATALE

A cura della scuola Don Milani

nella sala polivalente della sede di via Marconi

lunedì 17 dicembre

ore 17.00 - INAUGURAZIONE

Mostra mercato “Sferruzzando per la scuola di

Mirandola”

Centro Commerciale “Shop Center Valsugana”

giovedì 20 dicembre

ore 16.00 - DONI SOTTO L’ALBERO

Agli Ospiti della Casa promosso dalle

Amministrazioni Comunali

nei nuclei della sede di via Pive

giovedì 20 dicembre

ore 17.00 - DONI SOTTO L’ALBERO Agli Ospiti della Casa promosso dalle

Amministrazioni Comunali

nella sala polivalente della sede di via Marconi

lunedì 24 dicembre

ore 15.00 - LA BANDINA

A cura della Banda cittadina

nel cavedio 1° piano della sede di via Pive

ore 16.00 - LA BANDINA

A cura della Banda cittadina

nella sala polivalente della sede di via Marconi

ore 16.00 - LA NASCITA DI GESU’ A cura del laboratorio teatrale dell’APSP

nella sala polivalente della sede di via Pive

ore 17.00 - LA NASCITA DI GESU’ A cura del laboratorio teatrale dell’APSP

nella sala polivalente della sede di via Marconi

martedì 25 dicembre

ore 09.00 - S. MESSA DI NATALE

nella cappella della sede di via Pive

ore 10.30 - S. MESSA DI NATALE

nella cappella della sede di via Marconi

mercoledì 26 dicembre

ore 09.00 - S. MESSA

nella cappella della sede di via Pive

ore 15.30 - NATALE INSIEME

Incontro augurale tra Ospiti e famigliari

in entrambe le sedi

lunedì 31 dicembre

ore 16.30 - TE DEUM DI RINGRAZIAMENTO S. Messa con Te Deum di Ringraziamento

nella cappella della sede di via Marconi

ore 17.00 - FESTA DI FINE ANNO

Serata danzante con “Ballando con il cuore”

nella sala polivalente della sede di via Marconi

A ncora una volta i cardini del cancello di ferro ruotavano sotto il carico di un giovane appoggiatovi fra una inferriata e l’altra provocando uno stridore che avrebbe potuto at-trarre lo sguardo di quella ragazza che, impettita, vi passava davanti, come di consuetudine a quell’ora, per il ritorno a casa dal giro della posta. Lei infatti era la portalettere supplente del padre, vecchio uomo di carattere che aveva perfino partecipato alla “marcia su Roma” nel ’22, anno prima della nascita di lei e, strano a dirsi, anche di quel ragazzo che faceva quel giro di cancello, da tanti giorni ormai, al suo passaggio. Nemmeno la parvenza di uno sguardo, nemme-no un cenno di saluto a quel forestie-ro lì sullo stradone che portava fin sotto casa sua, ma io seppi che le batteva forte il cuore perché quel rumore lo sentiva almeno venti pedalate prima di arrivarvi e perché da sufficiente-mente lontano lo guardava bene quel forestiero della sua età, lì a dondolarsi e a guardarla senza importunarla mai. Poteva essere stata una bella ragazza: capelli mori, lunghi, permanentati alla moda; corporatura magra e di bell’altezza; i suoi occhi forse erano grossi e un po’ sporgenti per via del tiroidismo; i suoi zigomi tipici della gente mo-chena per i suoi avi della “Valle”, ma le gambe no! Diritte, ben modellate coi polpacci ridotti a due “cipolloni” per lo sforzo delle salite alle ultime case frazionali perginesi. Finalmente un chiodo! Confic-cato ben bene nel tubolare della ruota anteriore della sua bicicletta e così: Laura appiedata col mezzo a spinta, sfinita sotto il sole di tarda estate, borsa della posta vuota per la consegna effettuata. Quella foratura generò l’impulso generoso, ma non del tutto disinteressato di Gino, che in pochi balzi fu già al di là dello stradone per mettersi a disposizione di lei, che a quel punto, accettò un passaggio in canna alla bici da maschio fino alla sua abitazione; il primo grazie, il primo sorriso, il loro primo arrivederci dal presagio più ovvio, più

