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Nel libro l’Autore analizza gli aspetti critici degli Standard OMS per l'educazione sessuale e le loro lacune scientifiche, mettendone in discussione la validità al fine di una buona educazione sessuale in ambito scolastico. Introduce, in alternativa, delle proposte formative di educazione sessuale no-gender theory (ad esempio il Progetto Pioneer per ogni fascia di età), ispirate al rispetto del percorso di sviluppo del bimbo e a una antropologia non contaminata dalla teoria gender. http://www.paoline.it/blog/famiglia/709-famiglie-scuola-ed-educazione-sessuale.html
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Famiglia e scuola: educazione sessuale no-gender theory
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INTRODUZIONE
La cosiddetta « teoria del gender », nonostante la sua evidente forzatura ideologica che consiste nel sopravvalutare in modo determinante il dato culturale nella costruzione del maschile e del fem-minile con paradossali e grottesche negazioni della realtà, esercita tuttavia una letale fascinazio-ne nella attuale epoca tecnoliquida, tanto da per-meare l’educazione sessuale nelle scuole al di là di ogni prudenza. Verrebbe da dire: giù le mani dai bambini! Dopo il successo di Educare al fem-minile e al maschile (Paoline 20134), libro sempli-cemente basato sull’esposizione di ricerche scien-tifiche e sul buon senso, abbiamo deciso di tentare un salto di qualità: proporre una modalità di educazione sessuale, non tanto gender free, ma soprattutto basata sulle evidenze scientifiche e sulla realtà dei fatti. Il libro può apparire comples-so da leggere, ma educatori, genitori, insegnanti e chiunque si occupi di bambini hanno il diritto e il
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dovere di essere informati adeguatamente sul tema scottante dello sviluppo sessuale e psicoaffettivo. Hanno soprattutto il dovere di abbandonare le derive ideologiche e di accogliere la concretezza e la realtà dei dati di fatto. Riteniamo che la ideo-logia del gender nel tentativo di combattere auten-tiche discriminazioni (tentativo del tutto condiviso da noi) nel suo sviluppo abbia generato la più macroscopica discriminazione della nostra epoca: non lasciare liberi i bimbi, obbligandoli a negare, a volte in modo grottesco, la differenza maschile-femminile, attribuendo ogni differenza a una co-struzione sociale da abbattere. Dimostreremo in questo libro che le cose non stanno così. Esso inizia con un capitolo puntuale e preciso, Com-menti agli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sa-nità (OMS). Questo documento, esaltato dalla propaganda pro gender, è il grande, intoccabile totem, che nessuno osa criticare e che in Italia ha trovato acritica accettazione da parte delle istitu-zioni scolastiche, influenzando un colossale pro-getto di ri-educazione di insegnanti e di allievi, mascherato come una iniziativa di lotta alla discri-minazione. Chi avrà la pazienza di leggere il ca-pitolo scoprirà che il totem si può e forse si deve abbattere, almeno nelle sue parti ideologiche. Il secondo capitolo, Un sistema teorico di riferimen-to, ha il compito di colmare la lacuna lasciata dal documento dell’Organizzazione Mondiale della
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Sanità (OMS), che si fonda su un vacuum teori-co, e di gettare le fondamenta sulle quali si basa-no le nostre proposte educative. È questo il com-pito del terzo capitolo, Il Progetto Pioneer, una nuova proposta formativa. Infine un’ultima con-siderazione: il libro si fonda su una ricchissima bibliografia scientifica. Non è un appesantimen-to inutile: è la dimostrazione che la scienza non può essere appiattita sul teorema gender, anche se oggi, apparentemente, questo sembra essere il pensiero dominante. Il nostro desiderio è quello di fornire un contributo alla verità, al di là delle ideo logie.
Questo libro deve molto a Emiliano Lambiase per l’accuratezza scientifica e a Marco Scicchi-tano per la proposta Progetto Pioneer, al quale hanno partecipato Teresa Silvi, Federica Cac-cioppola, Gabriele Di Marco, Miriam Incurvati, Giovanni Petrichella, Valeria Vichi.
