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Itill:1:1 :111,1 '1:141 stoNib: 'Prezzo d' Ab1'ona:nen:4: A domicilio in tutta l'Italia I7n anno L. 4. 60 Un semestre L. 2. 30 Un trimestre L. 1, 15 AIVIAzio Un anno L. 4. 00 — Un semestre L. 2, 00 I n tri- mestre L. 1, 00. Un numero separato costa cent. 10. Deus Vos beneclicat, clammodo Veritas praecedat, comitetio• et sequatur. P. PP. IX. ( Pio 1X agli Scrittori della Croce Pisana' ISA rzrz.no_nrco S E T TIMANAL Irt v414■181M1.34,11~11m1414,41tilluumatrabaulaui;Innt UliV14141111"41214V141iil: talie ttit Il itit•tiiilitlt :: %;t1.4 n 1 V No. 31. , 3 Agosto 1 SS 3 ANNO XI. Avvertenze. Ti Giornale si pubblica ogni Sabato Direzione e Amministrazione via !a Faggiola n. 8. - Le lettere non n'alleate si respingono. - I manoscritti ancorché non pubblicati non si resti- tuiscono -rSi renderà conto dei libri e giornali i messi alli Uffizio qualora sieno con!brini allo spirito del perio- dico . - Gli annunzi cent. 15 per linea t, spazio di linea. e Benedico tutti gli associati allo CROCE PISANA coraggio LEONE XIII al Direttore. (la Ottobre 1881). Le inserzioni per la CROCE PISANA, dalla Francia si ricevono esclusivamente presso l'Agence principale de Publicité E. E. OBLIEGHT, Paris, rue de Richelien 92. Concittadini! È giunta ormai a quest'ora a vostra notizia la immensa sciagura toccata ad uno fra i più ridenti paesi d'Italia nostra! Nel vostro cuore avranno certamente trovato un'eco pie- tosa le strazianti grida di tanti infelici che nel tremendo disa- stro di Casamicciola hanno per- duto tutto, tutto! Dopo le acque, oggi è il ter- remoto che viene a desolare tanti nostri fratelli, a piombarli in un tratto nella miseria, nella morte. Umiliamo la fronte di- nanzi alla mano di Dio che ci rercuot e ! Pisani, il disastro è immenso: sia grande ancora la vostra carità nel soccorrere le sventurate vittime del flagello col quale il Signore ha voluto visitare la, patria nostra. LI, redazione della Croce Piscina ineingre dello slancio - caritatevole col quale in altre dolorose occasioni rispondeste al suo appello a sollievo di ogni. sventura, si rivolge ancora a Voi E VI CHIEDE L ' OB iLO PER. LE VITTIME DI CASAMICCIO pone fino- da questo momento - - a- d intera disposizione di coloro che per mezzo sua vorranno inviare le loro offerte' in sol- lievo degli infelici colpiti da tanto flagello e man mano che le perverranno, le invierà a S. E. R.ma l'Arcivescovo di Na- poli affinchè senza indugio siéno impiegate nel caritatevole e santo scopo. FATE ADUNQUE LA CARITA ' ! L.A. REDAZIONE. - Le offerte possono essere rimesse all' uf- ficio del giornale o anche alla Rev.ma Curia Arcivescovile ove sarà persona incaricata per riceverle. La distrung di Casallaciola - In questo nostro secolo forse non vi è stato disastro più spaventoso ! Casarnieciula, la ridente Casamieciola, che già due anni fa, nel marzo 1881, era stata tanto danneggiata dal terremoto, non è ora che un ammasso di rovine insieme ugli ameni villaggi che le fanno corona. Innumerevoli sono le vittime, e da tutta Italia non si eleva che un grido solo: il grido di un immenso dolore per sì immane sven- tura. Ed ecco ora i partieo?ari dell'orrenda catastrofe: La sera di sabato, 28 ultimo scorso, alle ore 9,45, precedute da un immenso rombo come di cento cannoni, si fecero ,intendere replicate scosse di terremoto. A queste scosse Casamicciola., Lacco Ameno, Forio d'Ischia e altri villaggi di quest'isola in- cantata, che nell'attuale stagione dei bagni termali erano abitati da consiclerevol numero di bagnanti, vennero intieramente distrutti. Ecco come il telegrafo colla sua elo- quente brevità dava le notizie della tre- menda catastrofe: dispacci. (Agenzia Stefani). NapoN, 29. — lersera alle ore 9,45 vi furono scosse di terremoto a Casamicciola. Sono accadute gravi disgrazie, però i par- ticolari mancano. Tutte le nostre autorità sono partite per Casamicciola con i pom- pieri e la truppa. Napoli, 29. — Il disastro nell'h&a schia è gravissimo. Sono crollate molte case a Casamicciola, a Fo:io ed a Lauda Ameno. Molte vittime. 1 vapori arrivano trasportando feriti. Continua l'invio dei 'chirurghi, soldati, pom- pieri e di soccorsi d' ogni maniera. Roma, 29. — In seguito alle gravi no- tizie giunte dall'Isola d'Ischia, il ministro dei lavo-i pubblici, on. Genala, è partito per Casamiceiola. Napoli, 29. — Giungono notizie sempre più gravi da Casamicciola. Sono crollati gli alberghi Moltissime persone sono se- polte sotto le rovine. fg morto Tupputi uf- ficiale superiore di marina. Gli scappati dal disastro fanno spaventose.descrizioni. Il nu- mero - delle vittime pare grandissimo. Fino- ra sono arriv.a Napoli circa 100 feriti. Ischia, 2'. - - disastro è gravissimo, molto supe e a qua° del 1881. Casa- micc:ola è teratnente minata. Mol- tissimi m6fti soma - _sepolti sotto le macerie: il loro numero non si può finora calcolare. Moltissimi .feriti Tanto a Fiori°, come a Lacco Arnerio il disastro ebbe grandi pro- porzioni. Anche Serrana-Fontana è grave- mente danneggiata Si lavora attivamente al salvataggio. Lo stabilimento militare d' I- schia è salvo. ischig, 29. La truppa giunta non è sufficiente ed il 11Iinistero ha disposto per l'invio di due compagnie del genio da Ro- ma oltre quelle di napol i. Napoli, 29. — Casamicciola è quasi in- teramente distrutta Si calcola che i morti superino il migliaio. Grandissimo è il nume- ro dei - feriti che i piroscafi continuano a sbarcate a Napoli. Gli ospedali sonò pieni e si prewano letti nelle chiese annesse. Fra i mori si noverano il prefetto di Ca- gliari, il vescovo di Casarnicciola ed il con- te Filippani romano. Napoli, 29. — Continuano l'arrivo dei feriti e la spedizione dei soccorsi. Ignorasi ancora il .numero esatto delle vittime, elio credesi ascenderanno a 'circa (tumidi:t . Le Società Rubattino-Florío, Manzi, Procida ed Ischia hanno messo tutti i loro vapori disposizione delle autorità. L'arcivescovo Sanfelice ed il consigliere delegato Cavasole visitarono i feriti nei va- ri ospedali. Napoli, 29. Casarnicciola é totalmen- te distrutta. Fiori° e Lacco Ameno grandemente danneggiate. Continua l'arrivo dei feriti che sono trasportati ai Grandi, ridotto ad uso ospe- dale. La desolazione è generale. Cas'ainicciola, 29, ore 5 e min. 5. Di Casarniceiola non restano che sole cinque case lungo la via in riva al mare; tutto il resto è distrutto. Lo spettacolo è spaven- tevole. È impossibile precisare il numero dei morti, che si' crede giunga a due mila. I bagnanti erano numerosi e non si salva- rono che - le persone le quali si trovavano nel teatro di legno posto sul mare. Fortu- natamente l' ospedale di mille letti pel cam- bio dei malati 'era viioto; due monache guar- diane perirono. Il Ministro Genala, il Prefetto di Napoli e la truppa SODO sul posto e dirigono i la- vori di salvamento. Casarniedo/a, 30, ore 5, 16. — 1. 1. 1 im- possibile descrivere lo spaventevole spetta- colo. A. centinaia sono i morti, seppelliti sotto le macerie. La scossa che cagionò il disastro durò 15 minuti secondi; fu vorti- cosa e come scoppio di cannone. Roviiiò in un attimo tutto il paese. Il Ministro Genala, per timore di com- plicazioni miasmatiche, si occupa attiva- mente delle disposizioni poi seppellimento dei cadaveri che si trovano numero con- sidereVole. Caiamicciula, 30. Sulla marina di Casarnicciola nessuna casa è intatta, la chiesa è trasformata in deposito di cada- veri. I morti si trovano sparsi lungo la strada che va al monte. La popolazione è fuggita tutta, le case sono deserte e ab- bandonate, le poche persone rimaste sono inebetite e girano piangendo. L' imposgibile precisare il numero dei morti; qua sembra 'superiore a mille, a Lacco è di 300 ; a Fori- tana-Serrana di 200. Si lavora da tutti attivamente per il salvataggio. Cosantice-io/a, 30 — La parte superiore ci i Casamicciola è completamente distrutta. La scena noti può essere più raccapriccian- te: si &orlo strazianti lamenti dei feriti sotto le macerie .e i pianti dei parenti che assistono al disseppellimento delle vittime e allo 'scoprimento dei feriti. l impossi- bile ancora sapere i nomi dei morti, es- sendo rimasti sul luogo gl' isolani poveri Soltanto. • Casamicciola, 30. Il ministro Genala appena giunto a Napoli. accompagnato dalle autorità civili e Militari, si recò a Casamie- ciola ove giunse stamane alle ore 3, con 800 bersaglieri. Casamicciola, 30, ore 5, 17. — Il mi- nistro Genala ha disposto per l'immediata costruzione di 60 baracche in legno onde dare ricov ero agli abitanti di Casarnicciola rimasti in vita, che si trovano tutti senza tetto. Casamicciola, 31 luglio. — Ieri si con- tinuò ad estrarre persone vive ed i cadaveri tutta la notte. Alle ore 11 una famiglia intera seppel- lita in una cantina fu estratta circa dopo 36 ore dacehè trovavasi sotto le macerie. Vi è difficoltà grandissima per seppel!ire i cadaveri nel camposanto. A Casanncciola _ne furono sepolti 396, a Lacca 100. a Fo- rio 70. 'È impossibile seppellirne altri. Casavnieciola, 31 luglio. Il ministro Genala, dirigente tutte le operazioni, fece .praticare grandi fosse per la sepoltura dei cadaveri trovati stanotte e stamane, e .per evitare il pericolo alla salute pubblica, de- cise di far spargere copiosamente della calce sulle macerie, coprendo i cadaveri che in al-. cuni Punti sono agglomerati fino a cinquanta 'ed a sessanta, specie negli 'alberghi. Casa- ii;ceiola diverrà tutto un cimitero. Dall'Ossrvatore Romano: .Napoli 1 (ore 6 40 ant.) Il piroscafo che el aveva portato a Casamicciola, riportocci iersera tardissimo a Napoli. E impossibile immaginare l'orrenda real- tà del disastro! Di Casamicciola bassa non restano che quattro mura cadenti . Casamieciola alta un immenso carini° di macerie! Dappertut- to un fetore insopportabile. Gli abitanti, istupiditi dal dolore, narra- no di aver perduto ciascuno cinque o I" membri della Contansi molti casi di pazzia cagionata dalla catastrofe. Percorsi la via tra Casamicciola e Lacco Ameno. 2 lunga un paio di chilometri e cor- re incassata fra due muraglie diroccate. Dap- pertutto regnano l'orrore e la desolazione. La verde campagna è seminata di case ro- vinate . I rari superstiti giacciono su ma- terassi nelle vigne. In un crocicchio una donna scarmigliata dinanzi ad un enorme ammasso di rovine grida che sono quivi sepolte otto persone. Un padre dice che gli mancano quattro figli e che sono tutti là sotto. Ma è proibito sca- vare per timore di una epidemia. Da un ammasso vicino i Bersaglieri e- straggono un cadavere sfracellato. È impossibile conoscere l'esatto numero dei morti perchè la massima parte rimar- ranno sotterra. Casamicciola, 1 agosto (Ore Il 114 ant.) — Ho visitato Forio che è grande due volte più di Casarnícciola. I danni di Forio sono anche maggiori di quelli di colà. Delle mol- te e grandi case che vi sorgevano, non re- stano, che le fondamenta. Della Chiesa non vedesì in piedi che una sola parete. Il parroco mi additò il luogo dove sor- geva una grande casa colonica: era abitata da una famiglia di dolci persone per nome Modello. Di questi infelici nessuno 'si è sal- vato; sonotutti sepolti colà sotto le rovine. Si calcola . che Forio abbia avuto più di due mila morti. . - Questa mattina è giunto qui da Napoli il re Umberto; dicesi che resterà qualche giorno a bordo. Napoli, 1 agosto. (Ore I porn.) — Torno 'in questo momento dall' Arcivescovado. ho trovato l'Arcivescovo estremamente commos- so; colle lagrime agli occhi egli mi Ira nar- rato scene orribili, particolari strazianti. Una donna all'Ospedale degl'Incurabili è morta lasciando nelle mani dell'Arcive- scovo un bambino di sei mesi : molte sono le fanciulle che rimangono orfane di am- bedue i genitori. La carità ufficiale è assolutamente inef- ficace. L' Arcivescovo fa appello alla capita dei cattolici. Egli prepara a tal uopo uno. pastorale e l'orinerà eziandio una commis- sione per raccogliere le offerte. Napoli, 1 agosto (Ore 1,25 potn.) — Gli ultimi piroscafi giunti da Casamieciola nul- la recano d'importante, Dicesi elle l'ordina dato dal ministro Genala di sospendere gli, scavi per dissappellire le vittime e .di uc- cidere anche i viventi C011 la calce viva ha fitto scoppiare l'in lignazione universale: e che l'ordine crudele è stato revocato. Assicurasi che il re Umberto siasi mo- strato altamente indignato quando ha saputo l'incuria delle autorità nell'ordinare il sal- 41;t 1 ,i:s t:ty i t:tia:t:$ 10,t 1 t:t:to t* ts ;est tit'e ittRe tit erigete* stive+ t li Listo' ti i t t i's t i t'a e't i ,t s'otto t t"asoh * :44: Yelsit °t tídOtt i st 1 141 s " i ' 4 11 111 i 1 "'.'" iiiiill!! 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'Prezzo d' Ab1'ona:nen:4:

A domicilio in tutta l'Italia —

I7n anno L. 4. 60 — Un semestreL. 2. 30 — Un trimestre L. 1, 15 —AIVIAzio — Un anno L. 4. 00 —Un semestre L. 2, 00 — I n tri-mestre L. 1, 00.

Un numero separato costa cent. 10.

Deus Vos beneclicat, clammodo Veritaspraecedat, comitetio• et sequatur.

P. PP. IX.( Pio 1X agli Scrittori della Croce Pisana'

ISA

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n 1 V

No. 31. , 3 Agosto 1 SS 3 ANNO XI.

Avvertenze.

Ti Giornale si pubblica ogniSabato

Direzione e Amministrazione via!a Faggiola n. 8. - Le lettere nonn'alleate si respingono. - I manoscrittiancorché non pubblicati non si resti-tuiscono -rSi renderà conto dei librie giornali i messi alli Uffizio qualorasieno con!brini allo spirito del perio-dico . - Gli annunzi cent. 15 per lineat, spazio di linea.

e Benedico tutti gli associati allo CROCEPISANA coraggio

LEONE XIII al Direttore. (la Ottobre 1881).

Le inserzioni per la CROCE PISANA, dalla Francia si ricevono esclusivamente presso l'Agence principale de Publicité E. E. OBLIEGHT, Paris, rue de Richelien 92.

Concittadini!È giunta ormai a quest'ora

a vostra notizia la immensasciagura toccata ad uno fra ipiù ridenti paesi d'Italia nostra!

Nel vostro cuore avrannocertamente trovato un'eco pie-tosa le strazianti grida di tantiinfelici che nel tremendo disa-stro di Casamicciola hanno per-duto tutto, tutto!

Dopo le acque, oggi è il ter-remoto che viene a desolaretanti nostri fratelli, a piombarliin un tratto nella miseria, nellamorte. Umiliamo la fronte di-nanzi alla mano di Dio che cirercuot e !

Pisani,il disastro è immenso: sia

grande ancora la vostra caritànel soccorrere le sventuratevittime del flagello col quale ilSignore ha voluto visitare la,patria nostra.

LI, redazione della CrocePiscina ineingre dello slancio -

caritatevole col quale in altredolorose occasioni rispondesteal suo appello a sollievo di ogni.sventura, si rivolge ancora aVoi E VI CHIEDE L ' OB iLO PER. LEVITTIME DI CASAMICCIOpone fino- da questo momento

- -a-d intera disposizione di coloroche per mezzo sua vorrannoinviare le loro offerte' in sol-lievo degli infelici colpiti datanto flagello e man mano chele perverranno, le invierà a S.E. R.ma l'Arcivescovo di Na-poli affinchè senza indugio siénoimpiegate nel caritatevole esanto scopo.

FATE ADUNQUE LA CARITA ' !L.A. REDAZIONE.

-Le offerte possono essere rimesse all' uf-

ficio del giornale o anche alla Rev.ma CuriaArcivescovile ove sarà persona incaricataper riceverle.

La distrung di Casallaciola-

In questo nostro secolo forse non vi èstato disastro più spaventoso !

Casarnieciula, la ridente Casamieciola,che già due anni fa, nel marzo 1881, erastata tanto danneggiata dal terremoto, nonè ora che un ammasso di rovine insiemeugli ameni villaggi che le fanno corona.

Innumerevoli sono le vittime, e da tutta

Italia non si eleva che un grido solo: il grido

di un immenso dolore per sì immane sven-

tura.Ed ecco ora i partieo?ari dell'orrenda

catastrofe:La sera di sabato, 28 ultimo scorso, alle

ore 9,45, precedute da un immenso rombo

come di cento cannoni, si fecero ,intenderereplicate scosse di terremoto. A questescosse Casamicciola., Lacco Ameno, Foriod'Ischia e altri villaggi di quest'isola in-cantata, che nell'attuale stagione dei bagnitermali erano abitati da consiclerevol numero

di bagnanti, vennero intieramente distrutti.Ecco come il telegrafo colla sua elo-

quente brevità dava le notizie della tre-menda catastrofe:

dispacci.(Agenzia Stefani).