scontato. Perché quel forestiero a Pergine? Lì in quella casa dove viveva solo una donna con le sue due figliolette? Risposta lineare, obbligatoria-mente necessaria: tempo di guerra, bombarda-menti a tappeto su tutta Trento, fuggi-fuggi gene-rale, spirito di sopravvivenza dal motto interiore: imbocca la prima strada e allontanati dalla zona in cui vivi; scampa le bombe, salvati lontano e legge-ro da ogni cosa per correre di più; forse troverai qualcuno che ti aprirà la sua porta, che ti offrirà un pavimento per dormire ed un pane per sfamarti. Così da Trento fino alla periferia perginese dove una povera famiglia piena di bambini e di miseria accolse il giovane, ultimo della figliolanza e i suoi vecchi genitori. Sullo stradone già c’era la famiglia di suo fratello, in guerra lontano, le sue due figlio-lette e la sua seconda moglie, perché la prima gli era morta di parto, lì nella casa dal cancello di fer-ro. Per qualche tempo i due ragazzi si “parlarono”, si frequentarono, fecero progetti, ma era il tempo della forza opprimente della miseria e gli scarsi mestieri squalificati non permettevano una vita decorosa; i debiti per tirare avanti erano come sassi che schiacciavano coscienza e orgoglio. Co-sì il pensiero fisso di emigrare in un paese scono-

Sorrisi in bianco e nero

di Gabriella Bonvecchio

13 Progetti/ RACCONTO

sciuto a fare fortuna, quella per una vita ben vissu-ta, ben spesa, ben sopportata: il Belgio, a Retinne, come in quel di Charleroi e delle Marcinelle altri Trentini, nel nero isolato e desolato dove la levatu-ra umana la si scordava, dove l’altare della fatica di bestia era innalzato in ogni fessura, in ogni cuni-colo, in ogni lastra, dove ogni turno di lavoro era un turno di solitudine, dove la polvere nera entrava nei polmoni vetrificandoli inesorabilmente. E dopo i turni: solo, in un’abitazione lignea alta e stretta e vuota di ogni sorriso, vuota di parole italiane e vuota di lei! Pergine 18 settembre 1948. Matrimo-nio per procura; nonno paterno al posto di mio pa-dre, sorrisi in bianco e nero in un interno di fami-glia; tristezza e rancore nel cuore dei parenti di lei, tanta felicità nel suo, già all’estero con lui, il fore-stiero sul cancello che da Liegi le inviò a mezzo posta la sua promessa dorata. Laura aveva preso il primo treno della sua vita all’età di quindici an-ni, quand’era una pastorella giù nelle radure verdi accanto all’alveo del torrente Fersina, per andare al servizio dei signori di Roma, che sovente villeggiavano al paese. Solo dopo pochi mesi di vita tor-mentata, la fasulla motivazione la riporta a casa, fra il profumo dei filari della vigna, al caldo degli ani-mali della stalla, nell’amore dei suoi. Dieci anni dopo, venticin-quenne, infilata la fede al dito, co-me obbligavano ancora le leggi fasciste nel dopoguerra, con un biglietto di sola andata, solitaria, partì ed arrivò in Belgio: un abbrac-cio mai scordato, un pianto impastato di felicità, di incertezze, di gran voglia di vivergli insieme. Il pancione crebbe subito con il lavoro di domestica da certi direttori delle miniere in procinto di partire per il Congo belga; le prime doglie: le mani di lei avvinghiate per così tanto tempo a quelle del suo uomo da fargli pronunciare: “L’ho partorita io que-sta mia prima figlia, lasciatemi riposare per carità”. Mani straniere di donna mi hanno lavata, vestita e posata nelle braccia di mia madre; mani straniere di uomo mi hanno vezzeggiata, cullata e riposta nelle mani di mia madre. Chi partì per il Congo mi avrebbe voluta laggiù con i miei genitori; chi restò in Belgio mi avrebbe voluta là per sempre, anche da sola, ma nulla di tutto ciò avvenne. Mia madre pativa troppo la nostalgia e soffriva per quel me-stiere del suo uomo; pensava che in quel modo, o forse meglio, si sarebbe potuto vivere anche nel