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Capitolo I
COMMENTI AGLI STANDARD PER L’EDUCAZIONE SESSUALE
IN EUROPA DELL’OMS
di T. Cantelmi ed E. Lambiase
L’educazione sessuale nell’infanzia è un’azio-ne pedagogica particolarmente delicata e comples-sa. È un atto educativo e, in quanto tale, deve es-sere responsabile, prudente, fondato su teorie solide e, possibilmente, già dimostrate valide: in caso contrario si configurerebbe – in maniera a dir poco inquietante – come sperimentazione sui bambini.
L’educazione sessuale riguarda un elemento della natura umana (la sessualità) profondamen-te legato ad altre dinamiche umane e che non può essere considerato ed espresso senza tenere in adeguata considerazione ciascuna componente del funzionamento mentale a esso collegate, che lo influenzano, venendone a loro volta condizio-nate. Pertanto l’educazione sessuale non può essere confinata alla sola dimensione sessuale.
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
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Riguarda l’infanzia, un’epoca della vita uma-na per molti tratti non ancora ben compresa, in evoluzione, delicata e vulnerabile. Ma l’infanzia non è solo una fase della vita, è « abitata » dai bambini, verso i quali abbiamo il dovere di esse-re prima di tutto responsabili non solo nei mezzi educativi, ma anche nelle finalità educative, nel rispetto delle loro capacità e reali necessità. È per questo motivo, ad esempio, che osservare come alcuni bambini – anche se fossero la maggioran-za o addirittura tutti – esibiscano un certo tipo di comportamento, non implica, ipso facto, l’oppor-tunità di insegnare loro a porre in essere quel determinato comportamento.
In tempi piuttosto recenti, soprattutto grazie ad alcune iniziative politiche e didattiche, è stato dato risalto a un documento dell’Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e del Federal Centre for Health Education (BZgA), dal titolo Standard per l’Educazione Sessuale in Europa. Quadro di riferimento per responsabili delle politiche, autorità scolastiche e sanitarie, spe-cialisti.
Tanto il citato documento, quanto le azioni intraprese in forza di esso, sono state oggetto di molteplici e spesso aspre critiche in ordine a me-todi e contenuti. Non di rado, però, tali critiche sono state o troppo generiche nelle argomentazio-ni, o allarmistiche nell’enfatizzare il contenuto di alcune affermazioni, senza citarle esattamente,
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oppure senza menzionare la motivazione della critica.
Ci impegneremo pertanto a superare detti limi-ti, citando puntualmente il documento dell’OMS e, solo successivamente, aggiungendo i nostri commenti corredati, quanto più possibile, da rela-tive note bibliografiche.
Abbiamo diviso le nostre riflessioni in due aree: presupposti e obiettivi. Nella prima, inseri-remo tutte le affermazioni tramite le quali l’OMS cerca di argomentare la necessità delle linee guida sull’educazione sessuale; nella seconda, invece, affronteremo gli obiettivi proposti per le varie fasce di età.
I presuppostI
La Regione Europea dell’OMS si trova di fron-te a numerose sfide riguardanti la salute sessua-le: i tassi crescenti dell’HIV e di altre infezioni sessualmente trasmesse (IST), le gravidanze indesiderate in adolescenza e la violenza sessua-le, solo per citarne alcune. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi sono determinanti per il mi-glioramento della salute sessuale generale. Per maturare un atteggiamento positivo e responsa-bile verso la sessualità, essi hanno bisogno di conoscerla sia nei suoi aspetti di rischio che di arricchimento. In questo modo saranno messi in grado di agire responsabilmente non solo verso
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se stessi ma anche verso gli altri nella società in cui vivono. Il presente documento nasce come risposta alla necessità di standard per l’educazione sessuale recentemente emersa nella Regione Europea dell’OMS [...] (dalla Prefazione)1.
L’OMS sostiene, all’inizio del documento, che ci sono numerose sfide da affrontare tra cui malattie e gravidanze indesiderate. Più avanti, però, afferma:
In Europa l’educazione sessuale è in primo luogo rivolta alla crescita personale, mentre negli USA è principalmente rivolta alla risoluzione di proble-mi o alla prevenzione (Prima parte, 1.5).