NapoN, 29. — lersera alle ore 9,45 vifurono scosse di terremoto a Casamicciola.Sono accadute gravi disgrazie, però i par-ticolari mancano. Tutte le nostre autoritàsono partite per Casamicciola con i pom-pieri e la truppa.

Napoli, 29. — Il disastro nell'h&aschia è gravissimo. Sono crollate molte casea Casamicciola, a Fo:io ed a Lauda Ameno.Molte vittime. •

1 vapori arrivano trasportando feriti.Continua l'invio dei 'chirurghi, soldati, pom-pieri e di soccorsi d' ogni maniera.

Roma, 29. — In seguito alle gravi no-tizie giunte dall'Isola d'Ischia, il ministrodei lavo-i pubblici, on. Genala, è partito perCasamiceiola.

Napoli, 29. — Giungono notizie semprepiù gravi da Casamicciola. Sono crollatigli alberghi Moltissime persone sono se-polte sotto le rovine. fg morto Tupputi uf-ficiale superiore di marina. Gli scappati daldisastro fanno spaventose.descrizioni. Il nu-mero-delle vittime pare grandissimo. Fino-ra sono arriv. a Napoli circa 100 feriti.

Ischia, 2'. -- disastro è gravissimo,

molto supe e a qua° del 1881. Casa-micc:ola è teratnente minata. Mol-tissimi m6fti soma - _sepolti sotto le macerie:il loro numero non si può finora calcolare.Moltissimi .feriti Tanto a Fiori°, come aLacco Arnerio il disastro ebbe grandi pro-porzioni. Anche Serrana-Fontana è grave-mente danneggiata Si lavora attivamenteal salvataggio. Lo stabilimento militare d' I-schia è salvo.

ischig, 29. — La truppa giunta non èsufficiente ed il 11Iinistero ha disposto perl'invio di due compagnie del genio da Ro-ma oltre quelle di napol i.

Napoli, 29. — Casamicciola è quasi in-teramente distrutta Si calcola che i mortisuperino il migliaio. Grandissimo è il nume-ro dei - feriti che i piroscafi continuano asbarcate a Napoli. Gli ospedali sonò pienie si prewano letti nelle chiese annesse.Fra i mori si noverano il prefetto di Ca-gliari, il vescovo di Casarnicciola ed il con-te Filippani romano.

Napoli, 29. — Continuano l'arrivo deiferiti e la spedizione dei soccorsi. Ignorasiancora il .numero esatto delle vittime, eliocredesi ascenderanno a 'circa (tumidi:t .Le Società Rubattino-Florío, Manzi, Procidaed Ischia hanno messo tutti i loro vapori

disposizione delle autorità.L'arcivescovo Sanfelice ed il consigliere

delegato Cavasole visitarono i feriti nei va-ri ospedali.

Napoli, 29. — Casarnicciola é totalmen-te distrutta.

Fiori° e Lacco Ameno grandementedanneggiate.

Continua l'arrivo dei feriti che sonotrasportati ai Grandi, ridotto ad uso ospe-dale. La desolazione è generale.

Cas'ainicciola, 29, ore 5 e min. 5. — DiCasarniceiola non restano che sole cinquecase lungo la via in riva al mare; tutto ilresto è distrutto. Lo spettacolo è spaven-tevole. È impossibile precisare il numerodei morti, che si' crede giunga a due mila.I bagnanti erano numerosi e non si salva-rono che - le persone le quali si trovavanonel teatro di legno posto sul mare. Fortu-natamente l' ospedale di mille letti pel cam-bio dei malati 'era viioto; due monache guar-diane perirono.

Il Ministro Genala, il Prefetto di Napolie la truppa SODO sul posto e dirigono i la-vori di salvamento.

Casarniedo/a, 30, ore 5, 16. — 1.1.1 im-possibile descrivere lo spaventevole spetta-colo. A. centinaia sono i morti, seppellitisotto le macerie. La scossa che cagionò ildisastro durò 15 minuti secondi; fu vorti-cosa e come scoppio di cannone. Roviiiò inun attimo tutto il paese.

Il Ministro Genala, per timore di com-plicazioni miasmatiche, si occupa attiva-mente delle disposizioni poi seppellimentodei cadaveri che si trovano numero con-sidereVole.

Caiamicciula, 30. — Sulla marina diCasarnicciola nessuna casa è intatta, lachiesa è trasformata in deposito di cada-veri. I morti si trovano sparsi lungo lastrada che va al monte. La popolazione èfuggita tutta, le case sono deserte e ab-bandonate, le poche persone rimaste sonoinebetite e girano piangendo. L' imposgibileprecisare il numero dei morti; qua sembra

'superiore a mille, a Lacco è di 300 ; a Fori-tana-Serrana di 200.

Si lavora da tutti attivamente per ilsalvataggio.

Cosantice-io/a, 30 — La parte superioreci i Casamicciola è completamente distrutta.La scena noti può essere più raccapriccian-te: si &orlo strazianti lamenti dei feritisotto le macerie .e i pianti dei parenti cheassistono al disseppellimento delle vittimee allo 'scoprimento dei feriti. l impossi-bile ancora sapere i nomi dei morti, es-sendo rimasti sul luogo gl' isolani poveriSoltanto. •

Casamicciola, 30. — Il ministro Genalaappena giunto a Napoli. accompagnato dalleautorità civili e Militari, si recò a Casamie-ciola ove giunse stamane alle ore 3, con800 bersaglieri.

Casamicciola, 30, ore 5, 17. — Il mi-nistro Genala ha disposto per l'immediatacostruzione di 60 baracche in legno ondedare ricovero agli abitanti di Casarnicciolarimasti in vita, che si trovano tutti senzatetto.

Casamicciola, 31 luglio. — Ieri si con-tinuò ad estrarre persone vive ed i cadaveritutta la notte.

Alle ore 11 una famiglia intera seppel-lita in una cantina fu estratta circa dopo36 ore dacehè trovavasi sotto le macerie.Vi è difficoltà grandissima per seppel!ire icadaveri nel camposanto. A Casanncciola_ne furono sepolti 396, a Lacca 100. a Fo-rio 70. 'È impossibile seppellirne altri.

Casavnieciola, 31 luglio. — Il ministroGenala, dirigente tutte le operazioni, fece.praticare grandi fosse per la sepoltura deicadaveri trovati stanotte e stamane, e .perevitare il pericolo alla salute pubblica, de-cise di far spargere copiosamente della calcesulle macerie, coprendo i cadaveri che in al-.cuni Punti sono agglomerati fino a cinquanta'ed a sessanta, specie negli 'alberghi. Casa-ii;ceiola diverrà tutto un cimitero.

Dall'Ossrvatore Romano:.Napoli 1 (ore 6 40 ant.) Il piroscafo che

el aveva portato a Casamicciola, riportocciiersera tardissimo a Napoli.

E impossibile immaginare l'orrenda real-tà del disastro!

Di Casamicciola bassa non restano chequattro mura cadenti . Casamieciola altaun immenso carini° di macerie! Dappertut-to un fetore insopportabile.

Gli abitanti, istupiditi dal dolore, narra-no di aver perduto ciascuno cinque o I"membri della Contansi molti casi dipazzia cagionata dalla catastrofe.

Percorsi la via tra Casamicciola e LaccoAmeno. 2 lunga un paio di chilometri e cor-re incassata fra due muraglie diroccate. Dap-pertutto regnano l'orrore e la desolazione.La verde campagna è seminata di case ro-vinate . I rari superstiti giacciono su ma-terassi nelle vigne.

In un crocicchio una donna scarmigliatadinanzi ad un enorme ammasso di rovinegrida che sono quivi sepolte otto persone.Un padre dice che gli mancano quattro figlie che sono tutti là sotto. Ma è proibito sca-vare per timore di una epidemia.

Da un ammasso vicino i Bersaglieri e-straggono un cadavere sfracellato.

È impossibile conoscere l'esatto numerodei morti perchè la massima parte rimar-ranno sotterra.

Casamicciola, 1 agosto (Ore Il 114 ant.)— Ho visitato Forio che è grande due voltepiù di Casarnícciola. I danni di Forio sonoanche maggiori di quelli di colà. Delle mol-te e grandi case che vi sorgevano, non re-stano, che le fondamenta. Della Chiesa nonvedesì in piedi che una sola parete.

Il parroco mi additò il luogo dove sor-geva una grande casa colonica: era abitatada una famiglia di dolci persone per nomeModello. Di questi infelici nessuno 'si è sal-vato; sonotutti sepolti colà sotto le rovine.Si calcola .che Forio abbia avuto più di duemila morti. .- Questa mattina è giunto qui da Napoliil re Umberto; dicesi che resterà qualchegiorno a • bordo.

Napoli, 1 agosto. (Ore I porn.) — Torno'in questo momento dall' Arcivescovado. hotrovato l'Arcivescovo estremamente commos-so; colle lagrime agli occhi egli mi Ira nar-rato scene orribili, particolari strazianti.

Una donna all'Ospedale degl'Incurabiliè morta lasciando nelle mani dell'Arcive-scovo un bambino di sei mesi : molte sonole fanciulle che rimangono orfane di am-bedue i genitori.