nostro paese. La sua severa decisione: “Torno in Italia con lei, ti aspetteremo presto, la Provvidenza scorgerà anche la nostra famiglia, il Signore Iddio non dimentica nessuno; al mondo ci siamo anche noi con la nostra povertà, la nostra giovinezza, la nostra dignità; ci sarà un’occasione, una combina-zione! Coltiviamo questa speranza!” Venimmo ac-colte nella casa materna fra zii appena sposati o troppo giovani e i nonni: brava gente che lavorava senza accumulare, senza giudicare, senza recri-minare. La benevolenza del vecchio fascista ha fatto in modo che la figlia andasse al servizio di certi marchesi e che io, dall’alba al tramonto venis-si accudita dai parenti, ma che alla sera, solo alla sera, avessi potuto accarezzare il suo viso, gioca-re con le sue mani, sentire il buon odore dei suoi baci leggeri fra i miei capelli sottili di bimba. Poi il

ritorno di mio padre: solo! Nella famiglia dei suoi, poveri vecchi sfollati di guerra in quella casa po-vera giù nella radura ai piedi del Cimirlo. Un congiungimento forza-tamente separato, ma per poco: il reperimento di un alloggio fatiscen-te, definito casa, nella contrada eretta dal Clesio, la più vecchia e battagliera strada di Pergine dove le miserie erano al pari delle no-stre, dove la carità era quotidiana per gli altri e per noi che non pote-vamo permetterci quasi niente. Nella mia vita di bimba, di ragazza, di donna, ho viaggiato di pari pas-so con compagni, docenti, colleghi e datori dalle grandi capacità pro-fessionali ed umane; ho saputo

cogliere diverse occasioni in cui le persone mi hanno educata al vivere, aiutata a maturare, valu-tata, benvoluta, nonostante avessi incontrato capi e capesse e persone così grette e meschine che mi hanno delusa. Da sempre il cerchio della mia vita quadra nella sequenza fra il bene e il male, fra il bianco e il nero, fra il potere ed il dovere, fra un per favore ed un grazie. E mi va bene così. Mia madre e mio padre stanno sempre insieme; noi figli li andiamo a trovare spesso per salutarli, per ringraziarli di essere stati i nostri genitori, per aver-ci insegnato ad essere resistenti davanti all’impos-sibile del momento, a voler capire ed amare la gente, a guardare un poco più in alto per non mo-rire nella miseria materiale e spirituale e loro, die-tro al mazzetto di fiori e la candela sempre acce-sa, ci sorridono dalla foto in bianco e nero nel loro cimitero italiano ...

14

“Torno in Italia con lei,

ti aspetteremo presto,

la Provvidenza scorgerà

anche la nostra famiglia,

il Signore Iddio non

dimentica nessuno; al mondo

ci siamo anche noi con la

nostra povertà, la

nostra giovinezza, la nostra

dignità; ci sarà un’occasione,

una combinazione! Coltiviamo

questa speranza!”

15 La Casa Informa/AUGURI

E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti

e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti

al Signore di rinascere per donarlo agli altri.

M. T. Calcuttta

Buone feste Buone feste Buone feste

Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione,Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione,Il Presidente, il Consiglio di Amministrazione,

il Direttore e tutto il personale dipendenteil Direttore e tutto il personale dipendenteil Direttore e tutto il personale dipendente

augurano ad ospiti, familiari, volontari e amici un augurano ad ospiti, familiari, volontari e amici un augurano ad ospiti, familiari, volontari e amici un

sereno Natale.sereno Natale.sereno Natale.

16

Buone feste Buone feste Buone feste

Riandando con il pensiero agli anni della gioventù, ricordiamo le

gioiose attese del Natale che si vivevano con semplicità pensando

all'immenso dono di Gesù, disceso sulla terra per portare pace e

serenità a tutte le persone. Pensando al prossimo Natale desideria-

mo riproporre la semplicità vissuta costruendo con le nostre mani e

l'aiuto di alcuni operatori i personaggi del presepio che allestiremo

nella nostra struttura. Nell'invitare tutti a visitarlo, auguriamo che

questo Natale sia occasione per ognuno per impegnarsi a riscoprire

i valori che danno senso, gioia e serenità alla vita. Auguri!

I Residenti di via Marconi

A Natale ogni augurio è speciale, nel nostro cuore abbiamo custo-

dito per voi salute, pace e serenità per l'anno che verrà!