Le due affermazioni a nostro avviso sono in contraddizione, in quanto ciò che prima sembrava prioritario, ora appare secondario rispetto alla crescita personale, senza che venga chiarito il senso di tale scelta e svolta un’adeguata riflessio-ne antropologica sul concetto di persona e di crescita. A quale tipo di persona ci si riferisce nell’atto stesso di adoperarsi per favorirne lo svi-luppo? Il documento su questo punto è piuttosto lacunoso omettendo molto spesso di fornire spie-gazioni di numerose affermazioni che, tra l’altro,
1 Tutte le citazioni riportate sono tratte fedelmente dal testo del documento dell’OMS.
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
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CONCLUSIONE
In questo libro abbiamo presentato il Progetto Pioneer, una nuova proposta formativa per l’edu-cazione sessuale, basata sui presupposti scientifi-ci che abbiamo descritto, rivolta alle famiglie, agli istituti scolastici e a tutti coloro che, a diverso ti-tolo e con diverse responsabilità, si occupano dell’educazione e della formazione di bambini e di giovani. Si tratta di una proposta formativa che, pur accogliendo l’obiettivo di abbattere le discri-minazioni sessiste, non si basa sulla Gender The-ory, da noi ritenuta priva di adeguati supporti scientifici e soprattutto troppo influenzata da te-matiche ideologiche. Nel 2012 l’università del North Caroline organizzò un corso sulla « Teoria del Gender » intitolato Feminist and Gender The-ory for Historian. A Theoretical e Methodological Introduction, nel quale venne presentato il pensie-ro dei maggiori esponenti della Gender Theory, tra i quali Judith Butler, che nel 2013, in una successiva intervista al giornale Le Nouvelle Observateur, spiegava come il termine « Teoria del Gender » riassumesse una sorta di movimento politico-ideologico volto a polverizzare la dualità
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femminile/maschile in ogni ambito. Ma le inizia-tive che riguardano o fanno riferimento esplicito alla « teoria di genere » sono molte e, per sempli-cità e sintesi, ricordiamo solo il libro di Riki Wil-chins dal titolo Queer Theory, Gender Theory. An Instant Primer, la cui prima edizione è del 2004, la definizione di Gender Theory nella Encyclope-dia of Quality of Life and Well-Being Research, e poi articoli1, biblioteche online2 anche universita-rie3, associazioni4. La « Teoria Gender », quindi, indubbiamente esiste.
1 A.M. Messinger, Teaching Interactionist Gender Theory throu-gh Speed Dating, in Teaching Sociology 43 (2015) 154-162; L. Mullany, The Application of Current Language and Gender Theory to Managerial Meeting Discourse, in Nottingham Linguistic Circular 15 (2000) 1-16; R.C. Carpenter, Gender Theory in World Politics. Contributions of a Nonfeminist Standpoint?, in International Studies Review 4, 3 (2002) 153-165; W. Simmons, Encountering Gender Theory. A Service-Learning Approach, in The Stanford Undergra-duate Research Journal (2013) 35-38; online: http://web.stanford.edu/group/journal/cgi-bin/wordpress/wp-content/uploads/2013/06/Simmons.pdf.; J. Saltzman Chafetz, The Varieties of Gender Theory in Sociology, in J. Saltzman Chafetz (ed.), Handbook of the Sociology of Gender, Kluwer Academic/Plenum Publishers, New York 2006, pp. 3-23; S. Fennell - M. Arnot, Decentring Hegemonic Gender Theory. The Implications for Educational Research, University of Cambridge, RECOUP Working 21 (2009); A. Maunu, Gender The-ory and Empirical Research, in Nordic Studies on Alchohol and Drugs 24 (2007) 210-211.