La carità ufficiale è assolutamente inef-ficace. L' Arcivescovo fa appello alla capitadei cattolici. Egli prepara a tal uopo uno.pastorale e l'orinerà eziandio una commis-sione per raccogliere le offerte.

Napoli, 1 agosto (Ore 1,25 potn.) — Gliultimi piroscafi giunti da Casamieciola nul-la recano d'importante, Dicesi elle l'ordinadato dal ministro Genala di sospendere gli,scavi per dissappellire le vittime e .di uc-cidere anche i viventi C011 la calce viva hafitto scoppiare l'in lignazione universale: eche l'ordine crudele è stato revocato.

Assicurasi che il re Umberto siasi mo-strato altamente indignato quando ha saputol'incuria delle autorità nell'ordinare il sal-

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varnento e nel mandare soccorsi, i quali findal primo giorno furono aTatto insufficienti.

Un incredibile confasione ha regnato eregna nella direzione degli scavi e nella di-

stribuziono dei viveri. Ma v' ha di più.

Non parlasi che di Caaamicciola. atm si

pensa che a Casaanicciola; eppure vi sonoaltri paesi egualmente colpiti, ma non egual-

mente soccorsi. In questi paesi si muore ad-

dirittura di ftme. La miseria degli abitanti

e indescrivibile e strappa le lagrime.

Stamane sono Stati scavati altri cadaveri ;erano gonfi come otri.

Nelle rame della Piccola Sentinella è sta-to rinvenuto il cadavere di quella signorina

inglese che al momento della eatitatrofa pre-

paravasi a suonare il piano-forte nel salot-tino dell'Albergo. Sul leggio era aperto an-cora il libro di musica dove era scritto Rap-sodie Flongroise Listz.

2 stato ritrovato ancora vivo sotto le

mine della Piceola Sentinella il marcheseMartorana. Egli, durante il tempo CII3 è ri-masto sepolto, ha avuto la presenza di spi-rito di caricare l'orologio per non perdere

la cognizione del tempo Impossibile narraretutti gli strazianti particolari che mi sonostati narrati.

A Panza la maggior parte degli abitantisono salvi parche quasi tutti erano sulla viaaccompagnando il SS.mo Viatico.

L'intera isola contava circa ottomila a-

bitanti; ne rimane appena la decima parte.L'isola verrà coperta da uno strato di

calce viva, dividendo un immenso cimitero.

Credesi che sotto le macerie esistano moltiviventi, i quali non verranno salvati a mo-

tivo di tale disposizione.

(Questa disposizione sarebbe tanto orri-bile e inumana che stentiamo a prestaévi fede,ancorchè ci sia confermata anche da altreparti. Quello che da tutti concordamente sideplora è l'insufficenza assoluta dei soccorsie delle braccia . Si provvegga talunque aquesto difetto, si usi qoalunque mezzo, siaffronti qualunque dispendio, tua non si of-fendono con sì iniqatt misura tutte le

di Dio e della natura, e non si faccia si cheabbia a dirsi che in Italia la crudeltà ed il

brutale cinismo degli Uomini ha aggravato e

reso ancor pù doloroso un castigo di Dio.

'Vi sono famiglie, genitori, consorti, tigli che

piangono e sperano tuttora. Qual diritto ha

l'uomo di condannare alla morte gli inno-

centi lor cari, e di troncare una speranza

che anche tra qualche giorno potrebbe es-aere realizzata ?)

Ieri alle 3 l2 pomeridiani, as , istei al

salvamento -di due sorelle diciottenni avve-nuto in Casamicciola. Vivevano ancora dopo

tre giorni di seppellimento. Chiatnansi signo-

rine Capozzi. La madre loro è morta li vici,no. Le due giovinette avevano seco un aran-cio ed una pera. Furono condotte sopra unbattello: iersera vennero portate a Napoli.

Ieri venne estratto un bambino vivo sal-

vato da un mobile che gli era caduto soprasenza offenderlo. '

La notte scorsa una donna chiamava aiu-to; era circondata dalle macerie, ma avevala testa libera. Cercossi di estrarla, ma untavolino cadendo schiacciolle un piede. Ten-tossi (li amputarle la gamba; Don si riuscì.Voltesi aspettare il giorno ma la ditnaneera morta di spasimo.

Vi sono stati episodi commoventissimi.Una signora salvò il tiglio e so gettando ilfiglio dalla finestra le.gato fra i cuscini equindi calandosi ossa per mezzo di lenzuolaannodate.

Due ragazzini erano in un lettuccio nellacasina Boliazzi. La meta del pavimento del-la loro camera crollò ma essi rimasero nellaparte intatta. La mattina vennero trovatiaddormentati corno se nulla fosse accaduto.1 loro genitori però sono morti.

Deplorasi l'insufficienza dei mezzi di soc-corso e la confusione del comando,' Ieri vennero Actun e Mezzacapo insieme

al Procuratore generale. Unitarnente al mi-nistro dei Lavori pubblici decisero di proi-bire ulteriori escavazioni. Genala restò inbattello presso Casannicciola. Oggi arriveràil Re Umberto.

L'Arcivescovo Sanfelfce visitò iertutti i luoghi danneggiati portando a queipoveri infelici soccorsi e consolazioni. La ca-rità sua e del clero sono ammirabili.. La sera del disastro il curato di Foriotornava da Casamicciola; arrivato presso laporta di casa, mentre stava per aprirla,

,vide la casa stessa e la chiesa contigua spro-feadarsi. Esso rimase salvo.

A Forio un carabiniere rimase ucciso dauna campana che gli cadde sopra.

lerlaltro a Casamicciola furono rinvenuti icadaveri del Vescovo, del conte Filippani, del

Tupputi e della marchesa Laureati.

Il marito di questa assisteva all'escavazione.All'Hólel Vesuve si rinvenne un uomo

vivo, ma sopravvisse un'ora sola. Non po-tè proferii' parola; piangendo strinse la ma-no ai suoi salvatori e spirò.

Calcolasi che nella sola via Casamennel-la in Casamicciola sianvi ancora mille cada-veri da estrarre.

Siamo tutti inebetiti dall'immensità dellasventura.

Casanzicciola, 1 — S . M. il Re, accoltodalla popolazione piangente, riunita alla ma-rina, ed accompagnato dall' on. Genala, vi-sitò minntissimansente tutte le Iccalità deldisastro. Domandò a parecchi ufficiali notiziedelle opere eseguite e da eseguirsi. Rimasedolorosamente impressionato e si espressecon l' on. Depretis essere uno spettacolo im-possibile a potersi immaginare. In Piazza,S. M. ricevette Mons. Vescovo d'Ischia lato-re di una lettera dell'Arcivescovo di Napo-li pel Re. S. M. disse d'essere grato dell'o-pera caritatevole del Vescovo e lo ringraziò.

Casamicciola, 1 — Alle ore 4 poro. sisenta una nuova scossa di terremoto, chespavento tutti.

Al trbe n o 'Liz .. i eDai giornali di Napoli :Il capitano e l' Ispettore del Tifeo,piro-

seafo che nella notte di sabato si trovavanella rada d'Iaehia, alle ore 9 112, furonoscossi da un fortissimo rombo, e volgendolo sguardo soli' isola, si avvidero immedia-tamente del disastro dal'o stai minato nugolodi po'vere cha s'innalzava. Le prime scossefurono ,sussultosie seguite da altre ondula-torie : in tutto durarono '15 . secondi.

nugolo di polvere levatosi fra cosìfitto da oscurare l'aria, e poi .... e poi la-menti, grida disperate.

Un brigadiere dei carabinieri corse salpiroscafo dando nntizia dell'iminane disastro;ed il Tifo, fece subito rotta per Napoli peravvisarne l' autorità politica.

Monsigno:' Vent'ella, Vescovo Ausiliariod'Ischia, elevato al grado episcopale nonso'o poi suoi meriti sacerdotali, ma purepor i provvidenziali soccorsi e per Io zeloapostohco da lui spiegato a pro dei clan,negalati dal terremoto del 1881, è 13410trovato morto sotto le rovine!

Quattro Suore della Carità ed il Profes-sore Palma Direttore dcll'Ospedale del Mon-te della Misericordia , sono sepolti sottoquelle macerie . Sappiamo, che fortunata-mente quei' Ospedale era vuoto, perciò erastato preparato ad accogliere le donne in-ferme.

Il numero dei morti supera, a quel chesi dice, i tremila!

Si assicura che 1 . albergo la Piccola Sen-tinella è un mucchio di rovine: era un al-bergo assai frequentato Nel momento dellacatastrofe in quelle sale si suonava e sicantava da un buon numero di signore.

Sono rimasti salvi quanti erano in tea-tro, che a costruito presso la riva: salvatol'asilo delle barnbiue orfane e dei . vecchi,affidato alle cure delle Suore di Carità.

A Fori° d' Isaia, ove la scossa è statapiù ondula' oria , gli abitanti hanno avutolampo di Ibggire dalle case, che sono ca-denti; quindi acssuna vittima.

Da varie fenditura del suolo zampillanoacque bolienti.

:a aL' Ospedale dei Peilegrini presenta lo

spettacolo più, sublime e solenne di un'ope-ra, in cui la religione, la carità, la civiltàe la scienza si danno la mano.