Residenti e Operatori del 1° piano di via Pive

Poco posto si tiene quando ci si vuol bene. E’ un nostro impegno

quotidiano il cercare di rendere casa il nostro nucleo, sia da parte

degli operatori sia da parte dei Residenti, c’è l’impegno di prestare

attenzione all’altro e di facilitare una quotidianità affettuosa. Ed è

con questo spirito di condivisione e calore che vogliamo augurare

a tutti buone feste.

Questa massima, detta da una nostra residente nello stringersi in ascen-

sore per recarsi ad una attività, rende perfettamente l’atmosfera che si

vive al 4° piano di via Pive

E’ freddo, è umido, le ossa scricchiolano di più, la neve copre tutto,

la notte scende presto…ma i nostri auguri illuminino e scaldino i

vostri cuori! Buon Natale!

Il Comitato Editoriale

M ercoledì 19 settembre 2012 ha preso il via

“Ballando con il cuore” con la presentazione del progetto

in tutte le sue fasi.

Il Progetto prevede una fase di presentazione, una di

formazione culturale , una pratica ed in fine una di resti-

tuzione; prende spunto da una iniziativa sanitaria speri-

mentata a Monte San Pietro (Bologna) che ha come

obiettivo la prevenzione dei rischi cardiovascolari utiliz-

zando il ballo come strumento per l'assunzione di corret-

ti stili di vita.

Nel nostro caso l'obiettivo è quello di utilizzare il ballo

dando maggior importanza all'aspetto sociale e ludico-

ricreativo, senza però trascurare l'aspetto di prevenzione

legato al movimento.

Lo slogan infatti è: “Ballare allegramente per sta-

re bene di corpo e di mente...”

Giovedì 11 settembre 2012 la seconda fase con la sera-

ta culturale a cura del dottor Lino Beber che ha parlato

di prevenzione da un punto di vista medico-sanitario e

dell'importanza del movimento come stile di vita. I balle-

rini di “Danzamania” hanno chiuso esponendo il pro-

gramma e gli obiettivi del corso, fornendo delle cono-

scenze di base sui balli che si affronteranno nel percor-

so.

Giovedì 25 ottobre finalmente è partita la prima edizione

del corso di ballo.

Circa 30 persone si sono divertite imparando le prime

fasi di riscaldamento ed il passo base del valzer lento

17

PROGETTO

BALLANDO CON IL CUORE di Giovanna Meneghini

“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”

“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”“Ballare allegramente per stare bene di corpo e di mente...”

Mostra delle opere realizzate

nell’ambito di un progetto di

interscambio culturale e

generazionale con gli studenti

dell’Istituto della Arti di Trento e

Rovereto, liceo “A. Vittoria” di

Trento e con la collaborazione dei

residenti dell’A.P.S.P.

“S. Spirito - Fondazione Montel”

di Pergine Valsugana.

Il lavoro ha permesso agli ospiti

di esprimere ricordi, emozioni

e sensazioni favorendo la

propria autorealizzazione e

partecipazione attiva alla vita

sociale, e agli studenti di

venire a contatto con le memorie

storiche dei tempi passati.

19

PROGETTO

RICORDI IN ARTE di Cristina Bolgia e Giovanna Meneghini

20

A lcuni eventi proposti nella sala

comune al 2° piano in via Marconi riscon-

trano un particolare interesse da parte dei

residenti. Uno di questi è lo

“sfoiò” , proposto quest'anno per

la seconda volta visto il gradi-

mento ottenuto dalla prima edi-

zione. Lo sfoiò era un momento

particolare vissuto da quasi tutti

i nostri residenti nella loro gio-

ventù; non era solo un momento

di lavoro per preparare le pan-

nocchie da appendere ad essic-

care, ma era anche un'occasio-

ne di incontro e festa con musi-

ca, balli e, non meno importan-

te, con l'apertura della botte del

vino novello che accompagnava

le castagne lesse o arrostite.

Abbiamo riproposto lo sfoiò, ri-

spettando le vecchie usanze, in

allegria con musica, balli e, do-

po aver preparato le pannoc-

chie, sorseggiando in compa-

gnia una bibita accompagnata

da una fetta di torta tradizionale.