2 http://www.goodreads.com/shelf/show/queer-gender-theory3 Oxford University: http://ukcatalogue.oup.com/category/aca-
demic/series/classicalstudies/oscl.do; University of Kentucky: https://english.as.uky.edu/gender-theory
4 http://leadershipforwomen.com.au/empowerment/leadership-gender-articles/interviews-on-leadership-gender-theory
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
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Il Progetto Pioneer nasce in Italia a partire dal 2014 come risposta alle numerose richieste per-venute da parte del contesto civile e sociale. In-fatti in seguito alla pubblicazione degli Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, promosso dall’Ufficio Regionale dell’OMS e BZgA (Fe-deral Centre for Health Education), e alla diffu-sione sul territorio nazionale e internazionale di progetti scolastici sul tema, molti genitori e in-segnanti hanno sentito il bisogno di chiedere ai professionisti della salute mentale e della forma-zione di formulare dei servizi mirati, al fine di promuovere un’educazione sessuale coerente e pertinente, dal punto di vista psico-pedagogico, con lo sviluppo cognitivo-emotivo-relazionale dei bambini e dei giovani. Gli Standard, come da noi analizzato nel primo capitolo, risentono for-temente del contesto politico-ideologico promos-so dai teorici del Gender e non ci sembrano ri-spettosi della libertà dei bambini e dei loro genitori. L’obiettivo principale del Progetto Pio-neer è la promozione del benessere della « per-sona » a partire dall’identità sessuale e sessuata.
Per raggiungere questo obiettivo è necessaria una condizione di partenza, cioè il coinvolgimen-to leale, rispettoso, aperto, dichiarato e consape-vole di tutte le agenzie educative: famiglia, scuo-la e professionisti della formazione.
La formulazione di questo patto fondamenta-le è alla base della realizzazione dei progetti
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formativi del Progetto Pioneer e costituisce uno strumento di verifica della bontà dei processi: tanto più chiare e partecipate saranno le informa-zioni tra gli attori coinvolti, tanto più i risultati degli interventi saranno significativi.
Come nel corpo umano, ciascun organo ha un insieme di caratteristiche, funzioni e compiti per interfacciarsi con le altre parti e con il tutto, così ciascun attore del processo formativo dei minori (genitori, insegnanti, professionisti) ha un pro-prio ruolo e una propria collocazione funzionale all’equilibrio. Con questo libro crediamo di aver fornito uno strumento teorico e pratico per la realizzazione di un « patto formativo » sull’edu-cazione sessuale rispettoso della persona umana e scientificamente supportato.
Questo testo è un'anteprima del libro. Il numero delle pagine è limitato.
INDICE
Introduzione pag. 5
Capitolo ICOMMENTI AGLI STANDARD PER L’EDUCAZIONE SESSUALE IN EUROPA DELL’OMS di T. Cantelmi ed E. Lambiase » 9I presupposti » 11Gli obiettivi per fascia d’età » 114
Capitolo IIUN SISTEMA TEORICO DI RIFERIMENTOdi E. Lambiase e T. Cantelmi » 139Attaccamento e sessualità » 140
Sistema di attaccamento e comportamento sessuale » 141I sistemi motivazionali interpersonali » 143Il sistema dell’attaccamento » 146 Evitamento » 152 Ansia » 154Sistema motivazionale dell’attaccamento
e sistema motivazionale sessuale » 157
Attaccamento sicuro pag. 170 Evitamento » 172 Ansia » 177 Disorganizzazione dell’attaccamento » 181 Stile di attaccamento e comportamenti sessuali con più partner » 185Metacognizione e sessualità » 189Coscienza » 201 Coscienza primaria o nucleare » 203 Coscienza di ordine superiore e sistemi motivazionali » 206 Coscienza e responsabilità » 208 Coscienza e libertà » 209 Coscienza e sessualità » 210
Capitolo IIIIL PROGETTO PIONEER,UNA NUOVA PROPOSTA FORMATIVAdi M. Scicchitano, T. Silvi, F. Caccioppola, G. Di Marco, M. Incurvati, G. Petrichella, V. Vichi » 213Presupposti e prospettive » 216Rete educativa » 222Genitori » 223Docenti » 226Professionisti » 227La metodologia » 228 Conclusione » 231
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