Il nostro zelante ed amatissimo Arci-vescovo Monsignor Sanfalice è . li: noi loabbiamo Veduto e gli abbiamo baciato il sa-cro

La sua figura soave, apostola, spicca-va tra tutti i g,overnafori e i fratelli delPio Luogo, accorsi coi professori a prestarela loro opera.

Pallido e commosso, eppure sorridentedi un sorriso angelico, lo abbiamo trovatoaccanto al letto d'un sacerdote, che ha lecostoie rotte col pericolo di offesa al pol-mone, siechè i medici disperano di salvarlo.

Aiutato dalle Suore della Carità e dalSacerdote Conte di Copertino, egli noi di-spensava solo la parola di °odono, ma colile sue mani lavava le ferite del capo e dellemani di quel giovane prete; e pali avvid-navasi ai letti di tutti i feriti, confortandolied ilicoraggi„ndoli con la sua dolce parola.E le Suole di Carità, i sacerdoti accorsi inbuon numero, i chirurghi e loro praticanti,tutti si moltiplicano nelle dolorose cure; sìche le lacrime ci sono corse agli occhi atanto spettacolo di sofferenza e di carità.

a *Monsignor Arcivescovo, il quale non si

è mosso quasi mai dagli ospedali dove consomma amorevolezza assiste gli iatermi, or-dinò elle questi .fossero posti nelle chiese;e siccome mancava la biancharia, ordinòche venissero i'adoperate le tovaglie degli

I giornali deplorano l'insufficienza e lalentezza dei soccorsi.

L'Arcivescovo recossi a Casainicciola.

*Tra i superstiti vi ha anche il Prof.

Labari' a dalla Università di Pisa.Egli ha raccontato che verso le nove

e ire quarti si trovava in una sala di trat-tenimento a pianterreao.

Si -è salvato, non sa come. Era fra duecolmale di inuro, che separavano una stan-za,, Nel fuggire, i macigni crollanti gli sfio-

rarono la mano e la coscia. siaistra.Unsamiecìola , coin' è ora , strazia l' a-

nima.Anela' egli ci ha detto. elio nugoli di pol-

vere impedivano di trovare una strada disalvezza; grida strazianti rintronavano trale macerie.

*L'Arcivescovo di Napoli Moas. Sanfe-

lice ha inviato neVisola tutti i suoi semi-naristi per assistere le vittime salvate al-1' imineesa sventura.

Oggi (31) si sono sospesi gli scavi. eciò per misura satiitaria, poichè il fetoredei cadaveri si sprigiona dalle ruine ed am-morba l'aria. Sulle case diroccate è statosteso uno strato di calce viva. Il cielo vo-glia che in quelle sepoltura improvvisate,codusi ai cadaveri, non giacciano degli in-felici ancora viveati.

In mezzo alla sventura generale impos-sibile narrare tutti i commoventi episodi -

che vengono narrati. Ne riferiremo un solo.Un signore era rimasto sapolto sotto iltal to di una casa, ma si era salvato il suocane; ,ed il cane non abbandonò il suo l'a.-drone; usa fruaaindo colle unghie, allonta-ria:glo le macerie ; giunse a trarlo a salva-mento.

*Areivescevo, dice fra gli altri la

fu- tutta la giornata in giro pergli ospeda'i sino a tarda ora; ieri sera restòai Pallagrini; all'uscita fu applauditissimadal popolo. — Per suo ordine, per tele-gramma, il Parroco e molti preti di Pro-cida, che appartiene. a questa diocesi, sonoandati a Casamieciola, e da Napoli due sa-cerdoti signori Ernesto Ang.iulli e D. Vin-cenzo d' Apreda si &l'arsero di partire esono là Ieri. S. E. Rana per telegrafo fececonoscere la svonlura al Santo Padre, ene ebba in risposa il seguente dispaccio:

Il S. Padre, sommamente rattrisiatoall'annunzio dora grande sventura di Casa-mieciola, prega Iddio per le vittime ed in-via ai feriti -I' Apostolica Benedizione, riser-vandosi nella -sua carità di soccorrere aibisogni.— Cardinale Ludovico Jacobini —Monsignor Sanfelice Arcivescovo di Na-poli. >>

Stamattina poi (n) con un vapore spe-ciale alle 5 aut. l'Arcivescovo si è an-ch' egli recato sul luogo del disatro.

* *Si raccontano episodi strazianti.In un punto si vede un cadavere di ca-

rabiniere abbracciato a un ca.iavere di gio-valletto. Meatre il carabinieri.- teatava sal-varlo, un gran masso uccideva entrambi.

Ludovico Sergardi, giovane intrepido diforza erculea, si trovava preso il porto.lontano cioè del centro della calas rofe. Sislanciò, solo e al buio, verso la casa, ovesua sorella, moglie di Arturo Ga.ravitli, evasirecata a far visita. Trovo le ruitie della ca-sa Solo, con le mani si mise a scavarenella frana.

Salvò undici persone, sempre ehianiand o :Giulia! Dopo quell'eaornue fatica, alla sua .

chiamata rispose fioca la voce della. sorella:Allora egli cadde sfinito, svenuto, senzapoter salvare l'amata persoaa.

* aUna notizia strana! Non si sa che cosa

sia avvenuto da dne giorni del tenente Bo-nagente, di un sergente e di dieci soldatidell' Il artiglieria!

*

Un piangere, un gridare, un interrogar-si, un quadro in somma che ci ha messopietà e raccapriccio ad un tempo!

L'arrivo dei feriti a Napoli è uno spet-tacolo straziante.

Giungono continuamente navi grosse epiccole, tutte requisita dare autorità politi-che, e tutte piene de' pochi superstiti feritipiù o meno gravemente, o salvi per mira-colo.

La più parte è avvolta in lenzuoli. Pa-recchie donne sono in camicia e stringonotrematiti i loro figliuoletti al seno. Tuttigli altri impolverati, mezzo vestiti Lo spa-vento è universale !

Lungo le vie del Piliero, del Molo sinoai Pellegrini ed aglineurabili, dove soaoportate le donne, è Un affacciarsi continuonefle vetture e ne:le lettighe dei parenti dicoloro che stavano in cura a Casamicciola.

E ciascuno immagini le grida straziantiiI qualcuao che rinviene i propri cari mal-conci o moriboadi.

Ed è peggio ancora la co alizione diquelli che ignorarlo qual sorte sia toccataai loro cari.

uao spettacolo straziaute,bile.

.2e

Incredibile è quanto è successo nellainfelicissima isohu, soprattutto a Casamic-

Le persoar che vengono di là affermanoche Casimicciola è quasi tutta in roviaaporhisaime case rirnauaono in piedi, ma conle mura tutte screpolate.

Sono state sepolte dal'e macerie (lei-l'osi edile del Nloate della Misericordia quat-tro Suore dalla Carità e il professor Palmadirettore dei!' ospedale.

Il professore Salia direttare dello sta-bilimento Belliazzi, aache rovinato, ha per-duto la moglie e due tigli.

Un capitaao di vapore della SocietaFlorio-Rubattìno, signor Crescenzo Colonna,nioriva mentre stava pranzando in un al-Largo.

Come abbiamo detto. rovinava 1' ospeda-le del Monte dolla Nliseeicordia, diventand osepolcro di quanti vi erano ricoverati.

L'albergo della Sentinella ed altri an-cora son caduti.

Quelli che vengono di la non haimo forzadi raccontare ciò che è avvenuto.

Si limitano a baciare i loro congiuntiche sono allo scalo marittimo. Diconoche hanno inteso un rombo, e poi un or-rendo terremoto, e poi .. . non sanno direialtro.

Si sono salvate le bambine che eranoin rin asilo con le Suore.

I FLAGELLI

Non ancora era cessata la rac-colta delle trenerese offerte dei buoniitaliani in vantaggio de'danneggiatidalle terribili inondazioni del decorsoanno, ed ecco nuovo e lacrimevoledisastro richiama la carità fraternain soccorso de'poveri abitanti di Ca-samicciola, colpiti nuovamente, dopoil corso di soli due anni e mezzo,dallo.spaventosissitno flagello del ter-remoto, che ha seppellito sotto le ro-vine tanti e tanti infelici.

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Questa huova e pubblica sciaguraavvenuta pochi giorni dopo i vio-lenti uragani che hanno imperver-sato a Milano, al lago di Comoaltrove, e mentre gli animi sonogiustamente preoccupati del feralespettro del cholèra che dall'Egittominaccia l' Europa; è un argomentodi più a quelle serie considerazioniche pur troppo far si dovrebberosulla gran frequenza de'pubblici di-sastri e calamità che nel secol no-stro incessantemente si. succedono,ora in questa ed ora in quella partedel mondo. E qui non intendiamoparlare delle perturbazioni sociali,della miseria e rovina di tante fa-miglie e delle sanguinose guerredi Russia, d'Italia, di Francia, de-gli Stati Uniti, della Turchia, delleIndie, della Tunisia, di alcune re-gioni dell' America meridionale e dialtri paesi : queste guerre, appuntoperchè guerre, sono anch'esse fla-gelli di Dio, e da esse ne consegui-tano ordinariamente altre non menoterribili calamite', come la peste ela fame.