Anche in questa occasione ab-

biamo potuto apprezzare l'aiuto,

l'interesse e la partecipazione di alcuni vo-

lontari che hanno attivamente collaborato

alla riuscita di questa attività anche fornen-

do gentilmente il materiale necessario, un

grazie a loro di vero cuore.

RICORDI

LO SFOIO’

dagli ospiti di via Marconi

21

È

22

“ ...ci scappava

anche qualche bacio,

magari il primo timido

bacio, di nascosto

dai genitori;

baci che si ricordano

con particolare

dolcezza e piacevole

nostalgia”

U n pomeriggio di inizio novembre, su proposta dell’operatrice Casa-

granda Laura, alcuni operatori si sono ritrovati al secondo piano di via Mar-

coni per partecipare a un laboratorio creativo, legato a dei progetti che per-

mettano l’abbellimento dei vari nuclei, in occasione delle imminenti festività.

Molti gli ospiti che hanno partecipato entusiasti all’iniziativa

e che hanno collaborato in base alle loro capacità e abilità, o intervenendo

con consigli e suggerimenti. Gli operatori presenti hanno prestato servizio di

volontariato e tutti si sono divertiti e impegnati.

Tutti i lavori, personaggi del presepe, capanne e campanelle, sono state rea-

lizzate con materiale di riciclo per un consapevole rispetto dell’ambiente.

Durante il pomeriggio abbiamo ricevuto la visita inaspettata, ma molto gradi-

ta, del direttore e del presidente, che hanno apprezzato l’iniziativa.

E’ stato per tutti un pomeriggio divertente e collaborativo, che ha coinvolto

varie persone e che tutti, compresi gli Ospiti, hanno molto apprezzato ed è

per questo che al più presto si proporrà un altro pomeriggio, non solo di lavo-

ro, ma anche di grande allegria.

Il laboratorio

PROGETTI

CHE BEL POMERIGGIO

dagli operatori e animatori di via Marconi

23

24

25

LA BAMBOLA MICHELA

L a me zia Ema quela “del Pont”, l’era la me gudaza del batezo e la me

feva sempre bèi regai de Nadal. En del 68-70 ho ciapà da Gesù Bambino, la Bambo-

la Michela.

Una bambola MERAVIGLIOSA, capelli biondi, lunghi e mossi, sulla schiena il vano

per la batteria e l’inserimento del dischetto, sulla pancia dei fori da dove fuoriusciva la

musica, e al posto del “boton dela gudaza” un pulsantino per avviare la musica. Le

mie amichette “sbavavano” alla vista di questa meraviglia. Io l’ho sempre conservata

come una reliquia in bella mostra sopra ad una mensola. Poi sono diventata grande, i

miei pensieri si sono rivolti altrove, ma la bambola era sempre lì. Alla nascita del mio

secondo nipote maschio come per incanto la bambola sparì. Mia madre, a mia insa-

puta, gliela aveva regalata. Un giorno recatami a far visita al mio nipotino ho visto in

camera ciò che non avrei mai voluto vedere, la bambola Michela aveva subito lo scal-

po e diverse contusioni in tutto il corpo. Il sangue mi si è raggelato nelle vene.

MI RICORO BENISSIMO CHE PER UN MESE

NON HO RIVOLTO LA PAROLA A MIA MADRE.

Tutti i salmi finiscono in gloria… ma non nel mio caso.

La Casa Informa/AUGURI DAL CENTRO DIURNO

26

Squerzeva la nef tuti i cuerti

e pradi bianchi pareva deserti,

passava ‘l sliton en le strade

e ghèra fontane ‘n giazade.

Se feva de tut per divertirse

finida la scola se neva de corsa a slitarse,

de nef se fea sù l’omenèt

po’, tuti contenti bagolaven dal fret,

tornaven a casa con tant de buganze

sol l’acqua de magio la deva speranze.

Meteven el dodese la sal nel piatèl

e con Santa Luzia vegnìa l’asenèl,

levaven bonora al cantar del gal

ma ghèra lì nèspoi come regal..

Nadal l’era ‘l pez fat su ‘n del tinèl

con soto ‘l presepi con el bambinèl.

DIZÈMBRE

“Dizèmbre è una poesia nata e costruita

durante il gruppo di lettura e discussione

dagli utenti del Centro Diurno”

Grazie

Sabato pomeriggio. Di nuovo in Trentino. Strano essere qui dopo tante

settimane a Milano. A brevissimo tornerò nella metropoli, ma oggi, oggi

c’è servizio in RSA a Pergine ed ho VOGLIA di andare, per rivedere i non-

nini e per rivedere i miei nasini rossi trentini, che sono una delle cose

che più mi mancano, nella mia nuova vita milanese. E allora si parte!

Questo giorno mi riserva un servizio che ha avuto momenti di emozioni

forti, che spiccavano su una base di serena positività dall’inizio alla fi-

ne. E allora eccomi qui, per condividere con voi tutti, ciò che Girella ha

vissuto e condiviso con Freccetta, Boccolo e Mezzosoldo e ciò che Fiorenza

ha condiviso con Manuela, Giovanna e Ernesto. Troppo lungo sarebbe

raccontare tutto quanto vissuto, e allora vorrei semplicemente descriver-

vi i momenti che mi hanno regalato le emozioni più intense.

Secondo piano, saletta, una ventina di nonnini. E’ il momento dei can-

ti. Nonnini, animatori, clown: un coro unico che canta ‘La Valsugana’,

e ‘Quel Mazzolin di Fiori’. Io e Boccolo ci avviciniamo ad un signore che

porta un cappello elegante. Un saluto, un sorriso, e il signor B. inizia su-

bito a parlare, parlare, parlare, parlare. Un fiume di ricordi, di espe-

rienze, di vissuti. Quant’è bello ascoltarlo, non serve che noi parliamo,

anzi non dobbiamo proprio parlare. Noi è sufficiente che ASCOLTIAMO

semplicemente. E i suoi occhi si illuminano mentre ci racconta.

Dopo qualche minuto lo salutiamo, per andare a parlare con altri non-

nini nella sala. Il ‘coro’ dei clown/nonnini/animatori intona “Il Signo-

re delle Cime”, io quasi per caso alzo lo sguardo ed incrocio quello del

signor B. che PIANGE, e si nasconde dietro la tesa del cappello, per non

farsi vedere. D’impulso mi avvicino, e lo avvolgo in un abbraccio. Lui mi

prende il viso, la mano, e continua a piangere. Freccetta si avvicina an-

che lei. Dopo un attimo, il signor B. si asciuga le lacrime, ci guarda, oc-

chi negli occhi, e inizia a raccontarci che quella canzone gli ricorda

quando lui faceva parte del coro parrocchiale, e partecipava alla vita

del suo paese.

per darmi l’opportunità di vivere queste emozioni … di Fiorenza Mazzucchi (Girella)

A STRETTO GIRO DI POSTA

27

28

Davanti ai suoi occhi passano i fotogrammi della sua vita, e quei foto-

grammi li passa pari pari a noi, con le sue parole, i suoi sguardi, le sue

mani nelle nostre. Sono lacrime di gioia, le sue, per i bei ricordi che quel-

la canzone gli ha suscitato. E quelle lacrime si trasformano in un fiume

di emozioni che da lui passa in noi e ci inonda i cuori.

La canzone termina. Tempo di andare, tempo di salutare, e il signor B.

guarda prima Freccetta, poi me, e ci dice ‘Grazie, grazie di essere qui’. Lo

dice con le parole. Lo trasmette con lo sguardo e con i suoi occhi lucidi.

Lo comunica con la sua mano che tocca il nostro braccio.

Lui dice ‘Grazie’ a noi, ed io dico ‘Grazie’ a lui, nel mio cuore. Ed esco

portando con me un pezzetto della vita di una persona che si è racconta-

ta, e un po’ delle sue lacrime di gioia.

Quarto piano, Nucleo Sorgente. Entriamo tutti e quattro, pronti a canta-

re e sorridere. Un’operatrice si avvicina e mi indica un signore, un ospite

nuovo del Nucleo, seduto da solo, in disparte, che sta cullando una bam-

bola. L’operatrice mi chiede: “Per favore puoi provare ad avvicinare quel

signore? E’ un po’ ‘difficile’. E ricorda di NON toccarlo. Parlagli ma NON

TOCCARLO.”