Ma una serie .per avventura piùspaventosa di disastri di altro ge-nere ha dovuto scrivere, suo mal-grado, la stória moderna, accantoalle decantate conquiste della civiltàe del progresso. Questa antitesi, percosì dire, di scuro e di chiaro, diprosperità e d'infortunio, di bene edi male, sempre senza dubbio appa-risce dalle pagine della storia di tuttii secoli; rna crediamo di non sba-gliare affermando, che essa mai nonfu cosi patente, siccome a' tempi no-stri, ne'qua.li pur si vorrebbe chetutto fosse beatitudine e felicità peipopoli e per le nazioni. ..Se alcunoitnprendesse a formare una statisticadei disastri e delle calamità avve-nute per esempio da cinquant'anniin qua, quale orrendo quadro nonavrebbe da offrire agli uomini delsecolo XIX I Taluno potrebbeforse a questo punto osservare chela gran quantità dei disastri pubblicidel nostro secolo sembra maggioredi quel che fu in ogni altro secolotrascorso, perché ora co'tnezzi di co-municazione e colla diffusione (lenastampa di tutto si ha notizia, nulla riMane ignoto. Riconosciamo in partela verità di questa osservazione; mase si facesse un aecurato confrontodella quantità de* disastri avvenutiin inedia ne' secoli che furono conquelli del secol nostro, vorremmosapere se qu42sto apparirebbe più omeno disgraziato de' suoi predeces-sori.

Comunque sia la cosa, le cala-mità e i disastri, perchè ordinatidal supremo Moderatore dell'univer-so, furono sempre riguardati comeveri flagelli de'popoli e delle nazioni.Nè si dica co'moderni increduli chei terremoti, le inondazioni, gli ura-gani, le tempeste, la siccità, le pe-stilenze, l' invasione delle locuste ela fame, sono cose prodotte da cause.naturali : niuno certamente lo nega;ma chi è che ha create la naturae che ne regola le leggi se non Dio?Egli è che comanda a so piaci-mento agli elementi, e se ne servea strumento di stia - onnipótenza e

giustizia. Egli coll'acqua punì i pre-varicatori a tempo di Noè ; col fuocoquelli della Pentapoli ; colla voragineCore, Dathan ed Abiron; colla famei popoli della Samaria, e con altriflagelli altre genti e nazioni. Le ca-lamità pubbliche sono come tanticolpi di verga, coi quali la divinagiustizia percuote le umane genti,conforme è stato sempre insegnatodalle di \ - i ne Scritture ed anche dalsentimento stesso de'popoli pagani.Salomone dipinge il supremo Si-gnore come un guerriero clic siarmi a far vendetta de' nemici; edice che egli a tal fine armerà ezian-dio le creature anche insensibili edirragionevoli, armabit creaturam adultionem iniinicovum, e con lui com-batterà l'universo contro gl'insen-sati, pugnabit cum illo orbis terra-911»z contra insensato s. (Sap. V, 18,'21). Orazio diceva ai Romani cheindarno avrebbero pianto le pubbli-che calamità, finché non avesseroricostruiti i templi degli dei rove-sciati. (Odi lib. M, ode VI). Cam-mille diceva alla sua volta: — Con-siderate le vicende o prospere o av-verse di questi ultimi tempi: tro-verete tutte le cose essere andateprosperamente seguendo gli dei, es-sere andate malamente disprezzan-doli. — (Presso Livio, V, 51). AncheCicerone confessava che RODEA nonavrebbe potuto essere così grandese non fosse stata si alta.menie re-ligiosa. (De nat Deor. . III , 2). Lequali affermazioni di uomini cosìragguardevoli, benchè viventi nelletenebi e del paganesimo, ricevonolume da queste parole del carmeli-tano S. Giovanni della Croce: — IRomani perché con giuste leggi reg-gevansi, perciò quasi tutto il mondoDio lor sottopose, pagando ad es-si ternporalmente i buoni costumi,mentre erano per la propria infe-deltà d'eterno premio incapaci. —(Salita del Monte Carmelo, lib.cap. XXVI).

Ora dunque se miseri si riconosce-vano i pagani quando i falsi lor numierano negletti e disprezzati, e vice-versa, la prosperità. attribuivano allaosservanza della loro religione; chenon dovrebbe dirsi riguardo ai po-poli cristiani quando essi mettonoin non cale la legge divina ed i pre-cetti della Chiesa L'oracolo di-vino parla chiaro: La giustizia fag pande Una .nazione : ma il peccatoft infelici i popoli. (Prov. XIV, 34).I peccati e le scelleratezze abbon-dano ai dì nostri; ma abbondanoancora i flagelli pubblici e privati;e tutti questi disastri di terremoti,di eruzioni vulcaniche, di inonda-zioni e di morbi contagiosi, che nelbreve giro di pochi lustri hanno af-flitto la patria nostra, sono stati perlo meno altrettanti avvisi di Dio checi colpisce perché ci vuol veder sal-vi, e che ci fa palesemente cono-scere che a lui non manca il poteredi punire i prevaricatori, di umiliarel' umano orgoglio, di abbattere lapotenza degli empi e di disperderequal polve al vento i rei loro con-sigli e macchinazioni.

D. S.

oR RI

;trionfi della 8. T. del CarmlneNELLA PARRDCCIIIA DI S. NICCOLÙ IN KINTIIDMOLI

Poutreinoli, .25 !tiglio.

Compiendosi quese anno il XVIII cen-tenario dall'erezione sul monte Carmelo delprimo tempietto, che la pietà de'cristianiabbia dedicato alla gran Madre di Dio, ilpopolo di S. Niccolò in Pontremoli, che siÒ sempre segnalato per la sua divozione aMafia SS. del Carmine, ha voluto solen-nizzare di questi gioriti .con pompa vera-mente straordinaria i1 faustissimo avveni-mento. Sulla sera infatti del giorno 12 delvolgente luglio aveva principio la consuetaNovella che negli ultimi tre giorni (18, 19,20) era resa più solenne dal canto dell' AveMais Stella e del Temilo)] Ergo in musica.Nel pomeriggio di questi tre giorni e delsabato (21), ner quale feroci° cantati inmusica i .primi vespri e le Litanie lauretane,il Padre Placido 'Priore del Convento deiCarmelitani Scalzi di Savona teneva ad unuditorio sempre numerosissimo discorsi sa-cri, nei quali non si saprebbe se più fosseda ammirarsi la robustezza degli argomenti,o la chiarezza dell'esposizione, o la simpa-

tica eloquenza, o la - vasta e Svariata eru-dizione. l sacri tribunali di penitenza e laMensa eucaristica furono in questi giornisempre assiepati dai fedeli bramosi di acqui-stare le sante indulgenze elargite in questaricorrenza dal Santo Padre ; ma somma-mente edificante, sia pel gran numero de:lepersone che vi presero parte, sia pel loroatteggiamento spirata° gioia, divozione epietà, si rendeva .liella mattina del sabatoanzidetto la comunione generale dispeesatadal prelodato Padi e Carmelitano, che lafaceva precedere da analogo e commoventeff rvorino. Nella domenica (22) prima deileore 4 antimeridiane aveva principio la ce-lebrazione delle sante Messe, che senza in-terruzione si succedevano fin oltre il mez-zogiorno; alle ore sette celebrava i divinimisteri l'E. Rev.naa di Monsignor SerafinoMilani Arcivescovo-Vescovo di questa dio-cesi; alle 10 veniva cantata la Messa so-lenne in musica, che in tutte queste fun-zioni fu sempre scelta ed abilmente eseguita.Nel pomeriggio, cantati parimente in mu-sica i secondi vespri, la venerata Immaginedi Nostra Signora del Cariniee co!locatasopra elegante e sfarzoso trono, precedutada buon numero di sacerdoti e dal Clerodel Venerabile Seminario Diocesano, dalleConfraternite, da numerosi drappelli di gio-vinetti, di angiolini, che spargevano fieri, edi verginelle bianco-vestite ed inghirlandate,fra i lieti canti dei cori musica'i, le salvedei morlaretti. le melodie della Banda Dal-nicipale ed il suono festivo di tutte k eum-pane, veniva portata in trionfo per LIe pel tratto di via fra Portae la Chiesa del soppresso Convento del Car-mine. In med() speciale traeva a se glisguardi e l' ammirazione di tur ti una nume-rosa eletta di giovani, che muniti di torcia,altri precedevano a certa distanza ed altriseguivano, qeasi scorta d'onore, la sacraEtfigie,.dando bella e solenne dimostrazionedi fede a dispetto d'ogni umano riguardo.Abbellivano la processione un magnificostendardo rappresentante S. Niccolò, operarecentissima dei pittore De' Servi di Lucca,ed altri stendardi e gonfaloni. Al santo si-mulacro di Maria teneva dietro una fittae sterminata folla di gente, che a capo sco-perto ed in atteggiamento raccolto recitavail santo Rosario ed altre preci divote. Lecase della Parrocchia in città e fuori pelstaldetto tratto di strada erano superba-mente pavesate, illuminate con torcie, pal-loncini e lampanini a svariati disegni e co-lori, decorate di ghirlande, d'areld trionfali,