Vado da lui, mi avvicino in punta dei piedi, sempre assicurandomi di es-

sere “in contatto diretto di sguardo” con i miei compagni clown. Il si-

gnor G. inizialmente non mi guarda, sta cullando la sua bambola, nel

suo mondo. Io lo guardo sorridendo, e lui nota

il mio naso rosso. Subito viene attirato dal mio

naso, e prova a schiacciarlo. Lascio fare, e pian

piano mi avvicino di più. 5, 10, 15, 20 minuti

fatti di sorrisi, di toccate al mio naso, di discorsi

di cui non capisco il senso. Parla una lingua in-

decifrabile, fatta di frasi sconnesse e parole sen-

za un contesto logico. Io lo ascolto e sorrido.

Ascolto e sorrido. All’inizio sto attenta a non toc-

carlo, memore dell’avviso dell’operatrice. Poi, a

un certo punto è più forte di me: lui mi tocca il

naso rosso, io sfioro il suo naso, prima con le di-

ta, poi con il mio nasino rosso, naso contro naso.

E lui, lui sorride! Un lieve sorriso ma c’è! ..non

oso esagerare, mi avvicino ancor di più, pian

piano e lui continua a parlare nella sua lingua

a me incomprensibile.

Arriva il momento dei saluti. Altri ospiti ci aspet-

29 A stretto giro di posta

tano. Ma io NON POSSO andarmene senza

avergli dato un BACIO. Sapete tutti che Gi-

rella vuole sempre baciare i suoi adorati

nonnini…

Stavolta però sono in dubbio. 30 secondi

di ‘ingarbugliamento di pensieri’ nella

mia mente: “Seguo il mio istinto e lo ba-

cio? O seguo il consiglio dell’operatrice ed

evito il contatto?” Cuore contro mente,

istinto contro razionalità e vince il cuore!

Con delicatezza gli accarezzo il viso, mi

avvicino, e lo bacio su una guancia. Mi

allontano un po', aspettandomi una sua

reazione improvvisa e di rifiuto, e invece i

suoi occhi si sciolgono, diventano lucidi,

mi prende il braccio ed inizia ad acca-

rezzarmelo, e poi mi dice: “Grazie, queste

sono le cose che fanno bene”. Ero talmente

stupefatta che pensavo di essermelo imma-

ginato, ma lui lo ripete un’altra volta:

“QUESTE SONO LE COSE CHE FANNO BENE",

e lo dice nella NOSTRA lingua, non più

parole sconnesse e frasi senza senso. Lo

ringrazio, lo ribacio, e vado via. Vado via

perché in quel momento erano le MIE la-

crime a voler sgorgare. Fuggo letteral-

mente dal Nucleo, assieme a Boccolo. Ap-

pena fuori dalla porta, guardo Boccolo e

non c’è bisogno di parole, lei mi avvolge

in un lungo, caldo e confortevole abbrac-

cio. Tutta la burrasca di emozioni che

avevo dentro si placa. Potenza di un ab-

braccio!

Mille altri sono stati i momenti di emozio-

ne e di sorrisi, in questa giornata. Ma ter-

mino qui, con un GRAZIE di cuore per

darmi l'opportunità di vivere queste emo-

zioni.....

Piccoli pensieri dedicati agli Ospiti

della Casa e alle Persone che la

vivono.

Prendi un colore dell'arcobaleno

portalo nella tua anima e regala al

tuo sorriso il più bello dei suoi colo-

ri!

Se ti viene voglia di ridere, fallo:

non preoccuparti di dove sei e con

chi stai.

Non c'è lacrima più dolce di quella

che scivola giù a corteggiare un

sorriso mai troppo grande.

Io dipingerò il mondo ogni giorno,

con un sorriso.

Per quanto mi sarà possibile met-

terò i miei sentimenti in poesia e

lascerò che le più belle emozioni

raggiungano il cuore ... per te!

Con gli auguri per un

Natale Sereno

e un felice

Anno Nuovo,

I Dottor Clown della Croce Rossa

Piccoli pensieri

Comitato editoriale

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Giovanni dott. Bertoldi

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Cristina Bolgia

In redazione:

Fabrizio Cestari

Giovanna Meneghini

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