di festoni, di trofei, di emblemi e di mottiallusivi al grande avvenimento. Ad ogni piàsospinto tu vedevi scritto sulle facciate dellecase e sugli archi di Holifo D:vorGloria Libani, Viva 31:tria! erasfarzosamente addobbata ; un magnifico pa-diglione, soti o il quale durante la novellaposava la statua della Vergine, si attergavaal maggior altare; festoni e ghirlande pia-mente donate e portanti scritte nel mezzoparole allusive a Maria, pendevano dallavolta e dalle pareti; innumerevoli faci viardevano. Rientrata in Chiesa la processio-ne, il 'Pantani ergo in musica e la bene-dizione colf Augustissimo Sacramento chiu-devano la sacra ft1I1Zi011e, dopo la quale iconcerti della blanda municipale e Len direttifuechi d artifizio intrattenevano il pubblicofuor di Porta Parmigiana. Ma la pietà deifedeli non era ancor soddisfatta, poichè an-che al mattino del giorno segueitte (23) fucontinuo il loro affollarsi ai piedi della Ver-gine del Carmelo, mentre molti sacei:doticelebravano srccessivamente il santo Sacri-fizio. Sull'imbrunire, per soddisfare ad unbisogno del uore, al bisogno universalmente.seetito di rendere solenni prazie al Signoredella felice riuscita di queste sacre funzioni,fu cantato 1' itaio ambrosiano e data la be-nedizione col SS. Sacramento; e destò neicuori generale emozione il veder lo stuolodelle vergine Ile, che . nel giorno precedenteaveva decorata la processione, recarsi allachiesa a suon • di banda, e, cantata un' odesacra, togliersi ciascuna dal capo la propriaghirlanda e deperla ai piedi di Malia comepegno dì affetto tigl ale e di devozione sin-cera. Poscia la folla del popolo si ri cavaad offrire un tributo d'amore e d'ossequioad una piccola immagine di Nostra Signoradel Carmine tenuta in veeerazioae in unacappelletta fuor di Porta Parmigiana, ovefu cantata in musica Live 1./Ctris Slega edata la benedizione colla reliquia della BeataVergine in mezzo a sfarzosadella strada e dei fabbricati attigui, fra leliete salve dei mortaretti e le dolci melodiedella banda musica'e che si protraevano fino.a notte avanzata. E questo fu il terminee la corona di queste solennità centenarieelle il Consiglio dell'Opera e della Confra-ternita della parrocchia di S. Niccoiò e moltoaltre intelli_enti e benemerite persone hannosaputo così ben preparare, ordinare e di-sporre, mettendo a profitto tutta quella in-fluenza che a buon dritto godono sull'animo.di un popolo eminentemente religioso,- unito,concede ed ossequente ai cenni de' suoi su-periori. I divoti accorsi a queste feste daivicini e dai lontani eacsi furono in sl gratinumero, che difficilmente negli alleali di Pon-tremoli potrà rinvenirsi altra circostanza diegualo affluenza di popolo; eppure non siebbe a deplorare il più piccolo inconveniente,ina tutto e sempre venne compiute collacalma più sereea, coli' ordine più perfetto:E questo, per chi non voglia lasciarsi illu-Jeep, è prova evidente di spirito d' or-ditte onde SONO animate queste popolazioni;è argomento ineluttabile che la fede nonè venuta meno nci loro cuori ne; per Volgerd'anni ne per variar di vieende, e che nullasanno meglio desiderare che di poter darealla medesima libero sfogo e libera mani-festazione. Ne potrei chiudere queste pocheparole senza tributare i meritati elogi aireali carabinieri ed ale guardie innnicipalie forestali, che non coli ' uso della forza, macolla dolcezza della persuasione e con atti-vità ammirabie seppero prestare l'operaloro nel tenere a giusta distanza dalla pro-cessione la massa del popolo e aell'impe-dire che dal soverchio agglomerarsi deltagente in luoghi angusti ne sorgesserofortuni. x.

!Incendio (3" unaCaltanisella, 28 luglio. — Si è sviluppata

un incendio nella solfara di Trabia, territorTo

di Sammatino in seguito ad una esplosione

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di mine. Vi furono 35 morti. Sei operai fu-rono estratti vivi, ma in tale stato da faretemere che difficilinente aopravviveranuo. Icadaveri già estratti sono 23. La miniera fuchiusa per estinguere il fuoco. La truppa,

carabinieri e le autorità sono ul luogo.

prriere di g i vonz oLivorno, 1. agosto.

L'orrendo disastro, cui, per imperseru-t abil giudizio dell' Altissimo, soggiacque l' in-

felice Casamicciola, suscitò qui il più vivo

dolore e la più grande- costernazione. Sinnelle prime ore di lunedì si leggeva nel

volto di tutti la triste novella, era un bi-

sbigliare sommesso, cóntinuo, incessante, econ grande ansietà si attendevano i gior-

nali della sera: quando questi uscirono, e

tutti appresero nei minimi particolari la

catastrofe orrenda, oh! allora un senso vi-vissimo di compassione e di duolo s'impa-dronì di tutti: più che i morti, i vivi si

piangevano, coloro cui più non restava nè

pane, nè tetto, coloro cui cruda sorte con-dannava alla più orribile situazione.

Nella colonia bagnante, che numerosasi fece nei giorni decorsi, non fu minore ilvivo sentimento di cordoglio che tutti i

cuori angosciava: da PancaIdi si organizzò

un'improvvisa questua, che («ruttò una som-ma rilevante.

Bisognava aver veduto lo slancio con

cui tutti corrispondevano al triste appello :per Casamicciola , si diceva, e la parolatriste, che ricordava il martirio dei miserim orti, e la prospettiva tremenda degli sven-turati superstiti avea una possanza tale, checol denaro ancor le lacrime strappava.

Sulle ore vespertine d'jeri la Giunta mu-

nicipale fe'un calor...so appello ai cittadini,onde alleviare alcun poco gli infelici abi-

tanti di C asamicciola.La nostra Società cattolica livornese, che

per la sua generosa iniziativa a favore de-

grinondati si attirò nei mesi decorsi l' am-

mirazione e l'applauso di tutta la cittadi-nanza, non pose tempo in mezzo, e volendo

11are ancora una prova dei suoi sentimenti

patriottici, fe'affiggere, accanto al munici-

pale, il seguente nobilissimo manifesto

Ieri le acque, oggi il terremoto, che fastrazio dell'Italia nostra!

Il cuore sanguina, la mente raccapricciaalla grave, orrenda, indescrivibile sciaguraonde furono miseranda vittima migliaia difratelli piombati d'improvviso dall'agiatezzanella miseria, dalla festa nel lutto, dalla vitanella morte.

Livornesi,t,a vostra carità è inesanrible, e come

generosi soccorreste agli inondati, non neghe-

rete l'obolo alle vittime del terremoto.Voi sapete per esperienza quanto sia ter-

ribile questo flagello; e tra le feste e le de-

lizie della stagione non dimenticherete il fra-tello, che langue nella più crudele desola-zione.

La coscienza d'un opera buona rende piùgustosa la gioia d'un piacere.

IL COMITATOEinanuele D' AchiardiLuigi RossiAlberto RazzantiMichele liona)nici.

Figli dilettissimi, chi non è profondamen-te rattristato e COMMOSSO alla catastrofe diCasamicciola ?

Al vostro cuore sempre generoso non oc-corrono parole nè argomenti: uniamoci, sfor-ziamoci per quanto si può a soccorrere gliavertturati apergiti di Casamiciola nostrifratelli in G. C.

I giornali di Napoli pubblicano una ma-gnifica pastorale di Monsignor ArcivescovoSanfe'ice per eccitare i fedeli a venire insoccorso degli infelici colpiti dal disastro.

La pubblicheremo nel prossimo numero:

/1/~~. »aginmemo rmacara.s>1."..e..wer

COSE PISANE3 agosto.

Giunta fra noi la notizia dell' immensasciagura che ha colpito tanti nostri fratellinell'isola d Ischia, la Giunta municipale siriuniva e si costituiva in Comitato di soc-corso per i danneggiati, pubblicando tostoil seguente manifesto:

Concittadini!La carità pubblica, che ha dato spesso in

Italia così splendidi frutti, è posta a nuovocimento per il disatro terribne di Casamic-ciola e degli altri paesi dell'isola d' lschia.

Centinaia di famiglie che piangono i lorocari, migliaia di persone che hanno tuttoperduto, anche la speranza di ricostruire illoro tetto sull'infido terreno, reclamano ilvostro soccorso.

La Giunta, penetrata di tanta sventura,mentre ha stanziato d'urgenza una somma,si è costituita in Comitato di soccorso onderendere in qnalche parte p.ù leggiero ai fe-riti ed alle famiglie disastrate questo im-menso infortunio.

Alcuni collettori nominati dalla Giunta sipresenteranno alle case per ricevere le of-ferte vostre, le quali saranno immediata-mente trasmesse alle Autorità incaricate del-la distribuzione dei soccorsi.

Concittadini!Concorrendo a quest'opera di carità da-

rete prova novella di quella fratellanza cheavvince fra loro con legami indistruttibili leprovincie italiane.

Pisa, dal palazzc municipale,il I. agosto 1883.

La GiuntaL. PEVERADA, ff. di SindacoP. C. BENVENUTI Assessoreo. MORI id.D. A. FONTANI id.A. R. PAPESCHI, Segretario.

La Deputazione provinciale ha stanziatolire 3000 a vantaggio de' danneggiati del-l' isola d' Ischia.

Il ff. di Sindaco inviava pure allo stessoscopo lire 1000 per mezzo di vaglia tele-grafico al Sindaco di Napoli.

4-

Martedì mattina, circa le ore 11, pro-veniente da Monza e diretto a Napoli, tran-sitava S. M. il Re Umberto dalla nostraStazione Centrale, ove era ossequia o da!leautorità cittadine.

S. M. trattenevasi pochi minuti sotto lastazione, e stringeva la mano ai presenti,coi quali pronunziava poche parole: vede-vasi estremamente serio, commosso e pal-lido oltre il consueto. Poco dopo le I I ri-partiva alla Volta di Napoli per recarsi allasventurata isola d'Ischia.

I doni de'pellegrini italiani a Lourdes.I doni offerti dal pellegrinaggio italiano

al Santuario di 1,ourdes non sono stati nè

pochi nè piccoli.Il corrispondente dell' Unione di Bologna

ne fa la seguente numerazione:1. Lire qnarantamila per la fabbrica della

cappella e dell' altare italiani nella nuovachiesa del Rosario.

2. Una grandiosa lampada d'oro.3. Lire duemila, quale fondo pel mante-

nimento in perpetuo della lampada.4. Due lampadari di cristallo di Murano.5. Cuore d'argento contenente i nomi di

tutti i pellegrini.6. Offerte diverse in oggetti d'oro e d'ar-

gento, elemosine per Messe, candele, coronedi fiori artificiali ecc., sia per mezzo dellapresidenza, sia per mezzo dei singoli pel-legrini.

Ma come mai, domanda la stessa Unio-ne, si sono potuti presentare sì magnificidoni ?

Erano stati diramati moduli, e ornai tuttilo sanno, a raccogYiere offerte da 10 cente-simi per una lampada d'oro da lasciarealla Madonna da Lourdes : or tale raccoltaha fruttato così, da mettere insieme anchegli altri doni. Di tal guisa si può dir vera-mente che è l' obolo dell' ar.nor figliale degl'i-taliani che è stato offerto a Maria, mentreben molti e molti debbonvi avere concorsoa formare a forza di dieci centesimi si co-spicua somma. Tale raccolta poi deve ave-re non poco fatto conoscere e infervorata ladivozione verso N. S. di Lourdes, divoziones'i feconda di grazie.

Di più, colla cospicua offerta di 40,00 lireper la fabbrica di una cappella nella nuovachiesa, gl' Italiani, come ben dissero í Vesceviifrancesi e in ispecie quello dt Tarbes, rin-graziando, hanno dato un bellissimo esempioalle altre nazioni, e se qiieste ne imiterannol'esempio, com'è a sperarsi, in assai brevetempo la nuova chiesa sarà compiuta.

Il rogito nell'atto solenne di fondazíionedi tale cappella e altare è stato firmato dalVescovo di Tarbes, dai Vescovi italiani delpellegrinaggio, dal R. P. Superiore dei PP.Missionari di N. S. di Lourdes, dal Presi-dente del pellegrinaggio e dal Coma,. Acqua-derni rappresentante la Cotnmisskíne pro-motrice. Più vi sono stati inscritti i nomidi tutti i pellegrini.

Diario Sacro

0_,4gosto,bp 5 Doni. XII dopo la Pent. Dedicazione di S. Ma-

ria della Neve, festa titolare della Congregazione deiMM. RR. Pariochi, i quali assistono alla Messa can-tata in S. Pierino dove oggi è la festa della Madonnadelle Grazie. La sera vi è Vespro solenne e Benedizio-ne. Festa pure in S. Niccola, in S. Tommaso de i cher ic ie al Carmine. dove a ore IO si canta la Messa e sifa la Comunione delle Dotande di un pio Legato. Co-mincia la Novena dell' Assunta in detta chiesa a oreI I ant. e in S. Patto a Ripadarno e in S. Ranierinoa ore 23 e mez. In S. Croce alle Finge festa di Ma-ria Immacolata sotto il titolo di Medaglia miracolosa.Nella pieve di CalkiWesta di S. Ermolao Prete e M.Protettore del luogo, il cui sacro Corpo si venera incella chiesa.

6 L'in. Trasfigurazione del N. S. Gesù Cristo sulmonte Tabot, e coni. dei Ss. Felicissimo ed AgapitoMm. Festa in S. Appollonia. Nella prioria di S. Sistofesta del Santo titolare.

Mart. S. Sisto P. e M. Patrono minore di Pisa.In S. Martino e in S. Frediano festa di S. GaetanoPadre della Provvidenza. Al Carmine e in S. Torpè sidistribuisce l' acqua benedetta in onore di. S. Alberto,del quale ivi ricorre la festa con indulgenza plenaria.

S Mer. Ss. Ciriaco e Comp. Mm.9 Giov. Vigilia con digiuno. Invenzione di S. Ste-

fano Protomartire e coni. di S. Romano M. In S. Paoloall' Orto nella sera comincia la Novena; della Madonnadella salute.

IO Ven. S. Lorenzo Levita M. Festa titolare allachiesa prioria cci Ss. Stefano_ e Lorenzo fuori dellaPorta a Lucca.

Il Sab. S. Gaetano C. e com. dei Sa. Tibuzio eSusanna Mm. Al Duomo circa ore 7 poni. comincia ilTrillo della Madonna dì SoTro Gli ()M:ANL

Recentissime.Heigantaggio.

Un telegramma da Reggio di Calabriaannunzia che è comparsa a Laureano unabanda Armata di cui non si conosce il nu-mero.

È inseguita dalla forza armata.

Cata%trnfe iii Anneraca.Telegrafano .da Chicago che un treno

che percorreva la linea Deuver- Rio preci-pitò nel fiume Guinisson, travolgendovi tuttii passéggieri, dei quaq 140 sono morti.

Note del colera.Costanti.Popoli, 1. agosto. — Vi furono

due casi di colera nel lazzeretto dì S'urne.

Alessandria, 1. — IPri i morti di coleraal Cairo furono 271. 'Moltissimi villaggi sono

invasi dal colera. Si nota un» sensibile di-minuzione al Cairo.

Ultimi tlispneel.Napoli, 2. — In seguito all'ultima scos-

sa di ieri, a Casamicciola si è aperta nnafenditura che ingoiò due operai. producendoun panico generale.

Stanotte è arrivato un vecchio ottuage-nario dissepolto ieri.

Stanotte e stamane partirono tutti i pi-roscafi disponibili carichi di viveri.

I feriti raccolti finora sono 650, i mortisepolti nell'isola 1000.

Il marchese Mortorana, dissepolto, è in-

cc)lirmioe. morte la moglie e la figlia del si-gnor Chevrier.

Casainicciola, 2, ore 10. 30 ant. — Ierila scossa di terremoto ha obbligato d' inter-rompere in qualche punto il lavoro, ma furipreso più tardi.

Stamane l'on. Genala ha disposto percliàsi lavori energicamente su tutta la linea.

Le condizioni di Forio e di Lacco Ameno.sono molto migliorate.

Il ministro dei lavori pubblici lasciò par-tire gli operai avventizi, e prese misure dipubblica sicurezza; le operazioni di salva-taggio disinfezione e seppellimento procedo-no molto efficacemente.

È giunta una compagnia di artiglieri Co:,200 cantonieri ferroviari e con militi sanitari_La salute della truppa è eccellente. Furonogià costruite parecelbe baracche.

In questo punto si stanno estraendo dauna grotta due persone vive seppellite sotto .le macerie da ottantacinque ore.

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5 :1 5̀5:044 '

Noi approviamo, lodiamo, incoraggiamo,la nostra Società cattolica livornese, che nelnome della carità cristiana tosto si accingead un'opera altainente fraterna, veramen-te patriottica.

Dall'Episcopio 31 luglio 1883.REMIGIO VESCOVO DI LivoaNn.

Dio voglia aduaque che ancor quest' o-

pera riesca. Dio sparga le sue benedizionidivine sopra la cara novella associazione

cattolica, affinchè sempre perseveri nell'in-

trapreso cammino.Nell' autunno decorso la colletta per gli

inondati pienamente riuscita ci valse, quasidirei, la vita rigogliosa alla nostra Società:

Dio ci assista anche adesso, e come alloraraccogliemmo tante `migliaja di lire a be-nefizio dei poveri inondati, così anche adesso

possiamo erogare a favore degli infelici su-perstiti del terremoto una somma maggioredi quella che fu raccolta l'anno decorso.

MARINO.

.A,44t1,111 :11 ,11& &sii& &I i& && i i & i & & & i vesti,, , , „ „to sto,. es t to vi so sy sts t s este 10,‘„t ast;t:tholostsho h th'Ile•thit sehlia:sh'elthit• getIth'i'itegi'llth t stIt':toRi 4,00,100,: s totto st,e4,1,y s tos tg ially,to tstobilbststbstitstse: , ' selth' ' 's'è:* h tithit, .5411 ,11:145t5: 0544 to'y eigt:111:::4.1:111:41:1:41S:ett 4 .11W1:1:1%$1 : 11191 tabia: 11 :4:1091»: "1:111:41belithiel